Famiglie Trentine N°55

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PERIODICO DELL’UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO
Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 2 NE/TN Tassa riscossa – Taxe perçue Dicembre 2022 n. 55
MUSEO TESINO DELLE STAMPE E DELL’AMBULANTATO “PER vIA” PROGETTO: SINERGIE IMPRENDITORIALI
DON LORENZO GUETTI

Unione Famiglie Trentine all’Estero

Corso 3 novembre 72 - 38122 Trento (TN) Tel. +39 0461 237234 info@famiglietrentine.org pec: famiglietrentineaps@pec.it

Direttore Responsabile Pino Loperfido

Comitato Editoriale Martina Rigon Giordana Detassis Patricia Lanzziano Broz Mauro Verones

Hanno collaborato Museo Tesino delle stampe e dell’ambulantato “Per Via” Ivan Bucco Ivano Cobelli Lucas Raiter Pezzini Remoove srl Nicholas Moser Beatrice Devigili Sabrina Dalbelo

pag 3 Editoriale pag. 5 Don Lorenzo Guetti pag. 8 Museo Tesino delle stampe e dell’Ambulantato “Per Via” pag 11 Dalla Sede pag 23 Dalle Diramazioni pag. 25 In cammino in Trentino con Gio pag. 28 Le ricette Pag. 30 Mondo Poetico

2Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 22 del 21/12/2012 - Rivista quadrimestrale dati della testata

EDITORIALE

di Mauro Verones

Ci stiamo avvicinando alla conclusione dell’anno ed anche quest’anno come gli ultimi tre trascorsi ha una anomalia mondiale che influenza totalmente i cittadini del mondo nel loro vivere quotidiano: il Covid. Quest’anno poi, mentre stava nascendo una speranza di uscire dall’emergenza è cominciata una guerra vera e propria alle porte dell’Europa. Una guerra che per motivi geopolitici dà un ulteriore colpo alla prospettiva ormai remota di tornare ad una normalità ormai risalente al 2019.

Dal 2019 ad oggi abbiamo assistito al susseguirsi di crisi, economiche, politiche e sanitarie che ci hanno costretti a vedere il mondo e la realtà che ci circonda in modo diverso.

Come ha scritto Einstein: “è nella crisi che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato.”.

Anche noi, nel nostro piccolo, abbiamo cambiato modo di lavorare e modo di trasmettere la nostra attività verso l’esterno. Nonostante i problemi oltre ad aver svolto l’attività ordinaria, come eventi sul territorio, esposizione della mostra sulla FEB e la realizzazione dei tre numeri del giornalino Famiglie Trentine, siamo riusciti a realizzare progetti di un’importanza strategica e simbolica.

Abbiamo realizzato e portato a termine un progetto importantissimo nell’ambito della nuova mobilità attraverso il Progetto Sinergie imprenditoriali. Siamo riusciti a organizzare la permanenza di due giovani Brasiliani, un imprenditore ed un ricercatore che hanno trascorso in periodo di due mesi di scambio di conoscenze in altrettante aziende compatibili con le attività svolte da questi

due discendenti di trentini. Partner di questo progetto sono state l’azienda agricola eredi di Cobelli Aldo, un’impresa che si occupa di produzione di vino e ospitalità agrituristica, con una spiccata attenzione sulla produzione biologica e sulla tutela di prodotti del territorio, e Remoove Srl un’azienda che sviluppa metodi, know-how e servizi per singoli individui, comunità e organizzazioni che vogliono migliorare ed evolvere la mobilità, la vita sociale e il viaggio in un’ottica inclusiva e sostenibile.

Un momento di condivisione che potrà creare un ponte ed una fonte di sviluppo di attività in paesi che si trovano a migliaia di chilometri di distanza.

Troverete all’interno di questo numero i racconti e le sensazioni che questi due progetti hanno lasciato ai loro protagonisti. Siamo riusciti, anche quest’anno, attraverso la collaborazione ormai consolidata con la Scuola Dante Alighieri di Asuncion (Paraguay), ad insegnare l’italiano a 80 cittadini stranieri di origine trentina, portandoli ad una conoscenza certificata fino al B2. Abbiamo realizzato, in collaborazione con l’Associazione Villazzano Solidale, due cene etniche (cucina dei paesi dell’est europeo e cucina latino-americana). Eventi caratterizzati da tanta simpatia grazie alla partecipazione di una importante amica dell’associazione oltre che da un corpo di ballo ed una piccola band di arzilli signori, buona cucina con piatti sconosciuti ai trentini ed un momento di fratellanza che hanno permesso di far conoscere le attività che le associazioni svolgono tutti i giorni.

Collegandosi alle cene e continuando nel solco delle attività realizzate nel corso del 2021, nel mese di dicembre abbiamo re-

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EDITORIALE

alizzato due serate di scuola di cucina in streaming grazie all’aiuto dell’amico Luigi Grisenti. Anche quest’anno le serate sono state seguite da tantissimi amici oltremare che hanno gradito la bravura nell’insegnamento di Luigi e la possibilità di poter fare delle domande in diretta, sulle ricette e su altre curiosità. Abbiamo partecipato a fiere e mercatini per raccogliere fondi volti ad autofinanziare le attività dell’UFTE. Nel mese di dicembre realizzeremo un evento del tutto nuovo per noi: un concerto di tre cori trentini il Coro Carè Alto, il Coro le Maddalene ed il Coro Citavi che canterà in diretta streaming dal Brasile. L’evento pensato per fare gli auguri ai nostri associati presenti in Italia ma soprattutto all’estero, prenderà il titolo di: Cori Trentini al di qua ed al di là del mare. Sarà Realizzato nella sala polifunzionale del Comune di Sfruz, con il quale collaboriamo spesso, e sarà trasmesso in

diretta streaming e sulla televisione brasiliana Oriundi TV, per tutti coloro che vorranno seguire il concerto.

I progetti è la voglia di realizzare momenti culturali continuano nelle menti dei membri del consiglio direttivo anche per il 2023, ma la ricerca di idee e di persone che vogliano collaborare saranno sempre all’ordine del giorno della nostra associazione che sostanzialmente vive di rapporti umani, di cultura e condivisione.

Non voglio tediarvi troppo, preferendo lasciarvi leggere ciò che abbiamo scritto all’interno di questo numero. Auguro a tutti Voi, a nome mio, del consiglio direttivo e dell’associazione che rappresento, di passare queste festività con le persone che amate in serenità e pace.

Mauro Verones Presidente Unione delle Famiglie Trentine all’Estero

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Il Presidente Verones con i Presidenti Marzolli e Fauri con il Sindaco Biasi

DON LORENzO GUETTI

Lorenzo Guetti nacque il 6 febbraio 1847 a Vigo Lomaso, da Girolamo e Rachele Molinari. Vigo Lomaso è un piccolo paese delle Valli Giudicarie all’estrema periferia dell’impero austro-ungarico.

Primogenito di ben tredici figli e figlio di contadini sarebbe stato destinato come il padre alla vita nei campi. Tuttavia, la profonda fede della famiglia e forse la presenza dei due sacerdoti don Lorenzo “senior” e don Pietro, fratelli del padre, orientarono la scelta del giovane Lorenzo verso la vita sacerdotale. In particolare, lo zio don Pietro istruì privatamente agli studi ginnasiali il nipote Lorenzo che entrò poi nel 1863 nella prima classe del neonato “Collegio principesco vescovile”, un istituto del tipo del seminario minore. Terminato con lode il liceo, entrò nel seminario teologico. In questo periodo fu nominato prefetto dei giovani nel collegio vescovile, ruolo che gli permise di farsi apprezzare per l’amabilità e la fermezza con cui sapeva trattare i giovani.

Il sacerdozio e i contatti con il popolo Il 31 luglio 1870 venne quindi ordinato sacerdote e nel settembre dello stesso anno fu assegnato come cappellano al parroco di Terragnolo, don Girardelli. Negli anni del mandato a Terragnolo venne a contatto con la miseria contadina. Un territorio povero, dove la diffusione di malattie come la pellagra ed il vaiolo e la mancanza di preparazione e mezzi per affrontare questi problemi, rendevano le condizioni dei contadini che ci abitavano particolarmente tragiche.

Partecipò come rappresentante del Comizio agrario di Terragnolo, ad alcune sedute del terzo “Congresso bacologico internazionale” organizzato a Rovereto nel 1872 come attività che lo aiutava nel suo desiderio di risollevare le sorti della propria gente.

L’arrivo e nomina come prelato a Quadra di Bleggio Nel 1878 venne nominato curato di Quadra di Bleggio, paese vicino alla sua terra natale.

Il nuovo parroco

La situazione cambiò però radicalmente a partire dal 1883, quando divenne nuovo parroco del Bleggio don Lenzi, che lo avrebbe poi affiancato nella delicata fase di avvio del mondo cooperativo.

L’emigrazione stagionale

A Quadra don Guetti avvicinò in maniera concreta il problema dell’emigrazione stagionale. Nella stagione invernale, infatti, i

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IL PERSONAGGIO

contadini abbandonavano i loro paesi per cercare lavoro nel Regno d’Italia come taglialegna, tagliapietre, segantini o muratori, per poi ritornare in primavera, in tempo per riprendere il lavoro agricolo. Tale fenomeno comprendeva pure la fascia dell’infanzia. Bambini impiegati in lavori come spazzacamini e garzoni venivano distolti in maniera tragica dalla frequenza del-

la scuola. Il curato cercò di sensibilizzare la società sulla drammaticità della situazione attraverso numerosi articoli che pubblicò sul giornale “La Voce cattolica”.

Fu inoltre tra i primi ad accorgersi che il fenomeno dell’emigrazione aveva assunto nuove connotazioni: non si trattava più di una emigrazione stagionale, ma definitiva, diretta oltre Oceano e riguardante interi gruppi familiari (in Trentino su una popolazione di 404.225 abitanti, dal 1870 al 1888, ne emigrarono ben 23.846).

Don Guetti rileva, sempre per questo periodo, un 30% di emigrazione femminile. Una ricerca effettuata nel 1987 ha censito circa 65.000 documenti di espatrio, ma non pochi erano quelli che partivano con passaporti scaduti o addirittura senza. Nel suo tentativo di offrire dati concreti e fondati su quale fosse il paese migliore in cui emigrare, a tutti coloro che ormai avevano deciso di intraprendere questa via, don Guetti nel 1888 pubblicò la “Statistica dell’emigrazione americana avvenuta nel Trentino dal 1870 in poi” dopo aver elaborato i dati raccolti attraverso questionari molto precisi che aveva inviato ai parroci e alle autorità comunali.

Richiamò anche le autorità preposte sulla necessità di costituire organismi che potes-

6 IL PERSONAGGIO
Don Lorenzo Guetti e i pionieri della cooperazione trentina. Fonte: Quotidiano Trentino

del unta one nere a e e ai ura) due acco ndo fici. ura, à (fu one nto), ere iale tiva iale pata mica sco ere ti e

sero venire in aiuto degli emigranti, ma i suoi appelli non trovarono risposte adeguate.

La nomina a membro della Giunta permanente del Consiglio provinciale d’agricoltura per il Tirolo Nello stesso anno fu nominato presidente del Consorzio agrario distrettuale di Santa Croce, uno dei ventisette consorzi della sezione di Trento del “Consiglio provinciale d’agricoltura per il Tirolo”.

Il Consiglio era stato creato per migliorare le sorti dell’agricoltura, alle prese con una crisi profonda, più complicata a causa della frammentazione del patrimonio immobiliare, dell’arretratezza delle tecnologie utilizzate e delle calamità naturali.

Da allora, in qualità di Presidente del Consorzio, è stato anche membro degli organi direttivi della sezione di Trento del Consiglio ed in particolare della Giunta permanente. In questa nuova posizione intervenne più volte a sostenere l’importanza di una gestione moderna e razionale degli allevamenti (dalle mucche ai maiali, dai bachi da seta alla pescicoltura) scrivendo di ciò anche sulle due pubblicazioni del Consiglio, l’”Almanacco Agrario” e il “Bollettino” e promuovendo l’at-

tivazione di corsi di formazione specifici. Si occupò anche di viticoltura, frutticoltura, assicurazione contro gli incendi, viabilità (fu un accanito sostenitore della costruzione della ferrovia Brescia-Caffaro-Trento), servizio postale, oltre ad essere membro della Commissione provinciale per la revisione dell’imposta fondiaria. La nascita della prima Famiglia Cooperativa e della prima Cassa Rurale All’interno del Consiglio provinciale d’agricoltura è stata fortemente sviluppata l’idea di una gestione economica cooperativa basata sul modello tedesco Raiffeisen. Un’idea che si è fatta conoscere per la distribuzione di opuscoli, statuti e regolamenti vari in tutto il Trentino.

Ispirandosi al modello Raiffeisen, don Guetti fondò il 28 settembre 1890 a Villa di S. Croce la prima “Società cooperativa di smercio e consumo” cioè la prima “Famiglia cooperativa” e nel luglio 1892 a Quadra la prima Cassa Rurale.

Queste prime società cooperative furono presto seguite da altre cooperative, e alla fine del 1898, anno della morte di don Lorenzo, le Famiglie Cooperative erano più di cento e le Casse Rurali una sessantina.

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Lorenzo, le Famiglie Cooperative erano più di cento e le Casse Rurali una sessantina. Gente di San Lorenzo in Banale ad inizio '900 (Gianni Tosi) Gente di San Lorenzo in Banale ad inizio’900 (Gianni Tosi)

MUSEO TESINO DELLE STAMPE E DELL’AMBULANTATO “PER vIA” DI PIEvE TESINO

a cura di Patricia Lanzziano Broz

Una vecchia casa in mezzo ad un paese, un luogo normale dove custodire e raccontare una quotidianità speciale: ecco il significato del Museo Per Via, un percorso espositivo di quattro piani, inaugurato nel 2014, dedicato all’epopea dei venditori ambulanti tesini. Questi coraggiosi viaggiatori a partire dal XVII secolo iniziarono ad avventurarsi lungo le strade d’Europa per vendere le loro stampe, diventando tra i primi pionieri della civiltà delle immagini.

le famose stampe popolari prodotte fin dal 1650 dalla stamperia Remondini di Bassano del Grappa. Via via i tesini ampliarono il ca-

Partiti inizialmente per smerciare pietre focaie, passarono presto al commercio del

talogo delle merci offerte, agli occhiali e ad altri oggetti d’ottica, ad articoli di merceria e di chincaglieria, a oggetti di vario genere destinati ai più semplici consumi popolari e infine a semi per orti e giardini. Erano ambulanti stagionali che si spostavano a piedi portando su una spalla la cassela, una cassetta di legno in cui erano racchiuse le merci che vendevano casa per casa o sulle piazze di borghi e città. Vendendo stampe si

MUSEI 8

diramarono in tutta l’Europa, dalla Spagna alla Russia, dall’Italia ai paesi nordici, per raggiungere poi le Americhe, l’Africa settentrionale e l’Asia.

Tutto questo fino al secondo dopoguerra quando la figura dell’ambulante tesino scomparve progressivamente dal paesaggio di tanti paesi e città italiane e straniere. Ma molti già dalla fine del Settecento avevano aperto fiorenti negozi nelle principali città europee o avevano perfino avviato un’attività editoriale propria, di cui ci restano nume-

rose testimonianze, e lo stesso avvenne più tardi per i mercanti di ottica, il che portò una ventata di prosperità anche in valle.

Il museo si propone di raccontare tutte queste storie, attraverso fotografie, oggetti, documenti, testimonianze, ricostruzioni di luoghi e personaggi e, naturalmente, le stampe.

La stessa sede del Museo è parte di questo racconto: Casa Buffa Giacantoni – un edificio situato nel pieno centro di Pieve Tesino –non era infatti una comune casa contadina, ma l’abitazione di una famiglia di venditori di stampe per generazioni.

il Museo raccoglie quindi la memoria di un’intera vallata e dei suoi tre paesi, con la cura di ritrarla nelle sue diverse prospettive: quella maschile di quanti partivano lasciando le loro case e percorrendo a piedi itinerari impensabili alla ricerca delle migliori piazze di vendita, e quella delle loro famiglie, che rimanevano nei paesi della valle ad affrontare le non meno dure sfide della quotidianità rurale.

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I primi due piani introducono il visitatore alla scoperta di tante incredibili storie individuali; protagoniste divengono poi le stampe e il mondo ad esse legato: le tecniche di produzione ed i temi delle immagini (vedute di città, paesaggi, soggetti sacri e devozionali, scene di vita quotidiana, ritratti, e molto ancora).

I piani inferiori del Museo rimandano invece alla dimensione non meno straordinaria della quotidianità di chi restava nella valle natia: l’immersione in un’atmosfera ottocentesca è resa possibile dal recupero di oggetti e arredi originali, potenziati con innovativi strumenti multimediali.

Si completa così il percorso in un passato ancora vivo nella coscienza collettiva locale, profondamente plasmata dalla lunga storia di emigrazione, dove la memoria di antiche

radici non cessa di offrire stimoli sempre validi per il presente.

Il Museo Tesino delle Stampe e dell’Ambulantato Per Via si trova nel centro di Pieve Tesino, un piccolo paese situato nel verde dell’Altopiano del Tesino, nel Trentino orientale. È stato affidato alla Fondazione Trentina Alcide De Gasperi che a Pieve Tesino gestisce anche il Museo Casa De Gasperi e il Giardino d’Europa De Gasperi. (www.degasperitn.it).

MUSEO TESINO DELLE STAMPE E DELL’AMBULANTATO “PER VIA” Pieve Tesino

Via Alcide De Gasperi, 6/A (TN) www.museopervia.it

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Si ringrazia il museo Tesino delle stampe e dell’ambulantato “Per Via” per il materiale concesso.

PICCOLA RELAZIONE SULL’OPERATO DELL’UFTE

Senza avere la pretesa di essere completi e con l’intenzione di non annoiare troppo i nostri lettori riportiamo qua una breve rassegna delle attività svolte e della partecipazione attiva della nostra associazione.

• Abbiamo partecipato alla giornata didattica organizzata con gli studenti del quinto anno del Liceo ‘B. Russell’ di Cles. Russell’ High School di Cles, il cui obiettivo principale era rafforzare la competenza linguistica della lingua spagnola e fornire una conoscenza diretta della realtà culturale e geografica dell’America Latina, in particolare della Colombia;

• L’associazione ha partecipato su proposta dell’Ufficio Emigrazione ad un incontro presso il Liceo Rosmini di Trento riguar-

dante il progetto sui 50 anni dell’autonomia della Regione Trentino-Alto Adige e promosso dall’Associazione “Scuola di preparazione sociale”;

• mostra FEB (FORÇAEXPEDICIONARIA BRASILEIRA), soldati di origine trentina al fronte italiano durante la II guerra mondiale, non è un elenco di date e battaglie, è una fonte di grande valenza culturale; ci porta a conoscenza delle nostre radici, ci avvicina a una parte della storia che in qualche modo ci appartiene. Nel corso dell’anno abbiamo allestito la mostra presso i comuni dell’Altopiano della Vigolana, di Levico Terme e di Giustino in Val Rendena;

• abbiamo organizzato delle cene di solida-

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DALLA SEDE
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rietà assieme all’associazione Villazzano Solidale, una con cucina latino-americana ed una con cucina dell’East Europa;

• in continuità con gli altri anni abbiamo effettuato nell’ambito del Seminario di cucina Trentina due fantastiche serate in diretta streaming per tutti i nostri soci e simpatizzanti;

• il Concerto di Natale presso la Sala polifunzionale del Comune di Sfruz in collaborazione con il Coro Carè Alto, Coro “Maddalene” Revò e dal Brasile il Coro Citavi in diretta streaming per tutti i nostri soci e simpatizzanti;

• La nostra Associazione, con il sostegno finanziario della Provincia Autonoma di Trento, promuove nell’ambito delle sue attività culturali un progetto rivolto ai discendenti di emigrati trentini residenti all’estero che prevede la frequenza di un corso d’italiano intensivo on-line con la Scuola Dante Alighieri di Asuncion (Paraguay) riconosciuta a livello nazionale ed internazionale ed abilitata a certificare i propri corsi attraverso un attestato di frequenza A1-A2-B1 o B2. In totale sono 200 le per-

sone di origine trentina che hanno potuto usufruire di questo beneficio;

• Un altro progetto molto importante è stato quello di “Sinergie Imprenditoriali” che mira ad aumentare la cooperazione tra imprenditori trentini ed emigrati trentini residenti all’estero attraverso la formazione e lo scambio di competenze. L’obiettivo ultimo è quello di creare un network che consenta la nascita di sinergie virtuose di scambio imprenditoriale tra Trentino e America Latina, e quindi l’internazionalizzazione del business;

• Abbiamo partecipato allo sviluppo del programma “Le pari opportunità della America Latina” come principio giuridico, inteso come assenza di ostacoli alla partecipazione integrale dell’individuo. Evidenziamo la produttiva partecipazione al “Progetto Donne” organizzato dai Com. It.Es di Cordoba con il tema: Strumenti di sostegno per gli imprenditori con assi tematici applicati alla parità di genere, alla capacità istituzionale e allo stato di diritto;

• Creazione di spazi in ambito scientifico e tecnologico con il Ministero delle

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TIC(Tecnologie dell’informazione e della comunicazione) della Colombia, Canada (Quarta Giornata dello Studente di Lingua Italiana nel Mondo) e Stati Uniti dove abbia mo sviluppato attività didattiche applicate nel contesto del programma Mi (Mondo ita liano), creato da noi per i bambini di origi ne italiana orientato al pensiero divergente e trasversale con temi strettamente culturali riferiti al territorio di migrazione dei loro an tenati. Questo progetto è stato sviluppato con i bambini di età fra gli 8 ed i 15 anni;

• Realizzazione di seminari per la divulgazione della normativa vigente in materia di acquisizione e ricostruzione della cittadinanza sviluppati con le nostre famiglie trentine all’estero. Seguendo le nuove tecnologie e vedendo la necessità di essere all’avanguardia con esse, è stato creato un seminario EMPOWERMENT, SELF MARKETING E GESTIONE DI PROGETTI per i consigli amministrativi delle nostre famiglie trentine, che ha permesso la sua applicazione nell’ambito dell’elaborazione dei propri progetti;

• Il nostro sito web è stato aggiornato passo dopo passo per avvicinare i nostri trentini alla realtà locale e per dare loro l’opportunità di partecipare a nuove iniziative sviluppate sul proprio territorio;

• È stato arricchente partecipare con Seoul Global

Culture alla giornata DEVELOPMENT OF DIGITAL SKILLS FOR THE CONSTRUCTION OF DIGITAL CONTENT organizzata per gli insegnanti dell’Asia in cui abbiamo presentato il territorio trentino, la sua geografia e la sua storia e conseguito un piccolo riconoscimento; Abbiamo collaborato alla ricerca sull’immigrazione nel Chaco, organizzata dalla Farnesina e dalla Famiglia trentina di Resistencia con l’Associazione italiana di Resistencia a Buenos Aires, Argentina. Recentemente abbiamo partecipato al progetto organizzato dal National Geographic di Roma sulla migrazione italiana nel Chaco argentino; • anche quest’anno abbiamo cercato di trasferire le nostre attività sui tre numeri del nostro periodico.

In questi brevi punti abbiamo sintetizzato la maggior parte dei progetti realizzati che naturalmente potrete conoscere in modo più approfondito sia sui nostri social che nei nostri giornalini o ancora meglio telefonando in associazione e parlando con le nostre collaboratrici.

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PROGETTO: SINERGIE IMPRENDITORIALI,LE PROPRIE RADICI COME BUSSOLA vERSO IL FUTURO.

Si è concluso ad ottobre il progetto “Sinergie Imprenditoriali” che mira a valorizzare le competenze professionali ed imprenditoriali di emigrati trentini residenti in America Latina, attraverso lo scambio di competenze e buone pratiche con imprenditori con base in Trentino.

Sinergie imprenditoriali è un progetto pilota che nasce circa un anno fa, a dicembre 2021 e si basa sull’assunzione che l’apprendimento è un processo costante, che può avvenire in qualsiasi ambiente interagendo con qualsiasi persona. Con questo in mente, e su ispirazione di programmi europei consolidati, UFTE ha voluto aprire la pista ad un progetto che consentisse a giovani imprenditori residenti in america latina, di trascorrere un periodo a stretto contatto con una realtà imprenditoriale trentina, affine per visione e valori alla propria, co-finanziando delle borse di soggiorno per uno scambio culturale.

A maggio 2022 è stato pubblicato il bando di selezione per 2 partecipanti, che a ricevuto ben 7 candidature.

Il progetto, alla sua prima edizione sperimentale, ha visto la partecipazione di due giovani imprenditori brasiliani Lukas Pezzini di Blumenau presso Remoove e Ivan Bucco di Bento Gonçalves.

I due giovani selezionati sono stati ospitati nelle aziende trentine Remoove a Arco che si occupa di mobilità inclusiva e Cantina Eredi di Cobelli Aldo attiva nella produzione di vino e attività di agriturismo in località Sorni di Lavis. Per partecipare i giovani imprenditori hanno presentato un business plan dell’azienda o attività che vorrebbero fonda-

re o che hanno già fondato e ha visto i giovani passare un processo di selezione volto a considerare la compatibilità con le aziende che hanno dato disponibilità per lo scambio. Il progetto va oltre l’obiettivo formativo e professionalizzante per i giovani selezionati, vuole anche essere occasione per far maturare e consolidare rapporti tra il Trentino ed i paesi nei quali si sono stabilite comunità di origine trentina, creando contatti e connessioni, scambio di usanze e culture, storie di vita e prospettive che possano portare un valore culturale aggiunto alle parti. Chi meglio dei diretti protagonisti potrebbe quindi raccontare l’esperienza vissuta? Abbiamo intervistato i diretti interessati e raccolto delle testimonianze sulle loro esperienze in modo da potervi dare un’idea di come si è svolto il progetto e di quanto di personale ci possa essere dietro uno scambio di sinergie!

RAccONTA MATTIA BONANOME DI REMOOVE S.R.L.:

REMOOVE è un’azienda nata nel finire del 2019. Crediamo in un mondo e in una società inclusiva dove la piena mobilità e la possibilità di fruire di servizi, spazi, esperienze significa poter essere davvero liberi di esprimere il proprio talento. Per questa ragione abbiamo sviluppato metodi, knowhow e servizi per singoli individui, comunità e organizzazioni che vogliono migliorare ed evolvere la mobilità, la vita sociale e il viaggio in un’ottica inclusiva e sostenibile. Offriamo quindi servizi di innovazione sociale, progettazione, formazione, consulenza e mezzi di trasporto per il benessere delle persone, la

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mobilità e il turismo inclusivo

Siamo venuti a conoscenza del progetto Sinergie Imprenditoriali casualmente. Nicholas Moser ci aveva intercettato a un evento e successivamente ci ha chiesto alcuni mezzi a noleggio per portare dei ragazzi a fare un tour in ciclabile. Dopo averci conosciuto ha subito pensato che potessimo inserirci nel panel delle aziende trentine che potevano portare valore ad un progetto di scambio culturale e così è stato.

Abbiamo aderito al progetto sicuramente per la possibilità di avere uno scambio con realtà extra territoriali che ha richiamato il nostro interesse, ma la vera scelta è avvenuta dopo aver conosciuto i candidati. Abbiamo conosciuto Lukas durante un colloquio online organizzato dall’associazione. Nello stesso pomeriggio abbiamo avuto modo di vedere anche altri candidati e valutare la compatibilità con la nostra mission e le nostre attività. Lukas ci colpì per l’apertura mentale e la vicinanza dei suoi progetti con la nostra mission. Lukas inoltre dimostrava una buona competenza nell’analisi dei dati di tipo socio-territoriale, skill comunque rara tra giovani della sua età. Con Lukas abbiamo definito insieme (prima del suo arrivo) una road-map di obiettivi, lasciando però aperta la possibilità di andare a toccare anche altre tematiche rispetto a quelle condivise. Lukas aveva interesse a sviluppare un tema di tesi e, partendo da

quello, abbiamo realizzato assieme un programma di lavoro.

La maggior parte delle criticità e degli impedimenti nello sviluppo del progetto sono stati di natura logistica dal momento che per Lukas raggiungere il posto di lavoro in una località turistica come l’Alto Garda, partendo da un paesino di montagna, risultava molto dispendioso in termini di tempo. Abbiamo provato ad assegnare attività fattibili “da remoto” ma siamo consapevoli che a causa di questo buona parte dello scambio di competenze ed esperienze è stato perso. I punti positivi di questo prosetto sono stati quelli di entrare a conoscenza di una realtà come quella di Famiglie Trentine che ci ha aperto a prospettive future di collaborazione transfrontaliera. Lukas si è inserito in modo cordiale e mai invadente non impattando sullo svolgimento delle nostre attività. Abbiamo imparato quanto sia importante lo scambio con paesi che hanno una diversa impostazione socio-culturale e quanto possa essere d’impatto anche solo una piccola esperienza di scambio di competenze. Anche per noi, come per Unione delle Famiglie Trentine all’estero è stato un primo esperimento e le aspettative e gli obbiettivi si sono materializzati nel corso dell’interscambio. Francamente non avevamo particolari aspettative, sapevamo che tutto quello che poteva essere di comune utilità sarebbe stato sufficiente e così è stato. Il tempo speso insieme è stato dedicato in parte alla raziona-

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Mattia Bonanome - Azienda: Remoove s.r.l. Lukas all’interno dell’azienda

lizzazione di alcuni database ed in parte ad attività più legate alla normale vita di negozio. Con Lukas siamo anche riusciti a raccogliere interessanti informazioni sullo stato dell’arte nel mercato internazionale relativamente ai temi della mobilità sostenibile e inclusiva. Ci è dispiaciuto non poterlo coinvolgere in alcuni eventi esterni che gli avrebbero permesso di toccare con mano i temi a noi cari dell’inclusività e del turismo accessibile.

S.R.L.

Nato a Blumenau, città centrale nella regione della Vale do Itajaí, ricca sia per la sua bellissima natura sia per il melting-pot culturale prodotto dal periodo dalle grandi emigrazioni. Gli emigrati europei sono paratiti soprattutto dalle zone della Renania , Sassonia e Pomerania nello stato della Prussia, di veneti e lombardi del Regno dell’Italia e da trentini-tirolesi dall’Impero Austro-Ungarico. Il cognome Pizzini, diffuso soprattutto nella zona della Vallagarina nelle città di Rovereto e Mori, si trova anche a Nomesino, frazione di Mori, dove nell’anno 1874 sono partiti quelli del mio ceppo per costruirsi la loro casa nella località del Pic, a Rodeio, città che fino al 1936 apparteneva al comune di

Blumenau e che oggi fa undicimila abitanti, il 90% di origine trentina della Vallagarina e della Valsugana. Il mio interesse per la storia e l’economia locale mi ha portato a Florianópolis, capoluogo dello stato di Santa Catarina, per fare il corso di laurea triennale di Scienze Economiche all’Università Federale di Santa Catarina. Nella Università mi sono messo a imparare l’italiano, sempre con l’obiettivo di poter un giorno venire a conoscere il paese dei miei avi trentini. In una sera del giugno 2012 mi sono trovato nel Circolo Italo-Brasiliano di Florianópolis, dove ho conosciuto emigrati italiani e João Andreata de Souza, il presidente della Famiglia Trentina di Florianópolis (FTF), fondata da lui e un’altra decina di soci negli anni 1990. Mi sono subito trovato a casa tra il vino – sempre italiano – e le chiacchere in veronese-torinese-fiorentinotrentino-portoghese.

Due settimane dopo mi sono recato alla Sede della FTF dove mi aspettavano Andreata e sua moglie Ireni Sangoi, oltre a Marangoni, Rover, Vitti, Rizzo, Bona e Sottoriva, il mitico direttivo del quadriennio 2008-2012. Mi sentivo a casa tra quelle due generazioni di italo-brasiliani che facevano presenti le loro origini nelle regioni del Veneto e del Trentino. Nelle elezioni del 2013 sono stato eletto come Direttore Sociale e mi sono impegnato a portare i giovani in Associazione. Nel giugno 2013 tramite il progetto Interscambio Giovanile portato avanti dalle bravissime Antonella Giordani e Lorenza Fracalossi dell’Ufficio Emigrazione della Provincia Autonomia di Trento (PAT), ho avuto l’opportunità di trascorrere tre settimane a Isera, dalla famiglia Potrich-Villa, con cui ho stretto un’amicizia bellissima fino ai giorni di oggi. Nell’anno 2014, sempre ispirato dal legame forte che c’è tra la storia Brasiliana e Italiana, ho iniziato un percorso di studio per la laurea magistrale nell’ambito dell’Economia Internazionale presso L’Università Politecnica delle Marche, ad Ancona, dove ho co-

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LA TESTIMONIANzA DI LUkAS REITNER PEzzINI OSPITE DI REMOOVE Lukas a Nomesino paese natale degli avi

nosciuto tantissimi italiani e italo-discendenti proveniente da tutto il mondo. Il legame con il mondo italiano e trentino ormai faceva già parte del mio essere sociale da quella sera nel 2012 quando ho incontrato un’Italia fuori dal territorio italiano.

Siamo al mese di luglio 2022 quando tramite lo stesso presidente Andreata, mi arriva l’informazione del bando Sinergie Imprenditoriali, progetto pilota offerto dall’UFTE appoggiato dalla PAT. Mi sono subito informato per i dettagli e sapevo sarebbe stata un’esperienza valida soprattutto per l’ambito economico basato sullo scambio di conoscenze tra un’azienda trentina ed i candidati scelti. Il mio percorso di dottorato in Economia, iniziato nel 2019, ha prodotto una tesi sull’economia locale e l’impatto dell’immigrazione delle conoscenze portata dagli emigrati nel Novecento. Sapevo che capire in loco una parte dell’economia trentina mi sarebbe stato utile sia professionalmente che personalmente. Ho fatto domanda e sono stato scelto, per cui le due settimane prima della partenza sono state tra gioia e follia. L’esperienza in azienda Remoove, prima azienda in Italia del settore della mobilità inclusiva, ha avuto la durata di due mesi ed è stata trascorsa ad Arco, città con un bellissimo castello. Tra le altre cose, in azienda ho imparato come lavora un’azienda in Trentino, il rapporto tra pubblico e privato, le difficoltà e le opportunità del territorio. In particolare si è trattato di come le persone con disabilità possono tornare ad avere una vita attiva. Remoove si occupa di fare le mappature delle disabilità dei territori in tutta l’Italia, offre consulenza per enti pubblici e privati del settore della mobilità inclusiva e fa vendita di bici speciali. È stata un‘esperienza unica dove ho fatto una vera immersione di quello che c’è di più bello al mondo: il fenomeno della inclusione sociale, fisica, umana. I due mesi vissuti in Trentino sono state pieni di novità. Tornare per la terza volta nella terra dei miei avi mi ha ancora insegnato tante

cose. Ho avuto l’opportunità di conoscere persone fantastiche come Mauro Verones e Gianna Copat, e di ritrovare i Potrich-Villa, parenti lontani a Nomesino, gli amici a Rovereto, le tantissime famiglie trentine che negli ultimi 10 anni ho avuto modo di conoscere. Al di là dello scambio di buone pratiche e conoscenze idealizzato e seguito da UFTE, ho scambiato tantissimo con i trentini che vivono il loro territorio, fieri dalla loro storia e spesso aperti per imparare e capire il mondo dell’emigrazione; sia quello storico che quello attuale. Per il Futuro: Per i prossimi anni vedo tante sfide sia per il mio luogo di origine, la Vale do Itajaí sia per uno dei luoghi di origine dalla mia gente, la Regione Trentino-Alto Adige (Südtirol). Il secolo ventuno ha intensificato la dipendenza delle economie locali al mondo globale e ci impone di chiederci quali partners le realtà locali dovrebbero scegliere per costruire uno sviluppo economico che sia più inclusivo e intelligente per le parti coinvolte. il rapporto non solo culturale, ma anche economico tra le due regioni può portare tanti risultati ed è su quello che sia il mio lavoro di tesi di dottorato che le dinamiche socio-economiche del Trentino stanno portando avanti.

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Lukas con la compagna a Ronzo Chienis

“Hei ciao, avrei un progetto da proporti.” Quante volte ci sentiamo dire questa fatidica frase e qunate volte alziamo gli occhi al cielo pensando quale tragica fine andremo in contro. Ci sono però quelle persone che quando arrivano e pronunciano quelle famose 7 parole, sai già che ti regaleranno un’occasione da non perdere. In primis quindi vorremmo ringraziare Nicholas e Beatrice, ragazzi appassionati li definirei, appassionati e basta perchè poche sono le cose di cui non gli abbiamo mai sentiti parlare entusiasmati: dall’amore per la loro regione e i prodotti che nascono dalle mani esperte dei suoi abitanti (forse tra tutti il vino la fa da padrone), all’aiutare ragazzi e ragazze nel trovare il loro posto nel trambusto di questo mondo.

Ed oggi, proprio grazie a questa vocazione, mentre ancora in cantina sento i vini fermentare e all’esterno i contadini festeggiare per la vendemmia appena conclusa, sono qui a scrivere due parole su un ragazzo che il suo posto l’ha trovato e “ritrovato”: Ivan Miguel Bucco, per gli amici Ivan Baucco, per noi Ivan Bucco Cobelli. Classe 1996, ingegnere meccanico specializzato in sicurezza sul lavoro appassionato di musica e di vino. Arriva da Bento Gonçalves, una piccola cittadina dal sud del Brasile, capitale del vino, proprio dello stesso stato. Grazie al nonno, oggi quasi novantenne ma ancora fiero protettore dei suoi vigneti (così dovrebbero chiamarci a noi contadini), è nata la passione per la campagna dove lavora fin da piccolo, alla quale però non ha voluto fin da subito dedicare e regalare completamente le mani da provetto fisarmonicista. Già grandicello poi, si è accorto proprio grazie alla fisarmonica e agli amici, che quelle mani volevano sporcarsi di terra, di mosto di vino, e non solo dell’inchiostro blu della penna da ingegnere, trovando così il suo posto.

Perché allora “ritrovato”? Fino adesso ho parlato solo di persone singole, e si sa che da soli si può andare lontano, ma in gruppo si può rendere possibile l’impossibile. In questo il Trentino ha avuto da sempre un marcia in più. Gruppi e associazioni che collaborando hanno reso la nostra regione il bel territorio da vivere dove ci troviamo. Alcune di queste non si sono soffermate sul territorio e il presente, ma - ripercorrendo il passato - hanno voluto raggruppare le persone che il Trentino l’avevano dovuto abbandonare per dirigersi verso terre più o meno lontane. Ivan, proprio grazie ad una di queste associazioni, l’Unione Famiglie Trentine all’Estero, è arrivato nel nostro piccolo mondo. È per noi motivo di orgoglio aver ricevuto fiducia da Mauro e Nara (che nomino, perché ho potuto conoscerli), ben sapendo delle numerose persone che hanno collaborato per rendere reale questo progetto. Noi rimaniamo assolutamente disponibili per qualsiasi lavoro futuro, perché si percepisce

18 DALLA SEDE
RAccONTA IVANO cOBELLI DI cANTINA EREDI DI cOBELLI ALDO

ideali che vale la pena di perseguire. Grazie a loro e all’aiuto della provincia, Ivan è riuscito a ritrovare le proprie radici, a rivedere, chissà, le stesse montagne dei suoi trisavoli. Noi diciamo sempre che il nostro lavoro non ci permette di viaggiare tanto quanto vorremmo, perché le viti sono un pò come dei bimbi che più ti allontani e più ne senti la mancanza ed è anche vero che le ore di lavoro sono tante, però con le persone che condividono con noi settimane e mesi, o magari anche una sola notte in agritur o anche una sola ora dietro un bicchiere di vino, noi ci sentiamo di viaggiare, di esplorare terre sconosciute, di vedere mari, oceani e montagne negli occhi di coloro che vogliono condividere le loro origini.

Ecco, con Ivan ci siamo trovati a vivere una terra fatta di musica, di fisarmoniche suonate alle feste di paese e in mezzo ai vigneti, di storie magari non tanto antiche, ma di antico rispetto per una terra che ha accolto tutti loro . Ci siamo trovati anche a rivivere usi e parole del passato, dei nostri nonni, conservate nel suo Stato forse proprio per mantenere un legame alla terra d’origine. Noi abbiamo tentato di ricambiare questa voglia nel farci viaggiare nel suo paese lontano, dandogli “forbice e orel” e via che se vendema.

A parte gli scherzi lo abbiamo accompagnato in questi due mesi alla scoperta primo del nostro mestiere, come si diceva, di protettori delle vigne e anche del vino, facendogli vedere tutti i vari passaggi, dalla vendemmia all’incantinamento e, ovviamente manco a dirlo, anche nel godimento del frutto della nostra passione. Poi gli abbiamo introdotto anche il territorio, accompagnandolo dalle fredde e alte montagne del Lagorai alla calda e accogliente costiera Amalfitana. Gli abbiamo mostrato paesaggi di tutti i tipi, come di tutti i tipi e le nazionalità sono le persone che ha conosciuto, visto che come si deduce da queste poche righe, di gente a trovarci ne passa parecchia. Devo proprio essere sincero che questo

progetto si è rivelato al 100% come ce l’eravamo figurato se non addirittura meglio, visto che oltre a trovare qualcuno che condividesse a pieno la nostra mentalità chiamiamola “imprenditoriale”, abbiamo trovato un nuovo fratello e chissà che magari in questo mondo pieno di scartoffie non ci faccia comodo qualche ingegnere che ci firmi qualche permesso sulla fiducia. Naturalmente si scherza, perché sempre di più e sicuramente anche grazie ad Ivan, sempre sorridente e cordiale, siamo sempre più coscienti che nel nostro ma come in tutti gli ambiti un sorriso e una risata ci danno la motivazione e la forza di resistere agli ostacoli che abbiamo incontrato e che incontreremo. Nel momento degli addii siamo soliti dire: “grazie di essere passato”. Beh, noi ti ringraziamo di essere nel nostro passato, di avere un bel presente e un ancor più fantastico futuro.

PS: Un difetto, se proprio bisogna dirlo, è che ci ha parlato così tanto del suo Brasile che se non andremo a trovarlo ci resterà il rimorso per tutta la vita.

LA TESTIMONIANzA DI IVAN BUccO OSPITE DELLA cANTINA “EREDI DI cOBELLI ALDO”

“Mi chiamo Ivan Bucco, fisarmonicista, ingegnere meccanico e viticoltore. Sono un brasiliano di origine italiana e trentina che è cresciuto in mezzo all’universo dei vini nella città di Bento Gonçalves, capitale brasiliana dell’uva e del vino. Sin da piccolo ho visto i miei nonni dedicare le loro vite alla coltivazione dell’uva e alla produzione di cachaça, eredità portata nel sangue da quelli che emigrarono da più di 150 anni. Sono fisarmonicista in un gruppo chiamato Trebbiano, che come già suggerisce il nome, è nato in mezzo a questo universo del vino della nostra città. Per tal motivo ho finito per immergermi sempre più nell’universo del vino, destando una passione per questa caratteristica be-

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vanda che riunisce persone di tutto il mondo. Da questa passione è nata nel 2020 la BAA, una piccola cantina e distilleria di idromele composta da me e altri due amici (Gabriel Ambrosi e Rodrigo Alberti) con l’idea di produrre vino e idromele nella sua essenza, ricercando una produzione di basso intervento e principalmente con materie prime di propria produzione. Oggi tutto il miele utilizzato nella produzione, così come buona parte dei frutti, è prodotto da noi stessi e con metodo biologico. Ancora non possediamo vigneti propri, però collaboriamo con produttori e amici che ci forniscono uve di qualità. L’opportunità di poter realizzare una esperienza di interscambio in Trentino è stata indescrivibile, in quanto ho potuto seguire tutte le fasi della produzione, dal vigneto all’imbottigliamento. La Eredi di Cobelli Aldo è una cantina a conduzione familiare gestita da tre fratelli, situata ai Sorni nel comune di Lavis. L’azienda vinicola possiede vigneti propri e tutta la produzione segue la filosofia della produzione biologica. La produzione annuale è di circa trentamila bottiglie tra vini e spumanti, che fanno parte dei DOC, TrentoDoc e IGT Vigneti delle Dolomiti. La vendita dei vini prodotti è rivolta principalmente al mercato italiano. I prodotti sono anche esportati in altri paesi dell’Europa, oltre all’Asia e all’America del Nord. Tra le varietà prodotte ci sono Chardonnay, Pinot Nero, Gewurztraminer e Riesling e le autoctone Teroldego, Nosiola e Schiava. Evidenziando sempre l’essenza del vino

trentino, cercano di valorizzare l’espressione del terroir caratteristico della zona, caratterizzato da un suolo ricco di gesso e che permette l’elaborazione di vini con note peculiari. “Localismo” quello che può essere visto persino nelle etichette dei vini, tutti con nomi provenienti dal dialetto o con riferimento al modo come è chiamato dalla famiglia il luogo dove è localizzato il vigneto.

Oltre alla cantina e ai vigneti, dal 2014 esiste un agriturismo, dove è possibile alloggiare nella casa storica di Maso Panizza di Sopra e godersi una bottiglia di vino nella Caneva Fonda dell’edificio. Questa è un ulteriore prova del potenziale di enoturismo in tutto il mondo, sia in Italia, o in Brasile. Attraverso questa esperienza durante tutto il periodo della vendemmia nella regione del Trentino, è stato possibile confrontare le differenze e le somiglianze nella produzione di uva e vino con la mia regione in Brasile. La prima grande differenza che si può osservare è il modo di conduzione dei vigneti, che nella regione del Trentino è realizzata con l’utilizzo del sistema di pergole, mentre nella regione della Serra Gaúcha è fatta prevalentemente con il sistema chiamato “latada”. Per quanto riguarda all’elaborazione del vino, il sistema produttivo della cantina Co-

20 DALLA SEDE
Ivan Bucco con i genitori Ivan Bucco con la sua fisarmonica

belli è molto simile a quello che noi ci proponiamo di utilizzare nella BAA, in quanto trattasi di vini con pochi trattamenti e, nel caso della Cobelli, biologico. È stato molto interessante aver avuto contatto con questa produzione biologica, visto che in Brasile questo tipo di coltivazione ancora è poco sfruttata e rappresenta una sfida, specialmente nella regione di Bento Gonçalves. Oltre a poter fare un raffronto tra la forma di produzione utilizzata in Trentino e quella utilizzata nella Serra Gaúcha, porto nel bagagliaio idee da testare in Brasile, come la conduzione del vigneto in forma di pergole e la concreta possibilità di avviare un vigneto a produzione biologica. Torno in Brasile con la valigia piena di esperienze e idee per la cantina BAA e anche incantato con le bellezze del nostro Trentino e con l’affetto delle persone che ho conosciuto. Mi sono sentito in casa!”

va, della ricchezza culturale che un’attività imprenditoriale può costruire, dove l’attività lavorativa è parte fondamentale ma non singolare di un’impresa che invece si costruisce di persone, connessioni, tradizioni e innovazioni.

Sinergie Imprenditoriali è un progetto che arrivato dopo un periodo dove tutto il mondo ha sofferto i limiti e i drammi di una pandemia dove le persone non avevano modo di riunirsi, abbracciarsi e toccarsi, dove viaggiare era diventato un lontano ricordo e dove il lavoro, per lunghi periodi unica attività consentita si svuotava di ogni suo fronzolo sociale per ridursi spesso ad una meccanica esecuzione di un compito. Ecco allora che Sinergie Imprenditoriali nasce dalla ricerca di una dimensione sociale dell’attività lavorati-

Sinergie Imprenditoriali è, è stato e sarà sempre uno sguardo oltre…oltre i confini di un mondo che non è mai nato con essi, oltre i pregiudizi e i luoghi comuni, oltre le origini intese come un limite ma con le origini quali ricchezze inestimabili, oltre il Trentino come concetto geografico, che trentino è ogni persona con un senso d’appartenenza a una cultura in continuo mutamento; e quel mutamento avviene anche e forse soprattutto, grazie a chi dal Trentino passa e lascia una traccia di se’, piccola ma inconfondibile come quella che hanno lasciato Lukas e Ivan a tutti noi.

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cONcLUSIONI DEI cOORDINATORI NIchOLAS E BEATRIcE

UNIONE DELLE FAMIGLIE TRENTINE

ALL'ESTERO

Incontro con lo staff dell’Ufficio Emigrazione, l’UFTE ed i due giovani brasiliani che hanno partecipato al progetto “Sinergie Imprenditoriali”. Il progetto prevedeva lo scambio di competenze professionali fra giovani imprenditori di origine trentina ed aziende trentine.

Lukas Reiter Pezzini di Florianopolis di Santa Catarina e Ivan Miguel Buco di Bento Goncalves di Rio Grande do Sul i due giovani selezionati a seguito di un bando hanno raccontato la loro esperienza all’ufficio emigrazione che ha finanziato in parte il progetto.

DALLA SEDE

Famiglia Trentina di Santo

Copat ha reso omaggio ai nostri valorosi immigrati.

Gilmar Marchesini, il parroco locale, seguita da una cena e da una grande amicizia tra i presenti erano 150 persone.

DALLE DIRAMAZIONI

Questo evento è autofinanziato in quanto promuoviamo una cena con piatti tipici della cucina dei nostri immigrati che sono arrivati qui a partire dal 1875 e che fino ad oggi abbiamo mantenuto.

le loro abitudini e i loro costumi con grande stima. Tuttavia, la cena è solo un'attrazione; il vero significato dei "Raízes de Santo Antão" è quello di rendere un giusto e meritato tributo ai nostri antenati che arrivarono dal Trentino e gli altri immigrati italiani che arrivarono qui in seguito, e che con il loro lavoro, la loro perseveranza e molti sacrifici trasformarono le colonie ricevute in una fiorente produzione e sviluppo, lasciando in dono ai nostri discendenti una città promettente e sviluppata, con immense possibilità di una vita molto più confortevole di quella che potrebbero avere loro.

RAIzES DE SANTO ANTÃO

RAIZES DE SANTO ANTÃ

A cura di Ineri Copat

A settembre si è svolta la quattordicesima edizione dei RAIzES DE SANTO ANTÃO, che non si svolgeva da due anni a causa della pandemia di Covid 19. Questo evento è autofinanziato in quanto promuoviamo una cena con piatti tipici della cucina dei nostri immigrati che sono arrivati qui a partire dal 1875 e che fino ad oggi abbiamo mantenuto le loro abitudini e i loro costumi con grande stima. Tuttavia, la cena è solo un’attrazione; il vero significato dei “Raízes de Santo Antão” è quello di rendere un giusto e meritato tributo ai nostri antenati che arrivarono dal Trentino e gli altri immigrati italiani che arrivarono qui in seguito, e che con il loro lavoro, la loro perseveranza e molti sacrifici trasformarono le colonie ricevute in una fiorente produzione e sviluppo, lasciando in dono ai nostri discendenti una città pro mettente e sviluppata, con immense possibi

lità di una vita molto più confortevole di quella che potrebbero avere loro.

Prima della cena, il presidente della Famiglia Trentina di Santo Antão Ineri Copat ha reso

Gilmar Marchesini, il parroco locale, seguita da una cena e da una grande amicizia tra i

Questo evento è autofinanziato in quanto

Prima Famiglia Copat immigrati. Gilmar seguita amicizia

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DALLE DIRAMAZIONI
A settembre si è svolta edizione dei RAIZES DE SANTO ANTÃO, che non si svolgeva da due anni a causa della pandemia di Covid 19.
Ineri
Antão
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IN CAMMINO IN TRENTINO CON GIO

a cura di Giordana Detassis

Questa rubrica ha lo scopo di proporre nuovi itinerari trekking all’interno dell’Trentino Alto Adige unendo alle informazioni più tecniche della gita quali altitudine, lunghezza, dislivello, tipo di sentiero alcune informazioni sul territorio, storiche, gastronomiche etc. E’ realizzata in collaborazione con la pagina Facebook “In cammino in Trentino con Gio”

GIRO AD ANELLO ARcO – LAGhEL – VARIGNANO chIARANO – ARcO

Lunghezza 12,5 km Dislivello 350 mt

In parte su strada asfaltata senza traffico, in parte su strada sterrata, un brevissimo tratto su sentiero un po’ scomodo.

Bellissimo giro ad anello in mezzo agli ulivi con bellissimi scorci sul castello di Arco, sul lago di Garda, su Arco e Riva, sul monte Sti vo.

Il parcheggio si trova vicino alla palestra arti ficiale di roccia, poco oltre il grande parcheg gio a pagamento c’è un piccolo parcheggio gratuito. Lungo il tragitto si può sostare e gustare un pranzo a base di carne salata, giardiniera, affettati vari e lardo al ristorante Belvedere di Varignano.

Nel paesaggio di Arco, ora disteso, ora arroccato, unico nella sua variegata complessità, entra, quasi prepotentemente, la rupe con il Castello. Qualsiasi orizzonte prospettico si voglia inquadrare ecco che la torre merlata (o la torre sommitale) attirano il nostro sguardo come una calamita. A quello che resta dell’antico maniero dei conti d’Arco va quin-

2525 IN CAMMINO CON GIO

di d’obbligo il posto d’onore nell’illustrazione dei tanti monumenti di interesse storico ed artistico che Arco offre ai suoi abitanti e a chi la visita.

Scriveva il notaio Ambrogio Franco (vissuto nel Seicento ad Arco) che ai tempi di Tiberio e Druso, i Romani avevano stabilito nel Trentino, in rapporto al diffondersi del brigantaggio, fortilizi un po’ ovunque, soprattutto sui monti e nelle chiuse delle valli. E poi aggiunge: “Ho sentito che dicono che nell’anno 512 d.C. Teodorico pose vicino al Benaco una torre sopra un’altissima rupe, sovrastante il Sarca”. Pur premettendo che la storia non può basarsi sul” ho sentito che dicono”, le due notizie forniteci dallo storico non sono prive di fondamento. Reperti archeologici, trovati in tempi diversi sulla rupe, attestano presenze più antiche rispetto all’epoca medioevale. Il nome stesso di Arco deriva da “arx” che significa fortezza. Nel 1879 il geometra Giuseppe Caproni, padre del pioniere dell’aeronautica Gianni Caproni, stese un progetto per interventi minimali di restauro al Castello per renderlo visitabile da parte degli ospiti del Curort. Altri lavori furono svolti ad inizio secolo per

evitare soprattutto cadute di sassi sulle case sottostanti. Dopo il Primo Conflitto Mondiale la parte del Castello appartenente al ramo germanico dei conti d’Arco venne incame-

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IN CAMMINO CON GIO

rata dal demanio italiano che la assegnò inizialmente all’Opera Nazionale Combattenti. Nel 1927 la contessa Giovanna d’Arco, marchesa di Bagno, lo acquistò diventando l’unica proprietaria. Nel 1982 l’atto finale: il Comune di Arco decide l’acquisto del Castello e di altri beni dalla Fondazione d’Arco in Mantova, erede della contessa Giovanna d’Arco. Il Castello tornava, dopo otto secoli, agli “uomini liberi” della Pieve di Arco. Percorrendo la via Capitelli (la Via delle Ville, durante il Kurort), si arriva a Chiarano, la prima delle frazioni che compongono, ormai quasi senza soluzione di continuità urbanistica, il “trittico” del romarzollese. Chiarano, come Vigne e Varignano, è adagiata ai piedi dell’olivaia che chiude a NordOvest la valle; più sopra incombono i liscioni con le antiche cave in pietra del M.Baone. In queste strade è possibile ammirare alcuni splendidi portali, curati nella loro struttura, segno probabile di distinzione per il proprietario della casa. Queste vie sono intersecate da vicoli che ancora ci offrono scorci di bor-

go medioevale.

L’evoluzione urbanistica portata dall’avvento del Kurort ha creato l’importante direttrice verso Ovest (la via delle Ville, ora via Capitelli), i giardini pubblici a Sud del borgo con l’Hotel delle Palme (ora Ospedale Armani), il Casinò Municipale con la veranda, la Villa Igea (sede della Cassa Rurale di Arco). La pianura che si distende lungo il corso del fiume Sarca e poi si apre fino a morire sulle rive del lago di Garda è coltivata in modo ordinato e razionale. La coltura più diffusa è quella della vite.

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Tagliolini alla farina di mais con ragù di trota

a cura di Cristian Bertol, cuoco trentino

I

n g r e d i e n t i :

per 4 persone : Per la pasta

Per il ragù di trota:

240 g di farina 00 60 g di farina gialla di Storo( mais) 4 uova intere 1 presa di sale 2 filetti di trota salmonata 0,25 l di brodo vegetale 1 cucchiaio di farina 00 1 porro (cipolla) 1 carota 1presa di sale olio extravirgene q.b. prezzemolo tritato q.b.

25 cm, quindi adagiarle su un panno asciutto. In una casseruola brasare dolcemente le verdure tagliate in modo fine (porro , carote e gambo di sedano) con un filo di olio extravergine. A metà cottura aggiungere i filetti di trota precedentemente tagliati a dadini e infarinati; girare con cura per circa 10 minuti e coprire con il brodo vegetale caldo , quindi far cuocere per circa 25 minuti a fuoco lento.

Mettere a bollire l'acqua per la pasta e, una volta giunta a bollore, aggiungere una presa di sale grosso e calarvi la pasta per 3-4 minuti Scolare e saltare delicatamente la pasta nel ragù di trota.

P r e p a r a z i o n e :

Impastare la farina 00 e la farina gialla con le uova e, con l'aiuto di una " nonna papera " , l'apposita machina manuale per fare la pasta , stendere la sfoglia non troppo sottilmente sino a ottenere delle tagliatelle della lunghezza di

I m p i a t t a m e n t o :

Al centro di un piatto fondo disporre parte della pasta ben amalgamata con il ragù di trota, quindi finire con del prezzemolo tritato

Si ringrazia lo Chef Cristian Bertol per l’autorizzazione alla pubblicazione delle sue ricette.

28 LE RICETTE

P

Brazedel

I n g r e d i e n t i :

500 g di farina forte (w 320-400)

150 g di pasta madre Sosi rinfrescata ed usata al raddoppio/triplico (scopri come ottenerne un vasetto in omaggio!) 250 g di latte 3 tuorli 80 g di zucchero 75 g di burro 1 cucchiaino raso g di sale

Per la glassa di mandorle:

50 g di mandorle pelate (o polvere di mandorle) 2 albumi 80 g di zucchero a velo 80 g di zucchero in granella, per guarnire

r e p a r a z i o

n

e

:

Nella ciotola della planetaria versate 500 g di farina, 150 g di Pasta Madre Sosi, 250 g di latte e 3 tuorli ed impastate con il gancio per circa 10 minuti, fino ad ottenere un impasto omogeneo ed incordato

Aggiungete 80 g di zucchero poco alla volta, ed impastate fino ad assorbimento (5-10 minuti).

Arrotondate l’impasto con le mani, trasferitelo in una ciotola e lasciatelo riposare per circa 20 minuti, coperto.

Trascorso il tempo del riposo, verificate l’incordatura allargando due lembi dell’impasto con le dita e verificando che sia elastico, tanto da formare un ‘velo’ trasparente.

Trasferite quindi nuovamente l’impasto nella ciotola della planetaria Unite quindi 1 cucchiaino raso di sale e proseguite ad impastare altri 5 minuti.

Quindi aggiungete in più riprese 75 g di burro a temperatura ambiente, attendendo che sia completamente assorbito dall’impasto prima di ogni ulteriore aggiunta. Il risultato dovrebbe essere un impasto morbido, liscio e lucido, ben amalgamato ed incordato.

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Mondo Poetico

R A S G A - O S S O S

S a b r i n a D a l b e l o

B r e v e c u r r i c u l u m l e t t e r a r i o : S a b r i n a D a l b e l o , o r i g i n a r i a d i R i o G r a n d e d o S u l , è f u n z i o n a r i a p u b b l i c a , p o e t e s s a e h a c o n s e g u i t o u n a l a u r e a i n G i u r i s p r u d e n z a A b i t a a B e n t o G o n ç a l v e s , R i o G r a n d e d o S u l , B r a s i l e È a u t r i c e d e i l i b r i d i p o e s i a B a s a d o s e n p e r s o n a s r e a l e s ( P o e s i a s E s c o l h i d a s , 2 0 1 7 ) , L e n t e d e a u m e n t o p a r a c o i s a s g r a n d e s ( P e n a l u x , 2 0 1 8 ) e R a s g a - o s s o s ( P e n a l u x , 2 0 2 0 ) , q u e s t ' u l t i m o f i n a l i s t a a i P r e m i A G E S e A ç o r i a n o s 2 0 2 1 , n e l l a c a t e g o r i a p o e s i a È m e m b r o d e l c o l l e t t i v o A s C o n t i s t a s È s t a t a s c r i t t r i c e d ' o n o r e a l l a 3 6 ª F i e r a d e l L i b r o

B e n t o G o n ç a l v e s / R S ( 2 0 2 1 ) , i n s i e m e a l l a m a d r i n a N a t a l i a B o r g e s P o l e s s o .

I – n a s c i m e n t o

c o r r e ç ã o d o a r c o - í r i s i n v a s ã o d e l u z p e l o s o l h o s c e r r a d o s l á g r i m a s c o r r e s p o n d i d a s d e u m a m o r n e m s e m p r e t r o c a d o n e c e s s i d a d e d o í d a d e v e r d e c o r r e s p o n d e r a o s s o n h o s o m u n d o p u x a n d o a f ó r c e p s e n g o l i n d o p a r a f o r a o s o s s o s n a s c e m q u a n d o o s o l h o s s e a b r e m .

I - n a s c i t a c o r r e z i o n e d e l l ' a r c o b a l e n o i n v a s i o n e d i l u c e a t t r a v e r s o g l i o c c h i c h i u s i l a c r i m e a b b i n a t e d i u n a m o r e n o n s e m p r e s c a m b i a t o i l d o l o r o s o b i s o g n o d i v e d e r e c o r r i s p o n d e r e a i s o g n i i l m o n d o c h e t i r a c o n l e p i n z e d e g l u t i z i o n e

l e o s s a n a s c o n o q u a n d o g l i o c c h i s i a p r o n o I I – u n i ã o

b r i n c a d e i r a c o m a s o r t e f e l i c i d a d e a t é d a t a m a r c a d a n ã o a g e n d a d a a l m a r e f é m d e i m p u l s o s n e r v o s o s à p r o c u r a d e l u g a r e s n a s b a d a l a d a s d e u m a a p o s t a q u a n d o p o n t e i r o s d e s a c e r t a d o s a t r a s a m o s u f i c i e n t e a t é o b r i n d e o u o s o c o r r o o s s o s s e f r a g i l i z a m c o m o e m p r é s t i m o d o c o r a ç ã o

I I - u n i o n e g i o c a r e c o n l a f o r t u n a f e l i c i t à f i n o a l l a d a t a n o n p r o g r a m m a t o a n i m a o s t a g g i o d i i m p u l s i n e r v o s i a l l a r i c e r c a d i l u o g h i

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By becoming a member of the Union, of the Trentino’s Families Abroad, you will receive annually three issues of our newsletter, all invitations to our events, and to include those reserved for members as well as the assemblies. To subscribe you can go to our new office in Corso 3 Novembre n. 72 in Trento or send a bank transfer of € 10 to the bank account of the Associazione Unione Famiglie Trentine all’Estero APS -Trento at the Cassa Rurale di Trento - IBAN IT42 M083 0401 8070 0000 7772 897 indicating as a causal name + surname + address.

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LE NOSTRE RADICI SONO IL NOSTRO FUTURO

Dovunque ci sia una Famiglia Trentina la nostra identità e la nostra cultura sono salde. Si avvicina il momento della presentazione della dichiasrazione dei redditi e chiediamo il tuo supporto e aiuto per promuovere la nostra campagna per la destinazione del cinque per mille.

DONARE IL 5 x 1000 ALL’UNIONE FAMIGLIE TRENTINE ALL’ESTERO NON TI cOSTA NULLA Nella tua dichiarazione dei redditi scrivi C.F. 96008250225

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