#PAsocial mette in rete i nuovi strumenti e linguaggi della comunicazione pubblica

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#PAsocial mette in rete i nuovi strumenti e linguaggi della comunicazione pubblica

27 Giu 2016

#PAsocial mette in rete i nuovi strumenti e linguaggi della comunicazione pubblica di Sergio Talamo

Sicurezza sul lavoro, rischi e prevenzione, adempimenti per le aziende, dati relativi a infortuni sul lavoro, percorsi post infortunio e malattie professionali. Non sono propriamente argomenti che appassionano i frequentatori dei social. Eppure è con queste frecce all’arco che Inail ha ottenuto il premio innovazione allo Smau di Bologna 2016 con il suo canale Youtube. Il caso Inail è emblematico, perché descrive un percorso di comunicazione pubblica che unisce antichi saperi giornalistici a nuove piattaforme e nuovi linguaggi, e conferma che dove può arrivare un social media non potrebbero mai arrivare i canali tradizionali. Web e Pa La produzione video nella Pa ha già un passato più o meno glorioso: le prime sperimentazioni di web tv risalgono a circa 15 anni fa, e si facevano strada fra i vincoli tecnici della connessione lenta e del mini­schermo dei siti (il famigerato “francobollo”) e la mancanza di una cultura della trasparenza e del dialogo a due vie con l’utente. Risultato: molta propaganda ­ dall’esibizione acritica delle performance dell’ente fino al “tele­assessore” ­ e scarsissima rilevazione del gradimento dell’utente. In sintesi, ben poco servizio pubblico. Dopo tre lustri, le cose sono cambiate radicalmente per almeno tre ragioni: l’affinamento continuo delle tecnologie; l’incessante percorso verso la trasparenza come spina dorsale dell’attività pubblica; l’esplosione dei social. Su Youtube è possibile costruire un tragitto di conoscenza, informazione e formazione che incontra i reali interessi e le necessità dell’utente. Così Inail, partendo nel 2010, ha potuto raggiungere dati interessanti: 2.600 video, 1.100 iscritti e quasi un milione di visualizzazioni totali. Il cuore del successo sta molto nella tecnica comunicativa del canale, che fa leva sull’accurata distinzione fra: a) l’archivio dei servizi dedicati all’istituto da tv e radio nazionali e locali; b) le iniziative di comunicazione, i seminari e le campagne informative per studenti, lavoratori e aziende, arricchite dalle brillanti animazioni del personaggio “Napo”, che senza parlare e con umorismo affronta i nodi del lavoro e della sicurezza; c) la videoteca dedicata ai servizi e agli adempimenti; d) i cortometraggi, molti dei quali nascono nell’ambito di concorsi; e persino e) i filmati storici, documenti che raccontano anche le sofferenze e le conquiste del passato. Social network e comunicazione pubblica L’esperienza di Inail su Youtube è una delle ormai numerose case­histories che mettono i social network al centro della comunicazione pubblica. Si diffonde sempre più, anche nella pratica, la consapevolezza che i canali sociali hanno potenzialità enormi e inedite. Da un lato, infatti, raggiungono i cittadini dove sempre più si incontrano e si esprimono (solo per fare un esempio, su Facebook ci sono ogni giorno 12 milioni di italiani con una media di permanenza di 2 ore e 30 minuti); dall’altro si cimentano con la comunicazione sincrona (in tempo reale), entrando finalmente nell’era della comunicazione a due vie, in cui l’emittente non eroga informazioni http://www.quotidianoentilocali.ilsole24ore.com/print/ABvCqJNB/0

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