La musica, come ha evidenziato Michele Dall’Ongaro, il Sovrintendente Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma in occasione del recente Congresso nazionale degli Architetti, è semplicemente «aria che si muove», ovvero un elemento immateriale che però si confronta con lo spazio e quindi con l’architettura. Le onde sonore riempiono gli spazi ed incontrano le superfici che noi architetti creiamo, in un rapporto simbiotico che unisce e fa sintesi delle due arti.
Wie Michele Dall’Ongaro, der Oberintendant der Staatlichen Musikakademie »Santa Cecilia« in Rom, vor wenigen Wochen anlässlich des Staatlichen Architektenkongresses festgestellt hat, ist die Musik im Grunde nichts anderes als »Luft, die sich bewegt«: ein Element also, das sich nicht materialisiert, aber doch mit dem Raum – und dadurch auch mit der Architektur – eine enge Verbindung eingeht.