(tranne il Grande Puffo, che è il capo del villaggio)… Le poche e minime varianti si sono sviluppate a poco a poco e si notano più nella serie animata che nel fumetto. Una scelta del genere è bizzarra, soprattutto perché gli Schtroumpfs nascono come personaggi per i fanciulli e una palese differenziazione grafica aiuta il bambino, ne favorisce la lettura. La scelta di avere personaggi graficamente (quasi) identici è, tuttavia, vincente, perché porta il lettore – a prescindere dall’età – a concentrarsi sulle peculiarità caratteriali e comportamentali: ciascun Puffo è caratterizzato molto bene. Personaggi ricorrenti – Nelle intenzioni di Peyo, i Puffi sono novantanove. Tale cifra subisce delle variazioni (l’arrivo di Puffetta, in primis), ma comunque si tratta di un numero indicativo: tra il fumetto e la serie animata, vengono sviluppati poco più di settanta Puffi. Il cosiddetto centesimo Puffo, necessario per poter fare il «Grande ballo della Luna» (Il centesimo Puffo, Le centième Schtroumpf, 1968), poi, altri non è che un riflesso: è la materializzazione del riflesso nello specchio del Puffo Vanitoso! Oltre ai Puffi, vi sono personaggi tendenzialmente negativi, su cui spiccano i due nemici storici, Gargamella e Birba, e qualche alleato, tra cui il Mago Omnibus, amico di vecchia data del Grande Puffo, la Cicogna Bianca, che aiuta i suoi amici Puffi in alcune spinose situazioni, John e Solfamì (che, nei fatti, hanno dato inizio all’epopea puffa)… Due personaggi di per sé marginali, ma interessanti, sono poi Padre Tempo e Madre Natura: personificazioni del tempo e degli elementi naturali. Entrambi sono in ottimi rapporti con i Puffi (e tra loro) e, in particolare, è interessante il concetto che sta alla fonte di Madre Natura: essa è una sorta di personificazione di valori quali il rispetto per il prossimo e per l’ambiente, di cui è pregna la serie a fumetti (ma, soprattutto, quella animata). _Il primo epico scontro dei Puffi con Gargamella, da Il Ladro di Puffi. © Eredi Peyo / Imps