TRIBEART#96 - LUGLIO/AGOSTO 2012

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96 •• LA GUIDA MENSILE ALLE ARTI VISIVE SICILIANE •• ANNO X •• LUGLIO/AGOSTO 2012 •• WWW.TRIBEART.IT •• FREE ••


#IOSUPPORTO

TRIBEART LA PUBBLICITÀ È UN INVESTIMENTO E NON UNA SPESA. PROPRIO COME LA CULTURA. DAI SPAZIO ALLA TUA ATTIVITÀ. È UN VERO AFFARE...

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sommario

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MENSILE, ANNO X, NUMERO 96 Registrazione al Tribunale di Catania n°23 del 30.10.03

01 | COVER Giovanni Robustelli, Medea, 2010, penna a sfera bic nera su cartone, cm 50x35, particolare

. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . direttore responsabile Enzo Baldacchino vicedirettore Vanessa Viscogliosi vanessa.viscogliosi@tribeart.it direttore editoriale Giacomo Alessandro Fangano alessandro.fangano@tribeart.it editore TRIBE Società Cooperativa Via Barbagallo Pittà 24 - 95122 Catania www.tribearl.it progetto grafico e impaginazione TRIBE Società Cooperativa stampa Litocon S.R.L. Contrada Torre Allegra, Zona Industriale • Catania REDAZIONE mobile +39 3395626111 • 3388913549 fax +39 0952937814 • 1786019215 e-mail redazione@tribeart.it official site www.tribeart.it follow us www.facebook.com/tribeart www.twitter.com/tribeart

03 | NEWS a cura di Giacomo Alessandro Fangano

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13 | RECENSIONI

06 | URBAN

ADALBERTO ABBATE. Self-Portrait. Build. Destroy. Rebuild Tiziana Pantaleo

IL NODO CATANIA VIENE AL PETTINE Giacomo Alessandro Fangano

Singolare/Plurale Gabriella Martines

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07 | INTERVISTE

Ritira la tua copia gratuita presso i nostri punti di distribuzione. Di seguito alcuni tribeart.corner: Aereoporto internazionale Fontanarossa (CT) Archivio Jean Calogero, Corso delle Province 32 a/b (CT) Librerie Cavallotto, Corso Sicilia 91 - Viale Jonio 32 (CT) Palazzo della Cultura, Via Vittorio Emanuele II, 121 (CT) Spazio Cannatella, Via Papireto 10 (PA) Centro d’Arte Piana dei Colli - Villa Alliata Cardillo, Via Faraone 2 (PA) RISO, Corso Vittorio Emanuele 365 (PA) C.o.C.A., Corso Umberto I 420 (Modica - RG) Galleria Lo Magno, Via Risorgimento 91 (Modica - RG) La Veronica arte contemporanea Via Grimaldi 55 (Modica - RG) Galleria d'arte Quadrifoglio, Via SS. Coronati 13 (SR) Galleria civica Montevergini, Via Santa Lucia Alla Badia 1 (SR) L'elenco completo su www.tribeart.it

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luca vitone. Natura morta con paesaggi e strumenti musicali Giuseppe Mendolia Calella . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

davide bramante: Zibaldone, my own rave Riccardo Raimondo

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15 | CALENDARIO

08 | SPAZI APERTI

Gli appuntamenti di Luglio/Agosto 2012

VOX POPULI Adalberto Abbate

EXTRATRIBEART

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Non perdete su www.tribeart.it la nuova rubrica In diretta dall'eremo: lunedì, mercoledì e venerdì, alle 9.30 vi serviamo il "buongiorno" di Cosimo Piediscalzi.

INCANTI Francesco Lauretta

TRIBEART è distribuita nei maggiori musei, gallerie e fondazioni d'arte della Sicilia e in un circuito selezionato di librerie, locali e ristoranti, aeroporti e punti d'informazione turistica, accademie d'arte e facoltà universitarie e durante eventi e manifestazioni legate alla cultura in genere.

Astrup Fearnley, il museo sull’acqua di Renzo Piano Lucia Russo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

Qui fuori. Ibridazioni esteTiche Chiara Tinnirello

tribeart.corner

Carol Rama, casta sfrontata stella Andrea Attardi, Breviario siciliano Vita comune / Immagini per la Cittadinanza Fabiana Bellio

SQUONK - ARTE E MEDIA Giuseppe Frazzetto LA DURA LEGGE DEL GOL Vincenzo Profeta vignetta di Fabiola Nicoletti mi faccio una domanda mi do una risposta Giuseppina Radice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

10 | FR3SH a cura di Vanessa Viscogliosi CLAUDIO CAVALLARO angelo crazyonE GIOVANNI ROBUSTELLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

11 | RICREAZIONE

TRIBEART#97

LA PRIMA CASA DI PAGLIA IN SICILIA Lucia Russo

Il 9 settembre è il termine ultimo per segnalare eventi e prenotare spazi pubblicitari sul prossimo numero.

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èopera tutta nostra

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N O T I Z I E C O R S I C O N C O R S I L I N K p ratic h e virtuose

Cinquanta giovani esperti provenienti da tutta Europa hanno lavorato per il restauro di questo straordinario bene, Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco.

Ai primi quattro posti della classifica dell'illegalità ambientale in Italia si confermano Campania (5.327 infrazioni), Calabria (3.892), Sicilia (3.552) e Puglia (3.345).

I numeri raccontano molto di ciò che è stato fatto e di ciò che la Villa può diventare, anche alla luce dei recentissimi scavi nelle aree limitrofe di quella che è stata definita la più straordinaria “casa di piacere” dell'area del Mediterraneo. La dimensione delle tessere va da 4 a 6 mm: 36.000 per ogni metro quadro, un totale di 120 milioni di tessere musive. 4.103 mq di superfici pavimentali musive e in opus sectile; 2.500 mq di superficie musiva; 2.500 mq di intonaci di superficie marmorea (basilica 464 mq); dipinti murali policromi sul 70% dei 2.748 metri di murature storiche; 4 edicole e 3 sculture marmoree; 1 grande fontana al centro del grande peristilio e 7 fonti mosaicate; 58 colonne in situ delle circa 100 che adornavano i vari ambienti; 14 capitelli e 44 basi in marmo; 340 metri lineari di passerelle; 3.500 mq di coperture. Per ottimizzare la gestione lo scorso maggio è stato istituito il Parco archeologico della Villa del Casale, per il quale è stato redatto un Piano di gestione secondo i criteri dell'Unesco, che comprende anche Palazzo Trigona, destinato a diventare la “Porta del parco” e Museo della memoria con l'esposizione di reperti dell'area archeologica. Il Parco ospiterà mostre temporanee di arte contemporanea e, nell'ambito della Biennale d'arte del Mediterraneo (BIAM) si aprirà a delle ZAT, zone artistiche temporanee. La riapertura del 4 luglio potrebbe essere un nuovo inizio per questa grande e millenaria storia. www.villaromanadelcasale.org

Il Rapporto Ecomafia 2012 di Legambiente sull'illegalità ambientale, dedicato a Falcone e Borsellino, fotografa una situazione «grave e impressionante, con un business illecito dalle cifre scioccanti, contrastato con impegno e perizia dalle forze dell'ordine che, solo nel 2011, hanno effettuato 8.765 sequestri, 305 arresti (100 in più, rispetto all'anno precedente con un incremento del 48,8%), con 27.969 persone denunciate (7,8% in piu' rispetto al 2010)». «Nella parte del rapporto Ecomafia 2012 relativa alla Sicilia viene evidenziato – commenta Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente Sicilia – il processo di reimmersione della mafia, al fine di potere meglio curari i propri affari. In questo processo il rapporto con i colletti bianchi, o sarebbe meglio parlare di borghesia mafiosa, diventa strategico. I settori in cui stanno crescendo più rapidamente gli affari di Cosa Nostra (si stima un movimento di almeno 56 miliardi di euro) sono quelli tradizionali dell’ecomafia: il ciclo del cemento, il controllo degli appalti e la grande distribuzione organizzata». Continuano a crescere nel nostro Paese i furti accertati dalle forze dell’ordine ai danni dei tesori culturali e archeologici: 1.112 nel 2011, con un incremento del 13,1%. Significativa l’attività repressiva che si è conclusa con 1.302 persone denunciate e 53 tratte in arresto. I falsi sequestrati nel corso 2011 sono ben 5.325 e soprattutto nell’arte contemporanea, con un valore di circa 56 milioni di euro. www.legambiente.it

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L'arte SICILIAna vola negli usa per gli accordi con GETTY E CLEVELAND MUSEUM Gli scambi spazieranno dai reperti archeologici all'arte contemporanea e rientrano negli accordi per il "2013, Anno della cultura italiana negli USA". Il progetto prevede che la mostra Sicily art and invention beetween Greece and Rome – fissata dal marzo al settembre 2013 al Paul Getty Museum di Los Angeles nell'ambito degli accordi per la restituzione della Dea di Morgantina – venga esposta anche al Museo di Cleveland tra l'ottobre 2013 e il gennaio 2014. In cambio la Sicilia riceverà una selezione delle opere di arte contemporanea della collezione del museo di Cleveland che saranno in mostra a Palazzo Riso da febbraio a marzo del 2013. Presumibilmente a febbraio del 2014, la mostra Sicily art and invention beetween Greece and Rome si trasferirà al Palazzo Ajutamicristo di Palermo che per l'occasione sarà rinnovato grazie ai fondi europei.

TORNA a SIRACUSA L'A.RE.S FESTIVAL L'A.RE.S. (Arte e Responsabilità Sociale) Film & Media Festival è l'unico evento siciliano che coniuga cinema, innovazione e responsabilità sociale. Il Festival sarà ospitato dalla Galleria Civica d'Arte Contemporanea Montevergini dal 29 luglio al 3 agosto. Questa IV Edizione si caratterizzerà per il tributo speciale a uno dei più grandi musicisti del '900, John Cage (il 2012 è il centenario della sua nascita) e al pioniere della video arte, Nam June Paik. Le parole chiave saranno ricerca, multimedialità, identità e responsabilità sociale. Saranno assegnati i premi come miglior film, migliore opera di responsabilità sociale, migliore opera di innovazione del linguaggio, migliore opera di interpretazione della contemporaneità e premio della critica al miglior documentario. www.aresfestival.it

800 artisti donano un'opera per le aree terremotate dell'emilia Ideata dal critico Alberto Agazzani è la più grande mostra benefica mai realizzata in Italia a favore delle popolazioni terremotate. ARTquake-sussulto dell’arte è nata su Facebook, col gruppo L’arte della solidarietà e ha subito coinvolto professionisti e giovani artisti che hanno scelto di mettere gratuitamente a disposizione una propria opera. La mostra si svolgerà ai Chiostri di S. Domenico di Reggio Emilia, dall’11 luglio al 5 settembre, e contemporaneamente si terrà la vendita all’asta con un’offerta minima di acquisto diretto, on-line o tramite bonifico. Le opere invendute saranno oggetto di una lotteria con biglietti da 50 euro. Tutto il ricavato andrà ai sindaci di Rolo (RE), Quistello (MN) e Cavezzo (MO). www.artquake.it

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LEGAMBIENTE: Cemento e rifiuti ma anche arte, animali, agroalimentare. L'ecomafia dilaga in gran parte del PaESE

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A PIAZZA ARMERINA RIAPRE LA VILLA ROMANA DEL CASALE. Ci sono voluti 5 anni di lavoro e 18 milioni di euro

A FORZA D'AGRò UNA TAVOLA ROTONDA SU ARTE, MEMORIA E SVILUPPO DEL TERRITORIO Nel piccolo comune peloritano un seminario e una mostra del direttore artistico della manifestazione, Vincenzo D'Arrò. Invitata anche TRIBEART. La mostra-seminario Tracce nella memoria: Arte, Memoria e Sviluppo del Territorio organizzata dall'Archeoclub Area Ionica (ME) Onlus e dal Comune di Forza d'Agrò si terrà domenica 15 luglio alle ore 17.30 presso il Convento Agostiniano di Forza d'Agrò (ME). Sono previsti i saluti di Domenico Costa, presidente della sede comprensoriale dell'Archeoclub Area Ionica (ME) Onlus, Filippo Brianni, presidente dell'Osservatorio per i Beni Culturali dell'Unione dei Comuni della Valli Joniche Peloritane e Filippo Ricciardi, Presidente dell'Unione dei Comuni della Valli Joniche Peloritane. Moderatore sarà Vincenzo D'Arrò, esperto di marketing territoriale e culturale e artista. Sono previsti gli interventi di: Antonio Presti, presidente della Fondazione Antonio Presti - Fiumara d'Arte; Mario D'Agostino, ex assessore alla cultura della Provincia regionale di Messina; Renato Basile, presidente dell'associazione REBA di Catania; Gianluca Collica, direttore artistico della Fondazione Brodbeck di Catania; Giacomo Alessandro Fangano, giornalista e direttore editoriale del mensile TRIBEART; Fabio Di Cara, sindaco di Forza D'Agrò e presidente del Consorzio di Valorizzazione Turistica della Val d'Agrò; Maria Teresa Papale, presidente dell'Associazione Arte&Cultura a Taormina; Santo Mastroeni, referente per la zona jonica del Comitato Salviamo il paesaggio, difendiamo i territori; Mario Bolognari, docente di Antropologia Culturale presso l'Università di Messina; Lidia Signorino, dirigente dell'Unità Operativa 01, Staff e Beni Demaniali, della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Messina. www.archeoclubareaionica.it pubbliredazionale

Ogni giorno

muoiono

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bambini per cause che possono

essere prevenute.

JEAN CALOGERO. OPERE SCELTE al montevergini di siracusa in mostra le principali stagioni creative dell'artista catanese. Jean Calogero. Opere scelte, ospitata dal Museo civico d'arte contemporanea Montevergini di Siracusa, è stata concepita per adattarsi al meglio alla prestigiosa location, e ha consentito ai numerosi estimatori dell'artista di scoprire aspetti meno noti della sua cinquantennale produzione. Infatti, Luigi Nicolosi, direttore artistico dell'Archivio, ha puntato l'attenzione su circa 15 dipinti di grande formato – ospitati negli spazi molto

ampi della navata della chiesa dell'ex convento – e soprattutto sui circa 30 dipinti di formato minore ospitati nelle altre aree del museo, accomunati dalla matericità degli olii che, pur nella minore caratterizzazione cromatica, trovano il proprio equilibrio di forma e luce nella forza della materia che diventa colore. Si è voluto porre l'accento dunque su opere meno note, come quelle più sperimentali degli anni Sessanta e Settanta – i coralli, le rovine classiche o gli scorci di Catania – affiancate comunque dalle celebri Venezie, dai Circhi, dagli Arlecchini e dagli scorci di Parigi. Grande apprezzamento è arrivato anche da chi ha scoperto la produzione di Calogero grazie a questa mostra. Numerosi i visitatori internazionali, sia per la vocazione turistica della città, sia per la felice coincidenza del contemporaneo svolgimento degli spettacoli classici al Teatro Greco, che hanno sottoli-

neato come sia presente nei dipinti il meglio della pittura europea del Novecento, con una forte presenza della grande tradizione mediterranea, piegata alle esigenze espressive ed estetiche del Maestro, inserito nel clima culturale mondiale dalla metà del secolo. Ad arricchire il percorso espositivo la presenza di documenti fotografici, un video realizzato dall'artista Marilena Vita con immagini e interviste inedite, e la presenza del corposo libro monografico trilingue che ne racconta il percorso umano e artistico. L'esposizione, visitabile fino al 15 luglio dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, è stata organizzata dall'Archivio Jean Calogero e ha ottenuto il patrocinio dell'Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità siciliana della Regione Siciliana, della Provincia Regionale di Siracusa e del Comune di Siracusa. www.jeancalogero.com

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__corsi concorsi premi__

N O T I Z I E C O R S I C O N C O R S I L I N K p ratic h e virtuose

RI-CREA, il concorso 2012

STOP ALLO 048 DEGLI OGGETTI

CHE FACCIA FAI?

CAMPI ESTIVI INTERNAZIONALI DI ARCHEOLOGIA KALAT 2012

Le proposte selezionate saranno presentate nel corso del RI-CREA Festival 2012, teso a promuovere, attraverso l’arte, il design, le immagini e la moda, la cultura del riuso creativo. Il concorso prevede cinque diverse sezioni: Arti figurative (pittura e scultura); Design e arredamento (design urbano, design d’interni e arredamento); Moda - abbigliamento, accessori, gioielli; video e immagini: fotografie, corti, documentari, spot, prodotti di animazione, videoclip sui temi del riuso; Musica: strumenti musicali da materiali di scarto e produzioni audio da materiale di scarto. Il Festival toccherà le province di Puglia e Lazio, fra settembre e ottobre, per poi confluire nel primo nucleo del Museo del Riuso di Puglia. Saranno selezionate 50 opere finaliste, 10 per ogni sezione. Il concorso è aperto a tutti gli artisti di età compresa fra i 18 e i 35 anni.

Concorso per la selezioni di artisti per una mostra che si terrà dal 10 al 30 novembre alle Ciminiere di Catania. Si intende sollecitare la riflessione su argomenti generalmente rifiutati dalla società, quali barbonismo, depersonalizzazione, senilità, malattie mentali, le carceri, l'emarginazione, la prostituzione, la tossicodipendenza e lo sfruttamento minorile. Una giuria proveniente dal mondo artistico, curatori e storici dell’arte, si esprimerà in merito alla selezione e partecipazione delle opere. Agli artisti selezionati verrà chiesto un contributo di partecipazione di 100 euro. Durante la mostra grazie al voto dei visitatori sarà determinato l’artista vincitore del premio, una residenza artistica a Berlino della durata di due settimane. Sono ammesse opere di fotografia, installazioni, scultura, design, pittura, costume, poesie, video che tratteranno il tema dell'evento.

Vi siete mai fatti immortalare vicino a una statua mentre ne imitate la posa, o avete fotografato un amico davanti a un quadro mentre copia i gesti dei soggetti ritratti? Il FAI vuole valorizzare anche questo modo buffo di avvicinarsi all'arte e con questo concorso vuole stimolare la creatività e mostrare la gioia e il divertimento del momento, insieme all’opera d’arte che vi ha dato lo spunto! Lo scatto dovrà essere accompagnato dal nome del fotografo, dalla didascalia con il luogo dello scatto, dal titolo originale dell’opera scelta e dal suo autore (se noti). La partecipazione è gratuita e il primo classificato riceverà uno Smartpad 8” Mediacom, il secondo un Ebook 7” Mediacom e il terzo una Cornice digitale Mediacom 12”. Tutte le fotografie verranno pubblicate sulla pagina Flickr del FAI, con citazione del credito fotografico.

I Campi, giunti alla XIVª edizione, si svolgeranno a Campobello di Licata (AG) e a Ravanusa (AG). In questi anni hanno permesso l’individuazione e la mappatura di oltre 170 siti archeologici che vanno dal Neolitico fino all’Età Araba e fanno di Campobello di Licata il Comune archeologicamente meglio indagato d'Italia. Oltre a questa attività è in programma il recupero delle numerose tombe a grotticella dell’Età del Bronzo Antico (XXII-XVI sec. a.C.) – alcune delle quali riutilizzate in Età Romana e Bizantina – della necropoli dell’Età del Bronzo di Iachinu Filì. Quattro i turni: 23 - 29 luglio; 30 - 5 agosto; 6 - 12 agosto; 13 - 19 agosto. La novità di quest'anno è il Concorso Giovanile Internazionale rivolto ad Artisti, Musicisti e Fotografi con premi in denaro e speciali riconoscimenti.

categoria concorso scadenza 30.08.12 info www.ricreafestival.it

categoria concorso / mostra scadenza 05.10.12 info www.stop048oggetti.it

categoria concorso di fotografia scadenza 07.09.12 info www.fondoambiente.it

categoria workshop / concorso inizio primo turno 23.07.12 info www.kalat.org

Con "Open" dal 7 al 25 luglio prende avvio un percorso che vedrà il coinvolgimento di artisti, architetti e designer, italiani e stranieri. Un progetto dell'associazione Biennale Trapani e delle gallerie Magazzini dell'Arte Contemporanea e Quadreria del Lotto caratterizzato dalla scelta di non porre alcun vincolo alle soluzioni linguistiche e formali, lasciando ai partecipanti la scelta di stili, tecniche e materiali. Per Open i curatori Antonio Sammartano, Darine Rajhi e Dino Serra hanno selezionato artisti provenienti da Irlanda, India, Tunisia, Austria, Taiwan e Italia. Ma l'obiettivo degli organizzatori è quello di creare nei prossimi mesi intorno alla Biennale di Trapani una grande esposizione con oltre 1000 artisti in grado di traformare la città in una capitale del Mediterraneo.

a settembre UNA MOSTRA A NEW YORK PER IL Gruppo di Scicli In mostra dal 13 settembre al 13 ottobre alla Bernarducci Meisel Gallery le opere dei nove artisti attivi nel Sud Est della Sicilia. Nell'esposizione, curata da Antonio Sarnari, saranno presenti «dalle materie di Piero Zuccaro alla matita di Giuseppe Colombo, dalle atmosfere di Sonia Alvarez o la meticolosità di Salvatore Paolino alla scelta delle pietre di Carmelo Candiano, dalla gestualità energica di Franco Polizzi alla scelta prospettica di Giuseppe Puglisi, dall’azzurro di Piero Guccione al nero di Franco Sarnari».

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Nasce il n.a.a.p. a catania. cosa si cela dietro questo acronimo? dillo tu Per il lancio di una nuova Accademia privata, specializzata nell'arte, nella moda, nell'oreficeria e nel design parte una campagna teaser sul web. Per la campagna teaser NAAP, WHAT IS IT? ogni artista ha interpretato a suo modo e con la sua arte l’acronimo NAAP, coinvolgendo il grande pubblico e stimolandolo a cercare ulteriori significati. è possibile partecipare attraverso la fan page di FB: www.facebook.com/naapacademy. L’esplorazione di significati dell’acronimo è diventata un vero e proprio contest, con la raccolta dei lavori riguardanti l’interpretazione dell’acronimo fornita dal pubblico. Tutte le proposte arrivate entro il 31 luglio saranno pubblicate sul sito di NAAP e sulla pagina facebook. Le più belle, inoltre, diventeranno parte di una mostra permanente. www.naapacademy.it

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PARTE un ciclo di eventi che darà vita alla BIENNALE DI TRAPANI

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a ragusa con "CARGO" 80 creativi reinterpretano 80 case per uccelli Un anno dopo l'installazione de "Il taglialegna e l'usignolo", giungono alla seconda fase i lavori artistici sulla facciata del MET di Ragusa. Cargo, contenitore di produzione d’interventi artistici, nasce nel 2011 come anima progettuale del MET, locale della costiera ragusana. Attraverso un bando ora saranno assegnate le 80 casette per uccelli nate nel primo progetto dalla collaborazione tra studio GUM e il designer Carlo Scribano di copystudio. Ogni partecipante cederà l’opera realizzata perché uno degli obiettivi del progetto è che l’opera sia vendibile per il reinvestimento nell’installazione successiva. Una giuria sceglierà il vincitore che successivamente avrà a disposizione l'intero prospetto per una personale. è possibile candidarsi per una "casetta" entro il 16 luglio. L'installazione avverrà l'1 agosto e sarà visibile fino al 20 dello stesso mese. www.metsicilia.it

www.b-a-l-l-o-o-n.it è una piattaforma glocale, votata alla dimensione siciliana (locale) – da cui parte – quanto a quella nazionale e internazionale (globale) a cui s’ispira e verso cui si proietta. è un luogo–non luogo in cui poter scrivere d’arte senza pretese di scientificità ma con rigore speculativo al fine di stabilire una relazione tra il mondo dell’arte contemporanea – troppo spesso additato come elitario – e la società. è un progetto che nasce nell’Aprile 2012 dall’idea di un’artista, Giuseppe Mendolia Calella, di una curatrice, Valentina Lucia Barbagallo e di un grafico, Fabrizio Cosenza.

Con il tuo

aiuto

vogliamo arrivare

a zero. VOGLIAMO ZERO

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Malattie come diarrea, polmonite, malnutrizione, morbillo, malaria, AIDS, causano la morte di migliaia di bambini. L’UNICEF lavora per porre fine a queste morti, perché non c’è tragedia più grande della morte di un bambino.

www.unicef.it

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urban

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attualit à e a p p rofondimenti . cronac h e siciliane

il nodo catania è arrivato al pettine Il 2012 può rivelarsi uno di quei momenti scolpiti nella storia della città: ricorsi, progetti e contenziosi dovranno prendere forma definitivamente o essere cancellati, elezioni alle porte e forte ascesa dei comitati di cittadini. Oppure può essere l'ennesima occasione persa nel limbo tra azione e immobilismo... text Giacomo Alessandro Fangano

La società, lo sviluppo, la cultura. Come sempre, come in tutto, è una questione di prospettiva, di capacità di guardare lontano, di immaginare il futuro. Su alcune questioni la lettura di ciò che sarà, e di ciò che dovrebbe essere, sarebbe facilitata dallo studio e dell'analisi di ciò che è stato. Basta volerlo. Poi arriva un momento nel quale le scelte diventano irreversibili, perché incise in profondità sulla carne di un'intera comunità. Per anni si può discutere e “fare accademia” su quali soluzioni siano più utili, più funzionali, e in questo i politici etnei si sono dimostrati maestri, ma arriva “l'ora delle decisioni irrevocabili”. Il 2012 può rivelarsi uno di quei momenti scolpiti nella storia della città. I motivi sono essenzialmente tre: in meno di 9 mesi, a partire dal prossimo ottobre, si voterà per elezioni regionali, comunali e, se ancora esisterà nell'attuale forma, della provincia, e sappiamo come si “mobilitano” i politici nei periodi pre-elettorali. Il secondo motivo è che alcuni dei numerosi ricorsi, progetti e contenziosi in corso scadranno proprio nella seconda metà dell'anno, in contemporanea con la prevista presentazione del Piano Regolatore Generale. Infine, da non sottovalutare l'impatto della proliferazione e l'affermarsi dei comitati di cittadini, anche se non sempre spontanei, molto vigili e sempre attivi anche grazie alle possibilità offerte dai social network e alla diffusione delle istanze della cosiddetta antipolitica, che invece ha nella partecipazione attiva una delle espressioni della politica più significative. Ma può realmente essere il 2012 l'ennesimo anno zero di questa martoriata città? Da cosa ripartire allora? Una visione complessiva della nuova Catania dovrebbe essere raccolta e organizzata all'interno del nuovo PRG, che la città attende dagli anni Sessanta. Le aree calde sono il quartiere di Cibali che nell'area dello stadio, della caserma dei pompieri e

contemporaneamente distrugga decine di edifici storici nell'area fra Castello

del carcere dovrebbe ospitare l'area verde più grande della città; il nuovo Corso dei Martiri

Ursino e pescheria. Contro il progetto tre le iniziative principali: il Forum

che con il progetto di Cucinella, che ha sostituito Fuksas, potrebbe diventare cantiere entro

Catanese della Cultura e dell’Ambiente ha lanciato lo scorso 5 giugno con Que-

il prossimo novembre e che prevede ulteriori spazi residenziali, commerciali e ricettivo-

sto treno non lo prendo, una raccolta firme e un flash mob molto partecipato;

alberghieri, e nessuna area di raccolta per i casi di emergenza come un evento sismico. Poi

raccolta firme e petizione anche per SiciliAntica di Catania. Il G.A.R. - Gruppo

c'è la questione irrisolta del grande e quasi abbandonato Parco di Monte Po e del devastato

Azione Risveglio, il 29 e 30 giugno ha proposto con C'era una volta il mare

Parco dei Giusti nato al suo interno per ricordare chi aiutò gli ebrei durante il nazismo.

partendo dallo slogan “Vita, aria, opportunità e bellezza: Catania reclama il

Ma l'epicentro di gran parte delle questioni sul tavolo è il mare. Per chi arriva oggi a Cata-

suo mare” un percorso per le vie della città con il progetto “100 tamburi” e

nia e perfino per i catanesi più giovani, può sembrare una ricostruzione fantasiosa quella che

poi una mostra e una suggestiva installazione artistica, grazie alla quale con

attribuisce alla città dell'Etna anche il titolo di città di mare. Periodicamente torna a ri-

delle proiezioni artistiche il mare, anche se virtualmente, ha fatto capolino

suonare nei comizi e nei comunicati stampa dei politici il jolly del waterfront, perché chia-

sotto gli Archi della marina, in quel luogo splendido in cui era realmente solo

marlo lungomare lo fa sembrare una cosa meno importante. Ci sono 15 chilometri che per bellez-

pochi decenni fa.

za e varietà hanno pochi paragoni in Italia dalla foce del Simeto a San Giovanni Li Cuti. In

Il raddoppio, dal punto di vista dell'impatto complessivo sui trasporti serve

questa fascia si concentrano gli interessi dei grossi gruppi economici che con il sistema del

a poco se poi non si potenzia la Palermo – Catania o se si fa morire la linea

project financing – il coinvolgimento di soggetti privati nella realizzazione, nella gestione

sotto Siracusa. Ma questa non è una lotta contro la modernità e il progresso, è

e soprattutto nell'accollo totale o parziale dei costi di opere pubbliche in vista di guadagni

la richiesta di un'alternativa per la bellezza. Ad accomunare le controproposte

futuri – a causa della debolezza della politica, o con la sua connivenza, decidono secondo

è il progetto di far passare i treni in galleria lungo la cortina del porto con

le proprie convenienze le politiche infrastrutturali. A Catania sembrano non valere le leggi

un contenuto aumento di spesa.

che vietano di costruire in riva al mare! È il caso dell'Oasi del Simeto, che secondo uno dei

Si sente spesso parlare di un modello Barcellona, perché a cavallo fra gli anni

progetti oggi più osteggiati dalla città è candidata a ospitare hotel, ristoranti, negozi e

Ottanta e Novanta la città spagnola ebbe partendo dal fronte mare uno straor-

campi da golf. Ma quei chilometri sono anche chilometri nei quali si susseguono ferite, luo-

dinario sviluppo (con Barceloneta e il Porto vecchio) che la fecero scoprire

ghi d'elezione e d'emozione. I luoghi dell'enorme struttura fatiscente dell'ex Cementificio o

al mondo in occasione delle Olimpiadi del 1992 e la cui onda lunga è ancora

l'area dell'ex Mulino di S. Lucia costruita da Bellavista Caltagirone, finito in carcere per

forte. Quel modello però oggi è datato e lontano dalle reali necessità della

altri reati, e ora sotto sequestro. Ma ci sono anche questioni più recenti come la nuova darsena

città dell'elefante, perché basato su nuovi edifici, nuovi posti barca, spazi

commerciale del Porto dall'ingresso del faro Biscari, in corso di costruzione e per la quale la

commerciali, grandi alberghi e ristorazione. Oggi le grandi città, o quelle

Soprintendenza ha chiesto il blocco dei lavori e il ripristino dei luoghi, dopo le obiezioni

che come Catania aspirano ad esserlo, hanno bisogno di aree a verde e spazi di

espresse nei giorni scorsi anche da parte del Genio Civile. Ci sono la Vecchia Dogana e

fruizione libera, insomma di uno sviluppo light senza colate di cemento e nuove

l'ingresso a pagamento al Porto, e ancora il Passiaturi, la Stazione Centrale e i sui enormi

enormi cubature commerciali.

depositi e spazi, il Porto Rossi, la Piazza Europa ferita, il nuovo lido Tribeach costruito in contrasto con le raccomandazioni della Soprintendenza, Ognina e San Giovanni Li Cuti che da prezioso borgo marinaro rischia di essere inglobato in un enorme centro commerciale che va da Via del rotolo a Piazza Europa, in un progetto originariamente mascherato da area di decompressione per il pericolo tsunami. Abbiamo volutamente tralasciato in questo elenco l'intervento più importante, quello dell'interramento totale dell'attuale tracciato ferroviario sul lungomare e il riutilizzo o l'abbattimento dei cosiddetti Archi della marina, attualmente poco marinari. Nel 2004 l'allora sindaco Scapagnini approvò la scelta delle Ferrovie di raddoppiare la linea nel cuore della città, nel cosiddetto Nodo Catania. Ma, come dicevamo, il 2012 è l'anno delle scelte. Il progetto è ora finanziato e quindi per RFI è possibile cominciare i lavori. Ora Catania deve scegliere se riavere o meno il mare, se permettere o meno che la Ferrovia spazi via per sempre questo sogno e,

nelle foto Archi della marina, via Dusmet: G.A.R. - Per C'era una volta il mare: Mare Nostrum di Arturo Giusto. Installazione di Salvo Pappalardo, riprese di Victor Ortega e tecnico video Gino Cosentino. (ph. Simona Grillo) Cantiere della nuova darsena commerciale, ingresso sud del porto. (ph. Alessandro Romeo, Ti accompagno con gli occhi, 29 aprile 2012)

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06 tribeart


interviste

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a tu p er tu con i p rotagonisti dell ' arte

davide bramante: Zibaldone, my own rave text Riccardo Raimondo

Pochi sanno che “zibaldone” sembra venire etimologicamente da “zabaione” e figuratamente indica un generale miscuglio, specialmente di luoghi, cavati da più libri o di scritti diversi messi insieme alla rinfusa1. Specialmente di luoghi... alla rinfusa! Dunque non poteva scegliersi titolo migliore per la prima retrospettiva siciliana di Davide Bramante, organizzata ad Agrigento dall’Associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento e allestita presso gli spazi delle Fabbriche Chiaramontane, una mostra che ci racconta dieci anni del suo percorso fotografico «dall'età del combattimento e della sofferenza per affermare il proprio io artistico sino alla maturità»2. Eppure Bramante resta un «artista, non un fotografo» – come ama ribadire. E in effetti questo Zibaldone d'immagini attraversa la fotografia e si proietta più genericamente verso le arti visive – facendo anche uso di neon, di retroilluminazioni, di elementi geometrici in diversi materiali. Bramante utilizza la tecnica della multipla esposizione analogica in fase di scatto, un tecnica semplice che parla per immagini più che in immagini, un facile artificio che pone una domanda scivolosa: che cos'è la fotografia? Forse la fotografia è qualsiasi immagine di cui l'artista ha avuto immediato riscontro in fase di scatto – così potrebbe rispondere un fotografo doc. E dunque le multiple esposizioni di Bramante che viaggiano sul confine sottile fra premeditazione e performance, fra memoria ed errore, fra passato e presente... sono ancora fotografia? Di certo ci troviamo davanti a un attraversamento che non riguarda solo la tecnica, ma la stessa genesi artistica dell'opera. Bramante, come scrive il curatore della mostra Marco Meneguzzo, «esaspera l'inconoscibilità del risultato finale attraverso le sue successive sovrapposizioni, che non vede se non alla fine del processo, al momento della stampa, esattamente come non sappiamo cosa teniamo nella memoria di un viaggio che ci è piaciuto, abbiamo scelto e desiderato»3. Viaggiamo (è proprio il caso di dirlo) fra sistema ed errore, fra ordine e disordine. Così, ciò che più stupisce in My own rave – è questo il pretitolo d'ogni singola opera – è la possibilità di scorgere un'organicità di temi e strutture anche nel “disordine” più totale. Ogni foto è composta da quattro a nove scatti sovrapposti, così che l'artista a un certo punto perde necessariamente il controllo sull'opera ed è costretto a lasciare ampio spazio all'improvvisazione e alla casualità. Il risultato è sorprendente e ci lascia con una ulteriore riflessione: anche il caos ha la sua grammatica? Accade sempre che quando si varca un certo confine, il limite di un determinato settore, si finisce per varcare contemporaneamente altri limiti, ulteriori confini in altri ambiti dello scibile

umano. Anche Bramante può ispirare ulteriori attraversamenti. Qual è quella realtà che trascende le forme eppure le compenetra? – recita un adagio di Tilopa, mahasiddha indiano del Buddhismo Vajrayana. È l'invisibile a dare le Forme al visibile, a in-formare la realtà che ci è dato conoscere, a ordinarla in theorie e categorie discrete. Ma cosa resta quando squarciamo il velo della Vista (dal gr. Thea)? Quando andiamo oltre la dimensione che ci è dato conoscere... resta l'Idea. Bramante sembra accompagnarci in una simile meditazione squarciando il velo dell'immagine fotografica, facendola dissolvere in altre immagini, in altre trasparenze. Cosa resta? Geometrie più o meno ordinate (fisiologiche, più che logiche), spunti dall'immaginario urbano e non solo, analogie formali e tematiche, cortocircuiti dello spazio-tempo, bagliori fantasmatici, colori, ombre... «Pochi sanno che Davide Bramante non ha iniziato la sua carriera artistica come fotografo. Alla fine degli anni ottanta costruiva sculture, realizzava istallazioni il cui soggetto era “l'ombra”. La faccenda è sintomatica, perché cos'è la fotografia se non un gioco d'ombre? E, ancor più, cos'è la fotografia di Davide Bramante se non una continua sovrapposizione di ombre?»4. Questa mostra è un sunto di dieci anni di fotografia, dieci anni di My own rave. Mi pare che la tua tecnica non permetta di soffermarci approfonditamente sull'estetica di ogni singola opera: è il più il metodo di esecuzione generale che colpisce, spesso anche il progetto compositivo, meno spesso l'originalità del tema. Tuttavia possiamo tracciare qualche direttiva: dai primi risultati del 1998 come “My own rave” New York (che sono alla base dei tuoi paesaggi urbani) fino ad arrivare a “My own rave” Agrigento (tempio sospeso) mi sembra che non solo sia cresciuta in te una voglia di contaminare culture e dimensioni lontane nello spazio e nel tempo (come nelle serie “My own rave” Shanghai), ma anche una sensibilità ai paesaggi naturali. Cos'è accaduto in questi dieci anni? My Own Rave nasce nel 1998 con la prima serie interamente dedicata alla città di New York con un importante focus sulla tanto amata, fotografata e vissuta Time Square, il luogo simbolo della grande mela ma anche la piazza più imitata dalle nuovemetropoli del mondo. Si può affermare che non vi è una nuova metropoli dove non si tenti di creare un luogo simile. Qualche anno addietro, in una personale romana, ho presentato una serie di opere fotografiche interamente realizzate di notte. Questa mostra si intitolava Metropoli che illuminano le

notti. In poche parole proposi diverse fotografie dove il filo conduttore, oltre ad esser la notte e la luce artificiale, era anche il nuovo sviluppo architettonico che accomuna diverse metropoli rendendole simili, anche se sono molto distanti per spazio e cultura di appartenenza. In questa mostra agrigentina espongo la mia produzione fotografica. Pochi però sanno che da sempre, parallelamente alla ricerca fotografica molto conosciuta e spesso anche apprezzata conduco diverse ricerche artistiche, realizzo acquerelli, istallazioni composte da vari materiali e video. Abbiamo accennato a un'ambiguità latente che rende affascinante e strabiliante il tuo lavoro: fra progetto e performance, fra memoria ed errore. Quanto ti senti dominatore delle tue immagini e quanto invece senti che sono loro a dominare te...? Le opere fotografiche della serie My own rave oramai sono la mia seconda pelle, il virus della doppia esposizione è nel mio DNA, ovviamente spesso grazie a “Dio” accade qualcosa che non avevo pensato o immaginato, ma sperato. Il caso ma anche l’errore, dovuti all’imprevedibilità, o all'incapacità di dominare appieno la tecnica, mi regalano sempre qualcosa di strabiliante. Arianna Baldoni, nell'intervista all'interno del catalogo, riflette intorno alla tua tecnica prendendo spunto da una categoria temporale: la conseguenzialità5. La Baldoni chiarisce come questa categoria viene completamente a mancare all'interno delle tue opere «in cui tutto è affidato a un momento interiore, a una molteplicità di accostamenti e sovrapposizioni». Per descrivere questo momento interiore, questo hic et nunc, tu dici che noi umani a differenza delle macchine siamo «esseri multisensoriali non perché scindiamo», ma perché riusciamo a unire senza troppa difficoltà. Questo è un tema molto profondo, caro a tutte le religioni: trovare l'unità di Dio nella pluralità delle forme e, certamente!, anche nelle varietà multisensoriali. Secondo te possiamo parlare di una dimensione religiosa, o anche solo metafisica, della tua arte? Il non luogo e il non tempo sono frutto della ripetizione di un gesto, di un pensiero, come un mantra che si recita sino a perdere le dimensioni di spazio e di tempo. Le mie opere fotografiche sono il risultato di una serie sovrapposta di scatti (da quattro a nove). Da qualche tempo inizio a chiedermi perché scopro in loro sempre cose che prima non avevo visto/notato, come se le opere stesse fossero in

grado di generare sempre nuovi particolari. Credo che qualcosa di sovrannaturale, attraverso la luce/ energia, gli fornisca questo dono. Marco Meneguzzo ricorda nel catalogo come i tuoi esordi in arte siano partiti attraverso delle istallazioni il cui soggetto era “l'ombra”. Perché hai scelto questo soggetto? E come ti è venuta poi l'intuizione di trasporlo nella fotografia? Per me l’ombra, nei lavori dei primi anni '90, rappresentava la memoria e il ricordo. Con questa tematica lavoravo ad istallazioni realizzate con materiali vari, ma anche ad opere fotografiche dove i soggetti erano le architetture rinascimentali del Bramante... Sempre con la tecnica delle doppie esposizioni vi apparivo sopra io, la mia “ombra”. Il passaggio verso la serie MOR è stato relativamente semplice. Hai da poco inaugurato il progetto Young and forever young: curerai un expo collettiva bisettimanale presso la Art Zone del nuovo circolo Arci siracusano Camurria (www. camurriusi.it), uno spazio culturale polifunzionale immerso nel verde. Parlaci un po' del progetto e di come ti è venuta in mente questa idea. Da quando ho scoperto l’immenso amore per le arti figurative amo così tanto l’arte che oltre a produrla, mi piace parlarne, scriverne, curarla e collezionarla. Young and forever young è una mostra collettiva che nasce da questa energia, e con lo spirito di presentare accanto a me quegli artisti – soprattutto giovani – che amo seguire nelle loro evoluzioni. Il Camurria Art Zone è uno spazio abbastanza interessante dove presentare i giovani creativi che operano nelle provincie siciliane, ma anche tutti quelli che ritengo interessanti del panorama nazionale.

http://www.etimo.it/?term=zibaldone&find=Cerca 2 Davide Bramante, Non tramare ma bramare in Zibaldone, catalogo della mostra, Silvana Editrice, Milano, 2012, p. 23 3 Marco Meneguzzo, L'immagine ombra, cit., pag. 14 4 Ivi, pag. 19 5 Viaggi sovrapposti, un dialogo tra Arianna Baldoni e Davide Bramante, cit., pag.18 1

nelle foto Davide Bramante Shanghai, Your spirit our courage, 2007 Last New York, 2010 Agrigento (tempio sospeso), 2011

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tribeart 07


spazi aperti

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estetic h e , o p inioni e riflessioni sul contem p oraneo

Q ui fuori . I bridazioni estetic h e

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Iperboli culturali. Natura e arte II Il concetto di natura sosta tra le forme più controverse della riflessione umana poiché si rifrange entro il soggetto (artificiale) che lo pensa. La natura concettualizzata si dimena tra idealizzazioni culturali che vorrebbero finanche cederle il ruolo di fondamento antropologico. Le oscillazioni teoriche della modernità si spingono così fino ad una auspicata, quanto inedita, rianimazione antropologica della natura. Ma l’essere umano, artificiale, tecnico e artistico per essenza cosa immette nel pensiero quando invoca la natura come proprio concetto? Il deserto ideato da Wallace (“La scopa del sistema”, Einaudi), fatto erigere da un sapiente governatore per offrire al suo Stato la controparte salvifica di vuoto, di nulla artificiale/naturale; il progetto dell’ecologista Walter Berglund (Jonathan Franzen, “Libertà”, Einaudi) per salvare un uccellino in estinzione, la Dendroica cerulea. Questi costituisce una fondazione con un’impresa di trivellazioni per ottenere una riserva naturale anche se delimitata dagli “orli” devastanti delle macchine. Ed ecco esplodere le contraddizioni ontologiche in seno all’umano. Il deserto “inventato”- come la riserva puntellata dalle trivellazioni- è il vessillo artificiale a vantaggio di un’improbabile risanamento naturale. Al fallito ristabilimento dell’ordine fungerà adesso da contrappunto l’acida riflessione di un cultore d’arte. Questi asserisce innanzitutto il primato dell’oggetto (d’arte) sul soggetto: “Non è stato facile per me arrivare a una posizione che contraddiceva vecchie tradizionichiamiamole umanistiche con un sorriso sulle labbra- […], per le quali risulta inconcepibile che l’essere umano reale[…], sia considerato meno degno di interesse e di riguardo rispetto a ciò che è inventato, che appare”. (Vargas Llosa,“I quaderni di don Rigoberto”, Einaudi, pp. 11-12). In tal modo viene riposizionato in senso antiumanistico anche il concetto di natura. Questa (insieme all’umano) viene neutralizzata dal primato teoretico dell’oggetto: “Per intenderci, darei la mia vita (cosa che non deve essere presa alla lettera perché è un modo di dire ovviamente iperbolico) per salvare i pioppi che levano le loro alte vette nel Polifemo […] o i girasoli e i campi di frumento che distillano il loro aureo miele nei Van Gogh […]. La Natura non passata attraverso l’arte o la letteratura, la Natura al naturale, piena di mosche, zanzare, fango, topi e scarafaggi, è incompatibile con piaceri raffinati”. (Ivi., p.33). Chiara Tinnirello

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VOX POPULI / ROMA Says / ADALBERTO ABBATE

INCANTI

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Segnali d'estate

Sotelo, Diego, lo conosci vero? Certo, è molto bravo. Sai che ho scritto una piccola cosa intorno al suo ultimo disco su Tribeart? Cos’è Tribeart? Racconto, e mi dice: perché non scrivi qualcosa sul mio lavoro? Già, ma cosa? Allora vado su http://www.dallosto.com/en e ripasso l’ascolto di alcune sue opere. La prima opera di Diego che ho ascoltato nel lontano ’97 è Chiusi nel sogno, 1993-94, five pieces for 'viola d'amore' and electronics: la viola d’amore mette i brividi. Scovai il CD, un A.A.V.V. in un cortile veneziano appena lasciato Campo Santo Stefano, o Morosini, mentre mi portavo verso i giardini della biennale, rigorosamente a piedi. Quando conobbi Diego, nei primi anni 90, a Vicenza – adesso vive felicemente a Barcellona – mi illuminò su Ligeti. Maestro d’organo, compositore, Dall’Osto ama lavorare anche con artisti; curioso, non disdegna l’ascolto dei Sightings: è risaputo che i compositori di musica contemporanea, o colta, o come diavolo la si voglia chiamare, storcono il naso quando si parla d’altra musica; vedi Boulez, nonostante abbia diretto un Zappa “contemporaneo”… eppure, come Romitelli e pochi altri, alcuni si spingono più in là… toccati da echi di mondi effettivamente paralleli e inaccessibili come volti d’una stessa città, come le due città di Città & Città di Joseph O’Neill, gli universi sembrano sfiorarsi a nervi tesi. Ma a dire il vero volevo recensire un album molto interessante e attinente alle temperature estive, quello dei Peaking Lights, Lucifer. Ho consumato l’ascolto in rete e ieri sono uscito con l’intento di acquistare il CD visto che c’era una clamorosa offerta alla Mel. Quando sono arrivato in libreria ho visto che l’unica copia disponibile era scomparsa, così ho preso – anche questi possibili CD da recensire - P.I.L.,This is PIL.; Liars, WIXIW; Scriabin, The Piano Sonatas 3 CD. Inoltre, ascoltando la splendida trascrizione della Follia del TRIO opus 1 n.12 di Antonio Vivaldi, ballet for chamber orchestra and electronics di Diego Dall’Osto, avevo avuto l’impulso di scrivere qualcosa di questa ‘follia’ e di come una trascrizione folle fosse raggiante di questi tempi. E stamattina 25 giugno ho iniziato ad ascoltare i CD per capire quale segnalare per gli amici di Tribeart. Ho sbagliato scaletta, ho iniziato con Scriabin, e sono rimasto incantato. Mi do a Scriabin, stamattina. Dieci sonate straordinarie, sensuali, opere composte dal 1892 al 1913: 1. Contro il destino, contro Dio. 2. Come un Chiaro di luna. 3. La Gotica. 4. A passi rapidi – rapiti - verso il mondo inebriante del Poema dell’Estasi, e del Prometeo. 5. Toccato dal dono soprannaturale, quasi fosse una divinità. 6. Scriabin non la suonò mai, era terrorizzato: “era come un incubo, impura e malefica”. 7. Invece amatissima, dall’aura sacerdotale, una “Messa bianca”. 8. Derivata dalla Natura, come se non fosse mai esistita prima. La Nona, semplicemente légendaire. E la Decima, la definì, una “sonata di insetti”. E non poteva cominciare in un modo migliore questa giornata d’estate. Scriabin, Complete Piamo Sonatas, Roberto Szidon ed. Deutschegrammophon. Francesco Lauretta

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08 tribeart


spazi aperti

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S quonk . A rte e media

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Nella corrente molti silenzi Sfogliando un vecchio catalogo (fine anni Ottanta) ho incontrato l’immagine di Nella corrente sei soglie [In der Strömung sechs Schwellen]. Dipinto che ricordo perfettamente, anche in assenza. E come sempre sono rimasto senza fiato. Questa piccola opera del 1929 (olio e tempera su tela, cm 43,5x43,5) è uno dei quadri più belli mai dipinti. Non ci sarebbe altro da dire. Tuttavia, ecco, quanto ho appena detto potrebbe inaugurare biblioteche d’argomentazioni. Ad esempio, chi sono, io, per avere l’autorità d’affermarlo? Poi: bello? In che senso? Volevo dire “bello” in assoluto, o intendevo sottolineare che mi piace? Bello per me o nonostante me, bello per molti o nonostante molti? E, poi, bello in quanto perfettamente riuscito, nella sua semplicità di forma che ferma in un tempo, il suo, un’emozione formale, oppure bello perché mette in movimento stati d’animo, sentimenti, percezioni? E di che genere? Che “effetto” ha o potrebbe avere, o perfino dovrebbe avere? Suscita un’emozione estetica? E cosa sarà mai, quest’ipotetica emozione? Guardarlo produce un’esperienza? Un’esperienza estetica? E per chi, o a chi? Per un ipotetico fruitore? (Parola orrenda, si sa…). E chi osserva quel quadro cosa vi vede? Cosa significa, per lui o per qualcuno o in assoluto? Comunica? Suscita? Esprime? Sta nella sua chiusura semantica come un mondo monadicamente inattingibile? In più, ho visto quel quadro solo una volta, sebbene nei miei scaffali ci sia appunto quel catalogo che ne riproduce l’immagine. Solo una volta l’ho avuto davanti agli occhi (o corpo a corpo, come dicevano i critici neoromantici). È bello il quadro o è bella la sua immagine? È bella l’esperienza auratica dell’incontro in quel “qui e ora”, tanti anni fa, di cui non posso che avere ricordo (lontananza nella vicinanza e viceversa), o è pur sempre bella l’immagine, sia pure staccata dalla fisicità dell’oggetto, il quadro, e quindi ancora e ancora disponibile qui, accanto a me, sul mio tavolo? E l’immagine “rimane” nel suo qui e ora, sia pure del tutto mentale e nemmeno più esperienziale, oppure più drammaticamente “rimane” come “rimane” “quel che fondano i poeti”, come rovina, rudere, frammento già da sempre consumato? E però quella bellezza è qualcosa che proviene già da sempre da un passato oppure è la traccia d’un futuro che forse mai si invererà e che tuttavia (o proprio per questo) sarebbe o sarà il nostro vero futuro? E allora quella bellezza sarà forse qualcosa di rimosso e perciò non rimovibile, nell’irremovibile presenza del suo darsi e del suo nascondersi? E… Senza fiato. Molti silenzi. Questa piccola opera è, semplicemente, uno dei quadri più belli mai dipinti. Niente altro da dire. Giuseppe Frazzetto

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estetic h e , o p inioni e riflessioni sul contem p oraneo

LA DURA LEGGE DEL GOL

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sconfitta politica «Preferirei essere eliminato piuttosto che rinunciare alla nostra filosofia di gioco». Andreas Iniesta, centrocampista della nazionale spagnola e del Barcellona. È arrivata la sconfitta sonora per 4 a 0 e ci sono tre motivi vistosissimi per cui è avvenuta. Uno è la presenza della salma porta sfiga di Monti in tribuna d'onore, biascicante inno satanico. Il secondo è che la Spagna è la squadra più forte del mondo. Perché? Perché ha un calcio ultra nazionalizzato. La squadra di club basco-spagnola, è giusto dire così perché ci tengono a essere definiti baschi, l'Athletic Bilbao, ha praticamente il vivaio più forte del mondo e punta e investe solo su giocatori di origine basca. All’Athletic Bilbao è infatti nata la tradizione di apporre lo stemma della società solo alle maglie della prima squadra, in modo tale che possederne una diventasse un sogno per ogni ragazzino delle giovanili. Solo allenamenti col pallone invece nella scuola calcio internazionalista del Barcellona, poca palestra e tanto divertimento. Inoltre lo stato investe sul calcio spagnolo e aiuta le società in difficoltà, perché ha capito che il calcio è un'industria con utili che si può esportare in tutto il mondo. Barça e Real infatti hanno veramente tifosi in tutto il mondo e sono una fonte di ricchezza pubblica, anche per chi del calcio non frega nulla. Vi basta? Questa cosa significa puntare sulla passione prima che sul business, avvertite Buffon per favore tanto abile portire quanto abile scommettitore. Il business ovviamente è conseguenza della passione e non viceversa. L'unica eccezione che conferma la regola in casa spagnola è il Savonarola di Setubal, il portoghese José Mourinho, l'eretico concretista che predica un calcio più sporco e forse più vero, nella terra del tichi-taca... si piegherà anche lui alla religione del possesso palla ossessivo? A questo punto però bisogna dare a Cesare quel che è di Sacchi. Lui col suo Milan degli anni ottanta il tichi-taca lo aveva fatto 30 anni prima. Terzo e ultimo motivo, Prandelli, un uomo un perché, non ha stile è una sorta di Guidolin minorato, è servizievole e asservito ai poteri forti del calcio italiano. è un po' come se Monti diventasse CT della nazionale. Non ha avuto il coraggio di smantellare il famigerato blocco Juve in finale, del cui solo l'eterno pianista Pirlo ha brillato contro gli spagnoli. Per il resto sono state sonore umiliazioni per Marchisio (una vergogna non sostituirlo con Nocerino) e Chiellini e alla fine deve baciare la pelata nera con tanto di cresta bionda del discolo Balotelli, un uomo di una potenza devastante e con un cervello piccolo così, l'uomo che ha nelle sue zampate le sorti del calcio italiano. Su internet gira la notizia che Buffon lo abbia appena mandato all'ospedale. Vincenzo Profeta

•• vignetta di Fabiola Nicoletti ••

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M i faccio una domanda mi do una ris p osta

A come A.A.A. luoghi cerCansi Artisti che lavorano in gruppo in un scambio di idee reci-

betico e su tutti i possibili argomenti, tutto ciò che è bene

definisce la surmodernità, non si creano più luoghi caratte-

procamente stimolante, rispettoso e produttivo è più facile

dire in società per essere un uomo educato e apprezzabile:

rizzati da un'identità relazionale e storica ma non luoghi.

trovarlo in musica. Musica insieme è più frequente che pit-

On y trouverait donc, par ordre alphabétique, sur tous les

Io penso che, di là da una corrispondenza esemplare ad una

tura insieme. Mi vien da pensare alla polifonia la cui prima

sujets possibles, tout ce qu'il faut dire en société pour

ben precisa tipologia, l’analisi e la descrizione di Marc

codificazione scritta risale, appunto, al medioevo: voci

être un homme convenable et aimable.

Augè possa prestarsi anche per una interpretazione diversa.

indipendenti che si evolvono in tempi e modalità diverse

Obiettivo principale del luogo comune è la comunicazione neu-

Considero riduttivo individuare, soltanto nel nostro tempo

sia dal punto di vista narrativo/melodico che strutturale/

trale, ovvia o desiderosa di attirare la simpatia dell'in-

e al negativo, una

ritmico. Ma senza paura di confrontarsi.

terlocutore per ottenerne il consenso ma esclude del tutto

niera sistematica – dai non luoghi. Mi vien da pensare, alla

Quando ci si incontra e ci si confronta sul senso dell’arte

il piacere di una vera condivisione dei propri pensieri.

piazza, al forum (luogo o non luogo?) dove gli uomini romani

seppur da punti di vista opposti (teorico/pratico)

è come

Mi capita spesso di dichiarare, in contrapposizione ad un

d’affari e di pensiero si incontravano e conversavano. Il

se si creasse un luogo – fisico/privato e comune/condivi-

indiscriminato quanto generico senso di malessere nei con-

contesto è certamente cambiato: le strade a scorrimento su-

so – di pensiero: uno spazio di incontro regolato da chiari

fronti della nostra epoca, un amore per

la mia contempo-

per veloce, gli svincoli, gli aeroporti – prodotti appunto

e semplici

raneità

(irrequieta, incerta, insicura, balorda, assurda-

della surmodernità – sono le grandi installazioni necessa-

progetto, passione, ricerca, scambio e confronto sulle tante

mente distruttiva, corrotta e…) nella quale mi piace (e lo

rie non solo alla circolazione accelerata delle persone ma

problematiche artistiche che, piuttosto che chiarire, gene-

considero personalmente molto stimolante e niente affatto

anche, in senso metaforico, agli attraversamenti metropoli-

rano continui dubbi. E domande.

anacronistico) individuare nuovi luoghi – fisici o menta-

tani trans-culturali, trans-etnici, trans-comunicativi del

Questo luogo comune non è sicuramente quello di Flaubert che

li, di pensieri individuali e/o collettivi – da opporre ai

nostro tempo. (continua su www.tribeart.it)

ipotizzava la felice possibilità di trovare, in ordine alfa-

non luoghi. Il contesto è cambiato e, in

Giuseppina Radice

principi armonici ai quali ispirarsi: lavoro,

quella che Augè

spinta alla estraneità indotta – in ma-

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tribeart 09


fr3sh

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U N A V E N T A T A D I P E R S O N A L I T à I N S E T T E ris p oste

(1) Raccontaci i tuoi inizi (2) C’è stato un momento chiave nella tua formazione? (3) Quali artisti hai amato o ti hanno segnato maggiormente? (4) Come descriveresti la tua ricerca? (5) Che responsabilità ha oggi un artista? (6) Una riflessione sull’arte contemporanea in sicilia E sull’arte in genere. (7) Progetti attuali e prossimi programmi. a CURA DI VANESSA VISCOGLIOSI (6) La Sicilia è sempre stata una terra ricca di energia. Ma la mag-

(5) Gli artisti oggi hanno grandi responsabilità, prima di tutto verso

gior parte delle persone che la abitano non riesce a percepirla, pre-

se stessi, non bisogna mai abbassarsi, mai cadere in compromes-

feriscono sopravvivere a se stessi, attendendo la fine. L'Arte, invece,

si, metterci la faccia, e soprattutto lavorare con serietà e onestà.

percepisce questa energia e può avere la capacità di accoglierla in se e farla esplodere. Di artisti bravi, che hanno un lavoro forte, la Sicilia

(6) L’arte contemporanea in Sicilia potrebbe essere fiorente, ma

è piena, anche di quelli che pur andando via mantengono sempre

questo è un momento delicato, di cambiamento sociale che si

un legame intenso. Di curatori ce ne sono pochi mi pare, ma giovani

estende a tutta la nazione. Credo che nella nostra terra ci siano

e bravi. Se invece cerchiamo i luoghi dell'arte e per l'arte, gallerie,

molti talenti, ma quello che serve è un cambiamento nell’atteg-

musei, ecc., sia privati che pubblici, ci troviamo quasi di fronte a un

giamento verso l’arte da parte delle istituzioni.

deserto, annaspando alla ricerca di un'oasi che spesso si rivela solo

CLAUDIO CAVALLARO È nata a Siracusa nel 1976, dove vive e lavora. claudiocavallaro@inwind.it

(1) Spero di non aver mai iniziato, altrimenti si presupporrebbe una fine, e non mi va. Ho sempre avuto bisogno dell’arte, non ricordo di non averci mai pensato. (2) Sì, all'Istituto d'Arte di Siracusa ho avuto come docente Alfredo Romano che per me non è mai stato un professore ma un Artista. Gli sarò sempre grato perché quasi tutto ciò che sono come artista lo devo a lui.

un miraggio... tre o quattro gallerie interessanti, un paio di fondazio-

(7) Recentemente sono stato a Roma per il Contemporary Ti-

ni, collezionisti pochi e, unica vera speranza, alcuni spazi no-profit

mes, un progetto curato da UniCredit che ha coinvolto sei giovani

che risultano essere le realtà più interessanti. Insomma, se l'arte può

artisti di livello internazionale a cui è stato affidata una facciata

avere la capacità di cambiare in meglio la società, mi sembra chiaro il

del tram per creare un’esposizione mobile visibile in giro per le

perché di un così scarso interesse in "questa" Sicilia.

strade della cittá. Per i progetti futuri spero il prossimo anno di partire per l’Irlanda e iniziare un periodo di studio/lavoro, lí mi

(7) Sono appena tornato da Pergola (PU) dove ho inaugurato una

aspetteranno nuove esperienze che in questo momento neanche

personale a cura di Carolina Lio a Casa Sponge. Il 7 luglio ne ho

io posso immaginare.

un'altra a Palermo al QAMM a cura di Rita Cordaro. Il 20 luglio sarò a Ragusa, ancora per una personale stavolta a cura di Cecilia Fre-

Immersion, Spray e acrilico su tela, cm 150x100

schini, presso la nuovissima Galleria Clou di Antonio Dipasquale e

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Simona Modica. Beautiful Sicily, 2009, carta e pittura fosforescente trasparente su tela, cm 70x50 Machine Resurrection, 2009, farfalle di cartoncino trasparente opaco dipinte con resina fluorescente trasparente, installazione - foto Michele Battaglia

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(3) Duchamp, Kounellis, Burri, Klein, ma soprattutto Beuys. E poi ci sono i miei amiciartisti, Giuseppe Bombaci, Davide Bramante, Sebastiano Mortellaro, Marco Marchisio, con i quali trovo molto interessante e costruttivo discutere d’arte e del nostro lavoro. Da un po' ho anche la fortuna di avere accanto Sara Pe-

GIOVANNI ROBUSTELLI

trolito, artista anche lei. Ecco la mia ossessione per l'arte, gli amici che più frequento sono artisti e l'amore l'avevo già messo da parte, se non avessi incontrato Sara avrei preferito la solitudine.

È nato a Vittoria (RG) nel 1980, dove vive e lavora. www.giovannirobustelli.com

(4) "Ossessiva", non riesco a non pensare all'arte, ho bisogno di pensare e realizzare nuovi lavori. "Incostante", in passato mi sono costretto a fare altro, come quando ho provato a realizzare

(1) Non ricordo più l'inizio, anche perché ho capito che più lo si

un'accademia nella mia città, esperienza interessante ma finita

cerca veramente e più bisogna andare indietro di millenni.

male. A volte alle pause sono stato costretto dal fatto di non avere uno studio fisso, ho bisogno di molto spazio. E "infinita", cerco in continuazione nuove modalità espressive, non riesco ad utilizzare un solo linguaggio. (5) Molto grandi. Ma è sempre stato così. Per questo non sopporto gli artisti vuoti e inutili, quelli che fanno arte per gioco (nel senso basso del termine) o per moda. Per me l'Arte è un "gioco

ANGELO CRAZYONE

È nato a Caltanissetta nel 1990. Vive e lavora a Palermo. www.facebook.com/angelo.crazyone

siero capitalista, in cui ciò che più conta è la "vendibilità" che la forza sociale di un'opera, la falsa estetica del nulla e del banale più che l'estetica del contenuto, ecco che la percezione che molta gente, anche "colta", ha dell'arte è che sia qualcosa di inutile, un passatempo se non una perdita di tempo.

pire cos'è una “chiave”. (3) Tutto il mio disagio verso le cose viene alleviato dalla compagnia di altri disagiati. Odio però frequentare soluzioni “familiari”. Rischierei di compatirli. Per questo preferisco Carmelo Bene, Mozart, Rossini, Bufalino, Antonio Pizzuto, Deleuze.

serio", può avere una forza sconvolgente, può cambiare il mondo. Ma oggi, a causa di un sistema marcio e devastato dal pen-

(2) Ecco, mettiamola così: diciamo che la cosa importante è ca-

(1) Ho iniziato a disegnare e a dipingere fin da piccolo, ho sempre sentito questa grande passione; l’energia e la voglia di farlo che nascevano in me mi hanno dato la motivazione, che col tempo è diventata come una competizione, soprattutto con me stesso. (2) Nasco dalla Street Art, la pratica di strada, fatta di musica e spray. Indubbiamente una svolta l’ho avuta durante gli anni accademici. Lo studio, l’approfondimento, mi hanno fatto crescere e mi hanno aperto le porte verso il mondo dell’arte contemporanea. (3) Ogni artista mi ha dato qualcosa. Lo studio e la ricerca mi hanno portato a confrontarmi con tutti, ogni grande artista puó darmi spunti e ispirazioni; visto il mio percorso potrei citare Haring e Basquiat, mi piace anche Chuck Close e Marina Abramovic, oltre a importanti artisti della Street Art. Ma non posso rispecchiarmi in uno solo, bensì in tutti. (4) Nel mio lavoro uso la particolare tecnica dello stencil, presa dalla strada, ma rielaborata e manipolata in maniera maniacale. Questo però non è il “fine”, piuttosto un mezzo fondamentale per una sempre nuova palingenesi.

(4) Vana, come l'arte. L'importante è il significante, il cortocircuito del linguaggio; il significante non è detto che contenga un significato. (5) Essendo l'arte vana, credo che anche un artista possa sentirsi assolto da ogni sorta di responsabilità. Basta con gli eroi. Basta con la volontà. Si deve fare quel che si può. Bisogna sganciarsi dal “buon senso comune”. (6) Un'opprimente presenza del Ministero dei Beni Culturali, delle istituzioni private e pubbliche. Un'asfissiante atteggiamento comune e mediocre. In giro troppo bianco e troppo inglese! (7) Non ho mai avuto tempo per il “resto” se non di poter controbilanciare il mio disagio, elargendo sempre precari ed effimeri equilibri. Fino a quando la mia in/coscienza me lo permetterà ci saranno mostre e manifestazioni dei miei contrappesi. Non ditemi che sia importante sapere quando e come, sarebbe come tradire l'abbandono, cioè l'arte. Medea, 2010, acquerello su cartone, cm 50x35 particolare

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ricreazione

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A R C H I T E T T U R A cinema curiosit à design E D I T O R I A grafica musica teatro and more

arc h itettura

La prima casa di paglia in Sicilia Realizzato sull’Etna il primo esemplare in Sicilia di bioarchitettura basata sull’utilizzo della paglia. La casa sarà ultimata a fine luglio e in anteprima i proprietari la presentano a Tribeart. text Lucia Russo

È agli ultimi ritocchi la nuova casa

gillatura degli elementi interni di

di paglia proprietà di una coppia ca-

costruzione. Il percorso non è sta-

tanese pronta a trasferirvisi (bimbi

to dei più semplici, ma è giunto al

al seguito) dal centro urbano. Primo

traguardo con un’istanza “colletti-

esemplare di questo genere in Sicilia

va”. Iniziata su progetto degli stes-

(30 gli edifici in tutta Italia) ti-

si committenti, la costruzione della

rato su con un occhio alla tradizio-

casa si è avvalsa della consulenza di

ne anglosassone, un altro all’antico

tecnici esperti.

uso locale delle canne, e l’ottica

La volontà di far collimare l’aspira-

generale

della

zione ecologica alle difficoltà pra-

sostenibi-

tiche che via via la costruzione ha

lità. Costruita su due livelli per

sollevato, ha segnato alcune pause

un’estensione di 160 mq, si trova sul

nei lavori, poi ripresi con soluzioni

versante orientale dell’Etna a circa

più gradite. Nei cantieri delle case

900 metri d’altezza. Ha la struttura

di paglia, alcune fasi sono eseguite

in legno e i tamponamenti, come det-

in autocostruzione dai membri della

to, in balle di paglia, materiale che

famiglia, donne e bambini compresi,

isola con particolare efficacia sia

come in occasione del posizionamento

dal freddo sia dal caldo.

delle balle nelle pareti interne o

Legno, paglia, argilla e canne sono

della finitura degli intonaci inter-

i materiali che i proprietari han-

ni. Per questo prototipo siciliano

no voluto. Esclusivamente naturali,

c’è stato – ci dicono i committenti -

perché “la casa – ci dice la pro-

il sostanzioso supporto degli amici,

prietaria – è la nostra terza pelle,

tra cui gli appartenenti alla rete di

e deve respirare con l’esterno”. Di

Permacultura Sicilia.

legno, i tramezzi portanti, il tetto

Oggi che gli ultimi ponteggi stan-

e parte dei pavimenti. Gli intonaci

no per essere smontati, dall’esterno

esterni sono in calce, quelli interni

l’abitazione svela solo la sua matri-

in argilla, materiale che ricorre in-

ce di bioedilizia e bioarchitettura.

sieme agli oli per la finitura e si-

Pannelli fotovoltaici e solari sul

salda

bioarchitettura

sui e

principi

della

tetto;

impianto

per

il

recupero

tenuta attraverso l'utilizzo di una

dell’acqua piovana e la fitodepura-

speciale

zione (l’acqua non arriva in forma di-

naturali, dove la mescola è applicata

retta); una compost-toilette esterna

come intonaco, poi lisciata con par-

che produrrà humus per il giardino.

ticolari pietre di fiume e lucidata

Chi cercasse bitorzoli e rigonfiamenti

con un sapone nero, prodotto artigia-

sulla facciata esterna, causati dalla

nalmente con le olive. La superficie

paglia, non ne troverà. Qualche ir-

così lavorata risulta impermeabile e

regolarità rispetto alle costruzioni

dall'aspetto leggermente ondulato e

tradizionali potrà affiorare dentro,

brillante.

insieme alle finestrelle che svelano

Quando la costruzione diverrà l’abi-

i materiali usati, ai vivaci colori

tazione

alle

famiglia

pareti

tinteggiate

con

colori

calce

idratata

definitiva

e

committente,

e

pigmenti

stabile

della

non

vuole

si

alla caseina e le gioiose soluzioni

che resti un rifugio mononucleare di

di

una famiglia arroccata in montagna.

vetri

e

bottiglie

inframmezzati

alle stesse. Infine, citiamo la va-

Una piccola sezione sarà aperta agli

sca da bagno con finitura in Tadelakt

ospiti accolti in seno ad un proget-

(un’antica tecnica nata nella regione

to sociale o ecologico ancora in via

di Marrakech), di grande pregio, ot-

di definizione.

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tribeart 11


ricreazione

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A R C H I T E T T U R A cinema curiosit à design E D I T O R I A grafica musica teatro and more

L I B R I / a cura di fabiana bellio

Carol Rama, casta sfrontata stella Di Gianna Besson, Prinp Editore, 2012, pag. 72, € 25 La bambina che guarda, Pornografica poesia, Casta sfrontata stella, Carol pulp. Sono questi i titoli che scorrono nell’indice del piccolo libro dedicato all’artista torinese. Di lei è stato detto molto nel corso degli anni e della lunga carriera, peraltro riconosciuta

ARCHITETTURA

ufficialmente con estremo ritardo. A raccontarci chi è Carol Rama è Gianna Besson. Lo fa riprendendo una sua video intervista del 1998 a cui aggiunge la parola di chi la conosce da anni, dell’amica più vicina, del caro amico artista e collezionista. “Biografia corale”, dunque, “artista straordinaria”, lo sapevamo.

Andrea Attardi, Breviario siciliano Con testi di Diego Mormorio e Sergio Troisi, Postcart, 2012, pag. 116, € 25 Per più di dieci anni, dal 1984 al 1995, ha insegnato fotografia all’accademia di Palermo; per venticinque anni, dal 1984 al 2009, ha viaggiato, scrutato, amato la Sicilia nella

Astrup Fearnley, il museo sull’acqua di Renzo Piano Aprirà a settembre 2012. Nuovo museo dell’architetto di fama mondiale, in uno degli avamposti più ambiti del contemporaneo: il moderno quartiere di Tjuvholmen, costruito tra i canali di Oslo.

sua interezza. E l’ha immortalata raccogliendo frammenti di vita reale - a volte fatti di sofferenza, altre di silenzi -, nella loro pura essenzialità. Lui è Andrea Attardi, romano classe 1957, e il catalogo con 63 immagini in bianco e nero a documento del lungo vagare è “Breviario siciliano”, edito da Postcart.

Vita comune / Immagini per la Cittadinanza Con testi di Elio Grazioli e Riccardo Panattoni, Electa Mondadori, 2012, pag. 288, € 30 La vita comune si può raccontare in mille modi. Per la settima edizione di Fotografia europea 2012, a Reggio Emilia, sono stati scelti il cambiamento, incessante, che anima le nostre esperienza (Bresson è emblematico a tal proposito); le immagini di Massimo Vitali e Federico Patellani, tra le tante altre, per disegnare “una mappa dei luoghi comuni della convivenza”; quelle di comunità alternative e di luoghi proibiti come a dire che nella vita, per fortuna, ci sono anche e ancora le differenze. Imperdibile questo catalogo: dentro troverete autori che hanno fatto la storia e nuove generazioni.

ARTIST’S STUDIO

Ogni museo è una storia a sé. «L’architettura è l’arte di soddisfare i desideri, i sogni. Non ha una

MAD, Kari Nissen Brodtkorb, Jensen & Skodvin e Lund Hagem, oltre al danese Sch-

funzione puramente pragmatica. Ha a che fare con la società, l’umanesimo, con l’idea di cambiare il

midt Hammer Lassen. Il museo realizzato da Piano in collaborazione con

mondo e di portare l’arte a disposizione di molti». L’architetto Renzo Piano faceva questa premessa nel 2009, quando intervistato all’avvio dei la-

il gruppo scandinavo Narud Stokke Wiig, ospiterà le opere di Anish Kapoor, Franz West, Louise Bourgeois, Peter Fishli & David

vori dell’Astrup Fearnley Museum di Tjuvholmen (quartiere di Oslo), dava la chiave di lettura della

Weiss. Da un canale giunge alla piccola isola di Skjæret, lambendo una spiaggetta per i bagni e un

sua ennesima struttura museale dedicata all’arte moderna. Qui, in un paesaggio di isole e canali, la sede appena ultimata è prossima all’inaugurazione

parco di sculture. È articolato tra dentro e fuori, acqua e terra ferma. Ma è dal lungomare che parte, attraversa il canale e giunge alla piazza, e poi si va

nel settembre del 2012. Renzo Piano è l’unico italiano coinvolto nella rea-

dentro per le esposizioni temporanee. «Non è una scatola – specificava Piano – non deve intimidire e

lizzazione del business plan ideato dall’architetto Niels Torp per il vecchio molo industriale di Tjuvholmen, un’intera area di Oslo sempre più emer-

opprimere, ma incuriosire, invitare , divertire, appassionare, essere tollerante». E la luce, come in ogni lavoro di Renzo Piano, ha una grande ruolo,

gente per la varietà di espressioni architettoniche moderne e per gli interessanti spazi esterni. Al

specie in un paese del nord. Filtra dal grande tetto dalla superficie vetrata e curvilinea che ricopre i

progetto globale di Tjuvholmen hanno preso parte anche gli architetti norvegesi Kristin Jarmund,

due edifici sottostanti e il canale che li attraversa. Lucia Russo

Dai capolavori immortali ai romanzi d’avanguardia, tutti i titoli che cerchi.

CINZIa RUGGIERI è nata a Catania, dove vive e lavora. www.cinziaruggieri.com

www.cavallotto.it

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recensioni

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gli eventi visti da noi

ADALBERTO ABBATE. Self-Portrait. Build. Destroy. Rebuild Con Self-Portrait prosegue alla Galleria d’Arte Moderna di Palermo, il ciclo di personali dedicate all’arte contemporanea. Dal 29 giugno al 2 settembre 2012 è la volta di Adalberto Abbate, palermitano classe 1975, il più giovane tra gli artisti finora ospitati alla GAM, che con Build. Destroy. Rebuild, ci dona la perfetta sintesi di tutto il suo percorso artistico. text Tiziana Pantaleo

Costruire, distruggere, ricostruire... per la sua pri-

superando retoriche e stereotipi, mira alla ricerca

ma importante esposizione all’interno di uno spazio

di quel tanto anelato cambiamento che deve gene-

istituzionale, Adalberto Abbate parte da questi tre

rarsi dentro il singolo. È per questo che nella serie

propositi per concepire un autoritratto particolare,

dei 16 ritratti di persone anonime, ogni fotografia

totale e collettivo. Partendo dal sé, dalla sua evo-

diventa “autoritratto” dell’artista ma – concettual-

luzione artistica degli ultimi anni, dai suoi linguaggi

mente – diventa anche il ritratto di ognuno di noi.

consolidati, fino a quelli più recenti, alcuni dei quali

Gente comune – l’uomo in cravatta, la casalinga,

inediti e pensati appositamente per la GAM, l’artista

il prete, il vescovo, il soldato – a cui viene sottrat-

ripercorre – in una miscellanea di tele, fotografie,

ta l’identitá in maniera fisica, i loro volti vengono

sculture, video e istallazioni – i suoi idiomi che da

strappati, portando all’estremo l’anonimato, e che

sempre cercano di sollecitare e risvegliare le co-

– per contrasto – va a sollecitare le nostre capacità

scienze umane e sociali, rapite da un sonno lungo,

individuali.

che diventa oggi non più tollerabile.

La lezione numero 2 (Così e non altrimenti) si dif-

Le opere di Abbate cercano di rompere i silenzi,

fonde attraverso le tele su cui Abbate reinterpreta

di spezzare quell’apatia, scuotere l’incoscienza e

e stampa immagini anacronistiche, post-belliche o

– cosa peggiore – l’indifferenza. Con un atteggia-

pre-apocalittiche, icone di altri tempi, in cui si fonde

mento di tensione morale mai violento, dà vita a

la disillusione del costruire, l’orrore della distruzio-

una rivoluzione che parte dall’anima e che alle ani-

ne, e la speranza della ricostruzione.

me assopite si rivolge.

La terza lezione (Le jeu de massacre) si presenta

Con «tre semplici lezioni per capire la società con-

quasi come una raccolta antologica, con una se-

temporanea» ("L’altro e il medesimo", "Così e non

rie di opere attraverso cui il pensiero dell’artista in

altrimenti" e "Le jeu de massacre"), l’artista fornisce

questi anni si è consolidato e confermato: bombe a

le premesse per approcciarsi al percorso espositi-

mano che accolgono sacre famiglie, mazze da ba-

vo. Un percorso che dal titolo al sottotitolo fino ad

seball incise e decorate, seghe elettriche su cui si

una ripartizione quasi in capitoli, ci guida nelle sue

stagliano versi della Bibbia, fino alla sublime poesia

riflessioni sulla società, sulle azioni, sulla ribellione,

delle piccole ceramiche: contadinelle e suonatori in

sulla libertà – di pensiero ancor prima che fisica

capodimonte con i visi coperti dai passamontagna,

–, sull’importanza della memoria, della storia, della

inevitabili per la rivolta.

radici,e sul superamento di paure e incertezze.

Non c’è mai provocazione gratuita nelle opere di

Abbate lo fa partendo dalla lezione numero 1 (L’al-

Abbate, ma la sua autenticitá parla un linguaggio

tro e il medesimo): nella serie Selfportrait, l’ar-

raffinato – a tratti cinico – ma sempre vero, sincero

tista si pone come sintesi del pensiero collettivo di

e diretto, e a noi non rimane che ascoltarlo, con

una società di cui facciamo parte come individui, e

attenzione.

Adalberto Abbate, Build. Destroy. Rebuild, 2012, attrezzi da lavoro modificati, courtesy galleria Francesco Pantaleone, Palermo in alto, da sinistra Adalberto Abbate, serie SELFPORTRAIT, 2011, ritratti fotografici danneggiati, cm 50x60 - courtesy galleria Francesco Pantaleone, Palermo

la galleria clou, circolo d'arte contemporanea, dal 20 luglio al 6 settembre 2012 presenta a porte chiuse, una personale di claudio cavallaro. con il contributo performativo di sara petrolito opening: venerdì 20 luglio 2012, ore 20 curatrice cecilia freschini ragusa, piazza san giovanni 33, visibile 24h al giorno tutti i giorni o su appuntamento infoline +39 331 1221448 www.galleriaclou.it

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recensioni

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gli eventi visti da noi

Singolare/Plurale La mostra vuole identificare il rapporto tra la creatività individuale e la dimensione della conoscenza collettiva condivisa. Sviluppato sulla simboligia del numero 5 – come le dita della mano o le linee del pentagramma – “cinque personalità diverse percorrono strade definite tra figurazione e astrazione”. text Gabriella Martines

in alto Piero Corpaci, Menta, 2011, olio su tela, cm 160x105 in basso Luca Vitone, Io, Fondazione Brodbeck, 2012 photo Federico Baronello

Seguendo l’idea dell’unione estrinsecata nella forza del gesto che risiede in più intelligenze, l’esposizione collettiva Singolare/Plurale, curata da Nicolò D’Alessandro, inaugurata lo scorso 16 giugno e visitabile fino al 7 luglio presso la GAM del Centro Culturale Le Ciminiere di Catania, è stata definita come «un viaggio che genera l’incontro» in «un coro di cinque voci soliste». Un viaggio che si trasforma e cambia rotta al mutare della singolare visione di ognuno dei cinque artisti chiamati in mostra, un dialogo plurale, cantato a più voci, che divengono a volte acute e a volte tenui: Piero Corpaci, Orazio d’Emanuele, Leonardo La Barbera, Mario Lo Coco e Donatella Polizzi, sono rispettivamente due pittori, due scultori e una fotografa. L’intreccio formato gli-uni-con-gli-altri, dimostra la condivisione che ogni artista opera nella sua estensione verso l’altro, ma l’intreccio è dato da colori tutti diversi, ognuno presente e distintivo con la propria personale identità. Così come ha affermato lo stesso D’Alessandro, nella nostra contemporaneità si avverte la necessità di chiarezza nell’«identificare le forze di quegli artisti che lavorano da sempre e che non hanno la visibilità necessaria», perché «è

contemporaneo tutto ciò che viviamo, facendo quello che sappiamo fare». Tutto ciò non è altro che un’attenzione all’operato dell’artista, che svela e riflette sulle sorti dell’arte. Secondo la teoria del filosofo contemporaneo Jean-Luc Nancy, l’arte infatti è plurale perché non esiste che nelle opere d’arte. Piero Corpaci è un pittore iperrealista, che accosta la sua ricerca alle immagini estrapolate dalla fotografia e dalla illustrazione pubblicitaria. Tra i paesaggi cristallizzati, carichi di cieli azzurri, spiccano i suoi incartamenti: caramelle di vario “gusto” e colore nascondo donne sensuali da incartare/ scartare, che rappresentano le icone delle riviste patinate che alludono ad una forma d’erotismo languido e stereotipato. D’Alessandro dice di lui «con maestria antica dipinge, in maniera maniacale, una realtà illusoria e ad essa aggiunge altre illusioni». Orazio D’Emanuele dipinge con forza spazi di silenzio. Il suo colore aggredisce grandi superfici, seguito dal gesto quasi in continua lotta con esso. Una battaglia cromatica che si evolve nelle stratificazioni di superfici realizzate a mano, mentre il tempo racconta e descrive le pause monocromatiche e vuote. «Ed è così che nelle sue grandi costruzioni coloristiche, la pittura diviene più

Dal territorio all’individualità, dal macro al micro. Luca Vitone in mostra alla Fondazione Brodbeck compone allegoriche narrazioni dell’essere.

luca vitone Natura morta con paesaggi e strumenti musicali

L’appartenenza è la chiave di volta che conduce alla riconoscibilità e ne asseconda il senso primario dell’elogio alla semplicità, non con fare semplicistico ma come idioma di un’essenza che appartiene all’uomo. L’oggetto è il raccoglitore di questa riconoscibilità in cui tutti, in un modo o nell’altro, riponiamo ricordi e affezioni; nel meccanismo di elaborazione del ricordo l’oggetto interviene quale "vaso di Pandora" che lascia sprigionare quel carico di individualità. Luca Vitone, in mostra presso la Fondazione Brodbeck arte contemporanea di Catania (visitabile fino al 15 settembre), propone i risultati della sua residenza per il ciclo Fortino1 a cura di Giovanni Iovane ed Helmut Friedel dal titolo Natura morta con paesaggi e strumenti musicali. Per riflettere sul valore dell’appartenenza, Vitone inizia la sua riflessione dal territorio indagato come riscoperta consapevole a partire dalla superficialità della letture dei luoghi e dalla distratta visione degli stessi: in L’invisibile informa il visibile l’artista pone in una delle sale della fondazione una carta geografica sospesa sul soffitto; difficile

essenziale; afferma un’idea di spazialità veloce, di accelerazione». Leonardo La Barbera, attraverso le sue vetro-fusioni, tratta la materia estrinsecandola dalla sua funzione d’uso. Questo artista, che ha sperimentato per decenni nelle vetrerie di tutto il mondo questo fragile e nobile elemento, realizza inclusioni vetrose di grande impatto visivo. Le invenzioni formali fatte di vetro, ferro, pietra, bronzo, si trasformano in eterea e impalpabile luce. Mario Lo Coco, profondo conoscitore delle tecniche ceramiche, muta la materia in riferimento alla natura. La sua visione è però astratta e fortemente segnica, ricca di indistinte contaminazioni. Vetro e argilla si mescolano insieme a materiali di rifiuto, a sabbie, terre di vario colore, si compongono di tagli, crepe e incisioni, per giungere a forme scultoree di liriche e possenti al tempo stesso. Donatella Polizzi si svela attraverso la fotografia. Donna che narra i corpi delle donne, immerse nel loro forte e armonioso potere seduttivo. Il paesaggio, l’ambiente domestico, il set fotografico, ogni ambiente fa da cornice alla “dea”. E gli abbracci, gesti simbolici che includono l’altro, ne rivelano la poetica dell’incontro tra l’uomo e la donna, amore reciproco carico di sensualità.

da leggere e da comprendere; il passo successivo che Vitone compie è la scansione materica del territorio che comprova le differenze cromatiche e formali che la natura esibisce. Precedentemente alla residenza l’artista ha collocato tra il parco dell’Etna e il territorio ragusano una serie di tele sulle quali ha lasciato che la natura imprimesse delle “memorie”: nel ciclo Io, si osservano fluttuanti segni di sabbie scure tipiche della zona etnea accanto a graffianti tonalità castane della sabbia del deserto fino alle texture di tegole e a slavate macchie di battente pioggia invernale. Una serie di oggetti dal forte valore contenutistico sono collocati negli spazi, tra le tele; si tratta di alcuni mobili d’epoca sui quali sono adagiate svariate tipologie di strumenti musicali: un mandolino, una chitarra, una fisarmonica, un pugno di tirititì, un flauto assieme a luminarie da festa. Composizioni allegoriche che creano microatmosfere di compiaciuta “serenità” che danno spazio a memorie popolari, a circostanze felici a momenti “semplici” come a ricreare o, per meglio dire a “porre l’attenzione” sul nostro passato, sulla nostra storia. Una mostra “piena”: di spunti di riflessione, di contenuti, che dimostrano il valore artistico di Vitone da anni impegnato in una ricerca seria e attenta che si muove entro un’umanità vivida e intensa, che tocca le corde più intime e profonde di tutti: addetti ai lavori e non, nobilitando il senso del fare arte. Giuseppe Mendolia Calella

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calendario

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D'assisi 1 fino al 26 agosto 2012 martedì-domenica 16.30-20.30 • 092227729 Quadratonomade - Favara Reloaded Farm Cultural Park - Sette Cortili (Favara) fino al 28 ottobre 2012 martedì-venerdi 10-13/16-20; sabato-domenica 11-13/16-22 • 320179317 Viaggio in Sicilia / Iplaneta Casa Planeta - Via Santi Bivona 13 (Menfi) fino al 31 ottobre 2012 visite su appuntamento • 09251955460 Fabrizio Plessi - MonumentA Parco archeologico e paesaggistico Valle dei Templi fino al 5 novembre 2012 0922621611

in programma BOCS origini - Residenza di Lisa Wade Spazio Arte - Largo Aosta (Canicattì) dal 28 al 29 luglio 2012 opening: 28 luglio 17-21 • 3498654954

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catania in corso Stefania Di Filippo - Strade, visioni sulle orme del contemporaneo Mammut Art Space - Via San Lorenzo 20 fino al 13 luglio 2012 martedì-domenica 18-2 • 3471960796 NUOVI CONFINI Galleria d'Arte Moderna - Centro Culturale Le Ciminiere - Piazzale Asia fino al 22 luglio 2012 martedì-sabato 9-13/16-19 • 3405985400 Interazioni Accademia Federiciana - Via Borgo 12 fino al 27 luglio 2012 mercoledì-venerdì 17.30-20 e su appuntamento 095438531 Alessandro Licciardello - Salvo Mazzone Antiquarium di Palikè - S.P. 181 Mineo (Catania) fino al 28 luglio 2012 3315771468 Sentire la mente tra specchi ed emozioni Cucina dei colori - Via San Michele 9 fino al 28 agosto 2012 0957159893 Prova d’Autore 2012 - XIV Edizione IN&OUT - Art Brut/ Outsider art MACC - Museo d'arte contemporanea di Caltagirone - Viale Regina Elena 10 (Caltagirone) fino al 2 settembre 2012 093341812 Luca Vitone - Natura morta con paesaggi e strumenti musicali Fondazione Brodbeck - Via Gramignani 93 fino al 15 settembre 2012 visite su appuntamento • 0957233111 Christoph Meier greenpisellivideosculpture Galleria collicaligreggi - Via Oliveto Scammacca 2a fino al 30 settembre 2012 martedi-sabato 16-20 • 3385880150 In calda Sicilia 2 L.I.B.R.A. Arte contemporanea - Via Pola 11/c fino al 30 settembre 2012 lunedì-sabato 16.30/20.30 • 3929588530

martedì-domenica 10-19 • 0952503188

in programma Jordí Bernadó - Insula peninsular. Uno sguardo lucido e ironico Galleria Credito Siciliano - Piazza Duomo 12 (Acireale) dall'11 luglio al 30 settembre 2012 opening: 11 luglio, ore 18 martedì-domenica 18-22 • 095600208 Angelo Pitrone - I luoghi del romanzo. Pirandello - Tomasi di Lampedusa - Sciascia Galleria Fotografica Luigi Ghirri - Via Duomo 11 (Caltagirone) dal 13 luglio al 26 agosto 2012 opening: 13 luglio, ore 19 lunedì/domenica 9.30- 12.30/16-19 • 3332419089 AREA 189 - dalla grafica d'arte al multimediale Palazzo della Cultura - Via Vittorio Emanuele 121 dal 14 al 29 luglio 2012 opening: 14 luglio, ore 20 lunedì-sabato 9-13/15-19; domenica 9-13 • 3392890193 tempoquattroquarti Galleria d'Arte Moderna - Centro Culturale Le Ciminiere - Piazzale Asia dal 14 luglio al 5 agosto 2012 opening: 14 luglio, ore 20 martedì-sabato 17-21; domenica 19-21 • 3313730533 Soriana Stagnitta - Oltre l'idea... la materia Mammut Art Space - Via San Lorenzo 20 dal 14 luglio all'8 settembre 2012 opening: 14 luglio, ore 20 mercoledì-domenica 17.30-01 • 3497638854 Estate... in quartiere! Sedi varie (Vizzini) 29 luglio 2012, ore 20.30 3385045881 Sentire la mente tra specchi ed emozioni Haiku - Via Quintino Sella 28 dal 29 agosto al 30 settembre 2012 opening: 29 agosto 095530377

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enna in corso Vincenzo Ingrassia - Gente che... osserva Chiesa San Calogero - Via Fratelli Testa (Nicosia) fino al 15 luglio 2012 19-22 • 3207504774

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messina in corso Silvio Vigliaturo - Glass Mixtures Ex Chiesa del Carmine - Piazza del Carmine (Taormina) fino al 29 luglio 2012 lunedì-domenica 10-23 • 3939485636 Incontri Mediterranei Nord-ovest Terme di San Calogero - Contrada Pianoconte (Lipari) fino al 15 ottobre 2012 lunedì-venerdì 10-19 • intero € 5 • 3382317511

in programma Lucia Sforza - Fogli Illustrati Lido Baiadèra - Corso Colombo (Oliveri) dal 25 al 31 luglio 2012 opening: 25 luglio, ore 22 21-1 • 3393582407

Circolo Agatirso - Corso Umberto I (Naso) dal 4 al 5 agosto 2012 opening: 4 agosto, ore 10 10-18.30 • 3298346593 Antonio Nunziante - Viaggio a Taormina Fondazione Mazzullo - Vico De Spuches 3 (Taormina) dal 4 al 31 agosto 2012 opening: 4 agosto, ore 19.30 martedì-domenica 10-13/18-22 • intero € 5; ridotto € 3 • 0942620129 Antonio Nunziante - Panorami di luce Ex Chiesa del Carmine - Piazza Carmine 5 (Taormina) dal 4 agosto al 30 settembre 2012 opening: 4 agosto, ore 19.30 0942620129

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palermo in corso Gian Marco Montesano Teatro Politeama Garibaldi - Piazza Ruggero Settimo 15 fino all'8 luglio 2012 0916072532 Valentino Bellini - Working souls Rizhoma housegallery - Piazza Marina 1 fino al 10 luglio 2012 lunedì-venerdì 16-19 solo su appuntamento • 3299298792 Il libro unico neu [nòi] - spazio al lavoro - Via Alloro 64 fino al 14 luglio 2012 10-17 solo su appuntamento • 0917832107 Ninni Sacco - Armonie Ritmi Tensioni Palazzo Sant'Elia - Via Maqueda 81 fino al 15 luglio 2012 martedì-sabato 9.30-13/16-19.30; domenica e festivi 9.30-13 Cu avi lingua passa u mari Villa Pantelleria e Cavallerizza di Palazzo Sambuca - Vicolo Pantelleria 10 fino al 16 luglio 2012 16-20 Il ciliegio e la spada Case Morello - Contrada Sant'Onofrio (Trabia) fino al 21 luglio 2012 lunedì-domenica 10-17 • 3938833032 Ciro Palumbo - di Aria di Acqua di Terra di Fuoco, sono le sostanze dei sogni Civica Galleria d’Arte Moderna Giuseppe Sciortino - Piazza Guglielmo II (Monreale) fino al 21 luglio 2012 martedì-domenica 9-12.30/16-19 • 0916405443 Antonino Longo - Un modo diverso di fare pittura Lanterna Magica - Via Goethe 43 fino al 30 luglio 2012 lunedì-sabato 16-19.30 • 091584193 Eugène Chauffourier - La Linea di Vallelunga Chiesa del Monte - Via Sant'Anna fino al 31 luglio 2012 9.30-13/16-22 4 Canti - Claudio Cavallaro QAMM - Qanat Art Music Media - Via Del Parlamento 23 fino al 31 luglio 2012 lunedì-sabato 15.30-18.30 Fatta in Collesano. Le maioliche di Collesano del XVII secolo nelle Collezioni di Palazzo Abatellis Oratorio dei Bianchi - Piazzetta dei Bianchi fino al 6 agosto 2012 martedì-venerdì 9-13/9.30-13 • 0916230011 Fabio Marabello - Appesi ai fili Liceo Artistico Damiani Almeyda - Via Antonio

Vivaldi 58 fino al 31 agosto 2012 lunedì-venerdì 9.30-13 • 3299810956 Adalberto Abbate - SelfPortrait. Build . Destroy . Rebuild GAM - Galleria d’Arte Moderna di Palermo Via Sant'Anna 21 fino al 2 settembre 2012 martedì-domenica 9.30-18.30; la biglietteria chiude alle 17.30 • intero € 5; ridotto € 4 0918431605 Lorenza Boisi - Bower - "sera al mio viso" Bianca Arte Contemporanea - Via Nicolò Garzilli 26 fino all'8 settembre 2012 mercoledì-venerdì 16-19.30 • 0915084918 Kim Dorland - Unexpected Beauty Bianca Arte Contemporanea - Via Nicolò Garzilli 26 fino all'8 settembre 2012 mercoledì-venerdì 16-19.30 • 0915084918 Più a Sud - Un progetto per Lampedusa Riso - Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia - Corso Vittorio Emanuele 365 fino al 30 settembre 2012 091320532

in programma La Peste Palazzo Costantino - Via Maqueda 217 dal 14 al 15 luglio 2012 opening: 14 luglio, su invito 10-19 • 3478623799 Convivium Zelle Arte Contemporanea - Via Matteo Bonello 19 / Via Fastuca 2 dal 15 luglio all'11 agosto 2012 opening: 15 luglio, ore 11.30 martedì-sabato 17-20 e su appuntamento • 3393691961 Salon des Refusés Palazzo Chiaramonte Steri - Piazza Marina 61 dal 20 al 21 luglio 2012 opening: 21 luglio, ore 19 17-24 • 3482594899 Bianco-Valente - Corpo Celeste Palazzo Chiaramonte Steri - Sala delle Verifiche - Piazza Marina dal 21 luglio al 31 agosto 2012 opening: 21 luglio, ore 19 lunedì-venerdì 16.30-20; sabato-domenica 1020 • 3356079346

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ragusa in corso Prima Linea Galleria Clou - Circolo d’arte contemporanea Piazza San Giovanni fino al 13 luglio 2012 martedì-sabato 10-13/16-20 • 3311221448 Giovanna Gennaro - Sul segno degli artisti #13 Galleria degli Archi - Via E. Calogero 22 (Comiso) fino al 14 luglio 2012 18-21 o su appuntamento • 3334819773 Sandro Bracchitta - Craved Miracles Ex Chiesa di San Michele - Corso Francesco Crispi (Modica) fino al 30 agosto 2012 martedì-domenica 10-12/18-21 • 3334819773

in programma Ripercorrendo il passato Narciso Arte Contemporanea - Corso Vittorio Veneto 120 dal 12 luglio al 12 agosto 2012 opening: 12 luglio, ore 20 martedì-domenica 10-13/18-21 • 3394928826 Salvatore Fratantonio - Nel fiume di Eraclito

Palazzo Mormino - Viale Regina Margherita (Donnalucata) dal 15 luglio al 16 agosto 2012 opening: 15 luglio, ore 19 10.30-12.30/19-23 • 0932246583 Claudio Cavallaro - A porte chiuse (Con il contributo performativo di Sara Petrolito) Galleria Clou - Circolo d’arte contemporanea Piazza San Giovanni dal 20 luglio al 6 settembre 2012 opening: 20 luglio, ore 20 tutti i giorni h24 grazie alle due grandi aperture a vetri che la rendono un tutt'uno con la piazza o su appuntamento • 3311221448

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siracusa in corso JEAN CALOGERO - OPERE SCELTE Galleria Montevergini - Via S. Lucia alla Badia 1 fino al 15 luglio 2012 martedì-domenica 10-13/16-20 • 3355275064 Dalila Lionti / Iolanda Vecchio - Metamorfosi delle Anime Luminescenti Ex Monastero del Ritiro - Via Mirabella 31 fino al 15 luglio 2012 9-13/18-23 Giorgio Carpinteri / Peppe Romeo - Continuità di generazione Spazio 30 - Via Roma 30 fino al 18 luglio 2012 3487557991

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trapani in corso OPEN Trapani 2012 Magazzini dell'arte contemporanea - Via Custonaci 5 fino al 15 luglio 2012 17-20 e su appuntamento • 3497377279 Michele Canzoneri / Giovanni Pepi - APPUNTI (e ombre) Baglio di Stefano fino al 15 luglio 2012 martedì-domenica 9-13/15-18 Piero Maniscalco - Dedicato Sud oltre Mare Sedi varie (Mazara del Vallo) fino al 21 luglio 2012 0923933917

in programma Il racconto del Novecento Convento del Carmine - Piazza Carmine (Marsala) dal 15 luglio al 14 ottobre 2012 opening: 15 luglio, ore 18.30 martedì-domenica 10-13/18.30-20.30 • 0923711631

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Fabbriche Chiaramontane - Via San Francesco

fino al 29 settembre 2012

Arte e Cervello

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Davide Bramante - Zibaldone

Museum & Fashion - via Museo Biscari, 16

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Uova d'autore

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agrigento

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gli a p p untamenti di L U G L I O / A G O S T O 2 0 1 2

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