n. 14 TremilaSport 18-09-2019

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TUTTO

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GRADI

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CALCIO SERIE D

SAN LUIGI, UNA CANTERA D´ORO pag 10

VOLLEY

PRATA, L´ORA DELLA SFIDA

BASKET APU

NOI FRIULANI DOC pag 22

CALCIO FEMMINILE

TAVAGNACCO SECONDO LUGNAN pag 17

pag 30

UDINESE

CAVARSELA SENZA DE PAUL pag 8-9

MACHINE

PISTOLE pag 26-27

MADELENE S0FTELAND, CAMPIONESSA NORVEGESE, PREPARA A TRIESTE IL MONDIALE DI KICK BOXING IN OLANDA TremilaSport+ | 18 09 | 2019 | 1


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GORIZIA: Maurizio Degano email: info@kyushoitalia.it

TRIESTE: Livio Lupetin Email: l.lupetin@hotmail.com

PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com

UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


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SOMMARIO

14|19

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30

6-7 L'INCHIESTA 8-9 UDINESE

CALCIO

10

SERIE B: BARISON LANCIA LE AMBIZIONI DEL PORDENONE

11 DILETTANTI: SAN LUIGI, UNA CANTERA D’ORO 13 GIOVANILI: LA PRIMA VOLTA DEL DEPORTIVO CALI

22

BASKET Nella rinnovata Apu, guidata dal tecnico toscano Alessandro Ramagli, una parte importante la recitano i tre friulani Antonutti, Nobile e Zilli (nella foto).

8

UDINESE Anche senza De Paul, squalificato dopo l'espulsione di San Siro, la formazione di Tudor ha dimostrato, contro il Milan, di avere una sua fisionomia tattica.

16 CALCIO A 5

17 CALCIO FEMMINILE

22-23 BASKET 24-28

SPORT VARI

30-32

VOLLEY

RUBRICHE 18-19 SI DICEVA...

20 CULTURA

34-36 MONDO LIBERTAS 38-39 ITINERARI MTB

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EDITORIALE

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CALCIO SERIE D

BASKET APU

SAN LUIGI, UNA CANTERA D´ORO

NOI FRIULANI DOC

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CALCIO FEMMINILE

VOLLEY

PRATA, L´ORA DELLA SFIDA

TAVAGNACCO SECONDO LUGNAN pag 17

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UDINESE

CAVARSELA SENZA DE PAUL pag 8-9

MACHINE

PISTOLE

MADELENE S0FTELAND, CAMPIONESSA NORVEGESE, PREPARA A TRIESTE IL MONDIALE DI KICK BOXING IN OLANDA

pag 26-27

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.... ....

Per il basket regionale entusiasmi rinati COPERTINA PER UNA CAMPIONESSA DA PASSERELLA

T C’

empo di vacanze ma non per tutti, in primis per il calcio professionistico, già in preparazione vista di una nuova di stagione che erano inizierà il proserano tempi inincui le campionesse ogni sport per la gran simo mese alle avvenenti, spalle la delusione europea nazionale. partelasciandosi tutto fuorchè mentre oggi moltedella di esse potrebL’Udinese, il suo nuovo allenatore Iachini, ha effettuato sue prime berocon tranquillamente partecipare a dei concorsi dilebellezza con uscite con risultati, seppure estivi, che non entusiasmano e d’altra parte chances di vittoria. Un’ulteriore dimostrazione ne è Madelennon Sofpromette fuochi d’artificio un organico sulla falsariga di quello dei due preteland, la campionessa di kick boxing norvegese che vive e si allecedenti risicati campionati e privo fra l’altro ormai della classe di Di Natale. na a Trieste, alla quale abbiamo dedicato la copertina e un ampio servizio. Con Ido Cibischino ha comunque individuato nel giovane esterno ceco Jankto la una laurea in tasca,dilastagione, bionda vikinga è insepreparazione per sila avvererà. sfida mondiale possibile sorpresa vedremo la sua profezia E per di novembre in Olanda con la tempo detentrice De Jong, con dentro una gran voglia il basket regionale è invece di entusiasmi rinati, con Trieste al suo en- di portare in Regione ladicintura, e nella nostra intervista racconta se stessa non nesimo campionato A2 affrontato sulla base dei giovani del proprio vivaio soltanto dal punto di vista sportivo. E simpatico è anche l’incontro i friulani e l’Apu, fresca di promozione, a presentare le proprie prime mossecon a livello di doc, Antonutti, Nobile e Zilli, far parte del roster dellafriul-giuliano rinnovatissima campagna abbonamenti e dichiamati mercato.a Ritorna dunque il derby a conferire sale adguidata un movimento negli ultimidianni in Friuli un po’ assopito dall’asApu basket, che dal toscanaccio Livorno, Alessandro Ramagli, già in senza di una formazione di verticeche dopopuò la chiusura battenti da parte precampionato sta dimostrando rientraredeinel ristretto noverodella delle Snaidero ealla il direttore sportivo del club nel triestino, Ghiacci, nonsolito, vede l’ora, aspiranti promozione in A. Udinese, calcio,Mario che invece, more di itacomeneafferma nella punte nostradelle intervista, effettuare la legione sua rimpatriata Udine. liani allinea sulle dita di di una mano, una stranieraadestinaMaanche rimanequest’anno, il nodo relativo ad un palasport Carnerasquadre-materasso da anni in preda a probleta in assenza delle cosiddette in fondo matiche burocratiche e la cui pratica si prova ora in fretta e furia a chiudere in alla classifica, a giocarsi con il coltello fra i denti la permanenza nella massima vista di un campionato di A2 le cui battute iniziali (e ci si augura solo quelle), per serie. E rinnovatissimo e ringiovanito è pure il Tavagnacco, che il cividalese Luca l’Apu, avranno luogo a Cividale. Come sempre ci dedichiamo poi ai personaggi e Lugnan, da noi intervistato, dovrà condurre nel porto della salvezza in un camquello di spicco stavolta è la bella pallavolista Elisa Manzano, che la nostra Bianpionato cui i poteri forti delle societànel maschili fanno più sentire camaria in Gonano ha scovato in Birmania corso del suo sempre giro del di mondo: una illunga loro pausa peso adifianco di quelle E a proposito di sport-donne, riflessione, dicefemminili. l’atleta friulana, poi deciderà il da farsi dalriappare punto in la pallamano con il CusleUdine, dopo anno di buio unovorrebbe sport che di A2 vista sportivo, vagliando offerte chequalche le perverranno. Chiinnon anni addietro, con formazionila spina regionali al via nei variper campionati, era seguire l’esempio di molte Elisa, staccando per qualche mese ricaricarsi? in pole position. Unnella numero ricco e variato, questo di Tremilasport, con anche Immedesimiamoci sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione.

un’inchiesta su un Comune ad elevata vocazione sportiva come quello di Pasian Il Direttore di Prato, e spazi dedicati al rugby, con il giovane udinese Ferrarin convocato in Edi Fabris azzurro, e alla Barcolana, la grande kermesse velistica in programma a Trieste a metà ottobre. Leggete e, speriamo, divertitevi.

Il Direttore Edi Fabris

ma agga azziin nee m

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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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tremilaSport+| |18 2009 07| 2019 2016 || 5 5 TremilaSport+


L'INCHIESTA TREMILA

PROTAGONISTI Nelle foto: a sinistra i Giovanissimi dell'Atletico e il presidente Cattaruzzi; tecnici azzurri con l'assessore Serra e il presidente del basket Enzo Del Forno; in basso, il palasport pasianese. Nella pagina a destra, l'impianto per calcio e rugby; l'assessore allo sport Chiara Serra e il vicesindaco Ivan Del Forno; due campioni a colloquio: Enzo Del Forno e Gregor Fucka.

Campioni pasianesi

DI

EDI FABRIS

S

e nel rapporto fra popolazione (oltre 9mila abitanti distribuiti pure nelle frazioni di Passons e Colloredo di Prato e nelle località di Bonavilla e Santa Caterina), strutture a disposizione, società, praticanti ed eventi organizzati o ospitati Pasian di Prato non è il Comune italiano non capoluogo di provincia più sportivo, poco ci manca. Un’impronta conferita nel tempo ma in particolar modo negli ultimi anni da una giunta giovane e dinamica che fa capo al Sindaco Andrea Pozzo e che ha come interpreti specifici nel settore il vicesindaco Ivan Del Forno e l’assessore allo sport Chiara Serra. Ed è lei, ex pallavolista di buon livello con Pav Udine, Asfjr Cividale, Sangiorgina e Bressa, a delineare in apertura l’attuale situazione locale della specialità: “La società, Asd Libertas Pasian di Prato volley, conta 150-170 tesserati, suddivisi in Progetto S3 (l’ex minivolley) e le formazioni maschili Under 13, 14, 16 e 18, con quest’ultima a disputare anche la serie D in collaborazione con il Progetto Friulvolley. In ambito femminile, ceduti i diritti di serie D, la formazione maggiore

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parteciperà alla Seconda divisione, mentre il settore giovanile è andato in gestione a Fagagna e Martignacco. Le strutture a disposizione sono quelle del palasport “Vecchiatto” e le palestre scolastiche”. Un’attività corposa che fa il paio con quella del basket, con il palazzetto pasianese ad aver ospitato a luglio molti incontri del campionato europeo ma-

schile Under 16 (per l’organizzazione del quale a livello locale il Comune ha investito 25mila euro) e, oltre a questo, con la società presieduta dal campionissimo di salto in alto, Enzo Del Forno, che vanta oltre 170 tesserati, ad essere stata ammessa con la prima squadra alla prossima serie D al posto del S.Vito al Tagliamento, che ha rinunciato alla categoria. E

Ha prodotto nei vari sport molti campioni, il Comune di Pasian di Prato. Nel calcio, il “torello di Passons”, Zorzi, che giocò negli anni ’50 nella Sampdoria e nell’Udinese, con cui vinse il mitico incontro del 1° maggio 1955 al “Moretti” contro il Milan di Nordhal e Liedholm. Ad alto livello un altro calciatore di anni precedenti, Degano, al cui nome, accanto a quello di Zorzi, è stato dedicato il polisportivo, mentre anche Ivan Bosdaves, lui pure di Passons, giocò negli anni ’60 nell’Udinese, nella Spal e nel Napoli. Al top internazionale va comunque sicuramente messo al primo posto Enzo Del Forno, che ha impresso indelebilmente il proprio nome nell’atletica, salto in alto, specialità nella quale partecipò anche alle Olimpiadi di Monaco del 1972. E poi il basket, con Ezio Riva, pivot campione d’Italia juniores nel 1976 con la Snaidero allenata da Flavio Pressacco e in seguito per molti anni nella massima serie, anche in Regione nelle file di Trieste. Con lui Michele Antonutti, classe ’86, di Colloredo di Prato, ritornato quest’anno a Udine dopo gli esordi giovanili nella Snaidero e i successivi importanti step in importanti piazze cestistiche italiane, tra le quali Reggio Emilia e Treviso. Nel basket disse la sua a buon livello anche Nelly Peressini, mentre nel ciclismo Arrigo Del Forno si è laureato campione europeo Master.


PASIAN DI PRATO, COMUNE A VOCAZIONE SPORTIVA STRUTTURE MODERNE E ACCOGLIENTI, SOCIETÀ ATTREZZATE, PRATICANTI ED EVENTI NEL CARNET DEL COMUNE DELL’HINTERLAND UDINESE

anche nella pallacanestro le strutture a disposizione sono quelle del “Vecchiatto” e delle palestre scolastiche. Un momentosi, per volley e basket, che coincide con il quarantennale della Libertas, celebrato nell’anno in corso. “Un impegno, il nostro – specifica l’assessore Serra – dalla consapevolezza della vocazione sportiva nel territorio e dal piacere nel lavorare in un gruppo coeso, che crede in ciò che fa”. SPORT EN PLEN AIR Per le attività all’aperto, l’attività è altrettanto corposa, ed è il vicesindaco Del Forno, calciatore amatoriale, a delinearla: “Il Polisportivo Zorzi-Degano, dedicato a due campioni del calcio del nostro Comune ospita, oltre al football anche il rugby, con una sua società, e per il suo ammodernamento ed ampliamento sono stati investiti un milione e cinquantamila euro nei due anni 2019 e 2020. Migliorie che significano nuovi spogliatoi, illuminazione e club house, e lavori sono stati effettuati pure nei campi dove giocano gli Amatori, a Colloredo di Prato, con campo di sfogo e illuminazione, e S.Caterina. La videosorveglianza, anche nei parchi, è poi

molto estesa”. Il calcio, dunque, con un capitolo particolare: “Il presidente della Pasianese, Venier, ha rinunciato alla Seconda categoria – rende noto Del Forno - ma è molto vivo invece il movimento giovanile, con l’Atletico del presidente Enzo Cattaruzzi ad aver vinto il girone provinciale dei Giovanissimi e la squadra a partecipare nella stagione entrante al campionato Allievi.” Un’attività sportiva, quella del Comune dell’hinterland udinese, che naturalmente non si esaurisce con le discipline dai numeri maggiori perché, come sottolinea lo stesso vicesindaco, c’è anche molto altro: “Nelle bocce opera la società Maxim, su piste a quattro corsie nel parco degli Armeni, mentre molti sono gli impianti a libero accesso per chiunque voglia svolgere attività sportiva, dal calcio a 5, al basket e al tennis, dove nel Garden, privato, esistono altri spazi anche per beach volley e calcetto. E, last but not least, in forma privata operano gli sci club, mentre nel ciclismo il top, a livello amatoriale, è rappresentato dalla Chiarcosso, che collabora anche all’iniziativa Help Haiti”. Di tutto e di più, in sostanza, e potrebbe anche non finire qui.

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CALCIOUDINESE L'ANALISI

CE LA CAVEREMO ANCHE SENZA DE PAUL di IDO CIBISCHINO

D

ipende da come uno è fatto, e dagli stati d’animo. Se l’ex Candreva (a proposito: un giorno mi piacerebbe scoprire da che cosa deriva tutta questa sua animosità al limite dell’astio nei confronti dell’Udinese...) avesse provocato uno come Lasagna, una pasta di ragazzo e propenso ad andare con le perse, avrebbe ricevuto in risposta un’alzata di spalle, al massimo uno “stai zitto, scemo”. Un marpione di lungo corso, invece, avrebbero usato la stessa malizia dell’interista e, attendendolo al varco, si sarebbe vendicato in altro modo, in maniera meno plateale e forse più efficace. Trasferiamoci sulla strada: davanti

L’argentino, rimasto per mancanza di offerte, sta condizionando in negativo l’avvio di stagione bianconero. Tre turni di stop per lo schiaffetto al provocatore Candreva timarla. Nel suo caso, trattandosi di un professionista impegnato in un gioco collettivo, la coscienza delle conseguenze, cioè del male che deriva alla squadra dal tuo comportamento, dovrebbe bastare a domare l’istinto, a tenere a bada le pulsioni della rivalsa. In De Paul non è scattata la

Oltre le chiose, non mi straccio le vesti davanti all’assenza di De Paul nelle prossime partite per l’immancabile squalifica. Per il semplice motivo che l’Udinese del Tudor-bis era stata pensata senza Rodrigo. Fino all’ultimo giorno i Pozzo hanno aspettato l’offerta giusta, che non è arrivata. E di

Il ritorno di Okaka è la migliore assicurazione sulla salvezza. Convincenti anche i nuovi Walace e Sema, Tudor può ruotare moduli e individualità

Nell’immediato, gli altri sapranno cavarsela da soli. L’hanno dimostrato contro il Milan con una prova di caratura premiata dalla vittoria (testata di Becao su parabola proprio di De Paul, appena subentrato in punta di piedi), prestazioni ribadite contro Parma e Inter purtroppo non baciate dalla fortuna e condizionate in negativo anche dal velleitarismo dell’argentino. L’Udinese di oggi avrebbe bisogno di un altro esterno e forse di una mezzala di movimento (a fronte di tre perni centrali: Jajalo, Mandragora e Walace), ma tutto sommato l’organico offre a Tudor svariate possibilità di variare moduli e interpreti. In più, giusto all’ultimo minuto, è arrivata

REAZIONE Rodrigo De Paul è caduto nella trappola dell'irritante Candreva, che lo ha pesantemente provocato.

a uno che ti sventola il dito sotto il naso e magari mette in dubbio le virtù di tua madre e di tua sorella, come reagiremmo? Beh, credo che i più gli rifilerebbero un paio di sganassoni, e ne pagherebbero individualmente le conseguenze. Allora - chiederete - è da giustificare lo schiaffetto di Rodrigo De Paul che l’interista, finendo per le terre, ha ingigantito neanche si fosse trattato di un colpo di maglio? Serve un distinguo: la reazione dell’argentino va capita, senza legit-

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valvola di sicurezza, e sul perchè si può scrivere un libro tante sarebbero le concause da analizzare, non ultima la sua natura tanto generosa quanto presuntuosetta che il campo rivela. L’arbitro Mariani non poteva che decretare l’espulsione, il Var doveva aggiungere qualche fotogramma precedente da sottoporre al direttore di gara: era stata tanto evidente la provocazione di Candreva da meritare il cartellino giallo, che invece è mancato, ulteriore danno per l’Udinese ridotta in 10 già al 34’ del primo tempo.

fronte alla prospettiva di accasarsi a Firenze anziché nell’ambìto club da Champions, il diez ha pensato che tanto valeva rimanere dov’era in attesa delle prossima finestra invernale e di un acquirente danaroso. Vedremo De Paul, insomma, ancora per qualche mese: godremo del suo innegabile talento, ne applaudiremo la generosità, ci irriteremo davanti agli arzigogoli inutili, alle ingerenze in zone di campo non sue, alla tendenza a rallentare il gioco per il tocco in più, per il dribbling che non servirebbe...

l’assicurazione sulla salvezza e su quel qualcosa di più che è lecito attendersi da un club come l’Udinese. Il ritorno di Stefano Okaka è un segnale forte di riscossa. Sarebbe stato meglio se l’operazione col Watford, arrivata nell’ultimo giorno del mercato, si fosse perfezionata in tempo per il ritiro precampionato, così da avere l’attaccante subito tirato a lucido e in linea con i compagni, tuttavia Okaka avrà tutto il tempo per sprigionare i suoi megatoni e riappropriarsi del ruolo di trascinatore che è stato suo


UDINESECALCIO DOMENICA LA PRIMA DI CAMPIONATO

Il gioco sta crescendo si aspettano i gol

nella seconda parte della scorsa stagione: 16 presenze, 6 gol di cui 5 decisivi nella gestione Tudor. A nessuno sfugge la singolarità dell’affare deciso e concluso a titolo definitivo tra club con lo stesso proprietario, Gino Pozzo, nel caso di sicuro stimolato dalle lucide visioni di chi oggi gestisce la parte sportiva del club friulano, Pierpaolo Marino, il quale, da maestro di mediazione, ha liquidato come bazzeccole le frizioni

manifestatesi tra il giocatore e il tecnico croato nell’imminenza dell’ultima partita (quella di Cagliari) della scorsa stagione. Okaka è per oggi e anche per domani, con un contratto fino al 2022. Sarà lui, il ragazzo di Castiglione del Lago nato da genitori nigeriani, a rappresentare la continuità di una risalita con proiezione triennale, il tempo che il club s’è dato per tornare nella parte sinistra della classifica.

6 GOL Si attende l'impiego di Okaka che nel finale dello scorso campionato ha realizzato i gol decisivi per la salvezza.

Lo manchiamo per un pelo. Manchiamo chi? Mario Balotelli, il fenomeno più bizzarro del calcio europeo che il Brescia si è messo in testa di redimere per ricevere in cambio gol, salvezza e visibilità. Il presidente Cellino ha fatto una puntata ad alto rischio, probabilmente dietro le assicurazioni del giocatore di mettere finalmente la testa a posto in un ambiente che gli è familiare e amico. Non sappiamo quanto invece sia felice Eugenio Corini, professorino rigoroso che dovrà vedersela con un personaggio che dire ingombrante è poco. Nelle file del Brescia sabato di scena allo stadio Friuli non vedremo Balotelli che dovrà scontare l’ultima delle quattro giornate di squalifica beccate in Francia, quando giocava nel Marsiglia. Se lo troverà di fronte la Juventus, nel turno successivo. Non hanno sofferto l’assenza di SuperMario le rondinelle, in questo primo scorcio di stagione, strette attorno ad Alfredo Donnarumma, il bomber dei 25 gol nella passata stagione di B e già tre volte a bersaglio al debutto in serie A, conquistata a 28 anni. Il centravanti di Torre Annunziata, artefice di tre promozioni con Gubbio, Teramo ed Empoli, pagato 1,7 milioni di euro (ora ne vale 5), è andato a bersaglio su rigore alla prima di campionato nel blitz di Cagliari, non ha timbrato a San Siro (1-0 per il Milan), mentre ha tuonato due volte nell’ultimo turno: il Brescia era avanti 2-0 e 3-1; poi, complice l’espulsione del faro Dessena per simulazione, è stato incredibilmente sorpassato dal Bologna per il 3-4 finale. Quella col Brescia, che Corini propone solitamente con il 4-3-1-2, è la prima partita di un trittico (poi le sfide di Verona e col Bologna) dal quale l’Udinese dovrebbe ricavare almeno 5 punti. Ma dovrà alzare la percentuale delle realizzazioni rispetto al gioco prodotto. L’Udinese gestisce e sviluppa, ma segna poco, il tasso d’errore sotto porta è elevato. A San Siro, per dire, due maxi occasioni (per Walace e Lasagna) non sono bastate per bucare Handanovic, così come le sei avute contro il Parma hanno prodotto un unico gol. Ecco perchè si attende l’innesto di Okaka, decisamente più concreto degli uomini fino a oggi impiegati. E Stefano dovrebbe apparire nella partita di sabato, almeno in panchina. (i.c.)

OSSERVATORIO

LA PRONUNCIA, QUESTA BISTRATTATA Sempre più spesso, ascoltando radio e televisione, capita di rabbrividire di fronte alle pronunce dei nomi di persone o località da parte dei giornalisti o speakers di turno. E pensi che pazienza se le storpiature vengono fatte da persone comuni che non hanno a che fare con problemi di ascolti e di giudizio da parte del pubblico, ma da chi per mestiere, e spesso ben retribuito, si presenta davanti a un microfono, fisso o mobile che sia, per elargire informazione, pretendi perlomeno un minimo di correttezza nella pronuncia dei nomi. Con le lingue straniere il problema è più accentuato e allora ecco per esempio che il nome del giocatore argentino dell’Udinese, De Paul, viene

normalmente pronunciato all’inglese, De Pol, quando invece, essendo ispanico, va pronunciato così com’è scritto. Ma con le lingue, si sa, per sua natura l’italiano medio ci azzecca poco, ma pensi che almeno con i nomi e cognomi italiani non ci siano problemi. Invece ecco che il giornalista triestino in trasferta a Udine, parlando della ciclista di Majano, Sara Casasola (con l’accento sulla “o”) pronuncia il cognome con l’accento sulla seconda “a”. Lo stesso giornalista, ancora in trasferta a Udine, in un servizio sulla fiera novembrina di Santa Caterina, dice che è in onore della patrona della città, quando un minimo d’informazione gli renderebbe noto che in realtà i patroni di Udine sono i

santi Ermacora (o Ermagora) e Fortunato, che si festeggiano non a novembre ma a luglio. E in quanto a pronunce, ecco ancora una giornalista triestina che pronuncia il nome del paese friulano di Lovaria (con l’accento sulla prima “a”) con l’accento sulla “i”, e un’altra ancora che pronuncia il termine latino “junior” con la “g” iniziale, così come un altro termine latino, “sponsor”, viene detto al plurale con la “s” finale dopo la “r”, come si trattasse di un vocabolo inglese. E lasciamo stare la pronuncia dei cognomi triveneti, che andrebbero letti con l’accento sull’ultima vocale e invece, quasi nobilitandoli, vengono pronunciati con diversa accentazione, come Barison rimarcato sulla “a”

anziché sulla “o”, Benetton, accentato sulla prima “e” anziché sulla “o” e avanti così. In una tv privata, poi, parlando del calcio americano, il soccer, la pronuncia è con una ben accentuata doppia “c” dolce, quando quella esatta è con doppia “c” dura, sokker. E ancora un’altra giornalista della tv pubblica, dal tono di voce gutturale, che parlando della tragedia mineraria in Belgio del 1956, dice che è avvenuta a Marcinelle, leggendo il nome così come sta e giace anzichè con la corretta pronuncia francese, “Marsinèl”. Oggi si gira il mondo con maggior facilità rispetto ad un passato in cui i vocaboli stranieri venivano letti così com’erano scritti, ma visto che il livello culturale è in teoria aumentato ti aspetteresti perlomeno dai media qualcosa di meglio. E.F.

TremilaSport+ | 18 09 | 2019 | 9


AI RAGGI X

SERIE B

BARISON: “QUESTA E’ LA STRADA GIUSTA” Basta un gol del difensore neroverde per dare altri tre punti d’oro ai Ramarri nella corsa salvezza del loro primo campionato cadetto. Buon rientro anche per Camporese: “Voglio un grande campionato”

T

orna al successo il Pordenone e lo fa vincendo di misura in casa contro lo Spezia, grazie al gol di Alberto Barison sugli sviluppi di un calcio piazzato. Un inizio di campionato decisamente buono per i neroverdi, all’esordio in Serie B, ma che non fa certo calare l’attenzione all’esperto allenatore dei Ramarri, Attilio Tesser: “Non era una partita semplice, abbiamo patito soprattutto negli ultimi 15 minuti ma siamo stati bravi a difenderci. Abbiamo rischiato una sola volta nella ripresa e potevamo sfruttare meglio un paio di ripartenze. Abbiamo fatto la partita che dovevamo fare. Sono 3 punti che ci danno fiducia e che muovono la classifica, dobbiamo incamerarne il più possibile fin da subito. Il gol su palla inattiva? Barison è bravo a segnare ma soprattut-

10 | 18 09 2019 | TremilaSport+

to dietro: ha difeso in maniera egregia. Sono contento anche della prestazione di Camporese, è stato bravo al rientro da un

lungo infortunio”. E proprio il rientrante Michele Camporese così si è espresso sul suo esordio con i Ramarri: “Era una gara importante, anche personalmente: dovevo stare molto attento, riprendere il ritmo della partita dato che non giocavo da molto. Voglio disputare un grande campionato. Più punti facciamo, meglio è, soprattutto a inizio campionato. La vittoria contro lo Spezia ci dà morale ma dobbiamo migliorare alcuni aspetti. Possiamo essere una sorpresa ma bisogna ancora fare tanto. Barison è un bravissimo ragazzo e ha delle qualità molto importanti. Arriva spesso al gol, è un’arma a suo favore, sarà un’annata davvero importante per lui. Il mio infortunio? È stato pesante, venivo da due anni molto positivi. Mi ha cambiato molto a livello personale, ho avuto la

fortuna di arrivare a Pordenone e voglio rimettermi in gioco. Questo è un gruppo umile, ma comunque consapevole di poter far bene. Non vedevo l’ora di tor-

Tesser: “Tre punti importanti che ci danno fiducia e muovono la nostra classifica” nare in campo, vorrei dedicare questa vittoria alla mia famiglia, che mi è sempre stata vicina in questi mesi difficili”. Decisamente tra i più positivi in questo inizio di stagione il match winner, Alberto Barison: “Sono contento per i gol, ma soprattutto per i 3 punti. Contento anche di non aver subito reti. Il merito è stato davvero di tutti: ogni giocatore si è sacrificato molto, ognuno ha corso tantissimo. È molto importante essere partiti bene, noi giochiamo ogni gara per conquistare i 3 punti. C’è sempre da lavorare, la perfezione non c’è. Allo Spezia abbiamo concesso qualcosa, ma avevamo speso molto ed eravamo stanchi. In B c’è tanta qualità, ogni squadra è attrezzata benissimo. È difficile fare punti, per quello credo che stiamo facendo un ottimo inizio di stagione. Sono davvero contento di essere qui: la società mi ha dato tanto, posso solo ringraziare il Pordenone. I ragazzi nuovi si sono subito messi a disposizione del mister, il gruppo dell’anno scorso ha mantenuto il suo spirito. È la strada giusta”.


FOCUS

SERIE D

SAN LUIGI, UNA CANTERA CHE VALE ORO Ben cinque i giocatori biancoverdi provenienti dal vivaio e che fanno parte integrante della rosa che per la prima volta affronta la Serie D: Carlevaris, Cottiga, De Panfilis, Musolino e Tonini

E

ra maggio 2015 quando il San Luigi si laureava campione regionale della categoria Giovanissimi, titolo che per la prima volta approdava a Trieste, dopo anni di dominio delle formazioni friulane, pordenonesi o isontine. A guidare quella squadra mister Bruno Zoch, oggi responsabile del settore giovanile del Primorje. Una cavalcata trionfale quella dei biancoverdi stoppata nella fase nazionale dalla corazzata Giorgione. Oggi ben cinque di quei campioni regionali vestono la casacca della prima squadra del San Luigi che si appresta a vivere l’indimenticabile avventura in serie D. Li citiamo in rigoroso ordine alfabetico: Andrea Carlevaris, Gabriele Cottiga, Luca De Panfilis, Luca Musolino e Leonardo Tonini. Carlevaris e Cottiga sono stati tra gli splendidi autori della trionfale stagione culminata con la promozione in serie D. Per Andrea molte le sirene provenienti da società pro-

fessionistiche anche se alla fine ha prevalso l’amore per la “camiseta” biancoverde e soprattutto la volontà di essere ancora protagonista al fianco dei compagni sanluigini. Gabriele invece sta portando a termine il suo processo di maturazione grazie ai consigli di un maestro del centrocampo quale può essere

De Panfilis torna al San Luigi dopo le esperienze alla Juventus e alla Triestina considerato Luca Villanovich. Entrambi si sono ritagliati anche spazio e fama con le rappresentative regionali, potendosi fregiare del titolo di Campioni d’Italia a testimo-

I cinque giovani biancoverdi con patron Peruzzo

nianza che di campioni – seppure in erba – stiam parlando. Per De Panfilis un ritorno al passato dopo le esperienze tra i professionisti vissute con Juventus e Triestina. Al mondo bianconero Luca ha preferito un primo avvicinamento a casa, passando nella scorsa stagione alla Triestina, dove ha potuto assaporare l’aria della prima squadra e soprattutto toccare con mano il mondo dei professionisti. Poi la volontà di rivestire i colori biancoverdi con i quali poter vivere quella che potrebbe essere la stagione della definitiva consacrazione. Al suo fianco due esempi da seguire quali Matteo Muiesan e Gianluca Ciriello, come dire due che il gol ce l’hanno nel sangue. Musolino invece nel ruolo di portiere è stato costretto a fare i conti con l’inossidabile Stefano Furlan e con il suo vice Alex Jugovac. Luca però quando chiamato in causa si è sempre disimpegnato egregiamente e la caparbietà e la tenacia

Andrea Carlevaris in azione con le quali si allena hanno portato mister Luigino Sandrin a concedergli più di qualche opportunità. Quest’anno la concorrenza fra i pali è ancora spietata ma Luca non è tipo da demordere e il suo spazio saprà sicuramente ritagliarselo. Cavallo di ritorno anche Tonini, centrocampista garretti e polmoni ma dotato anche di una tecnica niente male, capace di coprire più ruoli nella zona nevralgica del campo. Alcuni anni fa ha voluto provare a cambiare aria accasandosi al Primorje, ma poi anche lui non ha resistito al ritorno in via Felluga ed ora è pronto a giocarsi le sue chanches, pur consapevole che non sarà facile e che dovrà adattarsi a ruoli e compiti tattici che mister Sandrin potrà richiedergli all’occorrenza. Resta comunque il fatto che nella rosa biancoverde questi cinque campioni rappresentano la mission del San Luigi, ovvero quel voler far crescere in casa i giocatori che rappresentino lo zoccolo duro della prima squadra. Insomma, la conferma una volta di più dell’eccellente lavoro svolto dai tecnici della cantera sanluigina e, se mai ce ne fosse bisogno, lo stimolo per i più giovani di desiderare e sognare l’approdo in prima squadra. TremilaSport+ | 18 09 | 2019 | 11


CALCIOFOTOGALLERY

COPPA REGIONE DI SECONDA CATEGORIA SAN DANIELE MORUZZO

FOTO ILARIA METUS

4-1

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FOTOGALLERYCALCIO

TremilaSport+ | 18 09 | 2019 | 13


GIOVANILI

IL TORNEO

LA PRIMA VOLTA DEL DEPORTIVO CALI

Si chiude con un finale da cardiopalma la 34sima edizione del Torneo Internazionale Nereo Rocco, che ha visto per la prima volta trionfare la formazione colombiana ai rigori sul Chivas Guadalajara

E

ra maggio 2015 quando il San Luigi si laureava campione regionale della categoria Giovanissimi, titolo che per la prima volta approdava a Trieste, dopo anni di dominio delle formazioni friulane, pordenonesi o isontine. A guidare quella squadra mister Bruno Zoch, oggi responsabile del settore giovanile del Primorje. Una cavalcata trionfale quella dei biancoverdi stoppata nella fase nazionale dalla corazzata Giorgione. Oggi ben cinque di quei campioni regionali vestono la casacca della prima squadra del San Luigi che si appresta a vivere l’indimenticabile avventura in serie D. Li citiamo in rigoroso ordine alfabetico: Andrea Carlevaris, Gabriele Cottiga, Luca De Panfilis, Luca Musolino e Leonardo Tonini. Carlevaris e Cottiga sono stati tra gli splendidi autori della trionfale

Il trionfo del Deportivo Cali 14 | 18 09 2019 | TremilaSport+

stagione culminata con la promozione in serie D. Per Andrea molte le sirene provenienti da società professionistiche anche se alla fine ha prevalso l’amore per la “camiseta” biancoverde e soprattutto la volontà di essere ancora protagonista al fianco dei compagni sanluigini. Gabriele invece sta portando a termine il suo

Tre le vittorie ai rigori in questa edizione per il Deportivo Cali processo di maturazione grazie ai consigli di un maestro del centrocampo quale può essere considerato Luca Villanovich. Entrambi si sono ritagliati anche spazio e fama

con le rappresentative regionali, potendosi fregiare del titolo di Campioni d’Italia a testimonianza che di campioni – seppure in erba – stiam parlando. Per De Panfilis un ritorno al passato dopo le esperienze tra i professionisti vissute con Juventus e Triestina. Al mondo bianconero Luca ha preferito un primo avvicinamento a casa, passando nella scorsa stagione alla Triestina, dove ha potuto assaporare l’aria della prima squadra e soprattutto toccare con mano il mondo dei professionisti. Poi la volontà di rivestire i colori biancoverdi con i quali poter vivere quella che potrebbe essere la stagione della definitiva consacrazione. Al suo fianco due esempi da seguire quali Matteo Muiesan e Gianluca Ciriello, come dire due che il gol ce l’hanno nel sangue. Musolino invece nel ruolo di portiere è stato costretto a fare i conti con l’inossidabile Stefano Furlan e con il suo vice Alex Jugovac. Luca però quando chiamato in causa si è sempre disimpegnato egregiamente e la caparbietà e la tenacia con le quali si allena hanno portato mister Luigino Sandrin a concedergli più di qualche oppor-

tunità. Quest’anno la concorrenza fra i pali è ancora spietata ma Luca non è tipo da demordere e il suo spazio saprà sicuramente ritagliarselo. Cavallo di ritorno anche Tonini, centrocampista garretti e polmoni ma dotato anche di una tecnica niente male, capace di coprire più ruoli nella zona nevralgica del campo. Alcuni anni fa ha voluto provare a cambiare aria accasandosi al Primorje, ma poi anche lui non ha resistito al ritorno in via Felluga ed ora è pronto a giocarsi le sue chanches, pur consapevole che non sarà facile e che dovrà adattarsi a ruoli e compiti tattici che mister Sandrin potrà richiedergli all’occorrenza. Resta comunque il fatto che nella rosa biancoverde questi cinque campioni rappresentano la mission del San Luigi, ovvero quel voler far crescere in casa i giocatori che rappresentino lo zoccolo duro della prima squadra. Insomma, la conferma una volta di più dell’eccellente lavoro svolto dai tecnici della cantera sanluigina e, se mai ce ne fosse bisogno, lo stimolo per i più giovani di desiderare e sognare l’approdo in prima squadra.


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TremilaSport+ | 18 09 | 2019 | 15


CALCIOC5

L’UDINE CITY SI AGGIUDICA IL PRIMO DERBY STAGIONALE IN COPPA

FLASH ZALASCHEK PASSA AL MANZANO

MERCATO

In attesa della data di inizio del primo turno di Coppa Italia, tutte le squadre regionali sono al lavoro per i primi impegni ufficiali, attesi a questo punto per fine mese. Un altro colpo nel frattempo arriva dalla campagna acquisti del Manzano che ingaggia il laterale Zalaschek, protagonista nelle ultime due stagioni con il Palmanova. I gialloblu con questo ultimo arrivo possono ritenersi a tutti gli effetti una delle squadre candidate al salto di categoria.

QUATTRO LE FORMAZIONI AL VIA

UNDER21

Sono quattro i team regionali pronti ad affrontare il torneo/campionato under21, una delle novità proposte dalla FIGC regionale alla quale hanno aderito Manzano, Basiliano, Porcia e Trieste Futsal; l'intenzione è quella di proporre quattro concentramenti invernali ed altrettanti primaverili, favorendo in tale maniera la crescita di nuovi tesserati per la disciplina.

LA TORRIANA E’ PRONTA A DAR BATTAGLIA

SERIE C

Vacanze terminate per la squadra di Gradisca d'Isonzo, che con rinnovate ambizioni si ripropone al via al campionato di serie C; confermato mister Donato, perso Dimarch passato al Palmanova, rosa rinnovata con l'arrivo di qualitĂ di Laharnar dal Caporetto.

Il Maccan Prata alla presentazione

QUATTRO REGIONALI AI NASTRI DI PARTENZA

L'

Udine City si aggiudica il primo derby stagionale battendo in trasferta il Palmanova nel primo turno di Coppa Divisione, con la squadra di Titta Pittini che ora nel secondo turno riceverĂ il Maccan Prata. Entrambe le squadre si sono presentate con qualche assenza importante (Baloch per il Palmanova, Stendler per l'Udine) in fase di rodaggio come è normale che sia con un Palmanova che dopo aver concluso la prima frazione di gioco in vantaggio per 2-1 ha ceduto nella ripresa fino al 4-7 finale. “Mi è piaciuto il primo tempo - sono le parole del tecnico Criscuolo - poi nella ripresa siamo calati vistosamente, non vale la pena fare drammi, siamo ad inizio stagione ed è normale che la condizione non sia ancora quella ottimale, ci stiamo preparando per arrivare in buona forma per inizio campionato nei primi giorni di ottobreâ€?. Può guardare con discreta soddisfazione invece l'esordio dei suoi giovani mister Pittini, con i nuovi innesti a referto, a partire dal ritorno di Della Bianca promosso nuovamente capitano ed autore di una doppietta per proseguire con i neofiti Chtioui e Osso Armellino, quest'ultimo in rete con una prodezza balistica di qualitĂ . E la gara di martedĂŹ contro il Maccan servirĂ sicuramente per valutare piĂš a fondo le potenzialitĂ della squadra di Barile e compagni che se la vedranno con un Prata che in coda alla sessio-

ne di mercato ha aggiunto un ulteriore tassello alla giĂ valida rosa, tesserando il classe '95 Dominioni, nell'ultima stagione al Miti Vicinalis. Un Prata che ha giĂ fatto vedere cose egregie aggiudicandosi il trofeo "Invernes Pub" di Mareno battendo con un doppio 3-0 sia la squadra di casa (C2 veneta) che il carrè Chiuppano (A2); e sabato prossimo sarĂ giĂ tempo di Coppa Italia, con la squadra di Sabalino che nella prima gara del triangolare che include pure l'Udine City se la vedrĂ tra le mura amiche con il Palmanova. Martedi sarĂ la giornata d'esordio anche per il Pordenone che, nel secondo turno della Coppa Divisione, affronterĂ la Fenice VeneziaMestre, neo-promossa in serie A2 dopo la vittoria nella doppia finale play-off di maggio proprio con i ramarri, per quella che potrĂ essere una rivincita per i nero-verdi di mister Asquini subito attesi ad una gara di alto livello con una compagine di categoria superiore. “La societĂ ha fatto un ottimo lavoro - sono le parole del confermato trainer udinese - abbiamo cambiato poco (con gli arrivi dei nazionali sloveni Zajc e Tusar e dei portieri Cillari e Casula) ed i nuovi arrivati si stanno inserendo velocementeâ€?. Ora la parola passa al campo, ma la sensazione è che i naoniani saranno sicuri protagonisti del prossimo campionato di serie B.

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CALCIO FEMMINILE

CON UN GRANDE AVVENIRE ALLE SPALLE

Dopo una carriera di buon livello come giocatore e come allenatore, il cividalese Luca Lugnan è approdato alla nuova esperienza del calcio femminile alla guida del Tavagnacco

Luca Lugnan

di GIUSEPPE PASSONI

“D

a friulano che ha esordito nel calcio professionistico in serie B con la maglia dell’Udinese a 17 anni mi rimane il rammarico di non aver potuto più vestire la maglia bianconera alla fine di quella stagione e di non aver trovato ancora la giusta considerazione neppure per entrare nello staff tecnico a livello giovanile da quando ho iniziato l’attività di allenatore.” Questo è il grande rimpianto di Luca Lugnan, da quest’estate nuovo responsabile tecnico del Tavagnacco, massima espressione del calcio femminile regionale che si appresta a disputare il 19 ° campionato

tania, Catanzaro, Lucca e Venezia, a quale esperienza sei rimasto più legato? “Senz’altro la stagione 1998/99 a Catania quando conquistammo la promozione in serie C1; al sud il calcio viene vissuto in maniera viscerale, a prescindere dalla categoria di appartenenza: per l’ambiente la vittoria di un campionato vale come uno scudetto, sia per le presenze allo stadio che per la partecipazione e il calore del pubblico. Credo che per un giovane calciatore l’esperienza in un club meridionale sia un’esperienza formidabile.” Hai avuto come “maestri” in panchina tecnici di prima fascia come Milutinovic, Guidolin, Del Neri, Orrico, Scoglio e Ber-

Il gruppo ampiamente ringiovanito, rinnovato e multietnico del Tavagnacco 2019/2020, presentato nei giorni scorsi nell'azienda del presidente Roberto Moroso

consecutivo di serie A. “Nonostante questo “dispiacere” sono felice per come sono andate le cose nella mia carriera di professionista, percorso che mi ha permesso di girare l’Italia in lungo in largo dal 1987 al 2006 quando mi sono ritirato, disputando quasi 400 gare tra serie C e B, con uno score di 86 reti segnate.” In questi 20 anni in cui hai avuto la possibilità di giocare, tra le altre, in piazze storiche e importanti come Palermo, Ca-

sellini: quale di questi ti ha lasciato gli “insegnamenti” più importanti? “Ho avuto la fortuna di avere degli allenatori dai quali sono riuscito a cogliere “pezzi” importanti da ciascuno di questi, anche se sono rimasto particolarmente legato alla cultura del lavoro e della voglia di imporre sempre il proprio gioco che si respirava nella “scuola toscana” di Corrado Orrico e Massimo Morgia, di cui sono stato anche vice l’anno scorso in quel di Mantova.”

Ho iniziato questa avventura con grande curiosità ed entusiasmo e voglio centrare gli obiettivi della società Dopo l’esperienza lombarda ora ti attende l’esordio nel calcio femminile. Con quali motivazioni? “Ho iniziato quest’avventura con grande curiosità, entusiasmo e con l’obiettivo di centrare la richiesta della società che è quella di mantenere la categoria e sto cercando di lavorare molto per far crescere il livello delle potenzialità atletiche del gruppo; ho la fortuna di avere nella rosa due giocatrici giapponesi, Kato e Kurisawa, molto dotate sotto questo profilo e che quindi mi permettono di alzare l’asticella “della fatica”, confidando che darà sicuramente i suoi frutti, visto che tutto il gruppo mi segue con grande disponibilità e passione.” Dopo tanti anni nel mondo del calcio, cosa non rifaresti? “Non accetterei il trasferimento alla Pro Gorizia al termine della stagione 1987/88, come fece il mio collega Alessandro Orlando che restò a Udine. Non avevo un procuratore e all’epoca la Pro Gorizia era proprietà del fratello di Gianpaolo Pozzo e per noi giovani del vivaio bianconero quella era una destinazione “caldamente raccomandata.” Ripeto, sono felice per come è andata la mia carriera, ma credo che senza quel trasferimento forse avrei vestito la maglia bianconera più a lungo.”

TremilaSport+ | 18 09 | 2019 | 17


SIDICEVA...

si diceva...

OTTANT’ANNI DI GRANDE SPORT NELL’INSERTO DELLA “ROSEA” Nel giugno 1978 la Gazzetta dello sport pubblicò un inserto speciale nel quale moltissimi erano i nomi di atleti del Friuli Venezia Giulia dalle grandi performances

I

l 19 giugno 1978 la Gazzetta dello sport uscì con un supplemento gratuito di grande interesse, con testi e foto d’epoca, che copriva ottant’anni di cronaca sportiva. Inserto nel quale nelle varie pagine, anno dopo anno dal 1896 al 1978, è possibile incontrare qua e là campioni del Friuli Venezia Giulia, a cominciare dal lottatore triestino Giovanni Raicevich, classe 1881, che nel 1909 conquistò il titolo mondiale battendo il francese Pona. Per trovare un altro campione di casa nostra bisogna però sfogliare le

pagine fino al 1933, quando il gigante di Sequals, Primo Carnera, a giugno divenne campione del mondo, cintura che conservò per un anno esatto,

gli occhiali, vinse con la maglia azzurra il torneo calcistico delle Olimpiadi di Berlino, successo che fece seguito al trionfo mondiale romano del 1934 della nazionale maggiore guidata da Vittorio Pozzo. Un periodo d’oro, quello, per il calcio italiano, che ribadì il proprio predominio mondiale anche nel 1938, battendo a Parigi in finale la rappresentativa ungherese per 4-2, con doppietta di Gino Colaussi, altezza 163 centimetri (ma al tempo le altezze medie erano molto più basse di quelle attuali), di Gradisca d’Isonzo.

Fides Romanin, di Forni Avoltri, fu portabandiera azzurra alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952

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fino allo stesso mese del 1934, quando venne sconfitto da Max Baer. Uno stop dal quale non si risolleverà più, dedicandosi in seguito alla lotta. Il 1936 è l’anno in cui il friulano di Varmo, Annibale Frossi, l’attaccante con

LA COPERTINA Qui sopra, la copertina dell'inserto della "Rosea"


SIDICEVA...

PERSONAGGI Da sinistra, la nazionale italiana campione del mondo nel 1938; Primo Carnera; Virgili, al centro dell'attacco della Fiorentina campione d'Italia nel '56; Coppi e Bartali; Rivera e Riva si abbracciano dopo il gol-vittoria dell'abatino sulla Germania ai Mondiali '70; il lottatore Raicevich e Nino Benvenuti.

IL DOPOGUERRA Carnica di Forni Avoltri, classe 1934, Fides Romanin, campionessa di sci di fondo, fu la portabandiera azzurra alle Olimpiadi di Helsinki del 1952, mentre due anni dopo il triestino di origini sarde Duilio Loi conquistò il suo primo titolo europeo. Nella pagina dedicata al 1956 spicca invece lo scudetto della Fiorentina, al centro del cui attacco evoluiva, in una linea offensiva formata anche da Julinho, Gratton, Montuori e Prini, l’udinese Giuseppe Virgili, detto Pecos Bill, cresciuto nel Ricreatorio Festivo Udinese in quello spelacchiato “Brunetta”, alle spalle della chiesa del Redentore, che fu fucina di molti altri calciatori di spicco. Calcio nella bufera, invece, nel 1962, con quello storico (in negativo) Cile – Italia dei Mondiali di quell’anno, in uno stadio di Santiago ostile agli azzurri e in una gara pilotata dall’arbitro inglese Aston, che portò per mano i cileni alla vittoria per 2 – 0. Nazionale della quale facevano parte anche i regionali Buffon, David e Ferrini, con quest’ultimo espulso affrettatamente in un contesto di battaglia più che di calcio. Era, quella, la nazionale degli “oriundi” (gli stranieri di origine italiana Sivori, Maschio, Altafini e Sormani), antipatica anche per questo, al tempo, all’opinione pub-

blica calcistica internazionale. Italia del calcio che dopo la scoppola di quattro anni più tardi al Mondiale inglese, dove venne estromessa dalla Corea del Nord, rialzò la testa a Messico ’70, dove battè per 4-3 la Germania Ovest in una semifinale anch’essa entrata nella storia, venendo poi sconfitta in finale dal Brasile per 4-1. Terzino destro, e autore di una delle reti contro i tedeschi, era Tarcisio Burgnich, da

Ruda. E un altro regionale, Fabio Capello, di Pieris, il 14 novembre 1973 realizzò a 4’ dalla fine a Londra, nello stadio di Wembley, la rete della prima vittoria azzurra assoluta contro gli inglesi (1-0) e a difendere la porta c’era il grande Dino Zoff, di Mariano del Friuli. Momenti indimenticabili di sport in molti dei quali, appunto, spiccano i nomi di campioni del Friuli Venezia Giulia. Un inserto, quello della “rosea” che s’in-

terrompe appunto inevitabilmente nel 1978, alla vigilia del Mondiale in Argentina,di un quarto posto che precedette il successivo trionfo mondiale del 1982 in Spagna, in una squadra nella quale i regionali erano molti, dal tecnico Bearzot, al suo assistente Cesare Maldini, al medico sociale Vecchiet ai giocatori Zoff, Collovati e Causio, divenuto friulano honoris causa per la sua militanza nell’Udinese. E.F.

TremilaSport+ | 18 09 | 2019 | 19


NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

ARTISTI

STEFANO PASSONI, TALENTO POLIEDRICO

N

ovecento opere finora realizzate che spaziano dal plen air al ritratto e all’astratto, una produzione notevole quella di Stefano Passoni, artista di Oleis di Manzano il cui talento poliedrico è sbocciato relativamente tardi, sui vent’anni d’età, con Van Gogh nel cuore. “Al ritorno dal servizio militare scoprii che dipingere mi piaceva più di ogni altra cosa e amavo spesso, come anche adesso, isolarmi per riflettere e appunto prendere tra le mani tavolozza, pennelli e colori - ammette l’artista - . Ma ritenni giusto e necessario anche perfezionarmi e allora frequentai la scuola “Libera accademia” di Cividale, dove il professor Roberto Dolso mi stimolò a dedicarmi alla pittura impressionista”. E in effetti molte opere di Passoni possono essere configurate in un impressionismo moderno, di grande impatto emotivo, con i paesaggi ad essere i suoi prediletti. “Ma volevo arrivare all’astratto, con onestà di fondo, attraverso una sempre maggiore padronanza della materia - sottolinea poi l’artista – anche se senza abbandonare il figurativo, ritraendo pure modelle e modelli”. Un’arte multiforme, quella di Passoni, che ha trovato spesso spazio in prestigiose collettive nella capitale, in via Margutta e a Palazzo Ferrajoli, pure senza dimenticare il suo Friuli, da lui immortalato costantemente, dove ha di recente esposto in una personale a Moimacco. Un talento naturale, il suo, affinato nel tempo dalla voglia di migliorarsi e di dedicarsi ad ogni ora del giorno e della notte all’arte prediletta. “Spesso mi sveglio in piena notte con un’idea e mi alzo per trasporla nell’immediato sulla tavolozza – ammette - . E’ per me liberatorio e un’estrinsecazione del mio essere, della mia anima”. Edi Fabris

ILDEFONSO FALCONES

IL PITTORE DELLE ANIME LONGANESI

Barcellona, 1901. La città attraversa un momento di estrema tensione sociale: la miseria delle classi più umili si scontra con il lusso dei grandi viali, nei quali originalissimi edifici appena sorti o in costruzione annunciano l’arrivo di una nuova e rivoluzionaria stagione artistica, il Modernismo. Dalmau Sala, figlio di un anarchico giustiziato dalle autorità, è un giovane pittore e ceramista che vive intrappolato tra due mondi: da un lato quello della sua famiglia e di Emma Tàsies, la donna che ama, entrambe attivamente impegnate nella lotta operaia; dall’altro, quello del lavoro nella fabbrica di ceramiche di don Manuel Bello, il suo mentore, ricco borghese dalla incrollabile fede cattolica.

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L’ANGOLO DELLA

LETTURA

HAKAN NESSER LINDA CASTILLO

UNA STRADA LA OSCURA CONFRATERNITA TIMECRIME DEI MANCINI

Joseph King, già noto alla comunità GUANDA

amish per il temperamento aggres1991. unaun rimsivo e Doveva violento eessere per essere abituale consumatore di droghe, è stato patriata fra vecchi conoscenti, condannato all’ergastolo per aver che da ragazzi, accomunati da brutalmente assassinato moglie. una caratteristica al latempo Ma a due anniun dalla condanna, considerata grave difetto King da è evaso ed ora è minacciosamente correggere, avevano fondato la Confraterdiretto Durante verso Painters Mill. Sarà nita dei Mancini. la cena, però, unil capo delladistrugge polizia, Kate Burkholder, terribile incendio la pensione in a questo caso, cui si sonooccuparsi riuniti. Ediqualcosa noncomplicato torna: i dal sequestro dei cinque da parte partecipanti erano cinque, ma figli i cadaveri di King armato e disperato, non sono quattro. Delche, quinto nessuna traccia: ha nulla e potrebbe uccifacile pensare chedasiaperdere lui l’assassino e che derli. Per Kate,2012. oltre tutto, l’indagine sia riuscito a fuggire. Ventun anni ha dei risvolti personali. Cresciuta dopo, il ritrovamento casuale di un corpo insieme a Joseph King di cui si era sepolto poco lontano dalla Pensione Molly perdutamente innamorata, non avrebrimette tutto in discussione. be mai potuto immaginare il terribile scenario a cui sta assistendo.

JO NESBO

IL COLTELLO

RICCARDO IACONA EINAUDI

PALAZZO

Harry Hole è di nuovo a terra. Ha D’INGIUSTIZIA ricominciato a bere, e da quando MARSILIO Rakel lo ha cacciato di casa abita «L’autonomia dei pm èGate, di fatto sotto in un buco a Sofies ospite attacco. Da essa dipende il funzionadi un collega. Nell’appartamento mento della democrazia: se si scardina ci sono soltanto un divano letl’equilibrio tra i poteri e la politica mette to e bottiglie di whisky sparse mani sullanon giustizia, ogni arbitrio è ovunque.leMa Harry è mai abbastanza Forte di questa convinziosobrio dapossibile». curarsene. ne, Riccardo Iacona nelle La maledetta domenica in ci cuiconduce si sveglia stanze dei Palazzi innon cui si da una sbornia colossale, haesercita il mini-la «malagiustizia» italiana, puntando mo ricordo di cosa sia successo la notte i riflettori un intricato lotte precedente. Quelsuche è certo,groviglio però, èdiche fratricide e interessi ha le mani e i vestiti copertiinconfessabili. di sangue. E I retroscena del lavoro delle gli procure, quando, nel corso della giornata, vienele vicende dalle quali sono nate indagini trasmessa la notizia più catastrofica che su banche, corruzione, malaffare, e i proun uomo possa ricevere, Harry pensa di cessi che dalla stagione di Mani Pulite essere diventato davvero un mostro. a oggi hanno occupato le prime pagine dei quotidiani rivivono nell’avvincente ricostruzione di una delle migliori voci del giornalismo investigativo italiano.

JEFFERY DEAVER

MARCO BUTICCHI

IL GIOCO DEL MAI

STIRPE DI NAVIGATORI

RIZZOLI Colter Shaw non è un poliziotto né un militare. È uno che per vivere cerca persone scomparse, a bordo di un furgone, da una parte all’altra degli States. Oggi il nuovo ingaggio lo porta in California: è sparita una studentessa universitaria. Colter si mette sulle tracce del rapitore e dei suoi inquietanti messaggi che si rifanno a quelli di un popolare videogioco. Fuggi, se puoi è il primo. Ma sul sentiero di caccia cade più di una vittima e Colter viene risucchiato nel cuore nero della Silicon Valley, che non è solo ricchezza, potere, modernità scintillante. È anche un tritacarne, un ingranaggio programmato per sbriciolare chi non sa tenere il passo.

LONGANESI

Oggi. Sara Terracini, impegnata in una lunga traversata a bordo del Williamsburg insieme al marito, l’inafferrabile Oswald Breil, riceve un singolare incarico: tradurre un antico diario rinvenuto in un monastero di Lisbona. A scrivere le proprie memorie è un grande navigatore italiano, dal cognome molto eloquente: Alessandro Terrasini. Lisbona, 1755. I viaggi tra Italia e Portogallo della Frelon, l’imbarcazione del capitano Terrasini, sembrano procedere con regolarità e con profitto, grazie all’accordo per il commercio delle stoffe stretto con padre Rafael de Alves. Ma un duplice, tragico evento cambierà per sempre il loro destino.


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Nasce un nuovo Magazine!

GIUGNO 2019

TREMILASPORT vi presenta il primo magazine dedicato a Trieste, Città più sportiva d’Italia (“Il Sole 24 Ore”) Da oltre 10 anni TREMILASPORT segue tutti gli sport in Friuli Venezia Giulia. Atletica, tennis, vela, nuoto, pallanuoto, pallamano, basket, calcio e molto altro. Il magazine carteceo, realizzato in collaborazione con istituzioni, società sportive e aziende private, è in distribuzione gratuita presso centri sportivi, info point, studi medici, locali pubblici e in occasione di eventi sportivi. In primo piano Trieste e le sue eccellenze nello sport.

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Scopri di più Mauro Umlauf: responsabile comunicazione e marketing TremilaSport mauro.umlauf@tremilasport.com - cell 335 6549735 www.tremilasport.com


BASKET Vittorio Nobile è rientrato all'Apu dopo l'esperienza a luci e ombre di Reggio Calabria.

Il benvenuto dell'Apu a Michele Antonutti

IL CLUB DEI

FRIULANI DOC

Apu controcorrente nell’allestimento di un gruppo che ha nelle sue file Antonutti, Zilli e Nobile, espressioni della scuola cestistica friulana, oltre ai molti giovani locali che si affacciano alla formazione maggiore di EDI FABRIS

G L'AMERICANO Giacomo Zilli è maturato negli ultimi anni nel basket Usa.

lobalizzazione, d’accordo, ma una conservazione e valorizzazione dell’identità locale, nello sport, non guasta, anzi. E sotto questo aspetto l’Apu si sta distinguendo positivamente, andando un po’ controcorrente in un basket italiano che ad alto livello guarda prevalentemente oltre i patrii confini. “Ma non ho voluto Antonutti, Zilli e Nobile in quanto friulani ma perché giocatori che fanno per noi dal punto di vista personale, tecnico e atletico. Che poi siano di casa nostra tanto meglio”, tiene a sottolineare il gm bianconero Davide Micalich. Ammissione doverosa dal punto di vista dirigenziale ma che nasconde comunque un profondo legame del dirigente con la propria terra e con ogni sua espressione.

giovane della storia. Nel mio curriculum ci sono quindici anni di serie A, un percorso di crescita personale non indifferente. Ma tornare adesso nella mia città ha per me un sapore particolare. Da avversario sono sempre stato applaudito dai miei vecchi tifosi e in questo penso di essere stato aiutato dal mio carattere aperto e socievole, soprattutto legato ai valori della mia terra. Qui sei apprezzato quando dai tutto e in questo non mi sono mai tirato indietro”. Dove arriverà con l’Apu non si sente di dirlo: “Non mi piace guardare a lungo termine ma procedere costruendo la casa mattone dopo mattone. La A2 mi piace perché mette in evidenza soprattutto il bacino italiano, una lega diversa dalla A1 soprattutto dal punto di vista fisico ma che sa proporre buoni valori tecnici”.

PUNTO D’ORGOGLIO

RITORNI DAL SUD

E anche i diretti interessati della loro friulanità si fanno dichiaratamente un punto d’orgoglio, a cominciare da Michele Antonutti, classe 1986, di Colloredo di Prato, tornato a Udine dopo una lunga esperienza fuori Regione, con punte di rilievo a Reggio Emilia e ultimamente a Treviso: “Dopo gli inizi alla Cbu ci furono gli otto anni alla Snaidero, che mi contrattualizzò con Teo Alibegovic allenatore-manager – ricorda il “cigno” - . E con coach Caja fui anche il capitano arancione più

Ed è un ritorno anche quello di Vittorio Nobile dopo una stagione con più ombre che luci a Reggio Calabria: “Com’è noto, dal punto di vista sportivo non è andata troppo bene, con la società fallita e stipendi che non arrivavano – testimonia il play-guardia di Basiliano - , ma non è stata comunque un’esperienza negativa, pure se in un contesto di vita completamente diverso da quello a cui siamo abituati in Friuli. Là ho trovato infatti molto calore umano e il ricordo che conservo di quei posti e di

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molte persone è sicuramente positivo”. Se n’era andato con una promessa che adesso spera di mantenere, Vito: “Ero andato in Calabria assicurando che ne sarei tornato più forte e spero che nel prossimo campionato sarà così. Da guardia sarò il cambio di Cromer, vicino al quale spero di crescere ul-

Cromer ricorda Dykes, Beverly muscolare teriormente”. E poi l’udinese Giacomo Zilli, che dopo quattro anni nei college Usa e nel campionato Ncaa con Unca Bulldogs e un campionato ad Agrigento con Franco Ciani, rimessosi da un lungo infortunio farà parte con Beverly dei centri dell’Apu: “Per me è un orgoglio giocare per la mia città – ammette il centro classe ’95 – e nel ruolo posso dire di essere ormai abituato in zona calda dopo l’esperienza a contatto con la fisicità americana. In questa squadra entro in punta di piedi e con l’orgoglio di una friulanità che sul campo mi darà certamente una spinta in più”.


BASKET SERIE A

IL PUNTO DI VISTA di Otello Savio

TRIESTE, UN CANTIERE

AZZURRI, DELUSIONE DIFFUSA

ALL'OPERA

I

M

anca di fatto una settimana all’inizio del campionato di serie A, ma il cantiere della Pallacanestro Trieste è ancora abbondantemente aperto. In campo, ma anche in società. Per quanto riguarda quest’ultima, il discorso con la società svizzera Astmar SA potrebbe avere uno sbocco definitivo proprio in questi giorni: la due diligence è stata completata, il piano di acquisto della società biancorossa è pronto, il fondo finanziatore dell’operazione sembra prossimo a dare una risposta definitiva. E nel caso questa fosse positiva, si procederà con l’offerta formale di acquisto. Per quanto riguarda invece le cose di campo, le ultime uscite hanno detto che la Pallacanestro Trieste sta crescendo, ma c’è ancora da lavorare per mettere a punto il motore. Per diversi motivi. Innanzitutto perché, a differenza dell’anno scorso, l’organico è stato completato appena all’inizio di settembre, quindi a preparazione già molto avanzata. L’organico cammina quindi ancora a velocità diverse e il processo di integrazione dei nuovi americani richiede tempo. L’ala Dequan Jones, tanto per dire, è arrivato un paio di settimane fa e anche se sembra già adesso una delle bocche da fuoco principali dei biancorossi, con buona attitudine all’attacco al ferro e ottima mira dall’arco dei 6,75, è ancora in piena fase di studio del sistema di gioco di Dalmasson. Sicuramente

Derek Cooke Jr e Akil Mitchell, i due lunghi d’area, devono progredire in fase difensiva anche se il primo è molto verticale e ha l’aggressività giusta per giocare d’anticipo, mentre Mitchell deve alzare i ritmi e la fisicità, soprattutto sotto canestro. PESO ED ESPERIENZA Ecco, diciamo che ciò che già si nota rispetto alla passata stagione sono le mancanze complessive di centimetri e chili, oltre che di esperienza nel basket italiano. Elementi che potrebbero creare qualche problema sotto i canestri: senza alzare il tasso di aggressività e di aiuti, catturare rimbalzi sarà difficile. Così come in cabina di regia Jon Elmore e al suo fianco la guardia Kodi Justice fanno per ora il loro compitino, ma dovranno dare maggior imprevedibilità al loro gioco per fare girare tutta la squadra. Per fortuna che tutta la “vecchia guardia”, chi cioè c’era già l’anno scorso, è già a posto. Fernandez è autorevole nell’impostazione, Da Ros è disinvolto come fosse nel salotto di casa e preciso come un cronografo svizzero, Cavaliero mette la sua esperienza a disposizione del gruppo, capitan Coronica è addirittura cresciuto tecnicamente e tatticamente e Strautins pare prossimo a esplodere come ala piccola, Peric è sempre una garanzia. Starà a loro portare la carretta in queste fasi iniziali di stagione, in attesa che gli americani completino il loro percorso di inserimento. Matteo Contessa

Al coach Eugenio Dalmasson il compito di iontegrare i molti nuovi stranieri.

Il ct azzurro Sacchetti

Con alle viste uno sbocco economico definitivo, sul parquet il lavoro del coach Dalmasson verte in primis sul percorso d'inserimento dei nuovi americani accanto alla "vecchia guardia"

Mondiali in Cina che si sono appena conclusi con la vittoria dell’outsider Spagna hanno lasciato ai baskettari nostrani molti dubbi e domande. L’Italia ha fatto il massimo possibile ? Era possibile presentare una squadra migliore ? Le chat degli appassionati esprimono, insieme ad una diffusa delusione, mille pareri ragionati o “di pancia”. Anche gli addetti ai lavori provano a dare le loro risposte. Tra gli altri il presidente della FIP afferma sulla Gazzetta che “Non è stato un disastro” e che comunque la Federazione sta facendo il massimo per il nostro basket . Prendiamo atto della prima affermazione, per il resto ci stupiamo non poco per la totale mancanza di autocritica. Evidentemente per qualcuno il nostro lento scivolamento verso posizioni terzomondiste è colpa di un destino malvagio e ineluttabile. Noi pensiamo invece che in quel trend negativo ci siano certamente fattori incontrollabili ma anche altri su cui è possibile intervenire. Peraltro una valutazione oggettiva sul buon operato (o meno) della Federazione può venire solo dai risultati che il nostro basket produce e non certo da dichiarazioni autoreferenziali. Proviamo magari a vedere cosa si può copiare dai paesi dove il basket è in salute, come appunto la Spagna o la vicina Slovenia. La cosa certa è che per risalire saranno necessari la volontà di mettere in discussione lo status quo, grande coraggio e capacità progettuale. E anche parecchio tempo. Ma abbiamo alternative? Dal punto di vista tecnico siamo d’accordo con chi afferma che nessuno dei giocatori esclusi dai 12 scelti da Sacchetti (Melli a parte) avrebbe potuto cambiare qualcosa. Non ci sono altri Gallinari e Belinelli, né un altro Datome. Nonostante qualche problema fisico i tre moschettieri con esperienza NBA hanno fatto il possibile ma venivano sistematicamente aggrediti dalla difesa degli avversari. Che invece lasciavano giocare gli altri, in gran parte buoni giocatori ma senza vero standing internazionale (in particolare sul piano fisico-atletico) e non usi a competere in confronti di altissimo livello. La grande sorpresa del Mondiale rimane tuttavia l’eliminazione delle favorite Serbia e Usa. Non ci addentriamo in complicati tentativi di spiegazioni tecniche, esprimiamo solo alcune piccole considerazioni come spunto di riflessione. Premesso che i giocatori serbi non si possono certo discutere sul piano fisico o del talento, dove sta il problema ? Una parte della risposta è che non hanno più la “fame” di un tempo. Molti sono giocatori Nba, star ricche e famose che, magari inconsciamente, hanno sviluppato un atteggiamento di presunzione. Se avete presente con quale spirito da battaglia la proletaria Argentina ha giocato contro di loro tutto diventa molto chiaro. Gli USA hanno certamente pagato dazio ai Grandi Assenti ma anche alla mentalità e alle regole del mondo FIBA. Ci riferiamo in particolare ai 3 secondi difensivi, vigenti in Nba ma non ai Mondiali. Senza questa norma è possibile intasare l’area pitturata e quindi impedire gli uno contro uno aperti (che sono la base dell’attacco in Nba) costringendo così l’avversario a tirare soltanto da lontano. L’impressione è che i giocatori americani non fossero così preparati a questa importante differenza.

TremilaSport+ | 21 08 2019 | 23


VELA

L'EVENTO

ASPETTANDO LA BARCOLANA fra settembre e ottobre arrivano le regate classiche che animano tutto il mare compreso fra Lignano e Pirano

L

a Barcolana è l’evento velico autunnale che tutti i velisti del golfo attendono, ma non è l’unico del periodo e neppure l’ultimo dell’anno. Perché fra settembre e ottobre arrivano le regate classiche che animano tutto il mare compreso fra Lignano e Pirano. Una parte di queste, in realtà, assumono importanza proprio in funzione della Barcolana e sono tutte quelle che, iniziate ai primi di settembre, andranno fino al Trofeo Bernetti. Perché di fatto diventano prove di avvicinamento all’evento clou, occasioni per testare barche ed equipaggi in vista della grande regata della SVBG. E da adesso in poi sarà tutto un crescendo. Certo, i bolidi del mare che si contenderanno la Coppa d’Autunno per ora sono ancora al coperto, gli equipaggi stanno completando la messa a punto a terra o stanno regatando altrove. Inizieranno a fare le prime comparse nell’imminente prestigiosa settimana velica

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internazionale dello Yacht Club Adriaco di Trieste Soprattutto in una delle 4 competizioni previste; la regata d’altura notturna Trieste-San Giovanni in Pelago-Trieste, impegnativa e valida come ultima prova del Campionato italiano off-shore. Quella sarà l’occasione più propizia per esercitarsi alle manovre, sperimentarne di nuove e testare magari attrezzature innovative da utilizzare poi proprio

nella Barcolana. In concomitanza con la giornata conclusiva della settimana velica Adriaco, che

prevede una regata a bastone davanti alle rive di Trieste, andrà in scena in un altro tratto di mare del golfo il Trofeo Due Castelli, con percorso a triangolo che partendo da sotto al Castello di Duino lambirà quello di Miramare per concludersi esattamente dove è arrivato. Sarà un’altra regata molto numerosa (gli organizzatori del Circolo Nautico Laguna puntano al record di 150 barche partecipanti) e molto competitiva anche perché fa parte del Circuito delle Falesie, una competizione su 5 prove organizzata in collaborazione dai circoli velici di Duino e Sistiana con una classifica e un montepremi propri. Dello stesso circuito fa parte anche la regata della domenica

successiva, 6 ottobre: il Trofeo Bernetti, la prova generale della Barcolana, che partendo da Trieste arriverà a Sistiana. Lì ci saranno veramente tutti, sarà un vero e proprio antipasto della Coppa d’Autunno. Per i team più accreditati sarà sì l’occasione di testare una parte del campo di regata della Barcolana, ma sarà soprattutto l’occasione per prendere le misure degli antagonisti. E quindi occhi alle proprie barche, certo, ma anche alle altre, ai competitors diretti, per sbirciare che tipo di soluzioni tecniche e di manovre adotteranno. Perché poi, la domenica 13 ottobre, quando il colpo di cannone darà il via, non si faranno più prigionieri… Matteo Contessa


PALLAMANO

LE PRIME DUE GIORNATE DEL CAMPIONATO DI A2 1 ° GIORNATA sabato 28/09/2019 Padova 19:30 CELLINI PADOVA - ALGUND sabato 28/09/2019 Udine 19:00 C.U.S. UDINE - MEZZOCORONA domenica 29/09/2019 Musile di Piave 17:30 MUSILE - BRIXEN sabato 28/09/2019 Merano/Meran 16:00 SCHENNA - TAUFERS sabato 28/09/2019 Malo 18:00 GUERRIERE MALO - BRUNECK Riposa: WURBS ODERZO 2 ° GIORNATA

La formazione Under 19 della scorsa stagione con la quale il Cus Udine parteciperà alla prossima A2

sabato 05/10/2019 Lagundo/Algund 19:00 ALGUND - SCHENNA sabato 05/10/2019 Mezzocorona 19:00 MEZZOCORONA - MUSILE sabato 05/10/2019 Bressanone 19:00 BRIXEN - GUERRIERE MALO sabato 05/10/2019 Brunico 19:00 BRUNECK - WURBS ODERZO sabato 05/10/2019 Campo Tures 15:00 TAUFERS - C.U.S. UDINE Riposa: CELLINI PADOVA

UNA NUOVA SFIDA PER UN GRUPPO DI GIOVANISSIME Il Cus Udine, dopo quattro anni in cui ha rinunciato alla prima squadra, torna in lizza con le seniores nel campionato di A2

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a strada all’apparenza sembra tutta in salita. Eppure la sezione di pallamano del Cus Udine, dopo quattro anni di sola attività giovanile, ha deciso di prendersi il rischio. La storica società udinese infatti, fondata nel 2001, ha iscritto nuovamente una squadra “seniores” al campionato nazionale di A2. La serie A manca a Udine ormai da diverso tempo, proprio da quando il Cus, per motivi economici, decise di rinunciare alla prima squadra. Uno sforzo economico che la società ha arrischiato questo luglio, per poter “salvare” le tante ragazze che, uscite di categoria, non avrebbero più avuto la possibilità di giocare a pallamano. settembre, Il torneo però sarà bello tosto: meno tempo per la preparazioil via ne adeguato – prima partita prevista il 28 settembre, in casa – e ben dieci squadre, nessuna della nostra regione. Un campionato molto competitivo che vedrà le giovanissime del Cus, reduci dal torneo Under 19, vedersela con titolate formazioni del Trentino Alto Adige - fra cui Brixen, Schenna, Bruneck e del Veneto, per un totale di venti giornate di lunghe trasferte e battaglie per difendere il PalaGiumanini.

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LA GUIDA TECNICA A guidare il team, formato da giovani pallamaniste nate tra il 1999 e il 2004 e aiutate da qualche “vecchia conoscenza”, sarà Giuseppe Maestrutti. L’ex giocatore di Principe Trieste e Pallamano Malignani (tra le altre), vanta una lunga militanza come giocatore e l’anno scorso è stato vice del primo allenatore Daniele Orioli con l’Under 18. Maestrutti sta ottenendo proprio ora il patentino da allenatore e per la terza giornata in panchina ci sarà. Da quest’anno Daniele si occuperà invece della preparazione specifica dei portieri.

“Sicuramente sarà un’esperienza formativa – racconta il nuovo tecnico -. Sappiamo che partiamo con un gap di esperienza importante ma siamo determinati a costruire man mano una nostra identità di gioco e soprattutto vogliamo divertirci. Per darci una mano abbiamo contattato alcune ragazze che hanno già giocato a pallamano prima che il Cus rinunciasse alla senior: serviranno a conferire la “giusta mentalità” al gruppo. Il nostro girone, il B, si prospetta di fuoco, noi ce la metteremo tutta”. La prima squadra si è già messa agli ordini del nuovo allenatore, iniziando a preparare l’intensa stagione alle porte. LE GIOVANILI Continua poi anche l’attività giovanile del Cus che schiererà anche una formazione Under 15 (foto a lato) al campionato interregionale del Veneto. Le “piccole” saranno allenate da Claudia D’Odorico, responsabile anche dei “Piccoli Amici” nati tra il 2008 e il 2012 e dell’attività scolastica. Un vero e proprio boom quello che sta vivendo la pallamano in Friuli, dato che anche la Jolly Campoformido, che si occupa solamente di attività al maschile, ha deciso di iscrivere una formazione tutta verde al campionato di serie B. Una bella notizia per i tanti appassionati che negli ultimi anni si sono sentiti orfani di una disciplina emozionante che recentemente è stata protagonista a Lignano Sabbiadoro con il campionato europeo femminile Under 17. Valentina Bearzi

TremilaSport+ | 18 09 | 2019 | 25


La norvegese Madelen Søfteland vive e si allena da oltre tre anni a Trieste e si prepara per il titolo mondiale K1 contro la campionessa in carica, Sara de Jong, il prossimo 11 novembre in Olanda

IL KICK BOX COME UN’AR di EDI FABRIS

I

ncontrandola, con i suoi lunghi e lisci capelli biondi sciolti sulle spalle, gli occhi azzurri, il sorriso solare e il corpo longilineo e ben modellato, pensi a lei come a una modella venuta dal nord per sfilare lungo le passerelle dei più noti creatori di moda italiani. Invece Madelen Søfteland, norvegese di Grimstad, cittadina sul mare del sud del Paese, è una professionista di kick boxing che sul ring trasforma la sua dolcezza in altrettanta grinta, quella necessaria, in una disciplina tanto intensa, per emergere ad alto livello. “Sono a Trieste da tre anni e mezzo – racconta di sé in

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KICK BOXING BASKET

LA CAMPIONESSA DI KICK BOXING MADELEN S0FTELAND

XING RTE

perfetto italiano - , dopo aver conosciuto l’Italia in precedenti esperienze in Sicilia, la prima della serie, Cuneo e altri luoghi dove mi ha portato il mio sport. Avrei potuto andare a vivere e combattere in Thailandia ma sono entrata in contatto con il mio attuale allenatore, il francese Didier Le Borgne, e mi sono stabilita qui”. Madelen vive a due passi da piazza Unità d’Italia e a poca distanza dalla palestra Fight Audace, dove si allena due volte al giorno con intensità, alimentandosi, lei precisa, con quanto le richiede il suo corpo, anche se votata al vegano, e andando a letto alle 10. MATCH MONDIALE Alle viste, per lei, c’è infatti il match mondiale K1, 61 chili, dell’11 novembre a Groningen, in Olanda, contro un’avversaria, Sara De Jong, che lei conosce bene per averla già affrontata in un precedente incontro che Madelen affrontò in una specialità per lei

del tutto nuova: “La K1, dove combatti con calci, pugni e ginocchia ed è molto spettacolare e coinvolgente per il pubblico, era per me una disciplina nuova e lei, in questo più esperta di me, fece suo l’incontro. Ma adesso le cose sono cambiate e sono pronta a realizzare quello che per me è un sogno, fare mia la cintura mondiale”. Cinque round di tre minuti ciascuno che significano, in caso di vittoria, anche un notevole tornaconto economico: “L’evento è organizzato dal circuito olandese Enfusion, che opera in tutto il mondo, e il titolo di campione permette così di partecipare a manifestazioni che gratificano anche dal punto di vista finanziario”. Cinque volte campionessa norvegese di Light contact, circuito WAKO, la principale federazione mondiale, con nel medagliere due argenti mondiali nel 2013 e 2015, e due bronzi europei, Madelen è ora

dunque alla vigilia del grande salto. Un percorso, il suo, iniziato nel suo Paese all’età di 14 anni, dopo gli inizi sportivi nella pallamano, quando si appassionò al kick boxing e non volle più allontanarvisi, trovando comunque il tempo e il modo, quando si avvicinò al professionismo, di laurearsi in filosofia (con esperienza vissuta anche in un monastero greco, sotto l’egida di un’università norvegese), con successivi studi in sociologia, psicologia e religioni. INTERIORITA’ E’ una ragazza, la trentenne campionessa norvegese, che interio-

rizza molto e ama viaggiare per conoscere a fondo genti e Paesi diversi e adora immergersi nella natura anche per ritrovarvi se stessa. “In Norvegia, dove d’inverno il freddo è secco, camminavo molto per rilassarmi e stare bene – dice – mentre qui in Italia la stagione invernale è umida e non invoglia a uscire. L’estate, qui, invece mi piace molto e anche il grande caldo non m’infastidisce”. E quando ti chiedi, e le chiedi, come possa un sport di estremo contatto come il kick boxing aver attratto una ragazza almeno apparentemente così eterea come lei, Madelen è decisa anche nel rispondere: “Salire sul ring significa mettersi alla prova. Lì sei sola e devi reagire con le tue forze a quanto sta accadendo, con estrema concentrazione, senza mai distrarti, perché è una disciplina dove rischi anche di farti male. Ma non ci pensi, comunque, ti estranei da tutto ciò che ti sta attorno, sei fatalista. E non pensi neppure che con calci, pugni e ginocchiate potresti far male all’avversaria. Per entrambe quella di combattere è una scelta. Per me il kick boxing è di più, è un’arte”. All’interno delle braccia Madelen porta due lunghe iscrizioni in greco, intraducibili alla lettera in italiano ma che lei sintetizza: “Significano l’importanza di affrontare le situazioni della vita con amore e gratitudine”. La sua filosofia esistenziale, quella che la sostiene dentro e fuori dal ring.

TremilaSport+ | 18 09 | 2019 | 27


RUGBY PROSPETTO L'atleta di Cerneglons è alto 1,80 per 88 chili: una stazza notevole affiancata ad una tecnica di buon livello

UN'APERTURA GIOVANE E SOLIDA L’udinese Mattia Ferrarin convocato con la nazionale italiana Under 20. All’orizzonte i Mondiali di categoria a giugno 2020 in Italia.

F

acendo gli scongiuri di prammatica, nel prossimo futuro la maglia del mediano di apertura della Nazionale italiana, quella fatale maglia numero dieci, che, nel rugby come nel calcio va al regista, al play maker, al giocatore che crea e ispira, potrebbe essere una questione tutta friulana. I due più interessanti virgulti della filiera azzurra in quel ruolo sono infatti entrambi udinesi, cresciuti con addosso i colori bianconeri. Il più “anziano” di questi nuovi Golden boys è Antonio Rizzi, classe 1998, che dopo essere stato protagonista per due Mondiali consecutivi nella nazionale Under 20 e dopo una stagione al Petrarca Padova, è ora al secondo anno alla Benetton Treviso dove si sta ritagliando un minutaggio sempre più interessante. Ma dietro di lui già scalpita Mattia Ferrarin, già nazionale Under 17 e 18, campione d’Italia Under 18 con il Petrarca Padova lo scorso giugno (nonché man of the match della finale vinta contro i Medicei Firenze), fresco di primo raduno con la Nazionale Under 20 in quel di Parma. Gli Azzurrini si sono

L'ossatura dell'U20 è composta dai 2000 e i nuovi devono sgomitare

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trovati con lo staff guidato dall’head coach Fabio Roselli per effettuare un collegiale di 5 giorni nel quale si sono allenati anche con i giocatori delle Zebre, la franchigia che partecipa al campionato Pro14. “Una gran bella esperienza – ha commentato Mattia – in Under 20 il ritmo è ancora più alto, la competizione è serrata. Il mio obiettivo ora è inserirmi in questo gruppo e restarci per poter partecipare ai prossimi Mondiali, che si terranno in Italia a giugno 2020”. Un obiettivo difficile perché l’ossatura della squadra è ora composta dai giocatori del 2000 e i nuovi dovranno sgomitare per imporsi, ma sicuramente non impossibile visto il potenziale del giocatore udinese.

standard prestazionale elevato per più partite di fila”. Da settembre sarà aggregato all’Accademia Federale Under 20 “Ivan Francescato”, che ha sede a Remedello, vicino a Brescia, e giocherà in serie A con la squadra della stessa Accademia. Degli obiettivi a breve termine abbiamo già parlato, il sogno è lo stesso che coltiva anche Rizzi: “Indossare la maglia numero dieci della Nazionale maggiore”.

I PRIMI PASSI Mattia, che è di Cerneglons di Remanzacco, ha iniziato con la pallovale in tenerissima età. “Avevo 4 anni e mezzo -racconta – ho sempre giocato a Udine fino all’anno scorso, quando i tecnici della Federazione mi hanno esortato ad accasarmi in un club che militasse nel campionato d’Elite; così sono andato al Petrarca Padova”. 1,80 per 88 kg Ferrarin sembra avere le caratteristiche fisiche e tecniche dell’apertura moderna. “Mi piace giocare al piede, ma anche attaccare la linea. In difesa non ho problemi. Quello che devo migliorare è la costanza nel rendimento, la concentrazione nel mantenere uno

Nel frattempo, a conferma della fertilità del vivaio della Rugby Udine, come già annunciato, altri tre prodotti del settore giovanile bianconero, Simone Carlevaris, Destiny Aminu ed Enrico Pontarini, inizieranno fra poco il loro percorso nell’Accademia Federale Under 18 di Treviso. Piergiorgio Grizzo


PUBBLIREDAZIONALE

Campionati Italiani Triathlon Sprint

INDIVIDUALE ASSOLUTO - SQUADRE A STAFFETTA 2+2 - COPPA CRONO

Lignano Sabbiadoro 27, 28 e 29 settembre 2019

LIGNANO SABBIADORO CAPITALE NAZIONALE DEL TRIATHLON GRANDE ATTESA PER I “CAMPIONATI ITALIANI TRIATHLON SPRINT 2019 LIGNANO SABBIADORO” CHE SARANNO ORGANIZZATI A LIGNANO NEI GIORNI 27, 28 E 29 SETTEMBRE 2019! Si tratta del più importante evento di TRIATHLON della stagione agonistica nazionale 2019 e in considerazione dei dati del 2018, uno dei più importanti eventi sportivi della Regione Friuli Venezia Giulia in termini di presenze di atleti e pubblico, di promozione e copertura mediatica. La manifestazione è organizzata sotto l’egida della Federazione Italiana Triathlon e del CONI.

3000 PRESENZE DI ATLETI PARTECIPANTI NEI GIORNI DI GARE È altissimo il livello tecnico con i migliori atleti nazionali che saranno tutti presenti, in particolare quelli dei gruppi militari, tra cui atleti Elite di livello internazionale ed una buona rappresentanza di atleti stranieri. Si stima la presenza di oltre 5000 persone tra atleti e pubblico, una straordinaria occasione quindi di promozione sportiva e turistica non solo per Lignano Sabbiadoro ma anche a livello regionale! La manifestazione avrà un forte impatto mediatico nazionale e internazionale, con copertura televisiva su RAI Sport e news periodiche sulla home page di vari siti, articoli sui principali quotidiani locali, newsletter quindicinale con lista di oltre 4000 contatti, dirette streaming sui siti web dedicati al triathlon.

EVENTI COLLATERALI PRE E POST GARA PER L’INTRATTENIMENTO E COINVOLGIMENTO DEL PUBBLICO Come per le precedenti edizioni, il programma del weekend gara prevede una serie di eventi collaterali per atleti e pubblico sotto la denominazione di “TRI Days festival”, con attività di animazione, DJ Set, Zumba Fitness, Expo Village con esposizione e vendita di materiali e prodotti sportivi per tria-

L’arrivo vincente di Polikarpenko, 20 anni di origine ucraine, nella passata edizione.

thlon, nuoto, bici, podismo, Aperitivo di benvenuto aperto a tutti, cena per atleti e pubblico su prenotazione. Inoltre, in virtù del Campionato Italiano, la Federazione organizzerà sabato 28 settembre un grande evento serale denominato AGE GROUP PARTY, con la cerimonia di premiazione dei migliori atleti age group del 2019. L’evento negli anni ha creato una forte partecipazione locale di Associazioni ed Enti fino a concretizzare una vera e propria rete locale che contribuisce ogni anno a consolidare e far crescere la manifestazione. In particolare segnaliamo le principali associazioni/organizzazioni coinvolte: GESPORT FVG, LEGA NAVALE, SOGIT

onlus, N.E.W.A. Asd, CANOA CLUB di San Giorgio, Asd ZEROBIKE, Motoclub PIT STOP di Roveredo in Piano, il Progetto Giovani CittAttiva del Comune di Lignano Sabbiadoro, l’ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE di Latisana/Lignano Sabbiadoro, lo IAL FVG di Latisana. Anche per il 2019 CITIZEN Watch Italy sarà Main Sponsor, agli Atleti premiati sul podio saranno offerti degli orologi del prestigioso marchio.

Michele Parpajola (Organizzazione) mail: trievolution@gmail.com web: www.lignanotriathlon.com TremilaSport+ | 18 09 | 2019 | 29


VOLLEY

SERIE A3

CUTTINI: “VISTA GRANDE DETERMINAZIONE”

Tempo di primi bilanci dopo le prime settimane di preparazione in casa Prata in vista del prossimo campionato di A3 maschile. Aggregato alla prima squadra anche il giovane Matteo Vivan

Jacopo Cuttini con il vice Bovari

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opo alcune intense settimane di lavoro, con doppie sedute di allenamento, è ragionevole fare un mini bilancio e raccogliere le prime impressioni di coach Jacopo Cuttini per quanto concerne la nuova stagione che attende il Volley Pra-

ta. L’allenatore, fin dal primo giorno, ha messo in chiaro quello che vuole essere il principio cardine del proprio lavoro: allenarsi ogni giorno con intensità massima sia fisica che mentale, preparandosi ad affrontare al meglio assieme le eventuali difficoltà. “Devo dire che i ragazzi sembrano aver recepito bene questa indicazione – attacca il coach – in queste settimane io e il mio staff siamo stati esigenti nelle richieste, soprattutto in alcuni momenti ad alta intensità, ma ho visto nei ragazzi la giusta predisposizione al lavoro e la capacità di accettare anche lavori per loro inusuali. Certo abbiamo dovuto fare dei lavori differenziati perchè non tutti erano nelle stesse condizioni, ma credo siamo riusciti a portare il gruppo ad un buon livello di forma per affrontare il lavoro. L’ultimo ad arrivare in gruppo è stato Link,

dopo un’estate trascorsa con la nazionale svedese. Venendo da un periodo agonistico era comunque già in buona condizione”. Il periodo della preparazione serve anche a valutare i giocatori. In questo senso si è giocato al

Cuttini: “Vivan col tempo può diventare giocatore importante” meglio le proprie carte il giovane libero Matteo Vivan. Classe 2001

SERIE B2

TANTI VOLTI NUOVI IN CASA VIRTUS TRIESTE Grande entusiasmo in casa Virtus Trieste per la prima esperienza nel campionato di Serie B2 femminile. La formazione giuliana è da tre settimane al lavoro per preparare al meglio la nuova stagione. A guidare la squadra il confermato Marko Kalc, coadiuvato dal vice Francesco Biribanti, con l’uomo mercato Paolo Pastrovicchio a cercare gli ultimi tasselli. Diversi i volti nuovi, dal libero Sara Masiero, alla centrale Alessandra Martina, dalle registe Ilaria Micheli e Vera Beltrame, alle opposte Vittoria Iescarini, Carmen Bernardis e Luna Fortunati. Al rientro dopo un anno sabbatico Fiorenza Atena. “Il nostro obiettivo? – commenta Pastrovicchio – Indubbiamente puntiamo ad una salvezza anticipata. Se ci saranno i margini per togliersi altre soddisfazioni alla fine ben venga”. Confermate Elisabetta e Federica Riccio, il capitano Alessandra Casoli, Alice Sartori, Caterina Petri e Martina Sangoi.

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nella scorsa stagione ha conquistato il titolo regionale U18 con la Viteria 2000, partecipando poi alle finali nazionali di categoria. In Serie D la soddisfazione di giocarsi la finale play off per la promozione. Vivan ha convinto lo staff tecnico, che ne ha apprezzato le doti di lavoratore e ha deciso di inserirlo in pianta stabile nell’organico della prima squadra “Matteo sa di non essere ancora a livello di un giocatore di Serie A – è l’opinione di Cuttini – ma abbiamo intravisto in lui caratteristiche tecniche importanti che unite ad un buon lavoro in palestra potranno portarlo, col tempo, ad essere un buon giocatore. Tra l’altro essendo ancora in età giovanile potrà mettere in pratica quanto appreso in prima squadra, giocando e prendendosi responsabilità nei campionati di U20 e Serie D”.


PUBBLIREDAZIONALE

29 ANNI DI PASSIONE SUI PEDALI 29 anni di cicloturismo a Trieste AMIAMO PEDALARE TUTTI INSIEME, APPASSIONATAMENTE, IN AMICIZIA PER CONDIVIDERE LA STRADA ED ESPLORARE NUOVI ANGOLI DELLA ZONA DI TRIESTE, DEL FRIULI VENEZIA GIULIA, DELL’ITALIA E DEI PAESI EUROPEI A NOI VICINI. Sodalizio sorto nel 1990 per opera di uno sparuto gruppo di appassionati di cicloturismo, nel tempo al gruppo iniziale si sono aggiunti parecchi ciclisti che condividevano lo sprito dell’Associazione: pedalare in tranquillità tutti assieme nello spirito di amicizia e sportivo. Si è cominciato fin da subito ad affiliarsi alla Federazione Ciclistica Italiana (Fci) per poter partecipare ai vari raduni regionali da questo ente organizzati

Coppa Rino Sbalchiero

28 Giugno 2015

pazione libera erano meno stringen-

organizzato numerose pedalate di 3a prova 24o Trofeo Cicloturistico Regionale ti, Credito Cooperativo

beneficenza sul Carso Triestino con un nutrito numero di partecipanti (alcuni anni abbiamo superato le 800 Ritrovo dei concorrenti dalle ore 7,30 alle ore 8,30 località Fogliano di Redipuglia piazza Municipio presenze). Partenza alleanni ore 8,45 e dal 1992 siamo entrati nel gruppo Un nostro socio di 81 parteciCi accingiamo il prossimo anno a feregionale delle società cheArrivo organizzano anno in sulocalità invito specifico, si previsto perpaleogni ore 12,30 Fogliano die Redipuglia Piazza steggiare i 30Municipio anni di sodalizio nello manifestazioni sportive sponsorizzate piazza sempre fra i primi cinque di spirito di solidarietà e di amicizia che dal Credito Cooperativo Regionale. Punteggio categoria. ci Trofeo ha unito fin dalla nostra nascita nel valido solo per la classifica finale del Abbiamo iniziato organizzando 1una Abbiamo, le regole parteci1990. Punto ai ciclisti delquando FVG - 1,5 Punti aidiciclisti di altralontano provenienza manifestazione calendarizzata verso la fine del calendario cicloturistico reITINERARIO gionale (prima domenica di ottobre) nella provincia di Trieste, e dal 2015 ordi più Redipuglia - maestoso, San Pier elegante, d’Isonzo Non esisteFogliano un percorso variopinto, ganizziamo anche una manifestazione a metà giugno in collaborazione con affascinante, eccitante,- suggestivo a questo, in Italia. Cassegliano Pieris - S.pari Canzian - Staranzano la Pro Loco di Fogliano Redipuglia. Non è merito nostro, ma del territorio in cui, Siamo una società che annovera una - Monfalcone - Sablici - Jamiano - Devetachi fortunatamente, viviamo. E per un giorno vogliamo farvi- S. trentina di soci tutti attivi che parteprovare le emozioni che ci colgono tutte le volte che ci cipano anche a manifestazioni di Gran Michele del Carso Michele - Castelvecchio alleniamo in bicicletta. Un- Monte giornoS. con voi nella nostra Fondo organizzate fuori regione; la più importante è la famosa Maratona palestra- delle nostre strade. - Savogna -fantastica (pausa ristoro) Sagrado - Peteano delle Dolomiti che si svolge la prima CICLO NON POTETE MANCARE! CLUB domenica di luglio a Corvara che ha -TRIESTE Lucinico - Farra - Villanova di Farra - Gradisca visto i nostri atleti presenti numeroCICLO www.cicloclubtrieste.it CLUB si per parecchie edizioni dal 1995 al Sagrado TRIESTE - Fogliano di Redipuglia 2000, fino a quando per partecipare www.cicloclubtrieste.it bisognava essere sorteggiati, vista la Distanza totale km. 82 grossa affluenza di ciclisti.

5° TROFEO ENOTECA WHY NOT

5° Trofeo 5° Trofeo

AL TERMINE DELLA MANIFESTAZIONE PASTA PARTY E PREMIAZIONI AI CLUB CON ALMENO 6 PARTECIPANTI

6 a prova 26o Trofeo Cicloturistico Regionale Credito Cooperativo

Sistiana - 22 Settembre 2019 Ritrovo dei concorrenti dalle ore 7,30 alle ore 8,30Regionale località SistianaCredito - Campo Sportivo Visogliano 4ª prova 28° Trofeo Cicloturistico Cooperativo Partenza alle ore 8,45 5ª prova Campionato Regionale Ciclosportivo di Mediofondo Arrivo previsto per le ore 12,15 in località Sistiana - Campo Sportivo Visogliano

Ritrovo dei concorrenti dalle ore 7,30 alle ore 8,30 località Sistiana Punteggio valido solo per la classifica finale del Trofeo Campo Sportivo alle ore 8,45 1 Punto ai ciclisti del Visogliano FVG - 1,5 Punti-aiPartenza ciclisti di altra provenienza Arrivo previsto per le ore 12,15 in località Sistiana - Campo Sportivo ITINERARIO Visogliano - Campo Distanza totaleVisogliano km. 93 - Sistiana - S.S. 14 Sportivo

(strada Costiera) - Rive - Passeggio S. Andrea - Campi Elisi - Via Svevo - Via Baiamonti - Strada Vecchia dell’Istria - Via Flavia Via della Rosandra - Bagnoli della Campo-Sportivo Visogliano - Sistiana - S.S. 14 Rosandra (strada Mocco’ - ristoro - Padriciano - Trebiciano Costiera)- -Basovizza Rive - Passeggio S. Andrea - Campi Elisi - Via - Opicina - Zolla - Rupingrande - Borgo Grotta GiganSvevo - Via Baiamonti - Strada Vecchia dell’Istria - Via te - Rupinpiccolo - Sgonico - Sales - Samatorza - Baita Flavia - Via della Rosandra - Bagnoli della Rosandra - Gabrovizza - Campo Sacro - S. Croce - Bristie - PreMocco’ - Basovizza - ristoro - Padriciano - Trebiciano cenico - Malchina - Ceroglie - Sistiana Campo Sportivo - Opicina - Zolla - Rupingrande - Borgo Grotta GiganVisogliano. te - Rupinpiccolo - Sgonico - Sales - Samatorza - Baita TremilaSport+Distanza | 18 09 totale | 2019km. | 3182 - Gabrovizza - Campo Sacro - S. Croce - Bristie - Precenico - Malchina - Ceroglie - Sistiana Campo Sportivo Visogliano.

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Distanza totale km. 82


VOLLEY

SERIE B2

RIZZI, TANTA VOGLIA DI STUPIRE

Per la prima volta nella sua storia la formazione udinese disputerà il campionato di B2 femminile. Confermata buona parte del gruppo dello scorso anno con gli innesti importanti di De Kunovich, Snidero, Moretti e Fabris

S

arà la prima volta in Serie B2 per il Rizzi Volley-Udine del presidente Gainfranco Ingenito. Per ripartire, dopo l’acquisto dei diritti, la società disponeva di una base solida, che aveva sfiorato la promozione diretta. In cabina di regia Noemi Franzolini, libero Camilla Tamborrino, schiacciatore d’ordine Martina Borsi, Laura

Manias a schiacciare da posto 2, Giulia Toffoli e Greta Tonizzo a presidiare il centro rete. A questo manipolo si sono aggiunte due ragazze di scuola Chions, la palleggiatrice Dalila Moretti e la schiacciatrice Giorgia Fabris, reduci dalle esperienze rispettivamente a Cordenons in Serie C e a Est Volley in B2. Sempre dall’Est Volley, ma è un gradito ritorno è tornata alla

BEACH VOLLEY

A BIBIONE TORNA LA MIZUNO MARATHON La Mizuno Beach Volley Marathon apre e chiude ogni anno la stagione estiva degli appassionati di beach volley provenienti da ogni parte del mondo con due edizioni, a maggio e settembre: richiamo per migliaia di beacher che vivono l’evento come un’esperienza unica. Il prossimo appuntamento è fissato per questo fine settimana a Bibione. Alla Mizuno Beach Volley Marathon l’atmosfera è magica: migliaia di giocatori suddivisi nelle diverse

32 | 18 09 2019 | TremilaSport+

categorie di gioco 2×2 maschile e femminile, 3×3 maschile e femminile, 4×4 misto. Tutti ambiscono ad aggiudicarsi un montepremi che, complessivamente, raggiunge i 35.000 euro. La gara è un crescendo di sana competizione tra atleti di ogni livello di gioco, un’aggregazione di campioni internazionali e di semplici amatori che rende la Mizuno Beach Volley Marathon uno spettacolo davvero speciale.

base la schiacciatrice Beatrice Snidero che lo scorso anno ha giocato anche con la talentuosa centrale del 2002 Anna Degano. Acquisto importante per lo spot di opposto: in arrivo la bellunese Gloria De Kunovich, classe ’89, con ampia esperienza di categoria a Cormons, Spezzano, Casale Monferrato, Trento, Torre Annunziata, Montecchio, Palermo e negli ultimi due anni a Reggio Emilia dove è risultata uno degli attaccanti più positivi del girone. Soddisfatto il direttore tecnico Giancarlo Snidero “La scelta di acquisire i diritti è una conseguenza dell’ottimo campionati di C dello scorso anno, che ci ha portato a disputare la finale dei play off promozione. L’abbiamo persa, ma abbiamo constatato che avevamo ottenuto un ottimo risultato di crescita tecnica delle ragazze. Considerando che abbiamo un settore giovanile molto attivo e in continua crescita, abbiamo ritenuto di dare un ulteriore strumento di crescita, adeguato a quelle atlete che mostrano possibilità maggiori rispetto a

Snidero: “Ora possiamo proporre a ciascuna atleta un percorso adatto al proprio livello” quelle di una Serie C. Quindi, attraverso un percorso che comprende tutte le categorie giovanili dal Minivolley all’U18 e tutta la scala dei campionati senior dalla seconda divisione alla B2, possiamo proporre a ciascuna atleta un percorso adeguato che permette a tutte di giocare al proprio livello di pallavolo. Tutto questo restando all’interno della società che le ha cresciute, senza cercare avventure in altri lidi”.


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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA CICLISMO

A CHAMPOUSSIN IL 55° GIRO FVG La manifestazione, quest’anno organizzata dalla Libertas Ceresetto, ha visto il portacolori della Chambery Cyclisme Formation prevalere dopo la quarta tappa conclusa a San Daniele del Friuli ■ E’ il francese Clément Champoussin, portacolori della Chambery Cyclisme Formation, il re del 55° Giro ciclistico internazionale della Regione Friuli Venezia Giulia per under 23 ed élite che ha vissuto, a San Daniele del Friuli, la sua quarta, straordinaria tappa. Gli atleti, reduci dalle fatiche dei primi tre giorni e, soprattutto, dalla pioggia e dagli sforzi

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PER MATTIA BAIS LA MAGLIA VERDE DI MIGLIOR SCALATORE

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fatti nella giornata precedente, con le salite a Porzus, Castelmonte e San Floriano nelle gambe, hanno offerto uno spettacolo tecnico ed atletico di alto livello. Alta velocità, generosi e coraggiosi tentativi di fuga, attacchi a viso aperto dei primi della graduatoria: la Forgaria – San Daniele, di 145 chilometri, resa dura dalla salita di prima categoria al monte di Ragogna, a 12 chilometri dall’arrivo in piazza Duomo, ha dato modo a Champoussin di dimostrare tutto il proprio valore. Una maglia gialla che attacca sull’ultima salita e va a vincere anche la tappa conclusiva consolidando il proprio primato è segnale di classe assoluta. Il francese ha meritato la vittoria del Giro per come ha condotto la corsa, sin dalla crono-squadre di mercoledì a Martignacco. Alle spalle del corridore della Chambery, si sono piazzati nell’ordine il polacco Szymon Tracz (CCC), il colombiano Einer Rubio Reyes (Aran) e lo straordinario Mattia Bais,

Il trionfo di Champoussin (Foto Bolgan) atleta del Cycling Team Friuli, che ha provato fino all’ultimo a regalare ai tifosi di casa quel

successo che pareva già cosa fatta nella tappa precedente, la Pordenone – Gorizia, quando

però il giovane trentino s’era fatto riprendere a un chilometro dall’arrivo. Anche sulle rampe del monte di Ragogna, Bais ha animato la testa della corsa, provando l’allungo sul gruppo dei migliori, ma Champoussin, ancora una volta, non ha lasciato scampo. Il francese, oltre alla maglia gialla, ha vestito anche la maglia blu della classifica a punti, mentre Mattia Bais ha conquistato la maglia verde di miglior scalatore, lo sloveno Matic Groselj (Ljubljana Gusto Santic) ha vestito la maglia rossa di leader dei traguardi volanti e infine Kevin Colleoni, secondo anno della Biesse Carrera si è portato a casa la maglia bianca di leader dei più giovani.

DANZA

SENSUAL DANCE FIT ARRIVA A PORDENONE ■ Arriva in esclusiva a Pordenone Sensual Dance Fit, a cura della Latin Love Libertas. Il percorso, dedicato a tutte le donne, e ideato con passione direttamente dalla mitica Carolyn Smith, partirà lunedì 23 settembre presso la sede dell’associazione in via Interna 16/B, con l’insegnante certificata SDF Elisa Santarossa. «Sono una donna, prima di tutto!» è il motto della Sensual Dance Fit, che si propone attraverso la danza e non solo di risvegliare in tutte le donne l’amor proprio fin troppo spesso messo da parte. Questa nuova fantastica avventura tutta al femminile intende stimolare

il potenziale di ogni donna, in modo da renderla pienamente realizzata. È possibile accedere al corso esclusivamente partecipando alle serate di presentazione. Le prime due si terranno sempre presso la sede Latin Love martedì 17 settembre alle ore 21.00 e giovedì 19 alla stessa ora. I posti sono limitati, quindi è necessaria la prenotazione per non lasciarsi sfuggire questa fantastica occasione di dare uno slancio in più alla propria vita. Per maggiori informazioni: 347 8737391 Manuela; 328 2066798 Elisa.

UDINE | TRIESTE | PA


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA BASKET

VELLA: “CI TOGLIEREMO SODDISFAZIONI” La play/guardia della Delser Udine fiduciosa sulla nuova stagione della formazione cittadina, impegnata nel prossimo campionato di Serie A2 femminile: “Il gruppo è unito, possiamo fare strada” ■ Partita stagionale per la Delser Udine che ha affrontato in amichevole le Giants Marghera. L’incontro ha visto come protagoniste due squadre nel pieno della preparazione atletica di pre-campionato e per questo motivo non si è data molta importanza al risultato finale della partita, resettando il punteggio ad ogni fine quarto. L’obiettivo principale per lo staff tecnico della Delser era quello di capire da questo match come le giocatrici reagissero, da un punto di vista fisico, ai carichi di lavoro impartiti durante il lavoro settimanale. In aggiunta, il coach Alberto Matassini ha potuto testare l’efficacia della squadra nell’applicare, durante la partita, le prime impostazioni tattiche provate in allenamento e quindi avere nuove indicazioni su come indirizzare il lavoro sportivo in vista del campionato. In questo match sono scese in campo Vicenzotti, Rainis, Vella, Ianezic, Turel, Ivas, Sturma, Seye, Bric, Zanelli, Vente e Lizzi. Le altre, incluse le giocatrici che da poco hanno subito infortuni, sono rimaste in panchina. Da notare gli esordi di Liga Vente, che ha dimostrato di essere un ottimo punto di rifermento sotto le plance, e di Anna Turel, che ha fatto intuire in alcune realizzazioni offensive il talento che da qui in avanti toccherà a lei esprimere al meglio. Elena Vella, play/guardia alla seconda stagione in casa Delser, suona la carica per la prosecuzione della stagione: “Il gruppo lo trovo omogeneo, pulito e leale. Penso che con il giusto sacrificio insieme possiamo fare molta strada. La squadra, pur essendo par-

zialmente nuova nello staff e nei suoi componenti, ha dimostrato di essere unita nei momenti di difficoltà; il coach ci dava obbiettivi precisi che noi provavamo a raggiungere. L’unica pecca al momento sono le giocatrici che stanno recuperando dagli infortuni. Contiamo infatti che Ceccarelli, Da Pozzo e Pontoni rientrino presto perché sono forti e ci

BLASIGH E BRAIDA CONVOCATE IN HIGH SCHOOL BASKET LAB servono. Per ora queste ultime si stanno impegnando molto durante le sedute di allenamento”. Intanto, Valentina Braida e Vittoria Blasigh, entrambe giocatrici del settore giovanile della Libertas Basket School Udine, vivranno in questa stagione sportiva 2019/20 un’esperienza di pallacanestro e di vita davvero unica.

DOVA | MILANO | PRATO

Le due ragazze prenderanno infatti parte all’High School Basket Lab, un progetto avviato lo scorso anno dalla FIP che ha l’obiettivo di far maturare i migliori prospetti del basket femminile nazionale e che prevede per le atlete che vi partecipano un soggiorno collegiale permanente di dieci mesi presso il centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti” di Roma. Le cestiste saranno allenate e seguite da uno staff tecnico federale e, nel contempo, porteranno avanti i loro studi presso il Convitto Nazionale “Vittorio Emanuele II”, un liceo scientifico ad indirizzo sportivo promosso dal CONI, oppure in altre scuole superiori a loro scelta. Ad essere state convocate dalla FIP sono state in tutto quattordici cestiste, quasi tutte nate nel 2003 o nel 2004, le quali si sono presentate a Roma il 12 settembre per il primo raduno della squadra. Per Valentina è già il secondo

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE Blasigh e Braida anno di partecipazione a questa iniziativa, mentre Vittoria è alla prima esperienza. Nell’ultima stagione la selezione dell’High School ha preso parte al campionato under 18 regionale del Lazio classificandosi al secondo posto e aggiudicandosi l’accesso alla fase interzonale, quest’ultima poi conclusa con una vittoria e cinque sconfitte. Quest’anno la formazione è stata iscritta al campionato di A2 nel Girone Sud, stessa serie, ma girone diverso rispetto a quello della Delser.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA JUDO

MAURI E CESTER DECIMI IN COREA La trasferta coreana a Chunju per i Campionati del Mondo 2019 ha lasciato la coppia friulana al 5° posto di poule che corrisponde ad un 10° posto finale ■ Davide Mauri (in coppia con Massimo Cester dello Skorpion Pordenone) non ce l’ha fatta a ribadire la medaglia di bronzo conquistata ai Campionati del Mondo 2018 a Cancun (Messico): la trasferta coreana a Chunju per i Campionati del Mondo 2019 ha lasciato la coppia friulana al 5° posto di poule che corrisponde ad un 10° posto finale. “Speravamo di entrare in finale – ha detto Mauri – ma il differenziale nel giudizio nelle due poule non è stato certo a nostro vantaggio. L’esperienza mondiale però lascia un segno: Messico e

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Corea rimarranno un ricordo sportivo indelebile”. Anche coach Stefano Stefanel ha commentato: “Anch’io speravo in un risultato migliore, ma anche così è comunque un passaggio importante per il Judo Kuroki. D’altronde se ai Mondiali piovessero medaglie ogni anno non sarebbero Mondiali veri”. Davide Mauri è stato premiato insieme a Gino Gianmarco Stefanel, Fabio Polo e Marika Sato a Gemona del Friuli nell’ambito delle premiazioni regionali di Regione e Coni per i risultati 2018. “Il 2018 è andato meglio del 2019: questo è un fatto – ha detto il Presidente Giuliano Casco – adesso però dobbiamo pensare ai Campionati Italiani e alla Coppa Italia e rimandare la nostra attenzione internazionale al 2020”. Mentre Mauri era in Korea del Sud l’attività del Judo Kuroki non ha conosciuto sosta. Iacopo Bardus e Francesco Nocent (atleta ancora in forza allo Sport Team Udine fino a dicembre, ma seguito dal Judo Kuroki) hanno ottenuto il bronzo e l’argento nel Malta Open. Ospiti di Denis Braidotti, che aveva portato la Nazionale Maltese a Tarcento in agosto, i due cadetti hanno potuto fare una bella esperienza internazionale e ottenere una bella medaglia “mediterranea”. Nel Circuito Estivo Libertas ottime prestazioni dei tarcentini. Nella 9° Coppa Bianchi e Rossi a Tamai di Brugnera giornata campale per Anna Coradazzi, esordiente di ferro che ha combattuto a tutto campo. Risultati eccellenti nella gara individuale con i primi posti

di Denis Pezzetta e Daniel Clocchiatti tra gli esordienti, di Gino Gianmarco Stefanel e Alessio Marini tra i senior; le medaglie d’argento per Giacomo Cugini, Boris Gubiani, le medaglie di bronzo di Gianluca Tieppo, Giulia-

STEFANEL: “LE GARE CHIAVE SARANNO A OTTOBRE E NOVEMBRE” no Casco e Alberto Bertossi. Piazzate Anna Coradazzi e Aurora Selenati. La gara a squadre (Team Event misto maschile e femminile) ha visto invece prevalere il Tamai per 4 a 1 sul Judo Kuroki. Prestazione ottima dei tarcentini anche nella 6° Me Waza Cup a Pordenone, organizzata dalla Polisportiva Villanova: primo posto

di Gino Gianmarco Stefanel, secondo posto per Gianluca Tieppo e terzo posto per Iacopo Bardus, Marco Orlando e Alberto Bertossi. Il Circuito Estivo numero 30 è stato vinto con una giornata di anticipo da Gino Gianmarco Stefanel nella classe Assoluti, mentre le due classifiche per cadetti e juniores daranno i loro responsi definitivi a Tarcento sabato 21 settembre (Rossit-Bardus in lotta per la classifica cadetti, Zilioli-Orlando per quella juniores). “Test estivi ma importanti – ha detto coach Stefanel – ma gare alla fine impegnative perché il judo all’estero non è mai fermo. Adesso a settembre impegni di minor valore prima delle gare chiave dell’anno di ottobre e novembre.”

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA DIFESA PERSONALE

RIPARTONO I CORSI DELLA NAKAYAMA Grandi e piccini sono quindi chiamati a raccolta nelle palestre di Artegna e Tarcento per seguire i corsi, ricchi di novità ■ La Libertas M. Nakayama Shotokan Karate-do è pronta a ripartire. Grandi e piccini sono quindi chiamati a raccolta nelle palestre di Artegna e Tarcento per seguire i corsi, ricchi di novità. Innanzitutto, entrerà a far parte della squadra Giorgio Mignossi che seguirà i corsi insieme all’istruttore Fulvio Vidoni. Ad Artegna, il corso di sicu-

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QUAGLIA: “LAVOREREMO A BENEFICIO DEI GIOVANI ATLETI” rezza personale sarà dedicato principalmente alle ragazze che vanno alle scuole superiori. È in calendario tutti i lunedì dalle 20.00 alle 21.00. Saranno trattate tecniche e strategie per

Ex Village in via di Fagnà. Qui sarà possibile assistere alla presentazione del corso sabato 5 ottobre. Inoltre, sempre a Tarcento, partirà il corso dedicato ai bambini dai 4 anni, il sabato. Ad Artegna sarà dalle 14.00 alle 15.00, a Tarcento dalle 16.00. Proseguono poi i corsi di karate, divisi per fasce d’età. Ad Artegna lunedì e mercoledì dalle 18.00 in poi); a Tarcento il giovedì dalle 18.00, il sabato dalle 17.00. Tutti i corsi prevedono un periodo di prova gratuita. Per maggiori informazioni, contattare l’istruttore Fulvio Vidoni al 346 61 11 820, oppure alla mail fulvio.artegna@gmail.com; o anche sui social cercando Karate Nakayama Artegna.

Giorgio Magnossi tra le new entry della società difendersi da tutte le situazioni di pericolo, ed anche dal bullismo. A Tarcento invece si terrà

il corso di difesa personale femminile (per tutte le età), tutti i mercoledì presso la palestra

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KAYAK

LA KAYAKKATA NON SMETTE DI STUPIRE ■ La stagione più che favorevole ha portato i prodi eroi della Kayakkata Libertas a mettersi ancora una volta alla prova con un’uscita per la laguna veneta. Pienamente rispettato il sentimento fondante dell’associazione, che permette ai propri “seguaci” di ammirare le bellezze naturali e non da un punto di vista inusuale, cioè dal kayak. Gli occhi e le anime dei presenti si sono quindi nutriti attraverso gli incantevoli scorci di Torcello, Burano, San Francesco del Deserto e dell’ormai consolidata tappa Venezia. L’itinerario, proposto da una guida esperta, ha previsto la partenza da Campalto con ar-

rivo a Torcello per ammirare il Ponte del Diavolo, che insieme al Ponte Chiodo di Cannaregio, è uno degli ultimi rimasti con le fattezze degli antichi ponti veneziani, senza parapetto. La spedizione è dunque proseguita nella bellissima e coloratissima Burano. Qui la sosta-pranzo e la passeggiata in centro hanno permesso inoltre un nutrimento anche per lo stomaco. Le ultime due ore di navigazione sono trascorse fra il giro a Venezia ed il ritorno a Campalto. Non proprio una passeggiata, dunque, ma un giro impegnativo ed emozionante, che i “kayakkisti-turisti” hanno abbracciato con passione.

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INFORMAZIONI

UTILI AUSTRIA

TARVISIO SLOVENIA

UDINE

PORDENONE

GORIZIA

TRIESTE

L’anello è lungo 32,5 km, di cui il 60% su sterrati e piste forestali, tutti pedalabili, con un dislivello totale di 900 metri. Lo si percorre in circa 3 ore, ma questo tempo è variabile in relazione alle condizioni di allenamento in quanto la salita è impegnativa. È necessaria la mountain bike perché ci sono alcuni tratti su single–track o molto scoscesi e dal fondo irregolare. Il periodo migliore è quello estivo, da giugno a settembre, altrimenti si corre il rischio di trovare neve sulla sella e nelle zone meno soleggiate. È anche conveniente fare il giro di mattina visto che in Val Saisera spesso piove nel pomeriggio e le nuvole si addensano velocemente. Punti di appoggio, come pure fonti d’acqua, si trovano solo a fondovalle quindi conviene partire equipaggiati di viveri e kit per le riparazioni. Non sottovalutare il fattore temperatura in quanto il Rio Freddo si chiama così non a caso.

DAL VAL A VA RIO

UNA PEDA PER SELL

Lunghezza: 32,5 km Dislivello: 900 m Sterrato: 60 % Pedalabilità: 100 % Tempo: circa 3:00 ore Difficoltà: S0/MC+ A CURA DI STEFANO OSSO

L

a Val Saisera è una località molto frequentata dai ciclisti sia per via dei suoi panorami mozzafiato sulle Alpi Giulie che per le sue piste forestali che, se d’inverno sono piste da sci di fondo, d’estate offrono diversi anelli da percorre in mountain–bike. È anche facilmente raggiungibile in auto, treno o bicicletta e nella bella stagione i suoi parcheggi — alcuni a pagamento — sono pieni di auto quasi tutte con un portabici sul tetto o sul portellone posteriore. Molto famosa è anche la faticosissima salita, su strada bianca, al pittoresco villaggio di Lussari, percorsa da frotte di mountain–bikers e sede di una gara che di solito si svolge a fine luglio.Quello che proponiamo in questo numero è invece un giro poco frequentato e che offre una spettacolare alternativa ai percorsi più battuti.Partendo dalla stazione di Ugovizza Valbruna si sale verso l’agriturismo Prati Oitzinger percorrendo prima una pista forestale e poi il sentiero degli Alberi di Risonanza/The Forest Sound Track. Attraversata la strada bianca per Lussari si prosegue verso il rifugio Pellarini ma poco prima di Pian dei Carboneri (teleferica per il Pellarini) si prende la strada forestale a sinistra che sale a Sella Prasnig con

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una pendenza media del 12%. Dopo aver scollinato inizia la ripida discesa, sempre su fondo ghiaioso, verso la valle del Rio Freddo che poi si stempera in una bella stradina che corre a fianco del torrente. Gli ultimi 12 chilometri sono su strada asfaltata e sulla ciclovia FVG 1 Alpe Adria che torna al punto di partenza.Molto interessante il “Fortino degli Amici/Seisera Sperre” che si incontra sulla sinistra al km 3,2. Si tratta di un bunker della grande guerra, riadattato e agibile, di grande suggestione. Una torcia è molto utile nel caso si decida di visitarlo.

Curiosità Nella foresta di Tarvisio crescono gli abeti rossi detti “di risonanza” perché forniscono un legno molto pregiato particolarmente indicato per la costruzione degli strumenti a corda. Si tratta di alberi vecchi oltre 150 anni, usati da secoli dai liutai per la costruzioni di violini, viole, violoncelli, organi e pianoforti. Anche Antonio Stradivari e altri maestri del Seicento e Settecento, quali i Guarnieri e gli Amati, si servivano di questi legni per le loro preziose creazioni. Il sentiero tabellato “The Forest Sound Track” parte da Valbruna per arrivare al cospetto di questi giganti verdi.


DAL SATELLITE

LLA SAISERA AL DI FREDDO

Il giro è dettagliatamente descritto su https:// www.natisoneinbici. it/wp/?p=271 con anche la traccia per il GPS. La mappa è su https://www.bikemap. net/en/r/5239071 e come cartografia c’è la mappa Tabacco 1:25.000 foglio “019 – Alpi Giulie Orientali | Tarvisiano”.

ALATA PASSANDO LA PRASNIG

DESCRIZIONE GIRO Dalla stazione di Ugovizza Valbruna si risale brevemente la ciclovia Alpe Adria per svoltare a destra subito dopo la ex stazione di Valbruna Lussari. Dopo qualche centinaio di metri si imbocca a sinistra la pista forestale che diventa un sentiero (indicazioni “The Forest Sound Track”) che raggiunge l’agriturismo Prati Oitzinger. Si prosegue in direzione del rifugio Pellarini e prima della teleferica di Pian dei Carboneri si prende a sinistra la strada bianca che sale a Sella Prasnig. Una volta raggiunta la sella, si prosegue continuando a salire dolcemente per qualche centinaio di metri sul fianco orientale delle Cime delle Rondini, per poi iniziare la discesa a rotta di collo verso il Rio Freddo. A fondovalle si segue il corso del torrente fino al paesino di Riofreddo dove ci si immette a sinistra sulla strada statale 54 scendendo in direzione Tarvisio.

Entrati in Tarvisio Basso si svolta a sinistra su via Vittorio Veneto per poi prendere la prima a destra verso la ex stazione di Tarvisio Città. Inizia quindi il rientro al punto di partenza lungo la ciclovia FVG 1 Alpe Adria, che, passato lo spartiacque della sella di Camporosso, scende veloce alla stazione di Ugovizza Valbruna.

TremilaSport+ | 21 08 2019 | 39


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