n. 07 TremilaSport 17-04-2019

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TUTTO

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GRADI

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w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

VOLLEY

TALMASSONS, LA VITTORIA PIù BELLA

SCI

LISA E LARA, REGINETTE DELLA NEVE pag 30

pag 24

CALCIO SERIE C

PORDENONE, TRE PUNTI PER LA STORIA pag 8

BASKET

ZIO PINO, PALLACANESTRo che include pag 22

MISTER PRAGMATISMO LA RICONFERMA DI IGOR TUDOR SULLA PANCHINA DELL'UDINESE È LEGATA ANCORA ALLE RISULTANZE DEL CAMPIONATO

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TremilaSport+ | 17 04 2019 | 1


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oppure ai Presidenti dei 4 Centri Provinciali:

GORIZIA: Maurizio Degano email: info@kyushoitalia.it

TRIESTE: Livio Lupetin Email: l.lupetin@hotmail.com

PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com

UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


SOMMARIO

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CALCIO

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BASKET Alberto Andriola è il regista della nuova iniziativa di basket inclusivo dedicata all'educatore Alberto Angeli.

38

PATTINAGGIO Il Diamante Fiumicello si è laureato per il secondo anno consecutivo campione d'Italia dei Grandi gruppi.

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9

UDINESE SERIE C: PORDENONE, TRE PUNTI PER FARE LA STORIA DILETTANTI: MAURO PONTISSO, UNA VITA DA DS GIOVANILI: BIG IN ARRIVO AL TORNEO DI SAN GIUSTO

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CALCIO A 5

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CALCIO FEMMINILE

22-23

BASKET

24-29

VOLLEY

30-49

SPORT VARI

RUBRICHE 20 CULTURA 50-53 MONDO LIBERTAS 54-55 ITINERARI MTB

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EDITORIALE

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TALMASSONS, LA VITTORIA PIù BELLA

SCI

LISA E LARA, REGINETTE DELLA NEVE pag 30

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CALCIO SERIE C

PORDENONE, TRE PUNTI PER LA STORIA pag 8

BASKET

ZIO PINO, PALLACANESTRo che include pag 22

MISTER PRAGMATISMO LA RICONFERMA DI IGOR TUDOR SULLA PANCHINA DELL'UDINESE È LEGATA ANCORA ALLE RISULTANZE DEL CAMPIONATO

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Per il Ebasket regionale entusiasmi GIOIE DOLORI NEL RUSH FINALE rinati

T S

empo di vacanze nonTudor per tutti, in primis per il calcio professionistico, e l’Udinese conma Igor è migliorata, anche le altre in fondo alla giàclassifica in preparazione una nuovalastagione che proscorronoinevista per idibianconeri lotta per la inizierà salvezzail contisimo lasciandosi alletecnico spalle croato la delusione europea voluto della nazionale. nuamese senza sosta. E’ al che abbiamo dedicare L’Udinese, con il suo allenatore ha effettuato prime la copertina, con nuovo Ido Cibischino, nelIachini, suo pezzo, a valutareleinsue primis le uscite condifferenze risultati, seppure estivi, a che non entusiasmano d’altra parte non tra l’organico disposizione del terzoe allenatore stagiopromette fuochi ed’artificio un organico sulla di quello dei prenale dell’Udinese quello iniziale messo tra le falsariga mani di Velazquez, che due il patron cedenti risicati campionati e privo fra l’altro ormai della classe di Di Natale. Gino Pozzo aveva creduto d’individuare come il creatore di un nuovo gioco alla Ido Cibischino ha comunque individuatoe nel giovane salvo esterno JanktoTula spagnola, al tempo stesso spettacolare produttivo, poi ceco richiamare possibile sorpresa di stagione, vedremo se la sua profezia si avvererà. E per dor in emergenza. Ogni lettore tragga al proposito le proprie conclusioni. E il basketper regionale è invece di entusiasmi rinati, con Trieste al lo suo enmentre l’Udinese il tempotempo di tirare le somme non è ancora giunto, fanno nesimo campionato di A2 affrontato sulla base dei giovani del proprio vivaio invece altre realtà, come nella pallavolo Talmassons, che raggiunge in A2 feme l’Apu, fresca di promozione, a presentare le proprie prime mosse a livello di minile Martignacco. Nella nostra intervista, la capitana della squadra fucsia, campagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano a Gilda Lombardo, siciliana trapiantata al nord, racconta la propria esperienza conferire sale ad un movimento negli ultimi anni in Friuli un po’ assopito dall’asnel contesto di quella vincente di un paesino friulano che le carte geografiche senza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della nazionali faticano a riportare. E in tema di euforia, anche quella, nel pattinaggio, Snaidero e il direttore sportivo del club triestino, Mario Ghiacci, non vede l’ora, di Fiumicello, che per la seconda volta consecutiva conquista il titolo tricolore. come afferma nella nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. Soddisfazione c’è poi pure nelle parole di Marco Rossi, allenatore del TavagnacMa rimane il nodo relativo ad un palasport Carnera da anni in preda a probleco femminile che ha raggiunto un’anticipata in un ecampionato di serie matiche burocratiche e la cui pratica si provasalvezza ora in fretta furia a chiudere in Avista sempre contrassegnato presenza dei club maschili di unpiù campionato di A2 ledalla cui battute iniziali (e ci professionistici si augura solo quelle), pera sostegno di quelli femminili. Pagine sono poi quelle che abbiamo voluto l’Apu, avranno luogo a Cividale. Comespeciali sempre ci dedichiamo poi ai personaggi e dedicare alle due reginette dello pallavolista sci regionale, Lisa Vittozziche e Lara DellaBianMea, quello di spicco stavolta è la bella Elisa Manzano, la nostra mentre basket Savio, ex play nel di Snaidero, Venezia, ora camarianel Gonano ha Otello scovato in Birmania corso del Gorizia suo giroe del mondo:e una “penna” di ottima qualità, dice ricorda nella propria uno deifarsi campioni che lunga pausa di riflessione, l’atleta friulana, poigalleria deciderà il da dal punto maggiormente hanno impresso il loro marchio nella storia della pallacanestro di vista sportivo, vagliando le offerte che le perverranno. Chi non vorrebbe friulana, il compianto Claudio Malagoli, arancione dal ’70mese al ’76per e prematuraseguire l’esempio di Elisa, staccando la spina per qualche ricaricarsi? mente scomparso nella a solisua 37 anni a causalasciando di un incidente stradale. Sono anche Immedesimiamoci esperienza, spazio all’immaginazione. questi momenti-revival che ci piace proporre, certo, anche perché convinti che, Il Direttore come dice il saggio, non esistano presente e futuro senza il passato, nello sport come nella vita. Edi Fabris

Il Direttore Edi Fabris

ma agga azziin nee m

www.tremilasport.com facebook.com/tremila.sport @TremilasportWeb

DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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CALCIOUDINESE L'ANALISI

TUDOR, LA VOLTA BUONA? ALTERNATIVA ANDREAZZOLI di IDO CIBISCHINO

C

e la caveremo anche quest’anno. Ancor prima di aver incassato i tre punti (vedrete che alla fine risulteranno decisivi) della bellissima e sofferta vittoria sull’Empoli - vittoria trasudante Argentina per il determinante apporto di De Paul e per l’incredibile sgambata da ballerino con cui Musso ha conservato il vantaggio - ero giunto alla conclusione che doveva finire bene. E che finirà bene. Se volete, anche per il modo in cui l’Udinese si è presentata a Roma in casa della Lupa, messa in soggezione nel primo tempo e alla fine beneficiata di un errore individuale, la dormita di Samir sul taglio prevedibile di Dzeko.

La salvezza è ancora da conquistare ma l’Udinese è meglio attrezzata delle concorrenti per raggiungerla. Il tecnico croato si sta meritando la conferma

pure tenendo conto delle perdite di Behrami e del lungodegente Barak, ce n’è abbastanza per permettere a Igor Tudor spazi di manovra negati ai predecessori: con tre cambi ribalti l’assetto e spesso anche il risultato se i subentranti sono di spessore e con la testa a posto.

piede. Tutto ciò per l’impossibilità di organizzare un gioco offensivo manovrato per l’assenza di riferimenti, anzitutto un attaccante centrale degno di tale nome. Tanto peggio quando è vistosamente calato il rendimento di De Paul, distratto dalle sirene del mercato. I rinforzi (Okaka, Zeegelaar,

Le proiezioni per la prossima stagione: Okaka e D’Alessandro da prendere, Musso e Pussetto da confermare, servirà un affidabile perno centrale

una stagione? Sorprese, un anno fa, all’indomani della salvezza a quota 40 (7 punti nelle ultime quattro partite), la mancata conferma a vantaggio della scommessa Velazquez. Come finirà stavolta lo diranno ovviamente la salvezza, il modo in cui l’Udinese la conquisterà, i giocatori esposti in vetrina. Oggi come oggi, tutto lascia supporre che Gino Pozzo lo rimanderà in pista nella prossima stagione: è il pensiero dominante anche tra la tifoseria, che di Tudor si fida. Ma, si sa, le valutazioni del club abbracciano un orizzonte che va oltre la simpatia e l’evidenza esterna. Nel caso di una nuova separazione, mi permetto di avanzare una candidatura suggerita dall’estetica,

Con i connazionali argentini De Paul e Pussetto, il portiere Musso è tra i punti forti dell'Udinese che sta lottando per confermare la permanenza in serie A.

Trattasi non di fede o di speranza; è realismo, valutazione di pesi e misure in lizza nella corsa salvezza. Basta scorrere la distinta delle formazioni dell’ultimo periodo. A parità di motivazioni, quale altra squadra tra quelle che lottano per restare in categoria, comprese quelle che stanno immediatamente sopra la zona bollente, può disporre di un panchina così ampia e sovrapponibile alla lista titolare come quella dell’Udinese? Nomi: Badu, Ingelsson, Pussetto, Sandro, Ter Avest, D’Alessandro o Zeegelaar, più il risanato Teodorczyk e il granatiere Nuytinck prossimo al rientro... Sia 6 | 17 04 2019 | TremilaSport+

Possibilità e agi che a suo tempo non ebbe il povero Velazquez, mandato allo sbaraglio con un unico attaccante (Lasagna) e anche quello poco funzionale al disegno tattico, più l’inadeguato Vizeu come rincalzo; con giovani (Mandragora e Pussetto) da inquadrare in ruoli chiave; senza surrogati plausibili per i “caduti” Teo e Barak; e il solo De Paul a dare una vaga idea del leader. A Davide Nicola, adrenalinico e perennemente in ansia da responsabilità, si è addebitato un eccesso di difensivismo: squadra bassa, rinunciataria, i destini affidati a catenaccio e contro-

De Maio) gli sono arrivati a gennaio, però gente cui bisognava togliere la ruggine. Ha cominciato il lavoro, l’esonero non gli ha permesso di portarlo a termine. Con la rosa di oggi, e la ritrovata compattezza dell’ambiente, se la sarebbe cavata anche Nicola. Di certo ce la farà Tudor, personaggio autorevole per solida professionalità e lucido per le certezze che gli derivano dalle risposte da subito avute dai giocatori. C’è attesa e curiosità attorno al tecnico di Spalato: uomo da emergenze, da ultimo segmento? Oppure allenatore anche capace di impostare

dal bellissimo gioco che esprime la sua squadra, l’Empoli. Parlo di Aurelio Andreazzoli, che tra l’altro conosce bene la piazza friulana per essere stato il vice di Spalletti dal 2003 al 2005 a Udine. Ha 65 anni: troppo vecchio? Che sia saggio, esperto e carismatico non v’è dubbio. Ma avrà voglia ed energie per mettersi in gioco in un ambiente particolare e spesso surriscaldato come quello bianconero? Sia Tudor o chi per lui, resta chiaro che, per rimettere l’Udinese nel circuito della media-alta classifica, dovranno essere mantenuti alcuni giocatori ben individuati: Musso,


UDINESECALCIO

L’ENIGMATICO SASSUOLO SABATO PER L’UDINESE

Occhio a Matri, dai Kevin...

Ekong, Larsen (lo vedo capitano), Pussetto, D’Alessandro (è in prestito dall’Atalanta), Mandragora e sopratutto Stefano Okaka attorno al quale costruire il gioco offensivo. In prestito dal Watford, per Okaka varrebbe la pena fare un sacrificio anche per l’ingaggio. Mettendo in conto l’auspicabile recupero di Barak e posto che i frequenti scricchiolii non rendono affidabili Behami e Sandro,

al consolidamento della spina dorsale mancherebbe il più volte invocato perno centrale, il centrocampista che fa girare la manovra di mezzo. Il tutto, accentuando la componente italiana, da finanziare con le rate del fenomenale Alex Meret e di Jankto, con gli introiti del tanti prestiti, e con i 22-25 milioni della cessione ormai inevitabile di Rodrigo De Paul. Visto da fuori, non sembra difficile.

OKAKA Stefano Okaka permette all'Udinese di orchestrare un buon gioco d'attacco.

Gli almanacchi della stagione riporteranno che alla tredicesima di ritorno la Spal ha abbattuto la fortezza volante Juventus, magari senza spiegare che quella era una Juve-3 per esigenze di Champions. E senza sottolineare che il risultato, salvifico per i ferraresi, ha inquinato la lotta salvezza. Bravi loro, comunque, ad approfittare. Come già aveva fatto - sempre in atmosfere Champions - il Genoa, e per contro non aveva fatto l’Udinese di Nicola che, impaurita soltanto dal nome, a Torino era andata incontro alla disfatta. Oltre alla Spal, nell’ultimo turno fanno punti il Bologna e sopratutto l’Empoli dato per sicuro perdente a Bergamo e invece capace, grazie alla sagacia tattica di Andreazzoli, di imbrigliare il gioco offensivo e le bocche da fuoco atalantine. Non c’è tregua, si gioca alla morte, si viaggia sul filo del rasoio. E in questo clima l’Udinese di Tudor è chiamata sabato a un alto incrocio senza semaforo. Il tecnico croato ha ben guidato i bianconeri nelle delicate partite casalinghe vinte contro Genoa ed Empoli, avversari meglio decifrabili di questo Sassuolo che è squadra un tantino strana, ondivaga, umorale. Ma gioca quasi sempre bene, in stile sacchiano, anche se raccoglie meno di quanto semina per l’assenza di stoccatori specializzati. Ma diciamolo piano perchè nel 4-3-3 di De Zerbi compare spesso un certo Alessandro Matri che ha cambiato dieci maglie mantenendo però come costante l’antipatia per il bianconero friulano che trafigge con puntualità. All’andata, tuttavia, l’ingresso di Matri in aggiunta a Berardi, Babacar e Djuricic non sortì effetti davanti al catenaccione (sontuoso Nuytinck) organizzato da Nicola che con lo 0-0 conquistava il quarto punto della sua gestione dopo la vittoria sulla Roma all’esordio. S’è rimesso in linea il Sassuolo reduce dalla crisetta di metà marzo: dopo le sconfitte interna con la Samp (3-5) e di Bologna (2-1) De Zerbi ha preteso un bagno di umiltà, subito premiato dalla goleada sul Chievo e i pareggi con Lazio e Parma. E’ dunque una squadra in salute quella che arriva in Friuli, che l’Udinese difficilmente riuscirà a eguagliare sul piano del gioco che si snoda su schemio collaudatissimi, ma domabile con la forza di volontà e la superiore motivazione. Può essere la partita giusta per Lasagna: Kevin (finora 6 gol, un anno fa erano 9), che beneficia della presenza di Okaka, sta aggiungendo consistenza alle sue prestazioni. Ma non è ancora quello che dovrebbe essere. Basterebbe metterci un po’ di cattiveria. (i.c.)

NON È RAZZISMO, I CALCIATORI IMPARINO IL RISPETTO Ci vuole poco, nel calcio attuale, a scatenare casi e putiferi per ogni nonnulla, cavalcando la tigre del clamore ad ogni costo pur di fare notizia e parlarne a proposito e a sproposito riempiendo colonne di giornale e soprattutto l’etere. Ultimo quello del presunto razzismo cagliaritano ai danni del giovane attaccante juventino Kean, italiano di origine africana, di pelle nera, che improvvidamente, dopo aver realizzato il gol del 2-0 a pochi minuti dal termine a Cagliari contro i rossoblù è andato a mettersi in posa e a esultare proprio sotto la curva dei delusi tifosi di casa. Il risultato è stato quello di vedersi piovere addosso di tutto oltre agli ululati dei supporters del Cagliari, accusati a quel punto di razzismo. Ma si sarebbe trattato di

una reazione non proprio amichevole anche nei confronti di un biondo-occhi azzurri come Bernardeschi, ha osservato acutamente qualcuno, se avesse sbeffeggiato a quel modo la tifoseria avversaria. La levata di scudi dei giocatori di colore, da Matuidi all’ex juventino Thuram, naturalmente non è mancata ma a stemperarla ci hanno pensato due allenatori al di sopra di ogni sospetto come Allegri e Mancini, con il primo a sottolineare come ci voglia rispetto da parte dei giocatori nei confronti degli avversari (“Anche contro l’Udinese – ha evidenziato il tecnico dei campioni d’Italia – Kean aveva irriso gli avversari con alcune giocate”) e il secondo ad anticipare che istruirà il boy azzurro sui comportamenti da tenere

soprattutto a quel livello. Sagge parole che lasciano intendere che in primis i giocatori che si dichiarano vittime di talune reazioni del pubblico dovrebbero capire che certi atteggiamenti, soprattutto in platee di ampia visibilità, vanno lasciati da parte, anche per il buon nome delle società che rappresentano. La Juventus negli ultimi tempi, con anche Ronaldo al centro di polemiche per la volgarità della sua esultanza anti-Atletico Madrid, ne ha saputo qualcosa e dovrebbe al proposito catechizzare i propri tesserati, anche in omaggio al decantato “stile” del quale si è fregiata negli anni di presidenza dell’Avvocato e in tempi recenti caduto spesso clamorosamente in disuso. E.F.

TremilaSport+ | 17 04 2019 | 7


FOCUS

SERIE C

PORDENONE, TRE PUNTI

PER IL PARADISO

In riva al Noncello si vive in bilico tra realismo e scaramanzia. C’è chi tiene i piedi ancorati saldamente a terra come il tecnico Tesser, e chi invece già sogna una promozione pasquale come il presidente Lovisa

Tesser: “Contro il Gubbio dobbiamo giocare con altissima concentrazione quanto creato. L’importante era trovare i 3 punti, dimostrando anche di stare bene. Siamo contenti, ma non siamo ancora arrivati. A Gubbio servirà una grande prestazione. Finché la matematica non ci darà certezze dobbiamo continuare a rimanere sul pezzo”. “Il Gubbio è una squadra importante, dovremo essere bravi a tenere alta la concentrazione – continua Tesser -. Grande prova di tutta la squadra. Ciurria ha fatto molto bene, pur senza trovare il gol, con grandi giocate e due assist. Sicuramente la sua

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migliore prova da trequartista. Misuraca ci dà determinate garanzie a centrocampo e col Teramo si è visto. È stato assente a lungo, quasi due mesi, e questa è la sua prima “vera” partita dopo l’infortunio, e l’ha giocata alla grande. Il debutto di Nardini e l’ingresso in campo di Cotali sono

un premio, anche perché durante la settimana si impegnano alla grande. Grazie anche a Germinale: volevo farlo entrare ma è stato lui a lasciare spazio ad entrambi i ragazzi”. Chi vuole regalare nella colomba dei tifosi già sabato il sogno Serie B è il presidente Mauro Lovisa: “Giocare sapendo il risultato della diretta avversaria non era facile, e chi ha giocato a calcio lo sa. I ragazzi volevano a tutti i costi la vittoria e hanno interpretato la gara alla grande. Si sentiva anche in spogliatoio una grandissima voglia di fare bene. Ora pensiamo a chiudere la pratica: sarebbe fantastico festeggiare già sabato prossimo. L’impresa che stiamo facendo è incredibile, pazzesco che possa arrivare nell’anno del centenario. Manca un solo step, andiamo a prenderci questo risultato”. Contento della vittoria e della sua

prova personale Patrick Ciurria: “Siamo stati bravi a fare male al Teramo, ma soprattutto a chiuderla. Non era facile, loro attraversavano un periodo positivo, siamo stati bravi noi. Pensiamo ad allenarci giorno dopo giorno, sabato ci giochiamo una partita fondamentale, siamo un gruppo fantastico. Quest’anno credo di essere cresciuto molto. Il mister mi ha dato fiducia, mi ha provato in diversi ruoli e io credo di aver ripagato questa fiducia in campo”. Felice per il gol Simone Magnaghi: “Mi mancava il gol, c’è ancora rammarico per la traversa di Ravenna. Finalmente ho segnato, sono contento, anche se la squadra e i 3 punti vengono sempre al primo posto. È stato sicuramente il primo tempo migliore giocato da quando sono qui a Pordenone. Adesso siamo a 3 punti dal sogno, che oggi è un obiettivo concreto, ma adesso testa al Gubbio.”

Foto Antonio Ros-Pordenone Calcio

P

ordenone ad un passo dal Paradiso. Mancano infatti solo 3 punti ai neroverdi per centrare una storica ed incredibile impresa chiamata Serie B. Il successo per 4-0 sul Teramo tiene distanti sia Triestina che Feralpi Salò, e il traguardo potrebbe essere già tagliato sabato nel match contro il Gubbio. C’è una giusta dose di scaramanzia nelle parole del tecnico Attilio Tesser, condottiero straordinario di una truppa dimostratasi fin qui inossidabile: “L’approccio alla gara è stato decisamente positivo e non era semplice. La vittoria ci mancava, abbiamo fatto un ottimo primo tempo, gestendo bene


GIOVANILI

IL TORNEO

BIG IN ARRIVO PER IL “TORNEO SAN GIUSTO” Trieste in fermento per l’edizione numero 23 dell’ormai storica kermesse che vede il San Luigi in prima linea. In gara Genoa, Udinese, Juventus, Rjieka, Lokomotiva Zagreb, Sturm Graz e Gorica

F

ervono a San Luigi i preparativi per la XXVIII edizione del Torneo Internazionale “Città di San Giusto” riservato alla categoria U14, che vedrà la partecipazione di otto squadre provenienti da Italia, Austria, Croazia e Slovenia.

L’appuntamento è fissato per i giorni sabato 4 e domenica 5 maggio In 27 anni di Memorial Cociani, questa la denominazione del torneo fino allo scorso anno, sono state ospitate alcune delle squadre più blasonate del panorama italiano, che hanno potuto confrontarsi con realtà importanti del calcio dell’est e austriaco. A contendersi il successo finale oltre alla società organizzatrice San Luigi

La Juventus campione in carica Calcio, unica formazione dilettantistica, anche la Juventus, squadra detentrice del trofeo, il Genoa e l’Udinese, mentre le squadre straniere saranno Lokomotiva Zagreb e Rijeka (Croazia), Gorica (Slovenia) e Sturm Graz (Austria). La macchina organizzativa si è messa in moto già da mesi, per offrire ai partecipanti e non solo tante novità

che consentiranno di seguire il torneo minuto per minuto con la diretta streaming. una pagina Facebook dedicata alla manifestazione e gli aggiornamenti live sul sito sanluigicalcio.it. Il Comitato Organizzatore si augura che possano essere due giorni di crescita sportiva ed umana, in cui i valori dello sport emergano dentro e fuori il rettangolo di gioco, fattore

che da sempre il San Luigi cerca di trasmettere ai suoi tesserati, siano questi atleti, tecnici, dirigenti e genitori. L’appuntamento è quindi fissato per i giorni sabato 4 e domenica 5 maggio, quando sul sintetico di via Felluga a Trieste, si aprirà il sipario su uno dei tornei più prestigiosi a livello giovanile della regione Friuli Venezia Giulia.

LO STAGE

PRO GORIZIA E ATALANTA SEMPRE PIÙ UNITE Un pomeriggio didattico e di ha rappresentato un momento di Si è svolto questo pomeriggio confronto con un professionista crescita personale sia per i tecnici presso lo stadio "E.Bearzot" nell'ambito del settore giovanile che sia per i ragazzi coinvolti. Campagnuzza la giornata formativa dedicata al tema del "Dribbling laterale" condotta dal Prof. Stefano Bonaccorso, responsabile del settore giovanile dell'Atalanta. Hanno preso parte alle dimostrazioni sul campo prima e al confronto in aula poi una ventina di tecnici sia della Pro Gorizia sia appartenenti ad altre società della regione. Coinvolti in questo pomeriggio didattico anche i ragazzi delle categorie Esordienti e Pulcini della società goriziana che

hanno potuto confrontarsi con metodi diversi di allenamento portati dal responsabile bergamasco. Al termine del pomeriggio c'è stata grande soddisfazione da parte di tutti i partecipanti a questo appuntamento che potrebbe essere solamente il primo di una lunga serie. Un appuntamento che s'inserisce infatti nel rapporto di affiliazione tra Atalanta e Pro Gorizia, che dura ormai da tre stagioni, e che punta non solo a coltivare giovani talenti ma anche a formare i tecnici.

TremilaSport+ | 17 04 2019 | 9


CALCIOFOTOGALLERY

PRIMA CATEGORIA B GRIGIONERI RIVOLTO

FOTO VANNI SNIDERO

2-1

10 | 17 04 2019 | TremilaSport+


FOTOGALLERYCALCIO

TremilaSport+ | 17 04 2019 | 11


AI RAGGI X

PRIMA CATEGORIA

MAURO PONTISSO, UNA VITA DA DS

Il direttore sportivo del Rivignano si è ormai guadagnato la fama di essere uno dei più bravi uomini mercato in regione. Ecco svelati alcuni retroscena delle sue trattative di queste ultime stagioni

M

auro Pontisso, codroipe se classe 1979 e da quest’anno in carica al Rivignano come Direttore Sportivo, si è ormai guadagnato la fama di essere uno fra i migliori conoscitori dei calciatori a livello dilettantistico di tutta la regione; nulla è per caso, ed ecco perché Pontisso è fra i più richiesti nel suo ruolo. Noi lo abbiamo incontrato, e approfittando di questa sua enciclopedica conoscenza, gli abbiamo fatto qualche domanda per strappargli qualche aneddoto, alcuni retroscena inediti, e per conoscere qualcosa in più del suo passato e dei suoi piani per il futuro. -Mauro, parlaci della tua car-

riera, è parecchio lunga ormai… “La mia avventura da Direttore Sportivo è iniziata undici anni fa, a Camino. Era il 2008. E’ nato tutto

“Il miglior allenatore? In assoluto Franco Dianti” per caso, il Camino era appena retrocesso in Terza Categoria e la società si trovava senza Direttore Sportivo. Il Presidente Pelle-

L’esultanza per la promozione ai tempi del Camino

12 | 17 04 2019 | TremilaSport+

grini, mi chiese se me la sentivo di assumere l’incarico: io, senza sapere nulla e nemmeno cosa volesse dire assolvere un simile ruolo, ho accettato la sfida. Avevo solo la mia passione per il calcio e tanto entusiasmo. Da lì è iniziata l’avventura”. -Quali i punti più alti e quali i più bassi fra tutte le tue esperienze? “Il punto più alto è stato sicuramente quando il Camino è salito in Promozione, stagione 2013/14. Prima volta nella sua storia e massimo risultato raggiunto. Quella è stata un’annata fantastica, abbiamo vinto il Campionato e anche la Coppa Regione. Il punto più basso, sempre a Camino: la retrocessione dell’anno seguente. Lo spareggio perso contro la

Mauro Pontisso

Pro Fagagna rimane un ricordo amaro”. -Cosa non rifaresti, o cosa cambieresti, potessi tornare indietro? “Non ci sono cose che non rifarei; credo che ogni momento ha le sue scelte e ogni mia decisione è stata sempre ponderata il più possibile. Qualche intoppo lungo la via poi capita sempre, è inevitabile. A ripensarci però, l’unica cosa che forse cambierei, se potessi, riguarda la scelta di alcuni giocatori che ho preso agli inizi della carriera. Al tempo non avevo l’esperienza e la conoscenza adeguate per valutarli con lo scrupolo necessario”. -Come mai il passaggio al Rivignano della scorsa estate? Quali sono state le motivazioni che hanno portato a questa scelta? “Tutto è nato per caso. La mia avventura triennale al Rivolto era appena terminata, e dopo aver vinto con i neroverdi il Campionato di Seconda Categoria, aver mantenuto la Prima Categoria l’anno successivo e aver vinto la Coppa Regione, avevo deciso di fermarmi un po’. Proprio in quel momento, invece, ho ricevuto una chiamata dal mister del Rivignano, Peter Livon, che mi ha chiesto se era possibile incontrarci. Dopo questo incontro fondamentale e apripista è stato il Presidente Paroni a convincermi definitivamente. Non è stata una scelta facile per me per molti motivi, ho dovuto organizzare diverse cose anche al di fuori del calcio ma una volta detto il fatidico ‘Sì’, l’entusiasmo è salito immediatamente alle stelle e mi sono buttato sul progetto a capofitto”.


AI RAGGI X

Il trionfo in Coppa a Rivolto

-Cosa ti ha convinto del progetto Rivignano per decidere di sposarlo a piè pari? “Non ti nascondo che da sempre mi sarebbe piaciuto fare il Direttore Sportivo proprio per il Rivignano. Era un po’ il mio sogno nel cassetto. Oltretutto, a persuadermi sono state determinate forti motivazioni: la principale è sicuramente quella di riportare il Rivignano nelle Categorie che gli competono, dove è stato per tanti anni e dove è abituato a stare.

Siamo in Prima Categoria ma il Rivignano è storicamente abituato a altro. Tutta la società ora sta lavorando in questa direzione e insieme stiamo riorganizzando i diversi ruoli societari. È una bella sfida. Poi, ti confesso, parlare di calcio con il Presidente Paroni riempie di un tale entusiasmo che a parole è difficile da spiegare; sa sempre dare il consiglio giusto, è lungimirante, riesce a far vedere le cose in un’altra maniera”. -Dove vuoi portare i nerazzurri?

“Come ho detto, il mio obiettivo è quello di riportare il Rivignano nelle categorie che merita, sopra alla Prima in cui milita ora. Quest’anno, fino a oggi almeno, la stagione è stata buona. Secondo me si poteva fare qualcosa in più, ma fra infortuni - e purtroppo tutti molto gravi - e qualche punto lasciato per strada con leggerezza, non abbiamo ancora fatto il salto di qualità”. -Il tuo futuro? C’è qualcosa che ti attira in modo particolare? Dove ti immagini?

“Un rimpianto? Non aver mai avuto in squadra Omar Passalent”

A Rivignano una nuova avventura

“Non ho mai fatto progetti a lungo termine. Ora voglio vivermi appieno l’esperienza a Rivignano, che è sicuramente impegnativa ma che sono certo mi darà grandi soddisfazioni. Se devo sbilanciarmi, una cosa che mi piacerebbe fare in futuro è un’esperienza a livello di Dirigenza Regionale, all’interno della Federazione, ma è qualcosa che

vedrò più avanti. Poi chissà, tutto è possibile!”. -Se dovessi fare un top 11 dei giocatori che hai avuto, chi sceglieresti? “1 Denis Rigo, 2 Moreno Peressini, 3 Matteo Montini, 4 Michael Giacometti, 5 Alberto Zorzini, 6 Michele Romanelli, 7 Eros Peressini, 8 Flavio Tosone, 9 Sandro Tisot, 10 Nicola Mainardis, 11 Alberto Mattiello”. -E un allenatore? “Sicuramente quello a cui sono più legato è Franco Dianti. Quando l’ho portato a Camino, nel 2010, gli avevo detto che volevo arrivare in Prima Categoria, perché in 80 anni di storia il Camino non c’era mai arrivato. Franco ha accettato l’offerta subito e ha portato un cambio di mentalità decisivo per tutto l’ambiente e per l’intera società”. -C’è un tuo collega che ti piace in modo particolare? “Fabio Berti del Brian. Ha fiuto, esperienza e conoscenza”. -Per concludere, hai un rimpianto? “Sì, certamente, non essere mai riuscito ad avere in squadra Omar Passalent. Un giocatore che mi ha sempre impressionato per classe e talento, sia dentro che fuori dal campo. Un vero professionista. È arrivato a Camino quando ero già andato via, ci siamo solo sfiorati. Un gran peccato”. (Elia Bianco) TremilaSport+ | 17 04 2019 | 13


CALCIOC5

I MOBILIERI DEVONO BATTERE BOLZANO PER EVITARE I PLAY-OUT DOPO LA SCONFITTA CONTRO MESTRE

FLASH FINALE IN PROGRAMMA A TARCENTO

AMATORI FIGC

Saranno Molaro Dream Team e Futsal Trieste a giocarsi il titolo del torneo amatoriale Figc nella finalissima in programma presso il Centro sportivo Modus a Tarcento. In semifinale la squadra di casa ha battuto agevolmente per 8-2 la Libertas Martignacco, piĂš faticoso il successo della squadra giuliana che ha avuto la meglio per 7-5 su una mai doma Udine City.

ULTIME AMICHEVOLI IN VISTA DEL TORNEO

RAPPRESENTATIVA

Buona sgambata per la selezione regionale che parteciperà a fine mese al Torneo delle Regioni in Basilicata. La truppa guidata da mister Bovolenta si è imposta 6-4 in una gara amichevole contro il Maniago, mettendo in mostra alcuni progressi incoraggianti, anche se ci sarà ancora da lavorare in fase difensiva. Da segnalare nello score finale le doppiette di Zaami e Langella e le marcature singole di Cepparo e Pavon.

PRATA A RISCHIO BARATRO

P

NIENTE FINAL EIGHT PER GLI UDINESI

CUS UDINE

Si ferma la corsa del Cus Udine, che dopo aver eliminato Ferrara nel turno precedente trova semaforo rosso con la forte squadra di Verona. Dopo aver perso per 3-0 la gara di andata, i bianco-neri allenati da Gianluca Asquini avrebbero dovuto compiere un'impresa per accedere alla fase finale, ma anche nella gara di ritorno i veneti si sono imposti, 2-1 il finale (in rete Della Bianca).

ordenone ad un passo dal paradiso, Maccan ad un passo dal baratro: saranno 40 minuti di passione quelli che vedranno impegnate le nostre due squadre regionali alla ricerca dei rispettivi obiettivi, tra due settimane, ovvero nell'ultimo turno di campionato previsto il 27 aprile dopo la pausa Pasquale. Per il Pordenone non è bastata l'ennesima vittoria, 8-3 contro un tranquillo Cornedo, per garantirsi l'accesso ai play-off che ora passeranno necessariamente per lo scontro diretto in casa del Città di Mestre, squadra in lotta per il medesimo obiettivo. Nell'ultima gara casalinga del campionato contro il Cornedo, l'equilibrio è durato solo nella prima frazione, chiusa sul 2-2, poi nella ripresa un Pordenone piÚ motivato e pimpante ha dilagato fino all'8-3 finale mettendo in evidenza le doti realizzative di capitan Milanese, tripletta per lui. Vede le streghe invece un Maccan Prata ancora battuto: non basta un vantaggio parziale per 3-1 ad inizio della ripresa per portare a casa punti preziosi contro un Città di Mestre a sua volta in lotta per le posizioni play-off: i veneti prima pareggiano e poi nell'ultimo minuto di gioco trovano la rete dei tre punti che, vista la vittoria del Vicenza - penultimo - costringe Spatafora e compagni all'obbligo della posta piena nell'ultimo turno

in casa della già retrocessa Futsal Atesina per evitare calcoli in ottica salvezza. Conclusi i play-off regionali, con il passaggio del Palmanova al turno nazionale, si è disputata la finale di Supercoppa tra Udine City, vincitrice del campionato, e Palmanova, vincitrice della Coppa Italia. In quel di Maniago è stata partita vera, e giocata fino all'ultimo secondo di gioco; per determinare la vittoria, ci sono voluti i calci di rigore che hanno premiato la maggiore precisione dei bianco-neri di Titta Pittini. Partenza a mille degli udinesi che grazie a due reti nei primi minuti di gioco chiudevano la prima frazione in vantaggio di una rete (2-1) con il Palmanova piÚ volte a sfiorare il pareggio, con due pali colpiti. Nella ripresa il 3-1 di Sansica sembrava chiudere i conti, ma il Palmanova restava sempre attaccato all'Udine City che tuttavia ad un minuto dalla fine conduceva per 6-4. Con il portiere di movimento la squadra del presidente Labollita trovava però un insperato pareggio (tripletta finale di un super Bozic) che rimandava tutto alla lotteria dei penalty. La parata di D'Auria nel secondo penalty a Goranovic rompeva l'equilibrio e sembrava incanalare la coppa verso la città stellata, ma i successivi due errori di Teixeira e Zalascheck e la realizzazione finale di Sansica regalavano il trofeo alla squadra di Titta Pittini.

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NEGOZI: Udine e S.Maria la Longa


CALCIO FEMMINILE

SALVEZZA RAGGIUNTA, CHE BELLO L'allenatore del Tavagnacco, Marco Rossi, raggiunto l'obiettivo della permanenza in serie A, effettua una prima disamina di una stagione difficile ma gratificante

C

on il massimo campionato di serie A femminile che volge al termine e la sua squadra già matematicamente salva, per l’allenatore del Tavagnacco, Marco Rossi, è tempo di anticipare un primo bilancio sull’andamento della stagione per le sue ragazze. “E’ stata un’annata segnata in negativo sin dall’inizio da gravi infortuni che hanno condizionato pesantemente il contributo che avrebbero potuto darci ragazze di valore

come un “nuovo acquisto”, visto che questo campionato praticamente l’ha saltato; in secondo luogo, un bel rinforzo potrebbe arrivare dalla conferma e dalla crescita della neo-azzurrina juniores Ferin, arrivata dal Pordenone ed esplosa quest’anno con un rendimento al di sopra delle aspettative“. “In ogni caso - continua nell’analisi Rossi ritengo anche che la rosa richieda qualche innesto in grado da dare maggiore respiro alle titolari per permetterci di fronteggiare

Positiva e continua la stagione di Kaja Erzen, l'attaccante slovena che si è rivelata decisiva nell'operazionesalvezza del Tavagnacco guidato da Marco Rossi.

come l’estremo difensore Alessia Piazza ed Elisa Polli - considera in apertura il tecnico, ritornato lo scorso anno alla guida della società friulana - e che allo stesso tempo ci ha dato la possibilità di offrire spazio, per compensare le assenze impreviste delle giocatrici più esperte, a giovani talenti che hanno dimostrato di poter competere subito ai massimi livelli, come Caterina Ferin ed Elisa Donda.” - In vista della prossima stagione, dove ritiene che la squadra possa essere rinforzata? Credo che un bel rinforzo sarebbe già il recupero a tempo pieno delle infortunate di “lungo corso” di quest’anno ed in modo particolare della Polli, giocatrice molto importante per noi e che andrebbe considerato

Marco Rossi

Nike Winter

L'inserimento delle più giovani deve avvenire gradualmente con maggiore serenità gli eventuali imprevisiti che in un campionato sono sempre in agguato.” - Il settore giovanile e la squadra “primavera” in che modo possono contribuire a questa necessità? “ Il nostro vivaio è sempre stato generoso in questo senso, ma io ritengo anche che l’inserimento delle ragazze più giovani ai massimi livelli debba avvenire con gradualità e molta prudenza, oltre che con tanta pazienza, per evitare la “bruciatura” di giocatrici che, per la fretta, potrebbero in seguito rivelarsi inadeguate e incapaci di reggere il peso, anche psicologico, di misurarsi con le ragazze esperte maturate in tanti anni di carriera.” - A rinforzare la rosa ad inizio stagione era arrivata la nazionale austriaca Nike Winter, che però fino ad oggi è stata impiegata poco. cos'è successo? “Nike è una ragazza con una grandissima passione per il nostro sport, dalle buone doti tecniche e che ha dimostrato una determinazione e un impegno fuori dal comune e che, nonostante lo scarso impiego sul terreno di gioco dovuto essenzialmente da caratteristiche atletiche non in linea con le necessità della categoria, è stata un’importante interprete nel creare un forte spirito di gruppo all’interno dello spogliatoio.” Giuseppe Passoni

TremilaSport+ | 17 04 2019 | 15


CALCIOFOTOGALLERY

SECONDA CATEGORIA B UNIONE SMT MORUZZO

FOTO ILARIA METUS

4-0

16 | 17 04 2019 | TremilaSport+


FOTOGALLERYCALCIO

TremilaSport+ | 17 04 2019 | 17


SIDICEVA...

si diceva...

IL CECCHINO ARANCIONE ENTRATO NEL MITO

Nell'amarcord del campione udinese Otello Savio anche la figura di Claudio Malagoli, emiliano di Novellara, che infiammò i tifosi della Snaidero negli anni '70, proveniente dall'Ignis Varese, dove aveva vinto scudetto e Coppa dei Campioni, e che rimase vittima di un incidente stradale a soli 37 anni.

C

laudio Malagoli arrivò a Udine a 19 anni in quell’estate del 1970. Proveniva dalla grande Ignis Varese dove aveva vinto, da giovanissimo comprimario, scudetto e Coppa dei Campioni. Nella Snaidero quella era una stagione di grandi cambiamenti. Il nuovissimo palasport Carnera, l’arrivo alla guida tecnica di Nello Paratore, uno dei padri fondatori della pallacanestro italiana, la squadra rinnovata con la partenza di Ivan Bisson e l’approdo a Udine, con Claudio, di Lino Paschini, Bill Granucci e Aldo Corno. Insomma un’altra storia rispetto al recente passato, seppure ancora

nel segno del divino mammuth Joe Allen. Claudio si sistemò insieme al romano Aldo Corno in una pensioncina in zona Gervasutta, lui decisamente estroverso mentre Aldo (che anni dopo diventò coach della nazionale

rimase lungamente in panchina mentre per Claudio si trattò del vero inizio della sua straordinaria carriera. Il pubblico di Udine (come tutte le tifoserie successive) si entusiasmò subito per quel ragazzo con il numero 13, per il suo tiro da distanze impossibili e per l’incredibile stacco da terra ma soprattutto per la gioia che trasmetteva giocando.

Nei sei campionati con la Snaidero realizzò 2392 punti in 153 gare, e non c'era il tiro da 3

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femminile) molto più riservato. Si muovevano spesso insieme con l’inconfondibile Lancia Fulvia HF metallizzata che Claudio conduceva con disinvoltura ma sul campo percorsero strade molto diverse. Quell’anno Corno

ESTROVERSO Ecco, la sua storia è stata esattamente quella di un eccezionale talento offensivo dotato di un atletismo che anticipava la pallacanestro del futuro ma che ha saputo anche interpretare questo gioco in un modo tutto suo, come un vero

MITICI Sopra una formazione della Snaidero, imbottita di campioni, nei primi anni '70. Malagoli è il primo in alto in piedi a destra. Qui sopra, il giocatore nella sua tipica azione in arresto e tiro.


SIDICEVA...

MOMENTI A sinistra, Malagoli con la canotta di Vigevano. Qui a lato e sotto, il campione emiliano negli anni di Brindisi.

artista: sconfinato amore per il basket, senso del canestro disarmante e imprevedibile ma anche una grande carica umana e una capacità unica di sdrammatizzare i momenti di tensione. Quasi sempre i grandi campioni sono prigionieri del proprio ego, per Claudio non è stato così. In lui ha sempre prevalso una grande generosità che in alcune circostanze lo ha penalizzato sul piano sportivo e personale. Per questi motivi, tutti, avversari compresi, gli hanno voluto sinceramente bene e in particolare noi compagni più giovani con i quali trascorreva gran parte del suo tempo durante ritiri e trasferte. Un’amicizia tra le altre che vogliamo ricordare è quella con Elvio Pierich, estroso giocatore goriziano. Nell’anno trascorso insieme formavano una coppia esilarante

fuori dal campo e allo stesso tempo molto temuta sul parquet. PERFORMANCES ESALTANTI Con la Snaidero nei sei campionati dal 1970 al 1976 fu un crescendo rossiniano di performance, le statistiche parlano di 2392 punti in 153 gare e non c’era il tiro da 3. A suon di canestri nel 1971 esordì anche in Nazionale con il commissario tecnico Giancarlo Primo nonostante questi avesse portato una visione del basket fatta di gioco schematico e totale dedizione difensiva che non era certamente quella ideale per Claudio. Che infatti raccolse in carriera solo 31 presenze azzurre con 218 punti segnati, poco per un talento come lui. La conduzione tecnica di Mario De Sisti, allenatore geniale ma con una rigida filosofia tattica, fu l’ultima

del periodo friulano. Nel 1976 ci fu il passaggio, per cifre sicuramente importanti, dalla Snaidero alla ambiziosa Vigevano che militava in serie B, dove ritrovò come compagni i giovani udinesi Delle Vedove, Zanello e Tognazzo. Con quasi 1500 punti in due stagioni, Claudio trascinò la squadra alla doppia promozione in A1 per poi trasferirsi a Brindisi, probabilmente la destinazione più importante del suo viaggio sportivo. In Puglia si fermò per molte stagioni, fino al 1987, con l’intermezzo fugace di un campionato a Siena nell’83/84. Sempre con valanghe di canestri segnati dapprima portò la Pallacanestro Brindisi dalla B alla A1 quindi giocò diversi campionati in A2 e ancora in B. LUPETTO Il passionale pubblico del Sud amò alla follia sia il giocatore che l’uomo, tanto che Lupetto (così fu affettuosamente soprannominato per la sua folta Peluria sulle spalle e sul petto) rimane tuttora, dopo oltre 30 anni, un grande mito sportivo della città. A riguardo voglio raccontare un episodio accaduto a Brindisi verso la metà degli anni 80. Un

sabato in tardo pomeriggio io e Egidio Delle Vedove, all’epoca giocatori di Pordenone, eravamo a passeggio nel centro della città. All’improvviso un’auto si fermò al nostro fianco e scese Claudio che ci abbracciò e iniziammo a parlare. Nel frattempo a causa della sua auto che bloccava il traffico si andò formando un vero ingorgo con urla, improperi e bordate di clacson ma non appena la gente riconobbe Lupetto in un attimo tutto si acquietò e noi potemmo concludere la conversazione in un rispettoso e irreale silenzio . Dopo Brindisi nel 1987 venne Verona, l’ultima meta. Con allenatore Lombardi e compagno un altro highlander come Pino Brumatti, Claudio vinse l’ennesimo campionato e la squadra salì in serie A. Alla fine di quella stagione, in una notte maledetta di inizio giugno, sulla strada per tornare a Udine dove ancora risiedeva, Claudio rimase vittima di quell’incidente che a nemmeno 37 anni lo strappò alla famiglia e a tutti gli amici. Noi vogliamo immaginare che da allora giochi con la squadra di basket dell’aldilà, sicuramente anche lassù non c’è un tiratore più bravo di lui. Otello Savio TremilaSport+ | 17 04 2019 | 19


NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

ARTISTI

GIUSY SABATINO, SULLA SCIA DI KANDINSKY

I

l suo è uno “stile Kandinsky”, l’artista che affermava che l’intensità emotiva nasce da un punto, da una linea, da un’astrazione geometrica. “E in effetti la mia interiorità si riflette nell’esteriorità pittorica”, conferma Giuseppina Sabatino, dal 2001 in Friuli ma originaria di Petralia Soprana, scrigno storico del palermitano incoronato di recente “Borgo più bello d’Italia”. Un luogo natio culla per lei di una vocazione artistica innata e maturata nel tempo attraverso un personale studio che l’ha condotta di recente dall’espressione geometrica a quella materica. “Sono una persona dall’ordine mentale ben definito – ammette - , e al tempo della scuola, quando già dipingevo forme geometriche perfette, l’insegnante mi chiedeva se l’avessi fatto con la riga e la squadra, mentre in realtà mi riuscivano naturali, frutto di una mia predisposizione”. Ogni sua opera è partorita da momenti particolari della sua vita, come “Luce”, simbolismo della nascita di un rapporto affettivo, o “Eclissi di cuore”, espressione di un amore che finisce, o ancora “L’uomo viaggiatore”, cammino che parte dalla nascita di una persona e continua nel suo percorso lungo le strade del mondo fino all’inevitabile sunset boulevard. Spiritualità e arte in parallelo, in sostanza, per Giuseppina Sabatino, come caratteristica di chi, scrivendo, dipingendo o rendendosi in varie forme interprete del mondo dell’immaginario, riflette se stesso e la propria personalità e spiritualità su tele, fogli bianchi o pagine di computer. E Giusy, suo nomignolo affettivo, anche con l’espressione letteraria si ritrova a suo agio, esteriorizzando poeticamente aspetti di vita che lasciano in qualche modo un segno. Artista a tutto tondo, in sostanza, con gli stimoli dell’adolescente piena di speranza e la ponderatezza della donna e dell’artista matura. Edi Fabris

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

KARINA SAINZ BORGO LINDA CASTILLO

NOTTE UNA STRADA A CARACAS OSCURA EINAUDI TIMECRIME

In una terra meravigliosa della Joseph King, già notoche allaprima comunità recessione la più ricca del subcontiamish perera il temperamento aggresnenteeamericano ora èessere dilaniataundalla sivo violentoe che e per abicorruzione, dalla criminalità e dalla represtuale consumatore di droghe, è stato sione di qualsiasiall’ergastolo voce discorde, Adelaida condannato per aver cerca solo di sopravvivere. Ma unlagiorno, di brutalmente assassinato moglie. ritorno a casa, la chiave gira più nella Ma a due anni dalla non condanna, King èserratura: evaso ed oraappartamento è minacciosamente il suo è stato diretto verso Painters diMill. Sarà sequestrato. Un commando militari, in il capo polizia, KateleBurkholder, seguitodella alle sue proteste, spacca tutti i a occuparsi diagli questo complicato piatti davanti occhi,caso, le strappa i libri, dal parte poi lasequestro tramortiscedei concinque il calciofigli di undafucile. di Kingriprende che, armato e disperato, non Quando i sensi, Adelaida si rifugia ha nulla daAurora perdere e potrebbe uccidalla vicina, Peralta, la cui porta derli. Per Kate, oltre tutto, l’indagine è miracolosamente aperta, ma la trova ha dei risvolti personali. Cresciuta stesa a terra, priva di vita. Ormai sola, insieme a Joseph King di cui si era non le resta che impossessarsi dellaavrebsua perdutamente innamorata, non grigia il guardaroba be maiidentità, potutoindossarne immaginare il terribile antiquato, ae grazie sua cittadinanza scenario cui staallaassistendo. spagnola cercare di lasciare il Paese.

MICHELE SERRA

LE COSEIACONA CHE RICCARDO

BRUCIANO PALAZZO FELTRINELLI D’INGIUSTIZIA

MARSILIO Furibondo per la bocciatura di un suo bril-

lante progetto didei legge, «L’autonomia pmAttilio è diabbandona fatto sotto la carrieraDapolitica e si ritirailinfunzionamenmontagna, attacco. essa dipende to democrazia: se si scardina tradella boschi e trattori. Condivide le suel’equilibrio tralai poteri la politica mette giornate con piccolaecomunità agreste lechemani sulla giustizia, ogni arbitrio lo circonda: la vita all’aperto è la sua è possibile». Forte di questa convinzione, guarigione. Ma i ricordi incombono. Hanno Riccardo Iacona ci conduce stanze la forma immateriale dei rapportinelle personali dei Palazzi cui si sprecate esercita inlatelevisio«malagiuirrisolti, delleinparole stizia» i riflettori ne, delleitaliana, occasionipuntando perdute quando vivevasu un intricato groviglio di lotte fratricide in società. E hanno l’ingombro fisico degli e interessi inconfessabili. I retroscena oggetti che il passato ha accumulato atdel lavoro delle procure, le vicende daltorno a lui. Vorrebbe liberarsi di quelle le quali sono nate indagini su banche, cataste e comincia a progettare roghi,che corruzione, malaffare, e i processi per ridurre in cenere lascitoa delle vite dalla stagione di ManiilPulite oggi hanno altrui. Sogna leggerezza, un dei cammino più occupato le prime pagine quotidiani spedito, nell’avvincente più libero, sollevato dal ricattodi rivivono ricostruzione delladelle memoria. Fatalmente, brucerà quello una migliori voci del giornalismo che non avrebbe dovuto bruciare. investigativo italiano.

SHERYL BROWNE

KATHLEEN BARBER

JAMES ELLROY

GARZANTI

CORBACCIO

EINAUDI

LA BABYSITTER PERFETTA Melissa e suo marito cercano una babysitter per le loro due meravigliose bambine. Nessuna sembra all’altezza. Nessuna è abbastanza in gamba, dolce e rassicurante. Fino a quando non incontrano Jade, che è semplicemente perfetta. Le loro figlie la adorano, vogliono sempre stare con lei, e Jade le ama come se fossero sue. Melissa non potrebbe essere più felice di così e le affida la gestione della famiglia, tornando a occuparsi del lavoro. Ma all’improvviso in casa cominciano a succedere cose strane: le bambine non sembrano più così al sicuro e Melissa ha sensazioni che non riesce a spiegarsi. Si tratta solo di piccoli dettagli, non ha alcuna prova ma sente che qualcosa non va. Decide allora di parlarne con il marito, che però non le crede.

20 | 17 04 2019 | TremilaSport+

IL BIVIO

Josie Buhrman ha trascorso gli ultimi dieci anni della sua vita cercando di cancellare il ricordo della sua famiglia d’origine. Dopo l’assassinio del padre, avvenuto tredici anni prima, la madre aveva avuto una terribile crisi depressiva e la sorella gemella Lanie, una volta migliore amica e unica confidente, l’aveva tradita nel peggiore dei modi. Adesso Josie ha finalmente trovato la serenità a New York, dove vive con il compagno Caleb, a cui ha però mentito sul proprio passato. E quando vengono riaperte le indagini sull’omicidio del padre, Josie sente che la vita che si è costruita le sta franando addosso. E intanto si fa strada l’idea devastante che per anni un innocente abbia pagato per un crimine mai commesso mentre un omicida, forse, è ancora a piede libero.

CRONACA NERA Il 28 agosto 1963, lo stesso giorno in cui Martin Luther King pronuncia il suo celebre discorso «I have a dream», due giovani donne vengono brutalmente assassinate nel loro appartamento di Manhattan, in una New York deserta e spettrale. Il 12 febbraio 1976, l’attore Sal Mineo viene trovato ucciso a pochi passi da casa. A condurre l’inchiesta è il dipartimento di polizia di Los Angeles, più attento a frugare nella vita privata dell’attore, per tirarne fuori particolari morbosi, che a cercare la verità, molto più prosaica e banale. Attingendo a materiali d’archivio e rapporti polizieschi, James Ellroy ha scritto due reportage che sono un distillato della sua opera e delle sue ossessioni.


I SPORT Città più sportiva d’Italia 2018 I L

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Nasce un nuovo Magazine!

6|04|2019

LA PALLACANESTRO TRIESTE VISTA DAL FISIOTERAPISTA FEDERICO CERNE, RITORNATO IN AZIONE DOPO LA TRAGEDIA DEL PONTE DI GENOVA

TREMILASPORT vi presenta il primo magazine dedicato a Trieste, Città più sportiva d’Italia (“Il Sole 24 Ore”)

MATTEO CONTESSA A PAG. 16

Foto Petrussi-Giovannini

Da oltre 10 anni TREMILASPORT segue tutti gli sport in Friuli Venezia Giulia. Atletica, tennis, vela, nuoto, pallanuoto, pallamano, basket, calcio e molto altro.

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Ogni mese un magazine carteceo in collaborazione con istituzioni, società sportive e aziende private. Distribuzione gratuita presso centri sportivi, info point, studi medici, locali pubblici e in occasione di eventi sportivi. Da aprile, in primo piano Trieste e le sue eccellenze nello sport.

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Scopri di più Mauro Umlauf: responsabile comunicazione e marketing TremilaSport mauro.umlauf@tremilasport.com - cell 335 6549735 www.tremilasport.com


BASKET BASKIN Una mano che porta un pallone da basket a canestro posto a 3,05 metri d'altezza, due mani più piccole e con palle più piccole mirano a canestri più bassi.

ZIO PINO,

NEW ENTRY CHE VALE Alberto Andriola è il regista del basket inclusivo in Regione

M

I PROMOTORI All'educatore delle colonie estive di Piani di Luzza è dedicato il nuovo movimento

assimo Maggiore, arbitro di pallacanestro ed ex cestista udinese di buon livello, dopo aver partecipato nel 2017, a Lucca, a un corso per arbitri di Baskin, basket inclusivo, ha accesso la scintilla e Alberto Andriola si è incuriosito. Ed è lui ora il regista dell'operazione Baskin in Friuli Venezia Giulia, fondata il 20 febbraio scorso e intitolata ad Alberto Angeli l'educatore delle colonie estive a Piani di Luzza, che amava farsi chiamare appunto zio Pino dai suoi adepti. Un personaggio scomparso quattro anni fa a soli 43 anni il cui ricordo ha messo benzina nel motore di una macchina accesa per la prima volta da Andriola e Maggiore nel marzo dell'anno scorso, suscitando l'interesse di molti donatori. così sabato 27 aprile ci sarà l'istituzione della sezione Fvg da parte dell'associazione Baskin Cremona, esperienza pilota in Italia. Nel giro di un anno in regione a Udine, Trieste, Tolmezzo e Portogruaro confinante, ma cestiticamente friulana, sono nate le quattro squadre di Baskin previste per dare vita una sezione territoriale. Il battesimo dell'undicesima regione italiana dove si pratica il Baskin sarà celebrato la sera stessa, alle 20.30, con un convegno - spettacolo “Da don Milani al Baskin – I CARE – la via dell'inclusione” all'auditorium dell'istituto Bearzi in via don Bosco 2 a Udine. Sarà il primo appuntamento

22 | 17 04 2019 | TremilaSport+

ufficiale dell'Asd Zio Pino Baskin Udine, che ha una duplice missione. COS'È IL BASKIN Quella sportiva è orientata all'idea dello sport per tutti, normodotati e disabili, e delle pari opportunità. Quella socio - culturale vuole dare risposte adeguate al disagio e a volte anche all'emarginazione che vivono i disabili. Tutto ciò è ben riassunto nel logo della Zio Pino Baskin Udine , ha fatto notare Andriola: una mano in verde, ben sicura che porta un pallone da basket a canestro al di sopra del ferro posto a 3,05 metri d'altezza, mentre due mani più piccole e con palle più piccole mirano a canestri più bassi, uno a 2,20 metri e l'altro 1,10 d'altezza. Sono gli elementi distintivi del Baskin, posti ai lati della linea di metà campo, in aggiunta ai due canestri tradizionali sui due fronti del parquet. TORNEI Su quello della palestra Don Bosco del Bearzi si terrà il secondo appuntamento, sportivo, il 12 maggio con il primo torneo Baskin Fvg - trofeo Alberto Angeli a cui parteciperanno Mestre, Bassano, Tolmezzo e Zio Pino Udine. Seguirà il 6 giugno, alle 16, sempre nella palestra Don Bosco l'evento Adecco, in collaborazione con i Servizi alle imprese e il Collocamento mirato della Regione Fvg, per sensibilizzare all'inclusione di personale disabile in azienda. L'8 e il 9 giugno a Portogruaro ci sarà il primo corso

Duplice missione dell'iniziativa, sportiva e sociale di formazione per allenatori, arbitri e refertisti di Baskin, prima della Festa del Baskin Fvg il 23 giugno, alle 10, al Parco della colonia di Osoppo. Il presidente Andriola, che ha sollecitato anche la collaborazione dell'assessore allo sport del Comune di Udine, Paolo Pizzocaro, presente alla vernice dello Zio Pino Baskin, ha per vice Maggiore. Consiglieri sono Ilaria Sivieri, Lynn Fabris e Andrea Franzolini. Tutti questi sono soci fondatori assieme a Cristina Franzil, Roberta Frausin, Lucia Fumarola, Elena Tamagnini, Luca Agosto, Luca Bennici, Matteo Degani, Manuel Dorigo Viani e Nicholas Maggiore. Soci sostenitori sono Dora Bareggi, Roberto Pelos e Claudio Zoratto. Articolato è l'organigramma dell'associazione. Tamagnini è responsabile del settore scuola, composto anche da Fabris, Fumarola e Bareggi. Maggiore è responsabile del settore agonistico in collaborazione con Zoratto, Pelos e Sonia Bolla. Altri ancora i collaboratori in un organigramma nutrito. Per ulteriori informazioni: ziopinobaskinudine@gmail.com.


BASKET SERIE D

BASKET TIME

CAVALCATA VINCENTE

La formazione guidata da Sergio Pesante in carrozza ai play off di serie D e la presidente Letizia Di Leo ne traccia il profilo di stagione

L

etizia di Leo, presidente della Geatti Basket Time da oltre sedici anni, non può che gongolare nella stagione in corso per le performances di una squadra, la sua, che sta realizzando qualcosa di davvero memorabile, prima nel suo girone di serie D e qualificata alla grande ai play off per la serie C silver. Da lei, nella nostra intervista, giungono le prime anticipazioni sul presente e il futuro della società. “Tutto sta andando benissimo, siamo molto soddisfatti - considera - il primo posto nel girone ci ha colti di sorpresa, neanche noi pensavamo di poter andare così forte, ma questa squadra è davvero super. Sicuramente devo ringraziare il nostro sponsor, Geatti, che ci permette di svolgere un ottimo lavoro, non potremmo permetterci una squadra di questo livello se non ci fosse uno sponsor fidelizzato. Il nostro allenatore, Sergio Pesante, ha svolto un lavoro accurato e i ragazzi hanno risposto con 16 vittorie di fila nonostante avessimo dei problemi a livello di infortuni“. - Come si sentono i ragazzi dopo questa sfilza si vittorie?

Under 13 in time out.

“Naturalmente sono su di giri, è normale dopo aver dimostrato tanto, ora però bisognerà sicuramente dare il massimo anche ai play off, che sono di fatto un campionato a parte. Sono convinta che con questa squadra la serie C silver potrebbe già essere alla portata senza troppi cambiamenti nell'organico, perchè molti giocatori sono di categoria. E poi sul settore giovanile. - Ne sono molto orgogliosa - ammette - , abbiamo dei ragazzi che già potrebbero essere inseriti in pianta stabile in prima squadra, anche se ci sarà da valutare i loro interessi extra sportivi per analizzare al meglio la situazione e nel caso rinforzarsi. A livello strutturale partiamo con il Minibasket, che conta circa 50 bambini, non moltissimi essendoci a Udine molta concorrenza con altri sport e i numeri altissimi ovunque non esistono. Abbiamo inoltre l'under 13, seconda nel suo girone, e l'under 20, oltre appunto la prima squadra. .Non facciamo nessun tipo di selezione nelle categorie giovanili perché pensiamo che non paghino e oltre a questo i numeri non ce lo consentirebbero. Da presidente il mio obiettivo primario è quello di permettere a più bambini possibile di giocare a basket, idea condivisa da tutti nel club e che ci piace portare avanti“. -Quali sono le avversarie che considerate possano essere le vostre dirette rivali per i play off? “Giocheremo contro il Cus Trieste e ci stiamo già preparando mentalmente, c'è poi nel secondo girone il Breg, una corazzata, organizzatissima e finora imbattuta. E anche Cussignacco e Aviano sono squadre complete, ma siamo in generale fiduciosi“. - Vostri giocatori protagonisti in particolare in questa stagione? “Non voglio citare il singolo ma il collettivo. Lavoriamo tutti per un obiettivo comune e questo deve renderci felici e orgogliosi dei risultati che stiamo ottenendo e che naturalmente contiamo di raggiungere nell'immediato futuro“. Tommaso Cossio

LA NOTA

CAMPIONATO DI A2, ENNESIMO CAMBIO DI FORMULA

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l vero cambiamento andrebbe attuato sui contenuti essenziali di una serie A che più che essere il primo campionato di basket italiano si configura sempre maggiormente, con il numero debordante di stranieri nelle varie squadre a dispetto della risicata quantità di giocatori italiani, come una sorta di Lega minore americana. Invece la Federazione pensa soprattutto a rivoluzionare anno dopo anno lo sviluppo dei campionati, quasi a rivalutarne un interesse che solo in alcune piazze (Udine fra queste) appare costantemente elevato. Il programma della prossima A2 è stato infatti già messo nero su bianco e inizierà il 6 ottobre, con 28 squadre suddivise nei due gironi tradizionali, Est e Ovest, e ultima di regular season il 1° marzo. Fin qui come sempre, anche se con una fase di qualificazione ridotta rispetto a quella della stagione in corso. La novità, che poi non è assoluta essendo stata introdotta

Il Presidente nazionale Fip, Petrucci. e successivamente revocata già anni addietro, sta nella successiva “fase a orologio” di ulteriori 6 gare con il mix fra i due gironi: ogni squadra disputerà 3 partite in casa contro avversarie dell’altro girone che seguono in classifica e altrettante in trasferta contro quelle che la precedono. Alla fine della fase a orologio, le prime otto dei due gironi disputeranno i play off con la composizione di due schemi eliminatori da otto squadre ciascuno che sanciranno le due promozioni in serie A (anziché le tre di quest’anno), con disputa di quarti, semifinali e finali. Play off e play out (retrocessione diretta in B per le ultime due dei gironi e 13^ e 14^ appunto ai play out) si disputeranno al meglio delle cinque partite. Si cambia formula, in sostanza, dopo un solo anno. E secondo radicate abitudini non sarà sicuramente l’ultima volta. E.F.

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VOLLEY

SERIE B

LOMBARDO: “DIMOSTRATA LA NOSTRA SUPERIORITÀ”

Impresa della Cda Talmassons che per la prima volta sbarcherà nel campionato di Serie A2 dopo aver vinto con ampio margine la B1 davanti alla corazzata Vicenza. La capitana: “Rosa creata per vincere”

Gilda Lombardo, capitana di Talmassons

A

Talmassons si festeggia il primo storico salto della Cda in Serie A2. Euforia alle stelle per le Pink Panthers che hanno conquistato la vittoria del campionato con tre giornate di anticipo grazie al successo ottenuto contro il Bedizzole per 3-0. A raccontare la strepitosa annata delle ragazze di Guidetti è la capitana Gilda Lombardo: “Se sono sorpresa? Sinceramente no. Questa era una squadra costruita fin dall’inizio per competere per la vittoria finale. Poi chiaramente nello sport tutto può succedere, però era evidente fin da subito che i valori tecnici di questa rosa erano importanti. In ogni caso non mi aspettavo di vincere il campionato con così ampio anticipo considerando come avevamo iniziato la stagione, e considerando anche che fino a metà torneo eravamo là a rincorrere Vicenza”. Una sola sconfitta in questo campionato per Talmassons, a riprova della

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forza della squadra di Guidetti: “Ovviamente la squadra da battere era in primis Vicenza, e siamo state brave ad approfittarne quando sono calate. Ospitaletto è stata quella che ci ha messo in maggiore difficoltà, e credo abbiano pagato a caro prezzo l’assenza di Viganò. Sono rimasta molto colpita da Verona, ha fatto davvero un bel campionato. Detto, ciò, inutile nasconderlo, siamo state superiori a tutte. Cos’è cambiato rispetto allo scorso anno? Sicuramente ci sono stati innesti importanti, e una come Irene Gomiero fa la differenza. Ma credo che soprattutto si sia venuto a creare un gruppo molto forte. Non è stata una cosa immediata, c’è voluto del tempo. Per cui da capitana non posso che essere ulteriormente orgogliosa di questo traguardo. In questa squadra tutte hanno dato l’anima. Nessuna si è mai tirata indietro, abbiamo remato tutte dalla stessa parte e se abbiamo raccolto un risultato del genere credo che il merito vada soprattutto a questo fattore. Inoltre, rispetto allo scorso anno abbiamo anche avuto un po’

di fortuna: nella passata stagione avevamo avuto infortuni pesanti, senza nulla togliere alla forza di Martignacco. Diciamo che quello che ci è andato storto lo scorso anno,

Lombardo: “Il mio futuro? Vedremo, mi prendo del tempo per pensarci su” in questa stagione ci è tornato in positivo”. Facile identificare nel match di ritorno contro Vicenza lo snodo cruciale dell’annata: “Quella vittoria ci ha dato consapevolezza, non solo per la vittoria in sé, ma anche per la sicurezza

La gioia di Talmassons dopo il successo su Vicenza

con cui l’abbiamo centrata. Fino a ieri come ricordo più bello della mia carriera avrei detto la promozione dalla B2 alla B1 conseguita a Catania, ma ora il salto di categoria da capitana di questo gruppo stupendo surclassa tutto”. Per quanto riguarda il futuro, invece, la capitana di Talmassons naviga a vista: “Sinceramente ora penso a godermi questa vittoria. Non ho ancora parlato con la società, non ho idea di cosa farò nel mio futuro. Ero partita con l’idea che questa fosse la mia ultima stagione, e forse sarebbe giusto chiudere qui in bellezza. D’altro canto, è innegabile che una A2 porti nuovi importanti stimoli. Mi prenderò il mio tempo per pensarci”. Infine, una dedica per la vittoria del campionato: “La dedico prima di tutto a me stessa per i tanti sacrifici fatti e che ora sono stati ampiamente ripagati. Poi la dedico alle mie compagne che con me hanno faticato dall’inizio alla fine, e alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuta”. E ora, che Serie A2 sia! (Massimo Muzzin)


VOLLEY

SERIE C

CORDENONS E CODROIPO, UNA POLTRONA PER DUE

Le due formazioni si giocano la permanenza in categoria colpo su colpo. Il blitz della Sangiorgina nella tana della Horizon rimette in corsa le naoniane vincenti contro il S.Andrea San Vito

I

mportante giornata per gli equilibri del campionato di Serie C femminile. Il ventiquattresimo turno vede la capolista Virtus Trieste prendersi una rivincita sulla fi-

Dopo la pausa pasquale arriverà lo scontro diretto a Cordenons nale di coppa Regione, battendo Buia per 3-0, e allungando così in classifica sul Rizzi, sconfitto tra le mura amiche dal Rojalkennedy al tie break dopo essere stato in vantaggio di due set. Terza piazza per Pordenone, nonostante il ko in-

terno rimediato contro la Libertas Majanese in cinque set. Resta agganciata ai quartieri alti Porcia che si affianca in classifica a Portogruaro dopo il successo per 3-0 proprio ai danni della formazione veneta, mentre Latisana fa sua la sfida interna contro lo Zalet per 3-0. In fondo alla classifica fondamentale balzo in avanti per la Sangiorgina che batte a domicilio Codroipo per 3-0 e inguaia proprio la Horizon, ora tallonata in classifica da Cordenons, vincente nel posticipo domenicale per 3-1 contro il fanalino di coda S.Andrea SV. La classifica – Virtus Trieste 67, Rizzi Volley 55, Pordenone 47, Majanese 45, Pallavolo Buia 44, Porcia, Portogruaro 42, Latisana 39, Zalet 35, Rojalkennedy 32, Sangiorgina 22, Codroipo 15, Cordenons 14, S.Andrea SV 5. Dopo la pausa pasquale si torna in campo con il penultimo turno di regular season che metterà di fronte Libertas Majanese e Sangiorgina, e S.Andrea SV contro

La rosa del Cordenons Porcia. Fari puntati sul big match tra Buia e Pordenone, mentre in zona salvezza lo scontro diretto tra Cordenons e Codroipo animerà il posticipo domenicale. La capoli-

sta Virtus Trieste sarà di scena a Portogruaro, mentre il Rizzi andrà a far visita allo Zalet, e il Rojalkennedy se la vedrà in casa contro Latisana.

GIOVANILI

PRATA TRONEGGIA IN UNDER 18 Con il netto 3-0 conquistato nel weekend a scapito della Libertas Martignacco i ragazzi dell' U18 targata Viteria 2000 sono matematicamente certi di aver conquistato il primo posto nella regular season del campionato re-

gionale di categoria. Un cammino trionfale quello dei ragazzi guidati in panchina dal saggio Vittorino Marangon che hanno vinto tutte e 16 le partite disputate lasciando agli avversari solo 4 set. Il risultato dice 48 punti e punteggio pieno.

Ma i Passerotti Junior, pur contenti dell'eccellente risultato, sanno bene che non devono calare la tensione e riposare sugli allori. C'è ancora da affrontare la Final Four Regionale che si disputerà nel fortino del PalaPrata domenica 19 maggio. Vincerla potrebbe aprire le porte alle finali nazionali di categoria che si terranno a Chianciano Terme la prima settimana di giugno. Rimanendo nella Destra Tagliamento, dopo la conquista dell’alloro provinciale U14 da parte della CFV DAP, anche le Rondini dell’U16 CFV Itasteel conquistano il titolo provinciale di categoria con due giornate di anticipo. Oltre alle con-

quiste dei titoli provinciali U14 e U16 (quest’ultimo è il quattordicesimo consecutivo da quando è stata reintrodotta la categoria U16 nel 2005) altre buone notizie sono giunte in casa Chions Fiume Volley. Le nuove campionesse provinciali sono: Greta Pasut, Angela Aleksic, Denise Golin, Elena Ricci, Camilla Brieda, Camilla Cocco, Martina Otta, Alissa Sera, Caterina Moretto, Beatrice Ferracin, Alessia Menegon, Camilla Bruno, Elisa Mestriner, Sara Zamuner, Emma Chiarot, Federica Maronese, Elena Maranzan, Aurora Pilot. Allenatore: Fabrizio Morettin. Dirigente Accompagnatore: Emilio Basso.

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SERIE C FEMMINILE VIRTUS TRIESTE – PALLAVOLO BUIA

FOTO WALTER RUSICH

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PRIMA DIVISIONE FEMMINILE KONTOVEL OLYMPIA

FOTO WALTER RUSICH

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LE NOSTRE AZZURRE SUL PODIO

La regina del biathlon vista da vicino

ORA UN PODIO A PECHINO 2022

La campionessa sappadina, dopo il bronzo olimpico in Corea e l'affermazione in Coppa del Mondo, pensa a riproporsi alla prossima competizione a cinque cerchi in Cina fra tre anni

Lisa Vittozzi

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L is a V it tozzi

LE NOSTRE AZZURRE SUL PODIO

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ua sappada ha voluto vivere e regalare un giorno magico a Lisa Vittozzi, la bella ventitreenne dagli occhi blu che alle Olimpiadi invernali di PyeongChang ha vinto la medaglia di bronzo nella staffetta mista di biathlon, unica del Comitato Fisi del Friuli Venenzia Giulia a salire sul podio, confermandosi poi alla grande in Coppa del Mondo. Lisa è nata e cresciuta in quella Sappada che ha regalato all'Italia tante medaglie olimpiche con i suoi vari campioni del passato più o meno recente. Insieme a lei, l’Associazione sportiva Camosci Sappada e il “Lisa Vittozzi Plodar supporters” hanno voluto festeggiare anche Emanuele Buzzi: “E’ stata una serata molto bella - racconta Lisa - con la sensazione di calore che offre la gente appassionata che mi segue e m'incoraggia. Mi fermano per strada e mi ringraziano per le emozioni che hanno provato: è indescrivibile sapere che è come sono fossero stati sempre con me a fare il tifo. La mia famiglia vive con ansia e partecipazione ogni mia gara ed è stato per i miei cari molto faticoso emotivamente. Vincere una medaglia olimpica e una Coppa del mondo sono emozioni uniche, anche se provo un po’ di rammarico perché alcune cose non sono andate come volevo“ . NEO-FRIULANA Dopo le recenti vicende che hanno riportato Sappada in Friuli, le chiediamo quali siano al proposito i suoi sentimenti e da che parte punti il suo senso di appartenenza: “Per me non è cambiato nulla, mi sento sappadina, che credo sia un’identità ben delineata. Ho frequentato qui tutte le scuole e ho qui le mie amicizie, qui ho vissuto con la sensazione di essere nel Veneto per tutta la vita anche se credo fortemente che lo sport non abbia confini”. Lisa è piuttosto riservata e lo dimostra quando parla di sé e dei suoi trionfi: “Sono sempre stata una ragazza normale, cresciuta in un paese di montagna dov'è sempre

stato quasi d’ obbligo praticare uno sport legato alla neve. Crescendo ho scelto il biathlon e mi sono sempre divertita sugli sci e con la carabina. Continuo a farlo ancora". MOMENTI OLIMPICI "Credo che la costanza e la tenacia premino sempre, soprattutto nello sport che vede alternarsi momenti sì e altri no . considera Lisa -. Il mio carattere mi porta a non arrendermi mai. Alle Olimpiadi l’aspetto più difficile è stato gestire le emozioni perché dentro lo scenario dei cerchi olimpici tutto è amplificato, accentuato, estremo. Ciò che si prova al cancelletto di partenza, le medaglie olimpiche, le vittorie, le delusioni: tutto ha un valore triplicato, infinitamente superiore ad ogni altra competizione, eppure le gare sono simili a quelle di Coppa del mondo a cui ormai sono abituata. L’Olimpiade è l’apice di ogni carriera sportiva, il raggiungimento e il co-

Credo che la costanza e la tenacia siano premianti ronamento dei sogni che non osavi nemmeno pronunciare da bambina. Fin da piccola sognavo quei cinque cerchi e di provare quelle emozioni magiche. Prima di partire, pensavo che il Villaggio olimpico fosse una cosa esagerata, in realtà era un po’ spartano e grigio”. Come è arrivata Lisa a questi risultati? Quanta fatica e quanto sacrificio ci sono dietro? ”Fin da quando sono entrata nella squadra

A di Coppa del Mondo ho sempre voluto superarmi di stagione in stagione: essendo molto perfezionista, mi sono imposta subito di ottenere alti livelli impegnandomi al massimo. L’estate scorsa mi sono accorta dei miglioramenti sul fondo e a livello mentale, nella gestione delle delusioni e delle tensioni ma il vero lavoro è iniziato quattro anni fa in vista delle Olimpiadi. La fatica e il percorso partono da lontano ed hanno superato momenti difficili". MATURITÀ "Ora ho raggiunto una maturità personale che non avevo da giovanissima anche se dipende dal carattere. La mia vita però non è cambiata perché in fondo non sono ancora arrivata dove volevo. Sono giovane e tengo i piedi a terra ma guardo a Pechino 2022 con il desiderio di salire di un po’ su quel podio e magari a livello individuale”.

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Lisa Vittozzi è stata di recente festeggiata dai suoi concittadini per i grandi risultati ottenuti e che fanno di lei una delle eccellenze del biathlon nazionale e internazionale

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LE NOSTRE AZZURRE SUL PODIO

La campionessa della porta accanto

TALENTO E SEMPLICITÀ La ventenne tarvisiana è entrata di prepotenza nel grande giro internazionale

Lara Della Mea

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L ara De l l a Me a

LE NOSTRE AZZURRE SUL PODIO

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e nasci a Tarvisio, vivi a pochi metri dalle piste e indossi gli sci a tre anni vuol dire che il tuo destino è segnato. Se tuo padre ti allena, poi, vuol dire che è proprio questione di dna. Genetica, talento e impegno che hanno portato Lara Della Mea a un esaltante secondo posto nello slalom, in coppa Europa in Norvegia, a soli 7 centesimi dalla vincitrice, la francese Noens. E alla fine i compagni di squadra l'hanno portata in trionfo. Avevamo chiacchierato con lei dicembre del 2012, quando l’allora tredicenne ragazzina talentuosa, era già dominatrice nelle categorie Baby, Cuccioli, Ragazzi e Allievi ai campionati italiani, al Topolino e al Pinocchio, le principali manifestazioni riservate agli sciatori più giovani. Allora, seppur adolescente, aveva espresso un sogno, quello di entrare in Nazionale. Era anche

Entrare in nazionale offre emozioni di grande impatto stata premiata dall’USSI regionale come ottima giovane atleta brava anche nello studio, salendo sul palco pure nel 2015 alla nostra vetrina di campioni "Top Tremila" all'Aquarius di Magnano in Riviera. Da allora le cose sono ulteriormente migliorate e Lara ha continuato a vincere moltissimi titoli e crescere in modo esponenziale. E il suo sogno si è realizzato, con la partecipazione alle grandi manifestazioni internazionali in azzurro. Lara si concede alle interviste con la consueta briosa simpatia. “Non mi aspetto niente dal futuro, sono senza pensieri, si vedrà”, ci aveva

a seguire tutto questo non mi ha giocato brutti scherzi perché sono riuscita a vivere l'esordio come una normale gara di Coppa Europa”. Papà Michele non è più il suo allenatore ma continua a essere il suo riferimento principe: “ Per fortuna mio padre mi segue anche ora e quando può viene a vedermi mentre mi alleno. Per me è importante, perché mentalmente mi sento sostenuta, come pure nei consigli sugli sci e cosa mettere in borsa”.

detto. Poi, inserita nella squadra azzurra, nonostante un pettorale 48 è giunta 17^, migliorando di due posizioni la prima manche, la migliore delle italiane. Una grande prestazione per l'allora diciannovenne del Cs Esercito, il terzo miglior risultato di sempre in Coppa Europa e primo ingresso fra le venti nel gigante. E dopo la Svezia, subito tappa in Norvegia per un altro slalom. ANNO DI GRAZIA Che il 2018 fosse il suo anno, lo si era capito quando a ottobre arrivò la notizia del suo debutto in Coppa del Mondo a Soelden: all’esordio assoluto nella manifestazione, Lara si è unita al gruppo di sciatori regionali presenti nel tempo in Coppa del Mondo: negli anni ’80 Nadia Bonfini e Marco Tonazzi, nei 2000 Alessia Pittin, Lucia Mazzotti, Jacopo Di

Ronco, ed ora Emanuele Buzzi. Un traguardo prestigioso per la tarvisiana classe 1999, scuola Sci CAI Monte Lussari, che così racconta: “Avevo appreso della convocazione solo qualche giorno prima. D'estate mi ero allenata bene sia atleticamente sia sugli sci, giungendo ad una buona condizione e da subito ho perciò ricevuto buone sensazioni. E’ stata una bella esperienza e mi sono proprio divertita, anche se è stata molto difficile come pista. L’ho accolta con gioia ma tranquillamente, non pensandoci eccessivamente e posso dire di avere offerto il meglio delle mie possibilità e potenzialità". Un’esperienza formativa, aggiunge poi: "Entri a contatto con l'ambiente e provi la pista, sensazioni certamente di grande impatto emotivo, tanto da rendere difficile la concentrazione per la gara. Ma

UNA RAGAZZA NORMALE Fin da quando frequentava la scuola dell’infanzia, la sua famiglia ha scelto di farla studiare ad Arnoldstein, in Austria, perchè imparasse bene anche la lingua tedesca. Lo scorso giugno ha concluso invece il Tecnico Turistico di Tarvisio, sostenendo gli esami di Stato: “E’ stata dura ammette - perché ho potuto frequentare poco ma i professori mi sono venuti incontro, nonostante fossi sempre in giro per le gare. Non è scontato ma per fortuna ce l’ho fatta! Per ora non voglio pensare a cosa farò da grande e sono felice per adesso di fare l’atleta". Il lavoro è tanto, anche d’estate, considera la giovane campionessa: "Non c’è tempo di rilassarsi, i sacrifici sono stati e sono immensi ma io non vorrei fare altro nella vita. Da quand'ero una ragazzina sono cresciuta grazie a mio padre, alla mia famiglia che mi è sempre vicina, al mio allenatore, ai preparatori, allo ski man e a tutto lo staff. Inoltre, da quando sono entrata a fare parte del Gruppo sportivo dell'Esercito posso concentrarmi solo sulla mia attività, senza ansie di tipo economico".. E Tarvisio rimane la sua culla: "Per me è sempre casa e quando sono un po’ meno impegnata mi piace godermi la mia tranquillità domestica, andare a trovare la nonna, scoltare musica, leggere, vedere film o andare alle terme o a fare shopping. E vivere a due passi dalle piste mi dà sempre la possibilità di allenarmi anche lì, sulla porta di casa”

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Con un crescendo costante sin dagli anni dell'infanzia, Lara, figlia d'arte, è esplosa nella recente stagione in azzurro a livello mondiale.

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Con una coreografia ideata da Sandro Guerra, il Pattinaggio Fiumicello si è aggiudicato a Firenze il titolo italiano della categoria Grandi Gruppi

GRUPPO DIAMANTE, SHOW LUNARE

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n piccolo passo per l’uomo, un enorme balzo per l’umanità. Si conclude così la coreografia del Grande Gruppo Diamante di Fiumicello. Un’enorme luna di stoffa stesa sulla pista, tre astronauti e una televisione d’epoca. Si parla di ciò che è accaduto nel luglio del 1969, quando la nave spaziale più famosa della storia, l’Apollo 11, compie l’impresa più grande che l’uomo abbia mai realizzato: lo sbarco sulla Luna. Più in piccolo ma non con meno aspettative, il 24 marzo scorso il Gruppo Diamante del Pattinaggio Fiumicello è decollato durante il campionato italiano gruppi show di Firenze e

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l’atterraggio sulla Luna ha decisamente avuto successo. Con punteggi altissimi che sfiorano il 10 della perfezione, la squadra fiumicellese si è aggiudicata per il secondo anno consecutivo il titolo di Campione Italiano categoria Grandi Gruppi. Un’idea del coreografo della nazionale italiana Sandro Guerra.

Coreografia lunare e festa grande per i pattini di Fiumicello al campionato italiano di Firenze

IN AZZURRO Proprio di nazionale si tratta, se si parla di Diamante: per il quinto anno consecutivo infatti, la squadra vestirà la maglia azzurra e rappresenterà l’Italia alle principali competizioni internazionali: Europeo di Reggio Emilia e Cam-


PATTINAGGIO

RUNNING

MUJALONGA SUL MAR, CORSA PER L'AMBIENTE

Momenti di gioia dopo la prestazione e la conquista del titolo nitaliano per il secondo anno consecutivo.

pionato del Mondo di Barcellona. Gli allenatori, Elisa e Alberto Burba, si sono detti pienamente soddisfatti della performance e del risultato. “Quest’anno non avendo partecipato ai campionati regionali non sapevamo se la coreografia sarebbe piaciuta o meno. Sono stai mesi di duro lavoro, ma grazie agli atleti, ai loro genitori e alla società, siamo riusciti a portare a casa questo splendido risultato”. Non meno splendidi i risultati degli scorsi anni, tra cui spiccano due medaglie di bronzo mondiale, che hanno fatto crescere e affermare la società della bassa come caposaldo della disci-

plina a rotelle. “La cosa più emozionante, in questi 5 anni di successi, è stato sicuramente il giorno in cui ci hanno consegnato la tuta della nazionale Pattino da ormai più di vent’anni e ricevere quella maglia azzurra è il coronamento di tutti i nostri sogni; nonostante sia il quinto anno consecutivo, a volte ancora non mi sembra vero” dice Sara Leggieri, una veterana del Diamante. Il capitano Serena Dean: “penso che alla base di tutto ci debba sempre essere la passione; la nostra filosofia non è quella di allenarci per vincere, bensì di cercare di dare il meglio di noi, di emozionare il pubblico e noi stessi. A Firenze ci siamo riusciti, speriamo di continuare così”. Quest’anno la scelta della coreografia è dovuta alla ricorrenza dell’anniversario dello sbarco sulla Luna.“tuttavia abbiamo voluto lanciare anche un messaggio. Il titolo è “Con gli occhi di un bambino“ perché abbiamo interpretato l’evento dello sbarco come qualcosa che ha alimentato i sogni e i desideri di chi all’epoca lo ha visto. Ecco perché ci piace pensare che la nostra coreografia sia la metafora di un sogno e della strada lunga e difficile che bisogna percorrere per farlo avverare” dice Matteo De Sabbata. Elena Delneri e Alessia Scarel, altre due veterane della squadra affermano che “gli avversari più temuti sono gli spagnoli, anche se per noi nessuna squadra è nemica. Faremo la nostra gara al meglio, il risultato lo deciderà la pista”

IL PALMARES 2019 - Campioni Italiani (marzo), parteciperemo a campionati europei di Reggio Emilia e mondiali di Barcellona 2018- Campioni italiani, 3 posto Europeo, 5 posto Mondiale 2017 - Vice Campioni italiani, 2 posto Europeo, Medaglia di Bronzo Mondiale 2016 - Vice Campioni italiani, 2 posto Europeo, Medaglia di Bronzo Mondiale 2015 - Vice Campioni italiani, 3 posto Europeo, 4 posto Mondiale.

Dieci giorni alla Mujalonga sul Mar, la 10 km su strada tutta “fronte mare”, abbinata alla Run & Dance e alla Doggy Run, organizzata dalla Trieste Atletica A.S.D. Due le novità di quest’anno: l’evento sarà totalmente ecosostenibile, all’insegna dell’ambiente e della salvaguardia del suo mare che fa da cornice alle tre corse, e si svolgerà il sabato pomeriggio, al calare del sole, anziché la domenica mattina. Madrina della manifestazione è Rima Chai, meglio nota come Tyre Lady che corre intere maratone e gare ultra trainando un pneumatico che può pesare tra i 6 e i 10 kg. Prenderà parte alla 10 km trascinando uno dei pneumatici dipinti dai bambini delle scuole Loreti, De Amicis e Zamola di Muggia (Tyre Lady ne sceglierà uno con cui correre). PROGRAMMA DELLA MANIFESTAZIONE Sabato 27 aprile, alle ore 10, nella piazza di Muggia, si terrà l’esibizione di ballo dell’Accademia Danze Trieste, alle ore 11, presentazione dell’Eco Festival Mujalonga sul Mar con la madrina Rima Chia, alle 11.30, presentazione delle opere realizzate dai bambini delle Scuole di Muggia: “The Tyre for Rima”, alle 12 l’associazione Va’ Sentiero e i suoi volontari parleranno del viaggio che intraprenderanno lungo il sentiero Italia, percorrendo a piedi ben seimila km. Seguirà la presentazione dei top atleti. Nel pomeriggio alle ore 14.30, nel porto S. Rocco, si terrà una convention sull’Ambiente che vedrà alternarsi sul palco diversi relatori, un’impresa sociale per l’eliminazione degli involucri di plastica. Alle ore 16 prenderà il via la Doggy Run di 3 km, quindi alle ore 17 la 10 km competitiva, e alle 18 la Family Run & Dance di 5 km non competitiva e aperta a tutti. La settimana successiva alla Mujalonga sul Mar, si terrà la Mini Muja (2 maggio), la corsa dedicata ai più piccoli che farà correre i bimbi delle scuole di Muggia, e la Muja Bike (4 maggio), una pedalata di 25 km, aperta a tutti, in compagnia di Francesco Moser, lungo le strade del Comune di Muggia. Il ritrovo è fissato alle ore 9.30, nel piazzale Alto Adriatico, la partenza alle ore 10.

TremilaSport+ | 17 04 2019 | 39


UNESCOCITIESMARATHONFOTOGALLERY

31 MARZO 2019 CIVIDALE-PALMANOVA-AQUILEIA

Faniel e il Kenya nella domenica dell’Unesco Cities Marathon L’azzurro, iscrittosi all’ultimo momento, ha inaugurato l’albo d’oro della mezza maratona, correndo in 1h02’41”, terza prestazione della carriera. Al suo fianco, con lo stesso tempo, l’eritreo Mogos Solomon. Tra le donne successo dell’etiope Addissalem Belay Tegegn in 1h12’49”. Vittoria nella maratona per il keniano Cosmas Kigen (2h30’41”) e la croata Ingrid Nikolesic (2h55’20”). Al campano Saverio Giardiello il titolo italiano Esercito. In 2.500 di corsa sulle strade tra Cividale e Aquileia. L’azzurro Eyob Ghebrehiwet Faniel (Gs Fiamme Oro) ha tenuto a battesimo l’albo d’oro della Iulia Augusta Half Marathon, la mezza maratona che oggi, in una giornata di caldo quasi estivo, ha debuttato sul percorso da Palmanova ad Aquileia (Udine), andando ad arricchire il cartellone dell’Unesco Cities Marathon (Cividale-Palmanova-Aquileia). Il 26enne vicentino d’origine eritrea, nel 2018 oro a squadre nella maratona agli Europei di Berlino e argento ai Giochi del Mediterraneo sulla mezza distanza, è stata la grande sorpresa della giornata di corsa sulle strade friulane: si è iscritto soltanto sabato, assieme all’eritreo Mogos Solomon, che spesso l’accompagna in allenamento. I due atleti hanno fatto corsa a sé, giungendo appaiati sul traguardo in Piazza Capitolo. Vittoria a Faniel e secondo posto per Solomon (che due settimane fa a Lisbona aveva corso in 1h01’08”). Identico il tempo, 1h02’41”, che per Faniel è anche la terza prestazione della carriera, a 13” dal personale stabilito il 25 marzo 2018 a Milano. “Mancavo dalle gare da quattro mesi a causa di un infortunio – ha spiegato Faniel -. Ora sto bene, il tempo finale mi rende felice, anche perché oggi faceva molto caldo. Ora nei miei programmi c’è la mezza maratona a Padova e un mese di preparazione in altura ad Asmara con Mogos, che mi dà un aiuto importantissimo in allenamento. L’obiettivo dell’anno, ovviamente, è la maratona dei Mondiali di Doha”. Curiosità: Faniel è allenato dall’ex azzurro Ruggero Pertile, che nel 2013 ha inaugurato l’albo d’oro dell’Unesco Cities Marathon, vincendo nell’occasione anche il titolo italiano sui 42 km. Addissalem Belay Tegegn, 23enne etiope, tesserata per una società friulana, l’Atletica Brugnera Friulintagli, ha dominato la gara femminile, chiudendo in un ottimo 1h12’49”, non lontana dal record personale (1h12’22” a Buenos Aires nel 2018). Argento per la pordenonese Yvette Moro Piazzon (Azzano Runners) in 1h26’35”. Tra i partecipanti alla mezza maratona anche il sindaco di Palmanova, Francesco Martines (1h59’26”). Il Kenya è tornato sul gradino più alto del podio nell’Unesco Cities Marathon, dove mancava dal 2015 (successo di Henry Kibet in 2h15’13”, tuttora record del percorso). Merito del 29enne Cosmas Kigen, atleta di lunga milizia (2h09’43” a Francoforte nel 2011) che ha approfittato dell’improvvisa crisi del connazionale Kimosop Kiprono, fermatosi al 34° chilometro, poco prima dell’ingresso a Cervignano del Friuli, dopo un passaggio, in solitaria, a metà gara in 1h06’44”. Kigen è giunto al traguardo, senza neppure sapere di essere il vincitore, in 2h30’41”. Secondo l’a8 | 11 0104 2017 | TremilaSport+ 40 | 17 2019 | TremilaSport+

vellinese Saverio Giardiello (Montemiletto Team Runners), arrivato in 2h38’05”. Giardiello è il vincitore dell’Unesco Cities Marathon del 2017: oggi, insieme al secondo posto, ha portato a casa anche l’ennesimo titolo nel campionato italiano Esercito. L’udinese Massimiliano Uliana (Keep Moving), settimo in 2h51’06”, si è laureato campione friulano assoluto. Al femminile, titolo regionale assoluto per Fabiola Giudici (Athletic Club Apicilia), argento in 3h10’25” nella gara vinta da Ingrid Nikolesic. La croata ha chiuso in 2h55’20” (record personale), migliorando così il secondo posto del 2016. Al traguardo, in 5h20’15”, anche il romeno Ilie Rosu che ha corso tutta la maratona, applauditissimo, portando le bandiere di Romania, Italia, Unione Europea e Unesco. I pattinatori Luca Presti (Asd Fulgor Puntese/1h15’17”) e Federica Di Natale (C.P. Giovanile Aquilano/1h05’22”) si sono imposti sui 42 chilometri della Roller Marathon (oltre 200 iscritti). Circa 2.500 i partecipanti complessivi di un evento arricchito anche dalle 800 iscritte di Unesco in rosa - la manifestazione al femminile (7,2 km) con ricavato devoluto in beneficenza alla Lilt, partita a mezzogiorno da Cervignano del Friuli - oltre che dai duatleti del Trysport e dalla Special Run, la corsa degli atleti Special Olympics, con start da Terzo di Aquileia.


FOTOGALLERYUNESCOCITIESMARATHON

TremilaSport+ | 11 012019 2017| |41 9 TremilaSport+ | 17 04


TENNIS

VELA

NORTHERN LIGHT SAILING GUARDA AL MONDIALE Si prospetta una stagione molto intensa per il Northern Light Sailing, il team triestino che punta forte sul Mondiale ORC di Sebenico. Giovedì 18 Aprile, alle ore 18.30, si terrà presso la Società Velica di Barcola e Grignano la conferenza stampa di presentazione del team, degli sponsor e del programma sportivo dell'Associazione Sportiva Dilettantistica Northern Light Sailing. Il programma per la stagione 2019 vedrà il team impegnato sul Dufour 34 Northern Light II per una serie di regate molto intense: la Regata dei Due Golfi a Lignano e il Campionato Nazionale Sloveno ORC a Portorose, prima del Mondiale ORC di Sebenico in programma per la prima settimana di giugno. Dopo la pausa estiva il ritorno in acqua è programmato per la Settimana Velica Internazionale dello YC Adriaco, con la chiusura di stagione a Trieste con la classica della Barcolana By Night e la Coppa d’Autunno.

L’Associazione Sportiva Northern Light Sailing è supportata dal Main Sponsor Samer & Co Shipping, agenzia portuale triestina, da Slam come Official Clothing Sponsor, da E_Factory per la comunicazione e da Banca di Cividale. I partner tecnici per la stagione 2019 sono Olimpic Sails per le vele, Ubi Maior per l’attrezzatura di coperta e Jotun per le antivegetative. Per tutte le news sul team, segui la pagina www.facebook.com/northernlightsailing

42 | 17 04 2019 | TremilaSport+

E LA CRISI SEMBRA IRREVERSIBILE

L'istruttore Paolo Bardini analizza i motivi del perdurante momentono del tennis regionale, situazione che rischia di diventare cronica

L

e considerazioni, che si possono trarre dagli abbandoni precoci, nel gioco del tennis, sono tante e variegate: sport troppo faticoso,se non vinco non mi diverto, la cosiddetta nausea dovuta peraltro all'intromissione dei genitori, che spesso non condividono l’operato del maestro. Per saperne di più ci siamo rivolti a Paolo Bardini, che da anni cura i settori (come istruttore PTR), degli agonisti,adulti e under. “Facciamo subito un esempio significativo sul tema -inizia Paolo -prendendo ad esempio i campionati provinciali udinesi individuali e a squadre della scorsa stagione: è evidente il calo di iscrizioni nelle due categorie e mi spiego, la media per i campionati individuali, si aggira sui dieci iscritti a tabellone, mentre tra le ragazze il numero è nettamente inferiore. inoltre va rilevato il fatto che il campionato a squadre under (10, 12 e 14), non si è disputato per mancanza regolamentare di iscritti.” - Spesso ci si chiede il perché, ma i maestri allargano le braccia, in segno di resa. E’ così? “No,non sono affatto d’accordo, le cause di questa situazione, che rischia comunque di divenire cronica, sono le solite: la concorrenza di altre attività sportive, la poca disponibilità dei ragazzi, abituati (male) ad avere tutto e subito e non disposti a quei sacrifici che il tennis oggi richiede. Poi c’è

da valutare il fatto della disponibilità dei genitori, che non sempre hanno il tempo necessario per portare i propri figli ai corsi, scuole tennis e tornei, senza contare che l’impegno scolastico deve necessariamente avere la priorità assoluta.” - Come uscire da questa situazione? Ti prego non allargare le braccia… “No - sorride Bardini - ma credo che alcuni aspetti siano fondamentali per cercare di uscire da questa situazione; i circoli, in particolare dov'è presente una scuola tennis con diversi iscritti e dove i dirigenti del club pensano solo a far cassa, per poter “sopravvivere”.Ma esiste anche il rovescio della medaglia di carattere più che altro psico-fisico: quando ragazzo e genitore sono contenti e soddisfatti della scuola tennis e del maestro subentra una certa sicurezza , dovuta al fatto che il ragazzo è in buone mani sia dal punto di vista professionale che di competenza, dentro e fuori il campo“. “A parole - sintetizza Bardini - sembra tutto facile, ma bisogna ricordare che il giovane aspirante tennista, deve far fronte a mille tentazioni, che potrebbero indurlo a smettere. Non ultima quella dei genitori, che spesso lo assillano, lo pressano in maniera esagerata e lo catechizzano dopo una sconfitta. E allora sono delusioni e lacrime. Sì, a quel punto è meglio smettere e darsi…all’ippica.” Roberto Cainero


JUDO

NON ESISTONO STAGIONI

Per Leonie Chiozza, recente vincitrice ai tornei di Montereale e Tolmezzo, il judo è una disciplina che non vuole soste

N

on poteva partire in modo migliore il 2019 per Leonie Chiozza, judoka dello Sport Team di Udine. Dopo il primo posto al Trofeo Montereale, la settimana successiva una prima piazza nella 37esima edizione del Città di Tolmezzo, evento a carattere internazionale che ha visto la presenza di 423 atleti sul tatami del Palazzetto dello Sport di Villasantina .Per la quattordicenne udinese, di origini congolesi, nata a Kinshasa nella Repubblica Centroafricana ma dal 2011 abitante in Friuli, un successo che rappresenta un' iniezione di fiducia in vista dei prossimi appuntamenti, come la tappa dell' European Cup che si terrà a Berlino, vetrina di l'età di Leonie grande spessore per un'atleta che come lei punta a risultati di Chiozza grande rilievo. Cintura marrone, gareggia nella categoria dei 52 kg. alternandosi in quella dei 57, è studentessa al primo anno di economia sociale all'Istituto Percoto di Udine ha un sorriso che non lascia scampo e una simpatia che conquista sin dai primi istanti. Il judo per lei non ha stagioni nè soste, vivendo questo sport con passione e determinazione, come si conviene a chi miri in alto. LA SCINTILLA La scintilla che ha fatto scoccare in lei l'amore per questa disciplina è scaturita in occasione della sagra annuale nella Parrocchia di San Marco, dove tra gli sport dimostrativi c'era anche il judo, che Leonie ha voluto subito provare. I maschi

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si tenevano alla larga perché la sua forza li metteva in serio imbarazzo. Poi grazie al maestro Luigi Girardi e Alessandro Brisotto la decisione di entrare a far parte dello Sport Team e frequentare i corsi di preparazione. L'ambiente sano, pulito e un'accoglienza di quelle che non si dimenticano, facendola sentire subito a casa, hanno fatto il resto. Una passione sfrenata per la musica rap (quella a stelle e strisce, precisa), innamorata della pasta e del latte contro cui deve combattere in imminenza di una gara per rientrare nella categoria di peso. - Dici che nel judo non esistono stagioni. Cosa intendi dire? “ Volevo sottolineare che in prospettiva di un campionato italiano, per esempio, ci si prepara tutti i giorni anche per l'intera estate, rinunciando alle vacanze, a passatempi che magari i miei coetanei durante il periodo in cui non si va a scuola vivono in modo diverso” - I tuoi genitori sono i tuoi primi sostenitori nonché tifosi, però..... “ Preferisco che in concomitanza di una gara vadano altrove, sembrerà strano ma la loro presenza mi mette ansia e mi deconcentra solo al pensiero che mi stiano osservando” - Nel corso di un combattimento prediligi la fase in piedi o quella a terra? “Mi esprimo meglio in quella a terra dove immobilizzo la mia avversaria o punto a chiudere una gara con una leva articolare. Ho la fortuna di avere tra i tecnici il maestro Luigi Girardi, grande esempio del combattimento a terra a cui cerco attingere a piene mani”

TALENTO Di origine congolese, la 14enne dello Sport Team di Udine sta evidenziando grandi peculiarità.

- Sul tatami sfoderi una grinta da autentica judoka, i tuoi compagni ti evitano ancora? “ Assolutamente no, anzi avviene il contrario, l'amicizia e il gruppo ci permettono di essere sempre uniti. Poi ricordo che qui in palestra vengono tenuti allenamenti di sole atlete donne provenienti da altre palestre dove ci si confronta cercando di crescere e migliorare” - Nel judo per ottenere risultati bisogna dare sempre di più e non fermarsi mai. Non ti pesa il fatto di trascorrere ore ed ore in palestra mentre magari tuoi coetanei si divertono altrove? “ uando vinco non ci penso più di tanto, mentre quando le cose non vanno bene il peso e il rammarico sono difficili da superare , ma fa parte delle regole del gioco in uno sport dove la passione gioca un ruolo determinante.” - C'è qualche judoka che ammiri particolarmente? “Le due atlete della nazionale azzurra Edwige Gwend e Odette Giuffrida, che ho conosciuto e mi piacerebbe emulare e magari un giorno come loro vestire i colori della nazionale” - Cosa ti aspetti da uno sport dove hai iniziato ad assaporare il gusto della vittoria e del gradino più alto del podio? “ Nello sport prima di chiedere qualcosa bisogna imparare a dare se stessi, a sacrificarsi, a non abbattersi nei momenti difficili e non esaltarsi in quelli dove un successo porta in cielo. La modestia e l'umiltà sono importanti. Poi se si lavora bene sono convinta i risultati prima o poi arrivano” - Cosa sogna Leonie Chiozza quando dopo una giornata di preparazione, spegne la luce e riposa? “ Il desiderio che ogni atleta in cuor suo coltiva da quando ha iniziato a gareggiare: le Olimpiadi” Gianfranco Borghesu

TremilaSport+ | 17 04 2019 | 43


ROVIGOHALFMARATHONFOTOGALLERY

Rovigo Half Marathon 14 aprile 2019

Nel segno del Kenya. Trofeo Rovigo-Banca regala spettacolo e primati

TROFEO ROVIGOBANCA

ROVIGO HALF MARATHON Q U I N T A

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FOTOGALLERYROVIGOHALFMARATHON

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MWANGI JOEL MAINA

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MUKURIA HENRY KIMANI

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KIPTUM EVANS KIPROP

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LAGAT IVYNE JERUTO

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ZANTA GIORGIO

ATL.BIOTEKNA MARCON

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JEROTICH LENAH

ATLETICA 2005

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CORTIANA SIMONE

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CATTELAN MATTEO

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RIZZOTTI FRANCESCO

A.S.D. TEAM KM SPORT

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BORDIGNON FEDERICO

VICENZA MARATHON

ITA

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FOTO donzelli

Pos.

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MOTORI IL NAVIGATORE Paolo Manfredini sarà il navigatore di Petrucci ed è approdato a Brugnera grazie ai buoni uffici di Lorenzo Cenzi.

OFF ROAD, MRC IN POLE Con il duo Petrucci - Manfredini la scuderia di Brugnera punta al titolo italiano Cross Country 2019

U

asso che va Nicolò Marchioro, padovano, non correrà quest'anno per Mrc

n arrivo importante alla Mrc Sport. La scuderia di Brugnera punterà al titolo italiano di Cross Country 2019 nientemeno che con il vice campione tricolore della passata stagione, il romano Claudio Petrucci. Il team liventino da qualche anno si dedica infatti non solo al suo primo amore, i rally, nei quali peraltro continua a gareggiare la maggioranza dei suoi piloti, ma anche alle gare off road. Claudio Petrucci, classe 1969, originario di Ariccia nella zona dei Castelli Romani, è ormai un veterano ed un nome di prestigio del cross country. In tandem con il navigatore Paolo Manfredini, l’anno scorso, su Gran Vitara, oltre al secondo posto in classifica assoluta, ha conquistato il titolo di Gruppo T2 ed il Suzuki Challenge. E’ arrivato alla Mrc Sport grazie ai buoni uffici di Lorenzo Cenzi, titolare della Jazz Tech Off Road, l’azienda padovana che gli prepara le vetture. “Solitamente – ha raccontato – non partecipiamo a gare in Italia, ma abbiamo deciso di condividere questa avventura con Petrucci e la Mrc Sport solo perché ci sono le condizioni e la voglia di puntare al titolo”. Quest’anno Petrucci e Manfredini competono nel Gruppo T1, la categoria regina, a bordo di una Isuzu D-Max. L’esordio, avvenuto in realtà prima dell’approdo alla Mrc Sport, è stato a febbraio nel Baja di Primavera corso proprio nel Pordenonese. DEBUTTO “E’ stato un debutto un po’ sfortunato, ma sicuramente lusinghiero – ha commentato lo stesso Petrucci – nella terza prova sono incappato in un errore e ci siamo piantati in un punto lento. Ero già febbricitante, poi nella notte la febbre è salita e abbiamo dovuto dare forfait.

46 | 17 04 2019 | TremilaSport+

La nostra scuderia è una palestra per giovani talenti Nonostante questo, la macchina è stata estremamente performante, quindi ci sono tutte le condizioni per inserirsi nella corsa per il titolo nelle prossime 5 tappe”. MAGGIO SICULO La seconda gara del campionato tricolore sarà il 24-26 maggio in Sicilia con il Nebrodi Baja. Secondo tutti gli addetti ai lavori, l’arrivo di Petrucci e Manfredini in T1 ha accresciuto la spettacolarità del Cross Country 2019 alzando il livel-

lo della competizione ed inserendo un nuovo pilota nella lizza per il titolo, oltre a Lorenzo Codecà ed Elvis Borsoi. Per un fuoriclasse che arriva, un giovane di talento che lascia la scuderia per approdare altrove. E’ il caso del 28enne padovano Nicolò Marchioro, il vice campione del Rally Terra 2018, che quest’anno non correrà per Mrc Sport. “Ovviamente ci dispiace che Nicolò non sia più dei nostri – spiega il presidente liventino, Giacomo De Luca – ma siamo orgogliosi di averlo accompagnato e sostenuto nel suo percorso di crescita fino a farlo diventare uno dei migliori piloti italiani emergenti. La nostra scuderia nei rally è sempre stata una palestra per giovani con talento e voglia di lavorare e continueremo a portare avanti questa missione”. Piergiorgio Grizzo


CANOTTAGGIO

Bronzo nel singolo junior alla gradese Corazza, a soli 3“42 dal primo podio

REGIONALI

IN SPOLVERO A Piediluco, nel primo meeting nazionale stagionale, buoni risultati degli atleti regionali, con la monfalconese Buttignon in luce particolare.

R

egionali in gran spolvero nel weekend a Piediluco, in occasione del primo Meeting Nazionale della stagione, con molti degli atleti regionali che si sono messi in luce. Com’è il caso della monfalconese Buttignon (Timavo), che nel singolo pesi leggeri si è piazzata al 4° posto assoluto, vincitrice della medaglia d’argento tra le under 23, a 6” dalla rumena vincitrice. Una finale combattuta quella del singolo junior femminile, con la gradese Corazza che ha conquistato il bronzo a soli 3”42 dall’oro, e con la muggesana Chersi (Pullino) 7° nella stessa finale. Bronzo per il triestino Martini, 4° assoluto nel singolo. Sfida a tre nel 2 senza pesi leggeri femminile, meeting con la Molinaro (Pullino) che si nazionale è aggiudicata la medaglia d’arstagionale gento tra le under 23. Ai piedi del podio (4°) il due senza junior femminile del Saturnia (Costa/Premerl).

LAGO VENTOSO Alla domenica c’era vento sul lago di Piediluco a disturbare la corsa delle imbarcazioni. Nelle gare valutative, molto bene la Buttignon nel doppio con la siciliana Mignemi, primo equipaggio Azzurro dietro a quelli rumeni e primo tra i pesi leggeri, la vittoria d’autorità del 4 senza junior femminile del Saturnia di Costa, Premerl, Goina, Zerboni,

Stefania Buttignon

contro il quale nulla hanno potuto le formazioni miste in gara, ed ottimo il 2° posto della Chersi (Pullino) e il 3° della Corazza (Ausonia) nel doppio junior femminile. Nelle gare del Meeting, da segnalare la vittoria del 4 senza ragazze della Nettuno di Doglia, Barnabà, De Cleva, Hrovatin sul Saturnia di Gottardi, Pahor, Volponi, Canetti, equipaggio che al primo anno in categoria ha conquistato anche l’argento nel 4 di coppia, e del 4 con under 23 del Saturnia (Secoli, Tommasini, Marsi, Millo, timoniere: Wiesenfeld). In evidenza, seppur ai piedi del podio, anche la Gnatta (Lignano) 4° nel singolo ragazze, stessa posizione del doppio ragazze misto

Ilaria Corazza

Nettuno/Lignano (De Cleva/Mauro). Ancora un bronzo, infine, per il quattro di coppia junior femminile del Saturnia (Cardoso, Secoli, Smilovich, Schillani) e per Panteca (Rowing GE) nel quattro di coppia senior maschile. RISULTATI DI SABATO Argento: 1x under 23 PL femminile (Buttignon – Timavo), 4° assoluta; 2- PL femminile (Cozzarini – Rowing GE); 2- under 23 PL femminile (Molinaro – Pullino) Bronzo: 1x junior femminile (Corazza – Ausonia); 1x senior maschile (Martini – Padova), 4° assoluto RISULTATI DI DOMENICA Oro: 4 con under 23 maschile (Secoli/ Tommasini/Marsi/Millo/tim: Wiesenfeld – Saturnia); 4 senza ragazze (Doglia/Barnabà/De Cleva/Hrovatin – Nettuno); 4 senza junior femminile (Costa/Premerl/Goina/ Zerboni – Saturnia); 2x PL femminile (Buttignon – Timavo) Argento: 4x ragazze (Gottardi/Pahor/Volponi/Canetti – Saturnia); 4x senior femminile (Cozzarini – Rowing GE); 4 senza ragazze (Gottardi/Pahor/Volponi/Canetti – Saturnia); 2x junior femminile (Chersi – Pullino) Bronzo: 4x junior femminile (Cardoso/Secoli/Smilovich/Schillani – Saturnia); 2x junior femminile (Corazza – Ausonia); 4x senior (Panteca – Rowing GE) Lorenzo Degrassi TremilaSport+ | 17 04 2019 | 47


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Lignano Sabbiadoro 12-14 aprile 2019

Al Bella Italia & Efa di Lignano 19° Nazionale Tennistavolo CIS Dal 12 al 14 aprile, al Palabellaitalia di Lignano Sabbiadoro (Ud) si disputano gli incontri del 19° campionato nazionale di tennistavolo CSI (Centro Sportivo Italiano). A caccia dei titoli nazionali, nelle diverse categorie, ci sono 400 atleti pongisti (tra maschi e femmine) in rappresentanza di settanta società sportive e ventinove comitati territoriali.Il Centro Sportivo Italiano è la più antica associazione polisportiva attiva in Italia. La sua fondazione risale al 1944, su iniziativa della Gioventù italiana di Azione Cattolica, volendo idealmente proseguire l'esperienza della Federazione delle Associazioni Sportive Cattoliche Italiane. Al suo interno si curano eventi e iniziative a favore di tantissime discipline sportive, che sarebbe impossibile elencare: dall’Atletica al Kung Fu, dal calcio all’equitazione, dalla ginnastica artistica al Tennistavolo.Al Palabellaitalia di Lignano Sabbiadoro (UD), dopo gli incontri preliminari a livello locale e regionale, i migliori atleti d’Italia disputano il 19° Campionato Nazionale di Tennistavolo CSI. Nove regioni presenti, la delegazione con più finalisti è la Lombardia con 235 atleti, seguita dal Veneto (56) e dal Friuli Venezia Giulia (40). Due le prove in programma nel tabellone del Campionato Nazionale CSI 2019: individuale (maschile e femminile) e doppio. Le semifinali e le finali del torneo, consentono l’assegnazione dei titoli di campione nazionale nelle otto categorie ambosessi previste dal regolamento: Giovanissimi, Ragazzi, Allievi, Juniores, Seniores, Adulti, Veterani A e B, infine Eccellenza A e B maschile ed Eccellenza femminile, che vedranno impegnati i classificati FiTet. Oltre ai campioni per ogni categoria e specialità, saranno premiate anche le società, sulla base dei migliori punteggi ottenuti nelle diverse gare.Come in ogni finale nazionale di certo non manca il clima di festa e di partecipazione. Nel palazzetto del Bella Italia & Efa Village di Lignano Sabbiadoro, si gioca dal mattino alla sera, con eventi speciali come hardbat (con racchette di legno senza gommatura). Il tennistavolo è sport per tutti, una disciplina praticata a ogni età e anche in queste finali del campionato nazionale, sui tavoli in Friuli Venezia Giulia, sono presenti atleti che vanno dal giovanissimo Simone Bettelli classe 2010, al nonno del Csi, il veterano Giuseppe Carrer, classe 1931. Marino Firmani, project manager del Bella Italia ha dichiarato che l’atmosfera che si crea nel palazzetto durante questa competizione è davvero unica. Vedere insieme atleti di tutte le età che, con grande agonismo ed etica si affrontano in una disciplina completa come il tennistavolo, genera emozioni indescrivibili. TremilaSport+ | 17 04 2019 | 49


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA BRAZILIAN JIU JITSU

FERRETTI MATTATORE A ROMA

L’asso del Judo Club San Vito ottiene il secondo posto nell’ottava edizione del Campionato Italiano disputatosi nella capitale. La gara ha costituito, per i senior assoluti, prova di selezione per la squadra azzurra rappresentanza della provincia di Pordenone, il Grappling Team del Judo Club San Vito ha partecipato con 2 grapplers. Nella categoria senior (over 18) assoluto +100 kg, il pordenonese Marco Ferretti, dopo aver vinto nettamente la semifinale con il punteggio di 5 a 0 contro un lottatore veneziano, è stato battuto in finale dal titolare della nazionale italiana, conquistando così il 2° posto in classifica. Francesco Castellan ha combattuto nella categoria al limite degli 84 kg bianca e, nonostante l’incontro fosse molto equilibrato, ha dovuto arrendersi per una tecnica di leva al braccio a pochi secondi dallo scadere del tempo. Gli allenamenti del team sanvitese continuano il martedì, mercoledì e venerdì presso il Palasport di Ligugnana in preparazione delle prossime competizioni di Jiu Jitsu Brasiliano (BJJ) a Milano e Firenze.

■ Si è svolta presso il PalaTorrino di Roma l’8^ edizione del Campionato Italiano di Brazilian Jiu Jitsu / Grappling Gi, organizzata dalla FIGMMA (Federazione affiliata alla FIJLKAM/CONI). La competizione capitolina ha registrato una buona partecipazione di atleti provenienti da tutto lo

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IN GARA ANCHE FRANCESCO CASTELLAN NELLA CATEGORIA 84 KG BIANCA stivale, che hanno combattuto nelle varie categorie di peso e fasce di età. La gara ha costituito, per i senior assoluti, prova di selezione per la squadra azzurra, che parteciperà ai prossimi campionati europei e mondiali UWW del 2020, insieme alla lotta olimpica. A questa gara nazionale, in

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GINNASTICA RITMICA

LIBERTAS PORCIA SUGLI SCUDI AI REGIONALI

■ Chi ben comincia è a metà dell’opera, e la sezione ritmica

della Libertas Porcia ha iniziato in maniera straordinaria. Alla

prima prova del Campionato Regionale di Serie D, che si è svolto a Caorle, la formazione purliliese ordina e ottiene uno splendido tris di primi posti. La gara prevedeva un esercizio collettivo a corpo libero, uno in successione palla-fune, ed il terzo una coppia di cerchi. La somma dei tre esercizi ha permesso alla squadra delle Allieve, formata da Emma Cellot, Emma Canzian, Emmarie Vendramin, Marika Battistella, Matilde Pizzinato e Irene Fracas, di ottenere un punteggio totale di 30,950. Guadagnano così una meritatissima medaglia d’oro. Ma le prodezze non sono ancora finite. Le due formazioni

Junior, una con Emma Polese, Virginia Cancian, Giorgia Verona e Valentina Valeri, l’altra con Elena Trentin, Alessia Caputo, Nicoletta Sozza e Giada Mozzon, gareggiavano l’una contro l’altra. Al termine degli esercizi, ottengono entrambe lo stesso punteggio di 31,200. Questo fa salire entrambe le squadre sul primo gradino del podio, parimerito. «Neppure a sognarlo avrei potuto immaginare questo risultato –. Ha commentato l’orgoglioso tecnico Chiara Cadamuro –. Abbiamo espugnato il palazzetto di Caorle. Sono entusiasta e soddisfatta di come hanno lavorato tutte le ragazze».

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA JUDO

PIOGGIA DI MEDAGLIA PER IL VILLANOVA L’evento organizzato dalla formazione naoniana ha fatto di Pordenone la capitale europea di judo kata, ed è stata la cornice ideale per la prima prova del 13° Campionato Provinciale Libertas Rumiatto sono invece gli ori per la classe 2010. Scendendo con l’età, quindi per l’annata 2011, conquistano il primo gradino del podio Matteo Camarotto, Davide Dragonetti, Francesco Matiz e Gherardo Passon. Melissa Barbera, Mattia Bertossi e Sirine Khouya superano tutti gli avversari per il 2012, come Luca De Giusti per il 2013. 6 primi, 6 secondi e 3 terzi è il bottino di Porcia. Raffaele Cocco (2010), Cristofer De Mattia e Matteo Salvalaio (2012), Gregorio Pianese (2013), Federico Sist (2009) e Andrea Zandonà (2008) guadagnano il primo gradino del podio. Ayoub Ayoub, Gabriele Bonazza e Giordano Yunes Perera di Crescere sul Tatamihanno rispettivamente conquistato il primo, il secondo e il terzo posto. La terza e ultima prova sarà sabato 25 maggio al Palazen, in via Pirandello 35 a Pordenone. Solo al termine della terza tappa saranno incoronati i campioni provinciali, cioè i judoka che avranno vinto tutte e tre le tappe, con la maglietta di campione Libertas e il diploma. Per la gioia di tutti i bambini, come ormai da tradizione, l’Associazione Yume ha collaborato per esprimere a pieno il legame della manifestazione con il paese del sol levante. Ha organizzato infatti un laboratorio di origami, che ha fatto da cornice alla mostra di manga dell’artista in erba Maria Benedetta Marsiglia.

PATTINAGGIO

LIBERTAS FVG PORDENONE AL IN SERVIZIO DELLE EVIDENZA SOCIETÀ SPORTIVE AL MEMORIAL DALMONTE

■ Il 36° Trofeo Villanova, storico evento organizzato dalla Polisportiva Villanova Libertas, con la collaborazione del Judo Libertas Porcia e Crescere sul Tatami Judo Libertas, che ha fatto di Pordenone la capitale europea di judo kata, è stata la cornice ideale per i mini-judoka che hanno partecipato alla prima prova del 13° Campionato Provinciale Libertas – Memorial Don Romano Zovatto, dedicato ai preagonisti nati dal 2008 al 2013. Dopo le 48 coppie in gara all’EJU Tournament, circa 230 giovanissimi sono saliti sui tatami del Palazzetto dello Sport. I più giovani si sono confrontati su un percorso a tempo, i nati dal 2011 al 2012 con il ne waza, cioè la lotta a terra, infine, i più grandi con il tachi waza, lette-

LA TERZA E ULTIMA PROVA SARÀ IL 25 APRILE AL PALAZEN DI PORDENONE ralmente le tecniche in piedi. Molto soddisfatte le società organizzatrici che hanno totalizzato la bellezza di 25 medaglie d’oro, 14 d’argento, 10 di bronzo e 2 quarti posti. In particolare, la Polisportiva Villanova ha contato 18 primi posti, 7 secondi, 6 terzi e 2 quarti. La medaglia d’oro è andata al collo di Mirco Bone, Liam Alessandro Eakes, Marika Lo Presti, Asia Salmistraro e Junior Scarsella fra i nati nel 2009. Ramat Azeez, Giada Casetta, Elena Olariu, Sumit Sheemar e Matteo

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■ Tutte sul podio le ragazze dell’Associazione Ghiaccio Pordenone Libertas che hanno partecipato al 4° memorial Alba Dalmonte, associato al Campionato Nazionale Libertas ad Oggiona Santo Stefano (VA). La società pordenonese ha infatti portato a casa tre medaglie d’oro, una d’argento e tre di bronzo. Su quasi 200 partecipanti, una doppietta d’eccellenza per le bambine in categoria Venere (8 anni). Si laurea campionessa italiana Libertas Valentina Ara; ed accanto a lei sul terzo gradino podio sale Aurora Ara. Fra i Pulcini, ottiene il titolo parimerito anche Anna Carlini.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA RUGBY

IL GRANDE CUORE DEL FONTANA RUGBY L’evento tutto al femminile, a cui hanno partecipato anche le Red Panthers Treviso, aveva come scopo la raccolta fondi per la ricerca sulla Sindrome di Rett, malattia che colpisce soprattutto le ragazzine ■ Ha raccolto precisamente 562 euro per la ricerca sulla Sindrome di Rett l’SFS Fontana Rugby. Il sodalizio ha infatti ospitato una tappa del campionato interregionale under14 e under16 femminile, e ad essa ha associato una campagna di sensibilizzazione per la grave malattia neurologica di cui è purtroppo affetta la piccola Alice. L’evento tutto al femminile, in cui lo stadio Tognon ha ospitato le giovani Red Panthers formazione femminile della blasonata Benetton Treviso in cui militano due ragazze del Fontana Margherita De Luna e Paola Morassutti, ben si prestava dunque ad una giornata dedicata ad una malattia che colpisce soprattutto le ragazzine.

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PEGOLO: “FARE SQUADRA OGGI HA AVUTO LA SUA ACCEZIONE PIÙ NOBILE” La società Benetton e le “Ciabatte”, cioè la formazione old delle Red Panthers, sempre sensibili a queste iniziative a scopo benefico, non solo hanno aderito spontaneamente alla raccolta fondi, ma hanno deciso di donare al Alice anche la maglietta delle Red Panthers. La cifra è stata girata alla famiglia della piccola, che vive a Fontanafredda e si è preoccupata personalmente di donare a sua volta l’ammontare all’associazione Rett Syndrome Research Trust, che si occupa della raccolta fondi per la ricerca di una cura. Ha anche finanziato diversi approcci da cui sono già arrivati risultati promettenti per la cura della sindrome che causa sintomi di autismo, paralisi cerebrale, morbo di Par-

kinson, epilessia e ansia. La vicepresidentessa del Fontana, Silvia Mantoan, che più di tutti ha promosso l’iniziativa, ha voluto precisare: «Speriamo di aver aperto una strada affinché questa

sia solo la prima delle iniziative sportive dedicate ad Alice. Lo scopo era infatti proprio questo: riuscire a raccogliere fondi per la ricerca». Entusiasta anche il sindaco di

Fontanafredda Michele Pegolo. «Sono felicissimo che lo sport si è impegnato nella raccolta fondi per una bambina in difficoltà. L’idea di fare squadra oggi si è vista nella sua accezione più nobile».

KARATE

GASPARDO RESPONSABILE EUROPEO DI OKINAWA KARATE ■ Un altro grande onore per il maestro Filippo Gaspardo, presidente della Meibukan Libertas di Fontanafredda. Dopo essere stato investito direttamente dal maestro Kancho Masaaki del titolo di responsabile per il continente europeo dell’insegnamento dell’Okinawa karate, domenica 28 aprile è stato chiamato come docente al 1° Seminario Nazionale di Okinawa Karate che si terrà a Canicattì (AG), presso il palazzetto dello sport Livatino Saetta in via San Vincenzo. Gaspardo tratterà lo stile Okinawa Meibukan Ikemiyagi Goju Ryu; ma sarà affiancato da Oscar Higa

per lo stile Shorin Ryu Kyudokan Higa Te, e da Fulvio Ziglioli per l’Uechi Ryu Okikukai. L’evento, organizzato dalla FIK, è aperto a tutti praticanti dai 14 anni in su, insegnanti e ufficiali di gara iscritti a qualsiasi federazione o ente di promozione sportiva. Le iscrizioni dovranno essere inoltrate via fax allo 0418623412 o via email a segreteria@federkarate.it entro e non oltre giovedì 25 aprile. Per ulteriori informazioni, basta rivolgersi alla Segreteria Federale oppure al Comitato Regionale Sicilia – Referente Evento Fabio Lana, tel. 328 3154031.

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA IL CONVEGNO

A TRIESTE FOCUS SULLA FISCALITÀ SPORTIVA Il convegno Libertas sulle nuove norme per l’iscrizione al registro CONI 2.0 e la fatturazione elettronica hanno suscitato enorme interesse fra le associazioni affiliate alla Libertas di Trieste e Gorizia ■ Iscrizione Registro CONI e novità fiscali 2019. Il convegno Libertas sulle nuove norme per l’iscrizione al registro CONI 2.0 e la fatturazione elettronica hanno suscitato enorme interesse fra la trentina di rappresentanti di altrettante associazioni affiliate alla Libertas di Trieste e Gorizia. L’evento, che si è svolto presso la prestigiosa sede del Centro Provinciale di Trieste in via Felice Venezian 2, si è prorogato così oltre l’orario previsto. Numerose sono state infatti le domande rivolte agli specialisti. L’appuntamento è stato coordinato da Lorenzo Cella, responsabile della Libertas Servizi FVG, organizzatrice della manifestazione, in presenza del presidente della Libertas FVG Bernardino Ceccarelli e del presidente della Libertas Trieste Livio Lupetin.

federazioni riescano ad inserire per tempo tutti i dati riguardanti le gare ed i convegni. D’altro canto, la Libertas sta invece assicurando la registrazione tempestiva di tutti dati. La partecipazione alle gare ed ai convegni organizzate dall’ente può dunque utile essere anche per questo scopo. La parola è poi passata al tributarista Giampiero La Torre. Il sempre brillante oratore ha spiegato nel dettaglio le incombenze e le “trappole” della fatturazione elettronica per le ASD. Ciononostante, ha fortemente consigliato di utilizzarla a tutte le associazioni con partita iva, benché la cosa riguarderebbe soltanto quelle con un volume di affari di oltre 65.000,00 €. Tutte le altre associazioni – quelle con il solo codice fiscale – potranno invece continuare ad emettere fatture cartacee e ricevute, come si è sempre fatto. C’è inoltre una buona notizia. A partire da 1° gennaio 2019, tutte le asd senza scopo di lucro hanno ottenuto l’esenzione dal bollo. Infine, ha ricordato che chi nel 2018 ha ricevuto contributi pubblici per un ammontare di oltre 10.000 euro dovrà adempiere agli obblighi di trasparenza. Si tratta cioè di pubblicare sul proprio sito internet il dettaglio delle cifre ricevute da comuni, regioni, UTI e simili. Se un’associazione non possiede un proprio sito internet, può chiedere che questo documento sia inserito da un terzo soggetto. La Libertas, a questo scopo mette a disposizione dei propri affiliati uno spazio dedicato sui siti libertasfvg.it.

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE SOCIETÀ SPORTIVE

L’ing. Daniele Bassi, in apertura del convegno Libertas Iscrizione Registro CONI e novità fiscali 2019, ha presentato il tutorial che la Libertas sta mettendo a punto affinché le società sportive pos-

DA QUEST’ANNO LE ASD SENZA SCOPO DI LUCRO HANNO OTTENUTO L’ESENZIONE DAL BOLLO sano inserire agevolmente sulla piattaforma Libertas (SIL) tutte le informazioni necessarie alla corretta iscrizione sul registro. Per continuare ad usufruire delle agevolazioni fiscali è adesso necessario che le ASD documentino in maniera puntuale almeno una (ma meglio se tutte e tre) fra le attività didattiche, le attività sportive e le attività di formazione. Le prime riguardano i corsi per i tesserati e possono essere inserite direttamente dai sodalizi. Sarà invece cura della federazione o dell’ente di promozione sportiva di appartenenza inserire l’attività sportiva, cioè le gare, e quelle di formazione, cioè la partecipazione di dirigenti e tecnici a convegni o corsi. A causa della mole di lavoro creata da queste nuove norme, non è però sempre scontato che le

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Il giro è lungo 30,7 km di cui il 75% su sterrato ed è completamente pedalabile (a parte le tre scalinate da fare con la bici a mano a Latisana). E’ percorribile con una mountain-bike o una city-bike e ha un dislivello trascurabile. Il periodo migliore va dal tardo inverno (dopo la pulizia degli argini) alla primavera avanzata. Durante l’estate, oltre al caldo e al sole battente, si possono trovare alcuni tratti con l’erba alta per cui bisogna scendere dalla sommità dell’argine e proseguire sulle strade bianche che lo fiancheggiano. Il punto di appoggio principale è Latisana ma ogni pochi chilometri c’è qualche paese con la fontana d’acqua, talvolta leggermente solforosa come quella di Fraforeano. Attualmente il cantiere per la costruzione della terza corsia sulla A4 costringe a piccole deviazioni, ma la strada è comunque praticabile, magari con la bici a mano nei casi in cui il fondo sia cedevole. Lunghezza: 30,7 km Dislivello: 30 m Sterrato: 75 % Pedalabilità: 99 % Tempo: circa 2:30 ore Difficoltà: S0/MC

A CURA DI STEFANO OSSO

Q

uella di “Sante Sabide” — la santa che non esiste — è una delle storie più affascinanti e misteriose del Friuli dall’epoca del patriarcato di Aquileia, dai primi secoli dopo Cristo fino al 1761. Santa Sabata di fatto non è mai esistita, ma a lei sono dedicate una trentina di cappelle, poste perlopiù vicino a corsi d’acqua o a sorgenti. All’epoca era uso, tra i contadini, fare il riposo settimanale il sabato, come fanno gli ebrei, e ciò era mal visto dal Patriarca che mandava i suoi emissari, chiamati “sabatari”, a punire chi venisse sorpreso a far festa in questo giorno anziché la domenica. Va ricordato infatti che il Patriarca deteneva anche il potere temporale, oltre a quello spirituale. In ogni caso, forse per avere una scusa per festeggiare il sabato, è nato il culto di “Sante Sabide”, poi declinato in Santa Sabina o San Sabba con le relative edicole reintitolate alla Madonna.Da Sante Sabide prendiamo spunto per questo giro sulle rive del Tagliamento, considerate le tre ancone a lei dedicate a Goricizza, Fraforeano e Fratta di Fossalta, la sua venerazione nei luoghi vicini all’acqua e la presenza di un birrificio artigianale,

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che porta il suo nome, a Fraforeano. La partenza è dalla stazione di Latisana, da dove si inizia a risalire il Tagliamento lungo la riva friulana. Poco dopo aver passato l’autostrada, una breve deviazione a destra porta a una ancona del XVI secolo dedicata a “Santa Sabata” dalla quale si procede in direzione nord, pedalando lungo l’argine, fino a Madrisio. Attraversato il Tagliamento sull’omonimo, lunghissimo, ponte si ridiscende verso sulla riva opposta prima in provincia di Pordenone e poi in quella di Venezia, sempre sulla strada dell’argine. Raggiunta nuovamente Latisana si riattraversa nuovamente il fiume e così da chiudere l’anello e tornare al punto di partenza.

Curiosità Il Tagliamento, nei pressi di Latisana, è largo solo 180 metri e questo rappresenta una strozzatura che, in caso di piena, può far salire notevolmente il livello dell’acqua del fiume fino a lambire il ponte ferroviario. Per questo motivo, nel 2010, il ponte è stato alzato di oltre un metro ed è stato dotato di un meccanismo che consente di sollevarlo di altri 120 cm di modo che non si comporti come una diga, con grave rischio per la sua incolumità. I martinetti di sollevamento, di colore blu, sono ben visibili sui piloni, e questa soluzione è unica in Europa.


DAL SATELLITE Il giro è descritto in dettaglio su https:// www.natisoneinbici. it/wp/?p=202 e su https://www.bikemap. net/en/r/4840408 c’è la mappa con la traccia GPX. Non c’è cartografia dettagliata della zona, ma anche con una comune mappa stradale è impossibile perdersi: basta seguire il corso del Tagliamento.

LUNGO LE SPONDE DEL TAGLIAMENTO

SULLE TRACCE DI SANTE SABIDE

DESCRIZIONE GIRO Si parte dalla stazione di Latisana e si raggiunge il Lungo Tagliamento dove si svolta verso nord sulla strada che corre alta sull’argine. Superato Ronchis, subito dopo il sottopassaggio dell’autostrada A4 si svolta a sinistra per raggiungere l’Edicola di Sante Sabide poco distante. Tornati indietro si riprende in direzione nord sempre seguendo l’argine sfiorando il parco di Villa de Asarta Kechler a Fraforeano e poi Canussio. Giunti a Madrisio si attraversa il Tagliamento sul lungo ponte, si prende la prima a destra, si aggira Villa Conti della Torre e si imbocca la strada che corre sull’argine destro del fiume in direzione sud. Si passa vicino a Poiana, Mussons, Villanova, Malafesta e Biasini, quindi si passa nuovamente sotto l’autostrada e si raggiunge San Giorgio al Tagliemento seguendo le anse del Tagliamento. Poco

prima del sottopasso ferroviario di San Michele al Tagliamento si scende dell’argine per risalirci poche decine di metri dopo. Giunti al ponte di Latisana, in prossimità del bunker della Guerra Fredda, lo si attraversa, si riprende il Lungo Tagliamento, si passa ancora sotto la ferrovia e in corrispondenza di piazza Garibaldi si scende la scalinata fatta all’andata e si raggiunge nuovamente la stazione ferroviaria.

TremilaSport+ | 17 04 2019 | 55


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