n. 05 TremilaSport 06-03-2019

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calcio SERIE C

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derby, LA RESA DEI CONTI

DI CENTA, DNA-VERITÃ pag 30

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BASKET

VOLLEY

VICENZOTTI, CAPITANA MIRACOLO

OLYMPIA E FUTURA, VIETATO SBAGLIARE

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Photolife.it

TURBO

NACHO pag 6-7

L'ARGENTINO PUSSETTO, MATCH WINNER CONTRO IL BOLOGNA, SI STA CONFERMANDO FRA I MIGLIORI BIANCONERI

TremilaSport+ | 06 03 2019 | 1


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Per maggiori informazioni: Bernardino Ceccarelli Cell. 348 851 24 02 2 | 06 03 2019 | TremilaSport+ email: info@libertasfvg.it www.libertasfvg.it

oppure ai Presidenti dei 4 Centri Provinciali:

GORIZIA: Maurizio Degano email: info@kyushoitalia.it

TRIESTE: Livio Lupetin Email: l.lupetin@hotmail.com

PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com

UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


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SOMMARIO

5|19

06|03|2019

8

CALCIO

6-7

24

PALLAVOLO Olympia Gorizia e Futura Cordenons a caccia della finale di serie C con lo Sloga.

30

SCI Martina Di Centa continua ad alto livello la tradizione familiare del padre Giorgio e della zia Manuela.

UDINESE

8

SERIE C: TRIESTINAPORDENONE, LA RESA DEI CONTI

12

DILETTANTI: IL MANIAGO PUNTA DRITTO AL TITOLO

13

GIOVANILI: PRO GORIZIA, INIZIO MARZO IN AGRODOLCE

14

CALCIO A 5

22-23

BASKET

24-29

VOLLEY

30-39

SPORT VARI

RUBRICHE 20 CULTURA 40-43 MONDO LIBERTAS 44-45 ITINERARI MTB

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Comune di San Canzian d’Isonzo CIRCOLO RICREATIVO CALVARIO

L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA GRUPPO MARCIATORI GORIZIA

Comune di Monfalcone

Comune di Staranzano

Sotto l’egida del C.S.I. (Centro Sportivo Italiano), il Patrocinio dei Comuni di San Canzian d’Isonzo, Staranzano e Monfalcone, la collaborazione della Pro-Loco, Associazioni Sportive e Protezione Civile dei Comuni suddetti organizza a:

SAN CANZIAN D’ISONZO (GO)

DOMENICA 10 MARZO 2019

“MARATONINA DELL’ISONZO” “MARCIA LUDICO – MOTORIA KM 6” REGOLAMENTO - PROGRAMMA RITROVO: Campo sportivo San Canzian d’Isonzo DOMENICA 10 marzo 2019:

- ore 08.00 – 09.15 ritiro pettorali, ultime iscrizioni, iscrizioni marcia; - ore 09.30 partenza Maratonina; - ore 09.40 partenza Marcia; - ore 12.00 pasta party; a seguire premiazioni: assoluti – categorie!!! - chiusura manifestazione ore 14.00

Gara riservata ad atleti/e tesserati C.S.I. – F.I.D.A.L. e altri E.P.S. riconosciuti dal C.O.N.I. in regola per l’anno 2019. I non tesserati potranno partecipare compilando, al ritiro pettorale, il cartellino per tesseramento giornaliero “FreeSport” e inviando copia di certificato medico valido per attività agonistica di “Atletica Leggera”

ISCRIZIONI MARATONINA: dovranno pervenire, con ATTESTAZIONE DI AVVENUTO PAGAMENTO:

ON LINE (fino alle ore 22.00 del 05 marzo 2019); oppure fino alle ore 22.00 del 08 marzo via mail a info@marciatorigorizia.it; ISCRIZIONI ONLINE: www.marciatorigorizia.it fino alle ore 22.00 del 05 marzo 2019 ISCRIZIONI CUMULATIVE DI SOCIETÀ: Dovranno pervenire “solo” tramite apposito modulo scaricabile dal sito www. marciatorigorizia.it e i pettorali dovranno essere ritirati da un unico rappresentante!!! SCONTI PER SOCIETÀ: Ogni dieci iscrizioni l’undicesima è GRATIS!! QUOTE ISCRIZIONE: entro il 28 febbraio 2019 € 20,00 (venti/00); dal 1° al 10 marzo 2019 € 25,00 (Euro venticinque/00). Modalità pagamento: Bonifico banca intestato al Gruppo Marciatori Gorizia: CR FVG; IBAN: IT32 I086 2212 4010 0000 0835 213. Cod. BIC CCRTIT2T96A BANCA DI CIVIDALE – IBAN: IT42N0548412400CC0461100149 È possibile pagamento in contanti nei punti predisposti dall’organizzazione e, fino al 05 marzo 2019, presso il negozio DANA SPORT ad Aiello del Friuli (quote a € 20,00)

NON SI ACCETTANO ISCRIZIONI SENZA L’AVVENUTO PAGAMENTO!!!!

ISCRIZIONI MARCIA: Sul luogo di partenza. Quota: € 3,00 con pasta!! PERCORSO: asfalto, pianeggiante, qualche tratto leggermente ondulato. TEMPO MASSIMO: 2 ore e 40’, dopo non sarà garantito il servizio di sicurezza per gli atleti. CRONOMETRAGGIO: con microchip, a cura di Timing Data Service. PREMIAZIONI: CLASSIFICA GENERALE: Primi 6 maschili e prime 3 femminili. CATEGORIE: MASCHILI: Primi 3: SM – SM35 – SM40 – SM45 – SM50 – SM55 – SM60 – SM 65 – Primo SM70 – SM75 FEMMINILI: Prime 3: SF – SF35 – SF40 – SF45 – SF50 – SF55 – SF60 – Prima SF65 – SF70 – SF75 Premio speciale alla Società con maggior numero di iscritti. ATTENZIONE: I PREMI NON SONO CUMULABILI!!! SERVIZI: Ristori, spogliatoi, docce, servizio scopa.

ISCRIZIONI, FOTO E CLASSIFICHE VISIBILI SU: www.marciatorigorizia.it La manifestazione è assicurata secondo le norme in vigore; Assistenza sanitaria a cura della Associazione Volontari “LA SALUTE” di Lucinico (GO)

INFORMAZIONI: 0481 530760; 340 9805741 / INFORMAZIONI SLOVENO: 347/5823305 http//www.marciatorigorizia.it


EDITORIALE

TUTTO

LO

SPORT

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VENEZIA

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calcio SERIE C

SCI

derby, LA RESA DEI CONTI

DI CENTA, DNA-VERITà pag 30

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BASKET VOLLEY

VICENZOTTI, CAPITANA MIRACOLO

OLYMPIA E FUTURA, VIETATO SBAGLIARE

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TURBO

NACHO pag 6-7

L'ARGENTINO PUSSETTO, MATCH WINNER CONTRO IL BOLOGNA, SI STA CONFERMANDO FRA I MIGLIORI BIANCONERI

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Per il basket regionale rinati SPORT REGIONALE DALentusiasmi MORALE ALTO

T L’

empo di vacanze ma non per tutti, in primisnon persenza il calcio professionistico, Udinese si risolleva il morale battendo fatica il Bologna in già una in preparazione in vista di unal’argentino nuova stagione che inizieràPussetto il prosgara nella quale esplode Ignacio “Nacho” simo mese lasciandosi alle spalle la divenuto delusioneuna europea dellatra nazionale. accanto al connazionale Musso, sicurezza i pali e L’Udinese, con il suoanche nuovodella allenatore Iachini, ha effettuato sue prime ora d’interesse nazionale albiceleste. Insiemeleall’altro aruscite con gentino, risultati,il seppure checostituiscono non entusiasmano e d’altra parte non discussoestivi, De Paul, ora gli uomini-mercato sui promette d’artificio un organico falsariga di quello deidi due prequali il clubfuochi bianconero può contare nella sulla prossima sessione estiva mercato, cedenti risicati campionati che, e privo ormai dellal’Udinese classe di Di Natale. ad ennesima dimostrazione malefra chel’altro vadano le cose, i suoi introiti Cibischino ha comunque individuato nelanche giovane esterno ceco Jankto la liIdo realizza costantemente. Calcio sugli scudi in serie C, con domenica al possibileil sorpresa di stagione, profeziaprimo, si avvererà. E per “Rocco” derby regionale d’alta vedremo classifica se fralail sua Pordenone, e la Triestina il basketinseguitrice. regionale èDue invece tempo di entusiasmi rinati,ulteriormente con Trieste allesuo endiretta realtà destinate a risollevare quotanesimo campionato di A2 affrontato sulla base dei giovani del proprio vivaio zioni del calcio de noantri, con la promozione in B a portata di entrambe. E alta e l’Apu, fresca di promozione, a presentare le proprie prime mosse a livello di quota è anche nel basket di casa nostra, con Trieste in zona play off in serie campagna abbonamenti e di mercato. Ritorna dunque il derby friul-giuliano a A imitata dall’Apu in A2, con anche le ragazze della Basket School Delser nelle conferire sale ad un movimento negli ultimi anni in Friuli un po’ assopito dall’asposizioni di rilievo. E’ la loro capitana Debora Vicenzotti a parlare del magic mosenza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della ment della formazione udinese, allargando pure il grandangolo su altri aspetti Snaidero e il direttore sportivo del club triestino, Mario Ghiacci, non vede l’ora, della pallacanestro femminile. Ma ci sono anche i così chiamati “altri sport”, tra come afferma nella nostra intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. i quali spicca stavolta la figura di Martina Di Centa, neo-campionessa italiana Ma rimane il nodo relativo ad un palasport Carnera da anni in preda a problegiovanile nella 7,5 chilometri fondo sie prova ulteriore il dna non matiche burocratiche e la cuidipratica ora testimonianza in fretta e furiache a chiudere in èvista acqua. di Giorgio e nipoteiniziali della (e mitica Manuela, Martina di unFiglia campionato di Di A2 Centa le cui battute ci si augura solo quelle), non per indulge nella nostra considerazioni suo essere d’arte, punl’Apu, avranno luogo intervista a Cividale. aCome sempre ci sul dedichiamo poifiglia ai personaggi e tando concretamente futuro dal qualeElisa si attende prestazioni degne del quello di spicco stavoltaaèun la bella pallavolista Manzano, che la nostra Bianblasone Aspettative il prossimi futurodel che sono anche di camariafamiliare. Gonano ha scovato inper Birmania nel corso suo giroproprie del mondo: una Andrea Sgorlon, tecnico della chepoi sotto la suail da guida sta lunga pausa di riflessione, dice Rugby l’atletaUdine friulana, deciderà farsi dalevidenpunto ziando miglioramenti, nella boxe altro allenatore, Calligaro, che di vistacostanti sportivo, vagliando le eofferte che dileun perverranno. Chi non vorrebbe sta vedendo sbocciare trastaccando le sue mani Delusione da Trieste seguire l’esempio di Elisa, la nuovi spina talenti. per qualche meseinvece per ricaricarsi? nella pallamano, dove il settimo posto deilasciando biancorossi nelle Final Eight di Coppa Immedesimiamoci nella sua esperienza, spazio all’immaginazione. Italia ha portato al cambio di conduzione tecnica. Gioie e dolori, in sostanza, Il Direttore pane quotidiano dello sport.

Edi Fabris Il Direttore Edi Fabris

ma agga azziin nee m

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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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CALCIOUDINESE L'ANALISI

LA GARRA ARGENTINA CI PORTERÀ IN SALVO di IDO CIBISCHINO

B

ene, bene. E’ vero che gli anni tolgono voglie e sprint, ma vuoi mettere la ricchezza dell’esperienza, l’accresciuta capacità di decifrare uomini e cose anche al primo sguardo. Non per nulla, restando nel calcio, gli osservatori che girano per i campi di tutto il mondo a caccia del talento sono tutti più o meno datati, alcuni proprio anzianotti: occhio e fiuto si affinano col tempo per cogliere i minimi segnali. Accade lo stesso per i giornalisti. E allora una volta tanto mi promuovo per essere stato tra coloro (pochi) che hanno inquadrato da subito la caratura di Ignacio Pussetto (classe 1995) che l’Udinese ha prelevato quest’estate

Pussetto produce meraviglie, il portiere Musso conserva, in mezzo De Paul sta salendo di tono per regalarsi un club di prima fascia. E l’Albiceleste chiama...

to, che era il tentativo di rianimare il neo-capitano Kevin Lasagna a tenere dietro le quinte il ventitreenne argentino (in altri tempi si sarebbe detto oriundo tanto è evidente nel cognome e nei tratti somatici la matrice italiana, direi piemontese o veneta). Quando la situazione s’è fatta pesan-

per domare il Chievo, il Bologna l’ha battuto lui, procurandosi il penalty mordendo Poli in pressing feroce, e poi sul cross di Larsen è stata la sua testa a svettare tra i giganti felsinei per la girata salvifica. Bravo e basta. Il pubblico del Friuli ha capito di aver trovato un bravo ragazzo da amare e

Partendo da Luis Pentrelli, l’Udinese ha (quasi) sempre scelto bene in Argentina: qui si sono affermati Sensini e Balbo, poi Sosa e Pereyra ora al Watford

Pentrelli, ala. Sempre un esterno d’attacco, ormai sul viale del tramonto, come Daniel Bertoni, ex nazionale, inaugurò l’avvento di Giampaolo Pozzo nell’impossibile stagione 1986-’87. Tre anni dopo un doppio colpo col botto: targati rispettivamente Newell’s e River arrivarono Sensini e Balbo, la cui esplosione e conseguente cessione permise alla società di sistemare le finanze per un progetto di continuità in serie A. Nove anni dopo (1998) sbarca in Friuli Roberto Sosa, preso dal Gimnasia La Plata, centravanti poco appariscente e un tantino pigro, tuttavia capace di una trentina di gol nelle quattro stagioni di milizia bianconera. Non eccelsi, ma ragazzi di sostanza e duttilità, furono nel

Il portiere Musso sta per essere convocato per la nazionale argentina. Alle doti naturali, a Udine sta aggiungendo importanti particolari tecnici.

dall’Huracan, club della periferia di Buenos Aires. Si sentiva sussurrare: “Se è buono, figurati se lo lasciano all’Udinese”, come a dire che il club dei Pozzo aveva perso lo scatto di un tempo per arrivare primo sulla promessa. E invece di bella operazione trattasi, ancorchè riveduta rispetto ai vecchi schemi al risparmio perchè nel caso parliamo di un investimento di 7,5 milioni di euro che a questo punto ha già prodotto una plusvalenza per lo meno doppia. Mi sorprendeva che a volte Julio Velazquez gli preferisse l’esterno Machis; mentre si capiva benissimo, in segui-

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te, quando la classifica non ha più permesso di coccolare turbe e crisi personali, la scelta è stata inevitabile: dentro il ragazzo di Canada Rosquin. E’ stato Pussetto a decretare l’approccio migliore per Nicola, che contro la Roma, nella prima partita della sua gestione a fine novembre, lo schierò da prima punta ricevendo in cambio, oltre a tanta corsa e resistenza e spirito combattivo, la magia di tacco che mandò De Paul al gol-vittoria. Nel momento più complicato, nelle partite da vincere, è stato ancora Pussetto l’uomo decisivo: dopo aver propiziato il rigore

un giocatore da applaudire, da mandare in trionfo. Speriamo di godercelo per un po’. Non si sbaglia con gli argentini. Il loro è un calcio povero di soldi, se rapportato all’oro circolante in Europa e altrove, epperò ricchissimo di valori, di senso d’appartenenza, di grinta, quella “garra” che fa ribollire ogni partita. A ondate, anche la storia dell’Udinese si è popolata di ragazzi arrivati dal paese sudamericano che più di ogni altro ha accolto la nostra emigrazione. Il primo a vestire la maglia bianconera, a fine anni Cinquanta, fu Luis

1999 Pineda e Navas, che avevano già calcato i campi europei in Spagna; di una spanna superiore si rivelò due anni più tardi Sergio Almiron, centrocampista dal gran tiro e di buona geometria anche se piuttosto lento. Sono passati di qua senza lasciare tracce importanti Lucas Castroman, Fernando Tissone e Federico Laurito, e quindi il centravanti German Denis, arrivato dal Napoli, prima di una nuova scoperta importante quale è stato l’esterno destro Roberto Pereyra, poi passato alla Juve e ora punto di forza del Watford di Pozzo jr. Il resto - citando l’anziano portie-


UDINESECALCIO VALORE Costato 7,5 milioni, Ignacio Pussetto ha già raddoppiato il suo valore.

re Bizzarri che si è disimpegnato con onore nella passata stagione a differenza del fiacco connazionale Maxi Lopez - ci porta ai nostri giorni: i protagonisti sono Rodrigo De Paul, al terzo (e probabilmente ultimo) campionato con l’Udinese, al quale il bianconero ha regalato la nazionale, e le new entry Juan Musso e appunto Pussetto. Le cure dei preparatori dell’Udinese stanno facendo emergere il meglio (ed è tanto) del ventiquattrenne portiere che ha “costretto” il nostro Scuffet a emigrare: Musso è nella lista del ct Scaloni per una prossima convocazione nella Seleccion. Se Pussetto continua così seguirà la

E VENERDÌ SI VA ALL’ATTACCO DELLA JUVE

La predica del sicario Fermate il mandante

stessa strada, con la benedizione del grande Angel Di Maria cui Ignacio si è sempre ispirato prima di scoprire che, oltre all’esterno, sa fare altro, come tenere in piedi da solo un attacco. Parlando di argentini non si può fare a meno di ricordare il fenomeno Catania della stagione 2010-2011: agli ordini del Cholo Simeone accadde che andò in campo, da questa parte dell’oceano, una squadra di Primera divisiòn. Quei giocatori si chiamavano Izco, Silvestre, Bizzarri, Llana, Carboni, P.S. Alvarez, Papu Gomez, Spolli, Ledesma, Barrientos, Maxi Lopez, Bergessio, Castro. Nella città etnea sono nomi già da leggenda.

Parliamo di Juve-Udinese di venerdì sera? Dopo. Prima c’è da segnalare la riapparizione alle nostre latitudini del mitragliere televisivo Michele Criscitiello, che sulla tv aziendale bianconera ha cominciato a dare lezioni sul comportamento della tifoseria, e a bacchettare l’ambiente friulano irriconoscente verso la società. Non mi interessa Criscitiello, che può avere le sue ragioni (non ultima quella di fare qualche soldo) per vestire i panni del sicario saccente e moralizzatore. E’ il mandante, individuato nei primi piani della società, a preoccupare. Per dubbia lucidità: ma come si fa, con un’evidente provocazione, a destabilizzare l’ambiente nel bel mezzo di partite cruciali? A seminare zizzania quando c’è bisogno di unità d’intenti, ad attizzare le fiamme paventando inimicizie e congiure? Paron Pozzo, lei è l’ultima risorsa credibile: fermi questa spirale distruttiva. Nota a margine: non abbiamo bisogno che qualcuno ci martelli con l’obbligo di gratitudine verso la famiglia Pozzo. Rispetto e gratitudine sono scontati,

da sempre, ma se qualcuno pretende incenso giornaliero, beh, mica sempre è messa grande per agitare il turibolo. Venerdì sera a Torino, dunque. In condizioni ideali: l’Udinese sarà di certo rinfrancata dalle due vittorie consecutive; con il successo di Napoli la Juve ha già in tasca lo scudetto, per cui ogni energia e ogni risorsa sarà inevitabilmente già indirizzata alla partita-chiave della stagione contro l’Atletico Madrid. Non potrà essere, non sarà la migliore Juventus oltretutto priva di Pjanic e Cancelo. Resta da vedere quale strategia adotterà Davide Nicola per cercare di far fruttare le circostanze. Sarà il caso di partire allineati e coperti, oppure di tentare subito l’assalto? Non è facile decidere ma è certo che se punti solo a difenderti, quelli ti assediano e il gol lo cavano fuori di sicuro. Attaccarli, allora? Fossi in Nicola, farei la partita pazza, a ritmi elevati, da subito, per puntare al massimo, al colpaccio. Nessuno criticherà un atto di coraggio perchè occasioni così non capitano ogni domenica. (Cibis)

PROGRAMMA DI SOPRAVVIVENZA Un progetto, ha risposto ai tifosi il direttore sportivo Daniele Pradè (nella foto), non c'è ma esiste un programma. Sottigliezza verbale che porta comunque a domandarsi in che cosa consista tale programma e la risposta a questo punto è più semplice di quanto si possa pensare: la linea basilare è quella di galleggiare in serie A, turando falle, se occorre, con panchinari della casa madre inglese, e piazzando a fine stagione i giocatori-mercato. E sotto questo aspetto bisogna dire che anno dopo anno la Pozzo-family ci azzecca, incassando cifre interessanti anche nel contesto di una qualità media dell'organico tendente al basso. Nella stagione in corso, costellata di flop e di contestazioni

attenuate solo di recente dopo il pour parler fra tifosi e società, tre sono i giocatori, tutti di marca argentina, che a fine campionato potrebbero involarsi verso altri lidi più appetiti: il portiere Musso, una sicurezza già nell'ottica della nazionale albiceleste, l'attaccante Pussetto, esploso domenica nello scontro-salvezza con il Bologna, e il discusso De Paul, che anche se continua a fornire prestazioni altalenanti e al di sotto della aspettative è rincorso da alcune vip del calcio non solo italiano. I tempi d'oro degli impegni internazionali paiono in sostanza anni luce nè all'orizzonte è lecito intravedere una riproposizione di quei momenti, con una parte della tifoseria a consolarsi con

considerazioni tipo "ringraziamo i Pozzo che da vent'anni mantengono in serie A la squadra" o altre più minimaliste del genere "siamo una piccola città ed è già tanto se ci manteniamo da vent'anni nella massima categoria" o "guardiamo a piazze importanti come Bari e Cesena che sono fallite e giocano in D". Considerazioni che possono avere un loro valore, certo, ma quella basilare e professionale è un'altra: quando operi in un qualsiasi settore lo devi fare con il massimo dell'impegno, senza vivacchiare. E l'Udinese, divenuta ormai succursale della più redditizia Watford, sta "sgarfando" in serie A con ciò che passa il convento. Basta dirlo a priori, ai tifosi può anche andare bene così. (E.F.)

TremilaSport+ | 06 03 2019 | 7


FOCUS

SERIE C

UN DERBY

CHE VALE ORO Tutto pronto per la supersfida che nel fine settimana metterà di fronte al "Rocco" Triestina e Pordenone, rispettivamente seconda e prima forza del campionato: una vittoria neroverde potrebbe essere decisiva

I

n pochi ci avrebbero scommesso ad inizio stagione che a due mesi dal termine del campionato, Triestina e Pordenone si sarebbero giocate una buona fetta di scudetto nello scontro diretto, presentandosi rispettivamente da seconda e da prima forza del torneo. Se i giuliani erano partiti con grandi ambizioni ma con anche qualche punto di domanda, i neroverdi avevano iniziato il loro campionato sottotraccia: quello compiuto fin qui dagli uomini di Tesser è stato un mezzo miracolo, soprattutto se si considera la grande concorrenza, con varie squadre decisamente attrezzate

per il salto di categoria, tra cui Ternana e Feralpi Salò. E invece il Friuli Venezia Giulia pallonaro può godere di una giornata coi fari puntati addosso, nella speranza che al termine del torneo almeno una delle due compagini riesca a

Pordenone avanti di 7 punti, ma la Triestina gioca in casa

fare il colpo grosso, centrando la promozione in Serie B. Un cammino nel quale il Pordenone ha un vantaggio invidiabile di 7 lunghezze, non bruscolini, ma nemmeno troppi, soprattutto se non dovessero uscire domenica dal Rocco quantomeno con un pareggio. I neroverdi hanno fin qui dimostrato di essere un gruppo di ferro, abituato a restare unito per affrontare situazioni complicate e avversarie più quotate. Dal canto suo la Triestina, può vantare un girone di ritorno decisamente positivo, nonché il fatto di giocare tra le mura amiche, sospinta da una delle tifoserie più calde d’Italia.

Mirko Stefani (Foto Antonio Ros)

8 | 06 03 2019 | TremilaSport+

Federico Maracchi (Foto Matteo Nedok) Ed è così che, a pochi giorni dal grande evento, il Panathlon di Udine ha voluto celebrare il match clou ospitando i tecnici Pavanel e Tesser, e i capitani Maracchi e Stefani all’Astoria. Per il mister neroverde “la gara non può dirsi decisiva, visto che il campionato è ancora lungo e può riservare sorprese, anche perché Ternana e Feralpi stanno tornando prepotentemente. La Triestina ha il vantaggio di giocare in casa, e hanno grandi aspettative. Conosco bene l’ambiente, non sarà semplice, ma i tifosi ci hanno chiesto una grande partita”. Dal canto suo, invece, Pavanel rimarca come la Triestina “stia andando ben oltre le aspettative, in campionato a dir poco appassionante e molto aperto. Da triestino sono consapevole che il vero derby per i nostri tifosi sia quello con l’Udinese, ma il Pordenone negli ultimi anni è diventata una realtà da prendere come esempio per la categoria”. Non sarà della partita il capitano neroverde Mirko Stefani che, però, così commenta: “Non dobbiamo caricare troppo di aspettative questa gara, in ogni caso rimarremo in testa. Dispiace non poter dare una mano ai miei compagni in campo; so che servirà grande attenzione, perché ogni errore può essere pagato caro”. A chiudere l’evento il capitano alabardato, Federico Maracchi, uno che a Pordenone ha scritto pagini indelebili: “All’andata avevamo lasciato per strada troppi punti, ma ci siamo rifatti con un ottimo girone di ritorno. Siamo in serie positiva da dieci giornate, abbiamo sette punti da recuperare, ma se dovessimo vincere domenica rilanceremmo le nostre ambizioni per il primo posto”.


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CALCIOFOTOGALLERY

ECCELLENZA CORDENONS – BRIAN

VANNI SNIDERO

0-1

10 | 06 03 2019 | TremilaSport+


FOTOGALLERYCALCIO

TremilaSport+ | 06 03 2019 | 11


AI RAGGI X

TERZA CATEGORIA

CROVATTO: “NON SIAMO FUORI DAI GIOCHI”

Il Maniago dopo aver battuto il Varmo si è portato al secondo posto in classifica e ha inanellato cinque successi di fila. Alle poste molti scontri diretti, ma il tecnico ora crede nella promozione diretta

C

on la vittoria a Varmo salgono a cinque i successi consecutivi per il Maniago, in striscia positiva da ben otto turni, tanto da essere riuscito a salire fino al secondo posto in classifica in Terza categoria A. La squadra di Crovatto approfitta del passo falso dello Zoppola, sconfitto a Tiezzo, per compiere il sorpasso, e dell’inciampo della capolista Virtus

Crovatto: “Vivarina ostica, ma vogliamo assolutamente i tre punti” Roveredo, fermata sul pareggio dalla Vivarina, per avvicinarla e metterle fiato sul collo. Ora la seconda piazza del campionato è occupata in solitaria dai biancoverdi a quota 37 punti, a 6 di distanza dal primo gradino del podio che vale la promozione diretta: “Non abbiamo disputato una grande gara – commenta al termine delle

ostilità il tecnico dei coltellinai, Emilio Crovatto –, perché il Varmo è una squadra fisica e noi abbiamo fatto il loro gioco cascando nel tranello. Siamo giovani e inesperti, dobbiamo ancora imparare a gestire al meglio questo tipo di situazioni. Oggi oltretutto è successo di tutto e siamo stati bravi a portare a casa questi tre punti complicati e preziosi”. “Alcune decisioni dell’arbitro sono state discusse – prosegue Crovatto – ma secondo me le espulsioni sono state corrette; per di più nel primo tempo ci è stato negato un rigore

netto per fallo del portiere sulla nostra punta Caretto. Si era sullo 0 a 0 e un rigore in quel momento avrebbe completamente cambiato l’andamento e le sorti della gara. Il Varmo l’ha messa sulla fisicità, loro punto forte, ma nonostante le difficoltà abbiamo sbrogliato la matassa e conquistato una vittoria che fa morale”. “L’importante oggi, comunque, era la vittoria. Se continuiamo così – dichiara mister Crovatto – non nego che la speranza di vincere il campionato c’è ancora. Il nostro obiettivo rimangono i play-off, ma credo che

potremo dire la nostra anche per il primo posto e la promozione diretta. È ancora tutto in ballo: ci rimangono tutti gli scontri diretti contro le altre pretendenti al titolo e vogliamo vincerli, partite come quelle contro la Virtus Roveredo o il Sarone saranno decisive per stabilire le gerarchie del torneo”. “Ora andiamo a affrontare la Vivarina – conclude Crovatto – puntando alla vittoria. La loro è una squadra ostica e di esperienza ma abbiamo tutte le carte in regola per conquistare altri tre punti”. (Elia Bianco)

ECCELLENZA & PROMOZIONE

ANCORA GOL A RAFFICA PER NARDI

Marco Nardi in azione (Foto Sant)

12 | 06 24 10 032018 2019||TremilaSport+ TremilaSport+

Terminato il ventitreesimo turno di campionato in Eccellenza. Ecco il best 11 della settimana: Mattia Forgiarini (Tricesimo), Eric Iansig (Pro Gorizia), Carlo Cudicio (Kras), Simone Bortolotti (Gemonese), Gianpaolo Tuniz (Cordenons), Daniele Mattielig (Lumignacco), Elia Baruzzini (Brian), Stefano Novati (Lumignacco), Ciro Lucheo (Ronchi), Eraldo Llani (Tricesimo), Gianluca Ciriello (San Luigi). In Promozione ancora in evidenza il bomber della Pro Fagagna che continua

a sparare raffiche di gol. L’ennesima tripletta stagionale l’ha messa a segno contro il Corva. Ecco il best 11 della ventitreesima giornata di campionato: Mattia Ciani (Ol3), Enrico Milan (Spal Cordovado), Daniel Ciave (Chiarbola), Cristiano Rossi (Primorje), Federico Del Rosso (Sistiana), Alessio Di Lenardo (San Giovanni), Peter Kalin (Codroipo), Nicola Giordani (Torre), Lorenzo Chersicola (Gonars), Marco Nardi (Pro Fagagna), Alberto Stolfo (Vajont).


GIOVANILI

QUI PRO GORIZIA

MASIA: “SERVE MAGGIOR CONCRETEZZA”

Fine settimana senza grandi gioie in casa Pro Gorizia: ad addolcire la pillola il solo pareggio ottenuto dalla formazione Allievi contro l’Aris San Polo

P

rimo weekend di marzo in gran parte amaro per il settore giovanile della Pro Gorizia: unico sorriso parziale il pareggio colto dagli Allievi nel big match contro l’Aris San Polo, per il resto tanta sfortuna. Gli Allievi di mister Masia contro l’Aris San Polo vanno sotto nel primo tempo ma poi nella ripresa riescono ad acciuffare il pareggio grazie ad un rigore trasformato da Munjakovic. Soddisfatto mister Masia, ha commentato: “Il risultato è giusto, nel primo tempo abbiamo sofferto la maggiore aggressività dei nostri avversari, anche se ci siamo resi pericolosi con un bel tiro di Di Michele. Nella ripresa dopo aver cambiato modulo siamo riusciti a prendere in mano il gioco e trovare il pareggio dal dischetto. Nel finale abbiamo provato a creare i presupposti per portare a casa i tre punti ma non siamo riusciti a concretizzare”. Di seguito l’11 titolare della gara per la Pro Gorizia: Porta, Zelasco, Nocelli, Avllaj, Lala, Di Michele, Stacul, Castaldo, Visintin, Gashi, Munjakovic; allenatore: Masia. Sconfitta interna, invece, per i Giovanissimi che a Mossa vengono superati 2 a 0 dal Fiumicello. A decidere la sfida una rete siglata a pochi minuti dall’inizio del primo tempo e il raddoppio ospite a metà della ripresa. Con questa sconfitta i ragazzi di mi-

I Giovanissimi della Pro Gorizia

Gli Allievi della Pro Gorizia ster Rigonat interrompono la propria striscia di risultati utili nel 2019. Di seguito la formazione biancazzurra: Zitter, Hoti, Sfiligoi, Cumin, Grassia, Bene, Sverzut (Di Stefano), Conighi (Abou), Zanetti, Muraro (Circu), Vidigni; allenatore: Rigonat. Hanno infine debuttato nella fase primaverile gli Esordienti, un debutto però sfortunato. I ragazzi di mister Buttignaschi infatti ospiti della Pegasus Pro Farra giocano una bella gara, mettendo in campo una bella prestazione, ma il punteggio finale nei tempi giocati (2-1) premia i padroni di

casa. Intanto la dirigenza isontina ha presentato il nuovo progetto Move PRO Life, che punta a educare i ra-

Intanto la società isontina lancia il progetto Move PRO Life

gazzi ad un stile di vita corretto. Grazie alla collaborazione e al supporto di specialisti e associazioni sportive verranno analizzate tutte le sfere che influenzano la vita dell’atleta in età evolutiva. Il progetto, per questa stagione 2019, prevede l’intervento di professionisti in ambito medico, psicologico e fisico-motorio. L’obiettivo per il futuro è di ampliare il ventaglio degli ambiti di interventi. Tre gli appuntamenti già fissati in calendario che si svolgeranno all’hotel Franz di Gradisca d’Isonzo. Il primo, dal titolo “L'importanza dello sport nell'età evolutiva” si svolgerà giovedì 7 marzo a partire dalle 18.30, successivamente seguirà l’incontro del 4 aprile sempre dalle 18.30 dal titolo “La programmazione dell'allenamento nel giovane calciatore” e infine l’ultima serata si terrà giovedì 9 maggio alla stessa ora dei precedenti con tema “Gli infortuni del giovane calciatore”. A condurre le serate nelle vesti di relatori saranno: Eric Iansig, laureato in scienze motorie, Responsabile tecnico dell'Attività di base dell'Asd Pro Gorizia, Matteo Giacomelli, laureato in Psicologia dello sviluppo e libero professionista, e Andrea Peresson, laureato in Fisioterapia (PT) Orthopaedic Manipulative Physical Therapist (OMPT) e libero Professionista.

TremilaSport+ | 06 03 2019 | 13


CALCIOC5

NON HA FINE IL MOMENTO NO DEI MOBILIERI, SCONFITTI ANCHE DAL BELLUNO

FLASH RECORD SVANITO PER L'UDINE CITY

SERIE C

Sfuma il record del filotto netto per l'Udine City che, dopo il pareggio per 5-5 nel recupero con il Palmanova, vede svanire la possibilitĂ di terminare il campionato sempre vincente; ci riuscirono lo scorso anno il Pordenone (22 vittorie su 22 gare) ed in precedenza negli anni '90 il Calcetto Manzano.

I RAGAZZI DI BOVOLENTA AL LAVORO

RAPPRESENTATIVA

Continua la fase di preparazione della rappresentativa regionale guidata da mister Bovolenta per il Torneo delle regioni che si svolgerĂ a fine aprile in Basilicata. La selezione ha recentemente svolto la prima gara amichevole stagionale, con la Libertas Martignacco, impattando 7-7.

MACCAN, CACCIA ALLE STREGHE

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IL PALMANOVA VA KO AD ARZIGNANO

COPPA

Non riesce l'impresa al Palmanova che nella gara di andata valida per i quarti di finale di Coppa Italia esce sconfitta per 7-2 dal campo dell' ATeam Arzignano, capolista della serie C1 veneta. Locali che dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio di due reti, dilagano nella ripresa, Bozic regala uno spiraglio con una doppietta che vale il provvisorio 5-2, poi negli ultimi cinque minuti la squadra allenata da Ranieri piazza l'allungo decisivo.

on si interrompe la serie negativa del Maccan che incassa il quinto ko consecutivo e comincia a vedere le streghe, terzultima posizione attualmente in solitaria con Futsal Atesina e Vicenza (le due squadre attualmente in zona retrocessione) entrambe a punti che si avvicinano, anche se i cinque punti di margine non sono un bottino da buttare. Anche la Canottieri Belluno porta a casa i tre punti dal Palaprata, grinta e coraggio non mancano ai gialloneri sempre in formazione rimaneggiata, che però sul piÚ bello si sfaldano. In vantaggio per 3-2 a metà ripresa, Spatafora e compagni buttano al vento la vittoria subendo nel giro di un minuto un beffardo autogoal ed il diagonale del sorpasso, senza avere la necessaria lucidità sotto porta nei nove minuti finali per muovere una classifica ora da tenere sotto controllo. Dopo la pausa, la trasferta a Vicenza (penultimo) potrà esser veramente la gara della svolta. A Pordenone invece si continua a sognare: i neroverdi riescono a bloccare sul pareggio la corazzata Fenice, seconda in graduatoria, mantenendo il quarto posto in classifica che ad oggi vorrebbe dire play-off. Gara in equilibrio al Palaflora, ed un 3-3 finale (Fabro, Finato e Grzely) condito da diverse emozioni che rispecchia i

valori in campo. Nel prossimo turno i ragazzi di Asquini saranno ospiti della capolista Imolese (16 vittorie su 17 gare) in una classifica cortissima che vede in zona playoff ben sei squadre raccolte nello spazio di tre punti. In serie C comincia il conto alla rovescia per la conquista del campionato da parte dell'Udine City che non senza soffrire batte per 6-2 il Tergesteo e porta a cinque i punti di vantaggio sul Palmanova quando mancano tre gare alla fine. Dopo il primo tempo chiuso sul 2-1 per il City, i gradesi ad inizio ripreso trovano pure la rete del pareggio, scatenando poi la reazione della coppia Barile-Turolo (rispettivamente tre e due reti) che dilagava fino al 6-2 finale. Rinviata la gara del Palmanova per la Coppa Italia, la Futsal Udinese ne approfitta per avvicinarsi alla seconda piazza: la squadra di Della Negra dilaga nella ripresa dopo il vantaggio di misura della prima frazione, ed espugna per 8-3 il campo del Maniago con uno scatenato Sironi autore di una tripletta. Non si ferma piĂš il Manzano che con la quarta vittoria di fila, 6-3 in casa della Clark, agguanta la Torriana in quarta posizione: seggiolai in avanti di tre reti nella prima frazione, e bravi a gestire il tentativo di rimonta dei gialloverdi, alla ribalta Zanuttini e Duric con una doppietta ciascuno.

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SECONDA CATEGORIA B ATLETICO GRIFONE – MAJANESE

FOTO MARINA BELAIA

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16 | 06 03 2019 | TremilaSport+


FOTOGALLERYCALCIO

TremilaSport+ | 06 03 2019 | 17


SIDICEVA...

si diceva...

QUEL LEONE DA TRINCEA ERA MIO PADRE

Il giornalista triestino Giuliano Sadar ricorda la vita e la carriera del padre Renato, che dopo essersi fatto le ossa in serie C ritornò nella sua città per vestire per un decennio la maglia rossoalabardata, distinguendosi per temperamento e capacità difensive

N

on c’è un momento per capire davvero le cose. Viene così. Per me accadde nel 1988. Seguivo per il Settimanale TriesteSport la Triestina, che militava in serie B. Trasferta ad Avellino. Anticipai il viaggio di un giorno, a Napoli mi aspettava il signor Giovanni, vecchio amico di m i o padre c he aveva giocato con il Cirio Napoli per quattro stagioni a fine anni ‘50. Il signor Giovanni aveva trascorso l’esistenza vendendo stoccafissi, girando con il mulo per i vicoli di Barra da dove gli calavano la cesta con la corda, e mio padre quando era libero dagli allenamenti lo accompagnava. Io sarei

stato ospite dalla sua famiglia. Arrivai a San Giovanni a Teduccio il sabato pomeriggio, e rimasi letteralmente stupefatto... Gli anziani del rione, dopo più di venticinque anni ricordavano mio padre ed erano venuti ad accogliermi e sa-

e del tempo. Tanto che chi scrive, dopo una decente carriera di giornalista e di scrittore, a Trieste è ancora riconosciuto come “el fio de Sadar”. E’ stato amore a Ortona, prima esperienza fuori da Trieste, è stato amore a Napoli, a farsi le ossa nell’”inferno” della serie C girone C, e poi i dieci anni a casa, con la Triestina, anni ‘60, nel fortino dell’area di rigore, a combattere assieme a Romano Frigeri contro la decadenza di una squadra che rispecchiava quella di una città. Erano altri anni. Gli anni dei derby al Moretti e al Grezar, le scarpe con i tacchetti chiodati, i pali quadrati, la maglia di lana rossoala-

Erano gli anni del derby con l'Udinese al "Moretti" e al "Grezar", con i tacchetti chiodati

18 | 06 03 2019 | TremilaSport+

lutarmi! E lì capii la parte che mi mancava. Capii che la generosità , il non mollare mai, l’attaccamento alla maglia, di qualunque colore fosse, sono stati percepiti nel caso di mio padre, ome un valore che oltrepassa i limiti dello sport

IL CAPITANO In alto, primo a destra con la fascia di capitano. Qui sopra, con il figlio Giuliano, autore dell'articolo.


SIDICEVA...

RICORDI ALABARDATI Renato Sadar con la Triestina in vari momenti. A sinistra, con i figli e Sergio Santelli.

bardata che con la pioggia diventava pesantissima e quella dell’Udinese che le passate in lavatrice avevano reso il bianco grigio chiaro e il nero grigio scuro. Gli anni che io, bambino, guardavo le partite dalla tribuna laterale dello stadio Grezar, con quelle colonne infide che era quasi impossibile scorgere assieme entrambe le porte, e la curva Valmaura che ribolliva quando intravvedeva i giocatori affacciarsi dal sottopassaggio. E ricordo come lui, persona affabile nella vita quotidiana, diventasse intrattabile alla vigilia delle partite, cui si preparava con un riscaldamento lungo più di un’ora, serio, concentrato per arrivare

già sudatissimo al fischio d’inizio. E i ritorni la notte dalle trasferte e le striscie di caramelle comprate in regalo negli autogrill. E poi i compagni di squadra, che mi sembravano tutti adultissimi mentre solo qualcuno arrivava ai trent’anni. Ricordo Massimo Giacomini, che già allora aveva l’aspetto di un professore, ricordo Colovatti, il taciturno portiere di Monfalcone, ricordo Mirto Scala, poi vicesindaco di Marano Lagunare, e Del Piccolo, ragazzone simpaticissimo di Cervignano. Mio padre era il leader, per anzianità di servizio e carisma. Aveva costruito una carriera, lui giocatore di qualità tecniche non eccelse, su sudore

e dedizione, sulla durezza. E anche su una sorta di ingenuità sportiva, completamente fuori moda in questi tempi di mercanti, procuratori e società per azioni. Per me, bambino, sembravano tutte cose normali, anche fare la mascotte nell’amichevole post campionato con il Milan scudettato di Nereo Rocco

che si apprestava a vincere Coppa del Campioni e Intercontinentale. E vedere il rispettoche di mio padre, umile giocatore di cadetteria e terza serie, avevano Cesare Maldini e Gianni Rivera. Cose normali? Capii solo col tempo che era tutto frutto di sangue, sudore e lacrime. Giuliano Sadar

TremilaSport+ | 06 03 2019 | 19


NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

MUSICA

L'ARTE DI DAVID RIVIVE GRAZIE AGLI STAGE BOWIE

D

avid Bowie, pseudonimo di David Robert Jones, è stato un cantautore, attore e pittore britannico. David Bowie ha costituito una delle figure più importanti e influenti all'interno della musica pop e rock per circa cinque decenni, viene inoltre considerato uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi: fu amato dalla maggior parte della critica musicale e dai suoi stessi colleghi musicisti per l'inventiva, la capacità di spaziare fra innumerevoli generi musicali e di reinventarsi musicalmente come icona mondiale. Bowie ha venduto circa 150 milioni di album in vita e figura tra gli artisti con il maggior numero di vendite. La passione per la musica portò Bowie ad imparare a suonare il sassofono quando era ancora giovanissimo. Dopo aver partecipato alla formazione di varie band, raggiunse il successo da solista nei primi anni settanta, attraversando cinque decenni di musica rock e conquistandosi la fama di inventore del glam rock. La sua natura poliedrica e camaleontica lo portò a reinventare nel tempo il proprio stile e la propria immagine, creando numerosi alter ego come Ziggy Stardust, Aladdin Sane, Major Tom, Halloween Jack, The Thin White Duke e Nathan Adler. Ora la sua musica rivive anche grazie agli Stage Bowie Tribute Band, gruppo formato da esperti performer e musicisti che si propone di trasmettere la teatralità, la ricercata vocalità e il carisma del poliedrico David Bowie. Il gruppo è formato da Andrea Pegoraro (voce/chitarra), Lucia Mascari (voce/cori), Franco Palatella (tastiere), Claudio Capelli (batteria), Viktor Qbeek (chitarra) e Mario Roberto Debat (basso). Possiamo ammirare gli Stage Bowie, il prossimo 8 marzo alle 21,30 presso la birreria Galleria, in viale Venezia 108 a Codroipo (Udine). Silvia Boscarello

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

JOHN NIVEN LINDA CASTILLO

UCCIDI I TUOI UNA STRADA AMICI OSCURA EINAUDI TIMECRIME

Sesso, cocaina, Joseph King, giàavidità. noto allaE omicidi. comunità John Niven a pezzi la scenaaggresmuamish per ilfatemperamento sicalee degli annie’90 ineguagliasivo violento percon essere un abibile ferocia. Londra, 1997. Il èNew tuale consumatore di droghe, stato condannato all’ergastolo perèaver Labour è al potere, il Brit-pop al brutalmente assassinato la moglie. suo apice e l’industria discografica Ma dalla King nonaèdue maianni stata cosìcondanna, bene. Forse. èSteven evaso Stelfox ed ora èè minacciosamente un discografico diretto versoalla Painters Mill.ricerca Sarà il di successo, costante capo polizia, Burkholder, delladella prossima hit.Kate E non si ferma a occuparsi caso,fatta complicato mai, graziediaquesto una dieta di cidal sequestro dei cinque figli da parte nismo, sesso e quantità smodate di di King che, armato e disperato, non cocaina. Ma via via che i successi si ha nulla da perdere e potrebbe uccifannoPer piùKate, rari, eoltre la scena derli. tutto,musicale l’indagine inizia sentire ipersonali. venti della Cresciuta crisi che ha deiarisvolti la cambierà per sempre, Stelfox insieme a Joseph King di cui si era capisce che è tempo di prendere sul perdutamente innamorata, non avrebserio allaimmaginare lettera – il motto alla be mai– anzi, potuto il terribile base del amondo affari: mors scenario cui stadegli assistendo. tua vita mea.

RICCARDO IACONA

PALAZZO CAMILLA LACKBERG D’INGIUSTIZIA LA GABBIA DOMARSILIO RATA

«L’autonomia dei pm è di fatto sotto MARSILIO attacco. Da essa dipende il funzionamento democrazia: si scardiIl primodella romanzo di una se nuova sena i poteri e la politica riel’equilibrio noir. Faye ètra il nuovo personaggio mette sulla giustizia, ogni creato le damani Camilla Lackberg: mistearbitrio è possibile».e Forte questa riosa, determinata sexy. di Faye ha convinzione, Riccardo Iacona ciuna contutto: un marito di successo, duce nelle stanze deibellissimo Palazzi in cui splendida figlia, un ap- si esercita la «malagiustizia» italiana, partamento a Stoccolma. Ma sotto puntando i riflettori su un intricato questa superficie dorata, la sua vita groviglio di lotte fratricide e interessi apparentemente perfetta nasconde inconfessabili. I retroscena del lavoro crepeprocure, profonde.leUnvicende giorno, dalle tornando delle quali a casanate prima del previsto, scoprecoril sono indagini su banche, marito amalaffare, letto con una collega e che il ruzione, e i processi mondo le crolladiaddosso. Comea oggi se dalla stagione Mani Pulite non bastasse, dopo sco-dei hanno occupato le essere prime stato pagine perto, Jack chiede il divorzio e lascia quotidiani rivivono nell’avvincente Faye senza l’ombra di un quattrino. ricostruzione di una delle migliori voci del giornalismo investigativo italiano.

MATTEO RIGHETTO

ROBYN HARDING

FEDERICO AXAT

MONDADORI

NORD

LONGANESI

LA TERRA PROMESSA Con questo romanzo inizia il futuro di Jole e Sergio, figli di Augusto e Agnese De Boer, coltivatori di tabacco a Nevada, in Val Brenta. Vent’anni lei, dodici lui, dopo tante vicissitudini i due fratelli sono pronti ad affrontare la più grande delle sfide: lasciare la propria terra, che nulla ha più da offrire, per raggiungere il Nuovo mondo. Un’avventura epica che ha in sé l’incanto e il terrore di tante prime volte: per la prima volta salgono sul treno che li porterà fino a Genova dove, vissuti da sempre tra i profili aspri delle montagne, vedranno il mare. Per la prima volta Jole e Sergio sono soli di fronte al destino e lei sa che dovrà raccontare al fratello la sorte tragica toccata ai genitori.

20 | 06 03 2019 | TremilaSport+

IL PARTY

Kim e Jeff Sanders hanno tutto ciò che si potrebbe desiderare. Hanno da poco restaurato un magnifico appartamento in uno dei quartieri migliori di San Francisco e la figlia, Hannah, frequenta un’esclusiva scuola privata, ha ottimi voti ed è considerata da tutti una bravissima ragazza. Infatti, per il suo sedicesimo compleanno, invece delle solite feste scatenate, Hannah ha organizzato un semplice pigiama party tra amiche: niente ragazzi, niente birra, niente preoccupazioni. Kim va a dormire tranquilla, cullata dal chiacchiericcio delle giovani ospiti al piano di sotto. Ma, all’alba, si sveglia e trova Hannah davanti al suo letto, con le mani ricoperte di sangue...

NELL’OBLIO Una notte, John si sveglia sul pavimento di casa sua senza ricordare nulla delle ultime ore, la mente annebbiata come nei giorni in cui beveva. Accanto a lui una bottiglia di vodka vuota, una pistola e il corpo esanime di una ragazza che non ricorda di aver mai visto prima. Nella sua testa rimbomba incessantemente una sola domanda: Sono davvero io l’assassino o è tutta una messinscena? John, che è un uomo come tanti, non riesce a immaginare chi potrebbe volerlo incastrare per omicidio. Ma solo lui può trovare la risposta, nascosta nella sua stessa mente.


L’ALMA TRIESTE BASKET TORNA IN CAMPO PER LA NUOVA STAGIONE IN SERIE A.

TremilaSport, in collaborazione con Alma Basket, seguirà tutte le partite giocate sul parquet di casa. UNO PERICOLO NUMERO Casale, Il giovane lungo di si è dimostrato Niccolò Martinoni, realizzando efficacissimo in gara-1, 6 iando 22 punti e accalapp prospetti più rimbalzi. È un dei A2. dell’intera nti interessa

L’ASSISTANT COACH Trieste, confortato Il tecnico dell’Alma vittoria dalla seppur sofferta sulla corda nell’esordio, mantiene delle prossime la squadra in vista finale con gare della serie di Casale. Novipiù la

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TremilaSport+ | 06 03 2019 | 21


BASKET INCONTRO STORICO Joe Allen ricevuto con la squadra da Papa Paolo VI in Vaticano. Con lui Manlio Cescutti e, alle loro spalle, il Cavalier Rino Snaidero.

LA GALLERIA DEL CAMPIONE

UN GRIDO:

"GO, JOE ALLEN!"

Otello Savio, che giocò nella Snaidero con il campione Usa, ne ripropone il ricordo con momenti ed episodi del "divino mammuth" visto da vicino

P I SUOI RICORDI Otello Savio ha militato nella massima categoria a Udine, Venezia e Gorizia: molti i campioni con cui ha giocato

robabilmente pochi si ricordano che il primissimo giocatore straniero della pallacanestro udinese in realtà non fu Joe Allen. Le cronache raccontano che in quella tarda estate del 1968 Joe fu catapultato a Udine alla vigilia del campionato d’esordio in serie A per sostituire in gran fretta tale Denis Hrcka. Questi era un pivot bianco tecnicamente sprovveduto, oltre che dal nome impronunciabile, inizialmente scelto dallo staff della Apu Snaidero. Non dimentichiamo le difficoltà nel valutare un giocatore americano, per di più con uno status da dilettante, in un mondo in cui i rapporti a distanza venivano ancora gestiti da cablogrammi o da complicate telefonate intercontinentali. IL DIVINO MAMMUTH Il “divino mammuth” (come venne poi definito da Aldo Giordani) prima di vestire la canotta arancione numero 20 dovette anche superare un casting con un atletico centro di colore che si chiamava Jim Fuller. Fortunatamente (con il senno di poi) il professor Manlio Cescutti e Boris Kristancic, direttore tecnico e allenatore di allora, scelsero la qualità e l’intelligenza di Joe e non gli eccezionali zompi del suo concorrente. Iniziò così la storia di questo giocatore, ormai entrato nel mito sportivo, che segnò quegli anni formidabili della pallacanestro udinese. Joe Allen, classe 1945, proveniva dalla Bradley University di Peoria, Illinois, dove negli anni precedenti era stato uno dei migliori giocatori per punti segnati e medie di tiro, nel 1994 la sua maglietta numero 31 è stata ritirata come riconoscimento postumo.

22 | 06 03 2019 | TremilaSport+

Era alto 2 metri scarsi al netto del cesto di capelli afro (che pettinava con una specie di rastrello metallico), aveva un corpaccione esagerato e portava un vistoso tutore al ginocchio sinistro infortunato anni prima. Ricordo che prima delle partite necessitava di parecchio tempo per allacciare con cura le lunghe stringhe della protezione, lo faceva in silenzio e grande concentrazione tanto che a noi compagni pareva di assistere al rito di vestizione di un guerriero. LA BOLGIA DEL "MARANGONI" Nei primi due campionati di serie A giocati nel palazzetto di via Marangoni stracolmo di appassionati Joe Allen guidò la squadra alla salvezza giocando gare memorabili. Si rivelò giocatore ambidestro, tecnicamente eccelso e di incredibile rapidità negli spazi brevi, capace di grossi bottini personali e straordinario nello smazzare assist ai compagni quando veniva raddoppiato dalla difesa. Dalla posizione di pivot basso usava le gambe come un compasso per crearsi spazi in area, con la sua stazza tagliava fuori il marcatore poi chiamava la palla con le grandi mani e la depositava a canestro con una scivolata. I punti deboli, nell’ordine delle cose, riguardavano la difesa (zonetta 2-3 obbligata, con lui a

Pretendeva dai compagni grande diligenza e tempistica nei passaggi per lui

fare il totem in mezzo all’area) e il ritmo di gioco che doveva essere necessariamente lento per evitare di fargli perdere qualche giro. Non pensate tuttavia che fosse facile giocare con Joe. Personaggio dall’ego proporzionale alla sua mole, pretendeva dai compagni grande diligenza nelle scelte di gioco e in particolare nella tempistica del passaggio a suo favore. Non erano rari i battibecchi con altri giocatori, uno che gli teneva testa senza problemi era Corrado Pellanera. Da parte mia, giovanissimo, preferivo di gran lunga giocarci contro in allenamento per evitare le sue terribili occhiatacce al primo errore. IL "CARNERA" Il passaggio nel 1970 al nuovo palasport Carnera segnò l’inizio della fine del suo percorso in Italia. Si narra che, sbarcato a Milano dagli USA noleggiò addirittura un pullman per il trasferimento a Udine di famiglia e bagagli, naturalmente a spese della società. Non il modo ideale per iniziare una stagione che si rivelò subito difficile per una squadra che aveva perduto con il vecchio “Marangoni” il proprio bunker inespugnabile. Alla fine la Snaidero si salvò ma fu chiaro a tutti che una svolta tecnica era necessaria. Il crepuscolo di Joe Allen, al di là di qualche suo atteggiamento sempre più difficile da gestire, fu accelerato soprattutto dal grande cambiamento della pallacanestro che diventava sempre più atletica e veloce. Ormai fuori tempo massimo, Joe lasciò Udine alla fine di quel campionato. Abbandonò anche il basket giocato diventando qualche tempo dopo istruttore nella sua Bradley University. Per la sua personalità e per come conosceva questo gioco sono convinto che sia stato un grande allenatore. Otello Savio


BASKET A2 FEMMINILE

IL MIRACOLO

BASKET SCHOOL La capitana della Delser, Debora Vicenzotti, analizza se stessa e il prolungato magic moment di una squadra giusto mix fra esperte e giovani

P

arla molto di gruppo Debora Vicenzotti (nella foto), capitana della Delser Udine, che da leader analizza il buon momento della squadra in un'annata che sulla carta poteva nascondere pericolose insidie nella corsa all’obiettivo di mantenere la prestigiosa categoria della A2. Dopo un inizio balbettante, 9 vittorie consecutive, e dopo due sconfitte il recente esaltante successo contro la prima della classe. Rispetto al recente passato, è’ cambiato più l’aspetto tattico o quello mentale? "Siamo cambiate ma non in corso d’opera - sottolinea l'atleta pordenonese - , bensì all’inizio della stagione: visti i tanti elementi nuovi, sia in rosa sia a livello di staff tecnico, in un primo momento è stato difficile capirci nel giocare assieme. Però alla distanza si è formato il vero gruppo, ed ora anche le più giovani hanno messo da parte il timore prendendo coraggio". Gli allenamenti sono intensi e l’allenatore, Francesco Iurlaro, è proprio bravo, assicura Debora: "Due ingredienti importanti per la nostra coesione. Credo che il miglioramento sia dovuto semplicemente a una crescita individuale di ognuna di noi: non abbiamo mai cambiato schemi o modo di allenarci". - Come vi trovate rispetto agli obiettivi iniziali? "Sicuramente al di sopra delle aspettative di molti. Nessuno ci avrebbe visto tra le prime della classe a questo punto della stagione, soprattutto considerato che siamo una squadra nuova e la più giovane del campionato.

E’ logico che davanti a noi ci siano ancora realtà più attrezzate, intendo dal punto di vista economico. In società così le giocatrici fanno una vita più da professioniste “pure”, mentre tante, da noi, me compresa, lavorano o studiano e giocano". - A tale proposito, tu hai studiato economia e lavori in banca. Quanto è frequente, in questa categoria, che le atlete abbiano un lavoro full-time al di là dell’attività agonistica? "Dipende un po’ dall’età: tante giovani riescono a far coincidere gli studi universitari col basket. Non so in quante siamo a lavorare a tempo pieno. Però posso dire che un fattore decisivo è anche la società in cui si gioca: bisogna vedere cosa pretende e cosa offre. - Eppure la categoria è alta: si potrebbe vivere solo di questo? "E’ una scelta da fare. Non dimentichiamoci che il basket femminile non è considerato professionismo, il che significa che un’atleta non ha i contributi pagati. Inoltre la carriera non è infinita: non sono in molte a proseguire dopo i 35-36 anni di età, pertanto bisogna fare bene i conti". - Tu invece che previsioni fai per la tua longevità sportiva? Sei ancora molto giovane, eppure sei sulla scena già da tanto tempo. "Già da 15 anni. La verità è che mi sento molto bene, fortunatamente non ho alcun problema fisico. Magari arriverà anche per me il momento in cui mettere al primo posto la famiglia o quantomeno scendere di categoria". Sei in A2 praticamente da sempre. Hai

mai avuto l’occasione di salire quell’ultimo gradino della Serie A? "Sì, ho avuto richieste anche da società geograficamente lontane ma sono sempre stata bene qua a Udine sposandone il progetto sportivo. Inoltre non ho mai abbandonato il desiderio di studiare e successivamente lavorare. Se già in questa categoria talvolta è dura far collimare l’attività professionale e quella agonistica, figuriamoci in A1". - C’è un allenatore con cui senti di aver avuto più feeling? "Non direi. Il coach che ho avuto più a lungo è stato Larry Abignente e con lui non ho mai avuto problemi, ma fortunatamente davvero tutti mi hanno lasciato qualcosa di positivo. Mi trovo alla grande anche adesso con Iurlaro e prima di lui con Waldi Medeot. Posso dire che tutti hanno le loro peculiarità e mi hanno insegnato qualcosa". - Ti stai esprimendo al meglio in campo grazie a Iurlaro? "Al momento, dal punto di vista realizzativo, questa non è di sicuro la mia stagione migliore. Tuttavia coach Iurlaro punta sulla coralità della squadra e questo fa sì che chi spicca non sia sempre la stessa giocatrice, e lo si nota osservando i tabellini delle nostre partite. - Quindi qual è stata la tua annata migliore e che ricordi con più affetto? "Ad essere sincera mi emoziono ancora adesso quando riguardo le foto della vittoria del campionato dell’unico anno di B fatto finora, nel 2015-2016: tagliare il nastro dei campioni è stato davvero bello e vincere ha avuto un sapore particolare. Detto questo, quasi tutte le ultime annate sono state soddisfacenti e non posso lamentarmi: ho sempre avuto allenatori e compagne che hanno creduto in me". - Statistiche alla mano, da due anni a questa parte hai cominciato a tirare molto di più da 3. Che è successo? "E’ vero, negli ultimi anni ho cambiato un po’ il mio stile di gioco. Una volta giocavo più sotto canestro, adesso sono più esterna e mi trovo molto spesso libera dalla zona dei 3 punti e mi faccio tentare. Comunque incide anche il fatto che ormai vado sempre più tranquilla in campo e con meno agitazione. Mentalmente sono più libera di provare le giocate senza che la mano tremi". - Guardiamo già al futuro: cosa manca per colmare il gap, al momento piuttosto esiguo, col gruppo di testa sin dal prossimo anno? "Se la squadra rimane sempre la stessa e senza gli infortuni che quest’anno hanno lasciato ferme ai box due delle nostre titolari della scorsa stagione, direi che c’è da ben sperare. Considero la giovane età media come un punto a nostro favore e non un handicap: la freschezza delle nostre ragazze non è da sottovalutare. Devono solo fare un po’ di esperienza in più di gioco in Serie A". - Anche perchè, leggendo la classifica, i numeri sono già da top 4. Soprattutto la difesa. "La difesa è il nostro marchio di fabbrica e Iurlaro ci punta tantissimo. Può capitare che l’attacco non giri e allora in quelle giornate sappiamo di poter e dover contare sui nostri meccanismi difensivi che ci permettono, per ora, di essere insieme a Vicenza quelle che hanno subìto meno punti in tutto il torneo". Filippo Dondè

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VOLLEY

SERIE C

OLYMPIA E FUTURA, CACCIA ALLA FINALE

Finita la regular season in Serie C maschile con Gorizia e Cordenons che iniziano questo fine settimana la corsa play-off verso la finale, alla quale è già qualificato lo Sloga Tabor capolista

T

erminata la regular season in Serie C maschile con la vittoria dell’Olympia Gorizia per 3-0 contro lo Sloga Tabor ormai certo del primo posto in classifica. Per gli isontini confermato il terzo posto con la Futura Cordenons titolare della seconda piazza e vincente al tie break contro i Villains.

Nel campionato femminile prima sconfitta per la Virtus Trieste Chiude malamente Fiume Veneto, sconfitto per 3-1 dalla Fincantieri che coglie così la seconda vittoria in questo campionato, rimanendo comunque in fondo alla graduatoria. Vittorie casalinghe per Mortegliano e Trieste rispettivamente per 3-1 contro la Triestina, e per 3-0 contro l’Ausa Pav. Sabato al via i play-off con Olym-

pia Gorizia contro Trieste e Futura Cordenons contro Villains. Domenica pomeriggio il posticipo tra Mortegliano e Triestina alle 18. Intanto, diciottesima giornata in Serie C femminile che vede il Rizzi Volley infliggere la prima sconfitta in campionato alla capolista Virtus Trieste. Una vittoria al termine di un match molto combattuto, conclusosi al tie break con il successo delle udinesi che quindi rosicchiano un punto alle giuliane. Non ne approfitta Pordenone che cade malamente a Latisana per 3-0 e deve ora guardarsi le spalle dal ritorno di Buia, vincente per 3-0 in casa di Cordenons. Vittoria agevole anche per la Libertas Majanese in trasferta contro il fanalino di coda S.Andrea SV per 3-0, mentre Portogruaro batte a domicilio lo Zalet con un 3-2 sufficiente ad agganciare proprio il sestetto di Sgonico in classifica. Gara perfetta da parte delle venete nei primi due set, vinti senza batter ciglio, salvo poi subire il ritorno delle giuliane che riescono a portarsi in parità, per poi cedere solo al quinto set. Infine, successo per 3-1 di Porcia contro Codroipo, mentre si giocherà domani il posticipo tra

Una fase di gioco di Sloga Tabor-Coselli Trieste Rojalkennedy e Sangiorgina. Nel prossimo turno la Virtus Trieste ospiterà Latisana, mentre Pordenone giocherà in casa il derby contro Porcia, e il Rizzi andrà a far visita alla Majanese. Sfida aperta

ad ogni risultato quella tra Buia e Zalet, mentre Portogruaro attende la visita del Rojalkennedy. In coda, importanti sfide salvezza tra Sangiorgina e Cordenons, e tra il S.Andrea SV e Codroipo.

SERIE B1-B2 FEMMINILE

TALMASSONS, ORA LA VETTA! In Serie B1 femminile, importante successo per la Cda Talmassons contro Pisogne. Il 3-1 rifilato alle bresciane permette a Lombardo e compagne di rosicchiare un punticino a Vicenza, vincente al tie break contro Ospitaletto nel big match di giornata. Ora la distanza tra la capolista e Talmassons è di sole due lunghezze e alle porte c’è proprio la supersfida contro le vicentine. Pordenone, che questo fine settimana ha riposato, sarà invece di scena sul campo del Pisogne con l’obiettivo di avvicinare la terza piazza attualmente detenuta da Ospitaletto. In Serie B2 femminile, weekend negativo

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per le portacolori regionali: vincono solo Estvolley (3-0 nel derby contro Trieste), e Villadies (3-0 in casa contro l’Aduna). Crolla a sorpresa Chions che cede per 3-0 in trasferta a Codognè, mentre Staranzano cede al tie break a Belluno. Capitombolo esterno per il Volleybas (3-0), sconfitto a Sarmeola dalla Eagles che ora l’ha agganciato in classifica. Nel prossimo turno il Volleybas ospiterà Asolo, mentre impegno impossibile per Trieste contro il Fratte. Fari puntati sul derby tra Estvolley e Villadies, mentre Chions e Staranzano ospiteranno rispettivamente Belluno e Eagles Vergati.


VOLLEY

PROGETTO REGIONI

MAZZANTI: “IN REGIA SERVE UNA SUPERIORE DUTTILITÀ”

Presente all’evento di Pavia di Udine, il ct della nazionale femminile assieme a Luca Pieragnoli ha fatto il punto sull’evoluzione del ruolo del palleggiatore nella pallavolo moderna

L

o scorso weekend a Pavia di Udine, si è svolto il “Progetto Regioni”, attività di qualificazione nazionale femminile, attraverso il quale il settore squadre nazionali pone le basi per il reclutamento di giovani pallavoliste. Come referenti dello Staff Azzurro, hanno presenziato i selezionatori: Luca Pieragnoli, Oscar Maghella, Michele Minotto, Alessandro Zucchelli, Federico di Toma, e il direttore tecnico del progetto, Davide Mazzanti. Per le atlete è stata un’esperienza senza dubbio formativa, ma anche molto interessante e per certi versi emozionante, visti i tecnici di livello presenti in palestra e l’opportunità data dall’evento di mettersi in gioco. In particolare, Luca Pieragnoli ha

Mazzanti: “Tra allenatore e regista è necessario un rapporto molto stretto” tenuto un corso di aggiornamento dedicato agli allenatori, che non a caso ha registrato grande affluenza, dove si è trattata l’evoluzione del palleggiatore, e durante il corso è intervenuto anche Davide Mazzanti. E proprio il Ct della Nazionale Azzurra Femminile ha espresso il suo punto di vista: “Quello del palleggiatore è il ruolo più complicato da allenare. Il regista è quello che tocca più volte il pallone e decide le strategie, quindi è una figura chiave e con la quale l’allenatore deve avere il rapporto più stretto.” Mazzanti continua, spiegando quali sono i fattori fondamentali per la valutazione delle atlete e per rico-

Il CT Davide Mazzanti è stato ospite nella palestra del Blu Team noscere il talento: “È un discorso molto lungo, ma principalmente le cose che guardiamo di più sono la loro capacità di rispondere alla proposta e la capacità di cambiare tec-

niche che hanno già consolidato nel tempo e che quindi si prestino ad apprendere cose nuove. Di base la semplicità nello svolgere un gesto e la velocità di apprendimento. Questi

sono i due aspetti chiave del talento. Chiaramente – conclude Mazzanti–, bisogna sempre cercare di mettere le ragazze nelle condizioni di esprimere le loro caratteristiche.”

L’EVENTO

LO SNOW VOLLEY SBARCA IN REGIONE Lo Snow Volley Italian Tour sbarca per la prima volta Goles sul Monte Zoncolan ospiterà una tappa del Terzo in Friuli Venezia Giulia. Sabato e domenica la Baita Campionato Italiano. Artefice dell’iniziativa il Gruppo Sportivo Pallavolo Lucinico, in collaborazione con la Smilevents Apssd di Gorizia e grazie all’ospitalità del gestore della Baita Goles Teodoro Caldarulo e del supporto della Promoturismo Fvg. Una disciplina emozionante e coinvolgente, capace di abbinare la spettacolarità del beach volley e gli scenari mozzafiato della montagna, tanto che sarà proposta come sport dimostrativo alle prossime Olimpiadi. La testimonial dell'evento sarà Maijda Cicic, allenatrice delle giovanili della Libertas Martignacco. Attorno alla splendida Baita Goles, a 1600 metri, saranno posizionati tre campi che ospiteranno almeno duecento atleti provenienti da tutto il Nord Italia, ma anche da Austria e Slovenia. Il torneo si svilupperà in quattro categorie: 2vs2 maschile, femminile e misto e 3vs3 misto. Il Torneo è aperto a tutti e sarà un’occasione unica per provare questa nuova disciplina.

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VOLLEYFOTOGALLERY

SERIE B2 FEMMINILE TRIESTE – ESTVOLLEY

FOTO WALTER RUSICH

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FOTOGALLERYVOLLEY

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VOLLEYFOTOGALLERY

SERIE D FEMMINILE VOLLEYCLUB TRIESTE – VILLADIES

FOTO WALTER RUSICH

3-0

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FOTOGALLERYVOLLEY

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Figlia d'arte a tutto tondo, Martina Di Centa si è già fregiata di un titolo tricolore nel fondo e guarda con serenità al futuro dopo il suo ingresso nell'Arma

LA CARABINIERA E IL VALORE DEL DNA di GIUSEPPE PASSONI

“F

ar parte di una famiglia che in passato ha già dato allo sci di fondo italiano grandi protagonisti come mio padre Giorgio e mia zia Manuela e respirare da vicino le emozioni che questo sport sa dare, sicuramente è stata una bella spinta per cimentarmi sin da piccola in questa disciplina". E' Martina Di Centa, fresca della conquista del titolo italiano under 20 nella 7,5 km, a sottolineare implicitamente il valore del suo dna. "Ma è altrettanto

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PAPÀ GIORGIO Il campione carnico trionfante.

certo che senza la passione, lo spitito di sacrificio e la determinazione personale non è possibile raggiungere risultati importanti nello sport” aggiunge poi, senza affrontare il possibile rischio del confronto con le vittorie dei suoi “illustri familiari”: “Sono serena: mi sono avvicinata al fondo perché è un’attività che prima di tutto mi diverte e solo recentemente, con l’ingresso nel gruppo sportivo dei Carabinieri, ho iniziato a considerare lo sci come una possibile strada per il mio futuro. In


SCI

NUOTO

GYMNASIUM, 55 MEDAGLIE AI REGIONALI

NIPOTE E ZIA Qui sopra, Martina prima di una gara e sotto la zia Manuela, "regina di Lillehammer".

tutto questo ascolto i consigli di mio padre e sento il suo costante supporto mentre con mia zia Manuela, visti i suoi tanti impegni, i rapporti sono meno frequenti anche se non mi fa mancare la sua voce nei momenti importanti.” Quali sono i tuoi punti di forza come atleta e dove ritieni invece tu possa migliorare ancora? “Credo che il mio vero punto di forza sia nella grande determinazione con cui affronto sia le gare che gli allenamenti, mentre so benissimo che il lavoro di miglioramento sulla tecnica individuale non sarà mai terminato e in quest’ottica mi sto impegnando senza risparmiarmi.” Dopo la vittoria del titolo italiano della scorsa settimana ad Asiago, quali sono i tuoi prossimi impegni e obiettivi immediati? “A breve sarò impegnata nell’ultima tappa di Coppa Europa a Oberwiesenthal in Germania e naturalmente voglio chiudere al meglio anche in vista dei campio-

nati italiani assoluti. In questa fase della mia carriera sento di avere la necessità di misurarmi il più possibile in competizioni sempre più impegnative e con avversarie forti e più esperte, perché ritengo fondamentale per crescere affrontare situazioni sempre più difficili dal punto di vista tecnico e agonistico.” Quali sono invece i tuoi obiettivi personali guardando più lontano, anche fuori dalle piste? “ Attualmente sto frequentando l’ultimo anno del Liceo linguistico a Tolmezzo e la sfida più impegnativa è quella di recuperare il tempo sottratto allo studio e dedicato ad entrare nel gruppo sportivo Carabinieri, per riuscire a superare l’esame di maturità tra qualche mese. Pensando invece al mio futuro devo dire che le idee non sono del tutto chiare se guardo fuori dalle piste anche perché essendo riuscita ad entrare nel gruppo sportivo dell’Arma, questa circostanza mi offre la possibilità concreta di allenarmi con continuità e quindi di poter raggiungere importanti traguardi nello sport e, per ora, questo l’obiettivo da cui mi sento attratta".

Si sono svolte a Trieste le finali del Campionato Regionale di Categoria, ultima prova utile per la qualificazione alla fase nazionale, in programma dal 15 al 20 marzo. Ben 55 le medaglie conquistate, di qui 29 come campioni regionali (medaglia d'oro), 12 argenti e 14 bronzi, con piena soddisfazione degli allenatori della Gymnasium Andrea Deiuri e Francesca Salvalajo. Tre i record regionali di staffetta per i maschi della categoria Juniores nella 4x100 stile libero con 3.27.62 (precedente 3.29.81 della Uisp Cordenons), nella 4x200 stile libero con 7.34.03 (precedente 7.38.00 della Uisp Cordenons) e nella 4x100 mista con 3.49.30 (precedente 3.49.65, Gorizia nuoto) composte tutte da Ettore Nanetti (più giovane di un anno) Daniel Zammattio, Federico Pignaton e Michele Orrù. Per la categoria "Ragazzi", campione regionale è Ettore Nanetti nei 100 delfino, 200 delfino, 200 e 400 stile libero argento nei 50 e 100 stile libero; oro anche per Marco Maset nei 100 e 200 rana, 200 e 400 misti; medaglia di bronzo per Alberto Grion nei 200 e 400 stile libero e Vittorio Poles nei 100 dorso e 400 stile libero. Titolo regionale di categoria anche per Filippo Furlan nella sua specialità 200 e 400 misti, argento nei 100 rana e bronzo nei 200 stile libero e 200 dorso. Ottime le prestazioni di Vanessa Rigoni sempre categoria "Ragazze" che conquista il titolo nei 100 delfino, 100 e 200 dorso, argento nei 200 misti; bronzo per la sua compagna più giovane alla prima presenza in squadra assoluti Valentina Tellan nella gara dei 400 misti e 800 stile libero. Per la categoria Juniores maschi Daniel Zammattio si conferma campione regionale nei 50 rana, 100 e 200 stile ibero, 200 e 400 misti; Michele Orrù oro nei 400 e 1500 stile libero, argento nei 100 stile libero e bronzo nei 200 stile libero e 400 misti; Federico Pignaton quattro volte argento 50, 100, e 200 dorso e 400 misti, Anna Marcotti, oro nei 50, 100, 200 e 400 stile libero bronzo nei 50 delfino. Nella categoria "Cadetti" Alessandro Gabelli argento nei 200 rana e bronzo nei 50, 100 rana e 200 misti. Oltre ai tre ori di staffetta con record regionali della categoria Juniores maschi, campioni regionali anche i maschi della categoria "Ragazzi" in tutte e tre le staffette 4x100 stile libero, 4x200 stile libero e 4x100 mista con Edoardo Zauli, Davide Agnolin, Vittorio Poles e Filippo Furlan per le staffette a stile libero e con Vittorio Poles, Marco Maset, Filippo Furlan e Davide Agnolin per la mista. Doppio argento per la femmine categoria "Ragazze" nelle staffette 4x100 stile libero con Valentina Tellan, Zoe Rosso, Giada Zoggia e Vanessa Rigoni, e 4x100 mista con Vanessa Rigoni, Chiara Lucchese, Valentina Tellan e Zoe Rosso.

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PUGILATO

PESISTICA

ATLETI PORDENONESI ANCORA SUGLI SCUDI Altra vendemmia di titoli (ma non è una novità) per la Pesistica Pordenone ai recenti Campionati Regionali di Classe (la ex Coppa Italia), tenutisi di recente nella sede del Cross Fit Tarcento. All’interno della manifestazione, che vedeva in lizza tutte le classi d’età, c’era poi la qualificazione ai Campionati Italiani Esordienti, che si terranno il prossimo 23 marzo a Roma. Per il club naoniano vi andranno Tommaso Protani, giunto secondo nella categoria fino a 49 kg (alle spalle del siciliano Claudio Scarantino, rampollo di una delle famiglie più celebri del sollevamento pesi azzurro), ed Ilaria Bomben, (49 kg femminile), arrivata sesta. Una nota di merito è andata anche a Federico Baldi, primo in Friuli Venezia Giulia tra gli Esordienti della categoria fino ad 81 kg, che però non andrà ai Tricolori, non avendo raggiunto i minimi necessari (andranno a Roma i primi 6 del ranking nazionale stilato considerando i risultati delle gare tenutesi in simultanea nelle varie regioni italiane). Ci sono poi stati ben 11 titoli regionali. Tra gli Under 15 sono salite sul gradino più alto del

podio Eleni Battistetti (categoria 49 kg), che ha siglato anche il nuovo record italiano di slancio con 64 kg, e le due esordienti Giada Pecoraro (categoria 55 kg) e Marianna Bortolin (76 kg). Tra gli Under 17: Simone Val (73 kg), Martina Bomben (49 kg) ed Eleonora Manfredi (76 kg). Tra gli Juniores: Michele Zanette (67 kg), Mattia Cervesato (81 kg), Christian Arena (109 kg) al ritorno con i colori pordenonesi dopo un periodo in Sicilia, Deborah Muhigirwa (64 kg) ed Elisa Crovato (81 kg, nella foto). Tra i Seniores: Patrick Carpené (67 kg) e Crystal Pittman (76 kg). (P.G.)

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GIOVANI LEVE STANNO PROMETTENDO Lo assicura Gianluca Calligaro, allenatore di un'Apu che sta procedendo positivamente lungo il percorso programmato

C

on il tecnico Gianluca Calligaro, che cura il settore agonistico della Associazione Pugilistica Udinese, all’interno del palazzetto dello sport Manlio Benedetti di via Marangoni, tracciamo un breve riassunto dell’attività della stagione passata con uno sguardo al futuro, che prevede interessanti iniziative. “Ritengo – inizia Calligaro - che il 2018 sia stato un anno ricco di soddisfazioni per l’Apu boxe, sia in campo professionistico che dilettantistico. Su tutte il titolo tricolore di Nicola Ciriani (nella foto) nei mediomassimi e l’esordio tra i “prof” di Vlad Popescu, un pugile di sicuro avvenire. Tornando a Ciriani, va detto che , nell’anno passato, dopo la sconfitta di Firenze, il nostro boxeur si è rifatto contro Stefano Abatangelo, riportando il titolo italiano a Udine, in un match dove Nicola ha saputo imporsi su un avversario ostico e scorbutico. Al Palasport Benedetti c'era una cornice di pubblico delle grandi occasioni, con sostegno costante al pugile friulano durante tutto il match.” “Ma Nicola - continua Calligaro - ora dovrà guardarsi dal pugile romano Davide Faraci, sfidante ufficiale , nominato dalla FPI, nel match che si svolgerà il 31 maggio al Palasport Benedetti. Faraci rappresenta quella che viene definita “nouvelle vague”, cioè un pugile completo, che sa battersi come pochi, possedendo quelle doti che sono fondamentali per un pugile. Sarà un incontro che può rappresentare una svolta da parte di entrambi i contendenti.” - Passiamo all’attività secondaria, che vede te, Luca Beltrame e Aurora Cencig, curare il settore tecnico. “Quando il nostro staff - dice il tecnico - ottiene risultati soddisfacenti, ha raggiunto il suo obiettivo: la scorsa stagione

Quando lo staff ha raggiunto buoni risultati ha centrato il suo obiettivo

è stato sicuramente svolto un bel lavoro formativo, che già in questo inizio del 2019, sta portando i suoi frutti, con delle giovani leve che promettono un buon futuro sotto la “regia” di Marco Saracino, laureato in Scienze dello Sport.” -Il Memorial Mario Vecchiatto, costituisce, da sempre, il fiore all’occhiello dell’APU. “Quest’anno – conferma Calligaro - allestiamo la 30^ edizione, ricordando un pugile che ha fatto la storia della nostra società.” -Chiudiamo con le novità. “La più bella è arrivata poco tempo fa ed è che la palestra del “Benedetti”, è stata scelta dal Comitato Regionale FPI, come sede di manifestazioni a cadenza mensile, per collaborare allo sviluppo dell’attività agonistica in Friuli Venezia Giulia.” Roberto Cainero




PALLAMANO

Andrea Carpanese nuovo tecnico, soluzione interna per dare la scossa

Giuliani solo settimi nelle Final Eight di Coppa Italia a Chiarbola e il tecnico sloveno Pucelj ci rimette la panchina

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rieste ha ospitato lo scorso fine settimana le Final Eight di Coppa Italia di pallamano. Nella cornice del Palazzetto dello sport di Chiarbola, principale teatro dei 17 scudetti vinti in passato dalla Pallamano Trieste, si sono affrontate le prime otto classificate al termine del girone di andata della massima serie della pallamano nazionale. Ai padroni di casa, classificatisi al settimo posto, si sono affiancati i detentori della coppa, Pressano, i campioni d’Italia in carica della Junior Fasano assieme a Bolzano, Cassano Magnago, Conversano, Bressanone e Fondi. È stata la prima volta nella storia della società biancorossa triestina, una realtà che fra la fine degli anni ’70 e i primi del duemila ha fatto la storia di questo sport, che una manifestazione di questo spessole finaliste di re è stata ospitata sul parquet del Coppa Italia palazzetto giuliano, ridipinto per l’occasione di un azzurro bicolore secondo i dettami della Federazione.

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TRIESTE OUT AI QUARTI La stessa Pallamano Trieste, però, al di là degli onori per aver ospitato la kermesse, non ha avuto modo di rendere il giusto merito al suo passato, a causa dell’eliminazione avvenuta già ai quarti di finale da parte di Cassano Magnago con il punteggio di 20-15. Le altre sfide dei quarti hanno visto avere la meglio Conversano sui corregionali della Junior Fasano, Pressano su Fondi e Bolzano sui conterranei del Bressanone. Pronostici rispettati nelle semifinali, che hanno visto imporsi gli altoatesini e Pressano, ripropo-

nendo così in finale la stessa sfida dell’anno scorso. Partita intensa, quella disputata domenica sera, con Pressano che nel primo quarto d’ora ha saputo tenere testa a un Bolzano battagliero ma poco incisivo. Con i lombardi avanti per 5-4, però, gli altoatesini hanno preso in mano la partita menando le danze in maniera quasi perfetta fino al 28-21 finale. L’eliminazione della squadra di casa ha lasciato più di un semplice amaro in bocca in seno alla società. Per la Pallamano Trieste, tuttora settima in campionato, quello delle Final Eight era l’ultimo appuntamento stagionale per cercare di dare una sferzata a una stagione finora anonima. Lontana dai play-off scudetto (la cui griglia comprende solamente le prime quattro dei due gironi) e tartassata dagli infortuni, ultimo quello occorso al bomber Legovic a pochi giorni dal via della Coppa Italia, in casa triestina ci si aspettava qualcosa di più da questa competizione. Un flop che ha riguardato solamente l’aspetto sportivo, perché la macchina organizzativa dell’evento, coordinata dalla stessa società biancorossa guidata

Ph: FOTO OK

TRIESTE, SI CAMBIA

BOLZANO PRIMA Il capitano della squadra vincitrice, Michael Pircher, alza la coppa della vittoria in Coppa Italia.

dal direttore sportivo Giorgio Oveglia, ha saputo mantenere ampiamente le attese. NUOVO TECNICO Questa sconfitta anticipata ha aperto una serie di interrogativi sul futuro tecnico della Pallamano Trieste che ha portato i vertici della società a esonerare lunedì sera il tecnico sloveno Pucelj su chiara indicazione dei senatori della squadra. Cose che capitano anche nell’handball quando le cose non vanno come auspicate. Al timone della stessa ora Andrea Carpanese, una soluzione interna per tentare di dare quella scossa necessaria per agganciare il quarto posto finale, ultimo obiettivo stagionale della compagine giuliana, distante cinque punti a 9 giornate dal termine della stagione regolare. Lorenzo Degrassi TremilaSport+ | 06 03 2019 | 35


RUGBY

Pensiamo al da farsi partita dopo partita, è questa la strada migliore

SIAMO BELLI MA ANCHE EFFICACI

Il nuovo tecnico della Rugby Udine, Andrea Sgorlon, sta ottenendo i primi risultati dall'operazione-remake effettuata dal suo arrivo sulla squadra

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oma non è stata costruita in un giorno. Una massima che ben si addice anche al mondo dello sport. Le grandi squadre, o quantomeno i gruppi che sanno portare a termine i propri obiettivi con successo sono di solito il frutto di elaborate alchimie, di “ricette” che si concretizzano nel tempo, creando un ambiente di lavoro motivante, uno spogliatoio coeso, un piano di gioco condiviso. La Rugby Udine Fvg veniva da un’annata sportiva demoralizzante sotto il profilo dei risultati del campo. La società, approfittando del I risultati fatto che la serie A nella stagioutili ottenuti ne 2017-’18 sarebbe stata senza nel nuovo anno retrocessioni per la riforma dei solare campionati, aveva profuso tutto l’impegno e le risorse nella nascita della nuova Cittadella del Rugby di viale XXV Aprile, che oggi con l’imminente inaugurazione del secondo campo sta correndo spedita verso il totale completamento. A giugno 2018 la dirigenza bianconera ha poi deciso di riportare il focus sul First XV, partendo dall’allenatore. E’ stato quindi ingaggiato un pezzo da novanta come Andrea “Ciro” Sgorlon (nelle foto), ex leggenda azzurra da giocatore e tecnico di assoluto valore con trascorsi in varie selezioni italiane ed in Celtic League. Il lavoro di Sgorlon è iniziato già ai primi di luglio ed è stato certosino. Dapprima sono state sistemate le fasi statiche, in particolare la mischia chiusa, tallone d’Achille della passata stagione. Una volta sistemata la conquista, si è passati alla gestione del pallone. Un’incubazione lunga, che è durata per tutto il girone d’andata. L’anno solare si è quindi aperto con

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4 risultati utili (3 vittorie ed un pareggio) su 5 (unica sconfitta, di misura, con la capolista Colorno), a dimostrazione del fatto che la strada imboccata sembra essere quella giusta. RUGBY EFFICACE “Finalmente riusciamo ad esprimere un rugby efficace – spiega lo stesso Sgorlon – un gioco di movimento, bello ma anche efficace. A differenza di qualche mese fa quando facevamo molto volume, ma pochi punti, ora riusciamo anche ad essere concreti”. Ora la serie A osserverà altri due turni di riposo (si ritorna in campo il 24 marzo, in casa contro Badia), prima di proporre gli ultimi 5 turni. “Questo campionato che procede a singhiozzo è un’arma a doppio taglio – continua Sgorlon – da una parte consente di recuperare i piccoli infortuni, dall’altra spezza il ritmo. In queste due settimane di stop cercheremo

di ritrovare un po’ di freschezza atletica in vista del rush finale. Ognuno seguirà un lavoro personalizzato”. Sono molti i giocatori che hanno compiuto un upgrade significativo in questi mesi, due nomi su tutti. “Stefano Dri è migliorato moltissimo in touche, soprattutto in difesa. Marco Boscain ha dimostrato di avere la consistenza giusta per la serie A. Idem per Marcello Bon (classe 1999 ndr), che però deve dare più continuità al lavoro”. L’obiettivo da qui alla fine della stagione: “Pensiamo al da farsi partita per partita. E’ questo l’approccio che ci ha dato i migliori risultati. Certamente andremo in campo per fare punti con tutte le squadre, cercando di esprimere un gioco intelligente, duttile ed efficace”. Piergiorgio Grizzo


JUDO RAGGIANTE Un sorridente primo piano di Asya dopo la conquista del titolo tricolore Cadetti.

HO FATTO IL SALTO DI QUALITÀ Asya Tavano, dopo due precedenti bronzi, ha vinto l'oro ai campionati italiani Cadetti

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LE AVVERSARIE Le conoscevo entrambe e in finale ho dato tutto contro la Caleo, judoka di qualità e tecnica

aveva promesso. Asya Tavano, judoka dello Sport Team di Udine e ha voluto mantenere fede al suo impegno, vincendo la medaglia d'oro ai campionati italiani cadetti a Roma e riportando, dopo molto tempo, un titolo tricolore in città. Al Palafijlkam della capitale, nella categoria dei + 70 kg. ha fatto il classico salto di qualità rispetto alle due edizioni precedenti degli italiani dove non era andata oltre la medaglia di bronzo. Stavolta però l'aria era diversa e dopo aver superato con disinvoltura gli incontri preliminari, in semifinale regolava per waza ari l'atleta campana D'Amato, mentre nella combattuta finale ha avuto ragione sulla fortissima Caleo. Dopo la prima piazza all'Alpe Adria ed al Grand Prix di Matera, Asya Tavano si conferma judoka di grande interesse firmando uno dopo l'altro risultati di rilievo nazionale. Nello sport dopo un successo di tale portata il lunedì di solito l'atleta tira un attimino il fiato godendosi il più classico dei momenti di gloria. lei invece smentisce tale luogo comune e il giorno successivo al titolo italiano era già in palestra ad allenarsi e lì l'abbiamo incontrata strappandola al tatami nel bel mezzo di un combattimento. - Alla fine sei riuscita ad aggiudicarti il titolo di campionessa italiana. Te lo sentivi? “ Questa volta, mi sentivo decisamente meglio, ero molto più tranquilla e sopratutto più determinata rispetto le scorse volte. Mi sono detta o ora o mai più e le cose sono andate come desideravo” - Gli incontri di semifinale e di finale ti hanno visto di fronte ad atlete di grande spessore... “Le conoscevo entrambe, avendole già incontrate. Nella semifinale ho rischiato un pochino visto che la D'Amato era molto aggressiva e nella finale ho dovuto dare tutto contro la Caleo che temevo quale judoka di alta qualità e di grande tecnica” - Di solito dopo un titolo italiano ci si sente completi come atleta, tu invece da come parli sembra abbia vinto un torneo di periferia... “ La medaglia d'oro che da tempo aspettavo in questa manifestazione fa parte di quello che è già successo, il mio impegno è già rivolto alla prossima European Cup che si terrà in Croazia a Zagabria e all'appuntamento

Il pensiero è ora rivolto alla prossima European Cup di Zagabria in Polonia dove nelle mie aspettative c'e' quella di partecipare con i colori della nazionale” - Questo successo, oltre con il tuo tecnico Luigi Girardi, lo puoi dividere anche con il preparatore atletico Valter Bertoli, una figura importante nelle tue prestazioni.' “ Ci tengo molto a questo. Il lavoro con il preparatore atletico Valter Bertoli che mi impegna a Codroipo è di vitale importanza e mi permette di avere quella energia in più che alla fine mi consente di spingere ancora durante un combattimento mentre al mia avversaria non ne ha più” - Cosa è variato rispetto gli ultimi italiani dove in due occasioni ti sei fermata alla terza posizione? “L'aspetto mentale con cui affronto una gara e naturalmente anche quello tecnico. Sono maturata grazie al lavoro in palestra di quel tanto che mi mancava per scalare

i due gradini del podio che prima non erano sinceramente alla mia portata. A questo riguardo devo dire grazie al maestro Girardi ed ai miei compagni di team con cui mi alleno ogni giorno” - Sappiamo che quando il tempo te lo concede aiuti tuo padre nell'azienda agricola di famiglia anziché magari andarti a divertire altrove. “ Questo lavoro che mi piace, e anche tanto, lo giudico come asso nella manica. La vita all'aria aperta a contatto con la natura mi dona una serenità unica nel suo genere che mi aiuta e mi è di conforto prima di una gara dove la tensione spesso è molto alta” - Il Judo come sport ti sta dando molto, però anche tu stai concedendo altrettanto della tua vita alla palestra, agli allenamenti e allo studio di una gara. Non ti pesa in certi momenti, quando magari vedi qualche tua coetanea spassarsela in modo diverso”? anche se in spesso i carichi di lavoro sono un po' pesanti devo dire di no. Lo sport lo vivo con passione e divertimento altrimenti non avrebbe significato affrontare certi sacrifici” - A Zagabria sei pronta a replicare il successo di Roma? “ L'aria che si respira sul gradino più alto del podio mi porta a rispondere in modo positivo, poi vedremo come vanno le cose. Ogni gara, come si dice, è sempre una storia a sè” Gianfranco Borghesu

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ARTI MARZIALIFOTOGALLERY

10^ MARATONA ARTI MARZIALI A LIGNANO

Il 2 e 3 marzo al Palabellaitalia di Lignano Sabbiadoro si è svolta la spettacolare manifestazione europea organizzata da CSEN (centro sportivo educativo nazionale) del Friuli Venezia Giulia. Circa duemila atleti si sono confrontati nel palazzetto dello Sport all’interno del Bella Italia & Efa Village in tutte le principali arti marziali come Grappling, Wu shu, Judo, Ju jitsu, Karate, Kyusho, Kick Boxing light, Sanda, Tui Shou, Hashita, Aikido e Thai chi Domenica nel tardo pomeriggio le premiazioni hanno visto consegnare i giusti riconoscimenti agli atleti migliori, in base alle graduatorie che saranno pubblicate nel sito ufficiale www.csenfriuli.it. Giuliano Clinori, il vicepresidente del Centro Sportivo Educativo Nazionale e presidente del CSEN del Friuli Venezia Giulia era oltremodo soddisfatto dell’evento che considera un successo enorme per la partecipazione che, anche grazie a due splendide giornate di sole a Lignano Sabbiadoro, hanno regalato un’opportunità agli ospiti e una visibilità alla regione, presentando la località balneare che vanta un villaggio turistico / sportivo di prim’ordine come il Bella Italia & Efa Village.

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FOTOGALLERYARTI MARZIALI

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ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA BASKET

LA DELSER TABÙ PER COSTA MASNAGA Come accaduto durante il girone d’andata (60-64), la Libertas Basket School ha vinto contro la B&P Autoricambi, ormai ex capolista del girone Nord, per 66-62, ritornando al successo dopo due sconfitte consecutive ■ La Delser Udine rimane il tabù di Costa Masnaga. Le ragazze di coach Francesco Iurlaro, tra le mura amiche del palasport Carnera, hanno disputato una prova di maturità, condita ancora una volta da grande cuore e da una spiccata determinazione corale. Nonostante le difficoltà – una su tutte l’infortunio di Giulia Ianezic, ferma ai box per una distorsione alla caviglia destra – Udine è riuscita a mantenere la concentrazione per tutto il match, recuperando dal -10 di inizio terza frazione (32-42) e rimanendo poi incollata alla gara fino alla fine. Nel finale (in parte simile a quello visto all’andata a Costa Masnaga) l’esperienza di Ljubenovic, la precisione di Rainis e la freddezza in lunetta di Vella hanno permesso alla Delser di

(Foto S.Annichini)

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TA N TI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI ! OTTIMA PROVA A RIMBALZO PER LA GIOVANE ERIKA BRIC

firmare l’allungo decisivo per la vittoria. È stata comunque una partita molto equilibrata che per lunghi tratti si è giocata sul classico botta e risposta. Nella prima frazione le padrone di casa hanno spinto sull’acceleratore, trovando anche sette lunghezze di vantaggio con il buzzer beater di Sturma allo scadere del primo quarto (19-12); poi alcuni errori di troppo in attacco hanno concesso alla formazione ospite di trovare canestri facili in contropiede e di impattare sul 26-26. Nonostante la scossa di Rainis dall’arco per il 31-33, sfruttando soprattutto la fisicità della lunga Vente, Baldelli e compagne prima della pausa lunga si sono portate sul 32-38. Nella ripresa, Udine inizialmente ha faticato a riprendere ritmo, poi però, sulla

strada aperta da capitan Vicenzotti, si è rifatta sotto fino al 4548 di fine terzo quarto. Nell’ultimo periodo ad ogni tentativo di fuga di Costa, la Libertas ha risposto per le rime e, appunto, nel finale i cinque punti consecutivi di Ljubenovic hanno portato l’inerzia a favore delle padrone di casa che poi hanno concluso l’opera difendendo bene l’area e concedendo solo due punti alle avversarie. Dunque, un successo più che meritato. Oltre all’ennesima prova corale della Delser (quattro giocatrici in doppia cifra), c’è da segnalare la prestazione della giovane Erika Bric che, nonostante la differenza fisica con le avversarie di pari ruolo, è risultata un fattore in termini di rimbalzi (5 catturati) e di energia profusa nel pitturato, soprattutto in difesa.

NUOTO

COME VINCERE LA PAURA DELL’ACQUA ■ Vincere la paura dell’acqua è possibile. Lo confermano la psicologa e istruttrice di nuoto Alexia Bandino, il trainer Simone Volpi e l’istruttore Daniele Da Rio, insegnanti del corso dedicato a queste problematiche che sarà presentato lunedì 11 marzo alle ore 20.00 presso le Piscine Tomadini Libertas di Udine. L’obiettivo principale è quello di permettere alle persone di vivere le emozioni dello stare in acqua, andando oltre le paure nate da eventi significativi.

Per superare la paura dell’acqua saranno a disposizione docenti di altissimo livello che insegneranno tecniche di rilassamento, di respirazione e di galleggiamento. I partecipanti potranno così finalmente liberarsi dalle ansie e vivere nuovamente la primordiale sensazione provata nell’utero materno. Per ulteriori informazioni contattare: Daniele al 340 62 91 542 oppure Alexia al 320 02 50 911.

UDINE | TRIESTE | PA


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA GINNASTICA

TECCHI: “A UDINE HO TROVATO UNA REALTÀ ECCEZIONALE” Il mese di marzo, per l’ASU si è aperto con un importante appuntamento: il presidente della Federazione Ginnastica Italiana, Gherardo Tecchi, è stato in visita al PalaFiditalia ■L’incontro con la dirigenza della società friulana chiude una settimana che ha visto Tecchi far tappa anche in altre realtà sportive della regione. Il presidente della Fgi, conclusa la visita, si è complimentato non solo per la struttura che accoglie la società, ma anche per la vivacità che ha trovato in palestra e per i risultati ottenuti dagli agonisti: «In Friuli Venezia Giulia direi che le cose stanno andando bene. Abbiamo delle belle realtà. Abbiamo un seguito notevolissimo di giovani. Qui a Udine – ha precisato – ho visto una realtà eccezionale, una palestra bellissima, tanti giovani, un’ottima squadra di dirigenti e un’altrettanto ottima squadra di tecnici. Solo così si va avanti in maniera costruttiva». Dal canto suo Nutta ha chiarito: «Siamo stati

molto felici di aver ospitato il presidente della Fgi perché abbiamo potuto mostrargli quello che, a detta di tutti, è uno degli impianti di allenamento, per la ginnastica artistica maschile e

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TECCHI: “LA NOSTRA GINNASTICA È AD ALTISSIMI LIVELLI IN TUTTE LE SEZIONI” femminile e per la ritmica, più belli d’Italia». Allo stesso modo l’assessore Pizzocaro ha voluto sottolineare come la presenza di Tecchi sia, ancora una volta, la dimostrazione del fatto che l’Asu sta lavorando nella giusta direzione e che può essere presa a esempio. Il presidente federale ha anche

fatto il punto sullo stato di salute di Federginnastica: «La ginnastica italiana ha 150 anni però gode di ottima salute. Siamo a livelli altissimi in tutte le sezioni. Siamo molto soddisfatti di quello che fanno i nostri allenatori. La ginnastica maschile si sta ri-

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prendendo molto bene. Abbiamo vinto una medaglia importantissima con Marco Lodadio ai mondiali di Doha. L’artistica femminile lo stesso, con i campionati d’Europa, sia di squadra che individuali juniores. Poi c’è la ritmica che sta crescendo a

JUDO

SKORPION PROTAGONISTA A VITTORIO VENETO ■ Un’ulteriore conferma per lo Skorpion Club Libertas Pordenone che ha dato grande prova al 32° Torneo Internazionale

Judo Vittorio Veneto, confermandosi ai vertici regionali. La competizione ha accolto sui tatami dello Zoppas Arena di

DOVA | MILANO | PRATO

Conegliano oltre 1.600 judoka. Provenivano da tutta Italia, nonché da Svizzera, Slovenia, Ucraina, Croazia, Austria, Serbia, Inghilterra, Germania, Irlanda e Romania. I giovani guerrieri dello Skorpion non si sono però lasciati intimorire, ed hanno conquistato il 9° posto nella classifica globale di società, su oltre 243 squadre classificandosi prima tra le società friulgiuliane. Le prime soddisfazioni sono arrivate già durante la prima giornata di gare, dedicata ai preagonisti. I 20 giovanissimi, nati dal 2008 al 2011, hanno portato a casa molte medaglie, ottenendo così un fantastico 4° posto

societario, su oltre 100 squadre. La squadra pordenonese ha confermato la sua grandezza anche la domenica con gli agonisti, che hanno conquistato medaglie pesanti. La sempre determinata Francesca Roitero arriva infatti in piazza d’onore fra i senior oltre 78 kg. Si arrende solo in finale con la portacolori dei Carabinieri Eleonora Geri. Supera tutti gli avversari Gianmaria Zoff, fino ad arrivare in semifinale. Qui viene purtroppo battuto dal ligure Simone Galasso, che andrà a vincere la categoria U15 fino a 73 kg. Il pordenonese si riprende subito nella finalina, andando a vincere la medaglia di bronzo.

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CONTO ALLA ROVESCIA PER IL BURIDA DRAGONBOAT

Dopo anni di grandi e piccole battaglie superate, con il supporto dei comuni di Pordenone e Porcia, e del Rotary Club Pordenone Alto Livenza è stato centrato l’obiettivo di dare nuova vita al Lago della Burida ■La Libertas Provinciale di Pordenone e il Gruppo Kajak Canoa Cordenons coronano finalmente un sogno. Il week end lungo da venerdì 26 a domenica 28 aprile il lago diventerà il campo di gara per il Burida Dragonboat & Canoe Festival, che accoglierà centinaia di partecipanti provenienti da tutta Italia e anche dall’estero. «Festival e non Campionato,

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LA MANIFESTAZIONE È RIVOLTA ALLE SQUADRE TA N TI DI DONNE OPERATE DI BTUMORE UON IAL MO TIVI SENO

P ER AFFILIARSI !

perché innanzitutto vogliamo fare festa!». Ha precisato Mauro Baron durante la conferenza stampa che si è tenuta martedì 26 febbraio presso il municipio di Porcia in presenza del sindaco Giuseppe Gaiarin, dell’assessore allo sport del Comune di Pordenone Walter De Bortoli, del presidente della Libertas Provinciale Ivo Neri, del rappresentante del

CONI Antonio Iossa, del gruppo Drago Rosa Burida, formato dalle donne dell’ANDOS principali attrici della manifestazione, dell’Associazione Lago Burida rappresentata da Ivo Zoat, dal Rotary Club, il CRO, la Lega Italiana Lotta ai Tumori, e dai rappresentanti delle aziende che hanno sostenuto l’iniziativa: BCCPordenonese, Palazzetti, Electrolux. La manifestazione è rivolta alle squadre di donne operate di

tumore al seno che attuano la disciplina del Dragon Boat, ma è anche aperta a tutte le altre categorie maschili e femminili per le specialità di dragon boat, kayak, canoa, SUP, ed in particolare alle categorie paralimpiche. È prevista anche una categoria “Corporate”, per le aziende che vogliono mettersi in gioco. Le iscrizioni saranno aperte fino a sabato 20 aprile. L’evento sarà inaugurato il venerdì alle ore 19.00 con la sfilata

di un dragone di 25 metri, accompagnato da musiche e danze orientali, da piazza XX Settembre alla Loggia del Municipio di Pordenone. Il sabato mattina, dopo le prove libere gli organizzatori offrono una visita guidata per la città di Pordenone; dalle 15.00 si entra invece nel vivo della manifestazione con le gare dei 2.000 m. L’ultima giornata ci saranno invece le gare sui 200 m per tutte le specialità.

KARATE

PRADAMANO A MEDAGLIA AL “CITTÀ DI PORCIA” ■ Si alza il livello del karate locale ed il Satori Dojo Libertas Pradamano si conferma ancora una volta all’altezza della situazione. Al 24° Trofeo Città di Porcia, organizzato su mandato del settore karate Libertas FVG dalla Libertas Porcia presso un gremito Palazzetto dello Sport, i portacolori di Pradamano sono riusciti a con-

quistare infatti ben sei medaglie. La sempre più frequentata competizione, cui hanno partecipato quasi 250 atleti provenienti non solo da tutto il Friuli VeneziaGiulia, ma anche da gran parte del Veneto, ha visto sul podio U14 per il kumite (combattimento) due rappresentanti del Satori. Fabio Todero guadagna la me-

daglia d’argento e Rafael Eber Iroh quella di bronzo. Numerose soddisfazioni sono però arrivate anche nella specialità del kata, cioè le forme. Conquista così la piazza d’onore Martino Omero con la blu U12, che si è confrontata con i più esperti della cintura marrone. Il compagno di squadra Riccardo Faè,

nella stessa categoria si è invece attestato al 7° posto. Ancora due argenti con Iside Sisera e Arianna Bolzicco, rispettivamente cintura giallo/arancio e verde/blu U14. Ottima performance anche per Davide Drigo, al terzo posto davanti al compagno di squadra Rafael Eber Iroh, quinto fra le giallo/ arancio U14.

UDINE | TRIESTE | PA


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA L’EVENTO

LE NOVITÀ FISCALI PER LE SOCIETÀ Il convegno Libertas sulle nuove norme per l’iscrizione al registro CONI 2.0 e la fatturazione elettronica ha suscitato enorme interesse e verrà riproposto a Trieste lunedì 11 marzo ■ Il convegno Libertas sulle nuove norme per l’iscrizione al registro CONI 2.0 e la fatturazione elettronica hanno suscitato enorme interesse fra gli oltre 40 rappresentanti di altrettante associazioni affiliate. L’evento, che si è svolto presso una gremita Sala Multiseum del Città Fiera, si è prorogato infatti molto oltre l’orario previsto, per le numerose domande rivolte agli specialisti, coordinate da Lorenzo Cella, responsabile della Libertas Servizi FVG, organizzatrice della manifestazione. L’ing. Daniele Bassi ha presentato il tutorial che la Libertas sta mettendo a punto affinché le società sportive possano inserire agevolmente sulla piattaforma Libertas (SIL) tutte le informazioni necessarie alla corretta iscrizione sul registro. Per continuare ad usufruire delle agevolazioni fiscali è adesso necessario che le ASD documentino in maniera puntuale almeno una (ma meglio se tutte e tre) fra le attività didattiche, le attività sportive e le attività di formazione. Le prime riguardano i corsi per i tesserati e possono essere

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inserite direttamente dai sodalizi. Sarà invece cura della federazione o dell’ente di promozione sportiva di appartenenza inserire l’attività sportiva, cioè le gare, e quelle di formazione, cioè la partecipazione di dirigenti e tecnici a convegni o corsi. A causa della mole di lavoro creata da queste nuove norme, non è però sempre scontato che le federazioni riescano ad inserire per tempo tutti i dati riguardanti le gare ed i convegni. D’altro canto, la Libertas sta invece assicurando la registrazione tempestiva di tutti dati. La partecipazione alle gare ed ai convegni organizzate dall’ente può dunque utile essere anche per questo scopo. La parola è poi passata al tributarista Giampiero La Torre. Il

DOVA | MILANO | PRATO

sempre brillante oratore ha spiegato nel dettaglio le incombenze e le “trappole” della fatturazione elettronica per le ASD. Ciononostante, ha fortemente consigliato di utilizzarla a tutte le associazioni con partita iva, benché la cosa

LA LIBERTAS STA ASSICURANDO LA REGISTRAZIONE TEMPESTIVA DI TUTTI DATI riguarderebbe soltanto quelle con un volume di affari di oltre 65.000,00 €. Tutte le altre associazioni – quelle con il solo codice fiscale – potranno invece continuare ad emettere fatture cartacee e ricevute, come si è sempre fatto.

C’è inoltre una buona notizia. A partire da 1° gennaio 2019, tutte le asd senza scopo di lucro hanno ottenuto l’esenzione dal bollo. Infine, ha ricordato che chi nel 2018 ha ricevuto contributi pubblici per un ammontare di oltre 10.000 euro dovrà adempiere agli obblighi di trasparenza. Si tratta cioè di pubblicare sul proprio sito internet il dettaglio delle cifre ricevute da comuni, regioni, UTI e simili. Se un’associazione non possiede un proprio sito internet, può chiedere che questo documento sia inserito da un terzo soggetto. La Libertas mette a disposizione dei propri affiliati uno spazio dedicato sui siti libertasfvg.it e libertasudine. com. Dato l’interesse suscitato, il convegno sarà riproposto a Trieste lunedì 11 marzo.

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INFORMAZIONI

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TORVISCOSA

GORIZIA

TRIESTE

Il giro è lungo 24,7 km, di cui 21 su sterrato o strade bianche. Non ci sono dislivelli ed è tutto pedalabile. E’ consigliata la mountain–bike per i tratti sugli argini, che però possono essere evitati prendendo le innumerevoli strade bianche che solcano la zona. L’unico punto d’appoggio, a parte Torviscosa, è il ristorante “Casa al Traghetto” in località Baiana, ma presso le idrovore ci sono delle fontane d’acqua, di risorgiva, leggermente sulfuree. Il periodo migliore va da fine febbraio a maggio, quando gli argini sono puliti. In estate e in autunno non si riesce a pedalare sugli argini perché sono invasi dalla vegetazione e bisogna seguire le strade bianche. Molto facile incontrare branchi di caprioli, veloci lepri e pingui nutrie che nuotano nei canali o prendono il primo sole sugli argini. Lunghezza: 24,7 km Dislivello: 5 m Sterrato: 85 % Pedalabilità: 100 % Tempo: circa 2 ore Difficoltà: S0/MC

A CURA DI STEFANO OSSO

A

vete presente quei film girati nelle pianure degli Stati Uniti, con sterminati campi che si estendono per chilometri e chilometri, attraversati da polverose strade bianche di cui non si vede la fine? Avete anche presente quei film ambientati nei paesi bassi, dove case isolate sono unite da una fitta

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rete di canali? E infine, avete presente quei thriller la cui trama si dipana tra impianti post–industriali e atmosfere da Gotham City? Bene, mettete tutto questo assieme e otterrete il set sul quale si svolge questo giro. Partendo dalla sorprendente Torviscosa, una cittadina futurista con una incredibile “torre di controllo” al suo centro, si raggiungeranno i limiti settentrionali della laguna di Grado e Marano correndo sugli argini dei fiumi Ausa e Corno, le cui acque sono tenute a un livello più alto rispetto a quelle dei canali grazie a poderose idrovore. E proprio su questi argini, un paio di metri sopra il livello del mare, corrono i tratti più interessanti del percorso, con panorami unici sull’ambiente lacustre e con lo sguardo che arriva fino alle montagne.I mesi di marzo e aprile sono gli unici in cui si può percorrere questo giro pedalando sopra gli argini. Poi la fitta vegetazione palustre li invade e quindi sono preclusi fino alla pulizia successiva, solitamente effettuata alla fine di febbraio. Chi volesse fare il giro in altri periodi, può comunque usufruire della rete di strade bianche che solcano i campi coltivati e che permettono interessanti varianti.

Curiosità “Sette canne, un vestito”: questo il titolo di un cortometraggio del 1949, diretto da Michelangelo Antonioni, e girato a Torviscosa. Il titolo si ispira alla fabbrica, costruita nel ventennio fascista, dove le canne di palude che erano coltivate in questa zona, venivano trasformate in “rayon” — noto anche come “viscosa”— la seta artificiale, tuttora utilizzata dagli stilisti di tutto il mondo nelle loro collezioni di alta moda.


DAL SATELLITE Come cartografia c’è la mappa 1:35.000 foglio 02 “GradoTrieste” della casa editrice Odos, oltre alla carta nautica in scale 1:50.000 “Lagune di Grado e di Marano”. La descrizione dettagliata del giro e la traccia GPX sono su https:// www.natisoneinbici.it/ wp/?p=194 mentre la mappa è su https:// www.bikemap.net/ en/r/4789919/

COSTEGGIANDO L'AUSSA CORNO DESCRIZIONE GIRO Si parte dal piazzale antistante l’ingresso allo stabilimento, tra il Ristoro e il Teatro, in direzione sud, su via Vittorio Veneto. Si esce dalla cittadina e si prosegue lungo la roggia Zuina per un chilometro e mezzo. Il localita ponte Saccon (case rosse sulla sinistra) si lascia la strada asfaltata e, aggirando la sbarra, si prende a sinistra la strada che corre lungo l’argine del canale Storta in direzione sud–est. In fondo allo sterrato (altra sbarra) si svolta a destra, si passa il canale e si prosegue verso sud lasciando l’idrovora Belvat sulla sinistra. Dopo il boschetto si svolta a sinistra (ancora una sbarra) verso est fino a raggiungere l’argine dell’Ausa. Saliti sull’argine si punta a sud e si segue il corso del fiume per 1,7 km fino in località Gallinazza. Qui si scende dall’argine e si continua per una bella strada bianca — passando davanti alle rovine della chiesa di San Sebastiano — fino alla strada asfaltata. Dopo aver aggirato un’altra sbarra si svolta a destra e in meno di un chilometro si arriva in località Baiana, con il ristorante “Casa al Traghetto” e il piazzale con le gru per gli alaggi e i vari

delle imbarcazioni. Si svolta a destra e, nuovamente sull’argine, si raggiunge il vicino porticciolo turistico. Si continua ancora sull’argine che con un’ampia curva piega a nord fino all’idrovora Nogaredo. Raggiunta la strada principale si svolta a sinistra e al successivo incrocio ancora a sinistra verso sud. Dopo 2,2 km di rettilineo di fianco al canale la strada curva a destra e raggiunge il circolo nautico Airone ‘90 sulle sponde del fiume Corno. Ci si mantiene a destra e si risale l’argine per 1,3 km in direzione nord. Scesi dall’argine una bella strada bianca punta verso nord passando di fianco agli allevamenti di bovini di cascina Valle. In fondo alla strada (sbarra, ma è l’ultima) si svolta a sinistra e si prosegue fino al ponte sulla roggia Zumiel, nei pressi di Marina San Giorgio. Si svolta a sinistra (dall’altra parte del canale c’è la ciclovia FVG–2) e al secondo ponte si svolta a sinistra. Raggiunto l’impianto di biogas si curva a destra e si prosegue fino a Torviscosa, ben visibile a est. Il ritorno al punto di partenza è facile, passando per i bei viali della cittadina.

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DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ 9.00-12.30 POM. SU APPUNTAM.

DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ 9.00-12.30 POM. SU APPUNTAM.

DAL MARTEDÌ AL SABATO 8.30-12.30 – 15.00-19.00

Via IV Novembre, 11

Via Vendramin, 58

Via Manzoni, 21


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