n. 03 TremilaSport 06-02-2019

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CALCIOUDINESE L'ANALISI

SALVATE IL WATFORD-B! di EDI FABRIS

A

chi sospettava che il saluto della squadra alla curva Nord, rimasta silenziosa in segno di protesta per tutta la gara con la Fiorentina, fosse stato un gesto polemico, l’allenatore bianconero Davide Nicola ha risposto tra il piccato e l’ironico: “Per pensare a questo ci vuole una mente bacata. La contestazione, se attuata in termini civili, va accettata e noi comunque abbiamo voluto ringraziare i tifosi della loro presenza”. La voce, comunque, il pubblico della Nord del “Friuli” l’ha tirata fuori, eccome, dopo il triplice fischio finale con la Viola, per chiedere in coro alla società “Il progetto dov’è?” e

Dal mercato di riparazione solo giocatori di secondo piano, salvezza da cercare con ciò che passa il convento, con il terzultimo posto ormai a due soli punti

l’unica soluzione, considerata la precarietà della classifica, con il terzultimo posto ormai a soli 2 punti, è quello di tappare i buchi e di adattare tatticamente la squadra a ciò che passa il convento. La qualità dell’organico, appare evidente, non è di prim’ordine e

con a centrocampo Mandragora ancora spaesato, Fofana arruffone e De Paul a giocare più per se stesso che per la squadra. “Per conto mio sarebbe stato meglio cederlo a gennaio al miglior offerente – commenta l’ex allenatore bianconero Massimo Giacomini - . La partita giocata meglio dall’Udinese è stata finora quella con il Cagliari, guarda caso in sua assenza”.

La contestazione, se attuata in termini civili, va accettata e noi comunque abbiamo voluto ringraziare i tifosi della loro presenza

PUNTE SPUNTATE Note ancora più dolenti giungono poi alla voce “attacco”, con Pussetto ad attraversare un buon momento ma il tanto atteso Lasagna dallo score fermo a una sola rete finora realizzata, e la new en-

l’organico, come sempre infarcito di stranieri, è uno scioglilingua. E Nicola, che ha rilevato in corsa la scommessa-Velazquez, da buon ex difensore pensa in primis ad organizzare al meglio il reparto arretrato, adottando a livello offensivo l’unico metodo resogli possibile, quello delle ripartenze. Il tutto con risultati ultimamente non certo apprezzabili, con le 7 reti subite e le sole 2 realizzate nei tre recenti incontri con Parma, Sampdoria e Fiorentina. Dolenti note che comunque vengono alla luce soprattutto dalla cintola in su,

try dal Watford, Okaka, ancora arrugginito dalla lunga panchina inglese. C’è poi il convalescente Teodorczyk, lo spilungone polacco ritornato in panchina dopo lunga assenza per un’operazione, e nulla più. Ed è appunto ciò che passa il convento e con questo l’allenatore Nicola dovrà cercare di portare in salvo la barchetta bianconera, da molti ormai rinominata “Watford-B”, salvo poi, se non dovesse riuscirci, venire giubilato come i molti suoi predecessori, immolati sull’altare del famoso “progetto” che non c’è.

un’interminabile panchina al Watford, e al giovane Wilmot, buono per la Primavera fanalino di coda del proprio campionato. Mentre si è preferito dirottare altrove giovani di buone prospettive come Pezzella, un nazionale Under 21, e Balic, senza dubbio più funzionali

Un dolore a una spalla sta limitando Lasagna (a sinistra), ancora fermo a una sola rete realizzata. A destra, l'olandese Nuytinck, fra i migliori contro la Fiorentina.

per indirizzare al patron Gino Pozzo l’ormai periodico “vaffa…”. IL MERCATO DI RIPARAZIONE A prescindere dal fatto che a gennaio è difficile reperire sul mercato giocatori in grado di costituire una medicina per squadre endemicamente malaticce come l’Udinese, a “rinforzare” (si fa per dire) l’organico a disposizione di Nicola sono arrivati solo giocatori che non servivano ad altri, come gli stagionati Sandro dal Genoa e De Maio dal Bologna, oltre ai riciclati Okaka e Zeegelaar, reduci da

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allo sbandierato (alla vigilia della stagione) “progetto” di cui hanno chiesto coralmente notizia i tifosi della Nord. SALVARE LA GHIRBA L’obiettivo di massima è ora palesemente quello di mantenere la massima categoria, anche o soprattutto perché scivolare in serie B significherebbe per la società una non indifferente perdita economica e di apporto degli sponsores. E visto che il “progetto” è solo di facciata, buono a priori per accaparrarsi abbonamenti,


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