n. 02 TremilaSport 05-02-2020

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TUTTO

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GRADI

magazine

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w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

TRIESTINA

UDINESE

mensah, freccia alabardata pag 10-15

SERVONO I GOL DEI MEDIANI pag 6-7

PALLAVOLO

I VILLAINS ALZANO LA COPPA pag 40-41

AMARCORD

buffon, 90 anni di un mito pag 24-25

FIGLIA DEL

SOL LEVANTE MIZUHO KATO, DOPO L'ESPERIENZA AL COLONIA, IN GERMANIA, È UNA DELLE ASSI PORTANTI DEL TAVAGNACCO ALLA RICERCA DELLA SALVEZZA pag 16-17


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GORIZIA: Maurizio Degano email: info@kyushoitalia.it

TRIESTE: Livio Lupetin Email: l.lupetin@hotmail.com

PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com

UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


SOMMARIO

02|20

05|02|2020

10 6-7

8

6

UDINESE Se gli attaccanti (nella foto, Lasagna) continuano a non segnare c'è bisogno delle realizzazioni di mediani e difensori.

CALCIO

16 30

BASKET L'Apu con i nuovi innesti (nella foto, Strautins) sta facendo quadrare i conti in vista dei play off per la promozione in serie A.

UDINESE: GOTTI HA BISOGNO DEI GOL DEI MEDIANI SERIE B: PORDENONE, SECONDO TONFO, MA NIENTE PAURA

10-15

TRIESTINA, LA FRECCIA MENSAH

16-17

CALCIO FEMMINILE: MIZUHO KATO, PIEDI BUONI E OCCHI A MANDORLA

22

GIOVANILI: L’UDINESE BRINDA AL MEMORIAL CATTARUZZI

26

CALCIO A 5

30-31

BASKET

32-39

SPORT VARI

40-41

VOLLEY

RUBRICHE 24-25 SI DICEVA... 28-29 CULTURA 42-45 MONDO LIBERTAS

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EDITORIALE

TUTTO

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SPORT

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FRIULI

VENEZIA

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GRADI

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TRIESTINA

pag 10-15

il basketDELLA regionale entusiasmi rinati IPer CAMPIONI PORTA ACCANTO

T A

nche il calcio femminile si è adeguato a quello maschile, con am-

UDINESE

mensah, freccia alabardata

.... ....

SERVONO I GOL DEI MEDIANI pag 6-7

PALLAVOLO

I VILLAINS ALZANO LA COPPA pag 40-41

AMARCORD

buffon, 90 anni di un mito pag 24-25

FIGLIA DEL

SOL LEVANTE MIZUHO KATO, DOPO L'ESPERIENZA AL COLONIA, IN GERMANIA, È UNA DELLE ASSI PORTANTI DEL TAVAGNACCO ALLA RICERCA DELLA SALVEZZA pag 16-17 16

empo vacanze ma per tutti, in primisnegli per ilorganici, calcio professionistico, piadipresenza di non giocatrici straniere e il Tavagnacco già sotto in preparazione in vistanon di una cheatlete inizierà il prosquesto aspetto è danuova meno,stagione allineando provenienti simodamese lasciandosi alle spalle la delusione europea della nazionale. vari Paesi del globo terracqueo. A una di esse, la giapponese L’Udinese, con il suo nuovo allenatore Iachini, ha effettuato le sue prime Mizuho Kato, abbiamo voluto dedicare in questo numero coperuscite con risultati, seppure estivi, che non entusiasmano e d’altra parte non tina e un’ampia intervista, per provare a comprendere personalità e motipromette fuochi d’artificio un organico sulla falsariga di quello dei due prevazioni di una ragazza dal substrato culturale totalmente diverso da quello cedenti risicati campionati e privo fra l’altro ormai della classe di Di Natale. europeo che con spirito d’avventura ha lasciato il suo lontano mondo per Ido Cibischino ha comunque individuato nel giovane esterno ceco Jankto la vivere un’esperienza scevra dallo stimolo guadagno possibile sorpresa di stagione, vedremo se del la sua profeziafacile. si avvererà. E per Un servizio godibileè che fa iltempo paio con quello dedicato al giocatore Trieil basket regionale invece di entusiasmi rinati, con Trieste aldella suo enstina, che ha lui affrontato pure parlato di base sè a dei cuore aperto, così come AnnesimoMensah, campionato di A2 sulla giovani del proprio vivaio na triestina maestraadipresentare karate daile rutilanti trascorsi giovanili e l’ADevivi, pu, fresca di promozione, proprie prime mosse a livellonella di specialità, nella nostra intervistaRitorna racconta se stessa, suo impegnoa a campagna che abbonamenti e di mercato. dunque il derbyilfriul-giuliano favore delle e il proprio sogno,anni cheinsta per seguire conferire salenuove ad un leve movimento negli ultimi Friuli unrealizzarsi, po’ assopitodidall’asda vicino alleformazione prossime di Olimpiadi di Tokyo l’esordio karate senza di una vertice dopo la chiusura dei del battenti da nella partegrande della manifestazione. Snaidero e il direttore sportivo del club triestino, Mario Ghiacci, non vede l’ora, afferma intervista, di effettuare la sua rimpatriata a Udine. Ecome simpatico è nella pure nostra il servizio dedicato al portierone Lorenzo Buffon, che di Ma rimane nodo relativonel ad palazzetto un palasportdello Carnera anni sua in preda a problerecente hail festeggiato sportdadella Latisana il nomatiche burocratiche e latra cuitanti pratica si prova ora in fretta chiudereDiinlui vantesimo compleanno estimatori e amici più eo furia menoa famosi. vista diTremilasport un campionato di A2 le cui inizialisouvenir, (e ci si augura solo autografato quelle), per anche conserva unbattute significativo il poster l’Apu, sua avranno luogo a Cividale. Comedella sempre ci dedichiamo poi ai in personaggi della immagine come portiere nazionale che ci donò occasionee di quello di spicco stavolta è la bella pallavolista Elisa Manzano, che la nostra Bianuna sua visita nella nostra redazione. camaria Gonano ha scovato in Birmania nel corso suo giro del mondo: una Vive di personaggi, il nostro giornale, quelli chedel anche le pagine del calcio, lunga pausa di dice l’atleta friulana,della poi deciderà il da punto ci del basket, delriflessione, tennis, dell’automobilismo, pallavolo e farsi della dal cultura di vista sportivo, vagliando le offerte che le perverranno. Chi non vorrebbe regalano nel secondo numero del nuovo anno, quello che si preannuncia seguire l’esempio di Elisa, staccando la spina per qualche mese per ricaricarsi? come i precedenti ricco di eventi e campioni, in una Regione che, è notorio, Immedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione.

costituisce un’eterna fucina di stelle di ogni sport.

Il Direttore IlEdi Direttore Fabris Edi Fabris

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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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CALCIOUDINESE L'ANALISI

L’ULTIMA VIA DI GOTTI: GOL DAL CENTROCAMPO di IDO CIBISCHINO

S

ulla scia dello stramaledetto gol di Rebic a San Siro, che al 93’ è costato all’Udinese lo stop col Milan dopo tre vittorie consecutive, la striscia nera di altrettante sconfitte annacqua il potere dei 9 punti che avevano tolto l’Udinese dai guai innalzandola addirittura al livello del Napoli, a quota 24. Da allora - mezzo mese - la squadra bianconera è inchiodata in classifica, prigioniera di un clichè frustrante: è diventata squadra, Luca Gotti le ha dato un’identità di gioco, si esprime brillantemente sul piano atletico, produce 5-6 opportunità da rete a partita, è stata capace di tenere l’Inter in allarme per un’ora buona... eppure non

Gli attaccanti non segnano: il povero Lasagna corre dietro a tutti, come uno “stopper offensivo”, e sbaglia sotto porta. Okaka gira al largo. Servono nuove soluzioni non c’è squadra che abbia imboccato una strada senza ritorno, e che domenica prossima l’Udinese dovrà andare a Brescia, dove aspettano soltanto noi per la partita del rilancio. Il male è ormai conclamato: non si segna, l’Udinese ha il secondo peggior attacco del lotto (19 reti in 22

nella creazione delle premesse per arrivare alla porta nemica, sperando che qualcuno là davanti raddrizzi il piedone o improvvisamente venga baciato dal sacro fuoco del bomber. Con la cessione di Pussetto (definitivo al Watford, soluzione non poco sorprendente), sono rimasti quattro

L’Udinese è l’unica senza rigori a favore (ma ne ha avuti 8 contro). I buoni cross di Sema non devono andare sprecati, sopratutto De Paul deve incidere in area

Jajalo, nella partita d'andata col Brescia. Il centrocampo bianconero dovrà fare molta attenzione a Tonali, decisivo nelle manovre di Corini.

raccoglie niente. Così contro il Milan, così a Parma, idem nella sfida ai nerazzurri di Conte. E allora il primo demonietto che passa ti chiede: se rimani a zero pur giocando bene e collezionando lodi, cosa potrà accadere quando fisiologicamente la squadra calerà di tono, qualcuno dei titolarissimi dovrà tirare il fiato? Un tanto per dire che il cuscinetto protettivo di 8 punti non può lasciare tranquilli posto che allo stato attuale

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partite, di meno ha fatto soltanto la Spal con 16). E quando si segna (vedi il match di San Siro) interviene una fesseria difensiva a mandare all’area i piani. Gotti ne ha preso atto, arrivando alla conclusione che non gli resta che intensificare il lavoro

attaccanti senza certezze, in grado di garantire al massimo qualche gol occasionale. Le doppie cifre appaiono un miraggio. Ma come si fa, pur di fronte agli sprechi ripetuti e alle mani nei capelli dei tanti che hanno negli occhi l’impla-

cabilità di Di Natale, a crocifiggere il povero Lasagna, che corre come un matto a pressare, a tamponare, a impedire la costruzione degli avversari? Chilometri su chilometri spesi a fare da scudo avanzato. Nel suo caso, non credo sia improprio far balenare la nascita di un nuovo ruolo, quello dello “stopper offensivo”. Un’invenzione come quella del libero. Il nostro Kevin ne ha segnati solo quattro, gli stessi di Okaka (più che centravanti, una sorta di regista avanzato) e di De Paul. Mentre Conte può tenere in panca Alexis Sanchez per calarlo al momento giusto nella quasi certezza che ribalterà il banco, Luca Gotti guarda la sua panchina e trova i soliti noti dai limiti conclamati. E allora viene da chiedersi: la società ha fatto bene i conti? E’ certa che questa rosa, uscita alleggerita pesantemente dal mercato-bis, possa bastare per restare a galla? Si pensava che a fronte delle quattro partenze (dolorosa anche quella di Barak che è andato a rinforzare il Lecce e subito decisivo, con prestazione e gol, contro il Torino) qualcuno di sostanza sarebbe arrivato, in aggiunta all’esterno Zeegelaar. Niente, nemmeno uno di quelle operazioni su un paio di giovani cui Pozzo ci aveva abituati con immancabile puntualità. I giochi sono fatti, Gotti dovrà arrangiarsi con quello che c’è. “Sconfitte così tolgono il sonno” ha dichiarato nel dopo-Inter. E anche nelle prossime notti non dormirà granchè per inventarsi un’evoluzione che produca ciò che ora appare impossibile. Se dagli uomini d’attacco non si cava sangue, dovranno pensarci i centrocampisti ad assicurare i gol che serviranno per mantenere a distanza la zona dei dannati. Si può fare, e credo che il tecnico andrà in quella direzione. Sema (ma anche Larsen, però con traiettorie meno ficcanti) contro l’Inter ha messo in mezzo palloni radenti davvero invitanti, senza mai trovare uno dei nostri lanciato a concludere. È chiedere troppo ai centrocampisti di alzarsi ad accompagnare l’azione fino a ridosso dell’area? Non tutti, sia chiaro, ma almeno De Paul dovrebbe allungarsi


UDINESECALCIO DOPO IL DUELLO CON LUKAKU, LA CONFERMA A BRESCIA

E adesso De Maio deve mordere Balotelli

È RIMASTO De Maio sembrava destinato a lasciare l'Udinese ma è rimasto. Domenica ha inscenato un bel duello con Lukaku, ora gli tocca Balotelli..

e, se del caso, tentare lì la percussione in dribbling anziché arzigogolare in mezzo al campo. L’argentino non possiede la virtù dell’ultimo passaggio, e allora che sfrutti ciò che meglio gli riesce, andare dentro in dribbling. Qualcosa otterrà, magari il rigore. A proposito: l’Udinese è l’unica squadra dell’intera serie A con lo zero alla voce rigori a favore. La sola e unica che non ha finora usufruito di un tiro dagli undici metri! Incredibile, dopo 22 turni di campionato. Vuol dire che in area si entra poco e che gli

attaccanti o chi per loro risultano facilmente addomesticabili, non servono le maniere forti per neutralizzarli. Per contro l’Udinese divide con Lecce e Genoa il poco invidiabile primato dei rigori subiti, ben otto, di cui uno solo ma decisivo parato da Musso a Petagna, al 94’ di Udinese-Spal 0-0. Sono numeri che parlano e provano a indicare una strada. Facciamo il tifo perchè Luca Gotti, magari rivedendo il modulo di gioco, la trovi e convinca la truppa a seguirlo.

Se ne vedono pochi, sono una rarità, soltanto 10 volte al Friuli s’è potuto esultare per un gol dell’Udinese. E ditemi se non monta anche a voi l’irritazione nel vedere mezzo stadio (è successo anche domenica) balzare con le braccia al cielo per reti degli avversari. Un suggerimento ai bigliettai bianconeri: facciano pagare doppio il tagliando ai tifosi di fuori, una sorta di supplemento per soddisfazione garantita. A noi friulanuzzi non resta che fare i superiori e dedicarci ai prodotti di nicchia. Mi sono goduto, per esempio, il duello tra il nostro De Maio e Lukaku, muscoli e mestiere e intelligenze a sfidarsi in un confronto fra giganti che il bianconero, con stacchi e anticipi portentosi, ha vinto finchè l’avversario ha gravitato nelle sue zone. Il colosso belga ha trovato il gol quando si è defilato sulla destra, complice un attimo di incertezza di Nuytinck fino a quel momento inmpeccabile. Tutto lascia credere che Luca Gotti lascerà ancora ai box Ekong (era giù di forma il nigeriano) per riproporre in mezzo alla difesa De Maio, che a Brescia avrà un altro compito complicato dovendo misurarsi con Mario Balotelli di nuovo disponibile dopo due turni di stop. Eugenio Corini, al quale il presidente Cellino ha rinnovato la fiducia dopo la sconfitta di Bologna, schiererà di sicuro Balotelli titolare non disponendo, tra l’altro, di Torregrossa squalificato e di Matri rispedito (come Magnani) alla casa madre del Sassuolo, vuoti colmati dagli arrivi invernali dei nordici Bjarnason e Skrabb. Il presidente Cellino ha palato spesso con Balotelli in queste settimane mettendolo di fronte alle sue responsabilità: la salvezza del Brescia, ultimo con la Spal e a 4 punti dalla riva, passa per l’impegno e i gol di Mario. Balotelli ha detto che se ne rende conto e si comporterà di conseguenza. Rispetto alla formazione che ha incrociato l’Inter, l’Udinese non dovrebbe proporre variazioni di sorta. Gli uomini sono quelli di sempre più uno, che sta per il difensore austriaco Sebastian Prodl, 32 anni, arrivato “fuori mercato” essendosi svincolato dal Watford dove non trovava più spazio. È uno a cui non fa difetto il mestiere e potrà tornare utile, se non altro per portare qualche tifoso carinziano a vedere le partite. Dopo tre sconfitte consecutive, l’Udinese ha l’imperativo di non tornare a mani vuote da Brescia. Sarà una partita tosta, dura, che la squadra di Corini metterà sulla corsa, sul ritmo, sull’intensità. E quanto possa essere pericolosa l’abbiamo sperimentato sulla nostra pelle nella partita d’andata che il Brescia vinse con un gol di Romulo, complici anche alcune scelte discutibili di Tudor. Il tecnico di Spalato, tra l’altro, concesse troppa libertà al bravissimo Tonali, che da solo mise in crisi tutto il dispositivo mediano bianconero. (i.c.)

OSSERVATORIO

NEL LIMBO FINO A FINE STAGIONE Un girone di ritorno alla ricerca dei 16 punti che mancano al raggiungimento della fatidica, ipotizzata quota salvezza e nulla più: questo offre il resto della stagione dell’Udinese, con risultati da “sgarfare” (per dirla alla Delneri) qua e là per mettersi il cuore in pace. Fuori dalla Coppa Italia e con l’Europa a far parte dei bei ricordi del tempo andato, non rimane ormai altro, appunto, che scivolare lentamente e fatalisticamente verso la fine dell’ennesimo anonimo campionato, facendosene una ragione, volenti o nolenti. D’altra parte la campagna acquisti (?) – cessioni appena

conclusa ha evidenziato appieno la linea societaria da qui alla fine del campionato: se da una lato vengono strombazzate le non-cessioni dei vari De Paul, Fofana e Okaka, i pezzi che si dicevano appetiti sul mercato, dall’altro esiste la realtà di quell’unico arrivo, guarda caso dal Watford, del cavallo di ritorno Zeegelaar, destinato a fare le veci sulla fascia di Sema (lui pure girato dal club inglese dei Pozzo) in sostituzione del titolare, com'è appunto avvenuto contro l'Inter. E se sono rimasti quelli cui vengono concesse solo le briciole, come il più volte vociferato sul piede di partenza

Teodorczyk, sono partiti per cercare più spazio altrove, venendo accontentati, Pussetto, lui pure sull’inevitabile asse Udine – Londra, e Barak, esordendo a Lecce con un eurogol. Una campagna per attuare la quale non servono fenomeni alla Marotta ma semplici esecutori degli ordini di Gino da Londra. E al timone, fra l’altro, c’è un tecnico come Gotti, bravo fin che si vuole e capace di raddrizzare la barca perlomeno dal punto di vista del gioco, ora più accettabile anche se sempre sostanzialmente improduttivo, che si autoconsidera protempore, trattenuto fino a fine stagio-

ne poi si vedrà. Certo, c’è sempre chi continuerà a sottolineare che l’Udinese è giunta al 25esimo campionato di serie A e che bisogna ringraziare chi ha saputo mantenere la squadra nella massima serie per così lungo tempo. Ma trascinarsi da un campionato all’altro alla ricerca del risultato minimo non è certo il modo giusto per ringraziare i 14mila che continuano a sottoscrivere l’abbonamento con la speranza di tempi migliori, pur senza pretendere il ritorno ai fasti passati. Ringraziamenti, certo, ma reciproci. (E.F.)

TremilaSport+ | 05 02 2020 | 7


FOCUS

SERIE B

PORDENONE SECONDO TONFO, MA NIENTE PAURA I neroverdi escono sconfitti dalla trasferta di La Spezia incappando nel secondo ko consecutivo. Ma il tecnico Attilio Tesser vede il bicchiere mezzo pieno: “La prestazione è stata positiva”

S

confitta di misura per il Pordenone che torna a casa a mani vuote dalla trasferta contro lo Spezia. Un momento non semplice per i neroverdi dopo la sconfitta col Pescara e il precedente pareggio col Frosinone, ma il tecnico dei Ramarri con il suo consueto realismo preferisce puntare l’accento sulla prestazione dei suoi ragazzi, più che sui pochi punti arrivati negli ultimi turni: “Abbiamo avuto alcune occasioni importanti, loro nel primo tempo non hanno mai tirato in porta – commenta Attilio Tesser -. È stata una gara simile all’andata. All’andata è stato detto che meritava di vincere lo Spezia, oggi avremmo meritato

noi, ma così va il calcio. Sono molto contento della nostra prestazione. Ci è mancato solo il gol, perché le occasioni le abbiamo avute. Ottima reazione dopo la sconfitta con il Pescara. Adesso ci aspetta una delle partite più difficili del campionato, contro un Livorno che darà davvero tutto. Lo Spezia gioca molto e gioca bene, e Italiano sta facendo un gran lavoro. Li abbiamo arginati bene, messi in difficoltà ma siamo caduti alla prima vera occasione.” Nonostante la sconfitta il secondo posto in classifica resta in mano neroverde: “La partita con

Intanto il mercato ha portato i nuovi Gasbarro e Tremolada

Attilio Tesser

8 | 05 02 2020 | TremilaSport+

lo Spezia lo dimostra: sono tutte partite equilibrate. La qualificazione ai playoff e il secondo posto si gioca sui dettagli. Il mercato? Abbiamo cercato di cogliere alcune occasioni e ci siamo riusciti. Chi è arrivato mi auguro dia una mano importante alla squadra.” Questo, invece, il commento del difensore Alessandro Vogliacco: “La squadra ha risposto presente, il nostro umore rimane alto. Sappiamo che possiamo giocarcela con tutte. Lo Spezia è una squadra tosta, noi usciamo a testa alta. Adesso pensiamo solo al Livorno. Per me è importante rispondere presente, in qualsiasi

Luca Tremolada con la maglia del Brescia

ruolo io giochi. La cosa fondamentale è aiutare la squadra.” La società neroverde si è comunque attivata nelle ultime ore di mercato per portare a Pordenone due nuovi importanti tasselli. Per la mediana è arrivato Luca Tremolada, classe ’91, ex Brescia che ha firmato un contratto con scadenza giugno 2022. Trequartista di grande qualità e notevoli capacità realizzative, con il Brescia ha vinto il campionato di serie B 2018/19. Importante il contributo alla promozione in A: 4 reti e 5 assist. Nelle precedenti tre stagioni è sempre andato in doppia cifra sommando reti e assist: 18 (12+6) con la Ternana

2017/18, 15 (5+10) con la Virtus Entella 2016/17 e 17 (10+7) con l’Arezzo 2015/16. Ha vestito anche le maglie di Reggiana, Varese, Como, Pisa, Piacenza e Inter (Primavera). Per rinforzare il reparto arretrato, invece, è arrivato dal Livorno in prestito con diritto di riscatto Andrea Gasbarro, classe ’95. Difensore di buona tecnica e molto duttile, può giocare sia sulla fascia sinistra che al centro della retroguardia. Nelle ultime cinque stagioni consecutivamente (110 presenze) e in precedenza nelle giovanili ha sempre giocato nel Livorno. Con una parentesi di due campionati nel Pontedera.


AI RAGGI X

SERIE C

LA TRIESTINA SI È RIFATTA IL LOOK Cinque nuovi innesti in casa rossoalabardata per provare a dare la scalata alla serie cadetta. In uscita, invece, Codromaz, Costantino e Frascatore

È

stato il calciomercato a tenere banco in casa Triestina negli ultimi giorni. La formazione giuliana ha infatti preso dal Catania con la formula del prestito con obbligo di riscatto Vincenzo Sarno. Nato a Napoli l’11 marzo 1988, 167 cm di statura, Vincenzo Sarno è un elemento dotato di tecnica sopraffina e grande duttilità, potendo ricoprire

A Trieste anche il figlio d’arte Andrea Signorini

tutti i ruoli del fronte offensivo a supporto degli attaccanti. In prestito con diritto di riscatto è arrivato dall’Ascoli Lorenzo Laverone. Nato a Bagno a Ripoli (Firenze) il 19 aprile 1989, 177cm di statura, Lorenzo Laverone è un laterale destro difensivo con spiccate doti di spinta, e ha dalla sua un curriculum di assoulto valore per la categoria avendo indossato tra le altre le maglie di Arezzo, Reggina e Sassuolo. Dal Chievo è arrivato Davide Brivio. Nato a Milano il 17 marzo 1988, 184 cm di statura, è un laterale difensivo di sinistra con propensione offensiva e può vantare un curriculum di

Andrea Signorini

spessore assoluto, avendo collezionato ben 121 presenze in Serie A e 101 in Serie B, oltre a tredici gettoni nella massima serie svizzera con la maglia del Chiasso. È stato stabilmente convocato in tutte le nazionali giovanili fino all’Under 21 e ha preso parte, dal 10 al 12 marzo 2014, ad uno stage organizzato dall’allora CT azzurro Cesare Prandelli allo scopo di visionare giovani giocatori in vista dei Mondiali 2014. Per rinforzare la difesa è arrivano dal Novara, Angelo Tartaglia. Nato a Napoli il 30 settembre 1992, 181 cm di statura, Angelo Tartaglia è un difensore centrale di spiccata duttilità, potendo all’occorrenza ricoprire anche il ruolo di laterale destro. Cresciuto calcisticamente nella sua città natale, ha vissuto le prime esperienze con il calcio dei grandi in Serie D con la Viribus Unitis. Il passaggio nei professionisti è avvenuto

nella stagione 2011/2012 con la maglia della Fidelis Andria. Dopo due stagioni da protagonista in Puglia è approdato al Gubbio (13/14), impiegato stabilmente da titolare così come nelle successive esperienze con Paganese (14/15) e nuovamente Fidelis Andria (15/16 e 16/17). Acquista-

to dal Novara per il campionato di Serie B 2017/2018, è tornato poi alla Fidelis Andria in Lega Pro nella seconda parte di stagione, rientrando a Novara a fine campionato. L’anno scorso 34 presenze e una rete con i piemontesi tra campionato, playoff e Coppa Italia e ora l’approdo in alabardato. Infine, dal Catanzaro in prestito è arrivato il difensore Andrea Signorini. Nato a Genova il 31 gennaio 1990, 187 cm di statura, Andrea Signorini è un difensore centrale di grande struttura ed esperienza, potendo vantare 213 presenze in Serie C oltre a 31 gettoni in cadetteria e due presenze in Serie A nel 2008/2009 con la maglia del Genoa, compagine nella quale è cresciuto a livello di settore giovanile (è stato capitano della Primavera con una Coppa Italia in bacheca) e nelle cui file il padre Gianluca ha scritto indelebili pagine di storia.

Angelo Tartaglia

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DAVIS MENSAH

LA FRECCIA ALABARDATA Esterno offensivo di grande rapidità, classe 1991, Mensah è al suo terzo anno alla Triestina e a dicembre a Imola si è messo al braccio la fascia di capitano. A fine carriera pensa di ritornare a Verona, sua città d'origine, ancora senza le idee chiare su un futuro che potrebbe anche essere ancora nel calcio. di GUIDO ROBERTI

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erzo anno a Trieste, un ragazzo semplice e sensibile, ben voluto da tutti e c’è un perché, che nasce dal suo modo d’essere un po’ bambino, caratteristica ammirevole e ricercata in un’epoca storica in cui tutti sembrano voler correre troppo. La sua corsa invece, è concentrata tutta sull’erba del Rocco, una freccia imprendibile per le difese avversarie di serie C. Davis Mensah, classe ’91 esterno d’attacco, si racconta partendo da quella gioia inaspettata ad Imola il 4 dicembre scorso, quando ha indossato la fascia di capitano della Triestina. “Fare il capitano di una squadra così gloriosa, con 100 anni di storia, per un ragazzo come me, di colore, è stata una bellissima esperienza, un grande onore e spero che l’affetto dei tifosi nei miei confronti possa proseguire a lungo”. Come sta andando la tua stagione? “Forse quest’anno non li sto ripagando come il mio primo anno ma credo di essere comunque un giocatore importante per questa squadra anche se ho giocato poco. Le annate sono così, vorrei dare un grande contributo in questa seconda parte del campionato”. Un campionato da sismografo per l’Unione. “La prima parte non ho fatto bene, i risultati non ci davano ragione e ogni cambio di allenatore qualche difficoltà la crea inevitabilmente, io ho avuto alcune difficoltà ma ho grande voglia di riscatto. Vado verso i miei 29 anni, sono quasi un vecchietto calcisticamente ma ho

tanta voglia di correre per questa maglia. Sono convinto che faremo bene in primavera”. Il calcio crea legami forti, vero? “Mi è dispiaciuto tanto vedere partire Marco Beccaro. Il nostro è il mestiere più bello del mondo, al tempo stesso ti leghi alle persone e dover salutare un amico con il quale avevo legato tantissimo mi ha fatto male, è stata una brutta botta. Lo conoscevo da prima, e lo stesso posso dire per Boccanera e Petrella. Li sento ancora”. Impegnato? “Sono fidanzato da quasi 7 anni con Beatrice, sono contento e lei nei momenti brutti e belli c’è sempre. Lo stesso la mia famiglia, è la cosa più importante della vita e sono tatuati sul mio corpo”.

Bellissimo essere capitano di questa gloriosa squadra Una persona fondamentale per te, Gigi Fresco, factotum della Virtus Verona. “Per me è come un secondo papà, ho iniziato a giocare a calcio tardi. Mi ha aiutato tantissimo e lo ringrazierò per sempre, una persona fantastica. Può dare l’impressione, visto da fuori, di essere un personaggio ma è uno che ne sa di calcio. Sono contento per lui e per la sua Virtus. Mi brucia che quando li affronto da avversario non riesco ad esprimermi al meglio, spero nel girone di ritorno di poterli, sportivamente, farli soffrire.

Una particolare espressione del giocatore durante una gara.

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CALCIO Sarebbe un modo per dimostrargli che i suoi insegnamenti mi hanno migliorato. E’ una persona speciale per me”. E speciale per te è la tua città, Verona. “È casa mia, sono nato a Bussolengo e ho sempre vissuto là. Mi manca certe volte, mi mancano famiglia e amici. Il mio sogno è sempre stato giocare nel Verona, sarebbe una grande realizzazione”. Da Davis un messaggio di gran-

de speranza per abbattere ogni barriera. “Io non ho mai subito episodi di razzismo a Verona, mi piacerebbe tanto giocare per la mia città, credo sia il sogno di qualsiasi ragazzo giocare dove sei nato. Ho la fortuna di essere alla Triestina che ne è gemellata. E intanto vorrei portare l’Unione dove merita”. Ti arrabbi mai? “Certo, mi arrabbio ma sono uno molto silenzioso e soffro dentro. Ce ne vuole per farmi arrabbiare. Volterei la medaglia, sono uno che fa molto arrabbiare gli altri, mi piace fare la battuta, per il resto sono molto tranquillo e solare” scherza l’attaccante.

Foto: Nedok e Triestina Calcio-Scabar

Mi arrabbio ma soffro dentro perchè sono un silenzioso Hai sorelle o fratelli? “Ho un fratello, una sorella e un fratellino più piccolo. Sogno di avere figli, mi piacerebbe tanto avere due maschietti e una femminuccia. Credo che sarei anche pronto per essere padre, per ora ho un nipotino dalla parte della mia ragazza, adoro i bambini e gioco anche con i figli di Maracchi

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CALCIO e Offredi. Esser padre sarebbe la cosa più bella”. Nella vita, e nel calcio, sempre più toni esasperati. Un tuo pensiero. “Nel calcio specialmente quando le cose vanno male, tutti si trasformano. La gente paga per venire allo stadio, bisogna capirli e non so io come reagirei da tifoso ai momenti brutti. Questa non è una giustificazione a qualsiasi forma di offesa personale, talvolta rivolta alla famiglia. Se sono scarso me lo dici, senza andare sul personale. C’è modo e modo di dire le cose”. Dentro lo spogliatoio. L’amicizia forte con? “È un gruppo di ragazzi simpatici, io sono molto legato a Giovanni Formiconi, mi ha invitato lo scorso anno al suo matrimonio. La cosa divertente è che l’anno prima del suo arrivo a Trieste ci eravamo scontrati (il terzino era al Pordenone ndr) e non mi stava molto simpatico. Quando seppi che veniva qui, ricordo che ero in ritiro in stanza con Arma, gli dissi che non

Sono molto permaloso ed già tanto ammetterlo lo volevo e spesso ci scherzo con Giovanni. Ma è la prova che le persone bisogna conoscerle, Giovanni è un ragazzo solare, formidabile, sincero. Anche le eventuali discussioni con lui durano due secondi, è un ragazzo intelligente, bravo a dare consigli. Un vero amico, ma non il solo, mi trovo bene con Codromaz che come me è qui da tre anni, Malomo, Lambrughi e tutti gli altri”. È proprio quello di Pordenone al Bottecchia (vittoria 4-2) il tuo gol più bello? “Da un punto di vista stilistico è proprio quello al Bottecchia, assieme a quello sul campo della Feralpi Salò lo scorso campionato, ma il più importante è quello di novembre con il Sud Tirol (1-0), nel recupero, in uno dei momenti difficili di questo campionato”. Difetti? “Sono tanto permaloso ed è già tanto che lo stia ammettendo. Sto cercando di migliorare questo aspetto di me, a volte non capisco le battute altrui su di me e mi

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metto sulla difensiva”. Il tuo pregio? “Come mi dice spesso la ragazza, mi pongo bene davanti agli altri, spontaneamente. Sono un ragazzo tranquillo e cerco sempre di aiutare gli altri come altri hanno aiutato me in passato. Non chiudo mai le porte a nessuno, sono un buono”. Davis tra 20 anni? “Molti nel mondo del calcio vorrebbero fare l’allenatore, per ora no ma chissà magari cambierò idea. Non ci penso ma mi vedo nella mia Verona con la famiglia. Intanto voglio giocare a calcio il più a lungo possibile”. Trieste e altre amicizie nate nella città di Saba? “Trieste è una bellissima città, simile alla mia Verona. Ho stretto amicizia anche con dei tifosi, alcuni di questi sono venuti da me a giocare alla Playstation, uno in particolare, Gianluca. Ovviamente vinco sempre io, anche perché da buon permaloso se perdo spacco tutto” sorride il numero 11. “Gianluca è come un fratellino per me, un bravissimo ragazzo”. Un messaggio speciale a chi? “A Beatrice. Nei momenti tristi la prima che chiamo è lei, gioco in casa perché fa la psicologa, mi capisce in tutto. Potrò andare a vincere il mondiale o la Champions come finire in terza categoria e lei ci sarà sempre. Sono molto felice di stare con lei, che vorrebbe sposarsi. Io non credo molto nel matrimonio ma per farla felice spero di poterle regalare questo sogno nel cassetto”.

L'allenatore Gautieri sta ricevendo molto da Mensah in quanto a tecnica e carattere


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CALCIO DONNE

L A N OT

UHO MIZ O KAT

di EDI FABRIS

Mizuho Kato dopo gli inizi nel suo Giappone e l’esperienza in Germania, al Colonia, è uno dei punti di forza del Tavagnacco alla ricerca della salvezza in serie A

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A C I T O S AE

CALCIO DONNE

PIEDI BUONI E OCCHI A MANDORLA

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er Mizuho Kato approdare al calcio è stato quasi inevitabile, con il padre Syuji allenatore, la madre Junko giocatrice e pure un fratello e una sorella impegnati con il pallone in un Paese, il Giappone, dove nel gradimento popolare prevalgono altre discipline. Un percorso iniziato per lei all’età di dieci anni nel Kijo FC e proseguito in seguito in ambito europeo, prima a Colonia e poi, dopo un breve ritorno in Giappone, nel Tavagnacco, dove da cinque mesi è una pedina inamovibile della difesa gialloblù. Nativa di Nagoya, nel centro del Paese, con studi superiori e universitari a Fukui e Osaka, Mizuho ha avuto ad un certo punto l’opportunità di trasferirsi in Europa, scelta della quale non si è mai pentita. “Grazie alle conoscenze di mio padre – ricorda – entrai in contatto con il mio agente, che quattro anni fa mi propose il Koln, in Germania, in un campionato “strong”, molto fisico, e inizialmente per me non fu facile. Ma alla lunga mi abituai ad un modo di giocare molto diverso da quello giapponese, fatto di rapidità ed estrema coesione tra i reparti, all’insegna dell’uno per tutti, tutti per uno. Qui in Italia ho trovato più o meno il trend del calcio tedesco, ma fortunatamente con minore fisicità, con le strutture atletiche medie più alla mia portata. Ed è, quella italiana, fra le tre realtà che ho praticato, quella che preferisco”. Nei cinque mesi della sua permanenza in Friuli, Mizuho, fra

allenamenti e partite, non ha avuto finora molte opportunità di conoscere il Bel Paese nelle sue varie sfumature ma ama dichiaratamente l’Italia e a lasciarla proprio non ci pensa: “Mi piace soprattutto il carattere degli italiani, più aperto e meno formale di quello dei miei connazionali – considera l’atleta - . In Giappone, ad esempio, quando ci s’incontra ci si dà solo la mano mentre qui ci si bacia, instaurando subito un clima più caldo. Due realtà e due culture opposte, quella giapponese e quella italiana, ma a quest’ultima mi sono già adattata senza problemi, anche se devo ancora conoscere molto del Paese che mi ospita”. PERSONALITÀ Non solo calcio, comunque, nella vita di Mizuho, che ha praticato anche basket e più sporadicamente softball: “Mi piace tutto lo sport in generale – ammette – anche se per ovvi motivi seguo prevalentemente il calcio, senza peraltro avere un campione di riferimento. I miei interessi sono comunque rivolti al mondo a 360°, visto che amo viaggiare e conoscere le varie realtà che lo compongono e lo animano. A tale proposito gli amici dicono che sono un po’ matta, perché non so stare ferma e sono di carattere estroverso e attento a mille cose. E quando mi viene chiesto quali siano i momenti più belli e più tristi della mia carriera non li so individuare, perché penso che dalla vita sia necessario

FIGLIA D'ARTE Predestinata al calcio, Mizuho ha il padre allenatore e la madre ex giocatrice

accettare i pro e i contro con la stessa filosofia, positivamente”. Riguardo al difficile cammino del Tavagnacco in serie A, la dolce figlia del Sol Levante dagli occhi a mandorla, ha una sua idea ben precisa: “Tecnicamente la squadra è ben attrezzata e allenata ma nell’organico ci sono molte giovani che pagano talvolta lo scotto dell’inesperienza in un campionato non facile. Sarà necessario perciò attendere la loro maturazione e nel frattempo ottenere la salvezza, obiettivo primario e irrinunciabile. Il gruppo è comunque coeso e tutte sono amiche di tutte”. A 27 anni, al top esistenziale e della sua carriera calcistica, Mizuho Kato getta anche lo sguardo al futuro: “Ho acquisito nel mio Paese la laurea di “sport teacher”, quindi in futuro spero di poterla mettere in atto nell’insegnamento, meglio se in Italia. Ma dovrò anche mettermi d’impegno per imparare bene la vostra lingua”. TremilaSport+ | 05 02 2020 | 17


CALCIOFOTOGALLERY

Eccellenza Torviscosa Brian

FOTO Vanni Snidero

1-1

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SECONDA CATEGORIA Girone B ATLETICO GRIFONE RANGERS

FOTO MARINA BELAIA

2-4

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GIOVANILI

IL TORNEO

IL MEMORIAL CATTARUZZI È DELL’UDINESE I bianconeri dominano anche la seconda giornata di gare e giochi tecnici, dimostrandosi i più bravi e mettendo in evidenza anche alcune individualità di spicco

È

dell’Udinese la XIII^ edizione del Memorial Tiziano Cattaruzzi. I bianconeri dominano anche la seconda giornata di gare e giochi tecnici, dimostrandosi i più bravi e mettendo in evidenza anche alcune individualità di spicco. Al secondo posto della classifica generale la sorpresa Udine United che ha preceduto al fotofinish Pordenone e Roianese, piazzatesi rispettivamente terza e quarta. Il San Luigi si piazza al quinto posto, precedendo Aquileia e Trieste Calcio che finiscono appaiate a quota 7, mentre ottavo è il Fontanafredda. Il premio quale capocannoniere del torneo va ad Alessandro Iob dell’Udinese. Nel girone “bianco” en plein dell’Udinese che nelle partite 7 vs 7 sconfigge per 12 a 1 il San Luigi, per 9 a 1 la Roianese e per 5 a 1 il

Pordenone. Al secondo posto del girone Pordenone e Roianese, il cui confronto diretto ha visto il successo dei neroverdi per 6 a 2, mentre entrambe hanno battuto il San Luigi: 4 a 2 il Pordenone e 5 a 3 la Roianese. Nel girone “verde” tanto equilibrio ed alla fine l’ha spuntata l’Udine United che nelle gare 7 vs 7 ha battuto per 10 a 2 il Fontanafredda, per 6 a 1 il Trieste Calcio e per 2 a 1 l’Aquileia. Negli altri match vittorie dell’Aquielia per 8 a 3 sul Trieste Calcio e con lo stesso punteggio sul Fontanafredda, con i rossoneri che hanno poi battuto per 4 a 3 il Trieste Calcio. La prima giornata era stata dominata da Udinese e Roianese neri rispettivi gironi. Una leggera pioggerellina aveva accompagnato la fase iniziale del torneo che prevedeva oltre alle consuete

partite 7 vs 7, anche una gara 3 vs 3 e una serie di giochi tecnici, che consentivano di stilare la classifica finale, ma poi Giove Pluvio si era dimostrato clemente e il torneo si era svolto senza pioggia. Nel girone A l’Udinese aveva dimostrato la propria superiorità aggiudicandosi tutte le partite 7 vs 7 con punteggi piuttosto rotondi: 10 a 0 sull’Aquileia, 7 a 1 sul San Luigi e 10 a 1 sul Trieste Calcio. Al secondo posto nel girone il San Luigi che aveva battuto per 6 a 2 il Trieste Calcio e per 5 a 2 l’Aquileia. Terzo il Trieste Calcio che aveva avuto la meglio sull’Aquileia per 5 a 2. Nel girone B era stata la Roia-

L’Udine United strappa il secondo posto a Pordenone e Roianese nese ad avere la meglio con tre successi nei match 7 vs 7: 4 a 3 sull’Udine United, 3 a 2 sul Fontanafredda e 5 a 1 sul Pordenone. Al secondo posto del girone il Pordenone che aveva vinto per 18 a 0 con il Fontanafredda e pareggiato per 2 a 2 con l’Udine United. E erano proprio gli udinesi a piazzarsi terzi nel girone battendo per 3 a 2 il Fontanafredda. In base al regolamento del torneo le squadre avrebbero la seconda giornata con altri due gironi all’italiana a seconda del piazzamento ottenuto, ma la classifica teneva comunque conto del punteggio acquisito nella prima giornata di gare, così da rendere più avvincente la manifestazione.

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si dic

AMARC A sinist Buffon rosson S.Siro i derby M Inter e destra azzurr - Germ Mondia Cile. Qu il poste dedica a Trem in occa di una nostro e oggi, novant

LORENZO BUFFON, I NOVAN

Il profilo di una delle icone storiche del calcio italiano nel ricordo del nostro articolista, che traccia la st

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ra le conoscenze di cui vado orgoglioso c’è quella con Lorenzo Buffon. Non solo perché è una leggenda del calcio italiano, ma anche perché è della classe di mio padre e perché proprio mio padre me ne parlava a proposito di due storiche partite, accomunate dallo stesso punteggio (3-2). La prima si giocò al Moretti il 1° maggio 1955 e vide l’Udinese imporsi sul Milan, portandosi a due soli punti dallo scudetto. Il friulano Buffon, nato a Susans da padre latisanese il 19.12.1929, difendeva quel giorno la porta rossonera, ma non bastarono le sue parate per evitare la resa. La seconda si disputò invece all’Olimpico di Roma il 24 maggio 1961. Poteva

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essere la prima vittoria italiana contro l’Inghilterra, ma, dopo che ci eravamo portati sul 2-1, non c’era più Lorenzo a presidiare la rete. Era uscito dal campo con il volto

ferito fu uno dei massimi elogi di una favolosa carriera. Perché la carriera di Buffon è stata veramente una favola e perché quell’uomo possente, che con il suo

Olivieri, allenatore dell'Udinese, giudicò Buffon troppo alto per cimentarsi tra i pali e non lo prese in considerazione insanguinato, dopo uno scontro di gioco, e il suo sostituto Vavassori venne trafitto due volte. «Con lui avremmo vinto» - titolò un giornale - e quell’omaggio al campione

metro e novanta riempiva la porta, aveva davvero nelle mani le arti magnetiche e soprannaturali degli angeli. Non a caso fu don Giovanni Martinis, parroco di Latisana, il suo

primo maestro. Avendone notato l’abilità nel disegnare immagini sacre, pensò che quelle mani potessero servire anche altrove. Fu così che il pittore cedette il passo al portiere, uno dei più grandi di sempre per reattività, stile e potenza. Ma perché la favola andasse a buon fine, si doveva sciogliere un altro sortilegio. Buffon aveva vent’anni e la sua naturale destinazione sarebbe stata l’Udinese, che proprio allora stava risalendo dalla C alla A. Allenava le zebrette Aldo Olivieri, portiere campione del mondo nel 1938, che giudicò Lorenzo troppo alto per cimentarsi fra i pali. Buffon dovette quindi accasarsi a Portogruaro, nel campionato di promozione, dove alcu-


SIDICEVA...

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CORD tra, n in nero a in un Milan e, sotto a a, capitano ro in Italia mania dei ali 1962 in ui a lato, er con a donato milasport asione visita al o giornale pimpante tenne.

di capitano. Oggi abita a Latisana, in una casa adorna dei suoi molti quadri e dei suoi infiniti ricordi, che ha spesso diviso con popolari celebrità degli anni ’50 e ’60. Il bel giovane che aveva fatto innamorare le ragazze d’Italia è ora un signore dai modi distinti e garbati, padre di Patricia, nata dalle nozze con Edy Campagnoli, e da più di trent’anni felice

marito di Loredana. Pare strano che quelle robuste mani, per le quali fu chiamato ‘tenaglia’, potessero impugnare con tanta disinvoltura i pennelli. Ma forse era anche quello un dono degli angeli, amici di chi, come loro, aveva avuto in sorte l’istinto del volo, tra i pali di una porta grande come la vita. Andrea Purinan

NT’ANNI DI UNA LEGGENDA

toria sportiva e personale dell'atleta, partito da Latisana verso i più importanti step mondiali ni osservatori del Milan rimasero colpiti da quel ragazzone capace di unire forza e armonia, sicurezza e coraggio. Si trasferì dunque a Milano e a soli 21 anni era già titolare della squadra del mitico Gre-No-Li, il formidabile trio d’attacco svedese composto da Gren, Nordahl e Liedholm. Da allora furono soltanto successi. Quindici campionati in serie A, di cui dieci (e quattro scudetti) col Milan - la sua squadra del cuore - tre con l’Inter (ed uno scudetto), uno con Genoa e Fiorentina. Vincitore con il Milan per due volte della Coppa Latina e primo portiere italiano del dopoguerra ad essere schierato nel Resto d’Europa, giocò quindici volte in Nazionale, di cui sei con la fascia TremilaSport+ | 05 02 2020 | 25


CALCIOC5

IL PORDENONE STECCA CONTRO IL SEDICO. MACCAN PRATA E UDINE CITY TORNANO IN CORSA

FLASH PATTI: CHE ESPULSIONE!

SERIE C

In quella che può essere la gara decisiva per la vittoria del campionato non può esser trascurato l'epilogo finale: con il Maniago in vantaggio di tre reti a due minuti dalla fine, la squadra di Genna riesce nell'impresa di trovare il pareggio a dieci secondi dalla fine con Barreca su tiro libero. I festeggiamenti vengono subito spenti dal secondo giallo mostrato al portiere Patti, reo di aver esultato con un tifoso sportosi sulle transenne. Manzano in inferiorità ed alla ripresa del gioco il Maniago trova il gol-vittoria a quattro secondi dalla sirena.

TERMINA 5-5 L’AMICHEVOLE COL PORCIA

RAPPRESENTATIVA

Finisce con un pareggio la prima uscita della rappresentativa regionale che a Vallenoncello impatta 5-5 con il Porcia. Buone le indicazioni della gara per mister Bovolenta, a partire dalla tripletta del talentuoso Dindo, buone individualitĂ in squadra, qualche errore in fase difensiva ma le prospettive sono decisamente buone.

A TARCENTO FINISCE IN RISSA

IL CASO

Si è dovuti ricorrere all'intervento delle forze dell'ordine in quel di Tarcento al termine della gara tra la squadra locale e la Clark finita 11-6 per la squadra di casa: sembra che nel tunnel che porta agli spogliatoi a fine gara si sia creata una rissa tra giocatori con la presenza di alcuni tifosi della Clark, episodio censurabile che sicuramente avrà gli accertamenti del caso per appurare i responsabili.

GRAN BAGARRE AL VERTICE

S

i è giocata la seconda giornata di ritorno del campionato di serie B, con il Pordenone secondo in classifica che trova semaforo rosso in casa del Sedico, mentre alle spalle si avvicinano gli inseguitori: sono ben cinque le squadre in zona play-off, raggruppate in due punti, tra queste Maccan e la sempre piÚ sorprendente Udine City che, dopo aver bloccato sul pari casalingo la corazzata Bubi Merano, si sbarazza facilmente anche del Belluno. In coda sempre piÚ notte fonda per il Palmanova, ora solitario in ultima posizione. Per il Pordenone in casa del Sedico arriva la quinta battuta d'arresto esterna (4-2), dopo aver chiuso in parità la prima frazione (1-1) la gara si decide nei minuti finali, dove il Sedico trova l'allungo decisivo. Del passo falso dei naoniani ne approfitta la capolista Bubi Merano che allunga il vantaggio in graduatoria a sei punti. Un Pordenone che ora dovrà guardarsi le spalle: sono ben tre le formazioni che si avvicinano ad un solo punto, tra queste il Maccan Prata di Sabalino giunto alla quarta vittoria di fila e che espugna abbastanza agevolmente il palazzetto del Palmanova per 9-5: gialloneri che dopo otto minuti sono già sul 3-0, ma la rabbiosa reazione della squadra di casa (orfana di Baloh, Bearzi e Langella) riapre la gara, con il Prata che va al riposo col minimo vantaggio (4-3).

Nella ripresa dopo la botta e risposta tra Contin e Morgade, gli ospiti rimangono con l'uomo in meno per l'espulsione di Dominioni, il Palmanova non ne approfitta e nella seconda parte di gara la squadra di mister Sabalino prende il largo e si impone per 9-5. La contemporanea vittoria dell'Atesina sul Rovereto, lascia gli amaranto solitari all'ultimo posto. Chi continua a sorprendere è l'Udine City di Titta Pittini, vera sorpresa del campionato: anche contro il Belluno partono a mille gli udinesi, primo tempo che si chiude sul 4-0 con le reti di Stendler, Ianesi, Chitoui e Martinez Rivero, poi nella ripresa Goranovic e Releon timbrano il 5-1 finale che mette i bianco-neri in quinta posizione, a due punti dal Pordenone e ad uno dal terzetto inseguitore. In serie C regionale il big-match tra Maniago e Manzano non tradisce le attese: vince a 4 secondi dalla fine il Maniago (8-7) e vola in testa per la prima volta in stagione, ma i seggiolai recriminano per l'espulsione di Patti a dieci secondi dalla fine. Non fa troppa fatica la Futsal Udinese che liquida per 9-0 il fanalino Basiliano e stacca sul terzo posto la Clark che trova semaforo rosso a Tarcento: gran protagonista il locale Dindo che con quattro reti conduce la squadra di Jovic alla vittoria (11-6), mentre continua il gran momento del Porcia che nei minuti finali supera la Torriana per 5-1.

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STEFANIA ZANUTTA, LA BELLEZZA A TUTTO TONDO

È

artista a tutto tondo, Stefania Zanutta, con nel dna i geni di un padre lui pure pittore e una madre creatrice e dentro di sé l’istinto innato di produrre bellezza con tavolozza e pennelli. “Ma ab origine

ho studiato violino e pianoforte al Conservatorio – dice l’artista friulana -, iscrivendomi poi qualche anno fa a un corso di pittura alla Galleria Artemisia, dove ho conosciuto Raffaella Ferrari, che mi ha apprezzato e dato l’input alla partecipazione a mostre. Una svolta che mi ha portato alla

prima personale nel 2014 e ad alcune collettive, ultima delle quali a Cividale nel 2018. E sempre tramite la Ferrari ho avuto il privilegio di prendere parte per due volte al prestigioso “Pennello d’oro” a Dubai”. Una vocazione, sottolinea la Zanutta, venuta comunque a galla sin dalla scuole medie, con insegnante la nipote di Afro Basaldella: “Ho sempre cercato il bello, riportandolo sulle tele con spirito positivo, frutto di una continua ricerca interiore ed esteriore. Un percorso che ho riportato anche in uno scritto, tuttora inedito, e in creazioni di moda, operando sui tessuti”. Le sue tecniche preferite sono l’acrilico su tela e la mista, con l’utilizzo di paste e semplici stucchi da falegname lavorati con le mani: “I miei soggetti sono i più vari – evidenzia l’artista di Pasian di Prato – dall’astratto alle rose, alle margherite e al mare, omaggio al ciclo vitale che rappresento con molto colore”. Essenza artistica che Stefania estrinseca anche nel suo sito: stefaniazanutta.com, con il blog “shop on line” a costituire veicolo delle sue raffinate creazioni di moda, una delle quali indossate dalla modella a destra E.F.

CARLO COTTARELLI

PACHIDERMI E PAPPAGALLI FELTRINELLI

Questo libro parla di come la realtà economica viene percepita e, soprattutto, di come si voglia farla percepire. Parla di false informazioni che circolano ormai da parecchio tempo e sono considerate verità assolute, fuori discussione: costituiscono, per molte persone, la realtà. Una volta le si chiamava “palle” o “bufale”. Oggi si chiamano “fake news”. Ci sono i pregiudizi sulle banche, che non prestano soldi perché se li vogliono tenere e che ci è toccato salvare con 60 miliardi di soldi pubblici. Con un’analisi limpida e schietta, Carlo Cottarelli ci aiuta a distinguere il vero dal falso e a riconoscere le bufale che compromettono la nostra capacità di scegliere. 28 | 05 02 2020 | TremilaSport+

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LE PEGGIORI PAURE FAZI

Alexandra Ludd, attrice e donna affermata, è appena rimasta vedova. Il marito Ned, un critico teatrale molto in vista, è morto inaspettatamente a causa di un infarto nella loro bella casa di campagna, mentre lei si trovava a Londra. Fino a quel momento il rapporto tra i due sembrava felice e privo di ombre, e ora Alexandra è sconvolta, ma una serie di strani dettagli la obbliga a porsi delle domande: accenni di indizi e mezze parole nel giro di pochi giorni si concretizzano in una verità che sovverte ogni sua convinzione in quanto donna, madre e artista. Una rivelazione dopo l’altra, la protagonista giunge alla definitiva presa di coscienza: le sue amicizie erano false, tutte le sue peggiori paure avevano un fondamento, Ned aveva una vita parallela di cui lei era totalmente all’oscuro


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VIOLETTE DI MARZO FAZI

Nella Berlino del 1936, alla vigilia delle Olimpiadi, marito e moglie vengono assassinati nel loro letto e il loro appartamento viene incendiato. Il padre della donna, Hermann Six, un industriale milionario, vuole fare giustizia – o meglio, rivuole la preziosissima collana di diamanti della figlia Grete, che è stata rubata. Si rivolge perciò al detective privato Bernie Gunther, veterano di guerra ed ex poliziotto. Grete non ha fatto testamento e dunque tutti i suoi averi spetterebbero al marito, Paul Pfarr, il quale ha nominato suo unico erede legittimo il Reich stesso. Pfarr era una “violetta di marzo”: un affiliato dell’ultima ora al Partito Nazionalsocialista. Bugie, eccessi, corruzione e brutalità sono all’ordine del giorno, mentre a muovere le fila di tutto ci sono Himmler e Göring.

FABIANO MASSIMI

L’ANGELO DI MONACO

TRACY CHEVALIER

FELTRINELLI

LA RICAMATRICE DI WINCHESTER

Monaco, settembre 1931. Il commissario Sigfried Sauer è chiamato con urgenza in un appartamento signorile di Prinzregentenplatz, dove la ventiduenne Angela Raubal, detta Geli, è stata ritrovata senza vita nella sua stanza chiusa a chiave. Accanto al suo corpo esanime c’è una rivoltella: tutto fa pensare che si tratti di un suicidio. Geli, però, non è una ragazza qualunque, e l’appartamento in cui viveva ed è morta, così come la rivoltella che ha sparato il colpo fatale, non appartengono a un uomo qualunque: il suo tutore legale è «zio Alf», noto al resto della Germania come Adolf Hitler, il politico più chiacchierato del momento, in parte anche proprio per quello strano rapporto con la nipote, fonte di indignazione e scandalo sia tra le file dei suoi nemici, sia tra i collaboratori più stretti.

Winchester, 1932. A trentotto anni Violet Speedwell sembra ormai inesorabilmente destinata a un’esistenza da zitella. La Grande Guerra ha preteso il suo tributo: il suo fidanzato, Laurence, è caduto a Passchendaele insieme a migliaia di altri soldati. Dopo essersi lasciata alle spalle la casa di famiglia di Southampton, e le lamentele della sua soffocante madre, ferma all’idea che dovere di una figlia non sposata sia quello di servire e riverire i genitori, Violet è più che mai intenzionata a vivere contando sulle proprie forze. A Winchester riesce ad aver accesso a un’istituzione rinomata in città: l’associazione delle ricamatrici della cattedrale. E proprio lì farà due incontri che insegnano anche che basta a volte un solo filo per cambiare l’intera trama di una vita.

NERI POZZA

TremilaSport+ | 05 02 2020 | 29


BASKET IL PUNTO DI VISTA DI OTELLO SAVIO

Arturs Strautins, innesto-più

PRONOSTICI

SALTATI

In A2 hanno finora faticato le pronosticate al dominio del girone Est, Verona e Udine, che comunque si stanno rimettendo in carreggiata in vista dei play off.

COACH APU Ramagli, tecnico bianconero che guarda ai play off

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te potranno arrivare fino in fondo, forse con la sola eccezione di Forlì. Da considerare inoltre il fatto importante che non tutte queste società si ritengono pronte al salto di categoria e alle problematiche economiche ed organizzative che questo comporta. Ecco quindi che alla resa dei conti sono destinate a ritornare a galla Verona e Udine mentre nel girone Ovest le squadre più strutturate per puntare alla promozione sembrano Torino e Tortona. STRAUTINS NELL'APU Per ciò che riguarda l’Apu OWW la recente addizione di Arturs Strautins (dopo quella di Giulio Gazzotti in un ruolo di minor rilevanza) conferma le ambizioni della società udinese. Si tratta sicuramente di un giocatore di impatto per la categoria per quanto ancora giovane (è del 1998). Ottimo tiratore dalla lunga e buon atleta, si dice anche sia giocatore di non facilissima gestione come dimostrerebbero le varie squadre cambiate e il fatto che a Trieste fosse finito da tempo

Altre outsiders hanno riempito il vuoto di potere nei piani alti

fuori dalle rotazioni in seguito ad una discussione con lo staff tecnico. L’Apu, trattenendo anche Giacomo Zilli, può contare ora su una panchina lunghissima e su individualità di talento. Dal punto di vista del gioco sarà fondamentale consolidare un buon bilanciamento offensivo cercando anche soluzioni alternative al tiro da 3 (che rimane l’arma più importante della squadra) e soprattutto migliorare la mentalità e l’aggressività in difesa, dimostratasi finora troppo alterna. Dopodichè ci saranno tutte le condizioni per dare l’assalto con fiducia ai due posti che portano in A1. Giulio Gazzotti

A

una decina di partite dalla fine della stagione regolare (fase ad orologio compresa) nel campionato di A2 Est si sta delineando il profilo di quelle che saranno le probabili protagoniste del rush finale, quello dei playoff. Le gare che mancano serviranno in particolare a definire la griglia di avvio dei playoff stessi ma anche a conoscere le squadre dell’altro girone attraverso gli incroci del mini-torneo ad orologio. La prima considerazione da fare rispetto ai pronostici iniziali è che questi sono completamente saltati. A detta di tutti Verona e Apu Udine avrebbero dovuto dominare il girone e abbiamo visto che non è andata proprio così. Sia gli scaligeri che i bianconeri friulani (di cui parleremo in modo più approfondito) sono ora in fase di stabilizzazione e di recupero dopo momenti decisamente difficili. Entrambe (ma non soltanto loro) hanno modificato il roster di partenza per scelta tecnica o per necessità, Verona peraltro ha pure cambiato la guida tecnica. L’altra considerazione è che un gruppetto di squadre, in origine considerate semplici outsider, hanno riempito quel vuoto di potere assestandosi ai piani alti della classifica. Esse sono Ravenna in primis poi Forlì, Mantova e anche Ferrara e Piacenza, tutte squadre che strada facendo hanno acquisito sicurezza ed autostima. Nostra opinione tuttavia è che si tratti di team che a gioco lungo e senza rinforzi di qualità difficilmen-


BASKET L'EVENTO

LE STELLE DEL BASKET TORNANO A BRILLARE Sabato 22 febbraio Treviso ospiterà la quinta edizione dell'Old Star Game, parata di stelle del grande basket della Marca

L’

appuntamento è fissato per le 20:45 di sabato 22 febbraio 2020 al PalaVerde di Treviso, dove andrà in scena la quinta edizione dell’Old Star Game. L’evento, organizzato dall’agenzia We for You Events&Communication di Alessandro Nava con la collaborazione di Treviso Basket in occasione del ritorno della squadra nella massima serie, rappresenta l’opportunità di rivedere in campo i campioni che hanno reso Treviso grande negli anni ‘80, ‘90 e 2000. Gli sfidanti sono una selezione “Awards” costituita dai protagonisti della storia della Fortitudo e Virtus Bologna, Olimpia Milano, Varese, Trieste, Gorizia e Reggio Calabria. Per i padroni di casa da segnalare già le adesioni degli storici allenatori Petar Skansi, Fabrizio Frates e Frank Vitucci, che hanno portato a Treviso rispettivamente lo Scudetto del 1991/92, la Coppa Italia nel 1993 e la Supercoppa nel 2006. Tra i giocatori invece spiccano i nomi di Denis Marconato, Marco Mordente e Matteo Soragna, sempre nel giro della Nazionale. Per quanto riguarda gli Awards, guidati da Carlo Recalcati e Tonino Zorzi, saranno della partita le vecchie glorie goriziane Moreno Sfiligoi, Alberto Ardessi e Michele

Mian, e i triestini Davide Cantarello Larry Middleton, insieme a tanti altri campioni delle città delle edizioni precedenti e della pallacanestro italiana. I fondi raccolti dall’incasso dei biglietti saranno devoluti al Charity Partner Officina Creativa – Made in Carcere, una cooperativa non a scopo di lucro che produce e vende accessori confezionati dalle detenute, con l’intento del loro reinserimento sociale. Il record da battere è quello dell’edizione del 2017 di Bologna, che ha venduto 5mila biglietti e raccolto 20mila euro. Confermata la possibilità riservata di entrare a far parte del Roster con i Miti di Treviso e Awards. Con lo scopo di incrementare la raccolta fondi, sulla piattaforma Charity Stars è partita l’asta per aggiudicarsi l’esperienza di partecipare all’Old Star Game 2020. Il tifoso vincitore infatti potrà scendere in campo e giocare con una maglia personalizzata. La prevendita dei biglietti è disponibile on line e in tutte le ricevitorie presenti in Italia del circuito VivaTicket. Per gli Under 18, anche quest’anno, sarà riservata la Promo 1 euro. Sarà anche possibile acquistare i biglietti ai botteghini del PalaVerde sabato 22 febbraio. Maggiori info su www.oldstargame.com Alessandro Vescini

CAMPIONATI

SGOMITANO TRIESTE E PISTOIA PER EVITARE IL PENULTIMO POSTO

N

ei bassifondi della serie A sgomitano Pistoia e Trieste per evitare il penultimo posto che significa retrocessione in A2. È esploso il PalaTrieste per la vittoria a fil di sirena della formazione di Dalmasson contro Sassari del figliol prodigo Pozzecco ma la gioia è stata attenuata dall’annuncio che i toscani avevano violato di un punto il parquet della Virtus Roma. E nel prossimo turno, mentre Pistoia avrà in teoria buone chances in casa contro Reggio Emilia, Trieste dovrà vedersela il trasferta contro la tosta Germani Brescia. In A2 femminile la Delser Udine (nella foto, Gulia Ianezic) regola come da pronostico il fanalino di coda Vicenza, permanendo in zona play out e con alle viste un nuovo match interno sostanzialmente abbordabile contro Sarcedo. In B donne, con Bolzano largamente in testa, fra le inseguitrici c’è il Futurosa Trieste, mentre abbondantemente distanziate sono Casarsa e Muggia, con Sistema Rosa Pordenone penultima e Oma Trieste ancora ultima

a quota zero dopo 17 incontri, un piccolo record negativo. Tornando ai maschietti, in C Gold, alle spalle della capolista Oderzo in zona play off navigano Sistema Pordenone e Jadran Trieste, mentre Corno e Codroipo sono nel limbo dopo le rispettive sconfitte nel Veneto. In C Silver, il trio di testa Sacile, con 24 punti, Campoformido e Cordenons sopravanza con sicurezza le inseguitrici, mentre sul fondo viaggiano a braccetto Basket Time Udine e Romans. In serie D, nel girone Ennio Bon, Alba Cormons, Aviano e Cussignacco formano un bel terzetto a quota 26 e alle loro spalle, staccate di ben 8 lunghezze, Casarsa e Portogruaro. Nel B, dedicato a Gabriele Basili, il Cus Trieste vola con 28 punti, frutto di 14 vittorie e una sola sconfitta, seguito dalla coppia KontovelSantos a 6 lunghezze. Girone in cui i triestini del Don Bosco non hanno ancora avuto il piacere del successo, sconfitti per 15 volte. (E.F.)

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KARATE

A

l termine di ogni intervista ogni atleta svela il sogno segreto gelosamente chuso nel suo cassetto. Anna Devivi, maestra del Karate Do di Trieste il suo sogno l'ha già coronato: un dojo tutto suo che il Comune di Trieste, sempre sensibile al mondo dello sport, ha messo a disposizione al sodalizio del presidente Fabrizio Brattini che cura la parte burocratica amministrativa del club e fuori dalla palestra è la sua dolce metà . Anna Devivi campionessa, insegnante e donna dai mille poteri (ci permetta la licenza) è una karateka un po' inusuale. I suoi esordi nel mondo dello sport avvengono nella ginnastica artistica a tre anni nella pluridecorata Società Ginnastica Triestina. Vince tutto a livello nazionale e internazionale

dimostrando una longevità con pochissimi precedenti. A diciasette anni si accorge che è la più anziana del gruppo agli italiani dove le ginnaste spesso non superavano i tredici anni. Non riesce a nascondere il proprio imbarazzo e decide di cambiare sport. Ne ha praticate tante di discipline sportive e non sa prendere una decisone, sinchè passeggiando per le via di Trieste raccoglie un volantino di un club di Karate e colta dalla sua inguaribile curiosità decide di varcare la porta del Dojo del Centro studi Karate Moderno. Indossato il suo primo Karategi che le sembrava una sorta di pigiama scoppia a ridere e 32 | 05 02 2020 | TremilaSport+

A ANN IVI DEV


KARATE

A PRESTO TOKYO, MIO SOGNO OLIMPICO Anna Devivi, maestra del Karate Do di Trieste, esordì all'età di tre anni nell'Sgt e vinse tutto a livello giovanile in Italia e all'estero

colleziona una serie di punizioni che la mettono sulla retta via. Proprio in questi giorni taglia il traguardo dei quarant'anni di Karate attivo. Ne è passata di acqua sotto i ponti e Anna Devivi, cinquantotto anni, cintura nera settimo dan nel circuito degli enti promozionali e quinto (quest'anno sosterrà l'esame per il sesto) nella Fijlkam, la federazione ufficiale. Mamma di due figli, Anna Sofia fresca di cintura nera e allenatrice nella società, mentre il secondo figlio, Dimitri, ha scelto il mondo della palla ovale. Il Karate Do di Trieste è la terza società in Italia come numero di tesserati con oltre 400 atleti che la proiettano ai vertici del movimento nazionale in ambito Fijlkam per il secondo anno consecutivo. - Ginnastica artistica e Karate, quali elementi accomunano queste disicipline? “Hanno peculiarità similari, riguardo l'elasticità dei movimenti, la flessibilità e sensibilità. Ho dovuto migliorare la velocità e la precisione. A casa per affinare tale aspetto accendevo e spegnevo le luci di casa con i piedi simulando un calcio all'interruttore” - In palestra la gestione di oltre quattrocento atleti, pur suddivisi in diverse categorie, come gli agonisti, gli amatori e i ragazzi e i più giovani non è cosa semplice. “La mia filosofia che è quella del Karate e delle arti marziali in genere non fa differenze e tutti devono comportarsi in modo uniforme: Tra i miei praticanti ho atleti di tutte le razze persino di etnia musulmana che come è noto non amano farsi toccare da una donna. Ma con le dovute maniere ho fatto loro capire che nel dojo tutti siamo uguali e che si fa come dico io” - Che caratteristiche deve avere un karateka?

“Ognuno ha le stesse possibilità quando inizia a imparare, poi naturalmente c'e' chi nella sua natura ha delle caratteristiche che lo portano a risultati di prestigio. Un buon karateka deve essere veloce nei movimenti, essere elastico, determinato ed avere uan grande forza di volontà. Non abbattersi nei momenti difficili e non esaltarsi quando arrivano i momenti di gloria” - Qual è la cosa che non sopporta all'interno della sua palestra e nella vita di tutti i giorni? “La mancanza di rispetto. In palestra lo pretendo e sopratutto nei rapporti tra gli atleti non tollero discriminazioni, nè prese in giro” - Come hanno reagito i suoi genitori quando si è

presentata a casa con il Karategi? “Non si aspettavano una simile sorpresa e poi però mi hanno dato via libera. Mio padre era un ginnasta, uomo di sport e ha capito la mia scelta che mi permetteva di essere sempre attiva” - Il Karate do è stato protagonista di un'azione benefica nei confronti del Burlo Garofolo.che merita essere messa in evidenza e che dimostra che anche lo sport puo' essere di aiuto.“ Ho contattato io stessa i vertici del centro pediatrico triestino e in tre edizioni del memorial Masuottolo abbiamo raccolto trentamila euro che hanno consentito l'acquisto di strumenti utili per l'esercizio dell'attività all'interno di quella

Tecnica e grinta nel dna dell'atleta triestina

che è considerata un'eccellenza a livello nazionale” - Questo gesto è stato premiato con la possibiltà di avere la vostra palestra? “ Penso abbia contribuito, ma le istiutuzioni in relazione al numero di atleti, ai risultati e alla storia che il Karate do abbia scritto in questi anni ci ha concesso l'uso dello spazio in piazza Puecher. La struttura è stato allestita in palestra con i tatami, gli spogliatoi e le strutture atte alla pratica del Karate e corsi di autodifesa.” - Nel 1997 ha affrontato un'avventura che vale la pena di ricordare.. “Un bel giorno ho deciso di preparare armi e bagagli e partire per il Giappone, andare a Okinawa a conoscere il Karate nelal sua culla, da dove è nato, a Kyoto e Tokio. Mi sono presentata senza alcuna introduzione e quando bussavo alla porta inizialmente coglievo grande diffidenza ma poi sono stato accolta in modo formidabile e ho conosciuto il volto di karate a me nuovo” - Il karate non è solo Kumite, ma anche Kata. “Il kata (è espressione di un combattimento simulato) ha la sua grande importanza, infatti sono uno dei pochi collaboratori tecnici di Kata nell'organigramma nazionale Fijlkam nel quadriennio olimpico 2017 2020” - Il sogno che Anna Devivi invece ha lasciato chiuso in uno dei suoi cassetti? “ Quello di non aver potuto partecipare ai giochi olimpici. Il karate è entrato nel calendario dei giochi solo in questa edizione di Tokio 2020. Vedrò di essere presente a Tokio in veste di spettatrice e vivere questo momento con entusiasmo e magari ascoltare l'inno nazionale italiano” Gianfranco Borghesu TremilaSport+ TremilaSport+| |05 15 02 01 2020 | 33


RALLY

Alessandro Prosdocimo ha chiuso al 45° posto nella classifica assoluta della tappa inaugurale del Mondiale Rally 2020 disputata nello splendido scenario del Principato

MONTECARLO, CHE BELLO! DI

U

na prestazione superlativa quella di Alessandro Prosodocimo a Montecarlo, chiusa con un memorabile 45esimo posto nella classifica assoluta della tappa inaugurale del Mondiale Rally 2020. Una soddisfazione enorme per tutti i sostenitori e gli amici del pilota di Aviano e della sua navigatrice, Marsha Zanet, di Ragogna. A cominciare dai compagni e dalla dirigenza della loro scuderia, la MRC Sport di Brugnera, un piccolo sodalizio di provincia, che non di rado riesce a salire sui grandi palcoscenici del rallysmo internazionale. “Sono davvero felice – è il

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PIERGIORGIO GRIZZO

commento di Prosdocimo, che guidava una Peugeot 208 – il nostro obbiettivo non era neanche la classifica, ma semplicemente arrivare alla fine. E invece è arrivato questo splendido 45esimo posto nella Assoluta ed un ottavo nel ranking di classe RC4”. “E’ stata una settimana decisamente impegnativa, durante la quale abbiamo percorso 4000 km con l’auto stradale, tra spostamenti e ricognizioni, e 1800 con l’auto da gara. E’ stata durissima dal punto di vista tecnico, sfiancante sotto il profilo fisico, ma d’altronde il Montecarlo è questo. Non è solo una tappa

del Mondiale, è una gara leggendaria” La competizione è iniziata il giovedì sera alle 17 con il trasferimento da Montecarlo a Gap. Subito due prove speciali in notturna e con nevischio e ghiaccio sulla carreggiata. Già lì c’è stata una prima scrematura degli 88 equipaggi iscritti (alla fine in una settantina sono tornati a Monaco). “La giornata più dura è stata il venerdì – continua Prosdocimo – sei prove speciali per 120 km complessivi, tra ghiaccio e fango”. Nonostante sia una gara tutta su asfalto, in questa edizione il “Montecarlo” presentava ampi segmenti

invasi da un mota ghiacciata che rendeva insidiosissimo il tracciato. Sabato altre 4 prove nei dintorni di Gap per poi rientrare la domenica mattina a Montecarlo ed affrontare le ultime 4 piesse, compresa la mitica “Col de Turini”. “Alle 15 c’è stato l’arrivo al porto di Monaco e non mi sembrava vero – conclude il portacolori della MRC Sport – una soddisfazione indescrivibile, frutto di una gara lineare, senza sbavature, ma anche senza rischi. Siamo stati conservativi per tutto il tempo perché, come ho detto, il nostro primo obbiettivo era arrivare in fondo”.



TENNIS

I

l settore giovanile del tennis del Friuli Venezia Giulia , non soltanto da oggi, manifesta qualche sofferenza sia a livello maschile che femminile, con una situazione che si prospetta sempre più difficile, anche se i vertici della Fit stanno facendo tutto il possibile per uscire dal tunnel, come ad esempio le scuole tennis (che non hanno comunque sortito l’effetto desiderato) e altre promozioni tipo la Young-Cup. Niente di nuovo dunque sotto il sole? Qualche segnale positivo arriva certamente da due giovani ragazze che nella stagione agonistica appena conclusasi, hanno ottenuto apprezzabili risultati, che fanno ben sperare per il futuro, tenendo nella dovuta considerazione che entrambe hanno dodici anni. Vediamo dunque in rapida sintesi chi sono le due “stelline” del tennis di casa nostra.

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DUE STELLINE MARGHERITA, FIGLIA D'ARTE Margherita Marcon è tesserata con il Tc Udinese, 14 anni ancora da compiere, udinese, figlia d’arte con il padre Andrea e la madre Natalia Anissimova, entrambi maestri di tennis. Margherita è un talento naturale e gioca a tennis - non è cosa comune -perché si diverte e sotto la spinta di mamma e papa’, ancora giovanissima, disputa diversi tornei importanti che negli ultimi anni la portano a viaggiare in tanti Paesi quali Austria, Slovenia, Croazia, Malta, Lussemburgo,Cipro, Israele, Russia e ovviamente Italia, attirandosi le attenzioni degli

scouts federali italiani. Anche il padre Andrea si sofferma sulla volontà della giovane: “Forse il segreto di questa ascesa e i risultati ottenuti si devono

alla passione di Margherita, che gioca soprattutto per divertirsi disponendo di una buona tecnica che l’ha portata a una maturazione precoce con esperienze di certo valide anche fuori dall’Italia.” Per il suo modo di giocare e di muoversi in maniera repentina, è recentemente stata soprannominata “viperetta friulana”.

Margherita Marcon in azione e, piccolissima, in braccio ai genitori Andrea e Natalia.


TENNIS

DAL FRIULI SOPHIE DA UDINE A GORIZIA Dopo un periodo vissuto sui campi del tennis club Martignacco, Sophie Parente, la giovanissima friulana (12 anni), ha fatto il cosiddetto salto di qualità, approdando ad un club importante come L’Associazione tennis Campagnuzza . Con il circolo goriziano ha vinto nella scorsa stagione il titolo di campionessa regionale nella categoria Under 11, spopolando nella sua categoria e lasciando pochi giochi alla avversarie; ha anche vinto il titolo a squadre Under 12 e ultimamente ha conquistato il gradino più alto del podio a Cordenons nell’U/12 , accedendo anche

alla finale nello stesso torneo pordenonese nella categoria U/16. La frattura del polso sinistro, ha condizionato la portacolori del Campagnuzza, dovendo rinunciare ai campionati nazionali di categoria. Nel corso del 2019, ha ottenuto ulteriori soddisfazioni, battendo qualificate avversarie (Padoan e Miaroma entrambe classificate 4.1). Ottime prestazioni anche nella competizione macroarea dove Sophie ha sempre raggiunto il tabellone principale, risultati che le hanno consentito di approdare alla classifica 3.4. Niente male per una dodicenne, che comunque per emergere ed avere più considerazione,

ha fatto le valigie, destinazione Gorizia.

DI

ROBERTO CAINERO

Sopra, Sophie Parente con uno dei suoi primi trofei e, sotto, con la racchetta

TremilaSport+ | 05 02 2020 | 37


GINNASTICA

38 | 15 01 2020 | TremilaSport+

NA O I P M CA

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GINNASTICA

TI

ASU, PRIME PROVE L'ESORDIO È OK Seconde a Fabriano le "farfalle" della ritmica nella massima serie, mentre i ragazzi della Gam si sono classificati sesti a Firenze in A2

G

rande esordio per i ginnasti dell’Associazione Sportiva Udinese, impegnati, negli scorsi giorni, nelle prime prove di campionato: seconde, a Fabriano, le farfalle della ritmica impegnate nel campionato di massima serie. Sesti i ragazzi della Gam, a Firenze, dove si sono svolte le gare di A2. RITMICA Le ragazze allenate da Spela Dragas e Magda Pigano, con il supporto di Carlotta Longo e della coreografa Laura Miotti, sono state una «grande sorpresa», come riportato dalla stessa Dragas che ha sottolineato: «Le ragazze in pedana hanno superato ogni aspettativa. Eravamo gli unici senza il prestito straniero (componente particolarmente gravosa in ogni gara, ma non in questa), il programma era nuovo, così come la squadra e le regole. Nessuno puntava su di noi e invece le Alex, Isabelle e Tara sono scese in pedana agguerrite» arrivando seconde dopo le padrone di casa della Faber Ginnastica Fabriano. Diversi i record delle bianconere. Tara Dragas ha raggiunto un suo personal best (17.850) nella fune, attrezzo nel quale i punteggi sono particolarmente bassi. Bene anche le clavette, dove nonostante qualche imprecisione e un errore, ha superato il 18 punti. Alexandra Agiurgiuculese (personal best, prima in assoluto, al cerchio, con 23.650) è arrivata prima nella somma dei punteggi di gara (con 44.450), quarta Dragas. Miglior punteggio personale anche per Isabelle Tavano alla palla (17.350), al suo esordio assoluto in serie A: «Ha superato le sue paure iniziali - più che giustificate - e ha affrontato la pedana con coraggio, arrivando quinta alla palla. Con il suo punteggio ha contribuito al buon andamento del match», ha sottolineato la tecnica dell’Asu. Soddisfatto anche il direttore generale di Asu, Nicola Di Benedetto, che si trovava a Fabriano: «Mi ha colpito molto la maturità con cui le nostre ragazze hanno approcciato questa gara. In particolare Tara, e ancor di più Isabelle, nuova nel campionato di massima serie, sono scese in pedana tranquille e determinate a fare bene. I risultati parlano da soli. Il livello qualitativo della squadra è alto e di questo non posso che ringraziare le allenatrici e Laura Miotti il cui lavoro dà un apporto sempre di più importante».

GAM Bene anche gli atleti della ginnastica artistica maschile che in Toscana sono saliti per la prima volta sulla pedana della serie A2 (dopo la promozione dalla B nel 2019). È stato un avvio di campionato con il con alcuni errori, in particolare con la parallela. Ma nel complesso, come hanno ricordato Valerij Sosnin e Francesco Braidot che allenano la squadra: «la prova è andata avanti in maniera regolare, con buoni punteggi». Tanto che Umberto Meroni, vicepresidente di Asu, presente in campo gara, ha commentato entusiasta la prestazione: «Questi ragazzi non finiscono di stupire. Anche se neopromossi, si sono dati da soli l’obiettivo di raggiungere la fase finale del campionato di A2 e, continuando così, lo centreranno sicuramente. Il prestito straniero, Robert Tvorogal, è sicuramente di alto livello e ha dimostrato tutto il suo valore. Le capacità, assieme alla determinazione, possono fare grandi cose. Complimenti a tutto il team». Sicuramente i bianconeri con la prossima prova il 22 febbraio, ad Ancona, sapranno a cosa puntare per fare sempre meglio.

Campioni e campioncini dell'Asu, a sinistra con l'ormai "diva" Alexandra Agiurgiuculese

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VOLLEY

COPPA R

IL TRIONFO D

Il sestetto guidato da coach Bivi alza la Nella la vittoria contro Prata. De ha dato fiducia e tra

D

opo 17 anni, la Coppa Regione torna alla Vivil grazie al percorso netto dei Villains Farmaderbe dai gironi di qualificazione alla finalissima disputata oggi contro C.S. Prata e dominata dall’inizio alla fine. Coach Bivi parte con Pugliese in regia e Pellis opposto, Buiatti e Sant in banda, Nadalin e Orzan in centro, Moretti libero. La Farmaderbe ha iniziato subito bene con i due fondamentali offensivi: la battuta ha messo in seria difficoltà la ricezione avversaria mentre l’attacco ha fatto il resto. Vinto 25-18 il primo set, al rientro in campo i Villains hanno stentato un po’ a riprendere il ritmo finché nella seconda metà del parziale, servizio e muro hanno dato la svolta. Nuovamente 25-18. Nel terzo i bassaioli vanno subito avanti 6-1 e il Prata non riesce a reagire. Coach Bivi da allora spazio a tutta la rosa. Arriva il 25-14 ed è Coppa Regione. Il tecnico dei bassaioli Bivi esulta: “Abbiamo giocato molto bene come gruppo, facendo tutto quanto concordato nel pre-partita. La squadra avversaria era alla nostra portata e noi siamo stati bravi a metterci la giusta intensità e cattiveria. Una spinta in più è arrivata 40 | 05 02 2020 | TremilaSport+

dalla battuta di Pellis e dai muri dei centrali, Orzan e Nadalin. Sono molto soddisfatto di come stiamo lavorando in palestra e di come stiamo giocando poi in partita. I risultati stanno

NICHOLAS BUIATTI eletto MVP del match

arrivando!”. Raggiante il presidente Delbianco che in mattinata ha anche ritirato dalle mani del presidente federale Cattaneo il marchio di qualità attività giovanile


VOLLEY

REGIONE

DEI VILLAINS

a coppa 17 anni dopo l’ultimo successo. elbianco: “Complimenti al tecnico, anquillità ai ragazzi” 2020-21. Queste le sue impressioni a fine match: “Siamo stati assolutamente superiori. Comunque, complimenti all’avversario che milita in serie D ed è composto da atleti molto

SERIE A2

PASCUCCI NUOVO RINFORZO PER MARTIGNACCO

giovani. Un plauso e un grazie ai Villains: tutti molto bravi! E complimenti a mister Bivi che ha saputo valorizzare al massimo i ragazzi e infondere loro tranquillità e sicurezza”.

Nicholas Buiatti

Importante colpo di mercato per la Libertas Martignacco in vista del Pool Promozione. Il club ha infatti raggiunto l’accordo con Giulia Pascucci fino al termine della stagione. Queste le prime parole della schiacciatrice umbra arrivata in questi giorni da Perugia: “Sono molto felice di essere arrivata a Martignacco dove ho trovato un ambiente familiare e caloroso. Ho già conosciuto le mie nuove compagne che mi sono sembrate molto propositive: questa è la caratteristica principale di un gruppo giovane che vuole migliorare. Ringrazio tutti per avermi fatto sentire subito a mio agio». Venendo al campo, la Libertas Martignacco è pronta ad affrontare la sua seconda Pool promozione che comincerà il 9 febbraio e terminerà l’11 aprile. In questa seconda fase ogni team affronta solo le squadre non ancora incontrate nella Regular season, in gare di andata e ritorno per ulteriori 10 giornate, mantenendo tutti i punti conquistati nella prima fase. Al termine della seconda fase, la prima classificata della Pool Promozione è promossa in A1. Le squadre dalla 2^ alla 8^ posizione della Pool Promozione più la 1^ classificata della Pool Salvezza disputano i play-off Promozione. La classifica di partenza della Pool promozione sarà la seguente: Omag S.Giov. In Marignano 50; Delta Informatica Trentino 49; Volley Soverato 38; Eurospin Ford Sara Pinerolo 33; LPM BAM Mondovì 33; Conad Olimpia Teodora Ravenna 32; Futura Volley Giovani Busto Arsizio 30; Barricalla Cus Torino 28; Itas Città Fiera Martignacco 25; Geovillage Hermaea Olbia 24.

Giulia Pascucci col presidente Ceccarelli

TremilaSport+ | 05 02 2020 | 41


ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA DAL 1945 SERIETÀ, PROFESSIONALITÀ E TANTA STORIA GINNASTICA

IL FRIENDLY TOURNAMENT TARGATO ASU

Numeri da record per la rassegna andata in scena a Udine. La due giorni organizzata dal sodalizio cittadino ha portato LIBERTAS FVG in gara 300 atleti dagli 8 ai 23 anni, provenienti da ben sedici Paesi

AL SERVIZIO DELLE ■ Gran soddisfazione per l’AsSOCIETÀ sociazioneSPORTIVE Sportiva Udinese in occasione del “Friendly Tournament”: «Non solo perché il podio junior è stato conquistato da Tara Dragas, la nostra piccola campionessa – ha precisato il direttore generale di Asu, Nicola

BRILLA L’ASTRO DI TA N TI TARA DRAGAS NELLE B FILA UONDELL’ASU I MO TIVI

P ER AFFILIARSI !

Di Benedetto -; non solo perché quello senior è andato a Irina Annenkova (vincitrice dei Giochi Olimpici giovanili nel 2014), l’atleta straniera che quest’anno parteciperà al campionato di A1 assieme alla nostra squadra; ma anche perché, ancora una vol-

ta, questo progetto, di respiro internazionale, è riuscito; e ha portato a Udine un incredibile numero di atlete». Oltre 300 (dagli 8 ai 23 anni), da 16 Paesi differenti (Cile, Germania, India, Repubblica Ceca, Slovenia, Croazia, Finlandia, Bosnia ed Erzegovina, Gran Bretagna, Paesi Bassi, Bulgaria, Ucraina, Russia, Spagna, Repubblica di San Marino, oltre 16 club da tutta Italia) che nel capoluogo friulano non solo si sono sfidate sulla pedana del PalaFiditalia, ma hanno partecipato a due interessanti workshop che hanno registrato il tutto esaurito. La due-giorni (organizzata dall’Asu anche grazie al sostegno degli sponsor: Fiditalia – Agenzia Pittilino srl, Axpo Italia Spa, Illiria e Istituto Volta) è stata particolarmente importante per la società bianconera anche per

altre ragioni. Innanzitutto perché è stata presentata la nuovissima compagine (Miriam Marina, Tara Dragas, Isabelle Tavano, Irina Annenkova, Alexandra Agiurgiuculese) che militerà nel prossimo campionato di massima serie, al via il primo febbraio a Fabriano. In secondo luogo perché la stella dell’Asu, Alexandra Agiurgiuculese – acclamatissima dal pubblico del PalaFiditalia – per la prima volta ha presentato il programma (cerchio, palla, clavette, nastro) con cui gareggerà a Tokyo la prossima estate. Quanto ai risultati delle gare, per

la categoria junior (all around) il podio è stato conquistato da Tara Dragas (Asu) che ha totalizzato 35,8 punti; secondo posto, a pari merito, per Alice Bressanelli (Accademia Nemesi, Italia) e Giorgia Cuomo (Iris Giovinazzo, Italia), entrambe hanno raggiunto i 32 punti, a seguire Isabell Wener (Germania) con 31. Per la categoria senior (all around) il podio è di Irina Annenkova (Russia), con 38,35, a seguire Alessia Leone (Eurogymnica, italia) con 34,5 e Gaia Garoffolo (Repubblica Ceca) con 32,85 punti.

KARATE

IL NAKAYAMA FA IL SALTO DI QUALITÀ ■ Ora che la Libertas M. Nakayama Karate-Do comincia a farsi riconoscere anche fuori regione per le imprese dei suoi atleti, questi hanno ricevuto le borse personalizzate della scuola di karate, di stanza ad Artegna e Tarcento. È stato il genitore di una neo-atleta a fare da “Babbo Natale”, duran-

te l’assemblea dei soci di fine anno, donando le borse ai ragazzi. Il grande impegno dei giovani karateka è così stato ben ripagato. Per l’anno appena iniziato, la società è già in movimento per trovare sponsor che forniranno anche gli zaini e le felpe con il logo della Nakayama.

Con il costante lavoro dei tecnici, dei ragazzi e dei bambini, sicuramente nel giro di qualche anno la scuola potrà puntare a obiettivi sempre più in alto. Questi piccoli accorgimenti saranno fondamentali per continuare a costruire lo spirito di gruppo, anche nelle gare in trasferta.

UDINE | TRIESTE | PA


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AL CS PORDENONE IL PASS PER GLI ITALIANI

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Ottime prestazioni a Caorle per Pellis e Chiang che raggiungono così l’obiettivo della Nazionale Assoluti e potranno gareggiare con i campioni olimpici ■ Impegnato su tre fronti, il Club Scherma Pordenone Libertas riesce a portare a casa medaglie e soddisfazioni. Cinque mini-atleti portano a casa medaglie, mentre due più grandi riescono a superare la prova di qualificazione valida per l’accesso alla Nazionale Assoluti. I più piccoli si sono fatti onore a San Daniele del Friuli nella seconda tappa del Gran Premio Regionale “Libertas” Junior. In una gara dedicata e pensata proprio per gli atleti più giovani, hanno conquistato una medaglia, ben

I PIÙ PICCOLI SI SONO FATTI ONORE A SAN DANIELE DEL FRIULI 5 mini-schermidori sono entrati in premiazione. Riccardo Perissinotto ha conquistato il 3° gradino del podio nella categoria spada Giovanissimi. Il 5° posto è invece andato a Giovanni Marziani per la Spada Allievi e Gabriele Laviola nel Fioretto maschietti. 7° si è quindi classificato Edoardo Zucchet nel Fioretto Maschietti; mentre Alessia Lanzetta finisce all’8° posto nel Fioretto Bambine. Sono inoltre saliti in pedana Gregorio Bacchiega, Riccardo Bru-

netta, Martina Dal Passo, Matilde Genovesi e Lorenzo Morassutto. Non hanno conquistato medaglie, ma certamente una grande esperienza che sarà utilissima per le prossime gare. Mentre i giovanissimi mietevano successi a San Daniele, i più grandi si impegnavano a Gerenzano nella Serie C2 squadre di Spada Femminile e nella prova di qualificazione Zona Nord di Fioretto Maschile. A Gerenzano la squadra di spada femminile, composta da Emma Amy Attruia, Elisa Aviano, Audrey

Toffolo e Chiara Trevisan, non è riuscita a conquistare la serie C1. Anche per loro un’ottima occasione di crescita. Alla gara di qualificazione di fioretto, valida per l’accesso alla Nazionale Assoluti del prossimo marzo a Caorle, hanno partecipato tra i 142 schermidori Alberto Burigana, Alex Chiang e Marco Pellis. Burigana, alla sua prima esperienza di qualificazione, non ha superato la fase a gironi. Chiang e Pellis segnano un buon inizio dell’anno superando brillante-

mente la fase a gironi. Il primo ha totalizzato 5 vittorie e una sconfitta, mentre il secondo realizza un en plein di vittorie. Superano entrambi la prima diretta e l’assalto valido per la qualificazione. Si ritrovano uno contro l’altro nel match successivo. Ha la meglio il più esperto Chiang, dopo un bellissimo assalto caratterizzato da tecnica e fantasia. Pellis termina 20° e Chiang 14°. Ottima prestazione per entrambi che raggiungono così l’obiettivo della Nazionale Assoluti e potranno gareggiare con i campioni olimpici.

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L’EVENTO

A UDINE DI PARLA DI SICUREZZA IN MARE ■ Ha registrato il tutto esaurito il corso ISAF Offshore Personal Survival Training, organizzato dalla Polisportiva Lizzi Libertas, in collaborazione con la Lega Navale Pordenone e lo Yacht Club Romagna, e con il sostegno della Libertas FVG. Presso la piscina dell’Istituto Tomadini di Udine, sede dell’associazione, i 20 iscritti – il massimo consentito per questo tipo di corsi – hanno ricevuto importanti nozioni sulla sicurezza, emergenza, e sopravvivenza in mare. Le lezioni hanno previsto una parte teorica ed una pratica. Per questa prima assoluta, data l’importanza degli argomenti trattati, sono arrivati a Udine skipper provenienti da tutta la regione, e persino dalla meno vicina Ancona.

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VILLANOVA NEL PROGETTO SPORT PER TUTTI Il club naoniano si conferma ancora una volta in prima linea, per quanto riguarda la promozione sportiva, per l’ottimo LIBERTAS FVGlavoro svolto e, soprattutto, per ALl’attenzione SERVIZIOverso DELLE il sociale

SOCIETÀ SPORTIVE

meridiana gratuita, offerta ai ragazzi dai 5 ai 18 anni. Si pone inoltre importanti obiettivi. Garantire il diritto allo sport per le famiglie, incoraggiare i ragazzi a svolgere attività fisica, e offrire servizi alla comunità attraverso il supporto alle associazioni. Sono previste due ore di attività a settimana per 20 settimane in totale, con programmi differenziati per fasce d’età. L’accesso al servizio sarà in base all’ISEE o a situazioni di particolare disagio segnalati da-

SONO PREVISTE DUE ORE DI ATTIVITÀ A SETTIMANA PER 20 SETTIMANE

■ La Polisportiva Villanova Libertas si conferma ancora una volta in prima linea, per quanto riguarda la promozione sportiva, per l’ottimo lavoro svolto e, soprattutto, per l’attenzione verso il sociale. È infatti stata inserita nell’elenco definitivo delle società sportive ammesse al progetto “Sport di tutti – edizione young”. Sport di tutti è un nuovo programma per accesso gratuito allo sport sostenuto da Sport e Salute. Si propone di promuovere, attraverso la pratica sportiva, stili di vita sani tra tutte le fasce della popolazione, al fine di migliorare le condizioni di salute e benessere degli individui. È un percorso sociale, sportivo ed educativo con attività sportiva po-

gli enti locali. Per partecipare non è necessaria la cittadinanza italiana, e il progetto è aperto anche ai ragazzi disabili, che potranno fare affidamento sulla presenza di un operatore che affiancherà il tecnico sportivo. Per maggiori informazioni e iscrizioni ai corsi di judo gratuiti, contattare la mail polisportiva.villanova@gmail.com, il sito internet www.palazen.org, le pagine social della Polisportiva Villanova, o recarsi personalmente al Palazen in via Pirandello 35 a Pordenone.

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JUDO

LA FESTA D’INVERNO DEL JUDO TOLMEZZO ■ È sempre bellissimo riunire sul tatami gli atleti del Judo Club Tolmezzo, circondati dalle famiglie e dai simpatizzanti dell’Associazione! Un’emozione che si è rinnovata presso la sede del Judo Club Tolmezzo, in occasione della Festa d’Inverno: un momento d’incontro per ricordare insieme gli eventi salienti dell’anno appena concluso e per festeggiare gli avanzamenti di grado degli atleti. Alla festa si sono uniti il ViceSindaco della Città di Tolmez-

zo Fabiola De Martino, l’assessore allo Sport Francesco Martini, il Vice-Presidente del Centro Provinciale Libertas di Udine Venanzio Ortis ed il socio fondatore del Judo Club Tolmezzo Giuseppe Angileri. Dopo un allenamento tutti insieme, sono stati premiati gli atleti che si sono distinti in gara nel 2019: prima nel medagliere agonisti Vuk Betty (con la partecipazione a 10 gare, 29 incontri disputati dei quali 20 vinti, 4 medaglie d’oro e 1 di bronzo); prima nel

medagliere giovanissimi Dionisio Elena (con la partecipazione a 10 gare, 28 incontri disputati dei quali 21 vinti, 7 medaglie d’oro, 1 d’argento e 3 di bronzo); per il maggior numero di presenze in gara è stato premiato Pasqui Francesco, con 16 partecipazioni e 44 incontri disputati. Presenti sul tatami anche quattro giovanissimi rappresentanti del Judo Educativo: Liam Mori, Giacomo Pacorig, Nicolò Gortana e Alessio Rainis.

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SEI MEDAGLIE PER LA SCHERMA VITTORIA

Si riconferma campionessa della categoria Ragazze/Allieve fioretto Mariavittoria Berretta, al primo posto anche nella prova precedente. LIBERTAS FVG Accanto a lei sul podio Alessia Kutsenko AL SERVIZIO DELLE

SOCIETÀ SPORTIVE mur Baznat, Nicolò Granziera,

■ Sontuoso inizio d’anno per la Scherma Vittoria Libertas, che inaugura il 2020 con cinque podi più una medaglia a San Daniele del Friuli nella seconda tappa del Gran Premio Regionale “Libertas” Junior. Si riconferma così campionessa della categoria Ragazze/Allieve fioretto Mariavittoria Berretta, al primo posto anche nella prova precedente. Accanto a lei sul podio Alessia Kutsenko, in piazza d’onore a ricalcare il suc-

cesso ottenuto la scorsa volta. In splendida forma anche Riccardo Paoletti, che primeggia nella stessa specialità fra Maschietti/Giovanissimi. L’instancabile giovane schermidore si mette alla prova anche nella spada, dove conquista la medaglia di bronzo. Sale su terzo gradino del podio delle Ragazze/Allieve spada anche Maria Resetneac. Va in premiazione infine Alessandro Grilli. Si è appena

iscritto, ma si è integrato perfettamente nel gruppo. Il suo esordio in pedana gli vale il 6° posto fra i Ragazzi/Allievi fioretto. Nella stessa categoria, ma per la specialità spada, erano in gara anche Mirco Sambuco e Samuele Scarano. Si piazzano rispettivamente all’11° e al 19° posto, dimostrando comunque carisma e determinazione. I successi dei più giovani gratificano l’impegno e il lavoro in sala dei maestri Mihail Banica e Viktorya Lyahova, che il giorno prima avevano accompagnato a Gerenzano nel Campionato di Serie C2 a squadre di spada. La compagine formata da Ti-

Alexander Mazzoni e Alberto Paoletti conclude la fase a gironi con una vittoria ed una sconfitta. Accedono così alle dirette, dove incontrano subito la squadra del Castelfranco, prima classificata dopo i gironi. Qui cedono il passo, chiudendo comunque al 16° posto su 36 squadre. Tornano a casa soddisfatti, ma con il piccolo rammarico di aver potuto vincere il secondo incontro ai gironi, decisamente alla portata degli atleti naoniani. Ciò avrebbe permesso un posizionamento migliore, che avrebbe potuto significare diverse posizioni più in alto in classifica.

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JUDO

IL KIAI ATENA PARTE COL BOTTO ■ Inizia bene il 2020 il Judo Kiai Atena di Portogruaro con la squadra Esordienti al XII trofeo internazionale Shimai a Fagagna. Il primo oro della stagione lo vince Gabriel Giacomini che con una gara stupenda vince a suon di Ippon con ben quattro tecniche diverse gli altrettanti avversari due Sloveni e due Italiani nella difficile categoria dei 66 kg. Ottimo esordio di Daniel Caltanissetta nei 60 kg. che con due incontri vinti e uno perso si aggiudica il 2° posto, bene anche Eliana Tol-

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lardo che al suo esordio nella categoria esordienti B si classifica al 2° posto: anche per lei due vittorie e una sconfitta, mentre ottime gare di Colavitti Maria e Piccolo Alexander che, malgrado vari incontri vinti con grinta e determinazione, si fermano al 5° posto ai piedi del podio. Nonostante la formazione ridotta della squadra, i tecnici della società si dicono soddisfatti per queste ennesime medaglie e prestazioni degli atleti che fanno sperare per una proficua annata.

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GRANDI RISULTATI, PRESENTATI AL PUBBLICO, PER IL NUOVO DISPOSITIVO

Il nuovo apparecchio Maico sempre più richiesto

“Noi non applichiamo apparecchi acustici ma doniamo l’udito” Questo è il motto del Fondatore della Maico L. A. Watson

MAICO IERI Negli anni ‘30 Leland A. Watson cominciò a studiare e a progettare uno strumento innovativo che avesse come scopo la misurazione del livello uditivo. Così è nata Maico. Negli anni ’50 il dottor Watson fu eletto presidente dell’azienda e dell’Associazione Americana degli audioprotesisti. Gli anni ’50 videro una Maico in continua evoluzione tecnologica e di espansione territoriale. Tanto che proprio nello stesso periodo, la Maico piantò le proprie radici anche in Italia. Negli anni ’70 Raffaele Marchesin, originario di Oderzo, riuscì ad aprire le prime sedi in Friuli Venezia Giulia.

Sala del Parlamento Castello di Udine

U

n pubblico folto e attento ha riempito il salone del Parlamento del Castello di Udine in occasione di una conferenza dove Maico ha illustrato gli ottimi risultati raggiunti con la nuova tecnologia applicata all’audioprotesi. Risultati confermati dalle vendite del nuovo apparecchio acustico multifunzione, distribuito in esclusiva da Maico, e dalla soddisfazione degli assistiti. Di piccole dimensioni, quasi invisibile, questo dispositivo è un concentrato della migliore tecnologia disponibile negli Stati Uniti ed è il più richiesto grazie alle sue caratteristiche uniche nella gamma delle audioprotesi. L’apparecchio intelligente non mette in sicurezza solamente l’udito delle persone ma anche la vita perché da solo può chiamare il

Maico investe in tecnologia e innovazione per mettere a disposizione apparecchi di alta qualità e dalle ottime prestazioni 112 o un contatto di emergenza se la persona che lo indossa accusa un malore o subisce un urto violento. Inoltre, è sufficiente collegarlo allo smartphone per attivare il contapassi o il cardiofrequenzimetro, fa da traduttore e trascrive il testo delle conversazioni sul telefono. In poche parole, questo apparecchio - il più piccolo al mondo - che offre il piacere di sentire bene e dà sicurezza facendo vivere sereni, è il futuro degli apparecchi acustici

e il suo successo lo conferma. E’ in continuo aumento, infatti, il numero di persone che chiama o si reca nei centri otoacustici Maico per chiedere informazioni su questa protesi di ultima generazione e provare a indossarla per fare un salto nel futuro. Tutti gli assistiti Maico che hanno scelto il nuovo apparecchio hanno espresso giudizi positivi e un grado elevato di soddisfazione dopo aver utilizzato l’innovativo dispositivo che è in grado di migliorare significativamente e risolvere i problemi dell’udito, assicurando un buono stile di vita a chiunque lo indossi. Gli assistiti premiano la scelta di Maico che investe in tecnologia e innovazione per mettere a disposizione apparecchi di alta qualità e dalle ottime prestazioni.

MAICO OGGI E’ trascorso quasi un secolo e oggi Maico è una realtà consolidata in tutto il Fvg e il Veneto. Con 24 Centri specializzati presenti sul territorio delle due regioni, Maico è azienda leader nella distribuzione di protesi acustiche. La filosofia che contraddistingue oggi l’azienda è fornire assistenza qualificata e soluzioni ai problemi dell’udito.

L’audiometro MAICO fu un successo immediato, era uno strumento di precisione per la misura dell’udito che rispondeva a un bisogno assai sentito.

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