n° 23 TremilaSport 21 12 2016

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TREMILAITINERARI MTB

www.natisoneinbici.it pressi della cava Colpapan. Da qui una veloce discesa — lunga il giusto per non raffreddarsi troppo — torna al punto di partenza. Nelle cave che si incontrano lungo la strada si estrae la Pietra Piasentina, che da secoli viene utilizzata per costruzione e ornamento e ora viene trasformata nelle aziende della zona industriale.

CURIOSITà In questa zona viene “coltivata” la Pietra Piasentina, adoperata sin dai Romani per la costruzione di Forum Iulii (l’odierna Cividale) e utilizzata nei secoli successivi per case, strade, mura, colonne, chiese e palazzi. Anche il Tiepolo nel fece uso a Udine e agli abitanti piacque talmente che, in diletto locale, dicevano: «questa piera piase, piase molto». Da qui, narra la leggenda, il nome di “Piasentina”, perché è una pietra che “piase”.

a cura di StEFAno oSSo e GIAn LucA toSoRAttI

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scire in mountain bike quando la temperatura si aggira attorno allo zero è spesso un atto che richiede una grande forza di volontà, se poi il programma prevede un lungo giro, magari con la prospettiva di rientro al tramonto, lo sforzo è ancora maggiore. In questo numero proponiamo una breve uscita nei dintorni di Torreano per sgranchire le gambe, non perdere l’allenamento e smaltire qualche fetta di panettone, il che, considerato il periodo, non è un fatto

trascurabile. Questo itinerario, quasi tutto su sterrati a bassa quota e riparati dalla bora, si percorre in un’oretta e quindi è l’ideale per una veloce fuga dalle tavole imbandite del periodo Natalizio. Il percorso corre tutto sul versante occidentale della Mladesiena, salendo da Torreano al “bosc dal prarut” su una bella forestale, quindi continua sulla ex-strada militare per bivio Puller e infine scende di nuovo a fondovalle aggirando la “cjave viere” (cava vecchia) e raggiungendo la chiesetta di sant’Ermacora nei

Descrizione giro Si parte dalla piazza di Torreano, dove un comodo parcheggio consente di lasciare l’auto e sia la fontana che i bar consentono di riempire la borraccia, dirigendosi verso Masarolis. Appena oltrepassata la Locanda “da Menia” si prende lo sterrato a destra che guada il Chiarò e inizia a salire con pendenza costante lungo il fianco del monte. Il fondo è ottimo e ben pedalabile. Dopo circa 2,5 km si c’è un bivio dove si svolta a destra continuando a salire, quindi, dopo meno di un altro chilometro, si raggiunge la pista proveniente da Rubignacco che sale a a bivio Puller. Si svolta a sinistra e si prosegue su questa ex-strada militare, dal fondo piuttosto sconnesso, fino al

primo bivio dove si imbocca a sinistra la interpoderale che scende verso la cava Colpapan. Anche questo tratto è in buone condizioni e lo si percorre piacevolmente. Dopo quasi un chilometro e mezzo di discesa si raggiunge la strada asfaltata alle spalle della bella chiesetta di sant’Ermacora. Qui si prosegue a destra fino a trovarsi davanti a Casali Costa che però non si raggiungono perché si percorre una stretta curva a sinistra che punta veloce verso Casali Laurini e la provinciale di fondovalle. Si passa infine il ponte sul Chiarò, si svolta a sinistra, e in meno di un chilometro in leggera discesa si è nuovamente in piazza a Torreano.


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