N° 21 TremilaSport 02 12 2015

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TUTTO

LO

SPORT

DEL

FRIULI

VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

21|15

02|12|2015

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m pallacanestro

TERRIDA: LIGNANO NON SARà UN FUOCO DI PAGLIA pagG 12-13

ECCELLENZA

MIAN, SCUOLA DI BASKET E DI VITA pag 36

STEFANO COLANTUONO

da quest'estate alla guida delle Zebrette

VITTORE, AL CJARLINS SERVE FIDUCIA pagG 8-9

I CALLI

NELLE MANI IL LAVORO DI STEFANO COLANTUONO HA RIDATO VITA ALL'UDINESE CONTRO SAMPDORIA E CHIEVO PAG PAG 26-27 24


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SOMMARIO

21|15

02|12|2015

46

12

26-27 UDINESE 6-7 LEGA PRO CALCIO

9 SERIE D

8-10 ECCELLENZA 12-15 PROMOZIONE 16-17 PRIMA CATEGORIA

18 SECONDA CATEGORIA

19-21 TERZA CATEGORIA

22-23 GIOVANILI

24 CALCIO A 5

25 FEMMINILE

36-37 BASKET

31

40-43 VOLLEY 47-51 CICLISMO

Le Belle di Tremila Sport: Francesca Vida

52-56 ALTRI SPORT

RUBRICHE 28-29 SI DICEVA... 31-34 L E BELLE DI TREMILASPORT

30 NONSOLOSPORT

58-59 MONDO LIBERTAS

36

60-61 G LI ITINERARI DI TREMILASPORT MICHELE MIAN Dopo gli anni del basket giocato ha fondato una scuola di minibasket

45 FOCUS: FAIR PLAY

38-39 S PECIALE MEMORIAL VECCHIATTO

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EDITORIALE

TUTTO

LO

SPORT

DEL

FRIULI

VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

21|15

02|12|2015

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m pallacanestro

TERRIDA: LIGNANO NON SARà UN FUOCO DI PAGLIA

MIAN, SCUOLA DI BASKET E DI VITA pag 36

pagG 12-13

STEFANO COLANTUONO

ECCELLENZA

da quest'estate alla guida delle Zebrette

VITTORE, AL CJARLINS SERVE FIDUCIA pagG 8-9

I CALLI

NELLE MANI IL LAVORO DI STEFANO COLANTUONO HA RIDATO VITA ALL'UDINESE CONTRO SAMPDORIA E CHIEVO PAG PAG 26-27 24

....

La cazzuola di Stefano Colantuono

L’

Udinese, con due vittorie consecutive contro Sampdoria e Chievo e un gioco fattosi più convincente, è risalita in classifica, riconferendo nel contempo un po’ di entusiasmo ad una tifoseria ultimamente piuttosto depressa e a cui basta solitamente un successo per dimenticare d’un sol colpo polemiche e critiche a società e squadra. Grande merito del colpo d’ala, scrive Ido Cibischino, è dell’allenatore Stefano Colantuono, uomo “con i calli nelle mani”, come abbiamo titolato in copertina, che più che uno stratega è un solido lavoratore, alla friulana possiamo dire, pronto anche a ribattere senza peli sulla lingua a chi lo mette sul banco degli accusati. Situazione dunque confortante in vista di tre impegni sostanziosi contro Fiorentina e Torino fuori casa inframmezzati dalla gara interna contro l’Inter. E’ tradizionalmente anche magazine di personaggi, il nostro, e allora nel basket eccone serviti due che fanno parte della storia della palla a spicchi regionale: Michele Mian da Aquileia, che dopo aver appeso le scarpette al chiodo si sta dedicando alla sua scuola di basket in cui insegna come si deve i fondamentali ai ragazzini, e Paolo Bosini da Gorizia, ultimo in classifica in C Silver con il suo Pordenone ma, come si legge nell’articolo, non proprio per colpe sue. E un grande personaggio incontriamo pure nella rubrica “Si diceva…”, Manuela Di Centa, la “regina di Lillehammer”, della quale proponiamo alcune pagine e foto tratte dal suo libro “Nata per vincere”: un argomento quanto mai appropriato agli inizi della stagione dello sci, con i molti campioni delle nostre montagne pronti a scendere in pista e a vestire l’azzurro. Anche le bocce, sport considerato erroneamente da spiaggia o per pensionati dall’immaginario popolare, trova ampio spazio tra i nostri servizi e ne nasce un quadro generale altamente soddisfacente, con strutture di rilievo e squadre e campioni e campionesse (come il fagagnese Ziraldo e le ragazze di Buttrio) ad imporsi a livello nazionale e internazionale. Quote rosa che s’impongono anche o soprattutto nella pallavolo, dove la rappresentanza femminile in Regione supera di molto quella maschile, con protagonista nelle nostre pagine “Anna dai capelli rossi”, la banda-opposto manzanese che racconta la propria voglia di ricostruirsi dopo un periodo buio in cui prevaleva in lei il desiderio di lasciare e dedicarsi ad altro. Storie di nostri personaggi, insomma, che vogliamo come sempre proporvi in punta di penna, lasciando da parte le esasperazioni che troppo spesso purtroppo fanno parte del bagaglio dello sport del nostro tempo.

Il Direttore Edi Fabris

magazine

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DIRETTORE RESPONSABILE Edi Fabris VICEDIRETTORE Massimo Muzzin EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI srl Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 direzione@mediatremila.com REDAZIONE Viale Palmanova 146 - 33100 Udine Tel. 0432. 33 30 893 redazione@tremilasport.com

Media Partner TremilaSport

Registrazione Tribunale Udine n. 38/07 del 19.11.2007 Responsabile trattamento dati (D.LGS. 30-6-2003 N. 196) Edi Fabris

TELEPORDENONE

21| 15

Questo numero è stato chiuso in redazione mercoledì 2 dicembre 2015.

PUBBLICITÀ MediaTremila Edizioni Viale Palmanova 146 - Udine Tel. 0432. 33 30 893 agenti@tremilasport.com

videoregione

LA RADIO UFFICIALE DELL’UDINESE CALCIO

Mondo Udinese

QUOTIDIANO D’OPINIONE BIANCONERA DIZIONI

w w w. m o n d o u d i n e s e . c o m

TremilaSport+ | 02 12 2015 | 05


(Foto Antonio Ros - Pordenone Calcio)

CALCIOLEGAPRO

LA SCHEDA

MATTEO BURATTO

CON TEDINO SI VA SUL SICURO MATTEO BURATTO Nato il 23 marzo 1994 a San Donà di Piave, il centrocampista Matteo Buratto è, assieme a Gianni Careri, l'unico superstite della rosa del Pordenone dello scorso anno. E' alla sua terza stagione in maglia neroverde. In precedenza aveva esordito in prima squadra al Sandonà, proprio con mister Tedino in panchina. In questa stagione ha giocato sei partite in campionato e due in coppa.

06 | 02 12 2015 | TremilaSport+

N

on mollare. Nemmeno nei momenti difficili. Parli con Matteo Buratto e capisci subito che hai di fronte un highlander. Che sa affrontare con razionalità ogni situazione e che, grazie alla costanza e alla dedizione, riesce a raggiungere i suoi obiettivi. Lo ha fatto in generale restando a Pordenone, unico superstite (insieme a Careri) di una squadra retrocessa e poi ripescata; in particolare lavorando sodo per riconquistarsi il posto da titolare. E ora, dopo 5 partite nello starter XI, come va di moda dire oggi, il centrocampista neroverde è di nuovo a dettare geometrie sullo scacchiere di mister Tedino, sua vecchia consocenza. - Peccato dover aprire con una sconfitta. «Contro la Feralpi Salò abbiamo

interpretato bene la gara, tenendo in mano il pallino del gioco. Non è cambiato nulla rispetto alle ultime sfide, abbiamo giocato gestendo, mai forzando. Forse non siamo stati pericolosi quantitativamente come le ultime volte, ma il vantaggio l'avevamo trovato. Peccato per l'episodio sfortunato del pareggio, eravamo messi bene in marcatura sul corner, ma il rimpallo ci ha sfavorito. La cosa positiva è che non

ci siamo persi d'animo e abbiamo continuato a giocare mantenendo la nostra identità. Alla fine il 2-1 degli avversari è forse un peccato di inesperienza, ma sono una gran squadra, ci può stare sia andata così». - Era la tua quinta consecutiva da titolare. «Sono contento, il mister lo conoscevo già (Sandonà, ndr). Quest'estate mi avevano chiesto

Dalla retrocessione dello scorso anno sia la squadra che la società hanno imparato molto


LEGAPROCALCIO di restare e ho accettato volentieri perché sapevo a cosa andavo incontro. Lo si vede anche ora: una squadra propositiva, che gioca in attacco, bella da vedere, di sostanza. All'inizio vero, non ho trovato spazio, ma era giusto proseguire con chi stava meglio e non mettendo mano a meccanismi che funzionavano. Appena si è presentata l'occasione per mettermi in mostra l'ho sfruttata: sono uno che ogni domenica si impegna per tenersi stretto quanto guadagnato. Sono uno di quei tre in mezzo e me lo sono sudato, non ci devono essere individualismi, ma è normale che uno faccia di tutto per giocare». - Giochino. L'anno scorso, mo-

mento della retrocessione. Se ti avessero detto "fra 6 mesi sei a lottare per i play off in Lega Pro" ci avresti creduto? «Io qui ho un percorso lungo. Vengo dal campionato vinto in Serie D, e dall'annata strana da poco conclusa. Da quella retrocessione secondo me società e ragazzi rimasti hanno capito cosa e come migliorarsi. Gli errori servono a quello. L'andamento di quest'anno è completamente diverso: abbiamo 19 punti a inizio dicembre, contro gli 8 di tutto il girone d'andata della scorsa stagione. Un abisso. C'è gioco, un gruppo splendido, idee. Non dico che me l'aspettavo, né che sono abituato, ma conoscendo

LEGA PRO 14^ Giornata CREMONESE - GIANA FERALPI SALO' - CUNEO LUMEZZANE - BASSANO MANTOVA - ALESSANDRIA PADOVA - ALBINOLEFFE PORDENONE - CITTADELLA REGGIANA - PAVIA RENATE - PRO PIACENZA SUDTIROL - PRO PATRIA

il mister avevo chiara l'idea che avrebbe portato qui, e pensavo che con questi ragazzi avrebbe potuto funzionare. Stiamo andando forte, ma l'obiettivo resta la salvezza: la classifica è cortissima e una pro-

iezione sul girone di ritorno ora è impossibile da fare. Lavoriamo per raggiungere il più presto possibile quell'obiettivo». - Il presidente Lovisa ha detto che adesso i vostri avversari modificano il loro sistema di gioco quando vi incontrano. Motivo di vanto. Cosa ne pensi? «Se penso alle prime partite di quest'anno con Pro Piacenza, AlbinoLeffe e Mantova ricordo un'accoglienza strana. Arrivavamo veramente come "i ripescati", con un alone di gruppo scarso. Siamo stati bravi però a dimostrare il nostro valore e l'opinione è cambiata, non solo in base ai bei risultati, ma soprattutto per quanto dimostrato in campo. Abbiamo doti tecniche e qualitative pazzesche. L'anno scorso forse mancava un po' di tutto questo e, lo confesso, qualche elemento era più propenso a pensare a sé stesso piuttosto che al bene della squadra. Tolti i fattori negativi ci siamo trasformati. Tutti lottano per l'unico fine, tutto quello che potrebbe arrivare a livello personale (miglior giocatore, doppia cifra, 10 assist, ecc…) è qualcosa di bello, ma secondario». - Sabato contro la capolista Cittadella. «Quanto blasone in quel nome! Solo a sentirlo viene voglia di giocarci contro. Tanti anni in Serie B e ora qui. Non dico che c'è da aver paura, non è una cosa che appartiene al mondo del calcio, ma daremo il massimo per vedere quanto sono bravi, cosa abbiamo in meno o in più rispetto a loro. Sono curioso di toccarla con mano…(ride, ndr)». - Conti alla mano sei praticamente alla centesima partita. Un gol sarebbe un bel regalo no? «Anche alla 101 e alla 102, non faccio preferenze». - Degli anni al Sandonà cosa ricordi? «Due anni bellissimi. Venivo dagli allievi nazionali a Padova, un salto non da poco perché sono arrivato direttamente in prima squadra con mister Tedino, che mi ha messo nella fossa dei leoni sin dall'inizio, gestendomi con astuzia. Poco per volta mi ha fatto entrare nelle gerarchie della squadra (14 presenze, ndr) assaggiando la serie D con la finale dei play off e la finale di coppa Italia, purtroppo perse entrambe. Ma a 17 anni…che emozioni! La stagione successiva ho avuto più fiducia, ho realizzato i primi gol. E poi il colpo al cuore finale, con il fallimento della società. Per me che sono di San Donà è stato davvero brutto, ma forse era destino: mi sono rafforzato e, proprio quell'anno, mi ha chiamato il Pordenone...» Luca Feole

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C'E' VITTORE

ORA LAZZARO

CAMMINA


PRIMAECCELLENZACALCIO CATEGORIACALCIO UDINESECALCIO

D

opo 4 sconfitte in 5 partite il CjarlinsMuzane ha deciso di cambiare. Mister Giatti ha dovuto salutare la squadra per volontà del presidente Zanutta che, per invertire la rotta, ha puntato forte su Giuseppe Vittore. E la scelta sembra essere stata azzeccata. Il pareggio con il Cordenons e la vittoria con il fanalino di coda Manzanese hanno portato una boccata d'ossigeno in quel di Carlino. Ma i punti potevano essere addirittura di più. - 4-2 con la Manzanese e, finalmente, 3 punti «Non bisogna farsi ingannare dal risultato: la partita è tata sofferta. Avevo chiesto i 3 punti, ci serviva una vittoria per tanti motivi, i ragazzi sono stati bravi a prenderli. A Cordenons avevamo fatto una bellissima partita poi per un rigore generoso abbiamo lasciato due punti. Volevo dare una sterzata ma, obiettivamente, la partita non si era messa benissimo. Sono periodi, ora al minimo errore gli avversari ti puniscono. Capita, a qualcuno a fine campionato, ad altri a metà percorso». - Cosa ha detto quando è arrivato nello spogliatoio? «Cerco di dare tutte le indicazioni possibili. Questa squadra è formata da giocatori molto validi ed esperti che hanno fatto categorie, io devo saper gestire certe situazioni, vero, ma non voglio togliere nulla ad un gruppo competitivo, di gran livello. Sai, quando cerchi i risultati con insistenza e questi non arrivano, subentra paura e preoccupazione. Io lavoro sulla testa sì, ma non per questo tralascio gli aspetti tattici e tecnici». - Gruppo competitivo ha detto. Quanto? «Ci sono nomi pazzeschi, giocatori che hanno esperienza. Chiaro che anche chi ha giocato in categoria risente di queste situazioni: sono persone, non macchine. E il mio lavoro è questo: credere nelle persone. Trasmettere i miei valori e i miei principi a questi ragazzi. Il mio credo. Dobbiamo puntare a un buon campionato, un buon girone di ritorno. Le chiacchiere che si dicono in giro sono solo chiacchiere. La realtà è che ora il Cjarlins ha 15 punti: pochissimi! Le parole servono solo a chi sta fuori, ho sentito veramente cose assurde in questi giorni. In 12 partite la media è bassa: uscire dal fango è la priorità, poi daremo il massimo per vedere quanto lontano si può andare. Bisogna essere obiettivi in certe valutazioni». - Nel mercato invernale arriveranno altri nomi?

Qui ci sono nomi pazzeschi e di esperienza. Bisogna ritrovare fiducia «La squadra mi piace, è giovane, ci sarebbero da mettere un paio di cose a posto, gli equilibri sono importanti, ma ritengo la rosa competitiva. Vedremo con la società in questi giorni». - Ora filotto importante di 3 partite in 7 giorni. «Si parte con il Vesna, altra squadra che merita grande attenzione. Sono secondi e reduci da una vittoria contro la capolista Lumignacco». - Come si prepara una partita così? «Penso venga in automatico, le motivazioni se giochi una partita di questo tipo le trovi subito. Io sono pronto, darò ancora una scossa al gruppo, ma sono certo che siano già carichi. Loro sono una squadra molto attrezzata, sarà una bella sfida. Poi martedì 8 affronteremo il Gradisca, il 13 il Chions. Ci sono 9 punti in ballo in una settimana, una fase delicata e importante». - Quindi ora non resta che far proseguire questo bell'inizio… «Ho notato che le partite qui si sbloccano con gli errori, più che con le capacità personali. Mi spiego: non ti puoi permettere nemmeno il mezzo errore perche trovi il giocatore tecnicamente di categoria che ti punisce. In molti potrebbero giocare in D, poi per un motivo o un altro sono qui in Eccellenza. A Cordenons siamo stati bravi perché abbiamo limitato gli errori, domenica un po' meno. Ecco, l'attenzione e la concentrazione dovranno essere l'arma principale della nostra risalita». (l.f.)

eccellenza - 05/12/2015 13^ Giornata CORDENONS - GEMONESE ISM GRADISCA - LUMIGNACCO MANZANESE - TRICESIMO TOLMEZZO - RIVIGNANO TORVISCOSA - SANVITESE VESNA - CJARLINSMUZANE VIRTUS CORNO - KRAS REPEN

QUI SERIE D BAù: «NON SONO IO IL MOSTRO!»

Continua la battaglia mediatica tra il presidente della Sacilese, Francesco Baù, e parte della stampa regionale. Ecco la ferma replica del presidente biancorosso a quanto scritto dai giornali nei giorni scorsi: “In riferimento a quanto pubblicato sugli organi di informazione locali voglio precisare quanto segue: non è mio interesse primario cedere la società Sacilese Calcio. Anzi, intendo rafforzare la rosa attuale per ottenere la salvezza, obiettivo principale di questa stagione. Se così non fosse non avrei cambiato ancora conduzione tecnica affidando la squadra a Stefano Lombardi”. “Sin dal mio insediamento tuttavia ho affermato che le porte della società sono aperte a chiunque voglia contribuire a far crescere la Sacilese e a farla tornare ai livelli degli ultimi cinque anni. Per quanto riguarda il settore giovanile, nei miei piani c’è la sinergia fra la Sacilese Academy e la Superga Academy che farà entrare il vivaio biancorosso nel circuito nazionale e internazionale. Inoltre, in riferimento all’accusa di aver tesserato definitivamente e non annualmente come logica vorrebbe dei ragazzi del settore giovanile, mi preme sottolineare che le firme dei genitori sono state ottenute dalla gestione precedente, prima del mio arrivo”. “Da quando sono arrivato a Sacile sono stato trattato da “mostro” del calcio. In questi tre mesi ho invece maturato l’impressione di essere stato usato come parte di un disegno preordinato.”

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a.p.c. chions

CALCIOUDINESE

eccellenza

A.P.C. CHIONS - ROSA 2015-2016

STAFF TECNICO

COGNOME

NOME

DATA DI NASCITA

RUOLO

BENEDET

FRANCESCO

12/01/1996

CENTROCAMPISTA

CARUSO

MORENO

06/12/1982

DIFENSORE

CESSEL

LEONARDO

09/11/1998

ATTACCANTE

CHIAROT

RAFFAELE

24/07/1997

CENTROCAMPISTA

CHIUSSO

GIACOMO

14/03/1998

ATTACCANTE

CINAT

ANDREA

27/02/1996

CENTROCAMPISTA

COMO

ROBERTO

21/03/1982

PORTIERE

CORVAGLIA

ALESSIO

22/04/1991

ATTACCANTE

COULIBALY

BROULAYE

20/06/1992

CENTROCAMPISTA

DE ZORDO

FEDERICO

09/07/1993

PORTIERE

EDEOBI O.

SUCCESS

08/04/1996

CENTROCAMPISTA

FURLANETTO

SIMONE

19/01/1994

CENTROCAMPISTA

HENZE

JOAQUIN

04/03/1994

DIFENSORE

MISSANA

ALEXIS

18/06/1997

ATTACCANTE

MYALL

JOSHUA

28/06/1997

DIFENSORE

PAOLUCCI

ALESSANDRO

13/08/1986

CENTROCAMPISTA

PECILE

FRANCESCO

06/02/1995

ATTACCANTE

PIGHIN

MARCO

03/08/1995

DIFENSORE

SOMBRA

ALVAREZ ANGEL

12/01/1994

DIFENSORE

SOTGIA

GIUSEPPE

30/04/1994

ATTACCANTE

VERRILLO

RICCARDO

27/07/1985

ATTACCANTE

VETTORETTO

LUCA

25/06/1997

DIFENSORE

VISINTIN

DANIELE

08/04/1982

DIFENSORE

COGNOME BERNARDO ERBETTI MORETTI FAVOT SUT TOFFOLO

NOME SANTE FAUSTO CESARE FEDERICO GIANPAOLO ANDREA

RUOLO ALLENATORE VICE ALLENATORE ALL. PORTIERI AIUTO ALLENATORE DIRETTORE SPORTIVO MASSAGGIATORE

DIRIGENTI COGNOME BRESSAN BERALDO LIUT BASSO BIANCHI BIASIO BIASIO BOREAN BORSOI BRESSAN CANGIAMILA DEOTTO FAVOT GRIZZO LIUT MARSONETTO MARTIN MORETTIN PAVAN REGINI RONCHESE TREVISAN VENERUZ VIDO VIT ZANIN

NOME MAURO PRIMO CARLO CORRADO ERMANNO ENRICO MICHELE GIULIANO LUIGI RENATO CALOGERO ISIDORO FEDERICO PEDRO CARLO MICHELE G. FRANCO RENZO LUIGI DIDIER FABIO PIERANGELO ADRIANO SIMONE MARIO IMO

RUOLO PRESIDENTE VICE PRESIDENTE SEGRETARIO CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE CONSIGLIERE


UDINESECALCIO F.I.D.A.L.

COMUNE DI CAPRIVA

CENTRO SPORTIVO ITALIANO CONSIGLIO REGIONALE FRIULI VENEZIA GIULIA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA

PROTEZIONE CIVILE

zivilschutz

protection civile

L’ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA

a

CIRCOLO RICREATIVO CALVARIO

GRUPPO MARCIATORI GORIZIA

civil defence

CAPRIVA

2MARATONINA DEL COLLIO Sotto l’egida del C.S.I. (Centro Sportivo Italiano), il Patrocinio del Comune di Capriva del Friuli e Provincia di Gorizia, la collaborazione della Pro-Loco e Protezione Civile di Capriva del Friuli, organizza a:

CAPRIVA DEL FRIULI (Go)

DOMENICA 24 GENNAIO 2016 INSERITA NELLO

“CHALLENGER DAL COLLIO ALL’ISONZO 2016”

COMUNE DI GRADISCA D’ISONZO

“MARCIA LUDICO-MOTORIA KM 7” “AIUTACI A CAMMINARE - AIUTACI A VIVERE” ASSOCIAZIONE “CONQUISTANDO ESCALONES” a favore della ricerca per la cura della distrofia muscolare REGOLAMENTO - PROGRAMMA

RITROVO: Parco delle feste - via degli Alpini - CAPRIVA DEL FRIULI Gara riservata ad atleti/e tesserati C.S.I. - F.I.D.A.L. e altri E.P.S. riconosciuti dal C.O.N.I. in regola per l’anno 2016. DOMENICA 24 gennaio: I non tesserati potranno partecipare compilando, al momento – ore 08.00-09.30 ritiro pettorali, ultime iscrizioni, iscrizioni marcia del ritiro pettorale, il cartellino per tesseramento giornaliero – ore 09.50 partenza marcia km 7 “Free-Sport” e inviando copia di certificato medico valido per – ore 10.00 partenza Maratonina attività agonistica di “Atletica Leggera”. – ore 12.00 pasta party; a seguire premiazioni – ore 14.00 chiusura manifestazione ISCRIZIONI MARATONINA: dovranno pervenire, con attestazione di avvenuto pagamento, a mezzo lettera o fax al Gruppo Marciatori Gorizia - via Cipriani, 69 34170 Gorizia - Fax 0481 522453, o tramite e-mail all’indirizzo info@marciatorigorizia.it I non tesserati devono inviare copia di certificato medico valido per attività agonistica di “ATLETICA LEGGERA”!! QUOTE TASSA GARA: entro il 31 dicembre 2015 € 15,00 (Euro quindici/00); dal 1° gennaio a GIOVEDÌ 21 gennaio 2016 € 20,00 (Euro venti/00)!!!; DOPO TALE DATA LA QUOTA SARÀ di € 25,00 (Euro venticinque/00) !!! ATTENZIONE: Solo ai primi 500 iscritti è garantito il pacco gara (T-SHIRT TECNICA serigrafata + fascia tergisudore). Modalità pagamento: Bonifico banca: CRA Lucinico Farra e Capriva; IBAN: IT32 I086 2212 4010 0000 0835 213. Cod. BIC CCRTIT2T96A NON SI ACCETTANO ISCRIZIONI SENZA L’AVVENUTO PAGAMENTO!!! ISCRIZIONI MARCIA: Sul luogo di partenza. Quota: € 5,00 (Euro cinque/00) con maglietta e pasta!! PERCORSO: asfalto, pianeggiante con qualche tratto leggermente ondulato, attraverso il “Parco Naturalistico del PREVAL” e i “vigneti del Collio Goriziano” di Capriva del Friuli, San Floriano del Collio, Mossa, San Lorenzo Isontino. TEMPO MASSIMO: 2 ore e 40’, dopo non sarà garantito il servizio di sicurezza per gli atleti. CRONOMETRAGGIO: con microchip, a cura della TDS, e manuale a cura della Federazione Italiana Cronometristi. PREMIAZIONI: CLASSIFICA GENERALE: Primi 12 maschili e prime 5 femminili. Gli atleti saranno suddivisi secondo le categorie C.S.I.: SENIORES (anni 1981/1996); AMATORI A (1971/1980); AMATORI B (1961/1970); VETERANI (1960 e prec.); Over 65. TROFEO DEL COLLIO alla Società con maggior numero di iscritti. ATTENZIONE: I PREMI NON SONO CUMULABILI!!! SERVIZI: Ristori, spogliatoi, docce, servizio scopa.

CHALLENGER COLLIO - GORIZIA - TRAIL 32 CIPPI PER RICORDARE ATTENZIONE: Partecipando allo CHALLENGER - Maratonine del Collio (24 gennaio 2016), Gorizia (06 marzo) e Trail del Carso “32 Cippi Per Ricordare” (26 giugno) si pagherà una quota di € 35,00 (Euro trentacinque/00) per tutte e tre le manifestazioni!! L’iscrizione è ammessa SOLO PER I TESSERATI (F.I.D.A.L. o E.P.S.) e DEVE essere fatta entro MERCOLEDÌ 20 gennaio 2016, specificando la causale del versamento!!! Al termine delle 3 prove verrà stilata una classifica sulla base dei 3 migliori tempi. Verranno premiati con materiale sportivo i primi classificati maschili e femminili delle CATEGORIE F.I.D.A.L.!!! (con almeno 3 partecipanti per categoria). Riconoscimento a tutti coloro che porteranno a termine le 3 prove!!! Le premiazioni saranno effettuate a Gorizia il sabato precedente la Maratonina Città di Gorizia 2017!!! ISCRIZIONI FOTO E CLASSIFICHE VISIBILI SU: www.marciatorigorizia.it La manifestazione è assicurata secondo le norme in vigore. Assistenza sanitaria a cura della Associazione Volontari “LA SALUTE” di Lucinico (GO). info@marciatorigorizia.it INFORMAZIONI: 0481 530760 ; 340 9805741; 329 3538431; 0481 522453 (fax e segreteria tel.) http//www.marciatorigorizia.it INFORMAZIONI SLOVENO-TEDESCO: 329 4211603 / 320 4014070


CALCIOpromozione CALCIOECCELLENZA CALCIOUDINESE

Girone A Nuova coppia al vertice del girone A di Promozione. Lignano agganciato in vetta dal Torre che ha dalla sua un turno decisamente abbordabile alle porte. I viola, infatti, dovranno vedersela contro il povero Flumignano, che continua a prenderle a destra e a manca, nonostante la buona voglia della giovanissima truppa di Martinelli. Per i rivieraschi, invece, impegno ben più ostico sul campo di un PrataFalchi che al momento viaggia a metà classifica e che in casa ha però il dovere di migliorare il proprio trend, visti i soli 7 punti racconti davanti al proprio pubblico. Zitta, zitta la Spal Cordovado si è presa la terza piazza trascinata dall’ottimo Marzin. Per i giallorossi ora c’è un quasi derby: sulla sponda destra del Tagliamento è infatti atteso un Brian ancora a caccia di una vera e propria identità e desideroso di dimostrare il proprio potenziale dopo il mezzo passo falso interno contro il Casarsa. Nel gruppone di metà classifica c’è anche l’Union Pasiano, reduce dalla rocambolesca vittoria di Remanzacco e chiamata ad una prova di maturità in casa contro una Pro Fagagna che continua a far vedere buone cose solo lontano dalle mura amiche.

Simone Terrida

PROMOZIONE A - 05/12/2015 13^ Giornata BANNIA - SESTO BAGNAROLA CASARSA - FIUMEBANNIA FLUMIGNANO - TORRE FULGOR - PRAVISDOMINI PORCIA - AURORA REMANZACCO PRATAFALCHI - LIGNANO SPAL CORDOVADO - BRIAN UNION PASIANO - PRO FAGAGNA

12 | 02 12 2015 | TremilaSport+

IL JOLLY difensivo del Lignano, qui in azione contro ila Fulgor. (Foto Ilaria Metus)

TERRIDA

QUESTO LIGNANO HA

LA GIUSTA CHIMICA

L

ignano primo in classifica dopo dodici giornate di campionato. Non erano in molti a scommetterci ad inizio torneo, eppure l’undici di Zecchinel sta continuando a tenersi alle spalle formazioni di ben altre ambizioni. A fare il punto della situazione in casa rivierasca è il jolly difensivo Simone Terrida, uno dei punti fermi della formazione gialloblù. - Terrida, si aspettava un inizio di stagione di questo tipo? «Personalmente mi aspettavo una partenza migliore rispetto

PROMOZIONE B - 05/12/2015 13^ Giornata GONARS - COSTALUNGA JUVENTINA - SANGIORGINA OL3 - PRIMOREC PRO CERVIGNANO - SISTIANA S.ANDREA SV - TRIESTE CALCIO S.GIOVANNI - VALNATISONE SEVEGLIANO - RONCHI ZAULE - SAN LUIGI

allo scorso campionato perché abbiamo fatto un buon lavoro durante la preparazione, sia fisico che mentale. Non mi immaginavo il primato certo, ma l'obiettivo di tutti quanti era e rimane quello di riscattarci da un‘annata non all’altezza di questo Lignano». - Alla luce di questa partenza cambiano i vostri obiettivi stagionali? «Si gioca per vincere è inutile girarci attorno, e le vittorie aiutato l’interno gruppo a crescere in autostima. Nessuno ci ha mai posto come obiettivo la vittoria e credo che mai ci criticheranno se non lo vinciamo ora che siamo li. Lavoriamo con serenità e impegno ogni settimana e il lavoro che stiamo facendo ci sta dando dei risultati. Se siamo li è grazie a questo e di sicuro noi non molliamo; cercheremo ogni domenica di portare a casa i tre punti e alla fine del campionato tireremo le somme. Sarebbe sciocco mollare proprio adesso». - Come descriverebbe mister Zecchinel?

«Come un allenatore preparato e con una precisa filosofia di gioco. Serviva ridare serenità e coscienza dei propri mezzi a gran parte di noi. Non dimentichiamoci che all’interno del gruppo ci sono giocatori di spessore e che hanno già vinto campionati. Il mister è stato bravo a ridare quell’autostima che era stata persa e di conseguenza un gioco che più si addice ai singoli di questo gruppo. Dà l’impressione che parli poco durante le partite, ma quando serve ha sempre la parola giusta». - Tra le avversarie chi teme di più? «Non c’è una squadra che temo in particolare. Come difensore cerco di non sottovalutare mai nessuno. Affronto tutti con la stessa attenzione perché se sbagli approccio puoi perdere anche con quella che sulla carta reputi inferiore a te. Se del Torre mi aspettavo una squadra forte, tra le squadre incontrate mi ha sorpreso il Casarsa; una squadra solida e quadrata. Non si direbbe che è


una neo-promossa, anzi». - Pregi e difetti di questo Lignano? «Tra i pregi ci metto il gruppo e un ambiente sano che porta ogni giorno entusiasmo. La maggior parte di noi abita nella zona e ancor prima di esser compagni di squadra siamo amici. Si risolvono prima i problemi e non ci sono risentimenti. I nuovi arrivati fanno presto a integrarsi, io stesso non ho avuto alcun problema. Ricordo ancora le parole del presidente in uno dei colloqui avvenuti l’anno scorso prima di firmare; “Lignano è una grande famiglia, non te ne pentirai di venire qua”. La miglior scelta che potessi fare. Per quanto riguarda le cose da migliorare, dobbiamo cercare di limitare gli errori nella gestione della palla, quindi meno errori nei passaggi e nelle scelte delle giocate. Poi lavorare sulla testa. Migliorare l’approccio dei primi tempi e gestire meglio i momenti di difficoltà. C’è chi le ha già queste qualità ma tutti devono cercare di arrivare allo stesso livello per essere pronti a dare il massimo quando chiamati in causa». - Parlando del suo passato, tanto Portogruaro… «Tutta la trafila delle giovanili l’ho fatta in sole due squadre. Ho iniziato al Cesarolo, squadra del paese dove tutt’oggi risiedo e poi, all’età di 12 anni, mi hanno preso al Portogruaro-summaga. Lì mi sono tolto parecchie soddisfazioni. Tante vittorie di campionati convocazioni in prima squadra e un esordio tra i professionisti in Coppa italia in Rovigo – Portogruaro. Tengo ancora il ritaglio di giornale come ricordo». - Poi la lunga parentesi alla Manzanese… «Sì. A 18 anni era tutto fatto per la Sanvitese di mister Fonti. Poi la pubalgia mi ha tenuto fermo per sei mesi, ho finito l’anno sempre nella Berretti del Portogruaro. L’anno successivo, dopo una prova, ho firmato per la Manzanese che doveva affrontare il campionato di serie D. Da quel momento ho passato 5 anni indossando quella maglia e diventandone anche il capitano. Finita la carriera universitaria a Udine, dove mi sono Laureato, sono rientrato a casa e ho firmato per il Lignano con il quale mi sto trovando molto bene. Ho avuto diverse proposte in questi 7 anni di prima squadra ma non mi sono mai sentito di cambiare squadra se non

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PRIMA PROMOZIONECALCIO CATEGORIACALCIO UDINESECALCIO

Gianluca Potenza (Vesna) Filippo Santandrea (CjarlinsMuzane) Alessandro Cicutti (Flaibano) Francesco Sannino (Torviscosa) Francesco Rossi (Torre)

Milos Sucevic (Trieste Calcio)

Peter Kalin (Gemonese) Alessio Clapiz (Valnatisone)

Paolo Marzin (Spal Cordovado)

Michael Babuin (PrataFalchi)

Davide Spaccaterra (Sevegliano)

LO SQUADRONE DI ECCELLENZA E PROMOZIONE

per esigenza come è avvenuto l’anno scorso. Proposte anche durante le stagioni ma preferisco lasciare un ambiente con un buon ricordo di me, sia di calciatore che di uomo, che ha dato il massimo che poteva dare per quella maglia». - Chi era il suo idolo da ragazzino? «Beh, Fabio Cannavaro. Lo reputo uno dei migliori e non a caso ha vinto il pallone d’oro. Però ho imparato di più allenandomi con i giocatori della prima squadra del Portogruaro. Uno in particolare mi ha impressionato. Vittorio Gargiulo. Arrivava sempre prima dell’attaccante, era sempre al posto giusto al momento giusto. Riusciva a leggere la giocata prima. È quello che mi piace nell’essere difensore: leggere prima le giocate. Adesso cerco di “rubare” il meglio dai miei compagni e di ascoltare tutti i suggerimenti che mi vengono dati perché non si smette mai di imparare». - In difesa lei è un po’ un jolly: ma c’è una posizione in cui si sente maggiormente a suo agio? «Non vedo altro ruolo che quello del difensore. Se ripenso che

Il giocatore che mi ha insegnato di più è Gargiulo. Da lui ho imparato ad anticipare gli attaccanti

a Cesarolo indossavo la maglia numero 10 e giocavo trequartista mi scappa un sorriso. La difesa e la zona che mi compete. Posso fare sia il terzino che il centrale ma quest’ultimo è più adatto a me. Mi trovo a mio agio, posso aiutare i miei compagni dando indicazioni e insegnare qualche cosa ai giovani che ho affianco». - Qual è l’esperienza che porterà per sempre nel cuore? «In positivo la vittoria in Coppa Italia con la Manzanese. In negativo, la retrocessione dalla serie D nel mio primo anno di fuoriquota. Avrei voluto affrontare quel campionato altre volte, mi brucia ancora. Ci abbiamo provato le successive stagioni a risalire ma non ce l'abbiamo fatta». - Nel prossimo turno un avversario da prendere con le molle: il Prata? «Sarà una partita tosta perché il Prata viene da una vittoria importante e contro le squadre al vertice dai sempre quel qualcosa in più. Hanno dei giocatori importanti che hanno esperienza alle spalle e quindi dobbiamo mantenere la concentrazione alta per l'intero incontro. Siamo molto dispiaciuti per l’infortunio di Pinzin (rottura del crociato anteriore, ndr), ma per fortuna recuperiamo due pedine importantissime come Faggiani e Durmishi. Indubbiamente servirà pazienza. Veniamo da due pareggi consecutivi e siamo stati raggiunti dal Torre. Non dobbiamo innervosirci se le cose non gireranno per il verso giusto fin dall'inizio. Non dobbiamo mai dimenticare la nostra filosofia di gioco e quello che ogni settimana proviamo. Se questo avviene possiamo portare a casa l'intera posta». Massimo Muzzin

Girone B

San Luigi – Juventina: una dura lotta che pare doversi prolungare per tutta la durata del torneo. Le due grandi favorite della vigilia stanno confermando le attese e continuano a guidare la classifica, tallonate dalla rivelazione Costalunga. I biancoverdi, capolista con due lunghezze di vantaggio, andranno a far visita ad uno Zaule reduce dal sonoro poker rifilato al Ronchi, buono per tenere alto il morale della truppa dopo un inizio stagione non esaltante. I goriziani, invece, ospiteranno una Sangiorgina che, grazie al successo di misura sul Sant’Andrea SV, è riuscito a mettere la testa fuori dal gruppone di metà classifica, entrando in piena zona play-off. Il big match di giornata riguarda però la zona rossa: a Sevegliano la banda Orlando proverà a dare continuità alle ultime prestazioni sfidando il Ronchi. Le due squadre sono ultime a quota 7 punti, ma i gialloblù sembrano al momento favoriti, non solo per il fatto di giocare in casa, quanto soprattutto per la grinta evidenziata in campo, grinta che è andata a sopperire le importanti assenze cui Orlando ha dovuto far fronte. Primorec e Sistiana sembrano ormai aver preso confidenza con la nuova categoria: per loro due impegni esterni sui campo dell’Ol3 e della Pro Cervignano in sfide salvezza aperte ad ogni risultato.

TremilaSport+ | 02 12 2015 | 13


promozione GIR. A

AURORA BUONACQUISTO UNION PASIANO

3-4 29-11-2015

014| 02 14 | 0212122015 2015| TremilaSport+ | TremilaSport+

Foto:VANNI SNIDERO

CALCIOUDINESE CALCIOFOTOGALLEY


FOTOGALLEYCALCIO UDINESECALCIO

TremilaSport+ TremilaSport+| 02 | 0212122015 2015| 015 | 15


ragogna

AGGRAPPATO

A GARLATTI

(Foto Alessio Beltrame)

Il bomber del Ragogna, ex Sanvitese e Flaibano, qui in azione contro il LavarianMortean. Sui suoi gol la compagine collinare punta per centrare l'obiettivo salvezza.


PRIMA CATEGORIACALCIO

I

il gol che ora ho momentaneamente smarrito».

l Ragogna si aggrappa al suo bomber principe Mario Garlatti per riuscire a centrare l'obiettivo salvezza. Ecco come l'attaccante delinea la situazione dei collinari dopo il match contro la Risanese. - Quanta amarezza c'è per la sconfitta con la Risanese? «A dir la verità nonostante un avversario in buona forma abbiamo affontato la partita alla pari. Il primo tempo sicuramente, poi il secondo tempo loro si sono dimostrati più compatti e più cinici e ci hanno punito. Un vero peccato perchè poteva essere un punto importante». - Come ti spieghi la fatica evidenziata nei match interni? «Le difficoltà ci sono, inutile negarlo, e la partita di domenica ne è stato il chiaro esempio. Purtroppo si sta rilevando un vero e proprio tabù che dobbiamo sfatare il prima possibile. Dobbiamo lavorare su questo punto perchè la classifica si sta facendo pericolosa e per uscire dalle zone calde sono vitali i punti in casa». - Quindi l'obiettivo è la salvezza... «Senza dubbio. Salvarci il prima possibile, poi se verrà qualcosa di meglio tutto di guadagnato. Sabato è tempo di riscatto in una partita che si preannuncia di fuoco. Anche il Diana non sta passando proprio un bel periodo. Considerando che anche contro Riviera ed Ancona non sarà proprio una passeggiata». - Dove dovete migliorare? «La squadra deve diventare più concreta ed avere più cattiveria a livello agonistico. E soprattutto trovare una maggiore continuità: abbiamo finora accumulato troppi risultati altalenanti e alternato prestazioni positive con altre molto meno buone. Per fare un esempio contro il Rive d'Arcano abbiamo sfornato una prestazione importante andando a vincere per 2-1, ma eravamo spinti dalla rabbia per la

sconfitta interna precedente con il Lavarian Mortean. Comunque ci sono stati risultati bugiardi, potevamo avere qualche punto in più». - Come giudichi finora la tua annata? «Anche io mi metto in mezzo alle considerazioni fatte finora. Spero al più presto di trovare quella continuità di gol che per un attaccante è fondamentale. Sto avendo particolare difficoltà quest'anno perchè mi trovo spesso a fare reparto da solo li davanti e sto trovando difese che mi marcano stretto e il più delle volte addirittura in raddoppio, per cui per me è molto più complicato. Inoltre ci si mette anche la sfortuna: finora ho colpito 2-3 pali che in altri momenti sarebbero stati gol. Ma non mi scoraggio, sono sicuro che la ruota girerà». - Che obiettivo ti sei posto per questa stagione? «Questo è il mio secondo anno qui al Ragogna e punto a battere il record di reti del primo anno: 17. Per ora sono solo a quota 3 ma spero, come detto prima, di cambiare presto le sorti del mio campionato e trovare quel feeling con

GIRONE A - 05/12/2015 13^ Giornata

PROSSIMO TURNO Campionato decisamente riaperto. Il Vivai Rauscedo sembra aver perso il passo da marcia trionfale di un mese fa. Dopo l’imbattibilità esterna, domenica è caduta anche quella interna ad opera di quella mina vagante che risponde al nome di Maniagolibero. Poco male per la classifica, visto che i sangirogini restano primi, ma certo il discorso si complica a livello psicologico. Inevitabile che alcune certezze rischino di scricchiolare. Può mangiarsi le mani il Camino che perdendo in

BARBEANO - CORVA GRAVIS - PALAZZOLO CODROIPO - VALERIANO S.QUIRINO - MANIAGOLIBERO TEOR - VIVAI RAUSCEDO VAJONT - CEOLINI VALLENONCELLO - CAMINO VALVASONE - UNION RORAI

casa contro il San Quirino ha gettato al vento una grossa occasione per portarsi in vetta. Intanto senza troppo clamore salgono alla ribalta Vajont e Valeriano che, partite a fari spenti, ora si trovano in piena zona play-off, e hanno messo nel mirino proprio le posizioni di vertice. Big match a San Quirino, dove i Templari, dopo aver fermato il Camino, proveranno a ripetersi anche col Maniagolibero. Fari puntati su Risano dove la Risanese si appresta ad affrontare

- Prima di approdare al Ragogna dove sei approdato? «Ho fatto giovanissimo quattro anni a San Vito in serie D con la Sanvitese sotto la guida di mister Tortolo. E' stato un periodo dove ho imparato tantissimo. poi per impegni personali ho dovuto scendere di categoria. Quindi nel dicembre di tre anni fa sono passato al Flaibano e dopo un ulteriore anno sono passato al Ragogna. Non nego che mi piacerebbe riprovare prima o poi tornare a quei livelli adesso che sono maturato come calciatore, ma per ora ho trovato un gruppo splendido qui a Ragogna. Sinceramente vedo poche squadre in giro che hanno il nostro affiatamento, anche nel momento delle sconfitte, e questo mi convince ancora di più del fatto che miglioreremo la nostra posizione attuale di classifica». - Finora qual è stato il tuo più bel ricordo calcicistico? «Senza ombra di dubbio il mio primo gol con la Sanvitese. Avevo 16 anni ed era la mia partita d'esordio nonchè la prima da titolare. Arrivavamo da un periodio nero e ci serviva fare punti con il Montebelluna. Ho segnato il gol del pareggio ed alla fine siamo riusciti anche a rimontare andando a vincere 2-1. Un' emozione bellissima». - Hai un attaccante a cui ti ispirti in particolar modo? «A me piace moltissimo Higuain. E' attualmente al di sopra di tutti. Però se posso fare una menzione speciale a livello personale, vorrei fare il nome di Max Rossi. Nella mia esperienza a San Vito è stato fondamentale per me e per la mia crescita professionale. Grande persona, grande calciatore ed è e sarà sicuramente un grande allenatore». Massimo Melato

GIRONE B - 05/12/2015 13^ Giornata

ANCONA - TORREANESE AZZURRA PREMARIACCO - BEARZI DIANA - RAGOGNA REANESE - LAVARIANMORTEAN RISANESE - BUIESE RIVE D'ARCANO - TARCENTINA RIVIERA - ATLETICO FAUGLIS UNION MARTIGNACCO - SANTAMARIA

una Buiese dal dente avvelenato dopo il pareggio rimediato in casa contro il fanalino di coda Azzurra Premariacco. I torelli continuano a confermarsi più bravi in trasferta che in casa, mentre i bianconeri in casa segnano e subiscono il doppio rispetto a quanto fanno in trasferta. Impegno esterno per la capolista Atletico Fauglis, che andrà a far visita al Riviera forte della sua imbattibilità. Occhio però ai biancorossi, perché tra le mura amiche hanno conquistato la qua-

GIRONE C - 05/12/2015 13^ Giornata DOMIO - PRO ROMANS MEDEA GRADESE - PRO GORIZIA ISONTINA - MLADOST MARIANO - AQUILEIA PORPETTO - BREG SOVODNJE - CORMONESE TERZO - ISONZO ZARJA - FO.RE.TURRIACO

si totalità del proprio bottino: ben 11 punti sui 14 complessivi. Per la Pro Gorizia quella sul campo della Gradese si appresta ad essere una vera e propria prova di maturità: se l’undici di Coceani dovesse riuscire ad uscire dalla laguna con i tre punti in saccoccia, allora avrà tutti i crismi per poter essere considerata la favorita numero uno per la vittoria finale. Più abbordabile l’impegno dell’altra capolista, lo Zarja, che attende un Fo.Re.Turriaco che fin qui in trasferta ha vinto solo una volta.

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Foto:slosport.org

CALCIOSECONDACATEGORIA

Il Primorje pensa in grande

Non solo l’ambizione di puntare alla prima categoria dopo una campagna acquisti mirata, ma anche la volontà di rifare il settore giovanile e di costruire una gradinata.

P

er pensare in grande bisogna avere una struttura ben organizzata. Il Primorje se l’è data. C’è chi guarda alla prima squadra, chi al settore giovanile, chi invece alle questioni burocratiche. E’ il primo tassello per guardare in alto, verso quella prima categoria che dall’inizio dell’anno è nelle mira della società. E per ora non sembra sfuggire proprio di mano alla compagine di Prosecco.

- Presidente Zuppin, dovrebbe essere l’anno giusto? “Penso proprio di sì. Anzi deve esserlo. Fin dall’inizio della stagione ci siamo esposti dicendo di puntare alla promozione. Non riuscire a raggiungerla sarebbe un insuccesso incredibile”. - La vostra campagna acquisti è stata “faraonica”… “Abbiamo fatto una decina di acquisti. Tutti giocatori di categoria superiore, ma soprattutto uomini

Il Presidente Zuppin “Vogliamo centrare la promozione. In un paio d’anni ricostruiremo il settore giovanile, che è il vero senso della società”

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che hanno compreso che se si vuole puntare e raggiungere un traguardo bisogna sudarselo. Ecco quindi che è stato costruito un gruppo formidabile”. - Quali sono le squadre più titolate per impedirvi la cavalcata vincente? “In prima fila, e anche la classifica lo dice per ora, ci metterei il Chiarbola. Poi metterei anche l’Audax, una squadra che mi piace molto ma che sconta un peccato di gioventù”. - Quali sono le insidie maggiori sul vostro cammino? “Temo molto gli infortuni. Anche gli anni passati abbiamo dovuto far fronte a qualche acciacco che ci hanno messo fuori uso giocatori importanti, anche negli stessi ruoli. Questo potrebbe costituire un imprevisto non da poco”. - A che punto siete con il settore giovanile? “Già…a che punto siamo… purtroppo abbiamo ricominciato da zero. Avevamo una convenzione con il Vesna, il Kras, il Breg e lo Zarja. C’era un pa-

trimonio di 200 tesserati nel vivaio. Poi il progetto è fallito e noi siamo rimasti con un pugno di mosche. Gran parte dei ragazzi ci hanno lasciato. Lo scorso anno avevamo una ventina di giovani. Oggi sono una cinquantina. Abbiamo primi calci, pulcini ed esordienti. Nel prossimo biennio puntiamo a riempire l’intera filiera. Perché il settore giovanile è il vero senso di una società di calcio. Ma anche perché vogliamo agire nel sociale, togliere i ragazzi dalla strada e dare loro uno scopo di vita oltre ad aiutarli a divertire”. - Quali i prossimi progetti? “Cerchiamo di migliorarci il più possibile in tutti i settori. Il giovanile resta un nostro problema prioritario. Poi c’è la prima squadra. Vogliamo fare piccoli passi in avanti, sempre guardando comunque al budget. E poi vorremmo regalare ai nostri tifosi una gradinata. Chissà se ce la faremo, ma ci impegneremo al massimo” D.V.


TERZA CATEGORIACALCIO

LE ULTIME DAI CAMPI

FOCUS

COLPACCIO

DEL MONTEREALE Colpo grosso del Montereale in casa della capolista Villanova. Quattro sberle che lasciano il segno. La Tilaventina ringrazia e balza in testa. Classifica che pare ora delinearsi in tre tronconi. Nelle zone arretrate balzo in avanti del Morsano che aggancia il Tiezzo in quart’ultima posizione. Nel girone B resta il dominio del Tagliamento tallonato a due lunghezze di distanza dal Venzone. Perdono leggermente contatto Grigioneri e Nuova Sandanielese fermate rispettivamente da Colloredo e Atletico Grifone. Salgono le quotazioni del Pagnacco, mentre nelle retrovie si fa sempre più complicata la situazione per

Fiumicello, un successo che viene da lontano

A Ciconicco, Coseano, Rangers e Moruzzo. Nel raggruppamento C continua il testa a testa tra Rivolto e Serenissima con quest’ultima capace di vincere in casa del Flambro, ora sempre più distaccata dalla vetta. Grande bagarre per i playoff con sei squadre raccolte in un fazzoletto di soli tre punti. In fondo Nuova Pocenia smuove la classifica cogliendo un punticino sul campo del Centro Sedia. Nel girone D non sembra esserci storia con il Primorje in vantaggio di sei lunghezze sul Chiarbola. Gaja, Sagrado e Alabarda sembrano non avere scampo: sempre più vicino per loro lo spettro retrocessione. In Terza Categoria il Chiavris, vincendo contro il Latisana, consente la fuga del Pozzuolo. Nel girone A lo Zoppola suda le fatidiche sette camicie per aver ragione del Basiliano ancora a quota zero, ma il successo consente alla squadra della Destra Tagliamento di passare il Vibate, fermato dalla Blessanese. Infine nel girone C continua la serie positiva del Fiumicello che conquista tre preziosi punti sul campo dell’Aurisina. Molte le squadre che possono dire la loro in chiave playoff.

nno 2004, quasi uno spartiacque nella storia del Fiumicello. Il fallimento e poi la rinascita. La voglia di ricominciare, tanta. La voglia di risalire, tantissima. Era il 2004 quando il Fiumicello si ritrovò a ricominciare da zero. Da allora è iniziato un progetto per ricostruire innanzitutto un vivaio. Perché si sa, il vivaio è tutto o quasi in una società di dilettanti. Si ricomincia dai pulcini. Bambini di sei anni. Oggi quei bambini sono ragazzi arrivati alla maggiore età. E sono proprio loro, la gran parte, che stanno spingendo il Fiumicello a più di dieci anni di distanza verso il sogno chiamato seconda categoria. Ventitre punti in classifica. Primo posto indiscutibile frutto di sette vittorie, due pareggi e una sola sconfitta alla seconda giornata contro il Piedimonte, l’unica finora insieme all’Opicina a reggere il passo della regina del girone C di Terza Categoria. Il Presidente Flavio Puntin è raggiante. - Presidente sembra l’anno giusto della svolta… “Siamo contenti. Stiamo vivendo un bellissimo momento. Speriamo che continui anche se siamo consci che il campionato è ancora lungo. Stiamo portando avanti un bel progetto che ci consente di avere l’intera filiera del vivaio dai piccoli amici agli amici. Ed è questo che ci interessa di più perché ci consente di guardare al futuro con tranquillità. Cerchiamo di coinvolgere i ragazzi del paese con la voglia di giocare per il proprio “campanile”.

- Facciamo però un passo indietro e andiamo al 2004 “Sì, è lì che è nato il progetto quando la vecchia società fallì. Il Presidente Claudio Pozzar ha avuto il merito di prendere le redini della nuova compagine lasciandomela qualche tempo fa. Siamo ripartiti dalla Terza Categoria. Qualche promozione e poi retrocessione. Ma avevamo bisogno di ingranare. E ora stiamo raccogliendo i frutti”. - I risultati vi stanno dando, infatti, ragione… “Sì, ma non si tratta solo di quelli. Mi riferisco a quei pulcini del 2004 che ora fanno parte della prima squadra. Di 24 ragazzi che militano in Terza, 18 sono autoctoni, di Fiumicello. Oggi siamo anche riconosciuti come scuola calcio elite. Abbiamo tre squadre di piccoli amici e due di pulcini. 120 atleti in tutto nel vivaio”. - E’ arrivato però il momento di risalire “Vediamo, il campionato è lungo. Mi parlano bene anche del Poggio e dell’Union. Abbiamo un bellissimo gruppo. E questa è la nostra forza”. Davide Vicedomini

Nel 2004 il Fiumicello è ripartito da zero con un nuovo organigramma. Il progetto ora sta avendo i primi frutti. 120 gli atleti del vivaio TremilaSport+ | 02 12 2015 | 19


CALCIOUDINESE

SOCIETÀ SPORTIVA

Terza Categoria - Girone B

Organigramma

L’

UCC Pozzuolo nasce nel 1986 per il settore giovanile dalla unione della AC Pozzuolo, ASC Zuglianese, AS Olimpia Terenzano e AC Cargnacco. Nel 1988 le due storiche società dilettantistiche comunali, AC Pozzuolo e ASC Zuglianese, fondono il rispettivo settore dilettantistico nell’Ucc Pozzuolo. Dall’anno di fondazione, ha disputato 28 campionati: 7 in Promozione, 9 in Eccellenza di cui 6 consecutivi prima di approdare, nella stagione 2001/2002, in serie D, esperienza conclusa purtroppo con una mancata salvezza per un solo punto all’ultima giornata. La società si è sempre impegnata molto nel settore giovanile, maturando ottimi risultati in termini di qualità e quantità, ottenendo la qualifica di scuola calcio. Il settore giovanile comprende ad oggi 60 bambini dalla categoria piccoli amici

062 | 02 12 2015 | TremilaSport+

Presidente: Denni Tion

Vicepresidente: Albertina Gasparini, Gilbert

Dirigenti: Daniela Della Ve

Direttore Sportivo: Marc

Al nostro guerriero Omar. Sempre con noi ad esordienti. Importanti e di successo attività che svolgiamo con in giovani sono indubbiamente il campus estivo al termine delle scuole e da 3 anni la scuola portieri sempre per i giovani. L’obiettivo è ambizioso, due salti di categoria in tre stagioni e festeggiare il trentennale della società in 1ª categoria. Non sarà facile ma noi ce la metteremo tutta e siamo convinti delle nostre capacità. Ce la faremo. grazie anche al contributo di tutti gli

sponsor che ringraziamo per aver partecipato a questa iniziativa e sostenere i nostri progetti con la prima squadra e con il settore giovanile. Grazie anche al sostegno dei tifosi e della comunità che ringraziamo per il supporto e che invitiamo a seguire le nostre squadre sempre con maggior entusiasmo. Un saluto particolare al nostro Omar Deanna. Il presidente Denni Tion

Soluzioni che semplificano le complessità che caratterizzano l’It, rendendo più agili ed efficienti le aziende migliorandone la redditività e riducendo


a

to Gasparini

edova, Sergio Tion

co Valoppi

e, i costi

Campi: Zugliano via Failutti, Sammardenchia via Pola UDINESECALCIO Telefono: 3287949995 Fax: 0432 1631333 e-mail: calcio@uccpozzuolo.it

www.uccpozzuolo.it Ultima fila da sinistra: Tion Sergio (dirigente), Muhoberac Marijan (centrocampista), Morotti Walter (accompagnatore), Zuccolo Francesco (difensore), Piani Paolo (difensore), Borzi Edoardo (difensore) In piedi: Gasparini Albertina (vice presidente), Dreolini Daniel (centrocampista), Tion Denni (presidente), Di Rienzo Gaetano (mister), Trotta Antonio (accompagnatore), Di Rienzo Aldo (attaccante), Wilson Niakouri (centrocampista), Cattivello Michele (portiere), Crosaril Davide (centrocampista), Cattivello Matteo (portiere), Valoppi Marco (direttore sportivo) In ginocchio: Antonutti Nicola (difensore), Bianchi Carlo (centrocampista), Di Lauro Domenico (attaccante), Gasparini Michele (difensore), Deanna Omar (difensore), Fenu Luca (difensore), Puzzoli Luca (difensore), Coloricchio Gianluca (centrocampista), Scarciglia Fiorevanti (attaccante), Stocco Francesco (centrocampista), Mazzolini Diego (centrocampista) non presenti nella foto: Gasparini Gilberto (vice presidente), Della Vedova Daniele (dirigente), Trotta Luigi (attaccante), Nobile Gabriele (difensore), Nadalutti Daniele (preparatore portieri), Della Schiava Nicholas (difensore)

scuola portieri allenatori: Gaetano Di Rienzo (1° squadra) Daniele Nadalutti (prep.portieri e scuola portieri) Alberto Antonutti (pulcini) Simone Ridolfo (pulcini) Katia Saccavino (pulcini) Gianluca Coloricchio (piccoli amici / pulcini) Luigi Trotta (piccoli amici) Marjian Muhoberac (piccoli amici) Andrea Pertoldi (esoridenti)

summer camp

L’UCC Pozzuolo è questo: impegno per i giovani. Abbiamo in tre anni ricostruito il settore giovanile che era stato azzerato. Oltre alle squadre del settore giovanile portiamo avanti con orgoglio due attività specifiche. Anche quest’anno, per il terzo anno, una cinquantina di bambini dai 6 ai 14 anni hanno partecipato al Summer Camp. Un Summer Camp dalle specifiche particolari visto che ha una durata di 10 giorni e dalle 8 alle 17. Una dimostrazione che il presidente ed i suoi collaboratori

• Consulenza • Assistenza • Progettazione e realizzazione infrastrutture • Sicurezza • Networking Firewalling • Sviluppo web e database • Marketing social media

stanno lavorando bene e nella direzione giusta per ricostruire il settore giovanile. Inoltre da 3 anni grazie al preparatore dei portieri Daniele Nadalutti abbiamo realizzato la Scuola Portieri sempre per i bambini dai 6 ai 14 anni. Un’iniziativa che ci distingue e che ha ottenuto risultati forse inaspettati e che proseguirà con il massimo impegno anche con la nuova stagione sportiva. Iniziativa che si è conclude ogni anno con una dimostrazione durante la festa conclusiva del Summer Camp.

www.it-planet.it denni@it-planet.it

TremilaSport+ | 02 12 2015 | 063


CALCIOGIOVANILE REGIONALE CALCIOUDINESE

La crisi della Sanvitese

Una rete di Palmegiano al terzo minuto di recupero consente al Tricesimo di mantenere l’imbattibilità e al tempo stesso di mantenere viva la corsa scudetto nel girone A degli juniores, dove ad affacciarsi nei primi posti è una sorprendente Spal Cordovado vittoriosa su una Sanvitese in crisi ormai irreversibile (tre sconfitte nelle ultime quattro giornate). Buono finora il campionato del Tolmezzo che si tiene aggrappato, grazie ai tre punti conquistati sabato contro il Bannia, alle prime posizioni. Nel girone B il Trieste Calcio si fa un sol boccone in trasferta del Vesna e continua la sua marcia inesorabile. Cinque i punti di vantaggio sul Lumignacco bloccato da un sorprendente Sant’Andrea San Vito. Il San Luigi cerca di rientrare in orbita (vittoria convincente sull’Ol3), ma sembra ormai troppo tardi. Nella categoria allievi Sacilese e Fontanafredda ormai certe della card nei gironi Elite. Entusiasmante a dir poco il girone B con la Pro Cervignano che blocca a sorpresa la Nuova Sandanielese ora costretta alla vittoria contro il Donatello. Ma anche il Tolmezzo perde un’opportunità preziosa pareggiando in casa del Sedegliano. Negli altri gironi Ancona e Tricesimo viaggiano a vele spiegate, mentre San Luigi, Manzanese e Cjarlins Muzane si contendono i due posti al sole. Nei giovanissimi il Fontanafredda non risparmia nel suo cammino trionfale nemmeno il Donatello. E domenica i friulani saranno ospiti nella tana del Casarsa per una sfida all’ultimo duello da fuori o dentro. Continua il buon campionato della Cometazzurra che deve però scontare una giornata di riposo e non sembra poter avere le forze di agganciare il duo di testa formato da Sacilese e Sanvitese. Ancora una vittoria infine (la nona) per il Tricesimo che può pensare ormai alla fase Elite. (Da.Vi) 22 | 02 12 2015 | TremilaSport+

Cometazzurra

Diventa maggiorenne

È

nata al servizio delle prime squadre. Non si tratta di una vita all’ombra delle grandi. Anzi, cura uno degli aspetti fondamentali per mantenere in vita l’intelaiatura del settore dilettantistico. Grazie al suo vivaio riesce a lanciare in orbita numerose promesse del calcio e a fare realizzare il sogno di giocare in prima squadra. Stiamo parlando della Cometazzurra che da quest’anno vanta anche nel proprio organico gli juniores - Presidente Roberto Toso, ci spiega come è nata la società e quali sono le sue peculiarità? “ Siamo nati nel 1997 in seguito alle esigenze di quattro club calcistici limitrofi, Bertiolo, Talmassons, Flambro e Flumignano con lo scopo di rifornire le prime squadre. Da quest’anno militiamo anche nel campionato juniores provinciali. Fino allo scorso anno questo vuoto era riempito dal Flumignano ma con risultati non proprio buoni. I ragazzi sono anche abituati a un certo tipo di lavoro che li accompagna dai primi calci fino

alle categorie superiori e ci mancava solamente questo tassello che è stato riempito grazie alla collaborazione del Bertiolo e del Talmasssons”. - Come sta andando l’avventura? “Ovviamente scontiamo un gap di inesperienza. I risultati sono altalenanti. Siamo partiti con due risultati positivi, poi abbiamo subìto quattro sconfitte consecutive e ci siamo rifatti con due vittorie. Questo trend lo siamo trascinati anche negli ultimi due incontri. I ragazzi vanno capiti. Sono tutti al primo anno di categoria. Quattordici elementi sono classe ’98, poi abbiamo dei ’97 e un ’96 peraltro infortunato”. - Potete vantare anche la partecipazione nella competizione regionale “Sì, abbiamo gli allievi e i giovanissimi. I primi scontano un anno di transizione. Abbiamo numerosi 2000 e pochi del ’99. Purtroppo in questa categoria un anno di differenza lo paghi, eccome. Abbiamo battuto comunque la Manzanese e tenuto testa al San Luigi, vere e proprie corazzate. Ma poi abbiamo perso contro il Rivignano ultimo in classifica. I giovanissimi invece sono terzi in classifica ma fuori dal giro dell’elite. Abbiamo perso le prime due partite di campionato e questo ha reso vano ogni tipo di ambizione”. - Quale è la vostra filosofia? “Grazie alla passione e alla disponibilità dei nostri dirigenti, abbiamo potuto allestire un bel progetto per far divertire e far calciare un pallone ai bambini. Abbiamo circa 200 ragazzi. I numeri ci hanno premiato considerato che quando avevamo iniziato c’era circa 70 tra bambini e ragazzi. Quindi abbiamo più che raddoppiato”. Davide Vicedomini


GIOVANILE PROVINCIALECALCIO UDINESECALCIO

provinciali in pillole

Sangiorgina lavoro di team Gli iscritti nel vivaio sono quasi triplicati in tre anni

H

a vinto un premio Uefa due anni fa per il progetto educativo. Da dieci anni – una delle prime società nell’intera regione – è scuola calcio qualificata. Ha rappresentato il Friuli Venezia Giulia a Coverciano per aver vinto il premio Figc “Sei bravo a …scuola di calcio” grazie al fair play. Siamo a San Giorgio di Nogaro dove l’aspetto educativo supera ogni ambizione di vittoria. Perché la vera vittoria alla Sangiorgina è insegnare ai ragazzi a diventare prima di tutto uomini di vita, crescere con valori sani. Quest’anno anche Giuseppe Vacca – vincitore nel 2014 con i giovanissimi del Torneo delle Regioni proprio nell’edizione giocata in Friuli Venezia Giulia – ha deciso i di far parte del progetto. “Si tratta di un inserimento di tesserati prestigio – spiega il responsabile del settore giovanile, Stefano Florit -. Personalmente lo conosco da un paio d’anni. Ha sposato il nostro progetto e si è messo a disposizione”. - Quale è la vostra politica? “Abbiamo dei tecnici che svolgono più che altro il ruolo di educatori. Inoltre c’è un modello di gioco che viene seguito fin da piccoli fino alla prima squadra, in modo tale da non avere salti o traumi da una categoria all’altra. I giovani, la gran parte, sono del paese. Due ragazzi degli allievi sono stati inseriti in prima squadra in pianta stabile. E uno a settimana ha la possibilità di fare un’esperienza con i grandi. Prospettiva e crescita sono le nostre parole d’ordine”. - I risultati comunque sono buoni

Juniores Testa a testa tra Rizzi e Nuova Sandanielese nel girone B degli juniores. Resta in scia solamente l’Azzurra Premariacco staccata di tre punti dal vertice. Classifica divisa in due tronconi con ben sei squadre (metà del plotone) che non ha ancora raggiunto la doppia cifra.

“Sia gli allievi che i giovanissimi si stanno comportando bene e possiamo puntare ai regionali. Abbiamo 170 tesserati. Molti dei nostri giovani che ora si stanno afferman-

Allievi Classifica molto corta nel girone A anche in virtù del colpaccio del Chiavris sulla Bujese che consente alla Tarcentina di balzare in testa alla classifica scavalcando anche il Tricesimo (gara rinviata a Moimacco). Altro balzo in avanti quello del Pro Fagagna che batte l’Aurora e ora si trova a soli quattro punti dalla vetta.

170

Giovanissimi do ai massimi livelli arrivano dall’attività di base e questo ci riempie di orgoglio. Abbiamo inoltre strutture, dirigenti e programmi qualificati. Cerchiamo di dare un supporto alle famiglie a 360 gradi senza far mancare nulla. Le possibilità per emergere qui ci sono”. D.V.

Majanese dominatrice incontrastata del girone A con dieci vittorie su altrettanti incontri. Deportivo e Rangers (una gara in meno per gli udinesi) costretti a inseguire la fuggitiva.

TremilaSport+ | 02 12 2015 | 23


CALCIOC5

ALLE SPALLE DELLE PRIME

FLASH

TORNANO ALLA VITTORIA I NAONIANI, MENTRE CADE L'UDINESE FUTSAL

MANZANO VOLA DRITTO IN FINALE

COPPA ITALIA

I campioni in carica del Manzano concedono il bis: i giallo-blu riescono a conquistare nuovamente la finale di Coppa Italia grazie ad un sofferto 6-4 contro la Bassa sul campo neutro di Palmanova. Sembrava tutto facile per la squadra di mister Pittini dopo il 4-0 di metĂ gara, la Bassa pur in formazione ampiamente rimaneggiata ci provava con grande spirito di sacrificio ed arrivava ad un passo dal pareggio, prima di subire la rete della staffa a tempo scaduto di Goranovic. L'altra finalista uscirĂ dallo scontro tra Torriana e Pordenone. GIUDICE SPORTIVO

EXPLOIT PORDENONE Non è sicuramente un momento fortunato per la squadra dominatrice della prima parte di stagione. Il terribile mese di novembre si conclude con i tre mesi di squalifica inflitti all'ex nazionale sloveno Radiskovic per le proteste nei confronti dell'arbitro della gara persa con la Torriana, continuate dalla tribuna in seguito al cartellino rosso e proseguite a fine gara.

POLO GRAVA ESONERATO A TAVAGNACCO

SERIE C

Il penultimo posto con solamente cinque punti all'attivo costa caro a Mauro Polo Grava; il presidente del Tavagnacco Dedushaj ha infatti preso la decisione di sollevare dall'incarico l'ex tecnico del Maniago, sostituendolo con Marco Michelutti, ultimo anno a Prata, ma con esperienze anche a Carlino e Manzano. Il primo ostacolo per il nuovo tecnico sarĂ costituito dalla trasferta in casa del Pentalcor

U

ndicesima giornata di campionato che passa in archivio con il Manzano ancora in vetta ed all'inseguimento resiste solo il Palmanova; cade infatti la Futsal Udinese a Prata mentre risorge il Pordenone che sbanca Gradisca d'Isonzo. I gialloblĂš di Pittini dettano legge anche sul campo del Tergesteo dove s'impongono con un perentorio 2-8 mettendo in mostra un Goranovic in forma smagliante autore di un poker; in scia alla capolista il Palmanova che spegne con un tennistico 6-2 le velleitĂ del Gold Feet Aquileia e si scrolla di dosso la Futsal Udinese. Per i bianconeri di Della Negra trasferta amara a Prata con un Maccan finalmente concreto anche tra le mura amiche, la truppa di di Bovolenta grazie al 3-2 si porta in condominio al terzo posto della graduatoria . Vittoria di carattere nell'anticipo del giovedĂŹ della Bassa Futsal Latisana nel derby a Lignano, gara sempre in rincorsa per la squadra di Criscuolo abile a ribaltare in rimonta nella ripresa fino al 7-5. Nella giornata spicca il ritorno al successo del Pordenone che metabolizzata la sconfitta interna col Tergesteo va ad espugnare per 3-1 la roccaforte di una Torriana che continua ad andare a corrente

alternata, il bliz a Latisana di sabato scorso aveva infatti illuso i gialloblu isontini di avere dato una vera svolta alla stagione, ora per la squadra di mister Donato c'è da affrontare nuovamente il Pordenone per conquistare la finale di Coppa Italia. Sorride anche il Pentalcor Grado, 4-2 sul campo di una Clark con i cerotti, solo cinque uomini a disposizione di Tirindelli, impiegano un tempo e mezzo per stanare il coriaceo avversario, una vittoria che permette al club di Movio di tornare a credere nella zona play off; sorride pure la Svt Futsal, con Odorico al timone non fallisce un colpo, ne sa qualcosa il fanalino Udine City spento ancora una volta in casa per 1-3. In serie B ancora una sconfitta per l'Adriatica, dopo aver chiuso il primo tempo sull' 1-1 la squadra di mister Marega crolla nella ripresa per 7-4 contro i Diavoli di Trebaseleghe. Aumenta la distanza dalla zona salvezza: la vittoria del Belluno (penultimo) sulla Fenice permette alla squadra del Cadore di portare a cinque i punti di vantaggio sui cantierini, con alle porte proprio uno scontro diretto a Monfalcone da non fallire per poter cullare sogni di salvezza.

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STANGATA RADISKOVIC: TRE MESI DI SQUALIFICA


FEMMINILECALCIO LAURA TOMMASELLA Dopo il periodo al Tavagnacco, la 34enne centrocampista veneta offre un consistente contributo alla linea mediana neroverde.

OBIETTIVO

SERIE A

Dopo un avvio difficile, il Pordenone ha la marcia giusta

N

on aveva iniziato propriamente “come da copione” la nuova avventura del Pordenone nel campionato cadetto. Una sceneggiatura scritta in estate che prevedeva un finale ardito ma doveroso, un anno di purgatorio per rientrare nel paradiso della Serie A forti di un progetto concreto e di un organico pronto per il salto di qualità, ma che nelle sue prime

"Le prime partite non sono andate come ci si aspettava, poi dopo esserci confrontate, contro il Trento è stata tutt'altra musica"

battute ha riservato più effetti speciali di quelli previsti. Troppi punti persi per strada frutto di due pareggi con San Bonifacio e Padova e una sconfitta in casa contro il Gordige: molti i dettagli da limare per la squadra di mister Toffolo. «Le prime partite non sono andate come ci si aspettava – racconta Laura Tommasella, centrocampista neroverde classe ’81 –. Si pensava di poter raggiungere l’obiettivo senza fare troppa fatica, invece errori di

TAVAGNACCO, NUOVO PARI IN CAMPIONATO. SABATO COPPA ITALIA IN CASA CONTRO IL SUD TIROL.

inesperienza e brutti cali di concentrazione ci hanno catapultate in una realtà tutt’altro che rose e fiori». Atteggiamento che necessita di essere ritarato al più presto. «La scorsa settimana abbiamo avuto una piccola discussione molto costruttiva in spogliatoio. Ne abbiamo parlato tra di noi e con lo staff tecnico cercando di trovare soluzioni immediate, e devo dire che domenica contro il Trento è stata tutta un’altra partita. Atteggiamento globale differente, più cattiveria e determinazione, concentrazione e omogeneità tra i reparti, un concreto cambio di marcia». Meccanismi di squadra difficili da trovare visto che dall’anno scorso siete cambiate molto come organico, tra cessioni illustri e arrivi di massa la rosa è stata praticamente rivoluzionata. «Abbiamo perso molte titolari della passata stagione, è vero, ma ne abbiamo acquisite altre abituate alla categoria, penso alla “banda Bearzi” ossia Paoletti, Zanetti, Pugnetti, Bellan, Desinano e Cencig. Singolarmente siamo degli ottimi elementi che però devono trovare omogeneità in campo viste le poche partite giocate insieme. Anche le giovani Padovan e Piasentin stanno dimostrando le loro qualità, anche se spetta a noi senatrici il compito di metterle nelle

Nuovo pareggio interno per le gialloblù di Sara Di Filippo nella quinta di serie A, con anche il Luserna a portare a casa la divisione dei punti (2-2). Con il Verona a fare da lepre e il Mozzanica a tallonare le scaligere due punti sotto, il Tavagnacco è ora sistemato a metà classifica e nel prossimo turno viaggerà alla volta di Roma per affrontare

migliori condizioni per crescere: domenica ad esempio Alissa Padovan ha disputato una buonissima partita». Domenica prossima andate a Marcon, squadra con cui avete pareggiato in Coppa Italia: dove pensi possa arrivare questo Pordenone in un campionato che sembra molto equilibrato? «Non posso e non voglio nascondermi, l’obiettivo rimane quello di giocare in Serie A la prossima stagione, anche se ammetto che durante questo inizio di campionato mi sono venuti più dubbi del previsto – sorride l’ex bandiera del Tavagnacco –. Il campionato cadetto è molto diverso da quello di Serie A, livello tecnico e ritmo di gioco sono molto inferiori così come la fisicità delle giocatrici. Secondo me c’è un divario troppo grande tra le due categorie, difficilmente colmabile dalle squadre che raggiungono la promozione, penso al Vittorio Veneto di quest’anno che sta trovando molte difficoltà ad adattarsi alla categoria". Rimedi? "Secondo me sarebbe meglio diminuire ancora le squadre di Serie A e reintrodurre una categoria intermedia, com’era la Serie A2 qualche anno fa: così facendo si ridurrebbe il gap e si metterebbero in condizione anche le neopromosse di giocarsi le proprie chance. Per quanto riguarda il Marcon, ho visto una squadra organizzata, che si conosce molto bene visto che le ragazze giocano insieme da tanti anni. Sono molto veloci davanti ma in difesa stanno alte e in linea, risultando facilmente perforabili con passaggi in profondità. Devo dire che la squadra che mi ha impressionato di più finora è il San Bonifacio, dotato di un’organizzazione difensiva davvero solida, una spanna sopra le altre". Come vincere dunque un campionato come quello di B? "Solo con la cura dei dettagli, l'amalgama di squadra e soprattutto l'attenzione nella fase difensiva, visto che i reparti offensivi delle squadre incontrate finora non mi sono sembrati irresistibili. Riuscire a raggiungere una maggior concretezza in attacco poi sarebbe la ciliegina sulla torta, la vera arma in più di una squadra che vuole, e deve, arrivare». Valeria Degano

la res, che tallona le friulane a tre punti di distanza. Sabato prossimo sarà invece la volta dell'impegno interno di Coppa Italia contro il Sud Tirol Damen di Bolzano. Contro il Luserna aveva illuso il gol d'apertura della Camporese (nella foto), poi il Tavagnacco, andato in svantaggio, aveva recuperato il risultato con Martinelli.

TremilaSport+ | 02 12 2015 | 25


CALCIOUDINESE

Rispetto per Colantuono uno coi calli sulle mani di IDO CIBISCHINO

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siste una via di Colantuono alla salvezza. Ne parlavo l'altra domenica, in attesa di Udinese-Samp, a un giovane collega che paventava disastri (la fifa, in verità, era generalizzata) e invocava il richiamo immediato di Francesco Guidolin per rimettere la barca in linea di galleggiamento e ricreare un minimo di coinvolgimento popolare attorno all'Udi-

nese. Tralasciando la parentesi impresentabile di Stramaccioni, dimenticava, l'amico, come la maestrìa dell'amato tecnico di Castelfranco non fosse bastata due campionati fa a ridare slancio a un ciclo che si stava esaurendo, testimoniato dai 20 punti al giro di boa e dai 44 finali. E ciò nonostante nel gruppo zampettasse ancora voglioso lo zoccolo duro italiano (Di Natale, per dire, chiuse la stagione a 17 reti), e in mezzo dinamismo e qualità abbondassero per le presenze di Allan e Pereyra da fondere con la razionalità e l'esperienza di un Pinzi. GIUDIZI - Andiamoci piano, quindi, nei giudizi su Colantuono. E in ogni caso, nel valutare il suo lavoro ancora parziale, teniamo conto di dati inconfutabili: il gruppo che si trova tra le mani è di livello

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Due vittorie consecutive ridanno il sorriso all'Udinese. La svolta nella semplicità di un calcio aggressivo per nascondere i limiti. Più vantaggi che rischi

Di Natale non può saltare dalla finestra a gennaio. E' stata troppo bella la sua storia nell'Udinese, merita una conclusione degna a fine campionato

mediocre, addirittura modesto nel parco centrocampisti, con giocatori di problematica collocazione (Marquinho, Kone), altri acerbi (Evangelista e Perica), altri ancora in involuzione (Bruno Fernandes e Widmer), con l'aggiunta della rinuncia al lungodegente panteron Zapata e di dover gestire, con la delicatezza del caso, il declino fisico e psicologico di capitan Totò arrivato a 38 anni. FIDARSI DI CHI? - Se tutto ciò è vero, se il panorama in cui si è calato presentava criticità e trappole, a Colantuono va riconosciuto il suo. Che non è poco. Non è un personaggio che stuzzica fantasie, che incanta rifugiandosi nelle filosofie, che sconfina nel sofisticato. Di lui mi piacciono la concretezza ruspante e i calli sulle mani. Il suo ragionamen-

to - da cui è nata l'Udinese che per la prima volta ha messo in fila due vittorie consecutive - è stato di intelligente semplicità. Dove sono meglio attrezzato? Quali sono gli uomini di maggiore caratura e personalità sui quali poggiarmi? Quelli della difesa, dall'affidabile Karnezis a Danilo sontuoso regista arretrato, dal potente Wague a Felipe che a 31 anni sembra appena uscito dal cilindro di Spalletti, più uno come Piris-prezzemolo che va bene dappertutto. Va cercata nei 20 metri di avanzamento della terza linea, nella consegna di aggredire a tutto campo in duelli individuali, la chiave del nuovo corso: un'evoluzione tecnico-tattico e di mentalità che ha superato l'esame degli scattisti (Eder e Muriel) sampdoriani e dell' accorta or-

ganizzazione del Chievo, anche se in quest'ultimo caso i rischi sono stati maggiori. Già, i rischi. Inevitabili nel momento in cui la difesa piomba nell'uno contro uno, ma in linea generale nel caso dell'Udinese sono superiori i vantaggi: squadra corta, densa in mezzo, corsa meglio finalizzata e ficcante se pensiamo alle accelerazioni di Badu, di cui Colantuono sta ottimizzando le

caratteristiche e dal quale ha già avuto tre reti. Il tutto cucito dal senso geometrico di Lodi, dal classico movimento di Thereau e dallo spirito di sacrificio di Aguirre, che crea alternative e profondità muovendosi su tutto il fronte offensivo. E quando gireranno a pieno regime gli esterni (dopo Edenilson, anche Widmer si sta finalmente sciogliendo) il disegno diventerà accettabile se non proprio scintillante. OLTRE TOTO' - Questo oggi è lo stato dell'arte, confortato da risultati che rendono meno scontato il futuro prossimo che si chiama Fiorentina e Inter. E' tornata la serenità, soltanto in parte scalfita dai propositi di abbandono di Di Natale addirittura a gennaio. Comunque sia, l'Udinese è già oltre Totò, inevitabilmente, un processo


UDINESECALCIO

VERSO FIRENZE

Ma quel Kalinic nessuno l'ha visto?

IL VIAGGIATORE Con la doppietta al Chievo, Thereau è salito a 5 gol, tutti segnati in trasferta. A fianco, il bomber viola Kalinic (9 reti). Nella pagina accanto, Stefano Colantuono e Totò in panca. (Foto Viotto)

che era rimasto a metà, e perciò pericoloso e condizionante, nella gestione Stramaccioni. Colantuono ha avuto il pregio di mettere le cose in chiaro nell'interesse della squadra: questa Udinese non poteva permettersi più di dipendere dal vecchio capitano, di delegare a Totò la finalizzazione costruendogli un gioco su misura. Se fermi lui, fermi tutto: ecco il punto. Meglio, allora, raccattare il meglio da ognuno e costruire un collettivo, distribuendo le responsabilità. E Di Natale mica da buttare via, all'opposto convincerlo a tenersi a disposizione, ritagliargli mezze ore di qualità in cui aggiungere il suo talento.

Contro il Chievo (un assist meraviglioso e un quasi-gol) questa impostazione ha mostrato i suoi lati migliori. Totò ne prenda atto e assecondi il programma di Pozzo che lo vuole nel gruppo sino a fine stagione. Parallelamente al versante tecnico, la vicenda presenta altre impicazioni, di forma e di sentimento. Come dire che la storia, una bella storia di gol e di entusiasmi, deve chiudersi in maniera degna. Un capitano che lascia a metà non ci sta, il più prolifico cannoniere della storia bianconera non può andarsene alla chetichella scavalcando la finestra.

Le migliori entrature l'Udinese le ha in Sudamerica (dove Manuel Gerolin, per tanti anni emissario dei Pozzo e ora braccio destro di Zamparini a Palermo, ha seminato benissimo) e in Africa, tuttavia sarebbe il caso qualche volta di buttare un'occhiata sulla porta di casa. L'osservazione è dettata da un nome, Nikola Kalinic, classe 1988, centravanati della Fiorentina che domenica (ore 15) l'Udinese andrà ad assaggiare. E' croato Kalinic, calcisticamente si è formato tra Spalato e Pola prima dell'esperienza al Blackburn in Inghilterra e il triennio in Ucraina, al Dnipro, dove lo ha pescato la Fiorentina pagandolo sui 5 milioni di euro. L'Udinese, a differenza per esempio dello stesso Zamparini, non ha avuto grande fiuto sulla breve distanza dell'ex Jugoslavia, fatta eccezione per Surjak e Dusan Basta. Le ultime operazioni (Brkic, Kelava, Bubnjic) si sono rivelate mezze sciagure. Oggi si punta su Perica, in prestito dal Chelsea, un lungagnone che ci pare più stopper futuribile che centravanti. La Fiorentina, dunque, terza forza del campionato. Brutto cliente sul campo di casa, dove ha vinto cinque volte su sette. Hanno raccolto punti solo il Napoli, cui è riuscito il blitz (1-2) , e l'Empoli che il colpaccio l'ha soltanto annusato: in vantaggio per 2-0 è stato acciuffato proprio da Kalinic, doppiettista, salito a quota 9 gol. Il coriaceo e scattante attaccante croato, abituato a far reparto da solo (ma ben supportato da Borja Valero e da Ilicic nel 3-4-2-1 di Paulo Sousa ), non è partito titolare nell'ultima di campionato che i viola hanno pareggiato 1-1 col Sassuolo (reti di Borja Valero e di Floccari in rimonta). E' partito Pepito Rossi, salvo poi lasciare spazio a Kalinic, che di certo partirà titolare domenica. La storia recente delle sfide dirette non sorride all'Udinese. Nello scorso campionato fu un secco 3-0 a Firenze (doppietta di Babacar e il solito Valero), mentre la partita al Friuli finì 2-2: aprì Wague, a inizio ripresa si scatenò Mario Gomez, che in tre minuti tuonò due volte; rimediò il pari Kone col suo primo gol bianconero. A innescarlo, con una mezza rovesciata, era stato Di Natale.

di Biancamaria Gonano

moruzzo L'Udinese club Moruzzo nasce a gennaio 2015 a campionato già in corso. L'idea è nata tra Simone Saurino, attuale presidente, e Adamo Mastromano, il quale assieme alla fidanzata Elena De Colle, gestisce l'osteria Al Tiglio di Moruzzo, dove il club trova sede. “Frequentando l'osteria- spiega Saurino- parlando con Adamo della nostra passione per il calcio e soprattutto per l’Udinese, abbiamo trovato molti punti in comune. Anche lui abbonato, in passato era stato tra i fondatori del club di Reana del Rojale. Entusiasmandomi ascoltando le loro varie avventure e conoscendo qualcosa su come creare un gruppo di

aggregazione di tifosi, decisi di fondare il club di Moruzzo. Iniziammo a radunare simpatizzanti ascoltando i consigli di Edy Morandini e Daniele Muraro e formammo un direttivo composto da Elia Pirrò col ruolo di vicepresidente, Claudio Giusti cassiere, Sabrina De Monte segretaria, Elena Casagrande e Adamo Mastromano consiglieri. Oggi siamo già arrivati a 100 tesserati. Appena partiti col club di Reana abbiamo organizzato la trasferta a Verona per la partita Chievo-Udinese facendo visita ad una cantina di prosecco in zona Valdobbiadene prima del match. L'inaugurazione del club si è tenuta il 15 ottobre

scorso quando abbiamo dato il via alla fase di tesseramento: l'iscrizione al club è di 12 Euro e 10 per gli under 18 con in regalo una sciarpa come gadget. Purtroppo due trasferte in programma sono saltate per carenza di persone: quella in Austria contro lo Schalke04 e quella a Bologna. In programma prossimamente c’è l’uscita di due giorni in collaborazione con il club Colli Morenici a Torino il 19 - 20 dicembre in occasione della partita col Toro e in primavera, il 24 aprile a Milano contro l'Inter. Inoltre vorremmo organizzare una serata tra soci, per un bicchiere assieme come augurio di Buone Feste”.

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SIDICEVA...

si diceva...

REGINA

di NORVEGIA L'alloro olimpico di Lillehammer il top dei top della campionessa di Paluzza ripreso nelle pagine del suo libro Il titolo nobiliare di "regina di Lillehammer" è rimasto attaccato come un marchio di fabbrica a Manuela Di Centa e lei ne va giustamente fiera. Dal suo libro "Libera di vincere", scritto con la collaborazione di Claudio Calandra e pubblicato nel 2011 abbiamo tratto le foto e gli stralci che vi proponiamo. Un palmarès, quello della campionessa di Paluzza, che parla da solo: 7 medaglie olimpiche, altrettanti titoli mondiali, 22 italiani, 2 Coppe del mondo e la medaglia Holmenkollen, riconoscimento tra i più prestigiosi al mondo nello sci nordico. Oltre a questo, Manuela, sorella di un altro grande campione del fondo, Giorgio, è la prima donna italiana ad essere salita sull'Everest. Ritiratasi dall'attività agonistica nel 1998, è oggi membro onorario del Cio. E' stat inoltre deputata al Parlamento italiano, membro della Commissione cultura, scienza e istruzione. Dire altro di lei, indubbiamente la massima esponente dello sci azzurro a livello internazionale, può apparire superfluo. Ma dalle pagine del suo libro emerge anche l'immagine di una donna di grande intensità emotiva, di grandi entusiasmi e di appassionata partecipazione ad ogni situazione alla quale viene chiamata. Il carattere di ognuno è insito nel dna ma il resto nasce da solide infarinature familiari trasmesse a Manuela fin da bambina tra i monti della Carnia. Il duro lavoro e il cuore in ogni cosa, così le hanno insegnato, e il cuore oltre il classico ostacolo lei l'ha get-

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tato nelle centinaia di gare cui ha partecipato in carriera, da quelle di minore importanza a quelle che le hanno permesso di ottenere i massimi traguardi internazionali. Ricevuti in regalo i suoi primi sci all'età di cinque anni, non li ha più messi da parte, comprendendo gradualmente che gli obiettivi un atleta se li deve porre da solo. Con lei, poi, la natura è stata generosa, regalandole un talento peraltro proprio anche dei fratelli. E i suoi trionfi ha saputo distillarli con parsimonia, con l'abitudine della gente della sua terra a d alternare le gioie alle privazioni e al sacrificio. E ad un certo punto ha dovuto farei conti anche con la malattia, che ha saputo superare con tenacia e il suo inconfondibile sorriso. Testarda, ribelle, coraggiosa, viene definita nella seconda di copertina del suo libro, caratteristiche che appunto l'hanno resa protagonista sin dalle sue prime partecipazioni ai Giochi della gioventù. Un personale pensiero di Manuela mi riporta proprio alla presentazione del suo libro, un paio d'anni fa a Percoto, serata in cui la campionessa si emozionò ascoltando la lettura di alcuni brani tratti da ciò che lei stessa aveva scritto. E in macchina l'attendeva pazientemente la sua cagnetta Kyra, alla quale lei è svisceratamente affezionata, alla pari di una persona cara. Questa in sostanza è Manuela, talvolta scomoda nella sua schiettezza ma estremamente sensibile e appassionata come atleta e donna. (E.F.)

Cumò, babo, o sei finalmenti libare di vinci" gli risposi d'un fiato e scappando via per non cedere a mia volta alla commozione.


SIDICEVA...

TremilaSport+ | 02 12 2015 | 29


NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

ARTE

SOLAZZO E IL FASCINO DELLA NEVE

è

incredibile notare come, osservando a distanza molto ravvicinata la rappresentazione di un affollato mercato cittadino o un paesaggio di montagna ricoperto di neve, le pennellate dell’artista Mario Solazzo appaiano così caotiche e confuse. Ma allontanandosi dalla tela tutto comincia ad assumere una splendida forma e le tonalità danno vita a un’armonia e ad una suggestione che ci fanno intuire quanto sia grande l’amore del pittore per gli ambienti montani del territorio friulano. “Da quando, diciassettenne, mi trasferii a Torino e poi qui a Cividale dopo aver trascorso i miei primi anni nella natia Lecce – rivela Solazzo – rimasi estasiato dalla bellezza di queste montagne innevate e da qui non me ne volli più andare.” La prima esposizione del 1978 nel capoluogo piemontese diede il via a una lunga serie di mostre personali e collettive (più di trecento), ottenendo un largo apprezzamento, dal Friuli a grandi centri italiani ed esteri quali Roma, Milano, Bologna, Firenze, Bari, ma anche Parigi, Stoccolma, Londra. “Il segreto dei miei dipinti sta nel giusto bilanciamento dei colori. E’ questione di fisica – spiega l’artista -. Se io collocassi tre lampadine, una rossa, una blu e una verde a breve distanza da uno dei miei dipinti, ci si accorgerebbe che in realtà nella rappresentazione della neve le tinte impiegate sono molte. Non sono un divisionista; sono orientato verso l’espressionismo”. E infatti la sua è una pittura istintiva, ma capace di farci sentire parte dell’opera, di trasportarci in maniera così efficace nel bel mezzo di una valle, al cospetto di una persona, o ancora nella via di un borgo. “Ci sono forse un paio di artisti che sento come miei parenti in tal senso: Segantini e Pellis. Ma credo che ognuno di noi abbia il proprio stile o comunque un’impronta fortemente personale.” Massimo Gaudino

CARLO LUCARELLI

IL TEMPO DELLE IENE EINAUDI

Una mattina, dal ramo di uno dei secolari sicomori di Saganeiti, un giovane pastore vede penzolare la sagoma di un impiccato: è uno dei braccianti della vicina stazione agricola. L'indomani, a pendere dallo stesso albero ci sono altri due braccianti. Il giorno dopo ancora, l'impiccato è uno, ma vale per tre. È il padrone della stazione agricola: un marchese, un t'lian, un bianco. Tocca al capitano Colaprico dei Carabinieri reali e al suo buluk-bashi Ogbà investigare su questa strana serie di morti, di cui l'unica testimone potrebbe essere stata la strega, una vecchia che vive in una capanna isolata, tra le jene, e che è appena scomparsa.

30 | 02 12 2015 | TremilaSport+

L’ANGOLO DELLA

LETTURA

JOHN GRISHAM

L’AVVOCATO CANAGLIA MONDADORI

Sebastian Rudd non è il tipico avvocato. Lavora da un furgone con protezione antiproiettile, completo di Wi-Fi, un bar, sedie in pelle fine, un vano con una pistola nascosta, e un autista pesantemente armato. Non ha nessuna società, nessun partner, nessun socio, e un solo dipendente: il suo autista, che è anche la sua guardia del corpo e suo confidente. Sebastian difende persone che altri avvocati non avvicinano. Perché questi clienti? Perché crede che ogni persona ha diritto ad un giusto processo, anche se lui, Sebastian, deve imbrogliare per garantirne uno. Odia le ingiustizie, diffida di tutti i livelli di governo e sorride delle nozioni del sistema di giustizia sul comportamento etico.

ELIZABETH GEORGE

LE CONSEGUENZE DELL’ODIO LONGANESI

Non c’è pace per l’ispettore di New Scotland Yard Thomas Lynley, che, reduce dalla difficile indagine condotta in Italia, si trova a scavare tra i segreti, i risentimenti e i rimorsi di una famiglia segnata da un lutto terribile: un suicidio che, ogni giorno di più, rivela risvolti agghiaccianti, costringendo Lynley ad affrontare i suoi stessi, dolorosissimi fantasmi, in quello che si annuncia come il caso più complesso della sua carriera. La vita non sorride nemmeno al suo storico braccio destro, Barbara Havers, che attraversa una profonda crisi personale e professionale. Sperando di aiutarla a ritrovare la sicurezza e lo smalto di un tempo, Lynley accetta di affidarle un caso che Barbara stessa si è trovata tra le mani: la morte in circostanze sospette di una scrittrice nota per le sue posizioni a favore del femminismo.

PAOLO RUMIZ

JESSE FINK

FELTRINELLI

GIUNTI

IL CICLOPE Un’isola uncinata al cielo con le sue rocce plutoniche, attracco difficile, fuori dai tracciati turistici, dove buca il cielo un faro tuttora decisivo per le rotte che legano Oriente e Occidente. Paolo Rumiz, viandante senza pace, va a dividere lo spazio con l’uomo del faro, con i suoi animali domestici: si attiene alle consuetudini di tanta operosa solitudine, spia l’orizzonte, si arrende all’instabilità degli elementi, legge la volta celeste. Gli succede di ascoltare notizie dal mondo, e sono notizie che spogliano l’eremo dei suoi privilegi e fanno del mare – anche di quel mare apparentemente felice – una frontiera, una trincea.

LA DINASTIA YOUNG Gli AC/DC sono uno dei grandi miti della musica rock. Questo libro racconta con dovizia di particolari la loro storia, con un originale sguardo obliquo: non è un racconto lineare ma una panoramica della carriera partendo dalle 12 canzoni più famose della band e non è una biografia vera e propria ma una indagine che muove dalla famiglia Young, il pilastro di questo monumento rock, per coinvolgere numerose persone mai ricordate nelle bio ufficiali. I pilastri Young sono: Angus, chitarrista e frontman, Malcolm, chitarrista ritmico, e George, il fratello maggiore, già superstar del beat con gli Easybeats e poi produttore/ consigliere ascoltatissimo. Non a caso il titolo originale del volume era ''The Youngs'', i fratelli che hanno costruito gli AC/DC''.


Francesca chiamatemi BB

UDINESECALCIO

Foto: Silvano Zandonella

le belle di TremilaSport


le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

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le belle di TremilaSport

Arte, tattoo, viaggi, animali e burlesque tra le passioni di Francesca Vida

SPIRITO LIBERO

E MULTIFORME

è

uno spirito libero e multiforme, Francesca Vida, con passioni e interessi che conferiscono un’impronta ben marcata alla sua vita. “Amo innanzitutto scrivere ogni giorno su un diario pensieri e sensazioni – confessa la modella friulana - , un modo per liberare così la mia anima. E poi leggo molto, soprattutto la poesia di Alda Merini, della quale ho tatuato sulla pelle uno dei suoi versi: “Io la vita me la vivo tutta, perché l’ho pagata cara”. Amo comunque l’arte in tutte le sue forme e adoro la pittura impressionista”. Si definisce una persona estremamente sensibile, Francesca, il cui volto ricorda in alcune immagini

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Brigitte Bardot, la mitica BB del cinema francese: “Si, interiorizzo molto ed è una caratteristica che può fare anche soffrire – ammette - , specie chi, come me, dà tutto in ogni situazione, ma mi vado bene così. Sono molto romantica e un po’ all’antica, tanto che mi piacciono gli uomini che ti aprono la porta della macchina o ti scostano la sedia per farti sedere. Mi piace insomma essere coccolata”. E confessa pure di essere attratta dalla scienze occulte, Francesca, oltrechè dai viaggi e dagli animali. Molteplici passioni, le sue, una delle quali quella fresca del burlesque: “L’ho scoperto un anno fa e mi ha subito attratto: anche questa, secondo me, è un’arte”.

Il suo rapporto con lo sport risale poi agli anni più verdi: “Ho praticato il pattinaggio artistico a rotelle e la pallavolo e seguo adesso, anche se non troppo intensamente, calcio e basket. La vita va insomma vissuta in tutte le sue forme”.


MEM è un bar/ristorante dove puoi comperare oppure è un negozio dove puoi mangiare; girala o guardala come vuoi la sostanza non cambia! MEM è un locale dove puoi mangiare quattro cose fatte bene, bere una birra o un bicchiere di buon vino ed acquistare quello che ti sta intorno: il tavolo dove stai mangiando, la sedia sulla quale sei seduto, il quadro che vedi appeso alla parete, l’oggettistica esposta, il modernariato che ti circonda, il lampadario che ti illumina... insomma, è in vendita tutto ciò che stai guardando! Fare affari, se ti piacciono le cose originali, stravaganti ed introvabili non sarà difficile!


BASKET

IL CAMPIONE Michele Mian con la maglia di Rieti

CAMPIONE E EDUCATORE Continua il percorso della scuola basket Miky Mian nelle scuole materne ed elementari di EDI FABRIS

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l mix campione-genitore è un'arma vincente per Michele Mian, che appese qualche anno fa le scarpette al classico chiodo ha intrapreso con successo la strada dell'istruttoreeducatore delle giovanissime leve nella scuola da lui fondata. «Il basket mi è rimasto dentro ed è nata in me la voglia di trasmettere le mie cognizioni e la mia esperienza ai bambini - il campione di Aquileia spiega la sua scelta - . Ho due figli, di 7 e 4 anni e mezzo, ed è anche con lo spirito del padre di famiglia che percorro questa strada, traendone grandi soddisfazioni. Lo sport aiuta a crescere ed è bello partire dai più piccoli, che sono estremamente ricettivi, per gli anni farli appassionare ed indirizzarli di attività verso un modo di vivere sano della scuola e nel rispetto delle regole e del prossimo». Una scuola di minibasket e di vita per bambini dai 5 ai 9 anni, la Miky Mian, giunta al suo terzo anno di attività, con sede al PalaGiumanini di Udine e attività itinerante nelle scuole d'infanzia ed elementari di Udine e Tavagnacco: "Certo, facciamo anche promozione - conferma Mian - e negli asili abbiamo effettuato

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nel 2015 una quindicina di visite. Tengo al proposito a sottolineare che non mi limito a dare il mio nome alla scuola che ho costituito ma sono anche molto presente, perchè credo che la credibilità di quanto proponiamo stia anche in questo. Mi ritengo fortunato nell'operare insieme a tre collaboratrici molto capaci quali Sara Fantini, Giulia Petterin e Carolina Colla, che sanno insegnare basket ma anche fungere da educatrici con i bambini». Idea originale, poi, quella di coinvolgere direttamente anche le maestre degli istituti nei quali la Miky Mian va ad operare: «Abbiamo istituito infatti dei corsi di basket per le insegnanti - spiega il campione - , di modo che il percorso possa continuare anche senza di noi. Una proposta che ha trovato le maestre molto interessate e partecipi e che è stata attuata grazie alla collaborazione della Fip, segnatamente di Letizia Di Leo e di Lucio Bortolussi, vicepresidente del settore scuola della federazione. E alle varie scuole sono stati anche donati dei piccoli canestri per consentire ai bambini un divertimento costante con il basket». Ora c'è l'idea di partire con dei mini-campionati non competitivi per i bambini più grandi: «L'idea delle partitine per i ragazzini

è stuzzicante, perciò abbiamo pensato bene di introdurre l'iniziativa anche in collaborazione con i genitori, il cui apporto è sempre fondamentale. Sta poi agli stessi rimanere entro gli ambiti loro consentiti, lasciando che i figli svolgano serenamente la loro attività a livello ludico».Michele Mian genitore, si diceva, ed è appunto anche con questo spirito che l'ex azzurro conduce il proprio impegno: «In linea generale mi fa male vedere in giro ragazzini senza stimoli, intenti solo a smanettare sui cellulari, ed è anche per contribuire ad evitare certi spiacevoli comportamenti che voglio adoperarmi. Ai miei figli voglio lasciare in futuro libera scelta in merito allo sport: non è detto che perchè il loro padre ha fatto bene nel basket debbano anche loro seguire questa strada. Vorrei che si appassionassero allo sport in generale, insomma». In effetti papà Mian si è visto di recente anche in tribuna allo stadio Friuli a seguire l'Udinese: «Quel giorno ero ospite del Coni e dell'Udinese insieme ad altri campioni friulani come Chiara Cainero e Alessandro Talotti ma ne ho approfittato per portare con me la famiglia. I bambini sono ancora piccoli ma è importante che assaporino sin da subito l'aria dello sport».


BASKET SERIE C SILVER

LA MAGAGNA LAWSON ANGOSCIA BOSINI

CAMPIONATI

APU A GONFIE VELE IN B, MA C’E’ ORZINUOVI…

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PAOLO BOSINI è impegnato a risalire dall'ultima posizione in classifica

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tagione davvero tutta in salita, quella di Paolo Bosini alla guida della Sistema Pordenone in serie C Silver, solitario fanalino di coda in graduatoria con soli 2 punti dopo l’ennesima sconfitta casalinga, questa volta per mano del Fogliano di Icio Zuppi. E il tecnico isontino, lo scorso anno, era abituato a ben altri risultati in quel di Codroipo. I motivi di questo avvio così complicato nella destra Tagliamento? “Sapevo dal principio che il compito che mi aspettava a Pordenone non era dei più facili, trattandosi di guidare un complesso molto giovane e ancora acerbo per affrontare con sicurezza una categoria così ostica - constata Bosini -, ma purtroppo le bizze dell’americano Jamal Lawson ci hanno reso la vita davvero impossibile, privandoci in maniera importante di peso sotto le plance e vanificando i piani e le strategie di inizio stagione”. E' un Bosini decisamente amareggiato per la “fuga” e i problemi creati dal centro di 2 metri già di stanza alla base di Aviano: “L’idea di partenza era di mettere a disposizione la mia esperienza per far crescere un gruppo di Under 19 con prospetti interessanti come Lucas, Prenassi, Gri e Veneruzzo aggiungendo un giocatore navigato come Moro e abbinando i muscoli e i centimetri di Lawson, che avrebbe dovuto essere il traino decisivo. Purtroppo non è andata così fino ad ora: Jamal ha giocato solo due

gare e ci ha lasciati a piedi persino con problemi burocratici che stanno creando difficoltà nel tesseramento di un sostituto che ci permetta di puntellare la nostra fragilità sotto canestro”. A questo scopo è appena giunto a Pordenone dal Breg il fiumano Dominik Kos, ala forte di 1,97 che nei disegni di coach Bosini dovrebbe cercare di arginare il deficit sotto i tabelloni, dove il Sistema fino ad oggi incassa dagli avversari 58 punti a partita dentro l’area dei tre secondi. “Strategie e obiettivi erano e sono pienamente condivisi con la società, i cui vertici sono dispiaciuti per la vicenda Lawson e altrettanto ben consapevoli del danno che ci ha creato e che tutt’ora ci impedisce di rinforzare nel breve periodo il roster - considera ancora Bosini - : abbiamo dovuto rinviare persino l’esordio di Kos contro Fogliano, al fine di non rischiare di incorrere in eventuali penalizzazioni da parte della Federazione. Abbiamo bisogno di fare punti al più presto per ridare un po’ di entusiasmo ed autostima a squadra e ambiente, ingredienti di cui un gruppo giovane come il nostro ha ancor più bisogno rispetto alle compagini più esperte”. Un Paolo Bosini che non nasconde il disappunto per una “magagna” che davvero rischia di far diventare un naufragio una navigazione già difficile, anche per un vecchio lupo di mare come lui. Giuseppe Passoni

e in A2 Trieste viene stoppata in casa per un punto sul filo di lana dalla capolista Brescia, permanendo in linea di galleggiamento nella bassa graduatoria, l’Apu (nella foto), in B, infila contro Desio la nona vittoria stagionale, sconfitta finora solo dalla lepre Orzinuovi, finora imbattuta. Gli udinesi di Lardo tengono (e non è la prima volta) gli avversari sotto i 50 punti, con una gara che ha entusiasmato il pubblico del vecchio Benedetti. Peccato che davanti ci sia appunto l’invincibile armata bresciana, prima candidata alla promozione in A2, agognata anche dai friulani. In C Gold dimostra la sua forza anche il Tarcento di Andriola, che nello scontro al vertice batte i goriziani dell’Ardita, raggiungendoli in classifica. Corno, che nel prossimo turno ospiterà i tarcentini, e Jadran, che andrà a Gorizia, saranno ora arbitri della situazione, mentre Spilimbergo, ancora vincente, sta recuperando nei bassi fondali. In B femminile Udine viaggia con il vento in poppa, tallonata a due punti dal Monfalcone e a quattro da Muggia, che nel prossimo turno sarà ospite delle friulane in un match tutto da vedere. In C Silver (regionale) conducono a braccetto S.Daniele e Breg, con Latisana e Ubc, che sabato si affronteranno, a due punti di distanza, in un campionato sempre vivo in cui Pordenone, sul fondo con 2 soli punti, appare in evidente affanno. In D, nel girone Pituello l’Aviano viaggia in solitaria, ma Cordenons e Feletto non mollano, mentre in grande equilibrio appare il raggruppamento dedicato a Gasparo, con Goriziana, Duino e Perteole al comando, tallonate a 2 soli punti da un altro terzetto, formato dalle triestine Santos e Cuttazzo e dalla Pontoni Monfalcone.

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CALCIOUDINESE

PUGILATO

MEMORIAL VECCHIATTO

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' andato all'Apu del presidente Zalateu il 26° trofeo dedicato a Mario Vecchiatto e opera dello scultore Renato Picilli, grazie alle vittorie dei suoi pugili Ciardulli, Bogdan Marian Tofan, Armand Guga e Zanier. Un'occasione anche per festeggiare al Benedetti il titolo italiano del massimo leggero udinese Nicola Ciriani, conquistato la settimana precedente sul ring di Manzano contro il laziale Federici. Una serata, documentata dal servizio fotografico di Silvano Zandonella, svoltasi in una prima parte con cinque match preliminari e in una seconda con sei incontri validi per la conquista del trofeo, con pugili friulani opposti ad altri piemontesi. E spazio ha avuto anche la boxe rosa, con l'udinese Martina Moro vincente ai punti su Jessica Canonica. Alla Moro è andato anche il riconoscimento di mvp della serata. Negli altri incontri, vittorie di Tiozzo, Frau, Buruiana e Curlotto.

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UDINESECALCIO pugilato

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VOLLEY

PRIMO PIANO

VOGLIA DI RICOMINCIARE Anna Comin a Ronchi dei Legionari, in serie D, dopo due anni di delusioni

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oglia di ricostruirsi dopo un biennio deludente. E’ in primis con questo stimolo che Anna Comin è emigrata a Ronchi dei Legionari, in serie D, rispondendo al richiamo dell’allenatrice Daria Busdakin, sua compagna di squadra a S.Giovanni al Natisone e oggi tecnico della formazione isontina. “Avevo quasi deciso di smettere – ammette la ventenne atleta manzanese – poi la proposta di Daria, che è un’allenatrice che sa caricarci e con cui mi trovo bene, mi ha convinto a mettere da parte le delusioni vissute alla Natisonia e a riprendere con entusiasmo rinnovato. Fino ad ora mi ritengo pienamente soddisfatta della mia scelta: l’ambiente è ottimo e il gruppo unito e anche grazie a questo siamo attualmente seconde in classifica, pienamente motivate ad accontentare la società, che non nasconde la propria ambizione di salire di categoria”. Ha alle spalle un iter pallavolistico consistente, Anna,

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nonostante abbia iniziato sottorete solo sedicenne dopo alcuni anni di ginnastica artistica nella sua Manzano: “Una passione iniziata con il beach volley sulla spiaggia di Grado – rivela con il suo sorriso solare - , un’attività balneare che mi spinse a tesserarmi con la Pav Natisonia, dove giocai nel campionato Under 16 e dove un paio d’anni dopo l’allenatore Glauco Pignattone mi fece esordire in serie C. Ricordo ancora con piacere quel giorno: ero la più giovane del gruppo e a Monfalcone disputai l’ultimo set”. Poi, però, il periodo-no, a fare la spola tra S.Giovanni e Cividale: “Andai nella città ducale a giocare in Under 18 e Prima divisione, ritornando successivamente alla Natisonia in C, dove entrai sul parquet solo a sprazzi, e ripercorrendo l’anno scorso il cammino inverso. Stagioni in cui raccolsi poche soddisfazioni, quelle che appunto mi convinsero quasi a lasciar perdere. Ma la chiamata da Ronchi mi ha convinto a cambiare

idea”. Un nuovo percorso impegnativo, quello che “Anna dai capelli rossi” (“Quand’ero bambina tutti mi chiamavano così, rifacendosi al famoso cartone animato televisivo”, ricorda) sostiene settimanalmente, divisa fra i suoi studi (è iscritta al primo anno

di matematica all’ateneo di Udine) e la pallavolo: “Già, devo conciliare i tre allenamenti più la partita, con relativi spostamenti in macchina, e l’università, ma lo faccio per ora senza problemi anche perché amo la pallavolo, sport che mi attrae per la


FOCUS

Metto sempre tutta la mia grinta, arrabbiandomi anche con me stessa sua spettacolarità e nel quale metto tutta la mia grinta, arrabbiandomi con me stessa quando non mi gira come vorrei. Ho sempre giocato da banda, quest’anno invece agisco da opposto e con buone risultanze, forte anche della spinta dell’allenatrice e del mio personale lavoro su me stessa, una sorta di autoconvincimento delle mie capacità che mi porta a risollevarmi nell’immediato dagli inevitabili momenti-no in cui ci si imbatte durante gli incontri”. Solare, longilinea, elegante nei movimenti, Anna Comin vive il volley all’insegna del carpe diem, senza porsi obiettivi sportivi particolari: “Certo mi piacerebbe giocare in categorie superiori ma vivo al me-

glio il campionato di serie D, senza pensare a ciò che potrebbe essere in futuro. Professionalmente, dopo la laurea, mi piacerebbe lavorare nel campo della statistica, questo è un obiettivo che invece mi pongo”. Tra studio, allenamenti e partite, come per ogni agonista il suo tempo libero risulta limitato ma un hobby del cuore Anna ce l’ha: “Adoro fotografare e due anni fa mi sono fatta regalare una macchina con la quale riprendo qualsiasi cosa attiri il mio interesse. E di conseguenza mi piace anche visitare le mostre. C’è in me anche una vena artistica ed è in questa forma che mi piace estrinsencarla”. Edi Fabris

LIBERTAS MARTIGNACCO TEMPO DI PASSERELLA Il10 gennaio 1977 nasceva la Polisportiva Libertas Martignacco con la sezione di atletica leggera, che conquistò molte vittorie regionali e nazionali. Qualche anno dopo si aggiunse anche la pallavolo, insieme ad altre discipline. “Ora – spiega il presidente della società Bernardino Ceccarelli – i nostri campionati pallavolistici sono

tredici, tre maschili e dieci femminili. La nostra prima squadra nel 2013 ha conquistato la promozione in serie B1.” Parole che sono state l’esordio alla presentazione delle formazioni e delle attività per questa stagione, nella cornice del palazzetto “Atleti Azzurri d’Italia” di Martignacco, a partire dai più piccoli, occupati in

attività ludiche e brevi allenamenti, guidati da Andrea Iuri. E poi le Under 12, allenate da Marianna Toniolo, le Under 13 di Alessandra Lazzaroli e le Under 14 di Renato Barbon, impegnato anche con la squadra Under 16. Le Under 18 sono guidate da Michele Gozzi. Ma la Libertas Martignacco ha anche nel suo organico squadre

maschili Under 14 e 16 e una formazione Amatoriale di adulti attivi . Ma il pezzo forte è la B1 femminile, allenata da Jacopo Cuttini e Andrea Cumini, con Quarchioni, Colonnello, Caravello, Zonta, De Stefano, Onyechere, Gogna, Brusegan, Gray, Giora, Manig, Mignano e Dian. Massimo Gaudino TremilaSport+ | 02 12 2015 | 41


CALCIOUDINESE

SERIE B1 FEMMINILE

BRUNOPREMI BASSANO Vs LIBERTAS MARTIGNACCO

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UDINESECALCIO VOLLEY

O 0-3

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CALCIOUDINESE

RUGBY

RUGBY

UDINE, GRAN GALĂ€ DELLA PALLA OVALE

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'stata una passerella di campioni regionali di ieri e di oggi del rugby regionale, quella dello scorso sabato a Udine e documentata dal fotoservizio di Silvano Zandonella. A ricevere i riconoscimenti principali gli azzurri Lazzaroni, Borean, Gubana e Abanga, oltre ai cinque giovani che hanno conquistato il titolo italiano Under 18 con il

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Mogliano Veneto, Sutkovic, Milani, Schiavon, Nicotera e Rizzi. Disciplina, il rugby, che ora gode di una nuova pubblicazione , il Rugby in Friuli Venezia Giulia, autori Guido Barella, Piergiorgio Grizzo e Davide Macor, in cui si tratta lo sport della palla ovale dal 1928 ai giorni nostri, con interessanti documentazioni fotografiche di ogni epoca.


OSSERVATORIO

FAIR PLAY:

REALTÀ O UTOPIA? Analisi di un atteggiamento sportivo non sempre adottato Il termine 'fair play' deriva dall'inglese e significa letteralmente "gioco leale". Ciò presumerebbe che ci sia quindi un'etica comportamentale di fondo improntata sull'osservanza delle regole, il riguardo dell'avversario e su un comportamento corretto dell'agire umano. La definizione potrebbe risultare un po' ampollosa, ma nella realtà è riassumibile tutto sotto un unico termine: rispetto. Rispetto nei confronti del regolamento di uno sport, rispetto nei confronti della persona che ti sta davanti e ti sta sfidando, rispetto nei confronti di coloro che ti sostengono e, più in generale, di tutti coloro che sono amanti dello sport che tu stai rappresentando. Sulla carta sembrerebbe un concetto molto semplice da applicare, basterebbe giocare in maniera leale e corretta e il fair play si attiverebbe automaticamente. Ma allora perchè nella realtà risulta così utopico? In primis, perchè bisogna saper perdere. La sconfitta è vista come un fatto totalmente negativo, un fallimento che per alcuni è troppo difficile da sopportare. Non è così. Perdere dev'essere un insegnamento per la propria crescita personale, un esercizio per capire quali siano i propri limiti e provare poi a migliorarsi. Il fatto che qualcuno ci abbia battuto dovrebbe servire da sprone per far meglio la prossima volta, per aumentare il nostro impegno e la nostra dedizione nell'allenamento. Perchè è solo facendo pratica che si diventa i migliori. Michael Jordan (foto a lato), uno dei più forti e vincenti giocatori dell'NBA ha dichiarato: "Ho fallito ripetutamente nella mia vita. È per questo motivo che ho raggiunto il successo". Ma nella società odierna, in cui spesso il fine giustifica i mezzi, perdere non è contemplato e bisogna essere i migliori sempre ad ogni costo. Che cosa porta questo tipo di concezione, lo leggiamo tutti i giorni sui giornali: doping, corruzione, accordi extrasportivi per danneggiare o favorire qualcuno... e purtroppo la storia dello sport è piena di avvenimenti del genere. L'ultimo caso che ha sollevato gran clamore è stato in

Ho fallito ripetutamente nella mia vita, è per questo che ho raggiunto il successo occasione delle ultime due gare della MotoGP. Non vogliamo analizzare tutta la vicenda Rossi/ Marquez (foto grande) ma vogliamo prendere in esame i risultati che ha portato: danno di immagine allo sport, polemiche a non finire, spaccamento all'interno del paddock con piloti che si schieravano a favore dell'uno o dell'altro,

per non parlare del danno di reputazione che i due hanno fatto a loro stessi. In particolare, nell'ultima gara il comportamento dello spagnolo ha reso palese la sua strategia nel voler favorire l'altro connazionale, tanto che i tifosi stessi lo hanno dichiarato scorretto. Non c'è dubbio che un comportamento del genere macchi più di una sconfitta. Per non parlare poi di un danno di reputazione che potrebbe subire un intero paese. Il caso Calciopoli nel 2006 in merito alle combine tra alcune delle più importanti società di calcio professionistiche e arbitri, portò a processo alcuni dei maggiori dirigenti e personalità di spicco. Non solo la stampa italiana ma anche a quella internazionale, arrivò a scrivere di questo caso. Tutto questo per poter vincere uno scudetto. Ma anche se come abbiamo precedentemente detto, i fatti negativi sono maggiori o per lo meno vengono ricordati (purtroppo) con maggior frequenza, per fortuna nella storia sportiva si possono annoverare anche diversi casi in cui a vincere è stato il fair play. Sì, perchè ci sono vittorie che non portano ad un podio e il riconoscimento va ben oltre una medaglia. Uno dei più ricordati, vista anche la popolarità di cui gode il calcio, è forse il gesto di Paolo Di Canio. È il 2000 e si sta giocando Everton -West Ham. Al 90' il risultato è sull'1-1. Il portiere dei padroni di casa fa un'uscita fuori area e si infortuna, la palla arriva a Sinclair che approfittando dell'assenza del portiere fa un cross in area dove c'è Di Canio che potrebbe colpire di testa e segnare senza problemi. Ma invece di colpire di testa, prende la palla con le mani e ferma il gioco, invitando a soccorrere l'avversario. Nel momento in cui entrambe le tifoserie capiscono l'accaduto, esplode la standing ovation. Di Canio riverà poi il premio Fair Play dalla FIFA. Ma ci sono anche altri episodi che ci portano a pensare che il gioco leale esiste, e non solo nel cacio. Uno degli ultimi è successo in merito alla gara di vela Middle Sea Race. L'equipaggio Duffy, dopo aver sentito il may day da parte di un altro equipaggio, ha combiato rotta e si è diretta verso la barca in difficoltà per prestarle soccorso. Non è arrivata sul podio ma la ricopensa è stata ben più grande. Insomma, il fair play fa emergere il lato educativo, formativo e sociale dello sport. È benefico non solo per l'individuo, ma anche per tutto l'ambiente sportivo e per la società nel complesso. Si dovrebbe scrivere e parlare molto di più di episodi come gli ultimi due descritti in modo da non doversi più chiedere se il fair play sia realtà o utopia. E per farlo è necessario una sola condizione: praticare il fair play. Arianna Venegoni

Photo andrea moratto TremilaSport+ | 02 12 2015 | 45


CALCIOUDINESE

Organizzazione

Unione Ciclisti Caprivesi MTB TEAM Gorizia

XXII Gran Premio Luzinis Gara Nazionale di Ciclocross

4a prova Master Cross SELLE SMP

Lucinico (GO) Campo S. Giorgio 20 dicembre 2015 ore 10.00 www.caprivesimtbteam.it info@caprivesimtbteam.it


CICLISMO

SULLE ORME DI CIMOLAI E GASPAROTTO

Cresce il movimento del ciclismo in Friuli Venezia Giulia: oltre cinquemila tesserati e 500 nella categoria giovanissimi. Sono state 188 le gare regionali, 23 quelle nazionali e 7 le internazionali

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e imprese di Gasparotto (foto a lato) nelle classiche e la vittoria di Cimolai (foto sopra) nella Parigi Nizza hanno lasciato il segno. Il movimento ciclistico in Friuli Venezia Giulia segue le orme dei suoi “grandi”; cresce a passi da gigante con oltre cinquemila tesserati e 500 nella categoria giovanissimi, ovvero tra i 7 e gli 11 anni. Bruno Battistella, Presidente della Federazione Ciclistica Fvg traccia un bilancio della stagione appena conclusa - Presidente come è andata quest’anno? “Bene a dispetto delle altre regioni dove si è registrato un calo di manifestazioni del 20%. Qui invece il movimento tiene, anzi è cresciuto. Il resoconto parla di 188 gare regionali, 23 nazionali e 7 internazionali. Sono numeri interessanti per una regione come la nostra, mentre territori molto più grandi come Veneto e Lombardia sono in flessione”. - A cosa si deve questo exploit? “In un momento di grande difficoltà per lo sport in generale le società hanno capito che coltivare il proprio orticello non basta più. Ogni società, terminata la propria manifestazione, ha collaborato per la buona riuscita delle altre. Fino a 15-20 giorni dall’avvio delle gare ogni società non sa su quali risorse potrà basarsi. Importante è stato anche il lavoro di segretario portato

avanti quest’anno da supporto per l’organizzazione”. - Quali sono stati i fiori all’occhiello? “Di sicuro la prova internazionale Triumph

mountain bike valida per la coppa del mondo, ma anche il giro del Friuli under e d’elite che ha raggiunto la 52^ edizione; la Tresere internazionale su pista a Pordenone dove da 5 anni c’è un Omnium, una serie di 10 prove, valide per la qualificazioni alle Olimpiadi”. - Quali gli obiettivi per il 2016? “Innanzitutto quello di mantenere le attività di base. Poi andremo a riconfermare il Tresere, il Giro under e d’elite e quello degli juniores, per la cui gara ho parlato proprio recentemente con il vice presidente della Regione Sergio Bolzonello. E poi abbiamo in serbo molte altre novità”. - Il numero dei tesserati cresce… “Siamo riusciti a sfondare quota cinquemila. Siamo una delle regioni con il più alto tasso di agonisti sull’ intera popolazione. Il Friuli Venezia Giulia è una terra di ciclisti e crescono anche le giovani leve arrivate oltre quota 500 quando otto anni fa erano meno di 400”. - Tutto questo nonostante sul ciclismo ci sia la solita macchia del doping… “Mi lasci dire che in base a un’indagine del Ministero della salute commissionato dal Coni siamo al settimo posto. Quindi qualcuno è peggio di noi. Ma non viene punito allo stesso modo. Vanno bene le pene purchè siano uguali per tutti”. Davide Vicedomini

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CALCIOUDINESE

CICLISMO

SAN VITO, CAMPIONI IN VETRINA. LE PREMIAZIONI

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UDINESECALCIO CICLISMO

REGIONALI DELLA FCI 2015

Photo BOLGAN TremilaSport+ TremilaSport+| 02 | 0212122015 2015| 049 | 49


CALCIOUDINESE

CICLISMO

FA Festa L'Acsi Friuli Venezia Giulia al Molino

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ella suggestiva cornice del ristorante al Molino di Camino al Tagliamento, venerdi 27 novembre. si è svolta la festa di fine stagione ACSI Ciclismo Friuli Venezia Giulia. Presenti i responsabili provinciali Franco Bon, Giorgio Moratti e Eraldo Scipioni, ospite il responsabile nazionale ACSI Ciclismo Emiliano Borgna e la delegata nazionale Giudici di Gara Giulia Pecchielan, per la stampa Marco Piva e Francesco Tonizzo. I saluti del coordinatore regionale Scipionidanno il via alla carrellata iniziale degli interventi da parte dei responsabili provinciali prima dell’intervento esaustivo ed interessante dell’avvocato Borgna. Nel corso della serata sono state effettuate le premiazioni del Gran Premio delle Provincie Friulane per il settore strada e Challenge Friuli CUP per la MTB. VINCITORI GP DELLE PROVINCIE

JUNIOR SENIOR VETERANI GENTLEMEN S.GENT A S.GENT B DONNE

TONIUTTI MARCO CATTELAN EDY LENARDUZZI GIULIANO ZANETTE BRUNO CANESIN DANIELE FACCA ADRIANO KREBS BRIGITTE

CHIARCOSSO HELP HAITI AMICI DELL’UDACE CHIARCOSSO HELP HAITI FIT LOWN ENGINE E BIKE CANESIN AMICI DELLA BICICLETTA GRAN FONDO CARINZIA

SOCIETA’ 1^ CHIARCOSSO HELP HAITI 2^ AVIS CORDOVADO 3^ TEAM PROFESSIONAL BIKE VINCITORI CHALLENGE FRIULI CUP

DE/PRI JUNIOR SENIOR VETERANI GENTLEMEN S.GENT A S.GENT.B DONNE

CELEGHIN TIZIANO KI.CO.SYS COSSAR CRISTOPHER KI.CO.SYS DALL’AGNESE DANNY BIKE TEAM 53.3 FILOSI ALBERTO RADICAL BIKERS LAURENCIC PAOLO CHIARCOSSO HELP HAITI PERESSUTTI GIUSEPPE CAPODIVENTO MTB ARTEGNA BIASUZZI UMBERTO AMICI DELLA BICICLETTA MITAN MARZENA JUSTYNA AZZIDA VALLI DEL NATISONE

SOCIETA’ 1^ AZZIDA VALLI DEL NATISONE 2^ KI.CO. SYS 3^ RADICAL BIKERS Al termine delle premiazioni è stato consegnato all’avvocato Borgna un ricordo della serata,.

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PORDENONE La stagione 2015 per il Comitato di Pordenone è stata positiva sia per quanto riguarda il numero di tesserati ( oltre 600 ) che le società affiliate ( +3 ). Un notevole aumento di gare si è registrato nel settore delle ruote grasse, aumentato anche il numero degli iscritti con una media sulle gare di 140 partecipanti, con punte di oltre i 250 a Budoia e Cordovado Le gare su strada sono rimaste le stesse della passata stagione ma anche per il settore strada si è registrato un aumento di partecipanti di circa il 25/30%. Le gare di spicco sono state il 28° giro del Pordenonese in tre tappe e la GF dei Templari. Per il futuro ci sono novità da parte del Comitato Nazionale: una è la Convenzione stipulata con la F.C.I. già da qualche tempo. E poi le nuove categorie ,unificate per tutti gli enti e Federazioni settore ciclismo) Inoltrei le varie novità telematiche con i nuovi programmi per i tesseramenti e la gestione delle gare. Il comitato ACSI di Pordenone sta avendo contatti con delle ditte proposte dal Comitato Nazionale per una convenzione su dei sistemi di rilevamenti cronometrici . Per il 2016 ci sarà la possibilità sia su strada che in MTB di gestire gli arrivi con il sistema elettronico e al proposito sono stati già intrattenuti contatti con società che ritorneranno ad affiliarsi con il Comitato ACSI e anche delle nuove che intendono venire nella sua grande famiglia. Il calendario in via di definizione nell’Assemblea Provinciale che si terrà mercoledì 9 dicembre vede già la riconferma del Giro del Pordenonese, 29^ edizione, e la 10^ della Gran Fondo dei Templari, manifestazione ormai consolidate al Comitato ACSI Pordenonese. Per la MTB anche in questa specialità molte le novità: la riconferma delle gare della stagione scorsa e la richiesta di altre quattro, due da società già affiliate e altre due da nuove società. In calendario lo svolgimento del Campionato Regionale.

Per il cicloturismo si sta verificando l’opportunità di organizzare un campionato Provinciale sulle prove messe in calendario. Nel servizio fotgrafico alcune fasi della manifestazione.


UDINESECALCIO

di Glaunicco

COMITATO PROVINCIALE DI UDINE E COMITATO DI PORDENONE

TremilaSport+ TremilaSport+| 02 | 0212122015 2015| 051 | 51


ALTRI SPORT

notizie brevi MARATONA

UNESCO 2016 A PASQUETTA 19 nazioni, 16 regioni, 53 province, 1.426 iscritti. E’ la sintesi dell’Unesco Cities Marathon 2015. Numeri importanti. Soprattutto, numeri in crescita. E poi c’è un altro fattore ugualmente significativo: l’ampio sostegno del territorio ad una maratona che, nell’arco di tre edizioni, ha conquistato tanti cuori. E promette di crescere ancora. L’Unesco Cities Marathon è anche arte, storia, folklore, enogastronomia, solidarietà, un grande contenitore che rappresenta l’essenza di un territorio fatto di istituzioni, associazioni, società sportive e mondo del volontariato in genere. “Il prossimo anno si correrà lunedì 28 marzo, giorno di Pasquetta – ha anticipato Giuliano Gemo, presidente del comitato organizzatore dell’Unesco Cities Marathon -. C’era già successo nel 2013, all’edizione d’esordio, poi non capiterà più per altri 16 anni. E’ una nuova sfida, che affrontiamo con cognizione di causa. Ma anche un’opportunità, perché tanti atleti potranno scegliere il lungo weekend pasquale per correre la nostra maratona"

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NESSUNO COME NOI Sempre il più medagliato il movimento schermistico italiano “Nessuno come noi”, dicono quelli della scherma e non si tratta di un’affermazione guascona: a parlare a favore del movimento italiano è infatti la sua netta supremazia evidenziata in Olimpiadi e manifestazioni internazionali, con anche campioni sfornati a getto continuo. Un contesto nel quale il Friuli Venezia Giulia dice da sempre la sua parola ed è il presidente regionale Paolo Menis a sottolinearlo: “Abbiamo 11 società, con anche alcune palestre dedicate, e oltre 700 iscritti, numeri che parlano da soli. Il nostro è un movimento fluido e una sfida morale a migliorare sempre, con i ragazzi di oggi che certamente proseguiranno domani lungo la nostra scia. Mi piace poi citare i campioni che hanno nobilitato e nobilitano la scherma regionale, da Irene Camber ai successivi Andrea Magro, Margherita Granbassi, Giulia Rizzi e Mara Navarria. Per noi è sempre sfida doppia perché rispetto ad altre realtà nazionali non abbiamo lo stesso peso specifico e oltre a questo siamo geograficamente ai margini della penisola”. Dal maestro Roberto Piraino, figlio di un altro santone dell’arte di Fiore dei Liberi, Filippo, giunge invece una testimonianza sull’importanza degli istruttori in tale contesto: “Il maestro, nel nostro sport, non è solo un istruttore e un preparatore ma un punto di riferimento a 360° dell’atleta, una persona con cui condividere gioie e delusioni in un rapporto intenso come tra padre e figlio. I maestri italiani, poi, sono ricercati in tutto il mondo, capaci come sono di abbinare tecnica e fantasia

Leonardo Dreossi in un mix vincente”. Ma maestri di scherma, sottolinea Piraino, non si nasce: “Io lo divenni quasi naturalmente seguendo le orme di mio padre. Vengono comunque organizzati dalla Federazione dei corsi annuali, anche se poi tutto finisce lì, mancando una scuola operativa, e ogni diplomato deve in seguito deve darsi da fare mettendo a frutto l’inventiva italiana in ossequio anche ad una tradizione che in Regione vanta ben tre società ultracentenarie a Trieste, Udine e Gorizia”. La numero uno del movimento regionale è attualmente Mara Navarria, (foto grande) che dalla natìa Carlino,


UDINESECALCIO ALTRI SPORT

La sala del nuovo Pala-scherma udinese in provincia di Udine, ha spiccato il volo verso traguardi internazionali di altissimo livello, partecipando alle Olimpiadi di Londra del 2012 ed accingendosi ora a prendere parte, dopo anche una maternità, a quelle di Rio de Janeiro del prossimo anno. “Una posizione, la mia, raggiunta, si, grazie al talento ma anche ad una buona dose di sacrificio quotidiano e all’assiduo impegno in palestra – l’atleta si racconta - . Da bambina cominciai con la canoa, poi andai a fare scherma a S.Giorgio di Nogaro e sotto le cure del maestro Codarin mi migliorai costantemente fino a vincere alcune garette locali prima ed altre di maggior livello in seguito. I miei genitori erano poco sportivi ma mi seguirono comunque con at-

Roberto Piraino

FEDER ORGANICI

Ci vuole "uèli di comedòn". lo dico sempre alle mie compagne di squadra tenzione e grazie anche al fatto che l’ambiente mi piaceva non lasciai più una disciplina che mi ha regalato tante soddisfazioni. La sensazione di vittoria in pedana è grande e ricompensa di ogni sacrificio chi la prova”. Ha dichiaratamente un carattere solido, Mara, grazie al quale ha saputo superare anche momenti non facili: “Frequentavo il liceo scientifico a Cervignano e dovevo conciliare lo studio con gli allenamenti e le gare. Ma il maestro Codarin mi dava spesso una mano, facendomi i disegni… Oltre a questo la mia famiglia dovette sostenere spese non da poco per le mie trasferte ma credeva in me ed io di questo le sono grata”. Una specialità sportiva che ha consentito a Mara di viaggiare e crescere anche dal punto di vista umano: “Grazie alla scherma ho toccato i cinque continenti, facendo incre-

dibili esperienze umane. A vent’anni sono entrata a far parte del Gruppo Sportivo dell’Esercito, trasferendomi a Roma e potendo così fare sport professionalmente e senza assilli economici. Dieci anni comunque durissimi per una come me, attaccata alla propria famiglia, ma la passione e la voglia di raggiungere determinati obiettivi mi hanno aiutata non poco. Conto però di ritornare in Friuli per rimanerci”. Un esempio, il suo, che trasmette alle giovani leve: “Lo sport aiuta nella crescita personale ed è prevenzione e adattamento. Non tutti ovviamente nascono con il talento ma la passione può portare comunque all’ottenimento di buoni risultati. Ci vuole poi “uèli di comedòn”, per dirla alla friulana, ed è una frase che ripeto spesso alle mie compagne di varie regioni”. Edi Fabris

Paolo Menis

Presidente Fvg: Paolo Menis Vicepresidente: Stefano Battiston Fiduciari provinciali: Trieste: Diego Velussi Udine: Fulvio Floreani Pordenone: Guido Venerus Delegato Gsa: Mario Cicoira

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ALTRI SPORT

notizie brevi HOCKEY PRATO

FINCANTIERI, CHIUSURA IN BELLEZZA Chiude con il sorriso il girone di andata del massimo campionato nazionale la Fincantieri Leyline. I monfalconesi, che negli ultimi cinque turni avevano rimediato la miseria di un punticino, sabato hanno largamente battuto a Cagliari (2-6) i quotati padroni di casa della Polisportiva Ferrini. I biancocelesti hanno recuperato lo squalificato Sumeet ma non l'infortunato Toneatti e devono fare i conti con le indispoibilità di Scubogna, Pitacco e Venturi (per citarne alcune) tanto che a referto ci sono solamente dodici giocatori. Padroni di casa al completo con il trio argentino Clement, Machellet e Ojeda (quest'ultimo prima della sfida ad una sola rete da Sumeet nella classifica marcatori), il gigante egiziano Waleed e il forte ed esperto italopakistano Naveed Asim. Adesso la lunga pausa invernale, poi a primavera il girone di ritorno. Gli appassionati potranno vedere in differita la gara di Cagliari, giovedì 3 dicembre alle ore 17 su Rai sport 1 e 2 ( canali 57, 557 e 58).]]

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La nazionale femminile italiana ai campionati Europei di Saluzzo (Cuneo)

NON SIAMO SPORT

DA SPIAGGIA

Le bocce come movimento d'avanguardia per tutte le età

L

e bocce, di cui si hanno testimonianze fino dagli antichi greci, nascono come sport per tutti perché si può praticare a tutte le età ed è di importanza sociale. Negli anni ‘60 è stato regolamentato e sono nate varie federazioni, che poi negli anni ‘80 si sono riunite in quella attuale, la FIB, che conta 100mila tesserati in Italia ed è divisa in specialità che si differenziano dallo strumento (plastica o metallo) e dal tipo di corsia di gioco. In Friuli (2500 tesserati,70 società) si gioca al volo (boccia metallica di circa un chilo su corsie sabbiose di massimo 27 metri). A livello mondiale, le nazioni che danno più allori in questa specialità sono 4 (Italia, Francia, Croazia e Slovenia) ma si gioca pure in Cina, Argentina, Algeria, Marocco. Il nostro sistema di gioco in Italia è nato all'ovest (prevalentemente Liguria, Piemonte e Val D'Aosta) data la vicinanza con la patria di origine della specialità, la Francia. In Italia i più grandi campioni sono nati all'ovest, ma da quando si sono istituiti i campionati a squadre nella fase invernale della stagione (in quella estiva ci sono i tornei personali e ci si iscrive autonomamente) i giocatori nella parte orientale hanno potuto confrontarsi e pure iniziare a vincere. In Friuli si annoverano titoli mondiali e record come quello del rivignanese Loris Meret e di Marco Ziraldo (fagagnese di origine) in una specialità dove l'atleta corre per 5 minuti su una

Barbara Zurini e Caterina Venturini (Buttrio) corsia di 17 metri: record del mondo individuale è 51 bocce tirate e 51 colpite, sforzo paragonabile agli ottocento metri come intensità. SOCIETA' Recentemente le più grandi soddisfazioni del Friuli sono della squadra del San Daniele che nel 2009 ha vinto il primo ( e l'unico per ora ) scudetto di seria A, mentre a livello femminile il Friuli giganteggia in Italia, in Europa e nel mondo: la società di Buttrio,


UDINESECALCIO ALTRI SPORT

Marco Ziraldo

dopo 3 scudetti in 5 anni, l'anno scorso ha vinto la Coppa Europa di società (che equivale alla squadra più forte del mondo) e l'11 novembre a Saluzzo tre ragazze friulane (tutte e tre giocano nel Buttrio) hanno portato a casa tre ori, un bronzo e un argento su 6 specialità (tipi di gioco differenti) a disposizione nel campionato Europeo a livello individuale. Sono le sorelle buttriesi Caterina e Virginia Venturini (rispettivamente due ori nella specialità combinato e individuale e un argento e un bronzo nelle specialità del progressivo e della staffetta che rappresentano prove di corsa) e Barbara Zurini (reanese) che alla sua prima convocazione ha vinto l'oro europeo nella specialità combinato. Caterina tra l'altro ha un oro e un argento mondiale nel suo palmarès. Il Cussignacco partecipa al campionato di serie B, in un girone a 8 squadre nel triveneto e 22 in Italia, dove milita anche la Quadrifoglio ( Fagagna) e il Villaraspa ( Staranzano). DIRIGENZA Abbiamo ascoltato il vicepresidente del Cussignacco, Loris Colloricchio, che ha raccontato le criticità e i punti forti di uno sport molto più articolato e scientifico di quello che normalmente l’immaginario collettivo pensi: “Il panorama regionale è vitale se si tiene conto che molte società, come le stes-

Servono logica e precisione oltre ad una certa prestanza fisica per i progressivi se Tavagnacco o Buttrio, stanno cercando di lavorare a partire dal settore giovanile. Anche noi siamo orientati verso questa linea di condotta decisiva per dare nuova linfa al mondo delle bocce. Già La Bocciofila della Contea aveva tenuto dei corsi nella scuola elementare, in particolare nelle classi IV e V. Nelle lezioni svolte i bambini hanno risposto con molto entusiasmo dimostrando così, con il loro apprezzamento, che è giusto seminare. La stessa scelta è stata portata avanti anche da Laipacco. Purtroppo siamo stati bloccati dal discorso della nostra struttura i cui costi sono esagerati. Senza dubbio è l’impianto migliore della regione e sede del Centro Tecnico Federale: nell’incontro del 20 ottobre scorso la gara d’appalto è andata deserta". E poi sulle spese: "Riusciamo a farvi fronte con il nostro volontariato. Tenga presente che spendiamo 25mila euro all’anno solo di luce e gas. Due signore

tesserate ci danno una mano con le pulizie dell’impianto perché giocando su sabbia la polvere imbianca tutto inesorabilmente. Molte strutture conoscono questo problema e c’è il rischio

il Palabocce di Cussignacco di chiudere. Ciò che ci penalizza è la non continuità. Attualmente c’è una concessione temporale fino a giugno e poi una nuova gara d’appalto. Un tempo c’erano grandi numeri nel mondo delle bocce: in molti bar era un punto di ritrovo per molti ragazzi. Poi si è scelto di invertire la rotta e chiudersi nei bocciodromi con

meno possibilità di diffusione della passione sportiva. Avevamo il progetto di avviare gli appassionati più giovani con allenamenti svolti dagli atleti tesserati e realizzare così una scuola bocce per neofiti dagli otto agli ottant’anni perché è un dato di fatto che in questo sport si è protagonisti sempre, da bambini fino a novant’anni. Se il nostro più vecchio iscritto è nato in epoca fascista, abbiamo anche molti giovani e la prima squadra che disputa il campionato di B, vede fra i suoi atleti ragazzi dai 16 anni in su". STRUTTURE "Certo, la nostra affascina molto anche se le mancano tre corsie per poter essere riconosciuta a livello internazionale. La nostra società comprende 200 tesserati fra soci atleti e soci sostenitori e lo scorso anno la nostra prima squadra è stata promossa. Attualmente non stiamo facendo molto bene per mancanza di esperienza a livello di giocatori e di tecnico anche se ci siamo rinforzati bene. Giochiamo sempre il sabato pomeriggio dalle 14.30 alle 19 in alternanza con la squadra di serie C mentre la Prima categoria comincerà a fine gennaio e la Seconda e la Terza inizieranno in aprile nelle strutture esterne. La prima squadra fa parte di un girone triveneto e se poi dovesse passare accederebbe ad una fase nazionale ma, come neopromossi, quest’anno pensiamo a salvarci. Avevamo anche il settore femminile fino a sei anni fa ma poi c’è stato un ritiro naturale delle atlete divenute donne adulte o un esodo in altre società come Chiasiellis e Buttrio. STEREOTIPI "Le bocce sono un mondo molto affascinante per chi lo conosce e spesso è associato allo stereotipo “sport da spiaggia” o “sport per pensionati”. In realtà serve molta logica e precisione ed avere una buona preparazione fisica per eseguire i progressivi. Il gioco è molto lungo e tecnico, soprattutto nella specialità del volo. Le partite si possono paragonare a quelle di tennis e una gara può durare anche giornate intere. Inoltre un’altra spina nel fianco è la difficoltà a reperire sponsor che diano una mano. I giocatori non hanno uno stipendio ma solo un rimborso spese. Chi gioca a bocce non lo fa per arricchirsi ma solo per passione. Fra i giovani emergenti citerei i nostri Marco Zufferli, fratello dell’arbitro e con già delle convocazioni in nazionale. e Sialino e Cargnello”. Biancamaria Gonano

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ALTRI SPORT

NICE SURPRISE

LE SORPRESE DI NASSFELD/PRAMOLLO Al via il 4 dicembre la stagione sciistica del comprensorio Nassfeld-Pramollo Nassfeld – Pramollo conferma la crescita del comprensorio stesso e promette grandi novità in virtù di importanti investimenti fatti. Oltre a confermare le proprie caratteristiche di polo sciistico d'eccezione, nella TOP – 10 dei comprensori austriaci grazie alla sicurezza di neve in virtù del microclima che permette una bassa pressione da dicembre ad aprile, sa anche permettere ai tanti sciatori di godere di paesaggi maestosi e di approfittare delle 850 ore di sole di media stagionale. I tanti eventi che si svolgono durante la stagione permettono inoltre a tutti gli sciatori di trovarsi in un vero e proprio “eldorado della neve” adatto a tutte le esigenze e tutte le età. Tra le novità della stagione che il 4 dicembre partirà va sicuramente ricordato l'investimento di oltre 23 milioni di euro fatto nel comprensorio. Questi investimenti permetteranno infatti di poter sciare su 20 ettari di superficie di piste in più serviti da una nuova seggiovia esaposto con gli standard più moderni. Inoltre è stata programmata una implementazione degli impianti di innevamento e più posti letto. La modernissima seggiovia con sedili riscaldati e

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all'avanguardia ha una lunghezza di 1250 metri e copre un dislivello di 370 metri per 2,2 km di piste con una portata oraria di 3200 persone. Tra le sorprese di quest'anno dentro e fuori le piste, il cuoco stellato Manuel Ressi che gestisce da quest’anno la Gasthaus “Barenwirt” a Hermagor, il primo Winter Metal Festi-

val del mondo “Full Metal Mountain” dal 28 marzo al 3 aprile e il wifi gratuito su tutto il comprensorio. Per il quarto anno consecutivo il 28 marzo sarà la volta della UNESCO cities marathon, la maratona che unisce tre città patrimonio dell'UNESCO Aquileia, Palmanova e Cividale; continua inoltre la collaborazione tra Nassfeld – Pramollo e l'Associazione GS 2002 Tarvisio, associazione sportiva dilettantistica di sci di fondo vero e proprio riferimento per tutti i ragazzi della Val Canale. Riferimento per tutti i freeriders sarà la Nassfeld Vertigo Tribe ed il negozio SPS Soluzioni per Scavezzacollo di Udine. Come ricordato la stagione parte venerdì 4 dicembre e grazie alle basse temperature la quasi totalità delle piste sarà pronta per tutti coloro che vogliano godersi il comprensorio cariziano.


angi, m , i r e d desi e s , i o lcetto n a c a , o Qui da iliard b a i h c bevi, gio a freccette. o tite, r a p e l rdare a u g e h c noi n o c o l Puoi an o tare s s e r u p op

UDINESECALCIO

lo slowfood a Remanzacco Pizze e gustosissimi panini da accompagnare con un’ampia scelta di birre in bottiglia ed alla spina.

avolo t a d i Gioch Freccett e Calciobalilla SALA BILIARDI

Tavoli da Internazionale Tavoli da Pool “8-15” Tavolo da Snooker

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per godersi tutte le partite delle tue squadre del cuore

Birreria, pizzeria Da Edy TremilaSport+ | 02 12 2015 | 57 Via San Martino (incrocio S.S. 54) 5/2 REMANZACCO, Udine Tel.: 0432 668127 - Email: info@daedy.it - www.daedy.it


SPECIALE LIBERTAS

Edizione da record per il trofeo nazionale "Città di Porcia"

IN BREVE ARTI MARZIALI

IMPORTANTE KERMESSE IN ARRIVO A PORDENONE La recente convenzione stipulata a livello nazionale tra Libertas e Avis si traduce localmente nell'intesa raggiunta tra la Polisportiva Libertas Villanova e l'Avis comunale. L'intento reciproco è di coinvolgere la comunità alla ricerca di sani stili di vita, alla pratica sportiva e alla cultura del dono del sangue. In tal senso, domenica 13 dicembre sui tatami del palasport di Pordenone si terrà la kermesse "Le arti marziali incontrano l'Avis".

■ Nutrita partecipazione di atleti e pubblico al 21° trofeo nazionale "Città di Porcia", manifestazione dedicata alle classi giovanili con ben 400 iscritti (spalmati su due giornate di gara) in rappresentanza di 35 club, di cui quattro provenienti dalla Slovenia. Gran soddisfazione quindi per la società organizzatrice, il Judo Libertas Porcia, che coglie l'occasione per ringraziare tutto l'entourage di genitori e simpatizzanti che hanno sostenuto e collaborato alla riuscita della kermesse. La classifica societaria nella prima giornata di gara ha visto primeggiare lo Sport Team Udine, che ha preceduto Kyu Shin Do kai Parma e gli sloveni del Sankau Celie

1 t m

(accompagnati per l'occasione dalla campionessa olimpica Urska Zolnir), quarto posto per la Polisportiva Villanova Pordenone, quinto il Dojo Trieste. Nella seconda giornata sono scesi sui tatami i bambini, suddivisi per fasce d'età (6 - 10 anni), molti dei quali al debutto agonistico. A farla da padrone gli alfieri di casa del Judo Libertas Porcia. Primi classificati: Alice Pastrello, Andrea Salamon, Davide Prevarin, Lorenzo Lenarduzzi, Andrea Zandona, Francesco Di Pompa, Tommaso Della Toffola, Alex Martin, Samuele Basei. Secondi: Andrea Cigalotto, Daniel Guerra, Riccardo Martinello. Terzi: Leonardo Rapetti, Gabriele Corazza, Antonio Pivetta, Justin Moracaj, Roberto Casetta, Mattia Moro, Angelo Beltrame,

Kevin Mendoza, Riccardo Pesce, Kevin Murolo. La Polisportiva Villanova Judo ha schierato 51 atleti. Sono saliti sul gradino più alto del podio: Andrea Martin, Alessandro Viva, Samuel Serodine, Rahim Azeez, Giorgia Fabri, Tommaso D'Amelio, Rebecca Crismarin, Vittoria Puppin, Mattia D'Amelio, Said Azeez, Fabio Fioret, Youssef En Naji, Massimo La Marca, Luca Alviti, Federico Lucchini, Cristian Bone, Tommaso Gini, Matteo Pasut e Nikita Facca. Seconde piazze per Alexandra Iordache, Nicola Manca Castoro, Daniele Babuin, Jacopo Mozzon, Luca Toniolo, Mila Battistella, Sara Simoni, Rocco Stefanazzi, Edoardo Valentini, Davide Quarin, Andrea Milena Mancini, Anais Toppan, Alessio Rorato, Giacomo Francescutto

e Filippo Solito. Terzi posti per Vincenzo Castoro, Andrea Molaroni, Antonio Valentini, Mattia Mozzon, Guido Molon, Alessandro Fagotti, Luca Iorio, Angelo Ragazzoni, Mariam Dene, Alessandra Marcuz, Mirco Bone, Adam Darwish e Andrea De Cianni. In evidenza anche i giovani atleti della Polisportiva Montereale. Tra gli Esordienti A, successo pieno per Alessandro D'Odorico (nella categoria di peso 50 kg), seconde piazze per i compagni di club Adrien Frisan (45 kg) e Mattia Boscolo (over 73). Nel gruppo pre agonisti sono andati a podio Giulia Rossolato, Emi Magris, Iole Alzetta, Lodovico e Leonardo Mazzega (primi), Mattia Bertolo, Bryan Bagnariol, Davide Favetta e Matilde Frisan..

UDINE | TRIESTE | PAD

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SPECIALE LIBERTAS

I FRATELLI BEDEL IN GRANDE SPOLVERO A VITTORIO VENETO VOLLEY

A gonfie vele il corso di aggiornamento tecnici ■ Buon successo del corso di aggiornamento per tecnici Libertas articolatosi in due giornate nella sala audio-video del complesso di Città Fiera a Torreano di Martignacco dove hanno parlato il prof. Pietro Enrico Di Prampero, il prof. Claudio Bordon e la psicologa Francesca Del Rizzo. Alle due giornate ha partecipato complessivamente una cinquantina di tecnici di società Libertas di tutto il Friuli Venezia Giulia. Nei lavori, il prof. Di Prampero ha parlato dell'aspetto energetico della prestazione sportiva, soffermandosi in particolare sulle tematiche metaboliche. Il prof. Bordon ha focalizzato l'aspetto metabolico all'interno della attività agonistica, attraverso uno studio della prestazione del pallavolista, mettendo in evidenza quali sono le caratterizzazioni che ciò comporta. Sulla base di questo è stato costruito un ragionamento volto a indicare il miglior metodo di allenamento da applicare agli atleti del volley. La dottoressa Del Rizzo ha invece svolto una lezione sull'approccio e il comportamento dei tecnici nei confronti degli atleti, soffermandosi sull'importanza di tenere in considerazione le variabili psicologiche per migliorare la qualità e quindi l'efficacia dell'allenare. La psicologa ha spiegato che l'atleta va considerato prima di tutto come una persona, con propri bisogni, risorse,

obiettivi ed emozioni da rispettare e come protagonista del proprio percorso di apprendimento che il tecnico deve facilitare portandolo a essere sempre più attivo e propositivo, esperto e consapevole di sé, delle proprie aree di miglioramento e delle proprie potenzialità e che sappia collaborare con l'allenatore. Quest'ultimo - ha concluso Del Rizzo - deve dotarsi di un metodo simile a quello sperimentale, che proceda attraverso la verifica dell'efficacia della preparazione, modificandola all'esigenza e tenendo sempre note aggiornate degli atleti e del lavoro svolto. Ampio spazio è stato infine dedicato alle domande dei partecipanti che sono state molto numerose, dimostrando l'interesse per i temi trattati e l'importanza dell'iniziativa. Nel sottolineare l'importanza dell'iniziativa, il presidente della Libertas regionale, Bernardino Ceccarelli, ha rilevato che essa rientra nell'ambito delle finalità istituzionali dell'Ente di promozione sportiva che comprendono, con l'avvicinamento di sempre maggior numero di giovani allo sport e l'organizzazione di attività sportive per gli stessi, anche appunto la formazione dei tecnici. In funzione di ciò - ha anticipato il presidente - nel corso della stagione sportiva, a questi primi due corsi formativi, ne seguiranno altri tre.

DOVA | MILANO | PRATO

■ Sono gli alfieri di punta della polisportiva Villanova Libertas di Pordenone, tanto sul tatami che nel quotidiano. Stiamo parlando dei fratelli Marvin e Kenny Bedel, che hanno recentemente partecipato alla Vittorio Veneto Kata Cup, chiudendo al 3° posto sulle 19 coppie in lizza. Il risultato riveste maggiore rilevanza se si pensa che i Bedel non competono esclusivamente nel kata, gareggiando anche per le competizioni della Shiai. "I due fratelli sono un ottimo esempio per i giovani della nostra Polisportiva - commenta orgogliosa la presidente Franca Bolognin - infatti, oltre che nell’attività sportiva, sono sempre in prima linea anche nel collaborare alle varie manifestazioni, anche solidali, che la società organizza, prodigandosi nel contempo con buoni risultati scolastici". Il prossimo 6 dicembre Marvin affronterà l’esame di cintura nera primo dan. ■ Tarcento è stata teatro delle gare di qualificazione per il campionato italiano Esordienti B, tatami rivelatisi assai proficui per i portacolori pordenonesi. Infatti, tutti e tre gli atleti iscritti dalla Polisportiva Libertas Villanova hanno ottenuto l'importante pass. Ai Tricolori di sabato 5 dicembre in quel di Ostia si presenteranno perciò Axel Andrijczuk (categoria di peso kg 50), Francesco Sanapo (kg 81) e Nicolae Bologa (kg 73). La cittadina carnica ha ospitato anche il quinto appuntamento del Criterium Giovanissimi Fvg, occasione per un altro en plein del Villanova. Tutti e cinque i baby Daniele Babuin, Andrea Cigalotto, Mattia Menegatti, Riccardo Pasut e Samuel Serodine sono saliti sul gradino più alto del podio. In particolare, per Cigalotto, Menegatti e Serodine si tratta della quinta vittoria su altrettante tappe, che permette loro di aggiudicarsi anche la classifica speciale del Grande Slam.

Tel. 0432 690761 info@ceccarellionline.it www.ceccarelligroup.com TremilaSport+ | 02 12 2015 | 59


TREMILAITINERARI MTB

INFO UTILI Il giro è lungo 20,7 km di cui 13,1 su sterrato in buone condizioni e lo si percorre in un paio d’ore o poco più. Il dislivello in salita di 580 metri richiede un po’ di allenamento mentre la discesa, ripida in alcuni tratti, richiede un po’ di tecnica di guida. La mountain bike è d’obbligo. Per i primi 12,5 km non ci sono né punti di appoggio né possibilità di approvvigionarsi d’acqua per cui è il caso di essere autonomi e di riempire le borracce prima di partire. A Masarolis invece ci sono una bella fontana e un bar mentre un’altra fontana è a Reant. Il periodo migliore per questo percorso va dalla primavera all’autunno inoltrato anche se è possibile percorrerlo durante tutto l’anno visto che la salita è protetta dai venti dominanti e la discesa è quasi tutta esposta al sole. All’inizio del tratto tra la sella di Pegliano e Masarolis spesso c’è un cartello di “strada interrotta” causato da una frana che periodicamente interessa un breve tratto di strada asfaltata più avanti: in ogni caso in bicicletta si passa tranquillamente. Il tratto tra Masarolis e Reant faceva parte di un percorso guidato per cui ci sono alcuni cartelli esplicativi relativi alla fauna e alla flora della zona: la mancanza di manutenzione e gli effetti del tempo hanno reso questi cartelli praticamente illeggibili e quindi inutili. Come indicato sopra, a parte il bar di Masarolis, non ci sono punti d’appoggio durante questo giro ma a Torreano non mancano le possibilità di acquistare alimentari o di fermarsi in qualche trattoria o agriturismo.

www.natisoneinbici.it

In volo su Torreano lungo le piste forestali della vallata del Chiarò.

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11.6

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Il Leone in Gabbia

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0.7 Torreano

Locanda Da Menia

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San Nicolò

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A Masarolis, nella piazzetta poco prima della Chiesa, c’è una bella fontana sovrastata da una curiosa statua con un leone in gabbia. Diverse sono le motivazioni che si possono trovare su questo curioso monumento, da chi dice che è un segno della vittoria degli abitanti nei confronti del podestà (che non voleva concedere il permesso di costruire la fontana), a chi invece sostiene che si tratta del Leone di San Marco, simbolo della Repubblica Veneta, imprigionato dagli abitanti di Masarolis per protestare sulla tassa imposta dalla Serenissima sulla loro acqua.

Cave Gnìviza

Laurini

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DAL SATELLITE

orreano,

La zona coperta dalla cartografia 1:25.000 con la cartina Tabacco, foglio “041 – Cividale e Valli del Natisone” e un’altra interessante mappa, sempre 1:25.000 è allegata alla pubblicazione “Val Chiarò Trekking” a cura dell’Associazione Torreano Ambiente. La scheda completa del giro con traccia GPX è disponibile su http:// www.natisoneinbici. it/?p=613 mentre la sola traccia anche su Google Maps.

Panorama da Reant

come raggiungere

Torreano

Da Cividale si seguono le indicazioni per Tarcento fino all'incrocio della “Crosada”. Qui si gira a destra seguendo le indicazioni per Torreano. Si passa il Chiarò, Ronchis e, poco dopo Torreano, si trova l'incrocio dal quale parte, a destra, la strada per Laurini. Si può parcheggiare in prossimità dell'incrocio, vicino alla fermata della corriera.

Pista forestale

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a cura di STEFANO OSSO

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a valle del Chiarò di Torreano viene spesso considerata un punto di passaggio per raggiungere lo Joannes/Joanaz oppure per proseguire verso la valle del Natisone, invece offre interessantissime possibilità per percorsi in quota con comoda partenza da fondovalle. Quello che proponiamo è l’intero giro della vallata sfruttando le numerose (e ben tenute) piste forestali e qualche tratto di collegamento su strada asfaltata. La partenza è dal bivio per

Laurini, 1 chilometro oltre la piazza di Torreano, appositamente per fare un po’ di strada in sella e scaldarsi prima della salita. Dal bivio infatti si torna a Torreano e pochi metri prima della Locanda “da Menia” si svolta a sinistra e guadato il Chiarò si inizia a salire, su una bella forestale, verso la dorsale della Craguenza. Dopo 3,7 km si raggiunge la vecchia strada militare che sale da Rubignacco e la si percorre fino al bivio per Puller. La pendenza è costante e nonostante il fondo non sia sempre perfetto, la

si pedala in tranquillità. Dal bivio per Puller ci si può rilassare lungo la panoramica traversata, parzialmente su sterrato, la maggior parte su asfalto, fino sopra Masarolis che si raggiunge in 1 km di veloce discesa. Si attraversa il paese, passando davanti alla chiesa e alla fontana con il leone in gabbia, e si percorre un’altra bellissima traversata, questa volta su pista forestale, in direzione di Reant. Alcune tabelle ormai sbiadite indicano che si è sul sentiero Masarolis–Reant.

Raggiunta nuovamente la strada asfaltata un altro velocissimo chilometro in discesa posta all’imbocco di un’altra bella pista forestale che, in oltre 4 km di discesa lungo le pendici del monte Noas, torna al punto di partenza. Quest’ultimo tratto, specialmente se percorso in primavera o in autunno, quando le foglie non coprono la visuale, offre spettacolari scorci sulla vallata sottostante e in particolare su Canalutto al punto che sembra di volare più che di stare in sella a una mountain bike.

TremilaSport+ | 02 12 2015 | 61


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