n° 18 TremilaSport 12 10 2016

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TREMILAITINERARI MTB

www.natisoneinbici.it dimenti. Ma i di Brazzà non sono l’unica famiglia nobile che incontreremo in quanto faremo conoscenza anche con i visconti di Mels e la loro residenza: il poderoso castello di Colloredo di Monte Albano, dove visse anche Ippolito Nievo, sepolto nella vicina chiesa di Sant’Andrea e Mattia. Il percorso parte dal Parco del Cormor, alla periferia ovest di Udine, e lungo la ciclovia raggiunge le dolci colline moreniche attorno a Moruzzo dalle quali si gode un panorama spettacolare sulla pianura friulana. Scavalcato lo spartiacque ci si dirige, su strade secondarie, prima verso Caporiacco e poi verso Colloredo di Monte Albano, con la vista che spazia dalle Dolomiti, alle Alpi Carniche e Giulie e al Carso. Il rientro al punto di partenza avviene attraverso l’Ippovia e la ciclovia FVG-1 “Alpe Adria”.

a cura di StEFAno oSSo e GIAn LucA toSoRAttI

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Se a Firenze si associa la famiglia de’ Medici, a Milano gli Sforza e a Roma i Barberini a Udine non si può non associare la famiglia Savorgnan che ne ha influenzato la storia dal medioevo in poi, tanto che il loro stemma araldico oggi è quello della città di Udine. Successivamente diventati Savorgnan di Brazzà, la loro presenza si riscontra anche nei nomi di alcuni paesi: da Savorgnano del Torre a Brazzacco e Brazzano. Uno dei membri più eclettici della famiglia è stato senz’altro l’esploratore Pietro Savorgnan di Brazzà, che

alla fine dell’800 esplorò il corso del fiume Congo. A differenza degli altri esploratori dell’epoca, però, era famoso per i suoi modi non violenti e per la sua avversione allo sfruttamento delle colonie. Brazzaville, la capitale della Repubblica del Congo, si chiama così proprio in suo onore e lì è seppellito in un mausoleo costruito a sua memoria. A lui è dedicato anche l’aeroporto del Friuli Venezia Giulia a Ronchi dei Legionari. In questo giro percorreremo parte dell’itinerario ciclabile che gli è stato dedicato nei dintorni di Moruzzo, dove la famiglia aveva dei posse-

CURIOSITà Lungo il primo tratto, in particolare prima del guado sul Cormor, ma anche più oltre, ci si imbatte più volte nelle strutture di una vecchia ferrovia, non abbandonata, ma mai entrata in funzione. Si tratta della Udine–Majano, iniziata nel 1914 e sospesa nel 1932. Nei pressi di viale Vat e viale Tricesimo, a Udine, si vedono ancora dei ponti e dei cavalcavia, la stazione nei pressi di via Colugna, ancora in piedi, e imponente il grande viadotto sul Cormor poco prima di Pagnacco.

Descrizione giro Si parte dal Parco del Cormor, vicino allo stadio di Udine e si percorre l’Ipppovia verso Pagnacco. Dopo il guado su Cormor, al primo incrocio si abbandona l’Ippovia e si svolta a sinistra proseguendo per Plaino, Borgo Marano, e Alnicco. Qui si trovano le indicazioni per il percorso ciclabile “Pietro Savorgnan di Brazzà” che si seguono fino poco oltre l’incrocio con la provinciale 51 che da Pagnacco va a Moruzzo. Da Modetto si raggiunge la provinciale 83 “Dei quattro venti” e quindi l’agriturismo Casale Cjanor a casali Molini Lini. Si prosegue per Caporiacco e quindi per Entesano lungo una piacevole deviazione su sterrato. Attraverso Pissignano si

arriva a Colloredo di Monte Albano dove si imbocca la strada per Vendoglio. Prima della fine della lunga discesa si svolta destra sul percorso con le indicazioni “In@natura” che conducono verso l’Ippovia, al tabellone del tratto 11. Si scende lungo il Cormor fino al ponte di Vanelis da dove si raggiunge Branco e quindi, seguendo le indicazioni della ciclovia FVG–1 “Alpe Adria” e passando per Feletto Umberto e Colugna, si torna al punto di partenza. Sono spettacolari i panorami della prima parte del giro, che non presenta grosse difficoltà, mentre molto divertente e veloce è il rientro lungo l’Ippovia.


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