SIDICEVA...
aveva mandato definitivamente al tappeto alla dodicesima ripresa un astro nascente della boxe americana, Ernie Schaaf, che, trasportato all’angolo con l’aiuto dello stesso campione friulano, era stato subito trasferito d’urgenza all’ospedale, dove morirà alle 7,45 del 13 febbraio 1933. E Carnera commenterà: “Fuori dal ring io e Schaaf eravamo buoni amici e non ho mai incontrato un avversario più coraggioso e cavalleresco di lui. Se potessi oggi richiamarlo in
vita darei il campionato ed il mio stesso braccio destro per ottenere un simile miracolo. Questa è certo la più angosciosa vittoria che un pugile abbia mai conseguito”. Chiusa la carriera pugilistica, dopo la seconda guerra mondiale Carnera si dedicò al catch, diventando campione del mondo anche in questa disciplina nel 1957 a Melbourne, in Australia. Nel privato, si sposò nel 1939 con la goriziana Giuseppina Kovacic, impiegata alle Poste, che morì nel
MONDIALE A sinistra: 29 giugno 1933, Sharkey sulle ginocchia al Madison di New York: Carnera è campione del mondo. Sopra: foto di famiglia, con la moglie Pina e i figli Giovanna e Umberto.
1980. Ebbero due figli, Umberto e Giovanna Maria, che vivono negli Stati Uniti. A lui furono dedicate vie, piazze e palazzi dello sport, a
testimonianza della fama sicuramente unica di questo campione in ogni angolo del mondo. (e.f.) TremilaSport+ | 06 07 2016 | 33