n° 06 TremilaSport 22 03 2017

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TUTTO

LO

SPORT

DEL

FRIULI

VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

06|17 22|03|2017

w w w. t re m i l a s p o r t . c o m

PORDENONE

SEMENZATO, PILASTRO COL VIZIO DEL GOL pag 6

BASKET

APU, NUOVO DERBY CON MARTELOSSI pag 32

CALCIO DILETTANTI

CLOCCHIATTI, IL GENIO DELLA RISANESE pag 10

DAVIDE ROSSI PROMESSA DELLA LIBERTAS MALIGNANI E DELLA NAZIONALE

PAGG 40-41


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PORDENONE: Ivo Neri email: ivoneri@hotmail.com

UDINE: Venanzio Ortis Email: libertas.udine@gmail.com


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SOMMARIO

06|17

22|03|2017

10

26-27 UDINESE

CALCIO

6-7 FOCUS: SEMENZATO, DIFENSORE COL VIZIO DEL GOL 10-11 IDENTIKIT: GABRIO CLOCCHIATTI

18

AI RAGGI X: SECONDA CATEGORIA, MODULO, CHIOCCHIA DELL'ANCONA

20-21 GIOVANILI:

36

VOLLEY Il deus ex machina dell'Aurora Volley, Narduzzi, racconta la non facile realtà della sua società che punta sull'autofinanziamento e sul settore giovanile.

32

BASKET Il tecnico udinese Alberto Martellossi affronta domenica a Cividale l'Apu alla guida del Mantova.

PIANETA CASARSA

24 CALCIO A 5

25 CALCIO FEMMINILE

32-33 BASKET 34-39 VOLLEY 40-43 SPORT VARI

RUBRICHE 22-23 A SCUOLA DI CALCIO 28-29 SI DICEVA...

30 CULTURA

44-47 MONDO LIBERTAS

TremilaSport+ | 22 03 2017 | 03


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EDITORIALE

TUTTO

LO

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DEL

FRIULI

VENEZIA

GIULIA

A

360

magazine

GRADI

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....

Per il basket regionale entusiasmi rinati TEMPO DI COSCIENZA E SICUREZZA

22|03|2017

w w w. t r e m i l a s p o r t . c o m

PORDENONE

SEMENZATO, PILASTRO COL VIZIO DEL GOL pag 6

BASKET

APU, NUOVO DERBY CON MARTELOSSI pag 32

CALCIO DILETTANTI

CLOCCHIATTI, IL GENIO DELLA RISANESE pag 10

DAVIDE ROSSI PROMESSA DELLA LIBERTAS MALIGNANI E DELLA NAZIONALE

NASCONO

TALENTI PAGG 40-41

LA "CANTERA" FRIULANA DELL'ATLETICA LEGGERA CONTINUA A PRODURRE RISULTATI DI RILIEVO IN VARIE SPECIALITÀ

T S

empo vacanze tutti, in primis per ilimprevista calcio professionistico, ono di ancora vivima gli non echiper della sostanzialmente e clamorosa giàvittoria in preparazione vistadidiA2una il prosdi Udine nelinderby connuova Trieste,stagione successoche cheinizierà conferisce alla simo mese lasciandosi alle spalle la delusione europea della nazionale. formazione di Lardo maggior tranquillità in un rush finale in cui i friulani L’Udinese, con per il suo nuovo allenatore Iachini, le suestrada prime si ritrovano, dirla alla Dante, fra color cheha soneffettuato sospesi, a metà uscite con risultati, seppure estivi, che non entusiasmano e d’altra parte fra il pericolo-play out e l’ancora non remota possibilità di accederenon ai promette fuochi avversario, d’artificio un organico sulla falsariga di quello preplay off. Prossimo domenica a Cividale, in un nuovo derby dei suoidue generis, risicati campionati privo fra l’altro ormaiche della classe di intervista Di Natale. ilcedenti Mantova guidato dall’udinesee doc Alberto Martelossi, nella nostra Ido Cibischino ha comunque individuato giovane esterno ceco Jankto la avverte sottotraccia che concessioni di sortanel non potrà farne alla rappresentante possibile sorpresa di stagione, la sua profezia si avvererà. E per della sua città, essendo egli stessovedremo in odor disefinali-promozione. il Ebasket regionale è invece tempo dialentusiasmi rinati, Trieste al guardia suo ennel basket dedichiamo un’intervista nuovo arrivo Rain con Veideman, play nesimo campionato di A2 affrontato sulla base dei giovani del proprio vivaio estone che con il suo innesto, e lo sottolinea lo stesso Martelossi, ha conferito e l’Apu, efresca di coscienza promozione, a presentare qualità maggior e sicurezza all’Apu.le proprie prime mosse a livello di campagna e di mercato. Ritorna dunque derby che friul-giuliano Peculiaritàabbonamenti che sono proprie ora anche dell’Udinese di ilDelneri, dopo avera conferireil sale ad unalla movimento ultimi anni in uncon po’ sette assopito imposto pareggio Juventus negli ha conquistato seiFriuli punti, retidall’asall’atsenza di una formazione di vertice dopo la chiusura dei battenti da parte della tivo, contro Pescara e Palermo, peraltro avversarie rivelatosi piuttosto deboli e Snaidero e ilDomenica direttorelasportivo del gli club triestino, Ghiacci, non vedecon l’ora, abbordabili. sosta per impegni dellaMario nazionale di Ventura, il come afferma nostraPetagna intervista, di effettuare la sua rimpatriata Udine. friulano Meret enella il triestino a far parte dell’organico azzurro, e il atecnico MaAquileia rimanea ilsottolineare nodo relativo unripresa, palasport Carnera da ianni in preda a probledi chead alla a Torino contro granata, inizierà per la matiche burocratiche e la cui pratica si prova ora in fretta e furia a chiudere in sua squadra un nuovo campionato, con l’obiettivo di piazzarsi il più in alto possibile. vista di unlimitato campionato di A2 battuteininiziali (e ci si augura solo quelle), peri Obiettivo rispetto ad leuncuipassato cui i bianconeri avevano abituato l’Apu, avranno luogo a Cividale. Come sempre ci dedichiamo ai personaggi propri sostenitori all’Europa, ma tant’è, chi si accontenta gode. Epoi allora non c’era lae quello di spicco stavolta è la bella pallavolista Elisa Manzano, nostrafamily. Bianbritannica Watford a fungere da punto di riferimento primario che per la la Pozzo camaria Gonano ha scovato in Birmania nel corso del suo giro del mondo: una Ma come da nostra abitudine non mancano nel nostro giornale i servizi dedicati lunga pausapromesse, di riflessione, dicedelle l’atleta poi deciderà il da in farsi dalgemopunto alle giovani ad una quali,friulana, il giovanissimo saltatore lungo di vista sportivo, le offerte che anche le perverranno. Chia non vorrebbe nese Davide Rossi, vagliando abbiamo voluto dedicare la copertina simbolo di un seguire l’esempio Elisa, staccando spina per qualcheprodotto mese pere ricaricarsi? movimento, quello di dell’atletica, che in la Regione ha sempre continua a Immedesimiamoci nella sua esperienza, lasciando spazio all’immaginazione. produrre buoni frutti. spazio c’è pure per la Unesco Cities Marathon, giunta alla quinta edizione, comIlEDirettore petizione aperta a tutti che porterà i concorrenti da Cividale ad Aquileia attraEdi Fabris verso Palmanova. Domenica gran kermesse e sarà certo un bel vedere lungo i 42 chilometri e spiccioli del tracciato che collega i due siti dell’Unesco il serpentone multicolore degli appassionati della corsa e non solo.

Il Direttore Edi Fabris

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DIRETTORE RESPONSABILE RESPONSABILE DIRETTORE Edi Fabris Fabris Edi VICEDIRETTORE VICEDIRETTORE Massimo Muzzin Muzzin Massimo EDITORE EDITORE MEDIATREMILA EDIZIONI EDIZIONI srl srl MEDIATREMILA Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. direzione@mediatremila.com direzione@mediatremila.com REDAZIONE REDAZIONE Viale Palmanova Palmanova 146 146 -- 33100 33100 Udine Udine Viale Tel. 0432. 0432. 33 33 30 30 893 893 Tel. redazione@tremilasport.com redazione@tremilasport.com

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13| 16 06| 17 Questo numero è stato chiuso

Questo numero è stato chiuso in redazione redazione mercoledì mercoledì 22 20 marzo luglio 2016. in 2017.

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Foto Antonio Ros/Pordenone Calcio

CALCIOUDINESE

QUI PORDENONE

SEMENZATO, DIFENSORE COL VIZIO DEL GOL Quattro le reti fin qui messe a segno in questo campionato dallo stopper classe ’87 del Pordenone, andato a segno anche domenica con l’Ancona. Obiettivo superare le sei reti realizzate a Bassano

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D

aniel Semenzato, difensore classe '87, è arrivato a inizio anno a Pordenone ma, per la sua importanza in campo, sembra una pedina inserita nei meccanismi neroverdi da anni. Il ragazzo nato a Montebelluna ha masticato la Serie C/Lega PRO per anni e, non è una novità, è stato spesso capace di togliersi qualche soddisfazione sotto porta. L'ultima è arrivata sabato, nella sfida contro l'Ancona: il gol del vantaggio con uno splendido tiro su schema da calcio d'angolo. Tre punti fondamentali per provare a raggiungere quel sogno chiamato Serie B. - Daniel raccontaci la sfida con l'Ancona vinta 2-0 “È stata una partita insidiosa: sono una squadra che sta patendo grossi problemi societari e que-

sto è sempre una incognita per gli avversari. A livello di campo, poi, diciamo che non è adeguato alla categoria: un terreno davvero difficile dove si fa fatica a esprimere le proprie qualità. Aggiungiamoci la cornice di tifosi pronti a fischiare… Noi però siamo stati bravi: era parecchio che non vincevamo in trasferta. Se a Parma e Venezia le prestazioni le abbiamo offerte e non abbiamo ottenuto punti immeritatamente, a Santarcangelo e a Teramo abbiamo sbagliato l'approccio nella seconda frazione. Sabato invece siamo stati bravi a reagire: sapevamo di non poter sbagliare. Più di tutto, poi, abbiamo gestito bene la gara, soffrendo, ma non concedendo gol agli avversari”.


FOCUS

“Dolorosa la sconfitta col Parma. Dopo puoi solo tentare di ripartire alla prima occasione” massimo durante la settimana. La nostra vera forza è questa: siamo uniti e remiamo tutti dalla stessa parte. Anche chi gioca meno è disposto ad aiutare i compagni”. - La più bella prestazione? “A livello personale l'andata con il Venezia, dove ho anche segnato. A livello di gruppo faccio fatica: sono davvero tante le partite dove abbiamo espresso un gran calcio”. - Quella che ti è rimasta sul groppone? “Il rimpianto è Parma e quella assurda rimonta nel finale con i due gol presi nei

DANIEL SEMENZATO Per il difensore del Pordenone già 5 gol in campionato.

Foto DINO RAIMONDI

- A proposito di gol: si è visto il frutto del lavoro settimanale. “Uno dei tanti schemi che proviamo durante le sessioni di allenamento. Tra l'altro rete arrivata in un momento di difficoltà, quindi ancor più importante: ci ha dato carica e da lì abbiamo trovato la spinta per chiudere la sfida. Poi, come detto, abbiamo sofferto e gestito da grande squadra”. - Sei a quota 4 gol: obiettivo? “Personalmente vorrei superare il record fatto a Bassano, di 6 gol in una stagione”. - La squadra che ti ha impressionato di più? “Il Parma a livello di organico e di società, assieme al Venezia. Contro entrambe però abbiamo dimostrato sul campo di saper tenere loro testa. Anzi, credo che avremmo meritato la vittoria in più di una occasione. Penso parli molto il blasone delle squadra. Comunque, se dovessi scegliere, metterei loro due in cima alla lista”. - A Venezia tra l'altro hai giocato... “In C1, 8 anni fa: un'esperienza bella perché venivo da un anno dove avevo trovato poco spazio. C'è stato un momento difficile con il fallimento della società, ma siamo stati bravi a trovare una salvezza inaspettata con una grande rimonta. Eravamo ultimi a -6 dalla penultima, ma siamo riusciti a compiere un vero e proprio miracolo sportivo. Una rincorsa resa possibile grazie alla forza del gruppo”. - Questa arma in più l'hai trovata anche a Pordenone? “Sin dal primo giorno mi son trovato benissimo: conoscevo da Bassano già 5 ragazzi, con altri avevo giocato insieme altrove, con altri contro, quindi ci si conosceva lo stesso. Il gruppo qui è spettacolare. Colgo l'occasione per ringraziare soprattutto chi ha avuto meno spazio in stagione ma che, nonostante ciò, si impegna sempre al

Semenzato: “Io il più cattivo della truppa? No, sono solo un difensore” minuti di recupero. Dopo una sfida così puoi solo metterti a lavoro e tentare di tenere alta la testa: ripartire alla prima occasione utile”. - Hai la medaglia di più cattivo con 8 gialli e un rosso, lo sapevi? “(ride, ndr) Lo presumevo. Essendo un difensore sono chiaramente più portato a fare falli, anche importanti, ma non mi ritengo affatto un giocatore cattivo”.

- Obiettivo playoff “Sono effettivamente un campionato a parte. Puoi incontrare squadre che hai battuto in campionato ma che poi agli spareggi ti fanno lo sgambetto. Giochi dopo una stagione lunga, con il caldo, la stanchezza si sente. Per questo vogliamo provare ad arrivare il più in alto possibile adesso. Sarà fondamentale arrivarci mentalmente tranquilli”. - Perché alla Serie B ci pensate… “Sarei uno stupido a dirti di no…” - Chiudiamo con il tuo ricordo più bello in carriera. “La più grande soddisfazione è stata quella del campionato e della Supercoppa a Bassano. Reduce da un anno dove avevo avuto qualche problema, mi sono rimesso in pista e abbiamo raggiunto un doblete inaspettato a inizio agosto. Una fotografia splendida. Spero di poter rivivere quelle emozioni”. Luca Feole

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CALCIOFOTOGALLEY

PRIMA CATEGORIA B SERENISSIMA PRADAMANO RISANESE

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FOTO TREMILA SPORT

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IDENTIKIT

ALLA SCOPERTA DI...

GABRIO CLOCCHIATTI Gabrio Clocchiatti a Risano è ormai un’istituzione. Dopo aver vagabondato per mezza regione, il talentuoso centrocampista scuola Udinese, ha trovato in maglia bianconera la sua seconda casa, divenendone pilastro della mediana e capitano. Ed ecco che a 34

anni quasi compiuti, Clocchiatti sogna di alzare il suo primo trofeo proprio nel finale di questa stagione, con la Risanese in piena corsa play-off per un posto in Promozione e soprattutto in semifinale di Coppa regione. Che dire: in bocca al lupo!

Nome e Cognome: Gabrio Clocchiatti Soprannome per gli amici: Cap/Clock Data e luogo di nascita: 13 Aprile 1983 a Udine Città di residenza: Udine Altezza: 1,78 m Peso: 82 kg Segni particolari: Una vita sregolata Ruolo: Centrocampista centrale Piede: Destro La canzone del cuore: Thunderstruck Bionde o more: More, ma non ditelo alla mia compagna Mare o montagna: Mare Piatto preferito: L’amatriciana

Squadra attuale: Risanese

Idolo da bambino: Roberto Baggio

Settore giovanile in cui hai militato: Udinese

La più bella soddisfazione: Spero arrivi quest’anno

Squadre in cui hai militato: Pagnacco, Udinese, Triestina, Pro Fagagna, Codroipo, Ancona, Castionese, Risanese Numero gol segnati in carriera: Non li ho contati ma sicuramente non tanti Palmares: Passiamo ad un'altra domanda, se non si contano i tornei estivi Squadra del cuore: Milan

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La più grande delusione: La retrocessione in Seconda categoria con il Codroipo L’allenatore che ti è rimasto nel cuore: Ervino Passalent Numero di maglia preferito: Il 10 Filosofia: vince chi… Sempre chi segna di più La scaramanzia: Calciare fortissimo appena uscito per fare riscaldamento

I tre migliori pregi: Visione di gioco, tecnica e due buoni piedi I tre peggiori difetti: Poca velocità e corsa, e il colpo di testa Professione: Responsabile reparto uomo Al Duca D’Aosta Hobby al di fuori del calcio: Ovviamente per la felicita del mister calcetto Film preferito: Il gladiatore Libro preferito: The war Cantante/Band preferito: AC/DC

Animale preferito: Il cane Il più bel viaggio fatto: A Bogotà in Colombia Il più bel regalo ricevuto: La maglia e la fascia di capitano autografata da Roberto Baggio La cosa che ti fa più arrabbiare: Lo sparlare senza sapere Come ti immagini una volta conclusa la carriera: Sicuramente allenatore Sogno nel cassetto: Vincere la coppa quest’anno Il motto: Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto, ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani. Dedicata alla mia squadra.


UDINESECALCIO

Sui cadaveri dei leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto, ma i leoni rimangono leoni e i cani rimangono cani. Dedicata alla mia squadra.


CALCIOFOTOGALLEY

seconda categoria B

UDINE UNITED – PAGNACCO

0-1

FOTO ALBERTO TRANGONI

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FOTOGALLEYCALCIO

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L'ALTROCALCIO

MEMORIAL COCIANI

CALCIO & SOLIDARIETà

GRANDI NOMI PER LA XXVI EDIZIONE

La formazione del San Luigi che ha vinto il trofeo nella passata edizione

Appuntamento fissato a inizio maggio con la storica rassegna dedicata ai Giovanissimi e organizzata dal San Luigi: ai nastri di partenza ci saranno corazzate del calibro di Juventus, Udinese e Pordenone

S

arà un’edizione davvero speciale la XXVI del Memorial Cociani, torneo organizzato dall’ ASD San Luigi e riservato alla categoria Giovanissimi, che quest’anno con la partecipazione di alcune squadre straniere vestirà i panni dell’internazionalità. Alla manifestazione hanno già dato la loro adesione le due squadre regine del Friuli Venezia Giulia, Udinese e Pordenone, mentre è quasi certa la partecipazione della Juventus, che assieme al San Luigi formerà il quartetto tricolore. Le altre quattro formazioni al via saranno club di assoluto livello internazionale, con l’organizzatore Gridel che assieme al presidente Peruzzo e al responsabile del settore giovanile Schiraldi, sta chiudendo gli accordi. A giorni le magnifiche otto saranno presentate, per un torneo dagli elevati contenuti tecnico, tattico e agonistico, che

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Ancora da confermare i nomi delle formazioni straniere che saranno in gara permetterà di poter vedere all’opera alcuni ragazzi di grande prospettiva. La macchina organizzativa biancoverde si è messa in moto già da mesi, per offrire ai partecipanti e non solo tante novità che consentiranno di seguire il torneo minuto per minuto. L’appuntamento è quindi fissato per i giorni 6 a 7 maggio quando in via Felluga si aprirà il sipario sul torneo più prestigioso in regione a livello giovanile.

LE MAGLIE DI CANCIANI PER STEFANO MARANGONE

Il presidente del Comitato Regionale, Ermes Canciani, in occasione del derby tra il Fiumicello ed il Ruda, ha consegnato al presidente dei gialloblù Michele Ulian, due maglie autografate, di Miranda dell’Inter e di Théréau, attaccante dell’Udinese, che provvederà a recapitare personalmente a Stefano Marangone che da anni combatte contro la SLA. Una bellissima sorpresa che Ermes Canciani ha voluto fare a Stefano Marangone, impossibilitato ad intervenire al derby, a lui dedicato come già avvenne lo scorso anno, dando l’ennesima dimostrazione di come lo sport ed in particolare il calcio possano essere elemento di grandissima sensibilità e di solidarietà nei confronti di persone che come Stefano cercano di giocare tutti i giorni la partita con la vita. (Antonino De Blasi)

CALCIO DILETTANTI

SPUMANTE GIà PRONTO PER SEI SQUADRE Fine settimana molto caldo nei campionati dilettantistici con tante squadre che ormai sono arrivate ad un passo dalla vittoria finale, con promozione diretta, con abbondante anticipo. Già, perché potrebbero essere molti i tornei che già domenica prossima, quindi prima della pausa per il Torneo delle Regioni, eleggeranno la propria reginetta, a cominciare dal CjarlinsMuzane in Eccellenza, e dal Ronchi in Promozione B. Se per la prima è ormai una formalità, per la seconda servirà la giusta combinazione di risultati, ma la possibilità di chiudere i conti con un mese di anticipo fa inevitabilmente gola agli isontini. In Prima categoria, invece, è il Santamaria

che potrebbe stappare lo spumante in caso di successo sul campo della Fulgor, o di mancata vittoria da parte delle sue dirette inseguitrici. Nel girone C anche al Primorje manca ormai pochissimo, ma per la matematica toccherà inevitabilmente aspettare aprile. In Seconda categoria, se nei gironi A e C si vive all’insegna della totale bagarre, nel girone B il Venzone potrebbe brindare al salto di categoria battendo il Cassacco, se il Pagnacco non dovesse vincere con Nimis, mentre il Ruda si prepara a far festa in quel di Villesse. Infine, in Terza categoria, è l’UFM ad avere il match point in mano: in caso di successo contro l’Alabarda sarà Seconda categoria.


12-13

03-04

NOVEMBRE

DICEMBRE

77 anni

di esperienza

158

14-15

28-29

GENNAIO

GENNAIO

2

832

studenti nel 2016/2017

cortili con campi da basket, pallavolo e calcio

dipendenti

19

PANORAMICA

salesiani

15 volontari

del Servizio Civile Nazionale

50.000

ORE 14.30-17.30

Bar interno

euro di agevolazioni e incentivi allo studio per le famiglie ogni anno

2 sale giochi 2 palestre 51aule 1aula

di robotica

1Auditorium


A ORTIV

P ONE S STAGI

7

1 0 2 6 201

Asd

CENTRO SEDIA CALCIO

Seconda Cat. Gir. C IN ALTO DA SNISTRA: Michele Zucco, Alberto Flebus, Alex Donato, Massimo Bosco, Lorenzo Azzano, Samuele Pupo, Haci Ali Dilki, Enrico Grione, Lorenzo Zompicchiatti, Villi Miljkovic (responsabile prima squadra). IN BASSO DA SINISTRA: Mihajlo Miljkovic, Luca Croppo, Mirco Malisan, Francesco Pittioni, Tommaso Mucchiut, Davide Bertoli.


L’attività della COOPERATIVA DI PREMARIACCO trova nell’agricoltura il suo riferimento nel senso più ampio del termine. Dalla sua fondazione è a fianco degli agricoltori per aiutarli ad ottenere dalla loro terra sempre di più e sempre meglio.

Fin dalla nascita nel 1921 il Supermercato ha rappresentato un elemento distintivo della distribuzione offrendo agli abitanti del Comune la possibilità di fare comodamente la spesa in un’unità moderna ed efficiente. Innovazione e qualità sono le parole d’ordine che hanno da sempre guidato il piano di adeguamento del punto vendita fin dal lontano 1921 quando ancora si chiamava spaccio. A seguito di un rinnovamento del piano dell’immagine e della comunicazione il supermercato è entrato, nell’ultimo anno, a far parte della rete di vendita di CRAI. Al centro di questo progetto spicca il nuovo pack dei prodotti a marchio CRAI, che hanno conquistato i favori della clientela grazie all’ottimo rapporto qualità/prezzo e alla ricchezza delle proposte. Nell’area marketing assumono un ruolo rilevante le carte fedeltà, strumento non solo di conoscenza e di fidelizzazione, ma anche di dialogo e di collaborazione con i clienti.

Un’ampia superficie di vendita con molteplici prodotti di alta qualità e sicurezza, sono il punto forte del reparto ferramenta che nel corso degli anni si è dimostrato in grado di soddisfare le più svariate esigenze della clientela. Grazie alla professionalità ed esperienza dei nostri collaboratori, riusciamo a rivolgerci, con ottimi risultati, sia ai singoli consumatori che alle aziende. L’Agraria è un settore commerciale all’avanguardia nel settore dei mezzi tecnici per la viticoltura e per l’agricoltura tradizionale. Grazie alla notevole esperienza acquisita, ai prodotti competitivi e di alta qualità, al personale qualificato e disponibile a rispondere ad ogni esigenza riguardo alla difesa e alla nutrizione delle colture, siamo in grado di garantire ad ogni azienda agricola e vinicola un risultato di alta qualità.

Il Bar alla Cooperativa rappresenta fin dalla sua nascita nel 1921 il punto di ritrovo ideale per tutta la comunità. Accanto al tradizionale servizio di caffetteria offre un’ampia gamma di vini dei Colli Orientali e del Collio ed una scelta di birre classiche ed artigianali. L’ampio parco esterno è una cornice ideale per feste di compleanno ed altri eventi conviviali. Per tutto il periodo estivo nel parco è in funzione un gazebo all’ombra di secolari arbusti con eventi a tema e feste dedicate. C’è la possibilità di usufruire di un’ampia sala con una capienza di 120 persone, in grado di fungere sia da ristorante sia da sala congressi. La ristorazione è caratterizzata dalla genuinità e semplicità di prodotti locali: pane fatto in casa, salumi, primi piatti con vari sughi e carni a scelta.

La fioreria, nata da pochi anni, è in grado di soddisfare ogni tipo di richiesta. Vengono realizzati addobbi per cerimonie, matrimoni e banchetti studiati nei minimi particolari, inoltre idee originali per composizioni di fiori artificiali, mazzi particolari, Bouquet e Piante di ogni genere.


AI RAGGI X

IL VETERANO

MODOLO, UNA CHIOCCIA PER L’ANCONA Il centrocampista classe ’84, dopo una lunga carriera sui campi di Eccellenza e Serie D, da due anni è andato a dar manforte ai biancazzurri con i quali sogna di chiudere la carriera centrando l’obiettivo salvezza

A

ll'Ancona la regola della fascia a chi ha più esperienza è rispettata. Michele Modolo, centrocampista classe '84 sottolinea come l'aspetto "anagrafico" possa fare la differenza in Seconda Categoria. "In campo forse si vede che corro un po' meno degli altri – dice sorridendo –, ma provo sempre a far capire ai ragazzi quanto serva soprattutto la testa". È lui oggi a raccontarci la stagione dei biancoazzurri, quintultimi nel girone B, a caccia di punti fondamentali per evitare di restare invischiati nella melma dei playoff - Sconfitta con il San Daniele: come è andata? “Domenica è stata una partita abbastanza equilibrata. Il primo tempo abbiamo giocato una buona gara con un buon ritmo. Abbiamo creato qualcosa senza subire troppo. Il secondo tempo, come troppo spesso accade ultimamente, siamo entrati un po' molli. Abbiamo preso gol su un contropiede sviluppatosi da un corner nostro. Non siamo stati in grado di reagire: ci manca quella cattiveria necessaria per fare punti importanti nel corso di una stagione”. - Come mai? “Credo sia dovuto all'età giovane della squadra. Ci si adagia troppe volte. In pochi vantano esperienze importanti in passato. Io credo

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che tecnicamente e qualitativamente i miei ragazzi non siano secondi a nessuno. Li reputo davvero forti, potenzialmente in grado di sostenere categorie più alte. Il problema è la testa. L'esperienza, appunto. Ma quella si fa solo col tempo. Sono pronto a scommettere che in tanti arriveranno su palcoscenici più importanti”.

- Tra le righe stai dicendo che il quintultimo posto vi sta strettissimo… “Dovremmo occupare una zona più alta di classifica, senza dubbio. I punti che abbiamo però rispecchiano quanto fatto quest'anno. Abbiamo creato una squadra a step questa stagione: siamo partiti con giocatori che addirittura

Modolo: “Ancona squadra troppo giovane per il presente, ma dal grande futuro”

non ci sono più, rinfoltendo la rosa poco per volta. Sono arrivati Rossini, Feole, Adamo, e tanti altri. Da dicembre abbiamo iniziato a dire la nostra. Troppe partite con una rosa non al completo si fanno sentire a fine anno in termini di classifica. Qualcosa in più lo si poteva dare, ma qui si stanno mettendo comunque basi importanti”. - Un progetto per i prossimi anni? “Nel giro di due stagioni secondo me si potrebbe vincere il campionato e fare una bella figura in Prima Categoria. La volontà della società è puntare sui giovani, ridurre i costi. Ragazzi giovani e interessati ne abbiamo anche nel settore giovanile”. - L'obiettivo ora qual è? “È chiaro che il +13 dal Moimacco penultimo non deve farci abbassare la guardia. Non mi piace pensare di vivere sugli allori. Sinceramente ho un po' paura di un eventuale spareggio. Ho fiducia nei miei ragazzi ma non so se abbiamo la capacità mentale di rispondere a un confronto diretto di quel tipo. Sono quei minuti dove l'esperienza pesa davvero molto. Per quello preferirei fare i punti adesso e giocare con la serenità”. - E tu di post season ne sai qualcosa “Mi sono salvato ai playout in Serie D a Montecchio Maggiore una


AI RAGGI X

volta, rimontando dall'ultimo posto e superando il San Donà. Invece i playoff li ho vinti in Eccellenza con il Kras, conquistando la Serie D. Una emozione unica”.

“Il Venzone? Non è bello da vedere, ma è cinico, concreto ed efficace”

Come si trasmette un bagaglio di esperienza come il tuo? “Il segreto per trasmettere il proprio sapere calcistico ai giovani? La cosa più importante è, come nella vita, fare tutto con voglia, concentrazione, dedizione. Bisogna metterci sempre quel qualcosa in più. Lo vedo nei ragazzi che non sono sempre al 100%. Non lo fanno apposta, lo so, è inconscio, è l'età. Ma anche se siamo in Seconda categoria è quello che fa la differenza, che ti fa fare il salto di qualità”.

una squadra che meriterebbe il titolo, ma sono stati cinici e concreti. Non così belli da vedere, ma efficaci. E così, con l'esperienza appunto e la concentrazione, si stanno per togliere una grande soddisfazione”.

- Nota negativa: siete il terzo peggior attacco del girone “Come detto, a inizio anno abbiamo pagato l'incompletezza della rosa. Non saprei dare una risposta vera e propria però a questa pecca: mi alleno con i ragazzi e conosco i loro valori. Sono bravi, hanno qualità. La domenica però fanno fatica a far emergere le loro doti. La cazzimma, come va di moda dire oggi, sembra non esserci ogni tanto. Si fa fatica a tirare in porta. Io ho una fiducia spropositata nei loro confronti, ma vorrei che capissero quanto conta dare l'anima.

- Ci riproverai il prossimo anno? “Purtroppo non credo. Probabilmente sarà il mio ultimo anno perché ho qualche problema fisico e, soprattutto, da ottobre sarò papà. Mi dispiace molto, cercherò di stare vicino ai giovani facendo l'allenatore. Ma più di tutto vorrei poter dire di aver trasmesso ai miei compagni di squadra qualcosa. La voglia, più di tutto. Il calcio è qualcosa di unico, uno sport che, se preso nel modo giusto, può regalare soddisfazioni immense”. (l.f.)

Forse ci vorrebbe forse qualche esperto in più questo sì, non me la sento sempre di essere duro perché sono uno di loro. Sono poco severo (sorride, ndr). Servirebbe un segnale da qualche "anzianotto" in più…”

- La squadra che ti ha impressionato di più nel girone? “A me a inizio stagione aveva fatto un'ottima impressione il Pagnacco. Ma anche i Rangers sono bravi: ritmo, buon attacco, qualità. Secondo me il Venzone non è

TremilaSport+ | 22 03 2017 | 19


GIOvANILI

QUI CASARSA

Rigo: “Vogliamo arrivare in Eccellenza con almeno il 70% dei ragazzi del nostro vivaio”

L’UNIONE FA LA FORZA

Prosegue con grandi soddisfazioni il consorzio creato dai gialloverdi con Gravis e Valvasone: un pool da quasi duecento tesserati che ha già portato quest’anno quattro prodotti del vivaio in prima squadra

I

l Casarsa, in piena corsa playoff nel girone A di Promozione, vanta uno splendido settore giovanile. La società gialloverde è uno dei fiori all'occhiello della regione per quanto concerne i giovani calciatori e con riguardo alla ramificazione societaria con altre compagini. Abbiamo intervistato Claudio Rigo, responsabile dei ragazzi del Casarsa: "Riconoscere i consorzi è importante: noi ne abbiamo uno non ufficiale, una collaborazione con Gravis e Valvasone – sottolinea il direttore –. Sarebbe importante per la crescita di tutti i giovani atleti. Ma continuiamo a lavorare solo pensando al loro bene e al loro futuro". - Ci presenti il settore. “Collaboriamo con il Gravis di San Giorgio e con il Valvasone. Le nostre squadre sono molte: tre di Allievi con Casarsa, una di Valvasone; tre di Giovanissimi dove vale lo stesso discorso. Poi abbiamo due squadre Juniores, due squadre esordienti a 11, due squadre a 9, tre di pulcini e tre di piccoli amici. Il nome varia da squadra a squadra in un rapporto di simbiosi totale e di collaborazione completa. Se vogliamo

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tirare le somme siamo vicini ai 200 ragazzi”. - Il progetto come si sviluppa? “Selezioniamo allenatori, fino agli Esordienti, laureati o laureandi in scienze motorie. Ogni squadra ha due allenatori: uno che ha già lavorato in questo settore, un altro che magari ha appena co-

minciato il percorso universitario. Siamo partiti cercando di seminare, con ragazzi bravi, entusiasti e volenterosi. All'ultimo anno di Esordienti raggruppiamo le tre società e prepariamo le squadre per i Giovanissimi Sperimentali. È la prima selezione diciamo, dove c'è un po' di scelta. Da lì inizia la

trafila regionale o sperimentale”. - Il lavoro punta alla prima squadra? “Questo è l'obiettivo: quest'anno abbiamo visto quattro 2000 (Mirolo, Trevisan, Castellarin e Toffolo) in Prima squadra. Poi ce ne sono altri come Maresca,


GIOvANILI

che esordirà a breve, che già si allenano con loro”. - Il salto si sente? “Sono tutti ragazzi partiti in estate a fare la preparazione con i grandi. Proviamo ad inserirli nel contesto sin dalle prime battute, così da farli rimanere nel giro”. - L'umore che percepite? “Ci sono ragazzi che affrontano con entusiasmo il discorso prima squadra, qualcun altro invece preferisce fare le tappe normali della crescita e anziché giocare pochi minuti con i big sceglie di andare step by step. Ma è giusto che il ragazzo stia sereno e felice. Noi lavoriamo con loro, in prospettiva. Ci vuole pazienza in questo contesto. Loro devono sapere che bisogna fare gavetta: le qualità le hanno in tantissimi, lo spazio arriverà per tutti”. - Un commento sulla Prima squadra “Se riusciamo a mettere al sicuro i playoff o, caso opposto, veniamo tagliati fuori, si può cogliere l'occasione per far tastare il terreno dei grandi a qualche giovanotto. Noi vogliamo arrivare in Eccellenza con almeno il 70% dei ragazzi provenienti da nostro settore giovanile: ci stiamo lavorando quindi se non dovesse essere quest'anno non ne faremmo un dramma. L'età può comportare tante problematiche, intanto vediamo di chiudere la stagione

bene. Quando saremo pronti con i numeri punteremo in alto. Lo zoccolo duro c'è. Noi lavoriamo così. E intanto collaboriamo anche con altre squadre, come il Rivolto e lo Zoppola”. - Differenze fra i ragazzi di oggi e quelli di qualche anno fa? “Io sono entrato nel '99 a occuparmi di ragazzi. Faccio questo mestiere da praticamente venti anni. La differenza? La fame. Diminuisce sempre di più. Stanno cambiando i ragazzi, lo si vede per chi come me ha qualche anno di esperienza alle spalle. Una voglia di giocare che personalmente vedo in bravissimi ragazzi prove-

nienti dall'est. Qui stanno cambiando le famiglie purtroppo. Si sentono in troppi allenatori, ci sono genitori che fanno pressioni e creano problemi di gestione. Una problematica costante in tutti gli sport. Cerchiamo di fare incontri, essere chiari, spiegare, per evitare che si creino questi fastidiosi problemi. Ma siamo arrivati a decisioni importanti come allontanare due ragazzi durante l'anno. Decisione difficile, lo confesso, ma abbiamo il dovere di pensare sempre al bene di tutti i ragazzi. Un segnale forte per poter continuare a lavorare bene e a trascorrere del tempo felice insieme”.

“La differenza con i ragazzi di vent’anni fa? La mancanza di fame”

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In collaborazione con

A SCUOLA DI CALCIO

In questo nuovo articolo raccolgo e descrivo l’intervento del dott. Gabriele Leotta presentato al convegno “All Around Soccer“, organizzato da SUISM – Torino. Come allenare la forza nel

calcio? Quali differenze, abitudini di lavoro e metodologie intercorrono tra il grande movimento dilettantistico e la stretta cerchia “elité” dei professionisti?

ALLENARE LA FORZA NEL CALCIO: COME, QUANDO, COSA E PERCHé

G

abriele Leotta raccoglie dati e informazioni per mezzo di un intervista/questionario presentata a preparatori atletici operanti in società professioniste e dilettanti. Le sue domande vertono sulle modalità di allenare la forza nel calcio, in quali tempi e con quali obiettivi. Questo permette di evidenziare analogie e differenze tra due mondi spesso molto distanti tra loro. Allenare la forza nel calcio prevede la conoscenza

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approfondita di tutte le sue componenti e manifestazioni:

Intervista comparativa: analisi dei dati

• Forza Massima: determinata in prevalenza dalla sezione trasversale del muscolo e dalla coordinazione intermuscolare e intramuscolare. • Forza Esplosiva : picco di espressione massima in unità di tempo. • Forza Veloce: in stretta relazione con il tempo e con la tipologia di fibre impiegate. • Resistenza alla Forza: subordinata alla tipologia di fibre dell’atleta.

1. Tutti i preparatori atletici intervistati (operanti nel professionismo e tra i dilettanti) sostengono di allenare la forza nel calcio principalmente nella sua componente esplosiva. 2. Entrambi i gruppi sostengono di allenare le componenti elastiche e di farlo all’interno delle stesse sedute di allenamento previste per la forza.

3. L’intero gruppo dei “professionisti” e un’alta percentuale di “dilettanti” affermano di non allenare la forza nella sua espressione massimale. 4. T r e p r o f e s s i o n i s t i s u quattro indicano il periodo di precampionato come il momento più indicato per allenare la resistenza alla forza. 5. Il rapporto tra tempi di lavoro e tempi di recupero scelto per tale alle-


A SCUOLA DI CALCIO

namento dai professionisti intervistati è par a 1 /3 per il 65% del campione. 6. Il 90% dei professionisti utilizza sovraccarichi e il 50% di questo gruppo richiede massima velocità di esecuzione; non sono risultati dati di tendenza significativi per il gruppo dilettante. 7. Il numero di ripetizioni medio è compreso tra 6 e 8. 8. Il 100% dei professionisti organizza il lavoro di forza esplosiva in stretta relazione al lavoro tecnico/tattico. Questi dati presentati vogliono rappresentare una piccola linea guida per orientarsi nel complesso lavoro di gestione e

attuazione dei lavori di forza. Per Scuola Calcio e Settore Giovanile si consiglia sempre e comunque di preferire lavori elastici e/o esplosivi aventi sempre caratteristiche funzionali allo sport praticato. Si sconsiglia vivamente l’improvvisazione e l’autogestione selvaggia in quanto in periodi di crescita così sensibili si aumenta la probabilità di concorrere all’insorgenza di problemi articolari/muscolari ecc dei nostri giovani calciatori. NdA: i termini “professionista/ dilettante” utilizzati nel testo sono semplici etichette per delineare velocemente l’ambito di lavoro.

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TremilaSport+ | 22 03 2017 | 23


CALCIOC5

PER IL MACCAN LA PROMOZIONE LA TORRIANA SI RIPRENDE LA SECONDA è ORMAI AD UN PASSO PIAZZA BATTENDO IL FUTSAL UDINESE

FLASH UNA CAPOLISTA SCHIACCIASASSI

SERIE C

Numeri eloquenti quelli che stanno accompagnando la squadra di Prata: 52 punti su 56 disponibili, undici punti di vantaggio sulla seconda, miglior attacco con 101 reti, miglior difesa con soli 27 palloni raccolti alle spalle di Comello, maggior numero di vittorie (17) e minor numero di sconfitte (1), numeri senza dubbio da serie B.

DELUSIONE PER LE PORTACOLORI FRIULANE

UNDER 21

Si è conclusa la stagione regolare del campionato nazionale under21, al quale hanno partecipato tre squadre regionali nel girone D stradominato dalla Fenice Mestre con 58 punti conquistati su 60 disponibili . Nessuna squadra nostrana accede al turno successivo, con il Manzano miglior squadra friulana che conclude la stagione all’ottavo posto con 18 punti, precedendo l’Adriatica (con 14) ed il Maccan Prata, penultimo con 13 punti e davanti solo al fanalino di coda Belluno.

PRATA, PROVA DI FORZA CON LA CLARK

I IL DIESEL MANIAGO HA MESSO IL TURBO

LA RISCOSSA

Terzo risultato utile di fila per il Maniago allenato da Polo Grava che sembra aver individuato la giusta amalgama in campo, dopo un girone di andata decisamente al di sotto delle aspettative. Curioso come nel tabellino dell’ 8-1 finale ad un remissivo Tergesteo ci siano ben otto marcatori diversi tutti con una rete a testa, fatto abbastanza insolito in una gara con cosÏ tante reti.

l Maccan Prata si conferma leader del campionato andando ad espugnare il campo della seconda in graduatoria, ovvero la Clark che, dopo aver chiuso in paritĂ la prima frazione grazie a due tiri liberi contestati dagli avversari, passa in vantaggio ma poi cede nella ripresa sotto i colpi di Pontillo (doppietta) Aziz, Accattante e Stendler, per un 5-4 finale che manda in orbita la formazione di Paolo Bovolenta alla quale solo la matematica evita ancora per poco di stappare lo spumante per la promozione in serie B. La seconda sconfitta consecutiva costa ai gialloverdi di Tirindelli la seconda piazza, sorpassati dalla Torriana che nella rivincita della semifinale di Coppa Italia regola per 5-2 (doppiette per Sgura e Di March oltre a Zentilin) una Futsal Udinese in caduta libera come testimoniamo le sei sconfitte nelle ultime sette gare. Si anima la lotta in zona play-off, con l'Udine City di Titta Pittini che si conferma una delle squadre piĂš in forma del momento battendo, e superando in classifica, un discontinuo Palmanova, al quale non basta il centro di Bozic per uscire con punti dal Palacus (2-1, Mattiussi e Braidotti per gli udinesi). La

squadra di mister Noselli ora in quinta posizione si vede tallonata ad un solo punto dal Pordenone, che tra le mura amiche asfalta con un eloquente 10-0 un'Adriatica giĂ in vacanza con il nero-verde Finato autore di una bella tripletta e miglior marcatore dei naoniani con 13 centri stagionali. Negli anticipi del venerdĂŹ, il Maniago del presidente Martini conferma il suo momento positivo, sette punti nelle ultime tre gare, seppellendo con un pesante 8-1 un Tergesteo al quinto stop di fila che pare aver giĂ tirato i remi in barca, mentre dopo quasi un mese ritrova la vittoria il Pentalcor che grazie anche alla doppietta di capitan Corbatto batte per 5-1 il Basiliano. Fermo il campionato di serie B per le Final Eight di Coppa Italia, quando mancano tre giornate alla fine, il Calcetto Manzano affronta con rinnovato ottimismo la parte finale di stagione; il 7-4 sul Cornedo nell'ultima gara ha permesso a Zanuttini e compagni di distanziare di cinque punti la zona di retrocessione diretta, e di avvicinarsi sempre a cinque punti dalla salvezza: finisse oggi la stagione ci sarebbero i playout, ma nelle prossime tre gare con Villorba, Vicinalis e Fenice tutto potrĂ accadere.

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CALCIO FEMMINILE FRESCHEZZA Jessika Kriszanowskj e Martina Del Basso garantiscono qualità e atletismo alla formazione allenata da Francesca Ruzic

POLISPORTIVA SAN MARCO GIOvANE GIOvANE

Il club triestino sta puntando sulla linea verdissima, scelta che sta pagando con il primato in classifica nel campionato di serie D, con buone chances di promozione

A

l telefono appaiono come il giorno e la notte::Martina Del Basso parla decisa, con la voce di chi sa da dove è partita e soprattutto dove vuole arrivare., mentre Jessika Kriszanowskj si presenta più timida e riservata, quasi emozionata all'idea di dover scambiare due parole con chi sta dall'altro capo della cornetta. Anche se «Fidati che la timidezza

Sconfitta dalla Triestina nel derby. la San Marco (in maglia giallorossa) si è riscattata battendo in trasferta il Maser nello scontro diretto per il primato in serie D con la doppietta di Gaspari e la rete di Bredariol che hai percepito al telefono è inversamente proporzionale alla grinta che ci mette in campo – mi confessa una volta terminata l'intervista l'allenatrice della Polisportiva San Marco, Francesca Ruzic -. Questa ragazza è una forza della natura, si butta sempre a capofitto e non ha paura di niente!». PROMESSE Martina e Jessika sono due giovanissime promesse della Polisportiva San Marco, squadra che quest'anno milita nel campionato femminile di Serie D. «Un bel campionato – ci racconta la Ruzic – dove tutte le squadre sono formate principalmente da ragazze giovani e condite da un paio di elementi di esperienza che hanno come compito principale quello di insegnare loro mentalità vincente e trucchetti del mestiere. Una bella risposta a chi pensa che ci siano poche ragazzine che decidono di giocare a calcio». Un campionato che le vede in vetta alla classifica con buone possibilità di promozione. «Domenica abbiamo vinto lo scontro diretto col Maser - conferma l'allenatrice - : è stata una partita complicata contro una squadra ben messa in campo e dotata di un portiere

strepitoso. La doppietta di Gaspari e il gol di Bredariol, tutti nel secondo tempo, ci hanno permesso di dimenticare la sconfitta nel derby (2-1 per la Triestina, rimediato una settimana fa) e allungare in classifica sulle dirette inseguitrici. In campo domenica ho visto una squadra brillante e tonica e Martina e Jessika mi hanno garantito freschezza e qualità per tutti i 90 minuti». «Ho iniziato a giocare a calcio all'età di 13 anni col Chiavris, la squadra di mio fratello – ci racconta la Del Basso, centrocampista classe 2000 originaria di Udine –. Fino ai 6 anni ho praticato il nuoto e poi mi sono data al tennis, sport in cui ero brava ma che non mi dava le stesse sensazioni di quando calciavo un pallone. Dopo una breve parentesi sono arrivata nella primavera del Tavagnacco: ammetto che l'esperienza in gialloblu è stata abbastanza traumatica a causa della tanta competitività. Così sono rientrata al Chiavris dove ho disputato un campionato di Serie C regionale e quest'anno sono venuta al San Marco. Qui ho trovato un ambiente costruttivo e sereno, dove tutta la rosa è considerata allo stesso modo e ha la possibilità di crescere sia da un punto di vista umano che calcistico. Diverse mie compagne sono giocatrici navigate della

SERIE A

TAvAGNACCO, STOP COL BRESCIA, ORA PERICOLO PLAY OUT

categoria e da loro si impara molto!». MIX «Al San Marco hai la possibilità di metterti in gioco e di imparare tanto dalle veterane – conferma Jessika Kriszanowskj, terzino classe 2001 -. Gioco a calcio da quando avevo 6 anni ma questo è il primo anno in una squadra femminile. Con i maschi mi trovavo bene, ma arrivati a una certa età si sente la necessità di giocare con le ragazze. È un cambiamento fisiologico naturale». «Jessika l'abbiamo pescata a Staranzano ed era diverso tempo che la volevamo con noi. – ci svela l'allenatrice -. Quest'anno siamo ripartiti da una squadra molto giovane, segno che il ricambio generazionale c'è ed è anche di valore. Un ottimo segnale per un movimento regionale che sarà sì ai minimi termini se ci focalizziamo sul numero di squadre ma che da un punto di vista qualitativo, con ben due realtà (San Marco e Pordenone) in vetta ai rispettivi campionati, non se la sta passando poi così male». Valeria Degano

Il vantaggio di Camporese aveva illuso il Tavagnacco ma alla lunga il Brescia si è rivelato più forte, violando per 3-1 il terreno delle gialloblù. Ora le ragazze allenate da Amedeo Cassia dovranno prestare attenzione a non farsi risucchiare in zona-pericolo. Il Tavagnacco occupa la sesta posizione in classifica con 24 punti. Ma la zona play out si avvicina, e ormai è distante solo 4 punti (nella serie A femminile retrocedono le ultime quattro: ultima e penultima direttamente, dal 7° al 10° posto ci sono i play out per decretare le altre due retrocessioni. Per la 7° classificata, però, c’è un' ulteriore opportunità: nel caso in cui mantenga 7 o più punti di distanza dalla 10°, può salvarsi senza giocare i play out).

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CALCIOUDINESE LA SITUAZIONE

UDINESE ALLO SPARTIACQUE, è TEMPO DI RIFLESSIONI di EDI FABRIS

S

Dopo la sosta di campionato e il via al rush finale, saranno opportune le decisioni sulla riconferma dell’allenatore e sulle basi concrete per la squadra della prossima stagione, con anche un maggior numero di italiani in organico

e la sosta di campionato apporti o meno beneficio alle varie squadre è sempre un’opinione soggettiva, certo che quella del prossimo fine settimana spezza sicuramente il trend positivo conferitosi dall’Udinese con il pareggio con la Juventus e le larghe vittorie con Pescara e Palermo, ma tant’è. Una sosta che certamente costituisce per la formazione di Delneri (che sarebbe opportuno riconfermare per dare continuità ad un lavoro rivelatosi fruttifero) una sorta di spartiacque fra ciò che è stato e ciò che sarà ed è stato lo stesso allenatore bianconero, dopo la gara con i rosanero, a confermarlo so-

serie”, considera il tecnico udinese ed effettivamente nella sua epoca molti talenti giovanissimi come Rivera, Mazzola e altri sbocciarono in età verdissima, ritrovandosi maturi in un’età che oggi viene spesso con-

stanzialmente, riproponendo quello che, a salvezza non più in discussione e con la zona-Europa troppo lontana, è il suo obiettivo di massima d’ora in avanti: piazzarsi il più in alto possibile in classifica e far crescere i giovani a sua disposizione. IL CASO BALIC Il concetto di gioventù è anch’esso soggettivo e, come sostiene pure Massimo Giacomini, non può essere considerato tale un ragazzo di 2223 anni che a quell’età c’è o non c’è per la serie A. “Io a quell’età giocavo già da qualche anno nella massima

siderata da svezzamento calcistico. Così nell’Udinese vengono considerati giovani in crescita esponenziale, anche per merito di Delneri, i vari Samir, classe ’94, e Jankto (’96), con sulla bocca di tifosi e critica costantemente i nomi di Balic ed Ewandro. Soprattutto il primo (classe ’97), è da tempo considerato, anche con i vari allenatori che hanno preceduto quello attuale, una sorta di genio incompreso che non viene utilizzato neppure a risultato largamente ottenuto, come con Pescara e Palermo. Se neppure i

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vari Iachini, De Canio e Colantuono avevano ritenuto di metterlo in campo, un motivo sicuramente ci sarà e Delneri, mantenendosi alla larga, ha dichiarato che solo l’allenatore può valutare se è il caso di

Giovani fino a quando? Io a 22 anni giocavo già da tempo nella massima serie

affidarsi o meno a quello che viene ritenuto un giovane talento. E a microfoni spenti, amicizie comuni del Luigino da Aquileia riferiscono che il tecnico ritiene ancora Balic, di ruolo centrocampista interno, acerbo per la serie A italiana. E pure Ewandro, chiamato in causa nell’ambito dell’appello “lanciare i giovani” rientra attualmente in tale giudizio. Per loro potrà esserci spazio più avanti, dunque, ma per il momento calma e gesso. PORTIERI E visto che ormai il campionato, per

l’Udinese, ha poco di concreto da dire, sarebbe forse il caso di togliere la ruggine ai portieri che fanno panchina fissa alle spalle di Karnezis. Per Scuffet, acclamatissimo dal pubblico al suo rientro in squadra dopo i fasti dell’era-Guidolin, l’occasione è per amore o per forza arrivata dopo l’infortunio a Karnezis, mentre Perisan dovrà probabilmente attendere ancora. A Ferrara, in una Spal divenuta capolista in serie B, sta facendo invece faville Alex Meret, convocato addirittura in nazionale dal ct Ventura. Rivederlo a Udine a fine prestito sarà difficile ma converrà al portierino, contratto economico a parte, andare in un grande club per fare il secondo, a

meno che non venga utilizzato alla stregua di Donnarumma nel Milan? ITALIANI Contro il Palermo l’Udinese ha battuto il proprio record stagionale di presenze italiane nei primi undici, schierando Scuffet e Angella. Non avveniva da tempo e adesso ci si augura, anche con l’arrivo di Lasagna nel prossimo campionato, che la tendenza si consolidi, anche a beneficio dei favori di un pubblico che, festeggiando caldamente il rientro dell’enfant du pays Scuffet, ha dimostrato una volta di più di


UDINESECALCIO

PROMESSE AZZURRE

POLEMICA Thereau (foto sopra) dopo la rete segnata al Palermo ha polemizzato con la stampa. Nelle foto a lato, Simone Scuffet al suo rientro al Friuli è stato accolto calorosamente dal pubblico. Jakub Jankto è in crescita costante ed è stato convocato dalla nazionale ceca.

Andrea Petagna

gradire una squadra che perlomeno per una metà venga rappresentata da giocatori italiani. E a proposito di arrivi e partenze, lo stesso Delneri ha confermato con rammarico che il panteròn Zapata, da lui rivalutato e che sta ora segnando con regolarità, a fine stagione se ne andrà, a meno che la proprietà non sborsi gli 8 milioni richiesti dal Napoli al termine del prestito biennale per farlo rimanere in bianconero. Cifre utopistiche per un club che fa del braccino corto la propria politica di base ma hai visto mai…

Sull’Azzurro della Nazionale finalmente torna a far capolino l’aquila friulgiuliana. Dopo un periodo di magra, infatti, sono due le giovani speranze nostrane convocate per vestire la maglia dell’Italia in occasione del match di qualificazione contro l’Albania e dell’amichevole contro l’Olanda. Il ct Ventura ha infatti voluto premiare le ottime annate fin qui vissute dal portiere Alex Meret e dalla punta Andrea Petagna. Il primo, udinese classe ’97, sta vivendo un anno magico a Ferrara con la maglia della Spal, tanto che la Juventus sembra sempre più convinta di affidare a lui la pesante eredità del dopo Buffon. Il secondo, triestino classe ’95 dal fisico possente, è già a 5 gol con la maglia dell’Atalanta alla sua prima stagione da titolare in Serie A. In Nazionale c’è arrivato in seguito all’infortunio di Gabbiadini, ma non è detto che, se le cose dovessero mettersi bene per gli Azzurri, non ci sia spazio per il suo esordio assoluto.

Alex Meret

CONVOCAZIONE IN NAZIONALE PER MERET E PETAGNA

L’Italia scenderà in campo contro l’Albania venerdì sera nel match valevole per le qualificazioni ai Mondiali 2018 in Russia. Gli Azzurri al momento guidano assieme alla Spagna il girone con 10 punti, anche se gli iberici sono avanti per differenza reti. Ventura venerdì potrebbe adottare una strategia estremamente offensiva per garantirsi i tre punti senza troppo patire. Probabile quindi un 4-2-4 con Candreva e Insigne in campo. Sul versante albanese, la brutta sconfitta contro Israele (0-3) in casa ha complicato molto i piani agli uomini di Gianni De Biasi. L’allenatore italiano, infatti, obbligato a rinunciare per squalifica al portiere dell’Atalanta Berisha ed a Berat Xhimshiti, dovrà fare di necessità virtù mandando schierando una formazione che possa esaltare la velocità dei suoi giocatori.

di Biancamaria Gonano

Una donna speciale, innamorata della vita anche se essa da sempre l’ ha costretta ad affrontare le difficoltà che la disabilità impone nel quotidiano. Un nome pieno di sole come la sua personalità: Marisol Calligaro, nata a Udine quasi 47 anni fa, da sempre residente a Buja, si racconta così: “ Il mio nome è di origine spagnola perché i miei genitori si sono conosciuti in Sudamerica. È vero, c’è molto sole in me, ho tanta voglia di vivere e di lottare. Da anni mi occupo di sociale e di politica e ho collaborato con molte onlus. Sono affetta da tetraparesi spastica perinatale dovuta a trauma da parto. Non è una malattia ma non

sono autonoma nelle attività della vita quotidiana e mi muovo con l’ausilio di una carrozzina manuale e di una elettrica. Sono disabile ma perfettamente sana a livello organico". Fin da piccola Marisol era l’unica donna in casa: "Con mia madre e tre maschi e a nessuno piaceva il calcio - racconta - . Per caso mi sono innamorata delle partite e sono diventata una tifosa attiva nella tribunetta dello Stadio Friuli tanto che mi chiamavano “ l’ ultras con le quattro ruote motrici”. Sono stata abbonata fino al 2003, quando è mancato mio padre e la mia vita è cambiata. Ma continuo a seguire l’Udinese, che rimane

sempre nel mio cuore. Ho dei giocatori che sento più vicini come Galbagini, Colombo e Galparoli, in particolare il primo che sento ogni tanto. E il tecnico a cui ho voluto più bene è Gigi De Canio. Penso che lo stadio per noi si chiamerà sempre Friuli, un nome che è un simbolo. L’altro nome è puramente commerciale e privo di emozione, di storia e di valore per la nostra terra. Oggi l’Udinese è molto cambiata, è troppo commerciale e i talenti non si scoprono più come prima. Tornare al calcio di un tempo sarà impossibile, non esiste più, ha perso la sua anima e la sua passione”.

TremilaSport+ | 22 03 2017 | 27


SIDICEvA...

si diceva...

QUANDO DELLO SPORT PARLANO I DIZIONARI Le varie discipline spiegate e commentate in un agile volumetto bilingue, italiano-friulano, pubblicato dalla Provincia di Udine nel 2006 e che andrebbe riproposto

N

el 2006 la Provincia di Udine, in collaborazione con la Fai Sport e alcuni istituti scolastici, editò un simpatico volumetto bilingue (italiano e friulano) intitolato “Dizionario dello sport – Dizionari dal sport”, in cui con parole semplici venivano spiegate le varie discipline sportive, con anche i racconti delle esperienze vissute dai ragazzi, anche diversamente abili, e molte, talvolta ingenue, illustrazioni. Ne nacque un libro di poco meno di duecento pa-

gine, sfogliabile anche senza un ordine preciso, che costituisce ancor oggi un simpatico modo di vedere l’attività sportiva ac-

sfogliandone alla rinfusa le pagine: “Ostacoli – La vita ci presenta tanti ostacoli di qualsiasi genere ma bisogna superarli grazie alle risorse”. Una considerazione riferita anche o soprattutto alle quotidiane difficoltà incontrate dalla disabilità e che oggi più di ieri riescono ad essere superate grazie ad una diversa visione di determinate situazioni rispetto al passato. E poi un pensiero riferito agli sport di squadra, più che degli individuali capaci di inserire e

La vita ci presenta ostacoli di qualsiasi genere ma bisogna superarli grazie alle risorse

28 | 22 03 2017 | TremilaSport+

compagnata da considerazioni filosofiche, a testimonianza che praticarla significa pure farne una ragione di vita. Un esempio,

RIFLESSIONI Un dizionario sui generis (qui sopra la copertina) che offre anche spunti di riflessione.


SIDICEvA...

PARTECIPAZIONE GIOvANE AI testi sono corredati da molti disegni di ragazzi e ragazze di varie età che anche in modo ingenuo hanno voluto illustrare le varie discipline, proponendo le loro esperienze personali e le loro riflessioni sullo sport e sulla vita.

integrare chi è meno fortunato di altri: “Incontrandoci: attività che ci ha aiutato a diventare grandi e a vedere le cose in modo diverso…divertendoci pure!”. Le esperienze personali costituiscono poi dei momenti significativi del volumetto. Ecco quella di una giovane ondina: “Io pratico il nuoto da sette anni. La mia passione è l’ora di sfogo in cui mi diverto. L’emozione che provo ogni volta che nuoto è quella di essere un delfino che scivola liberamente nel mare aperto, è di essere circondata da acqua e acqua, è di essere sola e non pensare a niente e a nessuno. Quand’ero piccola e imparavo a nuotare, tutte queste emozioni non le sentivo, perché ero coinvolta ad imparare e a provare le varie tecniche, mentre adesso che so nuotare le emozioni si susseguono. Io sogno di essere per una volta un delfino e guardare il tramonto del sole che si tuffa nel mare aperto”. Emozioni che lo sport conferisce e che diventano spesso poesia. E non tutte le discipline richiedono forza fisica e impegno massimo, vi si dice. Ad esempio un’arte marziale, lo Ju Ji Tzu, può essere praticata da tutti ed eccone la descrizione: “E’ un’arte marziale e il suo

IMMAGINI Nelle foto, alcune immagini emblematiche di alcuni sport di cui si parla nel libro.

nome significa “dolce tecnica”. Nel Ju Ji Tzu si impara a combattere solo per difendersi e non occorre essere molto forti perché le mosse sono molto semplici ed efficaci. Per questo motivo è uno sport che può

essere praticato da chiunque. Per farlo ci vuole il chimono bianco e una cintura che può essere di vari colori a seconda della bravura dell’atleta”. Spiegazioni semplici ed efficaci anch’esse. E nelle varie pagi-

ne pure spazi per gli appunti e le considerazioni “a penna” di chi legge, in un volumetto ormai datato ma che andrebbe riproposto a beneficio della successiva generazione. E.F.

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NONSOLOSPORT

CULTURA

Novità su mostre, spettacoli, eventi, personaggi del panorama culturale

INIZIATIvE

FAI, PORTE APERTE PER TUTTI Essere convinti di conoscere una città o un territorio come le proprie tasche a volte è perfino presuntuoso perché a ben pensarci non è mai così. Ci sono infatti luoghi di interesse storico e culturale che attraggono migliaia di visitatori ogni anno e che si rivelano perle nascoste, in quanto non sempre visibili al pubblico, se non addirittura poco visibili all’occhio (non solo del turista) che di norma si focalizza su tutt’altro. Le Giornate del FAI (Fondo Ambientale Italiano) di primavera costituiscono l’ideale occasione per scoprire non solo ciò a cui facciamo poco caso ma anche ciò che per cui si dice: “Vorrei ma non posso”, perché mete non agibili al pubblico. Iniziativa che festeggia il prossimo fine settimana (25 e 26 marzo) il venticinquesimo anniversario e che in questa edizione vanta circa mille luoghi aperti in tutta Italia, con la presenza di 7500 guide oltre ad altre 35000 apprendiste tali. In Friuli Venezia Giulia saranno 32 i luoghi visitabili, in 11 località, molte delle quali in provincia di Udine: a Moimacco, ad esempio, avrà luogo l’itinerario “Ville e giardini storici del Cividalese”; “Alla scoperta di San Daniele con il FAI” comprende invece la visita della Chiesa di San Daniele in Castello, della Civica Biblioteca Guarneriana, della Chiesa di Sant’Antonio Abate, di Palazzo Masetti de Concina; un altro è il percorso “Gemona, tra storia e memoria”, secondo cui si visiterà il Sacello di San Michele, il Lavatoio del Glemine e la Fontana di Silans, il Museo della Pieve e Tesoro del Duomo; a Tolmezzo si terrà la visita di Palazzo Linussio e del Museo carnico Gortani, come da programma dell’itinerario “Xenia Montis – Jacopo Linussio e il suo palazzo”; mentre a Udine sarà possibile vistare, secondo l’itinerario “Per la città con Giovanni da Udine”, la casa natale e l’abitazione di Giovanni da Udine, il Porticato del Lippomano e Scalinata settentrionale del Castello con accesso al Salone del Parlamento e alle carceri, Torre dell’Orologio di Piazza Contarena. Agli iscritti al Fai vengono riservate alcune visite speciali, come l’ultima citata, oltreché agevolazioni di vario tipo. Le visite ai vari siti sono comunque dedicate a tutti. Massimo Gaudino

BARBARA SARRI

IL vENTAGLIO SULLA PELLE HARPER COLLINS

Quando un misterioso serial-killer inizia a uccidere ballerine di flamenco a Roma e in Spagna, Isabel Blanco non può non sentirsi chiamata in causa, soprattutto perché le donne uccise hanno un tatuaggio che le accomuna tra loro e le unisce proprio a lei, che porta impressa sulla pelle la stessa immagine, creata da un tatuatore di Granada. Non resta che partire e tornare alla terra da cui Isabel e il flamenco hanno origine. Un thriller avvincente, un inno all’arte del flamenco e alla dignità intangibile della donna. Barbara Sarri riesce a raccontare il cuore dei personaggi e ci aiuta con sapienza a farli vivere dentro di noi.

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EMILY ELGAR

LA BUGIA PERFETTA TIME CRIME

Henry, Lee, Kip e Ronny sCassie Jansen è stata trovata gravemente ferita in un canale lungo la strada, investita da un’auto pirata, ma il suo cuore nasconde qualcosa di tormentato e oscuro. Nello stesso reparto, Frank Ashcroft ha appena riaperto gli occhi dopo due mesi di coma. Solo un riflesso nervoso, pensano i medici, ma il paziente percepisca e comprenda quanto gli accade intorno. È Frank l’unico testimone dei dialoghi tra Cassie e le persone che vanno a trovarla. È lui, ora di nuovo vigile, a mettere insieme gli elementi che potrebbero far luce su quanto è accaduto a Cassie quella notte, sul ciglio di quella strada. Ed è Frank l’unico custode di un pericoloso segreto. Ma Frank è paralizzato nel suo letto, del tutto incapace di comunicare...

L’ANGOLO DELLA

LETTURA CINZIA TANI

IL CAPOLAvORO MONDADORI

Ushuaia, 1978. Cristina Torres è una bella ragazza ventottenne che fa la guida alpina sui ghiacciai. Tornando a casa dopo un’escursione scopre che la madre è stata uccisa e il padre è scomparso, mentre un altro misterioso omicidio avviene nella apparentemente tranquilla cittadina della Terra del Fuoco. Dalla Seconda guerra mondiale alla vicenda delle Isole Falkland nei primi anni Ottanta, Cinzia Tani imbastisce con la consueta abilità e passione una storia in cui le vite dei protagonisti si snodano sullo sfondo di una precisa, vivacissima ambientazione storica, tra colpi di scena e avventure, in una vorticosa rincorsa verso un finale mozzafiato.

MARCO GERvASONI

LA FRANCIA IN NERO MARSILIO

Per capire la cultura politica di cui il lepenismo è l’erede occorre risalire al 1789, l’anno cruciale da cui tutto prende avvio. Dalla Rivoluzione francese, la «matrice della politica contemporanea» che definisce il senso degli schieramenti, si dipana il filo rosso che porta da Napoleone III alla «destra rivoluzionaria» del 1914, con l’ondata di antisemitismo e nazionalismo, dal fascismo francese al collaborazionismo, dalle epurazioni alla guerra d’Algeria, dalla Nouvelle Droite alla nascita del lepenismo, fino alla sua crisi apparente e alla rinascita. Una storia indispensabile per cogliere gli elementi che hanno reso il volto della destra francese il più noto sulla scena internazionale e rispondere a molti interrogativi. Uno su tutti: può un simile modello nazional-populista manifestarsi in una versione italiana?

JO NESBO

SETE

EINAUDI Harry Hole è tornato. C’è un nuovo killer sulle strade. Una donna viene trovata assassinata dopo un appuntamento avuto su internet. I segni lasciati sul corpo mostrano agli inquirenti che hanno a che fare con un assassino particolarmente sadico. Sotto pressione da parte dei media per trovare il responsabile il prima possibile, le forze dell’ordine sanno che c’è un solo uomo adatto al lavoro. Ma Harry Hole è riluttante a tornare al posto che ha preso quasi tutto da lui. Fino a quando non inizia a sospettare un collegamento tra questo omicidio e un suo caso irrisolto. Quando poi viene trovata un’altra vittima, Harry si rende conto che avrà bisogno di mettere tutto sé stesso per catturare finalmente l’assassino.



BASKET DERBY SUI GENERIS Lino Lardo (qui a lato) e Alberto Martelossi (foto grande) si ritroveranno di fronte domenica a Cividale in un "derby" dal sapore particolare

UDINE ATTENZIONE,

DOBBIAMO vINCERE Alberto Martelossi, udinese doc, affronta domenica l'Apu alla guida del suo Mantova puntando ad una vittoria in ottica play off di EDI FABRIS

M

ARIA DI CASA

sarà anche per il 2,11 isontino Francesco Candussi, lungo della Dinamica Mantova classe '94

eglio non aspettarsi un Alberto Martelossi, udinese doc, in veste di buon samaritano domenica a Cividale alla guida del suo Mantova contro l'Apu: la vittoria di lunedì su Piacenza ha rilanciato le quotazioni della sua squadra in ottica play off e contro il collega Lino Lardo non lascerà nulla d'intentato per portare a casa i due punti. "Dopo un buon girone d'andata - analizza il tecnico di via Poscolle - , complice un calendario non proprio agevole, avevamo rallentato ma ora abbiamo ripreso a carburare. La gara di domenica con l'Apu la considero insidiosa, perchè i bianconeri, dopo la vittoria nel derby, possono ancora intravvedere i play off e battendoci ci si avvicinerebbero pericolosamente. Quindi sarà importante per noi non prendere sottogamba la partita per il solo fatto che affrontiamo un avversario che in classifica sta sotto di noi". A2 E' un campionato equilibrato e di livello qualitativo superiore agli ultimi anni, questa Serie A2, e Martelossi lo riconosce: "C'è grande concorrenza, soprattutto fra alcune blasonate che puntano dichiaratamente alla promozione, vedi le due bolognesi, Treviso e

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la stessa Trieste. Se devo sbilanciarmi, per il salto in serie A dico Virtus Bologna, anche se nella fase finale contano parecchio la birra che le varie squadre hanno ancora in corpo e l'esperienza nel gestire emozionalmente il momento cruciale della stagione". Tornando alla sua prossima avversaria, l'Apu, Martelossi esprime grande considerazione

do di identificarlo con certezza: "Noi potremmo arrivarci con un nuovo inserimento straniero, mentre Udine sta evidenziando una new entry di valore come quella di Veideman, giocatore che può agire con pari efficacia sia in play che in guardia e che ha conferito fiducia anche al resto del gruppo. Una gara, come molte ormai nel campionato italiano, che potrebbe essere decisa dagli esterni e l'Apu sta dimostrando sotto questo aspetto di non avere a disposizione solo una bocca da fuoco".

Campionato equilibrato e di alto livello tecnico

CONCENTRAZIONE Speranza del coach di Mantova è dunque anche quella di trovarsi ad affrontare un'Apu dalla pancia piena dopo il gratificante successo con Trieste: "Per Udine sarà importante mantenere la concentrazione dopo la vittoria dell'anno nel derby e farlo, per esperienze personali, non è sempre facile., anche se l'Apu dispone pure di giocatori esperti e di un allenatore che sapranno come fare sotto questo aspetto. Noi, dal canto nostro, contro Piacenza abbiamo avuto sei giocatori in doppia cifra, a testimonianza che la squadra gioca di squadra. Per agganciare i play off dovremo vincere quattro delle cinque gare restanti ma altrettanto dovrà fare l'Apu se vorrà tentare l'approdo alla fase finale".

nei confronti della rappresentante della sua città: "Vincere il derby con Trieste non è stato casuale o frutto di una particolare condizione psicologica, perchè in precedenza l'Apu aveva battuto anche pezzi da novanta come Treviso e Fortitudo Bologna. Quella attuale è quindi una classifica non rispondente al suo reale valore ed è dovuta ai molti infortuni e ai rivolgimenti nell'organico che certo non giovano". Che partita sarà quella di domenica a Cividale, Martelossi non è così in gra-


BASKET IL PERSONAGGIO

NON SOLO

UISP

UN PALLIATIVO La guardia estone Rain Veideman, più che un'alternativa all'ìnfortunato Ray, si candida per la riconferma nell'Apu

N

ella travagliata stagione del ritorno di Udine in serie A2, l’Apu non vuole lasciare proprio nulla di intentato per mantenere la categoria e così, alla notizia di dover rinunciare al talento di Allan Ray almeno per un paio di gare, la società è corsa ancora una volta ai ripari ingaggiando l’estone Rain veideman, 26 anni, guardia di 1,92 proveniente dal Kalev/Cramo e stabilmente impiegato dalla nazionale del suo paese. “Mi piace giocare attaccando il canestro in penetrazione ma non ho alcun tipo di preclusione per qualsiasi ruolo in cui l’allenatore mi voglia schierare – precisa il giocatore baltico – , compreso il ruolo di play-maker, dove credo di poter contribuire bene anche con il tiro dalla distanza. Sono un professionista e quindi devo accettare senza riserve quelle che sono le volontà del tecnico e le necessità della squadra per cui sono impiegato.” Cosa ti ha spinto a lasciare il campionato estone, in cui eri uno dei titolari della tua squadra e uno dei giocatori più interessanti della Lega per venire nel campionato di A2 italiano, con il rischio di giocare di meno, una volta che Allan Ray avrà recuperato pienamente dall’infortunio? “Per me era importante mettermi in luce e fare esperienza fuori dai confini dell’Estonia. Il mio è un piccolo paese poco considerato a livello internazionale, nel quale per un professionista è assai difficile farsi notare e a mio avviso ingiustamente: ci sono molti giocatori di buon livello, almeno pari a quello di tanti lettoni che invece godono di maggior appeal sul mercato”.

INTEGRATO Veideman, felice di essere qua

Come ti sei trovato nell’ambiente udinese e nel campionato italiano in queste prime settimane? “Sono felice per la scelta fatta e mi auguro di riuscire a dare un contributo importante alla squadra. Tecnico e compagni sono stati molto disponibili con me sin dai primi momenti, facilitando così il mio inserimento in un campionato impegnativo com’è quello di A2. Di Lino Lardo avevo già sentito parlare molto bene dal connazionale Kristjan Kangur che in passato aveva militato in Italia ai suoi ordini, quando il coach allenava la Virtus Bologna, e dopo queste prime settimane non posso che confermare quanto mi era stato riferito.” Quali le differenze hai riscontrato tra il campionato estone e quello italiano? “Nonostante sia arrivato da poco ho subito notato che qui in Italia gli allenamenti sono più duri e si cura di più la parte fisica e lo stesso vale per le partite di campionato: si gioca una pallacanestro molto più atletica a scapito forse della tecnica pura.” E dopo due partite l’innesto di Rain si è fatto subito sentire, garantendo all’APU una regia essenziale, punti pesanti e capacità di far girare la squadra, il tutto condito con la grinta necessaria che ha fatto diventare il giocatore estone uno dei protagonisti della spettacolare affermazione bianconera nel cruciale derby contro Trieste. Per l'allenatore Lardo, abituato obtorto collo fino a questo punto della stagione a far di necessità virtù, potrebbe ora invece diventare assai difficile scegliere di volta in volta quale straniero escludere... Giuseppe Passoni

Questa settimana il 30° campionato Uisp vede nel torneo femminile, tra Basket Time Udine (nella foto) e Muggia, l’inizio della serie play off per lo scudetto. Finita questa serie avrà inizio quella per il 3°-4° posto tra Fogliano e UBC Udine. Nella serie A2 maschile invece si gioca gara due dei play off promozione, saliranno in serie A1 le due finaliste, Coppa Friuli e classifica. In gara uno per la promozione solo il Palmanova ha vinto in trasferta ai danni del Pasian di Prato mentre in Coppa Friuli sono state corsare il Sedegliano, in casa del Gonars, ed il San Giorgio in casa della CDU Udine, una delle favorite. Tra le cenerentole del torneo il Feletto espugna Rivignano e mette una bella ipoteca per sfuggire all’ultimo posto. In A1, giocatasi la penultima giornata della seconda fase, la vittoria di un ritrovato Sbrindella, di un punto sul campo della capolista Fagagna, genera grande bagarre per l’assegnazione delle prime tre piazze che facilmente saranno il risultato della classifica avulsa tra queste due squadre ed i triestini di Un Canestro per Te. L’Ardita Gorizia

infatti, sconfitta in casa del Remanzacco, sembra oramai certa della quarta posizione. Anche il girone “di mezzo” dovrà attendere l’ultima gara della seconda fase per decretare le due squadre che accederanno ai play off scudetto tra Dai e Vai Trieste, vittorioso con largo margine a Tarcento, Attimis, due punti casalinghi con la Pau, e Spazzidea Trieste, che ha regolato il Laipacco in terra giuliana. Certi di partecipare ai play off Coppa Friuli sono invece Laipacco, Tarcento e PAU alle quali si unirà la capoclassifica del girone dell’inferno ossia l’imbattuto Monfalcone, vittorioso sui goriziani dell’Heidrun. Vista l’attuale classifica nell’ultima avvincente giornata lo scontro tra Tricesimo ed Heidrun decreterà la seconda squadra qualificata alla Coppa Friuli, mentre la gara tra Aiello e Cus Udine porterà alla definizione del team che retrocederà in serie A2 nella prossima stagione.

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VOLLEY

FOTO ALESSANDRO SAIN TremilaSport+ | 22 03 2017 | 35


PALLAvOLO

AUTOFINANZIAMENTO E LINEA VERDE

Il deus ex machina dell'Aurora, Narduzzi, parla della sua creatura

S

tefano Narduzzi ricopriva il ruolo di allenatore nella squadra di pallavolo della Polisportiva Fortissimi quando, nell'aprile 2006, il Consiglio Direttivo della società decise di non continuare con il volley nelle stagioni a venire; pochi mesi dopo, a giugno, lo stesso Stefano Narduzzi proponeva ai genitori degli atleti di riprovarci, di ripartire daccapo. E così, nonostante le prevedibili difficoltà iniziali di ogni sorta, ormai sono più di 10 anni che l'Aurora Volley fa divertire ragazzi, ragazze e anche chi ragazzo non lo è più nella propria sede di via Riccardo di Giusto. Oggi il numero dei tesserati (110, attualmente) è in crescendo, e il dato fa piacere in quanto l'incremento proviene soprattutto dalle

nuove, giovanissime leve: "Negli ultimi tempi siamo riusciti a comporre la squadra Under 13 maschile, l'Under 12 femminile conta 18 atleti e il MiniVolley ne ha più di 25." E allora, per fare ordine, ecco elencate le categorie in cui l'Aurora è presente con almeno una squadra: U12 femminile, U13 maschile, U18 femminile, 2^ Divisione femminile e Serie D maschile, a cui si aggiungono 2 formazioni di amatori e il MiniVolley. Una grande famiglia arancio-nera. I numeri, si sa, vanno tenuti d'occhio e sono d'importanza estrema per chi, come oggigiorno fa Narduzzi, ricopre ruoli dirigenziali in una società sportiva che adopera per il divertimento e il bene collettivo; eppure suscitano interesse anche i risultati perchè, si sa, i frutti di tanto lavoro

si vorrebbero raccogliere anche sul campo. Ecco dunque che Narduzzi traccia una parziale panoramica in tal senso: "La 2^ Divisione è in lizza per i playoff e sta facendo un buon campionato, occupando al momento il 4° posto. L'U18 è una squadra che fa del suo meglio e lotta nonostante vi siano solo 9 giocatrici. Per gli uomini della Serie D, invece, purtroppo non è una buona annata dal punto di vista

Vorremmo integrare i ragazzi stranieri ma loro se ne vanno della classifica (2 vittorie in 16 partite), sebbene il gruppo sia coeso ed affiatato, e ciò si può spiegare con i tanti cambiamenti occorsi rispetto all'anno passato. Può essere che manchi loro un po' di costanza nell'arco della partita, però il problema principale è che difficilmente si riuniscono tutti gli effettivi: che c'è chi studia fuori sede, chi lavora...ciononostante sono ragazzi che hanno già dimostrato di potersela giocare con tutti." Le soddisfazioni, comunque, arrivano anche da chi ha

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spento qualche candelina in più: l'Aurora Volley Udine dell'Open Misto 3+3, per esempio, è prima dopo 20 giornate nel campionato provinciale CSI di fascia A. Encomiabile e impossibile da non citare, a tal proposito, il titolo di Campioni d'Italia vinto proprio dalla squadra dell'Open Misto 3+3 nel 2013. Tuttavia ci sono anche delle difficoltà cui far fronte: "Come accade in ogni sport, ci sono problemi nel reperire sponsor e per questo dobbiamo autofinanziarci aiutandoci anche con le quote degli atleti, però c'è un gruppo di veri e propri dirigenti che condividono una passione sfrenata per la causa e la sostengono." Quali possono essere, in generale, gli obiettivi stagionali di una società che annovera più di 200 atleti tra le proprie fila? Narduzzi punta sulla valorizzazione dei giovani: "Ad ogni livello noi cerchiamo di far esordire i ragazzi e le ragazze nelle categorie immediatamente superiori alle loro, e così ecco che gli U13 vengono inseriti già tra gli U16, gli U16 tra gli U18 e gli U18 tra la prima squadra, perché riteniamo utile che sappiano cosa c'è sopra di loro." Da sempre via Riccardo di Giusto è la zona in cui si incontrano molte etnie e culture differenti, creando una realtà estremamente eterogenea che, ovviamente, abbraccia anche lo sport. Narduzzi, però, si rammarica per il fatto che molti stranieri, giunti ai 15-16 anni di età, abbandonano per svariate ragioni l'attività agonistica, quando invece la società vorrebbe avviare un progetto di crescita umana e tecnico-agonistica che includa e accompagni ragazzi e ragazze del posto fino alla prima squadra, che oggi come oggi ha invece zero stranieri in rosa. Un altro obiettivo della Aurora è quello di accrescere il numero di atleti dell'Under 13 maschile. Filippo Dondè


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VOLLEY

FOTO CHRISTIAN BARADEL TremilaSport+ | 22 03 2017 | 39


ATLETICA LEGGERA

STUDENTE Il giovane talento gemonese frequenta il terzo anno di grafica al "Marinoni" di Udine, con buoni risultati

TALENTI

DAVIDE ROSSI,

UN SOGNO LUNGO UN SALTO

Il giovane lunghista del Malignani ha realizzato la quarta misura nazionale indoor di sempre di BIANCAMARIA GONANO

L'

Atletica Malignani Libertas Udine continua a essere incessante fucina di talenti sportivi. Lo scorso mese ai Campionati Italiani indoor di Ancona, il sedicenne gemonese Davide Rossi ha saltato metri

7,30, realizzando la quarta misura nazionale Allievi indoor di sempre. Un risultato super per il campioncino allenato da Renata Toffolo che gli vale il titolo di campione italiano e il nuovo personale. Una soddisfazione inaspettata per l’ atleta di salto in lungo che gon-

GIOVANE CARRIERA

Davide Rossi, qui in un' artistica immagine, è allenato da Renata Toffolo e milita nella Libertas Malignani di Udine. Ha di recente concluso la stagione indoor partecipando con la nazionale italiana Under 20 ad un triangolare con italia, Germania e Francia, ottenendo un buon quarto posto tra atleti più esperti. A farlo balzare agli onori delle cronache sportive il quarto posto assoluto di sempre nella categoria Allievi con il 7,30 ottenuto a febbraio ai campionati italiani indoor di Ancona. Tra le sue aspettative per il fiuturo, la possibilità di approdare a campionati mondiali e Olimpiadi, oltre a quella di entrare a far parte di un gruppo sportivo militare, cosa che gli permetterebbe di fare atletica a livello professionistico. Punto di riferimento dichiarato l'atleta sudafricano Van Niekerk, campione del mondo nei 400 e di recente ospite di Gemona nell'ambito del progetto "Gemona, città dello sport".

gola per il suo momento felice e si racconta al nostro giornale: “Alla prima gara indoor, come spesso accade, non ero arrivato al top della forma perché troppo carico. E infatti ho saltato 7,07. Ero comunque soddisfatto perché mi ero imposto di saltare sempre sopra i 7 metri e avevo già migliorato il mio record regionale. Poi, dopo un gara a Udine in cui avevo realizzato due nulli consecutivi, il 29 gennaio ho saltato 7,24 e per un centimetro non ho realizzato il minimo per i Mondiali. Una vera beffa!". FAvORITO "Ad Ancona sono arrivato come favorito per la prima volta e sapevo che avrei dovuto vedermela con il mio avversario più agguerrito degli ultimi due anni - racconta Davide -. E’ stata la gara più dura che abbia mai disputato, un tira e molla tra me e lui perché ce la giocavamo di centimetro in centimetro. Il risultato poi è stato inaspettato e straordinario e al termine della gara ero veramente stremato. Sapevo che volevo raggiungere i 7,25 ma addirittura 5 centimetri in più erano un mirag-

Spero di riuscire a partecipare ai campionati del Mondo e alle Olimpiadi


ATLETICA LEGGERA

SPETTACOLO Davide Rossi in piena azione in una spettacolare immagine.

gio! Ero felicissimo!”. Vita impegnativa di studente e sportivo quella di Davide: “Studio al Marinoni di Udine e frequento il terzo anno di grafica, cavandomela discretamente. Mi alleno a Gemona quasi sempre e a Udine una o due volte a settimana. Dopo la scuola rientro a casa, mangio, inizio subito a studiare poi scappo ad allenarmi dalle 16 alle 18. Rientro e ceno e poi devo studiare per il giorno dopo. Le settimane sono molto faticose ma la mia passione mi sostiene e mi fa tenere duro. Devo dire che non ho molto tempo libero per dedicarmi ad altri interessi ma sono felice così”. STAGIONE INDOOR La stagione indoor si è chiusa molto positivamente per Davide: “Nella scorsa stagione avevo saltato 7,21, raggiungendo il minimo per gli Europei ma hanno deciso di non portarmi perché non avevo ripetuto la performance con costanza. Quest’anno volevo una maglia azzurra e ci sono riuscito. Infatti, qualche settimana fa ho partecipato con la Nazionale ad una gara triangolare in Germania fra i padroni di casa, la Francia e l’Italia per la categoria superiore alla mia, l’Under 20. Sono molto soddisfatto del mio quar-

to posto perché ho confermato la loro fiducia e perché mi sono cimentato con atleti più esperti di me che hanno vinto anche i Mondiali". È stata un’esperienza straordinaria quella di indossare la maglia azzurra, considera Davide: "Rappresentare la propria

nazione è un sogno irrinunciabile che da bambino tenevo nel cassetto. Sono entrato nel mondo dell’atletica facendo campestri, poi ho provato velocità e salti fino a che due anni fa ho capito che per la mia età ero molto portato e riuscivo benino nel salto in lungo,

la specialità che preferisco. Ho un carattere tranquillo e posato e sogno di entrare in un gruppo sportivo militare per fare l’atleta da professionista, lavorare e vivere gareggiando insomma, sarebbe bellissimo!".

NUOTO

TUTTI IN vASCA PER AIUTARE HAITI IL 2 APRILE CON CINQUE GARE Con la primavera, tornano gli appuntamenti con gli eventi dell'Asd Chiarcosso Help Haiti, irrinunciabili momenti in grado di abbinare il massimo livello di divertimento e di condivisione di molteplici discipline sportive con l'opera di supporto economico e logistico in favore dell'Isola caraibica di Haiti e del progetto "Kay, insieme nella Gioia", dedicato alle Bambine di Strada in collaborazione con la OnLus Pane Condiviso. In ordine di tempo, il primo evento messo a calendario è la quinta edizione della "Nuoto per Haiti", organizzata con un lavoro d'equipe dell'Asd Chiarcosso Help Haiti, le Piscine Tavagnacco, l'Asd G-Udine e la Uisp Fvg Nuoto: la manifestazione, valida

come quarta tappa del Circuito Regionale Master Uisp 2016/17, vedrà cimentarsi in acqua il prossimo 2 aprile gli atleti dei 100 metri a dorso, dei 50 metri a rana, dei 200 metri a farfalla, dei 50 metri e dei 400 metri a stile libero. Esaurito il programma mattutino delle gare individuali, nel pomeriggio di domenica 2 aprile si svolgerà anche la spettacolare staffetta enogastronomica, preceduta dalla prima prova del Campionato Triveneto di Triathlon "Help Haiti" E' importante che le iscrizioni alla Nuoto per Haiti arrivino entro domenica 26 marzo via web sul portale www. helphaiti.it.

SOGNO MONDIALE "Come ogni atleta desidererei partecipare a l Ca m p i o n at o d e l Mondo e alle Olimpiadi - ammette il giovane atleta - . Qui a Gemona, nell’ ambito del "Progetto Gemona, città dello sport", ho avuto modo di conoscere gli atleti della squadra sudafricana che si allenano da noi e in particolare Wayde Van Niekerk campione del mondo dei 400 che ha partecipato alle Olimpiadi di Rio. È una persona fantastica, per essere quello che è non è superbo ma molto umile, una gran persona che mi ha dato qualche consiglio. Vorrei diventare come lui ed avere il suo spessore morale”.

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FOTO PETRUSSI

UNESCO

UNESCO CITIES MARATHON DOMENICA AL vIA Partirà da Cividale, per concludersi ad Aquileia, la quinta edizione dell’evento internazionale che coinvolgerà pure altre discipline sportive oltre alla corsa

N

el programma della quinta edizione dell’Unesco Cities Marathon di domenica prossima, 26 marzo, non ci sarà solo la corsa. Novità assoluta, infatti, l’introduzione della Maratona roller, unica competizione nazionale sui pattini online a coprire la stessa distanza dei runners di 42,195 chi-

Un evento al quale la Regione dovrebbe prestare più attenzione lometri. Altre e ormai consolidate le gare di contorno dell’evento principale, quelle riservate agli appassionati di nordic walking, di handbike e di triathlon e agli Special olympics, gli atleti con disabilità intellettive. Percorso che avrà il suo inizio a Cividale del Friuli, in via Tombe Romane,

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e si concluderà ad Aquileia, in piazza Capitolo, dopo aver attraversato i Comuni di Premariacco, Manzano, S.Giovanni al Natisone, Chiopris Viscone, S.Vito al Torre, Palmanova, Bagnaria Arsa, Cervignano e Terzo d’Aquileia. A prendere il via saranno pure alcuni maratoneti d’eccellenza come il kenyano Henry Kimtai Kibet, la croata Marija Vrajic e lo sloveno Martin Ocepek, in una gara valida anche come Campionato Italiano Esercito e Campionato regionale assoluto e Master Fidal. In palio, inoltre, i titoli dell’UNVS, l’Unione nazionale dei veterani dello sport. A concorrere sarà anche l’associazione Formidabili Onlus, presieduta da Laura Bassi (nella foto), la sfortunata giovane amputata ad una gamba dopo un grave incidente stradale che parteciperà lei stessa alla competizione. E poi lo scienziato udinese Mauro Ferrari (in foto accanto a Laura Bassi), ex cestista da anni negli Stati Uniti, che oltrechè gareggiare terrà il giorno prima a Udine, al Liceo Percoto, un convegno sul tema “Sport, salute e società: ricerca, energie e opportunità per

le persone e le famiglie”. Tra gli eventi celebrativi pure il concerto di musica classica di sabato 25 alle 20,30 nel Duomo di Palmanova dal titolo “Il viaggio del Patriarca”, eseguito dai docenti e dagli studenti del Conservatorio udinese “Jacopo Tomadini”. “Un evento di sport, cultura e storia di elevato spessore internazionale al quale

andrebbe riservata maggiore attenzione da parte della Regione - reclamano i Sindaci dei principali centri interessati, Cividale, Aquileia e Palmanova – e che al tirar delle somme non sconvolge il bilancio, visto che a reggerne le sorti sono soprattutto la passione degli organizzatori e il volontariato. E.F.


TENNIS

Se agli inizi vinci qualcosa, per i genitori sei subito Federer o la Williams, e qui sta l'errore di base

APPELLO AI GENITORI:

PORTATE I FIGLI AL TENNIS

Le considerazioni del maestro Paolo Bardini sull'approccio dei giovani allo sport

C

on il maestro Paolo Bardini, che insegna al Tc Tolmezzo, parliamo del fatto che pochi giovani si avvicinano allo sport della racchetta e non soltanto da oggi. Quali i motivi? “Quando si parla di sport, il tennis, probabilmente, non è il primo nome che ai genitori viene in mente - considera il tecnico - . Per loro è sicuramente più facile pensare ad un'altra disciplina (calcio o basket per i maschi, pallavolo o danza per le ragazze) sia per motivi economici che per motivi pratici (un campo da calcio lo trovi infatti ovunque, uno da tennis non sempre). Inoltre la gran parte dei genitori considera il tennis uno sport individuale (cosa che in effetti è) e come tale non adatto alla socializzazione ed allo sviluppo dei rapporti interpersonali". Ma qui sta proprio la sfida per circoli, istruttori, maestri e chiunque voglia il bene di questo sport: "Far convivere l'anima individuale del tennis con l'aspetto di aggregazione sociale dello stesso - puntualizza il maestro - . Evidenziare lo stare insieme, il concetto di lezione di gruppo, di coabitazione di più allievi su un singolo campo potrebbe portare un genitore perlomeno all'idea di far provare al proprio figlio o figlia il nostro nobile sport. Superato questo primo passo, spetta al circolo e soprattutto al maestro fornire quel valore aggiunto necessario a convincere genitori ed allievo a continuare ad imparare il tennis". Il processo di crescita non è di certo rose e fiori … "Se perdi le prime partite sei uno che non farà mai niente, se vinci qualunque cosa per genitori e parenti sei gia Federer o la Williams - ironizza Bardini - . Qui è tutto l'ambiente, con la figura del maestro

in primis, a dover indirizzare sulla retta via l'allievo o allieva, rasserenandoli dopo le sconfitte e non enfatizzando le prime vittorie, restando dunque sui binari di un sano e corretto realismo". Come fare dunque in concreto ad attirare un possibile allievo al tennis? "Per esperienza personale il passaparola è un metodo antico, ma davvero funzionante, al fine di farsi pubblicità positiva e di guadagnare nuove leve - indica il maestro - . Mai come ora la concorrenza sia di altri circoli, che di altri sport, che di altre attività non sportive, risulta essere così

ampia. Un giudizio positivo di genitori ed allievi è il primo, fondamentale, tramite affinché un circolo ottenga rispetto e fiducia nella realtà specifica in cui vive la sua quotidianità". Come agire per ottenere questo passaparola positivo? "Bisogna partire da un fondamentale presupposto: i bambini non sono numeri e i genitori non sono macchine mangiasoldi da spennare. Un genitore titubante, un bambino o, ancora più difficile di questi tempi, una bimba che arrivano timidamente entro un circolo di tennis, nella maggior parte dei casi non conoscono personalmente questo sport e probabilmente sono lì su consiglio di amici soddisfatti di quell’ambiente. Il passaparola allora ha funzionato, ora bisogna accogliere con amore e gioia, anche se sempre con regole e disciplina, il nuovo o la nuova arrivata, inserirlo in un gruppo corretto ed adeguato, farlo sentire il benvenuto e sostenerlo nelle difficoltà, pur lavorando in gruppo, senza dimenticare mai gli altri allievi del gruppo stesso. L'amore per il tennis, la gioia di insegnare, le competenze tecniche specifiche, il rispetto di genitori e allievi , il sapersi rendere disponibili se serve anche fuori dal campo, un ambiente accogliente, sono i valori aggiunti che possono portare le nuove generazioni ad avvicinarsi a questo, difficile certo, ma, una volta conosciuto, appassionante sport.”. Roberto Cainero

TremilaSport+ | 22 03 2017 | 43


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TANTE NOVITà AL CENACOLO ARABESQUE ■ Il Cenacolo Arabesque - Amici dell'Unicef - oltre all'attività didattica, organizza da anni eventi importanti: nel 2016 si è raggiunta la 30.ma edizione del Festival Internazionale del Balletto e la 25. ma edizione del Corso di perfezionamento estivo "Vacanze con la danza". A questi si è aggiunta, per la prima volta, l'organizzazione delle Selezioni per il Nord Italia del Concorso Internazionale di danza della Confederation Nationale de Danse la cui finale si è tenuta a Dijon (Francia). Per il 2017 a gennaio si sono già svolte le Selezioni per il Nord Italia del Concorso CND e a due allievi isontini la giuria ha assegnato borse

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PATTINAGGIO

TA N TI LE PORDENONESI B UON I MO TIVI P ER AFFILIARSI ! CONQUISTANO SAN VITO Ottimi risultati per il Gruppo Fly Skaters, stupendo esempio di collaborazione tra le due storiche società di pattinaggio artistico pordenonese, la Roll San Marco e lo Skating Club Pordenone ■ Un esordio importante per il Gruppo Fly Skaters, splendido esempio di collaborazione tra le due storiche società di pattinaggio artistico pordenonese, la Roll San Marco e lo Skating Club Pordenone, che alla Gara Interregionale gruppi spettacolo Pattinaggio Artistico PGS "1° Memorial Pippo" di San Vito al Tagliamento è riuscito a salire sul secondo gradino del podio della categoria Gruppi PGS Gold A. Un battesimo del fuoco in una manifestazione in cui 260 atleti, provenienti da Liguria, Veneto e Friuli Venezia Giulia, divisi in 35 gruppi, si sono cimentati sia in categorie federali, sia PGS. Il numeroso gruppo, formato da venti splendide renne, Jessica Allajbej, Victorya Bigatton, Valentina Bomben, Anna Dane-

Un battesimo del fuoco in una kermesse in cui 260 atleti si sono cimentati in categorie federali e PGS lon, Giada De Cianni, Francesca Donà, Salima Filipetto, Alessia Franzin, Alice Giani, Annalaura Lo Bue, Clarissa Lo Bue, Giovanna Morassut, Maja Mulara, Giulia Pignat, Ilaria Pignat, Gaia Podo, Margot Pomarè, Samantha Tognini, Eleonora Tomietto e Marta Zen, allenate da Sara Brunetta con l'aiuto di Giulia Moresco, ha ben cominciato la carriera nel mondo delle gare, salendo sul podio e ottenendo la medaglia d’argento.

Risultato confermato da quattro di queste pattinatrici, Valentina Bomben, Anna Danelon, Alessia Franzin e Giovanna Morassut, che si sono esibite nel Quartetto Glitter, anch'esso rappresentato da atlete delle due società, il con "Il risveglio delle Mummie" che si è aggiudicato il 2° posto nella categoria PGS Libera. Il Quartetto Double Key, già campione regionale UISP 2016, ha affrontato la sua prima gara nella impegnativa Divisione Nazionale FIHP. Le atlete dello Skating Club, società affiliata Libertas, Martina Biscontin, Beatrice Del Zotto, Alice Savian e Anna Vittoria Rizzato della Libertas Pattinaggio Porcia, con il loro elegantissimo "Benvenuti a corte", si sono classificate al quarto posto, precedute dalle Cherries, il Quartetto della Roll San Marco.

di studio nonchè la partecipazione (avendo ottenuto il "1 prix unanimite" nel modern-jazz categoria 4) alle finali che si terranno a maggio a Tarragona (Spagna): si tratta di Teresa Lorenzon (Audizione BA Contemporary Dance ZHdk Accademia di Zurigo) e Thomas Peric (Audizione DIP Dance Intensive Programme Codarts Rotterdam in Italy) Ad agosto è già in programma il tradizionale Corso di perfezionamento estivo "Vacanze con la danza che verrà svolto come al solito a Grado e con la partecipazione del corpo docenti di chiara fama internazionale. Inoltre il Cenacolo partecipa, su invito, anche a rassegne, spettacoli e concorsi in Regione e non: Rassegna "Attimi di vita" a Maniago, Spettacolo "Mimì, una vita per la danza" a Gorizia, "Festival della Danza" a Casarsa della Delizia, e a fine aprile al Concorso "Eurocity" nell'ambito del Dance Meeting di Lucca.

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CESTER-MAURI, COPPIA D’ARGENTO Dopo aver sfiorato per due volte il podio nella specialità Katame No Kata, a Giaveno e a Bruxelles, riescono finalmente a fare il secondo posto in finale, superando la coppia piemontese Sella-Rizzi ■ Ed è medaglia d’argento per la coppia formata da Massimo Cester e Davide Mauri al 34° Trofeo Villanova – Grand Prix Italia, organizzato al Palazzetto dello Sport di Pordenone dalla la Polisportiva Villanova Judo Libertas, in collaborazione con lo Skorpion Club Libertas Pordenone, il Sekai-Budo Pordenone, l’Associazione Culturale Giapponese, il Judo Libertas Porcia, Crescere sul Tatami Judo Libertas e il Judo Libertas Cordenons. La squadra di casa (Cester è dello Skorpion e Davide Mauri del Kuroki Tarcento, entrambe società Libertas) ha dovuto af-

frontare i migliori atleti italiani, ma erano presenti anche rumeni, austriaci, tedeschi e svizzeri per un totale di oltre 100 atleti, nella seconda tappa del Grand Prix Nazionale di Kata che culminerà con il Campionato Italiano del 25 giugno a Trento, dove le tre migliori coppie saranno selezionate per partecipare ai Campionati del Mondo. Dopo aver sfiorato per due volte il podio nella specialità Katame No Kata (la “forma del combattimento a terra”), a Giaveno e a Bruxelles, riescono finalmente a fare il secondo posto in finale, superando la coppia piemontese

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Assieme ai veterani c'erano anche le giovanissime Luna Franco e Chiara de Bortoli Sella-Rizzi che aveva invece avuto la meglio nella poule di qualificazione. Accanto ai veterani, sempre per lo Skorpion, c'erano anche le giovanissime Luna Fran-

co e Chiara de Bortoli, non ancora quindicenne la prima e appena sedicenne la seconda, che, tornate alle gare di alto livello, non superano le qualificazioni, pur offrendo un’ottima performance, di fronte ad una giuria di altissimo livello con anche il Presidente della commissione kata e Master della Fijlkam nazionale Monica Piredda, e un componente della commissione nazionale kata e Master Giosuè Erissini.

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LIBERTAS NAZIONALE

Edoardo Muzzin tra i magnifici quattro Rudi Trost: “Il Friuli Venezia Giulia ha una squadra davvero promettente”

■ Al fine di ampliare e consolidare le iniziative sportive, nonché di progettare un percorso di crescita costante che coinvolga sempre più persone, il Centro di Promozione Sportiva Naziona-

le Libertas ha nominato il Vice Presidente Renzo Bellomi quale Responsabile dell’Area Tecnica Organizzativa, che collaborerà a stretto contatto con la Direzione Tecnica Nazionale, un organismo

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di eccellenza composto da quattro personalità di spicco, scelte lungo tutto stivale. I “Magnifici Quattro” componenti della Direzione Tecnica sono: il Direttore Tecnico Luciano Morri, già presidente del comitato regionale Emilia-Romagna; il Responsabile della Programmazione attività motoria sportiva Michele Maffei, plurimedagliato e campione olimpico, nonché del mondo, nella

Sciabola; Alessandro Sette, istruttore di karate e manager di Sara Cardin, campionessa del mondo di karate; e, fiore all’occhiello per la nostra provincia, Edoardo Muzzin, già consigliere nazionale Libertas e dirigente della Polisportiva Villanova Libertas, Stella di Bronzo al Merito Sportivo CONI per una vita intera dedicata alle arti marziali, sia come sportivo, sia come organizzatore di eventi di livello nazionale e internazionale. La Direzione si è riunita al completo il 14 marzo nella sede Nazionale del CNSL Libertas per proseguire i lavori di programmazione sportiva 2017-2018 e la pianificazione delle attività in tutto il territorio nazionale.

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Oro per Pigozzo a Vittorio Veneto

del sodalizio sanvitese Giancarlo Genova: «Tutti i nostri atleti hanno gareggiato come sempre con impegno, ma al di là dei risultati agonistici, con Pigozzo che non delude mai, queste gare servono soprattutto per fare esperienza e confrontarsi con fortissimi atleti nazionali e internazionali per migliorarsi».

Dopo il prestigioso bronzo conquistato a Genova, l’atleta del Judo Club San Vito Libertas, allo Zoppas Arena di Conegliano, LIBERTAS FVGguadagna la medaglia d’oro nella categoria Cadetti -90 kg

AL SERVIZIO DELLE ■ Luca Pigozzo allo Zoppas SOCIETÀ SPORTIVE

Arena di Conegliano ha vinto la medaglia d’oro nella categoria Cadetti -90 kg del 30° Trofeo Internazionale “Judo Vittorio Veneto”, evento che ha accolto oltre 2.000 atleti appartenenti a più di 200 società provenienti da 18 nazioni di tutto il mondo. Dopo in periodo fisiologico di

Genova: “Queste gare servono per fare esperienza. Pigozzo non delude mai” ripresa, Pigozzo ritorna alle gare, vincendo importanti riconoscimenti come questo, ottenuto

VOLLEY

grazie alla vittoria senza sforzo apparente nello scontro diretto con il triestino Leonardo Catani. A spalleggiarlo e a fare il tifo per lui c’erano i compagni di squadra Yurgen Zizaj e Carlo Sera, entrambi Cadetti, e fra gli Esordienti B Gaetano Desiato e Mattia Peressini. Più che soddisfatto il presidente

LIBERTAS SAN GIOVANNI, ARIA DI RIVOLUZIONE

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IL JUDO SAN VITO DAL MAESTRO TENDRON

■ Non si finisce mai d’imparare, nella vita come nelle arti marziali e in quest’ottica di formazione continua l’Aikido RenWaKai, costola del Judo Club San Vito Libertas, ha concluso un programma di formazione

e scambio con un bellissimo stage diretto da un insegnante d’eccezione, il Maestro Alain Tendron. Il grande maestro francese ha condotto lo stage, ospitato presso la sede del Urakasumi

dojo di Lodi, con la proverbiale competenza e passione, seguendo con attenzione ogni praticante e fornendo indicazioni fondamentali per rendere più produttivo lo studio personale. Al fondamentale appuntamento, dove erano presenti anche il maestro lucchese Massimiliano Perini, responsabile tecnico nazionale della Renwakai, il maestro Enrico Corsini, responsabile della sede di Sarzana e il maestro Leonard O’Donovan responsabile della sede di S.Vito al Tagliamento, il Maestro Tendron ha proposto un lavoro molto intenso durante il quale ha ribadito che nell’Aikido tecniche e forme applicate sono gli strumenti per esprimere i principi fondamentali di questa disciplina.

■ Aria di rivoluzione nella Libertas San Giovanni Volley che ha iniziato un progetto di ampio respiro, sposato dal nuovo allenatore Bruno Napolitano, entrato nella compagine triestina lo scorso dicembre. Le ambizioni della Libertas Simagas Trieste, che si è dotata di un mister con all’attivo molte promozioni dalla serie A2 alla A1 e che per due stagioni di seguito ha vinto il Premio Luigi Razzoli come Miglior Allenatore della Serie A2 (2010/11 e 2011/12), non si piegano alla congiuntura sfavorevole di questo periodo e reagiscono in contro piede con un programma triennale ben preciso. «Il nuovo coach – ha commentato il dirigente Marco Cocolo – ha purtroppo ereditato una situazione non facilissima, ma siamo contenti del lavoro che sta facendo. Superato il fisiologico periodo di assestamento con la squadra, siamo fiduciosi che possa, con il tempo, portare molte soddisfazioni alla società e non solo».

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IN 300 AL TORNEO CITTà DI SAN VITO Tra i campioni della ventiduesima edizione figurano Giulia Rossolato, Iole Alzetta, Marco Favetta, Tommaso D’Amelio, Edoardo Consiglio, Emanuele Mut e la talentuosa Valentina Bianchin

Candido: “San Vito al Tagliamento è orgogliosa di poter ospitare eventi di questa portata”

anche lo spazio per una esibizione di Judo show (coreografia di tecniche di judo su basi musicali) presentata dai ragazzi del Judo Kiai di Portogruaro, e per una dimostrazione di Tai Chi a cura di Viola Roccagli, che ha iniziato da soli pochi mesi un corso di grande successo proprio presso il Judo San Vito. «È un orgoglio per San Vito poter ospitare un evento di questa portata – ha dichiarato l’assessore allo sport Candido – organizzato dal Judo Club San Vito, una delle realtà sicuramente più attive del territorio che può vantare una sessantina di associazioni sportive. – e conclude – Spero che le molte famiglie venute anche da fuori regione, possano avere anche l’opportunità di ammirare la città di San Vito, oltre che un bellissimo evento sportivo come questo». Il prossimo appuntamento per il judo dei più piccoli a San Vito sarà sabato 8 aprile per la seconda tappa del Campionato Provinciale Libertas di judo.

LIBERTAS FVG AL SERVIZIO DELLE sessore ai lavori pubblici Emilio De SOCIETÀ SPORTIVE Mattio, e il rappresentante del CONI ■ È riuscito a riempire il capiente Palazzetto di Lugugnana il 22° Torneo Interregionale di Judo “Città di San Vito” – Memorial Sergio Gardin e Antonio Pigozzo, organizzato magistralmente dal presidente Giancarlo Genova sostenuto da oltre 50 volontari del Judo Club San Vito Libertas, sabato 18 marzo 2017 a San Vito al Tagliamento. Un importante appuntamento, che ha richiamato oltre 300 mini judoka (nati dal 2012 al 2006),

provenienti da Veneto e Friuli Venezia Giulia, e una folla di spettatori a gremire gli spalti. Dopo le gare riservate ai più piccoli, tutti premiati con una simpatica medaglia ricordo dalle bellissime e simpatiche “vallette per un giorno”, Deborah e Mariangela affiancate da una folta rappresentanza della giunta comunale di San Vito al Tagliamento, l’assessore allo sport Carlo Candido, il consigliere Jacopo Chiaruttini, l’as-

Provinciale Fabio Ellerani, si è svolta anche una gara dedicata agli Esordienti. I campioni del 22° Torneo Città di San Vito sono: Giulia Rossolato, Iole Alzetta e Marco Favetta (tutti e tre della Polisportiva Montereale); Tommaso D’Amelio (Polisportiva Villanova); Edoardo Consiglio (Judo San Vito); Emanuele Mut (Judo Kiai Portogruaro); e l’atleta di casa, la talentuosa judoka che ha iniziato a fare judo da soli un paio di mesi, Valentina Bianchin. Durante quella che è stata una vera e propria festa dallo spirito più conviviale che agonistico, c’è stato

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JUDO

PIENO DI MEDAGLIE PER LA POLISPORTIVA VILLANOVA ■ È stato un sogno per i giovani e giovanissimi judoka che hanno partecipato alla prima prova dell’11° Campionato Provinciale Libertas di Judo – Memorial Eddy Paggiaro, organizzato dalla Polisportiva Villanova Judo, con la collaborazione dello Skorpion Club Libertas Pordenone, il Sekai-Budo Pordenone, l’Associazione Culturale Giapponese, il Judo Libertas Porcia, Crescere sul Tatami Judo Libertas e il Judo Libertas Cordenons. I circa 250 atleti, bambini e ragazzi tesserati in società Libertas della provincia di Pordenone, nati dal 2006 al 2011, che hanno gareggiato al Palazzetto dello Sport di Pordenone, hanno infatti preso

Ben otto medaglie d’oro, dieci d’argento e sei di bronzo per il team naoniano il posto sui tatami dove i loro beniamini internazionali in mattinata si erano affrontati per il 10° Eju Kata Tournament Pordenone, la Coppa Europa di Judo Kata. Ma il momento più emozionante sono state le premiazioni, che si sono svolte sullo stesso importante palco allestito per la Coppa Europa, in un palazzetto gremito di spettatori, alla presenza del vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, e

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dell’assessore allo sport del comune di Pordenone, Walter De Bortoli. Moltissimi sono stati i premiati della Polisportiva Villanova. Otto medaglie d’oro, dieci d’argento e sei di bronzo.

Hanno guadagnato la medaglia d’oro Matteo Rumiatto, Laura Covre, Valentina Petrovic, Matteo Pasut, Mirco Bone, Mariam Dene, Cyrus Adu Duncan e Gabriele Biondo.

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