N. 245

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COPIA

LA RIVISTA DEGLI AUTOTRASPORTATORI

FERTA DA OF

TRA SPO N

245 ANNO 26 dicembre 2023/gennaio 2024

ANCHE IL CITAN METTE LA “E”

Ecco la versione full electric del veicolo più agile e versatile della Stella

Poste Italiane s.p.a. – Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI

ARRIVA IL 2024

ELETTRIFICAZIONE

DAIMLER TRUCK ALZA I VELI SU MERCEDES-BENZ EACTROS 600

IVECO presenta la propria offerta globale per il futuro del trasporto commerciale

inaugurazioni

MAN TRUCK&BUS APRE IL TRUCK CENTER DI TORINO E IL MAN TOPUSED A PIACENZA

SCENARI E TECNOLOGIE CHE CI PROIETTANO VERSO UNA NUOVA ERA DEL TRASPORTO COMMERCIALE SOSTENIBILE

Connettività e digitalizzazione L’intervista: Edouard Savelli, Renault Trucks Italia Il panorama dei veicoli green L’Assemblea ALIS: tra intermodalità e sostenibilità Nuove tecnologie: oltre l’elettrico



SOMMARIO n. 245 dicembre 2023/gennaio 2024 www.trasportale.it

43

PG. IL TEMPO DELLE FIERE Ecomondo ha aperto una lunga stagione di Saloni e incontri. Ovviamente sostenibilità ed economia circolare al centro di tutto

ATTUALITÀ E OPINIONI 4 EDITORIALE di Luca Barassi Il punto di vista del Direttore

6 DALLA STRADA

SIAMO

SOCIAL

In breve le notizie più importanti del settore e dalle aziende

9 UN MONDO INFORMATO di Gennaro Formato Quando la formazione entra in azienda

11 MARCIANI INSIEME di Massimo Marciani Competenza e visione della filiera logistica

14 DIGITAL EXPERIENCE

di Marco Giletta Visioni e futuro della logistica

TRASPORTARE OGGI

è presente su tutti i canali web e social network

RUOTE COMMERCIALI 16 LA “E” DEL CITAN

Elettrificazione completata per la furgonetta Mercedes-Benz. Ecco la nostra prova

20 TEST DRIVE:

FORD SEMPRE LEADER

A Monaco col nuovo Transit Custom

RUOTE INDUSTRIALI 24 IVECO NEW RANGE Seguici e metti un like!

Ecco la nuova imponente offerta 2024 del Gruppo di Torino

28 LANGUIDI SGUARDI PER L’eACTROS 600

Mercedes-Benz Trucks apre la strada del lungo raggio in elettrico

CI TROVI SU

www.trasportale.it

32 A TORINO ORA C’È MAN Il Leone apre in Italia l’ottavo Centro di proprietà

34 L’IMPORTANZA DELL’USATO

MAN Top Used presenta l’usato come se fosse nuovo

36 PER FORD TRUCKS C’È ECOSISTEMA

Apre ad Anagni un centro che è molto più di un Dealer

38 IL REATAIL DI

MERCEDES-BENZ TRUCKS PASSA DA BRESCIA

Nuovo punto vendita e assistenza della Stella

EVENTI 15 40 ANNI DI ANFIA AFTERMARKET

Come è evoluto il settore automotive

40 IL TERZO INTERPORTO DEL SUT

Il Sustainable Tour fa tappa a Prato per parlare di digitalizzazione e connettività

43 ECOMONDO NON

SI SMENTISCE MAI

Enorme successo per il Salone dell’Economia Circolare. Tutte le novità del nostro segmento

48 A MADRID NON SI PARLA SOLO SPAGNOLO

Massiccia presenza di espositori anche italiani e tanta voglia di digital

52 SENZA SORPRESE

Si chiude l’European Truck Racing Championship senza colpi di scena. Norbert Kiss ancora Campione

54 CSCMP INCONTRA LA LOGISTICA

Appuntamento ormai fisso per gli opinion leader del settore


SOMMARIO n. 245 dicembre 2023/gennaio 2024 AFTERMARKET 56 ACCOPPIATA VINCENTE

Un programma ideato e condotto da Luca Barassi e Ferruccio Venturoli

Heldex è ormai nella galassia SAF. Ecco come si presenta in Italia

58 PASSATO, PRESENTE E FUTURO DEGLI OLI

A Satena Petronas apre il proprio museo e presenta la propria strategia di domani

60 VDO

La logistica diventa elastica

La Radio degli Autotrasportatori può essere ascoltata

ogni Giovedì, tra le ore 17 e le ore 19 sulle seguenti emittenti nazionali: TOSCANA

PIEMONTE

2

h. 18,00-19,00 (FM 87.6)

OLTRE L’ELETTRICO Ammoniaca e solare per il futuro

12

SPECIALE SINTETICI eFuels e BioFuels. I vantaggi

16 SICUREZZA E CONNECT Le nuove soluzioni per un trasporto connesso e sicuro 21

PANORAMICA PRODOTTO Lo stato dell’arte dei truck green

32 STELLANTIS PRO ONE L’offerta si allarga

IN COPERTINA Mercedes-Benz mette la “E” anche davanti al Citan. Vediamo le caratteristiche su strada.

h. 17,25-18,25 (FM 89.4)

PUGLIA

LAZIO

■■ Radio Salentuosi

h. 18,00-19,00 (FM 97,5) ■■ Simply Radio - h. 18,0019,00 (FM 99.2-95.3-96.697.8-99.8)

■■ Radio System

UMBRIA

■■ Jonica Radio - h. 18,00-19,00

■■ Radio Spazio Blu -

LOMBARDIA

■■ Radio Lombardia

h. 18,00-19,00 (FM 94.6-100.2-100.3)

VENETO

■■ Radio Stella Vicenza

h. 18,00-19,00 (FM 87.5-88.891.5-95.0-97.2-97.3-97.4) ■■ Radio Cortina h. 18,00-19,30 (FM 93.7-95.598.4-102.0-103.8)

■■ Radio Galileo

EMILIA ROMAGNA

■■ Radio CRC

■■ Radio Centrale

34 ALIS L’Assemblea della sostenibilità

■■ Radio Centrale

h. 18,00-18,30 (FM 96.8-100.4-100.5)

h. 18,00-19,00 (FM 88.0)

■■ Radio Frejus

6

ABRUZZO

■■ Radio Emme

■■ Radio Dora

L’INTERVISTA Edouard Savelli, CEO Renault Trucks Italia

Prodotto e registrato presso gli studi di AREA AG (Roma)

h. 18,05-19,05 (FM 90.5-93.5-94.4-95.697.4-100.6-105.6)

CAMPANIA

h. 18,00-19,00 (FM 100.5) ■■ Radio Bussola h. 18,00-19,00 (FM 88.5-93.3-99.7-106.5)

h. 18,30-19,30 (FM 94.3-99.3-102.2) ■■ Radio Bologna 1 unica h. 19,00 (FM 89.1)

h. 18,00-19,00

h. 20,00-20,20 (FM 94,1-101,3-103,2)

CALABRIA

(FM 90.2-93.9-103.0-106.4)

BASILICATA

■■ Radio Potenza Centrale

h. 18,00-19,00 (FM 87.8-90.596.3-96.3-99.3-103.6)

SICILIA

■■ Radio Amore - h. 18,00-19,00

(FM 87.5-88.3-95.5-04.9 -106.7)

■■ Radio One

h. 18,00-19,00 (FM 93.3)

MEDIA PARTNER DEL FREIGHT LEADERS COUNCIL

La rivista degli Autotrasportatori n. 245 dicembre 2023/gennaio 2024 DIRETTORE RESPONSABILE

CASA EDITRICE

Luca Barassi luca.barassi@trasportale.it

Transpoedit S.r.l.

COORDINATRICE EDITORIALE

Viale Beatrice d’Este, 24 - 20122 Milano P. IVA: 07634360965

SEDE LEGALE

Valeria Di Rosa - valeria.dirosa@trasportale.it VICEDIRETTORE

Ferruccio Venturoli ferruccio.venturoli@trasportale.it FOCUS GREEN Anche quest’anno facciamo un approfondimento su mercato, tecnologie e prodotti in chiave sostenibile. Cosa ci riserva il futuro della mobilità commerciale?

HANNO COLLABORATO

Alessandro Bassi, Luca Gaier, Gennaro Formato, Marco Giletta, Massimo Marciani, Alessandro Musumeci, Gian Paolo Pinton, Andrea Trapani, Paolo Volta GRAFICA E IMPAGINAZIONE

il bozzetto di patrizia cella FOTOLITO E STAMPA

Unigrafica - Gorgonzola (Mi) Di questo numero sono state tirate: 14.700 copie

DIREZIONE E REDAZIONE

Via A. Modigliani, 2 - 20144 Milano redazione@trasportale.it REDAZIONE DI ROMA

Responsabile: Ferruccio Venturoli Via Acciaioli, 7 - 00187 Roma Reg. Tribunale di Milano N. 723 - del 15/11/1997 Ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 196/03 che prevede la tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali, La informiamo che i dati personali a Lei relativi sono necessari a Transpoedit Srl per inviarle la presente pubblicazione. I dati raccolti saranno trattati con l’uso di strumenti informatici idonei a garantire la sicurezza e la riservatezza degli stessi, come da espressa previsione di legge. Le ricordiamo che in ogni momento potrà avere accesso agli stessi dati, chiederne la modifica o la cancellazione oppure opporsi al loro utilizzo ulteriore, in particolare all’invio della rivista, ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 196/03. Titolare del trattamento è Transpoedit S.r.l., con sede in Milano, in Viale Beatrice d’Este, 24. È vietata la riproduzione anche parziale senza l’autorizzazione dell’Editore. L’invio di fotografie o di altro materiale alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione su qualsiasi supporto cartaceo e multimediale.



editoriale

Fine o inizio? di Luca Barassi

o

rmai da tanti anni la nostra scelta editoriale è quella di pubblicare un numero che va a cavallo tra due annualità, quindi Dicembre/Gennaio. Questo ci consente, in una botta sola, di fare gli auguri di fine anno, i tradizionali ringraziamenti di rito e anche (e forse soprattutto) guardare avanti e augurare un ancora più prospero anno nuovo. Le considerazioni di questo 2023? Beh, non possiamo certo dire sia stato un anno noioso. La ripresa dopo la fine della pandemia ha attivato numerose attività, messo in moto economia, industria e naturalmente la nostra filiera, come conseguenza o come spinta. Decidete voi come preferite vederla. Stiamo anche vivendo un nuovo corso governativo. Momento storico in cui a capo del governo, per la prima volta nella nostra storia, ci è andata una donna, a capo di una coalizione di centro-destra, ma che rappresenta sicuramente la “destra” del nostro Paese. La politica è sempre politica, lo sappiamo. I vizi capitali di questa categoria non moriranno mai, purtroppo,

Ogni fine è anche un nuovo inizio.

4

TRASPORTARE OGGI dicembre 2023/gennaio 2024

ma sicuramente possiamo dire che c’è una certa rottura col passato e, nello stesso tempo (e questo è un pregio), una continuità con l’ultima amministrazione (Draghi, n.d.r.) che di certo è riuscita a dare una forte sterzata allo sbandamento del nostro Paese. Dunque, un governo che sente la responsabilità e il peso dei 191 miliardi del PNRR da sfruttare e che sta facendo di tutto per non perdere questa unica e irripetibile occasione di investimento, un Primo Ministro che ha stupito per diplomazia internazionale e che non si è lasciata andare ad una deriva estremista facile da cavalcare e una squadra di Governo forte nei posti chiave. Certo restano le difficoltà di gestire una coalizione eterogenea, con alcuni cani sciolti e teste calde che cercano solo di mettersi in mostra, una certa lentezza nell’imprimere al Paese la giusta spinta verso una crescita strutturale e, ancora una volta, purtroppo, una poca attenzione ad un settore che, come diciamo sempre, è strategico per qualsiasi economia: la logistica. Luci ed ombre, quindi, della nostra attuale classe politica che ci sta guidando ma che, tutto sommato, ha superato l’esame del primo anno di attività, a detta dei principali osservatori (indipendenti) italiani e internazionali. Siamo giunti ai ringraziamenti e agli auguri. Prima di tutto il grazie va sempre a voi tutti che ci seguite oggi su un ventaglio di canali davvero vasto: rivista, portale web,

social network, videopodcast, radio, Tv ed eventi. La nostra offerta editoriale e di canali informativi è in continua evoluzione per potervi raggiungere sempre nel modo più consono alle vostre esigenze. Ma tutto questo, come si dice, non sarebbe possibile senza una squadra instancabile e “insaziabile”, che sta affrontando la mission dell’informazione con grande passione e abnegazione, anche nel comprendere le dinamiche dei nuovi media. Tutti, ma proprio tutti i componenti del team TOE, ognuno con le proprie competenze e ruolo, sono indispensabili in questo processo di transizione digitale della nostra Casa editrice: Ferruccio con la sua grande esperienza e fucina di “ideone”, Valeria la grande direttrice d’orchestra che con la sua bacchetta mette in riga tutti e tutto, Gian Paolo instancabile “grande vecchio” del nostro settore da poco entrato nella famiglia di Trasportare Oggi e Patrizia, la “pittrice”, colei che rende bello e piacevole tutto ciò che scriviamo. Una menzione particolare però, quest’anno va ad Andrea Trapani che, oltre ad essere un eccellente giornalista, sta svolgendo in maniera impeccabile il ruolo di social media manager, anzi direi digital manager di Trasportare Oggi occupandosi anche dello sviluppo della comunicazione di evenT, il brand creato in collaborazione con gli amici di Vado e Torno, per gestire gli eventi del nostro settore. Quindi, in conclusione, auguri a tutti e per tutto e, come un mantra, vi raccomando: STAYTUNED!



BREAKING NEWS

DKV Mobility acquisisce Easytrip Services Ireland Con l’acquisizione di Easytrip Ireland, DKV Mobility porta avanti la sua strategia di crescita, rafforzando la sua presenza sul mercato e la sua base di clienti in Irlanda, soprattutto nel segmento delle flotte.

FIAT Professional Ducato eletto “Miglior Base Camper” FIAT Professional Ducato vince il “Camping Life Trophy”, prestigioso sondaggio organizzato dalla rivista specializzata automobilistica tedesca Auto Zeitung. I lettori della rivista, infatti, hanno votato Fiat Professional Ducato come il loro preferito nella categoria “Modelli Base Camper”.

Il MAN Lion’s City E ‘full electric’ piace all’Italia Secondo le stime del produttore, a settembre, sono stati ordinati più di 70 i MAN Lion’s City E ‘full electric’ in Italia. A breve a Pescara circolerà il primo ‘full electric’ di 12 metri, seguito da tre MAN Lion’s City E di 10,50 metri che saranno in servizio a Trani.

Scania fornirà 50 autobus LNG a Flix Flix e Scania mirano ad inserire fino a 50 autobus LNG all’interno della flotta dei partner Flix Bus. L’obiettivo del progetto è quello di aumentare progressivamente la quota di BioLNG derivante dai rifiuti organici fino al 100% dell’utilizzo all’interno della flotta, con un conseguente tasso di riduzione delle emissioni di CO2 di circa l’80%.

Apollo Tyres presenta EnduRace RA 2 EnduRace RA 2 di Apollo Tyres è il nuovo pneumatico per autocarri per il trasporto regionale. Disponibile nella misura 315/70 per cerchi da 22,5 pollici, questo pneumatico consente una maggiore aderenza e maneggevolezza in tutte le stagioni, una minore resistenza al rotolamento e una durata superiore, grazie al nuovo disegno del battistrada e a materiali migliorati.

dalla STRADA VOLVO GROUP E RENAULT GROUP

Una nuova generazione di furgoni elettrici Volvo Group e Renault Group uniscono le forze per rispondere alle crescenti esigenze di una logistica decarbonizzata ed efficiente creando una nuova società che gestirà lo sviluppo di una nuovissima generazione di furgoni elettrificati. Tra i partner anche CMA CGM Group, che ha firmato una lettera di intenti non vincolante con Volvo Group e Renault Group per aderire alla nuova società, investendo 120 milioni di euro attraverso PULSE, il suo Fondo energetico dedicato ad accelerare la decarbonizzazione dei settori dei trasporti e della logistica. I veicoli saranno costruiti su una nuova piattaforma per veicoli commerciali leggeri completamente elettrica e adotteranno la nuova architettura Software Defined Vehicle. La nuova società sarà una società indipendente. L’inizio della produzione è previsto nel 2026.

DT SPARE PARTS

Ampliata l’offerta per i veicoli commerciali leggeri Diesel Technic amplia l’offerta a marchio DT Spare Parts dedicata ai veicoli commerciali leggeri (LCV) con l’introduzione di una vasta scelta di componenti per la carrozzeria e l’illuminazione. La nuova gamma di ricambi per la carrozzeria e l’illuminazione a marchio DT Spare Parts specifica per i veicoli commerciali leggeri si compone attualmente di circa 1.000 codici, già disponibili nei centri logistici Diesel Technic di Verona e Aversa (Caserta). I componenti spaziano da paraurti, griglie, lamierati, illuminazione, fanaleria, specchi, vetri, maniglie porta, serrature, fino a un’ampia offerta di particolari estetici. Questi prodotti sono compatibili con veicoli a marchio Ford, Iveco, Peugeot, Toyota, Citroen, VW, MAN (TGE), Mercedes, Dacia, Fiat, Nissan, Opel e Renault. La gamma di prodotti a marchio DT Spare Parts per il mondo LCV si inserisce in una più vasta offerta di ricambi per questa tipologia di veicoli che spazia dalla meccanica all’elettronica, per un totale di circa 6.800 referenze a catalogo di 122 differenti famiglie.

Partnership tra IVECO Capital ed Eurowag La collaborazione permetterà a tutti i clienti di Iveco Group di usufruire dei vantaggi delle carte Eurowag per l’acquisto del carburante, il pagamento dei pedaggi e le soluzioni per il rimborso dell’IVA, oltre a ulteriori servizi che saranno disponibili nel tempo. I servizi di Eurowag saranno integrati nelle offerte di Iveco Group attraverso la sua rete di concessionari e partner con il supporto dei consulenti di Eurowag.

Lorenzo Cardo è il nuovo Vicepresidente di Federtrasporto Esperto del settore trasportistico e del mondo associativo, Lorenzo Cardi è Presidente dell’Interporto Centro Italia ed è già stato consigliere della stessa Federtrasporto. Come ha dichiarato, il suo impegno sarà volto a supportare, nelle forme più efficaci, le imprese a gestire e guidare il cambiamento in atto.

HVO

Accordo tra Cab Log e Costantin Cab Log, azienda logistica di Noale, nel Veneziano (150 milioni di fatturato, mille dipendenti tra diretti e indiretti) ha avviato una fase di test utilizzando l’HVO di Costantin, azienda con sede a Padova tra le prime in Italia a distribuire questo combustibile vegetale idrogenato ottenuto 100% da materie prime rinnovabili che può essere usato al posto del diesel tradizionale. La sperimentazione inizierà su alcuni mezzi, la cui previsione di percorrenza chilometrica annuale di ciascuno è di 110.000 chilometri.


dalla STRADA

AMAZON Droni per le

consegne in Italia

Amazon ha annunciato che le consegne commerciali con i droni si espanderanno per la prima volta oltre i confini degli Stati Uniti per raggiungere

l’Italia. L’espansione del servizio di consegne via drone è il risultato di anni di meticolosa ricerca portati avanti dai team di Prime Air composti

da scienziati, ingegneri, professionisti del settore aerospaziale che hanno adottato un approccio a lungo termine e realizzato decine di prototipi

SOLUTRANS

Un appuntamento che mira a diventare internazionale

Cosa è successo a Solutrans 2023? Sul nostro sito, una sessione dedicata, ha approfondito novità e tematiche che sono state protagoniste dei padiglioni dell’Eurexpo di Lione. Solutrans si conferma ancora una volta appuntamento cardine per la filiera dei veicoli commerciali e industriali. Keynote, conferenze, approfondimenti ma anche esposizioni e novità presentate hanno avuto come comune

denominatore la transizione energetica: dal MAN eTruck, presentato nelle versioni eTGX e eTGS, alle gamme T e C e-Tech di Renault Trucks, dall’offerta multienergy di Scania, che spazia dai biofuel all’eletrico, alla rinnovata gamma IVECO che mira a guidare il cambiamento, senza dimenticare la F-Line di Ford Trucks, il nuovissimo DAF XB Electric per la distribuzione urbana, che va ad affiancarsi agli otto veicoli elettrici

per arrivare a offrire un servizio sicuro e scalabile. I droni sono progettati per trasportare pacchi leggeri, fino a cinque libbre (circa 2,26 kg), direttamente a casa dei clienti utilizzando droni altamente avanzati. I clienti in Italia avranno accesso a migliaia di prodotti, tra cui articoli per la casa, prodotti per la cura della persona, generi di prima necessità, forniture per l’ufficio e prodotti tecnologici.

Leggi lo E SPECIAL S AN SOLUTR

proposta per la

micromobilità e e.it! un’innovativa l a t r o p s soa su tr

che il Costruttore ha lanciato sul mercato e le soluzioni sostenibili di Daimler Truck. Anche i veicoli commerciali non sono stati da meno: Renault ha presentato il nuovo Master, Stellantis si è focalizzata su Pro One, l’offerta del Costruttore che comprende i suoi sei brand, cinque LCV, dieci pick-up, un’esclusiva

luzione a idrogeno. Tra gli allestitori, Lamberet ha presentato Lamberet Energy, una gamma completa e sostenibile dedicata al trasporto a temperatura controllata, Kögel ha portato a Lione la sua gamma di prodotti, tra cui anche una versione del Kögel Cargo, appositamente sviluppata per il mercato francese e il Kögel Port con il sistema di bloccaggio per container Multi Container Stop. Tante le soluzioni pensate per la mobilità urbana sostenibile, con un focus su cargobikes, retrofitting e fonti energetiche alternative. Proclamati anche i vincitori del Truck of the Year e Van of the Year. Ad aggiudicarsi gli ambiti premi sono stati Volvo Trucks FH Electric Range e Ford Transit Custom. Truck Innovation Award al progetto ANITA di Man Truck & Bus, Deutsche Bahn, Fresenius University of Applied Sciences e Götting KG che mira a rendere flessibile il trasporto intermodale attraverso l’utilizzo di camion a guida autonoma per il trasporto di container dalla strada alla ferrovia. Sui prossimi numeri della nostra rivista vi presenteremo tutte le novità di gamma e prodotto che aziende e costruttori hanno lanciato sul mercato, per conoscerle in anteprima cliccate sul qr code qui di fianco. E...stay tuned!


dalla STRADA VOLVO TRUCKS

Nuovo servizio per la ricarica rapida di veicoli elettrici Volvo Trucks offrirà un nuovo servizio di ricarica elettrica, che permetterà agli autotrasportatori di individuare e accedere facilmente alle stazioni di ricarica. Inizialmente, questo servizio sarà disponibile in Svezia, ma verrà successivamente esteso ad altri mercati europei e a livello globale. Il nuovo servizio sarà aperto a tutte le marche di veicoli pesanti e consentirà agli utenti di trovare le stazioni di ricarica adatte al proprio veicolo, indipendentemente dal gestore. Il servizio di ricarica è incluso nella piattaforma digitale Volvo Connect: i clienti potranno trovare e pagare la ricarica tramite Volvo Connect e l’app mobile, utilizzando una mappa digitale che mostra la disponibilità delle stazioni di ricarica. In futuro, sarà possibile anche prenotare la ricarica. I clienti potranno utilizzare una carta o l’app mobile per l’identificazione e per avviare la ricarica e potranno ricevere una fattura. Inoltre, il servizio di ricarica di Volvo fornirà, nella prima fase, l’accesso a 29 stazioni di ricarica gestite da OKQ8, alimentate con elettricità sostenibile.

DAIMLER TRUCK ITALIA

Il nuovo nome è realtà Il 1° di Ottobre 2023 Mercedes-Benz Trucks Italia è diventata Daimler Truck Italia. Dal 1896 ad oggi, il brand Mercedes-Benz Trucks coniuga prodotti d’eccellenza, massima qualità, convenienza, affidabilità e sostenibilità, che si riassumono nello slogan “Trucks you can trust”.​Mercedes-Benz Trucks offre la soluzione ideale per qualsiasi settore ed esigenza, garantendo innovazione e sistemi all’avanguardia. Dal 1° gennaio 2019 nasce Mercedes-Benz Trucks Italia, società legalmente indipendente, per offrire soluzioni sempre più mirate per il mercato italiano. Seguendo i principi del “Project Future”, la strategia di Daimler volta ad offrire maggiore libertà imprenditoriale alle divisioni, Mercedes-Benz Trucks Italia rafforza il proprio orientamento verso il mercato ed i clienti, potendo contare su una rete commerciale composta da 15 dealers, 33 punti vendita e 84 officine autorizzate in tutta la penisola. Il nuovo nome, Daimler Truck Italia, rappresenta un passo importante che concretizza un ulteriore rafforzamento della società all’orientamento al mercato, ai clienti, all’innovazione tecnologica ed alla transizione energetica nel mondo dei veicoli industriali, in linea con la mission di Casa madre, Daimler Truck AG. Nella foto: Maurizio Pompei, CEO di Daimler Truck Italia, e Daniela Benedetti, CFO di Daimler Truck Italia.

VEICOLI ELETTRICI

IVECO

Webfleet amplia il programma OEM.connect Webfleet, la soluzione Bridgestone per la gestione del parco veicoli riconosciuta a livello globale, sta ampliando il suo programma OEM.connect per includere i veicoli elettrici (EV). Il primo passo di questo sviluppo consiste nell’evoluzione della collaborazione tra Webfleet e Mercedes-Benz Connectivity Services. I fleet manager che gestiscono auto e furgoni elettrici Mercedes-Benz possono ora accedere ai dati essenziali per la gestione di una flotta elettrica senza dover installare alcun hardware aggiuntivo. Il programma OEM.connect consente già alle aziende di sfruttare una vasta gamma di dati telematici per ridurre i costi operativi, incoraggiare uno stile di guida più ecologico e sicuro e massimizzare le prestazioni della flotta. Ora, le aziende con flotte miste o elettriche possono accedere a ulteriori informazioni sui tempi di ricarica, l’autonomia, lo stato attuale delle batterie, il consumo energetico e altro ancora, semplicemente inserendo il numero di identificazione del veicolo (VIN). Questi dati permettono ai fleet manager di selezionare con certezza il veicolo più adatto per ogni lavoro, di pianificare i percorsi, di controllare lo stato delle batterie e di gestire le opzioni di ricarica. OEM. connect per i veicoli elettrici è disponibile per tutte le auto e i furgoni elettrici Mercedes-Benz in tutti i Paesi europei in cui Webfleet è presente. È intenzione di Webfleet espandere il programma per includere i veicoli elettrici di altri produttori nel prossimo futuro.

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TRASPORTARE OGGI dicembre 2023/gennaio 2024

Un nuovo logo per il Costruttore di Torino IVECO guida la strada del cambiamento e svela il nuovo logo. Un design completamente nuovo, culmine di un percorso iniziato nel 2022 con l’introduzione del colore Blue Energy. Ora, quella tonalità lascia spazio a una tinta nera, elegante e dinamica, che apre un nuovo capitolo nella storia di IVECO; i “lampi di luce” sono invece un rifermento alle origini del Costruttore. Un viaggio alimentato da potenza e innovazione, guidato da energia e connessione, ispirato dalla passione IVECO.


i

l cambiamento fa parte della sfera personale e professionale di ognuno di noi e, in quanto tale, non si può pretendere di assorbirlo senza averlo prima assimilato. Una dinamica che si verifica anche in ambito della formazione: formare significa dare una forma, in questo caso specifico riferendosi alla conoscenza pratica e teorica del settore. Ed è proprio in questa sovrastruttura del sapere che s’inserisce la formazione nell’atto stesso del cambiamento. Nel corso dell’anno, abbiamo più volte ribadito l’importanza dell’attività formativa nell’approccio dei clienti, degli autisti e dei venditori alle nuove tecnologie, accompagnate da servizi sempre più ricchi e declinati in base alle esigenze di business di riferimento. Un fenomeno che, come Costruttori, abbiamo la responsabilità di spiegare al meglio per poter proporre la più ottimale offerta di mercato. Un impegno che IVECO porta avanti nel tempo, specialmente in occasioni di grande cambiamento, come quello portato dalla transizione energetica. A questo proposito, consolidando il suo approccio multi-tecnologico, a metà novembre IVECO ha presentato la sua rinnovata gamma di prodotti e servizi a clienti, concessionari, partner e alla stampa internazionale in occasione di un evento di lancio spettacolare che si è svolto a Barcellona, una gamma fondata su quattro pilastri fondamentali, vale a dire produttività, esperienza di guida, sostenibilità e connettività. Come sempre, i clienti sono il focus principale del Brand, che ha progettato nuove funzioni e innovazioni sul piano del prodotto e dei servizi con l’obiettivo di favorire la loro

operatività. Infatti, IVECO ha sviluppato versioni elettriche delle sue gamme di veicoli leggeri e pesanti, continuando a migliorare i suoi veicoli a combustione interna, compresi quelli alimentati a biometano, per ridurne l’impatto ambientale.

di Gennaro Formato,

Responsabile Formazione Commerciale IVECO Mercato Italia

Anche per quanto riguarda i servizi, IVECO ha integrato la sua offerta di veicoli con un ecosistema di soluzioni in rapido sviluppo, presentando le novità di IVECO Services, un pacchetto di soluzioni pensate per supportare i clienti nella gestione del loro veicolo o della loro flotta in modo facile ed efficiente, riducendo il costo totale di esercizio e massimizzando l’autonomia e l’efficienza energetica del veicolo. Novità che, come anticipato in apertura, rientrano in una fase di un cambiamento che va interpretato. Per questo, anche in occasione di un lancio tanto atteso, la formazione è stata il perno delle attività messe in programma per spiegare alla rete interna ed esterna tutte le nuove proposte del Brand, partendo dai nostri concessionari, coinvolti in prima linea su ogni corso tecnico e commerciale, arrivando poi ovviamente anche a clienti e autisti, che hanno tutto l’interesse ad approfondire le nuove offerte sul mercato per scegliere la più adatta al loro business. Aspetto non semplice in un settore altamente dinamico, ma assolutamente realizzabile. Nel tempo, IVECO si è evoluto rapidamente per diventare il partner di fiducia dei suoi clienti, supportandoli nell’affrontare il cambiamento e nel superare con successo le sfide di ogni giorno e la formazione continuerà a rappresentare il punto di partenza per guidare la strada del cambiamento.

un mondo inFormato

Formare per cambiare

Le trasformazioni e le transizioni vanno gestite, non subite.

www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

9


dalla STRADA BIOMETANO

IVECO e Contarina inaugurano un impianto di produzione IVECO e Contarina inaugurano un impianto per la produzione e liquefazione del biometano, prodotto dal trattamento di umido e vegetale raccolti porta a porta nei 49 Comuni del Bacino Priula. Il progetto permette di fare un ulteriore passo in avanti verso la sostenibilità ambientale, unico per il territorio ma anche a livello nazionale, trattandosi del primo impianto finanziato dal PNRR che entra ufficialmente in funzione. L’esistente impianto di compostaggio è stato ampliato con una nuova sezione di digestione anaerobica per produrre biometano in forma gassosa e liquida. Oltre ad essere immesso in rete, una parte del bioGNL viene usata per alimentare 226 mezzi di raccolta dei rifiuti, compreso l’organico da cui si produce questo carburante green. Un vero sistema circolare, dove non ci sono scarti.

TRUCK ELETTRICI

MAN Truck & Bus apre le vendite di MAN eTruck Da fine ottobre, MAN Truck & Bus ha avviato le vendite del nuovo MAN eTruck. Secondo i piani dell’azienda, entro il 2030 questo modello dovrebbe rappresentare circa il 50% delle nuove immatricolazioni di veicoli MAN nell’UE. Grazie alla predisposizione per il futuro standard di ricarica megawatt, questo camion raggiunge un’autonomia giornaliera compresa tra 600 e 800 chilometri, adatta per il trasporto su lunghe distanze, e quindi in grado di coprire agevolmente la maggior parte delle attività di trasporto tipiche degli odierni camion diesel. Ma è ideale anche per particolari mission, come lo smaltimento dei rifiuti urbani senza emissioni e rumore in città o la raccolta del latte dagli agricoltori biologici con un’autocisterna elettrica. Per poter garantire ai clienti una consulenza competente sull’acquisto di un camion elettrico e rispondere a tutte le domande relative all’infrastruttura di ricarica, all’idoneità di utilizzo e alla configurazione ideale del veicolo, MAN sta preparando a livello europeo 1.200 venditori in vista dell’imminente lancio sul mercatodel nuovoeTruck.

MEDIUM VAN

Renault Trucks completa l’elettrificazione di tutti i propri modelli di veicoli destinati a operare nelle zone urbane e periurbane con il Renault Trucks E-Tech Trafic. Renault Trucks E-Tech Trafic è disegnato per la città. Di medie dimensioni e facile da manovrare, la versione più compatta consente di accedere ai parcheggi urbani coperti e a quelli destinati agli autoveicoli. È disponibile in diverse configurazioni per soddisfare le esigenze di tutti gli operatori delle consegne e degli artigiani: tre versioni furgone (L1H1, L2H1, L2H2), due versioni a doppia cabina (L1H1 e L2H1) e una versione pianale. Nella versione furgone, il Renault Trucks E-Tech Trafic dispone di un volume di carico che va da 5,8 a 8,9m3 con una lunghezza di carico fino a 4,15 m. La versione H2, con una altezza interna di 1.898 mm, consente di stare in piedi nel vano di carico.

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Renault Trucks lancia il Renault Trucks E-Tech Trafic Il veicolo è alimentato da un motore elettrico da 90 kW (120 CV) e ha una capacità di traino di 920 kg. Dispone di batterie da 52 kWh con un’autonomia in ciclo combinato di 297 km WLTP, uno dei migliori consumi di energia elettrica sul mercato, con 18,7 kWh, che contribuisce a ridurre i costi di gestione del veicolo. Può essere

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ricaricato dal 15% all’80% in 60 minuti con ricarica rapida (CC). Per passare ai veicoli elettrici in tutta tranquillità, Renault Trucks propone un’assistenza personalizzata, che comprende l’analisi preliminare delle esigenze e degli impieghi, e consigli sulle soluzioni di ricarica. Il Renault Trucks E-Tech Trafic integra anche la garanzia di otto

anni sulla batteria di trazione e la garanzia di due anni sul resto del veicolo, compresi i ricambi, la manodopera, e l’assistenza 24/7 per i guasti. Usufruisce di una gamma di servizi basati sull’esperienza di Renault Trucks nel settore dei veicoli pesanti, con aree appositamente dedicate ai veicoli commerciali nelle concessionarie.


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l Quaderno 31 del Freight Leaders Council, dal titolo evocativo “Multimodalità: più efficienza, meno costi, maggiore velocità di consegna”, intende trattare il tema dell’intermodalità e della multimodalità da un punto di vista innovativo: quello del seamless freight transport system, concetto che chiama in causa tutte le componenti dell’ecosistema, e non solo l’unità di carico o il mezzo di trasporto. Pubblicazione quanto mai tempestiva, dal momento che la Commissione Europea ha recentemente pubblicato una proposta sul trasporto combinato con l’obiettivo di rendere il trasporto delle merci più sostenibile migliorando la competitività del trasporto intermodale rispetto al trasporto tutto strada. La proposta comprende tre disposizioni per la promozione del trasporto intermodale:

sporto monomodale, tutto il trasporto intermodale è esente da autorizzazioni e quote; ■■ stabilisce un nuovo obbligo per gli Stati membri di adottare un quadro politico nazionale per facilitare l’adozione del trasporto intermodale; ■■ stabilisce un requisito di trasparenza per i terminali intermodali al fine di consentire ai potenziali clienti di conoscere in tempo quali servizi e quali strutture sono disponibili.

Ma a quale tipo di domanda il trasporto sostenibile delle merci deve dare risposta? In questi ultimi anni si è assistito ad un’accelerazione dei trend di maggior impatto per il settore, quali la necessità di trasformazione dei processi logistici dettata dalla transizione ecologica, i mutamenti delle logiche di canale determinati in primis dallo sviluppo del settore eCommerce e le problematiche dovute allo shortage di capacità operativa, che hanno portato alla rottura di alcuni equilibri su cui si basava il mondo della Logistica. Questi cambiamenti hanno portato in prima battuta a modificare i KPI dei contratti di trasporto sostituendo la variabile tempo con affidabilità e resilienza. A seguire il tema dell’impatto ambientale e del vettore energetico rinnovabile sono aspetti sempre più presenti nei tender. Questo, di fatto, rende – o meglio ancora, potrebbe rendere – sempre più conveniente l’intermodalità, la multimodalità ed il seamless freight transport in generale. Il fenomeno dello shortage di capacità di fatto ha portato molte aziende ad allontanarsi da una logica basata unicamente sul rapporto costo/servizio, a sperimentare l’utilizzo di più modalità di trasporto e di nuove soluzioni organizzative e/o tecnologiche/digitali finalizzate ad aumentare la sincronizzazione fra le differenti modalità. Questo è un segnale assolutamente positivo per lo sviluppo di un sistema di logistica sostenibile.

Nello specifico per il trasporto combinato, la proposta comprende due misure di sostegno supplementari: stabilisce una nuova esenzione a livello di UE dai divieti di guida nei fine settimana, nei giorni festivi e nella notte per brevi tratte stradali funzionali al trasporto combinato, così da garantire un migliore utilizzo della capacità delle infrastrutture terminali e non stradali; stabilisce un obiettivo per gli Stati membri di ridurre il costo medio delle operazioni di trasporto combinato di almeno il 10% entro 7 anni.

Ma per migliorare immediatamente la nostra offerta logistica attraverso l’aumento della capacità delle infrastrutture esistenti, prima di intervenire sull’hardware (ossia sulle infrastrutture, con nuove realizzazioni), si possono introdurre azioni di tipo software (gestione, tecnologie innovative, normativa, adeguamento ed efficientamento dell’esistente), che permettono di ottenere una maggiore resilienza e velocizzazione del trasporto, adattandosi alle richieste del mercato. Senza andare ad intervenire su nuove infrastrutture, è necessario porre rimedio alla

■■ ribadisce che, analogamente al tra-

di Massimo Marciani,

Presidente Freight Leaders Council

mancanza di una visione di sistema e di una strategia nazionale, soprattutto per la pianificazione dei nodi – portuali, aeroportuali e interportuali – che ha generato nel Paese una distribuzione delle infrastrutture non sempre coerente con le reali esigenze di domanda del territorio, creando spesso strutture concorrenziali e ridondanti. Lo sviluppo di un maggiore livello di seamless freight transport – se correttamente pianificato – andrebbe a generare anche una maggiore capacità del sistema dei trasporti italiano.

Marciani insieme

A tutto Freight

Dal punto di vista del software, dunque, i modelli di pianificazione dei flussi e della progettazione della rete possono rafforzare la posizione competitiva degli operatori multimodali rispetto ai fornitori di servizi stradali monomodali, ottimizzando contemporaneamente i costi, l’allocazione della capacità e l’affidabilità. Inoltre, il comportamento degli spedizionieri e dei caricatori nella scelta della modalità di trasporto può essere trasformato da una selezione predefinita del trasporto su strada a una selezione razionale della modalità di trasporto più adatta, favorendo in questo modo il riequilibrio modale.

Intermodalità o multimodalità? Questo è il problema. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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dalla STRADA FORD

Al via la produzione dei nuovi Tourneo Courier e Transit Courier Ford ha dato il via alla produzione dei nuovi modelli di Tourneo Courier e Transit Courier presso lo stabilimento Ford Otosan di Craiova, in Romania. Le versioni 100% elettriche E-Tourneo Courier ed E-Transit Courier entreranno in produzione il prossimo anno. I veicoli saranno prodotti presso lo stabilimento Ford Otosan di Craiova, in Romania. Ford Otosan – la joint venture di Ford in Turchia – è l’hub industriale di Transit Courier e Tourneo Courier dal 2014. Lo scorso anno, Ford Otosan ha annunciato un investimento di 490 milioni di euro destinati alla produzione della nuova gamma Courier a Craiova. Questi si aggiungono all’investimento di Ford di 300 milioni di dollari presso lo stesso impianto, dove viene realizzata anche la Puma. Con questi investimenti, la capacità produttiva dello stabilimento arriverà a 272.000 veicoli/anno.

IVECO WAY AMBASSADOR

Concluso con successo il progetto con e per gli autisti Anche i viaggi più belli giungono al termine. Si è chiuso a fine ottobre, infatti, IVECO WAY AMBASSADOR il progetto realizzato da IVECO in collaborazione con Trasportare Oggi in Europa, volto a valorizzare i veicoli e servizi offerti da IVECO attraverso una serie di Ambassador sparsi in ogni parte d’Italia. Con un focus incentrato su quattro pilastri fondamentali, quali produttività, centralità dell’autista, sostenibilità e approccio alla mission, gli IVECO WAY Ambassador hanno rappresentato al meglio la storia di operatori e professionisti dell’autotrasporto che condividono l’impegno del costruttore nell’uso dei nuovi mezzi e dei servizi all’interno delle proprie flotte di veicoli. I clienti sono testimonial sia di loro stessi con la propria esperienza che dell’efficienza e della qualità dei prodotti e dei servizi IVECO. Un ruolo duplice che è stato mostrato al grande pubblico tramite una modalità innovativa che ha voluto coniugare il “dietro le quinte” di una vendita e la quotidianità delle principali flotte che operano sul territorio nazionale: una possibilità imperdibile per vedere sui nostri(piccoli) schermi un vivace susseguirsi di “ambasciatori” attivamente coinvolti nei momenti topici legati alla vita e all’utilizzo dei loro veicoli, dalla consegna alla formazione, dall’assistenza alla mission dell’azienda. Insomma, tutto quello che è la vita di un camion e di un autista. Inquadra il QR Code per scoprire tutta la serie!

TRASPORTO A TEMPERATURA CONTROLLATA

INFRASTRUTTURE

Accordo tra GI.MA.TRANS. e Cedior

DKV Mobility rende disponibile la rete di fornitura HVO a tutti i clienti

Cedior, centro multifunzionale ortofrutta con oltre 70 anni di storia, ha scelto GI.MA.TRANS come fornitore logistico per le consegne fino ai CE.DI. della GDO. a collaborazione tra Cedior e GI.MA.TRANS prevede la movimentazione in media di 4 bilici refrigerati al giorno sul territorio norditaliano per consegne in AxB, oltre all’aggiunta di ulteriori mezzi per le consegne in AxA (motrici o bilici a seconda dei volumi per le diverse piattaforme). Gli ordini vengono preparati nel magazzino di Cedior dagli addetti alla produzione, grazie alle moderne linee di confezionamento presenti nella sede di Zelo Buon Persico (LO), e in seguito la merce viene caricata sui mezzi GI.MA.TRANS già predisposti alla temperatura corretta: i gruppi frigoriferi dei rimorchi e le unità frigo delle motrici, inoltre, sono tutti integrati con un sistema satellitare autonomo di ultima generazione che permette raffreddamento ottimale, monitoraggio della temperatura e soprattutto tracking da remoto.

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DKV Mobility, la piattaforma B2B leader in Europa per i pagamenti e le soluzioni on the road, amplia ulteriormente la sua offerta di fornitura di carburanti alternativi. Da oggi, i clienti di DKV Mobility possono acquistare il carburante diesel HVO a ridotto contenuto di CO2 (in varie miscele fino a HVO100) presso circa 650 stazioni di servizio in Europa (di cui circa 60 in Italia) tramite la loro DKV Card e utilizzarlo per tutti i veicoli diesel con omologazione. “L’HVO offre ai nostri clienti l’opportunità di ridurre le emissioni di CO2 della loro flotta fino al 90%, senza dover convertire o sostituire i veicoli”, afferma Sven Mehringer, Managing Director Energy & Vehicle Services di DKV Mobility. “Questo rende questo carburante a riduzione di CO2 uno strumento efficace per i nostri clienti per migliorare il loro impatto ambientale”.


dalla STRADA LOGISTICA

P3 Logistic Parks, avviata la commercializzazione dello sviluppo logistico di Calvenzano THERMO KING

Accordo con ZF per la digitalizzazione dei semirimorchi Thermo King ha siglato un accordo a lungo termine con ZF Commercial Vehicle Solutions per fornire una soluzione telematica completa per semirimorchi refrigerati. Questo accordo combina l’esperienza di Thermo King nel trasporto refrigerato con i dati del sistema ZF per semirimorchi, consentendo ai clienti di monitorare da remoto i loro veicoli refrigerati e non refrigerati tramite la piattaforma Thermo King TracKing™. Thermo King utilizzerà la piattaforma SCALAR Fleet Orchestration di ZF per integrare dati da sistemi EBS di diversi marchi e sistemi di monitoraggio della pressione degli pneumatici (TPMS), migliorando l’efficienza operativa, la manutenzione e la sostenibilità dei semirimorchi. Inoltre, questa soluzione digitale aiuterà i parchi veicoli a conformarsi al Regolamento n. 141 dell’UN/ECE, che richiede l’uso del TPMS per tutti i nuovi semirimorchi immatricolati a partire da luglio 2024.

P3 Logistic Parks realizzerà un nuovo sito logistico a Calvezano. Il progetto prevede la realizzazione di un magazzino logistico di 24.591 mq frazionabili – di cui 24.111 ad uso magazzino – con spazi dedicati ad uso uffici, altezza sotto trave di 12 metri e 24 baie di carico, oltre a 74 posti auto e 16 posti camion. La location si trova in uno snodo strategico a soli 5km dall’uscita dell’A35 – Caravaggio (BREBEMI), che collega le città di Brescia, Bergamo e Milano con un percorso aggiuntivo alla A4. Il capoluogo lombardo dista soli 40 km, Bergamo 35 km, così come l’Aeroporto di Linate. Il mandato di commercializzazione è stato affidato in esclusiva a Colliers Italia.

TRANSPOTEC LOGITEC

Tra meno di sei mesi l’appuntamento a Milano

Torna Transpotec Logistec: la manifestazione di riferimento in Italia per il settore trasporto merci e della logistica si terrà dall’8 all’11 maggio 2024 a Fiera Milano. Ufficialmente iscritte già più di 100 aziende. Delle “8 sorelle”, Ford Trucks ha già formalizzato la sua adesione: “Per noi la presenza al Transpotec 2024 è un’importante milestone. Ci siamo presentati al mercato nell’edizione del 2022

con i nostri piani per il prossimo futuro, quest’anno il pubblico li vedrà concretizzati. Siamo davvero impazienti di partecipare a questa importante manifestazione che consideriamo una pietra miliare tra le fiere del nostro comparto e non vediamo l’ora di incontrare nuovamente tutto il pubblico presentandoci con l’intera gamma di prodotto Ford Trucks – rinnovata completamente sia sulle motrici che sui

trattori – e con i nuovi progetti in corso, avendo sempre un occhio di riguardo ai temi dell’efficienza e della sostenibilità” – ha dichiarato Lucia Iavarone, Responsabile Marketing e Comunicazione Ford Trucks Italia. Sotto i riflettori di Transpotec Logitec 2023 ci saranno tecnologie, soluzioni e infrastrutture messe in campo per gestire la transizione energetica e l’evoluzione della logistica dell’ultimo miglio, ma si affronterà anche il tema delle competenze, indispensabili per formare una nuova classe di professionisti dell’autotrasporto all’altezza della evoluzione di mezzi e processi. La manifestazione si propone come hub per confrontarsi a livello internazionale e presentare alle istituzioni le istanze di un mercato chiave per l’economia del Sistema Paese, che oggi più che mai reclama nuove strategie di supporto. Confermato l’Aftermarket Village, il concept espositivo globale per l’aftermarket truck, a cura delle riviste PARTS TRUCK e

LOGISTICA&TRASPORTI, con uno spazio espositivo di oltre 2.500 mq. Nelle aree esterne della fiera, in Largo Nazioni, in collaborazione con Next to the Truckers, verrà allestita la pista per i Test Drive dei mezzi pesanti. Sempre in esterna, e sempre in collaborazione con Next to the Truckers, sarà collocata la Piazza dell’usato, un’area dedicata ai veicoli di seconda mano, a disposizione del pubblico per informazioni e acquisto. Infine, sabato 11 maggio ci sarà il grande raduno di mezzi personalizzati, che trasformerà l’area esterna in una vera e propria festa che colora di passione e creatività l’ultima giornata di manifestazione. Novità di questa edizione, in contemporanea a Transpotec Logitec si svolgerà NME – Next Mobility Exhibition, la manifestazione dedicata a mezzi, soluzioni, politiche e tecnologie per un sistema di mobilità integrata sostenibile, in programma dall’8 al 10 maggio.

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digital experience

di Marco Giletta Vice President Sales Applications di Oracle

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empre più spesso si parla dell’importanza di mettere il cliente al centro delle strategie aziendali, come leva strategica per guadagnare un vantaggio competitivo: questo è infatti un principio chiave per soddisfare le esigenze di utenti e consumatori e costruire relazioni di lungo periodo. Questa considerazione è valida pressochè in ogni settore, dalla logistica al settore manifatturiero, dal mercato consumer fino a quello B2B, ad esempio nei servizi finanziari alle aziende. Che cosa si indende di preciso per Customer Experience? Tipicamente si fa riferimento al modo in cui una data azienda interagisce con i propri clienti in ogni momento del processo di acquisto, coinvolgendo più fasi e funzioni aziendali – dal marketing alla struttura vendite fino al servizio post vendita di assistenza al cliente. Questa esperienza include ogni touchpoint, sia fisico che digitale, come il sito web, i social media, il servizio di customer care e molto altro. Una customer experience positiva può fare la differenza tra un cliente fidelizzato e un cliente che cerca alternative, rivolgendosi ai concorrenti.

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La customer experience (CX) come leva strategica di business Una strategia aziendale mirata alla Customer Experience comporta alcuni vantaggi fondamentali. Innanzitutto una forte fidelizzazione del cliente: quando un’azienda si sforza di mettere il cliente al centro, quest’ultimo tende a sentirsi apprezzato e compreso, e ciò può portare a una maggiore fedeltà del cliente. I clienti soddisfatti sono più inclini a tornare per acquisti futuri e a condividere la loro esperienza positiva con amici e familiari. La fedeltà del cliente può essere un motore importante per la crescita aziendale a lungo termine. In seconda battuta, rappresenta una forte differenziazione sul mercato: in un mondo in cui la concorrenza è spietata in quasi tutti i settori, offrire un’esperienza unica ed esclusiva al proprio cliente è un modo efficace per differenziarsi. Le aziende che pongono il cliente al centro si distinguono per un servizio di qualità, la personalizzazione delle offerte e la capacità di rispondere rapidamente alle esigenze dei clienti. Questa differenziazione può dunque essere cruciale per acquisire e mantenere clienti in un mercato fortemente competitivo. Terzo, è una leva fondamentale per raccogliere feedback e suggerimenti dai propri clienti: le aziende che mettono i clienti al centro sono aperte ai loro feedback e utilizzano le loro opinioni per apportare miglioramenti continui ai propri prodotti, servizi e processi. Questa pratica consente di adattarsi rapidamente alle esigenze del mercato e

dei clienti stessi. Infine, una corretta strategia di Customer Experience può consentire di ridurre il churn (tasso di perdita dei clienti): infatti, fornendo un servizio eccellente e anticipando le esigenze dei clienti può impedire loro di cercare soluzioni alternative. In sintesi, possiamo dire che un’azienda che si impegna a migliorare costantemente la customer experience può creare un vantaggio competitivo sostenibile nel tempo. Questo perché molte aziende possono competere in termini di prezzo e prodotto, ma poche riescono a offrire un’esperienza differenziante che fidelizza i clienti. Le aziende che lo fanno beneficiano di una maggiore fedeltà del cliente, della differenziazione sul mercato, dell’opportunità di migliorare costantemente e di un vantaggio competitivo duraturo. Investire nella customer experience è un investimento nella crescita e nella prosperità a lungo termine. Oracle è da anni impegnata sulle soluzioni di Customer Experience, attraverso una suite integrata, sviluppata nativamente in cloud, che consente di ottimizzare le diverse interazioni di un’azienda nei confronti dei propri clienti, dalle fasi preliminari di marketing e di nascita delle opportunità commerciali, alla fase di trattativa commerciale fino all’assistenza post vendita. Il tutto basato su una piattaforma di Customer Data Platform (CDP) che consente di raccogliere in modo univoco i diversi dati e informazioni del cliente originatisi durante.


VDO

La logistica

diventa elastica

Come influisce

di Alessio Sitran

Responsabile Sviluppo Business e Relazioni Istituzionali di VDO

servitization è quella che ha mostrato la maggior capacità di resilienza, confermando la necessità di accompagnare e integrare l’offerta dei tradizionali prodotti fisici con un’offerta di servizi data-driven. Il prodotto fisico è inteso oggi non più come commodity, bensì come facilitatore di servizi e leva di generazione del valore per il cliente finale.

LE SOLUZIONI DI VDO

In uno scenario così descritto, Continental e il suo brand VDO sviluppano una visione che è innanzitutto incentrata sull’accelerazione sul fronte dell’incremento del valore tecnologico della componentistica. Una visione, questa, che vuole offrire al mercato prodotti, tecnologie e soluzioni il cui potenziale è già oggi abilitato dalla connettività. Queste, a loro volta, creano le condizioni per lo sviluppo di nuovi modelli e nuove soluzioni di business che coadiuvano fortemente

l’operatività delle aziende di trasporto. È il caso, ad esempio, del nuovo tachigrafo intelligente 4.1 entrato in vigore lo scorso 21 agosto 2023 che permette di ampliare ulteriormente il set d’informazioni condivisibili e di gestirle in modo qualitativamente ancora più efficiente, o ancora della piattaforma VDO Fleet per la gestione dei dati tachigrafici e delle soluzioni di telematica e di gestione da remoto che con essa possono essere integrate

AFTERMARKET

L

a digitalizzazione ha l’obiettivo di velocizzare il processo di decisione delle aziende in un percorso di continuo cambiamento, guidandole nell’adattarsi alle trasformazioni che l’era dell’informazione sta imponendo. Questo vale in modo particolare per gli operatori dell’autotrasporto che operano in un contesto, quello attuale, caratterizzato da una continua evoluzione del mercato, dal ruolo dei veicoli sempre più di “piattaforma” e, da ultimo, da una gestione necessariamente data-driven delle informazioni lungo tutta la filiera distributiva sia nella gestione dell’operatività quotidiana, sia nella definizione di una visione di medio e lungo periodo. Il tutto integrandosi con il generale cambiamento sempre più veloce che i processi e le innovazioni della mobilità stanno generando nel comparto automotive. Questo processo di continua evoluzione e trasformazione accresce indubbiamente la complessità della governance delle aziende di trasporto, ma crea anche e soprattutto ambiti operativi nuovi dove accrescere la catena di valore degli operatori. Trasforma, peraltro, e al contempo, anche il ruolo della componentistica. In particolare, la dimensione della

la digitalizzazione nei trasporti? La risposta di VDO alle trasformazioni del settore

IL FUTURO DEL TRASPORTO PASSA PER L’INTERNET OF VALUE

L’obiettivo che Continental vuole perseguire è quello di consentire alle aziende di trasporto di essere competitive in maniera sostenibile nell’ambito di un mercato che sempre più si sta muovendo verso una logica di “logistica elastica”. Un obiettivo che si colloca e trae vantaggio dalla capacità di Continental di sviluppare e proporre sistemi e soluzioni che si caratterizzano sempre più come “eco-sistemi di piattaforma”, consentendo di operare il passaggio da un concetto di “Internet of Things” ad un nuovo concetto di “Internet of Value”. In sintesi, disponibilità e analisi più tempestiva e maggior efficacia nella gestione delle informazioni per migliorare l’efficientamento dei costi operativi di esercizio delle aziende di trasporto.

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RUOTE COMMERCIALI

MERCEDES-BENZ

Il piccolo

Titano elettrizza la città L’eCitan, la versione elettrica dello small van di Mercedes-Benz è stato presentato nelle versioni furgone e tourer. Lo abbiamo provato su strada di Luigi Fumanti

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ercedes-Benz Vans elettrifica l’ultimo miglio con l’arrivo sul mercato del suo small van, l’eCitan. In attesa di vedere la sua gamma che diventerà tutta elettrica a partire dalla prossima generazione costruita sulla piattaforma VAN. EA, la Stella si affida ancora alla collaborazione con la Losanga per offrire un prodotto il più valido e all’avanguardia possibile. Le somiglianze con il suo cugino francese, infatti, sono veramente minime e sull’eCitan il tocco di Mercedes si sente ma soprattutto si vede. L’eCitan è realizzato sia in versione Furgone sia Tourer (trasporto professionale di persone), la prima in due lunghezze: “compatta” da 4.498 mm e “lunga” da 4.922 mm, la seconda sarà inizialmente disponibile solo come versione “compatta”, con la versione lunga che arriverà successivamente. Sveliamo subito i dati che più interessanti, vale a dire quelli relativi all’autonomia. A seconda del modello

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questa è compresa fra i 280 e i 284 km in ciclo omologato WLTP. Per trasformare il tutto in “raggio d’azione” dobbiamo considerare la ricarica, nelle stazioni di ricarica rapida, la batteria da 45 kWh viene caricata da 10 all’ 80% in 38 minuti, visto che l’eCitan accetta in CC fino a 80 kW installato. L’eCitan può essere anche ricaricato con corrente alternata a 11 kW o, in opzione a 22 kW tramite il caricabatterie di bordo. Come accennato nelle stazioni di ricarica rapida con corrente continua l’eCitan si ricarica con una potenza massima fino a 80 kW. Con un’autonomia intorno ai 280 km uno small van come l’ eCitan è l’ideale per le consegne cittadine ed è proprio la città il terreno ideale per la sua prova.

CAPACITÀ DI CARICO E PORTATA COME L’ENDOTERMICO

L’elettrificazione, come accade di norma, non ha intaccato le prestazioni professionali dell’eCitan. La capacità di carico e la portata sono paragonabili, dunque a quelli dei modelli Citan a trazione endotermica. Per il furgone compatto, si tratta di 2,9 metri cubi


e fino a 544 kg, per il modello lungo 3,7 metri cubi e fino a 722 kg. Stesso discorso per l’accessibilità al vano di carico che può avvenire sia attraverso la porta scorrevole laterale sia attraverso il portellone posteriore a doppio battente che offre una soglia di carico di 57 cm di altezza da terra. Le due sezioni della porta posteriore sono bloccabili all’apertura intermedia di 90° e apribili fino a 180°. Oltre alla parete fissa (con e senza finestrino) tra la cabina di guida e il vano di carico, è disponibile una parete girevole. Una griglia sul lato passeggero anteriore può essere ruotata di 90 gradi, imperniata sul sedile del conducente e bloccata. Il sedile del passeggero anteriore è abbattibile e questo crea una superficie piana per il trasporto di oggetti particolarmente lunghi. La lunghezza del vano di carico massima sale quindi, in questo modo fino a 3,05 m per la versione compatta e 3,41 m per la lunga.

LA VENDITA IN ITALIA I prezzi per l’eCitan da 90 kW partono da circa 38.742,00 euro per il modello compatto nella versione Furgone, da 40.276 euro per il Furgone Extra Long e da 40.299 euro per la versione Tourer, ovviamente Iva esclusa. Come sappiamo la formula dell’acquisto per quanto riguarda i veicoli professionali, a maggior ragione elettrici, è la meno praticata; per questo Mercedes-Benz ha elaborato una offerta di Leasing che prevede, per il prezzo di partenza dell’eCitan Long da 90 KW, un anticipo di 6.044 euro e un canone mensile, per 48 mesi e 80mila km, di 450 euro che scendono a 315 in presenza di incentivi statali. Inizialmente per gli ordini sarà disponibile solo nella versione Long, con la Extra Long che arriverà in un secondo momento. L’eCitan Furgone e Tourer sono disponibili in due livelli di equipaggiamento che identificano una versione entry (Base) e una più accessoriata denominata Pro. Di serie, l’eCitan Base presenta, tra gli altri equipaggiamenti, l’MBUX, il Cruise Control e il climatizzatore automatico Confortmatic. La versione Pro aumenta gli accorgimenti estetici e presenta una maggiore funzionalità con il Rear parking Assit, il volante multifunzione e il sedile conducente con regolazione lombare.

Gli interni e la strumentazione rispecchiano lo stile dei van Mercedes, decisamente diversi da quelli di Renault.

Fra gli ADAS di serie nell’eCitan Furgone troviamo: l’Hill Start Assist, il Crosswind Assist, l’Attention Assit che rileva i segnali di stanchezza dell’autista, il mantenimento attivo di corsia oltre i 70 km/h e l’assistenza alla frenata d’emergenza. Fra gli altri strumenti di assistenza e sicurezza disponibili in opzione il cruise control adattivo con funzione di stop and go. Lo sterzo attivo, anch’esso optional, può essere utilizzato sia nel sistema di mantenimento automatico della careggiata così come nei pacchetti di assistenza al parcheggio per effettuare automaticamente manovre di sterzata di entrata e uscita. Disponibili anche i fari FULL led con sistema antiabbaglianti automatico.

POTENZA DI 90 KW E COPPIA DI 245 NM

Il cuore elettrico dell’eCitan è il motore che ha una potenza massima di 90 kW (122 CV) e una coppia massima di 245 Nm. Nelle regolazioni di marcia è possibile scegliere tra i programmi di guida Comfort ed ECO (con autonomia ottimizzata) e tre livelli di recupero dell’energia elettrica in frenata (D- / D / D+). In Opzione, per un risparmio energetico ulteriore, è disponibile un climatizzatore a pompa di calore. La sua gestione termica intelligente garantisce, inoltre, che durante la ricarica una parte dell’energia venga utilizzata per la preclimatizzazione. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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RUOTE COMMERCIALI

MERCEDES-BENZ

ALLA GUIDA IN CITTÀ

La doverosa premessa che si dovrebbe sempre avere in mente quando parliamo di van elettrico è che non è il van che sceglie la mission ma la mission che sceglie il van. Dunque, prima dobbiamo avere ben presente cosa andremo a fare e poi capire se un eCitan fa al caso nostro. Sappiamo però che con un’autonomia intorno ai 280 km uno small van come il nostro eCitan è l’ideale per le consegne cittadine ed è proprio la città il terreno ideale di prova di questo van. In pratica se va bene in ambito urbano si può dire promosso, a prescindere di come si comporta in altre situazioni, consegne a domicilio e piccoli trasporti compresi, come veicolo ideale per quegli artigiani e professionisti che si muovono esclusivamente in città e nelle zone limitrofe e che possono sfruttare al massimo durante le ore di lavoro l’autonomia del veicolo, per poi ricaricare, magari a basso costo, durante la notte. Ma andiamo con ordine. Trattandosi di prime impressioni di guida quello che subito emerge è come Mercedes ci abbia visto lungo nella scelta del partner per lo sviluppo di questo “City TItan Elettrico”. L’esperienza accumulata negli anni da Renault in tema di mobilità a batterie, unita alla spiccata propensione della Stella per il comfort e le prestazioni, hanno dato vita a un van che con soli

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(si fa per dire) 90 kW di potenza rimanda una sfruttabilità e un piacere di guida da veicoli ben più potenti.

SENSAZIONE DI CONFIDENZA E SICUREZZA

Una bella lezione per chi, erroneamente, afferma che anche in città serve potenza, mentre invece servono solo gli strumenti per sfruttarla al meglio. Sin dalle prime pressioni sul pedale, quindi, la sensazione è quella di confidenza e controllo. Diversamente da altri veicoli elettrici in cui la coppia risulta quasi esuberante, qui i 245 Nm si gestiscono molto bene. Un vantaggio in chiave consumi, ma anche una sicurezza per quando, invece, c’è bisogno di uno spunto in più, situazione in cui l’eCitan si fa trovare sempre pronto ad attingere ai suoi kW. Ulteriore controllo di prestazioni e consumi è dato dalla possibilità di scegliere fra due modalità di marcia Standard ed Eco e tre livelli di rigenerazione che modulano il rallentamento in rilascio da un situazione di guida “One pedal” quasi senza dover mai toccare

il pedale del freno, fino al più classico dei veleggiamenti, utile per esempio nei tratti più scorrevoli in autostrada o statale. Qui entra in gioco la capacità dell’autista di apprendere più o meno velocemente le basi della guida elettrica. Prima si impara a gestire questo strumenti e prima ne beneficeranno i consumi e il piacere di guida.

LA PIATTAFORMA DI SVILUPPO

La piattaforma di sviluppo gioca un ruolo importante anche per quanto riguarda volumetria ed ergonomia. Rispetto al cugino francese, Mercedes ha opportunamente puntato sul comfort in cabina e su un posizionamento premium, anche se si tratta di un furgone, evidenziando un ottimo bilanciamento fra prestazioni e robustezza imprescindibile per un veicolo commerciale. Caratteristiche che fanno il paio con la guidabilità ma anche con le prestazioni pure, anche rispetto ai parenti prossimi, dove l’eCitan si presenta più brillante ma senza caricare di eccessivo stress l’autista che ne deve controllare l’impulsività. Ne viene fuori il ritratto di un van comodo, piacevole anche da abitare e da vivere nonostante le dimensioni ridotte, scattante e performante quando c’è bisogno, ma comodo soprattutto nell’assorbire le sconnessioni delle strade romane e che rimanda un grande senso di controllo e stabilità. E se non bastasse la meccanica, ad aumentare la sicurezza intervengono anche i circa 20 ADAS a disposizione.


IL NUOVO È LEGGEREZZA CONSAPEVOLE

KÖGEL COOL – PURFERRO QUALITY

ü eccellenti caratteristiche isolanti ü durata elevata ü peso proprio ridotto

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RUOTE COMMERCIALI

FORD

Sarà sempre

best seller Prima presa di contatto con ”All New” Ford Transit Custom, leader europeo della categoria. Un’inedita piattaforma tecnologica, nuovi i motori diesel e i cambi, mentre sono in arrivo anche l’ibrido e il full electric di Ferruccio Venturoli

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TRASPORTARE OGGI dicembre 2023/gennaio 2024

Q

uello che abbiamo visto a Monaco di Baviera alla fine di ottobre, il nuovo Ford Transit o, come amano definirlo quelli “bravi”, Il “Model Year 2023” è il rifacimento, profondo, del best seller dell’Ovale Blu, il primo, da quando è stato lanciato nel 2012, per rispondere a quella nuova domanda di maggiore qualità, versatilità e comfort che avrebbe avvicinato sempre più i veicoli

commerciali di taglia media alle berline. Ford, quelle trasformazioni le ha sapute interpretare e fare sue, tanto da diventare, nella categoria, il leader europeo. “Il nostro nuovissimo Transit Custom – ha detto Hans Schep, direttore generale di Ford Pro Europa – ha un’eredità impegnativa a cui dare un seguito. È il furgone più venduto in Europa. Per questo ci siamo impegnati per offrire un altro enorme balzo


in avanti per i nostri clienti. Il design innovativo di Transit Custom di nuova generazione – ha detto ancora Schep – così come l’ecosistema connesso e le tecnologie innovative, ridefiniranno la produttività per i nostri clienti nella nuova era connessa”.

UNA INEDITA PIATTAFORMA TECNOLOGICA

Dunque cominciamo con il dire che il Transit Custom ”All New” (come amano definirlo in Ford, n.d.r.), è un progetto nuovo, con un design pulito, realizzato su una nuova piattaforma, progettata anche in collaborazione con Volkswagen (il prossimo VW Transporter sarà basato proprio

sul Transit Custom), con una gamma completa di propulsori, dai Diesel EcoBlue, all’ibrido plug-in (dalla primavera prossima) all’eCustom 100% elettrico, (disponibile in Italia dall’estate 2024 ) e una serie di nuove caratteristiche e tecnologie per

La struttura è più rigida, ma di 100 kg più leggera rispetto alla generazione precedente e presenta un passo allungato fino a 200 mm, a seconda del modello, per una capacità di carico ottimale. Per la prima volta il Transit Custom è dotato di un nuovo disegno

Per agevolare l’autista, il portellone laterale ha un gradino integrato nel telaio, mentre le porte posteriori non hanno più i bracci di contenimento e quindi si aprono nella posizione più ampia di 180 gradi senza bisogno di regolazioni.

rendere la vita dell’autista più facile e confortevole. Abbiamo detto che alla base del nuovo Transit Custom c’è una piattaforma completamente nuova e progettata per ottenere il massimo in termini di portata, prestazioni ed efficienza, elementi alla base di una grande produttività.

Sulla plancia completamente ridisegnata troneggia il grande schermo touchscreen da 13 pollici, del sistema di infotainment Sync 4, di serie su tutta la gamma.

delle sospensioni posteriori indipendenti, con bracci semioscillanti, per contribuire alla riduzione dell’altezza del pavimento e migliorare la precisone dello sterzo, la maneggevolezza e la trazione. Le ruote anteriori sono state riposizionate più avanti per un accesso più agevole alla cabina, più spazio per i piedi, ma anche uno sbalzo anteriore più corto, per migliorare le manovre e per il parcheggio. Inoltre il telaio del Transit è progettato per ospitare le batterie delle versioni ibride e completamente elettriche.

UNA NUOVA GENERAZIONE DI MOTORI

La gamma di motori disponibili sul nuovo Transit Custom include la nuova generazione di motori diesel Ford EcoBlue con potenze di 110, 136, 150 o 170 CV, che possono migliorare l’efficienza del carburante e le emissioni di CO2 di quasi il 6% rispetto al modello precedente. Il cambio manuale a sei rapporti è di serie, ma c’è l’opzione di un nuovo cambio automatico a otto rapporti e ad alta efficienza, che consente una capacità di traino massima di 2.800 kg ed è disponibile in www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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RUOTE COMMERCIALI

FORD

Ford ha ripreso le cose che i clienti amavano del vecchio furgone e ha aggiunto una serie di nuove caratteristiche, molte delle quali suggerite dai clienti stessi, per renderlo più confortevole, pratico ed efficiente.

combinazione solo con i motori da 136 CV e 170 CV. Per quanto riguarda Transit Custom Plug-in Hybrid, questo combina un motore a benzina a ciclo Atkinson da 2,5 litri, con una batteria da 11,8 kWh per fornire una potenza combinata di 232 CV e un’autonomia di guida in elettrico fino a 56 km Nelle campagne che circondano Monaco, dunque, abbiamo avuto una prima presa di contatto con la versione furgone a passo corto e tetto normale da 3,2 tonnellate di peso totale, e 5.8

m3 di volume. Il motore è il 4 cilindri turbodiesel 2.0 EcoBlue da 150 CV, il cambio è il manuale a sei rapporti e trazione anteriore.

IL TRANSIT CUSTOM PROVATO Modello

Ford Transit Custom EcoBlue 150 Trend

Ptt

kg 3200

Motore

2,0 litri, quattro cilindri diesel

Normativa

euro 6.2

Potenza

150 CV

Coppia

360 Nm

Trasmissione Manuale a sei rapporti, trazione anteriore Prezzo base

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€ 36.000 (IVA esclusa)

A BORDO DEL FURGONE DA 150 CV

L’interno è decisamente comodo e pratico. Sulla plancia completamente ridisegnata troneggia il grande schermo touchscreen da 13 pollici, del sistema di infotainment Sync 4, di serie su tutta la gamma; è il tipo di sistema di infotainment che ci si aspetta da un›auto, più che da un furgone. L›abitacolo è per lo più ben disposto con una moltitudine di scomparti e cassetti profondi per riporre gli oggetti. Le nuove sospensioni posteriori a ruote indipendenti possono sembrare un aspetto banale, ma hanno un effetto davvero importante sul modo in cui il Transit Custom si guida e si gestisce, perché c’è un buon compromesso fra assorbimento delle asperità e reattività del retrotreno, soprattutto nei percorsi misti. Il comportamento del motore, in questa versione di potenza – e con 360 Nm di coppia da 1.500 a 2.500 giri/min – e “caricato” con 400 kg, sembra adatto sia all’impiego suburbano, sia a trasferimenti più impegnativi. Lo sterzo è ben preciso e il cambio manuale a sei marce è tipicamente Ford: ben bilanciato e molto fluido nel passaggio da una marcia all’altra. L’autista siede leggermente più indietro


Tourneo Custom, il fratello passeggeri Oltre al Transit Custom, a Monaco è stato presentato anche il nuovo Tourneo Custom, il “fratello” passeggeri. L’obiettivo individuato da Ford è stato quello di migliorare l’esperienza del veicolo multi-attività sia per uso personale che per i clienti business, puntando sullo spazio, abbondante, per un massimo di nove occupanti. Il

nuovo modello introduce poi una gamma completa di caratteristiche premium, a cominciare dai sedili posteriori montati su binari elettrificati, dalle porte laterali apribili senza mani e dal sistema audio B&O. Il tetto è panoramico e un innovativo volante che si inclina consente di creare un tavolo o una superficie di lavoro. “Che si tratti di un viaggio di famiglia durante il fine settimana o di trasportare dirigenti in aeroporto in stile, comfort e raffinatezza – ha dichiarato Hans Schep, direttore generale, Ford Pro, Europa – la connettività avanzata di Tourneo Custom, il design all’avanguardia e le nuove caratteristiche di lusso lo rendono una scelta convincente”. Alla gamma di motorizzazioni Diesel ( le stesse del Transit Custom) che è la più completa di sempre, si aggiunge

rispetto al Custom precedente, ma questo non ha alcun impatto sulla visibilità.

I SUGGERIMENTI DEI CLIENTI

la versione elettrica E-Tourneo Custom, che monta un gruppo propulsore elettrico con batteria da 64 kWh e motore da 160 kW, per un massimo di 325 km di autonomia. Tourneo Custom si può scegliere tra una gamma di diverse varianti e modelli, tra le dinamiche serie Active e, Sport, fino alla Titanium X, che offre le specifiche più complete: dai cerchi in lega da 19 pollici, ai fari a matrice completa Led ai sedili in pelle sintetica.

Grazie alla sua guidabilità, alla coppia e alla potenza, il nuovo Transit Custom è adatto sia ai percorsi urbani che quelli autostradali.

L’insonorizzazione appare ottima e decisamente migliorata rispetto al modello precedente, per quello che, diciamolo, è pur sempre uno strumento da lavoro; anche a velocità autostradali il furgone è incredibilmente silenzioso, senza fruscii, rumori di vento o di pneumatici che si possano avvertire dall’abitacolo. Due parole sul portellone laterale (che per la prima volta può essere richiesto elettrico): ora c’è un gradino integrato, mentre le porte posteriori non hanno più i bracci di contenimento e quindi si aprono nella posizione più ampia di 180 gradi senza bisogno di regolazioni. In conclusione, dopo questa prima presa di contatto (sapremo dire certamente di più quando effettueremo una prova completa) è nostro parere che Ford abbia intelligentemente preso tutte le cose che i clienti amavano del vecchio furgone e ha aggiunto una serie di nuove caratteristiche – molte delle quali suggerite dai clienti stessi – per renderlo più confortevole, pratico ed efficiente. D’altra parte Ford domina da tempo questa parte del mercato dei furgoni e pensiamo che continuerà a farlo con il nuovo Transit Custom.

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IVECO

… A M M A G UNA

RUOTE INDUSTRIALI

C’

era grande attesa per questo lancio. Sicuramente una tappa fondamentale del processo di trasformazione del Gruppo Iveco iniziato nel 2019 con l’S-WAY che ha traghettato il brand dall’era dello Stralis ai giorni nostri, ma poi il nuovo Daily con la versione elettrica che rispecchia fedelmente le caratteristiche del modello endotermico e l’avvio dei primi vagiti di intelligenza artificiale col Driver Pal. Il Model Year 2024, però, segna davvero il cambiamento e la grande attesa è stata ampiamente soddisfatta durante l’imponente kermesse di presentazione alla Fira de Barcellona lo scorso 15 novembre. Anche perché per la prima volta il cambiamento è stato globale: tre gamme – leggera, media e pesante – riprogettate nelle cabine, nella catena cinematica, nei sistemi di sicurezza e connettività e nell’efficienza generale. Il tutto declinato anche nelle relative versioni green, ovvero metano, elettrico e persino idrogeno per l’S-Way. Un miliardo di euro di investimento, il più grande di sempre per offrire a tutti gli utenti dei veicoli commerciali IVECO

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A C I L L META

maggiore produttività, migliore esperienza di guida, sostenibilità e connettività di ultima generazione. D’altronde, come hanno sottolineato Luca Sra, President Truck Business Unit Iveco Group e Marco Luccardo, Chief Technology & Digital Officer Iveco Group, le aspettative dei clienti sono per una mobilità sempre più connessa, condivisa e ad emissioni zero. Per arrivare a questo, però, il trasporto deve andare oltre il veicolo e vivere in un ecosistema inclusivo in cui servizi, partnership e istituzioni si fondono per raggiungere lo stesso obiettivo.

IL NUOVO LOGO: PUNTO DI ARRIVO O DI PARTENZA?

Al centro delle nuove calandre dei veicoli che appaiono da dietro le quinte del grande palco di Barcellona spicca il nuovo logo di IVECO. Un segnale forte di cambiamento dato che il “vecchio” logo resisteva dal 1973, modificandosi solo nei colori e nelle tonalità. Il nuovo logo svetta maestoso in nero, per esprimere il dinamismo e l’innovazione del brand mantenendo un orgoglioso legame con la sua storia: un lampo di luce nella tonalità blue energy al centro rappresenta

Finalmente svelata l’ammiraglia elettrica in versione full electric.


Il lancio della line-up di IVECO completamente rinnovata è stato segnato dalla storica partnership con i Metallica. Model Year 2024 per Daily, Eurocargo e gamma WAY, tutte anche nella versione full electric, strizzando l’occhio all’idrogeno, firmano il cambiamento del trasporto commerciale.

#bethechange di Luca Barassi

ergonomia degli interni che, incidendo sulla qualità di vita a bordo, portano ad una maggiore produttività e un’ottimizzazione del TCO, con risparmi di consumi fino al 10 per cento.

CURSOR XC13 E TECTOR 7 CNG IL CUORE DELLE GAMME PESANTE E MEDIA

Del design abbiamo accennato ad un nuovo stile della gamma WAY che però si riflette poi, per un family feeling omogeneo, anche sul nuovo Eurocargo. Per IVECO S-Way e IVECO X-Way oltre al nuovo logo, di cui abbiamo parlato, disponibile in versione cromata o canna di fucile opaca, ci sono otto varietà di griglia tra cui scegliere, che includono finiture lucide, elementi metallizzati o versioni in tinta con la carrozzeria. L’operatore può così personalizzare il proprio veicolo e adattarlo al proprio corporate

Il Cursor XC13 è un motore multi fuel ed è una delle novità della nuova gamma IVECO.

La nuova cabina della gamma WAY, nuova nell’architettura e nel cruscotto, definisce nettamente i diversi ambienti: guida, tempo libero e notte.

l’incrocio tra l’eredità di IVECO e il suo futuro basato su nuove fonti di energia. La nuova brand identity, dunque, accompagnerà l’evoluzione dei prodotti e servizi IVECO nei prossimi anni. Un “marchio di fabbrica” che identifica tutte le gamme, indistintamente sulle calandre dei pesanti e dei medi, così come sul cofano del Daily. Unica differenza, come vedremo, che per la gamma pesante è possibile “giocare” con

i colori del logo per personalizzare al massimo il proprio veicolo. Dunque, se nel design si nota in modo più immediato il cambiamento di IVECO, quest’ultimo non si limita certo all’aspetto estetico ma va ben oltre intervenendo su tutti gli aspetti dei veicoli: aerodinamica, sistemi avanzati di sicurezza e connettività, motorizzazioni sempre più efficienti e sostenibili (nonché a zero emission) e, non per ultimo, confort ed

branding, o scegliere uno stile che gli permetta di distinguersi dagli altri. Il motore, però, resta il cuore del veicolo e, per essere fedeli alle finalità del brand, Iveco presenta il nuovo Cursor XC13, un propulsore multi fuel predisposto per il Diesel, il Gas naturale, i bio carburanti e persino per l’idrogeno. Un unico blocco motore per più carburanti. Nella sua configurazione più potente è in grado di erogare fino a 580 CV e 2.800 Nm di coppia, la scelta ideale per missioni heavy-duty che richiedono massime prestazioni. La variante da 500 CV e 2.600 Nm di coppia, invece, è ideale per massimizzare l’efficienza nelle missioni a lungo raggio. Sono poi previste anche le potenze da 460 e 540 cavalli. I nuovi IVECO S-Way e IVECO X-Way offrono inoltre maggiore efficienza nei consumi di carburante e prestazioni più elevate nella versione a gas naturale, erogando 500 CV e 2.200 Nm di coppia a fronte di una riduzione del consumo di carburante fino all’11%. Queste potenti prestazioni si aggiungono ai vantaggi ambientali del gas naturale, che può contribuire a ridurre significativamente le www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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RUOTE INDUSTRIALI

IVECO emissioni di CO2 del veicolo fino al 95%, se alimentato a biometano e a diminuire considerevolmente la rumorosità rispetto ad un veicolo diesel equivalente. Non sono solo queste le novità dei nuovi pesanti IVECO in grado di incrementare notevolmente la produttività del veicolo: il nuovo cambio ZF Traxon 12 velocità, per esempio, che integra l’assistente al cambio marcia che sincronizza cambi e freno motore, e il Reversing Assistant che attiva la retromarcia a veicolo fermo, oltre ai nuovi assali Meritor. Per Eurocargo, oltre alla nuova cabina che, come detto, si allinea al family feeling del marchio, la grande novità è il motore Tector 7 Natural Gas, disponibile per l’intera gamma, diventando così l’unico veicolo da 12 a 18 t ad offrire gas naturale agli operatori alla ricerca di soluzioni per ridurre le emissioni. Il nuovo motore CNG da 6,7 litri è disponibile in tre versioni: 220 CV, 250 CV e 280 CV. Anche per Eurocargo (Diesel o CNG) c’è un nuovo cambio: si tratta dello ZF8-HP a 8 velocità per una maggiore fluidità nei cambi e anche una incidenza importante sul minor consumo di carburante.

IL DAILY DI SEMPRE ANCORA PIÙ BELLO E SICURO

Il piccolo grande camion di IVECO si era già recentemente rinnovato, soprattutto, come vedremo, anche nella versione full electric. Con il Model Year 2024, oltre all’allineamento del design di cui abbiamo già parlato, la gamma migliora ulteriormente negli spazi interni, in alcune versioni speciali (come quella a ruote singole e lo speciale Light Weight Pack) e soprattutto nei sistemi di sicurezza e connettività. I nuovi ADAS e le dotazioni della guida autonoma di livello

2 garantiscono un’esperienza di guida senza stress e aumentano la sicurezza a bordo del veicolo e nell’area circostante: Traffic Jam Assist che segue automaticamente il flusso del traffico, l’Advanced Lane Centering (sistema di posizionamento al centro della corsia), l’Adaptive Cruise Control con Stop & Go che adatta la velocità in base al veicolo che precede, frenando quando serve. Grazie all’Intelligent Speed Assist, e al Traffic Sign Recognition Safety Warnings, il conducente può accettare e impostare il limite di velocità in sicurezza e senza stress. La sicurezza del conducente viene poi migliorata dall’AEBS

Sul Daily debutta poi il nuovo cruscotto con grandi vani portaoggetti, prese USB tipo A+C e a un nuovo caricatore wireless, ma soprattutto spicca il nuovo quadro strumenti completamente digitale configurabile da 10,25 pollici, di serie in tutta la gamma, oltre al nuovo sistema Infotainment con un display a colori da 10 pollici.

(Advanced Emergency Breaking System, sistema avanzato di frenata d’emergenza) & City Brake (frenata di emergenza City), che protegge anche gli utenti della strada vulnerabili, e dalla nuova funzione Turn Assist, assistente di svolta che attiva automaticamente i freni in fase di svolta, se necessario, per evitare una collisione. Infine, il Blind Spot Warning, il sistema di avviso in caso di punti ciechi, attiva un allarme in caso di veicolo in avvicinamento nell’angolo cieco durante un cambio di corsia e il Rear Cross Traffic Braking, il sistema di frenata in presenza di traffico posteriore trasversale, e il Door Opening Warning, l’avviso all’apertura delle porte che attiva un allarme in caso di avvicinamento di un veicolo o di un ciclista.

I diversi livelli dell’avanzato cruscotto digitale del Model Year 2024, personalizzabile e con integrata la gestione degli ADAS di ultima generazione.

GATE: UNA PORTA VERSO L’ELETTRICO Green & Advanced Transport Ecosystem è un innovativo modello di

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business all-inclusive e pay-per-use per il noleggio a lungo termine di veicoli commerciali sostenibili, per garantire la massima tranquillità ai clienti che desiderano accedere alla mobilità elettrica. Lanciato come progetto pilota in Italia a luglio 2023, GATE offre una formula innovativa dedicata ai veicoli commerciali ecosostenibili, che includerà anche l’eDaily e l’IVECO S-eWay. Si tratta di un ecosistema di servizi suddiviso in tre pacchetti (Easy, Energy ed eManager) con livelli di copertura crescenti, ognuno associato a soluzioni e opzioni di ricarica su misura. In pratica il pay-per-use consente ai clienti di pagare in base a quello che ritengono sarà l’uso effettivo del veicolo, passando da rate mensili fisse a un’offerta su misura completa di servizi premium. IVECO inizierà a introdurre GATE in nuovi Paesi nel 2024, con l’obiettivo di arrivare gradualmente a coprire tutti i mercati europei.

L’AMBIENTE INTERNO

Per la gamma IVECO Way si tratta di una cabina completamente nuova, sia nella progettazione delle aree interne ma, soprattutto, nel nuovo cockpit totalmente digitale e diviso in due monitor, quello del cruscotto e quello laterale, da 7 o da 10,2 pollici. Una combinazione e un sistema digitale declinato anche per le gamme media e leggera, ognuna con le proprie specifiche.

Notevole la scelta di inserire sui nuovi volanti su Eurocargo, S-Way e XWay il pulsante di accensione e spegnimento del veicolo, togliendolo dal cruscotto. Quindi ergonomia e confort sono le parole d’ordine del design dell’interno che, per la gamma pesante vede proprio distinte le due zone di guida e per il tempo libero, caratterizzate ciascuna da colori ed elementi stilistici distinti. Il nuovo cruscotto digitale è un aspetto che va sicuramente approfondito perché si tratta di un sistema innovativo che integra i sistemi ADAS, permette, per la gamma pesante, di personalizzare il lay-out e gestire più livelli di informazione e per la parte infotaiment di personalizzare le schermate oltre ad aver integrato il Driver Pal che ora non necessita più di un device esterno. Il cruscotto digitale, poi, fornisce le informazioni sullo stile di guida, un avanzato sistema di monitoraggio studiato per migliorare le performance dell’autista e, allo stesso tempo, premiarlo attraverso il programma di fedeltà IVECO Driver Fidelity Club.


“GOES ELECTRIC” CON METALLICA Un Gerrit Marx (CEO Iveco Group, n.d.r.) molto “rock” ha annunciato una partnership storica con i Metallica, Hall Of Famers del Rock & Roll, durante l’evento di lancio della sua gamma completa a Barcellona. Il gruppo torinese supporterà la band durante la tappa europea dell’M72 World Tour, che riempirà gli stadi di tutto il continente da maggio a luglio 2024. Camion e minibus IVECO elettrici e a gas naturale si uniranno alla carovana dei Metallica, trasportando la band e le loro attrezzature nelle sedi dei concerti di Monaco, Helsinki, Copenaghen, Varsavia e Madrid. L’annuncio si è chiuso con il video ufficiale di lancio della nuova gamma completa di IVECO, animato dalla colonna sonora “elettrizzante” della hit dei Metallica “It’s Electric”.

SCOSSA ELETTRICA

Dopo la scissione con Nikola, da cui il Costruttore di Torino ha ereditato il knowhow della tecnologia elettrica, è cresciuta sempre di più l’aspettativa del pesante elettrico brandizzato IVECO, forse l’ultima Casa, in ordine di tempo, a non aver ancora presentato la propria versione a zero emissioni di un truck. Un’attesa dettata dal voler mettere a punto alla perfezione una catena cinematica innovativa, dedicata, efficiente e performante in linea con i principi di approccio multi tecnologico del gruppo torinese. La risposta, dunque, per il pesante è IVECO S-eWay che affianca così l’eDaily presentato lo scorso anno e migliorato ulteriormente con il Model Year 2024.

L’IVECO S-eWay è “naturalmente” elettrico, nel senso che è stato progettato dagli ingegneri di IVECO nativamente elettrico e sarà prodotto nella fabbrica di Ulm in Germania. Vanta un’autonomia massima di 500 km ed è alimentato da un innovativo sistema composto da nove batterie da 82 kWh, per un totale di 738 kWh. Grazie alla ricarica rapida fino a 350 kW, l’IVECO S-eWay può ricaricarsi fino all’80% in 90 minuti. Le batterie, collaudate in condizioni reali, sono state esposte a temperature estreme (da -30 a +50 °C) al fine di perfezionare l’avanzato sistema di gestione termica. La versione 4x2 dell’IVECO S-eWay è alimentata dall’assale posteriore elettrico

di FPT Industrial, brand consociato di IVECO specializzato nelle tecnologie di propulsione più avanzate, in grado di erogare 480 kW di potenza continua e 1.800 Nm di coppia. Design e architettura di interni in linea con il nuovo family feeling dell’azienda ma “speciale” per quanto riguarda cruscotto e monitor: l’ampio display digitale da 12,8 pollici è studiato per mostrare solamente le informazioni più rilevanti, al fine di ridurre il carico cognitivo del conducente, mentre lo schermo del sistema di infotainment è da 17 pollici, il migliore della categoria, e offre un’interfaccia ricca di funzioni e di facile navigazione grazie alle icone più grandi. IVECO, comunque, va oltre le batterie plug-in presentando già in occasione di questo lancio internazionale la versione a Fuel Cell della propria ammiraglia. La sensazione è che il Costruttore di Torino voglia puntare fortemente sull’idrogeno, così come ha fatto sin dall’inizio con LNG, diventando pioniere e promotore di una tecnologia che, se oggi è ancora costosa, potrà forse superare molte perplessità che preoccupano il mercato e i clienti.

NON SOLO “FERRO”: I SERVIZI IVECO

Per il mondo elettrico IVECO offre un avanzato pacchetto di servizi eMobility in grado di supportare gli operatori nel gestire le flotte elettrificate, ma il mondo del Service di IVECO è vastissimo ed ha l’obiettivo di fornire ai clienti una soluzione di mobilità completa in grado di rispondere perfettamente alle loro esigenze. I servizi eMobility, come detto, sono studiati per agevolare la transizione verso la mobilità elettrica tramite l’aumento della produttività, la riduzione del TCO e la massimizzazione dell’autonomia e dell’efficienza energetica dei veicoli. I

servizi Uptime mirano a ridurre al minimo i tempi di fermo del veicolo riducendo le soste non previste grazie a monitoraggio in tempo reale, diagnostica a distanza e programmazione della manutenzione. I servizi Productivity & Efficiency aiutano i clienti a ridurre il consumo di carburante, ad ottimizzare i percorsi e a migliorare lo stile di guida. I servizi Driver Care e Safety & Security sono progettati per promuovere uno stile di guida più sicuro, monitorare le prestazioni del conducente e aumentarne la sicurezza. Il servizio Ricambi & Accessori offre un’ampia serie di possibilità di personalizzazione del veicolo. IVECO offre inoltre una serie di pacchetti di servizi predefiniti sulla base della propria esperienza, iniziando dallo eStart Pack, che mira a semplificare la gestione del veicolo per il cliente tramite l’uso del portale clienti IVECO ON per monitorare il veicolo e ottimizzare l’efficienza della flotta, Uptime Monitoring & Management per massimizzare i tempi di operatività dell’IVECO eDaily e le nuove app Easy Daily, Easy Cargo e Easy Way per semplificare la vita ai conducenti. Avremo modo di approfondire ciascuno di queste tematiche sui prossimi numeri del nostro giornale, on line su Trasportale.it e naturalmente sui canali social, dove potete seguirci con @trasportareoggi.

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RUOTE INDUSTRIALI

DAIMLER TRUCK

Languidi “S

sguardi

taytuned!”. Con questa parola, che sembra fare il verso al nostro abituale invito a seguirci su social network, Karin Radström, CEO di Mercedes-Benz Trucks ha risposto a chi si è chiesto se il design dell’eActros 600 anticipasse il nuovo corso delle cabine di tutta la gamma della Stella. Effettivamente, quando ad Amburgo è apparso da dietro il tendone che lo celava, il nuovo veicolo pesante nato e progettato nativamente elettrico,

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l’impressione di un deciso stacco col passato è stato evidente per tutti. Ancor prima di scoprire le peculiarità di questo veicolo che rappresenta la trasformazione del trasporto merci su strada verso la neutralità carbonica, si è subito pensato al nuovo corso stilistico del brand di Daimler Truck. Che piaccia o meno, dunque, di certo non si può dire che i progettisti abbiano fatto “melina”: è quasi impossibile trovare delle affinità con l’attuale gamma se non, ovviamente, per la grande Stella

che irrompe al centro della calandra. Insomma, il Mercedes-Benz eActros 600 ammicca al futuro del trasporto commerciale che con la nuova tecnologia introdotta da Daimler Truck promette di coprire in elettrico anche il lungo raggio.

600 SONO I CHILOWATTORA

Il nome del veicolo richiama la capacità di energia a disposizione, così come per l’endotermico venivano indicati i


Un design tutto nuovo per il futuro dei truck della Stella lanciato con l’eActros 600, il primo truck full Electric di Mercedes-Benz per il lungo raggio di Luca Barassi

L’energia la fa da padrone Il periodo di tempo entro il quale gli operatori di flotte possono raggiungere la parità di costi rispetto ad un truck diesel comparabile utilizzando l’eActros 600 nel trasporto a lungo raggio varia da Paese a Paese, in particolare a seconda del prezzo della corrente elettrica e del gasolio e del sistema di pedaggio. Se prendiamo come riferimento Francia e Germania (principali Paesi di transito e con un basso prezzo dell’elettricità ed il previsto pedaggio per truck basato sulla CO2) e considerando un costo del veicolo maggiore di circa due volte e mezzo superiore all’equivalente diesel, l’eActros 600 può risultare più redditizio di un truck diesel per il trasporto a lungo raggio entro un periodo di proprietà medio del veicolo di circa cinque anni o dopo circa 600.000 chilometri.

batteria, ciascuno con una capacità di 207 kWh, per una capacità totale installata di 621 kWh. Queste batterie si basano sulla tecnologia delle celle al litio ferro fosfato (LFP), nota per la sua eccezionale stabilità e durata nel tempo. Gli ingegneri di Mercedes-Benz Trucks hanno progettato il sistema di propulsione dell’eActros 600 per rispettare gli stessi requisiti di longevità e affidabilità dei veicoli pesanti Actros convenzionali utilizzati nel trasporto a lungo raggio. Questo significa che il veicolo è progettato per coprire fino a 1,2 milioni di chilometri nel corso di dieci anni di operatività senza compromettere le prestazioni. Al termine di questo periodo, la capacità residua della batteria, comunemente indicata come “Stato di Salute” (State of Health), rimane solitamente superiore all’80%. Pertanto la vita reale delle batterie è stimata in oltre due milioni di chilometri. Un vantaggio notevole della tecnologia LFP è la sua elevata efficienza, che permette di utilizzare oltre il 95% della capacità installata della batteria. Ciò si traduce in un’eccezionale autonomia operativa rispetto a sistemi batterici alternativi con la stessa capacità nominale, contribuendo così a estendere l’efficienza del veicolo elettrico in applicazioni di trasporto pesante a lungo raggio. Altro punto importante della progettazione di questo veicolo è quello relativo alla distribuzione dell’energia, che viene utilizzata dove serve, ottimizzandone quindi il consumo. I test effettuati dal Costruttore con una combinazione da 40 tonnellate

cavalli all’interno della denominazione. Uno switch che segna, anch’esso, un cambio epocale, quello, appunto verso una transizione energetica tanto inevitabile quanto comunque difficile e lunga da attuare. Partiamo allora da qui, cioè da tutto ciò che ruota intorno a batterie ed energia elettrica, dato che è questo il fulcro del progetto. L’eActros 600 è caratterizzato dalla sua avanzata soluzione di alimentazione, che comprende tre pacchetti www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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RUOTE INDUSTRIALI

DAIMLER TRUCK (motrice 4x2) su un percorso interno e una temperatura esterna di 20°, hanno dunque registrato una autonomia senza necessità di ricarica intermedia di 500 chilometri. Il che significa che sfruttando la sosta obbligatoria che devono fare gli autisti, si può arrivare ad una percorrenza in elettrico di quasi 1000 km. Una distanza che copre la stragrande maggioranza delle mission, se consideriamo che il 60% dei viaggi a lungo raggio in Europa è rappresentato da tratte inferiori ai 500 chilometri.

MEGAWATT DELLE MIE BRAME

Lo sviluppo continuo di un’infrastruttura di ricarica pubblica è un prerequisito essenziale per rendere il truck elettrico pienamente operativo per il trasporto paneuropeo sulle lunghe percorrenze. Oltre alla ricarica CCS fino a 400 kW, infatti, sull’eActros 600 sarà disponibile, in un secondo momento, anche la ricarica a megawatt (MCS). I Clienti potranno ordinare la relativa

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predisposizione fin dall’inizio delle vendite. Non appena la tecnologia MCS sarà disponibile e standardizzata tra i vari costruttori, sarà possibile il montaggio a posteriori su questi modelli eActros 600. Presso una colonnina di ricarica idonea con potenza di ricarica di circa un megawatt, le batterie possono esser ricaricate dal 20 all’80% in circa 30 minuti. Si tratta di una chimera? Forse, anche perché il processo di sviluppo e diffusione della tecnologia elettrica, sta avendo una battuta d’arresto o, quantomeno, le tempistiche inizialmente poste dalla Commissione europea non sono più così tassative. Però Mercedes-Benz Trucks c’è ed è pronta. La ricarica MCS segna senza dubbio un salto in avanti nella gestione operativa di un veicolo da lavoro che necessita del minor numero possibile di tempi morti.

UN AIUTO DAL BASSO

Mercedes-Benz Trucks ha concepito un asse elettrico all’avanguardia, specificamente progettato per applicazioni di trasporto pesante su lunghe percorrenze. Questo innovativo asse elettrico opera a 800 volt e ospita

Design sonoro futuristico per il sistema di allarme acustico L’eActros 600 è molto silenzioso su strada, a tutto vantaggio del conducente e dell’ambiente circostante. Per garantire che gli utenti della strada maggiormente vulnerabili, come pedoni o ciclisti, possano comunque percepire il truck elettrico nelle vicinanze, il veicolo viene dotato di un sistema acustico denominato AVAS (Acoustic Vehicle Alerting System), conformemente ai requisiti di legge. A seconda della situazione di guida, vengono riprodotti suoni per la marcia avanti o la retromarcia. Inoltre, il suono varia a seconda della velocità del veicolo e della posizione del pedale dell’acceleratore, in modo da garantire una buona percezione acustica nel traffico cittadino. Lo spettro sonoro futuristico dell’AVAS installato sull’eActros 600 è concepito in modo tale da essere idoneo all’identità di un veicolo pesante e contribuire a una migliore riconoscibilità nel traffico urbano.

due motori elettrici con un cambio a quattro velocità. La potenza costante erogata dai motori elettrici raggiunge i 400 kW, con una potenza di picco di 600 kW, garantendo una notevole accelerazione, un comfort di guida elevato e un eccezionale dinamismo. Questi motori offrono una potenza praticamente continua, garantendo prestazioni affidabili.


500 chilometri di cui abbiamo parlato. Naturalmente non potevano mancare le mirror cam, di cui MercedesBenz è stata precursore e che, oltre ad influenzare positivamente l’aerodinamicità, aumentano notevolmente il livello di sicurezza del veicolo e il confort di guida, insieme agli altri sistemi ADAS previsti per questo veicolo, tra cui il ‘sensor fusion’, che consente di unire (o appunto fondere) i dati di radar e telecamere per ottenere una visuale ancora più ampia sulla zona anteriore e laterale del veicolo. I sei sensori montati – 4 radar a corto raggio ed uno a lungo raggio, oltre alla telecamera multifunzione sul Un aspetto distintivo di questa soluzione tecnologica è la capacità di recuperare l’energia durante la guida, sfruttando un sistema di recupero dell’energia. Questa energia recuperata viene immagazzinata nelle batterie dell’eActros 600, rendendola nuovamente disponibile per la trazione. Inoltre, il sistema di recupero energetico contribuisce a ridurre l’usura dei freni dell’eActros 600. Per adattarsi alle diverse situazioni, il conducente ha a disposizione cinque livelli di recupero durante la frenata. Inoltre, per chi lo desidera, è possibile attivare la modalità “guida con un solo pedale”, che consente di decelerare principalmente attraverso il recupero energetico, riducendo l’uso del freno meccanico.

LAST BUT NOT LEAST

Lo “sguardo” dell’eActros 600 è sicuramente molto particolare: trasmette un senso di serenità, anche se forse con un cenno di tristezza. È sicuramente, però, il dettaglio che si nota di più e che segna davvero una rottura col passato. Tutto però ruota intorno al concetto di aerodinamicità che è qui ancor più fondamentale, in quanto la resistenza dell’aria è uno dei principali fattori che influenzano il consumo di energia. Inoltre, se ad una prima occhiata la cabina dall’esterno sembra fatta di tanti pezzi indipendenti tra loro, in realtà fanno parte di un insieme ben orchestrato: l’ampio portellone anteriore completamente chiuso e arrotondato, un paraurti ottimizzato con rivestimenti del sottoscocca, un accesso migliorato dal punto di vista aerodinamico e da deflettori laterali allungati con design

a vela. Elementi di convogliamento dell’aria sui montanti anteriori, un pre-spoiler supplementare sul tetto ed un vano motore sigillato completano la cabina, che è stata migliorata in chiave aerodinamica, oltre ad essere dotata di pedane in alluminio, un nuovo concept delle luci, con fari a matrice di LED ed una fascia luminosa a LED. Il frontale più lungo di 80 millimetri consente di ottenere la forma particolarmente aerodinamica della nuova cabina, che è sviluppata svolgendo numerose simulazioni dei flussi eseguite internamente, oltre a misurazioni in galleria del vento e su strada. In questo modo, è stato possibile ridurre il coefficiente cX della cabina ProCabin del 9% rispetto all’attuale cabina della serie Actros. Questo miglioramento aerodinamico riduce il consumo di energia del veicolo e quindi contribuisce in modo decisivo a raggiungere l’autonomia di

parabrezza – nel complesso, coprono un angolo di 270° intorno al veicolo. L’inizio delle vendite del truck elettrico è previsto entro quest’anno. La produzione in serie partirà verso la fine del 2024. Fin dall’inizio, l’eActros 600 è stato prodotto come motrice per semirimorchio e come variante con telaio cassonato, offrendo ai clienti numerose altre possibilità di impiego nel trasporto completamente elettrico. Karin Radström, per concludere ha dichiarato: “Come nessun altro truck con la stella prima d’ora, l’eActros 600 rappresenta la trasformazione del trasporto merci su strada verso la neutralità carbonica. Il veicolo è dotato di una tecnologia di propulsione all’avanguardia, in grado di offrire un’efficienza energetica molto elevata e, conseguentemente, maggiore redditività per i nostri Clienti. Questo rende particolarmente interessante il passaggio all’emobility per i gestori di flotte”.

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RUOTE INDUSTRIALI

MAN TRUCK&BUS Con l’inaugurazione del MAN

Truck & Bus Center di Torino si consolida e rafforza la Rete Commerciale e Assistenziale di MAN Italia. I risultati

di una strategia che parte da lontano sono evidenti di Luca Barassi

Q

uello di Grugliasco, alle porte di Torino, è l’ottavo MAN Center dopo quelli già operativi su Milano di Rescaldina e San Giuliano Milanese, Brescia, Venezia, Bologna, Forlì e Roma. Se l’affidabilità ed efficienza dei veicoli MAN è un dato consolidato, un aspetto altrettanto importante nelle scelte d’acquisto di un autotrasportatore attento al proprio business è la garanzia di avere una rete assistenziale efficiente e professionale su tutto il territorio.

MAN Ciò che appare chiaro è quanto il nostro Paese sia, ormai da diversi anni, ritenuto strategico per la Casa di Monaco che ha investito in una strategia di lungo periodo per far tornare il marchio del Leone ai livelli di mercato che si merita. Un prodotto estremamente affidabile e all’avanguardia, una visione su connettività, sostenibilità, digitalizzazione e guida autonoma e oggi una rete consolidata e capillare fanno di MAN Truck & Bus una delle scelte privilegiate degli operatori logistici, siano essi piccoli autotrasportatori che grandi flotte.

MAN IS BACK

L’annuncio da parte di Marc Martinez degli straordinari risultati della filiale italiana.

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Con questo slogan decisamente impattante Marc Martinez, CEO della filiale italiana di MAN, ha annunciato, in occasione della inaugurazione del MAN Center di Torino, gli straordinari risultati commerciali ed economici del Leone nel nostro Paese. “Quasi sicuramente – ha detto il manager francese – questo sarà l’anno record di MAN in Italia dal 2008”.

c’è! Non stentiamo a crederlo snocciolando i dati di immatricolato e di fatturato dei primi otto mesi dell’anno: +72% di truck, +30% di bus e +61% di van, con un fatturato che cresce del 61% nei primi sei mesi rispetto allo stesso periodo del 2022. “Una strategia di crescita – ha continuato Martinez – messa in atto molti anni fa e che oggi stiamo portando avanti con continuità”. Risultati che si ribaltano, poi, su tutta l’operatività di MAN, a partire dal personale che da 95 persone è arrivato a 280, ad una rete che, come abbiamo visto, continua ad ampliarsi, sia per quanto riguarda i centri di proprietà che per i dealer privati, lo sviluppo delle diverse aree di business della Casa, tra cui l’usato con l’apertura del nuovo Top Used Center (di cui ne parliamo nelle prossime pagine del giornale, n.d.r.) e, non per ultimo il trasloco nella nuova sede dove si raggruppano tutti i brand del Gruppo Volkswagen a Verona. “Dal 2 novembre – ha concluso l’amministratore delegato italiano – avremo modo di intensificare le sinergie con la capogruppo in una collocazione che offre grandi spazi di lavoro e di esposizione dei veicoli”.


LA POSIZIONE Il nuovo MAN Center Torino ha sede a Grugliasco, in via Alfiero Maserati 68, nell’immediato hinterland torinese, all’interno della tangenziale e alle spalle dell’Interporto Sito, dove sono presenti importanti poli logistici, da BRT ad Amazon, il mercato agroalimentare CAAT, e varie aziende di produzione e distribuzione. Una posizione logisticamente ideale perché facilmente accessibile dalle autostrade A4 Torino-Milano-Trieste, A6 Torino-Savona e quelle dirette ai trafori del Frejus e del Monte Bianco verso la Francia.

e che andrà ad arricchire ulteriormente la soddisfazione dei nostri clienti”. La struttura, oltre che essere immersa, come detto, nel tessuto industriale di Torino è davvero molto ampia e completa nell’offerta di gamma prodotto e servizi. 9.400 mq, dei quali 5 mila mq coperti e il resto di piazzale: 630 mq sono dedicati all’accettazione, showroom e area di consegna, mentre l’officina occupa 4.100 mq dove trovano posto quattro linee di lavorazione dedicate agli autobus e altrettante per i truck e per i van. Per agevolare le operazioni più impegnative in totale sicurezza, l’officina oltre alle varie attrezzature specifiche è dotata di un carro ponte bitrave equipaggiato con paranco da 6,3 t di portata.

Il momento del taglio del nastro del nuovo MAN Center di Torino.

TORINO NON PER CASO

“Questa è un’area in cui non eravamo presenti in modo diretto da diverso tempo – ci ha spiegato Alessandro Smania, direttore marketing e comunicazione del brand in Italia. – Un territorio importante sia dal punto di vista di presenza dell’industria, oltre che degli operatori logistici. Ma anche per il settore del trasporto pubblico. Dunque questo per noi diventa un tassello fondamentale per offrire un supporto e un servizio per l’asse di trasporto che va e che arriva dalla Francia. È un potenziamento studiato

Il magazzino si sviluppa su una superficie di 250 mq, su otto corsie di scaffalature con uno stock iniziale di oltre 12 mila referenze. A breve sarà attivato il servizio di intervento notturno, mentre è già operativo quello di assistenza durante le ore di apertura e, quando necessario, anche presso la sede del cliente. L’officina mobile è dotata di un minimo di ricambi e delle principali attrezzature necessarie per garantire il primo soccorso ai veicoli in panne e c’è anche un furgone per la consegna dei ricambi per assicurare sempre e comunque la mobilità dei clienti.

Il MAN Center di Torino è un importante riferimento commerciale affidato a Francesco Stroppiana che rafforza l’importanza di questa location: “Nella provincia torinese si calcola circolino oltre 20 mila veicoli commerciali e vi operano circa 4 mila aziende di trasporto. Numeri importanti per una domanda di trasporto molto diversificata, al punto che è difficile individuare un settore più importante di altri: dalle flotte impegnate su rotte internazionali alla raccolta rifiuti, dall’artigiano all’impresa edile, dal movimento terra al calcestruzzo… e in ciascun settore MAN ha clienti che già acquistano i suoi prodotti. Forse una citazione particolare meritano gli isotermici, con i veicoli del tour ‘MAN for Fresh’ che fanno tappa a Torino proprio in occasione di questa inaugurazione, un ulteriore dimostrazione dell’adattabilità e facilità di allestimento dei veicoli MAN. Perché in ogni ambito MAN può già contare su un nutrito numero di clienti soddisfatti delle risposte che i nostri modelli garantiscono alle loro esigenze di trasporto: sia che si tratti di una grossa flotta che opera per la GDO o un conto proprio che trasporta i suoi formaggi prodotti in montagna. Infatti, l’ampia offerta MAN, dai TGE ai TGX, dagli 8×4 cava cantiere ai carri 4×2 e 6×2, consente a ciascun professionista di trovare la risposta migliore alle proprie esigenze di trasporto, potendo scegliere veicoli all’avanguardia per economie di esercizio, comfort di guida e durabilità. L’apertura del Man Center di Grugliasco completa questi plus con l’offerta di un servizio completo, con tempi di intervento rapidi, disponibilità ricambi e servizio 24h”.

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MAN TRUCK & BUS

Una

RUOTE INDUSTRIALI

L’inaugurazione del MAN TopUsed a Caorso è stata l’occasione per scoprire i passaggi che trasformano un veicolo usato qualsiasi in un TopUsed. Dalla verifica delle condizioni alle attività di preparazione, dalla consulenza alla clientela fino alla consegna di Andrea Trapani

A

rrivare nella nuova sede di MAN TopUsed mostra al meglio come, da sempre, il business dell’usato rappresenti la prima cartina di tornasole per comprendere al meglio le dinamiche del mercato e anticiparne le evoluzioni. Per questo motivo MAN ha deciso di cambiare la sede italiana per offrire

GUARDATE LA VIDEOINTERVISTA A STEFANO PROERBIO CON IL VOSTRO SMARTPHONE

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nuova sede per crescere

Da sinistra: Alessio Sani, Direttore Sviluppo Rete; Stefano Proverbio, Direttore MAN TopUsed; Marc Martinez, Managing Director MAN Truck & Bus Italia; Lorenzo Menaldo, Direttore Finanziario; Dennis Schiffer, Area Sales Manager Used-Europe.

ai propri clienti un livello di servizio ancora più elevato e dedicato. Il nuovo insediamento – che sorge in un’area strategica come quella di Caorso (PC), a pochi chilometri dal precedente – si sviluppa su un’area totale di 18 mila mq con 500 mq coperti destinati agli uffici e altrettanti all’area controlli. Nella nuova sede sono dislocate

la direzione, il back-office per tutto il mercato italiano e alcune figure commerciali che seguono il Nord Italia, per un totale di una decina di persone. Dal centro di Caorso dipendono anche gli altri due punti ufficiali MAN TopUsed: quello nel MAN Center di Bologna per la vendita degli autobus usati e quello presso il MAN Center di Roma dove ci sono altri due responsabili commerciali che seguono il Centro-Sud.

DIETRO LE QUINTE CON STEFANO PROVERBIO

Per conoscere al meglio questa realtà abbiamo parlato con Stefano Proverbio, direttore di MAN TopUsed in Italia dal 2021, che ha condiviso con noi la propria esperienza: “La percezione


Lo staff della sede di Caorso del MAN TopUsed Center.

prevalgono le trattative tra privati rispetto ai nostri canali ufficiali. Contiamo comunque di aumentare i volumi anche in questo segmento”.

LA NUOVA VITA DI UN VEICOLO USATO MAN TOPUSED dei veicoli usati è molto cambiata negli ultimi anni; non sono più considerati semplicemente dei veicoli vecchi ma soluzioni di trasporto che sanno unire efficienza e redditività, oltre a rispondere a specifiche esigenze del momento come i picchi di lavoro o i ritardi nelle consegne del nuovo. L’origine principale dei veicoli offerti nel nostro portafoglio sono i contratti di buy-back e le permute. Quello dell’usato è attualmente un mercato in crescita: le immatricolazioni sono circa 1,5 volte quelle del nuovo. Come TopUsed movimentiamo circa 500 veicoli ogni anno ma è un numero che puntiamo a far crescere anche andando a reperire in altri mercati esteri tutti quei veicoli che qui non abbiamo, come ad esempio i mezzi a tre assi o gli isotermici. Oggi la domanda principale è concentrata sui trattori stradali a cabina media, con una potenza che spazia da 460 a 500 cv e un’età intorno ai quattro anni. Anche per i furgoni TGE cominciano a essere rilevanti i rientri dei buy-back, ma spesso

Quando un veicolo usato arriva al MAN TopUsed Center viene subito verificato il suo stato d’uso in base a una precisa check-list che ne analizza tutti gli aspetti più importanti per la valutazione complessiva del mezzo, il tutto avvalendosi di un perito esterno che certifica gli eventuali danni. Dai dati della centralina si ricostruisce la storia completa del veicolo, per esempio se ha seguito il regolare programma di manutenzione presso i centri MAN, aspetto questo molto importante perché fornisce chiare indicazioni sul suo corretto utilizzo. Da qui in avanti, le attività di preparazione del mezzo possono variare in modo anche molto consistente in base alle richieste del cliente finale. In generale, oltre l’80% dei veicoli gestiti da MAN TopUsed sono coperti da una garanzia variabile in base all’età e al chilometraggio. Ci sono due tipi di garanzia: una, compresa nel prezzo, che può arrivare fino a due anni e una che include un contratto di manutenzione e riparazione che prevede invece una rata mensile a carico del nuovo proprietario. “Chi compra un veicolo industriale d’occasione In occasione dell’inaugurazione della nuova sede è avvenuta la consegna di un trattore MAN TGX 18.470 alla Autotrasporti Beoni di San Piero in Bagno (FC).

cerca la stessa professionalità e consulenza di chi compra il nuovo – continua a spiegare Stefano Proverbio -, non solo in fase d’acquisto con i servizi finanziari, ma anche nella preparazione e nell’utilizzo del veicolo. Un veicolo di seconda mano è stato allestito sulle esigenze e i gusti del precedente proprietario e il nuovo cliente lo vuole adattare alle sue priorità, quindi spesso la preparazione è più laboriosa che su un modello nuovo. Un altro fattore di scelta è la capillarità della rete di assistenza e, soprattutto per chi fa tratte europee, MAN è una garanzia. Poter viaggiare senza pensieri attraverso diverse nazioni è fondamentale per molte aziende ed ecco perché la nostra clientela ci chiede spesso un contratto completo e omnicomprensivo, con una rata unica che comprenda i vari costi, dal finanziamento alla garanzia, dalla manutenzione all’assicurazione”. Un altro aspetto legato al settore dell’usato è certamente la sempre maggiore importanza dei canali online per la ricerca e selezione dei veicoli. MAN TopUsed offre un sito dedicato www. man-topused.com a cui affianca una presenza costante sui social e sui principali portali dedicati. Ultima in ordine temporale, ma non certo meno importante, è la consegna finale che, anche grazie allo specifico spazio previsto nella nuova sede, assume un significato non secondario nella gestione della relazione con il cliente. “Molto spesso il cliente ha fretta di salire sul veicolo e iniziare subito a usarlo – ricorda Stefano Proverbio – ma abbiamo riposto molta attenzione e cura anche nella fase di consegna e abbiamo notato fin da subito che questa cerimonia è molto apprezzata da chi ci ha scelto. Un momento non solo per sbrigare le ultime incombenze burocratiche ma anche per celebrare la seconda vita di un mezzo che ha passato tutti i nostri controlli”. Parola di esperto.

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Non solo una

concessionaria FORD TRUCKS

RUOTE INDUSTRIALI

Inaugurato ad Anagni un nuovo dealer di Ford Trucks: Ecosistema. Una grande struttura moderna, che è anche un player multibrand e multiservizi di Ferruccio Venturoli su un territorio strategico per il settore

T

ra Roma e Napoli, a pochi chilometri da Frosinone, ben individuabile dall’omonima uscita dell’A1, c’è Anagni, nota anche come la “città dei Papi”, per aver dato i natali a quattro pontefici. Ma Anagni fu anche teatro dell’episodio rimasto famoso come lo “schiaffo di Anagni”, estremo oltraggio perpetrato, nei confronti di papa Bonifacio VIII, dal nobile romano Sciarra Colonna, al soldo di Filippo il Bello di Francia, nel 1303. Non si sa bene quanto lo schiaffo sia stato effettivamente tale o solo metaforico e noi non siamo nella pur piacevole cittadina medievale per scoprirlo,

Sono stati oltre 200 i test drive effettuati dal pubblico sugli F-Max sull’autodromo TRASPORTARE ISAM. OGGI dicembre 2023/gennaio 2024 36

ma per essere presenti all’inaugurazione di Ecosistema Italia. A prima vista, soltanto, una grande e moderna concessionaria Ford Trucks, in realtà, come dice il nome stesso, un “ecosistema” che racchiude esperienze precedenti per un nuovo Polo della Mobilità commerciale; un progetto d’avanguardia che, con la concessionaria ufficiale di Ford Trucks chiude il cerchio, riunendo in un’unica realtà compravendita di veicoli commerciali e industriali, noleggio, assistenza, consulenza finanziaria, logistica e fornitura di sistemi telematici per le flotte.

16MILA MQ DI PIAZZALE, 2.600 DI OFFICINA

Si tratta di una struttura, situata a poche centinaia di metri dal casello autostradale, caratterizzata da un grande piazzale a “L” di 16mila mq, un po’ il biglietto da visita di Ecosistema, di un’officina di quasi 2.600 mq e che, nei prossimi mesi, dovrebbe contenere anche un’area servizi dedicata all’elettrico, come richiede Ford Trucks. L’area dello show room, raggiunge i 1.500 mq, mentre al piano superiore la palazzina ospita ampi e luminosi uffici in open space per circa 1.300 mq, studiati come networking per gli operatori del settore. “Le esperienze pregresse – ci racconta l’amministratore delegato Marco Cicini – sono quelle di BIG, dal 2015 e di Mobilità, due consolidate realtà che sono confluite appunto in un ‘ecosistema’. Ma sarebbe riduttivo pensare a Ecosistema Italia come alla semplice somma di due avviate società del settore. Noi infatti vogliamo porci davanti al mondo automotive con un approccio differente, per questo la nostra è una squadra composta da manager che hanno deciso di guardare il mondo della logistica dei trasporti e della delivery


… E IN ROMAGNA C’È VIOCAR Nell’ambito dello sviluppo della rete di vendita e assistenza di Ford Trucks, settembre, oltre a quella di Ecosistema Italia, ha segnato la nascita anche di un altro nuovo rapporto commerciale per l’Ovale Blu, quello con la Viocar Spa, realtà di Bertinoro, in provincia di Forlì, già da tempo nel mondo dei veicoli da lavoro. La nuova concessionaria, alla cui inaugurazione hanno partecipato il presidente di Viocar, Giovanni Mercadini e tutto il management di Ford Trucks Italia, a cominciare dal CEO Lorenzo Boghich, rappresenterà Ford Trucks per le province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini e per tutta la Regione Marche. Viocar SpA, che commercializza anche altre tipologie di veicoli industriali come allestimenti Lamberet, rimorchi e semirimorchi, oltre ad avvalersi di un’officina interna per l’assistenza truck e allestimenti, dispone di un parco veicoli, anche allestiti, in pronta consegna. “Un dealer monobrand in un’area strategica del mercato italiano – ha commentato Lorenzo Boghich – che ci permette di allargare la nostra rete di vendita. Viocar è molto conosciuta nella sua zona di competenza e questo permetterà la crescita del nostro prodotto sul territorio”.

attraverso la mobilità sfruttare, soprattutto per quanto riguarda il traffico di transito”. dei veicoli commerciali Ma lasciamo da parte per un mie industriali in un modo nuto Marco Cicini e venianuovo, più vicino al cliente che vuole reale sodmo all’inaugurazione vera e disfazione dei propri propria, un week end articolato tra la festa che si interessi e ottimizzazione delle proè svolta nella struttura prie esigenze. Ford di Ecosistema Italia con Trucks ci ha dato l’esposizione dei veicoli, con un ricco buffiducia e noi la ringraziamo di questo, fet per le migliaia persone intervenute e il circuito ma vogliamo essere, Marco Cicini AD e fondatore automobilistico ISAM, dove oltre che una concesdi Ecosistema Italia. sionaria, anche un nuoil pubblico ha potuto effetvo polo della mobilità, sviluppato protuare oltre 200 test drive sugli F-Max. prio partendo dal presidio del territorio La sera c’è stato il taglio del nastro alla di Anagni. Ecosistema, quindi, nasce presenza dei vertici aziendali di Ford dall’esigenza del mercato di avere un Trucks, dell’amministratore delegato riferimento unico, un player multibrand della filiale italiana, Lorenzo Boghich, e multiservizi all’interno del comparto del sindaco di Anagni, Daniele Natalia, di una serie di immancabili depuautomotive. E portatore del prestigioso marchio Ford Trucks”. tati, assessori regionali e comunali e rappresentanti di associazioni professionali e di categoria. Il tutto introdotUNA ZONA STRATEGICA, to da Nunzia di Girolamo che da miniCROCEVIA DI PIÙ REGIONI stro della Repubblica è ormai passata E perché proprio Anagni? a presentatrice di eventi aziendali. “Per diversi motivi – risponde Marco Cicini – innanzi tutto perché io sono UNA PREVISIONE nato e vissuto da queste parti e quinDI CRESCITA di conosco molto bene l’ambiente, chi ci abita e chi ci lavora. Ma soprattutto DEL BUSINESS DEL 10% perché si tratta di una zona strategica, Torniamo a Marco Cicini, quali sono le crocevia di più regioni e area in cui il previsioni per Ecosistema Italia? trasporto merci gode di grandi tradi“La previsione più importante, lo dico zioni. In più la collocazione della consempre durante tutte le riunioni con cessionaria, limitrofa all’autostrada, è la mia squadra – risponde Cicini – è un fattore importante che intendiamo quella di fare meglio quello che già si

Marco Cicini e Lorenzo Boghich nel corso della cerimonia inaugurale; tra loro Nunzia Di Girolamo.

è fatto; dobbiamo confermare i volumi che abbiamo raggiunto quest’anno. Comunque, con l’apertura della nuova struttura confidiamo in un rush di fine anno in tutte le business unit. L’intento è quello di aumentare i volumi con Ford Trucks e consolidare quelli dei van. Di fatto puntiamo su un 10% in più sull’ultimo trimestre. Certo, è un obiettivo ambizioso, ma ci sono tutte le premesse: la squadra, l’approccio deciso ma di grande umiltà, importantissima nel nostro lavoro, la solidità della clientela, la voglia di fare. Ma prima di tutto – dice ancora l’amministratore delegato – i prossimi 18-24 mesi saranno dedicati ad arricchire il capitale umano: attualmente, a portare avanti il progetto, siamo una trentina di persone con 8-10 addetti al front sales e 4 risorse in officina che raddoppieranno entro il 2024 in modo da gestire adeguatamente il lavoro che entrerà”.

BOGHICH: UN TERRITORIO CHE PORTERÀ GRANDI RISULTATI

“La scelta di diventare partner di questo progetto – ha detto Lorenzo Boghich AD di Ford Trucks Italia – è stata dettata dalla lungimiranza, oltre che dalla grande competenza di Marco Cicini. Credo che questa struttura rappresenti il seme piantato in un territorio fertile, che porterà risultati di grande crescita e che già sta offrendo segnali molto positivi. È grazie a realtà come queste che il nostro gruppo potrà continuare a segnare una crescita annua del 10%, avendo, tra l’altro, conquistato, il 3 per cento della quota di mercato nazionale nel 2022 . L’esempio di Ecosistema Italia sarà fondamentale per fare comprendere meglio anche le nostre prospettive di sviluppo nazionale: dobbiamo infatti implementare sia la rete di dealer che di partner, tenuto conto non solo dei maggiori numeri della concorrenza, ma anche dell’attuale mancanza di presidi in alcune aree della penisola”.

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DAIMLER TRUCK

La

terza Stella Con l’apertura della nuova

sede a Brescia,

D

Daimler Truck Retail Italia aimler Truck Retail Italia ha inaugurato il suo terzo nuovo impianto dedicato alla vendita e all’assistenza dei truck della Stella in via Vulcania 36, è arrivata da protagonista a Castenedolo, a pochi chilometri dal centro di Brescia. Dopo Roma e anche in questo territorio. Piacenza, con l’apertura della sede di Brescia, situata nel cuore del tesUna scelta ben calibrata per dare suto industriale del nord d’Italia, Daimler Truck Retail Italia finalizza il suo progetto di ampliamento organizzativo. Un investimento fortemente voluto dalla un ulteriore impulso al settore casamadre che è stato sviluppato all’insegna della sostenibilità e della sicudell’autotrasporto di un’importante rezza attraverso l’utilizzo di tecnologie avanzate per fornire ai propri clienti servizi efficienti, prodotti innovativi e una consulenza sempre più profesarea industriale fornendo sionale. Infatti, a livello operativo, già dal 3 luglio 2023, alle sedi di Roma e contemporaneamente ai numerosi di Piacenza quello bresciano si era aggiunto come il terzo nuovo impianto clienti truck consulenza di vendita e dedicato alla vendita e all’assistenza dei truck della Stella.

servizi di assistenza al massimo livello

RUOTE INDUSTRIALI

di Andrea Trapani

LA CENTRALITÀ DI BRESCIA

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La città di Brescia rappresenta la terza provincia in Italia per parco circolante per trasporto merci dopo Roma e Milano, facilmente raggiungibile grazie alla presenza di principali assi autostradali. L’impianto di vendita e assistenza di Brescia, così come quello di Piacenza, sono stati realizzati pienamente in linea con la strategia sostenibile di Daimler Truck AG, la quale prevede di conquistare una piena neutralità carbonica entro il 2039. La sede di Brescia può contare, infatti, su uno spazio esterno di 18.000 metri quadri, moderno, tecnologicamente avanzato con pannelli solari e presto anche fornito di colonnine di ricarica, pronto a recepire le necessità di una

mobilità sempre più elettrificata nel settore dei veicoli industriali. La posizione è estremamente importante visto che il nuovo impianto si trova in prossimità delle principali rotte autostradali che attraversano la zona e dell’Autoparco più grande d’Europa (situato all’uscita del casello Brescia Est, ndr).

GLI OBIETTIVI DELLA SEDE DI BRESCIA

In occasione dell’evento inaugurale – avvenuto lo scorso 28 settembre – hanno partecipato le istituzioni, la stampa e i clienti che hanno potuto provare l’intera gamma elettrica Mercedes-Benz Trucks. “Questa è la terza struttura Daimler Truck Retail Italia che abbiamo aperto il 4 luglio: è l’ultima nata e probabilmente lo sarà per

un po’ visto che per il momento abbiamo completato il nostro ampliamento organizzativo sul territorio del Nord”, racconta ai nostri microfoni Lorenzo Cianfoni, CEO di Daimler Truck Retail Italia. “Brescia è un territorio che ha avuto storicamente grandissime performance con Mercedes-Benz Trucks tanto da essere terzo parco circolante d’Italia; è un territorio in cui ci sono tantissime sedi di flotte di vari settori e per noi rappresenta un posizionamento strategico sulla A4 e sulle maggiori vie autostradali”. La sede è stata realizzata da Daimler Truck Retail Italia dedicando massima attenzione ai criteri di sostenibilità, sicurezza, tecnologia ed efficienza. L’impianto oltre ad essere stato costruito con i più moderni parametri di efficienza energetica,


è stato concepito anche per garantire elevati standard di sicurezza. La salute e il benessere dei propri collaboratori sul posto di lavoro rappresentano uno dei principali valori del Gruppo Daimler Truck. Le dotazioni di cui i tecnici all’interno dell’officina dispongono sono all’avanguardia sia in termini di efficienza che di minimizzazione dei rischi come, ad esempio, le colonne mobili wireless o la copertura pneumatica delle buche di officina. Per questo, continua Cianfoni, “per noi rappresenta un’organizzazione votata al cliente su Brescia: abbiamo realizzato un impianto che è moderno e all’avanguardia non solo in termini di sostenibilità – perché è un impianto ad elevata efficienza energetica – ma anche per i criteri di sicurezza molto elevati. Per questo la nostra mission rimane quella di essere sempre più vicini ai nostri clienti con servizi di qualità e molto professionali. La nostra organizzazione si compone di due business unit – vendita e post vendita – che sono non solo collegate tra di loro ma anche in continuo contatto con la sede

Il taglio del nastro con Lorenzo Cianfoni, CEO di Daimler Truck Retail Italia, Eugenia Tonoli, vicesindaco di Castenedolo, e Volker Hüntrup, Head of Own Retail Group Mercedes-Benz Trucks Europe - Daimler Truck AG.

di Piacenza. Abbiamo voluto creare questo ‘Polo del Nord’ con la sede di Brescia che completa l’altra sede che abbiamo aperto il primo di luglio”. Per apprezzare al meglio questa nuova sede non si possono dimenticare i tanti dettagli che fanno parte del DNA della Stella. A Brescia si viene accolti da un agevole accesso tramite i portoni passanti, con una sensazione di completezza che si realizza nella visita all’officina – dove attualmente operano una decina di tecnici, ndr – dove si può apprezzare al meglio la qualità dell’investimento fatto: le attrezzature e i macchinari sono di ultima generazione, sono presenti colonne wireless a batteria cable-free nonché sistemi di copertura pneumatica delle buche e un ponte dotato di cilindri a scomparsa. Una struttura moderna che vive la contemporaneità dell’autotrasporto, un vero gioiello per la casa tedesca che presto dovrebbe arricchirsi anche dell’annunciata installazione di colonnine per la ricarica rapida dei truck all’esterno dell’area: il connubio perfetto tra presente e futuro.

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SUSTAINABLE TOUR

EVENTI

2023

Il trasporto del futuro è digitale e tecnologico

“C

ome influiscono digitalizzazione e transizione energetica nel trasporto del terzo millennio”? È stato questo il tema della terza tappa del Sustainable Tour 2023, il ciclo di incontri sulla sostenibilità nel mondo dei trasporti e della logistica organizzato da evenT e giunto al quinto anno, che si è svolto giovedì 28 settembre presso l’Interporto della Toscana Centrale a Prato e che ha visto la partecipazione dei rappresentanti dell’interporto, delle istituzioni locali e del mondo industriale.

Terzo appuntamento del 2023 con il Sustainable Tour. Il 28 settembre all’Interporto della Toscana Centrale si è discusso sull’evoluzione digitale ed energetica

NUOVE TECNOLOGIE PER SERVIZI MIGLIORI

introdotto dal professor Paolo Volta, coordinatore didattico di evenT. “Le nuove tecnologie permettono di agire in modo immediato per dare un miglior servizio al cliente finale. Gli algoritmi possono determinare

Il dibattito, moderato da Luca Barassi, direttore di Trasportare Oggi in Europa, e da Maurizio Cervetto, direttore di Vado e Torno, è stato

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degli interporti intesa come un’opportunità da cogliere, ma servono coraggio, investimenti, una mentalità aperta e la giusta considerazione dei rischi. Prossima tappa del tour il 30 novembre a Torino di Valeria Di Rosa e Andrea Trapani

al meglio il flusso delle merci, a patto di garantire interoperabilità e standardizzazione tra le varie realtà del territorio. Quali sono gli ostacoli principali? Una tale evoluzione presuppone la predisposizione al cambiamento da parte degli attori coinvolti; e poi vanno considerati i rischi legati alla cybersicurezza”. Come ha approfondito il professor Volta, un recente studio ha dimostrato come la piena applicazione delle tecnologie digitali potrebbe generare un risparmio energetico addirittura superiore rispetto a quello garantito dalla riduzione dei combustibili fossili.


GLI INTERPORTI COME COMUNITÀ ENERGETICA

Seguendo il filo del dibattito avvenuto durante la seconda tappa del Sustainable Tour, che si è svolta il 13 settembre presso l’Interporto di Parma, l’attenzione si è rivolta al ruolo centrale degli interporti nell’evoluzione del trasporto del futuro.

efficienti in Italia, di coprire l’ultimo miglio in modo totalmente green”.

IL RUOLO DELLA POLITICA NELLO SVILUPPO DEL SETTORE LOGISTICO

Chiamate in causa da Napolitano, le istituzioni sono intervenute per voce

L’EVOLUZIONE DELLA LOGISTICA PASSA PER LA PROGETTAZIONE DIGITALE

Delle opportunità concrete della digitalizzazione ha parlato Fabio Niccolai, Direttore generale di Estracom, esaltando i vantaggi della cosiddetta progettazione digitale (digital twin), che

Da sinistra: Luca Barassi, Direttore Trasportare Oggi in Europa; Antonio Napolitano, AD Interporto della Toscana Centrale; Valerio Vanacore, Responsabile Trazioni Alternative IVECO Mercato Italia; Benedetta Squittieri, Assessore al bilancio, sviluppo economico, innovazione e agenda digitale, personale Comune di Prato; Fabio Niccolai, Direttore generale Estracom; Paolo volta, coordinatore didattico evenT; Maurizio Cervetto, Direttore Vado e Torno.

“Il Comune di Prato è stato selezionato dalla Commissione Europea tra le 100 città, di cui 9 italiane, che parteciperanno alla missione ‘100 città intelligenti a impatto climatico zero entro il 2030’ la cosiddetta ‘Missione Città’. È all’interno di questo percorso che il Comune di Prato, per primo, ha visto nel nostro Interporto la possibilità di costituire una comunità energetica”, ha detto Antonio Napolitano, AD dell’Interporto della Toscana Centrale. “Da qui parte il lavoro, insieme ad Estracom, che ci vede protagonisti di un modello, unico nel panorama nazionale, di CER. La nostra visione futura guarda all’idrogeno e abbiamo in essere un progetto che parte dal fotovoltaico per arrivare alla produzione di idrogeno verde. Il tutto, grazie ad Estracom, digitalizzato attraverso il Digital Towing. Per arrivare alla conclusione dell’intero processo è necessario che le istituzioni supportino quanto meno la fase di realizzazione dell’elettrolizzatore necessario per la produzione dell’idrogeno. Permettendo così alla nostra piattaforma ferroviaria, tra le più

di Benedetta Squittieri, Assessore al bilancio, sviluppo economico, innovazione e agenda digitale, personale del Comune di Prato. “La nostra è una città di circa 200mila abitanti inserita in un’area, quella della Toscana centrale, che conta 1,5 milioni di abitanti: il cuore pulsante dello sviluppo si muove in questo pezzo di territorio”, ha detto Squittieri, “Il sistema di organizzazione dei territori deve saper far fronte a un mondo che sta andando avanti, in cui cambiano le abitudini di vita e di acquisto dei cittadini, con ovvie ricadute per la logistica. Le transizioni che accadono in quest’epoca sono molto significative e impongono soluzioni di lungo periodo che ancora oggi, a volte, non abbiamo. Ci vuole un maggiore protagonismo anche nel mondo della logistica nell’individuazione e nella costruzione di politiche pubbliche che ci permettano di andare tutti dalla stessa parte”.

dà la possibilità di progettare creando un clone virtuale dell’ambiente reale e ottimizzando tempi e costi. “L’Europa ha già emanato le normative relative alla progettazione digitale. Il ponte Morandi è stato fatto con la velocità che conosciamo grazie al digital twin,

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SUSTAINABLE TOUR

EVENTI

2023

così come il porto di Bari e pochi altri progetti in Italia. Io ritengo che la vera sfida sia su questo modello di progettazione, che può poi essere applicato all’idrogeno, così come allo sviluppo di altre tecnologie”, ha detto Niccolai, convinto che, a proposito di interporti e logistica, non sarà la mobilità puramente elettrica a risolvere la questione della decarbonizzazione del trasporto pesante, ma più probabilmente l’idrogeno.

L’APPROCCIO MULTI-TECNOLOGICO DEI COSTRUTTORI

CONOSCIAMO MEGLIO L’INTERPORTO DELLA TOSCANA CENTRALE L’Interporto della Toscana Centrale è una società a maggioranza pubblica (il socio di maggioranza è il Comune di Prato che detiene il 41% delle quote, ndr), nata nel 1984 come polo logistico di riferimento della Toscana centrale e si trova a Prato, in località Gonfienti, dove si sviluppa su una superficie di circa 700mila metri quadrati. Al suo interno racchiude strutture e servizi, con lo scopo di promuovere il trasporto internazionale delle merci, con oltre 60 operatori che possono usufruire di una struttura moderna, innovativa e che punta allo sviluppo dell’intermodalità. Si tratta di società leader nei settori del tessile, della moda, del lusso, dell’ingegneria meccanica, dei prodotti chimici, carta, tessuti, alimentari, vino e tutela dell’ambiente. Il sistema produttivo pratese, d’altronde, ha sempre esportato i propri prodotti nel mondo e ha costituito una rete di spedizionieri con corrispondenti in tutti i maggiori centri mondiali di concentrazione delle merci.

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Particolarmente strategica è la collocazione dell’Interporto: sorge esattamente all’incrocio delle direttrici che uniscono nord e sud Italia, e le coste adriatica e tirrenica. Siamo in prossimità dell’uscita dell’autostrada Firenze– Mare (A11, casello Prato Est), dell’autostrada del Sole (A1, uscita Calenzano), della strada di grande comunicazione Firenze–Pisa– Livorno e dell’aeroporto di Firenze. Per questo, al fine di sviluppare una quota determinante di traffico intermodale, è stato promosso un processo che prevede di affiancare agli attuali uffici doganali che operano per le province di Prato e Pistoia, anche quelli dell’adiacente città metropolitana di Firenze. Notevoli le capacità intermodali grazie all’interconnessione diretta con la linea ferroviaria Firenze-Bologna e Firenze-Lucca: sono operativi quattro binari in grado di trattare treni lunghi oltre 600 metri, con una superficie operativa di circa 30.000 metri quadrati e una capacità carico-scarico pari a quattro treni al giorno e una movimentazione di 120.000 TEU/anno.

Una visione condivisa anche da IVECO. A spiegare il punto di vista del costruttore torinese è stato Valerio Vanacore, Responsabile Trazioni Alternative, IVECO Mercato Italia, che ha parlato di approccio multi-tecnologico citando le quattro soluzioni disponibili nella gamma IVECO: diesel, biometano, elettrico e, in futuro, idrogeno. “Le nuove tecnologie hanno un costo, che è quello della transizione energetica”, ha ribadito Vanacore. “Occorre che questi costi siano distribuiti tra i vari attori della filiera, dal committente all’autotrasportatore, fino al soggetto pubblico sotto forma di incentivi. Noi ci aspettiamo che negli scenari immaginati per raggiungere nel 2050 la neutralità carbonica ci sia spazio anche per altre soluzioni, come i biocombustibili, per cui abbiamo già in Italia la disponibilità di un’infrastruttura che sta crescendo”. E rispetto al cambiamento in atto, “bisogna approfittare dei nuovi strumenti per cambiare i processi logistici: aumentare l’intermodalità, modificare la programmazione dei veicoli per ottimizzare prestazioni e consumi”, ha chiosato Vanacore. Il Sustainable Tour 2023 si concluderà a novembre all’Interporto di Torino, con un evento sulla regolazione dei flussi di trasporto internazionali nell’ottica della sostenibilità.


ECOMONDO

L’edizione 2023

di Ecomondo si conferma l’edizione più grande di sempre. Il salone internazionale dell’economia circolare di Italian Exhibition Group fa il salto di qualità e si conferma appuntamento cardine per la green economy di Valeria Di Rosa e Andrea Trapani

LA TRANSIZIONE ENERGETICA HA IL SUO L’

obiettivo è stato raggiunto. Ecomondo 2023 si è confermato l’ecosistema ideale per aziende e protagonisti della transizione energetica. Lo dimostrano anche i numeri di questa edizione che, per la prima volta, si è svolta senza KEY Energy Transition Expo e ha occupato tutti i metri quadri della fiera: +15% di presenze rispetto al 2022, 150 mila metri quadrati dedicati a oltre 1.500 brand espositori, in crescita del 10% sullo scorso anno, 600 mila visualizzazioni dei profili degli espositori attraverso la piattaforma b2b GreentechInsights, +10% di copertura mediatica sugli oltre 500 milioni di contatti del 2022 per uno degli

impatti più alti di sempre sull’opinione pubblica italiana e internazionale. Il successo di questa edizione è stato sancito anche dalla crescente partecipazione internazionale, sia lato visitatori, prevalentemente provenienti dall’area euromediterranea con in testa Spagna, Germania, Grecia, Serbia, Egitto e Tunisia, e poi dall’Africa subsahariana, sia lato operatori esteri internazionali, con 630 aziende ospitate grazie alla collaborazione di Agenzia ICE e Ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale con la rete globale di regional advisor di IEG e anche della Regione EmiliaRomagna, in particolare per il settore

EVENTI

ECOSISTEMA

della Blue Economy, provenienti da Nord Africa e Africa subsahariana, Area balcanica, America Latina, Nord America, India e Medio Oriente, che complessivamente hanno generato 2.700 business matching. Come ha ricordato Maurizio Renzo Ermeti, nel suo saluto introduttivo, “La storia di Ecomondo nasce dalla doppia intuizione di due persone eccezionali: Edo Ronchi, che nel 1997 come ministro dell’Ambiente presentò il decreto che porta il suo nome e che ha cambiato il paradigma con cui si era sempre affrontato il tema rifiuti in Italia. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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EVENTI

ECOMONDO E Lorenzo Cagnoni, il nostro compianto presidente, che nello stesso anno ha inaugurato la fiera ‘Ricicla’, oggi Ecomondo. In sua memoria IEG ha voluto istituire un premio per le imprese a più alto tasso di innovazione presenti in fiera: il Premio ‘Lorenzo Cagnoni’ per gli innovatori green”. Destinato a scale-up e start-up che si sono distinte nello sviluppo di soluzioni tecnologiche all’avanguardia per favorire la transizione verso l’economia circolare, il premio è stato vinto da HBI che ha sviluppato, brevettato e realizzato una tecnologia poligenerativa per il trattamento dei fanghi da depurazione in ottica di economia circolare. Ecomondo tornerà a Rimini dal 5 all´8 novembre 2024.

Grande partecipazione per gli Stati Generali della Green Economy

A Rimini gli Stati Generali della Green Economy si sono conclusi registrando numeri importanti in presenze e interazioni social: due giorni con oltre 1500 partecipanti e 100 relatori, più di un migliaio di contatti con l’hashtag #statigreen2023, con domande e commenti che hanno generato una copertura di oltre 500 mila utenti. In un quadro in cui permangono significative difficoltà e ritardi per la green economy italiana, “l’ampia partecipazione al dibattito evidenzia il potenziale di crescita dell’economia verde, che continua a mostrare segnali promettenti sia nel campo della decarbonizzazione dell’economia sia per la circolarità”, ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile al termine della due giorni. “Alla vigilia della Coop 28 che registrerà ritardi rispetto agli accordi di Parigi, proiettando l’aumento della temperatura globale verso 2,4 gradi anziché 1,5, rileviamo dati importanti sia in Cina nell’ambito degli investimenti per la decarbonizzazione sia negli Stati Uniti con l’Inflation Reduction Act che modifica sia la traiettoria statunitense sia quella globale ed è un’importante conferma delle politiche avanzate per il clima e la competitività dell’economia europea”. L’edizione 2023 è stata l’occasione per l’istituzione dell’Osservatorio sulla transizione ecologica dell’economia e delle imprese italiane, che sosterrà i potenziali di sviluppo e di innovazioni tecnologiche significative, già in fase di industrializzazione o di produzione, sulla transizione ecologica dell’economia e delle imprese italiane.

ECOMONDO BANDIERA NAZIONALE

Così il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha definito la manifestazione di Italian Exibition Group, durante la cerimonia inaugurale che ha visto la partecipazione, oltre che del ministro, anche di Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna, Anna Montini, Assessora alla Transizione Ecologica del Comune di Rimini e di Maurizio Renzo Ermeti, Presidente Italian Exhibition Group. “Il cambiamento climatico è una grande sfida che il nostro Paese affronta con l’obiettivo di abbattere le emissioni del 55% entro il 2030. Impresa ardua per quello che sta succedendo a livello mondiale, ma da intraprendere per le nuove generazioni. Sono obiettivi che dobbiamo raggiungere attraverso un nuovo modello di consumo e di produzione, che investe tanti settori e che vede il governo e le categorie produttive impegnate per trovare il punto di equilibrio tra

l’economicità dell’intervento e l’equilibrio con la società. La nostra sfida è la decarbonizzazione. A partire dall’automotive, su cui dobbiamo lavorare per ottenere la neutralità delle emissioni, alle costruzioni, su cui intervenire con agevolazioni e crediti di imposta, ma anche con un percorso Paese per avere fabbricati più efficienti, fino al terzo filone, l’agricoltura moderna. Un’ulteriore sfida è la plastica, che vede l’Emilia-Romagna come regione all’avanguardia. L’Italia è in testa in Europa per il riciclo e ha dimostrato la sua capacità di fare del rifiuto una nuova materia prima. La sfida del futuro sarà proprio quella di recuperare dai rifiuti i minerali critici. Un esempio su tutti: il 70%

dell’acciaio italiano è prodotto partendo dai rottami. Ecco perché questa fiera è importante, per accompagnare la transizione attraverso la trasformazione che può essere raggiunta con la tecnologia” ha detto Pichetto Fratin. Un’importanza sottolineata anche da Anna Montini, Assessora alla Transizione Ecologica del Comune di Rimini: “Ecomondo non solo accoglie le imprese consolidate, ma apre anche alle start-up, che incarnano un modello di innovazione imprescindibile per il nostro progresso. Quest’anno, inoltre, la manifestazione si arricchisce di un’area legata alla Blue economy, settore particolarmente strategico per Rimini. Candidata a diventare Capitale della

A Rimini l’evento interassociativo

L’unione fa la forza. L’iniziativa ha, infatti, rappresentato un momento di inedita unitarietà di intenti fra tutte le associazioni che si rivolgono compatte alle istituzioni per sensibilizzarle sulla necessità di adottare un piano di efficientamento che incentivi le imprese a traguardare la graduale ed effettiva transizione del settore in direzione di una trasformazione sostenibile, innovativa e competitiva dei servizi

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Numerosi i momenti di confronto e le conferenze che hanno animato la kermesse riminese. L’edizione 2023 ha visto anche l’assegnazione di alcuni premi alle aziende più virtuose nel settore dell’economia circolare. Se il premio “Lorenzo Cagnoni” per gli innovatori green è andato a HBI, i vincitori del Premio Sviluppo Sostenibile 2023 sono stati AMIU Genova, Società Metropolitana Acque di Torino e il Comune di Legnano.

Cultura per il 2026, la nostra città si distingue per gli investimenti in rigenerazione urbana, per il rinnovamento del sistema fognario e per la qualificazione del profilo costiero del lungomare. Tutte trasformazioni ispirate ai temi e alla cultura ambientale che Ecomondo irradia sul territorio”. Lo ha spiegato bene Stefano Bonaccini, Presidente Regione Emilia-Romagna: “L’Emilia-Romagna ha superato il 73% di raccolta differenziata, ma dobbiamo investire ancora di più contro il consumo di suolo. Con il ministro Pichetto Fratin c’è una grande collaborazione: sono stato nominato commissario per la realizzazione del rigassificatore e garantisco che entro due anni sarà pronto. Questa è la transizione, il futuro è l’energia rinnovabile: ecco perché a Ravenna verrà realizzato il più grande parco eolico in Italia”.

La transizione energetica, dunque, ha animato sia convegni e dibattiti che si sono susseguiti sui palchi della Fiera di Rimini, sia l’area espositiva dove

aziende e costruttori hanno portato e presentato le loro soluzioni per un mercato sostenibile. A partire dagli Stati Generali della Green Economy che hanno presentato il primo Rapporto dell’Osservatorio sulla transizione ecologica dell’economia e delle imprese italiane dedicato allo sviluppo dell’innovazione tecnologica in Italia (vedi box). In vetrina anche i più recenti veicoli per l’ecologia nel salone biennale SAL.VE realizzato con ANFIA: novità di mercato e modelli più recenti di spazzatrici stradali, allestimenti per veicoli industriali e speciali per la raccolta dei rifiuti solidi e liquidi, veicoli per gli spurghi, hanno trovato la loro vetrina a Ecomondo. Tra i protagonisti, non potevano mancare rappresentanti del nostro settore, quello del trasporto merci. La transizione green del trasporto merci è stata al centro della tavola rotonda organizzata da ANFIA, ANITA, FEDERAUTO, UNATRAS, UNRAE, durante la quale le associazioni rappresentative dell’autotrasporto, della filiera industriale e commerciale automotive si sono rivolte alle istituzioni per sensibilizzarle sulla necessità di adottare un piano di

di trasporto merci. “Stimolare e rilanciare gli investimenti nel settore per accelerare il processo di transizione tecnologica dei veicoli industriali”, questa la proposta annunciata coralmente dalle associazioni nazionali dell’autotrasporto e dell’automotive Anfia, Anita, Federauto, Unatras e Unrae nel corso della tavola rotonda sul tema “La transizione green dell’autotrasporto merci”, che si è tenuta durante la giornata inaugurale di Ecomondo. La proposta, che sarà dettagliatamente presentata al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, parte dalle implicazioni

nazionali della regolamentazione europea in via di definizione e sulla base dello state dell’arte del parco italiano, traccia una roadmap di breve periodo per accelerare il rinnovo del circolante con veicoli industriali a basse emissioni. Il fabbisogno è stimato in circa 700 milioni di euro, che dovranno supportare gli investimenti fino al 2026 in veicoli a emissioni zero nonché stimolare la diffusione dei carburanti rinnovabili. Le associazioni, infine, hanno proposto una modifica sostanziale del “Fondo autotrasporto” affinché garantisca procedure rapide di liquidazione alle imprese.

LA TRANSIZIONE ENERGETICA DEI COSTRUTTORI

efficientamento che incentivi le imprese a portare a compimento la graduale ed effettiva transizione del settore in direzione di una trasformazione sostenibile, innovativa e competitiva dei servizi di trasporto merci. Nei padiglioni della fiera, inoltre, sei degli otto Costruttori di veicoli pesanti hanno presentato le loro soluzioni di trasporto sostenibile: DAF, IVECO, Mercedes-Benz Trucks, Renault Trucks, Scania e Volvo Trucks.

Lo Spuntino con IVECO

A Ecomondo si è tenuta una puntata speciale de “lo Spuntino“, il nuovo format di Trasportare Oggi in diretta sul proprio canale Instagram. “La sostenibilità si fa strada con IVECO”, il tema della puntata condotta dal direttore Luca Barassi. Ospiti Sara Lazaro, Fabrizio Bianco e Andrea Porchietto. Inquadra il QR Code per vedere la puntata completa!

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EVENTI

ECOMONDO DAF

Nello stand DAF presenti in esposizione un XD 340 FAN in versione diesel e un XD FT e-TRUCK 100% elettrico. Come ha spiegato ai nostri microfoni Paolo Starace, AD di DAF Veicoli Industriali S.p.A. “DAF ha completato tutta la gamma elettrica, dal segmento dei leggeri ai pesanti, sia trattori che carri. Abbiamo un’autonomia nominale fino a 500 km e questo ci consente di soddisfare una pluralità di esigenze di trasporto”. I veicoli, inoltre, sono dotati di sistemi di assistenza alla guida, sistemi di visione digitale al posto degli specchietti retrovisori,

ampi finestrini laterali per una visuale priva di ostacoli su persone e oggetti che si trovano al di fuori del veicolo dal lato del secondo conducente. Ecomondo, quindi, diventa, per il Costruttore di Eindhoven, occasione per presentare le proprie novità, che rispondono sia a esigenze di carattere ambientale, sia di sicurezza stradale.

IVECO

Nello stand IVECO erano presenti alcune delle principali soluzioni sostenibili del Costruttore italiano sia a trazione elettrica sia a gas naturale, sia per la gamma leggera sia per quella pesante. Presenti dunque due eDaily, uno furgone e uno cabinato, e un trattore IVECO Heavy Duty BEV. Non solo. IVECO ha portato a Ecomondo l’offerta CNG con un Daily CNG e un IVECO S-Way CNG. Sullo stand IVECO era inoltre presente un’area dedicata a GATE (Green & Advanced Transport Ecosystem),

società fondata da Iveco Group che si fonda sull’innovativa formula di noleggio a lungo termine pay-peruse. La caratteristica più innovativa è la formula pay-per-use, che permette il passaggio da un noleggio con canone mensile fisso a un’offerta su misura incentrata sull’utilizzo effettivo del veicolo da parte dell’utente, con servizi premium e conguagli successivi basati sui consumi effettivi. “Con l’offerta di GATE – ci ha spiegato Gennaro Formato, Responsabile Formazione IVECO Mercato Italia – abbiamo la possibilità di offrire ai nostri clienti un veicolo che più lo usi, più eventualmente paghi”.

DAIMLER TRUCK ITALIA

Daimler Truck Italia ha partecipato a Ecomondo 2023 con l’intera gamma elettrica per un trasporto a zero emissioni e un’anteprima italiana: il Nuovo Mercedes-Benz eActros 300 City Tractor. L’obiettivo del Costruttore è

Consegne per Daimler Truck e Renault Trucks Tra i momenti più importanti della kermesse riminese, c’è quello del rapporto tra le case costruttrici e i loro clienti. Non a caso, negli spazi della Fiera, si sono svolte alcune consegne che hanno visto protagonisti importanti costruttori. Ad esempio, Renault Trucks Italia ha consegnato un Master

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E-Tech (allestito con cella refrigerante Lamberet) alla società Horigel di Palermo e un D Wide E-Tech (con allestimento gancio scarrabile Busi Group) alla Edil Design di Perugia: un momento unico per presentare al pubblico le possibilità che vengono offerte già adesso a chi cerca un veicolo

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commerciale elettrico per le esigenze di lavoro in ambito urbano. Due clienti che si sono mostrati entusiasti per l’acquisto, un ottimo preludio per la futura elettromobilità almeno nel congestionato traffico cittadino. Anche Daimler Truck Italia ha scelto Rimini per consegnare il primo Mercedes-Benz eActros 300 City Tractor 100% elettrico: FERCAM, già partner commerciale di Daimler Truck Italia, ha rinnovato la propria collaborazione acquistando i veicoli industriali

della Stella per il rinnovamento della propria flotta a zero emissioni. Nello specifico, il veicolo – prodotto in serie a partire dal 2023 nella versione trattore con massa totale a terra fino a 40 tonnellate – è pensato specificatamente per il trasporto a corto e a medio raggio. L’etruck si basa sulla stessa tecnologia dell’eActros 300 carro e dispone di tre pacchi batteria ciascuno con una capacità installata di 112 kWh, che consentono un’autonomia fino a 220 km.


quello di distinguersi come azienda innovatrice e trend setter nel settore del trasporto sostenibile a zero emissioni. Il Nuovo Mercedes-Benz eActros 300 City Tractor, prodotto in serie nella versione trattore con massa totale a terra fino a 40 tonnellate per il trasporto a corto e a medio raggio, si basa sulla stessa tecnologia dell’eActros 300 carro e dispone di tre pacchi batteria ciascuno con una capacità installata di 112 kWh, che consentono un’autonomia fino a 220 km. Presso lo stand

Renault Trucks è stata tra i partecipanti alla manifestazione. In uno stand all’interno del padiglione C7, la Losanga ha esposto le sue soluzioni di trasporto a zero emissioni e presentato in anteprima per il mercato Italia l’ultimo veicolo inserito nella gamma Renault Trucks, il Trafic in versione E-Tech. “Per un corriere che va, per esempio, in centro città – ci ha spiegato Marco Bonaveglio, Direttore Commerciale di Renault Trucks Italia – ma che ha bisogno di fare anche un po’ di

sviluppo sono la base della tecnologia che viene applicata ai nostri prodotti. E con questa tecnologia i nostri clienti riescono a soddisfare non solo le loro esigenze ma anche quelle della loro committenza – ha detto Marco Brivio, AD di Scania Finance Italy. – Quando si parla di economia circolare si parla dell’insieme di più attori che portano un valore aggiunto all’autotrasporto”. di Daimler Truck Italia erano presenti, però, anche veicoli dedicati al mondo del recycling e delle municipalità, come il FUSO eCanter e il Mercedes-Benz eEconic. “Il Fuso eCanter – ha detto Domenico Andreoli, Head of Marketing & PR Daimler Truck Italia – è un veicolo molto versatile e pronto per qualsiasi tipo di allestimento anche se ci sono delle missioni, come quelle della raccolta dei rifiuti solidi urbani, che sono le missioni a cui questo veicolo può veramente far bene all’ambiente. Mercedes-Benz eEconic, invece, è un veicolo pensato proprio per le missioni di raccolta dei rifiuti urbani, 100% elettrico, che con le sue caratteristiche si sposa perfettamente alla programmazione e al lavoro per cui è stato pensato”.

RENAULT TRUCKS

Sposando la filosofia della nuova edizione di Ecomondo che mette al centro la transizione energetica, anche

superstrada è un veicolo perfettamente adatto, sia per capacità, sia per velocità e autonomia”. Durante Ecomondo, inoltre, il Costruttore ha annunciato il lancio mondiale della gamma T e C elettrica, che avverrà a Solutrans, la fiera dedicata ai veicoli industriali e commerciali che si terrà all’Eurexpo di Lione dal 21 al 25 novembre.

VOLVO TRUCKS

Per la prima volta insieme, Volvo Trucks, Volvo Construction Equipment e Volvo Penta hanno presentato a Ecomondo le loro soluzioni sostenibili. Nello specifico, Volvo Trucks ha portato a Rimini tre tipologie di veicoli alimentati con carburanti alternativi: Elettrico, Biogas

SCANIA

La gamma Super, soluzioni ibride ed elettriche, infrastrutture di ricarica pubblica: sono queste alcune delle soluzione che Scania ha portato a Ecomondo e ha esposto presso il suo stand, tutte frutto del miglioramento continuo dei prodotti e dei servizi: dai mezzi compatibili anche con carburanti da fonti rinnovabili, ai pacchi batterie green assemblati da Scania e destinati ai veicoli elettrici, dall’hardware di ricarica, ai nuovi servizi legati alla digitalizzazione del veicolo e alla ricarica. “Ricerca e e HVO. “Quest’anno presentiamo quelle che sono le nostre proposte per la decarbonizzazione: un camion completamente elettrico, un camion LNG, alimentato a biogas, e un camion diesel, alimentato ad HVO. Tre soluzioni che vanno utilizzate in funzione delle necessità di trasporto e delle missioni dei veicoli” ha spiegato Giovanni Dattoli, AD di Volvo Trucks Italia.

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GLOBAL MOBILITY CALL

EVENTI

La mobilità sostenibile La seconda edizione

di Global Moblity Call si chiude con successo e conferma quello madrileno il nuovo

appuntamento chiave per riflettere sull’evoluzione della mobilità sostenibile e conoscerne i possibili

sviluppi di Valeria Di Rosa e Andrea Trapani

S

i è tenuta presso la fiera IFEMA di Madrid la seconda edizione del Global Mobility Call, la manifestazione dedicata alla mobilità sostenibile destinata a diventare punto d’incontro chiave per tutti gli operatori del settore. Tre giorni durante i quali si sono riuniti a Madrid circa 8.000 professionisti, il 42% in più rispetto all’edizione 2022, che hanno potuto incontrare le 104 aziende partecipanti (il 76% in più rispetto all’edizione precedente). A far da cornice all’area espositiva, 120 tavole rotonde e convegni che hanno visto la partecipazione di circa 500 relatori. Organizzato da IFEMA MADRID e Smobhub, “Global Mobility Call Congress

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fa tappa a Madrid and Expo” si conferma come l’unica piattaforma internazionale che riunisce tutti i settori e gli stakeholder coinvolti nella mobilità sostenibile di persone e merci, dove i partecipanti hanno l’opportunità di approfondire le ultime tendenze, le innovazioni rivoluzionarie e i progetti all’avanguardia che stanno plasmando il futuro della mobilità globale sostenibile. Il Global Mobility Call ha confermato che la terza edizione si terrà il prossimo anno, dal 19 al 21 novembre.

LA PRESENZA DELLE ISTITUZIONI

Obiettivo dichiarato di Global Mobility Call è stato, fin dal suo lancio, quello di mettere in contatto le aziende, le istituzioni e gli esperti che stanno trasformando la mobilità di persone e merci. Ad aprire ufficialmente i lavori, dunque, il Ministro spagnolo dei Trasporti, della Mobilità e dell’Agenda Urbana, Raquel Sánchez, che ha sottolineato l’importanza di un appuntamento come questo “per fornire

Il Ministro spagnolo dei Trasporti, della Mobilità e dell’Agenda Urbana, Raquel Sánchez, ha inaugurato la seconda edizione di Global Mobility Call.


certezze e protezione e per cercare di trovare risposte e soluzioni alle domande poste dai cittadini di fronte alle nuove forme di mobilità”. Punto di vista sposato anche dal sindaco di Madrid, José Luis Martínez-Almeida, che, a chiusura della manifestazione, ha sottolineato l’importanza di promuovere questo ambizioso progetto della capitale della Spagna, in un contesto internazionale in cui Madrid si posiziona come uno dei leader mondiali nel campo della mobilità sostenibile: “Una delle grandi sfide che dobbiamo affrontare nelle città è come risolvere la mobilità come questione cruciale per la preservazione dell’ambiente e il benessere dei cittadini” ha detto. Un seconda edizione che, secondo il direttore generale di IFEMA MADRID, Juan Arrizabalaga, “ha permesso di verificare che siamo un asse di convergenza tra tutti i settori e un catalizzatore del dialogo necessario per

promuovere l’imprenditorialità e gli investimenti nel settore della mobilità sostenibile. Viviamo in un momento di opportunità in cui la Spagna può svolgere un ruolo fondamentale nello sviluppo di una potente industria attorno alla mobilità, grazie agli sforzi compiuti da tutte le grandi aziende, enti e istituzioni dei diversi settori coinvolti”. Questa edizione 2023 consolida la manifestazione come riferimento

hanno portato nella capitale spagnola la loro esperienza e la loro idea di mobilità del futuro. A partire da Bertrand Piccard, aeronauta, esploratore, psichiatra e presidente della Fondazione Solar Impulse, che ha insistito sulla necessità di cambiare il modo di affrontare le necessità energetiche, passando dalla quantità della produzione all’efficienza del consumo. Peggy Liu, JUCCCE (Joint US China Collaboration

internazionale e punto d’incontro indispensabile per l’ecosistema imprenditoriale e istituzionale della mobilità sostenibile, che è stato caratterizzato da un’intensa attività di business networking e da una partecipazione di altissima qualità. “Vogliamo continuare a crescere e posizionare la Spagna nell’epicentro della mobilità globale” ha sottolineato Juan José Lillo, CEO e co-fondatore di Smobhub, coorganizzatore di Global Moblity Call.

on Clean Energy) ha difeso il ruolo che la Cina può svolgere come “partner infrastrutturale fondamentale” verso una mobilità a impronta zero. Menzione anche per i GMC Awards, la cui prima edizione riconosce l’innovazione, la sostenibilità e l’imprenditorialità nell’ecosistema della mobilità. I premi assegnati sono stati Innowinner all’azienda Antolin, Personality a Trent Victor e Sustainable Participation allo stand dell’azienda Arriva.

UN PALCO PER LA MOBILITÀ SOSTENIBILE

ELETTRIFICAZIONE E CARBURANTI ALTERNATIVI

Ad alternarsi sul palco principale della manifestazione madrilena, alcune personalità di spicco del settore, che

Al centro del dibattito che ha coinvolto i principali attori del trasporto www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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mobilità. L’idrogeno utilizzato è totalmente rinnovabile, poiché per la sua generazione viene utilizzata solo elettricità rinnovabile. L’impianto genera idrogeno verde che viene distribuito direttamente all’autobus; l’idrogeno rinnovabile in eccedenza viene utilizzato per rifornire veicoli pesanti o carrelli elevatori, al fine di favorire la decarbonizzazione anche di questa tipologia di veicoli. L’impianto di produzione, che si compone inoltre di una stazione di rifornimento di idrogeno per veicoli pesanti a 350 bar, avrà

EVENTI

GLOBAL MOBILITY CALL

pubblico e privato, come abbiamo detto, la mobilità sostenibile, con un focus su elettrificazione e nuovi carburanti. Secondo lo studio eReadiness 2023, presentato da PwC, sullo stato dell’arte della mobilità elettrica in 18 Paesi europei, cresce l’interesse dei consumatori verso l’e-mobility: circa il 30% degli intervistati, infatti, si è dimostrato intenzionato ad acquistare un veicolo elettrico nei prossimi 2 anni. Tuttavia, l’incertezza che circonda lo stato di salute della batteria rimane una barriera chiave. Se a questo si aggiunge il nodo chiave della carenza di infrastrutture, si potrebbe dire che la strada verso la mobilità elettrica sia ancora lunga. Non mancano ovviamente buone pratiche, come le soluzioni sostenibili di Iberdrola. L’azienda spagnola specializzata nella produzione e distribuzione di energia elettrica, infatti, si sta impegnando anche nella costruzione di una rete di ricarica per mezzi pesanti, sia attraverso la costruzione di stazioni di servizio ad alta potenza situate sulle strade pubbliche, sia attraverso l’allestimento di punti di ricarica elettrici all’interno di poli logistici, come quelli installati nelle due basi logistiche di Disfrimur a Murcia e Alicante. L’obiettivo di Iberdrola, in un futuro prossimo, è quello di dotare le stazioni di ricarica di caricatori megawatt charging System (Mcs) da 1.200 Kw, che consentiranno ai camion con batterie superiori a 600 chilowattora (KWh)

Un esempio della tecnologia Streamax.

di essere ricaricati in circa 30 minuti. HVR energy, azienda specializzata nella generazione di idrogeno verde da energie rinnovabili come solare, idroelettrica ed eolica, durante la tre giorni madrilena, ha presentato il suo primo autobus a celle a combustibile rifornito con idrogeno verde prodotto interamente nello stabilimento di fornitura della Comunità di Madrid e utilizzato da AVANZA, operatore di trasporto pubblico del Consorzio Regionale dei Trasporti della Comunità di Madrid. HVR Energy, infatti, è impegnata nella decarbonizzazione del settore dei trasporti di persone, merci e trasporto marittimo, sviluppando e gestendo progetti per la produzione, generazione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno verde rinnovabile, principalmente per soluzioni di

inizialmente una capacità di produzione di 70 kg di idrogeno verde al giorno, che raggiungerà successivamente una capacità fino a 280 kg al giorno: una quantità di idrogeno sufficiente a rifornire 2 autobus, nella fase iniziale, e fino a 8 autobus, nella seconda fase. Spazio anche ai biocarburanti, ottenuti da materie prime rinnovabili, quindi in grado di avere un impatto minore sul clima rispetto ai combustibili fossili. Un settore sul quale sta investendo, in particolare, TotalEnergies, che nel 2021 ha commercializzato 3,3 milioni di tonnellate di biocarburanti in tutto il mondo e mira ad aumentarne la produzione e la distribuzione. Dal 2019, la piattaforma La Mède di Total­ Energies ospita la prima bioraffineria francese di livello mondiale. Uno dei più grandi in Europa, l’impianto ha un

Numerosi i momenti di confronto, i talk e i convegni che hanno animato la tre giorni madrilena.

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L’Italia unico Paese Partner di Global Mobility Call

Il nostro paese è stato al centro dell’attenzione del Global Mobility Call grazie a uno spazio dedicato, l’unico di un paese straniero negli spazi della fiera. All’interno dell’area espositiva il fulcro dell’attività era quello supportato da Italian Trade Agency (ITA). “Abbiamo seguito da vicino l’evento e condiviso gli aggiornamenti sull’innovazione italiana nella mobilità sostenibile”, ha ricordato Roberto Nocella presente per conto dell’Ambasciata d’Italia in Spagna. Nello specifico l’Italia è stata rappresentata da sette aziende – oltre al coinvolgimento della Regione Sardegna – che hanno partecipato attivamente alle discussioni sulla mobilità sostenibile, condividendo le loro innovazioni e tecnologie. Nell’area italiana non sono mancate soluzioni d’interesse per l’autotrasporto: erano presenti realtà come la software-house Noitech srl e progetti sulle ‘batterie del futuro’ con il lavoro di Captop sui supercondensatori, senza dimenticare l’ambizione di ReLOG3P nel creare la ‘Trivago’ della logistica. Insomma, l’ufficio dell’ITA a Madrid ha funto da porta d’accesso ideale ai mercati spagnoli e portoghesi, e “la partecipazione delle aziende italiane al Global Mobility Call ha rappresentato un ulteriore passo verso lo sviluppo di relazioni commerciali con questi mercati. ITA ha ritenuto che l’evento offrisse un’opportunità unica per promuovere l’innovazione italiana nel settore della mobilità sostenibile, e l’agenzia è stata lieta di supportare questa iniziativa”, ci ha confermato Carmen Barrantes in rappresentanza dell’agenzia. tasso di produzione di 500.000 tonnellate di biocarburante di alta qualità di tipo HVO all’anno. Inoltre, Total­ Energies ha progettato la gamma di lubrificanti Fuel Economy, che aiutano a ridurre le emissioni di CO2 senza compromettere il funzionamento dei sistemi di post-trattamento dei veicoli.

INNOVAZIONE, DIGITALIZZAZIONE E NUOVE TECNOLOGIE

Tra le principali sfide per il passaggio a un sistema di mobilità più integrato, interconnesso e sicuro non potevano

L’autobus a celle a combustibile di HVR Energy rifornito con idrogeno verde e utilizzato da AVANZA, operatore di trasporto pubblico del Consorzio Regionale dei Trasporti della Comunità di Madrid.

mancare riflessioni sulla fornitura di dati per l’utente, l’aumento della connettività, l’importanza di disporre di dati sulla circolazione dei veicoli, la collaborazione tra amministrazioni pubbliche e aziende, l’integrazione dei dati con le piattaforme di gestione del traffico, i progressi negli aspetti normativi e regolamentari, nonché la sicurezza e la privacy. Tra i servizi di Mobility as a Service, meep una soluzione digitale che integra e connette diversi servizi di trasporto, creando ecosistemi di mobilità sostenibili e connessi. L’obiettivo è quello di fornire alle aziende e alle città i dati e gli strumenti di intelligence di cui hanno bisogno per realizzare viaggi più efficienti e sostenibili attraverso una tecnologia che consente agli enti pubblici e agli operatori dei trasporti, delle infrastrutture, dell’IoT e della biglietteria di implementare ecosistemi di mobilità digitale in tempi record a tutti i livelli di budget. In questo contesto in continua evoluzione, anche l’utilizzo dei droni nella mobilità gioca un ruolo chiave per la gestione del traffico. È quanto è emerso da questa seconda edizione di Global Mobility Call, durante la quale il Gruppo ETRA, azienda multinazionale impegnata in ricerca e sviluppo di tecnologie intelligenti applicate alla mobilità, all’illuminazione, all’energia, alla sicurezza e alla comunicazione, ha presentato l’impiego di droni per la sicurezza stradale. In Spagna, in particolare, i droni sono attualmente utilizzati per

analizzare la targa di un’auto da 500 metri di distanza, rilevare violazioni del codice stradale, localizzare persone in caso di frane o attività stradali.

SICUREZZA STRADALE E INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Tra le tecnologie che stanno ridefinendo il trasporto, non bisogna dimenticare l’utilizzo dell’intelligenza artificiale applicata alla mobilità. Tra queste tecnologie, a Madrid abbiamo conosciuto quelle di Streamax, fornitore di soluzioni di sicurezza mobile e di gestione industriale basate sull’intelligenza artificiale per veicoli commerciali: da sistemi di assistenza alla guida (ADAS) avanzati a sistemi di monitoraggio degli autisti, ai sistemi di frenata automatica di emergenza fino a sistemi di rilevamento degli angoli ciechi, la tecnologia Streamax è pensata per garantire la massima sicurezza stradale. L’API aperta di Streamax consente un’integrazione rapida e perfetta con altri servizi di gestione della flotta per fornire un’esperienza utente unificata. Non solo sensoristica, anche guida autonoma. L’azienda turca Karsan ha presentato e-Atak, un autobus elettrico autonomo che, per la prima volta in Europa, in Norvegia, gestisce il traffico stradale in qualsiasi condizione di viabilità e senza bisogno dell’intervento del conducente. Grazie alla sua tecnologia di guida “Autonomous” di Livello 4, l’autobus a guida autonoma di Karsan rileva le condizioni stradali e ambientali su percorsi definiti, gestisce le problematiche che incontra nel traffico, rispettando tutti i cartelli stradali mentre procede sulle linee urbane senza bisogno di controllo da parte del conducente. I sensori ad alta tecnologia del mezzo rilevano ciò che accade intorno a loro senza soluzione di continuità e vedono i motocicli o i pedoni anche se si trovano nei punti ciechi.

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EUROPEAN TRUCK RACING CHAMPIONSHIP

cavalcata

Una lunga una stagione Si è concluso il campionato dei truck che ha ribadito lo strapotere dell’ungherese Norbert Kiss e del suo stratosferico MAN. 22 vittorie su 32 gare e quinto titolo europeo per il magiaro

EVENTI

di Fergus Flaherty

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ul circuito di Jarama si è concluso il GoodYear European Truck Racing Championship 2023, con il finale più logico e più scontato, la vittoria, meglio la “stravittoria” del trentottenne ungherese Norbert Kiss che con il trionfo di quest’anno fa cinquina, aggiungendo ai titoli del 2015 e 2016 i tre consecutivi del 2021, 2022 e 2023. Il magiaro può ora guardare all’ambizioso obiettivo dei sei titoli, record da tempo in tasca al rivale Jochen Hahn che lo farebbe entrare di diritto, insieme al pilota tedesco, nella “Hall of Fame” come i più grandi piloti di Truck Racing di tutti i tempi. Sicuramente il sesto titolo sarà l’obiettivo primario di Kiss nel prossimo campionato. Un obiettivo, peraltro, che almeno da quello che si è visto quest’anno, non dovrebbe essere difficile raggiungere. Torniamo all’European Truck Racing TRASPORTARE OGGI dicembre 2023/gennaio 2024

Championship, che quest’anno si è articolato in otto prove, la prima a Misano, il 20 maggio, l’ultima a Jarama il primo di ottobre; in mezzo Slovakia Ring, Poznan, Nurburgring, Most, Zolder e Le Mans.

NUMERI IMPRESSIONANTI

Sin da subito, dalle prime battute, si è capito che anche quest’anno non ce ne sarebbe stato per nessuno: Norbert Kiss con il suo MAN del Team Revesz ha fatto esattamente quello che ha voluto su tutti i campi di gara e sono i numeri che lo dicono. Prima di tutto le vittorie: Kiss ne ha conquistate 22 (su 32 gare), superandosi rispetto alle sue altre stagioni d‘oro (9

successi nel 2014, 19 nel 2015, 11 nel 2021, 16 nel 2022). E a testimoniare la “furia” delle sue rimonte e il non volere accontentarsi mai, c’è da dire che, di queste vittorie, ben otto sono state quelle riportate tra “Gara 2” e “Gara 4”, quando cioè la griglia dei primi otto classificati è invertita rispetto all’ordine di arrivo di “Gara 1” e “Gara 3” e della voglia di non accontentarsi mai e poi mai. Kiss ha inoltre conquistato per ben 15 volte (su 16) il miglior tempo in prova, facendo invece bottino pieno nella Superpole: 16 centri su altrettante disputate. Norbert Kiss, 38 anni, ungherese, quest’anno ha vinto, su MAN, il suo quinto titolo europeo, il terzo consecutivo.


CLASSE CRISTALLINA E VEICOLO IMBATTIBILE

Ma qual è il segreto dell’ungherese? Sicuramente una classe cristallina e una personalità che lo porta a voler sempre primeggiare. Come si sa, chi vince ha sempre ragione e chi vince sbaragliando tutti ancora di più ma, siccome qualcuno diceva che “a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”, va detto che il team e il pilota ungherese sono spesso al centro di chiacchiere e mezze voci nel paddock: ci si chiede di quale magia sia dotato il loro veicolo, che sembra non avere pari in qualsiasi fase della corsa: in curva, in velocità, in stabilità, in affidabilità. Al di là del fatto, oggettivo, che gli uomini che compongono il

FORMULA TRUCK Dalla passione per l’European Truck Racing Championship è nata, nel 2020, Formula Truck. Una trasmissione televisiva curata da EvenT, nata per parlare delle corse dei camion ma che poi si è ampliata per comprendere tutto ciò che di più interessante succede nel mondo dell’autotrasporto e della logistica oltre naturalmente al commento delle gare più recenti dell’ETRC. Condotta da Fabrizio Dalle Nogare e da Luca Barassi, con la partecipazione “tecnica” di Alberto Gimmelli, Formula Truck è andata in onda per l’ultima volta quest’anno giovedì 23 ottobre su Go-TV (canale 229 della piattaforma Sky e sui social di Trasportare Oggi, di Vado e Torno e di evenT. La trasmissione riprenderà a maggio, con un nuovo palinsesto che prevede l’aumento a 6 del numero delle puntate, che andranno in onda con cadenza mensile il 30 del mese.

Jochen Hahn, sei titoli europei in bacheca, è la punta di diamante di IVECO: nonostante la sua classe e la sua esperienza nulla ha potuto contro lo strapotere del MAN numero 1 e si è piazzato al secondo posto assoluto.

Il “grande vecchio”, Antonio Albacete, due volte campione europeo, nonostante i suoi 60 anni è ancora un osso duro, ma anche lui non è riuscito ad andare oltre il quarto posto.

Sasha Lenz, figlio d’arte, quest’anno con un nuovo sponsor, sembrava destinato a insidiare il campione, ma per lui solo un terzo posto finale.

Révész Racing sono, forse, i migliori in assoluto, c’è chi parla di una preparazione del veicolo spesso al limite del regolamento e di una partecipazione piuttosto forte della Casa madre che, invece, ha sempre smentito decisamente. Anche quest’anno il maggiore avversario del Campione è stato, anche stavolta, come largamente

previsto, il cinquantenne tedesco Jochen Hahn, grande personaggio del circus del Truck Race con sei titoli conquistati, quattro con MAN e due con IVECO. Hahn, su IVECO, si è piazzato ancora secondo, con oltre 100 punti di distacco, precedendo il connazionale Sasha Lenz e lo spagnolo Antonio Albacete, entrambi su MAN.

Il MAN della Révész Racing affidato a Kiss; ci si chiede di quale magia sia dotato il veicolo, che sembra non avere pari in qualsiasi fase della corsa: in curva, in velocità, in stabilità, in affidabilità.

L’IMPEGNO DI IVECO

E parlando di Hahn e IVECO, va ricordato che il nostro Costruttore nazionale fornisce i veicoli a tre team, tutti tedeschi: il Team Hahn Racing, il Team Schwabentruck guidato da Steffi Halm e Don’t Touch Racing di André Kursim. I primi due, considerati top team, hanno avuto e probabilmente avranno nel 2024, l’assistenza di FPT Industrial che ha curato e sviluppato con particolare attenzione i motori. Naturalmente, la trionfale marcia di Kiss ha determinato anche la vittoria del Révész Racing nella speciale classifica riservata ai team, ciliegina sulla torta di un’annata da record assolutamente indimenticabile. E il 2024? Ancora non si sa molto di squadre e veicoli partecipanti. L’unica cosa certa è che chiunque ambisca, anche lontanamente, a un podio, quest’inverno dovrà lavorare davvero sodo.

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EVENTI

CSCMP L’hanno definita “gli stati generali della logistica” e, in effetti, giunta alla IX edizione è senz’altro uno degli appuntamenti sull’agenda di tutti i professionisti e gli operatori del supply chain management. Si tratta della IX edizione di “Supply Chain Edge”, la conferenza annuale che viene organizzata ogni anno dalla sezione italiana del Council of Supply

Mark Baxa, Presidente Mondiale CSCMP.

LOGISTICA

Chain Management Professionals (CSCMP) di Francesco Galimberti

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IL PUNTO SULLA

uest’anno, i lavori di questo evento, sono stati ospitati nella scenografica cornice dell’IVECO Industrial Village, alle porte di Torino, e hanno visto una affluenza di circa 200 persone, oltre a 40 relatori e ospiti di riguardo. Dopo i saluti e l’introduzione, formulati da Igino Colella, presidente CSCMP Italy Roundtable e Giuseppe Boschi, che ricopre la carica di presidente onorario dell’associazione, e dai padroni di casa di Iveco Group, Marco Baffoni e Federico Baiocco, rispettivamente VP Global Head of Parts Operations e VP Global Head of Logistics and S&OP, la Conferenza è stata aperta da una relazione di Marc Baxa, presidente mondiale CSCMP, dal titolo “Supply Chain Challenges in VUCA Age”, in cui sono stati analizzati i rapporti tra la situazione generale, caratterizzata da volatilità, incertezza, complessità e instabilità, e il mondo della supply chain. Come nelle precedenti edizioni, la Conferenza

è poi proseguita articolandosi in varie sale dove hanno avuto luogo incontri e Tavole Rotonde tematiche.

VUCA AL CENTRO DEL DIBATTITO

In linea con la relazione iniziale, tutti gli argomenti erano inquadrati nel contesto Vuca, che contraddistingue il periodo attuale. Si è parlato quindi di Supply Chain Planning di fronte a mercati di approvvigionamento e di destinazione che sono sempre più volatili e incerti. Una situazione in cui le aziende possono arrivare a pensare che la pianificazione sia inutile mentre è vero il contrario: è proprio nel mondo VUCA che velocità e capacità di pianificazione fanno la differenza. La discussione è quindi partita dall’analisi delle criticità da affrontare per poi approdare a metodi, strumenti, competenze e cultura necessari per avere successo. Anche per quanto riguarda il magazzino, i relatori si sono concentrati su sfide del mercato e ipotesi di soluzione. D’altra parte, grazie alla sempre più massiccia presenza di nuove soluzioni tecnologiche e a una sempre più accurata e sofisticata formazione del personale addetto, la gestione del magazzino è ormai un elemento fondamentale nelle strategie logistiche. Molto spazio è stato dedicato al settore dei trasporti che, tra tutti i comparti della supply chain,

Il Premio con Angela Qu.

è quello che si sta evolvendo più rapidamente e in modo più radicale. I paradigmi nei quali eravamo abituati a operare stanno cambiando e questa problematica coinvolge tutti: politici, amministratori pubblici, operatori del trasporto. Anche le infrastrutture, in questo momento particolare, manifestano a livello Europeo criticità importanti ma anche prospettive di sviluppo, grazie agli investimenti del PNRR. Una tavola rotonda molto interessante ha riguardato la digitalizzazione della supply chain: la crescente complessità della filiera ha indotto infatti una accelerazione della transizione digitale di processi e tecnologie. Dovendo operare nell’ambito di scenari sempre più incerti, le aziende cercano con urgenza modi per pianificare al meglio la volatilità della domanda e migliorare resistenza e agilità. La Digitalizzazione della Supply Chain consente di migliorare la gestione e il Servizio al Cliente, creando SC Customer Centric efficienti. La Supply Chain è per definizione un sistema complesso che combina più sottosistemi hard e soft: infrastrutture, mezzi per movimentazione e trasporto, tecnologie ICT, processi di gestione. A Torino è stata approfondita la componente più soft di tutte, ossia le risorse umane, parlando di ruoli nuovi e di Intelligenza Artificiale, di Manager 4.0 e di gioco di squadra, perché in ambiente VUCA la flessibilità, la contaminazione tra ruoli, funzioni e attori, la riprogrammazione continua, la control tower in tempo reale richiedono nuovi profili che siano in grado soprattutto di utilizzare al meglio tutte le tecnologie a loro disposizione in un sistema in costante movimento.



AFTERMARKET

SAF-HOLLAND

Una partnership

STRATEGICA

SAF-Holland presenta HALDEX a Costruttori, Allestitori e Importatori di rimorchi e semirimorchi del Nord Italia. Una scelta strategica per ampliare il suo portafoglio di soluzioni dedicato al settore dei rimorchiati di Valeria Di Rosa

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i è tenuta presso la Cantina Rocca Sveva a Soave la presentazione dell’acquisizione da parte di SAF-Holland di Haldex. Presenti alla giornata costruttori, allestitori e importatori di rimorchi e semirimorchi, ai quali sono state presentate le principali soluzioni dedicate al settore del trasporto rimorchiato. La giornata è stata anche occasione per approfondire le tematiche inerenti alla normativa UN ECE R 141, relativa ai sistemi di controllo della pressione pneumatici. “SAF-Holland ha deciso di acquisire Haldex per ampliare la propria gamma di offerta dedicata ai costruttori di rimorchi” ha spiegato Cristiano Sturaro, direttore generale di SAF-Holland Italia. “L’acquisizione da parte di SAF-Holland del Gruppo Haldex crea un gruppo importante nel campo del mercato dei rimorchi” ha sottolineato Gianni Caimi di Haldex.

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TRASPORTARE OGGI dicembre 2023/gennaio 2024

L’acquisizione, infatti, ha creato il primo fornitore di sistemi al mondo che offre soluzioni integrate per freni a disco pneumatici, veicoli elettrici e gruppi mozzo completi “chiavi in mano”.

LE SOLUZIONI SAF-HOLLAND PER RIMORCHI E SEMIRIMORCHI

Tra le soluzioni presentate da SAF la tecnologia NFC, integrata nella sua app SH CONNECT, che fornisce agli utenti tutte le informazioni disponibili sul prodotto. La tecnologia NFC si

La tecnologia NFC di SAF-Holland sarà disponibile sull’app SH-Connect e trasformerà gli smartphone in assistenti per le riparazioni.

avvale di chip, posizionati in entrambi i coprimozzi degli assali, che vengono letti dall’app, che fornirà agli utenti tutte le informazioni disponibili su installazione, funzionamento e riparazione, nonché certificati e brochure, documentazione e video per la corretta installazione e smontaggio del prodotto identificato. In questo modo SAF-Holland garantisce ai propri clienti di risparmiare tempo, costi e manodopera, aumentando la sicurezza e garantendo che i rimorchi possano tornare rapidamente su strada. Le officine e le aziende di trasporto

possono anche condividere le informazioni all’esterno tramite e-mail o chat, prevenendo errori di immissione. Sempre a marchio SAF, il nuovo sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici SAF TIRE PILOT I.Q. sviluppato per rispettare la normativa UN ECE R 141, relativa ai sistemi di controllo della pressione pneumatici. Questo nuovo sistema non solo garantisce il monitoraggio costante


della pressione su tutti gli pneumatici montati sul rimorchio, esclusi quelli di scorta, ma è anche in grado di ripristinare automaticamente la pressione delle gomme alle impostazioni predefinite in caso di perdita di pressione. Inoltre, esso comunica con il sistema frenante elettronico (EBS) per situazioni di frenata d’emergenza, notifica al conducente la presenza di pressione insufficiente nel sistema, rileva aumenti del consumo d’aria dovuti a perdite e segnala quando il tempo di ricarica richiesto è stato superato. Il sistema, dunque, garantisce sempre la pressione ideale, prevenendo così le forature e minimizzando il rischio di guasti al rimorchio. Riduce inoltre l’usura degli pneumatici e i costi operativi.

LE SOLUZIONI HALDEX PER RIMORCHI E SEMIRIMORCHI

Tra le soluzioni che Haldex porta all’interno del portafoglio SAF-Holland la centralina GEN 4.0 per la gestione della trazione dei veicoli, sviluppata anche in questo caso in conformità con la normativa UN ECE R 141. Si tratta di un’apparecchiatura in grado di annullare l’attivazione dei freni di emergenza durante la marcia, prevenendo eventuali danni agli pneumatici (Emergenza Override), consente il rilascio dei freni a molla solo quando le condizioni di sicurezza sono garantite (SAFe Parking) e permette la liberazione

Il nuovo sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici SAF TIRE PILOT I.Q. è sviluppato per rispettare la normativa UN ECE R 141, relativa ai sistemi di controllo della pressione pneumatici.

del rimorchio dai freni solo in determinate situazioni (Funzione Mobiliser). Costruita in plastica e non in alluminio, garantisce un vantaggio di peso, accelera la risposta dei flussi d’aria garantendo un’attivazione rapida del freno di stazionamento.

Il sistema elettronico di frenatura EBS EB+ 4.0 di Haldex.

Anche la nuova generazione di TMPS di Haldex è stata sviluppata in conformità con la normativa UN ECE R 141 e rappresenta un notevole miglioramento rispetto alla sua versione precedente. Utilizzata insieme a EB+ 4.0, rispetta appieno la nuova regolamentazione entrata in vigore a luglio 2023, sia per i costruttori di veicoli originali che per il mercato dei

ricambi. Questo strumento altamente avanzato monitora costantemente la pressione dell’aria e la temperatura negli pneumatici del rimorchio. Questa funzionalità, non solo prolunga la durata degli pneumatici, ma contribuisce anche a ridurre il consumo di carburante e a minimizzare i tempi di inattività dei veicoli, nonché gli incidenti dovuti a pneumatici sgonfi.

INVESTIMENTI IN INNOVAZIONE

SAF-Holland, produttore leader di sistemi di sospensione e componenti per rimorchi, camion e autobus che opera dal 1882, è specializzato in assali e sospensioni, ralle, sistemi di accoppiamento, perni e gambe di atterraggio, prodotti conosciuti in tutto il mondo con i marchi SAF, HOLLAND, HALDEX, KLL, NEWAY, TRAILERMASTER, V.ORLANDI e YORK. Nel 2021 SAF-Holland ha totalizzato vendite per circa 1,25 miliardi di euro di fatturato e conta oggi circa 3.570 dipendenti. Il Gruppo è uno dei pochi fornitori nel mercato degli autocarri e dei rimorchi ad essere posizionato a livello internazionale nella maggior parte dei mercati mondiali. Nel settore Aftermarket, La nuova generazione di TMPS di Haldex monitora costantemente la pressione dell’aria e la temperatura negli pneumatici del rimorchio.

LA NORMATIVA UN ECE R 141 I sistemi di monitoraggio della pressione degli pneumatici (TPMS) hanno fatto la loro comparsa nel 2008 negli Stati Uniti, con l’introduzione del TREAD Act, e da allora si sono diffusi in diversi paesi, compresi gli Stati membri dell’Unione Europea, la Corea del Sud e il Giappone. Nell’Unione Europea, l’obbligo di TPMS per i veicoli di classe M1 (ovvero i veicoli progettati per il trasporto di passeggeri con un massimo di otto posti a sedere, escluso il conducente) è stato istituito a partire dal 1° novembre 2014. Inizialmente, la normativa si applicava solo ai veicoli passeggeri di classe M1, ma nel 2019 i legislatori europei ne hanno pubblicato un aggiornamento, conosciuto oggi come UN ECE R141. La normativa aggiornata ha esteso l’obbligo di equipaggiamento TPMS anche ai veicoli di classe N1, progettati per il trasporto di merci e aventi una massa massima non superiore a 3,5 tonnellate. L’obiettivo è quello di migliorare la sicurezza stradale nell’Unione Europea. Oltre al TPMS, l’aggiornamento del 2019 riguarda altre caratteristiche di sicurezza stradale, compresi i sistemi di assistenza alla guida (ADAS), i sistemi di sicurezza per pedoni e passeggeri, i sistemi di frenata, l’illuminazione, il sistema di sterzo e altri. L’obbligo di installare un sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici (TPMS) sui rimorchi e semirimorchi commerciali è stato stabilito dal regolamento 2009/661, che fa parte del regolamento UN ECE R141, il nuovo regolamento sulla sicurezza globale dell’UE. A partire dal 6 luglio 2022, tutte le omologazioni per i rimorchi rilasciate devono essere dotate di un TPMS per essere conformi al regolamento R141. A partire dal 7 luglio 2024, tutti i nuovi rimorchi immatricolati dovranno essere equipaggiati con un TPMS per essere completamente conformi alla normativa.

l’azienda fornisce pezzi di ricambio alle reti di assistenza dei produttori (OES), ai rivenditori e, con l’aiuto dei centri di distribuzione, ai clienti finali e ai centri di assistenza attraverso un’ampia rete di vendita globale, garantendo così una rapida fornitura di pezzi di ricambio e tempi di inattività ridotti. Sicurezza, efficienza, riduzione del peso e rispetto dell’ambiente sono al centro dei suoi investimenti in Ricerca&Sviluppo: le soluzioni SAFHolland, infatti, sono sviluppare per consentire un notevole risparmio di peso e fornire un contributo alla riduzione delle emissioni di CO2 nella combinazione camion/rimorchio.

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PETRONAS

AFTERMARKET

Santena storia e futuro dei lubrificanti

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ostenibilità ambientale, tecnologia, responsabilità sociale. Sono questi i fattori che hanno reso PETRONAS Lubrificants International leader nella produzione e commercializzazione di lubrificanti e fluidi. E per ribadire il suo impegno verso il futuro l’azienda ha presentato, presso il PETRONAS Global Research & Technology Centre di Santena, la nuova Business Unit NEV Fluids, nata per supportare la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di soluzioni lubrificanti specificamente progettate per il mercato dei veicoli elettrici. “L’obiettivo di PETRONAS Lubricants International è quello di diventare uno dei principali attori nel settore delle soluzioni per fluidi per veicoli elettrici e questo team sarà il catalizzatore per accelerare il raggiungimento di questa ambizione. L’esperienza di James sarà fondamentale per accelerare efficacemente l’offerta dell’azienda per un futuro di mobilità sostenibile e per diventare un attore rilevante nel settore dei fluidi per NEV a livello globale” ha detto Alessandro Orsini, Head of Group Marketing and Group Customer Excellence di PLI, durante la presentazione.

PETRONAS apre le porte dell’avvveniristico

Global Research & Technology Centre di Santena dove ha presentato la sua nuova Business Unit NEV Fluids e inaugurato l’apertura del Museo Heritage Highlights. Un’occasione per fare il punto sul futuro dell’azienda e del settore automotive di Valeria Di Rosa

LA NUOVA BUSINESS UNIT NEV FLUIDS DI PETRONAS

Questa innovativa divisione è la risposta alla crescente domanda di veicoli elettrici in tutta l’area EMEA. Sarà guidata da James Mark, ex Marketing Director EMEA, che ricoprirà il nuovo ruolo di Head of NEV Fluids. Un lancio che ribadisce l’impegno di PLI a investire risorse per essere il principale attore globale in questo segmento e fornire soluzioni dalle elevate prestazioni in grado di soddisfare le esigenze dei clienti. Infatti, oltre a sviluppare capacità tecniche concrete nel segmento dei veicoli elettrici, la nascita di questa Business

Il PETRONAS Global Research & Technology Centre di Santena.

Unit sancisce la creazione di una nuova generazione di prodotti che si basa sullo slancio generato dalla gamma di prodotti leader di mercato PETRONAS Iona EV. Ora più che mai, PLI è fortemente impegnata a utilizzare la sua vasta esperienza nel settore dei lubrificanti per assistere i clienti nella transizione verso veicoli elettrici e nella preparazione per il cambiamento energetico dal tradizionale motore a combustione interna (ICE) ai veicoli elettrici (EV). Lo ha spiegato bene James Mark, a capo della Business Unit NEV Fluids di PLI:


“Siamo in un’epoca molto stimolante per l’industria automotive, in quanto vediamo circolare più tipi di auto rispetto al passato, tutte con esigenze e requisiti prestazionali diversi. Sono entusiasta di guidare i nostri team di ricerca e sviluppo per progettare già oggi le soluzioni di fluidi EV per il domani. Il mio obiettivo è quello di far crescere l’attività NEV di PLI fino a renderla un attore globale di primo piano in questo segmento”.

LA TECNOLOGIA AL CENTRO

Quello che distingue PETRONAS sul mercato è la sua capacità di rispondere alle esigenze del mercato, creando prodotti innovativi in base alle esigenze dei clienti. “PETRONAS già nel 2018 lanciò un brand dedicato ai fluidi per le macchine elettriche, PETRONAS Iona” ci racconta Alessandro Orsini, “perché avevamo capito che ci sarebbe stato un mondo che avrebbe chiesto queste cose, ma con velocità diverse. Per esempio, in Cina e in Europa abbiamo già lanciato la terza generazione di fluidi dedicati alle batterie ma se andiamo in Brasile o in Argentina queste tecnologie forse arriveranno tra cinque, sei, sette anni, al momento chiedono più l’ibrido: infatti, il primo di novembre lanceremo il Syntium Hybrid, un portafoglio di soluzioni dedicato verticalmente all’ibrido”. PETRONAS, quindi, mette al centro della sua Il Museo PETRONAS Heritage Highlights apre al pubblico.

offerta tutte le tecnologie necessarie a rispondere alle diverse richieste di mercato, offrendo soluzioni per motori diesel, per le batterie, per l’ibrido. E l’idrogeno? “Sull’idrogeno – ci dice in anteprima ancora Orsini – noi stiamo investendo non tanto sulle fuel cell quanto sull’idrogeno per la combustione interna, che vediamo nella sua applicabilità principalmente sul trasporto pesante. L’idrogeno, però, ha di per sé poche capacità lubrificanti e quindi stiamo lavorando ad alcuni progetti per fare dei mix molecolari che abbiano delle caratteristiche diverse”.

IL PETRONAS GLOBAL RESEARCH & TECHNOLOGY CENTRE DI SANTENA

Il cuore della ricerca e sviluppo di PETRONAS è, ovviamente, il suo centro di ricerca di Santena, un centro, dal valore di 60 milioni di dollari, che rappresenta un’eccellenza nell’area di Torino. Dotato di laboratori, strutture e attrezzature all’avanguardia dedicati alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie nel campo dei fluidi, al suo interno prendono vita tutti i prodotti, attraverso un percorso che parte dalle analisi chimiche dei componenti che andranno a costituire i lubrificanti, al loro assemblaggio ai test finali. Inaugurato 5 anni fa proprio lì, a Santena, dove si è fatta la storia dei lubrificanti, prima Fiat, poi

Selenia, oggi PETRONAS, il Centro è anche un esempio di sostenibilità. Dal 2018, infatti, PLI ha indirizzato il 75% dei suoi investimenti in ricerca e tecnologia (R&T) verso prodotti in grado di ridurre le emissioni dei veicoli e prolungarne la durata, sostenendo l’obiettivo più ampio di un’azienda a zero emissioni entro il 2050. Il centro di Ricerca e Sviluppo di Santena è anche un esempio di quella responsabilità sociale che PETRONAS si è posta come obiettivo del proprio business. “In un settore come il nostro”, ci spiega Ciro Lupo, Head of Business Italy & Africa di PETRONAS, “in cui la tecnologia si sposa con questi temi, diventa importante dare uno sguardo a quelle che sono le esigenze delle nuove generazioni. Quindi diamo la possibilità agli studenti di venire in questo centro, fare formazione, trasferire loro delle competenze all’avanguardia che consentano loro, eventualmente, di entrare a fare parte del patrimonio umano del nostro centro e aiutarci a sviluppare i prodotti del futuro”.

IL MUSEO PETRONAS HERITAGE HIGHLIGHTS APRE AL PUBBLICO

In PETRONAS, dunque, il passato è il punto dal quale partire per costruire il proprio futuro. Rientra in questa visione l’inaugurazione al pubblico del Museo PETRONAS Heritage Highlights, uno spazio che ripercorre le tappe fondamentali e i traguardi della storia dell’azienda, condivide l’eccellenza che l’ha portata a essere leader nel settore e mette in mostra le innovazioni tecnologiche e i successi sportivi che ha ottenuto in oltre cento anni, dall’inizio della sua attività ad oggi. “Abbiamo voluto affermare il nostro futuro celebrando il quinto anno dall’inaugurazione di questo Centro Ricerche

L’apertura del PETRONAS Global Research & Technology Centre di Santena è stata anche occasione per l’azienda per lanciare la nuova Business Unit NEV Fluids, dedicata a soluzioni lubrificanti specificamente progettate per il mercato dei veicoli elettrici.

e allo stesso tempo abbiamo voluto celebrare la nostra storia e la nostra identità e quest’anno abbiamo allestito questo museo aziendale Heritage Highlights proprio all’interno del Centro di Ricerca” ha raccontato ai nostri microfoni Ciro Lupo, Head of Business, Italy & Africa, di PETRONAS. Inaugurato a marzo 2023, il museo è un vero e proprio viaggio nel tempo, dove rivivere la storia di marchi iconici quali Paraflu, Selenia, la gamma di lubrificanti per vetture formulata specificatamente per i motori del Gruppo FCA e per il marchio sportivo Abarth, Urania Blu e il suo passato nel Rally Dakar, riportando alla luce e raccogliendo le storiche campagne di comunicazione, le pubblicità e le partnership tecniche che ad essi sono profondamente legate.

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EVENTI

ANFIA ANFIA Aftermarket compie 40 anni, festeggiando con un evento durante il quale ha riunito gli attori della filiera per riflettere sui cambiamenti che il settore è chiamato ad affrontare di Valeria Di Rosa

BUON COMPLEANNO

ANFIA AFTERMARKET!

“S

ono stati 40 anni intensi per il settore IAM, che, grazie alle competenze e alla professionalità della filiera e ad un grande spirito di resilienza, ha saputo superare anche i momenti più critici: dalle campagne incentivi – in particolare quella del 1997-1998, con la rottamazione di oltre 3 milioni di veicoli – alla minaccia, poi non realizzata, di uno spostamento della riparazione verso le reti autorizzate. Oggi stimiamo, a livello di fatturato, una quota di mercato intorno al 70% per il canale IAM, e, di conseguenza, circa il 30% ad appannaggio del canale OES. Sul fronte dell’evoluzione tecnologica, l’E-mobility è ormai il presente e sarà il nostro futuro. Come filiera IAM, abbiamo le competenze, le tecnologie, i prodotti e soprattutto le persone per garantirci il nostro futuro” ha esordito Massimo Pellegrino, Coordinatore di ANFIA-Aftermarket, ad apertura dei lavori celebrativi dei 40 anni della Sezione Aftermarket di ANFIA, che si sono svolti presso l’Auditorium del grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino il 26 settembre scorso. Ad intervenire anche Roberto Vavassori, Presidente ANFIA, che ha ricordato i principali dossier europei di interesse della componentistica automotive, aftermarket incluso, dal Data Act a temi che riguardano la

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sostenibilità, con le linee guida sui prodotti rigenerati e sulla logistica sostenibile.

LO STATO DELL’ARTE DEL SETTORE AUTOMOTIVE

A sostegno di esigenze sempre più evolute, sono stati attivati interventi normativi che hanno interessato il settore automotive. Il regolamento 2018/858, per esempio, impone ai costruttori di consentire agli operatori indipendenti l’accesso standardizzato alle informazioni OBD dei veicoli e agli strumenti diagnostici. L’autorità di omologazione che ha rilasciato un’omologazione UE deve inoltre adottare le misure necessarie per verificare che il Costruttore rispetti questi obblighi, ha evidenziato Paolo Sappino, Direttore della Divisione 3 “Disciplina tecnica dei veicoli” della Direzione Generale per la motorizzazione.

UN PARCO CIRCOLANTE VETUSTO

Come sappiamo quello italiano è un parco circolante anziano. Il suo ritmo di rinnovo è in costante rallentamento, ha detto Fabrizio Arena, Partner BIP Consulting–Italy: l’età media delle vetture in uso è di 12,4 anni superiore a quella UE (12 anni) e ai principali mercati europei ad eccezione della Spagna (13,5 anni). Se a questo si aggiunge uno stallo nella crescita dei veicoli BEV-PHEV a causa dei prezzi

elevati dei veicoli e della mancanza di infrastrutture, il ricambio veicolare è destinato a rallentare ulteriormente.

L’AI APPLICATA ALL’AUTOMOTIVE

Esistono però strumenti come l’intelligenza artificiale nel settore automotive che possono incentivare l’innovazione del settore, come ha spiegato Paolo Guaitani, Partner e Formatore The Vortex: attraverso l’intelligenza virtuale, infatti, è possibile creare contenuti, incrementare la produttività delle persone, analizzare i dati e attrarre nuovi contatti, apportando interessanti trasformazioni tutte da sperimentare.

I CARBURANTI ALTERNATIVI

Infine, il grande tema dei carburanti alternativi, e-fuel e biocombustibili. Come ha spiegato Franco Del Manso, Responsabile del Dipartimento Rapporti internazionali, ambientali e tecnici di UNEM, l’uso di e-fuel e biocombustibili permetterebbe di rendere i motori a combustione interna a zero emissioni climalteranti. Questi carburanti, prodotti in modo sostenibile, emettono CO2 biogenica o riciclata. La recente apertura europea verso gli e-fuels fa ben sperare ma è necessario che questi carburanti siano regolamentati, come elettrico e idrogeno. È cruciale includerli, dunque, nelle normative CO2, in linea con la posizione del Governo italiano.


RICARICHIAMOCI SPECIALE DEL N. 245

DICEMBRE 2023 GENNAIO 2024

Trasportare Oggi in Europa

MERCATO PRODOTTO TECNOLOGIE

L’industria è pronta, le tecnologie ci sono per una adeguata transizione energetica. Ciò che manca, lo sappiamo, sono le infrastrutture, gli incentivi e l’adeguata produzione di energia green. I Costruttori hanno ormai tutti in gamma la versione full electric dei propri gioielli e, anzi, alcuni hanno proprio veicoli nativi elettrici.

Il mercato è pronto a recepirli e a investire in una mobilità commerciale sostenibile? La committenza è disposta a sostenere almeno in parte i costi incrementali che inevitabilemente gli operatori devono affrontare? Cercheremo di capirlo in questo Focus e cercheremo anche di andare oltre l’elettrico e i carburanti alternativi disponibili ad oggi per guardare davvero ad un futuro... green.


MERCATO

L’INTERVISTA

Un cuore corso per una losanga…

elettrizzante

Per consolidare la rinascita del brand in Italia è arrivato Edouard Savelli, manager di rete e di mercato. Per lui Renault Trucks in Italia guiderà una logistica urbana decarbonizzata di Luca Barassi

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a continuità sta anche nel nome, anzi nel cognome. A proseguire il lavoro di Pierre Sirolli che dal 2016 ha dato una svolta alla Losanga nel nostro Paese, facendola rinascere come l’Araba Fenice, è arrivato un altro manager che tradisce origini italiane. Edouard Savelli, in realtà orgogliosamente corso, ha scoperto di recente, durante una riunione di famiglia, di derivare da un ramo genovese. D’altronde non è certo un mistero che, ancora oggi, in Corsica si parli in alcuni casi un dialetto simile al ligure. Dunque, un cuore corso ma, si potrebbe dire, a forma di Losanga, dato che praticamente tutta la sua carriera l’ha trascorsa e costruita all’ombra di Renault Trucks, con una parentesi – sempre nel gruppo – in Volvo CE. “Se sono qui oggi – esordisce Savelli – lo devo a mia moglie e alla mia famiglia che hanno sempre appoggiato e favorito il mio frenetico percorso professionale”. Nel delicato periodo della caduta del Muro di Berlino, infatti, Edouard Savelli si è ritrovato nell’Est Europa a

gestire mercati come quello rumeno e croato per poi ritornare a Lione ed occuparsi di servizi e poi di rete. Un’esperienza eccezionale che gli ha permesso di vedere l’industria dei camion da un altro punto di vista. Un passaggio “a casa” durato otto anni prima di volare in Estremo Oriente, tra Cina e Indonesia. “Quando ormai io e la mia famiglia ci eravamo perfettamente ambientati ad uno stile di vita molto lontano dalla nostra cultura – prosegue il patron di Maison Renault Trucks Italia – ecco che arriva la telefonata da Lione. La mia esperienza con il network e il rapporto diretto col mercato erano richiesti per il rilancio della Losanga in Europa e in particolare in Francia per quel che mi riguardava. È stata una scelta difficile ma mi hanno convinto due cose: il fatto che mi ritrovavo di fronte una azienda completamente diversa da 15 anni prima e il fatto che c’era l’opportunità di gestire un cambio epocale nell’industria dei veicoli pesanti, ovvero la decarbonizzazione dell’intera gamma e del settore in generale”.

ORGOGLIO TRUCK Di sicuro quello dei camion non è considerato, dai più, un mondo per così dire sexy ma “per la prima volta mi sono sentito orgoglioso di far parte dell’industria dei truck”, ci ha detto Edouard Savelli. “Abbiamo l’opportunità di scrivere una nuova pagina nella storia del trasporto”. Effettivamente oggi, la ricerca e lo sviluppo delle Case costruttrici di veicoli pesanti è all’avanguardia e potremmo dire che guida il processo di decarbonizzazione del settore automotive. Renault Trucks ha fatto di questo concetto la propria bandiera e ha voluto in qualche modo concentrarsi nel diventare leader in uno specifico ambito della distribuzione delle merci, quello della transizione verso una logistica urbana moderna e decarbonizzata. Grazie all’esperienza di Edouard Savelli che ha attraversato tanti mercati, in Europa e fuori dal nostro Continente, abbiamo voluto cercare di capire cosa rappresenta l’Italia per Renault Trucks. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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MERCATO

L’INTERVISTA

L’INTERVISTA

“Quello dell’Italia è sicuramente uno dei tre mercati più importanti in Europa, e questo per tre ragioni sostanzialmente: prima di tutto per la storia che ha Renault Trucks in questo Paese, è sempre stata presente in modo capillare, con quote di mercato anche del 15/16 per cento. Il secondo punto fondamentale è che l’Italia è uno dei fautori della spinta ecologica dell’industria automotive, colei che spinge sull’acceleratore della decarbonizzazione e, dato che il nostro brand punta totalmente su questo concetto, di conseguenza l’Italia ne rappresenta lo sbocco naturale. È vero che in questo momento c’è un po’ di stagnazione a livello istituzionale per lo sviluppo delle infrastrutture e degli incentivi green, ma sono convinto che non appena si sbloccherà minimamente la situazione in Italia si correrà veloci. Infine, dal momento che Renault Trucks ha deciso di puntare molto sulla logistica urbana, qui è straordinario lo sviluppo che si è avuto con l’e-commerce e quindi la distribuzione dell’ultimo miglio. Ecco che l’Italia dunque rappresenta una opportunità grandiosa per il nostro marchio”.

2016, L’ANNO DELLO SWITCH Oggi, in Italia la Losanga si presenta con una gamma prodotto affidabile, moderna e studiata per il trasporto commerciale del futuro e, finalmente con quote di mercato e immatricolazioni degne della storia di questo marchio nel nostro Paese. È indubbio però, che nonostante il lancio di una generazione di prodotti rivoluzionaria nel 2011, il brand ha vissuto un periodo davvero difficile che lo ha visto perdere quell’appeal di marchio premium che aveva un tempo. “È così. Nonostante avessimo un prodotto che non aveva nulla a che fare con la gamma precedente, il mercato, a partire dalla rete, ha cominciato a perdere fiducia nel marchio e nelle sue potenzialità. Questo è stato dovuto principalmente ad una strategia che ha portato i due brand a convivere in un’unica sede. Una scelta a cui si è finalmente posto rimedio nel 2019, anno da cui è ripartita la ricostruzione della confidenza nel brand da parte di 4

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clienti, dealer e partner commerciali”. Un cambio radicale di strategia imposto dall’alto, quando Martin Lundstedt ha deciso di rendere indipendente ciascun brand, dando loro dignità e responsabilità di crescita. Questa scelta è stata perfettamente recepita in Italia da Pierre Sirolli che ha egregiamente guidato la squadra italiana e cavalcato l’onda di un cambio epocale nel gruppo ma anche nel mercato stesso. Ora la sfida è ancora più elettrizzante, è proprio il caso di dirlo. “Oggi – afferma Savelli – abbiamo un compito altrettanto importante: quello di consolidare il lavoro che ha fatto

Pierre in questi anni, in un momento in cui il mercato è brillante, abbiamo partner solidi e affidabili e il feedback da parte dei clienti è eccezionale”.

LE ARMI DI SAVELLI La domanda, come disse qualcuno, sorge a questo punto spontanea: in che modo ottenere questo ambizioso risultato? “Quando ci rivolgiamo ad un autotrasportatore – risponde il nostro interlocutore – noi siamo in grado di garantire tre cose sostanzialmente: l’uptime, quindi la qualità del prodotto: chi ha provato un Renault Trucks non è mai stato


insoddisfatto. Il consumo: con i nuovi DE11 e DE13, anche nella versione Turbo Compound, non ci sono confronti. Infine, una nuova cabina con la quale siamo certi di offrire all’autista ciò di cui ha realmente bisogno. Dobbiamo attirare certamente l’autista verso il nostro veicolo, ma poi generalmente non scende più”. Se questi sono gli ingredienti base della ricetta di Renault Trucks, per Edouard Savelli c’è la ciliegina sulla torta che guiderà la sua sfida in Italia: la Losanga si propone davvero come partner degli operatori logistici per accompagnarli in questa transizione energetica certamente non facile da attraversare. “… e fulcro di questa operazione – aggiunge – è naturalmente la rete”. Certamente chi è a contatto diretto col territorio, soprattutto in un Paese come il nostro dove il mercato è estremamente frammentato, gioca un ruolo fondamentale nel sensibilizzare prima di tutto chi è alla guida del camion nel capire quali possono essere i vantaggi di un veicolo a propulsione alternativa. “Per quanto riguarda Renault Trucks, poi, possiamo spingere sull’acceleratore della transizione energetica grazie ad una gamma elettrica completa, che va dall’LCV al pesante stradale. Certamente l’entry level al mondo

elettrico è il furgone, ma utilizzando questo tipo di veicolo si comincia a capire le potenzialità di una catena cinematica elettrica per approdare anche a segmenti più pesanti. Questa è la mia strategia: spingere sull’elettrico partendo dal veicolo leggero”. Abbiamo parlato di elettrico ma ovviamente non è solo l’elettricità il “carburante” del futuro. Il focus, come si è detto, deve essere la decarbonizzazione. “Esattamente, in un modo o nell’altro dobbiamo stoppare la produzione del Diesel. Noi siamo pronti ad offrire l’alternativa per una logistica urbana decarbonizzata”.

VISIONE A QUATTRO ANNI Renault Trucks in Italia ha bisogno di far passare questo messaggio per raggiungere un obiettivo ben preciso: essere leader nel cambiamento di approccio della logistica del domani. “Abbiamo tutto: prodotto, network ed esperienza. Non c’è motivo per il quale non dobbiamo essere noi a guidare la transizione energetica dei clienti”. Un messaggio forte che in Italia passerà attraverso la presenza nei principali Saloni e manifestazioni fieristiche del nostro Paese: Ecomondo, che si è appena conclusa, e poi soprattutto il Transpotec a maggio. “Dobbiamo esserci – conclude Savelli su questo argomento – anche se si discute sempre sull’importanza o meno di fare questo tipo di investimento ma alla fine il mercato ci va e quindi ci dobbiamo andare anche noi”. Dunque, si è lavorato sodo negli ultimi quattro anni per raggiungere i risultati che il brand ha oggi nel nostro paese, ma bisognerà lavorare altrettanto duramente per mantenerli e vedere proiettata la Losanga tra i leader del trasporto di domani. Per Edouard Savelli come sarà, quindi, Renault Trucks in Italia tra quattro anni? “L’obiettivo è di allineare completamente il mio team con la Casa madre. Se noi lavoriamo in concerto con una strategia condivisa, nessuno ci può fermare. Quindi posso davvero affermare che Renault Trucks tra quattro anni sarà tra i protagonisti della transizione in Italia”. # www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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TECNOLOGIE

NUOVE FRONTIERE DELL’ENERGIA SOSTENIBILE

Oltre

l’elettrico

Nelle università italiane e americane, con esperienze che vanno da Pisa a Boston, l’ammoniaca viene studiata come possibile soluzione per una rapida decarbonizzazione dei trasporti. Intanto anche il solare cerca di ritagliarsi spazi sempre più importanti come fonte di produzione energetica. Il fotovoltaico potrebbe salire a bordo dei camion del futuro prima di quanto non si pensi di Andrea Trapani

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egli ultimi anni l’elettrificazione è stata la chiave per ridurre le emissioni di carbonio nel settore dei trasporti. Tuttavia, per affrontare le sfide ambientali in modo più completo, si sta rendendo sempre più necessario esplorare soluzioni che vadano “oltre l’elettrico”. Non si parla solo di motori, anche perché partendo dalle tecnologie solari si può arrivare tanto a verificare l’avanzamento dell’idrogeno quando a valutare l’uso dell’ammoniaca come vettore energetico. Insomma, il panorama della mobilità sostenibile si sta ampliando con soluzioni innovative e potenzialmente rivoluzionarie. Per questo abbiamo scelto di analizzare

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queste nuove frontiere, mettendo in luce come queste tecnologie non siano più considerate solo come transitorie, ma piuttosto come pilastri fondamentali che plasmeranno il futuro della nostra mobilità.

L’AMMONIACA, UN PROGETTO CHE PARTE DA PISA Già accennato anche su queste pagine negli scorsi numeri, l’uso dell’ammoniaca come carburante alternativo a basso impatto è un argomento tutt’altro che accantonato per il futuro dell’autotrasporto. Questa possibilità è tornata protagonista anche sui media generalisti nazionali: era lo scorso febbraio quando il professor


PROGETTO SAVIA: la sperimentazione al banco prova. Foto Stefano Frigo (Unipi).

Riccardo Lanzara, professore ordinario presso il dipartimento di Economia aziendale dell’Università di Pisa e presidente di Pont-Tech, è stato ospite di “Geo&Geo”, la trasmissione di Rai 3 condotta da Sveva Sagramola, per presentare il primo veicolo italiano ad ammoniaca nato a Pontedera. Il veicolo, un ibrido elettrico-ammoniaca, è stato realizzato nell’ambito del Progetto SAVIA (Sistema di Alimentazione di Veicoli a Idrogeno e Ammoniaca) finanziato dalla Regione Toscana di cui è capofila Pont-Tech e che conta fra i vari partner Università di Pisa, Scuola Superiore Sant’Anna e un pool di imprese (EDI Progetti, ACTA e BIGAS). Il progetto ha portato alla realizzazione di un veicolo ibrido dotato di un “range extender” alimentato ad ammoniaca liquida installato su di un autocarro da 35 q.li di PTT allestito con vasca portarifiuti e volta bidoni adatto in particolar modo alla raccolta porta a porta.

COS’È IL PROGETTO SAVIA Il progetto SAVIA (sigla di Sistema di Alimentazione di Veicoli a Idrogeno e Ammoniaca, ndr) è nato nel 2009 con l’obiettivo di realizzare il prototipo di un generatore di energica elettrica basato su un innovativo motore endotermico che utilizza come combustibile l’ammoniaca liquida arricchita, in fase di iniezione indiretta, di circa 5% di idrogeno. L’idrogeno necessario alla combustione viene ricavato dalla decomposizione termica

dall’ammoniaca stessa tramite uno speciale catalizzatore appositamente realizzato nell’ambito del progetto. Il motore ad ammoniaca è direttamente collegato a un generatore elettrico tradizionale e installato a bordo di un veicolo elettrico laboratorio. L’idea è quella di far funzionare il generatore da un sistema di ricarica delle batterie che funziona anche durante il moto del veicolo stesso. La prima fase del progetto ha riguardato l’acquisizione del veicolo e lo studio del layout complessivo dell’intero sistema a bordo del mezzo, a cui ha fatto seguito la fase di assemblaggio con la componentistica specifica e

Un centro di produzione di energia solare a Calada, CA, USA. Foto di James Guetschow.

la fase finale di testing e prove su strada. Le modalità di stoccaggio dell’idrogeno sono sempre state considerate uno dei maggiori problemi per l’utilizzo a bordo di veicoli a causa dell’elevatissimo volume specifico dell’idrogeno, ma lo stoccaggio sotto forma di ammoniaca risolve in parte questo problema, aumentando notevolmente la densità energetica per unità di volume e permettendo quindi di stoccare l’ammoniaca liquida a temperatura ambiente a circa 8 bar in analogia a quanto attualmente avviene per il Gpl. Ci sono alcuni problemi da risolvere: ad esempio, l’ammoniaca risulta tossica in concentrazioni elevate e, per questo motivo, un intero obiettivo operativo all’interno del progetto è stato dedicato alla sensorizzazione del motore allo scopo di rilevare eventuali fughe o concentrazioni eccessive di ammoniaca allo scarico per un’operatività in sicurezza del prototipo. La scelta di realizzare veicoli per trasporto merci e persone con propulsione di tipo ibrido (ovvero un veicolo elettrico alimentato da batterie, a loro volta caricate da un generatore ad ammoniaca) permetterebbe di avere dei sistemi ZEV (“Zero Emission Vehicle”), dal momento che la combustione dell’ammoniaca restituisce come prodotti soltanto vapor d’acqua e ossidi di azoto facilmente www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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TECNOLOGIE

NUOVE FRONTIERE DELL’ENERGIA SOSTENIBILE

abbattibili con tradizionali sistemi catalitici. Il progetto SAVIA si pone come continuazione ideale del progetto “H2-Filiera Idrogeno” al quale è strettamente correlato in ottica sviluppo e ottimizzazione dei risultati ottenuti.

IL SEMIRIMORCHIO CHE USA L’AMMONIACA Non a caso una delle esperienze private più avanti nella ricerca e nello sviluppo di prodotti per l’autotrasporto è quella di Amogy, società statunitense che dal 2021 sta sviluppando il primo semirimorchio al mondo che usa l’ammoniaca come combustibile. Anche in questo caso il tutto nasce in ambito universitario: i quattro soci vengono dal MIT di Boston dove hanno conseguito il dottorato e dove hanno dato forza alla loro idea di usare una ‘terza via’ per i truck dopo aver fatto alcuni test sui droni e su un trattore agricolo. Anche in questo caso il collegamento con un veicolo a idrogeno è davvero scontato, visto che il procedimento è quello che si segue in quel caso. Per spiegarla in poche parole, il semirimorchio utilizza l’ammoniaca tramite un sistema che scinde il composto in azoto e idrogeno, con quest’ultimo spinto in una cella a combustibile per generare sia elettricità che energia. Al momento non

13 dicembre 2012: viene effettuata la prima prova su strada del prototipo che è stato realizzato nell’ambito del Progetto SAVIA. Foto Unipi.

sono state comunicate le potenzialità e l’autonomia di questa soluzione, ma sono stati anticipati i cosiddetti tempi di rifornimento: circa 8 minuti per immagizzinare 900 kWh di energia elettrica. Niente male. Come nel caso degli eFuel, anche in questo caso si è affacciato un partner di caratura mondiale per sostenere la ricerca: parliamo della saudita Aramco che, oltre a dominare nel settore petrolifero, sta cercando nuove soluzioni in tutti i campi di studio sui nuovi carburanti. Ad oggi, come riporta il portale di mobilitafutura.eu, Amogy ha raccolto dai suoi partner e investitori 70 milioni di dollari. La speranza è quella di massimizzare la

Il ciclo dell’ammoniaca nella rappresentazione del Progetto TELEGRAM dell’UE.

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notevole densità energetica dell’ammoniaca, considerata tre volte superiore all’idrogeno compresso, che – a temperatura ambiente – si presenta allo stato liquido, rendendo più facile lo stoccaggio e il trasporto nonché un’infrastruttura di produzione teoricamente già a disposizione. Non a caso anche GAC, il colosso cinese dell’automotive, ha sviluppato assieme a Toyota un proprio motore ad ammoniaca basandosi su un motore da 2 litri, al quale sono state apportate alcune modifiche tecniche per adattarlo al nuovo carburante. Il motore ad ammoniaca è in grado di erogare una potenza di 120 kW (163 CV) e una coppia di 250 Nm.


ENERGIA SOLARE, QUALE SARÀ IL RUOLO DEL FOTOVOLTAICO? Un’altra soluzione promettente per ridurre l’impatto ambientale dei veicoli elettrici, al contempo garantendo una mobilità efficiente e pulita, è rappresentata dall’adozione dell’energia solare fotovoltaica. La prima applicazione, la più immediata, è nell’alimentazione dei veicoli elettrici: la combinazione di energia solare e mobilità elettrica offre una potente sinergia, riducendo le emissioni di carbonio e promuovendo una mobilità più pulita e responsabile. Non solo, il fotovoltaico svolge un ruolo cruciale nella ricarica dei veicoli elettrici, aprendo la strada a una mobilità sostenibile. Tra le principali applicazioni ci sono quelle sui futuri pannelli solari integrati nei veicoli o le stesse stazioni di ricarica pubbliche alimentate da energia solare. Per questo l’adozione di soluzioni fotovoltaiche per la mobilità sostenibile sta guadagnando terreno a livello globale. Diverse iniziative e numerosi progetti dimostrano l’efficacia dell’utilizzo dell’energia solare per alimentare flotte di veicoli elettrici. Una delle principali sfide rimane proprio quella dell’infrastruttura di ricarica: la disponibilità limitata di stazioni di ricarica solare può limitarne l’adozione su larga scala. Al contempo la ricerca di tecnologie fotovoltaiche avanzate è cruciale per aumentare l’efficienza e la praticità dei pannelli solari integrati nei veicoli elettrici: tecnologie emergenti come i pannelli solari a film sottile e i pannelli organici promettono di rendere i veicoli più leggeri e flessibili, aumentando l’efficienza di ricarica. Gli investimenti nella ricerca e nella commercializzazione di queste nuove tecnologie restano essenziali per massimizzare il potenziale dell’energia solare nei trasporti, di cui si vedono i primi esempi concreti. Non parliamo solo di Bertrand Piccard che, tornato a Madrid per la GMC, ha ricordato come già nel 2012 fu capace di decollare dall’aeroporto di Barajas a bordo del suo velivolo solare “Solar Impulse”, diretto a Rabat, in Marocco: da allora Solar Impulse, al suo primo volo intercontinentale, si muove con la sola energia dei

Uno Scania da 560 CV ibrido plug-in con 100 mq di pannelli solari Il camion a energia solare è stato sviluppato da Scania nell’ambito di un progetto di ricerca parzialmente finanziato dall’agenzia governativa per l’innovazione Vinnova, per lo sviluppo di camion a basso impatto ambientale grazie all’energia solare. Il camion è un ibrido plug-in da 560 cavalli. Sul rimorchio di 18 metri, un’area di 100 metri quadrati è coperta da pannelli solari sottili, leggeri e flessibili con un’efficienza massima di 13,2 kWp (chilowatt di picco). Si stima che possano fornire 8.000 kilowattora (kWh) all’anno se utilizzati in Svezia: infatti, l’energia solare ottenuta consente un’autonomia di guida prolungata fino a 5.000 chilometri all’anno nella penisola scandinava. In paesi come la Spagna o l’Italia, con un maggior numero di ore di sole, il veicolo potrà essere in grado

raggi solari, catturati da 12mila celle distribuite lungo i 64 metri delle sue ali. Tornando per terra, vediamo come ci siano anche esempi concreti nel trasporto pesante.

IL TRUCK IBRIDO ALIMENTATO A ENERGIA SOLARE Un autocarro ibrido unico nel suo genere, dotato di un rimorchio coperto da pannelli solari, è in fase di test su strade pubbliche da questa estate. Il progetto di ricerca, frutto della collaborazione tra Scania, l’Università di Uppsala, Eksjö Maskin & Truck, Midsummer, Ernsts Express e Dalakraft, si pone l’obiettivo di ridurre notevolmente i costi operativi e le emissioni locali grazie all’energia autoprodotta dal veicolo. Di cosa si trattata nello specifico? Un autocarro ibrido Scania è attualmente utilizzato in un progetto di ricerca per esaminare l’energia solare generata e la riduzione delle emissioni di carbonio attraverso i pannelli solari, sviluppati da zero per essere efficienti e leggeri. Inoltre, i ricercatori stanno analizzando come questa tipologia di mezzi possano interagire con la

di raddoppiare la quantità di energia solare e quindi aumentare l’autonomia di guida rispetto alla situazione svedese. Infine, le batterie di propulsione hanno una capacità totale di 300 kWh, di cui 100 kWh sul camion e 200 kWh sul rimorchio. L’autocarro sarà testato dall’azienda di trasporti Ernsts Express AB su strade pubbliche, ovvero aperte al regolare traffico. “L’intero settore sta affrontando grandi sfide in generale, in particolare con il carburante. L’elettrificazione dei trasporti alimentati con energia elettrica da fonti rinnovabili è il futuro. Per questo siamo orgogliosi di essere parte di questo importante progetto, vogliamo essere un’azienda di trasporti sempre più sostenibile”, afferma Lars Evertsson, CEO di Ernsts Express.

rete elettrica, al fine di proporre nuovi modelli scalabili per la ricarica alla rete pubblica. “Questo è un progetto entusiasmante in cui il mondo accademico e l’industria cercano insieme di ridurre l’impatto climatico del trasporto su gomma. I risultati di questa sperimentazione saranno molto interessanti”, ha spiegato alla stampa Erik Johansson, responsabile del progetto e professore di chimica fisica all’Università di Uppsala. Lo stesso entusiasmo arriva dal costruttore: “Mai prima d’ora i pannelli solari sono stati utilizzati per generare energia per la catena cinematica di un autocarro, come in questo progetto. Questa fonte di energia naturale può ridurre significativamente le emissioni nel settore dei trasporti. È incredibile essere in prima linea nello sviluppo della futura generazione di autocarri”, ha ricordato Stas Krupenia, responsabile dell’Ufficio Ricerca di Scania.

LE CELLE SOLARI DEL FUTURO Il progetto ha anche studiato nuove e leggere celle solari in tandem, basate su una combinazione di celle www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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solari Midsummer e nuove celle solari in perovskite. Questa soluzione consente una maggiore efficienza nella trasformazione della luce solare in elettricità, permettendo potenzialmente di raddoppiare la produzione di energia solare rispetto a quella attualmente generata dai pannelli. Pertanto, questi pannelli potrebbero fornire 3-4 volte più energia se utilizzati in regioni molto soleggiate, come l’Europa meridionale e la penisola italiana. “La nostra ricerca su celle solari efficienti e leggere sarà davvero importante, soprattutto quando si tratterà di applicarle ai futuri camion”, continua Johansson. “I nostri pannelli solari sono eccellenti per la decarbonizzazione dei veicoli

ridurre questo costo e ottenere un beneficio per la società a lungo termine”. Una parte del progetto consiste nel valutare l’impatto della ricarica sulla rete pubblica e la possibilità di vendere il surplus. La possibilità di una ricarica bidirezionale invece non è del tutto semplice e la legislazione non è chiara. “Pensavamo di poter acquistare il surplus del camion, ma purtroppo al momento non è possibile. Il fatto che le celle solari diventino parte dell’approvvigionamento energetico del camion è fantastico. Come società di commercio di energia elettrica, vediamo che tutte le fonti di energia rinnovabili sono necessarie per far fronte alla transizione energetica”, ha ricordato infine Sverker Ericsson, ingegnere elettrico di Dalakraft.

e per ridurre i livelli di inquinamento. Diversi prodotti possono essere alimentati dall’energia solare, come ad esempio le pensiline di attesa dei bus solari e le panchine smart. Oggetto tra i più ammirati a Madrid, le pensiline solari per l’attesa del bus nel trasporto pubblico sono un prodotto di arredo urbano sostenibile “smart” che permetterà di attendere i mezzi pubblici in un modo innovativo e piacevole. Per questo la pensilina viene alimentata dall’energia pulita prodotta dai moduli fotovoltaici e inoltre permette agli utenti che si siedono di usufruire della ricarica del proprio smartphone o tablet mediante le porte USB; la struttura è dotata anche di spazio per poster pubblicitari o persino schermi digitali, oltre all’illuminazione a LED

Il progetto AMOGY per i truck ad ammoniaca.

commerciali e industriali. L’elettricità generata dai pannelli farà risparmiare carburante ed emissioni di carbonio. Vogliamo essere un partner su cui contare e questo progetto innovativo ne è la prova”, ricorda uno dei protagonisti della ricerca, Erik Olsson, responsabile dello sviluppo aziendale di Midsummer. Anche Daniel Sandh, CEO di Eksjö Maskin & Truck, è d’accordo: “Il carburante è attualmente un costo crescente per le aziende di trasporto, vogliamo

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UN FUTURO LUMINOSO PER IL TRASPORTO PUBBLICO E LA SUA INFRASTRUTTURA In molte fiere di quest’anno il solare è stato protagonista come soluzione per l’efficienza energetica e per accompagnare la transizione energetica anche nel settore dei trasporti. In spazi come quello della Global Mobility Call (si veda lo speciale in questo numero, ndr) si è visto come l’utilizzo dell’energia solare nel settore dei trasporti sia un modo innovativo per ridurre la dipendenza dai carburanti fossili

per le ore notturne e l’hotspot wi-fi per navigare su internet. Un prodotto a tutto tondo visto che può essere implementato con sensori ambientali e telecamere di videosorveglianza, il tutto gestito da remoto mediante software dedicati. Insomma, l’utilizzo di energia solare nel trasporto pubblico non solo è buono per l’ambiente ma lo è anche per le comunità locali perché potrebbe diventare il fulcro dei futuri punti di aggregazione per i cittadini. #


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TECNOLOGIE

SPECIALE SINTETICI

© CAC | Uso editoriale eFuel Alliance Press)

Sinteticamente I carburanti sintetici vogliono essere l’elisir di lunga vita per i motori termici. Ma a che punto siamo con i cosiddetti eFuel? di Andrea Trapani

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olto probabilmente in futuro avremo un gran numero di veicoli elettrici, ma i motori termici non sono destinati a scomparire. Anzi, navi e aerei, insieme a numerosi altri mezzi del settore dei trasporti pesanti, continueranno invece a esistere e ad utilizzare il carburante tradizionale. In questo contesto potranno entrare in gioco i carburanti sintetici, un’importante via non inquinante in un mondo in cui l’elettromobilità sta lentamente prendendo piede ma dove, nonostante i termini perentori, nel 2030 oltre la metà dei veicoli circolanti in tutta Europa saranno ancora dotati di motori diesel o a benzina.

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La realtà è chiara, ne consegue che anche i veicoli esistenti dovranno fare la loro parte per ridurre le emissioni di CO₂ per non rendere vano tutto il percorso intrapreso da costruttori e istituzioni. Lungi dall’essere la killer application del settore automobilistico, l’utilizzo futuro degli eFuel è diventato comunque uno dei temi principali del 2023 anche se non ha conquistato l’attenzione del dibattito pubblico. Torniamo al mese di marzo per fare un po’ di ordine e per comprendere

quale sia la situazione attuale. La famosa intesa raggiunta, lo scorso marzo, tra la Commissione europea e la Germania ha avuto come fine quello di consentire – anche dopo il 2035 – la commercializzazione dei veicoli con motori termici a patto che utilizzino solo ed esclusivamente eFuel. Per alcuni questa scelta è stata una sorta di ‘cavallo di Troia’ per salvare l’economia tedesca, per altri la versione tecnologica dell’elisir di lunga vita per non disperdere il valore dei mezzi con motore termico.

© Mazda | Uso editoriale eFuel Alliance Press


COSA SONO I CARBURANTI SINTETICI Il nome completo dei carburanti sintetici è electrofuel e l’etimologia ricorda come la loro produzione preveda un processo di elettrolisi dell’acqua al fine di ottenere idrogeno. Quest’ultimo viene poi miscelato con la CO₂ catturata dall’aria, consentendo così di realizzare un combustibile liquido adatto ad essere bruciato all’interno dei motori a scoppio. Il vantaggio di questa soluzione è che permette di avere un prodotto facilmente distribuibile alla clientela finale attraverso le infrastrutture già esistenti. A ciò si aggiungono alcuni studi che hanno evidenziato come gli eFuel La lotta alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica vede nei carburanti sintetici un valido alleato, anche perché sarà necessario offrire alternative all’elettrico.

consentano di eliminare le emissioni di particolato, un inquinante che colpisce soprattutto i grandi centri urbani congestionati dal traffico. Attenzione però: il loro utilizzo produce comunque CO₂ che, dal punto di vista della neutralità climatica, dovrebbe essere compensato dalle quantità che devono essere catturate e usate per la loro produzione. Potenzialmente una forma di economia circolare che diventerebbe virtuosa, ma la strada per realizzarla non è affatto facile.

dedicato”. “È, infatti, una sorprendente forzatura istituzionale e regolamentare”, ha aggiunto Artusi, “invocare la Direttiva RED II, che valuta le emissioni sull’intero ciclo di vita del prodotto (Life Cycle Assessment) per le applicazioni sui motori termici, poi ignorarla completamente per quelle sui motori a batteria e infine forzare la mano sui eFuel addirittura inasprendo ‘a consumo’ la stessa Red II”. Un paradosso che andrà risolto quanto prima.

UN PERCORSO AD OSTACOLI PER UNA PRODUZIONE AL 100% RINNOVABILE Il processo per produrre eFuel, infatti, richiede ingenti quantità di acqua ed energia elettrica per generare idrogeno tramite elettrolisi dell’acqua, e per rendere davvero sostenibile questo processo occorre che sia basato su fonti al 100% rinnovabili. Una posizione esplicitata da numerosi attori dell’autotrasporto: “Le regole devono valere per tutti e le Direttive europee devono rispettare in modo coerente questo principio di legge, specie in materia di tutela ambientale”, ha ricordato Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto con delega al comparto Trucks&Van e membro del board dell’Associazione dei Dealer Europei AECDR, a margine della proposta della DG Clima della Commissione europea volta a definire i target di emissione di CO₂ dei carburanti sintetici per auto e furgoni “a un irraggiungibile 100% forzando, ignorando o prevaricando le regole dell’art. 25 della Direttiva RED II (EU 2018/2001 – Renewable Energy Directive) che è lo strumento ad essi

I COSTI DI PRODUZIONE E IL PREZZO FINALE Non ci sono solo i problemi di legislazione nel futuro di questi carburanti, visto che il principale ostacolo da abbattere rimane la spesa per la sua produzione industriale. Basti pensare che, per ottenerne un litro, sono necessari circa due litri di acqua tanto che il suo costo finale, secondo alcuni studi tecnici, potrebbe toccare perfino i 10 euro al litro. Sono numeri che fanno presa ma ricordiamoci che si parla di una tecnologia in fase embrionale; quel che oggi è un costo enorme potrebbe scendere in maniera repentina nei prossimi anni. Un ostacolo che potrebbe essere risolto, secondo i sostenitori di questa tecnologia, grazie ad economie di scala come è successo per ogni altra innovazione in questo settore. Certo è che si rischia un rialzo dei prezzi alla pompa, tanto che anche importanti organizzazioni impegnate a livello ambientale, come T&E (Transport & Environment), hanno previsto che nel 2030 la benzina sintetica potrebbe costare sui 2,8 euro al litro. Un grande L’impianto eFuels di Haru Oni a Punta Arenas, Chile, 2023. Foto Porsche AG

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TECNOLOGIE

SPECIALE SINTETICI

taglio rispetto ai costi previsti, ma comunque una cifra che renderebbe l’eFuel assai più costoso dei carburanti attuali (quasi il 50% in più, ndr).

CHI PRODUCE EFUEL NEL MONDO Il settore continua a stimolare l’attenzione dei grandi player e non mancano le esperienze in questo senso. Tra le più significative, ad esempio, impossibile non citare Aramco che sta attualmente lavorando a due impianti dimostrativi per esplorare la possibilità concreta di produrre carburanti sintetici in grande quantità: in Arabia Saudita sta collaborando con ENOWA (Neom Energy and Water Company) per dimostrare la fattibilità della produzione di eFuel per veicoli leggeri, mentre a Bilbao, assieme a Repsol, sta esplorando la possibilità di produrre diesel sintetico a basse emissioni di carbonio e carburante per autoveicoli e aeromobili. A dicembre 2022 Porsche e i partner internazionali della società operativa cilena Highly Innovative Fuels (HIF), tra cui Enel Green Power, hanno avviato la produzione industriale di carburante sintetico: l’impianto pilota Haru Oni di Punta Arenas (Cile) offre le condizioni ideali per la produzione visto che il vento soffia per circa 270 giorni all’anno e le turbine eoliche possono funzionare a pieno carico. La realtà è che siamo ancora nella fase iniziale di questa tecnologia e giusto per dare alcuni numeri – seguendo i dati diffusi da eFuel Alliance, la principale organizzazione

Un momento dei test sugli eFuels. Foto Stellantis

28 MILIONI DI VEICOLI STELLANTIS GIÀ PRONTI PER IL NUOVO CARBURANTE Lo scorso settembre Stellantis, dopo mesi di test effettuati presso i propri centri di ricerca in tutta Europa, ha reso noto che ben 24 famiglie di propri motori, montati su veicoli venduti in Europa a partire dal 2014, pari a ben 28 milioni di mezzi in circolazione, sono già pronte per l’utilizzo di eFuel senza necessità di alcuna modifica al gruppo propulsore. L’eFuel a basse emissioni di carbonio – come abbiamo visto – è un combustibile sintetico di tipo ‘drop-in’, ottenuto facendo reagire la CO2, catturata direttamente dall’atmosfera o da un impianto industriale, con l’idrogeno rinnovabile. Ned Curic, Chief Engineering and Technology Officer di Stellantis, ha illustrato le potenzialità dietro a questo annuncio: “Stiamo esplorando tutte le soluzioni per rafforzare la nostra ambiziosa strategia di diventare un’azienda capace di raggiungere il traguardo di zero emissioni entro il 2038. Gli eFuel sostitutivi ‘drop-in’ possono avere un impatto massiccio e pressoché immediato sulla riduzione delle emissioni di CO₂ della flotta di veicoli esistente, offrendo ai nostri clienti un’opzione facile ed economicamente vantaggiosa per ridurre la loro impronta di carbonio, semplice come la scelta di una pompa di carburante diversa alla stazione di servizio, senza dover apportare modifiche ai propri veicoli”. Gli studi condotti da Stellantis sugli eFuel sostitutivi (forniti da Aramco, ndr) hanno compreso, tra gli altri, test su emissioni allo scarico, capacità di avviamento, potenza del motore, affidabilità, interazioni con l’olio lubrificante, il serbatoio e i filtri, e prestazioni del carburante a temperature estreme, fredde e calde. Secondo i dati raccolti dal costruttore l’utilizzo di eFuel a basse emissioni di carbonio, rispetto ai carburanti convenzionali, è potenzialmente in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica dei veicoli a combustione interna esistenti di almeno il 70% nell’intero loro ciclo di vita. È stata stimata, infatti, una riduzione che toccherebbe punte di 400 milioni di tonnellate di CO₂ in Europa tra il 2025 e il 2050. La rivoluzione ambientale è dietro l’angolo.

del settore – ad oggi viene prodotta in appena 18 stabilimenti distribuiti in tutto il mondo. Di sicuro non mancano gli attori interessati allo sviluppo, non a caso l’eFuel Alliance già oggi riesce a riunire sotto un unico cappello, tra gli altri, case costruttrici di livello internazionale come Mazda ed IVECO e colossi energetici come Eni, Exxon Mobil e Neste. Insomma, il futuro è ancora tutto da scrivere e gli eFuel potrebbero diventare quella forma di connubio per garantire una forte sostenibilità ambientale anche ai motori termici delle prossime generazioni. #

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eCitan: Consumi WLTP ciclo misto: consumo di energia elettrica in kWh/100 km: 20,0-18,9; Emissioni di CO2 (g/km): 0.

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TECNOLOGIE

CONNETTIVITÀ E SICUREZZA

Il trasporto

che verrà Dalla digitalizzazione dei veicoli all’utilizzo del 5G per gestire infrastrutture e veicoli autonomi, fino all’impiego dell’Intelligenza Artificiale per ottimizzare il traffico e all’avvento dei droni per le consegne: come si evolve il trasporto tra sperimentazioni e rischi di Valeria Di Rosa

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igitalizzazione, connettività e sicurezza è un trinomio che viaggia sempre più sulla cresta dell’onda quando si parla di trasporto e logistica. Il loro campo di applicazione è vastissimo perché si va da sistemi di connettività di cui sono dotati i veicoli di ultima generazione a quelli del monitoraggio in remoto delle flotte, dalle soluzioni tecnologiche applicate alla logistica, come ad esempio i carrelli elevatori autonomi sempre più utilizzati in magazzini, aeroporti, porti, agli esperimenti sulle smart roads. E in futuro

guida autonoma, consegne con i droni e IA applicata al settore. La svolta digitale e connessa di trasporti e logistica è già in atto e i potenziali scenari che apre la loro applicazione sono innumerevoli: non si tratta solo di garantire flussi di lavoro più fluidi, ma anche sicurezza, sostenibilità ambientale, minori costi di esercizio. Proviamo a tracciare lo stato dell’arte attuale e i possibili sviluppi futuri.

VEICOLI CONNESSI E DIGITALIZZATI Secondo una ricerca Webfleet, dal 2019 si è registrata una diminuzione

Il nuovo cruscotto Scania Smart Dash è dotato di un’interfaccia digitale modulare e intuitiva, che include sia aggiornamenti online che predisposizione al 5G.

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del 10% degli incidenti stradali. Questo risultato è stato possibile anche grazie all’introduzione nei veicoli di tutta quella tecnologia che permette non solo di avere un ciclo di lavoro più fluido ma anche una maggiore sicurezza. Sistemi di assistenza alla guida, monitoraggio dei veicoli, applicazioni per il monitoraggio degli pneumatici, sono alcuni degli esempi che hanno permesso di ridurre l’incidenza degli incidenti. Tuttavia, la stessa ricerca mette in luce come la maggior parte dei conducenti di furgoni lavora senza la tecnologia progettata per migliorare la sicurezza stradale, come la navigazione professionale o le dashcam con IA. Non è solo un problema culturale ma piuttosto un problema che riguarda anche il rinnovo del parco circolante e l’esigenza, soprattutto per i gestori di flotte numerose, di rifornirsi di veicoli di nuova generazione. Ma in che modo la connettività e la digitalizzazione possono influenzare e migliorare non solo le prestazioni di veicoli e autisti, ma anche la sicurezza? Facciamo qualche esempio. Attraverso il monitoraggio in remoto dei veicoli, le aziende possono pianificare eventuali manutenzioni, evitando


GESTIONE DELLE INFRASTRUTTURE CON IL 5G L’evoluzione dei mezzi di trasporto ha aperto il grande dibattito sulle infrastrutture e la gestione del traffico. Tra le soluzioni più accreditate, l’utilizzo del 5G nelle infrastrutture potrebbe essere una risorsa utile per una maggiore sostenibilità ambientale e una gestione razionale ed efficiente delle infrastrutture. Il 5G, infatti, può migliorare la comunicazione tra veicoli e infrastrutture stradali, consentendo una risposta più rapida a situazioni di emergenza e migliorando il traffico. Inoltre, sarebbe utile alla gestione dei veicoli a guida autonoma, che, proprio grazie al 5G, sarebbero in grado di scambiare dati in tempo reale con la rete e tra di loro per una guida più sicura e coordinata. Senza dimenticare l’utilizzo del 5G

testato funzioni e servizi automobilistici innovativi in tutti i Paesi Europei, per dimostrare come, sfruttando il 5G come sensore dell’ambiente del traffico, è possibile sviluppare funzioni innovative di automazione dei veicoli. Il progetto 5G-CARMEN mira a sviluppare un corridoio di 600 km abilitato per il 5G, con l’obiettivo di condurre sperimentazioni transfrontaliere e implementare una combinazione di micro e macro-celle 5G per garantire una connettività C-V2X pervasiva. Ciò implica la creazione di una connessione wireless per i veicoli compatibili con il 5G, con la visione a lungo termine di trasformare l’autostrada da un sistema analogico a uno digitale, facilitando la comunicazione bidirezionale tra la rete e i mezzi di trasporto. Sito pilota italiano è stato l’Autostrada del Brennero, che ha messo a disposizione la sua infrastruttura per consentire l’implementazione degli use cases sviluppati

per implementare sistemi di gestione del traffico più intelligenti, in grado di raccogliere e analizzare grandi quantità di dati in tempo reale per ottimizzare la circolazione veicolare. Il progetto europeo 5G-CARMEN, finanziato dalla Commissione Europea e coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler, per esempio, ha

di volta in volta con i partner di progetto (TIM, Magenta e Deutsche Telekom, Nokia, Qualcomm Technologies, Inc., NEC Laboratories Europe e INWIT). Cellnex Italia, capofila di un progetto per lo sviluppo dell’infrastruttura 5G in Europa, insieme ad ASPI e Cellnex Austria, studieranno in collaborazione con la Regione FVG

di interfaccia uomo-macchina nella gamma pesante del Costruttore.

fermi macchina improvvisi, controllare lo stato di guida degli autisti e migliorarne nel caso l’efficienza, ottimizzare il consumo di carburante attraverso una pianificazione anticipata dei percorsi che eviti ingorghi o zone a traffico limitato. Quello della digitalizzazione dei veicoli è forse uno degli aspetti più “normalizzati” dell’applicazione delle nuove tecnologie nel nostro settore, tanto che quasi tutti i Costruttori hanno sviluppato e stanno incrementando soluzioni digitalizzate e connesse per i propri veicoli. Alcuni esempi? Il sistema multimediale MBUX di Mercedes-Benz, che garantisce la perfetta comunicazione uomo-macchina, permettendo di accedere ai servizi di infotainment grazie anche all’integrazione degli smartphone con Apple Car Play e Android Auto; IVECO ON, il pacchetto di servizi connessi e soluzioni di trasporto che il Costruttore offre ai propri clienti per ottimizzare la produttività e il TCO; il nuovo cruscotto Scania Smart Dash che, con la sua interfaccia digitale modulare e intuitiva, che include sia aggiornamenti online che predisposizione al 5G, rappresenta l’avanzamento più recente nelle soluzioni

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TECNOLOGIE

CONNETTIVITÀ E SICUREZZA

Il progetto 5G-CARMEN mira a sviluppare un corridoio di 600 km abilitato per il 5G. Sito pilota italiano è stato l’Autostrada del Brennero.

le opere necessarie per assicurare connettività 5G nel tratto transfrontaliero, con soluzioni 5G aperte a tutti gli operatori di telefonia mobile. Lo studio valuterà l’installazione di nuove torri di telecomunicazioni e la realizzazione di impianti DAS (Distributed Antenna System) dedicati ad assicurare copertura di segnale (dati e voce) sull’autostrada A23 Udine – Confine di Stato anche all’interno delle gallerie e su autobahn A2 Confine di Stato – Villach (Austria).

MONITORAGGIO DEL TRAFFICO INTELLIGENTE Anche l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale (AI) nella gestione del traffico può diventare uno strumento per ottimizzarne il flusso e ridurne la congestione. Attraverso l’utilizzo di sensori, telecamere e la raccolta di dati sull’ambiente e sui veicoli, infatti, è possibile regolare semafori, limiti di velocità e cambi di corsia, riducendo la congestione e migliorando la sicurezza stradale. È la stessa intelligenza artificiale che viene usata da app come Google Maps o Waze per fare previsioni sul traffico e suggerire agli autisti percorsi alternativi e meno trafficati. Ma andiamo ad esempi concreti. Il progetto europeo MobiWise utilizza l’AI per migliorare la gestione del traffico nelle aree urbane, raccogliendo dati sul traffico e utilizzando algoritmi avanzati per ottimizzare la viabilità. Il progetto SCOOT (Split Cycle and Offset Optimization Technique) 18

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A ottobre, Amazon ha annunciato che le consegne commerciali con i droni arriveranno in Italia. – Foto: amazon.com

a Londra, utilizza l’AI per ottimizzare il flusso del traffico e ridurre i tempi di attesa attraverso la sincronizzazione dei semafori, regolati in tempo reale in base al flusso del traffico. Singapore sta implementando un progetto di mobilità intelligente, Smart Mobility Project, che utilizza l’AI per monitorare il traffico e fornire dati in tempo reale agli automobilisti. Il sistema aiuta anche a gestire la distribuzione del traffico attraverso la regolazione dinamica dei limiti di velocità. Anche in Italia alcune città hanno implementato l’intelligenza artificiale per ottimizzare la gestione del traffico. Il sistema di Controllo del Traffico a Milano utilizza l’AI per monitorare il flusso veicolare e regolare i semafori in base alle condizioni del traffico in tempo reale. Torino e Bologna stanno sviluppando progetti di Smart

Road basati su un’infrastruttura stradale intelligente, con l’obiettivo di utilizzare tecnologie avanzate, inclusa l’intelligenza artificiale, per migliorare la gestione del traffico e la sicurezza stradale. Si tratta di progetti che testimoniano gli sforzi delle amministrazioni di sfruttare l’intelligenza artificiale per affrontare le sfide legate al traffico urbano e migliorare la qualità della mobilità. Ma la loro implementazione è ancora a macchia di leopardo e richiede investimenti e risorse ai quali non tutti sono in grado di accedere.

DRONI PER LE CONSEGNE Se si parla di mobilità urbana ed extraurbana, l’utilizzo dei droni rappresenta un futuro neanche tanto lontano da raggiungere. Si tratta di un settore che calcola di creare 100.000 posti di lavoro entro il 2035 e un


mercato stimato a 14,5 miliardi di euro. L’Italia è uno dei Paesi più all’avanguardia in questo settore, con un piano strategico e una roadmap già avviata. Già nel 2021, il progetto “Sumeri: Si Salpa!”, realizzato con il Comune di Torino e D-Flight, società del gruppo Enav, in partnership con Leonardo e Telespazio, e con l’autorizzazione dell’Enac, l’Ente Nazionale Di Aviazione Civile, sperimentava il trasporto merci via droni su tratte fino a 50 km e con modalità di controllo del velivolo oltre la linea di vista del pilota. A ottobre, Amazon ha annunciato che le consegne commerciali con i droni si espanderanno per la prima volta oltre i confini degli Stati Uniti per raggiungere l’Italia: l’obiettivo è quello di rendere operative in Italia le consegne via drone entro la fine del 2024. I droni sono progettati per trasportare pacchi leggeri, fino a cinque libbre (circa 2,26 kg), direttamente a casa dei clienti utilizzando droni altamente avanzati. I clienti in Italia avranno accesso a migliaia di prodotti, tra cui articoli per la casa, prodotti per la cura della persona, generi di prima necessità, forniture per l’ufficio e prodotti tecnologici. Anche aziende come UPS e DHL Express hanno iniziato a sperimentare l’utilizzo dei droni per le consegne delle merci ma si tratta comunque di progetti ancora in fase di test.

L’utilizzo dei droni, in fondo, rappresenta una soluzione innovativa per la logistica e il trasporto merci, in quanto il loro utilizzo garantirebbe di migliorare la velocità e l’efficienza delle consegne. Resta da sciogliere il nodo

relativo a sicurezza, privacy e gestione del traffico aereo. L’uso dei droni potrebbe cambiare radicalmente il modo in cui le aziende gestiscono la logistica e il trasporto, aprendo nuove opportunità e sfide da affrontare.

IVECO ha testato in Germania un IVECO S-Way dotato di PlusDrive, la soluzione di assistenza alla guida ottimizzata di Plus basata sulla piattaforma di guida autonoma aperta dell’azienda. La sperimentazione proseguirà nel corso dei prossimi mesi, per poi espandersi in Austria, Francia, Italia e Svizzera.

E LA SICUREZZA? Parliamo spesso di futuro, di connettività, di digitalizzazione nel mondo del trasporto e della logistica, ma poco di sicurezza e parlarne è importante. Per esempio, non dobbiamo dimenticare che stiamo andando verso una mobilità commerciale che, almeno sperano a Bruxelles, dovrà arrivare tra qualche anno a essere tutta o in larga parte elettrica. Ma qualcuno ha provato a fare mente locale e a capire quanto e come e soprattutto se i pacchi batteria che spingono questi veicoli sono sicuri? Il dibattito su questo tema si è drammaticamente aperto, in occasione della tragedia stradale dei primi di ottobre, allorché un pullman di linea, a Mestre, è caduto

da un cavalcavia, prendendo fuoco e provocando la morte di molte persone. Si dice spesso che gli accumulatori di energia dei veicoli a zero emissioni siano facilmente infiammabili. E che l’impiego di motori elettrici moltiplichi il rischio di incendi. In realtà non è proprio così: secondo quanto attesta uno studio dell’americana National Fire Protection Association, il rischio di incendio sui veicoli elettrici sarebbe ben 64 volte inferiore rispetto a quello di veicoli con motore endotermico. Un mezzo con motore tradizionale può prendere fuoco all’improvviso, se il carburante entra in contatto con una scintilla o una fiamma. Negli elettrici la propagazione avviene invece più

lentamente e la casistica è molto più ridotta. L’autobus dell’incidente di Mestre, un E-12 della cinese Yu-tong, forse il numero uno del settore dei bus elettrici, monta pacchi-batteria agli ioni di litio coperti da strati protettivi disposti a “sandwich” sopra il tetto. Per l’azienda cinese il sistema utilizzato sul bus soddisfa del tutto la normativa Eu Ece R100 in materia di sicurezza e i pacchi-batteria possono resistere a una temperatura di 1300 gradi per più di due ore. Gli incendi degli accumulatori agli ioni di litio non sono dunque frequenti ma sono complicati da spegnere. Può addirittura succedere che, quando l’incendio di un veicolo elettrico sembri quasi

spento, il fuoco divampi di nuovo anche a distanza di ore. Proprio per questo i vigili del fuoco vengono addestrati a fronteggiare situazioni estreme. Il punto più critico è il cosiddetto thermal runaway, una fuga termica che si alimenta in modo autonomo, quando si è in presenza di un eccessivo aumento della temperatura, causando l’incendio dell’elettrolita liquido, molto infiammabile. Le caratteristiche proprie del litio stanno spingendo i produttori di batterie su strade nuove e più sicure, come le batterie a litio ferro fosfato (LFP) che, per esempio montano già i Fuso eCanter, che risultano essere molto meno infiammabili. (F.V.) www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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TECNOLOGIE

CONNETTIVITÀ E SICUREZZA

IL FUTURO È LA GUIDA AUTONOMA? Una menzione particolare, quando si parla di trasporto del futuro, non può che essere fatta alla guida autonoma. Numerose le sperimentazioni che i Costruttori stanno portando avanti in tal senso, a partire da IVECO che, insieme a Plus, ha annunciato i primi test dell’IVECO S-Way dotato di PlusDrive, la soluzione di assistenza alla guida ottimizzata di Plus basata sulla piattaforma di guida autonoma aperta dell’azienda. Dotato di un rivoluzionario software di guida autonoma basato sull’AI e di sensori avanzati che includono lidar, radar e telecamere, PlusDrive fornisce agli autisti una cognizione sovrumana dell’ambiente che circonda il veicolo. La sperimentazione su strade pubbliche in Germania proseguirà nel corso dei prossimi mesi, per poi espandersi in Austria, Francia, Italia e Svizzera in modo da raccogliere dati reali su diverse tipologie di strade e in varie condizioni di guida. Le prove vogliono dimostrare inoltre che

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PlusDrive è in grado di gestire in maniera sicura e automatica (seppur con la supervisione dell’autista) le manovre del veicolo, tra cui centratura nella corsia, immissione in corsia, cambi di corsia avviati dall’autista o suggeriti dal sistema, assistenza in caso di ingorghi e segnalazioni all’autista. Anche Scania, con HAVI, ha sperimento la guida autonoma per il trasporto merci su strade pubbliche attraverso un progetto pilota eseguito in condizioni di traffico regolare su un tragitto lungo 300 km nel sud della Svezia, tra Södertälje e Jönköping. L’obiettivo di questo progetto pilota è quello di dimostrare come i veicoli a guida autonoma possono far parte di un flusso logistico attuabile tra diversi poli e consentirà a Scania e HAVI di valutare l’efficacia di questa tecnologia sul campo. Test sulla guida autonoma sono stati effettuati anche per il trasporto passeggeri. Il veicolo elettrico a guida autonoma Volkswagen ID. Buzz AD (Autonomous Driving), per esempio,

è stato testato per la prima volta a Monaco di Baviera, facendo viaggiare rappresentanti del governo, autorità pubbliche e del mondo degli affari, nonché rappresentanti dei media, che si stanno facendo un’idea delle capacità di controllo del veicolo. In Italia, Federated Innovation @ MIND ha avviato un progetto pilota con cui verrà avviata la sperimentazione con veicoli a guida autonoma all’interno del contesto di MIND, nell’ambito della logistica di ultimo miglio. L’iniziativa, nata nei primi mesi del 2022 dalla sinergia tra due aree tematiche del consorzio Federated Innovation @MIND, l’area Mobility & Logistics (di cui fa parte Poste Italiane), volta a creare soluzioni di mobilità urbana sostenibile e decarbonizzata, e quella Retail Tech (con Esselunga, Signify e VSBLTY), si pone l’obiettivo di individuare servizi a valore aggiunto per i consumatori, nuove esperienze di customer journey, soluzioni per rendere la supply chain più resiliente e sostenibile. Il fine è quello di vagliare le opportunità offerte dall’ecosistema tecnologico digitale per sviluppare un nuovo modello di guida autonoma con il minimo impatto ambientale e che possa consegnare merci e prodotti, facendo leva sul distretto MIND come banco di prova. Il modello di mobilità interna prevede pedonalità, ciclabilità, un’offerta multimodale di servizi di trasporto pubblico e in condivisione, una logistica delle merci sostenibile (nello specifico elettrica) e innovativa, driverless e ad alto contenuto tecnologico anche per quel che riguarda i sistemi di gestione, controllo e di informazione. #


PRODOTTO PANORAMICA

Minimo comun denominatore:

green Non una vetrina delle novità ma una rassegna dei veicoli

a basse emissioni che i Costruttori giudicano, in questo preciso momento, la loro punta di diamante in termini ecologici e commerciali di Ferruccio Venturoli

L’

idea era quella di realizzare una vetrina dello “stato dell’arte” in termini di veicoli industriali a basse o zero emissioni dei vari Costruttori. Si pensava di parlare di tutti quei nuovi veicoli, soprattutto elettrici, appena presentati o che stanno per approdare sui mercati, con autonomie importanti, nuove e più potenti batterie. Ma non è stato così semplice, perché, probabilmente finché questi veicoli non sono pronti e in vendita, qualcuno

preferisce “volare basso”, il che però potrebbe voler dire tante cose. Tante cose delle quali abbiamo parlato più e più volte (vedi le inchieste pubblicate sui numeri 242 e 244 di TRASPORTARE OGGI) e che oggi non è certo il caso di affrontare né, tantomeno, di ripetere. Comunque, visto che non siamo riusciti ad arrivare allo stato dell’arte abbiamo “ripiegato” su quei veicoli che i vari costruttori reputano, da un punto di vista commerciale, i più interessanti in questo momento preciso. E questo è un altro fattore importante, visto che dimostra quello che già avevamo tutti capito: quella che stiamo vivendo oggi non è che una fase di grande e velocissima transizione, dove l’oggi, soprattutto da un punto di vista tecnologico, nel momento che lo si vive, è già

passato. Ma non solo, è un momento di grande incertezza per tutta la filiera del trasporto e della logistica, perché davvero il futuro appare piuttosto nebuloso. Dunque, la prima domanda è: elettrico, gas, HVO, idrogeno, diesel “pulito”, dove stiamo andando? Probabilmente è questa la “Domanda” con la “D” maiuscola alla quale qualcuno dovrebbe saper rispondere.

UNA PREMESSA FONDAMENTALE Perché la premessa, non solo secondo noi, ma anche secondo molti osservatori, è che prima che il Diesel scompaia, o prima che arrivi a quote davvero marginali, dovremo aspettare tanti e tanti anni, con buona pace dei “Soloni” del Governo europeo e di quei Costruttori che, diciamolo, più come slogan pubblicitario che per convinzione, dicono di www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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PRODOTTO

PANORAMICA

puntare a realizzare il 50% di volumi in veicoli elettrici entro il 2030. E, a proposito di Governo Europeo, a fine ottobre, la Commissione Ambiente dell’Europarlamento (ENVI) ha approvato la proposta che punta a rafforzare gli standard UE sulle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti. Con 48 voti favorevoli, 36 contrari e un’astensione, sono stati approvati limiti di emissioni più stringenti rispetto a quelli proposti dalla Commissione UE, decretando, di fatto, la transizione forzata all’elettrico, una situazione che rischia di compromettere fortemente la tenuta e lo sviluppo della filiera dei trasporti e della logistica.

UNA VITTORIA DELLA POLITICA SU SCIENZA E RAZIONALITÀ La proposta adottata in ENVI fissa obiettivi forti di riduzione delle emissioni di CO2 per gli autocarri medi e pesanti, compresi i veicoli speciali come camion per la spazzatura, ribaltabili o betoniere e per gli autobus. Secondo il testo approvato, questi obiettivi sarebbero fissati al 45% per il periodo 2030-2034, al 70% per il 2035-2039 (rispetto al 65% inizialmente proposto dalla Commissione) per arrivare poi al 90% dal 2040. Si tratta, come è ovvio, di una bieca (e speriamo solo momentanea) vittoria della politica sulla scienza e sulla razionalità. Se da un lato, infatti, il relatore, l’olandese Bas Eickhout

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(Verdi), ha sposato la linea proposta dalla Commissione ma, come ha sottolineato, “con maggiore ambizione”, con il fine di fornire “chiarezza a una delle principali industrie manifatturiere in Europa e un chiaro incentivo a investire nell’elettrificazione e nell’idrogeno”, dall’altro c’è chi rigetta decisamente un’impostazione basata su target chiaramente distanti dalla realtà che rischiano di minacciare la tenuta della filiera industriale dei mezzi pesanti con le sue migliaia di posti di lavoro e che hanno spinto le Case produttrici nel vicolo cieco di una transizione forzata all’elettrico, ideologica e probabilmente impossibile. E questo senza neanche la flessibilità garantita da una definizione di “Carburanti CO2 neutri”, che riconoscerebbe il contributo prezioso dei combustibili rinnovabili nel taglio delle emissioni. Gli obiettivi di riduzione della CO2, basati esclusivamente

sull’elettrico, diventano infatti una pura fantasia che si scontra inevitabilmente con la dura realtà: basti pensare alla totale inadeguatezza, almeno nel nostro Paese, della rete elettrica e alla drammatica mancanza di infrastrutture di ricarica.

UNA SCELTA DEI COSTRUTTORI Riferendosi proprio alla “corsa all’elettrico”, John Cooper, direttore generale di FuelsEurope (European Fuel Manufacturers Association) , ha recentemente commentato: “data la chiara incertezza sulla disponibilità di batterie dall’Europa, di infrastrutture di ricarica e di elettricità rinnovabile, e il chiaro potenziale dei carburanti liquidi rinnovabili, di essere parte della soluzione a lungo termine, è sorprendente che la Commissione imponga un enorme cambiamento di sistema alla logistica europea con prove apparentemente così limitate di fattibilità ed efficacia, quando anche i carburanti rinnovabili potrebbero chiaramente essere parte della soluzione”. Dunque, viste anche queste premesse, quella che vi presentiamo in questo “Focus Green” non è la vetrina di quello che vedremo in un futuro assai prossimo, ma soltanto quello che attualmente i Costruttori considerano la loro “punta di diamante” negli autocarri più ecologici, sia da un punto di vista tecnologico che ambientale che, soprattutto, commerciale. #


NEW GENERATION DAF XB

Il veicolo pensato per la città! Il DAF XB di nuova generazione è un veicolo progettato appositamente per le città di oggi. Sicuro sulle strade trafficate e con una elevata manovrabilità, il DAF XB è perfetto per lavori nei centri urbani come la distribuzione, la raccolta rifiuti e perfino per lavori edili. E per le zone ad emissioni zero c’è anche la versione 100% elettrico a batteria: il DAF XB Electric! WWW.STARTTHEFUTURE.COM

A PACCAR COMPANY DRIVEN BY QUALITY


PRODOTTO

PANORAMICA

La famiglia cresce Cresce la New Generation di DAF, con l’ XB Electric

DAF, tra i primi Produttori europei di veicoli industriali a lanciare con successo sul mercato un modello completamente elettrico, ha ampliato la sua offerta di prodotti a zero emissioni con il nuovo XB Electric, un veicolo che racchiude le migliori caratteristiche di comfort, guidabilità, efficienza e sicurezza della versione XB Diesel appena presentata. Il nuovo XB Electric è pensato e realizzato per la distribuzione sostenibile urbana e regionale. Oltre alle versioni da 16 e 19 tonnellate, è disponibile in una versione da 12 tonnellate con ruote da 17,5” e un solo gradino di accesso. I passi partono da 4,2 metri. Il motore elettrico di XB Electric eroga 120 o 190 kW di potenza nominale a seconda delle specifiche e la coppia nominale rispettivamente di 950 e 1.850 Nm (2.600 e 3.500 Nm di picco). Per ridurre al minimo

l’impatto ambientale e garantire la massima durata, DAF utilizza gruppi batterie ad alta densità al fosfato di ferro di litio (LFP, Lithium ferro–Phosphate) senza cobalto e magnesio con una potenza energetica lorda compresa tra 141 e 282 kWh che garantiscono all’XB Electric un’autonomia fino a 350 chilometri all’insegna della massima silenziosità e a zero emissioni, autonomia più che sufficiente per le esigenze degli operatori del trasporto per la distribuzione urbana.

RICARICA RAPIDA E LENTA Una caratteristica speciale del nuovo DAF XB Electric è il “sistema di ricarica combinato” che

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consente di caricare il veicolo dalla normale rete elettrica ed è ideale quando il veicolo torna alla base a fine giornata. La ricarica rapida delle batterie (650 V CC, 150 kW) dal 20% all’80% richiede solo da 40 a 70 minuti, a seconda delle specifiche. Grazie al design della cabina, spazioso ma compatto, all’eccellente manovrabilità e al raggio di sterzata ridotto, il nuovo veicolo XB Electric per la distribuzione è estremamente agile, un fattore decisivo nelle aree urbane ad alta densità. Va detto anche che, in linea con tutti i veicoli della New Generation DAF anche nell’XB va sottolineata l’eccellente visibilità diretta, garantita dal posizionamento basso della cabina, dall’ampio parabrezza, dai finestrini laterali e dalle linee di cintura basse. Come opzione, è disponibile un finestrino lato marciapiede per una visuale libera degli altri utenti della strada sul lato del passeggero. Infine, ma non certo per importanza, va detto che sull’XB Electric sono disponibili vari sistemi di ausilio alla guida, come l’Advanced Emercency Braking System, il Drive-off Assist o il Lane Departure Warning.


Il piccolo grande camion Daimler Truck punta sul Fuso eCanter Next Generation

Nonostante il rivoluzionario eActros 600 di Daimler Truck sia stato presentato da pochi giorni, il Gruppo tedesco, in questo momento, punta molto sull’eCanter Next Generation, più potente del predecessore presentato nell’ormai lontano 2017, con una maggiore autonomia e una grande varietà di possibili impieghi.

soprattutto da lunga durata e da una maggiore energia utilizzabile, queste sono raggruppate in tre “pacchetti”: S, M e L, in base al passo. Il pacchetto batteria della variante “S” ha una capacità nominale di 41 kWh e consente un’autonomia fino a 70 chilometri, quella della “M” è di 83 kWh e l’autonomia raggiunge i 140 chilometri. Il

Nell’eCanter Next Generation, FUSO ha fatto confluire esperienze, modifiche e perfezionamenti rispetto al primo modello. Così si può scegliere tra sei passi compresi tra 2.500 e 4.750 millimetri e un peso totale ammesso compreso tra 4,25 e 8,55 tonnellate. La capacità di carico del telaio può raggiungere le 5 tonnellate. Il veicolo viene azionato da un motore elettrico da 110 kW (varianti con peso complessivo 4,25 e 6 tonnellate) o 129 kW (varianti con peso complessivo 7,49 e 8,55 tonnellate) con catena cinematica ottimizzata e una coppia di 430 Nm; la velocità massima ( dati del Costruttore) raggiunge gli 89 km/h. Per quanto riguarda le batterie, che utilizzano la tecnologia delle celle al litio ferro fosfato (LFP), caratterizzate

pacchetto più potente, la variante “L” offre una capacità nominale di 124 kWh e un’autonomia che raggiunge i 200 chilometri, una percorrenza assolutamente in linea con quelle solitamente effettuate giornalmente per i servizi di distribuzione leggera.

MAGGIORE AUTONOMIA CON IL RECUPERO DI ENERGIA Attraverso il recupero di energia, è possibile aumentare ulteriormente l’autonomia e, allo stesso tempo, ridurre al minimo le interruzioni per le ricariche. Per la ricarica delle batterie, l’eCanter Next Generation è compatibile con tutte le tensioni di rete dei principali mercati. L’unità di ricarica supporta la ricarica sia a corrente

alternata (AC) che a corrente continua (DC). Lo standard di ricarica è il Combined Charging System CCS ed è possibile la ricarica fino a 104 kW. Secondo il Costruttore, la ricarica

rapida in corrente continua fino al 90% della capacità è possibile in circa 36 (S), 44 (M) e 75 minuti (L), a seconda del pacchetto batterie installato. La ricarica in corrente alternata (11 e 22 kW) richiede da quattro a sei ore, a seconda del pacchetto batteria. Disponibile in due varianti di cabina, la Standard (1,7 metri di larghezza ) e la Comfort (2 metri), l’eCanter Next Generation si caratterizza anche per la sua versatilità: è compatibile con molti allestimenti per una vasta gamma di impieghi, che si tratti della consegna di collettame su brevi distanze e per ordini di e-commerce, per la raccolta rifiuti, per il trasporto di bevande e gas industriali, per l’edilizia, per i servizi di traino e manutenzione del verde pubblico. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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PANORAMICA

L’S-eWAY è REALTÀ Tra i veicoli della nuova line up completamente rinnovata, spicca il pesante elettrico

Con un investimento di 1 miliardo di euro IVECO ha completamente rinnovato la propria gamma introducendo importanti novità con l’obiettivo di cambiare radicalmente il trasporto commerciale di domani. In questo rinnovamento (che parte dal 2019, n.d.r.) l’S-eWAY, ovvero il pesante in versione elettrica, è uno degli asset principali del costruttore torinese. Un veicolo che integra anche tutta la tecnologia di ultimissima generazione sviluppata da IVECO in tema di connettività, sistemi di sicurezza e produttività del veicolo.

ELETTRICO PER NATURA Progettato integralmente per una catena cinematica elettrica, quindi non un veicolo endotermico adattato all’alimentazione a batterie, ma un nuovo progetto industriale, l’IVECO S-eWay vanta un’autonomia massima di 500 km. Il veicolo è alimentato da un innovativo sistema composto da nove batterie da 82 kWh, per un totale di 738 kWh. Grazie alla ricarica rapida fino a 350 kW, l’IVECO S-eWay può ricaricarsi fino all’80% in 90 minuti.

La versione 4x2 dell’IVECO S-eWay è alimentata dall’assale posteriore elettrico di FPT Industrial, brand consociato di IVECO specializzato nelle tecnologie di propulsione più avanzate, in grado di erogare 480 kW di potenza continua e 1.800 Nm di coppia. L’assale elettrico non si limita a offrire le migliori prestazioni dinamiche della categoria, ma vanta anche un design compatto che consente l’alloggiamento di tutti i moduli batteria all’interno del telaio, facendo risparmiare spazio sul retro della cabina. Questa soluzione consente agli operatori dell’IVECO S-eWay

di sfruttare al massimo la lunghezza del rimorchio e di minimizzare il raggio di sterzata. Le sei modalità di guida con frenata rigenerativa contribuiscono a massimizzare l’efficienza, offrendo all’autista un maggior controllo della trasmissione.

IL DESIGN Ergonomia è la parola d’ordine della nuova cabina IVECO che oltre alla spaziosa cabina include ampi vani portaoggetti e numerose funzioni altamente tecnologiche. L’ampio display digitale da 12,8 pollici è studiato per mostrare solamente le informazioni più rilevanti, al fine di ridurre il carico cognitivo del conducente. Lo schermo da 17 pollici del sistema di infotainment, il migliore della categoria, offre un’interfaccia ricca di funzioni e di facile navigazione grazie alle icone più grandi. Il sistema di navigazione specificamente studiato per i mezzi pesanti mostra le restrizioni agli itinerari in base a peso del rimorchio, dimensione del carico e classificazione in termini di materiali pericolosi. Altri approfondimenti nel servizio sul lancio IVECO a pagina 24 del giornale.

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Fino a mille chilometri al giorno MAN lancia la gamma eTruck, accompagnata da grandi attese

Dopo il successo dell’elettrificazione degli autobus urbani, a fine ottobre MAN Truck & Bus ha avviato le vendite dei nuovi MAN eTruck una gamma che, secondo i piani dell’azienda, dovrebbe rappresentare, entro il 2030, circa il 50% delle nuove immatricolazioni di veicoli MAN in Europa.

interna. Ma è ideale anche per particolari mission, come lo smaltimento dei rifiuti urbani silenziosi e senza emissioni in città o la raccolta, per esempio, del latte, in aziende biologiche, con un’autocisterna elettrica. E tra gli eTruck, la punta di diamante è senz’altro l’ eTGX

Grazie alla predisposizione per il futuro standard di ricarica megawatt, questi veicoli possono raggiungere un’autonomia giornaliera compresa tra 600 e 800 chilometri, adatta per il trasporto su lunghe distanze, e quindi in grado di coprire agevolmente la maggior parte delle attività di trasporto tipiche degli odierni camion a combustione

che, con un’autonomia giornaliera fino a 800 chilometri, secondo la Casa sulle lunghe percorrenze, potrebbe dare filo da torcere ai truck con motore tradizionale. Che si tratti di un trattore o di una motrice, dunque, il nuovo sistema di ricarica Megawatt offre una capacità di ricarica fino a 750 kW. Inoltre, 45 minuti di ricarica – la durata di una tipica

pausa – sono sufficienti per un’autonomia di circa 350 chilometri, il che lo rende ideale per i viaggi a lunga distanza. Inclusi e sempre a bordo i servizi digitali MAN come MAN eManager e MAN SmartRoute.

BATTERIE PROGETTATE APPOSITAMENTE L’utilizzo di una catena cinematica per autocarri a emissioni zero dipende dalla batteria. Per questo motivo, il nuovo MAN eTGX monta batterie progettate appositamente nel nuovo stabilimento di Norimberga. In questo modo, la competenza su uno dei componenti tecnici più importanti del MAN eTGX rimane interna, diremmo “fatto in casa”. A seconda dell’uso che si intende fare dell’autocarro elettrico, si possono scegliere diversi pacchi batterie: da 4, con potenza di 320 kWh e autonomia di 260 km; da 5 con potenza di 400 kWh e autonomia di 325 km; da 6 con potenza di 480 kWh e autonomia di 400 km. Il pacco di batterie da 6, garantisce un’autonomia giornaliera fino a 800 chilometri, a condizione che vengano rispettati i tempi di pausa/ricarica. Infatti, con la nuova ricarica megawatt fino a 750 kW, sono necessari solo da 22 a 45 minuti per ricaricare i pacchi batteria, a seconda della loro configurazione. A proposito, secondo la Casa di Monaco, in futuro sarà possibile raggiungere un’autonomia giornaliera di mille chilometri, decisamente un grande vantaggio per l’utilizzo nel trasporto a lungo raggio. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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PRODOTTO

PANORAMICA

Ultimi nati Presentati al Solutrans i Renault Trucks T e C E-Tech

Dopo la gamma di autocarri 100% elettrici da 3,1 a 26 tonnellate, che Renault Trucks commercializza sin dal 2020, è arrivato il momento per il Costruttore francese di presentare (al recentissimo Solutrans di Lione) due nuovi modelli con MTC fino a 44 tonnellate: il Renault Trucks T E-Tech, destinato al trasporto regionale, e il C E-Tech, per il settore delle costruzioni. I nuovi modelli sono equipaggiati con due o tre motori elettrici con una potenza combinata fino a 490 kW (equivalente a 666 CV) e cambio Optidriver. I Renault

Trucks T e C E-Tech montano da due a sei pacchi batterie agli ioni di litio, per una potenza da 180 a 540 kWh. Le batterie si ricaricano completamente in 9,5 ore in corrente alternata (AC) fino a 43 kW, o in 2,5 ore in corrente continua (DC) fino a 250 kW. Questi veicoli sono in grado di percorrere fino a 300 km con una singola ricarica e fino a 500 km con una ricarica rapida intermedia di un’ora (250 kW) anche se la Casa ricorda che l’autonomia effettiva può dipendere da molti fattori come la velocità di crociera, l’uso del cruise control, le specifiche del veicolo, il carico, la topografia del percorso, l’esperienza dell’autista, la manutenzione del veicolo e le condizioni meteo.

TRE TIPOLOGIE DI PTO Per adattarsi facilmente a qualsiasi tipo di allestimento e quindi a qualsiasi tipologia di utilizzo, i Renault Trucks T e C E-Tech possono essere configurati con tre tipologie di presa di forza (PTO): elettrica, elettromeccanica o sul cambio. I nuovi autocarri 28

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100% elettrici hanno una massa totale complessiva di 44 tonnellate e sono disponibili in versione trattore 4x2 e 6x2 e motrice 4x2, 6x2, e 8x4 tridem. I nuovi modelli, dedicati alla distribuzione regionale e ai cantieri, hanno un design specifico per la trazione elettrica, con importanti modifiche al frontale che conserva l’armonia delle linee. Gli E-Tech T e C integrano i tipici elementi grafici dei camion elettrici del costruttore transalpino: coprimozzi blu, striscia verticale sui lati del veicolo e targa distintiva Renault Trucks E-Tech nella parte anteriore mentre lateralmente sono impreziositi della nuova targa Emblem in plexiglas blu. Per la calandra, completamente rielaborata, i progettisti si sono ispirati al mondo della musica elettronica, con un design che ricorda un equalizzatore. La parte anteriore dei veicoli è completamente verniciata per rafforzare l’idea elettromeccanica. Infine, i Renault Trucks E-Tech T e C presentano il nuovo logo del brand, con tratti più moderni. La losanga in alluminio spazzolato situata sulla griglia anteriore, su sfondo nero lucido, conferisce ai veicoli un aspetto contemporaneo ed elegante.


Hvo per la piattaforma super In Scania si punta sui carburanti da fonti rinnovabili Dopo i Costruttori che ci hanno indicato i loro veicoli di punta, spinti dalla propulsione elettrica o da quella a gas naturale, arriva Scania che, va ricordato, sin dall’inizio non ha puntato, come altri, solo su un tipo di propulsione, considerando l’elettrico, il gas ma anche lavorando su una continua evoluzione dei motori endotermici. In quest’ottica con i veicoli della piattaforma SUPER, guarda decisamente all’utilizzo di carburanti da fonti rinnovabili, In particolare sull’ l’HVO

veicoli Euro 6, da 420 a 560 CV, lanciata da Scania nel 2021, abbiamo parlato più e più volte; la sua catena cinematica promette risparmi importanti di carburante per chi percorre le lunghe tratte. La famiglia dei 13 litri è stata sviluppata investendo 5 anni e 2 miliardi di euro per spingere la ricerca su componenti e sistemi di alimentazione in grado di raggiungere l’obiettivo di una maggiore efficienza energetica, arrivata a ben il 50% e che permette un risparmio di carburante,

(olio vegetale idrotrattato), una valida alternativa al Diesel e un carburante, peraltro, che non ha bisogno di modifiche nella tecnologia né nelle infrastrutture per il rifornimento. L’HVO presenta caratteristiche molto simili al Diesel, ma racchiude un vantaggio ambientale notevole: è possibile ottenere una riduzione fino al 90% di CO2 (metodo di calcolo Well-to-Wheel), percentuale che varia a seconda della materia prima utilizzata, rigorosamente prodotta non in conflitto con la filiera alimentare. Della piattaforma motore Super per i

rispetto all’ultima generazione di autocarri Scania, addirittura dell’8%. Oltre alle evoluzioni tecniche dei componenti e del cambio con Opticruise evoluto, uno degli elementi che danno il maggior contributo al risparmio energetico è il sistema di frenatura a rilascio di compressione o CRB, opzionale. Noto dal 1965, è un dispositivo che provvede a scaricare, tramite le valvole, la pressione che si accumula nei cilindri nelle fasi passive, cioè quando i pistoni comprimono l’aria trascinati dalla trasmissione, in modo che questa

pressione non dia loro una spinta nella fase di espansione rallentando la decelerazione. Scania, inoltre, ha ricollocato la pompa del carburante a bassa pressione, il filtro del carburante e il filtro separatore dell’acqua in un’unità di ottimizzazione del carburante separata dal motore e montata sul lato del serbatoio primario, che permette di utilizzare tutto il carburante all’interno del serbatoio stesso. Si rende così effettiva l’autonomia del veicolo, consentendo una maggiore percorrenza senza aumentare la quantità di carburante trasportato. www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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PRODOTTO

PANORAMICA

Il fratello elettrico del best seller

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Volvo Trucks, un gamma completa e Truck of The Year 2024 con FH Electric

a 666 CV è gestita da un esclusivo sistema di controllo della trazione sviluppato anche per avere la meglio su superfici scivolose. Sono disponibili diverse modalità di guida che consentono di impostare le prestazioni, il comfort e i livelli di consumo

dotato di 3 prese di forza, (elettrica, meccanica e sulla trasmissione). Lo scorso anno l’FH Electric è stato sottoposto a un test indipendente in Germania, sulla Green Truck Route, una strada lunga 343 km utilizzata per testare i camion grazie alla varietà

Anche Volvo Trucks, così come il suo “rivale” Scania ha scelto, per il percorso verso la transizione energetica, non una sola tecnologia ma un mix di possibilità di trazione: cosi all’elettrico ha affiancato il biogas e l’HVO. Per questo articolo, tuttavia, in Volvo Trucks Italia hanno deciso di puntare sull’ammiraglia, quell’FH electric, “fratello” di un best seller mondiale quale è stato per oltre trent’anni l’FH a combustione interna. Dunque, a metà del 2022, dopo aver lanciato sul mercato i modelli FL Electric e FE Electric, prodotti in serie dal 2019 e destinati all’impiego in ambiente urbano, la Casa svedese ha deciso di ampliare la gamma di veicoli 100% elettrici per soddisfare un’ampia varietà di esigenze nel mondo dei trasporti, introducendo i nuovi FH, FM e FMX sia come trattori che come autotelai. L’FH Electric è un camion di 40 tonnellate di PTT, con due o tre motori elettrici combinati con un cambio IShift adattato per l’elettromobilità. La grande potenza, fino a 490 kW, pari

energetico desiderati. I pacchi batteria ( 2-6 ) erogano da 180 a 540 kWh, garantendo un’autonomia sufficiente per numerosi incarichi di trasporto nella regione, garantendo un’autonomia che arriva a 300 km: abbastanza per la maggior parte delle applicazioni urbane e regionali. Tuttavia, i veicoli possono percorrere fino a 500 km durante una normale giornata lavorativa se si prevede una ricarica. I tempi di ricarica sono di 9,5 ore a corrente alternata (43 kW) e 2,5 ore con corrente continua (250 kW). L’FH è

di situazioni che offre, dalle autostrade alle strade più strette passando per tragitti collinari. Mantenendo una velocità media di 80 km/h, il veicolo, equipaggiato con un pacco batteria da 540 kWh ha fatto registrare un consumo di energia di soli 1,1 kWh/ km, raggiungendo così un’autonomia totale di 345 km con una carica completa. Ma, attenzione, l’FH Electric ha consumato il 50% di energia in meno rispetto ad un Volvo FH con motore Diesel e pacchetto I-Save per la riduzione del consumo di carburante.

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PRODOTTO STELLANTIS

Con la presentazione di ben 12 nuovi modelli di veicoli commerciali elettrificati negli small, medium e large van, per tutti i brand del Gruppo, Stellantis dà il via a una grande offensiva per puntare alla leadership assoluta di Ferruccio Venturoli

“V

ogliamo essere il numero uno nei veicoli commerciali: l’obiettivo è venderne due milioni nel 2027. La Champions League a livello mondiale è tra Stellantis, Ford e Toyota. Per essere numero uno dobbiamo battere Ford da cui ci separano circa 300.000 veicoli”. Così aveva detto Jean Philippe Imparato, responsabile mondiale dei veicoli commerciali di Stellantis, durante la presentazione, all’inizio di ottobre, della nuova strategia Pro One della divisione che raggruppa i sei brand dei veicoli commerciali del gruppo: Citroën, Peugeot, Fiat Professional, Opel, Ram e Vauxhall.

All’attacco! Non solo, ma dopo aver ricordato che l’Azienda, con i veicoli commerciali, è leader nell’area Enlarged Europe (con una quota di mercato nei Bev superiore al 40%), è al primo posto in Sud America, al secondo in Medio Oriente e Africa e al terzo in Nord America, il tutto supportato da 20mila “punti di contatto” nel mondo per la clientela

e impianti produttivi in 12 Paesi, Xavier Peugeot vicepresidente della unit veicoli commerciali, nonché uno dei rampolli della famiglia automobilistica più famosa di Francia, aveva aggiunto: “Puntiamo a essere leader assoluti nel 2027, tre anni prima rispetto a quanto previsto dal piano Dare Forward, lanciato a livello globale lo scorso anno”.

Anche la nuova gamma Opel ripropone tutti i punti di forza dei modelli degli altri brand. Tra questi, un’ampia gamma di sistemi avanzati di assistenza alla guida, per rendere manovre e viaggi più comodi e sicuri.

“Sei brand, una sola forza”: nuovi veicoli commerciali in tutti i segmenti (compatti, medi, grandi, nella foto l’intera gamma FIAT Professional).

UN’OPERAZIONE SENZA PRECEDENTI Dopo queste dichiarazioni non proprio “prudenti”, ecco che Stellantis è passata allo step successivo nell’ambito dell’offensiva strategica Pro One, portando contemporaneamente al debutto ben 12 nuovi modelli di veicoli commerciali elettrificati, nei segmenti dei compatti, dei medi e dei grandi, nei vari brand del Gruppo, cioè Citroën, Fiat Professional, Opel/Vauxhall e Peugeot,


ma anche l’americanissima Ram. Si tratta di un’operazione che non ha precedenti nella storia di Stellantis e, in generale, dei player di questo importante comparto di mercato. Sotto lo slogan “Sei brand, una sola forza”, Stellantis ha mostrato dunque per la prima volta gli inediti Citroën Berlingo, Jumpy e Jumper; i nuovi Fiat Professional Doblò, Scudo e Ducato; gli ultimi Opel/Vauxhall Combo, Vivaro e Movano e i nuovi Peugeot Partner, Expert e Boxer, ma anche l’americanissimo Ram ProMaster EV che debutterà entro la fine dell’anno. Come hanno sottolineato nei diversi interventi Jean-Philippe Imparato, Xavier Peugeot e Luca Marengo (global head of product – serial life commercial vehicles business unit) il nuovo progetto dà priorità assoluta alle emissioni zero, senza però naturalmente trascurare lo sviluppo delle motorizzazioni a combustione interna. I diversi brand stanno per introdurre versioni Bev di seconda generazione con autonomia fino a 420 km, alle quali si aggiungerà a breve il programma di furgoni medi elettrici alimentati con fuel cell a idrogeno (previsti per il 2024). “Questa seconda generazione di furgoni a emissioni zero è in linea con le aspettative dei clienti – ha detto Peugeot – e rafforzerà ulteriormente la nostra attuale leadership nei furgoni Bev e in tutti i segmenti e offre una maggiore autonomia elettrica, un’offerta addizionale di celle a combustibile, ben 18 Adas, una connettività completa e innovazioni come il Power Take Off elettrico”.

NEL 2024 ANCHE LA PROPULSIONE FUEL CELL A IDROGENO La rinnovata gamma di veicoli commerciali porta, dunque, con sé una seconda generazione di tecnologie a emissioni zero, compresi i sistemi di batterie che offrono una

maggiore autonomia senza compromettere le portate. Secondo le stime della Casa, i nuovi veicoli compatti hanno un’autonomia fino a 330 km, che sale a 350 nei medi, grazie ai pacchi da 50 o 75 kWh. Per arrivare a 420 km nei large van con batterie da 110 kWh. Inoltre, la ricarica a 150 kW porterà la batteria di questi ultimi dallo 0 all’80% in meno di un’ora. Gli sviluppi della catena cinematica non hanno impedito a Stellantis di migliorare i sistemi di frenata rigenerativa, attivabili tramite palette al volante, per massimizzare il recupero dell’energia e di inserire un’ inedita pompa di calore nei furgoni compatti Bev che ottimizza l’uso dell’energia in condizioni fredde e invernali, per incrementare l’autonomia del veicolo. Il prossimo anno debutterà, anche nei furgoni di grandi dimensioni, la propulsione fuel cell a idrogeno. Si tratterà di un’architettura a media potenza capace di un’autonomia fino a 500 km e che potrà essere ripristinata con un tempo di rifornimento dell’idrogeno di 5 minuti.

L’UOMO AL CENTRO DEL PROGETTO Sappiamo bene che nel trasporto e nella logistica, oltre all’efficienza dei veicoli, siano essi BEV o ICE è fondamentale il comfort, il benessere e la semplicità nel lavoro quotidiano, soprattutto se questo si svolge in una grande città dove il traffico ha un’importanza significativa nello svolgimento delle mission quotidiane. Così, in tutte le nuove famiglie dei veicoli commerciali, anche in quelli a propulsione tradizionale, il conducente è sempre più al centro della configurazione dei furgoni. Peugeot si impegna a offrire una versione elettrica di ogni modello della gamma entro il 2025 e a diventare un marchio 100% elettrico in Europa entro il 2030.

Ne sono un esempio l’interfaccia uomo-macchina (Hmi) ancora migliorata sul fronte della produttività e della sicurezza, il quadro strumenti e i display centrali più grandi e intuitivi: la Dynamic Surround Vision che utilizza telecamere esterne per orientarsi nel traffico e nelle strade congestionate. Con la connettività wireless, gli autisti sono sempre informati e le aziende connesse con le loro flotte in tempo reale, rendendo disponibili servizi come la manutenzione preventiva, il coaching sull’eco-drive, il routing dei veicoli elettrici e la gestione delle tariffe. Negli small van è presente una nuova Smartphone Station che consente al telefono cellulare di diventare pannello di controllo del veicolo, compresa l’interazione con i pulsanti del volante.

La connessione wireless a Apple Car Play e Android Auto consentono di richiamare i contenuti dello smartphone sullo schermo centrale, senza doverlo collegare con un cavo.

Nei large van, viene implementata una soluzione di guida assistita di livello 2, unica nella categoria grazie alla combinazione di Adaptive Cruise Control con funzione stop-andgo, Lane Centering e Traffic Jam Assist. Inoltre, una nuova generazione di motori a combustione interna si accoppia con una trasmissione automatica a 8 velocità. I nuovissimi furgoni sono dotati, inoltre, di fari completamente a LED per visibilità e sicurezza esemplari. Importante anche la presa di potenza elettrica (ePTO) da 400 V che porta l’elettrificazione in tutta la gamma di veicoli commerciali senza compromettere il carico utile del veicolo. L’ePTO trae energia dalla batteria di trazione installata, invece di richiedere una fonte di alimentazione separata. # www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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MERCATO

EVENTI  ALIS

Si è tenuta a Roma l’Assemblea Alis e gli

Stati Generali del Trasporto e della Logistica. Una due giorni nella quale una gran parte dei componenti del Governo, uomini delle Istituzioni e manager del pubblico e del privato hanno detto la loro su trasporti, ambiente e sviluppo del Sistema Italia di Ferruccio Venturoli

Sfruttiamo le

OPPORTUNITÀ DEL MARE S i è celebrata a Roma, presso l’Auditorium Conciliazione, l’Assemblea ALIS e Stati Generali del Trasporto e della Logistica. Prima di continuare, però, va spiegato, ai pochi che ancora non la conoscono, cos’è l’Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile. In estrema sintesi si tratta di un network che conta più di 2.200 realtà e aziende associate, per un totale di oltre 253mila lavoratori, un parco veicolare di circa 190mila mezzi, più di 142mila collegamenti marittimi annuali, 165 linee di Autostrade del Mare, 205mila collegamenti ferroviari annuali, oltre 190 linee ferroviarie e 78 miliardi di euro di fatturato aggregato. Torniamo ora all’evento romano: due giorni fitti di interviste, di incontri, di talk e anche di networking, visto lo spessore dei presenti: manager del pubblico e del privato, stakeholders ma, soprattutto, politici: sette ministri, sottosegretari, viceministri, presidenti di commissione. Di fatto, sul palco dell’Auditorium è sfilata una bella parte di chi governa questo Paese. Ed è giusto, perché se

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è vero che ALIS è la realtà associativa di riferimento per l’intero comparto del trasporto e della logistica, nata per promuovere anche e soprattutto lo sviluppo sostenibile e l’utilizzo dell’intermodalità, è un preciso dovere per chi governa, ascoltare le istanze delle grandi e piccole realtà del settore. Così nella due giorni si sono alternati sia titolari di dicasteri specifici e, comunque, che hanno nei trasporti uno dei loro “core business ”

come il ministro di trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini, il “suo” viceministro Edoardo Rixi, il ministro dell’industria Adolfo Urso, quello dell’ambiente Gilberto Pichetto Frattin, il senatore Nello Musumeci ministro per la protezione civile e per le politiche del mare, sia ministri più “generalisti” come Antonio Tajani, “capo” della Farnesina e vicepresidente del Consiglio, Alessandra Locatelli, ministro per


la disabilità, Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura e Raffaele Fitto ministro degli affari europei.

IL BENVENUTO DI GUIDO GRIMALDI È stato naturalmente Guido Grimaldi, presidente di ALIS, ad aprire i lavori con un discorso che ha toccato molti dei temi che sarebbero stati poi trattati nel corso della due giorni. “Nel 2023 – ha detto – grazie al trasporto intermodale 6 milioni di camion sono stati sottratti dalle strade, 143 milioni di tonnellate di merci sono state spostate dalle autostrade verso l’intermodalità, attraverso porti e interporti, 5,4 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 sono state abbattute. Il risparmio economico per le famiglie italiane è di oltre 7 miliardi di euro”. Grimaldi è sceso poi nel particolare: “in materia di incentivi per il settore – ha detto – vorremmo rivolgere un ringraziamento al Ministro Salvini per l’attenzione rivolta all’intero comparto, con l’annuncio del nuovo programma ‘Sea Modal Shift’, destinato a incentivare l’intermodalità marittima per le annualità dal 2022 al 2026, recuperando così anche quelle somme non ancora erogate per il 2022. Ci auguriamo – ha continuato Grimaldi – che il Governo possa inoltre intervenire prevedendo l’aumento della Marcello Di Caterina, vicepresidente e direttore generale ALIS: ”abbiamo fatto capire quanti camion possono essere sottratti alle strade con sensibile riduzione delle emissioni di CO2 , per arrivare a un sistema di trasporti più sicuro e sostenibile economicamente”.

“Nel 2023 – ha detto Guido Grimaldi – grazie al trasporto intermodale 6 milioni di camion sono stati sottratti dalle strade, 143 milioni di tonnellate di merci sono state spostate verso l’intermodalità, attraverso porti e interporti, 5,4 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 sono state abbattute”.

dotazione finanziaria per il ‘Sea modal shift’ e per il Ferrobonus con uno stanziamento di 100 milioni di euro annui per ciascuna misura. A ulteriore dimostrazione di quanto questi incentivi per l’intermodalità marittima siano necessari a supporto delle imprese e a beneficio dell’ambiente – ha detto ancora il presidente – ricordiamo che nel 2022, anno in cui non era stato erogato l’incentivo Marebonus, si è assistito a un incremento del traffico dei veicoli pesanti sulla rete Anas del +4% rispetto al 2019. Al fine di ridurre le emissioni prodotte dal trasporto su gomma – ha continuato Grimaldi – alcuni Paesi europei come Germania e Austria hanno ad esempio modificato la regolamentazione sui pedaggi autostradali, prevedendo l’introduzione, rispettivamente a dicembre 2023 e gennaio 2024, di una tassa sulle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti sulle autostrade, che graverà soprattutto su chi utilizza camion vecchi e inquinanti, mentre sarà ridotta per chi dispone di flotte di ultima generazione. A tal proposito ricordo che in Italia abbiamo un parco circolante tra i più datati d’Europa e quindi sono necessari ulteriori sostegni e incentivi al fine di poter rinnovare i propri mezzi’’.

A MARZO, A VERONA IL TERZO LET EXPO Guido Grimaldi ha concluso il suo intervento annunciando ufficialmente che dal 12 al 15 marzo 2024, a Verona, si terrà la terza edizione di di Let Expo su trasporti, logistica, servizi alle imprese. Dopo Guido Grimaldi è salito sul palco il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture che ha parlato delle grandi opere funzionali allo sviluppo economico del Paese, e dei tanti progetti ancora fermi. “I soldi del PNRR – ha detto Salvini – non sono regalati, è un prestito che pagheranno i nostri figli. Quindi, è da spendere bene; dall’elettrificazione dei porti al terzo valico ferroviario, dalla Napoli-Bari alla Palermo-Catania alla BresciaVerona-Vicenza, fino all’ autostrada Roma-Latina. Ma nuove tasse come l’ETS sono la maniera più inutile per aiutare l’ambiente; la sostenibilità – ha concluso – deve essere in linea con economia e sociale”. Proprio la nuova tassa europea sulle emissioni climalteranti, l’ETS (Emission Trading System), che entrerà in vigore il 1° gennaio 2024, appare come un vero problema che tocca tutta la filiera del trasporto marittimo. “Con l’ETS – ha detto Emanuele Grimaldi, amministratore delegato del Gruppo Grimaldi e presidente dell’International Chamber of Shipping – c’è il rischio che si www.trasportale.it TRASPORTARE OGGI

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MERCATO

EVENTI  ALIS

debba applicare un “ETS surcharge” da parte di tutto il mondo marittimo, per andare a coprire questa tassa che andrà a gravare in modo importante sulle tasche degli armatori, un’ipertassazione che rappresenta un aggravio di costi del trasporto marittimo e che potrebbe determinare un rischio di back shift modale, facendo fare all’Italia un balzo indietro di 30 anni, con un ritorno di milioni di camion sulle autostrade italiane e un preoccupante aumento dell’inquinamento e dell’incidentalità. L’Ets – ha continuato Emanuele Grimaldi – non risolve alcun problema. L’Europa fa parte di un consesso mondiale e solo in quell’ambito questi problemi vanno trattati e risolti. La nuova tassa pone anche un evidente problema alle rotte intercontinentali che punterebbero sugli scali extra-europei per non dover pagare la tassa e minaccerebbe la continuità territoriale con le grandi isole: la Sicilia e la Sardegna sarebbero mete paganti, il che creerebbe un problema enorme di continuità. E le autostrade del mare? Sono il sistema più verde e invece lo si tasserebbe”.

LE OPPORTUNITÀ OFFERTE DAL MARE I problemi legati al mare, dunque, sono stati il focus principale per quanto riguarda i trasporti, ed è normale, perché le opportunità offerte dal mare in un Paese strategicamente così importante nel Mediterraneo vanno assolutamente sfruttate e protette. “Per noi è centrale che si affronti il tema del bacino del Mediterraneo

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TRASPORTARE OGGI dicembre 2023/gennaio 2024

Il ministro Salvini intervistato da Bruno Vespa sul palco dell’Assemblea Alis; a lui sono andati i ringraziamenti di Guido Grimaldi per l’interessamento del Governo all’intermodalità marittima.

anche a livello europeo. L’Italia – ha detto il viceministro ai trasporti Edoardo Rixi – non crescerà in maniera stabile se non ci sarà una stabilizzazione del Nord Africa. È fondamentale che gli altri partner del G7 si occupino della questione africana, che dà grandi opportunità di sviluppo per il nostro Paese ma è evidente che abbiamo bisogno di avere partner affidabili, e di non regalare ricchezze per fare dumping industriale come nel caso dell’ETS. È importante tornare a fare commercio in questa area e generare così un nuovo sistema di sviluppo”. Rixi ha concluso auspicando che si possa arrivare a nuovi e importanti finanziamenti nei progetti di Marebonus e Ferrobonus

che sono “essenziali”, ha detto, per il sistema Paese. Di ETS e di incentivi ha parlato anche Marcello Di Caterina, direttore generale e vicepresidente di ALIS. “Da gennaio – ha detto – avremo l’introduzione dell’ETS, una norma voluta dall’Europa che va a incidere proprio sul trasporto marittimo, questa è una cosa che funzionerà male perché l’Italia e l’Europa assorbono il 7,5% di questa tassa, ma in realtà l’altro 92,5% del globo continuerà a viaggiare senza pagarla. È evidente che questo crea un rischio: da un lato avremo dei noli più cari, dall’altro le strade rischiano di ripopolarsi di camion e per di più l’Italia, come tutta l’Europa, perderebbe competitività nei confronti degli altri Paesi. Attraverso incentivi come Marebonus e Ferrobonus – ha continuato Di Caterina – abbiamo fatto capire quanti camion possono essere sottratti alle strade con sensibile riduzione delle emissioni di CO2, per arrivare a un sistema di trasporti più sicuro e sostenibile economicamente. Ma il Governo cosa può fare? Potrebbe proporre, ad esempio, che le risorse che entreranno come maggior ricavo dalla tassazione, possano essere riutilizzate per far crescere gli incentivi come Marebonus e Ferrobonus che funzionano, invece di portarli a 25 milioni l’anno si potrebbe pensare di portarli a 100 milioni”. #




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