Immagini reali e corpi fantasma in Hervé Guibert e Roland Barthes: Desiderio e realtà in fotografia

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Guibert decide di fotografarla, «je la fis monter sur la tribune, absurdement, sur le court desert, pour la prendre en photo»69. All’immagine fotografata Gina replica con la sua immagine filmica, con la sua immagine del passato, cerca di sedurlo senza pertanto riuscirvi. La seduzione continua senza sosta nei giorni successivi, le armi vengono dissotterrate e si gioca una guerra a colpi di immagini, di allusioni, dove il passato non è mai passato e il presente sembra non essere. Gli fa dono dei suoi segreti, delle sue foto nuda, due foto polaroid, «elle les detenait dans une enveloppe fermée, le cachet de cire de ses initiales barrant l’ouverture, elle l’arracha, et me montra les photos que j’étais le premier à voir, qu’elle dévoilait comme un trésor. Je les regardais d’air plutôt indifférent, elle me pinça»70. Ancora un’altra mossa e un altro errore, un altro scacco dell’immagine. Guibert da parte sua le propone una nuova mossa, fotografarla ancora, questa volta nel suo salone, sotto il fascio di luce di un proiettore, come in una sequenza, che del resto lui immagina. La vita, il film, la fotografia, la seduzione si troverebbero infine insieme a convivere nello stesso istante. D’abord elle portait une serviette blanche devant elle, pour cacher son corps nu, comme dans ce film qui avait fait scandale ; puis la serviette s’envolait, et découvrit son corps, ses seins et son ventre, revêtus de sparadrap ; sa perruque s’envolait a son tour en découvrant son crane cerné de bandelettes blanches ; alors j’apparaissais, d’abord mon ombre sur l’écran qui se détachait de l’appareil, je portais sa perruque qui venait de s’envoler, et aussi une de ses robes. Quand j’avais pris sa place devant l’écran, son corps s’évanouissait lentement comme dans un acide71.

Al desiderio di Guibert, della sua sequenza si oppone il rifiuto e il desiderio dell Lollobrigida: «je ferai ces photos quand tu seras mon amant»72. I due sembrano non destinati a incontrarsi. Hervé Guibert rincorre la sua immagine per distruggerla, lei il suo corpo. Ancora una volta si riaffaccia il desiderio del crimine. Gina Lollobrigida fa un ritratto che a lui appare come un ritratto funebre, il quid della sua scelta «si je ne volai pas mourir c’était elle qu’il me fallait tuer»73. Cerca ancora una volta di 69

Ibid. p. 97. Ibid. p. 102. 71 Ibid. p. 105 72 Ibid. p. 105. 73 Ibid. p. 109. 70

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