Touring 08/2009 italiano

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7 maggio 2009 touring 8 www.touring.ch GAA 1214 Vernier

Il giornale della mobilità

Notizie e informazioni dalla Sezione Ticino del TCS a pagina 38 Passaggi a livello Ancora troppi incidenti ma si è sulla giusta via 9

Provenza terra d’artisti Pellegrinaggio nei luoghi dove visse Picasso 26

Protezione Assista TCS Assicurazione giuridica per proprietari di case e ditte 35



7 maggio 2009 | touring 8 | editoriale e sommario

I cabriolet trasmettono vere sensazioni

22 Test della cabrio Peugeot 308 CC

26 Tracce di Picasso in Provenza

Affrontare l’estate al volante della cabrio Peugeot 308 CC è sicuramente un’esperienza divertente. Inoltre il pratico sistema airwave tiene al caldo collo e spalle.

La luce della Riviera francese è stata fonte d’ispirazione per artisti come Matisse e Cézanne. Viaggio alla ricerca dei segni lasciati da Pablo Picasso.

società e mobilità 4 Radar e multe sbagliate: tremila automobilisti multati a torto a Losanna. 9 Passaggi a livello: sono ancora molti quelli pericolosi che vanno eliminati o risanati.

test e tecnica 12 Speciale cabriolet: guidare una decappottabile è ancora attuale malgrado la crisi. 25 Crash-test dei buggy: il TCS ha verificato la sicurezza di questi veicoli da svago.

viaggi e tempo libero 30 Denaro per le vacanze: quali sono i mezzi di pagamento più sicuri quando si viaggia? 31 Monza e dintorni: una destinazione non solo per gli appassionati di Formula Uno.

club e soci 35 Assista TCS: la protezione giuridica per i proprietari di immobili e di piccole ditte. 37 Giubileo Heberga: festeggiati i 50 anni della società che gestisce gli alberghi del club. 9 31 39 41 42

il consulente il consulente di viaggio contatti TCS, il punto: Jürg Schmid forum, il concorso, impressum l’incontro: Ruud J. Reuland, direttore della Scuola alberghiera di Losanna

Keystone

Premetto che non sono mai stato in possesso di una cabrio, al massimo ne ho noleggiata una, per poter provare questa speciale sensazione di guida. Così posso capire quando i proprietari seguono il loro riflesso nei primi veri giorni di primavera e tirano fuori le cabrio dal garage. Guidare all’aria aperta dà più divertimento grazie al vento sul volto e ai profumi che penetrano nel naso. Le auto scoperte hanno, inoltre, il piacevole effetto collaterale di fare abbronzare i passeggeri che non si coprono il capo. Oltretutto, lo sapevate che la parola «cabriolet» deriva dal termine francese «cabrioler», che significa «piroettare o fare le capriole»? Sebbene nel traffico stradale regolamentato certe capriole siano severamente vietate, chi si siede in una cabrio si sente un po’ più libero di quando sta sotto un tetto di lamiera. Proprio questa sensazione di libertà potrebbe essere il motivo per comprare una di queste automobili estive. Molti lo sognano e perciò sul «Touring» attuale diamo uno sguardo a questo mondo dei cabriolet. Crisi o non crisi, i fabbricanti puntano come sempre a questo tipo di veicolo, che si abbina bene alle donne come dimostrano i ritratti di tre conduttrici di cabriolet. Tra l’altro in questo speciale, una designer di moda si esprime sulla corretta tenuta in voga per chi guida una decappottabile e c’è una panoramica sul mercato delle cabrio. Sognare è permesso e trarre piacere ogni tanto fa anche bene. Felix Maurhofer, caporedattore

Piccoli piloti in cammino verso la Formula 1 Foto di copertina Autore: Raphael Forster 7Pictures

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Mentre lo svizzero Sébastien Buemi debutta in Formula 1, i più giovani si accontentano di imitarlo pilotando una semplice «cassa di sapone». Il Gran Premio di Svizzera di questa ecologica disciplina si è svolto di recente lungo i tornanti del Monte Verità di Ascona.


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Quando il radar perde la bussola Un apparecchio radar che ha multato a torto 3000 veicoli è l’ultimo episodio di una serie di fallimenti che gettano un’ombra sui controlli di velocità. E la fiducia in questa tecnica viene fatta vacillare anche da uno studio tedesco. Losanna un modello ha prodotto, in tre mesi, 3000 multe per infrazioni inesistenti. A causa di una componente elettronica difettosa, calcolava valori superiori di 5–6 km/h rispetto alla velocità reale. Un difetto non rilevato dall’Ufficio federale di metrologia (METAS) in occasione dei test di omologazione. Tutte le persone lese sono state rimborsate, ma la sfiducia in questi apparecchi si sta diffondendo. Non si tratta infatti di un incidente isolato, dato che ci sono già stati precedenti nei cantoni di Berna, Neuchâtel, Svitto e Zurigo, senza parlare della Francia, dove le multe inflitte a torto nei controlli mobili nel 2007 sono state decine di migliaia.

Precisione assoluta? | E le notizie provenienti dalla Germania non sono per niente rassicuranti. Una società d’ingegneria (VUT) che conduce perizie per i tribunali, ha appena reso pubblico uno studio: su 1810 casi contenziosi, di cui si è dovuto occupare tra l’aprile 2007 e il marzo 2009, l’85 percento erano viziati da errori. Si trattava per il 5,2 percento di radar difettosi, per il 18 percento di errori umani nell’elaborazione dei dati, per il 62 percento di prove insufficienti. Infine, la multa era giustificata solo nel 15 percento dei casi! C’è di che rabbrividire, tanto più che la Svizzera non è messa meglio, afferma Hansruedi Schenker, responsabile tecnico della centrale radar.ch: «La percentuale d’errore è pressappoco identica nel nostro Paese. I controlli della velocità sono condotti in maniera troppo

approssimativa. Non si verifica a sufficienza il posizionamento dell’apparecchio, la distanza dal suolo o il collocamento parallelo rispetto alla strada. O ancora, dopo aver cambiato di posto, si omette di regolare nuovamente l’apparecchio. Tutto ciò è fonte di numerose approssimazioni».

Misure di precauzione | Di fronte a questa situazione allarmante, Walter Fasel, capo della sezione traffico all’Ufficio federale di metrologia, esprime però un commento misurato: «In linea generale, quando un agente di polizia posiziona il radar in modo impreciso, risulta uno scarto di 0,5 punti. Una differenza che è compensata dal margine d’errore di 5–7 km/h dedotti d’ufficio a favore dell’automobilista». Garante della qualità del materiale, l’Ufficio federale di metrologia esamina l’affidabilità di ogni modello prima di autorizzare la sua messa in commercio. Inoltre, controlla ogni anno l’insieme degli apparecchi in servizio in Svizzera, ossia 1200 modelli, per determinarne il buon funzionamento, in particolare la precisione. Al sorgere del minimo dubbio, l’apparecchio viene ritirato dalla circolazione, e ciò avviene da una a due volte all’anno. I test sono effettuati in tutte le situazioni meteorologiche, con traffico scarso o intenso, in fase di frenata o di slittamento, presso linee dell’alta tensione o altre installazioni che emettono una radiazione elettromagnetica: «Mediante queste precauzioni, l’esattezza è garanticontinua a pagina 8

foto Benjamin Zurbriggen

› I radar continuano a far parlare di sé. A


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AffinchĂŠ forniscano dati esatti, i radar mobili devono essere utilizzati correttamente dagli agenti incaricati dei controlli.




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società e mobilità | touring 8 | 7 maggio 2009

La configurazione degli apparecchi di misurazione della velocità può essere all’origine di errori.

continua da pagina 4

ta», sottolinea Walter Fasel. «I controlli possono considerarsi perfettamente affidabili. E il margine di errore serve a compensare un’eventuale imprecisione dell’apparecchio radar».

Configurazione erronea | Rimane comunque il fatto che tra le prove effettuate dal METAS e la realtà sul terreno, sussiste a volte una sensibile differenza. Fattori imprevedibili possono far reagire una componente informatica diversamente da come aveva fatto in fase di test. Fu il caso a Losanna con 3000 multe ingiustificate. Il radar, installato secondo le regole e propriamente omologato dal METAS di colpo non si comportò come previsto: «L’apparecchio non integrava i dati che gli venivano forniti. È come se gli si diceva 3҂3=9 e che invece capiva 2҂3=6», spiega il capitano Michel Blanc, capo della sicurezza del traffico a Losanna. «Una configurazione errata dei sensori di misurazione della velocità è all’origine del problema capitato a Losanna», precisa Walter Fasel. Laser sensibile | L’irruzione della tecnologia laser ha rimescolato le carte. Da una parte ha evidentemente aumentato l’esattezza delle misure, dall’altra però esige ancor più cura e precisione da parte degli

agenti che effettuano i controlli mobili. Molto sensibile alle scosse, il radar laser rischia di funzionare male se viene collocato senza riguardo nel baule di una vettura o se urta contro un bagaglio durante uno spostamento. Da allora, anche se l’agente compie il suo dovere in modo ineccepibile, il laser non seguirà più la giusta traiettoria e, ad esempio, mirerà alla vettura sbagliata: «Ci sono molti problemi di questo tipo», afferma Hansruedi Schenker. Ma la risposta contro tali inconvenienti esiste, ricorda Walter Fasel. L’utente ha la possibilità di esigere una verifica dei dati presso la centrale di polizia: «Tutti i controlli di velocità effettuati in Svizzera si appoggiano su una banca di immagini che permettono di ricostruire la dinamica degli eventi e di identificare un eventuale errore». È chiaro che chiunque dubiti dell’esattezza di una multa è in diritto di consultare la fotografia del radar. La procedura è generalmente semplice e gratuita. Alcuni comuni però insistono nel prelevare delle spese amministrative che possono superare l’ammontare della multa stessa! Le conseguenze sono gravi: gli utenti della strada rinunciano a far valere i propri diritti.

Jacques-Olivier Pidoux Info Touring Lo studio del VUT – disponibile solo in tedesco – s’intitola «1810 Vorgänge zu Verkehrsordnungswidrigkeiten». Si può consultare al sito Internet www.vutonline.de/downloads.

il commento Jacques-Olivier Pidoux

Se lanciate una discussione con un poliziotto, sul tema dei controlli radar, vi garantirà una precisione chirurgica. Se fate lo stesso con uno dei 3000 losannesi multati a torto, otterrete una risposta diametralmente opposta. Al di là delle generalizzazioni e delle prese di posizione partigiane, una cosa è certa: non si può più fare finta di niente. Ormai non ci si può più nascondere dietro la scusa del «caso isolato» o della «spiacevole eccezione». Troppi automobilisti hanno già subito questo brutto scherzo. La moltiplicazione degli errori induce a pensare che ci sia un problema più grande, e per valutarne l’ampiezza è necessario effettuare uno studio indipendente sulla qualità del materiale e sul suo impiego concreto sul terreno. Solo un’analisi di questo tipo – che unisca Confederazione, Cantoni, produttori e associazioni degli utenti della strada – riuscirà a determinare le cause materiali e umane degli errori. Un obiettivo da raggiungere il più presto possibile per scongiurare una completa perdita di fiducia.


7 maggio 2009 | touring 8 | società e mobilità

La morte viaggia ancora sui binari

il consulente Urs-Peter Inderbitzin

Nonostante le grandi contromisure adottate, in Svizzera ci sono ancora troppi passaggi a livello pericolosi: 2600 vanno risanati o eliminati. La Confederazione fa pressione.

› Immagini spettacolari e cruente, quelle delle automobili investite da treni su passaggi a livello incustoditi. In seguito ai molti incidenti del genere – che nel 2004 avevano causato la morte di 17 persone – il Dipartimento federale dei trasporti aveva istituito una task force. L’obiettivo era di procedere al risanamento dei 190 attraversamenti ferroviari pericolosi. Allo scopo la Confederazione stanziò un credito di 15 milioni di franchi. Quattro anni e mezzo dopo «questo obiettivo è praticamente raggiunto», conferma al «Touring» il capo della task force, il consigliere di Stato solettese Walter Straumann. Se, in estate, il Parlamento federale accorderà un credito supplementare di 1,7 milioni di franchi, presto scompariranno anche gli ultimi 16 passaggi a livello pericolosi.

Questione finanziaria | Eppure Strau-

non è più della Confederazione ma delle ferrovie e dei proprietari delle strade. Tuttavia, secondo Walter Straumann, gli odierni problemi economici potrebbero rappresentare anche un’opportunità, visto che, al fine di combattere la crisi, alcuni cantoni parlano di mettere a disposizione più soldi per l’infrastruttura. Anche la task force vigila, benché il suo capo riconosca che oggi l’Ufficio federale dei trasporti sia meglio hwm predisposto.

L’aiuto di «Touring» I nostri lettori se lo ricordano: a causa dell’allora stagnazione finanziaria, la nostra redazione aveva lanciato un concorso in collaborazione con la ditta «VT Verkehrs- und Industrietechnik AG». Tramite una votazione, i lettori di «Touring» avevano deciso quale dei sei passaggi a livello proposti andava risanato. La scelta era caduta sul pericoloso attraversamento ferroviario di Vuarat (nel comune di Remaufens FR) tra Palézieux e Châtel-St-Denis, che in seguito è stato prontamente risanato. hwm

Keystone Polizia Basilea Campagna

mann non dà ancora il segnale di cessato allarme, sebbene nel 2007 gli incidenti mortali siano scesi a nove. Degli odierni 5700 attraversamenti ferroviari esistenti, soltanto 3100 soddisfano completamente i requisiti di legge. Entro il 2014 dovranno essere risanati o eliminati i restanti 2600. La cosa non è così semplice, poiché la competenza

Ancora troppe sciagure sui passaggi a livello pericolosi, spesso dalle conseguenze fatali.

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Sanzioni anche per il ciclista ubriaco In occasione di compleanni o altre feste, spesso le persone esagerano con l’assunzione di bevande alcoliche. A volte non si preoccupano del loro consumo di alcol poiché non sono arrivate in automobile bensì in bicicletta. «Posso bere, sono infatti arrivato in bicicletta; non mi può succedere niente»: questa attitudine non solo è molto rischiosa, in quanto i ciclisti ubriachi sulla strada rappresentano un pericolo per gli altri utenti e per sé stessi, ma è pure vietata. Chi circola in bicicletta sotto l’influsso dell’alcol è punibile con l’arresto o con la multa. Recentemente il Tribunale federale lo ha confermato in una sentenza contro un ciclista. L’uomo, mentre stava andando a comperare le sigarette con la sua mountain-bike, aveva un tasso alcolemico di oltre l’uno per mille. Improvvisamente l’ubriaco sbandò e cadde, rimanendo a terra con ferite gravi. Alcuni passanti chiamarono la polizia. Venne sanzionato con una multa di 500 franchi per il suo stato inadatto alla guida e per l’incapacità di controllare il veicolo (6B_726/2008). Le autorità possono, perfino, vietare ad un ciclista colto in stato di ebbrezza di circolare in bicicletta. La durata del divieto è di almeno un mese. In casi gravi, ad esempio se vi è dipendenza dall’alcol, è addirittura possibile revocare al ciclista anche la licenza di condurre veicoli a motore. La multa e la revoca non sono le uniche conseguenze di un incidente della circolazione imputabile all’alcol. Oltre al dolore fisico, vanno considerate pure le conseguenze in materia di assicurazioni (responsabilità civile e casco). Le compagnie di assicurazioni possono ridurre le loro prestazioni. In presenza di colpa grave non sono escluse pretese di regresso, che, a dipendenza dei danni provocati (morte, danni materiali), possono essere molto elevate.

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.


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Balletto di robot nipponici Negli stabilimenti Toyota a Nagoya, una vera città nella città, regna un caldo soffocante, ma una pulizia quasi sterile. Vi si può assistere alla nascita di un’auto.

› Andare a vedere come nasce un’automobile è, di certo, una delle attrazioni da non perdere durante un eventuale viaggio in Giappone. Di conseguenza, risulta molto lunga la lista d’attesa per visitare i siti di produzione, o meglio, di una parte di questa. In genere, infatti, il visitatore può dare un’occhiata solamente ai reparti saldatura e montaggio. Rimangono invece chiuse le porte degli stabilimenti dove le componenti d’automobili vengono punzonate e verniciata la carrozzeria.

Tutto automatico | Su una superficie di

dia venti ore e vi vengono utilizzate circa 30 000 componenti.

Lavoro a turni | Tutti i dipendenti indossano copricapo e guanti firmati Toyota. Il lavoro è pulito e non richiede praticamente alcuno sforzo fisico; è dunque adatto anche alle donne. Il contributo di queste ultime alla produzione rappresenta, però, appena il tre percento. Il lavoro è organizzato in due turni: dalle 6.25 alle 15.15 e dalle 16.10 alla 1.00. Toyota concede ai suoi dipendenti uno sconto del dieci percento per ogni acquisto di una sua quattro ruote. Per gli altri cittadini di «Toyota-City» – ha specificato l’hostess dell’azienda – non sono invece previsti sconti. Peter Widmer

ald

produzione di 75 000 m2, un centinaio di robot saldano circa 400 pezzi trasformandoli in automobili complete quasi di tutto.

Il flusso dei visitatori si sposta su passerelle e guarda la produzione «dall’alto al basso». Come ci confida la giovane guida, nel reparto saldatura lavorano 1600 persone. Ma dove si sono nascoste? Facciamo fatica a scorgere un essere umano, in giro ci sono solo robot. Per contro, nel reparto assemblaggio, si cercano invano i robot, dato che qui è nuovamente richiesta la forza lavoro classica: uomini e donne montano ruote, motori e innumerevoli accessori, sino a che il veicolo viene sottoposto a test minuziosi. Gli accessori vengono forniti seguendo il metodo «just in time», ossia: solo gli oggetti necessari e nella quantità necessaria. L’intero processo produttivo di un’automobile dura in me-

Come in molte altre fabbriche, anche nelle officine Toyota si fa ricorso massicciamente ai robot.


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Keystone

7 maggio 2009 | touring 8 | società e mobilità

La cappella sull’autostrada nel Canton Uri, per ora l’unica in Svizzera.

Una sosta per l’anima In Germania fanno parte del paesaggio, mentre da noi sono piuttosto rare. L’unica chiesa «autostradale» in Svizzera si trova nell’area di servizio del San Gottardo nel Canton Uri.

› «La chiesa in autostrada?». La venditrice alla stazione di benzina fa spallucce, come farebbe la maggior parte degli svizzeri. Il termine «chiesa d’autostrada» da noi viene usato molto poco, dato che sono rare le occasioni per visitarne una. Sulla rete di strade nazionali svizzere, lunga ben 1850 chilometri, s’incontra un’unica cappella – nell’area di servizio del San Gottardo – frequentata soprattutto nel periodo natalizio. La realizzazione della struttura in calcestruzzo è stata costruita nel 1998 grazie al finanziamento del Canton Uri e di vari sponsor. Quando si richiude dietro di sé la porta della chiesetta, ci si ritrova immersi in un silenzio dalle tinte verdi e gialle. Una colorazione creata dalle doppie finestre riempite con pezzi di vetro, che – a dipendenza dell’illuminazione esterna – fanno mutare l’atmosfera dentro le mura dell’edificio. Non si può dire che la cappella rappresenti un luogo di culto tradizionale, ma è un sito dove trovare la pace che soddisfi i bisogni individuali dei visitatori. «Questo luogo è aperto a tutti», sottolinea Anton Stadelmann della fondazione «Luogo di raccoglimento»,

che si occupa della cappella sull’autostrada. Le reazioni che suscita la chiesa sono decisamente positive: «Durante il viaggio fa bene fermarsi per godersi un momento tutto per sé», spiega una coppia di anziani.

Non prioritario | Nonostante l’eco positiva, lungo le autostrade elvetiche non ci sono altre chiese. In Germania, per contro, si contano 32 luoghi di culto che vengono visitati da almeno un milione di persone all’anno. Perché allora in Svizzera mancano?

Per Aschi Rutz, portavoce della Chiesa cattolica zurighese, è chiaro che le chiese autostradali non rispondono ad un bisogno prioritario: «La Svizzera dispone di una fitta rete di chiese, cappelle e luoghi di raccoglimento. La chiesa è là dove sono le persone: in stazione, all’aeroporto o in ospedale». Aggiunge Rutz: «Non si esclude che in futuro anche le cappelle autostradali siano incluse nell’offerta della Chiesa, ma si punta piuttosto su chiesette nei centri commerciali e negli stadi». Christa Wüthrich

Cappelle storiche lungo i sentieri La cappella nell’area di sosta del S. Gottardo non è un’idea rivoluzionaria, bensì si basa sulla storia della regione. Nei secoli scorsi, i pellegrini e i commercianti lungo il loro cammino sul San Gottardo trovavano infatti protezione e sicurezza nella chiesetta. La cappella Sant’Anna a Gurtnellen, la cappella S. Karl a Hospental o l’ospizio del S. Gottardo sono solo alcuni esempi di questa tradizione, che doveva risorgere e continuare con una chiesa in autostrada. Il concetto è stato poi sviluppato e l’idea di tale cappella è stata estesa per comprendere ogni confessione e il termine originario è stato sostituito con il termine «luogo di raccoglimento». ca


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speciale cabriolet | touring 8 | 7 maggio 2009

Viaggiare sottovento › A livello meteorologico la Svizzera non è

Il cabriolet è un prodotto di nicchia, che però gode di particolare attenzione. Ecco perché anche l’attuale crisi non riuscirà a far sparire la cabrio dalle strade svizzere e perché alle donne piacciono le auto scoperte.

un paese predestinato per le cabrio. Malgrado ciò la quota di auto aperte si mantiene costante attorno al 5 percento. Gli svizzeri non si lasciano nemmeno dissuadere dal fatto che la cabrio costi facilmente qualche migliaia di franchi in più della rispettiva versione coupé: «Gli svizzeri possono permettersi un’auto emozionale che dà piacere», spiega Max Nötzli, presidente dell’Associazione importatori svizzeri di automobili (auto-suisse) e appassionato conducente di una cabrio. Secondo Nötzli anche il futuro delle auto scoperte non dovrebbe essere troppo grigio, malgrado la crisi attuale: «Certamente anche in futuro la cabrio rimarrà un prodotto di nicchia. Tuttavia non credo che in Svizzera i clienti rinunceranno del tutto alle sensazioni offerte dalla guida all’aria aperta. Piuttosto tenderanno a rimandare l’acquisto di uno o due anni», ritiene l’esperto in materia.

cato delle cabrio si nota qualche nuvola all’orizzonte. La nota ditta Edscha, che produce capote per Aston Martin, Bentley e Jaguar, ha dovuto dichiarare lo stato di insolvenza nel mese di febbraio. Anche la concorrente Karmann, fondata nel 1901, che negli anni Cinquanta raggiunse grande notorietà con la Karmann Ghia, ha nel frattempo subito la medesima sorte (vedi a pagina 17). Tuttavia, la tecnica odierna permetterà di evitare che le vetture scoperte scompaiano dalle strade. Infatti, mentre un tempo la cabrio era l’automobile estiva del conducente facoltoso disposto a sopportare le intemperie, ora le vetture scoperte sono diventate veicoli idonei a circolare tutto l’anno. Ad esempio, il sistema «Airwave» che convoglia sulla nuca dei passeggeri anteriori un flusso d’aria riscaldabile e regolabile, sinora riservato ai continua a pagina 15

foto Raphael Forster (7Pictures), mw

Il futuro è incerto | Osservando il mer-


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Nonostante la crisi gli svizzeri non vogliono privarsi del piacere di viaggiare a cielo aperto. «Al massimo si ritarda l’acquisto della cabrio», afferma l’esperto.



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continua da pagina 12

conducenti di vetture premium, prolunga ora anche la stagione dei proprietari della Peugeot 308. È solo una questione di tempo e poi anche gli altri cabriolet di categoria media disporranno del medesimo accessorio. Un ulteriore vantaggio sta nel tetto di metallo, affatto gradito dai puristi. Premendo un pulsante permette di trasformare la cabrio entro pochi secondi in un coupé adatto all’inverno. Perciò la capote arrischia di scomparire? Non necessariamente, dal momento che un tetto in metallo pieghevole occupa fino a oltre 200 litri di volume solitamente riservato al bagagliaio. È quindi impensabile poter andare in vacanza con il tetto aperto e due grandi valigie. Inoltre le auto a tetto rigido retrattile sono spesso difficili da disegnare a causa della coda alta. «Alcune cabrio risultano quindi un po’ grassocce», spiega il presidente di auto-suisse Nötzli. E aggiunge: «Non è un caso se costruttori del calibro di Bentley, Rolls-Royce e Audi puntino sulla capote in tela».

Argomenti di peso | «La Karmann taglia i tetti alle auto?», è una domanda che spesso viene posta agli specialisti cabrio di Osnabrück. La risposta è «no, ma purtroppo è un pregiudizio molto diffuso».

Corinne Padrutt guida una BMW serie 3 cabrio

»

La nostra BMW serie 3 cabrio è una vera auto da famiglia. L’abbiamo già utilizzata anche per le vacanze sulla neve e per andare a Parigi. Abbiamo potuto stivare tutti i bagagli. Anche i nostri due figli apprezzano molto questa cabrio. Vorrebbero aprire il tetto con qualsiasi tempo, ma ciò non è sempre possibile. Anche agli altri bambini piace farci un giro. Recentemente, quando sono andata a prendere i figli a scuola vi erano sei compagni che volevano assolutamente salirci.

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Malgrado la sportività la BMW serie 3 è comunque adatta a tutta la famiglia.

In Svizzera i cabriolet godono di grande favore nonostante il maggior consumo di benzina.

Infatti il concetto di automobile scoperta, vista l’assenza di un tetto fisso, richiede la costruzione di un pianale rinforzato. «È come per la scatola delle scarpe», fa notare Nötzli, «se manca il coperchio la parte sottostante è molto più instabile». Paragonando perciò la versione cabrio con quella coupé dello stesso modello la prima può pesare fino a 200 chili in più. Ciò richiede anche di sottostare a un dazio a livello di carburante, ma: «grazie alla guida rilassata di

Tytti Stettler guida una VW EOS

molti conducenti cabrio si risparmia anche la benzina». L’aumento del peso non sembra tuttavia limitare il successo dei cabriolet sulle nostre strade. Tre conducenti femminili delle vetture scoperte più apprezzate in Svizzera raccontano quale sia il fascino esercitato dalla guida all’aria aperta. Perché una cosa è chiara: la maggioranza dei conducenti di cabriolet nel nostro Paese è di sesso femminile. Pascale Marder

Barbara Lang guida una Peugeot 207 CC

»

Per la prima volta ho visto la VW EOS in occasione della festa della mamma presso il mio concessionario VW. È stato amore a prima vista. Quando ho acquistato l’EOS due anni fa sono stata una delle prime in Svizzera. Perciò tante persone mi hanno chiesto se potevano dare uno sguardo alla mia auto parcheggiata davanti a casa. Due ragazzi del vicinato mi hanno chiesto diverse volte se potevo azionare il meccanismo di apertura e chiusura del tetto perché lo trovavano interessante.

«

Con la sua EOS – all’epoca nuova di zecca – Tytti Stettler ha attirato molti sguardi.

»

Già da bambina volevo una cabrio. Però, quelle che mi piacevano o erano poco pratiche o non adatte all’inverno. Su un parcheggio in Australia ho poi visto una Peugeot 207 CC e mi sono subito detta: «Ecco la mia auto». Ovviamente ho dovuto cambiare le mie abitudini da conducente di una station. I figli dei vicini sono poi rimasti molto sorpresi quando in primavera mi hanno visto aprire per la prima volta il tetto. Infatti credevano che la mia Peugeot fosse una coupé.

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Barbara Lang ha dovuto subito acquistare cappello e crema di protezione solare.


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foto 7Pictures, ald

Karmann fuori strada

Guida all’aperto allo stato puro, è la promessa della Mini Cooper cabriolet.

Solo un go-kart è più divertente

La crisi del settore automobilistico colpisce anche l’indotto. Infatti il noto costruttore Karmann ha dichiarato insolvenza e ha già inviato lettere di licenziamento a oltre 1300 collaboratori. Il settore colpito è quello delle carrozzerie. Karmann ha risentito del fatto che sempre più case costruiscono in proprio i loro modelli cabrio. Non sono invece stati colpiti i settori sviluppo di autovetture e sistemi di tetti. Inoltre all’orizzonte si delinea un raggio di luce: insieme al leader tedesco nei servizi energetici EWE la Karmann ha appena presentato l’auto elettrica E3, dall’autonomia di 200 chilometri. Il futuro mostrerà se la vettura saprà brillare allo stesso modo della leggendaria Ghia. Inizialmente verranno prodotti soltanto sei esemplari. pam

La guida di una Mini Cooper cabriolet fa tornare indietro ai tempi ormai lontani dei capelli strapazzati dal vento e dell’abitacolo pieno di interruttori a leva.

› La Mini Cooper è semplicemente diversa. Inutile si rivela la ricerca del contachilometri direttamente dietro al volante, dato che all’epoca i costruttori appassionati dello sport automobilistico s’interessavano soprattutto al contagiri. Anche gli interruttori che permettono di aprire i finestrini o di accendere l’illuminazione dell’abitacolo sono un suggestivo richiamo al passato. Per questi motivi la piccola sportiva d’origine britannica è rimasta fedele alla sua votazione rally. Ma anche in altri campi la piccola auto dai grandi occhi convince per le sue simpatiche innovazioni. La funzione start/stop permette di risparmiare benzina davanti a un semaforo rosso, in quanto spegne automaticamente il motore.

Buon compleanno | Ora, appena in tempo per la festa dei cinquant’anni, la BMW alias Mini lancia la nuova cabrio sul mercato. Su strada l’auto si rivela altrettanto rigida del coupé, affronta con disinvoltura le curve e stupisce con il suo sterzo diretto. Inoltre in 15 secondi il divertimento può iniziare, cioè quanto basta a riporre il tetto in tela nel bagagliaio. Chi vuole guidare una cabrio allo stato puro è sicuramente ben servito con la Mini Cooper. La pettina-

tura sicuramente verrà stravolta. Invece la Mini cabrio si rivela soltanto parzialmente adatta per l’uso durante tutto l’anno malgrado tutte le assicurazioni del marketing. Il sistema di riscaldamento permette certamente agli occupanti di non lasciare l’auto a piedi freddi. Però la visibilità attraverso il lunotto posteriore è già talmente limitata durante l’estate che non è immaginabile poter vedere granché con il lunotto innevato, anche se è termico. A causa della ridotta visibilità la Mini Cooper è dotata di serie dei sensori per il parcheggio. Altri accessori invece devono essere richiesti a pagamento. La dotazione di serie non prevede difatti elementi pratici, come il climatizzatore, o altri ovvii, come il portacenere, oppure altri ludici, come l’«always-open-timer» che misura il tempo trascorso con il Pascale Marder tetto aperto.

Positivo: assetto ludico e sterzo diretto, design retrò, tetto apribile scorrevole Negativo: limitata visibilità posteriore, sospensioni rigide, rapporto prezzo/equipaggiamento. Tecnica: Cooper cabriolet, 2 porte; 1598 cc, 119 CV, 160 Nm a 4250 giri/min; cambio a 6 marce; 0 a 100 km/h in 9,8 s Consumo (in prova): 6,5 l/100 km, serbatoio: 40 l, autonomia 615 km Prezzo: da 31 600 fr.

Il modello Ghia ha reso famosa a livello mondiale la Karmann.

La cabrio rende gli uomini attraenti

Approccio più facile senza tetto Un tetto sopra la testa (di un uomo) può impedire di avviare dei «contatti» quando ci si ferma davanti a un semaforo. Questa è la conclusione che si può trarre da un’inchiesta svolta dall’agenzia matrimoniale «Elitepartner» presso 4000 single. Infatti, una donna su due ha indicato di avvicinare di preferenza i conducenti di una BMW cabrio. Gli uomini interpellati, invece, sono ispirati a stabilire un contatto se la donna è al volante di un’utilitaria, come ad esempio la Renault Twingo. Non è invece fondata l’affermazione contraria: infatti solo il 12% del gentil sesso è attratto da uomini alla guida di una piccola cittadina. pam



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Un lifting per un’intramontabile

Gli occhiali da sole non dovrebbero mai mancare quando si guida una decappottabile.

La sfilata in cabrio Chi guida un cabriolet è sempre sotto osservazione. Guai a coloro che si siedono al volante con modi sciatti. I consigli dell’esperta di moda e cabriolet Wäis Kiani. Da fare

Da non fare

쮿 Portate un bel paio d’occhiali da sole anche se è nuvoloso. Avrete di certo un aspetto semplicemente più sexy. 쮿 Proteggete la nuca, che riceve sempre troppo vento. Anche se è caldo, copritevi con una morbida sciarpa di cotone (per esempio di American Apparel) che non è solo cool, bensì anche utile per evitare dolori alla nuca. 쮿 Indossate un copricapo, ma fate attenzione allo stile. Evitate dunque un cappellino rosso con la scritta «Good Boy», se avete 65 anni. Meglio, dunque, un elegante berretto di pelle o tweed. Ancor più elegante, per le donne, è naturalmente un foulard da indossare come Grace Kelly, ossia annodato sotto il mento. Gli accessori retrò – come la cuffia in pelle, occhiali da aviatore e guanti da pilota – sono permessi solo a bordo di una Morgan. 쮿 Mettete, specialmente se è la prima gita di primavera, una buona crema da sole sul viso e su tutte le parti delle braccia non coperte, in modo da non trasformarvi in un’aragosta bretone per diversi giorni. È sorprendente come il sole sia molto più intenso non appena ci si siede a bordo di un veicolo che circola senza tetto. E da cosa si riconosce subito un conducente di cabriolet? Dalla pelle bicolore (rosso/bianco) sulla nuca e sugli avambracci!

쮿 Non alzate mai troppo il volume della musica, e tenetelo sempre molto basso quando sostate a un semaforo. Dà molto fastidio a chi vi sta intorno. 쮿 Davanti a un semaforo non aprite la capote elettronicamente. Sembra proprio che vogliate mettere in bella mostra la vostra stupenda cabrio. Per contro, è permesso chiudere la capote in caso di pioggia improvvisa. 쮿 Non gettate alcun rifiuto dal finestrino durante la guida. Prima di tutto, non è educato, e poi, la buccia di banana probabilmente tornerebbe subito a farvi visita colpendovi da dietro. 쮿 Non aprite la capote con i primi raggi di sole in febbraio. A bordo di una cabrio è richiesto understatement. Meglio aprire per ultimo la capote, che rischiare di beccarsi una polmonite gelando con il riscaldamento al massimo. 쮿 Non importa quanto siete sportivi, non saltate mai con slancio in auto. È permesso soltanto ai protagonisti dei cartoni Wäis Kiani animati.

Scrittrice e commentatrice, sulla rivista «Annabelle» Wäis Kiani risponde a domande dei lettori riguardanti moda e stile.

Mazda MX-5 Molti costruttori hanno la pretesa di creare un’autovettura che entri nella leggenda, ma soltanto pochi vi riescono davvero. L’impresa è sicuramente riuscita ai giapponesi di Mazda con la loro MX-5. L’icona delle cabrio è presente sul mercato da venti anni ed è stata inserita nel libro del «Guinness dei primati» quale roadster più venduta di sempre, con oltre 850 mila esemplari immatricolati. In occasione del giubileo si è reso necessario un restyling della carrozzeria, che la Mazda ha affrontato in modo molto cauto. Sono infatti state eliminate soltanto poche rughe: gruppi ottici allungati, due specchietti retrovisori aerodinamici e una messa in risalto del marchio Mazda. Pochi interventi, dal momento che non vi era altro da perfezionare. Inedito è invece il cambio automatico e il consumo ridotto che il costruttore annuncia di 7 l/100 km. Rimane, invece, il prezzo competitivo di questo cabriolet per la gente comune: soltanto poche auto sportive sono in vendita a partire da 32 940 franchi. A scelta si può optare per la capote in tela facile da manovrare oppure per il cosiddetto hardtop pieghevole, che può essere azionato automaticamente mediante un pulsante. pam Tecnica: roadster coupé, 2 posti, lunghezza: 4,02 m, bagagliaio: 150 litri Motori: da 126 CV a benzina (1.8 5MT Confort) a 160 CV (2.0 6MT Sport) Prezzo: da 32 940 franchi (1.8 softtop) a 43 990 franchi (2.0 hardtop).

La carrozzeria totalmente rinnovata di un’icona cabrio quale la Mazda MX-5.


Avvolgitubo automatico Basta con l’arrotolare il tubo a mano!

180 °

WATERROLL 10+ Dimensioni: 40 x 22 x 32 cm Peso: 4 kg WATERROLL 30+ Dimensioni: 57 x 32 x 50 cm Peso: 14,5 kg

DISPOSITIVO DI FISSAGGIO AL SUOLO Nessun muro a disposizione? Con il dispositivo di fissaggio al suolo disponibile come accessorio, WATERROLL si può anche ancorare perfettamente nel prato e orientarlo in qualunque direzione.

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nto o c s i d % 0 4 SISTEMA AVVOLGITUBO

STOP ANYWHERE L’elemento più importante non si vede! Mentre con i normali avvolgitubo il tubo estratto rientra fino all’ultimo punto di attacco, la geniale meccanica brevettata del WATERROLL mantiene il tubo esattamente alla lunghezza estratta da Lei!

SLOW RETURN Un’altra caratteristica degna di nota: i normali avvolgitubo tirano il tubo con «forza bruta» e a velocità elevata, cosa che può causare danni e in casi estremi anche incidenti. WATERROLL invece fa rientrare gradualmente il tubo e lo riavvolge perfettamente.

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• Sistema avvolgitubo automatico con meccanismo a molla • Una soluzione ideale e assolutamente libera da stress per la canna irroratrice in giardini, cortili e balconi • Due modelli: con 10 metri o 30 metri di tubo di qualità (1/2’’) • Facilità d’impiego mai vista prima • Meccanismi di avvolgimento più lenti che garantiscono la sicurezza • Il tubo rientra senza fatica nella scatola portatubo compatta • Per riporre in modo sicuro e pulito la lancia risparmiando spazio • Non vi sarà più in giro la canna irroratrice • Meccanismo frenante – mantiene la lancia nella posizione desiderata • Montaggio a muro della scatola portatubo – crea e mantiene l’ordine • Con supporto per il fissaggio a muro – orientabile di 180° • Grazie alla vite di ancoraggio per prato disponibile come opzione, la scatola portatubo si può montare anche a terra • Si può trasportare agevolmente afferrandolo per la maniglia, ad es. per riporlo durante l’inverno • Con tutti i raccordi e le prese (compatibile con i prodotti GARDENA) • Il tubo del collegamento è lungo: 1,8 m Termine di invio: 30 luglio 2009 fino ad esaurimento (N. art. 90008.01) delle scorte

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Inviare il tagliando a: TCS, «Touring Shop», Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna; fax 031 380 50 06; e-mail: touringshop@tcs.ch; se avete domande: TCS, «Touring Shop», tel. 031 380 50 15 (non si accettano ordinazioni telefoniche). Ditta partner/spedizione: Max Versand AG, 8340 Hinwil tramite posta, spedizione unicamente in Svizzera e nel Liechtenstein.


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Raphael Forster (7Pictures)

7 maggio 2009 | touring 8 | speciale cabriolet

Imbarazzo della scelta per gli appassionati della guida a cielo aperto tra decappottabili classiche e coupé-cabriolet con tetto rigido.

Abbondanza di cabriolet Anche se qualche modello si è furtivamente eclissato, l’offerta di cabriolet e roadster rimane ancora molto ampia. Dall’altera Rolls Phantom Drophead da 700 000 franchi all’esotica Daihatsu Copen, ve ne sono per tutti i budget. Marca e posti Alfa Romeo Spider (2) Aston Martin Vantage (2) Aston Martin DB9 Volante (2+2) Audi A3 Cabriolet (4) Audi TT/TTS Roadster (2) Audi A5/S5 Cabriolet (4) Bentley Continental GT Cabriolet (2+2) Bentley Azure (4) BMW 1 Cabriolet (4) BMW 3 Cabriolet (4) BMW Z4 Roadster (2) BMW 6 Cabriolet (4) Cadillac XLR (2) Caterham Seven (2) Chevrolet Corvette C6 Cabriolet (2) Chrysler Sebring Cabriolet (4) Citroën C3 Pluriel (4) Daihatsu Copen (2) Ferrari F430/F1 Spider (2) Ferrari California (2+2) Fiat 500C (4) Ford Focus Coupé-Cabriolet (4) Honda S2000 (2) Infiniti GS Cabriolet (4) Jaguar XK/XKR Cabriolet (2+2)

potenza (CV) da 185 a 260 420 475 da 102 a 200 da 160 a 340 da 190 (d) a 265 560 456 da 143 a 306 da 170 a 420 da 204 a 306 da 272 a 507 450 da 170 a 200 437 186 da 70 (d) a 110 87 490 460 da 69 a 100 da 100 a 145 240 320 da 385 a 510

prezzo in franchi da 54 500 a 64 500 182 900 263 600 da 39 800 a 48 000 da 47 800 a 95 000 da 64 100 a 79 100 319 950 541 985 da 43 100 a 66 100 da 61 100 a 117400 da 59 900 a 72 000 da 113 800 a 181 600 127850 da 56 500 a 79 500 108 850 da 52 950 a 58 950 da 25 710 a 29 210 26 500 da 275 000 a 285 000 269 700 luglio da 36 150 a 43 950 58 200 settembre da 149 000 a 174 000

Marca e posti Lamborghini Gallardo (2) Lamborghini Murciélago (2) Lexus IS250C (4) Lexus SC430 (2+2) Lotus Elise (2) Mazda MX-5 Roadster/CC (2) Mercedes-Benz SLK Roadster (2) Mercedes-Benz SL Roadster (2) Mercedes-Benz SLR McLaren (2) Mini Cabrio (4) Mitsubishi Colt Cabriolet (2+2) Opel Astra TwinTop (4) Opel GT (2) Peugeot 207 CC (2+2) Peugeot 308 CC (4) Porsche Boxster (2) Porsche 911 Cabriolet (2+2) Renault Mégane Coupé-Cabriolet (2) Rolls-Royce Phantom Drophead (4) Saab 9-3 Cabriolet (4) Smart Fortwo Cabriolet (2) Volvo C70 Cabriolet (4) Volkswagen New Beetle Cabriolet (4) Volkswagen Eos (4) con riserva di modifiche

potenza (CV) 560 640 208 285 da 136 a 221 da 126 a 160 da 184 a 360 da 231 a 612 626 da 120 a 211 109 da 115 a 200 264 da 110 (d) a 150 da 120 a 150 da 255 a 310 da 345 a 480 da 136 a 165 460 da 150 a 280 da 45 (d) a 98 da 136 (d) a 230 da 75 a 150 da 122 a 250

prezzo in franchi 297 000 491 000 luglio 122 000 da 53 450 a 71 600 da 33 990 a 43 150 da 61 600 a 111 100 da 127 800 a 349 700 su richiesta da 31 600 a 45 700 da 26 990 a 29 190 da 36 400 a 44 600 50 400 da 27 700 a 35 400 da 36 500 a 45 900 da 70 100 a 84 600 da 143 500 a 233 800 da 38 050 a 43 150 724 800 da 50 900 a 67 200 da 20 800 a 34 150 da 48 300 a 62 500 da 30 550 a 39 700 da 40 600 a 57 800


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speciale cabriolet | touring 8 | 7 maggio 2009

Scheda tecnica 142 cm 쑸

passo 261 cm

L’automobile dell’estate 2009

lung. 444 cm (larg. 182 cm)

larg. int.: ant. 149 cm, post. 132 cm bagagliaio: 226– 403 litri pneumatici: 225/45 R 17, min. 215/55 R 16

VEICOLO PROVATO Peugeot 308 CC; 2 porte, 4 posti; 43 500 fr. (auto del test: 47 800 fr.) Gamma: dalla 1.6 VTi, 120 CV (36 500 fr.) alla 2.0 HDi, 140 CV (44 100 fr.) Opzioni: vernice color bianco perlato (850 fr.), sistema audio e di navigazione (1450 fr.) Garanzia: 3 anni di fabbrica, 3 anni assistenza mobilità; antiruggine: 12 anni (condizioni). Importatore: Peugeot (Suisse) SA, Gewerbestrasse 19, 3302 Moosseedorf DATI TECNICI Motore: 4 cilindri benzina, 1.6 l Turbo Platinum, 150 CV; trazione ant., cambio 6 marce Peso: 1604 kg (auto del test), totale ammissibile 1940 kg, carico rimorchiabile 1400 kg

Check-up TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Prestazioni (0–100 km/h): 9,4 s Elasticità: 60–100 km/h (in 4a) 7,2 s 80–120 km/h (in 4a) 7,6 s Diametro di sterzata: 11,20 m Insonorizzazione: 60 km/h: 60 dBA 11113 120 km/h: 70 dBA 11113 SICUREZZA Frenata (100–0 km/h): 37,1 m Equipaggiamento

11111 11111

COSTI DEI SERVIZI Swiss Pack 3 anni o 100 000 km. In seguito: manutenzione (km/mese) ore mano d’opera (fr.)

30 000/24 1,4 203.– Manutenzione per 180 000 km: 15 000 km/anno 19,5 4015.– COSTI D’ESERCIZIO km/anno

ct./km

fr./mese fissi

variabili

15 000 30 000

82 56

664.– 664.–

362.– 724.–

Percorre le strade morbidamente e riscalda il collo con un caldo soffio. Con la Peugeot 308 CC 1.6 Turbo Platinum la guida all’aria aperta risulta semplicemente più divertente.

› La Peugeot produce le cabrio più apprez-

CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano

extra urbano misto

TCS 10,4 5,6 fabbrica 10,7 5,6 Emissioni di CO2: Media svizzera di CO2: etichettaEnergia (A–G): CONSUMO DEL TEST 7,6 l/100 km

7,3 7,5 172 g/km 204 g/km C 11113

autonomia 790 km

serbatoio: 60 litri TCS Tecnica ed economia: Robert Emmenegger

Una per ogni caso | Sono soltanto pochi i punti critici emersi. La disponibilità di spazio sui sedili posteriori è molto limitata per gli adulti, ma ovviamente un’auto del genere non è concepita per gli occupanti posteriori. Inoltre si può anche criticare lo scarso numero di vani portaoggetti. Un altro problema di molte cabrio è il montante anteriore che offre una buona protezione, ma limita la visibilità. Riassumendo si può definire la Peugeot 308 CC un’auto da sogno per l’estate, dal buon rapporto prezzo/contenuto e che sembra già aver ottenuto ampi consensi. Infatti chi ordina oggi una Peugeot 308 CC di color bianco perlato, attualmente molto ricercato, deve aspettare fino al prossimo autunno per ottenerla. Fortunatamente, premendo un pulsante, questa cabrio è anche Pascale Marder adatta all’inverno.

Flusso d’aria incluso | Iniziamo dal tetto, metallico e ad azionamento elettrico. Non si tratta di una nuova invenzione, ma è sempre una bella sensazione vederlo aprire e sparire automaticamente in pochi secondi nel bagagliaio. I puristi delle cabrio possono però obiettare che la sensazione di aria fresca viene annullata dal parabrezza allungato all’indietro. Effettivamente, una volta installato il frangivento non vi è praticamente nessun soffio d’aria che rovina la pettinatura. Tuttavia questo può anche essere visto come

Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Peugeot da 114 a 170 franchi

VALUTAZIONE ECOLOGICA Emissioni misurate (banco di prova Empa): Monossido di carbonio (CO) 11113 Idrocarburi (HC) 11113 Ossidi d’azoto (NOx) 11113

un vantaggio. Una novità assoluta in questa categoria di prezzo è in ogni caso il sistema scaldanuca, il cosiddetto Airwave. Convoglia un flusso di aria calda attorno alla nuca e alle spalle come una sciarpa e potrebbe allungare notevolmente il periodo in cui si può circolare a tetto scoperto. Se poi dovesse sopraggiungere l’inverno, si può contare su un vasto equipaggiamento di sicurezza che ha convinto gli esecutori del test «Touring».

zate in Europa. Con il modello 207 CC era stato centrato pienamente l’obiettivo. La 308 CC dal canto suo dovrebbe garantire alla casa francese il successo nella categoria compatta. In effetti la 308 CC potrebbe diventare la nuova stella nel firmamento cabrio. I presupposti sono sicuramente buoni. Anzitutto l’auto propone un motore potente, che con i suoi 1600 cc di cilindrata sale facilmente di giri. Inoltre dispone di un assetto tipicamente Peugeot che assorbe sportivamente ogni irregolarità del manto stradale rendendo la guida molto gradevole. Al piacere della guida contribuisce anche il motore turbo abbastanza parsimonioso, che non manifesta una rumorosità sgradevole anche a tetto aperto.

Più o meno

+ –

Motore potente per una 1600, piacevoli caratteristiche di guida, interno elegante, basso consumo, buon rapporto prezzo/contenuto, buone prestazioni di garanzia, equipaggiamento di sicurezza completo. Visibilità limitata a livello laterale del montante anteriore e posteriore, strumentazione con riflessi, accesso limitato al bagagliaio a tetto aperto, poco spazio per le gambe dei passeggeri dietro, lunga escursione del cambio.

foto Martin Lobsiger

쑸 쑸

m 1 cm 6c –11 1–7 89 쑸 5 쑸

92 cm

103 cm

Il riscaldamento sulla nuca prolunga la stagione.


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La coda risulta piuttosto appesantita a causa del tetto rigido pieghevole. Gli stilisti della Peugeot 308 CC hanno tuttavia risolto il problema in modo elegante.

tabella comparativa Prezzo (fr.) Cilindrata (cc) Potenza (kW/CV) Coppia massima (Nm/min) Consumo (l/100 km) Rumore int. 120 km/h (dBA) Costi al chilometro (fr./km)3 Costi di manutenzione4 Test «Touring»

L’abitacolo è più raffinato dello standard della categoria.

Peugeot 308 CC 1.6 T Platinum

Ford Focus CC 2.0i Titanium

Renault Mégane CC 2.0 T Privilège

VW EOS 1.4 TSI

43 500.– 1598 110/150 240/1400 7,3 C 70 –.82 11113 8/2009

41 700.– 1999 107/145 185/4500 7,4 B2 70 –.84 13333 8/2008

41 050.– 1998 120/163 270/3250 8,01 C2 705 –.83 13333 5/20095

43 550.– 1390 118/160 240/1500 6,71 B2 696 –.80 11113 15/20066

1 dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore 3 costi di manutenzione per km (15 000 km/anno) 4 su 180 000 km (15 000 km/anno) 5 Renault Mégane 180 TCe berlina 6 VW EOS 2.0 FSI Turbo

Peugeot 308 CC 1.6 Turbo Platinum in dettaglio

Anche la 308 CC propone il tipico frontale Peugeot.

ABITACOLO 11113 Davanti si sta seduti molto comodamente e anche a tetto chiuso lo spazio in altezza è adeguato. Lo spazio per le gambe dei passeggeri posteriori è invece limitato. Il volume del bagagliaio è adeguato a tetto chiuso, mentre a tetto ripiegato l’accesso è limitato.

il sistema scaldanuca Airwave, frangivento e sensori di controllo della pressione dei pneumatici.

COMFORT 11113 La taratura delle sospensioni è ideale senza ripercussioni negative sulle qualità dell’assetto. L’equipaggiamento di serie in fatto di comfort è ricco ed è gradevole la bassa rumorosità del motore.

COMPORTAMENTO 11113 La Peugeot 308 CC si basa su un autotelaio eccellente. Affronta facilmente percorsi sinuosi e lo sterzo è preciso e diretto.

EQUIPAGGIAMENTO 11111 Gli strumenti su sfondo bianco sono belli da vedere, ma tendono a riflettere. L’equipaggiamento supplementare della versione Platinum è molto ricca e prevede

PRESTAZIONI 11113 Il 1600 turbo si rivela elastico e abbastanza parco nel consumo dato il peso del veicolo di oltre 1,6 t. Buona rapportatura del cambio a 6 marce, preciso negli innesti.

SICUREZZA 11111 L’auto ha convinto nella prova di frenata evidenziando buoni valori e buona resistenza. Elevato livello di sicurezza grazie a 6 airbag, compreso quello laterale per la testa. In versione chiusa la visibilità è limitata.


Vacanze indimenticabili in campeggio 32 campeggi del TCS situati in splendide regioni; 18 dinamici camping club del TCS sparsi in tutta la Svizzera; fino al 25% di sconto per i soci campeggiatori.

CampCar • Riceverete gratuitamente otto numeri di «CampCar», il periodico del TCS (in francese o in tedesco) per il camping e il caravaning che viene inviato con «Touring».

Tutti abbinano il TCS alle mitiche auto gialle della Patrouille che accorrono in caso di panne. Molti soci del TCS non sanno, però, che il club gestisce anche 32 campeggi propri e che i 18 camping club del TCS offrono molti vantaggi.

Assicurazione RC campeggio • Offre una copertura fino a Fr. 2 500 000.– per danni materiali e corporali Assicurazione materiale da campeggio • Comprende una copertura fino a Fr. 5000.– (escluse le roulotte)

I vantaggi del club Per 55 franchi l’anno il socio campeggiatore gode di una serie di prestazioni supplementari: Sconti attraenti • A seconda della stagione, dal 10 al 25% di sconto in tutti i campeggi gestiti dal TCS • 5% di sconto sulla locazione di bungalow, roulotte e tende • dal 5 al 25% di sconto sui nostri campeggi associati in Francia e in Italia Stazionamento stagionale • Nelle prenotazioni i soci campeggiatori TCS sono avvantaggiati godendo di priorità. Anche i non soci sono benvenuti nei campeggi TCS (supplemento di 100 franchi).

Camping Card International CCI • A richiesta ricevete gratis la Camping Card International. È valida nella maggior parte dei campeggi in Europa e in molti viene anche accettata come documento d’identità dando diritto ad eventuali sconti.

inoltre durante tutto l’arco dell’anno un vasto ventaglio di offerte per gli amanti del campeggio.

Prestazioni supplementari per i soci campeggiatori • Soccorso stradale e in caso di incidente in Svizzera per i camper fino a 7,5 t (richiesto: socio motorizzato + camping) e in Europa (unitamente al libretto ETI motorizzato «famiglia») • Rimborso della quota di socio campeggiatore per tutti gli assicurati Auto TCS che hanno sottoscritto un’assicurazione auto più un’assicurazione per la roulotte o camper • 10% di sconto sugli accessori per il camping presso i negozi specializzati di campeggio (partner del TCS) • Valutazione dei vostri motorhome e roulotte in Internet al sito www.valutazione.tcs.ch • Dopo un controllo del rimorchio secondo le disposizioni tedesche presso un centro tecnico del TCS gli svizzeri possono circolare sulle autostrade in Germania a 100 km/h invece che a 80 km/h.

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I camping club del TCS

Contatto: TCS, Societariato, Chemin de Blandonnet 4, CP 820, 1214 Vernier GE, tel. 0844 888 111, e-mail: campingclubtcs@tcs.ch, www.campingclubtcs.ch

I 18 camping club sono sparsi in tutta la Svizzera tedesca e francese e gestiscono in proprio sei campeggi, propongono

Adesione socio campeggiatore del TCS

Sono già socio TCS: motorizzato non motorizzato il mio numero di socio è

COOLDOWN CLUB

Non sono ancora socio TCS e scelgo il seguente societariato: socio motorizzato (prezzo secondo la sezione e pro rata, in media costo di Fr. 93.–/anno civile) socio non motorizzato (Fr. 32.–/anno civile e pro rata) COOLDOWN CLUB (16–25 anni, Fr. 66.–/anno) Desidero diventare socio campeggiatore TCS e aderire al camping club di quota per socio campeggiatore TCS Fr. 55.–* * quota camping club TCS Argovia Fr. 62.–; camping club TCS Zurigo Fr. 60.–

Già il giorno successivo al pagamento diventa socio campeggiatore TCS.

Per ulteriori informazioni sui 18 camping club del TCS: www.campingclubtcs.ch

Nel corso degli anni, l’offerta dei 32 campeggi è diventata sempre più allettante: rampichino, rafting, canyoning, Bike and Camp, Rent a Bike, corsi di sub, parapendio in tandem, pesca sportiva e giochi, animazione e tornei, e la lista è ancora lunga. Con tutte queste attività non c’è pericolo di annoiarsi. E, se desiderate semplicemente rilassarvi, i campeggi del TCS propongono, per esempio, intrattenimento musicale, grigliate e spettacoli circensi per bambini. In breve, i campeggi del TCS significano: sport, avventura, relax, distensione per l’intera famiglia, e tutto questo nelle più belle località della Svizzera. Da noi potete trovare l’ideale infrastruttura per trascorrere le vostre prossime vacanze sia in uno dei 32 campeggi del TCS o in uno dei sei gestiti dai nostri camping club.

Camping Card International CCI Desidera ricevere la CCI? sì no Numero della carta d’identità o passaporto: Data di emissione CI/pass.:

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Desidero ricevere la seguente documentazione gratuita opuscolo dei campeggi TCS cartina dei campeggi svizzeri Cognome:

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7 maggio 2009 | touring 8 | test e tecnica

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foto ald

E siamo alla terza Renault Scénic

Il pedone colpito da un buggy ha subito gravi ferite alle gambe e alla testa.

Piccole serie e grandi scontri Il risultato deludente di un crash-test effettuato dal TCS su di un buggy denuncia il lassismo di cui beneficiano i veicoli importati in piccole serie. Un fenomeno da contenere.

› Il buggy vuol essere l’espressione stessa di un veicolo ludico. La sola nota negativa consiste nel fatto che questo mezzo atipico, frutto di un incrocio tra un quad e un’auto, non offre tutte le garanzie di sicurezza, come ha costatato il TCS in occasione di un crash-test effettuato in collaborazione con il Dynamic Test Center di Vauffelin (BE) e altri partner. Il buggy Borossi BB800, modello rappresentativo del segmento, ha rivelato gravi lacune in fatto di protezione degli occupanti e dei pedoni. A creare problemi è che questo particolare mezzo, venduto in numero limitato, approfitta delle facilitazioni di omologazione concesse ai veicoli importati in piccole serie, le cui quote corrono il forte rischio di essere aumentate.

Grandi piccole serie | A seguito di una modifica del diritto europeo, che aumenta le piccole serie a 1000 unità, la Svizzera potrebbe veder lievitare la sua quota da 50 a 500 unità. Questa disposizione valida per tutti i veicoli a motore prevede, come in precedenza, la non obbligatorietà di fornire la prova del grado di sicurezza degli occupanti e dei pedoni. Molto preoccupante nel caso del buggy, i cui occupanti vanno incontro al rischio di riportare gravi ferite in caso di un urto frontale. E i pedoni non se la

cavano meglio. Da notare che tale norma potrebbe tornare vantaggiosa anche a una marca d’auto con una scarsa diffusione. Si pensi soprattutto ai modelli cinesi, poco stimati dal profilo della sicurezza. Per ragioni di sicurezza e nell’ottica della modifica dell’Ordinanza concernente le esigenze tecniche dei veicoli (OETV), il TCS propone di limitare le piccole serie che beneficiano di eccezioni a 100 unità invece che a 500. Il club auspica anche che venga mantenuta la perizia preliminare eseguita da un centro tecnico riconosciuto. MOH/TCS t+e

Primo contatto Apripista delle monovolume compatte, la Scénic ha un po’ perso in superbia sotto gli assalti di una concorrenza feroce. Senza presentare innovazioni rivoluzionarie, la terza generazione, disponibile immediatamente in versione corta e lunga (Grand Scénic), intende riconquistare il terreno perso proponendo un veicolo molto omogeneo. Su esempio dell’abitacolo dalla modularità molto riuscita, ma che non propone nulla di particolarmente nuovo, tranne un maggior spazio posteriore. Così il terzo rango del modello a 7 posti dispone ora di spazio decente per le ginocchia. Contrariamente alla seconda fila, composta di sedili indipendenti rimovibili, i due posti posteriori sono a scomparsa nel cofano. Ben configurato e di facile accesso, la capienza aumenta di circa il 10 percento. Basata sull’assetto della berlina Mégane, la Scénic brilla soprattutto per il comportamento, poco sensibile al rollio e con un buon piacere di guida. Questo telaio è soprattutto ben assecondato da un motore a benzina equilibrato di 1,4 l turbo di 131 CV, mentre l’estremamente elastico 2 l diesel di 160 CV è più tonico. Altri pregi: una qualità percepita ben curata e un equipaggiamento completo fin dalle versioni di accesso (ESP, freno a mano elettrico, carta keyless). E questo senza gonfiare i prezzi. MOH Tecnica: monovolume compatta; 5/7 posti; lunghezza: 4,34 m (Scénic), 4,56 m (Grand Scénic); bagagliaio 437 l, 645 l (Grand Scénic) Motori: a benzina 110/131/140 CV, diesel 110/131/150/160 CV Prezzo: da 27 900 (1.6 Expression) a 44 000 franchi (Grand Scénic 2.0 dCi automatica Privilège)

Un mezzo divertente Sensazioni garantite e stabilità di un veicolo a quattro ruote, i buggy sono mezzi ideati per il piacere della guida, e questo senza circolare a velocità eccessive. Questi veicoli leggeri – 635 kg e un motore di 800 cc per il Borossi valutato più sopra – differiscono dai quad per essere equipaggiati di un volante, non di un manubrio. Offrono in linea di principio due posti. Gli specialisti giudicano il potenziale del mercato svizzero attorno a un centinaio di unità all’anno. MOH

La Grand Scénic e la sua linea fluida. Da notare l’eccellente campo visivo anteriore.


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viaggi e tempo libero | touring 8 | 7 maggio 2009

Fino ad oggi non era permesso l’accesso a Vauvenargues, ma Catherine Hutin, proprietaria del castello, ha ora in programma di aprirlo ai visitatori.

Picasso con le sue opere in ceramica davanti al suo studio di Vallauris.

L’artista con la moglie Jacqueline quando abitavano a Vauvenargues.


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7 maggio 2009 | touring 8 | viaggi e tempo libero

Sulle tracce di Picasso La calda luce della Costa Azzurra emana entusiasmo. E non c’è da stupirsi, poiché le tinte forti hanno affascinato anche artisti come Pablo Picasso e Henri Matisse.

› «Il

castello non può essere visitato. Il museo si trova a Parigi. Si prega di non insistere». L’alta recinzione, su cui è affisso il cartello con queste parole scritte a mano, circonda il castello di Vauvenargues. Da lontano il modesto maniero che sorge ai piedi del monte Sainte Victoire, appare poco interessante. Ma quello che attira frotte di visitatori alla sua porta è uno dei suoi ex proprietari: niente di meno che il grande pittore Pablo Picasso. «Ho acquistato il St. Victoire!», disse una volta il «Maestro» pieno di entusiasmo a un suo conoscente. Questi pensò subito che Picasso si riferisse all’acquisto di un quadro del suo grande idolo Paul Cézanne, il quale per tutta la vita dipinse appunto il Monte St. Victoire. Ma il grande artista spagnolo si riferiva, invece, proprio al castello di Vauvenargues, costruito ai piedi del monte. Dal 1959 al 1961 Picasso visse nel maniero, dove ora riposa per sempre accanto alla moglie Jacqueline.

foto corbis (5), ald

Fantasia e verità | Corre voce che sia sta-

Pablo Picasso in mezzo ai suoi dipinti.

to sepolto in piedi con lo sguardo rivolto al monte Sainte Victoire: «Tutte favole!», dice Dominique Sassi, che fu un amico di Pablo Picasso. Comunque è vero che il giorno del funerale nevicava, un fatto che molto raramente accade in Provenza ad aprile. «Sembrava che la natura fosse in lutto», ricorda Dominique descrivendo l’atmosfera di quel momento. Sul cartello posto davanti al cancello del castello di Vauvenargues c’è scritto che «il museo» si trova a Parigi, ma non è del tutto vero. Un museo dedicato a Picasso sorge anche in Provenza. Esattamente nel Castello Grimaldi di Antibes. Nel 1946 Picasso aveva vissuto e lavorato sei mesi in questo maniero. In quel periodo dipinse tele che rappresentavano fauni musicanti e civette dai grandi occhi. Dalla leggerezza delle opere si nota che il soggiorno nel Castello Grimaldi fu un periodo molto felice della vita di Pablo Picasso. E poiché nel dopoguerra i materiali per dipingere erano scarsi, l’artista non si fece

scrupolo di scendere nelle cantine dell’antico castello per rifornirsi… Portò, dunque, nel suo atelier i ritratti di contesse barocche e di principi sdolcinati, e poi vi dipinse sopra le sue avanguardistiche figure. Chi segue sistematicamente le orme di Picasso non potrà poi fare a meno di recarsi a Vallauris, un piccolo villaggio provenzale di vasai. Ed è l’occasione per ricordare un aneddoto poco noto: in un’ex fabbrica di profumi, l’artista imparò, sotto la guida di vasai locali, a lavorare la terracotta. In seguito, per decine d’anni Picasso, divenuto famoso per dipinti e sculture, fece esperimenti con l’argilla e nella sua lunga vita creò anche diverse migliaia di oggetti di ceramica. Alcuni si possono ammirare ancora oggi a Vallauris.

Arte sacra | A Vallauris, dopo aver imparato nuove tecniche artistiche, Picasso conobbe anche una giovane donna che vendeva ceramiche, Jacqueline Rocque, che sposò nel 1961 nel municipio di Vallauris. Nel castello accanto al municipio, il cittadino onorario di Vallauris, Pablo Picasso, festeggiò il suo 70° compleanno. La cappella del castello piacque subito al festeggiato, dal momento che l’arte sacra veniva riscoperta in quegli anni. continua a pagina 29

SVIZZERA Ginevra

FRANCIA ITALIA

Arles

Vauvenargues Aix-enProvence

100 km

Cagnessur-Mer Nizza Antibes Cannes St. Tropez


Vacanze in Italia


7 maggio 2009 | touring 8 | viaggi e tempo libero

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Costa Azzurra, patria (d’adozione) di molti artisti

Jacqueline e Pablo Picasso mentre assistono a una corrida che si svolgeva a Vallauris.

continua da pagina 27

«Dopo che già Matisse e Chagall avevano dipinto una cappella, anche Picasso ritenne giunto il momento di dedicarsi a questo tema», dichiara oggi Dominique Sassi con un sorriso malizioso. E l’ha fatto con l’imponente affresco intitolato «La Guerra e la Pace». Se si esamina nei particolari quest’opera, stracarica di colori, si può riconoscere il volto di quella ragazza che un tempo vendeva ceramiche…

Una piccola sensazione | Oltre ai suddetti lasciti, quest’anno gli appassionati dell’opera di Pablo Picasso hanno un nuovo, del tutto insperato, luogo di pellegrinaggio. Infatti, mezzo secolo dopo il giorno in cui il grande artista andò ad abitarvi, il castello di Vauvenargues ai piedi del monte Sainte Victoire apre le porte per la prima volta al pubblico. Un po’ a sorpresa, Catherine Hutin, la figlia di Jacqueline Picasso e

oggi proprietaria del maniero, ha finalmente deciso di permetterne l’accesso alle persone interessate. «Troviamo il castello così come l’ha lasciato Picasso», dice pieno d’entusiasmo il curatore del Museo Granet che ha allestito una mostra di Picasso e di Cézanne (vedi riquadro qui sotto). Nell’atelier di Picasso, oltre agli schizzi di colore sul pavimento e all’odore di trementina, si può ammirare un fauno dipinto dall’artista direttamente sulla parete del bagno. Quale concessione agli abitanti di Vauvenargues, è possibile visitare il castello soltanto previa prenotazione e per gruppi di 19 persone al massimo. «Si prega di non insistere!», è un invito valido ancor oggi.

Pascale Marder Info Touring Tutte le informazioni sulla Francia e la Provenza si possono ottenere rivolgendosi alla Maison de la France, tel. 044 217 46 02; www.franceguide.com o anche presso Viaggi TCS, www.viaggi-tcs.ch.

Da sapere Viaggio: volo diretto per Nizza da Basilea (Easyjet), da Zurigo (Swiss, Air France) o da Ginevra (Swiss; Baboo offre in alcuni periodi anche voli per St. Tropez) a partire da ca. 300 franchi (eventuali sconti a chi prenota subito). Treni diretti tra Nizza e Ginevra e treno notturno Nizza–Mühlhausen con coincidenza per Basilea, a partire da ca. 300 fr. Alloggio: nel nuovo Bed & Breakfast «Villa le Port d’Attache» tra Cannes e Antibes. Da 85 euro per notte. www.portattache.com Cultura: il Museo Granet presenta dal 25.5.2009 al 27.9.2009 una mostra sul tema «Picasso – Cézanne». Per l’occasione è anche possibile visitare il castello di Vauvenargues Informazioni: ai siti www.museegranet-aixenprovence.fr oppure www. picasso-aix2009.fr Pacchetti turistici: viaggi di più giorni sulle tracce di Picasso e di altri artisti: it.franceguide.com/special/picasso pam

La Riviera francese fu fonte d’ispirazione, non solo per Picasso. Numerosi altri artisti di valore internazionale, soprattutto pittori, scelsero di vivere in Provenza. Oltretutto Paul Cézanne, di cui Picasso fu un grandissimo ammiratore, nacque ad Aix-en-Provence. Ancor oggi si può visitare il suo atelier «Les Lauves» ed ammirare alcuni utensili usati dal grande maestro. Inoltre, itinerari segnalati conducono sui luoghi dai quali il celebre artista francese ha tratto ispirazione. Poiché la Costa Azzurra non offriva soltanto spunti fantastici, ma anche un clima estremamente piacevole, molti la sceglievano pure per trascorrervi periodi di convalescenza. Tra questi, Henri Matisse curò nell’hotel Beau-Rivage di Nizza la sua bronchite, mentre PierreAuguste Renoir, che girò con Claude Monet tutta la Riviera, vi restò perché il clima mediterraneo gli dava sollievo dall’artrite. Scelse Cagnes-sur-Mer, una località che diventò ben presto la «Montmartre della Costa Azzurra». Ancor oggi il museo Renoir ospita opere del famoso concittadino. In seguito altre celebrità, come il pittore e scultore italiano Amedeo Modigliani, oppura la diva cinematografica Brigitte Bardot e il grande scrittore belga George Simenon, creatore del commissario Maigret, si stabilirono a Cagnes-sur-Mer. Prima di loro, l’olandese Vincent van Gogh si sentì attratto dalla Riviera con le sue calde tinte del Sud e andò a vivere ad Arles. Paul Gauguin gli tenne compagnia per due mesi nel suo «Atelier del Sud». Oggi ad Arles si può visitare la camera ricostruita di van Gogh e i luoghi da lui dipinti. Un frequentatore regolare del Museo Taurino di Arles fu Pablo Picasso che regalò alla città numerosi disegni, esposti oggi nel Museo Réattu. pam

Picasso mentre studia le proporzioni dell’attrice Brigitte Bardot.


viaggi e tempo libero | touring 8 | 7 maggio 2009

Martin Lobsiger

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Il direttore di Swiss Bankers, Thomas Beck, per i pagamenti all’estero raccomanda innanzitutto Travel Cash e le carte di credito.

In vacanza senza soldi In vacanza la scelta dei giusti mezzi di pagamento evita brutte sorprese: con una carta di credito, Travel Cash e un po’ di contante tutti dormono sonni tranquilli.

› Come sempre nella vita, è richiesto equilibrio anche nel preparare i mezzi di pagamento per le ferie, dato che è sempre doloroso perdere denaro per strada. Quando il contante viene «lasciato in giro», si subisce una perdita definitiva e del 100 per cento. Meglio dunque prendere con sé il minor contante possibile, limitandosi a banconote di piccolo taglio in valuta locale per bere un caffè e dare qualche mancia.

per cento della somma (ovvero 10 franchi ogni 1000) al momento della ricarica. Inoltre, ogni volta che si preleva vengono dedotti 3 dollari, 3 euro o 5 franchi. Per Beck, il grosso vantaggio di Travel Cash è che «la carta viene sostituita gratuitamente in tutto il mondo entro un massimo di cinque giorni». In viaggio ci vuole comunque anche una carta di credito per quando si vuole noleggiare un’auto o prenotare un albergo. Ma esse non sono adat-

te al prelievo di contanti, perché troppo care (v. scheda). E la carta bancaria Maestro dovrebbe essere utilizzata con prudenza, perché è sempre collegata direttamente con il conto bancario e in caso di perdita non Christian Bützberger viene sostituita.

Info Touring Informazioni sulla carta di credito del TCS al sito www.drive.ch, www.swisscard.ch. Informazioni sulla Carta Maestro e Travel Cash presso Swiss Bankers, Kramgasse 4, 3506 Grosshöchstetten, tel. 031 710 11 11, www.swissbankers.ch.

Travel Cash è più sicuro | Più sicuro del contante è Travel Cash, la nuova generazione dei Travelers Cheques, spiega Thomas Beck, direttore di Swiss Bankers. Con questa carta, che non permette alcun collegamento diretto con il proprio conto bancario, è possibile prelevare denaro in valuta locale in oltre un milione di bancomat in tutto il mondo. Protetta con un codice PIN, la carta viene fornita gratis «dalle principali banche, da Postfinance e dagli uffici di cambio delle FFS» ed è possibile averla in franchi, dollari o euro, precisa Beck. Al posto di una tassa annua, i punti vendita chiedono l’uno

Confronto delle carte usate all’estero Costi Tassa annua Quantità di bancomat Costi prelievo Sostituzione in caso di perdita Consigli sul denaro in viaggio Telefono d’emergenza (per bloccare la carta)

Travel Cash nessuna oltre un milione 5 fr., 3 ¤, 3 $ in tutto il mondo gratis non annotare il codice PIN e in caso di perdita far bloccare subito +41 31 710 12 15

Carte di credito a seconda dell’offerente oltre un milione 4%, min. da 5 fr. a 10 fr. circa una settimana con costi da 20 fr. a 30 fr. conservare le ricevute e in caso di perdita far bloccare subito a seconda dell’offerente. Per carte TCS: +41 44 659 69 02


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il consulente di viaggio Urs-Peter Inderbitzin

Antonio Campagnuolo

Quando in viaggio non funziona proprio nulla

Villa San Carlo Borromeo: storia, arte e tanto verde a metà strada tra Monza e Milano.

Non solo Formula 1 Conosciuta nel mondo per il suo Gran Premio di F1, Monza è un’antica città tutta da scoprire. Come pure le ville storiche dell’hinterland milanese. Non lontano dal confine.

› Quando Napoleone se la pose sul capo proclamò in tono imperioso: «Dio me l’ha data, guai a chi la tocca!». Si riferiva al diadema con cui si autoincoronò Re d’Italia nel 1805: la corona di Teodolinda, la mitica regina dei Longobardi. La «Corona ferrea», così chiamata dal metallo in cui è fusa, è tuttora conservata nello splendido Duomo di Monza. E il Duomo, a sua volta, è solo una delle «cose da vedere» in questa antica città a 20 km da Milano, nota in tutto il mondo per la sua gara di Formula Uno. A cominciare proprio dall’enorme parco in cui si snoda il circuito automobilistico. Un polmone verde, di prati e fitti boschi, dove quasi ogni giorno rieccheggiano i rombi di potenti motori. Perché, se tradizione vuole che una domenica di settembre vi si svolga il Gran Premio d’Italia, durante il resto dell’anno vi si tengono un’infinità di competizioni «minori». E chi visita Monza non può non vedere il luogo a cui viene universalmente associata.

Un posto reale | Con i suoi 750 ettari, ovvero il doppio del Central Park di New York, il Parco di Monza costituisce un’oasi dove auto e natura convivono in perfetta armonia. Il fiume Lambro lo attraversa formando cascatelle e placidi laghetti, mentre tra gli alberi si aprono vasti prati punteggiati da vecchie cascine contadine e mulini ad acqua, oltre a maestose ville che emanano

un’atmosfera di antica nobiltà. Il parco ingloba anche i grandiosi giardini della Villa Reale, fatta costruire nel 1770 dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria. Infatti, come già i re Longobardi, gli Asburgo elessero Monza a loro residenza estiva.

Santi e cardinali | Oltre a Monza, in questa zona a mezz’ora d’autostrada dalla dogana di Chiasso, s’incontrano paesi che hanno fatto la storia dell’industria italiana, come ad esempio Arese, culla dell’Alfa Romeo. Ma inaspettatamente, ci si imbatte anche in aree ancora selvagge, come il Parco naturale delle Groane, e monumentali edifici storici che da soli valgono il viaggio, quali Villa Arconati a Castellazzo o il Palazzo Arese Borromeo a Cesano. O ancora la principesca residenza di campagna a Senago dell’aristocratica famiglia Borromeo, che ha dato alla Chiesa vari cardinali, tra i quali il più celebre è San Carlo. Trasformata in museo d’arte contemporanea e in albergo,Villa San Carlo Borromeo è un capolavoro d’architettura immerso in un curatissimo parco. Riuscita sintesi di Antonio Campagnuolo cultura e relax.

Info Touring Offerta per i soci TCS alla Villa San Carlo Borromeo di Senago: una notte per due persone con cena degustazione: ¤280 in camera doppia superior o ¤310 in deluxe. Prenotazioni: tel. 0039 02 99 47 41, e-mail: info@villaborromeo.com. Altre informazioni: www.hotelvillasancarloborromeo.com

Chi durante un viaggio viene a trovarsi in una situazione di urgenza non sempre ha diritto all’aiuto dell’ambasciata svizzera o del consolato generale. Questo aiuto include i servizi che non sono coperti dall’assicurazione viaggi. Per i viaggi all’estero, il Dipartimento federale degli affari esteri consiglia di concludere un’assicurazione che assuma i costi relativi al salvataggio, alle cure mediche, al rimpatrio o all’assistenza legale. Ideale: il Libretto ETI del TCS, sia nella versione «Europa» che in quella «Mondo». La protezione consolare, che non è gratuita ma costa 150 franchi all’ora e va pagata al rientro in patria, inizia solo quando i mezzi a propria disposizione si sono esauriti. Ad esempio, il DFAE in caso di perdita del passaporto o della carta di identità può emettere un documento di viaggio provvisorio, o fornire assistenza per il trasferimento di soldi dalla Svizzera verso l’estero. Per contro il DFAE, non anticipa denaro per il pagamento di multe o debiti. In casi eccezionali un turista rimasto «a piedi» può eventualmente sperare in un anticipo – da rimborsare – per il viaggio di rientro. Altre prestazioni del DFAE riguardano l’informazione ai servizi di soccorso, il contatto con i medici e gli ospedali o – in caso di morte – il rimpatrio o il funerale del defunto. Se una persona dovesse avere problemi con la legge e venisse arrestato il DFAE informa i famigliari. Inoltre, fornisce gli indirizzi di avvocati o si attiva per ottenere un difensore d’ufficio, visita i detenuti in arresto e si impegna affinché la detenzione avvenga nel rispetto della dignità umana. Il consolato non funge per contro da intermediario con gli organi di polizia, non esercita alcun influsso sulle procedure giudiziarie e non può ottenere la liberazione dei detenuti. Altri consigli sul sito del dipartimento degli esteri: www.dfae.ch

L’autore è giornalista giudiziario accreditato presso il Tribunale federale.


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7 maggio 2009 | touring 8 | viaggi e tempo libero

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Tra le sabbie e i coralli Port Ghalib è l’ultima esclusiva destinazione egiziana sulle coste del Mar Rosso. Una terra ancora incontaminata tra un mare di corallo e le sorprese del deserto.

› Guardando

fuori dal finestrino mentre l’aereo è in fase di atterraggio, si resta impressionati dalla straordinaria vastità del deserto che lambisce il mare. Ovunque si guardi: una distesa di tonalità beige, delimitata da un azzurro intenso che, a sua volta, si confonde con il cielo. E quando atterriamo all’aeroporto di Marsa Alam si ha la sensazione di essere arrivati al centro del nulla. Ma di una cosa ci si rallegra subito: difficile che da queste parti le vacanze vengano rovinate dal maltempo. «L’ultima volta ha piovuto quattro anni fa… e solo per dieci minuti», informa Ahmed, la guida, durante il breve tragitto che separa l’aeroporto dall’ultimo esclusivo resort inaugurato sul Mar Rosso: Port Ghalib. Il villaggio si profila sulla costa come un miraggio, stagliandosi all’orizzonte dove la sabbia del deserto si butta nel mare. Un mare che ospita un paradiso sommerso, di vita brulicante fra una selva di rossi coralli.

Sicuramente un’escursione a cavallo lungo la spiaggia, con le onde che battono sugli zoccoli dell’animale, è ottimale per scoprire i dintorni. Ma chi vuole davvero assaporare emozioni insolite deve spingersi nel deserto. Bastano pochi chilometri in jeep o in quad per ritrovarsi in un mondo perfettamente antitetico al nostro. Un paesaggio fatto di aride sabbie, di nude rocce e di qualche isolato albero di acacia miracolosamente sopravvissuto alla perenne siccità. E quando si avvistano le tende e i cammelli dei bedui-

ni ci si sente proiettati in un’avventura da mille e una notte. Seduti sulle stuoie si partecipa al rito del caffé, in silenziosa attesa che la brocca sulla fiamma erutti le prime gocce. Finché i tamburi iniziano a battere e gli uomini si lanciano nella danza, volteggiando nelle lunghe vesti. Mentre in una tenda vicina, donne dal volto coperto sono intente a tessere la lana.

Antonio Campagnuolo Info Touring Ampia scelta di offerte di vacanze in Egitto presso le agenzie di Viaggi TCS, tel. 0844 888 333.

Come un’oasi | Da sempre destinazione prediletta dei subacquei di tutto il mondo, questo tratto di costa a ridosso della barriera corallina conserva tuttora il suo fascino selvaggio. Infatti, pur essendo una piccola città – con diversi complessi alberghieri, negozi, bar e perfino un proprio porto turistico – l’imponente architettura di Port Ghalib è in perfetta armonia con l’ambiente circostante. E i grandi impianti di desalinizzazione dell’acqua marina forniscono un’irrigazione ininterrotta, che consente a prati e alberi di tingersi di verde come in un’oasi naturale.

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foto ac, ald

Da sapere

Sulla spiaggia di Port Ghalib, dove il cielo si fonde con le onde della barriera corallina. In basso: gita in cammello con guida beduina; donne velate lavorano al telaio.


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7 maggio 2009 | touring 8 | club e soci

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le. Per soli 95 franchi l’anno (non soci TCS: 120 franchi), Assista «Immobili» si assume le spese fino a 250 000 franchi per ogni caso legale.

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Anche per imprenditori | Ancora più

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frequenti sono le dispute a cui si va incontro se si ha un’attività lavorativa indipendente, magari come titolare di una piccola ditta. Anche qui vale la pena elencare qualche caso in cui potrebbero sorgere delle vertenze legali. Come difendersi da un collaboratore licenziato che vi attacca in giustizia? Cosa fare se l’affitto del vostro negozio aumenta improvvisamente in modo considerevole? Come ottenere una riparazione se l’apparecchiatura appena acquistata ha dei difetti? E come licenziare un impiegato che si dà spesso malato – guarda caso – prima e dopo il week-end? Assista «Impresa» garantisce la difesa legale del contraente fino a 250 000 franchi per ogni caso giuridico aperto in Svizzera e fino a 25 000 franchi per quelli in Europa. Tutto ciò ad un prezzo assolutamente van-

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Avvocati competenti Chi sottoscrive una polizza di protezione giuridica Assista TCS può contare su prestazioni di prima classe, con una schiera d’avvocati specializzati in tutti i campi del diritto, ripartiti in sette servizi giuridici regionali. Naturalmente, se l’assicurato lo richiede può – dopo aver informato Assista – scegliere liberamente un avvocato di fiducia affinché lo rappresenti nella procedura in corso.



7 maggio 2009 | touring 8 | club e soci

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I 50 anni di apertura dell’Albergo Bellavista di Vira Gambarogno sono stati festeggiati venerdì 24 aprile 2009 alla presenza dei delegati del Consiglio delle Sezioni del TCS, che per l’occasione si era riunito nella vicina Locarno. Nel suo discorso ai convenuti il presidente di Heberga SA, Luigi Rossi (al centro nella foto), ha ripercorso questo mezzo secolo della società filiale del TCS proprietaria del Bellavista e dell’hotel Schloss Ragaz di Bad Ragaz, lodando il lavoro dell’attuale direttore Giovanni Gazzola (a sinistra). All’evento è intervenuto anche il presidente centrale del TCS, Niklaus Lundsgaard-Hansen (a destra) e la direzione del club al gran completo. Il 7 maggio si è tenuta la festa del giubileo anche allo Schloss Ragaz. ac

Rally ciclistico in Francia Il 65° Rally Internazionale di Cicloturismo dell’AIT si svolgerà quest’estate in Francia. Una settimana di tranquille pedalate lungo itinerari da sogno.

L’edizione 2009 di questa manifestazione organizzata dall’Alliance Internationale de Tourisme (AIT) si terrà dal 19 al 26 luglio nelle regioni della Loira e Sologne. I partecipanti provenienti da tutto il mondo si daranno appuntamento nella cittadina di

Ferté Saint Aubin, 150 km a sud di Parigi, e da lì si avvieranno verso l’affascinante regione della Sologne, piena di foreste, laghetti e piccoli villaggi. Proseguiranno poi per la Valle della Loira, facendo tappa nei suoi famosi castelli, come Sully e Chambord. È prevista una giornata di pausa nel parco floreale di Orléans la Source. Informazioni presso la Federazione francese di cicloturismo, e-mail: info.ffct.org; o Cicloac svago TCS, e-mail: cyc@tcs.ch.

Il castello di Chambord accoglierà i turisti in bicicletta provenienti da tutto il mondo.

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Giubileo al Bellavista

Gli ultimi fortunati in crociera con ETI Gli ultimi tre sorteggi mensili del concorso del giubileo del Libretto ETI hanno premiato: Max Laesser di Hendschiken (AG), Gabriella Paris di Minusio (TI) e Christian Korfmacher di Bellach (SO). Con questi ultimi fortunati, sono state in totale dodici le persone di tutte le regioni della Svizzera che nell’ultimo anno hanno vinto altrettante crociere a scelta della compagnia di navigazione MSC, del valore di 5000 franchi ciascuna. Per partecipare a questo grande concorso, indetto per celebrare il 50° anniversario di ETI, era sufficiente rinnovare il Libretto ETI.

Una crociera sulla «MSC Fantasia» è solo una delle tante possibilità della MSC.


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sezione ticino | touring 8 | 7 maggio 2009

Assemblee dei Gruppi locali si è svolta il 27 marzo 2009. La relazione sull’esercizio trascorso ha illustrato la sempre difficoltosa circolazione nel distretto, la situazione cronica delle opere «incompiute» ed i problemi che attanagliano il traffico lento. Il presidente del gruppo, arch. Roberto Achini, ha rilevato la possibilità che le attese per lo svincolo autostradale di Mendrisio ed il collegamento ferroviario verso Malpensa vedano presto l’inizio dei lavori. Una settantina gli intervenuti che hanno vivacizzato la discussione su temi diversi e aspetti della circolazione che interessano il Comune di Mendrisio e la zona limitrofa. Approvati all’unanimità i conti ed il programma delle manifestazioni. Luganese L’assemblea del Gruppo ha avuto luogo il 31 marzo. Il presidente avv. Carlo Vitalini ha dedicato particolare attenzione alla situazione del Club ed ai suoi soci, ai servizi offerti e all’attività in favore della sicurezza stradale e della prevenzione degli incidenti. Ha quindi posto l’accento sull’impegno del Comitato nel consolidare la struttura del Gruppo e trovare nuove attività. Approvate all’unanimità le trattande statutarie, con particolare soddisfa-

Domenica 17 maggio, per il suo 50° il Gruppo del Luganese invita 250 soci a pranzo sul Tamaro. Iscrizione e programma: www.tcs-lugano.ch.

Un Trittico per tutti L’appuntamento è per domenica 5 luglio a Biasca, dove tra le 6.00 e le 9.00 avverrà la partenza del 16° Trittico Alpino del TCS, sull’abituale tracciato comprendente i Passi del San Gottardo, dell’Oberalp e del Lucomagno: 165 km con 3340 metri di dislivello da percorrere in 13 ore. Quest’anno, grazie alla collaborazione con le Sezioni TCS di Uri e Grigioni, si potrà partire anche da Andermatt e Disentis, percorrendo l’itinerario in senso orario fino al luogo di partenza. Novità: è possibile noleggiare una bici elettrica – previa prenotazione – con assisten-

zione per la gestione dei posteggi operata dal cassiere Piergiorgio Grassi ed il programma di manifestazioni sociali; sono stati nominati cinque nuovi delegati della Sezione. Vitalini ha, infine, ricordato il 50° di fondazione del Gruppo e ringraziato i presidenti che l’hanno preceduto, fra i quali l’avv. Franco Felder e l’ing. Gian Giacomo Righetti, presenti in sala.

Un club anche di donne e per le donne » Dopo anni d’attività all’interno

Locarnese e Valli L’assemblea del gruppo

del TCS, mi piace constatare come sempre più donne si avvicinano al nostro club, presenziano con interesse ai diversi eventi in agenda, apportano il loro prezioso contributo all’organizzazione, non da ultimo rivestendovi cariche di responsabilità. Basti pensare che in Ticino le socie elette nei comitati dei Gruppi locali e della Sezione ora rappresentano circa un quinto dei membri e la percentuale tende ad aumentare. Via, via le donne sono coscienti del fatto che le attenzioni rivolte dal TCS ai propri soci non riguardano solo il loro corrispettivo maschile, bensì le concernono quali dirette interessate, ma non tutte conoscono l’intero ventaglio di servizi, prestazioni e vantaggi loro offerti, già in quanto in continua evoluzione. Ben venga quindi questa pagina tutta ticinese del Touring, quale ulteriore mezzo d’informazione al loro servizio! A tal proposito, forse non tutte sanno di essere, in base alla casistica, una categoria più a rischio di quella maschile nel vedersi recapitare fatture oltremodo salate da parte di solerti garagisti, a causa per esempio della sostituzione di pezzi di ricambio in verità ancora utilizzabili. Il Centro Tecnico TCS consiglia in particolare di conservare tali pezzi per effettuare una valutazione ed è a vostra disposizione per offrirvi tutta una serie di suggerimenti da seguire prima di affrontare la spesa di una riparazione, di un acquisto o quant’altro. Per saperne di più, visitate il sito www.tcs-ticino.ch o contattate il Centro Tecnico di Rivera: ne vale veramente la pena!

si è tenuta il 27 marzo. Nella sua relazione, il presidente Aldo Baronio ha affermato la necessità impellente della realizzazione dell’accesso alla A2 dal Locarnese. Un collegamento di vitale importanza per l’economia della regione, per il turismo e per l’ambiente. Le diverse varianti, proposte quasi ad arte, fanno il gioco di chi è contrario a qualsiasi tipo di raccordo. Baronio ha denunciato inoltre, la mancanza di colloquio da parte del Dipartimento del Territorio con la nostra associazione. Approvate all’unanimità le altre trattande statutarie. Al termine si è festeggiato il 40° di vita del Gruppo, presenti il socio fondatore e presidente onorario avv. Giorgio Bianchetti e l’ex-presidente Ermanno Genasci. Bellinzonese, Valli e Moesano Il Gruppo ha tenuto il 7 aprile la sua assemblea generale. Il presidente, avv. Pietro Crespi, ha percorso l’attività del 2008 e illustrato le maggiori problematiche che hanno toccato il Club nel suo insieme. Su sollecitazione del delegato Enrico Tettamanti, particolare attenzione è stata dedicata al collegamento A2-A13 sul Piano di Magadino. Dopo le spiegazioni fornite dal tesoriere Fausto Filippini, sono stati approvati all’unanimità i conti e si è preso conoscenza del programma delle manifestazioni per il 2009 da parte del responsabile Piero Casari. Per completare la lista, sono stati eletti cinque delegati sezionali.

za e cambio della batteria. Informazioni presso il Segretariato della Sezione Ticino a Rivera: tel. 091 935 91 35.

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Mendrisiotto L’annuale assemblea dei soci

Graziana Rigamonti Villa Presidente della Commissione media


7 maggio 2009 | touring 8 | il punto

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Panoramica prezzi e prestazioni TCS

ETI TCS www.eti.ch Europa motorizzato «Famiglia» Fr. 103.– Europa motorizzato «Individuale» Fr. 75.– Europa non motorizzato «Famiglia» Fr. 77.– Europa non motorizzato «Individuale» Fr. 65.– Estensione Mondo «Famiglia» Fr. 88.– Estensione Mondo «Individuale» Fr. 70.– Spese di cura Europa Fr. 32.– Spese di cura Mondo Fr. 45.–

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Affiliazione www.tcs.ch Motorizzati (automobilisti e a seconda della motociclisti) Sezione e pro rata Tessera partner/giovani Fr. 44.– Non motorizzati Fr. 32.– Cooldown Club membercard Fr. 66.– Ciclisti (con Velo Assistance e RC) Fr. 37.– Juniores (con Velo Assistance e RC) a seconda della Sezione Quota per socio campeggiatore TCS (solo se già socio motorizzato o non motorizzato) Fr. 55.–* * camping club AG: + Fr. 7.–; ZH: + Fr. 5.–

Lo stagno della Gruère: una delle mete per un’escursione consigliate da Jürg Schmid.

Card Assistance www.cardassistance.tcs.ch per tutta la famiglia Fr. 28.– 20% di sconto per i titolari del Libretto ETI Carta Aziendale TCS www.tcs.ch/azienda Per veicoli aziendali Soccorso stradale da Fr. 134.– Protezione giuridica di circolazione da Fr. 111.– ASSISTA www.assista.ch Assicurazione protezione giuridica Circolazione Famiglia Fr. 96.– Individuale Fr. 66.– Privata Famiglia Fr. 215.– Individuale Fr. 192.– Immobili Fr. 95.– Auto TCS www.autotcs.ch Responsabilità civile, casco parziale, casco collisione, capitale incidente, protezione del bonus, danni di parcheggio su richiesta Assicurazioni due ruote www.assicurazionitcs.ch Velo-Assistance. Con contrassegno per la bici, protezione giuridica, assistenza e copertura casco fino a Fr. 2000.– Fr. 25.–* copertura casco fino a Fr. 5000.– Fr. 80.–* Contrassegno responsabilità civile (RC) bici Fr 6.50* Moto-Assistance (soccorso stradale e assistenza) Fr. 41.–* Ai motociclisti in Svizzera e all’estero * prezzi soci TCS Carta di credito TCS drive TCS MasterCard drive Carta partner TCS-American Express drive Gold Carta partner

Fr. Fr. Fr. Fr.

50.– 20.– 100.– 50.–

Infotech www.infotechtcs.ch Il TCS sottopone a test veicoli ed accessori e mette a disposizione dei soci del club informazioni raccolte e redatte in modo competente e neutrale. Test&Training www.test-et-training.tcs.ch Sconti sui prezzi dei corsi di perfezionamento di guida nei centri di Lignières, Plantin, Betzholz, Stockental e Emmen (da giugno 2009). Formazione in due fasi www2fasi.tcs.ch corsi obbligatori per la licenza di condurre definitiva. Viaggi TCS www.viaggi-tcs.ch Per ogni viaggio un consiglio personalizzato nelle agenzie di Viaggi TCS (tel. 0844 888 333) Per ottenere ulteriori informazioni sulle prestazioni del TCS e sui numerosi vantaggi offerti ai soci tel. 0844 888 111 o www.tcs.ch

Il bello è davvero molto vicino a casa nostra

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I due prossimi anni saranno altalenanti per il turismo elvetico. Di una caduta in basso non si parla nemmeno. Nella crisi ci sono anche opportunità. I viaggi legati alla terra sono in voga, le vacanze brevi spezzano la routine quotidiana, che siano sportive o all’insegna del gusto. Un’arringa a favore della ricerca di perle nel proprio Paese. Con un fatto non avevamo fatto i conti: il «pesce d’aprile» di Svizzera Turismo – lo spot con cui cercavamo dei pulitori di montagne – è diventato un bestseller. Sul nostro sito abbiamo avuto finora oltre 400 000 contatti. Quasi 33 000 «pulitori di rocce» erano già pronti a rimboccarsi le maniche e a salire per strofinare il Rigi, la Wasserfluh oppure il Rochersde-Naye. Questa ondata d’entusiasmo fa riflettere: cosa succederebbe se ogni svizzero trascorrerebbe almeno un fine settimana di ferie nel proprio Paese? In concreto: tra i nostri nuovi «viaggi seducenti» proponiamo 50 curiosità sparse in tutte le quattro regioni del Paese. È davvero ora di riscoprire la Patria, affinché le partite di «Monopoly» siano ancora più affascinanti e il gioco «città/campagna» abbia nuovi campioni. Leviamoci, dunque, da un ciclo di abitudini non ecologiche, che porta le gambe dei nostri giovani a migliaia di chilometri di volo da qui e si risparmia per l’età della pensione la curiosità di vedere ciò che è vicino. La conservazione è una questione centrale per Svizzera Turismo. Abbiamo firmato una Carta per la salva-

guardia della natura con tre grandi partner. E siamo impegnati con la Confederazione per la creazione di undici parchi naturali. A proposito: basta una sana porzione di curiosità. Il serbatoio è inesauribile. Così tante esperienze di ampia portata in uno spazio così ristretto, come qui da noi, non le troviamo da nessuna parte. Dal campeggio romantico sulla Flüelabach all’hotel a cinque stelle sulle alture di Losanna. Tipicamente svizzero. La singolarità si trova nella varietà. Anche in questo caso Svizzera Turismo ha preso l’iniziativa: un anno fa abbiamo avviato il progetto «Typically Swiss Hotels». Abbiamo fatto appello agli albergatori di tutta la Svizzera affinché tengano alta la bandiera: elveticità pura, autenticità, unicità. Oggi 230 alberghi sono prenotabili on-line. Naturalmente in tavola viene servito ciò che produce la regione circostante. E su www.myswitzerland.com il nostro Heinz Keller, detto «eHeinz», fornisce consigli attuabili in 60 secondi, che si possono scaricare in ogni momento in forma di «podcast». Le esperienze da non mancare raccomandate da Jürg Schmid: 쮿 Nuotare nell’Aare alle porte di Berna, con vista su Palazzo federale. 쮿 Andare in bicicletta ai bordi dello stagno della Gruère presso Saignelégier. 쮿 Sulle tracce dei contrabbandieri al confine italo-svizzero di Indemini.

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Jürg Schmid, direttore di Svizzera Turismo L’opinione degli autori invitati su questa pagina è indipendente da quella della redazione di «Touring».



7 maggio 2009 | touring 8 | la pagina dei lettori

Forum

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il concorso tre attraversiamo mia figlia ringrazia i conducenti con amichevoli gesti di mano. E anch’io. Mi resta, comunque, una sensazione spiacevole mentre rivolgo un fugace pensiero all’impatto ambientale. Fritz Schölkopf (@)

Le moto fanno troppo rumore «Touring» 6/2009

In bici senza badare al prossimo «Touring» 6/2009, il punto

Sono pienamente d’accordo con quanto afferma Niklaus Lundsgaard-Hansen, presidente centrale del TCS. Tutte le volte che viaggio alla sera e di notte sulle strade di Berna e mi capita di vedere dei ciclisti che circolano senza luci, mi domando cosa potrebbe accadere se non notassi il ciclista e causassi un incidente, probabilmente con gravi conseguenze per quest’ultimo. Perché la Pro Velo, che tanto s’impegna a favore degli utenti più deboli del traffico, non si attiva maggiormente per far rispettare le regole della circolazione, vale a dire: circolare di notte con le luci, non passare con il rosso, non attraversare le strisce pedonali in sella? Purtroppo, però, tutte le regole e le leggi non servono a niente se non si è pronti ad applicarle, mettendo a disposizione i mezzi necessari. Apparentemente, anche nel caso dei ciclisti, bisognerebbe ricorrere a multe salate per ottenere un effetto disFred Kohler, Aarberg suasivo.

Il vostro test comparativo degli scooter è incompleto senza un esame particolareggiato dell’inquinamento prodotto dallo scappamento e dal rumore. Abito vicino alla strada Lugano–Porlezza, dove ogni giorno nelle ore di punta passa un veicolo ogni due secondi; il 95% sono macchine che non emettono inquinamento acustico, mentre l’altro 5% sono motociclette e scooter, che creano rumore e inquinamento in modo non accettabile. Di notte è possibile sentire le moto che passano a distanza di tre chiloƒmetri. Questo rumore è spesso provocato intenzionalmente con una modifica del sistema di scappamento, per soddisfare il proprio ego giovanile. Alcune moto sono anche modificate per produrre un’esplosione molto forte all’incirca ogni 500 metri. Basta solo seguire una moto o uno scooter per capire che il fumo inquinante è emanato dalla maggior parte di loro. Non sarebbe necessario che tutte le moto avessero il catalizzatore? In tal caso non sarebbe così facile apportare delle modifiche.

Pratica bici pieghevole Mobili in soli 15 secondi grazie al modello Vitesse D7 della Dahon: si tratta di una bicicletta pieghevole di appena 11 chili con telaio in alluminio dotata di parafanghi, portapacchi e luce posteriore integrata. Il gran vantaggio della bici pieghevole è la sua dimensione ideale per il trasporto. Piegata e riposta nella borsa da viaggio «ElBolso», diventa facile da trasportare in bus, tram, treno e anche nel bagagliaio di ogni auto. In palio una Dahon Vitesse D7 (incl. la borsa da viaggio) del valore di 895 franchi, mezzo ideale per ogni pendolare. Sponsor del premio: Xtramobil AG www.dahon.ch

Anthony Escott, Castagnola

Gli agenti di polizia insegnano ai bambini dell’asilo una regola molto importante: i piccoli possono attraversare la strada solamente dopo che il veicolo si è fermato davanti alle strisce pedonali. Ed è logico. Trovandoci a camminare per strada, la mia bambina mi ha mostrato come si fa: davanti alle strisce pedonali, lei guarda prima a sinistra, poi a destra ed ecco che all’orizzonte compare un camion. Aspettiamo allora una trentina di secondi che il grosso tir si fermi, mentre nel frattempo dall’altra parte della strada aspettano tre auto. Men-

foto mw, 7Pictures

L’educazione stradale inizia dai bambini

Per questa rubrica valgono alcune regole: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata; la redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail: touring@tcs.ch.

Impressum touring Giornale del Touring Club Svizzero (TCS). Redazione: Felix Maurhofer (fm, caporedattore); vice caporedattore: Heinz W. Müller (hwm); vice caporedattore: Marc-Olivier Herren (MOH); Christian Bützberger (Bü), Antonio Campagnuolo (ac), Pascale Marder (pam), Jacques-Olivier Pidoux (jop), Peter Widmer (wi). Art Director/Fotografie: Martin Lobsiger (mlo). Grafica: Andreas Waber (caposervizio), Stephan Kneubühl, Mathias Wyssenbach. Assistenti di redazione: Michela Ferrari (i), Sylvie Fallot (f), Nadia Visentini (t), Irene Mikovcic-Christen (assistente caporedattore). Corrispondenza: Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna, tel. 031 380 50 00, fax 031 380 50 06. E-mail: touring@tcs.ch. Editore: Touring Club Svizzero, cp 820, 1214 Vernier (GE). Tiratura: edizione italiana: 96 028, totale: 1 355 061. Editoria/marketing: Reto Kammermann (responsabile), Gabriela Amgarten. Pubblicità: Publicitas Publimag SA, Seilerstrasse 8, 3011 Berna, tel. 031 38721 16, fax 031 38721 00. Produzione: St. Galler Tagblatt SA, Basler Zeitung SA, CIE Centre d’impression Edipresse Lausanne S.A. Cambiamenti d’indirizzo: per iscritto, indicando il numero di socio, alla Sede centrale del TCS, cp 820, 1214 Vernier, tel. 022 417 24 40, fax 022 417 28 66, e-mail: service@tcs.ch o all’agenzia TCS (tel. 0844 888 111, fax 0844 888 112). Abbonamento: compreso nella quota sociale annua. «Touring» è pubblicato 20 volte l’anno. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti.

Le domande: 1. In quale città sono state inflitte 3000 multe errate con il radar? 2. Quale cabriolet abbiamo sottoposto al nostro ultimo test? 3. In che anni Pablo Picasso visse nel castello di Vauvenargues? Si possono fornire le risposte per posta (unicamente su cartolina postale), tramite SMS, email o www.touring.ch, indicando le generalità. Concorso 6/09: lo scooter Piaggio è stato vinto da Cinzia Gagliani di Ginevra. Condizioni di partecipazione: il concorso di «Touring» è aperto a tutti, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro famigliari. I vincitori saranno estratti a sorte e avvertiti per iscritto. I premi non possono essere sostituiti da una somma di denaro equivalente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.

Redazione Touring, concorso per i lettori, casella postale, 3024 Berna; SMS al numero 9988 (1 fr./SMS) scrivendo «Touring» e le tre risposte; touring@tcs.ch (intestazione: concorso) Termine d’invio: 17 maggio 2009


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l’incontro | touring 8 | 7 maggio 2009

me un cosiddetto «easy-hotel» è una vera innovazione. Le ispirazioni vengono spesso dai piccoli albergatori indipendenti e anche da estranei al settore, meno dalle catene alberghiere.

Energico forgiatore di manager d’hotel

Ogni anno vengono formati circa 1700 studenti di oltre 85 nazionalità. Qual è la lingua di lezione e a quanto ammonta la quota donne/uomini?

La Scuola alberghiera di Losanna è tra le più rinomate del mondo. Il direttore generale Ruud J. Reuland spiega perché chi la frequenta fa di solito una grande carriera.

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Perché la Scuola alberghiera di Losanna fa parte dell’eccellenza nel settore della conduzione di hotel?

Ruud J. Reuland: Ci concentriamo sulle prossime generazioni di manager dell’ospitalità. Non forniamo solo studenti sul mercato, ma siamo noi stessi molto sensibili al mercato. Qualità e innovazione sono centrali.

Sì, ma in Svizzera si parla poco o per niente delle sue qualità. Siamo ancora troppo orientati a far dei processi. Forse ciò ha a che fare anche con il nostro carattere introverso. Cosa si distingue per innovazione nel settore alberghiero di alta categoria?

Nella pulizia delle camere non vi sono più innovazioni da trenta anni. Eppure secondo

Metà in francese e metà in inglese. Il 52 percento degli studenti sono donne. Eppure ci sono ancora poche donne nelle posizioni più alte, benché con il loro occhio per il dettaglio portino moltissimo al settore. Chi è lo studente più famoso uscito dalla Scuola alberghiera di Losanna?

Cito solo tre nomi: Claude Nobs (fondatore del Festival Jazz di Montreux), Kurt Ritter (Radisson Hotels), Kurt Wachtveitel (Oriental Bangkok). Il sogno di iniziare una carriera partendo come lavapiatti è ancora oggi possibile nel settore alberghiero internazionale?

No, non va più così. Oggi si può diventare general manager senza aver lavorato per anni in cucina. Durante la formazione i nostri studenti lavorano anche in cucina e al servizio. La combinazione equilibrata di pratica e teoria è decisiva ed importante nella nostra scuola. Del suo lavoro fa parte anche l’instaurazione di collaborazioni con i maggiori attori del settore dell’ospitalità.

Ho creato una squadra di consulenti internazionali ed osserviamo attentamente il mercato. D’altra parte, arrivano da noi manager per assumere i nostri studenti. Quali sono le sfide per il principale centro di formazione svizzero con un corso di studi superiori riconosciuto a livello federale?

Se voglio avere i migliori studenti devo anche fare in modo che in seguito possano fare carriera. L’arte sta nel coordinare le esigenze del mercato con la formazione. Lei rappresenta la Scuola alberghiera di Losanna in tutto il mondo ed è molto in giro.

Sì, giro molto e viaggio volentieri senza tanti bagagli. Oltretutto, mia moglie lavora in Olanda ed io in Svizzera.

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Fabian Unternährer

Intervista: Christian Bützberger

Ruud J. Reuland era ospite alla dodicesima Giornata svizzera delle vacanze a Lucerna.

In pillole Ruud J. Reuland è dall’aprile 2002 direttore generale e decano della Scuola alberghiera di Losanna. Il 59enne olandese abita a Préverenges (VD), è sposato e padre di due figli adulti. Il figlio è ingegnere aeronautico e la figlia ballerina classica. I suoi passatempi sono legati alla cultura, preferisce in modo particolare la musica classica.



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140 cm 61 cm 28 cm 30 cm 20 cm 8,5 cm

}

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