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Auto a idrogeno

L’idrogeno resta in agguato

Ancora di nicchia, le automobili alimentate con una pila a combustibile si vantano di avere un ruolo primordiale nella transizione energetica. Mentre grandi nazioni e la maggior parte dei costruttori investono massicciamente in questa tecnologia, tutto dipende però ancora dalla provenienza dell’idrogeno. Un settore promettente a termine.

TESTO MARC-OLIVIER HERREN | FOTO MISSIONH24 – THIERRY GROMIK

L’anno scorso in Svizzera sono state immatricolate meno di un centinaio di auto che ospitano una pila a combustibile. Tuttavia, sia la SUV Hyundai Nexo che la berlina Toyota Mirai II – i due soli modelli commercializzati – funzionano altrettanto bene delle auto elettriche standard. Con la differenza che nel loro caso, il motore elettrico è alimentato da una pila a combustibile che trasforma l’idrogeno (H2) stoccato nei loro serbatoi, in elettricità al contatto con l’ossigeno atmosferico (O2). Il pregio è l’assenza di emissioni inquinanti e soprattutto, di non dover fare lunghe pause per ricaricare le batterie, dato che il pieno di idrogeno di queste mini centrali d’energia ambulanti si può fare anche in 5 minuti.

In sintonia col solare

Questa tecnologia promettente ha tuttavia il suo punto chiave proprio nella produzione di idrogeno, processo che richiede molta elettricità per scindere le molecole d’acqua e generare idrogeno e ossigeno. Quest’ultima ha senso soltanto se avviene utilizzando energia elettrica climaticamente neutra. Ciò è già il caso in Svizzera, dove la rete embrionale di stazioni di servizio distribuisce idrogeno prodotto con elettricità proveniente da centrali a pelo d’acqua. Si tratta di sapere se questo gas possa essere prodotto in quantità sufficiente. A questo proposito, Christian Bach, specialista di tecnologie per la propulsione automobilistica all’Empa, è ottimista: «Le eccedenze disponibili già oggi in Svizzera durante l’estate aumenteranno fortemente con la crescita del fotovoltaico. Grazie alla trasformazione in idrogeno, queste eccedenze potranno essere utilizzate e non dovranno essere regolate. Di fatto, l’idrogeno potrebbe favorire un ulteriore sviluppo del settore fotovoltaico». Christian Bach modera però l’entusiasmo ammettendo che bisognerà tuttavia probabilmente importare elettricità in inverno. Il dilemma sarà allora sapere se otterremo idrogeno «verde» oppure «grigio».

Il prototipo MissionH24, concepito in Svizzera, apre la via alle auto da endurance alimentate a idrogeno.

Sia quel che sia, paesi come la Germania e la Francia hanno annunciato di voler investire miliardi nello sviluppo della società a idrogeno. Stesso discorso vale per la maggior parte dei costruttori di automobili.

Secondo l’analista dell’automobile Bertrand Rakoto, «la tecnologia non è tuttavia l’unica leva di crescita della pila a combustibile. Come per le automobili elettriche, l’infrastruttura di distribuzione e produzione dell’idrogeno limiteranno la crescita di questo mercato». E Bertrand Rakoto stima che le auto ad idrogeno decolleranno davvero verso il 2035. Ciò che non impedisce alla coreana Hyundai, uno dei pionieri in questo settore, di annunciare sin d’ora una pila a combustibile di terza generazione la cui taglia sarà ridotta del 70%. Più globalmente, questa categoria di automobili si orienterà soprattutto alle grandi berline e crossover.

Sebbene l’impatto sia ancora aneddotico, l’era della pila a combustibile è già realtà in Svizzera. «In effetti prepariamo il terreno con la messa in servizio di camion alimentati a idrogeno», rivela Jörg Ackermann, presidente dell’associazione Mobilità H2 Svizzera che raggruppa gruppi petroliferi, trasportatori stradali e grandi distributori. «I camion utilizzano grandi quantità di idrogeno, ciò che consente di rendere redditizie le stazioni di servizio, quindi sviluppare progressivamente la loro rete», sottolinea Jörg Ackermann, precisando peraltro che le stazioni saranno realizzate solamente dove sono effettivamente presenti veicoli a idrogeno. In altre parole, non sarà costruita alcuna stazione di servizio senza un concreto potenziale di automobili, contrariamente a ciò che invece è stato fatto in Germania.

Vettore d’immagine svizzera

Come per ogni tecnologia, lo sviluppo della pila a combustibile passerà anche attraverso la competizione. Contattata dagli organizzatori della 24 Ore di Le Mans, la società vodese GreenGT è impegnata a preparare l’introduzione, nel 2025, di una categoria elettrica/idrogeno della mitica gara francese. Preceduto da due prototipi che hanno notoriamente fatto i primi giri di ruota sulla pista del TCS di Cossonay (VD), il prototipo di autovettura da endurance MissionH24 è l’ultima creazione di GreenGT. Questo bolide è chiamato a stimolare i nove costruttori sin da ora interessati a impegnarsi sul circuito di Le Mans. Climaticamente neutra, la pila a combustibile promette comunque di essere… esplosiva. ◆ Il pieno d’idrogeno allo stato attuale Limitata a quattro punti di rifornimento nel 2018, la rete svizzera è stata ampliata, passando a nove stazioni di servizio che erogano idrogeno a 350 bar (camion) e 700 bar (automobili). Si estende ora dalla Svizzera orientale fino a Losanna e dovrebbe includere 22 stazioni entro la fine di quest’anno. Parallelamente, la produzione locale di idrogeno verde sarà decuplicata grazie alla messa in servizio di una seconda unità di produzione a Niedergösgen (SO) e alla costruzione di un impianto nuovo a Kubel (SG).

Resta comunque il fatto che siamo ai primi vagiti della tecnologia a idrogeno. Pertanto, non è raro che un automobilista si trovi nell’impossibilità di fare il pieno. Anche perché occorre riempire le bombole del prezioso gas pressoché quotidianamente. Oltre al tempo richiesto, bisogna aspettare che l’impianto abbia raggiunto la pressione corretta per iniettare l’idrogeno ad alta pressione. Cosciente del problema Jörg Ackermann, presidente dell’associazione Mobilità H2, precisa che è previsto di sdoppiare localmente i punti di rifornimento, per evitare questo inconveniente. Quanto agli automobilisti, hanno la soddisfazione di circolare ad un prezzo pressoché equivalente a quello di un’auto a benzina. I prezzi di 100 g di idrogeno oscillavano tra 1.20 e 1.40 fr. a fine 2021.

Il pieno d’idrogeno per le auto dura appena poco più di un rifornimento classico.

TOYOTA MIRAI PLATINUM Auto a gas pulito credibile

La Mirai di 2a generazione esibisce un design più attrattivo, in particolare grazie al suo tetto spiovente.

N4,98 m; bagagliaio: 321 l Esincrono, 182 CV, 300 Nm; pila a combustibile 174 CV; cambio monorapporto, trazione posteriore; 0–100 km/h in 9,2 s; consumo medio (prova): 0,94 kg/ 100 km; 3 serbatoi H2: 5,6 kg; autonomia autostradale: ca. 470 km L71 900 fr. (Platinum)

La Mirai II s’ingegna per promuovere l’idrogeno. Una berlina confortevole dall’autonomia che rivaleggia con le motorizzazioni classiche.

TESTO MARC-OLIVIER HERREN | FOTO EMANUEL FREUDIGER

Questa seconda generazione della Toyota Mirai non è certamente ancora alla portata di ogni portafoglio, ma il suo prezzo base di 59 900 fr. è considerevolmente calato. Pur allungandosi, questa berlina che sfiora i 5 metri si è anche affinata grazie all’altezza ridotta di 6,5 cm. Tutte cose che dovrebbero sedurre i discepoli della pila a combustibile, ma meno tutti gli altri perché le berline non sono più davvero in voga alle nostre latitudini. A questo dettaglio estetico, aggiungeremo l’esiguità della rete di 9 distributori che erogano idrogeno in Svizzera, senza contare che restano spesso temporaneamente chiusi per rifornimento. Normale, per una tecnologia ai primi passi.

Buon raggio d’azione

Detto ciò, la Toyota Mirai II distacca ancora maggiormente le auto elettriche. Il pieno effettuato in soli 5 minuti permette di percorrere con agio 450 km su percorso misto, e anche un po’ di più in autostrada. Questo per un importo equivalente ad un pieno di benzina. Per aumentare l’autonomia, privilegeremo la modalità Eco. Sebbene i 182 CV del motore elettrico siano allora imbrigliati, erogano un dinamismo sufficiente per circolare nel traffico urbano e veleggiare in autostrada.

Veleggiare è peraltro il termine ideale per questa Mirai che offre un piacere di marcia fuori dal comune. Oltre al sibilo discreto della pila a combustibile in accelerazione, pure il filtraggio delle sospensioni classiche assomiglia piuttosto a quello di un ammortizzamento pneumatico. Vi si aggiungono i sedili in pelle morbidi e il rivestimento sontuoso della versione Platinum. Malgrado le misure in crescita, lo spazio dietro di questa 5 posti rimane invece mediocre, e poi il volume del bagagliaio è al livello di una city-car. Era infatti necessario sistemare il motore sopra l’asse posteriore. Tuttavia, la pila a combustibile ormai posta davanti, contribuisce alla ripartizione delle masse equilibrata di quest’auto di 2 tonnellate dal baricentro abbassato. Non è questione di sportività, ma di un dinamismo che consenta sorpassi sereni. Con la buona coscienza di viaggiare con un’auto che emette solo innocenti goccioline d’acqua. ◆

Autonomia autostradale Rifornimento di H2 rapido Prezzo concorrenziale Comfort di alto livello Solide riprese del motore Dotazione completa

Densità/affidabilità rete H2 Ingombro Abitabilità posteriore Bagagliaio da city-car

L’app H2.LIVE fornisce la lista delle stazioni di servizio operative. La massiccia pistola è più pesante rispetto a quella per la benzina. Una pressione sul bottone verde e il pieno completo richiede ca. 5 minuti. L’idrogeno viene fornito in contenitori intercambiabili.

BACK IN BLACK

25 luglio 1980 Cronografo

RETRO DELLA CASSA:

Incisione con il logo ufficiale degli AC/DC e i nomi dei membri della band

EDIZIONE LIMITATA:

Tiratura limitata a soli 9.999 esemplari e numerazione seriale individuale sul fondello

TRE QUADRANTI DEL CRONOGRAFO:

Tre mini-quadranti di precisione con funzione start/stop

Dettagli IMPORTANTI

L’OCCASIONE: Celebri il 40° anniversario di “Back in Black”. UFFICIALE: Licenza ufficiale. LA TIRATURA LIMITATA: Tiratura limitata a

soli 9.999 esemplari. CARATTERISTICHE RILEVANTI: L’articolo,

dotato di movimento di precisione al quarzo, presenta una robusta cassa e un cinturino in acciaio inossidabile, oltre a un quadrante nero valorizzato dal logo della band.

Prezzo: Fr. 199.80 o 3 rate mensili di Fr. 66.60 (+ Fr. 11.90 spedizione e servizio)

Numero del prodotto: 526-EAS08.01

Garanzia di resa valida 120 giorni

Gli AC/DC pubblicarono il loro “Back in Black” nel 1980, che divenne uno dei 10 album più venduti di tutti i tempi. Dai riff elettrizzanti, ai decibel che spaccano gli amplificatori e alle voci gridate ed acute, questo è stato l’LP che ha definito l’hard-edge metal. L’ottavo album della band, inciso in studio, fu pubblicato il 25 luglio 1980 e fu il primo a presentare il cantante Brian Johnson. Celebri il 40° anniversario di “Back in Black” con un orologio cronografo realizzato, come tributo, in edizione limitata e autorizzato da licenza ufficiale.

L’articolo, dotato di movimento di precisione al quarzo, presenta una robusta cassa e un cinturino in acciaio inossidabile, oltre a un quadrante nero valorizzato dal logo della band, dai titoli di due dei brani più celebri e dalle fiamme dell’inferno. Sul retro della cassa sono riportati l’anniversario della commemorazione (il 40°) e la data di uscita (il 25 luglio 1980). Il cronografo è dotato di funzione start/stop per i minuti e i secondi e di un quadrante di 24 ore. Scintillanti particolari dorati fanno risaltare indicatori, numeri e lancette dell’orologio. Il fondello in acciaio inossidabile è inciso sapientemente anche con i nomi dei membri della band, che registrarono l’album e il logo AC/DC. Però, non è ancora tutto: sulla chiusura del cinturino regolabile è visibile un riferimento alla nascita del gruppo: “Est. Sydney 1973”.

Prodotto in tiratura mondiale limitata a soli 9.999 esemplari, questo orologio da uomo autorizzato ufficialmente da licenza AC/DC è numerato singolarmente sul retro. Disponibile solo presso The Bradford Exchange, il Suo acquisto è coperto dalla nostra famosa garanzia di reso valida 120 giorni, mentre l’invio dell’articolo è accompagnato da una scatola di presentazione personalizzata e un corrispettivo Certificato di Autenticità. Le adesioni per ricevere questo oggetto pregiato sono aperte e l’offerta susciterà molto probabilmente un notevole interesse, non solo da parte dei collezionisti di orologi; si consiglia, quindi, di inoltrare la domanda subito. Non perda questa occasione, ritardando la Sua candidatura! Non deve pagare nulla adesso: è sufficiente

compilare e restituire il modulo d’ordine prioritario oggi stesso!

Il diametro della lunetta misura 1,8 pollici (4,65 cm) corona esclusa. La lunghezza del cinturino è di 8,3 pollici (21 cm) fi bbia inclusa. ©2020 Leidseplein Presse B.V. Under License to Perryscope Productions / Epic Rights

BUONO D’ORDINE ESCLUSIVO Termine di ordinazione: 28 febbraio 2022

No. di riferimento: 66912 / 526-EAS08.01

❒ Sì, ordino „BACK IN BLACK“

Desidero ❒ fattura unica ❒ rate mensili

Nome/Cognome Per cortesia, scrivere in stampatello

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