2°liceo ebraismo religione cultura

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SEPARATI

Ghetto Quartiere destinato alla residenza coatta degli ebrei. Essi dovevano in ogni caso vivere confinati all'interno del quartiere con strade strette e case alte e affollate, perchè durante i periodi di crescita della popolazione le case, ormai piene, dovevano essere rialzate sempre di più. Il ghetto era chiuso da ogni lato e comunicava col resto della città con porte aperte solo di giorno. Il termine ghetto deriva dal Ghetto di Venezia che prima di essere riservato agli ebrei, era una fonderia di ferro (dal veneziano geto, pronunziato ghèto dai locali ebrei Aschenaziti di origine tedesca, riferito alla gettata di metallo fuso).

 L'apertura del ghetto di Venezia nel 1516 (seguito da quelli di Roma, Ancona, Ferrara) segnò una nuova era per gli ebrei italiani, più emarginati (con il divieto di possedere terra e immobili) ma in un certo senso più protetti. Amsterdam, divenne per loro il luogo di maggiore sicurezza e libertà. Instabile invece la situazione degli ashkenaziti nelle città tedesche, dove la Riforma protestante accrebbe i motivi antiebraici e dove si alternarono espulsioni e riammissioni. La posizione degli ebrei all'interno del ghetto era caratterizzata da una precarietà permanente, potendo essi venire espulsi dalla città in qualsiasi momento.  Nel 1791 l'istituzione del ghetto fu abolita dall'Assemblea costituente francese e sotto l'influenza della Francia i ghetti furono aperti nel resto d'Europa nel corso del XIX secolo. La ricostituzione dei ghetti fu poi effettuata dai nazisti per portare meglio a compimento il genocidio del popolo ebraico

STERMINATI  Nel 1933 giunge al potere in Germania il nazionalsocialismo, che pone l'antisemitismo al centro della propria ideologia: dalle leggi di Norimberga (1935) alla notte dei cristalli (1938), dall'invasione della Polonia fino alla soluzione finale, esso programmò la distruzione dal popolo ebreo in Europa, con la complicità dei governi collaborazionisti tra il 1940 e il 1944.

La storia.. più recente: la "Shoah" Nel corso della sua storia il popolo ebraico è stato soggetto a gravi persecuzioni, specialmente quella tristemente famosa che si riferisce al periodo 30 gennaio 1933 - 8 Maggio 1945 e che gli ebrei, rifiutando il termine olocausto, che indica il sacrificio religioso, chiamarono"Shoah" a palesare il carattere di vero e proprio sterminio; non si sono infatti offerti in olocausto, ma sono stati distrutti, come indica il termine ebraico Shoah che significa completa distruzione della vittima. La politica di persecuzione degli ebrei era alla base dell‟ideologia nazista e fin dalle sue origini fu attuata con lucida follia fino alla fine della seconda guerra mondiale. In questo periodo furono milioni le persone soppresse dalla follia nazista. Da studi fatti si è rilevato che il totale degli ebrei uccisi nei campi fu di 5.860.000, a cui si devono sommare 5 milioni circa di civili non ebrei uccisi. In tutto quindi oltre 10 milioni di persone furono uccise dalla politica di sterminio razziale. Tra i gruppi perseguitati dai nazisti vi erano: zingari, membri dell‟intellighentia polacca, oppositori della resistenza di tutte le nazionalità, tedeschi oppositori del nazismo, omosessuali, delinquenti abituali, o persone definite “anti sociali”, come, ad esempio, mendicanti, vagabondi e venditori ambulanti. La maggior parte delle persone eliminate passarono per i campi di sterminio, campi dotati di attrezzature speciali progettate per uccidere in modo rapido e sistematico. Per i nazisti ebreo era chiunque, con tre o due nonni ebrei, appartenesse alla Comunità Ebraica al 15 settembre 1935, o vi fosse iscritto successivamente; chiunque fosse sposato con un ebreo o con un‟ebrea al 15 settembre 1935 o successivamente a questa data; chiunque discendesse da un matrimonio o da una relazione extraconiugale con un ebreo al o dopo il 15 settembre 1935. Vi erano poi coloro che non venivano classificati come ebrei, ma che avevano una parte di sangue ebreo e venivano classificati come Mischlinge (ibridi). I Mischlinge venivano ufficialmente esclusi dal Partito Nazìsta e da tutte le organizzazioni del Partito (per esempio SA, SS, ecc...). Benchè venissero arruolati nell‟esercito tedesco, non potevano conseguire il grado di ufficiali. Era inoltre proibito loro di far parte dell‟Amministrazione Pubblica e svolgere determinate professioni. Secondo il piano Nazista, ogni singolo ebreo doveva essere ucciso. La spiegazione dell’odio dei nazisti nei confronti degli ebrei, nasceva dalla loro distorta visione del mondo che considerava la storia come una lotta razziale. Essi consideravano gli ebrei una razza che aveva lo scopo di dominare il mondo e, quindi, rappresentava un ostacolo per il dominio ariano. Anche il regime fascista italiano diede un triste contributo con la promulgazione delle leggi razziali antiebraiche del 1938. Un ebreo, uomo o donna, era un ebreo non perché praticava una determinata religione, bensì perché si portava questa caratteristica dentro il sangue. Benché vi siano testimonianze di persecuzioni contro gli ebrei fondate sull'antisemitismo non di religione ma laico anche in tempi più antichi, soltanto con l'Illuminismo questo tipo di antisemitismo divenne il più frequente. La Costituzione dell‟ Italia repubblicana, entrata in vigore nel 1948, ha riconosciuto a tutte le confessioni religiose - e quindi anche a quella ebraica - la libertà e il diritto di organizzarsi secondo i propri statuti. In Italia ci sono molte comunità ebraiche (gli ebrei sono circa 35.000 presenti soprattutto a Roma, Milano, Torino, Firenze, Venezia, Trieste e Livorno) riunite nella Unione delle Comunità Ebraiche Italiane riconosciuta dallo Stato in un”intesa” del 1989.


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