IUAV - Tesi di Laurea Magistrale in Architettura

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UniverCity

Una nuova proposta di riqualificazione urbana

per la città di Parma e il Campus delle Scienze

IUAV - Istituto Universitario Architettura di Venezia

Tesi di laurea magistrale in Architettura

A.A. 2023-2024

Relatore: Maffioletti Serena

Correlatore: Velo Luca

Laureandi:

Baiocco Tommaso 296835

Ghidini Giacomo 296751

Vatta Elettra 296798

1.0 Le città universitarie della Via Emilia

1.1 Parma città caso studio

1.2 Analisi della città

2.0 Il Campus delle Scienze

2.1 Analisi tipologica e dello stato di fatto

1.3 Dal Campus al KM Verde 1.4 UniverCity 2.2

3.0 Masterplan e sviluppo del progetto

4.0 Progetto archittettonico

1.1 Sistema e dettaglio progettuale

Conclusioni

Bibliografia e Sitografia

«Il problema urbanistico della scuola [è/ divenuto ormai il problema urbanistico della città .... La scuola intesa come nucleo della vita sociale (.) diventa un elemento essenziale nel processo evolutivo della società contemporanee ... L’ interesse primo dell’educazione pubblica è di realizzare, attraverso mezzi e sistemi collettivi, una migliore società. La città, sede di questa società, è lo strumento educativo più importante. Da queste semplici premesse si genera un concetto assolutamente nuovo della città. La scuola non è più casualmente o a ragion veduta inserita nel quartiere, ma diviene ... il suo nucleo»

G. De Carlo, La scuola e l’urbanistica, «Domus», n. 220, 1947

Abstract

UniverCity propone una visione innovativa per il Campus Universitario di Parma, mirata a trasformarlo in un vibrante ed avanzato “Polo per le Nuove Tecnologie”. L’obiettivo è quello di creare uno spazio all’avanguardia, in grado di attrarre studenti, docenti e ricercatori di talento e di diventare un centro di eccellenza per l’innovazione tecnologica nella regione ed elevare lo status del campus ad un livello superiore.

Il lavoro di ricerca inizia con un’approfondita analisi delle nuove tendenze tecnologiche emergenti e delle sfide del mondo moderno. Vengono identificate le opportunità per integrare le tecnologie avanzate all’interno del campus universitario e di sfruttarle per promuovere l’apprendimento, la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Procedendo poi con una dettagliata analisi del campus esistente, comprese le strutture architettoniche, le aree verdi, la mobilità e l’accessibilità, vengono individuate le criticità e le opportunità per una maggiore efficienza funzionale e un utilizzo ottimale dello spazio disponibile.

Sulla base delle informazioni raccolte, si procederà con la formulazione di un

UniverCity proposes an innovative vision for the Parma University Campus, aimed at transforming it into a vibrant and advanced “Polo for New Technologies”. The goal is to create a cutting-edge space, capable of attracting talented students, teachers and researchers and to become a center of excellence for technological innovation in the region and raise the status of the campus to a higher level.

The research work begins with an in-depth analysis of new emerging technological trends and the challenges of the modern world. Opportunities are identified to integrate advanced technologies within the university campus and exploit them to promote learning, research and technological development. Then proceeding with a detailed analysis of the existing campus, including the architectural structures, green areas, mobility and accessibility, the critical issues and opportunities for greater functional efficiency and optimal use of the available space are identified.

Based on the information collected, we will proceed with the formulation of an architectural project that promotes interdisciplinarity and collaboration

progetto architettonico che promuova l’interdisciplinarietà e la collaborazione tra le diverse facoltà universitarie, favorendo la condivisione delle conoscenze e delle risorse. Si prevedono spazi flessibili e polifunzionali, in grado di adattarsi alle mutevoli esigenze tecnologiche e di facilitare l’interazione tra le diverse discipline, si prevedono laboratori all’avanguardia, dotati di attrezzature e strumentazioni di livello, per favorire la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie.

Particolare attenzione è dedicata alla creazione di spazi di co-working e di collaborazione tra università e industria, al fine di promuovere la trasferibilità delle conoscenze e stimolare l’imprenditorialità tecnologica e quindi anche aree destinate a startup e incubatori, per favorire lo sviluppo di progetti innovativi e la nascita di nuove imprese.

E’ prevista la realizzazione di uno studentato, in grado di ospitare gli studenti e fornire loro un ambiente di studio e vita confortevole, tema controverso nel panorama unversitario odierno, dove giorno dopo giorno si creano nuovi cortei di protesta per la situazione degli alloggi riservati agli studenti, da questo nasce anche l’esigenza di integrare nel progetto un miglioramento degli spazi

between the different university faculties, encouraging the sharing of knowledge and resources. Flexible and multifunctional spaces are envisaged, capable of adapting to changing technological needs and facilitating interaction between the different disciplines; cutting-edge laboratories are envisaged, equipped with high-level equipment and instruments, to encourage the research and development of new technologies.

Particular attention is dedicated to the creation of co-working and collaboration spaces between universities and industry, in order to promote the transferability of knowledge and stimulate technological entrepreneurship and therefore also areas intended for startups and incubators, to encourage the development of projects innovation and the birth of new businesses.

The construction of a student residence is planned, capable of hosting students and providing them with a comfortable study and living environment, a controversial topic in today’s university scene, where day after day new protest marches are created due to the situation of accommodation reserved for students students, from this also arises the need to integrate an improvement of the common spaces into the project: the existing ones

comuni: si identificano quelli esistenti e verrà sviluppato il masterplan in una direzione che favorisca l’interazione sociale e la coesione tra gli studenti e in una scala più ampia i rapporti tra le sedi del centro storico e quelle del Campus.

L’integrazione di nuovi servizi di natura primaria, tema legato direttamente alla creazione di uno studentato, possono aiutare ad agevolare la vita degli studenti che vivranno all’interno del campus e richiamano invitabilmente l’implementazione delle infrastrutture di collegamento per ottenere ancora una volta una connessione più salda tra l’area del campus e la situazione circostante, rappresentata non solo dalla città di parma ma anche da altri centri abitati limitrofi e dalle attività del territorio.

are identified and the master plan will be developed in a direction that favors social interaction and cohesion between students and on a larger scale the relationships between the offices in the historic center and those on the Campus.

The integration of new services of a primary nature, an issue directly linked to the creation of a student residence, can help to facilitate the lives of the students who will live within the campus and inevitably call for the implementation of connection infrastructures to once again obtain a stronger connection between the campus area and the surrounding situation, represented not only by the city of Parma but also by other neighboring inhabited centers and by local activities.

Introduzione

Univercity è nata da un interrogativo scaturito da una riflessione maturata nel corso degli anni trascorsi come fruitori degli spazi universitari e della vita universitaria stessa.

Ci siamo interrogati sulla vita dello studente e sugli spazi che egli vive e abita e questo ci ha permesso di capire come i problemi riscontrati in primis da noi come studenti siano piuttosto diffusi in tutte le università prese in esame, sia che fossero italiane sia che fossero estere; Il nostro interesse non si focalizzava sui problemi evidenziati ma quanto sulle soluzioni proposte da altri spazi universitari per poter offrire la migliore esperienza di studio e di vita possibile.

Dopo un’attenta analisi, abbiamo orientato la nostra scelta verso le università fondate lungo una delle strade più antiche del mondo: la via Emilia.

Reggio Emilia
Piacenza Parma
Modena
Bologna
Forli’
Cesena
Rimini

Le città universitarie della Via Emilia

Via Emilia

Storica strada romana situata nel nord dell’Italia, collega la città di Piacenza a quella di Rimini. La sua costruzione risale al 187 a.C., quando fu costruita per ordine del console romano Marco Emilio Lepido, da cui prende il nome.

La Via Emilia è stata progettata come una strada principale per facilitare il trasporto e il commercio nella regione. Attraversa la pianura padana, toccando città importanti come Parma, Reggio Emilia e Bologna. La sua costruzione ha avuto un impatto significativo sulla crescita economica e sociale della zona, consentendo il rapido spostamento delle merci e delle persone.

Nel corso dei secoli, la Via Emilia è stata oggetto di diverse modifiche e ampliamenti, ma ha mantenuto la sua importanza strategica. Oggi, la strada è una delle arterie principali della regione, che collega importanti centri urbani, aree industriali e agricole. Lungo il percorso, è possibile trovare numerosi siti storici, monumenti e testimonianze dell’antica Roma, che contribuiscono al suo fascino culturale.

La Via Emilia è anche famosa per il suo legame con la promozione del patrimonio gastronomico della regione, poiché attraversa luoghi rinomati per la produzione di vari prodotti artigianali. La strada è diventata un’importante destinazione turistica per coloro che desiderano esplorare la ricca storia, la cultura e la tradizione culinaria dell’Italia settentrionale.

Città e università

Le città prese in esame per lo studio di comparazione giacciono tutte lungo la linea fisica determinata dalla Via Emilia, caratteristica non casuale, tenendo in considerazione che i capoluoghi di provincia sono di fondazione romana, da collocarsi nel periodo di conquista della Gallia Cisalpina.

Le dimensioni fisiche delle città odierne, molto simili tra loro, rendono evidente come lo sviluppo e il percorso storico che ha attraversato questo territorio abbia influenzato in maniera omogenea l’evoluzione degli insediamenti presi in esame.

Una delle caratteristiche che accomuna le varie città, utile ai fini del progetto, è la presenza di un sistema universitario fortemente radicato sia all’interno del tessuto edilizio consolidato sia nelle aree di sviluppo urbano, messo in collegamento diretto grazie alla presenza della Via Emilia prima e dal sistema ferroviario ed autostradale che si svolge attorno a quest’ultima poi.

Il sistema universitario in Emilia-Romagna ha radici profonde e un impatto significativo sulla società. La sua evoluzione ha influenzato in modo determinante il tessuto economico-sociale della regione, con la sua ricca storia è diventato un pilastro fondamentale per lo sviluppo industriale che fa nella ricerca e nell’istruzione il suo punto cardine.

Il sistema universitario ha contribuito a formare il carattere culturale e intellettuale dell’Emilia-Romagna, sostenendo l’innovazione e la crescita economica, e promuovendo l’inclusione e la mobilità sociale. Le università continuano a essere centri di eccellenza e a giocare un ruolo cruciale nel modellare il futuro della regione, senza le università nate nel basso medioevo oggi la regione non sarebbe quell’eccellenza riconosciuta a livello internazionale

Piacenza

F. Romana

218 a.C.

Sup. 118,24 km²

Abitanti 102.660

N. Studenti 2500

Fdn. Università 1921

Parma

F. Romana

183 a.C.

Sup. 260,60 km²

Abitanti 198.496

N. Studenti 30.000

Fdn. Università 1412

Fdn. Campus 1970-80

Campus universitario

Città universitarie

Edificato consolidato

Centro storico

Polo universitario diffuso

Campus universitario

Reggio Emilia

F. Romana

222 a.C..

Sup. 230,66 km²

Abitanti 171.342

N. Studenti 10.000

Fdn. Università 1175

Fdn. Campus 2015-/

Modena

F. Romana

183 a.C..

Sup. 183,19 km²

Abitanti 185.009

N. Studenti 16.000

Fdn. Università 1175

Campus universitario

Città universitarie

Edificato consolidato

Centro storico

Polo universitario diffuso

Campus universitario

Bologna

F. Romana

189 a.C..

Sup. 140,86 km²

Abitanti 390.518

N. Studenti 90.000

Fdn. Università 1088

Fdn. Campus 1998

Forlì

F. Romana

188 a.C.

Sup. 228,20 km²

Abitanti 116.509

N. Studenti 6800

Fdn. Campus 2001

Campus universitario

Città universitarie

Edificato consolidato

Centro storico

Polo universitario diffuso

Campus universitario

Cesena

F. Romana

222 a.C.

Sup. 249,47 km²

Abitanti 95.660

N. Studenti 5.000

Fdn. Università 1576

Fdn. Campus 2018-/

Rimini

F. Romana

268 a.C.

Sup. 135,71 km²

Abitanti 150.272

N. Studenti 89.000

Fdn. Università 1992

Fdn. Campus 1992

Campus universitario

Città universitarie

Edificato consolidato

Centro storico

Polo universitario diffuso

Campus universitario

Parma città caso studio

La città di Parma

Parma, città dalle radici etrusche e un tempo fulcro del Ducato di Parma e Piacenza, oggi si erge come un comune italiano di circa 200.000 abitanti, posizionato con maestria tra l’Appennino Tosco-Emiliano e la pianura padana. Seconda solo a Bologna per dimensioni nella regione dell’Emilia-Romagna, Parma ha vissuto un percorso storico e urbanistico ricco di fascino.

L’evoluzione urbanistica di Parma inizia nel lontano 183 a.C., seguendo i principi architettonici della Roma antica, con la creazione di un reticolo di strade, tra cui il celebre cardo e decumano, e con la scelta strategica di collocare il nucleo urbano lungo la Via Emilia, oggi ancora vitale arteria cittadina.

La città ha attraversato i secoli, adattandosi alle nuove concezioni del concetto di città e subendo l’influenza di vari governanti e sovrani che hanno contribuito a plasmarne il volto. Questi regnanti hanno lasciato un’impronta indelebile sulla città, evidente nella sua architettura, nei monumenti e nelle opere d’arte che caratterizzano il suo panorama.

Le mura cittadine, erette nel corso del tempo come testimonianza di epoche passate, sono state innalzate e ampliate dai vari governanti fino a giungere, nei giorni nostri, quasi alla loro completa scomparsa, segno di una città che ha abbracciato la modernità pur preservando il suo patrimonio storico.

Parma, con il suo connubio di storia e contemporaneità, si presenta oggi come un luogo dove le tracce del passato si fondono armoniosamente con la vivacità della vita moderna.

L’architettura, la cultura e le tradizioni gastronomiche conferiscono a Parma un’identità unica, un riflesso di un passato illustre che continua a ispirare e affascinare chiunque varchi le sue antiche mura.

Sistema paesaggistico organico

Il territorio parmense ruota principalmente attorno alla presenza del torrente Parma che attraversa l’omonima città e che genera una rete idrica che avvolge il tessuto edilizio e l’area agricola.

Le aree verdi presenti sia all’interno che all’esterno della città si svolgono principalmente in procinto di questa folta maglia idrica e compongono un sistema organico fortemente presente all’interno del territorio e creando una dinamica paesaggistica molto diversificata.

A cingere gli elementi di idrografia e verde urbano troviamo l’estesa area agricola e boschiva che definisce principalmente il paesaggio al di fuori del tessuto edilizio, un sistema rurale che permette alla città la produzione e il mantenimento di una forte tradizione gastronomica, caratterizzata da produzioni artigianali con un retaggio antico.

Ad inserirsi in questo sistema troviamo il tessuto edilizio, composto da un centro storico ben radicato e da una città consolidata di stampo urbanistico diffuso.

Idrografia
Verde urbano
Area Agricola

Edificato

Centro storico

Area agricola

Parchi ed aree verdi

Aree boschive

Sistema idrico

Area verde attrezzata

Area verde ripariale

Aree verdi sportive

Area verde incolta

Campus universitario di Parma

Sistema infrastrutturale a corridoio

Elemento storico che attraversa ancora oggi la città di Parma è la Via Emilia, viadotto di origine romana utilizzato odiernamente come struttura stradale secondaria che da accesso diretto al centro storico di Parma.

Attorno ad essa si sono sviluppati negli anni, in parallelo con la Via Emilia, il sistema autostradale posto a nord della città e la linea ferroviaria, completamente innestati tanto nel paesaggio rurale quanto nel tessuto edilizio.

L’attraversamento della città consolidata e del centro storico è reso possibile dalla rete di trasporto pubblico che crea un collegamento diretto tra i viadotti principali e le aree di interesse distribuite all’interno del tessuto edilizio.

Viabilità primaria

urbana

Viabilità
Tessuto edilizio

Ferrovia

Via Emilia

Autostrada T.p.e

Stazione FS

Centro storico

Sistema stradale urbano

Edificato

Campus universitario di Parma

Sistema ciclabile a rete

Definita come la “Città più bikefriendly d’Italia” nel 2020, Parma presenta ad oggi circa 130 km di corsie che attraversano il sistema edilizio e confluiscono nel sistema ciclabile regionale a nord-est e a quello montano a sud-ovest, integrando così la città di Parma nella rete nazionale delle ciclo-vie

Il sistema ciclabile urbano dalla sua nascita nei primi anni 2000 ha subito molteplici potenziamenti e manutenzioni, il più recente, ancora in fase di progettazione è del 2024 e prevede l’ampliamento dell’infrastruttura con 30 km di pista aggiunti ai 130 già presenti, senza contare le opere di manutenzione da effettuare sulla preesistenza.

Una delle peculiarità di questa infrastruttura che ne conferisce l’alta integrazione con il sistema urbano è la “Cicletteria”, un punto di intermodale posizionato a ridosso della stazione ferroviaria, che permette ai turisti e non di poter depositare in sicurezza i propri mezzi e di accedere alla stazione.

Rete ciclabile e sistema paesaggistico

Verde attrezzato ed edificato

Viabilità urbana e rete ciclabile

Edificato

Centro storico

Sistema idrico

Aree boschive

Aree verdi sportive

Area verde incolta

Area verde attrezzata

Area verde ripariale

Parchi ed aree verdi

Sistema stradale urbano

Sistema ciclabile urbano

Sistema ciclabile montano

Sistema ciclabile regionale

Campus universitario di Parma

Analisi della città

Stato di fatto

Dalle analisi effettuate per definire una strategia progettuale da applicare alla città di Parma, risaltano due elementi del territorio già interconnessi tra loro, il torrente Parma e il sistema ciclabile urbano. La loro preesistente sinergia crea idealmente un percorso che attraversa Parma da nord a sud e viceversa percorrendo la città e il sistema di verde urbano in modo sostenibile e mettendo in risalto molteplici luoghi accessibili se non tramite l’utilizzo di una bicicletta.

Questa peculiarità da modo di poter vivera la città da un’altra prospettiva e con tempi di percorrenza accessibili a chiunque (40 min. a vel. media). Inoltre l’attraversamento diretto della rete autostradale e ferroviara garantisce l’accesso a questa esperienza anche ai non residenti, pendolari e studenti fuori sede.

Aree boschive

Area verde incolta

Aree verdi sportive

Parchi ed aree verdi

Area verde ripariale

Area verde attrezzata

Area agricola

Sistema idrico

Tessuto edilizio consolidato

Edifici di pregio storico culturale Sedi universitarie

Punti di polarizzazione

T.p.e

Ferrovia Via Emilia

Autostrada

Sistema stradale urbano

Sistema ciclabile urbano

Sistema ciclabile montano

Sistema ciclabile regionale

Dal Campus al KM Verde

Strategie

Il progetto mira a stabilire una connessione longitudinale tra il futuro parco lungo il tratto autostradale attraversante l’area di Parma e il campus universitario posizionato a sud della città.

L’obiettivo primario è creare una connessione mirata tra la zona meridionale, che ospita il Campus delle Scienze e costeggia il greto del torrente Parma per alcuni tratti, e l’area settentrionale, dove si svilupperà il progetto “KM Verde”. Quest’ultimo sfrutta il tratto autostradale per promuovere la mobilità sostenibile e l’integrazione urbana.

Il nucleo del progetto si concretizza attraverso un sistema di parkways ciclo-pedonali che attraverseranno diverse realtà urbane del comune di Parma, individuate per la loro conformazione e valore storico/paesaggistico, con-

tribuendo così a creare un mosaico sinergico tra storia, natura e modernità. Il percorso ha inizio nell’area a nord della città e continuando verso sud punta ad elevare le zone di natura interstiziale che potrebbero beneficiare da un intervento di rigenerazione. Gradualmente, l’itinerario darà vita a un percorso conoscitivo sulla storia parmense.

Il tema principale sarà volto alla rigenerazione degli spazi pubblici, obiettivo che sarà affrontato adattando il percorso alle aree collettive esistenti e modellando un’infrastruttura in armonia con la già complessa composizione edilizia di Parma.

Torrente Parma

Elemento caratteristico dell’idrografia parmense, nasce nell’appennino tosco-emiliano e si estende per 92 Km attraversando e dividendo la città di Parma.

La relazione tra il torrente e la città omonima è molto stretta, la sua presenza ha influenzato la storia, l’agricoltura e lo sviluppo urbano, inoltre, ha avuto un ruolo importante anche dal punto di vista commerciale e dei trasporti. In passato, è stato utilizzato per il trasporto di merci e materiali, contribuendo allo sviluppo economico della città e delle regioni circostanti.

Oggi è anche un importante luogo di svago per i cittadini, con la presenza di aree verdi lungo le sue rive, caratteristica che a livello progettuale permette lo sviluppo in sinergia con il sistema ciclabile di aree per la collettività, individuabili lungo il percorso del torrente, dalla presenza delle aree verdi e dal sistema di viabilità sostenibile.

Cardo e Decumano

L’origine romana della città getta già in maniera definitiva le direttrici che dividono idealmente la città, date dalla presenza dell’antica Via Emilia che crea un sistema estovest e dal corso del torrente Parma che segue un indirizzo nord-sud

Questi due assi determinano la direzione per lo sviluppo di un percorso che possa collegare in maniera efficace le polarità di Parma individuate per il progetto e gli elementi di rilevanza storico culturale già noti all’interno della città.

Il percorso progettuale prende in considerazione principalmente il sistema nord-sud che permette di poter mettere in connessione tre elementi altrimenti separati quali, l’ingresso autostradale a nord della città, il centro storico e il Campus delle Scienze di Parma

Capillarità

Utilizzando come punto di partenza il sistema assiale nord-sud, si sfruttano le possibili espansioni estovest, per poter identificare lungo l’intero svolgimento del percorso i collegamenti e le aree di interesse sia storico-culturale, sia quelle a carattere progettuale.

L’individuazione di queste aree determina caso per caso una ramificazione del percorso nord-sud, generando un sistema di capillarità che suggeriscono lo sviluppo di un progetto che non generi un ulteriore elemento di rottura ma uno che promuova ulteriormente la riconessione di parti di città già consolidate ed altre che tramite un intervento rigenerativo potrebbero essere potenziali luoghi della collettività.

Progetto “KM Verde”

Stando ai rapporti dell’Agenzia Europea per l’Ambiente una delle aree dove la presenza di polveri sottili ed agenti inquinanti per l’aria è proprio la pianura padana. Da questa premessa nasce il progetto del Km Verde, un progetto di rigenerazione del tratto autostradale a nord di Parma, che prevede la creazione e il recupero dell’ecosistema e delle aree antropizzate che si sviluppano lungo il tratto dell’A1.

L’operazione promossa da Davines (Davide Bollati) e progettata dalla Linv dell’Università di Firenze (Stefano Mancuso), prevede la creazione di, citando lo stesso Bollati “Un’infrastruttura verde, un bosco con caratteristiche di elevata naturalità grazie a specie arboree e arbustive sempreverdi per lo più autoctone, o naturalizzate nel territorio della Pianura Padana”.

Punti di polarizzazione

L’individuazione delle aree di maggior influenza determinano l’inizio il centro e la fine del nostro percorso.

A nord, l’infrastruttura stradale rappresenta idealmente l’accesso alla città e tramite il preesistente progetto denominato “Km Verde” pone le basi per la creazione di un percorso che sfrutta a pieno le caratteristiche rurali del territorio e la viabilità sostenibile, definita nel sistema ciclabile. Al centro troviamo la città consolidata e il centro storico, fulcro virtuale del percorso, dove la presenza di elementi storico-culturali rilevanti, conferisce importanza al passaggio del percorso. A sud la presenza del Campus delle Scienze di Parma determina un arrivo significativo, che vede l’integrazione definitiva e sinergica di quest’ultimo nelle dinamiche urbane della città.

Aree di intervento

Le occasioni progettuali che si presentano durante lo svolgimento del percorso variano di caso in caso, visto l’alternarsi delle dinamiche urbane che si presentano lungo il percorso individuato. Le quattro dimensioni urbane prese in considerazione rappresentano per quanto possibile delle situazioni che richiedono l’applicazione di un progetto di rigenerazione e recupero possibile anche in altre aree della città. Le aree evidenziate sono caratterizzate dalla presenza del sistema ciclabile, dal corso del Parma e dalla presenza di aree verdi urbane, tre elementi che generano degli spazi della collettività collegati in modo sostenibile e a stretto contatto con “l’infrastruttura verde” della città.

Città

connessa

Il percorso individuato segue la preesistente pista ciclabile, elemento infrastrutturale definito ed inserito nel contesto urbano di Parma. La sua peculiarità è la stretta correlazzione con gli elementi naturali del paesaggio, in particolar modo il Torrente Parma e il sistema di aree verdi urbane ed extraurbane. Lo svolgimento del percorso, che ha come punto di partenza il tratto autostradale a nord della città, attraversa varie dinamiche urbane, partendo dall’aperta campagna si procede man mano verso il centro storico di Parma, per poi continuare attraverso l’area abitativa consolidata e concludendo nel Campus delle Scienze di Parma. Stabilendo una connessione diretta tra i vari elementi polarizzanti della città si determina una gerarchia di percorsi che si estendono in maniera capillare anche in direzione est-ovest, mettendo in evidenza oltre agli elementi già descritti, aree di pregio culturale, paesaggistico e occasioni progettuali determinate dall’individuazione di aree lungo per il percorso che tramite un processo di rigenerazione possono restituire alla città luoghi della collettività.

1.KM Verde
2. Nuova relazione con l’argine
3. Nuovo fronte sull’acqua
4.Palazzo Ducale
5. Parco Ducale
6. Complesso della Pilotta
7. Cattedrale di Parma
8.Parco Cittadella
9. Spazio ludico
10. Spazio collettivo
11. Area Campus

Relazioni urbane

Abaco

Attraverso il percorso che collega il campus al Km Verde, attraversando il centro storico di Parma si individuano delle possibili azioni progettuali. Una serie di interventi strategici volti a migliorare la qualità urbana e la connettività del territorio.

Uno degli aspetti principali riguarda la progettazione di nuovi attraversamenti e connessioni verdi. Questi interventi non solo faciliterebbero il transito pedonale e ciclabile, ma creerebbero anche spazi di comfort, arricchiti da vegetazione e arredi urbani che favoriscono il benessere dei cittadini.

L’obiettivo è rendere il percorso più piacevole e fruibile, promuovendo uno stile di vita sostenibile e a contatto con la natura; la progettazione di nuove attrezzature collettive, pensate per essere sportive e ludiche, situate in prossimità dei fronti acquei. Questi spazi sarebbero dotati di strutture per attività fisiche e ricreative, come campi sportivi, e aree gioco offrendo opportunità di svago e socializzazione in ambienti naturali; la creazione di nuovi spazi dedicati alla collettività, focalizzati sulla cura e lo stare insieme.

Questi includeranno orti urbani e serre, luoghi dove i cittadini potranno coltivare piante e ortaggi. Questi spazi comunitari non solo promuoveranno l’educazione ambientale e la sostenibilità, ma favoriranno anche il senso di appartenenza e coesione sociale.

Tutti questi nuovi spazi saranno integrati lungo una estesa rete ciclabile che collegherà il campus al resto della città. Questo sistema ciclabile non sarà solo un’infrastruttura di mobilità sostenibile, ma anche un corridoio verde che unisce diverse parti della città, migliorando l’accessibilità e incentivando l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto principale.

Il Campus delle Scienze

Storia e criticità

Il Campus universitario di Parma, costruito negli anni Settanta, rappresentava un tentativo ambizioso di sviluppare un campus periferico con una matrice insediativa ben definita, in grado di garantire una coesione spaziale e funzionale. Il progetto iniziale mirava a creare un ambiente accademico integrato, basato su un approccio scientifico-progettuale caratterizzato da una matrice ortogonale tridimensionale, in cui gli edifici avrebbero dovuto essere connessi tra loro attraverso una rete di percorsi pedonali e spazi verdi comuni.

Tuttavia, il cambio di direzione nelle scelte pianificatorie degli anni Ottanta ha compromesso profondamente questa visione iniziale. Anziché seguire il piano originario, si è optato per l’erezione di padiglioni isolati, ciascuno dotato di parcheggi adiacenti e collegati esclusivamente da una rete stradale. Questo approccio ha generato una serie di problemi, tra cui la mancanza di coesione tra le diverse parti del campus e l’assenza di luoghi condivisi e di residenze studentesche all’interno dell’area universitaria.

L’attuale configurazione del Campus di Parma riflette chiaramente queste scelte pianificatorie inadeguate. La mancanza di servizi collettivi e di luoghi di aggregazione è evidente, così come l’assenza di una rete di percorsi pedonali che colleghi efficacemente gli spazi esterni con i padiglioni dipartimentali. La predominanza del mezzo privato accentua ulteriormente

questi problemi, creando una separazione tra gli edifici e rendendo difficoltosi gli spostamenti interni per gli studenti e il personale universitario.

Inoltre, la mancanza di una corretta organizzazione degli spazi ha portato alla creazione di vuoti privi di qualità, come i prati verdi inutilizzati e gli spazi interstiziali privi di una funzione specifica. Questi spazi, anziché favorire l’interazione e la socializzazione, contribuiscono a un senso di disconnessione e isolamento tra le diverse parti del campus. L’insediamento del Campus ha quindi subito una trasformazione radicale dalla sua concezione iniziale di campus integrato e organizzato a una configurazione frammentata e poco funzionale.

Questa situazione evidenzia la necessità urgente di rivalutare le scelte pianificatorie passate e di investire nella creazione di spazi accoglienti e funzionali per la comunità universitaria. Un intervento di riqualificazione potrebbe includere la realizzazione di nuovi percorsi pedonali, la creazione di spazi verdi attrezzati e la costruzione di residenze studentesche all’interno del campus, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita degli studenti e del personale, favorendo al contempo un senso di comunità e appartenenza.

provincia

città

ed europee anche a Parma si hanno testimonianze di uno Studium medievale, già a partire dal XIII secolo. Attraverso una dialettica tra componenti religiose e laiche, l’Università potrà utilizzare le strutture abitate della città, dalle primigenie sedi vescovili a quelle di uno Studio Generale con sedi proprie anche attraverso il supporto gesuitico, promosso da Ranuccio Farnese all’inizio del Seicento a supporto del Principe e del suo Ducato ma soprattutto di uno stato moderno a cui necessitano nuove classi dirigenti adeguate alle mutate esigenze di governo e di una classe borghese sempre più protagonista dello sviluppo socioeconomico. La condizione di un’Università che abita la città, per sedi sparse attorno al palazzo rinascimentale o nel complesso storico delle corti che determinano il tessuto urbano come nel caso bolognese, si conferma anche a Parma sino al secondo Dopoguerra, ma dove “la città” si scopre “nucleo storico” al centro di una città più vasta e recente, quella dello sviluppo periferico.

aggiunge quella, non secondaria, di un coinvolgimento nella strategia dell’allora PRCG

sud, attraverso un asse attrezzato a forte valenza direzionale di cui l’Università, periferico fortemente caratterizzato anche dal fattore delle residenze per studenti, componente fondamentale.

1960

In quella fase storica, grazie ad un’economia rurale consolidata quale motore dello sviluppo industriale, all’incremento esponenziale della domanda formativa, ad una nuova fase di espansione dell’insediamento urbano, e per certi versi anche ad una certa propensione culturale nel voler dimostrare, almeno a scala regionale, la supremazia della città di provincia che è stata a lungo capitale, viene a determinarsi la scelta - eccezionale nel contesto italiano all’inizio degli anni Settanta - di realizzare un nuovo insediamento universitario a sud della città.

grazie ad un’economia rurale consolidata quale motore dello sviluppo industriale, esponenziale della domanda formativa, ad una nuova fase di espansione dell’insediamento versi anche ad una certa propensione culturale nel voler dimostrare, almeno a scala regionale, città di provincia che è stata a lungo capitale, viene a determinarsi la scelta - eccezionale nel all’inizio degli anni Settanta - di realizzare un nuovo insediamento universitario a sud della città. si aggiunge quella, non secondaria, di un coinvolgimento nella strategia dell’allora PRCG città a sud, attraverso un asse attrezzato a forte valenza direzionale di cui l’Università, campus periferico fortemente caratterizzato anche dal fattore delle residenze per studenti, costituire una componente fondamentale.

A queste motivazioni si aggiunge quella, non secondaria, di un coinvolgimento nella strategia dell’allora PRCG di ampliamento della città a sud, attraverso un asse attrezzato a forte valenza direzionale di cui l’Università, nell’accezione del campus periferico fortemente caratterizzato anche dal fattore delle residenze per studenti, avrebbe dovuto costituire una componente fondamentale.

_L’insediamento del campus a sud della città nello scenario di espansione urbana previsto dal PRCG alla fine degli anni ‘60. _Elaborazione del progetto distributivo attraverso l’elaborazione dati “LOCAT” dell’insediamento universitario al Campus all’inizio degli anni ‘70. _Le griglie strutturali dell’insediamento all’interno delle quali doveva collocarsi il Campus universitario di Parma, inizio anni ‘70.

Insediamento del Campus a sud della città nello scenario di espansione urbana previsto dal PRCG alla fine degli anni ‘60. L’Ateneo procede all’acquisizione dell’area agricola di 77 ettari, nella zona sud della Città, sulla quale sorgerà quello che oggi è il Campus Scienze e Tecnologie. Sono qui costruite, le strutture destinate a ospitare aule e laboratori di Chimica, Fisica, Biologia.

1970 1980

sud della città nello scenario di espansione urbana previsto dal PRCG alla fine degli anni ‘60. distributivo attraverso l’elaborazione dati “LOCAT” dell’insediamento universitario al Campus all’inizio degli anni ‘70. dell’insediamento all’interno delle quali doveva collocarsi il Campus universitario di Parma, inizio anni ‘70.

nello scenario di espansione urbana previsto dal PRCG alla fine degli anni ‘60. attraverso l’elaborazione dati “LOCAT” dell’insediamento universitario al Campus all’inizio degli anni ‘70. all’interno delle quali doveva collocarsi il Campus universitario di Parma, inizio anni ‘70.

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA AREA EDILIZIA INFRASTRUTTURE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA

Elaborazione del progetto distributivo attraverso l’elaborazione dati “LOCAT” dell’insediamento universitario al Campus all’inizio degli anni ‘70.

AREA EDILIZIA INFRASTRUTTURE

Le griglie strutturali dell’insediamento all’interno delle quali doveva collocarsi il Campus universitario di Parma, inizio anni ‘70.

Il successivo cambiamento delle scelte pianificatorie degli anni ‘80 tradisce l’impostazione coerente iniziale. Il “procedimento scientifico progettuale” non viene adottato, prevalendo invece una costruzione a padiglioni isolati con parcheggi in aderenza, senza per altro costruire residenze studentesche al di fuori dell’area universitaria.

Mastercampus-Lab, planimetria generale del progetto

Paolo Sacchi, disegno con prospettiva a volo d’uccello del Mastercampus

Carlo Quintelli, schizzo della matrice riconfigurata per il campus universitario di Parma

Planimetria stato attuale

Foto aerea 2023

Facoltà

Tra le varie facoltà si osserva una significativa scarsità di percorsi adeguati per la microcircolazione, che rende difficoltosi gli spostamenti interni. Inoltre, vi è una carenza di collegamenti, sia coperti che scoperti, tra i diversi padiglioni, compromettendo ulteriormente la fruibilità degli spazi. A ciò si aggiunge la presenza di ampie aree verdi inutilizzate, che mancano di una funzione specifica e potrebbero essere riqualificate per migliorare l’ambiente e l’accessibilità del campus.

Centralità

Nel campus non ci sono spazi aggregativi o di un punti di riferimento dove studenti e professori possano incontrarsi e interagire. Non esiste un’area centrale, come una piazza, che possa fungere da fulcro per la vita comunitaria e accademica. Questa carenza limita le opportunità di socializzazione e collaborazione tra i membri della comunità universitaria, riducendo il senso di appartenenza e la coesione sociale.

Parcheggi

Nel campus è presente una sosta selvaggia diffusa, che crea disordine e ostacola la mobilità. I parcheggi sono disorganizzati e sparsi, aggravando il problema dell’accessibilità. L’unico collegamento tra questi parcheggi è una rete stradale carrabile, che non offre soluzioni adeguate per la circolazione pedonale o ciclabile. Questa situazione evidenzia la necessità di un piano di riorganizzazione che migliori l’efficienza dei parcheggi e favorisca una mobilità più sostenibile all’interno del campus.

Servizi

La presenza limitata di servizi collettivi nel campus incide negativamente sulla qualità della vita degli studenti e del personale accademico, riducendo le opportunità di svago, socializzazione e benessere. La mancanza di tali servizi limita le possibilità di creare un ambiente universitario servito e completo, necessario per supportare adeguatamente la comunità accademica nelle sue diverse esigenze.

Analisi tipologica e dello stato di fatto

Sviluppo

Il Campus universitario di Parma, progettato negli anni Settanta con un’architettura integrata e percorsi pedonali, ha subito un cambiamento negli anni Ottanta che ha portato alla costruzione di padiglioni isolati con parcheggi e collegamenti stradali, causando una mancanza di coesione e spazi condivisi. La configurazione attuale del campus mostra vuoti privi di qualità e scarsa connessione, con carenza di servizi e residenze studentesche. È necessaria una riqualificazione per introdurre percorsi pedonali, spazi verdi attrezzati e nuove residenze studentesche, migliorando così la qualità della vita e il senso di comunità nel campus.

1.Biochimica e biologia molecolare

2.Aule e plesso di scienze

3.Farmacia

L’edificio si sviluppa su quattro piani. E’ composto da diverse aule per le lezioni teoriche, laboratori per le attività pratiche, sale studio per gli studenti e uffici per il personale accademico.

Inoltre, sono presenti anche spazi dedicati alla ricerca, come laboratori chimici e biologici, per consentire lo svolgimento degli esperimenti scientifici.

Sezione: Dipartimento di Farmacia

Localizzazione: P.co Area delle Scienze, 27/A

Anno di costruzione: /

Dimensione: 10.254,36 m²

N. Piani: 4

Progettisti: /

La costruzione delle Aule delle Scienze nel Plesso Q02 nel Parco Area delle Scienze a Parma è stata realizzata seguendo le norme di costruzione e progettazione degli edifici scolastici. Il progetto è stato sviluppato da architetti e ingegneri specializzati nel settore delle strutture scolastiche, tenendo conto delle specifiche esigenze dell’insegnamento delle scienze.

Sezione: Aula delle Scienze (Plesso Q02)

Localizzazione: Via delle Scienze, 17

Anno di costruzione: In corso

Dimensione: 9.138,86 m²

N. Piani: 1

Progettisti: Binini Partners

L’Università degli Studi di Parma - Dipartimento di Farmacia è stato costruito nel Parco Area delle Scienze in seguito all’ampliamento dell’Università di Parma, avvenuto negli anni ‘90.

Il Dipartimento di Farmacia è ospitato in un moderno edificio progettato appositamente per accogliere le attività didattiche e di ricerca della facoltà. La struttura è stata costruita secondo gli standard architettonici moderni e utilizza materiali di alta qualità e tecnologie all’avanguardia.

Sezione: Dipartimento di Farmacia

Localizzazione: P.co Area delle Scienze, 27/A

Anno di costruzione: /

Dimensione: 10.254,36 m²

N. Piani: 4

Progettisti: /

Sezione: Palazzina Edilizia

Localizzazione: Parco Area delle Scienze, 31, 43124 Parma

Anno di costruzione: /

Dimensione: 1.071,84 m²

N. Piani: 3

Progettisti: /

La Palazzina Edilizia a Parma rappresenta un luogo di interesse all’interno del Parco Area delle Scienze, che promuove lo sviluppo e la diffusione della conoscenza scientifica. L’edificio, con la sua struttura a tre piani, offre spazi adibiti principalmente a uffici e laboratori, dove ricercatori e professionisti possono condurre studi e ricerche nel campo delle scienze.

5.Scienze ambientali

Sezione: Dipartimento di Scienze ambientali

Localizzazione: P.co Area delle Scienze, 33/A

Anno di costruzione: 1800 ca

Dimensione: 1.506,84 m²

N. Piani: 2

Progettisti: /

La Cascina Ambolana è un edificio situato a Parma, che ospita il Dipartimento di Scienze Ambientali dell’Università di Parma.

La Cascina Ambolana si estende su una vasta superficie e comprende diversi edifici collegati tra loro. Al suo interno, sono presenti aule, laboratori, uffici, biblioteca e spazi destinati alla ricerca scientifica.

Sezione: Dipartimento di Scienze alimentari

Localizzazione: P.co Area delle Scienze, Padiglione 19

Anno di costruzione: /

Dimensione: 2.353 m²

N. Piani: 2

Progettisti: /

All’interno di Synbiose, si possono trovare tecnologie e attrezzature all’avanguardia per la ricerca scientifica nel campo delle scienze alimentari. Ci sono laboratori specializzati per la manipolazione genetica, la bioingegneria e la manipolazione di organismi viventi. Questi laboratori hanno lo scopo di promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni e metodologie nel settore dell’alimentazione e della nutrizione.

4.Palazzina edilizia
6.Synbiose

7.IMEM-CNR

8.Centro linguistico d’ateneo

9.Food project area

L’edificio IMEM-CNR (Istituto dei Materiali per l’Elettronica ed il Magnetismo) a Parma è una struttura moderna e funzionale che si estende su un’area di circa 5.000 metri quadrati.

L’edificio è caratterizzato da linee pulite ed essenziali, con una predominanza di forme geometriche e materiali quali vetro, acciaio e calcestruzzo. La facciata principale è costituita da una grande parete vetrata che permette un’ampia illuminazione naturale all’interno degli spazi lavorativi.

Sezione: Plesso di Matematica (pad.21)

Localizzazione: P.co Area delle Scienze, 53/A

Anno di costruzione: /

Dimensione: 10.048,48 m²

N. Piani: 2

Progettisti: /

L’edificio Ex CLA, situato nel campus di Parma, è una struttura composta da due piani con un tetto a falda. Questo edificio storico si trova di fronte a un’ampia area verde, che crea un’atmosfera tranquilla e accogliente.

All’interno dell’edificio Ex CLA si trovano molte strutture utilizzate per l’apprendimento delle lingue. Al piano terra, ci sono diverse aule dotate di tecnologia moderna per le lezioni e gli esercizi pratici.

Sezione: Ex CLA (Centro Linguistico d’Ateneo)

Localizzazione: P.co Area delle Scienze, 45a, Anno di costruzione: /

Dimensione: 897,06 m²

N. Piani: 2

Progettisti: /

Il fabbricato preesistente è stato realizzato con una struttura prefabbricata in cemento armato negli anni Ottanta, non più idoneo a soddisfare le sempre crescenti esigenze del dipartimento, in particolar modo nell’ambito della ricerca verrà sostituito da un nuovo edificio già assegnato al dipartimento di Scienze degli alimenti e del farmaco.

Sezione: Dipartimento di Scienze alimentari

Localizzazione: P.co Area delle Scienze, Padiglione 19

Anno di costruzione: /

Dimensione: 2.075,11 m²

N. Piani: 1

Progettisti: Binini Partners

Sezione: Plesso Polifunzionale

Localizzazione: P.co Area delle Scienze, 59

Anno di costruzione: /

Dimensione: 1.891,05 m²

N. Piani: 1

Progettisti: /

La mensa universitaria Camst situata nel campus universitario. Dal punto di vista architettonico, l’edificio presenta una struttura asimmetrica. La facciata è prevalentemente in pietra e presenta diverse aperture vetrate consentendo una notevole illuminazione naturale all’interno degli spazi.

11.Ingegneria e architettura

Sezione: Dipartimento di Ingegneria e Architettura (Pad. 10)Localizzazione: Via delle Scienze, 181 / A

Anno di costruzione: /

Dimensione: 18.747,44 m²

N. Piani: 2

Progettisti: /

L’edificio del Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma (Pad. 10) è un complesso moderno situato nel Campus Universitario di Parma. L’edificio è stato costruito utilizzando prevalentemente materiali resistenti, come il calcestruzzo armato per le strutture portanti e le fondamenta. Le facciate dell’edificio sono rivestite principalmente da pannelli di alluminio e vetro.

Sezione: Dipartimento di Scienze della terra

Localizzazione: Via delle Scienze, 157/A

Anno di costruzione: /

Dimensione: 6.542,19 m²

N. Piani: 2

Progettisti: /

All’interno, il dipartimento ospita una serie di laboratori attrezzati per la ricerca geochimica e geofisica, con strumentazioni avanzate per l’analisi dei campioni di rocce e minerali. Sono presenti anche ampi spazi per la didattica, come aule dotate di moderne tecnologie per le presentazioni multimediali e sale studio per gli studenti.

12.Scienza della terra
10.Mensa universitaria

13.Tecnopolo

14.Polo per l’infanzia

15.Scienze matematiche fisiche e informatiche

Il nuovo Tecnopolo dell’Università di Parma è una struttura di carattere strategico che rientra nell’ambito degli accordi intercorsi tra Regione Emilia Romagna e Università degli Studi di Parma, volti al consolidamento della rete regionale dell’alta tecnologia.

La progettazione è stata condotta in modo multidisciplinare ed integrato con i gruppi di ricerca da ospitare nell’edificio, al preciso scopo di garantire il massimo livello di flessibilità con un elevato standard di efficienza, comfort e qualità.

Sezione: Tecnopolo di Parma

Localizzazione: Via delle Scienze, 43124 Parma

Anno di costruzione: 2011

Dimensione: 4.183,84 m²

N. Piani: 2

Progettisti: Binini Partners

La collocazione del Polo per l’Infanzia al Campus Scienze e Tecnologie, nel verde, in prossimità del boschetto e del Torrente Cinghio, dell’area sportiva, di socialità e di mobilità sostenibile, di laboratori scientifici di alto livello connota nello specifico la sua identità e apre ampie possibilità di sviluppo dell’educazione all’aperto nella sua articolazione interdisciplinare.

Sezione: Polo per l’infanzia

Localizzazione: Via delle Scienze, 17

Anno di costruzione: In corso

Dimensione: 1800 m²

N. Piani: 1

Progettisti: Enrico Molteni Architecture

Dal punto di vista architettonico, il Plesso di Fisica presenta una struttura moderna e funzionale. È caratterizzato da linee semplici e pulite, con una facciata esterna rivestita in mattoni chiari e ampie finestre che permettono l’ingresso di luce naturale. L’edificio si sviluppa su più piani e ha una forma rettangolare, con diversi blocchi collegati tra loro.

Sezione: Plesso di Fisica (pad.03)

Localizzazione: P.co Area delle Scienze, 7/A

Anno di costruzione: /

Dimensione: 12.966,94 m²

N. Piani: 2

Progettisti: /

Sezione: Plesso Chimico

Localizzazione: P.co Area delle Scienze, 17/A

Anno di costruzione: 1988 ca Dimensione: 8.364 m²

N. Piani: 3

Progettisti: Fernando Clemente, Guido Canali, Alberto Mambriani

Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale è stata costruita seguendo un apposito progetto architettonico. Il dipartimento è situato all’interno del campus universitario di Parma, che ospita diverse facoltà e dipartimenti.

La struttura è stata progettata per offrire uno spazio adeguato per l’insegnamento, la ricerca e la collaborazione accademica nel campo delle scienze chimiche, della vita e della sostenibilità ambientale.

Sezione: Dipartimento di Scienze alimentari

Localizzazione: P.co Area delle Scienze, Padiglione 19

Anno di costruzione: 1985 ca Dimensione: 6.864 m²

N. Piani: 1

Progettisti: /

Presenta una struttura composta da diversi volumi interconnessi. Le facciate dell’edificio sono principalmente realizzate in vetro e cemento, consentendo così una grande quantità di luce naturale all’interno degli spazi. Questo crea un ambiente luminoso e piacevole per gli studenti e il personale. All’interno dell’edificio, gli spazi sono organizzati in modo razionale e funzionale.

Sezione: Plesso di Matematica (pad.21)

Localizzazione: P.co Area delle Scienze, 53/A

Anno di costruzione: / Dimensione: 8.678,30 m²

N. Piani: 5

Progettisti: /

Il plesso di Matematica (pad.21) del Dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche e Informatiche dell’Università di Parma è un edificio moderno e funzionale che ospita le attività didattiche e di ricerca nel campo della matematica. Dal punto di vista architettonico, l’edificio presenta una struttura complessa, caratterizzata da linee semplici e pulite. La facciata principale è interamente vetrata, consentendo l’ingresso di abbondante luce naturale e creando un ambiente luminoso e accogliente all’interno.

18.Plesso di matematica
16.Plesso chimico
17.Ingegneria e architettura

19.Centro polifunzionale

Il Plesso Polifunzionale a Parco Area delle Scienze è un edificio situato a Parma. L’edificio è progettato per svolgere diverse funzioni legate al mondo della scienza e della ricerca. Si tratta di una struttura moderna e tecnologicamente avanzata, che offre spazi adatti per ospitare laboratori scientifici, uffici, aule didattiche e auditorium. La sua posizione all’interno dell’Area delle Scienze contribuisce a creare un ambiente stimolante e favorisce la collaborazione tra le diverse istituzioni presenti sul territorio, come università, enti di ricerca e aziende.

Sezione: Plesso Polifunzionale

Localizzazione: Parco Area delle Scienze, 59, 43124 Parma Anno di costruzione: / Dimensione: 8974,26 m²

N. Piani: 6

Progettisti: /

20.Officina

L’Officina Meccanica, posizionata centralmente nell’area del Campus, è un servizio del Dipartimento di Scienze Matematiche Fisiche e Informatiche che svolge attività di assistenza tecnica ai laboratori di ricerca. Forte di un’esperienza trentennale nel campo della realizzazione di apparati per la ricerca scientifica e tecnologica, si occupa della realizzazione e messa a punto di prototipi ed impianti innovativi ad alto contenuto tecnico-scientifico.

Sezione: Officina

Localizzazione: P._co Area delle Scienze Anno di costruzione: / Dimensione: 489,18 m²

N. Piani: 1

Progettisti: /

Riferimenti progettuali

Analisi e ricerca

Per poter approcciare al meglio la complessità rappresentata dal Campus di Parma è stato prima necessario capire in Italia e nel mondo qual’è il suo significato, come è già stato interpretato e come viene concepito.

Individuata la radice anglosassone che caratterizza il Campus delle Scienze è venuto spontaneo andare alla ricerca di spazi di quel tipo che fossero presenti sia sul suo nazionale ma soprattutto all’estero come in Nord-Europa o oltre oceano dove la cultura del Campus ha una connotazione più forte e sviluppata e oltremodo sentita dalla comunità studentesca.

Sono spazi che determinano un livello di comfort elevato e che corrispondono per quanto possibile progettualmente, alle esigenze di studenti e lavoratori, molteplici aree attrezzare sia interne che esterne che permettono alla comunità studentesca e non solo, di vivere appieno l’importante esperienza universitaria sia in termini pratici legati alla didattica, ma anche da un punto di vista dalla socializzazione e del vivere comune.

Campus Nord Politecnico di Milano

L’intervento prevede la realizzazione di venti nuovi edifici di 4 piani, di 16 metri di altezza, per un totale di circa 105.000 m2, a cui si aggiungeranno le scuole civiche, connessi da viali alberati pedonali in un mix di funzioni che ne faranno un quartiere vivo. Un grande asse ciclo pedonale a sud, tra gasometri e il campus Lambruschini, unirà le 2 stazioni, Bovisa e Villapizzone, che saranno rinnovate ed interconnesse all’intero Campus.

Accanto alle aule e ai laboratori del Politecnico, troveranno spazio le residenze per gli studenti e un’area dedicata alle startup, in linea con i più alti standard internazionali di connessione tra il mondo dell’università e le aziende: 35.000 m2 destinati all’innovazione deep tech e alle sfide del digitale e della sostenibilità.

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RPBW

ALL PROJECTS

Gli edifici sorgeranno su una fascia di terreno individuata tra i gasometri e la grande centrale termica, esempio di archeologia industriale e limite invalicabile oltre al quale verrà preservato il bosco di 24 ettari, valorizzato e aperto ai cittadini. Gli edifici copriranno la stessa superficie di terreno già occupata dalla fabbrica. Si tratterà di “fabbriche bianche”, luoghi del sapere e della conoscenza, nel rispetto della tradizione e della storia. Il progetto, che punta alla indipendenza energetica e all’azzeramento delle emissioni di CO2, prevede la costruzione di tre edifici per aule, cinque per startup, una sala ipogea per conferenze, due residenze universitarie da circa 500 posti alloggio oltre alla riqualificazione di un edificio industriale storico per il food and beverage a servizio degli ospiti del Campus. Grandi alberi tra i nuovi volumi andranno a creare il tessuto connettivo. Il livello a terra degli edifici del Campus sarà totalmente trasparente in modo da permettere alle persone di vivere una esperienza immersiva nella natura.

Progetto: Campus Nord PoliMi

Sito: Via Raffele Lambruschini, Milano

Anno di costruzione: 2022 - in corso

Dimensione: 105.000 m²

Progettisti: RPBW Architects

Specificità:

Il progetto integra e completa quello del Politecnico per l’area dei gasometri e punta a ricucire la Goccia alla città e alla regione attraverso interventi sulla mobilità. Gli edifici sorgeranno su una fascia di terreno individuata tra i gasometri e la grande centrale termica, esempio di archeologia industriale e limite invalicabile oltre al quale verrà preservato il bosco di 24 ettari, valorizzato e aperto ai cittadini. Gli edifici copriranno la stessa superficie di terreno già occupata dalla fabbrica. Il progetto, che punta alla indipendenza energetica e all’azzeramento delle emissioni di CO2, prevede la costruzione di 3 edifici per aule, 5 edifici per startup, una sala ipogea per conferenze, 2 residenze universitarie da circa 500 posti alloggio oltre alla riqualificazione di un edificio industriale storico per il food and beverage a servizio degli ospiti del Campus.

Piavefutura

David Chipperfield Architects Milano, l’ufficio milanese dello studio fondato dal celebre architetto a Londra, è stato recentemente selezionato per progettare il nuovo campus per l’Università di Padova, denominato Piave Futura e concepito per ospitare le facoltà di scienze economiche e sociali dell’ateneo.

Il progetto, sviluppato in collaborazione con la società d’ingegneria Steam, prevede la conversione di Caserma Piave, una ex caserma di circa 50 000 metri quadri di superficie che include alcuni edifici appartenenti all’antico convento di Sant’Agostino, utilizzato come parte della caserma fin dal Diciannovesimo secolo.

Gli architetti propongono sia il recupero delle strutture storiche originarie per destinarle ad attività didattiche, amministrative e di ricerca, sia l’introduzione di un nuovo edificio al centro del campus: caratterizzato dalla forma ellittica, il nuovo padiglione sarà parzialmente interrato e verrà impiegato principalmente per attività di studio, catering e conferenze.

Gli architetti spiegano:

“Il concept architettonico si radica nell’idea di un edificio che fornisca un servizio sia all’università sia alla città, agendo da ‘social condenser’. Inoltre, il riferimento alle architetture storiche di Padova come il Prato della Valle e il giardino botanico è stato una chiara fonte d’ispirazione per la proposta, risultando evidente anche nel design.”

Progetto: Campus dell’Università di Padova

Sito: Riviera Paleocapa, 20, Padova

Anno di costruzione: 2023 - in corso

Dimensione: 50.000 m²

Progettisti: David Chipperfield Architects Milano

Specificità:

Il progetto combina elementi statici e dinamici per valorizzare il patrimonio edilizio esistente e creare nuove infrastrutture. Si prevede il recupero degli edifici esistenti attraverso un restauro accurato e la costruzione di un nuovo edificio ovale che includerà un’area interna sotterranea. Questa area ospiterà una varietà di servizi come Aula Magna, biblioteca, ristoranti, aule studio ed esercizi commerciali, per soddisfare le esigenze della comunità e promuovere cultura e intrattenimento. L’attenzione alle aree verdi circostanti è fondamentale: il luogo sarà completamente pedonale e ciclabile, sostenendo uno stile di vita sostenibile e favorendo la mobilità dolce. Queste ampie e curate aree verdi offriranno uno spazio di relax e socializzazione all’aria aperta per abitanti e visitatori.

College IIT Chicago

Nel 1940, l’Armor Institute e il Lewis Institute si fusero a Chicago per creare l’Illinois Institute of Technology. La fusione di queste due scuole ha richiesto un nuovo piano generale per l’università.Il piano di Mies per il campus IIT è stato uno dei più grandi progetti che abbia mai concepito e lo ha sviluppato per vent’anni. Il piano generale del campus era basato su una griglia di 24 per 24 che era il modulo strutturale utilizzato come strumento meccanico per localizzare le colonne degli edifici. “L’ordine era la vera ragione”, ha affermato Mies sul suo uso della griglia. La sua dimensione era determinata dalle dimensioni della stanza, dalla sistemazione delle aule, dalle aule di disegno e dal lavoro di laboratorio, che erano i tre principali tipi di attività previste nel campus. Le dimensioni delle stanze sono state determinate dalle dimensioni e dalla disposizione di scrivanie, tavoli da disegno e banchi da laboratorio. Questo a sua volta è iniziato come un ordine di pianificazione inverso e ha determinato la direzione della crescita del campus. La griglia ha creato lo spazio tra e all’interno degli edifici a due o tre piani e ha incorporato il concetto di “spazio universale” .Le sue idee su questo includevano l’espressione della struttura, i muri esterni usati come pelle e il posizionamento sovrapposto degli edifici per consentire allo spazio di fluire. La sfida progettuale per Mies è nata con programmi che non si adattavano alle attività con cui ha strutturato la griglia attorno. Nel primo approccio di Mies ha questo problema, ha separato questi componenti al di fuori dei principali elementi costitutivi. Tuttavia, ha continuato a rielaborare il piano in modo che diventassero parte degli elementi costitutivi. Nella resa finale ha usato il suo concetto di spazio universale per risolvere il problema. L’auditorium divenne un enorme spazio senza colonne, consentendo a questi programmi specifici di assumere le proprie forme libere dalla struttura a griglia. In questo modo anche la struttura dell’edificio non veniva compromessa dalle funzioni interne.

Progetto: Campus College IIT Chicago

Sito: 3360 S. State Street,Chicago, Illinois

Anno di costruzione: 1950-1956

Dimensione: 120.000 m²

Progettisti: Ludwig Mies van der Rohe

Specificità:

Progetto di Mies Van Der Rohe che presenta una delle caratteristiche hanno sempre contraddistinto il lavoro dell’architetto, linee pulite e semplici, ma allo stesso tempo efficaci e funzionali. L’area è suddivisa in maniera precisa e ogni sezione presenta una funzione specifica con le strutture di rifemento.

Un disegno molto forte sia per l’impianto urbanistico sia nei singoli edifici che garantiscono una qualità alta degli ambienti.

Presenza di edifici iconici come la Crown Hall che presenta una struttura messa a punto direttamente da Mies che ne fa la caratteristica principale dell’edificio.

IIT McCormick Tribune Campus Center

Nello storico Campus dell’Illinois Institute of Technology, progettato da Mies van der Rohe nel 1940, il team di OMA progetta un nuovo spazio educativo, il McCormick Tribune Campus Center.

Rem Koolhaas è stato il vincitore di un concorso internazionale di architettura organizzato nel 1997 nell’ambito del complesso di azioni previste per la modernizzazione del centro.

Il concorso è stato chiesto di creare un centro polifunzionale che risolvesse la comunicazione all’interno del campus, creando spazi ricreativi per gli studenti e considerando il loro rapporto con il treno sopraelevato. Koolhaas e il suo team hanno studiato il flusso degli studenti per un po’ di tempo e il risultato è diventato un progetto.

l McCormick Tribune Campus Center, situato nel cuore del Technological Institute of Illinois (IIT), a sud della città di Chicago, USA, è un progetto che nasce con l’idea di soddisfare esigenze specifiche degli studenti del campus. Inoltre, il progetto dovrebbe essere uno spazio che riqualifica il sito con il minor spazio possibile costruito. Il Campus Center è addossato al Commons Building di Mies e inserito sotto il viadotto dell’area metropolitana sopraelevata Green Line che divide il campus in due parti, lungo State Street, residenze e sale conferenze.

In precedenza, il sito utilizzato era un’area aperta, attraversata da strade di accesso tra i dormitori degli studenti e gli edifici principali delle aule del centro. Il team di Rem Koolhaas si è trovato nel dilemma di creare un edificio in grado di riqualificare e assorbire il maggior numero possibile di studenti con la minor quantità di sostanza incorporata, adattandosi e modellandosi al maestro Mies Van der Rohe

Progetto: IIT McCormick Tribune Campus Center

Sito: 35st S. State Street,Chicago, Illinois

Anno di costruzione: 1997-2003

Dimensione: 21 .000 m²

Progettisti: Rem Koolhaas

Specificità:

Impianto e forma dell’edificio che prestano molta attenzione al delicato equilibrio del disegno di Mies Van Der Rohe per il campus. Forte studio sulla permeabilità dell’edificio e su come imbrigliare nella maniera migliore le direttrici di flusso già date dal disegno del campus. Edificio dalla forma e svolgimento iconico che si integra con il disegno degli spazi comuni a terra, disegno che viene seguito direttamente dalla composizione dell’edificio.

EPFL École Polytechnique Fédérale de Lausanne

L’École polytechnique fédérale de Lausanne (EPFL), nota anche come Scuola Politecnica Federale di Losanna, è una delle principali istituzioni di ricerca e insegnamento tecnico-scientifico in Europa. Fondata nel 1853, l’EPFL ha avuto una storia ricca e un notevole sviluppo architettonico nel corso dei suoi anni di esistenza.

L’EPFL è stata fondata nel 1853 come “École spéciale de Lausanne” con l’obiettivo di fornire formazione tecnica avanzata per ingegneri e architetti. Tuttavia, nei primi decenni, la scuola si è trovata in difficoltà finanziarie e ha subito diverse trasformazioni. Solo nel 1946, dopo un periodo di riorganizzazione, la scuola ha acquisito il nome di “École polytechnique de l’Université de Lausanne” e ha iniziato a svilupparsi come una vera e propria università tecnica.

I primi edifici dell’EPFL si trovavano nel centro di Losanna, ma ben presto la necessità di spazio portò all’espansione del campus. Negli anni ‘60 e ‘70, l’EPFL si trasferì nella sua sede attuale a Ecublens, a nord-ovest di Losanna, il cui impianto urbano fù ad opera di un team tra i cui membri troviamo Mario Botta e Flora Ruchat, quest’ultima progetta anche il quartiere nord del complesso a fine degli anni ‘90.

Un importante passo architettonico fu compiuto nel 2009 con la costruzione del Rolex Learning Center. Progettato dallo studio giapponese SANAA, il centro è caratterizzato da una forma fluida e ondulata, che lo rende un’icona architettonica dell’EPFL, inoltre tra il 2014 e il 2016 vengono aggiunti altri due edifici di spicco ad opera di Kengo Kuma, Under One Roof e lo SwissTech Convention Center di Richter Dahl Rocha.

Progetto: EPFL

Sito: Eclubens, Svizzera

Anno di costruzione: 1960/70

Dimensione: 480.739,25 m²

Progettisti: Mario Botta, Flora Ruchat-Roncati, Kengo Kuma, Richter Dahl Rocha

Specificità:

Progetto degli spazi esterni significativo e volto all’unità degli edifici che compongono il campus.

Il posizionamento, l’impianto urbano e le caratteristiche degli edifici, in particolar modo quelli realizzati negli ultimi 20 anni, fanno intravedere una volontà di creare un legame tangibile tra interno ed esterno e l’idea che la creazione di spazi comuni all’interno di tutta l’area del campus, valorizzi lo stesso e ne migliori la qualità del vissuto.

Forte presenza di forme iconiche che caratterizzano il ventaglio edilizio del campus.

DELFT Campus

Il campus di Delft nei Paesi Bassi ha vissuto un’evoluzione affascinante dal punto di vista architettonico e urbanistico. Fondato nel XIX secolo come parte della Technische Universiteit Delft (TU Delft), ha inizialmente ospitato edifici storici in stile neoclassico. Con il tempo, con l’aumento di studenti e docenti, il campus si è espanso e ha abbracciato influenze architettoniche moderne, come il modernismo funzionale degli anni ‘50 e ‘60.

Negli anni ‘60 e ‘70, l’architettura brutalista ha guadagnato terreno, caratterizzata dall’uso espressivo del cemento a vista e forme geometriche forti. Questo stile è stato adottato per costruire vari edifici accademici e residenziali ancora presenti oggi. Negli ultimi decenni, il campus ha continuato a evolversi con nuovi edifici che spaziano da design sostenibili all’avanguardia tecnologica.

Tra gli edifici caratettizanti del campus troviamo la Biblioteca ad opera dello studio MECANOO, un’opera all’avanguardia e attenta ai tempi di sostenibilità che si pone perfettamente a cavallo tra l’architettura e la sua integrazione nel masteplan del campus.

La pianificazione urbanistica ha integrato armoniosamente il campus nella compatta città di Delft, promuovendo un ambiente pedonale e ciclabile per uno stile di vita sostenibile. Sono stati creati spazi verdi, piazze e aree di socializzazione per rendere l’ambiente accogliente e vivace.

Oggi, il campus di Delft è un luogo dinamico e all’avanguardia, che continua a prosperare come centro di eccellenza accademica e di ricerca nei Paesi Bassi.

Progetto: DELFT

Sito: CK Delft, Olanda

Anno di costruzione: 1960/70

Dimensione: 435.789,08 m²

Progettisti: Jo van den Broek, Hugh Maaskant, Mecanoo Architecten, Ector Hoogstad Architecten

Specificità:

Masterplan, distribuzione degli edifici e impianto urbanistico perfettamente integrati con la città di Delft, insediamento con un edificato molto compatto che richiede una forte attenzione nell’integrazione di nuove strutture e spazi.

Presenza di edifici di punta che definiscono storicamente le fasi di evoluzione del campus.

Disegno e progettazione del campus caratterizzato da permeabilità e una forte presenza di vegetazione e spazi comuni che si svolgono sia internamente che esternamente

Concept

Il principio fondamentale del progetto è quello di trasformare radicalmente il sistema spaziale esistente nel Campus, passando da un modello isotropo a uno polare.

Questo significa creare una disposizione degli spazi basata su un punto centrale dominante, da cui si sviluppano le principali direzioni di movimento e organizzazione.

Questa transizione ha richiesto un’attenta analisi della morfologia preesistente e l’implementazione di una serie di assi guida, in particolare gli assi cardo e decumano, che hanno permesso di individuare con precisione il fulcro centrale del nuovo sistema. L’area identificata diventa il cuore pulsante del Campus, e l’obiettivo è trasformarlo in un sistema di piazze dinamiche e vitali.

Queste punti di aggregazione collettiva, oltre a fungere da spazi di incontro e socializzazione, rappresentano anche dei punti di riferimento e orientamento all’interno del Campus. Per realizzare questa visione, sono stati progettati gli edifici circostanti con cambi di direzione studiati appositamente, in modo da delineare le piazze, creando una connessione visiva e spaziale che le lega al fulcro centrale.

In questo modo, la geometria organica degli edifici ex novo non solo conferisce un’identità al campus, ma anche favorisce un flusso naturale e armonioso tra gli spazi. La riorganizzazione del Campus verso questa figura centrale promuove l’interazione sociale, la vitalità e l’efficienza dello spazio, contribuendo a creare un ambiente funzionale per la comunità universitaria.

Sistema polare
Sistema isotropo
Sistema deformato
Piazze
Sistema insediativo

Sistema ciclabile

Derivante da un sistema più complesso che abbraccia l’intera città di Parma, il sistema ciclabile urbano si ramifica anche all’interno del Campus dando la possibilità a studenti e collaboratori universitari di accedere alle strutture senza dover necessariamente ricorrere a mezzi privati o pubblici. La sua presenza, inoltre sviluppa ulteriormente le connessioni tra il sistema universitario diffuso che si è sviluppato a Parma, dando vita ad una rete fisica che agevola la collettività e la forte presenza studentesca all’interno della città.

Sistema stradale

Elemento fondamentale per la gestione di un’area delle dimensioni del Campus è stato rimodulato in modo da generare il minor impatto visivo ed ecologico possibile, lasciando ovviamente la possibilità di accedere ad ogni edificio presente all’interno del campus.

L’estremizzazione di questo sistema vede l’accesso principale come “cornice” del complesso che ne attraversa le dinamiche ma senza necessariamente permanere

Sistema organico

L’intera area del Campus presenta ampie aree dedicate al sistema verde, ulteriormente potenziato dalla creazione di una “Greebelt” che ingloba completamente le strutture universitarie, sviluppandosi con elementi di micro-circolazione, aree attrezzate legate all’attività universitaria e infoltimento della componente vegetativa presente sia all’esterno che all’interno del campus.

Masterplan e sviluppo del progetto

Al piano terra della sezione universitaria troviamo tutte le funzioni di supporto per gli studenti: aule studio, archivi destinati alla biblioteca, un auditorium e uno spazio espositivo. Nella zona dedicata ai residenti del campus, invece, sono presenti i servizi essenziali per una vita autonoma, come bookshop, farmacia, market e palestra.

Al primo piano, i due sistemi gemelli (universitario e residenziale) interagiscono e comunicano tra di loro, creando una connessione tra spazi pubblici e privati, integrando la vita universitaria con quella residenziale. Questi due sistemi sono collegati da una piattaforma centrale che unisce tutti gli accessi e le diverse entrate.

Al secondo piano dell’università, sono presenti funzioni destinate ai docenti e ai laureandi, con studioli, laboratori di suppor-

to e sale riunioni. Nella zona residenziale, è stata adottata una differenziazione abitativa, con spazi comuni e appartamenti dotati di tutti i servizi per una vita autonoma.

Entrambe le coperture sono verdi e dotate di pensiline. Per differenziare ulteriormente le tipologie funzionali, l’accesso alla copertura delle residenze avviene tramite vani scala privati, mentre quello dell’università tramite grandi rampe verdi che estendono il parco in verticale, ripristinando lo spazio verde sacrificato dalla costruzione. Entrambi gli spazi prevedono la possibilità di orti comuni o spazi di supporto allo studio per le diverse facoltà agronomiche e tecniche presenti nel campus.

1. Area

L’analisi degli assi progettuali di riferimento hanno permesso di identificare l’area di progetto di 65.000 mq, posizionata tra la facoltà di chimica, ingegneria e farmacia. Uno spazio non progettato con caratteristiche geometriche che prediligono forme longitudinali estese e che funge da fulcro dell’intero Campus.

2. Forma

Dopo aver delineato gli spazi utilizzabili dall’area di progetto si è formata una divisione spontanea delle forme. L’inserimento di due figure fortemente longitudinali con altezze predefinite dal loro rapporto con il fronte urbano circostante, determinano una divisione funzionale che vede a sud la presenza di un sistema dedicato alle attività universitarie e a nord una destinazione residenziale per studenti e servizi comuni.

3. Curve

L’obiettivo di generare nuovi spazi comuni per il Campus e gli studenti ha reso evidente la necessità di rendere più organica la forma dell’edificio, in modo da poter sfruttare al meglio gli spazi determinati dall’area di progetto e definire una forma dell’edificio che giacesse in maniera più omogenea con il contesto.

4. Rampe

L’implementazione di nuovi modi di vivere il campus e la necessità di rendere il progetto il più possibile legato alle dinamiche sociali della collettività, determinano lo sviluppo dell’edificio con funzione dedicata alle attività universitarie, come un unico corpo che si erge dal disegno dal disegno del masterplan e che ne diventa la copertura, due rampe che innalzano il parco verde e permettono di generare nuove dinamiche sociali e nuovi modi di osservare il Campus.

5. Collegamento

Oltre a definire il rapporto di scambio tra l’edificio e il contesto esterno si è reso necessario generare connessioni e dinamiche anche tra i due i corpi di fabbrica del progetto, tramite un collegamento in quota che migliora la comunicazione tra i due edifici e implementa le dinamiche sociali possibili.

6. Parco in quota

Utilizzando tutta la superficie di copertura degli edifici si genera una prosecuzione del parco del campus, con l’obiettivo di creare nuovi spazi di condivisione ed implementare ulteriormente il sistema di piazze già presente al livello del terreno, inoltre le differenze di quota tra i due edifici forniscono dei punti di vista inediti per osservare l’immensa struttura del Campus.

1. Divisione funzionale

La separazione dei corpi di fabbrica da un punto di vista funzionale si è resa necessaria per sfruttare al meglio le caratteristiche di posizione degli stessi edifici. Il corpo sud sostiene tutte le attività universitarie che hanno come caratteristica comune lo svolgersi durante le ore diurne, mentre il padiglione nord accoglie tutta l’infrastruttura dedicata alle residenze e alle attività commerciali di supporto al Campus.

2. Altezze

Osservando il contesto circostante all’area di progetto e in particolar modo al fronte urbano preesistente, composto a nord da edifici con altezze medie maggiori di quelli a sud, si è delineata una differenza di quota tra l’edificio per le attività universitarie e quello dedicato alle residenze, in modo da generare una dinamica visiva nel rapporto tra i due corpi di fabbrica e gli edifici delle altre facoltà presenti nel Campus. Inoltre l’edificio per le attività universitarie si estende nella parte est in un piano ipogeo, mentre l’edificio residenziale si innalza per ospitare un numero maggiore di cellule abitative.

3. Piani

Mantenendo l’uniformità di quota per entrambi gli edifici, il piano terra si sviluppa fino a 5 m, mentre per i piani successivi viene mantenuta un’altezza di 2,7 m dovuti al ritmo delle cellule abitative, totalizzando una quota di copertura di 11,80 m per l’edificio dedicato alle attività universitarie e di 15,20 m per la parte residenziale.

4. Sistemi di risalita

Posizionati in modo proporzionato nella parte che affaccia sull’area esterna agli edifici di progetto, i moduli che contengono i sistemi di risalita permettono l’accesso ad ogni piano che compone i corpi di fabbrica inclusa la copertura praticabile presente sia nell’edificio per le attività universitarie che in quello residenziale, garantendo l’accessibilità a qualsiasi fruitore del complesso. Inoltre dettano il ritmo compositivo utilizzato come base per il posizionamento e la divisione delle funzioni interne agli edifici.

5.Funzioni

I corpi di fabbrica oltre ad una divisione formale presentano differenze funzionali interne ben distinte. L’edificio destinato alle attività universitarie comprende spazi dedicati alla didattica, aree studio e spazi per le attività performative. L’edificio residenziale, include diverse attività commerciali che servono l’intera comunità universitaria, situate al piano terra, invece ai piani superiori ospita tutte le cellule abitative e gli spazi comuni dedicati ai condomini.

6. Introspezione

Il stretto rapporto tra i due corpi di fabbrica e le differenze di quota tra i vari ambienti interni che li compongono danno vita a punti di vista inediti, permettendo uno scambio continuo tra i fruitori del complesso, sia essi partecipino alla vita universitaria o a quella residenziale. Oltre a comunicare internamente tra di loro, l’altezza del complesso permette di osservare l’intero campus e gli edifici che lo compongono.

Pianta piano terra

Residenze

1 Camera doppia

1.1 Area ristoro comune

1.2 Cucina comune

1.3 Area svago

2 Camera singola

3 Spazio distributivo vano scala

Didattica

4 Aula studio a gradoni

5 Spazio lettura periodici

5.1 Cons. tesi/ Cons.privata

6 Laboratori

7 Aula meeting

8 Aula lezioni

9 Sala riunioni / proiezione

10 Spazio studio

11 Foyer ristorante

Ristoro

12 Ristorante

12.1 Foyer Biglietteria

Guardaroba

12.2 Camera di proiezione

13 Bar

B.S Blocco scala / ascensore

S Servizi igienici

U Dispense / Vani

V.T Vano tecnico

100 Pianta piano primo

Commerciale

1 Market

1.1 Magazzino

1.2 Cella frigorifera

2 Lavanderia 3 Palestra

3.1 Ufficio

3.2 Spogliatoio M

3.3 Spogliatoio F 4 Infopoint

4.1 Archivio

Cultura

17 Auditorium

17.1 Foyer Biglietteria Guardaroba

17.2 Camera di proiezione

17.3 Camerino M

17.4 Camerino F

18 Spazio espositivo/performativo

Farmacia

Ambulatorio

Bookshop

Bar/Mensa 7.1 Cucina 7.2 Cella frigorifera 8 Archivio libri

Cucina

Didattica

individuale

Aula consultazione 14 Aula studio collettivo

Aula studio collettivo 16 Meeting room

B.S Blocco scala / ascensore

S Servizi igienici

U Dispense / Vani

V.T Vano tecnico

Pianta piano secondo

Residenze

1 Camera doppia

1.1 Area ristoro comune

1.2 Cucina comune

1.3 Area svago

2 Camera singola

3 Spazio distributivo vano scala

Didattica

4 Aula studio a gradoni

5 Spazio lettura periodici

5.1 Cons. tesi/ Cons.privata 6 Laboratori

Aula meeting 8 Aula lezioni

9 Sala riunioni / proiezione

10 Spazio studio

11 Foyer ristorante

Ristoro

12 Ristorante

12.1 Foyer Biglietteria Guardaroba

12.2 Camera di proiezione

13 Bar

B.S Blocco scala / ascensore

S Servizi igienici

U Dispense / Vani

V.T Vano tecnico

Pianta piano terzo

Residenze

1 Camera doppia

1.1 Area ristoro comune

1.2 Cucina comune

1.3 Area svago

2 Camera singola

3 Spazio distributivo vano scala

4 Monolocale

5 Duplex

S Servizi igienici

U Dispense / Vani

V.T Vano tecnico

Amministrazione

6 Sala meeting

7 Uffici direzionali

8 Studioli

B.S Blocco scala / ascensore

Pianta piano quarto

Residenze

1 Camera doppia

1.1 Area ristoro comune

1.2 Cucina comune

1.3 Area svago

2 Camera singola

3 Spazio distributivo vano scala

4 Monolocale

5 Duplex

5.1 Piano primo

B.S Blocco scala / ascensore

S Servizi igienici

U Dispense / Vani

V.T Vano tecnico

Pianta piano copertura

1. Accesso alla piazza Est
2. Accesso alla piazza Ovest

Il progetto è stato sviluppato dopo un attento studio preliminare delle planimetrie, degli accessi degli edifici del campus, della mobilità, della disposizione dei parcheggi e del sistema verde esistente. Questo ha permesso di formulare un’ipotesi progettuale per creare una “Greenbelt” lungo i margini del campus, con l’obiettivo di ridurre la circolazione veicolare e implementare nuovi percorsi ombreggiati naturalmente, supportati da diverse pensiline per favorire le attività all’aperto.

Nella pianta dell’attacco a terra in scala 1:1000, è evidente come al piano terra gli spazi siano concepiti per essere permeabili In entrambi gli edifici, il piano terra è progettato con ampie vetrate per rendere le strutture, date le loro lunghezze, il più leggere possibile, creando così una maggiore permeabilità.

Progetto architettonico

Nel planivolumetrico, entrambe le coperture sono verdi e dotati di pensiline. Per differenziare ulteriormente le funzioni, l’accesso al rooftop delle residenze avviene tramite vani scala privati, mentre quello dell’università tramite grandi rampe verdi che estendono il parco in verticale, ripristinando lo spazio verde sacrificato dalla costruzione. Entrambi gli spazi prevedono la possibilità di orti comuni o aree di supporto allo studio per le diverse facoltà agronomiche e tecniche presenti nel campus.

3. Parco in quota dell’edificio universitario con vista su facciata sud delle residenze
4. Piattaforma belvedere di collegamento tra i due edifici
5. Sguardo panoramico sulla piazza Est dal terrazzo comune delle residenze
6. Teatro verde posizionato in prossimità dell’auditorium

Sistema e dettaglio progettuale

Per accentuare la reversibilità dell’edificio, abbiamo adottato pacchetti costruttivi che prevedono solai con una struttura in acciaio Questa struttura si rastrema alle estremità tramite un sistema di staffe, progettate su misura e ripetute in serie lungo la lunghezza dei due edifici. I solai sono rivestiti con una lamiera in alluminio e integrano un sistema di vasche verdi, che includono la canalizzazione delle acque piovane e il sistema di irrigazione.

Per la copertura, abbiamo optato per un sistema di tetto giardino, che offre benefici termici ed estetici, migliorando l’efficienza energetica e l’integrazione con l’ambiente circostante.

I blocchi scala e ascensore sono realizzati in calcestruzzo armato, garantendo stabilità e sicurezza strutturale. Le pareti opache utilizzano un sistema costruttivo a secco “Knauf”

fonoassorbente e isolante, che offre flessibilità, velocità di montaggio e possibilità di future modifiche, rendendo gli spazi interni facilmente adattabili a diverse esigenze.

Per le vetrate, sono stati pensati serramenti con profili in lega di alluminio pre-verniciato e vetrocamera antisfondamento. Gli oscuranti delle residenze prevedono una schermatura solare con telaio metallico in alluminio e listelli orizzontali in legno massello di Okumè. Per la facciata sud dell’edificio universitario, si è optato per frangisole con lamelle fisse in lega di alluminio, garantendo adeguata ombreggiatura e controllo solare.

JJ’
Prospetto Sud
Prospetto Ovest
7. Piazza Est
8. Piazza Sud

Prospetto Nord

Prospetto Est

II’
9. Piazza Ovest
9. Piazza Nord
10. Sala studio a gradoni
11. Spazio comune adiacente alle aule studio
12. Hall di ingresso al piano primo
13. Area espositiva ipogea
Piano terzo
Esploso disposizione abitativa
Planimetria
Planimetria
Piano secondo
Piano primo

Tipologia A Singola

19 mq

Persone:1

Unità:12

Tipologia B Singola

22 mq

Persone:1

Unità:8

Planimetria
Esploso assonometrico
Planimetria
Sezione
Sezione

Tipologia A

Singola

19 mq

Persone:1

Unità:12

Tipologia B

Singola

22 mq

Persone:1

Unità:8

Tipologia C Doppia

33 mq

Persone:2

Unità:36

Planimetria
Planimetria
Esploso assonometrico
Esploso assonometrico
Planimetria
Planimetria
Sezione

Tipologia B

Singola

22 mq

Persone:1

Unità:8

Tipologia C Doppia

33 mq

Persone:2

Unità:36

Tipologia D Monolocale

36 mq

Persone:2

Unità:9

Planimetria
Esploso assonometrico
Sezione
Planimetria

Tipologia C Doppia

33 mq

Persone:2

Unità:36

Tipologia D Monolocale

36 mq

Persone:2

Unità:9

Tipologia E Duplex

27 + 31 mq

Persone:3

Unità:12

Planimetria
Planimetria
Esploso assonometrico
Sezione
Esploso assonometrico
Planimetria
Planimetria

Tipologia D Monolocale

36 mq

Persone:2

Unità:9

Tipologia E Duplex

27 + 31 mq

Persone:3

Unità:12

Planimetria
Sezione
Esploso assonometrico
Planimetria
Sezione
Planimetria

Conclusioni

La ricerca intrapresa, partendo da una scala regionale fino ad arrivare al dettaglio costruttivo, ci ha permesso di comprendere meglio i temi che orbitano attorno alla sfera universitaria in ambito architettonico e urbanistico. Questo studio ha portato alla formulazione di un possibile prototipo di intervento per i sistemi universitari datati e poco funzionali, cercando di coinvolgere tutti i fattori analizzati nella nostra tesi e legandoli tra loro per creare un sistema sinergico.

La natura della ricerca non si limita a fornire i servizi di cui la comunità studentesca e il corpo docente necessitano, come servizi universitari e abitativi. L’obiettivo è molto più ambizioso: trasformare il campus in una vera e propria micro città autonoma, capace di offrire una gamma completa di servizi che rendano la vita piacevole e appagante all’interno del campus stesso.

L’obiettivo è quello di creare un ambiente dove studenti e docenti possano trovare tutto ciò di cui necessitano senza dover uscire dal Campus, questo include non solo le strutture accademiche, ma anche spazi per il tempo libero, aree verdi, infrastrutture per la mobilità sostenibile e collegamenti efficaci con la città di Parma. In questo modo, si mira a instaurare un forte legame tra il campus e la città, promuovendo dinamiche di interazione e collaborazione che arricchiscano entrambe le realtà.

Un aspetto fondamentale del progetto è la creazione di un Campus universitario immerso in un sistema verde consolidato, con un’ampia area dedicata al verde pubblico attrezzato e spazi con un contatto diretto con la natura. Questo non solo contribuirà a migliorare la qualità dell’aria e a offrire un luogo di comfort e svago per gli utenti del Campus, ma avrà anche un ruolo educativo, sensibilizzando la comunità sull’importanza della sostenibilità ambientale.

Pertanto, il progetto aspira a creare un concept di Campus che sia molto più di un semplice luogo di studio e lavoro, ma un ecosistema autosufficiente, integrato con la città di Parma e orientato al benessere complessivo dei suoi abitanti.

Bibliografia e sitografia

Immagine satellitare, dipartimento di Farmacia del Campus delle Scienze di Parma, vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, Aula delle Scienze, plesso Q02 del Campus delle Scienze di Parma,vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022. Immagine satellitare, dipartimento delle Scienze Chimiche della Vita e della Sostenibilità

Alimentare del Campus delle Scienze di Parma, vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche ed Informatiche del Campus delle Scienze di Parma, vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, dipartimento di Ingegneria ed Architettura - Sede didattica del Campus delle Scienze di Parma, vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, edificio del dipartimento Symbiose del Campus delle Scienze di Parma, vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, dipartimento di Scienze Ambientali del Campus delle Scienze di Parma, vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, plesso Polifunzionale del Campus delle Scienze di Parma, vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, dipartimento di Scienze Matematiche, Fisiche ed Informatiche del Campus delle Scienze di Parma, vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, mensa universitaria Camst del Campus delle Scienze di Parma, vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, Food Project Area del Campus delle Scienze di Parma, vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, Ex Centro Linguistico d’Ateneo del Campus delle Scienze di Parma,vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022. Immagine satellitare, Istituto dei materiali per l’Elettronica ed il Magnetismo, IMEM-CNR del Campus delle Scienze di Parma, vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, dipartimento di Ingegneria ed Architettura del Campus delle Scienze di Parma, vista plani-volumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, Laboratori SITEIA per la ricerca applicata per l’innovazione del Campus delle Scienze di Parma, vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, Tecnopolo di Parma del Campus delle Scienze di Parma, vista plani-volumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, Officina del Campus delle Scienze di Parma, vista plani-volumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Immagine satellitare, Palazzina dell’Edilizia del Campus delle Scienze di Parma, vista planivolumetrica e prospettica, immagine fornita da Google Earth, 2022.

Elaborato Plani-volumetrico con programma funzionale del progetto per il Campus di Milano-Bovisa di Renzo Piano, immagine fornita dal sito del Politecnico di Milano nella sezione “articoli” “Renzo Piano presenta il masterplan Bovisa-Goccia”, 25.11.2022.

Elaborato Plani-volumetrico del progetto per il campus di Milano Bovisa-Goccia di Renzo Piano, immagine fornita dal sito “RPBW all projects” nell’articolo “Campus Nord di Milano”.

Immagine render dello stato finale di progetto, nell’immagine risalta la parte di progetto dedicato al riutilizzo delle strutture precedenti come i gasometri e l’integrazione di queste ultime con le aree verdi del parco, immagine fornita dal sito del Politecnico di Milano nella sezione “arti-

coli” “Renzo Piano presenta il masterplan Bovisa-Goccia”, 25.11.2022.

Immagine render dello stato finale di progetto, nell’immagine si visualizza la qualità di uno degli ambienti interno-esterno che caratterizza il riutilizzo delle preesistenze, l’utilizzo dei materiali e l’integrazione di elementi naturali, immagine fornita dal sito del Politecnico di Milano nella sezione “articoli” “Renzo Piano presenta il masterplan Bovisa-Goccia”, 25.11.2022.

Elaborato dell’impianto urbanistico del campus PiaveFutura con programma funzionale, immagine fornita dall’articolo di Professione Architetto “PiaveFutura” di Mariagrazia Barletta, 06.04.2019.

Immagine render del masterplan per la rigenerazione dell’ex caserma di Padova di Chipperfield e STEAM, per la creazione di un nuovo campus universitario, immagine fornita dall’articolo di Professione Architetto “PiaveFutura” di Mariagrazia Barletta, 06.04.2019.

Immagine render del padiglione centrale che mostra la sua integrazione con l’impianto esterno e gli edifici preesistenti della caserma, immagine fornita dall’articolo di Professione Architetto “PiaveFutura” di Mariagrazia Barletta, 06.04.2019.

Immagine render del padiglione centrale e della sua corte interna, viene visualizzata la qualità dello spazio che si crea grazie al “filtraggio” del padiglione nei confronti degli edifici dell’ex caserma di Padova, immagine fornita dall’articolo di Professione Architetto “PiaveFutura” di Mariagrazia Barletta, 06.04.2019.

Masterplan di progetto del campus per il College IIT di Chicago ad opera di Luwdig Mies Van Der Rohe eseguito tra il 1939 e il 1940 esposto al MoMa di New York, immagine fornita dal sito del MoMa nella sezione “Collection” “Works”.

Masterplan di progetto in vista aerea del campus per il College IIT di Chicago ad opera di Luwdig Mies Van Der Rohe eseguito tra il 1939 e il 1940 esposto al MoMa di New York, immagine fornita dal sito del MoMa nella sezione “Collection” “Works”.

Fotografia frontale dell’edificio Crown Hall di Mies Van Der Rohe, struttura simbolo del campus dell’IIT è caratterizzato dalle ampie luci vivibili, possibili solo all’originale struttura “a rovescio” progettata da Mies, immagine fornita da Wikipedia nella sezione “Crown Hall”.

Fotografia laterale dell’edificio Crown Hall di Mies Van Der Rohe, struttura simbolo del campus dell’IIT è caratterizzato dalle ampie luci vivibili, possibili solo all’originale struttura “a rovescio” progettata da Mies, immagine fornita da Wikipedia nella sezione “Crown Hall”.

Fotografia che rappresenta una delle ali dell’edificio Crown Hall di Mies Van Der Rohe, struttura simbolo del campus dell’IIT è caratterizzato dalle ampie luci vivibili, possibili solo all’originale struttura “a rovescio” progettata da Mies, immagine fornita da Wikipedia nella sezione “Crown Hall”. Fotografia aerea dell’intervento di Rem KoolHaas denominato McCormick Tribune Campus, progetto che va ad inserirsi direttamente all’interno del campus IIT di Chicago, disegnato da Mies Van Der Rohe, dall’alto si può osservare l’intero sviluppo dell’edificio e l’integrazione dello stesso sfruttando il disegno delle aree comuni e di passaggio al piano terra, immagine fornita da Wikipedia nella sezione “McCormick Tribune Campus”.

Elaborato grafico dell’attacco a terra del McCormick Tribune Campus di Rem KoolHaas, si può osservare il progetto delle direttrici di flusso che attraversano l’edificio e la conseguente creazione degli spazi comuni che disegnano il piano terra dell’opera, immagine fornita dal sito “Area-Arch” nella sezione “McCormick Tribune Campus Center”.

Fotografia a sud dell’edificio McCormick Tribune Campus

che evidenzia il gioco di sovrapposizioni tra la figura regolare della copertura del piano terra e il corpo ellettico che sbalza direttamente dallo stesso, immafine fornita da Wikipedia nella sezione “McCormick Tribune Campus”.

Fotografia a nord dell’edificio McCormick Tribune Campus che presenta l’area ristoro del campus e la sua integrazione con il disegno del parco esterno, immagine fornita dal sito “Structurae” nella sezione “McCormick Tribune Campus”. Grafica Illustrativa, rappresentazione schematica del campus EPFL dove vengono segnalati la posizione e la funzione degli edifici principali del campus, inoltre definisce la posizione delle installazioni artistiche esposte per l’iniziativa “Works of art fixed on campus”, immagine fornita dal sito dell’EPFL nella sezione “art-culture”.

Fotografia aerea del campus EPFL da Nord-Est, vengono visualizzati gli edifici di punta del campus, tra cui il Rolex Center di SANAA, Under One Roof di Kengo Kuma, gli edifici EB/EM di Flora Ruchat, il padiglione SwissTech di Richetr Dahl e l’impianto generale a cui ha partecipato anche Mario Botta, immagine fornita dal sito dell’EPFL nella sezione “Campus”.

Fotografia della corte centrale tra gli edifici di microtecnologia nel quartiere a nord dell’EPFL di Flora Ruchat-Roncati, coppia di edifici che trattano in maniera importante la questione dello spazio comune e pubblico e la sua integrazione con il masteplan generale, immagine fornita dal sito Wikipedia nella sezione “Polo di Microtecnica dell’EPFL”.

Fotografia ad est dell’edificio Under One Roof di Kengo Kuma, effettuata lungo il longilineo porticato e l’interruzzione orizzontale, due elementi che caratterizzano la permebailità dell’edificio e l’integrazione con il contesto, immagine fornita dal sito dell’EPFL nella sezione “Building” “EPFL Pavillion”.

Fotografia aerea del campus DELFT da Nord, vengono visualizzati gli edifici di punta del campus, tra cui la biblioteca di MECANOO e i due edifici a torre della facoltà di ingegneria elettrica e il centro commerciale, immagine fornita dal sito del DELFT nella sezione “Campus”.

Grafica Illustrativa, rappresentazione assonometrica del campus DELFT dove vengono segnalati la posizione e la

funzione degli edifici principali del campus, immagine fornita dal sito del DELFT nella sezione “articoli” “qualità del territorio”.

Fotografia dell’accesso Sud della Biblioteca progettata dallo studio MECANOO, edificio caratterizzato dalla sua completa integrazione con il landmark del campus e dalla sue forme peculiari come la sua inclinazione che permette l’accesso alla copertura e il cono struttuale che permette l’illuminazione interna, immagine fornita dal sito dello studio MECANOO nella sezione “project” “TUDELFT Library”.

Fotografia dell’accesso nord del Mekelpark, parco centrale nell’impianto urbanistico del campus che fa da piattaforma per l’edificio torre dell’EWI, la facoltà di Ingegneria Elettrica, immagine fornita dal sito del DELFT nella sezione “Programmi” “Bio-Medica”.

Si ringraziano i relatori Maffioletti Serena e Velo Luca per averci guidato e supportato nella fase più importante e conclusiva del nostro percorso accademico.

T.G.E.

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