me quando la barca segue la corrente. Il fatto è che ho sentito qualcuno che piangeva (pregava?) e doveva essere inginocchiato ai piedi del suo letto, con la testa fra le mani, invocava un nome, sai quelle invocazioni come nei romanzi delle sorelle Brontè, e doveva essere così infelice, questo qualcuno, poveretto, che mi sono sentito responsabile della sua infelicità. Non so se ti è mai successo, ma senti piangere vicino a te e ti viene voglia di dire: oddìo, è colpa mia. E mi sembrava di sentire: Leporello!, Leporello! Come un pianto soffocato che circolava nell'aria inquinandola. La luna ha sempre avuto due volti: e poi mi è venuto in mente il concorso alle Poste, per vincere il quale bisognava sapere a memoria tutti i fiumi di una certa regione, anche i fiumiciattoli, una regione qualsiasi, magari immaginaria come la metaforica Cacania di certi film americani musicali che molti nostri amici adoravano e che io trovavo odiosi. Odiosi perché? Perché scemi, ma proprio scemi scemi, mia carissima Cara, ma bisognava amarli, e possibilmente calzare scarpe da barca e mangiare avocados con gamberetti come antipasto. Oh, che tempi terribili, ne convieni? Non era possibile che non arrivasse un qualche flagello a fare un repulisti: una guerra, un massacro, una pestilenza. Qualcosa doveva pur succedere, e infatti successe, solo che voi non ve lo aspettavate. E via di nuovo, cammina e càmina. La mattina dopo esco da quella notte passata sul terrazzo, per continuare il mio viaggio fino a casa tua e vedo quella donna ferma immobile come una statua (è proprio il caso di dirlo), così immobile che io le bisbiglio pssss pssss e la guardo. E lei si gira e mi guarda, e così la vedo bene, ed è proprio bella, o almeno a me pare così e credo che anche a lei le piaccio, e lei mi dice: le porte della mia casa sono aperte, le finestre spalancate, e l'amore fluisce da essa con abbondanza e larghezza, in una sorta di immotivata fiducia e abbandono e smemoratezza. Per la verità la frase, letteralmente come te la cito, me l'avrebbe detta solo dopo che ero ripartito, ma il concetto era questo. Solo che certi concetti li capisci con chiarezza dopo, quando ti sei già rimesso in viaggio. Ad ogni modo mi fermai, di questo ne sono sicuro. La casa era vecchia, ma assai bellina. A due piani, dipinta di rosso pompeiano, con la pittura piuttosto scrostata, una scala esterna e un pergolato di glicine. E non mancava una mimosa, per la festa delle donne. I pavimenti erano a losanghe bianche e nere, come le maioliche dei primi anni del secolo, il che andava bene per l'estetica di una persona come me, nonché per la mia geometria, perché potevo persinò stare ora su una losanga nera, ora su una losanga bianca e giocare a scacchi con me stesso, fino a darmi scacco matto. Naturalmente io ero il pedone, l'unico pezzo di quella scacchiera, perché la regina era lei, e fra noi non c'erano fanti. Solo che anche lì c'era qualcuno che piangeva. Pareva essere un bambino, o un ragazzo al quale non riusciva di crescere, e
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