Mattarella: sì all’invito di Macron

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FONDATO NEL 1876

La nuova monoposto

Italiani

di Marco Letizia, Daniele Sparisci e Giorgio Terruzzi alle pagine 48 e 49

di Aldo Cazzullo a pagina 23

La Ferrari per i 90 anni sarà meno «rossa» Governo fermo

ANNO 144 - N. 40

Sgarbi: sono egocentrico ma non cattivo La mafia? È archeologia

Il capo dello Stato accetta l’invito: vedrà Macron. Caso Diciotti, lunedì il Movimento vota online

Mattarella, la pace di Parigi

L’INIZIATIVA A MILANO

Caso chiuso. L’ambasciatore di Francia è tornato a Roma dopo le polemiche, e il capo dello Stato Sergio Mattarella andrà in visita di Stato a Parigi dove vedrà Macron. Sul fronte interno, invece, restano le tensioni Lega-M5S su Inps e maggiore autonomia alle Regioni. Caso Diciotti, lunedì il voto online dei 5 Stelle.

di Claudia Voltattorni

LASFIDA Le università DEIVETI e la ricerca: INCROCIATI LiteLega-5StellesuInpseautonomia.LaministraStefani:iltestononcambia nasce la vetrina di Pierluigi Battista dei brevetti

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di Francesco Verderami

Ora le opposizioni iniziano a vedere il voto anticipato

L’ANALISI

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ltro che dopo le Europee, sull’Autonomia regionale «noi abbiamo concesso ancora una settimana ai Cinque Stelle», ha garantito Salvini ai governatori di Lombardia e Veneto. In tal caso resta da capire se a maggio ci sarà già la riforma o non ci sarà più il governo. continua pagina 8

M5S, i tormenti di Di Maio di Massimo Franco

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opo quello in Abruzzo, i 5 Stelle si preparano a gestire un nuovo insuccesso elettorale alle Europee. Il capo politico Luigi Di Maio, da mesi in tensione per la Lega in crescita, cercherà di non esserne travolto. Ma nel Movimento tutto congiura per metterlo a pagina 3 sul banco degli imputati.

S

ono centinaia di idee che vengono brevettate ogni anno da università ed enti di ricerca: ma solo una piccola parte finirà poi per essere realizzata. Ecco perché il ministro dell’Istruzione Bussetti, insieme al capo dipartimento per la Formazione superiore e la ricerca, Giuseppe Valditara, hanno pensato di far «uscire» i brevetti dai laboratori e farli conoscere. Dal 6 all’8 maggio, al Museo della Scienza di Milano, i 120 brevetti più innovativi saranno presentati nel progetto del Miur «InnovAgorà».

a pagina 25

INTERVISTA LE PROPOSTE DEL MINISTRO

Inchiesta L’attrice in Procura a Roma: mi segue dappertutto

LalineadiFontana «Droga,rivedere lamodicaquantità» di Marco Cremonesi

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l ministro Lorenzo Fontana ha appena letto il fondo di Antonio Polito sulla nuova emergenza droga e in un’intervista al Corriere dice: «L’idea è quella di ripensare profondamente il sistema della prevenzione e dell’assistenza. E, dall’altra parte, rivedere le norme in quelle parti come la “modica quantità”» che tra l’altro «impedisce di togliere gli spacciatori dalle strade».

a pagina 16

L’attrice Sabrina Ferilli (54 anni) vincitrice di cinque Nastri d’argento, un Globo d’oro, quattro Ciak d’oro e quattro candidature ai David di Donatello

LA SENTENZA IN PAKISTAN da cinque anni la persecuzione. Prima pensava «Perseguitatada5anni» D ura fosse un ammiratore devoto. Poi la cosa ha preso una diversa. Tanto da fare «paura» all’attrice Sabrina Sana uccisa, tutti assolti Ferillidenuncialostalker piega Ferilli che ha denunciato il suo stalker. Già identificato un

sessantenne che sa tutto di lei.

di Ilaria Sacchettoni e Fiorenza Sarzanini

di Massimo Gramellini

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● SETTEGIORNI

da pagina 2 a pagina 9

IL CAFFÈ

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● GIANNELLI

ALBERTO PIZZOLI / AFP

N

on si conoscono eventuali clausole del contratto costitutivo della coalizione gialloverde in cui venga sancito che il giallo è il colore del governo e il verde quello dell’opposizione, o viceversa, naturalmente. Però le cose vanno esattamente così: di volta in volta i due partner della maggioranza governativa indossano panni diversi a seconda del dossier preso in esame. Sulla parte del contratto abbracciata dalla Lega, i Cinque Stelle fanno resistenza, mimano toni da opposizione, si mettono di traverso. Quando sul terreno ci sono le proposte identitarie dei Cinque Stelle è invece la Lega a frenare, tergiversare, oppure apertamente a ostacolare il cammino dell’alleato. Non si sa quanto questo continuo gioco di ruoli possa andare avanti. Si sa con certezza, però, che il suo risultato rischia di essere la chiave di un immobilismo paralizzante. In assenza di un’opposizione forte, forte perché si candida credibilmente a diventare forza di governo, i gialloverdi hanno buon gioco a recitare due parti in commedia. Forse utili a fini elettorali per i suoi attori. Certamente poco utili, anzi dannose per il resto del Paese. Ogni giorno ha la sua commedia. L’ultima è la manina leghista che vuole introdurre vincoli e condizioni che rendono più difficile il godimento del reddito di cittadinanza, il vero, irrinunciabile vessillo dei Cinque Stelle.

ome in un romanzo di Ian McEwan, c’è un malato grave che può ancora scamparla e una religione che vuole impedirglielo: per i testimoni di Geova le trasfusioni di sangue sono tabù. Fede e scienza si fronteggiano al capezzale di un reparto chirurgico del Salernitano e alla fine vince la scienza, o la sopravvivenza. Grazia Di Nicola accetta di «contaminarsi» con il sangue di altri esseri umani. Una decisione che le salva la vita, ma gliela cambia per sempre. La sua comunità la scaccia come indegna, effetto collaterale che forse aveva messo nel conto. Ma non basta: le tre figlie grandi, cresciute da lei nel medesimo credo, la ripudiano. Si rifiutano non solo di continuare a vederla, ma di respirare la sua stessa aria. Prima trovano rifugio in casa di correli-

a pagina 17

di Wilma Petenzi

Le tre fanatiche gionari, poi lasciano il paese natio per un rifugio sconosciuto, dove non debbano scontare ogni giorno la vergogna di sentirsi figlie di chi ha preferito obbedire all’istinto invece che al dogma. Qui non si nega il diritto di un club di espellere chi non ne rispetta le regole. Ma si rimane sgomenti ogni volta che i legami di appartenenza ideologica prevalgono su quelli di sangue. Quando un estremista politico consegna i parenti ai boia della rivoluzione. Quando un invasato religioso ammazza una figlia ritenuta infedele (e la fa franca, come è appena successo in Pakistan). Quando, in nome dell’amore divino, tre ragazze negano l’essenza dell’amore filiale, che consiste nell’essere felice che tua madre sia viva. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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con un commento di Giusi Fasano


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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

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Primo piano L’Italia e l’Europa

L’ambasciatorefranceserientraaRomaeincontrailcapodelloStato Il«bentornato»delleaderM5S,chefrenasuigiletgialliviolenti

Mattarella: sì all’invito di Macron Lo scontro ● Il 7 febbraio la Francia ha richiamato a Parigi il suo ambasciatore a Roma Christian Masset, a causa dell’incontro avvenuto tra i 5 Stelle Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista e i leader dei gilet gialli ● Il 7 gennaio, Di Maio — nel pieno degli scontri in piazza contro il governo di Parigi e il presidente Macron — aveva incoraggiato i gilet gialli: «Non mollate, per la vostra protesta M5S vi fornirà la piattaforma Rousseau» ● Tra Francia e Italia gli attriti politici non si sono limitati ai gilet gialli. La tensione è salita con la gestione dell’emergenza migranti e il caso Aquarius, poi con l’accusa M5S rivolta a Parigi di colonialismo e di «imposizione» del franco Cfo in Africa. E ancora: per il seggio all’Onu occupato dalla Francia che l’Italia vorrebbe dare alla Ue, per la lista dei terroristi italiani espatriati (con la Lega) e per il progetto Tav e il dossier Fincantieri-Stx

ROMA Con il rientro dell’amba-

sciatore francese Christian Masset a Palazzo Farnese dopo nove giorni di assenza, e l’invito rivolto al capo dello Stato, Sergio Mattarella, dal suo omologo Emmanuel Macron a Parigi nei prossimi mesi, si è chiusa ieri la più difficile crisi diplomatica tra Italia e Francia dal secondo dopoguerra. A sancire l’importanza del filo riannodato tra il Quirinale e l’Eliseo, il primo atto dell’ambasciatore francese, al suo rientro nel primo pomeriggio in Italia, è stato la visita a Mattarella e la consegna dell’invito di Macron. Il primo a rallegrarsi del rientro di Masset, dandogli il «bentornato» è stato il vicepremier Luigi Di Maio, che si è detto «contento» e ha annunciato: «Chiederò un incontro». Proprio il leader del M5S in mattinata aveva fatto una precisazione importante sul suo rapporto con i gilet gialli: «Non ci sarà un dialogo con chi parla di guerra civile e di lotta armata. Se ci sarà una interlocuzione, sarà con chi crede nella democrazia». Parole gradite alla ministra fran-

● La parola

GILET JAUNES

Quello dei gilet gialli è il movimento di protesta che da due mesi, ogni fine settimana, occupa strade e piazze delle città francesi chiedendo, nel nome di un egualitarismo messo in crisi dalle disparità economiche, una rivoluzione sociale dal basso al governo Macron.

cese agli Affari europei, Nathalie Loiseau, che ha twittato: «Sana condanna del comportamento del signor Chalencon (il leader estremista del movimento, ndr) da parte di Luigi Di Maio». Anche Matteo Salvini si è rallegrato «per la polemica chiusa» ma ha rinnovato la richiesta d’incontro con il suo omologo francese «per riportare in Italia alcuni dei 15 terroristi latitanti da anni in Francia». Nel riaprire la residenza di Palazzo Farnese alla stampa, Masset ha sottolineato come il lavoro tra Italia e Francia «non si è mai interrotto in

questa settimana», quella in cui l’ambasciatore è rimasto a Parigi. «Ci sono stati anche incontri importanti» ha ricordato Masset, riferendosi ad esempio alla visita dei magistrati italiani al ministero di Giustizia francese per discutere del caso dei latitanti italiani rifugiatisi in Francia dopo gli anni di piombo. «Macron — ha proseguito l’ambasciatore — e tutti i ministri mi hanno ribadito l’importanza delle relazioni tra Francia e Italia come un bene comune». Il richiamo in Francia del diplomatico è stato il segno della gravità della crisi

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determinata «dagli attacchi e dalle provocazioni degli ultimi mesi». Ma sul merito dello scontro Masset non ha voluto fare alcun commento: «Non neghiamo di avere divergenze su alcuni temi, ma la Francia è pronta ad affrontarli nel dialogo e nel rispetto reciproco», ha precisato Masset, annunciando che nei prossimi giorni vedrà i leader italiani. L’ambasciatore ha sottolineato come per il rientro della crisi sia stato determinante il ruolo dei due presidenti che si sono prima sentiti per telefono per ribadire l’importanza delle relazioni. Quella che si apre adesso è una fase operativa: «Lavoreremo alle prossime scadenze, parlando di tutto, anche dei temi su cui ci sono state delle divergenze, per portare la relazione tra i nostri Paesi al livello in cui deve essere». Poi, volgendosi verso la spettacolare veduta che si gode dalla loggia di Michelangelo, Masset ha concluso: «Il mio desiderio è che le luci di Palazzo Farnese rimangano sempre accese». Antonella Baccaro © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il retroscena di Stefano Montefiori

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI Una

nuova data, ancora da definire, pesa adesso sulle relazioni tra Italia e Francia, finora influenzate soprattutto dal 26 maggio delle elezioni europee. Quest’ultima scadenza è stata, dalla crisi sui migranti dell’estate scorsa, l’orizzonte dei rapporti bilaterali accettato dai leader di entrambi i Paesi. Prima che le tensioni prendessero una dimensione inaccettabile per Parigi, con la stravagante visita di un vice-presidente del Consiglio a un sedicente leader eversivo, il traguardo del 26 maggio era condiviso. Lo aveva posto per primo Matteo Salvini, quando il 29 agosto 2018 ha incontrato a Milano il premier ungherese Viktor Orban e ha parlato di «due campi in Europa, Macron alla testa delle forze che sostengono l’immigrazione e noi che vogliamo fermarla grazie a una futura alleanza». Il giorno dopo il presidente francese raccolse prontamente la sfida e pur in trasferta in Danimarca trovò il tempo per rispondere che «se hanno voluto vedermi come il loro oppositore principale, hanno ragione», teorizzando la spaccatura tra «progressisti» e «nazionalisti» in Europa. La campagna elettorale per il 26 maggio cominciò allora, in Italia e anche in Francia,

Al Quirinale Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, 77 anni, ieri con l’ambasciatore francese Christian Masset, 62 (Imagoeconomica)

«Ora sarà più difficile attaccarci» La scommessa dell’Eliseo Il presidente italiano potrebbe andare prima delle Europee con Macron che puntava a rip e te re s u s ca l a e u ro p e a l’exploit della conquista dell’Eliseo un anno prima: finita la contrapposizione tra destra e sinistra, tanto valeva provare a piegare a proprio vantaggio la nuova polarizzazione tra sovranisti e europeisti. Come Macron aveva saputo raccogliere attorno à sé tutte le for-

La scelta La data dell’incontro nella capitale francese avrà un peso nelle relazioni tra i due Paesi

ze contrarie a Marine Le Pen riuscendo così a batterla, si trattava adesso di giocare una partita simile per sconfiggere Salvini, Orban e gli altri sovranisti. È nata così la prima campagna elettorale su scala davvero europea: una novità positiva, volendo, ma il tentativo ha mostrato che uno spazio politico continentale è ancora agli albori. La contrapposizione transnazionale tra «progressisti» è «nazionalisti» è sfuggita di mano, nelle scorse settimane l’Eliseo ha provato a non raccogliere le provocazioni evocando una «rivalità elettorale interna tra Movimento

L’iniziativa I sindaci italiani e francesi ieri si sono incontrati a Nizza per suggellare l’amicizia tra le due nazioni

Cinque Stelle e Lega», confermata dal premier Conte nel colloquio con la cancelliera Merkel. Ma il «non mollate» di Di Maio ai gilet gialli ha fatto interrompere la partita. Ecco perché alla data del 26 maggio se ne è dovuta aggiungere un’altra, quella ancora sconosciuta della visita di Stato del presidente Mattarella, invitato ieri dal presidente Macron. Una data che sarà altrettanto cruciale per la relazione tra i due Paesi. Il richiamo dell’ambasciatore una settimana fa è servito a fare ripetere a tutti, anche agli indisciplinati vicepremier italiani, quanto sia importante l’amicizia storica tra i due Paesi. «Quindi, in teoria, adesso che l’ambasciatore Masset è tornato a Palazzo Farnese, sarà più difficile ricominciare ad attaccare la Francia come se non fosse successo niente», dice una fonte diplomatica. La ricreazione è finita, questa è la speranza del Quai d’Orsay. In più, c’è il nuovo orizzonte della visita di Stato, con i capi di Stato Macron e Mattarella che si fanno garanti dell’alleanza profonda tra i due Paesi. La visita di Stato normalmente ha un valore istituzionale, ma di questi tempi assume un valore inevitabilmente politico. Quando avverrà? Prima o dopo il 26 maggio? La «visita di Stato» poi è più impegnativa di una semplice «visita ufficiale»: implica l’incontro di Mattarella con i rappresentati dei tre poteri dello Stato, una cena con Macron, un discorso in Parlamento. Difficile organizzarla prima del voto, ma non impossibile. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PRIMO PIANO

Il Movimento

Il manifesto

Il capo 5 Stelle riunisce gli alleati per Strasburgo

di Massimo Franco

«L

uigi non sarà il capro espiatorio se alle Europee prenderemo meno di quello che ci danno i sondaggi. Nel 2014 eravamo accreditati del 28, e prendemmo il 21 per cento. A maggio non andrà molto diversamente. I nostri elettori le sentono poco, come le Regionali. Certo l’Abruzzo non ci voleva...». Traduzione di questa versione ufficiosa del M5S: il Movimento si prepara a gestire un insuccesso elettorale appena un anno dopo il grande successo delle Politiche del 4 marzo. E Luigi Di Maio, vicepremier e ministro per lo Sviluppo economico, cercherà di fare assorbire la sconfitta alle sue truppe senza esserne travolto. Il piano è chiaro. E dovrebbe essere perfezionato nei prossimi giorni affiancandogli una serie di «referenti tematici», nel M5S li chiamano così, chiamati a condividere onori ma soprattutto oneri della strategia del leader. E la conquista dell’Inps diventa essenziale, perché dovrà gestire il reddito di cittadinanza. Il problema è che l’intera impalcatura degli ultimi due mesi deve essere cambiata in

Le mani avanti I 5 Stelle spiegano che «i nostri elettori sentono poco elezioni come le Europee» corsa. L’accusa del drappello dei «puri e duri» a Di Maio è di avere ceduto terreno e agenda alla Lega di Matteo Salvini; di essere stato poco «grillino» e «di piazza», fasciato nelle sue grisaglie ministeriali. La sensazione, tuttavia, è che il vicepremier si sia convinto di avere perso colpi per la ragione opposta: per eccesso di estremismo. La necessità di inseguire Salvini su immigrazione e antieuropeismo; l’esigenza di iniziare, almeno, a erogare il discusso reddito di cittadinanza prima del voto europeo; la tensione sorda sull’Alta Velocità Torino-Lione con l’altro vicepremier; l’autorizzazione a procedere contro Salvini in Parlamento; e poi il risultato di una settimana fa in Abruzzo: tutto congiura per mettere Di Maio sul banco degli imputati. E, come sempre, il problema non sono gli attacchi di opposizioni tuttora sfrangiate. Il problema è il Movimento. Da lì possono arrivare non tanto nuovi leader, ma una diserzione di fatto. Anche perché Alessandro Di Battista «non ha funzionato. E forse avrebbe fatto meglio a restare in Italia invece di andarsene all’estero per sei mesi», spiegano a Palazzo Chigi. La piega estremistica che ha impresso ai Cinque Stelle ha investito lo stesso Di Maio, portandolo fino all’incidente diplomatico con la Francia per l’incontro con i «gilet gialli». Perfino i rapporti col Quirinale sono diventati meno fluidi del passato. Ma sarebbe ingeneroso

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A Roma Luigi Di Maio ieri con i leader dei partiti che hanno aderito al progetto del Movimento 5 Stelle per le Europee: da sinistra la finlandese Karolina Kahonen del Liike Nyt, il polacco Pawel Kukiz di Kukiz ‘15, il croato Ivan Vilibor Sincic di Zivi Zid e il greco Evangelos Tsiobanidis di Akkel

La rincorsa del M5S tra i tormenti di Di Maio e i dubbi della Casaleggio Il vicepremier teme una nuova sconfitta elettorale

puntare il dito sul solo Di Battista. Da mesi, Di Maio è in tensione per le rilevazioni che danno la Lega in crescita e il M5S in calo. I suoi lo descrivono abbattuto e inquieto. L’ombra di Salvini gli fa commettere errori. Per questo, prima di Natale, complice l’accordo in extremis raggiunto dal premier Giuseppe Conte con la Commissione europea sulla manovra economica, è cominciato un tentativo di virata. Gli uomini della Casaleggio Associati, ispiratori

Un manifesto condiviso per un nuovo gruppo al Parlamento Ue. Ieri a Roma Di Maio ha presentato il progetto M5S coi leader dei 4 partiti che hanno aderito: il croato Sincic dello Zivi Zid, il polacco Kukiz di Kukiz ’15, la finlandese Kahonen del Liike Nyt e il greco Tsiobanidis di Akkel. A Strasburgo, per poter formare un gruppo, servono almeno 7 partiti di 7 Paesi diversi, ma Di Maio dice che ci sono contatti con altre forze ed è «molto fiducioso» sulla riuscita del progetto. Nessuna alleanza con esponenti violenti dei Gilet gialli francesi: «No al dialogo con chi parla di guerra civile e lotta armata». dei Cinque Stelle, hanno stabilito che «Luigi non ce la fa più. Salvini gli mangia in testa». La somma degli incarichi si è rivelata superiore alle sue forze e capacità. E si è pensato a Conte come possibile anti Salvini, per riequilibrare i rapporti. L’esperimento, però, è complicato. L’irruzione di Di Battista a fine anno ha oscurato il premier e restituito l’immagine di un grillismo estremista, incompatibile con un profilo di governo. E Di Maio, risucchiato fino ad allora dalle parole d’ordine salviniane, si è appiattito sull’antiamericanismo del suo «gemello». Ora l’obiettivo di accreditarsi di nuovo come moderato e «ministeriale», è tutto in salita. Anche perché in parallelo è obbligato a insistere sul no alla Tav e a fare accettare un reddito di cittadinanza che produce confusione e diffidenza. L’ostilità delle nazioni europee non si cancellerà con un incontro con l’ambasciatore francese di ritorno a Roma. E il colloquio di ieri sera tra il vicepremier e l’ambasciatore Usa, Lewis Eisenberg, conferma la volontà di riaffermare i rapporti con l’Occidente; ma anche i dubbi americani sui rapporti ambigui tra M5S e Cina, e col Venezuela di Nicolás Maduro. Chi lo conosce descrive un Di Maio più moderato di quanto appaia, anche sull’Unione Europea. Ma lo scarto tra immagine pubblica e privata porta a chiedersi se le sue posizioni oscillanti nascano da forti convinzioni, o da una tendenza naturale a farsi influenzare dal quelle altrui e dai sondaggi. È contraddittorio perfino il rapporto col leader leghista. Il portavoce grillino di Palazzo Chigi, Rocco Casalino, ha confidato spesso di essere quasi geloso della sintonia tra i due vicepremier. Le pacche plateali e i sorrisi che si scambiano in pubblico tendono a trasmettere un’immagine di armoniosa intesa; e a proiettare il governo oltre le colonne d’Ercole delle Europee, e oltre quelle strategiche delle elezioni per il Quirinale, nel 2022. Ma è una diarchia esposta a troppe variabili. E, chissà perché, rimane il sospetto che alla fine il capro espiatorio possa essere proprio «Luigi». Soprattutto se il 26 maggio i Cinque Stelle si accorgessero di avere perso un terzo dei voti rispetto a un anno fa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

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Primo piano La maggioranza

Autonomia, è scontro (anche) sui tempi E lunedì i 5 Stelle votano in Rete sulla Diciotti Conte e Fico: coinvolgere le Camere sui poteri alle Regioni. I dubbi di Sala. De Luca: la vogliamo pure noi Le tappe ● Il 22 ottobre 2017 Veneto e Lombardia hanno tenuto il referendum consultivo per l’attribuzione dell’autonomia su 23 materie: in Veneto i sì sono stati il 98,1%, in Lombardia il 96%. La richiesta di autonomia (su 15 materie) è stata avanzata senza referendum dall’EmiliaRomagna ● Dopo i referendum è iniziata la contrattazione delle tre Regioni con il governo Gentiloni. Poi, la partita è finita sul tavolo di Erika Stefani, ministra leghista agli Affari regionali con delega alle Autonomie

Il giorno dopo la falsa partenza sull’autonomia differenziata — chiesta nel 2017 da Lombardia, Veneto ed EmiliaRomagna — il presidente del Consiglio Giuseppe Conte frena la corsa della Lega e dei suoi governatori che vorrebbero varare le «intese tra il governo e le Regioni» negando al Parlamento la possibilità di emendarle: «Si tratta di un processo serio da portar avanti con molta responsabilità. Il Parlamento non può essere destinatario passivo di un progetto di riforma rivoluzionario». Il presidente della Camera, Roberto Fico, rafforza il concetto: «Il Parlamento non solo verrà coinvolto ma avrà un ruolo centrale». Così, dopo il flop in Consiglio dei ministri di giovedì sera, che si è limitato ad ascoltare la relazione della ministra Erika Stefani, sembra quanto ROMA

meno rinviato il piano della Lega di varare in tempi stretti le intese tra governo e Regioni da sottoporre poi alla pura ratifica delle Camere. Nonostante lo scarso entusiasmo di Matteo Salvini per una partita tutta intestata ai governatori Attilio Fontana e Luca Zaia, la Lega mostra la sua voglia di accelerare: «Quello sulla autonomia è un bel dibattito però è anche ora di concludere», la replica del sottosegretario Stefano Candiani indirizzata al presidente della Camera. Oltre alla Lombardia, al Veneto e all’Emilia-Romagna, in lista d’attesa ci sono Liguria, Lazio, Marche, Piemonte, Toscana e Umbria a chiedere più autonomia allo Stato centrale. E ora spunta anche la Campania, guidata da Vincenzo De Luca (Pd), non senza una polemica del ministero per gli Affari regionali a trazione leghista:

«La richiesta della Campania del febbraio 2018 (in realtà già avanzata anche nel 2017, ndr) non precisa gli ambiti e le materie...». «Sanità, Beni culturali, Ambiente», precisa la giunta di De Luca che sfida il governo «a garantire parità di condizioni per tutti i cittadini

Il documento La lettera con cui già nel 2017 De Luca annunciava al premier Gentiloni la richiesta di autonomia per la Campania

italiani». La Campania ha escluso dalla sua lista la Pubblica istruzione. E di ieri infatti un documento, che stronca il progetto di accelerare sul federalismo firmato da tutti sindacati della scuola. Nel M5S — che lunedì, su un altro fronte caldo, organizza la consultazione online sull’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini (caso Diciotti) — prevale la linea della parlamentarizzazione del tema senza però alimentare scontri con la Lega: «Siamo di fronte a una riforma costituzionale mascherata», avverte Giuseppe Brescia. Nel centrosinistra Nicola Zingaretti parla di «ipotesi poco trasparenti» e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala lancia un appello: «Questa autonomia è avvolta nel mistero. Fermiamoci e discutiamo». D.Mart. © RIPRODUZIONE RISERVATA

● I tempi per la firma dell’intesa tra governo e Regioni non sono stati ancora fissati. Dopo la firma sarà presentato in Parlamento un disegno di legge ad hoc

A Roma Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, 54 anni, ieri all’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti

(Imagoeconomica)

Chi è Vincenzo Presutto

Da Zaia e Fontana richieste legittime Quello che pone dubbi è che ora sia escluso il Parlamento

Il senatore che ha ispirato il controdossier M5S Il professionista ombra che ha disvelato al Movimento la portata del piano-scorciatoia della Lega sull’autonomia differenziata fornendo linfa vitale al contro dossier del M5S, si chiama Vincenzo Presutto. Ed è decisamente un grillino anomalo. Uno che, a suo agio con la grisaglia di senatore, rivendica per sé e per chi fa politica «competenza, esperienza, valori positivi, onestà praticata e non solo predicata». Il federalismo fiscale, essendo dottore commercialista e revisore dei conti per gli enti locali, è la sua materia: «Zaia e Fontana hanno ragione, le loro rivendicazioni sono legittime e se la richiesta sarà ineccepibile da un punto di vista costituzionale andrà in porto. ROMA

Quella che ora pone molti dubbi è la declinazione di questa proposta, tutta tesa ad escludere il Parlamento...». Classe 1967, napoletano, figlio di operai di San Giovanni a Teduccio, un nonno alla Snia Viscosa, il senatore Presutto si definisce «comunista». Lo fa senza retorica («Sono cresciuto in un contesto sociale nel quale era difficile sbarcare il lunario») e cita pure i racconti dei genitori su Giorgio Napolitano che andava nel suo quartiere a fare campagna elettorale «con un Pci allora fortissimo». Se la madre apparteneva alla generazione di chi prendeva la licenza elementare alla scuole serali, lui ha potuto frequentare il liceo «Calamandrei» e conseguire la laurea in Scienze economi-

Il profilo

● Vincenzo Presutto, 52 anni, napoletano, dottore commercialista, dal 2018 è senatore del Movimento 5 Stelle

che marittime alla Parthenope. E così, prima di approdare alla politica come supporto tecnico con l’Idv di Antonio Di Pietro («Ero mandatario elettorale»), il futuro senatore grillino ha fatto una brillante carriera come manager in alcune multinazionali, tra cui Dhl, Tnt, Unilever. Ma la folgorazione sulla via di un «federalismo responsabile», il dottor Presutto (che intanto pubblica per Franco Angeli I love innovation, sulla psicologia di chi fa impresa) ce l’ha grazie all’incontro con il giornalista Marco Esposito che nel 2011 diventa assessore al Commercio nella giunta arancione di Luigi de Magistris: «Esposito mi chiamò nel suo staff anche se gli avevo detto che ero del M5S».

Nel 2018 Presutto viene eletto al Senato in un collegio nel quale il M5S vola oltre il 60% dei voti. Il suo profilo lo porta dritto alla vicepresidenza della Bicamerale per il federalismo fiscale dalla quale organizza una paziente opera di consulenza sull’autonomia per il Movimento. Indicando, in stretto contatto con Luigi Di Maio, la strada da seguire: «Non attaccare la Lega ma chiedere perché in 18 anni, dalla riforma del Titolo V del 2001, non sono stati fissati i Livelli essenziali di prestazione (Lep), i fabbisogni standard e il fondo perequativo». L’abc del federalismo che «il Parlamento ora deve mettere nero su bianco. Con una legge». Dino Martirano © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’esponente grillino

In Aula Michele Giarrusso, 53 anni

Da Giarrusso arringa sul blog: Salvini ha agito per lo Stato

«Q

uesta cosa non ha precedenti. Perché forse è l’unica volta che un ministro ha fatto qualcosa nell’interesse dello Stato invece che mettersi in tasca del soldi…». Se davvero come tutto lascia intendere il M5S negherà l’autorizzazione a processare Matteo Salvini, la prima pietra sarà stata quella scagliata da Michele Giarrusso nella notte del 29 gennaio. Perché è tutta qua, nell’argomentazione di Salvini che ha fatto «qualcosa nell’interesse dello Stato», la partita che si giocherà nel voto online tra gli iscritti del M5S che potrebbe andare in scena lunedì, qualche ora prima che la giunta per le autorizzazioni a procedere venga chiamata. Forte delle rilevazioni demoscopiche che danno elettori e militanti come (in maggioranza) favorevoli a negare il processo all’alleato di governo, il gotha del Movimento si giocherà il tutto per tutto nella votazione aperta. Come una partita che si decide ai calci di rigore. «Non ci saranno sorprese», è l’adagio fatto proprio da Luigi Di Maio coi fedelissimi. Le sorprese, semmai, arriveranno in un secondo momento. Quando nell’Aula del Senato potrebbero emergere le tensioni interne al gruppo M5S. Che tutto può permettersi meno, all’alba della campagna elettorale in cui Salvini diventerà l’avversario numero uno, un’ulteriore lacerazione interna per aver difeso Salvini. Se confermate le ricostruzioni della vigilia toccherà proprio a Giarrusso la web-arringa su cui iscritti e militanti saranno chiamati a esprimersi. E che di sicuro non piacerà a chi, come Di Battista o Morra, avrebbe volentieri spinto l’acceleratore nella direzione opposta. T. L. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

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Primo piano La maggioranza L’intervista di Marco Cremonesi

Stefani: è giusto parlarne in Aula Ma poi l’intesa non sarà emendabile

Le materie e il confronto

«Nei 5 Stelle c’è chi pensa di rinviare a dopo le Europee? Non sarebbe leale» Il nodo sulle infrastrutture

Istruzione: soldi alle scuole private

In materia di infrastrutture, c’è il no dei 5 Stelle alla regionalizzazione in Veneto di 18 linee ferroviarie. Bocciata anche la proposta di finanziare il trasporto pubblico locale senza attingere dal Fondo nazionale

La Regione Veneto acquisterebbe potestà legislativa nell’organizzazione del sistema educativo, nell’alternanza scuolalavoro, nell’apprendistato, nei rapporti di lavoro col personale, nel finanziamento delle scuole private

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Lavoro, via libera sul collocamento

Sanità, il cambio nella formazione Sulla sanità viene ampliata l’autonomia su assetto istituzionale, organizzazione dell’offerta ospedaliera, attivazione dei percorsi alternativi alla formazione specialistica, abolizione della quota fissa nella ricetta

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MILANO Ministra, siamo a una

battuta d’arresto per le autonomie? «Ma che dice?». Erika Stefani, la ministra per gli Affari regionali e per le Autonomie, da oltre otto mesi vive immersa nella trattativa serrata per le forme di autonomia differenziata chieste da Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna. La data del 15 febbraio era molto attesa per l’approdo in Consiglio dei ministri degli accordi con le Regioni. Ma l’accordo su questi testi ancora non c’è. Non è così? «Guardi, io credo che la data di ieri me la segnerò nei miei personali annales. Ieri si è ufficialmente chiusa la trattativa tecnica sull’autonomia. Ha richiesto 85 incontri serrati, alcuni dei quali durati otto ore. Abbiamo trattato su 23 materie per due Regioni e su 15 per l’Emilia. Abbiamo costruito la parte finanziaria e portato sul tavolo i temi chiusi. Ora, restano da affrontare alcuni nodi politici. Per dirla in un altro modo: abbiamo ben chiaro quello che si può fare, ora bisogna verificare quello che si vuole fare». La giornata è anche passata alle cronache per il dossier dei 5 Stelle che critica parecchi aspetti dell’impianto della riforma. «Sì, ho letto anch’io di questa nota che non aveva né una firma né un padre. Ma ho letto anche la presa di posizione del collega del Movimento 5 Stelle Federico D’Inca il quale ha ricordato che loro in Veneto hanno votato per il Sì e che i dossier fatti uscire servono soltanto a provocare rotture nel governo. Io preferisco le dichiarazioni firmate». Al di là del dossier, il tema riguarda l’emendabilità degli accordi da parte del Parlamento. I testi sono emendabili oppure no? «Io penso che sia del tutto corretto che su un tema di questa portata ci sia un coinvolgimento del Parlamento. E sono assolutamente a disposizione perché questo coinvolgimento avvenga».

Riforma Erika Stefani, 47 anni, senatrice della Lega dal 2013, è la ministra per gli Affari regionali e le autonomie del governo Conte

In che senso? «Io non so se l’intesa sia emendabile: sono dell’opinione che non lo sia. È lo stesso tipo di questione che esiste per i trattati internazionali o

per gli accordi con le confessioni religiose. Detto questo, se esistono interpretazioni giurisprudenziali diverse, siamo pronti ad ascoltarle. Ma in ogni caso, prima della firma

dell’intesa noi siamo assolutamente pronti al confronto con il Parlamento. Anche perché siamo convinti che l’autonomia spaventi soltanto chi non la conosce».

(Ansa)

C’è chi dice: l’obiettivo dei 5 Stelle è quello di rinviare le autonomie a dopo il giro di boa delle Europee. Lo pensa anche lei? «Se questa fosse la volontà,

Fatturazione elettronica obbligatoria

Sì al rafforzamento del sistema regionale dei servizi per il lavoro, delle funzioni in materia di collocamento e di incentivi per le assunzioni. Pollice verso, invece, su una più ampia autonomia nella gestione degli ammortizzatori sociali

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credo non sarebbe leale. Tutti i temi del contratto di governo, anche i più complessi, li abbiamo sempre affrontati e poi risolti». Anche in Forza Italia ci sono delle perplessità. «Io ricordo che quando facevo campagna elettorale per il sì all’autonomia, c’erano anche i 5 Stelle, Forza Italia e il Partito Democratico». Beh, il governatore toscano Enrico Rossi oggi parla della divisione dell’Italia in «tanti staterelli». «Ma per piacere... Guardi, la maggior parte delle questioni sono puramente amministrative. Peraltro, noi abbiamo seguito esattamente lo stesso impianto logico che era alla base della preintesa fir-

Il contratto di governo Pronti ad ascoltare tutti, ma i temi del contratto di governo li abbiamo sempre affrontati e risolti mata dai governatori con il governo Gentiloni». I 5 Stelle parlano anche di finanziamento delle Regioni sulla base del loro gettito. «Ed è assolutamente falso. Credo sia un’opinione che nasce da chissà quale vecchio testo... Sulla base dell’impianto concordato con il Mef sarà chiaro che non è così: per le nuove competenze regionali si parte con la spesa storica il cui ammontare te lo trattieni dalle tasse che raccogli. Per lo Stato, saldo zero». Ci sono regioni che potrebbero essere preoccupate per la definizione dei cosiddetti fabbisogni standard. Hanno torto? «Ma sì. Il determinare una spesa pubblica è lo stabilire un livello di efficienza sulla base di indici e parametri. Non è una cosa a danno di una Regione piuttosto che di un’altra». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

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Primo piano La maggioranza

TORINO Lo stallo in cui il gover-

no Conte ha precipitato la Torino-Lione irrita i colleghi d’oltralpe e l’Europa che vanno in pressing su Roma. In ballo ci potrebbe essere infatti la restituzione di parte dei fondi stanziati per l’avanzamento della linea ferroviaria transalpina. A rompere gli indugi è questa volta la ministra francese dei Trasporti, Élisabeth Borne, che ieri ha pubblicamente messo il governo italiano alle strette, chiedendo di prendere una decisione «ora». Intervenuta sull’emittente televisiva del Senato francese, Borne ha detto che «la Francia ha chiaramente rispettato il tempo chiesto da nostri partner italiani, ma oggi diciamo noi agli italiani, altrettanto chiaramente, che questa decisione deve arrivare». Borne ha argomentato che «in ballo ci sono finanziamenti europei e

Tav, il pressing Ue Parigi: decidete subito o perdiamo i fondi Bruxelles: «L’Italia chiarisca il prima possibile» La replica di Toninelli: la nostra analisi utile a tutti se non vogliamo perderli la decisione deve arrivare, ora». L’Unione europea infatti è disposta a finanziare fino al 50% la costruzione del collegamento ferroviario tra Lione e Torino. A stretto giro Bruxelles ha ribadito la propria posizione e lo ha fatto tramite la portavoce della commissaria ai Trasporti Violeta Bulc, a cui ieri

mattina i tecnici del governo italiano hanno illustrato i risultati dell’analisi costi-benefici sulla Torino-Lione. Per la Commissione Ue infatti la Tav «resta un progetto importante per l’Italia, la Francia e l’Ue», ha rimarcato Bulc, in quanto si tratta di un «progetto transeuropeo necessario per unire le regioni e rafforzare la coesione, è un progetto

di solidarietà e unione» e che «aumenta i mezzi di trasporto sostenibili». Insomma se l’Italia tentenna, l’Ue non cambia idea e ribadisce la sua posizione. Nessun commento sull’analisi costi benefici ma «la Commissione ha già detto chiaramente alle autorità italiane che ulteriori chiarimenti sono necessari nei prossimi giorni, prima possibile, per

chiarire come l’Italia intende rispettare l’accordo di finanziamento». La risposta del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli all’incalzare dei Paesi europei non si è fatta attendere: «Con la Commissione Ue è in corso una fattiva interlocuzione che ha come scopo quello di utilizzare al meglio i fondi europei per le infrastrutture — recita una nota del Mit —. Il lavoro che si sta facendo al Min i s te r o e l ’a n a l i s i c o s t i benefici sul progetto del Tav Torino-Lione servono a tutti, Ue compresa, per comprendere come impiegare al meglio i soldi dei contribuenti italiani, francesi ed europei». In occasione della presentazione della manifestazione del 23 marzo a Roma, i leader della lotta all’alta velocità passano intanto al contrattacco: «Bene che si certifichi che si tratta di un’opera inutile e co-

SetteGiorni

stosa, ma vogliamo qualcosa di più — spiega Lele Rizzo —. È ora che cessi la militarizzazione della Val Susa e del cantiere di Chiomonte che, da oggi, è destinato a chiudere». Anche l’ex commissario di governo per la Tav Paolo Foietta,

Il fronte del No I movimenti incalzano il governo: vogliamo di più, in Val Susa basta militarizzazione getta il suo guanto di sfida, ma al governo e convoca l’ultimo osservatorio Torino-Lione per il 25 febbraio a Torino. Al suo fianco le 33 associazioni datoriali promotrici del movimento Sì Tav. Massimo Massenzio Andrea Rinaldi © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il leader di FI

«Io con Matteo? Mi serve avere buoni rapporti» SEGUE DALLA PRIMA

La discussione sul passaggio di poteri dallo Stato alle Regioni avviene nel momento più delicato della legislatura. Rischia di far saltare i meccanismi della coalizione gialloverde, ma rischia anche di intralciare il progetto «sovranista» di Salvini. Che infatti, per usare le parole di un dirigente leghista, si trova «incastrato in una contraddizione». Perché l’Autonomia è un totem per il suo partito al Nord, al punto che Zaia — ribattezzato «il doge di Venezia» per il consenso di cui gode in Veneto — giorni fa ha confidato in dialetto ad un amico che «se non la porto a casa, i miei me còpano». E anche il lombardo Fontana si sta spendendo per convincere i grillini sulla bontà della riforma, tanto da aver avuto la pazienza di spiegare al premier quale fosse la differenza tra «costi storici» e «costi standard»... L’Autonomia rischia però di compromettere il disegno di espansione elettorale al Sud di Salvini. E in più mette in ulteriore difficoltà il capo grillino, con il quale — lo racconta un ministro leghista — «Matteo ha un rapporto solido, più di quanto sia solido il rapporto di Di Maio con il suo Movimento». L’argomento è spesso al centro delle riunioni riservate del Carroccio, durante le quali i fedelissimi del «capitano» si chiedono e chiedono quale sia «la linea di comando dentro M5S, perché non si capisce». Il ministro dell’Interno non è riuscito finora a dare una risposta esauriente, ha solo diramato ai suoi l’ordine di servizio: «State fermi. Guardatevi attorno. Tutti gli altri stanno lavorando per noi». La linea attendista è formalmente giustificata dal trend positivo delle elezioni regionali e anche dalla situazione politica. Ma non c’è dubbio che tra i motivi ci sia anche il voto al Senato sul «caso Diciotti», che secondo gli esponenti della Lega «rende ancora teso» il loro leader. La decisione dei grillini di rivolgersi ai militanti con una consulta-

«Ho bisogno di mantenere un buon rapporto con la Lega, perché ci sarà da fare un nuovo governo di centrodestra». Lo ha detto Silvio Berlusconi ieri a L’aria che tira, il programma di Myrta Merlino su La7: «I rapporti personali sono buoni — ha proseguito il presidente di Forza Italia — ma a furia di stare lì a condividere le decisioni sbagliate dei 5 Stelle anche lui si assume una parte di responsabilità». Le capita di mandare a quel Paese Salvini, chiede la conduttrice: «Sì, ogni tanto mi capita». Ma è un traditore? «Non voglio arrivare a usare questi termini ma il contratto di governo non funziona. Quel contratto Salvini l’ha firmato liberamente dopo aver firmato un contratto con noi, non dovrebbe Su La7 Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, 82 anni, ieri nel programma di Myrta Merlino L’aria che tira con un’immagine di Matteo Salvini sullo sfondo continuare con il M5S»

Il «gioco» dei governatori con Salvini E l’opposizione vede il voto anticipato I timori del leader per il caso Diciotti. Il rebus tempi dell’autonomia

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la percentuale attribuita alla Lega nelle intenzioni di voto rilevate dall’ultimo sondaggio Ipsos (dati del 7 febbraio)

zione online sulla piattaforma Rousseau, può essere un modo per blindare il «no» all’autorizzazione a procedere di M5S contro il responsabile del Viminale, tuttavia la condizione di «debolezza politica» di Di Maio preoccupa il Carroccio. Il passaggio al Senato sarà dirimente per la sorte di Salvini, di qui il motivo della prudenza. Ma sulla sorte della legislatura sono in pochi a scommettere. Nelle file dell’opposizione, per esempio, (quasi) tutti danno per scontato il ritorno alle urne. Lo diceva ieri pubblicamente Berlusconi e lo sosteneva l’altro ieri riservatamente Gentiloni: «Se sarà libero di farlo — spiegava sibil-

lino l’ex premier — Salvini andrà subito all’incasso. Per non dare il tempo ai suoi avversari di riorganizzarsi, ma anche per mettere a tacere un pezzo della Lega. Io li sento i suoi critici, e a confronto nel Pd qualcuno è ancora osannato...». Non regge la tesi che filtra dal Carroccio, e cioè che il ministro dell’Interno non aprirebbe la crisi perché timoroso di veder nascere in Parlamento un «governo pastrocchio». A parte il fatto che sarebbe un’operazione complicata sotto il profilo politico prima che numerico, consegnerebbe a Salvini un vantaggio strategico: potrebbe attendere le elezioni gridando all’«inciucio»,

Nell’Udinese

Renzi e il figlio calciatore: esperienza meravigliosa

«D Promessa Francesco Renzi, 17 anni, figlio di Matteo

i mio figlio non parlo mai. Ma ha fatto una valanga di gol, sta facendo un’esperienza meravigliosa nel campionato Primavera. Talvolta gioca le amichevoli con la prima squadra». Così Matteo Renzi, a Radio Bruno, parlando del figlio Francesco, giocatore dell’Udinese primavera. © RIPRODUZIONE RISERVATA

mentre altri farebbero il «lavoro sporco» per rimettere ordine nei conti pubblici. Perché il punto è: chi firmerà la prossima Finanziaria da «lacrime e sangue»? «Nessuno, se non si passa prima dalle elezioni», risponde Bersani: «Infatti ormai si tratta solo di scoprire il giorno e il mese del voto. L’anno è scontato, sarà questo. Berlusconi l’ha capito e cerca di stringere Salvini. Mi è bastato ascoltare la sua battuta: “Ghe pensi mi ma i clandestini sono sempre qui”. L’ho detto ai miei: “È stato di rara efficacia”. Certo, Di Maio vorrebbe evitare la crisi, ma i grillini non credo riusciranno a reggere. Senza capirlo hanno già regalato alla Lega il bocconcino delle centrali idroelettriche, trasferite ai governatori del Nord con un semplice emendamento al decreto sulle Semplificazioni. Ma sull’Autonomia regionale non potranno mollare o salteranno per aria». La riforma è una zeppa alla legislatura. O può essere un pretesto... Francesco Verderami © RIPRODUZIONE RISERVATA


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PRIMO PIANO

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

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Inps, la battaglia per il dopo Boeri La Lega vuole Nori, i 5 Stelle Tridico L’ipotesi di vicepresidenza al consulente di Di Maio, ma non c’è l’intesa. Brambilla terzo nome

● Per la successione di Tito Boeri alla guida dell’Istituto nazionale della previdenza sociale la Lega ha indicato l’ex direttore generale Mauro Nori, mentre il Movimento 5 Stelle punta sulla candidatura di Pasquale Tridico ● Ieri Tito Boeri è stato ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ● L’Inps avrà il compito in questa fase di gestire le domande relative al reddito di cittadinanza e la valutazione dei requisiti Isee che serviranno a individuare la platea delle persone che avranno o meno diritto a ricevere l’assegno mensile di 780 euro previsto dal provvedimento ● Un altro campo di intervento è la gestione delle domande di pensionamento anticipato previsto dalla riforma che ha introdotto la quota cento, la soglia minima della somma di età anagrafica e contributi per l’uscita

C’è un’altra voce da aggiungere alla mappa dei terreni di scontro tra i due alleati di governo: il nuovo vertice dell’Inps. La Lega vuole che il successore del presidente Tito Boeri, scaduto alla mezzanotte di venerdì, sia Mauro Nori, oggi consigliere del ministro dell’Economia e per cinque anni, dal 2010 al 2015, direttore generale proprio dell’Inps. Un uomo che già conosce una macchina complessa come quella dell’istituto di previdenza. Ma il Movimento 5 Stelle non ci sta, vuole per sé quella casella. E ha indicato Pasquale Tridico, consigliere del vicepremier Luigi Di Maio, professore di Economia all’università Roma Tre, e soprattutto «padre» del reddito di cittadinanza, che anche l’Inps sarà chiamato a gestire. Ieri mattina si è diffusa la voce che l’accordo fosse chiuso con un salomonico ticket: Nori presidente, Tridico vice. Una possibilità aperta dal nuovo assetto dell’Inps in cui il presidente non sarà più solo ma verrà affiancato da un consiglio d’amministrazione formato da altre quattro persone. Ma in realtà l’accordo non è ancora chiuso. «Al momen-

Candidato

ROMA

to non confermo nulla», si limita a dire Nori. Mentre l’altra persona in lizza, Tridico, smentisce l’ipotesi che possa diventare il numero due parlando di «fake news». Anche dal governo frenano: «Non abbiamo ancora deciso nulla», dice il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, in quota Lega. Più sferzante il commento che arriva dal Movimento 5 Stelle con il sottosegretario agli Affari regionali, e snodo delle nomine di peso, Stefano Buffagni: «Dopo il Fantacalcio, il FantaInps. È una notizia da pensionare». L’accordo non c’è perché il braccio di ferro è ancora in corso. Come del resto ammet-

Mauro Nori, 57 anni, consigliere giuridico del ministro dell’Economia. Dal 1994 all’Inps, dal 2010 al 2015 ne è direttore generale. Docente al Master di specializzazione di Diritto e previdenza sociale alla Sapienza

Pensioni vigenti

Età media dei pensionati

17.886.623

1 gennaio 2018

73,9 anni

Spesa complessiva

200,5

Previdenziali

13.979.136

Uomini

miliardi

71,3 anni

Erogazioni territorali

Assistenziale

3.907.487 di Lorenzo Salvia

La battuta Il sottosegretario Buffagni: «Il FantaInps dopo il Fantacalcio: una notizia da pensionare»

I numeri dell’Inps

Nord

Il retroscena

tono fonti della Lega: «Con il Movimento 5 Stelle non c’è alcun accordo ma anche nessuna preclusione per le nomine Inps». E ancora: «Si sta lavorando per una soluzione veloce, che arriverà nei prossimi giorni». Le stesse fonti della Lega difendono il fatto di aver seguito tutte le procedure per trovare il sostituto del presidente: « Questo governo ha ri-

48%

Centro

19,2%

Sud e Isole

30,6%

Donne

75,9 anni

Italia centrale

Italia meridionale e isole

Importo medio mensile

Importo complessivo annuo

1.000

25%

55%

992,46 € «Se ci vogliamo pesare, non dobbiamo guardare ai sondaggi di adesso. Ma al voto del 4 marzo, ai numeri in Parlamento. I primi siamo noi, e la Lega ha già avuto Savona alla Consob. Non possono mica prendere tutto loro». A parlare è un uomo di governo del Movimento 5 Stelle. E basta ascoltare la sua voce per capire cosa c’è dietro lo scontro sul nuovo presidente dell’Inps. Non solo una poltrona pesante, specie adesso che l’Istituto di previdenza sarà chiamato a gestire le domande di Quota 100 e il reddito di cittadinanza. Ma soprattutto i rapporti di forza tra i due alleati di governo che adesso, una volta esaurita la «fase contrattuale» in cui sono riusciti a trovare una sintesi, si scontrano in campo aperto. Il candidato della Lega, il «quasi interno» Mauro Nori, non ha veri nemici, nemmeno all’opposizione. E per questo sembra in vantaggio. Il candidato del Movimento 5 Stelle, l’ideatore del reddito di cittadinanza Pasquale Tridico, è invece appoggiato solo dai suoi. E con meno entusiasmo di qualche tempo fa visto che durante l’esame della legge di Bilancio i rapporti si sono deteriorati con una parte del Movimento, in particolare con il sottosegretario all’Economia Laura Castelli. Ma resta il candidato di bandiera. An-

750

ROMA

891,26 € 500

698,31 € 250

20%

0 Fonte: Inps

La rabbia dei grillini contro Salvini «Ha già avuto Savona alla Consob» L’Istituto di previdenza a rischio blocco in caso di disaccordo Sul tavolo Il nuovo vertice Inps deve affrontare la delicata partita delle domande di Quota 100 Ipotesi commissario Il piano B dei grillini: né Mori né Tridico ma una terza figura, un tecnico commissario per la transizione dell’Istituto

che perché il suo nome era in lizza anche per l’Anpal, l’agenzia che gestirà in prima battuta il reddito di cittadinanza. Ma poi è stato superato in corsa dall’«americano» Mimmo Parisi, l’ideatore dei navigator, professore all’università del Mississippi. Un secondo sorpasso non sarebbe tollerabile per il diretto interessato. Per questo il M5S, nonostante tutto, continua a premere per il suo nome. Lo scontro non è solo sulle persone ma anche sulla visione dell’Inps: la Lega vuole un uomo che conosce una macchina complessa. Il Movimento 5 Stelle teorizza invece l’ar-

● La parola INPS

Ditribuzione degli importi medi mensili e complessivi annui delle pensioni vigenti all’1.1.2018 Italia settentrionale

spettosamente atteso la scadenza naturale del mandato di Boeri che qualunque altro governo Renzi non avrebbe avuto alcuna esitazione a far saltare con abbondante anticipo». Il Carroccio, in sostanza, rivendica il fatto di non aver rimosso Boeri nonostante i ripetuti scontri che il presidente dell’Inps ha avuto con questo governo. Forse dimenticando che motivi di attrito lo stesso Boeri li aveva avuti anche con altri governi, compreso quello Renzi. In ballo non c’è solo una casella pur importante come quella del presidente dell’Istituto di previdenza. Quelli che vengono messi sulla bilancia sono i rapporti di forza tra i due alleati di governo. E in realtà ci sarebbe un terzo nome in corsa. Un nome dato in pole position in passato e adesso in posizione defilata. È quello di Alberto Brambilla, grande esperto di previdenza, autore del capitolo pensioni nel programma elettorale della Lega. Lui ha declinato l’offerta più volte. Ma nella partita delle nomine, come nella vita, mai dire mai. L. Sal. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Corriere della Sera

Il cambio

rivo di un esterno, che proprio perché «nuovo» non rischi di rimanere ingabbiato nelle logiche complesse dell’Inps. E in queste ore suggerisce un piano B. La scelta di un commissario che traghetti l’istituto per qualche mese, in attesa che il quadro politico si chiarisca. Non dovrebbe essere uno dei due nomi in corsa, ma un tecnico che garantisca la transizione senza mettere ipoteche sul futuro ruolo di presidente. Una parentesi. Perché quando si parla di nomine non bisogna mai guardare alla singola tessera ma alzare lo sguardo verso l’intero mosaico. Sono tante

L’esperto

● Pasquale Tridico, 43 anni, ordinario di Politica economica all’università Roma Tre. È consigliere del ministro del Lavoro

Fondato nel 1898, l’Inps — Istituto nazionale della previdenza sociale — ha assunto l’attuale denominazione nel 1943. L’Inps nasce allo scopo di garantire i lavoratori dai rischi di invalidità, vecchiaia e morte. Con il tempo l’Istituto ha assunto un ruolo di crescente importanza nel sistema nazionale del welfare. Nel 2018 è prevista una spesa totale di 421 miliardi di euro. © RIPRODUZIONE RISERVATA

le poltrone in ballo in queste settimane. Finora l’unico colpo l’ha messo a segno la Lega con l’ex ministro Paolo Savona che ha bruciato il candidato del Movimento 5 Stelle Marcello Minenna. Anche in questo caso una seconda sconfitta, non personale ma politica, non sarebbe tollerata. Ma c’è un rischio. Dalla mezzanotte di venerdì l’Inps è senza presidente. La prorogatio è stata esplicitamente esclusa e l’Istituto può procedere solo alla ordinaria amministrazione sotto la guida del direttore generale Gabriella De Michele. Se non si troverà rapidamente una soluzione, un nuovo presidente o almeno un commissario, alcune attività potrebbero bloccarsi. Come organizzare la struttura, ad esempio, per smaltire le domande di Quota 100? E quale criterio di precedenza scegliere per lavorarle? Anche per questo la poltrona dell’Inps conta ancora di più di quanto sembra. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera


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Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

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Primo piano I partiti

Bossièstabile,lacauteladeimedici Ilfiglio:forzapapà,hailatestadura

Luigi Lusi

Confiscati beni per 9,2 milioni all’ex tesoriere della Margherita

Il governatore Fontana: nessun danno neurologico. E Berlusconi sente la famiglia

P

er Luigi Lusi, tesoriere della Margherita-Dl, la Giunta delle immunità votò l’autorizzazione all’arresto. Poi i processi. La condanna definitiva a 7 anni per appropriazione indebita. E infine, ieri, la confisca. Tornano allo Stato 9,2 milioni di euro, distratti dalle casse del partito, attraverso un giro di false fatturazioni, dal senatore di Capistrello che, da giovedì, è già stato ammesso al lavoro esterno in un call center di Avezzano. Una villa da oltre 4 milioni, 6 appartamenti, un box, un terreno, conti correnti, polizze assicurative e fondi d’investimento. Tutto era iniziato nel 2012 da una segnalazione di

«È in rianimazione, monitorato e reattivo». Sono le prime e uniche parole del direttore sanitario Lorenzo Maffioli a stemperare un clima di attesa verso mezzogiorno di ieri, a Varese. Al primo piano del «monoblocco» dell’ospedale di Circolo, dove si trova la rianimazione, è ricoverato il fondatore della Lega Umberto Bossi dopo il malore accusato nel pomeriggio di giovedì. Informazioni scarne che la famiglia ha autorizzato a rilasciare. Poi nient’altro. Di fianco al medico c’era anche «il Trota», Renzo Bossi, che impassibile ha ascoltato senza aggiungere nulla oltre a quanto apparso sul suo profilo Facebook: il simbolo di una preghiera, e poi quel «forza VARESE

A Gemonio L’uomo che nel 2004 guidò l’ambulanza dopo l’ictus: «Lo aspettiamo qui al bar» papà, sappiamo che hai la testa dura». Dall’ospedale fanno sapere che il prossimo bollettino medico arriverà oggi alle 12 e che sono in corso ulteriori accertamenti: «Quadro clinico ancora da definire», trapela nella serata di ieri, alla fine di una giornata in cui le telecamere hanno fatto la posta all’ingresso. Il primo a visitare il vecchio compagno di battaglie, a poche ore dal ricovero, è stato il governatore lombardo ed ex sindaco di Varese Attilio Fontana: «Sicuramente si è scongiurato quello che si temeva, c i o è c h e p ote s s e e s s e re un’emorragia cerebrale. Non c’è stato nessun tipo di danno

L’intervista di Virginia Piccolillo

Ex tesoriere Luigi Lusi, 57 anni, ex Pd e La Margherita, di cui è stato senatore e tesoriere

Il profilo

● Umberto Bossi, 77 anni, fondatore e presidente della Lega, ex deputato, ex parlamentare Ue, senatore, ministro alle Riforme con Berlusconi (2001 e 2008)

neurologico», commenta. Nella tarda mattinata di ieri è stata invece la volta del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, rimasto in camera per circa un’ora. Nessun commento. Dagli ambienti locali della Lega emerge il desiderio di voler assecondare la volontà della moglie, dei figli e di pochissimi amici che stanno al capezzale del vecchio leader: «Evitare il via vai». A Gemonio, paese dove il Senatur risiede e fino a qualche anno fa centro di potere coi famosi summit durante i governi Berlusconi (che ieri ha chiamato il figlio), il malore è stato un brutto colpo per la vecchia guardia del Carroc-

● La visita

GIORGETTI Ieri in ospedale, in rappresentanza della Lega, è arrivato il vice di Salvini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti.

Tre settimane fa la nomina all’Unesco. Lino Banfi ha iniziato a lavorare alla tutela del patrimonio dell’Umanità? «Noo». (Ride) Come no? Nemmeno una riunione? «Ancora niente». Ma qualcuno dall’Unesco l’ha chiamata? «Nessuno. Ma sono andato io». E cosa le hanno detto? «Mi sono presentato al presidente della commissione Franco Bernabè. Ho detto: che vogliamo fare?». E lui? «Mi ha spiegato: “Fino a ora abbiamo fatto una riunione con tutti i membri nel 2017, una nel 2018. Ce ne sarà un’altra nel 2019”. Porca puttena,

«Nessunomihacercato, neancheperunospot Chefaticaall’Unesco...» Chi è

● Lino Banfi, 82 anni, nome d’arte di Pasquale Zagaria, attore, comico e sceneggiatore, dallo scorso gennaio fa parte della commissione italiana dell’Unesco

ho pensato, si lavora tanto». Glielo ha detto? «No, ma siccome per l’Unicef ho fatto campagne di raccolta fondi. Ho chiesto: non devo fare nemmeno uno spot?». Lo deve fare? «No. Nemmeno gli incontri nelle scuole con i ragazzi che mi amano e si scambiano le mie battute con i telefonini. Mi ha detto solo: “Abbiamo grandi obiettivi per l’Agenda 2030”». E lei? «Mi dovete dire già da ora se vi servo di mattina o di pomeriggio. E che chevolo! Ho solo 82 anni, avrò un sacco di impegni». Come è finita? «Devono decidere se sono

A Varese Renzo Bossi (a destra), 30 anni, e Lorenzo Maggioli, direttore sanitario dell’ospedale di Circolo di Varese, dove Umberto Bossi è ricoverato

un’operazione sospetta. Il comando provinciale della Guardia di finanza di Roma aveva ricostruito il giro compiuto da 25 milioni di euro attraverso false fatturazioni. Tredici attribuiti a società riconducibili a lui, sotto forma di consulenza. E ieri la confisca che, secondo i liquidatori, «trova fondamento nella decisione da parte della Margherita di donare allo Stato tutti i beni provenienti dalle azioni nei confronti di Luigi Lusi». V. Pic. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LinoBanfi:masonoinprimalineaperCanosa ROMA

cio che ha come base il bar del Duca, nella piazza del paese, dopo la chiusura della sezione locale. «Tutti hanno fatto gli auguri a Bossi, anche quelli che non la pensano come lui», commenta Claudio Bodini, ex consigliere comunale leghista ma soprattutto autista dell’ambulanza che quella mattina dell’11 marzo del 2004 sfidò la fitta nevicata per soccorrere il segretario: fu lui a mettergli l’ossigeno e a trasportarlo all’ospedale di Cittiglio per le prime e decisive cure. «Lo aspettiamo. Perché un sigaro e un bicchiere di vino, qui al bar, per l’Umberto, ci saranno sempre». Andrea Camurani

un “membro”, ma non mi piace per niente questo titolo imbarazzente». Ambasciatore? «Sì, ma sono già ambasciatore Unicef». Allora commissario. «Però sono già stato, in tv, il commissario Zagaria, il commissario Lo Gatto...». Avrà un ufficio? «No. C’è un ufficio, ma è della struttura: 4 dipendenti, più dg e presidente. E voglio dire alla mia vicina che me lo chiede: non becco un centesimo. Queste sono cose che si fanno con il cuore». Ha cominciato almeno a prepararsi? «Scherziamo? Una full immersion. E ho ricevuto già alcune richieste di tutela».

Per quali beni artistici? «Per ora mi associano a cose mangerecce. Non so perché vista la mia silhouette di ballerina. Mi hanno chiesto di tutelare il radicchio dell’Alto Trevigiano e il Prosecco». Le orecchiette no? «Ehhh! Ma adesso io sono in prima linea per Canosa di Puglia i suoi ipogei di migliaia di anni fa: grotte greche, etrusche. Bellissime Però raghezzi mo’ vi dovete sbrigare a fare hotel, ristoranti. Sennò come faccio a essere lì all’inaugurazione?». Non è in un’orecchietteria che ha conosciuto Di Maio? «Sì, quella dei miei figli. Mi venne a fare gli auguri». L’ha più sentito? «No. Forse incontrerò il ministro Bonisoli». Riceve ancora critiche per la nomina? «Ci vorrebbero 23-24 autori per scrivere il putiferio che si è scatenato sulla mia ignorenza. Che poi io ho fatto il seminario fino al quinto ginnasio: studiavo latino, greco, filosofia...». E poi? «Poi una ballerina del-

Ho ricevuto già richieste di tutela, per il radicchio dell’Alto Trevigiano e per il prosecco Mi associano a cose mangerecce Non so perché, vista la silhouette E ripeto: non prendo un centesimo

l’avanspettacolo, bòna, mi fece l’occhietto. La sera stessa seguii la compagnia. E poi per Totò, vero patrimonio dell’umanità, cambiai nome». E perché? «Mi chiamo Pasqualino Zagaria, in arte ero Lino Zagà. Lui disse il diminutivo del nome porta bene, del cognome no. Il capocomico era maestro. Presi il cognome del primo alunno in registro Aurelio Banfi, Madonna dell’Incoroneta come lo vorrei conoscere». Cosa l’ha più sconvolta della nomina? «L’elogio di mia moglie. Lo sa perché?». No, perché? «È la prima volta che succede. Lei è più sordarella di me. Sentiva questa storia del patrimonio dell’umanità, le polemiche. Mi chiedeva. Io rispondevo è complicato. Alla fine ieri mi ha detto: “Invece la nomina è proprio giusta. Bravo”. Io un po’ meravigliato ho chiesto perché. E lei: “Siamo sposati da 56 anni, dopo 10 di fidanzamento. È proprio un Matrimonio dell’umanità”». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

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Esteri

Spagna al voto anticipato il 28 aprile

Il premier uscente Sánchez fissa la data. Si apre la campagna elettorale, cinque partiti in gara I partiti

● I socialisti Il Psoe guidato da Sánchez dopo 8 mesi al governo è stato «lasciato» dagli indipendentisti catalani. È dato al 24%

● Ex anti casta La sinistra di Podemos, al governo fino all’altro ieri con il Psoe, è dato in calo al 16% (-5% rispetto al 2016)

● Il Partido Popular (Pp), di centrodestra, dal 33% del 2016 è ora indicato in forte calo al 23%. Leader: Pablo Casado

● Ago della bilancia I liberali di Ciudadanos, guidati da Albert Rivera, sono dati in crescita, al 19% (+6%)

● Sovranisti Vox, partito di ultradestra anti immigrati, guidato da Santiago Abascal, è dato al 9% (prese lo 0,2% nel 2016)

In Spagna è l’ora di creare slogan e di comperare fondotinta. Le elezioni generali sono dietro l’angolo, conterà commuovere sui social o sedurre in tv. In questo momento i sondaggi dicono molto, ma non moltissimo. Se si invertisse il trend dell’assenteismo, ormai stabile oltre il 40%, allora le sinistre ne sarebbero avvantaggiate. Se invece si manterranno le attuali intenzioni di voto, sarebbero le destre a prevalere. Il premier socialista Pedro Sánchez ha convocato elezioni generali per il 28 aprile. Giovedì aveva mancato l’approvazione del bilancio pubblico 2019 a causa del voto contrario dei catalani indipendentisti. L’hanno incolpato di non aver impedito l’inizio del processo ai loro leader, non aver promesso l’indulto, non aver parlato di referendum per l’autodeterminazione e i catalani, per ritorsione, hanno fatto cadere il suo governo. Votando contro Sánchez hanno accettato il rischio che dal 29 aprile potrebbero avere a che fare con un governo diverso a Madrid. Magari peggiore. Probabilmente peggiore. È quello che dicono al momento i sondaggi. Lo psicodramma di avere una parte tanto importante del Paese

Il protagonista di Andrea Nicastro

Il bello delle prossime elezioni spagnole è che tutti sperano di vincerle. Tra tutti, però, il più convinto, il più elettrizzato ed impaziente di scoprire quanto sarà diventato importante il 29 aprile, si chiama Santiago Abascal. Quattro mesi fa era un signore disponibile a comparire in meeting di 15 elettori potenziali, mentre ora per i sondaggisti vale anche due milioni di voti e ha discrete probabilità di entrare nella maggioranza di governo. Abascal è sull’onda giusta, le elezioni arrivano nel momento migliore possibile per Vox, il suo partito nostalgico e senza complessi dei valori franchisti. Abascal ha 42 anni, una barbetta a punta sale e pepe, due fallimenti e un unico grande successo alle spalle. Come militante del Partido Popular non riuscì mai a vincere un seggio, ma trovò comunque il modo di collocarsi in varie agenzie controllate dall’ala destra del Pp. L’ex premier Mariano Rajoy non lo sopportava. Altri dicevano che con lui bisognava «turarsi il naso». C’è chi racconta che venne invitato a lasciare il partito, altri che fu lui a sbattere la porta. In ogni caso era evidente che nel Pp dell’ex premier Rajoy, in quel grande

L’annuncio Pedro Sánchez, 46 anni, ieri ha annunciato la data delle elezioni anticipate. Si era insediato al governo il 2 giugno scorso (Afp)

come la Catalogna che si vuole staccare ha acceso tutti gli allarmi, razionali e irrazionali. Barcellona rappresenta un quinto del Pil spagnolo, ma è anche la chiave di volta per l’unità dello Stato. Senza, il Paese che sembra avere appena digerito la perdita del suo status di super potenza, entrerebbe in crisi d’identità. Non si parla d’altro in Spagna. «Onore», «tradimento», «unità sacra», «libertà» sono le parole più usate, segno di

● La parola

ELECCIONES GENERALES

Elezioni generali: il premier Pedro Sánchez ha deciso di anticipare il voto previsto per il 2020 al 28 aprile di quest’anno. Lo ha reso noto con un annuncio dal palazzo della Moncloa, che dal 1977 è la residenza ufficiale del capo del governo spagnolo, situata nell’omonimo quartiere di Madrid.

un disagio che va al di là delle regole, delle leggi e delle convenienze economiche. Il bipartitismo formato dal Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) e dal Partido Popular (Pp) che aveva retto la Spagna dal 1978 è frantumato. Anche quando non avevano abbastanza deputati, i due grandi governavano con l’aiuto dei partitini regionali. La crisi catalana ha distrutto il meccanismo. La fase politica che si sta aprendo appare più

La lunga marcia di Santiago Così ora tiene in pugno la destra contenitore liberista che fungeva da anestetico per i nipotini dei gerarchi franchisti, non c’era posto per lui. Il secondo fallimento arrivò alle elezioni europee del 2014. Uscito dal Pp, Abascal aveva fondato il suo Vox galleggiando con pochi consenti spagnolisti nei Paesi Baschi, ma soprattutto scagliandosi contro la crescente marea indipendentista catalana. Per il voto continentale, Abascal aveva scelto per capolista un altro transfuga del Pp, non un provinciale sconosciuto come lui, ma uno del calibro dell’allora vice presidente del Parlamento europeo Alejo Vidal-

Quadras. I contatti del vecchio Vidal-Quadras servirono a finanziare la campagna elettorale. Nelle casse del partito arrivarono i milioni dell’opposizione iraniana in esilio, desiderosa di mantenere i buoni rapporti con Vidal-Quadras. Fondi in cambio di appoggio politico. Il voto fu però un disastro, zero eletti. Il padrino si dimise e il giocattolo Vox rimase in mano al solo Abascal. Sembrava una scatola vuota, invece da allora fu un crescendo di pensieri liberi da tabù, di una chiarezza cristallina: no alle autonomie regionali, all’aborto, ai migranti, alle moschee, ai gay e invece sì al-

Vox Il leader del partito di destra Santiago Abascal

Inedita visita di Carlo e Camilla a Cuba

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la corrida, alla caccia, alle famiglie numerose, alla prigione per i secessionisti. Con il suo patrimonio di convinzioni Abascal è riuscito a presentarsi come «vera destra», quella indispensabile per sconfiggere la smania indipendentista catalana. E quando in Spagna si dice «vera destra» il pensiero corre al generalissimo Francisco Franco. Nel caso di Abascal e del suo Vox, in effetti, niente di più esatto: quando il governo uscente ha annunciato lo sfratto della salma dell’ex dittatore dal mausoleo de El Valle de los Caídos, la «vera destra» è insorta. «Mi piace andare nella basilica, è eccezionale» ha rassicurato i suoi. L’exploit dell’11% dei voti andalusi a dicembre è stato il successo che l’ha portato sulla scena nazionale. Ormai il vec-

L’erede britannico nei Caraibi a marzo

entre il Regno Unito consumerà il suo divorzio dall’Europa il principe Carlo andrà a «celebrare i legami» con le ex colonie dei Caraibi e approderà anche Cuba. Dal 17 al 29 marzo l’erede al trono britannico e la sua consorte Camilla gireranno tra Saint Lucia, Barbados, Saint Vincent, Grenadines, Saint Kitts, Nevis e Grenada. La missione all’Avana del principe di Galles e della duchessa di Cornovaglia è inedita per i Windsor sull’isola comunista, fin dalla rivoluzione castrista. Un portavoce

simile al mosaico italiano: cinque partiti che faticano a parlarsi, con segretari che si vergognano a farsi fotografare l’uno vicino all’altro. E tutti tra il 10 e il 25 per cento. Sánchez ha deciso di indire elezioni perché spera di vincerle. Potrà sbandierare la Finanziaria che gli è stata bocciata: avrebbe aumentato le pensioni e il salario minimo, ma anche ammorbidito la versione spagnola del Jobs Act. Un ritorno ai cavalli classici del Psoe, libero dagli obblighi di austerity, che potrebbe far tornare a casa i voti fuggiti verso la sinistra di Podemos. Sánchez però è solo. Il partito non gli crede e gli ha imposto di correre senza accorpare le Politiche alle Europee in maggio. La coalizione data per vincente è oggi quella tra Partido Popular, liberali di Ciudadanos e la nuova estrema destra di Vox. Li unisce l’anti-catalanismo, ma Ciudadanos fatica ad allearsi ai neri di Vox e il Pp si sta ridisegnando per riconquistare i voti nostalgici. Ciudadanos potrebbe invece scegliere il Psoe per un esecutivo più centrista, ma anche in questo caso, per i catalani, molto più intransigente dell’attuale. A. Ni.

di Clarence House ha fatto sapere «le loro altezze reali, su richiesta del governo britannico, visiteranno Cuba, per evidenziare le crescenti relazioni bilaterali con il Regno Unito e i legami culturali fra i due Paesi». Il Foreign Office ha confermato che è stato il governo a raccomandare a Carlo e a Camilla di accettare un invito ufficiale ricevuto dal presidente cubano a novembre, in omaggio al concetto di quella diplomazia del «soft power» affidata ai buoni uffici e all’immagine dalla monarchia.

Balzo L’exploit dell’11% nel voto andaluso è stato il successo che l’ha portato alla ribalta chio Pp non può più espellerlo: il contenitore di tutte le destre è rotto. Sul palco della grande manifestazione anti catalana di domenica scorsa a Madrid c’erano tutti e tre: il segretario dei popular passati da oltre il 50 al 20%, il segretario degli anti catalanisti liberal di Ciudadanos accreditati di un altro 20% e lui, Abascal che con il suo anti-catalanismo nostalgico potrebbe arrivare oltre il 10% e dare alle destre la maggioranza che serve loro per zittire Barcellona. @andrea—nicastro © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ESTERI

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

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Trump pronto alla sfida nei tribunali I democratici: fa a pezzi la Costituzione Lo stato di emergenza per il Muro suscita dubbi anche tra i repubblicani. I costi: 8 miliardi DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON I costi del Muro sono economici: 8 miliardi di dollari. Politici: partito repubblicano diviso, aspro scontro con i democratici. Istituzionali: ricorsi ai tribunali e lunghe dispute giuridiche che forse possono arrivare fino alla Corte Suprema. Ma ieri Donald Trump ha detto di aver calcolato tutto e ha quindi proclamato «lo stato di emergenza nazionale» pur di costruire un tratto di muro al confine con il Messico. Il presidente è convinto di poter vincere su tutta la linea. Anche davanti ai giudici: «È triste dirlo, ma il decreto esecutivo verrà impugnato nelle corti e purtroppo dovremo affrontare questa trafila; ma ci daranno ragione, vinceremo felicemente». Il partito democratico è già mobilitato. I due leader parlamentari, Nancy Pelosi, speaker della Camera, e Chuck Schumer, numero uno al Senato, accusano il presidente di «volere fare a pezzi la Costituzione». E avvertono: «Faremo il possibile per impedirlo nel Congresso, nei tribunali e davanti all’opinione pubblica». Trump ha tenuto una lunga conferenza stampa nel Giardino delle Rose, alla Casa Bianca, prima di firmare il provvedimento bipartisan approvato nella notte di San Valentino dal Congresso. Un pacchetto che ha evitato lo shutdown, stanziando fondi per l’amministrazione federale fino al prossimo settembre. Inoltre la legge destina 1,375 miliardi all’installazione di «barriere fisiche» su circa 88 chilometri alla frontiera. Con un vincolo: no all’edificazione di muri in cemento. «Troppo poco, non sono soddisfatto, la crisi è reale», ha commentato Trump, tornando poi a descrivere «la disastrosa situazione» alla frontiera, in balia di «gang criminali, trafficanti di droga e di

La gaffe di Rocco Cotroneo

Nel giorno del suo insediamento alla presidenza, Jair Bolsonaro aveva promesso di liberare il Brasile «dal socialismo e dal politicamente corretto». Missione fallita, per adesso, come mostra il caso di una nota giornalista costretta alle dimissioni a causa di una festa a tema un po’ sopra le righe. Donata Meirelles, direttrice di Vogue Brasil, e il marito Nizan Guanaes, un pubblicitario molto noto, non potevano immaginare che l’idea di celebrare il 50esimo compleanno di lei, a Salvador de Bahia, con un evento ispirato al Brasile ai tempi della colonia, finisse in un disastro mediatico. Tutta colpa, come sempre, dei social network e dell’esibizionismo di lei, che ha pensato (male) di postare una proprio foto seduta su una poltrona di vimini — lei bianca, bionda e agghindata dalla testa ai piedi RIO DE JANEIRO

Le tappe

La promessa elettorale

esseri umani». «L’emergenza nazionale» servirà ad aggirare il tetto di spesa imposto da Capitol Hill. Ora Trump punta a recuperare 6,7 miliardi di dollari da tre caselle già coperte: 3,6 miliardi dal budget del Pentagono per opere di utilità per l’esercito; 2,5 miliardi da vari programmi anti droga e altri 600 milioni dalle riserve forfettarie del Tesoro. In totale, quindi, la Casa Bianca potrebbe mettere insieme circa 8 miliardi di dollari:

Pressioni Usa sull’Italia

«Tagliate fuori Huawei»

P

ressioni degli Usa su una società di telecomunicazioni italiana per eliminare il colosso cinese Huawei dalla corsa per l’approvvigionamento di reti e infrastrutture 5G. A rivelarlo è il Wall Street Journal. Sulla questione ci sarebbe stato un incontro all’ambasciata di Roma tra l’amministratore delegato dell’azienda italiana e i rappresentanti del governo di Washington.

più dei 5,7 miliardi richiesti al Congresso a dicembre. Quasi tutti i giornalisti hanno contestato i dati evocati da Trump per attivare una procedura così grave, in passato mai utilizzata per aggirare le prerogative del Parlamento sul bilancio. Le statistiche di fonte governativa segnalano in realtà che i flussi degli immigrati illegali, così come i crimini commessi da queste persone, sono in calo. Inoltre circa il 90% della droga transita dalle dogane e non attraverso il border non protetto. Trump ha fatto appello a numeri non precisati forniti dal ministero della Sicurezza interna. Poi ha indicato la prima fila, dove erano seduti i parenti di americani assassinati da migranti illegali: «Chiedete a loro». Dalla prossima settimana comincerà lo scontro alla Camera, controllata dai democratici, e al Senato, in mano ai repubblicani. I primi cercheranno di far passare una risoluzione per bloccare il trasferimento di risorse dal ministero

Direttrice bionda tra «schiave» nere Scandalo in Brasile

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Costruire un muro al confine con il Messico è la principale promessa elettorale di Trump. Il braccio di ferro su come finanziarlo con i dem, che controllano la Camera, ha portato allo shutdown

Uno shutdown da record A fine gennaio lo shutdown più lungo della Storia Usa si chiude con un accordo temporaneo. Ieri quello definitivo, con lo stanziamento di fondi per l’amministrazione federale fino a settembre

L’accordo e il «rilancio» L’accordo prevede 1,375 miliardi di dollari per la costruzione di barriere al confine con il Messico, ma per il presidente non era abbastanza, così ha dichiarato l’emergenza nazionale

Le offese Per le foto scattate al compleanno la nota giornalista è stata accusata di razzismo

mãe de santo, la sacerdotessa, e non può essere dissacrato in una stupida festa in costume. Salvador è la città brasiliana simbolo del passato schiavista, a causa dell’alto numero di abitanti di origine africana, e tutta la sua cultura ne è impregnata. Quando la Meirelles ha negato l’iconografia razzista della festa, spiegando che si trattava piuttosto di riferimenti al candomblé, ha soltanto peggiorato la situazione. Dopo un paio di giorni la Condé Nast ha dovuto rispondere alla crisi chiedendo alla Meirelles di presentare le dimissioni dalla direzione di Vogue Brasil, altrimenti sarebbe stata licenziata. E ha lanciato sulle sue riviste brasiliane una campagna contro il

● Donata Meirelles, direttrice di Vogue Brasil e moglie del noto pubblicitario Nizan Guanaes, ha festeggiato i suoi 50 anni a Salvador de Bahia, con un evento ispirato al Brasile ai tempi della colonia

razzismo. A poco sono servite le scuse della giornalista e il tentativo di spiegare in altro modo la rappresentazione. Ancora più strano è il contesto. La coppia Guanaes-Mei-

Il peso

Donald Trump, 72 anni, mentre attraversa il colonnato della Casa Bianca. Il presidente Usa ha messo su due chili rispetto a un anno fa, secondo il check-up annuale a cui si è sottoposto al Walter Reed National Military Medical Center. È entrato quindi nella fascia che contraddistingue la categoria degli obesi Afp)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La festa

Meirelles lascia la guida di Vogue — nel mezzo di quattro ragazze nere nei tipici vestiti bianchi di Bahia. Risultato: una pioggia di accuse di razzismo, di voler ricreare la rappresentazione degli anni della schiavitù (il Brasile è stato l’ultimo Paese del mondo ad abolirla, a fine Ottocento), o quanto meno di scarsa sensibilità. Furiosi anche gli adepti del candomblé, la religione afrobrasiliana, perché quel seggio di vimini nel rituale è destinato alla

della Difesa. Bisognerà vedere, però, se saranno appoggiati da quei repubblicani che finora si sono schierati contro l’ipotesi dell’emergenza nazionale. Il leader dei conservatori al Senato, Mitch McConnell ha difeso la strategia della Casa Bianca: «È l’inevitabile conseguenza dell’ostruzionismo dei democratici». In ogni caso il presidente potrebbe opporre il veto e innescare lo scontro totale con i democratici. Trump ha anche parlato del negoziato commerciale con la Cina, dicendo che potrebbe anche allungare la scadenza della trattativa fissata per il 2 marzo. Poi un fuori programma sul Premio Nobel: «Lo hanno dato a Barack Obama 15 secondi dopo che era arrivato alla Casa Bianca. E lui stesso si chiedeva perché. A me forse non lo daranno mai, nonostante tutto quello che ho fatto. Guardate, per esempio, come ho cambiato i rapporti con la Corea del Nord». Giuseppe Sarcina

● È stata costretta alle dimissioni dalla rivista dopo che sui social è comparsa una sua foto, sulla sedia di vimini delle sacerdotesse, circondata da donne nere nei tipici vestiti bahiani, come fossero schiave

relles è nota per il suo impegno sociale e organizza spesso eventi di raccolta fondi per iniziative di beneficenza. L’agenzia di pubblicità di Guanaes si chiama Africa. E alla festa, tra gli invitati, c’erano Caetano Veloso e la figlia di Gilberto Gil, quanto di più lontano si possa immaginare in Brasile da uno scenario schiavista e neocolonialista. Insomma, la peggior gaffe possibile, e proprio ad opera di due professionisti della comunicazione. È che il razzismo in Brasile benché negato resta sempre un nervo scoperto. Le leggi sono molto dure e pronte ad essere applicate in ogni occasione, ma nei fatti il Paese resta frammentato dal punto di vista sociale, economico ed educativo esattamente in funzione delle sfumature della pelle, e un certo apartheid nei fatti esiste. Le eccezioni sono ancora molto rare. Una si sta celebrando proprio in questi giorni. Per la prima volta il Jornal Nacional, il tg della rete Globo di maggior audience in Brasile, avrà una conduttrice nera, Maria Júlia Coutinho, nella sua edizione principale della sera. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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ESTERI

Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

Il caso

● In Cina Tutti scaricano l’app di Xi Ma nei villaggi c’è il megafono

di Stefano Montefiori

Aperta un’inchiesta. Il Vaticano «attende le conclusioni»

dal nostro corrispondente Guido Santevecchi PECHINO Si chiama «Xuexi Qiangguo» ed è la app attualmente in testa alle classifiche di download in Cina, ha superato anche il popolarissimo WeChat. Si può tradurre «Studiare rafforza la nazione» e non è una app qualunque: è una piattaforma che aggrega notizie, articoli di stampa, videoclip e documentari. Quasi tutto il materiale è dedicato al Pensiero di Xi Jinping. Filosofia ideologica dunque. Possibile allora che i cinesi all’improvviso corrano a scaricare questa app, come sostiene la stampa di Pechino? Ci sono alcuni «segreti di marketing» dietro il successo strepitoso. Si guadagnano punti se si leggono gli articoli ogni giorno, li si commentano a dovere e si partecipa a quiz di comprensione sulle politiche del Partito. E poi la app offre anche un servizio di messaggi istantanei, con il supporto tecnico di Alibaba Dingtalk (come si è saputo recentemente, Jack Ma è un compagno tesserato e quindi non poteva fare a meno di dare una mano tecnologica). La caratteristica del sistema di messaggistica è che i testi si cancellano appena letti: la discrezione fa sempre comodo ed è uno dei comandamenti per i membri del Partito. C’è un altro fattore dietro questo successo della nuova app. I quadri del Partito, che sono milioni, sono stati caldamente «invitati» a usarla e ad accumulare punti ogni giorno, avanzando nel loro percorso di conoscenza del Pensiero di Xi. La propaganda cinese corre sul web, perché 800 milioni di cittadini sono connessi a Internet. Ma il Partito-Stato non riposa sugli allori tecnologici e sa andare a doppia velocità. In migliaia di villaggi le autorità hanno deciso di reintrodurre i megafoni in strade e piazze per accompagnare la vita dei compagni contadini. Grandi altoparlanti collocati nei punti strategici permettono di diffondere trasmissioni ad alto volume, senza che la gente debba disturbarsi a cercare le notizie sugli smartphone o sui computer. Gli anziani sostengono che l’iniziativa è eccellente, e che riporta ai bei tempi degli anni Sessanta e Settanta, quando i megafoni erano diffusissimi nei paesi e nelle città, lanciavano importanti comunicati e chiamavano la gente a raccolta per assemblee politiche. Ora il progetto è ripartito da 3.760 villaggi della provincia di Hebei che circonda Pechino. Lo scopo è sempre quello: «Portare la voce del Partito alle masse». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Parigi denuncia il nunzio «Molestò un dipendente»

Accusa

● Anne Hidalgo, 59 anni, è una politica spagnola naturalizzata francese. Socialista, è sindaco di Parigi dal 5 aprile 2014 ● Nata in Andalusia, Hidalgo è cresciuta in Francia dove la sua famiglia emigrò per sfuggire al franchismo ● È il Comune di Parigi che ha denunciato il nunzio

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI Il 24 gennaio la procura

di Parigi ha aperto un’inchiesta per «aggressioni sessuali» a carico di monsignor Luigi Ventura, 74 anni, dal 2009 nunzio apostolico ovvero ambasciatore del Papa in Francia. La denuncia è stata presentata dal Comune di Parigi, sulla base dell’articolo 40 del codice di procedure penale che obbliga qualsiasi autorità costituita o funzionario pubblico venuto a conoscenza di un reato a segnalarlo al procuratore. I fatti risalgono al 17 gennaio, quando la sindaca Anne Hidalgo ha invitato nel salone dell’Hotel de Ville le autorità civili, diplomatiche e religiose per gli auguri di nuovo anno. Tra il personale che accoglieva gli ospiti c’era un dipendente trentenne del municipio, che sarebbe stato avvicinato da monsignor Ventura. «Durante la cerimonia un nostro collega è stato ripetutamente vittima di palpeggiamenti sessuali, con le mani sul sedere in modo abbastanza spinto, per tre volte, una delle quali davanti a testimoni», ha raccontato una fonte dell’entourage della sindaca alla Afp. Il Vaticano ha reagito con

un comunicato molto stringato: «La Santa Sede ha appreso dalla stampa che un’inchiesta è stata aperta dalle autorità francesi nei riguardi di monsignor Luigi Ventura, nunzio apostolico a Parigi. La Santa Sede attende le conclusioni dell’inchiesta». La notizia è stata data per primo da Le Monde, che sottolinea come il nunzio apostolico — la più antica rappresentanza diplomatica in Francia — abbia un ruolo unico negli auguri di inizio anno. In base al cerimoniale è incaricato infatti di accompagnare la sindaca dal suo ufficio al salone, cosa che monsignor Ventura ha fatto ma, secondo le accuse, dopo avere molestato più volte un giovane della delegazione generale alle

relazioni internazionali del Comune di Parigi. Esploso il caso, un altro uomo si è fatto avanti per testimoniare di un analogo comportamento di monsignor Ventura. Secondo quanto ha riferito al giornale di cultura Lgbt+ Têtu, la seconda vittima presunta ha incontrato il nunzio apostolico nel corso di una serata di auguri, sempre a gennaio. «Mi ha salutato con la mano destra e sfiorato il sedere con la sinistra — racconta —. All’inizio ho pensato che fosse involontario perché c’era molta gente». L’uomo si è spostato, ma monsignor Ventura avrebbe ricominciato pochi istanti dopo, continuando a parlargli. «Gli ho preso la mano per fargli capire che non ero assolutamente

Presidenziali

Nigeria: strage alla vigilia del voto

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igeria oggi alle urne per eleggere il nuovo presidente: 70 candidati, con il leader uscente Muhammadu Buhari che rischia contro il principale sfidante Atiku Abubakar, veterano della politica. Sangue alla vigilia del voto: almeno 66 persone sono state uccise da uomini armati nello Stato di Kaduna, nel Nord devastato da jihadisti e scontri a sfondo etnico. Tra le vittime 22 bambini e 12 donne.

Difesa

● Luigi Ventura, 74 anni, arcivescovo, dal 2009 nunzio apostolico (ambasciatore del Papa) in Francia ● In occasione di un incontro pubblico al municipio di Parigi, lo scorso 17 gennaio, monsignor Ventura avrebbe accarezzato un giovane con insistenza. Denuncia presentata dal Comune

consenziente. E mi sono detto, ma sta davvero succedendo? Davanti a 300 persone, nel corso di una serata mondana. Sono pentito di non essermi fatto avanti subito. Quando ho visto la notizia di Le Monde ho pensato che dovevo parlarne anche io, sono pronto a testimoniare o a presentare una nuova denuncia». In qualità di nunzio apostolico Luigi Ventura ha avuto un ruolo anche nella vicenda di Laurent Stefanini, diplomati-

Testimoni Dallo staff della sindaca: «Un nostro collega è stato vittima di palpeggiamenti » co omosessuale designato nel 2015 come ambasciatore della Francia in Vaticano, e dopo molte polemiche rifiutato dalla Santa Sede. Il caso Ventura arriva proprio nel momento in cui stanno suscitando scalpore le prime anticipazioni di Sodoma, il libro-inchiesta di Frédéric Martel sull’omosessualità nella Chiesa che uscirà in tutto il mondo il prossimo 21 febbraio. Stefano Montefiori © RIPRODUZIONE RISERVATA

Emergenza umanitaria

H

aiti in fiamme, affamata, barricata: migliaia di giovani che chiedono le dimissioni del «Presidente Banana» accusato di corruzione sfidando le pallottole della polizia, almeno sette morti, decine di feriti, la gente chiusa in casa da giorni senz’acqua, negozi saccheggiati, il primo ospedale di Port-auPrince chiuso per caos, scuole deserte, ambasciate serrate (come quella canadese) o che fanno partire i figli dei diplomatici con il grosso del personale. I bambini di Haiti non partono. Sono in giro in cerca di cibo. Ong e operatori umanitari (anche italiani) faticano a portare aiuti, mai come in queste ore necessari. E in un tale monumentale pandemonio, protetto nella sua residenza sulle alture della capitale, Jovenel Moïse non accetta di farsi da parte. L’ex esportatore di frutta che due anni fa vinse contestatissime elezioni presentandosi come l’«uomo banana» (in creolo Neg Bannan nan) e come amico del precedente leader Michel Martelly (nome da cantante: Sweet Mickey), dopo giorni di silenzio è apparso l’altra sera in un videomessaggio sulla tv pubblica: «Non mi dimetto, non abbandonerò il Paese nelle mani delle gang e dei narcotrafficanti». Haiti per ora è abbandonata a se stessa: dal 7 febbraio il crescendo di violenze in molte città è arrivato a paralizzare un Paese abituato da sempre alla precarietà. L’opposizione, che non ha mai digerito l’elezione dell’Uomo Banana accusato di brogli, soffia sul fuoco

Giovani contro il presidente: caos a Haiti, morti e feriti nelle proteste

del malcontento e dei copertoni bruciati. A rimetterci non sono i ricchi dietro ai cancelli delle ville o i capi gang che controllano gli slum, ma i poveri, come dire la maggioranza della popolazione (il 60% degli 11 milioni di abitanti di Haiti vive con meno di 2 dollari al giorno). Presi in mezzo alle violenze, bloccati nella loro umile mobilità che è cruciale per la sopravvivenza. L’ultima scintilla: il rapporto della Corte dei Conti che ha rinfocolato le accuse per il presidente, 50 anni, e il suo entourage di ministri. Al fondo c’è lo scandalo Petrocaribe: petrolio venezuelano venduto a basso costo dal 2008, la scomparsa di 4 miliardi di

dollari destinati allo sviluppo. Mesi di proteste alimentate dalla frustrazione, dalle false promesse di un presidente che girava il Paese con la sua «carovana del cambiamento». È probabile che Banana non sia peggio del Dolce Mickey e di coloro che l’hanno preceduto, i politici «ora tocca a noi». Mentre i veri potenti, quelli che controllano i monopoli e tengono invariata la bilancia della ricchezza sulla prima isola al mondo dove gli schiavi conquistarono la libertà, loro se ne stanno nelle ville in collina o in Florida, infischiandosene dei muri di Trump. Michele Farina © RIPRODUZIONE RISERVATA

Violenze Un ragazzo con una testa di manichino a Port-auPrince. Proteste e scontri con la polizia hanno fatto almeno 7 morti: chieste le dimissioni di Jovenel Moïse, accusato di corruzione (H. Retamal)


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ESTERI

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

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Il caso di Massimo Sideri

N

on è la prima volta n e l l a s to r i a c h e l’uomo si spaventa di fronte alle proprie creazioni tecnologiche. Nel 1888 Thomas Edison per dimostrare quali pericoli fossero insiti nella corrente alternata, la tecnologia difesa dal suo concorrente Nikola Tesla, progettò la sedia elettrica. La prima esecuzione fu un disastro: William Kemmler morì tra indicibili sofferenze. La campagna per demonizzare l’elettricità venne anche alimentata da John D. Rockefeller che vi intravedeva, a ragione, la fine della sua illuminazione a gasolio delle città. Ma, appunto, in quei casi si trattava soprattutto di guerre commerciali per la supremazia degli standard. Ora, invece, lo «spegnimento» volontario e frettoloso dell’intelligenza artificiale che produceva fake news al posto di informazione da parte di OpenAI, gruppo sostenuto da Elon Musk, ha un sapore diverso: è il Dottor Frankenstein che si spaventa del proprio mostro. «Se tu inizi con una teoria del complotto su come l’uomo non sia an-

Realtà e fiction ● OpenAI ha creato un’intelligenza artificiale in grado di generare fake news credibili. Gli inventori l’hanno «spenta»

● Nel 2016 Microsoft aveva dovuto mettere il bavaglio a Tay, una chatbot che aveva iniziato a insultare sui social

Se tu inizi con una teoria su come l’uomo non sia andato sulla Luna, il sistema continuerà con il complotto

● Nel film 2001 Odissea nello spazio (1969) il robot che guida un’astronave tenta di uccidere il suo equipaggio

Il robot che poteva ingannarci tutti dato sulla Luna — ha spiegato Alec Radford, uno dei ricercatori di OpenAI — il sistema continuerà con il complotto». In questa maniera i testi generati autonomamente dal sistema erano portatori insani di fake news e verità alternative «credibili», che i lettori potevano fare fatica a distinguere vista la loro raffinatezza. A suo modo, dunque, l’AI faceva un buon lavoro. Ma pericoloso. Il cervello non umano sembra comportarsi come un «camaleonte», non proprio un sistema razionale e affidabile. Cerca di assecondare più che riflettere. Era già accaduto: nel 2016 Microsoft aveva dovuto mettere il bavaglio a Tay, una chatbot che, lasciata libera di commentare su Twitter il 23 marzo di tre anni fa, aveva iniziato ad insultare con epiteti razzisti e dal sapore nazista le persone dietro gli altri account. Certo, si può pensare che l’intelligenza artificiale

I creatori di OpenAI (finanziati da Elon Musk) fermano la loro invenzione in tutta fretta «È in grado di generare fake news sofisticate»

Corriere.it Sul sito del «Corriere della sera», analisi e fotogallery sulle principali notizie dal mondo della tecnologia

avesse colto la rabbia che trasuda effettivamente sul social network «imparando» dagli uomini. Ma se la tecnologia prende il peggio dell’umanità è facile argomentare che allora è meglio spingere quell’interruttore. La neutralità degli algoritmi è una delle grandi sfide scientifiche dell’intelligenza artificiale. Noi esseri umani viviamo da sempre in mezzo a teorie del complotto, falsità scientifiche, interessi occulti, pubblicità subliminari. Ma abbiamo sviluppato un antidoto potente contro tutto ciò: la cultura. Ora come insegnare questo

alle macchine, insieme al trasferimento dell’etica, sembra essere ancora più complicato che trovare la soluzione tecnologica. L’impatto sulla nostra società è stato messo a fuoco dai ricercatori di OpenAI, forse anche perché Elon Musk è stato, insieme a personaggi del calibro di Bill Gates, Steve Wozniak e Stephen Hawking, tra coloro che hanno lanciato l’allarme contro un’intelligenza artificiale autonoma e fuori dal controllo dell’uomo, come in 2001, Odissea nello Spazio (dove, sebbene eluso da Kubrick, rimane il mistero del

● La parola

ARTIFICIAL INTELLIGENCE

Intelligenza Artificiale (acronimo A.I.) è un’espressione coniata da John McCarthy nel 1956, in occasione di un seminario presso il Dartmouth College di Hanover (New Hampshire, Usa) a cui lo studioso informatico invitò dieci ricercatori interessati alla teoria degli automi, alle reti neurali, allo studio dell’intelligenza, con interessi che spaziavano dai giochi come la dama allo sviluppo di sistemi di ragionamento automatico

nome del computer Hal, formato dalle tre lettere precedenti a Ibm). Gli stessi ricercatori hanno detto che il sistema era capace di creare notizie finanziarie (false) su società (vere), messaggi razzisti, trolling di qualità e false recensioni per siti come Amazon. La direzione è irreversibile, così com’è sempre stato nella storia della tecnologia. La pericolosa elettricità è stata dominata. Ma anche un banale esempio come le automobili possono aiutare a comprendere come la chiave sia darsi un insieme di regole condivise, da tutti. L’utilizzo libero delle auto aumenta il pericolo di incidenti e di morti. Ed è per questo che in tutto il mondo esistono i limiti di velocità, i semafori, le patenti obbligatorie. Forse basta solo mettere i limiti di velocità anche all’intelligenza artificiale. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

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Cronache L’intervista di Marco Cremonesi

«Droghe, assisteremo le famiglie e va rivista la modica quantità» Il ministro Fontana: non c’è un livello ammissibile di uso degli stupefacenti

Chi è

● Lorenzo Fontana (Imagoeconomica), 38 anni, veronese, è il ministro in carica nel governo Conte per la Famiglia e le Disabilità. Tra le deleghe ha quella alle Politiche antidroga, all’Infanzia e adolescenza e alle Adozioni ● Due lauree (una in Scienze politiche a Padova e la seconda in Storia a Roma) è il vicesegretario della Lega

«L’idea è quella di ripensare profondamente il sistema della prevenzione e dell’assistenza. Ma anche rivedere norme come la “modica quantità”: da un lato fa pensare che ci sia una quantità ammissibile, dall’altra impedisce di togliere gli spacciatori dalle strade». Lorenzo Fontana ha appena letto il fondo di Antonio Polito sulla nuova emergenza droga: «È importante — osserva il ministro per la Famiglia — che la questione torni al centro dopo che per anni è sembrato che fosse superata. Il mio primo atto pubblico è stata una visita a San Patrignano. Ci ho incontrato persone cresciute al Saval, il mio quartiere di Verona...». Ministro, quali sono le caratteristiche del fenomeno? «Le droghe sono più accessibili e meno costose e sono cambiate le modalità di utilizzo. A eroina e cocaina si affiancano nuove sostanze reperibili sul web, pericolosissime, che si tendono a mescolare e assumere con grandi quantità di alcool. Per contrastarne la vendita sul web abbiamo già attivato due accordi

MILANO

con Carabinieri, Nas, Ris e Lass e con la Direzione centrale dei servizi antidroga.Ma anche la cannabis è un problema diverso dal passato». In che modo? «Ha causato un grande aumento delle richieste di trattamento presso i SerD, degli accessi ai pronto soccorso per intossicazione acuta, dei rico-

Le misure allo studio Per i ragazzi, a fini di recupero e non punitivi, percorsi terapeutici non rinunciabili veri nelle Comunità a causa della forte concentrazione del principio attivo contenuto». La risposta sul territorio non è debole e inadeguata ai nuovi consumi? «Sul territorio i servizi sono differenziati, dipendono dalle politiche regionali, e alcune Regioni investono troppo poco. Da parte degli operatori,

delle comunità e del volontariato, mi segnalano gravi difficoltà e carenze di risorse». Al di là dell’impegno degli operatori, i SerD non sono oramai inadeguati a rispondere alla sfida? «Gli orientamenti internazionali ci dicono che occorre un approccio integrato. I SerD quindi vanno aggiornati per affrontare tutte le forme di dipendenza: abbiamo istituito un fondo per la Prevenzione della Dipendenza di 7 milioni di euro. Forse non riusciremo a coprire tutti i bisogni ma almeno faremo ripartire gli interventi sul territorio». Separare i ragazzini dall’ambiente in cui si drogano è una sfida che lo Stato è in grado di accettare? «Lo Stato ha accettato la sfida alla droga, a chi la diffonde o ne predica uso libero. Gli adolescenti vanno tutelati anche con “bonifiche ambientali” dei luoghi che mettono a rischio la loro vita e il loro futuro. Anche i sindaci non possano sottrarsi ad attivare interventi efficaci per non lasciare zone franche in mano agli spacciatori. E certo dob-

biamo sostenere le famiglie anche attivando misure che permettano di contenere e inserire questi ragazzi, chiaramente a soli fini di recupero e non punitivi, in percorsi terapeutici non rinunciabili. E sulla prevenzione, con operazioni come «scuole sicure», d’intesa col ministro Salvini abbiamo rafforzato i presidi». Come fare con i genitori che si ritrovano soli di fronte a un problema colossale? «Con i nuovi fondi a disposizione potremo attivare per-

● La parola SERD

I SerD sono i servizi pubblici per le dipendenze patologiche del Sistema Sanitario Nazionale, istituiti per legge nel ‘90. Si occupano di prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale e lavorativo di chi abusa di stupefacenti.Lavorano in sinergia con le comunità terapeutiche, le amministrazioni comunali e il volontariato. Sono attivi nei dipartimenti dipendenze delle Asl

corsi del tutto nuovi per accompagnare le famiglie e non farle sentire sole». Lei pensa di superare la modica quantità? «Certo. Ci stiamo lavorando con il ministro Salvini. Non possiamo pensare che si formi una riserva nella mente dei ragazzi secondo cui un pochino sia ammissibile drogarsi. In più, la modica quantità è un aiuto prezioso per gli spacciatori che difficilmente si fanno trovare con quantità superiori: vengono arrestati e in serata sono già liberi. Devo anche dire che la cosiddetta canapa legale, sorretta da importanti investimenti in marketing, credo non trasmetta un buon messaggio». La conferenza nazionale sulle droghe non si fa da 11 anni. Pensa sia uno strumento da rilanciare? «Il confronto tra le parti in gioco è fondamentale. Ma è vero che oggi esistono metodi avanzati e meno costosi per la concertazione delle strategie, ora è possibile pensare a nuove modalità per la sua realizzazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA

● È stato due volte europarlamentare e nel 2018 è stato eletto alla Camera dei deputati ● Dal luglio 2017 al giugno 2018 è stato vicesindaco a Verona

Controlli I carabinieri impegnati in un pattugliamento all’interno del bosco di Rogoredo, che negli ultimi anni è diventato la principale piazza per lo spaccio di eroina a Milano (foto LaPresse)

La Lettera

Servono più fondi, in molte comunità ci sono tanti posti accreditati liberi in quanto non coperti dal budget

L’

eroina non è mai scomparsa, ma ciò che è cambiato negli ultimi due-tre anni, è che viene utilizzata molto più spesso dai giovanissimi, subito dopo l’esperienza della cannabis, e che sta tornando a crescere l’uso tramite siringa. È un fenomeno che osserviamo nei tanti minorenni che ospitiamo nei nostri due centri minori, purtroppo insufficienti a rispondere alle tante domande d’aiuto che ci arrivano. Solo negli ultimi due anni ne abbiamo accolti 53 e se fino a qualche anno fa gli interventi nei confronti dei minori erano principalmente a scopo preventivo per comportamenti aggressivi e per le prime esperienze con le sostanze, oggi ci troviamo ad accogliere anche giovani con alle spalle una storia già lunga, con uso di eroina, epatite C, prostituzione e degrado sociale. E sempre più spesso questo problema riguarda il genere femminile. Rispetto ad altri

L’appello di San Patrignano: «Eroina tra i giovanissimi Indispensabile la prevenzione»

Paesi, l’Italia possiede una delle più strutturate reti di servizi sanitari pubblici, oltre 500 SerD, per la cura delle persone con dipendenze. Nonostante il loro grande impegno, riteniamo che i Sert non possano da soli costituire una risposta a questa nuova emergenza, in primis perché la poli-dipendenza rende la terapia sostitutiva poco efficace, e poi perché non crediamo sia eticamente proponibile l’intervento con farmaci sostitutivi, di cui spesso si conosce l’inizio ma non la fine, ad adolescenti. La dipendenza da droghe ha molteplici radici, tra cui problemi familiari, gravi traumi avvenuti nell’infanzia, e non può essere risolta da un farmaco. Certamente è opportuno un intervento iniziale da parte dei SerD, finalizzato alla riduzione del danno, ma poi dovrebbe seguire rapidamente l’identificazione di un ambiente protetto, dove svolgere un percorso terapeutico educativo e socio-riabilitativo

obbligatorio laddove l’adolescente non è in grado di coglierne la necessità. Le comunità terapeutiche devono fare sistema per tornare ad essere un punto di riferimento per i SerD. Oltre a ciò servono maggiori fondi a sostegno dei servizi pubblici per collocare in comunità i minori, dato che risulta che in molte comunità ci sono tanti posti accreditati liberi in quanto non coperti dal budget. Tutto questo senza dimenticare che il mondo adulto e genitoriale spesso ha idee poco chiare sulla droga. L’uso di sostanze è sbagliato a prescindere dai danni che provocano

L’emergenza «L’Italia ha una rete di servizi sanitari pubblici strutturata, ma servono comunità terapeutiche per i percorsi di riabilitazione»

ed è inutile ritrovarci a piangere ragazzi che muoiono per overdose quando promuoviamo la legalizzazione della cannabis, sostanza per la quale è dimostrato che provoca danni al sistema nervoso e predispone da un punto di vista sociale e biologico all’uso di altre sostanze. Piuttosto è indispensabile puntare sulla prevenzione. San Patrignano, oltre ad accogliere e curare gratuitamente le persone con dipendenze, da tempo si occupa di prevenzione ed è una notizia più che positiva che l’attuale governo sia tornato a istituire un fondo per attività di questo tipo, volte a promuovere fra i giovani stili di vita sani. Dobbiamo educare i nostri ragazzi alla bellezza della vita. Non è una frase fatta, ma è ciò che in comunità cerchiamo di fare giorno dopo giorno, rieducando i giovani al piacere delle piccole cose, offrendo ai ragazzi una realizzazione anche sul piano formativo e professionale indispensabile per tornare a guardare con fiducia al futuro. Antonio Boschini Responsabile terapeutico San Patrignano © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CRONACHE

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

Ferilli chiede aiuto: «Uno stalker mi segue da 5 anni Adesso ho paura»

suali, le molestie e gli atti persecutori. È arrivata senza avvocato e ha raccontato le proprie angosce per questa realtà che le sta tormentando l’esistenza. «Inizialmente — ha chiarito — non avevo dato peso alla vicenda, ma adesso avverto questa presenza come una minaccia perché mi sento continuamente sotto osservazione e ho paura che questa storia possa ulteriormente degenerare». Un timore condiviso da chi si occupa di queste inchieste ogni giorno e conosce perfettamente il rischio di una sottovalutazione di casi del genere.

Roma, identificato un 60enne: sa tutto di lei ROMA Per anni ha sopportato le «attenzioni» di quell’uomo credendo fosse un ammiratore molto devoto. Ma nelle ultime settimane la presenza è diventata tanto insistente da convincerla a presentare una denuncia per stalking. E così Sabrina Ferilli, una delle attrici italiane più amate proprio per la sua spontaneità, si è presentata alla Procura di Roma per raccontare un vero e proprio incubo. «Mi segue ovunque, ormai lo trovo sotto casa, mi perseguita con lettere e regali», ha raccontato. Nel giro di pochi giorni lo hanno identificato e adesso rischia una misura restrittiva. È un sessantenne che è riuscito ad avere informazioni, anche molto riservate, sulla vita privata dell’attrice, e questo ha fatto scattare l’allarme.

Gli appostamenti

La scelta di chiedere aiuto ai magistrati è stata presa circa un mese fa. Ferilli sta girando una fiction in cui interpreta un pubblico ministero che si occupa di baby squillo e per questo è entrata in contatto con il procuratore aggiunto Maria Monteleone che ha seguito l’intera inchiesta sulle due ragazzine dei Parioli che si prostituivano. A lei ha rac-

C’è sempre, me lo trovo davanti in continuazione. Mi aspetta sotto casa, compare quando prendo l’auto o passeggio

contato il tormento vissuto per cinque anni, con questa persona che era ormai diventata una presenza costante in tutte le occasioni pubbliche: dalle presentazioni dei film, agli eventi mondani, alle partecipazioni alle trasmissioni televisive. Ma soprattutto ha svelato come negli ultimi tempi l’uomo sia diventato particolarmente ossessivo: «C’è sempre, me lo trovo davanti in continuazione. Mi aspetta sotto casa, lo trovo all’improvviso quando prendo l’auto o mentre passeggio». Non ci sono mai state aggressioni o manifestazioni violente, ma questo non basta a rassicurare e così l’attrice ha deciso di presentare una denuncia formale anche per tutelare la privacy della sua famiglia. Sono scattati gli accertamenti, l’uomo è stato identificato e tre giorni fa Ferilli è stata convocata a palazzo di giustizia per il riconoscimento formale, ma anche per fornire ulteriori dettagli su quanto accaduto.

I regali

Del resto mentre inizialmente le «attenzioni» si limitavano, ed erano comunque manifestazioni discrete, con il tra-

La denuncia ai pm È stata avviata la procedura per evitare che possa entrare in contatto con la vittima

All’inizio non avevo dato peso alla vicenda, ma adesso avverto la sua presenza come una minaccia L’interrogatorio Per oltre due ore l’attrice è riche può degenerare masta nella stanza del pubblico ministero Francesca Cento che lavora nel pool specializzato nell’affrontare i reati ses-

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Attrice Sabrina Ferilli, 54 anni, attrice: ha vinto cinque nastri d’argento (foto Fotogramma)

scorrere del tempo l’uomo le ha mandato regali anche personali e soprattutto si è fatto trovare in tutti i luoghi dove l’attrice andava, anche quelli che non poteva conoscere anticipatamente. E questo dimostra come l’abbia seguita anche per intere giornate. Un quadro ritenuto grave dai magistrati che hanno avviato la procedura prevista dalla legge sullo stalking proprio per evitare che l’autore degli atti persecutori possa entrare in contatto con la vittima. Un provvedimento che può limitarsi alla semplice diffida, ma arrivare sino al divieto di avvicinarsi e anche all'arresto. Ilaria Sacchettoni Fiorenza Sarzanini © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il provvedimento

Uccisero le mogli malate, la grazia di Mattarella di Marco Gasperetti

Vitangelo Bini, 89 anni

«La giustizia è stata clemente Ma ora lasciatemi solo con Mara»

È

stato tra gli ultimi ad avere la buona notizia. Ma per la grazia non ha gioito. «Ringrazio tutti per questo affetto, ho ricevuto decine e decine di telefonate — dice Vitangelo Bini, 89 anni, ex ispettore dei vigili urbani di Firenze — e soprattutto ringrazio il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La giustizia è stata clemente con me, ma adesso lasciatemi solo con mia moglie Mara». Poi ha parlato con la figlia Angela. «Lo rifaresti babbo?», le ha chiesto lei. «Sì, nonostante questo peso che mi porto addosso e la vita che mi sono rovinato lo rifarei per amore della tua mamma», le ha risposto. Vitangelo uccise la moglie, malata di Alzheimer, a colpi di pistola nel letto del reparto dove era stata ricoverata la donna. Per dodici anni di strazianti sofferenze l’aveva assistita a casa in ogni modo e con un amore che, durante i processi aveva

commosso anche i giudici. In primo grado, per quell’omicidio, Bini fu condannato a sei anni e sei mesi e il minimo della pena fu confermato anche in Cassazione. Oggi Vitaliano vive da solo in un piccolo appartamento nell’immediata periferia di Prato. Ieri è stato abbracciato dai due figli, Angela e Antonio, che hanno gioito quando l’avvocato Lapo Bechelli ha dato loro la notizia della grazia. «E non poteva essere altrimenti perché quel gesto terribile e disperato — spiega il legale — è stato in realtà un atto di amore. Uccise la sua moglie amatissima proprio quando gli fu tolta e temeva che in quelle condizioni non avesse più l’assistenza che lui le aveva dato in tutti quegli anni di malattia». Anche ieri Vitaliano l’ha ripetuto ad amici e parenti: «Sono un omicida, ma l’ho fatto per lei». © RIPRODUZIONE RISERVATA

L’ho fatto per amore di mia moglie, nonostante questo peso che mi porto addosso e la vita che mi sono rovinato Ringrazio il Presidente Mattarella

Uccisero le mogli, ma non fu un femminicidio. Giancarlo Vergelli e Vitangelo Bini, due anziani signori fiorentini, amavano e rispettavano le loro compagne e da anni le accudivano tentando, inutilmente, di strapparle dalla sofferenza di terribili malattie degenerative. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, li ha graziati entrambi. La giustizia ordinaria li aveva condannati per omicidio volontario ma aveva applicato pene minime. Leggendo le sentenze di primo e secondo grado s’intuisce la difficoltà dei giudici ad applicare una legge, durissima in queste circostanze, ma sempre legge e dunque da rispettare. La grazia è stata comunicata con distacco e sobrietà. Il ministro della Giustizia, al te r m i n e d e l l a p r e v i s t a istruttoria, non ha dato parere contrario. Nel valutare le domande il Presidente della Repubblica ha tenuto conto dell’età avanzata e delle precarie condizioni di salute dei condannati, ma anche dei pareri favorevoli espressi dalle autorità giudiziarie e delle eccezionali circostanze in cui sono maturati i delitti. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giancarlo Vergelli, 88 anni

«Il suo dolore e le mie notti insonni Nella è sempre nel mio cuore»

La grazia? Sì, me l’hanno comunicata i carabinieri Ho letto quei fogli e ringrazio il Presidente per questo atto di clemenza Amo mia moglie ma di più non saprei dire

«L

a grazia? Sì, me l’hanno comunicata i carabinieri. Ho letto quei fogli. Ringrazio il signor Presidente per quest’atto di clemenza. Ho mia moglie sempre nel cuore, di più non saprei dire». Giancarlo Vergelli, 88 anni, il 22 marzo del 2014 decise che quella moglie amatissima non avrebbe dovuto più soffrire. Entrò in camera da letto, l’accarezzò per l’ultima volta poi le strinse al collo una sciarpa. Vegliò il corpo per più di un’ora prima di costituirsi. Nella Burrini aveva 88 anni. Una malattia degenerativa l’aveva ridotta a una larva. Giancarlo aveva tentato di tutto per alleviare quelle sofferenze indicibili, iniziate dopo il suicidio del figlio appena ventenne. «Non so quante notti insonni ho passato per cercare di non fare soffrire Nella», ha confidato l’uomo agli amici. Ha accolto la notizia della grazia con grande compostezza. Era stato condannato a 7 anni e

8 mesi, una pena minima per un omicidio volontario, eppure leggendo le motivazioni delle sentenze, si percepisce l’inquietudine dei giudici alla ricerca della giusta applicazione di una legge che comunque alla fine, inevitabilmente, avrebbe punito quell’uomo. Vergelli stava scontando la pena in casa, accudito dalla figlia Silvia. «Spero che adesso la grazia gli restituisca un po’ di pace — dice il suo avvocato, Valentina Bernardi —. Continua ad amare la moglie. L’hanno capito tutti, anche chi lo ha giudicato». Si può uccidere per generosità? Domanda terribile. Gli amici di Giancarlo, una vita da commerciante, non rispondono. Però dicono che di una cosa sono certi: la sua anima ha sempre cercato di aiutare gli altri. Anche da ragazzino, durante la guerra, cercava acqua e cibo per tutto Borgo Pinti, il cuore di Firenze. Era il «bimbo generoso». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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CRONACHE

Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

Labimbapicchiatalasciatasolainospedale

Roma, le botte dal compagno della madre. Lei: non lo copro, lo odio. Il Tribunale le toglie le tre figlie Sola in ospedale. Accudita dai medici del Bambino Gesù, è vero, ma sola. Senza genitori, senza parenti in apprensione fuori dalla terapia intensiva dove, per fortuna, le sue condizioni sono in lento miglioramento. Gli unici a farsi vivi, tre giorni fa, i familiari del padre, ai quali è stato però detto che non era possibile vedere la bimba. La piccola intanto ha ripreso conoscenza. Una buona notizia dopo 36 ore di paura. Un cordone di sicurezza protegge la bimba di 22 mesi di Genzano picchiata selvaggiamente dal compagno della madre, Federico Zeoli, 25 anni, rinchiuso nel carcere di Velletri per tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. Oggi comPatrigno parirà davanti al Federico Zeoli, 25 anni, arrestato con l’accusa di tentato omicidio e maltrattamenti in gip per l’udienza famiglia dopo le sevizie a una delle figlie della compagna, di appena 22 mesi (Proto) di convalida. «Lo odio, non voglio più vederlo. Era, non è, il mio fidanzato. Se quella sera avessi potuto incontrarlo, gli avrei sputato in faccia. I bambini non si toccano», dice a Pomeriggio Cinque la madre della piccola, Sara Valli Nanni (23), che potrebbe essere interrogata di ROMA

L’analisi di Goffredo Buccini

La vicenda

● Una bimba di 22 mesi si trova al reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Bambino Gesù di Roma dopo essere stata picchiata selvaggiamente nella serata di mercoledì, a Genzano, dal 25enne Federico Zeoli, il compagno della madre Sara Valli Nanni (foto Proto)

Ipiccolicomeanellodebole deidrammidellamarginalità «Nellefamigliedisagiate laconflittualitàèincrescita» Lo scrittore Affinati: vanno salvati uno per uno

S

ono figli d’una miseria di ritorno. Giuseppe, 7 anni, ammazzato a bastonate perché aveva «rotto la sponda del letto», abitava nel devastato hinterland napoletano di Cardito. Sono prigionieri nel vuoto delle nostre periferie. Andrea, 8 anni, sopravviveva in una roulotte di nomadi a Carmagnola, vicino Torino, quando l’hanno buttato via come una scarpa vecchia e lui, vagando sulla Provinciale 129, ha detto ai vigili sbalorditi «la mia mamma non mi vuole più». Sono vittime di una ferocia così assoluta da apparirci nuova (poiché la ferocia è memoria che tendiamo a rimuovere). La piccola di Genzano ora in ospedale veniva pestata spesso dall’uomo di sua madre nella stamberga di via San Carlino, ai Castelli: a 22 mesi, dava noia perché piangeva. È forte, ammettiamolo, la tentazione di fare del sociologismo davanti a un simile filotto di orrori. E forse non è nemmeno così fuorviante. Floriana Lo Bianco, da psicoterapeuta a lungo impegnata coi minori, lo sa per esperienza: «Fino a un anno e mezzo fa, nel weekend, si chiudevano alcune case famiglia perché i ragazzi tornavano nelle famiglie d’origine. Ora non rientra più nessuno, il 90 per cento sta sotto tutela del Tribunale dei minori, la conflittualità è molto maggiore. Se si interviene di più con l’articolo 403 del codice, togliendo i fi-

● Il precedente

A CARDITO (NAPOLI) Il 27 gennaio a Cardito, nel Napoletano, Giuseppe (foto), di appena 7 anni, è morto dopo essere stato picchiato dal compagno di sua madre: il 24enne Tony Essobti Badre. Il venditore ambulante si trova in carcere non solo perché accusato dell’omicidio del bimbo ma anche del ferimento della sorellina

gli alle famiglie, è perché la condizione delle famiglie è sempre più devastata: la maggior parte vive in situazioni periferiche, Tor Bella Monaca, San Basilio… la crisi le travolge, si taglia sul sociale, i contrasti scoppiano, i bambini sono l’anello debole». I bambini sono anche la cartina di tornasole della salute di una società. E, da noi, un milione e 300 mila minori sono in povertà assoluta, ricorda Save the Children. Erano oltre 21 mila gli ospiti di comunità e case famiglia a fine 2015, quasi il 58 per cento su provvedimento dell’autorità giudiziaria, a indicare uno strappo traumatico (molto più frequente negli ultimi tempi, come abbiamo visto, secondo gli operatori). I dati non sono freschi e questo è un altro problema tutto nostro. «L’Italia è priva di un sistema di rilevazione sulle violenze all’infanzia», dice la garante per i minori Filomena

21 1,3 473 Mila

Erano gli ospiti di comunità e case famiglia censiti alla fine del 2015. Quasi il 58 per cento di questi erano accolti a seguito di provvedimenti emanati dall’autorità giudiziaria

Milioni

Sono i minori che, nel nostro Paese, vivono in condizione di povertà assoluta, secondo un rapporto di Istat, ripreso da Save the Children. In buona sostanza, un minore italiano su otto vive in questa condizione disagiata

Mila

Sono i bambini in condizione di povertà assoluta nel Sud. Al Nord sono 53 mila (11,7% del totale), 176 mila al Centro (9,3%). Un terzo sono bimbi fino ai 6 anni. La seconda fascia d’età per incidenza è 7-13 anni (12,3%)

Albano: «Ed è grave». Così grave che le Nazioni Unite ci hanno spedito 14 pagine «raccomandandoci» la creazione di una banca dati e un lavoro di prevenzione, finora assai scarso (il sommerso, quando si parla di questo tipo di violenza, è diffuso). Siccome siamo un Paese che litiga su tutto, è sbucata negli ultimi anni una controtendenza secondo cui sarebbero troppi i minori (si dice 30 mila) sottratti alle famiglie: «rapimenti di Stato», giustificati col «reato di povertà», sostiene qualche sito complottista; i Cinque Stelle prima di andare al governo sembravano recepire anche questo filone dolente e avevano messo a punto un disegno di legge volto a limitare gli interventi della magistratura. La Albano ricorda logicamente che in uno Stato di diritto c’è il Tribunale dei minori e ci sono i gradi di ricorso: spazio per complotti, poco. In realtà la povertà non è certo un reato ma è assai probabilmente una precondizione e una molla. Lo psicanalista Massimo Ammaniti vede come denominatore comune di questi drammi di cronaca precarietà, inadeguatezza, disoccupazione: «Nelle zone del disagio è più difficile capire quale sia il bene e quale il male, rabbia e violenza prendono un unico colore». L’indistinto grigio dei falansteri dove un’architettura ideologica ha pensato di comprimere

● La piccola è stata picchiata nella casa in cui vive la coppia, nella località dei Castelli romani ● Dopo che il compagno le ha telefonato dicendole che la bambina si era sentita male per aver bevuto un bicchiere d’acqua, la donna è rincasata per portare subito la figlia in ospedale ● Zeoli è rinchiuso nel carcere di Velletri con le accuse di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia ● Il tribunale ha tolto alla donna le tre figlie — due gemelline, una delle quali è quella picchiata — e una bimba di cinque anni

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nuovo dalla polizia. Il tribunale le ha intanto tolto le tre figlie — due gemelline e la sorella di 5 anni — affidate a una struttura protetta. «Me le hanno portate via, voglio rivederle — spiega ancora la giovane in lacrime —. Non è vero che ho coperto il mio uomo perché lo amavo. Non è vero che lui le ha picchiate in passato. La sera di mercoledì mi ha chiamata sul telefonino dicendo che la piccola si era sentita male dopo aver bevuto un bicchiere d’acqua. Quando l’ho vista — aggiunge Sara — era piena di lividi. Adesso lui deve pagare. Lo vuole anche la sua famiglia». Nonostante lo sfogo in tv, la posizione della giovane — nei confronti della quale non sono stati ancora presi provvedimenti — è al vaglio della Procura di Velletri e del commissariato di Genzano: i medici hanno infatti scoperto sulla bimba segni di percosse che sono antecedenti al pestaggio. Chi indaga vuole capire ora se Zeoli — insultato con Sara sui social network — l’aveva già aggredita e nessuno in casa aveva aperto bocca. Rinaldo Frignani © RIPRODUZIONE RISERVATA

i sogni e la quotidianità di migliaia di persone. Eraldo Affinati, scrittore ed educatore, parte da un presupposto più esoterico: «Esiste un fondo antropologico di malvagità nell’uomo, me ne sono convinto studiando Auschwitz e scrivendo poi “Campo di sangue”...». Affinati coglie, certo correttamente, il «ghigno di questa malvagità» anche nella «cosiddetta borghesia avanzata» e nulla impedisce che i Parioli siano teatro di ferocia domestica quanto Tor Sapienza. Tuttavia anche lui ammette che in condizione di marginalità la natura malvagia viene fuori con più forza. Bizzarro periodo. A cercare ragioni economiche delle devianze si rischia di passare per giustificazionisti: in tempi di

La psicoterapeuta Lo Bianco: «La crisi travolge le persone, si taglia sul sociale e i contrasti scoppiano» ritorno di Satana nel discorso pubblico, chi è cattivo, cattivo dev’esser nato. Ma la storia racconta altro. Nei periodi convulsi, cadono i deboli. «I vecchi svaniscono, semplicemente abbandonati. I bambini li abbiamo sotto gli occhi», dice il sociologo Domenico De Masi. I bambini pagano per primi la sperequazione di ogni sconvolgimento della storia, Dickens l’ha raccontato nell’Inghilterra della prima rivoluzione industriale. «I bambini puoi salvarli solo uno per uno», medita Affinati. Andrea, il piccolo rom rifiutato dalla mamma, ora vive in una casa protetta delle suore di Torino, ha cominciato a andare a scuola, pensa che i compagni siano la sua nuova famiglia. Uno per uno, si può. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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CRONACHE

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

Sana, il Pakistan assolve tutti Gli amici: «Ovvio che finisse così»

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● Il commento Le ragazze come lei e quei diritti da difendere

L’omicidio della 25enne che viveva a Brescia. Fra gli accusati i genitori e il fratello

di Giusi Fasano Nessun colpevole per la morte di Sana Cheema. La mamma, il papà, il fratello, lo zio e gli altri imputati accusati dell’omicidio sono stati assolti ieri in Pakistan. Sana, 25enne italiana, originaria del Pakistan, era partita da Brescia a gennaio ed è stata uccisa il 18 aprile nel villaggio di Mangowal dove aveva raggiunto i familiari che volevano trovarle un marito. Un matrimonio che Sana ha rifiutato: il padre le ha mostrato le immagini dei possibili mariti, ha scorso tutte le fotografie che aveva archiviato sul cellulare, ma lei non ha scelto nessuno. Voleva tornare in Italia, a Brescia l’aspettava il suo ragazzo. Aveva già il biglietto per un volo il 19 aprile, non vedeva l’ora di tornare alla sua vita, il lavoro nel piccolo ufficio per le pratiche automobilistiche, gli amici bresciani e il fidanzato. Ma il suo rifiuto ha «disonorato» la famiglia e le è costato la vita: il giorno prima di imbarcarsi sull’aereo che l’avrebbe ripor-

BRESCIA

Vittima Sana Cheema, nata in Pakistan ma cresciuta a Brescia, è stata uccisa ad aprile: aveva 25 anni

tata a casa è morta strangolata, le vertebre del collo spezzate. «Ioide fratturato» è scritto nel referto del medico anatomopatologo che ha effettuato l’autopsia. A stringere il collo della ragazza non sarebbero stati né il padre, né il fratello: ieri il tribunale del distretto di Gurjat — dopo tre mesi di udienze — ha assolto e scarcerato i genitori, il padre Mustafa Ghulam e la mamma Nargis, il fra-

tello Adnan, di 30 anni, lo zio Mazhar Iqbal Pasran, il cugino, la zia e gli altri imputati. Assoluzione per tutti gli undici presunti responsabili dell’omicidio della ragazza: «Mancano prove e testimoni» dicono i giudici «è certa solo la causa della morte, ma non è possibile individuare i responsabili». Inutili anche le prime accuse mosse dalla madre: «L’hanno uccisa loro» aveva dichiarato indicando il marito e il figlio, ma poi aveva ritrattato tutto, finendo a sua volta tra gli imputati. Non è bastato neppure il certificato medico contraffatto mostrato dai familiari: scaricato da internet e compilato in modo maldestro — per l’accusa — indicando come causa di morte un arresto cardiocircolatorio in seguito a un malore. Una sentenza che non sorprende troppo gli amici pakistani di Sana a Brescia. «Si sapeva già che sarebbe finita così — confida uno di loro — in Pakistan con i soldi si compra tutto, anche la libertà. Erano

tutti d’accordo, anche la madre. Adesso torneranno qui, chi lo può impedire». E gli amici di Sana — che dopo aver visto in Rete un filmato del funerale non credendo alla versione della morte per malore avevano ottenuto un’indagine e la riesumazione del cadavere — ora hanno paura: «Chi ha ucciso una figlia in quel modo non si ferma davanti a nulla...». Scioccato anche Jabran Fazal, portavoce della associazione Pak: «Vogliamo leggere le motivazioni, capire se si ricorrerà alla corte provinciale». E vuole fare luce su tutte le coordinate della vicenda il procuratore generale di Brescia Pier Luigi Maria Dell’Osso: Sana era cittadina italiana, bisogna capire i margini di manovra. «Una vergogna» per il ministro Matteo Salvini pronto a scrivere al ministro dell’Interno pakistano, per esprimere «il rammarico del popolo italiano». Wilma Petenzi © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il nuotatore a San Valentino

Manuel, il bacio in ospedale «Ci prenderemo tutto» I pm: la pistola era rubata

© RIPRODUZIONE RISERVATA

● Sana Cheema, 25 anni, nata in Pakistan, ma cittadina italiana che aveva vissuto a lungo a Brescia, venne strangolata e uccisa il 18 aprile 2018 a Mangowal, in Pakistan, dove era andata per qualche mese a trovare la famiglia ● A Brescia la ragazza aveva un legame con un coetaneo, anche lui italiano di seconda generazione, che avrebbe voluto sposare. Un rapporto non accettato dal padre che per la figlia aveva combinato un altro matrimonio ● Sana è stata uccisa poche ore prima di salire sull’aereo che l’avrebbe riportata in Italia

ROMA Altri quattro, cinque giorni al

massimo. Poi Manuel Bortuzzo lascerà la terapia intensiva del San Camillo per essere trasferito in un reparto di degenza. Un passo che prelude all’inizio delle cure specialistiche in un centro di riabilitazione, a Roma oppure a Imola. La scelta è legata alla disponibilità di posti. Intanto il nuotatore trevigiano di 19 anni, rimasto paralizzato da un colpo di pistola dopo l’agguato nel quale è caduto per errore il 3 febbraio scorso all’Axa Casalpalocco, continua a migliorare. E a mantenere rapporti con l’esterno, soprattutto con i social. «Ci prenderemo tutto», ha scritto Manuel sul suo profilo Instagram nel giorno di San Valentino postando la foto di un bacio sul letto d’ospedale con la fidanzata Martina protetta da un grembiule sterile. In mano ai ragazzi due pelouche. Intanto proseguono le indagini sul ferimento dell’atleta. La polizia ha accertato che il revolver Smith&Wesson calibro 38 usato da Lorenzo Marinelli per sparare a Bortuzzo era stato rubato alcuni anni fa. A questa conclusione si è arrivati grazie al fatto che la matricola non era stata abrasa. Gli investigatori della Squadra mobile sono in attesa del responso della Scientifica per sapere se a impugnare l’arma sia stato proprio Marinelli, come lui stesso ha raccontato nella confessione. R. Fr.

La vicenda

● Il tribunale ieri ha assolto undici imputati, tra cui il padre, il fratello, uno zio e la mamma di Sana: erano tutti accusati dell’uccisione della ragazza

Cuore Lo scatto condiviso su Instagram da Manuel Bortuzzo: un bacio con la fidanzata sul letto del San Camillo

S

ana era una cittadina italiana. Era una delle nostre ragazze, una lavoratrice del nostro Paese, della nostra Europa. E adesso che il suo Pakistan le ha negato la giustizia tocca a noi fare onore al suo ricordo. Glielo dobbiamo. E allora cominciamo a chiederci quante Sana abbiamo oggi in Italia. Quante ragazze vivono imposizioni religiose e culturali fra le mura delle loro case? Quante condividono ogni giorno studi e sogni con le loro coetanee e però sanno che potranno scegliere ben poco della vita che le aspetta? Non sono corpi estranei, quelle ragazze. Non sono «altro» da noi. Se arrivano nelle nostre città, se abitano nelle nostre strade e fanno parte delle nostre comunità, è giusto sostenerle, fare in modo che le nostre regole siano anche per loro, fino in fondo. Ed è giusto aiutarle nel percorso verso il rispetto fra le persone, che deve — per forza deve — passare anche dal rispetto di genere e di sentimento. Sana non voleva sposare l’uomo che la sua famiglia aveva scelto per lei. E chissà se i suoi ultimi pensieri sono stati per il ragazzo di cui era invece innamorata. Una cosa la sappiamo: è morta per aver voluto essere una di noi. Ma attenzione: essere una di noi non significa convertirsi, omologarsi, annullare le proprie radici. Vuol dire essere libera di pensare, sentire, fare, senza diritti e doveri diminuiti. Oggi fare onore al suo ricordo significa provare a salvare ogni Sana che verrà. Apriamo sportelli, centri di ascolto, servizi per chi fugge da imposizioni dettate da cultura e religione. Lavoriamo perché le figlie delle famiglie musulmane, per esempio, non abbandonino la scuola (come succede) più dei maschi. Facciamo sentire la nostra voce fino in Pakistan, come successe un anno fa quando fu istruito il processo. Chiediamo #GiustiziaperSana. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dell’Utri non tornerà in cella: gli ultimi 11 mesi a Milano 2 Tribunale di sorveglianza, sì definitivo agli arresti domiciliari. È in precarie condizioni di salute Marcello Dell’Utri non tornerà in carcere. L’ex braccio destro di Silvio Berlusconi, che con il Cavaliere fondò Forza Italia, trascorrerà in «detenzione domiciliare» gli ultimi undici mesi che gli restano da scontare per la condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. È stato il Tribunale di sorveglianza di Milano a concedere definitivamente a Dell’Utri, 77 anni, la possibilità di proseguire la detenzione nella sua

Chi è

● Marcello Dell’Utri, 77 anni, ex senatore, tra i fondatori di Forza Italia

abitazione a Milano 2, quartiere residenziale di Segrate, hinterland a Nordest di Milano, la cui costruzione negli anni 70 fece la fortuna immobiliare di Silvio Berlusconi. Poco prima che la condanna fosse confermata in Appello a Palermo, nella primavera 2014 Marcello Dell’Utri fuggì in Libano dove fu arrestato e estradato in Italia nel giugno successivo dopo che la condanna divenne definitiva. Rinchiuso prima nel carcere

di Parma e poi in quello di Rebibbia a Roma il 28 settembre 2018 ha ottenuto la detenzione domiciliare per i gravi problemi di salute che non permettono di garantirgli in carcere un adeguato trattamento sanitario. Nel provvedimento i giudici romani scrissero che «la gravità delle condotte illecite» per le quali era stato condannato, il rischio che fuggisse di nuovo, alcuni procedimenti giudiziari «gravi ed allarmanti» in cui è ancora

coinvolto fanno ritenere che la sua «pericolosità» sia «senza dubbio molto consistente». Bisogna, però, «dare spazio alla tutela della salute», specificarono i magistrati i quali fissarono un termine per la detenzione domiciliare che scade in questi giorni. I legali dell’ex parlamentare di Fi hanno chiesto di prorogarla al Tribunale di sorveglianza di Milano che è diventato competente dopo che Dell’Utri è stato autorizzato a

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Anni La pena a cui era stato condannato Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa

trasferirsi a Segrate. Il collegio, presieduto dal presidente del Tribunale di sorveglianza Giovanna Di Rosa, ha esaminato il quadro sanitario e, tenendo conto delle condizioni di salute precarie, dell’età avanzata e della buona condotta che ha mantenuto fino ad oggi, ha ritenuto che fuori dal carcere possa essere curato meglio fino al termine della pena: 11 gennaio 2020. Giuseppe Guastella © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera


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CRONACHE

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

Da solo Una scena della serie televisiva statunitense «Mad Men» prodotta dal 2007 al 2015 e arrivata in Italia nel 2008. Nella foto si vede il protagonista, un direttore creativo di un’agenzia pubblicitaria (Don Draper, interpretato da Jon Hamm) pranzare da solo in un ristorante. La serie è ambientata nella New York degli anni '60

C’

è una scena nel famoso film «Il pranzo di Babette», quella finale, in cui una comunità litigiosa si riappacifica e si ritrova a godere insieme della vita attraverso il cibo cucinato da una bravissima chef francese. Nel villaggio danese (l’epoca è quella della rivoluzione francese) dove avviene il miracolo, l’armonia procurata dal cibo è collettiva. Spostandoci di qualche secolo e arrivando ai giorni di oggi, in una città che fa tendenza come New York si scopre l’opposto: e cioé che si può ritrovare l’armonia e il piacere standosene seduti da soli ad un tavolo di un ristorante. Individualmente. Singolarmente. Anzi, racconta The Times, il fenomeno attuale vede un numero sempre crescente di newyorkesi cenare e pranzare da soli. In alcuni casi, segnalano noti ristoratori, negli ultimi quattro anni le prenotazioni di uomini e donne che amano cenare «con se stessi» sono aumentate dell’ottanta per cento. In teoria il mangiatore solitario è un potenziale negativo per l’incasso (toglie coperti al tavolo). Gli chef tuttavia sembrano apprezzarlo. Perché li gratifica. È come se dicessero allo chef: veniamo a cenare perché abbiamo un appuntamento con il tuo cibo. Fenomeno soltanto newyorkese? Assolutamente

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Le frasi

A cena da soli

La nuova tendenza dei buongustai da New York (+80%) all’Italia Lo chef: il risotto per due, un errore

no. Persino da noi, nel Paese che concepisce il cibo come veicolo di condivisione, di convivialità, dove il solitario nel ristorante è sovente associato all’«infelice» privo di compagnia, il fenomeno c’è. Esiste. Cristina Bowerman, imprenditrice e chef stellata con il suo ristorante Glass Hostaria a Roma, ha una sua piccola statistica: «Incuriosita dall’elevato numero di persone che mangiano da sole nel mio ristorante mi sono messa a contarle. La media in un anno è di circa 140-150. Mi creda, non è poco». La chef ha una sua teoria. «Il solitario è soprattutto un appassionato di cibo. Io considero l’atto come una forma di meditazione. Star bene con se stessi, godere della propria compagnia. Sono anche molte le donne che viaggiando da sole varcano la soglia del mio ristorante. A New York è una

Tecnologie

Il consenso per entrare nelle chat di WhatsApp

I

gruppi delle chat possono essere una perdita di tempo o un’invasione dei propri spazi. WhatsApp sta testando una funzione che consentirà agli utenti di essere inseriti in un gruppo solo dopo autorizzazione. In pratica, elimina l’inclusione diretta. L’utente avrà a sua disposizione tre diversi tipi di filtro (Tutti, Solo i Contatti, Nessuno): potrà così decidere quali categorie di persone possono aggiungerlo a una discus-

sione con più utenti. Per rispondere all’invito si avranno 72 ore dalla ricezione del collegamento. La novità è annunciata nelle ultime Beta dell’app per dispositivi iOS e riportata dal sito WABetaInfo. WhatsApp è utilizzata da oltre 1,5 miliardi di utenti. Tra WhatsApp e Messenger, app della galassia Zuckerberg, le persone mandano oltre 100 miliardi di messaggi ogni © RIPRODUZIONE RISERVATA giorno.

È gente che ama discutere di cibo o vini con personale e cuoco

Alessandro Negrini Aimo e Nadia

❞ In un anno nel mio locale ne arrivano circa 140-150

Cristina Bowerman Glass Hostaria

cosa normale, da noi lo considero un fatto di emancipazione. Poi noto un elemento che non finisce di sorprendermi: mentre mangiano molti clienti solitari leggono un libro». Amanda Cohen, proprietaria del Dirt Candy, ristorante vegetariano nel East Side di New York ha ideato la «settimana dei soli» nel mese di febbraio. Perché odia San Valentino. Da noi non c’è qualcosa di analogo. Ma ci sono modi e tempi da rispettare, se si vuole accogliere il cliente solitario. Disposizione dei tavoli, atmosfera e personale di sala adeguato. Alessandro Negrini noto chef del ristorante milanese «Aimo e Nadia Moroni», spiega alcune mosse basilari. Scherza: «Molte volte nei menù il risotto, piatto nobile della cucina italiana, è offerto con la dicitura: minimo per due. Ma perché? Non va bene». Poi, più serio: «L’accoglienza è fondamentale. Chi viene da solo lo fa perché ama discutere di cibo e di vini con il personale e lo chef. Desidera sedere ad un tavolo che non sia attaccato ad un altro dove c’è la coppia che sta litigando. E bere vini pregiati senza l’obbligo di dover ordinare una bottiglia intera, costosissima. Invece nei ristoranti chi ordina un calice si sente dire spesso: vediamo cosa abbiamo di già aperto... Non va bene». Agostino Gramigna © RIPRODUZIONE RISERVATA

«Senza social 5 giorni? Ho persino letto un libro»

Pavia, Carola racconta il test tra liceali. «Ho studiato in metà tempo. Ma è dura rinunciare ai like» Prima di prendere il cellulare e riporlo nella scatola, ha fatto l’ultimo giro su Instagram. Sopra uno sfondo nero ha scritto: «Non mi troverete per cinque giorni. Se avete bisogno, ecco il mio numero». Poi, quella foto, l’ha pubblicata nelle stories, quello spazio in cui i contenuti si autodistruggono dopo una giornata. È a quel punto che per Carola Valsecchi, studentessa 16enne di Pavia, è cominciato l’esperimento: cinque giorni senza social. La chiamata di Maurizio Fea, psichiatra, e della professoressa Lucia Dorigo, era ri-

volta a 503 studenti del liceo Cairoli di Pavia. Ci hanno provato in 43, ce l’hanno fatta in 8. «È stato come premere un bottone e ritrovarsi indietro nel tempo», spiega Carola, che prima di spegnere il cellulare ha cancellato le app di Facebook, Instagram e WhatsApp, «le uniche — racconta — che avrebbero potuto rovinare il mio esperimento. Il primo giorno è filato liscio, è stato dal secondo che tutto è cominciato a sembrarmi così difficile… dal non poter inviare i soliti messaggi ai miei compagni, per chiedere: “Raga, ma qualcuno di voi ha ca-

Studentessa Carola Valsecchi, 16 anni

pito gli esercizi di matematica?” a quella tentazione di controllare i “mi piace” su Instagram». Una prima riflessione? «È stato incredibile notare come, quando telefonavo ai miei amici, mi sentissi quasi in imbarazzo, come se fossi certa che l’unico modo per non disturbare fosse usare quell’app di cui mi avevano privato». I lati positivi della prova? «Ho scoperto quanto tempo i social rubano allo studio, o anche solo alle nostre passioni. Senza il cellulare, a studiare, ho impiegato la metà. Ho aiutato i miei genitori e visto per-

sone con cui prima chattavo». I momenti di maggiore difficoltà? «A cena con i miei amici: a un certo punto tutti hanno tirato fuori il cellulare per controllare i social, io sono rimasta a guardarli. Ho cercato la complicità dei miei genitori, loro mi hanno fatto notare che quella, per loro,

L’esperimento Hanno cominciato in 43, ma solo in 8 sono riusciti a terminare la prova

era la normalità». E poi la sera. «È stata dura prima di andare a letto. Niente foto da commentare, fissavo il soffitto e mi sembrava di essere così sola...». Quando Carola ha parlato agli amici del suo esperimento, hanno strabuzzato gli occhi. «Si sono chiesti il motivo di questa scelta. Per noi giovani i social sono indispensabili». E invece? «E invece, eccomi qua, sono sana come un pesce. E ho pure letto un libro». Di carta. Enrico Galletti @e_galletti © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera


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Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

di Aldo Cazzullo

S

garbi, lei è uno degli uomini più popolari d’Italia. Eppure di lei come persona non sappiamo quasi nulla. «Un po’ è vero». Il primo ricordo pubblico? «L’eclissi del febbraio 1961. Avevo otto anni. Dissi: “La Terra crea molti dubbi alla mente”». Anche poeta… «Un giorno l’insegnante portò in classe una rosa del deserto e ci assegnò un tema. Io scrissi versi ermetici: “Ho visto la sabbia del deserto/ Era rossa/ come gli attimi/ del suo eterno silenzio/ percorsi dal vento del tempo». Le avrà dato 10. «Mi diede “visto”. Si era sentito preso in giro». Come ricorda sua sorella Elisabetta? «Molto bellina; ma ogni volta che provavo ad avvicinarmi mi graffiava. Per spaventarla la portavo in bicicletta al cimitero, ad ascoltare gli spiriti dei morti. Da grande pensavo di fare il generale, l’imperatore o il capo indiano. Mi feci una corona di penne, e una la regalai a Elisabetta». Come erano i compagni delle elementari? «Era una scuola di campagna, non avevano mai visto un bambino con gli occhiali. Mi chiamavano “Uccialina”, con una venatura femminea. Ricordo il primo insulto che mi gridarono in faccia: carogna!». E i suoi genitori? «Mia madre disse solo: dagli più pugni di quelli che prendi. Li considerava ignoranti; non aveva capito che cultura e agricoltura sono legate, come dimostrerà poi Carlin Petrini. Purtroppo mi impedirono di imparare il dialetto e mi mandarono a Ferrara dai preti». Quali preti? «I fratelli delle scuole cristiane. Mi alzavo alle 6 per prendere la corriera che faceva il giro delle frazioni, e tenevo il posto a Sandra Romanini che saliva alla frazione Ruina». Primo amore? «Sì. Avevo nove anni». Precocissimo. «No invece. Al liceo mi mandarono in collegio

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«Al collegio dei salesiani mi rimandarono in 4 materie In Sicilia la mafia non c’è più» Ilcritico:fuiunfidanzatofedeleperdueanni, è statoterribile Saggista

Tra i tantissimi scritti di Vittorio Sgarbi, «Rinascimento. Con la cultura (non) si mangia» (insieme a Giulio Tremonti, Baldini & Castoldi, 2017) e «Parmigianino tra classicismo e manierismo» (La nave di Teseo, 2016). Dal 1992 al 1999 ha ideato e condotto la rubrica televisiva «Sgarbi Quotidiani»

ITALIANI dai salesiani a Este. Clima oppressivo e neanche una ragazza. Ci si masturbava l’un l’altro nei bagni». Anche lei? «Un sacerdote mi sfiorò una guancia: un’avance, non una molestia; ma l’omosessualità è una tentazione che non ho mai avuto. Al mare mi fidanzai con Ornella, le scrivevo poemi filosofici. Era tutto un gran scrivere». È stato uno studente brillante? «Mi rimandarono in quattro materie. C’era l’elenco dei libri proibiti: quasi tutti. Così nascondevo Pavese, Sartre, Svevo nel breviario o nella sintassi latina. Mi beccarono a leggere Senilità. Convocarono i miei genitori». E loro? «Si schierarono con il potere. Il prete disse: “Leggi piuttosto I dolori del giovane Werther!”. Gli mostrai che pure quello era tra i libri proibiti. Passai al liceo Ariosto, e scoprii che nel frattempo era cominciato il ‘68». Anche lei è stato comunista? «No. Anarchico insurrezionalista. Contestavamo il Pci da sinistra. Mi colpì il suicidio di Jan Palach, nel suo nome arringai una folla di 800 studenti. A Jan Palach ho intitolato una via a Sutri, dove sono sindaco». Ogni tanto lei si fa eleggere sindaco da qualche parte. San Severino Marche, Salemi, adesso Sutri. Perché? «Tutti paesi con la S. Ora sto pensando a Sirmione». Sia serio. «Fa parte della mia visione umanistica: proteggere non solo le opere, ma le città. Roma travolgerebbe anche me. Preferisco luoghi piccoli, da far conoscere. San Severino oggi vive di arte». Salemi fu commissariata per mafia. «Un abbaglio. La mafia si reggeva sull’omertà; da Buscetta in poi, in Sicilia è archeologia: non a caso ho aperto il museo della mafia. Secondo lei la mafia cosa ci sta a fare a Salemi? La mafia va dove ci sono i soldi. A Milano. A Mosca». Primo amore vero? «A 17 anni, con Emanuela, la figlia del deputato comunista di Ferrara, on. Loperfido. La scoperta delle donne fu meravigliosa». Quante ne ha avute? «La contabilità ti vede sempre perdente: le duemila di Mitterrand, le ottomila di Julio Iglesias, le diecimila di Simenon... Dicono che il record sia di Fidel Castro: al ritmo di una al mattino e una la sera, arrivò a 35 mila. Non è importante il numero. La seduzione è nella testa. È una riprova continua». Lei è misogino. «No. Maschilista». Lei è cattivo. «No. Egocentrico». Mette le donne le une contro le altre. «Fanno tutto loro. A Venezia stavo con un’aristocratica, Maria Teresa; a Milano con Anna, la nipote

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VITTORIO SGARBI

Brera La «Pala Portuense» di Ercole de’ Roberti dipinta tra il 1479 e il 1481

Ercole de’ Roberti Fu il nostro artista più grande. La sua «Pala Portuense» a Brera, con quel cielo tempestoso, è il quadro più bello del mondo. Un Piero della Francesca inquieto La sorella Elisabetta Da piccoli ogni volta che provavo ad avvicinarmi mi graffiava Per spaventarla la portavo in bicicletta al cimitero, ad ascoltare gli spiriti dei morti

di Visconti. Avevo una mostra su Palladio a Vicenza, a metà strada. Pensai: faccio venire Anna il mattino e Maria Teresa la sera. Ma Anna non trovò posto in treno e tornò indietro. Alla vista della rivale, diede mano alle forbici e le tagliò la treccia». Perché non si è mai sposato? «Sono stato fedele per 700 terribili giorni a una donna che mi marcava stretto come un terzino. Si addormentava dopo di me e si svegliava prima. Vede queste cicatrici, qui, sulla mano sinistra? Sono le sue unghie. Presi un raffreddore che non passava mai. Ancora oggi ogni mattina mi sveglio con uno starnuto: un memento che mi ricorda di non sposarmi». Perché rifiuta anche di fare il padre? «Sono stato un po’ il padre dei miei genitori. Li ho ri-educati, avvicinandoli all’arte e alla letteratura. Non li ho più chiamati mamma e papà, ma Rina e Nino». Quanti figli veri ha avuto? «Riconosciuti, tre. Sono contrario all’aborto, ho sempre incoraggiato la madre a tenere il bambino, ma non ho mai fatto promesse che non avrei mantenuto. Quando la mamma di Carlo morì di leucemia, mi presentai al funerale deciso a fargli da padre. Ma lui aveva già 15 anni, non volle seguirmi a Roma, se ne andò a Varese. Peccato, si sarebbe divertito. Ho anche due figlie, quasi coetanee: Evelina da una torinese di buona famiglia, Alba da una cantante lirica albanese». Qual è il segreto della sua lunga unione con Sabrina Colle? «Non facciamo l’amore dal 1999. Lei non ne sente l’esigenza, con mio grande sollievo. Nella mia apparente incontrollabilità, Sabrina detiene il controllo assoluto. Il potere sulle anime». Sabrina è bellissima. «Appunto. Non ha quella volgarità che a me piace». Perché disse che voleva morto Federico Zeri? «Siamo stati molto amici. Veniva a dormire dai miei, a Ro Ferrarese. Rompemmo per un quadro, un trittico di Antonio da Crevalcore. Il miliardario di Federico offrì 600 milioni; il mio un miliardo. Zeri per la prima volta si sentì scavalcato. E si vendicò». «Vecchio Sgarbone, quanti libri hai rubato, e quanti quadri non si trovano più...». È una canzone, da cantare sull’aria di Vecchio Scarpone, che le dedicò Roberto D’Agostino, grande amico di Zeri. «Una leggenda nata da un banale episodio a Londra: uscii da una biblioteca con qualche libro, e uno suonò. Zeri rilanciò la diceria. Mi mise in un cono d’ombra. Guadagnavo 15 milioni al mese — degli anni 80 — in collaborazioni: me le fece togliere tutte. Fui salvato dal Costanzo show». Ora che è morto davvero, cosa pensa di Zeri? «Pur essendo pazzo, o forse proprio essendo pazzo, è stato il più grande critico del dopoguerra». E chi è stato il nostro artista più grande?

Chi è ● Vittorio Sgarbi è nato a Ferrara nel ‘52. Si è laureato in Filosofia con specializzazione in Storia dell’Arte a Bologna ● È stato parlamentare europeo, parlamentare italiano e sottosegretario ai Beni culturali ● Nel 2010 è stato nominato Soprintendente del Polo Museale di Venezia ● Nel 2011 ha curato il Padiglione Italia della 54° Esposizione Internazionale d’Arte alla Biennale di Venezia ● Tra le ultime mostre curate, quella su «Rinascimento segreto a Pesaro, Urbino e Fano». Ora si fa il suo nome per la guida del Mart di Rovereto

«Domanda irricevibile. I giudizi cambiano. Nell’800 Guido Reni era considerato molto più grande di Caravaggio». Nessuna domanda è irricevibile. «Ercole de’ Roberti. La sua Pala Portuense a Brera, con quel cielo tempestoso, è il quadro più bello del mondo. Un Piero della Francesca inquieto». Il nostro scrittore più grande? «Nessuno come Guicciardini ha penetrato l’animo degli italiani». E il poeta? «Ovviamente Dante. Che però parla all’umanità. Gli preferisco Petrarca che, come Leopardi, parla all’uomo». Lei vide nascere Forza Italia. «Berlusconi non aveva una grande passione politica. L’idea era usare un democristiano, Segni o Martinazzoli, come D’Alema poi avrebbe usato Prodi. Alla fine decise di giocarsi la partita in prima persona». Berlusconi ha tentato davvero di cambiare il Paese? O ha sempre badato solo ai suoi interessi? «Mai stato un rivoluzionario. Ricostruì il blocco moderato che governava l’Italia da quarant’anni. Fini e Bossi lo ostacolarono. Due donne lo distrussero: Veronica e la Boccassini». Fallirà anche Salvini? «No. È stato geniale nello spostare il nemico più a Sud: non più il terrone ma il nero. Salvini è un cristiano nel senso della Fallaci. Il futuro è suo». Lei invece continua a collezionare condanne per diffamazione. «Poca roba: non arrivo a sei mesi. Il problema sono i risarcimenti. Il record è di Scalfari: 150 milioni». Sei mesi li prese anche per truffa allo Stato, quando (non) lavorava alla sovrintendenza di Venezia. «Ma se ero in aspettativa non retribuita!». Lei crede in Dio? «Credere è una forma di presunzione; al massimo si può credere di credere. La ragione non ne darebbe motivo: Dio è indimostrabile, quindi non c’è. La dimostrazione che Dio esiste è una sola». Quale? «L’arte. C’è della divinità nell’uomo, perché l’artista aggiungendo bellezza al mondo continua la creazione. Attraverso l’arte l’uomo si immortala. Dante direbbe che “s’etterna”». Cosa c’è nell’aldilà? «Nulla. Di Leonardo non resta l’anima; resta la Vergine delle Rocce». E di lei cosa resterà? «Il museo dove riunirò i miei 280 mila libri e la mia collezione, compresa la Cleopatra di Artemisia Gentileschi». Ma se lei si è schierato con il suo stupratore, Agostino Tassi! «Tassi è colpevole. Lei però gli rimase accanto per un mese; lo denunciò solo quando lui rifiutò di sposarla». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera


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CRONACHE

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

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IL PROGETTO DEL MIUR

Una vetrina dedicata ai brevetti per far incontrare ricerca e aziende Dal 6 all’8 maggio a Milano. Bussetti: «Un modo per investire sullo sviluppo»

Che cos’è ● InnovAgorà è una sorta di fiera del brevetto in cui verranno presentati i 120 progetti più interessanti ● L’iniziativa coinvolge tutti gli atenei e i centri di ricerca, che sono invitati a inviare i loro progetti al Cnr che organizza l’evento ● I brevetti saranno divisi per aree tematiche: dall’intelligenza artificiale all’agroalimentare, dalla tutela dell’ambiente alla salute, dai beni culturali all’energia sostenibile

C’è il dispositivo che rigenera tendini e legamenti. O il gel di microbi che ripulisce le opere d’arte (senza «intossicarle»). C’è il test per diagnosticare immediatamente la malaria (e quindi curare subito milioni di persone) e il kit per convertire un’auto tradizionale in elettrica. E poi ancora, una vasca senza ossigeno che ripulisce le acque reflue e le purifica. O l’allarme che preannuncia l’arrivo di un terremoto. Centinaia di idee che vengono studiate e brevettate ogni anno da università ed enti di ricerca ma solo una piccola percentuale finirà poi per essere realizzata. Nella classifica mondiale di produzione di brevetti, l’Italia è all’undicesimo posto. Solo le università presentano 350 domande di brevetto l’anno con un portafoglio brevetti attivo complessivo di circa 4mila titoli. Gli enti di ricerca (tra cui Cnr, Enea, Ingv, Iit) presentano 100 nuove domande all’anno con un portafoglio di 1.200 brevetti. Un ampio lavoro che però non ha un altrettanto ampio riscontro economico. Il trasferimento tecnologico dei brevetti delle università nel 2016 è stato pari ad appe-

ROMA

na 1,6 milioni di euro; un po’ più alto per gli enti di ricerca che hanno venduto brevetti per 2,6 milioni. Basti pensare che quello degli Stati Uniti è stato pari a 700 milioni di euro. Tanta ricerca italiana così poco valorizzata. Ecco perché il ministro dell’Istruzione

● L’iniziativa

MUSEO DELLA SCIENZA Il progetto del ministero dell’Istruzione dedicato ai brevetti battezzato «InnovAgorà» è un modo per far incontrare il mondo della ricerca e quello dell’impresa. La prima edizione sarà ospitata al Museo della Scienza di Milano dal 6 all’8 maggio, le successive si terranno anche al Centro e al Sud.

Marco Bussetti insieme con il capo dipartimento per la Formazione superiore e la ricerca Giuseppe Valditara hanno pensato a un modo per far «uscire» i brevetti dai laboratori e farli conoscere al mondo. «Vogliamo mettere al centro la ricerca italiana — dice il ministro — e far capire quanto sia una grande opportunità per lo sviluppo e il futuro del Paese». Dal 6 all’8 maggio, al Museo della scienza e della tecnica di Milano, i 120 brevetti più interessanti e innovativi saranno presentati al mondo nel progetto ideato dal Miur «InnovAgorà». Saranno divisi in aree tematiche che andranno dall’intelligenza artificiale all’agroalimentare, dalla tutela dell’ambiente alla salute, dai beni culturali all’energia sostenibile. «Sarà una sorta di fiera del brevetto — spiega Valditara —, una piazza, l’agorà appunto, dove i ricercatori potranno mostrare il frutto del loro lavoro agli imprenditori, dove potranno farsi conoscere e spiegare nei dettagli le loro invenzioni». Sarà un modo, continua Bussetti, «per creare un legame più stretto tra il

I numeri

350 120 1,6 Le domande

di brevetto che ogni anno vengono presentate dalle università italiane. Gli enti di ricerca presentano invece 100 nuove domande ogni anno

I brevetti

che saranno selezionati per essere poi presentati alle aziende nel corso dell’iniziativa «InnovAgorà». L’evento del Miur è organizzato dal Cnr

Milioni di euro

Il valore generato nel 2016 dalla vendita dei brevetti delle università in Italia nel corso del 2016. Negli Stati Uniti la cifra è stata di 700 milioni di euro

mondo della ricerca e quello dell’impresa, una grande opportunità di crescita e sviluppo per tutti». Sono coinvolte tutte le università italiane e gli enti di ricerca invitati a inviare i loro progetti al Cnr che organizza l’evento. Ma anche le associazioni di categoria delle imprese sono chiamate a partecipare, perché, ragiona Valditara, «anche gli imprenditori possano vedere con i loro occhi come la ricerca possa essere importante per le loro aziende». Una piazza «dove si incontrano domanda e offerta, perché le stesse aziende possono chiedere aiuto alla ricerca». Sarà anche l’occasione per far scoprire a grandi e piccoli «l’importanza strategica del legame tra la ricerca e lo sviluppo del Paese». Una vera e propria missione nell’Italia dove la ricerca sembra essere sempre l’ultima delle priorità e soffre una mancanza cronica di risorse. «Invece no — dice Bussetti —, vogliamo che questa “piazza” si trasformi in una grande mobilitazione per il nostro futuro». La scelta di Milano per il debutto di «InnovAgorà» è dovuta all’anno di Leonardo da Vinci. Ma le prossime edizioni si terranno anche in città del Centro e del Sud, perché «vogliamo che questo diventi un appuntamento annuale — promette Bussetti —, una specie di rivoluzione copernicana che metta al centro di tutto la ricerca». Claudia Voltattorni © RIPRODUZIONE RISERVATA

Al lavoro Tre ricercatori nel laboratorio di ingegneria del Politecnico di Lecco, sede distaccata del Politecnico di Milano (foto Cardini)

Il Cnr

Dal 1923 Il logo del Centro Nazionale delle Ricerche, ente pubblico scientifico

Il Politecnico di Milano

Il sistema che «vede» grazie al Dna tutto quello che è contenuto nei cibi

Un naso elettronico che sente i gas per proteggere la vita dei lavoratori

R

I

iconoscere la qualità di un alimento. Scoprire la sua composizione, la sua origine e soprattutto se è contraffatto o no. Un problema sempre più attuale e frequente cui i ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) hanno cercato rimedio ideando la piattaforma «Foodcode», un sistema innovativo di riconoscimento genetico per rilevare la presenza di qualunque specie animale o vegetale presente in materie prime, miscele o prodotti lavorati alimentari. Si tratta di una sorta di rilevatore di Dna («Dna Catering») che, secondo i ricercatori, è «una strategia efficiente perché è presente in tutti gli organismi viventi e di

conseguenza in tutti i prodotti alimentari derivati». Inoltre, «non è suscettibile ai cambiamenti climatici o dietetici ed è più stabile alle proteine a ph, alle variazioni di temperatura o pressione che le materie prime possono subire durante il ciclo di produzione». Quindi, per rilevare le componenti dell’alimento basterà «fotografarlo» con un piccolo macchinario che determinerà il Dna di tutte le sue componenti e genererà un codice Qr leggibile da un qualsiasi smartphone che indicherà subito di cosa è composto il cibo che stiamo per mangiare. Il brevetto del Cnr sarà a Milano all’«InnovAgorà». C. Vol. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Dal 1863 Il simbolo del Politecnico, istituzione universitaria di Milano

l Politecnico di Milano ha studiato un dispositivo per la «cura e il monitoraggio della salute dei lavoratori». Così i ricercatori hanno ideato l’«Electronic Nose Device», un naso elettronico che si indossa e rileva la presenza di inquinanti gassosi. Si tratta di una mascherina destinata a chi lavora in ambienti insalubri e a rischio intossicazione, come ad esempio le fabbriche di vernici. L’obiettivo «è quello di fornire un monitoraggio continuo della qualità dell’aria dei luoghi chiusi». Ma soprattutto «supportare il lavoratore e spingerlo a utilizzare adeguati dispositivi di protezione individuale». Secondo i test dei ricercatori del Politecnico, la

percentuale di lavoratori che non usa protezioni respiratorie è molto elevata e questo spesso per ragioni di comfort: «La mascherina è pesante e fastidiosa». Il «naso elettronico» è un braccialetto con una serie di sensori che danno in tempo reale informazioni sulla qualità dell’aria. Chi lo indossa viene avvertito attraverso una vibrazione e un sensore led di diversi colori a seconda della gravità della situazione: il rosso indica, naturalmente, l’elevata tossicità dell’aria che si sta respirando e quindi obbliga ad indossare la mascherina. Anche questo brevetto sarà a «InnovAgorà». C. Vol. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

I partiti al governo Reddito di cittadinanza, autonomia delle Regioni, Tav, Venezuela, rapporti con la Francia, rivendicazioni dei pastori: tante liti e stop reciproci

CINQUE STELLE E LEGA: LA SFIDA DEI VETI INCROCIATI

ANALISI & COMMENTI

● Il corsivo del giorno

di Pierluigi Battista

N

SEGUE DALLA PRIMA

di Francesca Basso

AL PARLAMENTO EUROPEO VOTO A SORPRESA: «NO» ALL’AUSTERITY

I

l Parlamento europeo si è schierato contro l’austerity, spuntando le armi ai populisti nella campagna elettorale che tra poco entrerà nel vivo. Mercoledì scorso l’Europarlamento ha votato contro la proposta della Commissione Ue, che prevedeva il possibile congelamento dei fondi strutturali per il periodo 2021-2027 per i Paesi che non rispettano i parametri macroeconomici dell’Ue. In Italia gli eurodeputati hanno votato compatti, e in modo trasversale: socialisti, popolari, pentastellati e leghisti. La battaglia però non è vinta, perché il testo approvato è la base per il negoziato con il Consiglio, cioè con le capitali, sulle nuove regole per la gestione dei fondi Ue (quelle attuali prevedono invece la condizionalità). E qui il quadro si complica, ci sono Paesi «falchi», come l’Olanda, che non vogliono mollare la presa. Non solo. La proposta della Commissione prevede anche un’altra condizionalità: il rispetto dello Stato di diritto. Quella rule of law che ha fatto accendere un faro su Polonia e Ungheria. Questa regola il Parlamento Ue non l’ha abrogata. È chiaro che a fare la differenza nella decisione finale saranno le alleanze. L’Europarlamento ha votato contro l’austerity perché è stata costruita una sapiente rete tra deputati. È dal 2013 che Andrea Cozzolino e Mercedes Bresso del Pd portano avanti questa battaglia, sostenuta anche dal Comitato delle Regioni. Il «colpo di mano» è riuscito perché Cozzolino ha lavorato nella famiglia socialista convincendo anche i tedeschi e allargando il fronte a M5S e FI. Tra i popolari si è mosso lo spagnolo Ramón Luis Valcárcel, che ha spaccato il gruppo convincendone una trentina. Alla fine il no all’austerity è passato 370 a 300. Ora Roma deve fare la sua parte, l’isolamento nella Ue non paga e le alleanze non sempre si fanno solo con i Paesi ritenuti affini o più amici. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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on una contrarietà assoluta, ma un’opera di depotenziamento, come a voler disinnescare le conseguenze che quella misura potrebbe avere per chi ne beneficia e soprattutto il vantaggio politico che ne ricaverebbe l’alleato-concorrente, il cogovernante-oppositore. A parti rovesciate i malumori dei Cinque Stelle sul progetto di autonomia delle tre Regioni «ricche», Lombardia, Veneto e Emilia-Romagna: sembrava cosa fatta, inserita nei commi del contratto di governo, legittimata da un referendum popolare. Eppure, anche qui: trappole, ostruzionismi, rivendicazione, opposizione obliqua e anche aperta. Da mesi è così, uno stillicidio in cui il contratto tanto celebrato viene stiracchiato, strappato, ricomposto, ricucito, ma sempre sotto stress. Adesso è anche la chiusura domenicale dei negozi a rappresentare un nuovo motivo di attrito: i Cinque Stelle la esaltano, la Lega la detesta. Sulla Tav Salvini fa l’oppositore della commissione costi-benefici, va a visitare i cantieri demonizzati dai seguaci di Grillo, partecipa alle manifestazioni Sì Tav, si prende le parolacce risentite di Alessandro Di Battista. I Cinque Stelle rispondono con scortesie istituzionali, il ministro Toninelli invia il dossier prima ai francesi e poi all’alleato di governo. Ma finché la commissione era al lavoro, tutto era procrastinato (tranne la drammatica mancanza di stipendio degli operai che hanno già scavato sette chilometri di tunnel e che ora sono stati fermati dal mantra

dell’«analisi costi-benefici»). Adesso invece una decisione va presa, senza ulteriori indugi: vincerà il governo-opposizione della Lega o l’opposizione-governo dei Cinque Stelle? Le parti in commedia a ruoli rovesciati scavalcano anche i confini nazionali. Sulla questione del Venezuela la distanza sembra incolmabile, con la Lega che vorrebbe unirsi al fronte internazionale di chi combatte l’autoritarismo di Maduro e la sua politica che sta portando alla fame il popolo venezuelano. I Cinque Stelle invece non vedono l’ora di scagliarsi contro l’imperialismo americano, anche se alla Casa Bianca c’è Donald Trump.

Paralisi L’inesauribile dualismo degli alleati è pericoloso per il continuo rinvio di tutte le scelte Inoltre sulla questione delle relazioni inasprite tra Italia e Francia, a Salvini non è affatto piaciuta la visita di Di Maio e Di Battista ai gilet gialli, non perché non ne condivida lo spirito populista anti-macroniano ma perché tra la polizia e i devastatori di Parigi, il cuore del ministro dell’Interno batte con le forze dell’ordine. E ogni giorno si apre un nuovo contenzioso: dal problema delle proteste dei pastori sardi per il prezzo del latte venduto addirittura al di sotto dei costi di produzione, all’atteggiamento nei confronti dei vertici di Bankitalia, con Salvini che sembra sposare un linguaggio molto più morbido della perentorietà di Di Maio, peraltro,

COMMENTI DAL MONDO LacrisiinKashmir unamiccia perilSuddell’Asia di giovedì in ● ❞ L’attacco Kashmir, regione

contesa tra India e Pakistan, apre una nuova fase, più pericolosa, nella rivalità tra le due potenze nucleari. Lo sostiene sul Washington Post Asfandyar Mir, analista a Stanford. Nell’attacco sono stati uccisi 40 agenti indiani: il premier Modi, alla ricerca di consensi in vista delle elezioni, ha un motivo in più per reagire.

Due vie opposte per far ripartire la Nigeria in Nigeria si vota e i ● ❞ Oggi due principali

contendenti hanno sulla carta lo stesso programma: far ripartire la locomotiva d’Africa riducendo la dipendenza dell’economia dal petrolio. Ma osserva sul Financial Times Neil Munshi con percorsi opposti: il presidente Buhari insiste sulla lotta alla corruzione, l’uomo d’affari Atiku Abubakar sulle privatizzazioni.

a cura di Alessandra Muglia

come sembra, destinata a non mietere sonanti successi. Questo governo è composto da forze molto diverse tra loro, per formazione, mentalità, atteggiamenti, storia e (sinora) per insediamento geografico e territoriale. È inevitabile che queste diversità si manifestino, malgrado i richiami rituali alla lettera del contratto siglato nel maggio scorso, e del resto solo in base a una sciagurata legge elettorale è possibile che forze tanto diverse possano governare insieme. Ma è davvero molto rischioso questo inesauribile dualismo tra forze che a giorni alterni indossano la divisa del governante e quella dell’oppositore. È rischioso per il continuo rinvio delle scelte di governo, per i veti reciproci che penalizzano il momento della decisione (ma Salvini non era un «decisionista»?), per un’azione di governo minata e lacerata da una guerriglia interna senza sosta e condita da dichiarazioni tonitruanti dei contendentialleati che sfogano sul piano verbale quello che non possono praticare nelle scelte concrete che si compiono. Però è rischioso, ed è davvero stupefacente che non lo capiscano le deboli e rissose componenti dell’opposizione (quella che dovrebbe essere vera, ma dov’è?), anche perché in tanti strepiti allarmistici sui pericoli del «regime» in cui l’Italia starebbe avviandosi, il vero scenario di «regime» è quello in cui le forze di governo possono tranquillamente giocare ruoli diversi, occupare tutto intero lo spettro della politica, compensando vicendevolmente perdite ed eventuali arretramenti. Tutto in casa: pro e contro, a favore e sfavore, dentro e fuori. E l’Italia? Deve aspettare. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA PROPOSTA M5S

ACQUA,CONLANUOVALEGGE SIRISCHIAUNBALZOINDIETRO di Claudio De Vincenti

C

aro direttore, una proposta di legge contro l’ambiente è in discussione in questi giorni alla Camera dei Deputati. Parlo di quella presentata dal M5S con il titolo accattivante di «Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque»: se dovesse essere app rova t a b l o cc h e re b b e i l recupero di investimenti in corso nel settore idrico — decisivo per superare finalmente i pesanti ritardi ambientali che affliggono il nostro Paese — con il ritorno a un passato

di gestioni frammentate e preda di interessi politici che con i cittadini non c’entrano nulla. Ad animarla è la filosofia della decrescita. Di cosa c’è bisogno per tutelare il bene comune acqua e la sua equa distribuzione tra i cittadini di oggi e di domani? Prima di tutto di un assetto istituzionale adeguato al governo pubblico del settore: poteri di indirizzo in capo a Governo e Parlamento su modalità e intensità di utilizzo della risorsa, programmazione pubblica per ambiti territoriali locali di dimensione adeguata a far emergere le economie di scala necessarie a ridurre i costi e garantire la sicurezza della fornitura ai cit-

tadini, regolazione di tariffe e qualità del servizio da parte di un’Autorità forte perché dotata delle necessarie competenze e dell’indipendenza da interessi di parte e da intromissioni politiche. In secondo luogo, c’è bisogno di soggetti gestori del servizio idrico integrato che abbiano le capacità economiche e tecniche per investire nel processo produttivo che porta l’acqua dalle fonti ai rubinetti delle case (acquedotti) e da questi alla restituzione della risorsa all’ambiente naturale e al ciclo stesso dell’acqua (fognature e depuratori): un’attività che per la sua complessità manageriale e ingegneristica richiede una impostazione

non burocratica ma imprenditoriale, che quindi — nel rispetto degli indirizzi, della programmazione e della regolazione pubbliche — solo vere e proprie imprese, anche pubbliche purché imprese, possono svolgere in modo adeguato a garantire costi contenuti e qualità del servizio per i cittadini. È quanto si è andato faticosamente costruendo nel nostro Paese in questi anni, soprattutto con la svolta normativa che nel 2012 ha affidato la regolazione del settore all’Autorità per l’energia, oggi Autorità per energia, reti e ambiente (Arera). Non a caso, grazie alla stabilità del quadro regolatorio che ne è derivato, si è avuta una ripresa degli investimenti nel servizio idrico, che sono raddoppiati passando da meno di 1,3 miliardi all’anno fino al 2012 a circa 2,6 miliardi nel 2018. Investimenti di cui il Paese ha assoluto bisogno dal punto di vista ambientale e di qualità della vita

dei cittadini, in particolare in quelle aree del Paese, come il Mezzogiorno, che più hanno sofferto l’invecchiamento delle reti acquedottistiche e la mancanza di impianti di depurazione. Cosa prevede la proposta di legge 5 Stelle? Sottrae la regolazione all’Autorità e la riporta in capo al ministero dell’Ambiente; smantella gli ambiti territoriali ottimali costruiti in questi anni, frammentandoli su dimensioni «non superiori alla provincia» e consentendo di uscirne ai Comuni con meno di 5 mila abitanti; revoca entro fine 2020 gli affidamenti del servizio di cui siano titolari imprese, anche pubbli-

Restaurazione Sarebbe ripristinato l’assetto gestionale che in precedenza ha generato gravi ritardi

che, per dare in gestione il servizio a enti pubblici o aziende speciali, ossia in ogni caso a rami delle stesse amministrazioni. È esattamente l’assetto istituzionale e gestionale del passato, quello che ha generato i gravi ritardi del nostro Paese in materia di tutela della risorsa — si pensi agli sprechi derivanti dalle perdite di rete — e di tutela dell’ambiente — si pensi alla carenza di depuratori in grado di salvaguardare i mari e i fiumi. Un simile ritorno indietro non sarebbe indolore: lo smantellamento del quadro programmatorio e regolatorio bloccherebbe inevitabilmente gli investimenti in corso, mentre le gestioni tramite enti burocratici riporterebbero in auge le inefficienze del passato, condannando il nostro Paese a un degrado del sistema idrico dalle conseguenze ambientali inaccettabili. È appunto la decrescita infelice. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

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Risponde Aldo Cazzullo

● Facce nuove

PERCHÉ NON POSSIAMO NON AMARE LA FRANCIA

di Paolo Lepri

Illibropalestinese diIsabellaHammad

LO DICO AL CORRIERE ELEZIONI I collegi uninominali sarebbero ideali, ma non li avremo mai Caro Aldo, per combattere la crescente astensione degli elettori dal voto, non crede che sia giunto il momento di reintrodurre — con tutte le garanzie del caso contro il malaffare — la preferenza come unico metodo per riavviare un rapporto tra elettori ed eletti, combattere i partiti personali e riavvicinare il popolo alla politica?

Giuseppe Taini Caro Giuseppe, l’ideale sarebbero i collegi uninominali. Piccoli, non enormi come quelli previsti dalla legge in vigore. Ma siccome con i collegi sono gli elettori a scegliere il loro rappresentante, non li avremo.

Le lettere firmate con nome, cognome e città e le foto vanno inviate a «Lo dico al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579 lettere@corriere.it letterealdocazzullo @corriere.it Aldo Cazzullo - «Lo dico al Corriere» «Lo dico al Corriere» @corriere

SU MIA MARTINI «Calunnie per anni, nessun pentito» Siamo tutti molto contenti del successo di critica, e soprattutto di pubblico, ottenuto dalla fiction su Mia Martini interpretata dalla bravissima Serena Rossi. Ma a me è venuto spontaneo chiedermi: quanti ipocriti si nascondono tra gli addetti ai lavori del mondo dello spettacolo, che si dicono indignati di fronte al trattamento riservato per anni alla povera Mia? Tutti indignati e nessun colpevole? Possibile che non si sia trovato un pentito dopo quasi 24 anni? E come mai, con Mia ancora in vita, nessuno di quel mondo ha avuto il coraggio di strillare che si stava commettendo una vergognosa violenza?

Sergio Soraci

TRENI PER MALPENSA «Rimborsi, scadenza troppo ravvicinata» Trenord non è solo servizio pendolari, ma anche servizio aeroporto Malpensa. Avevo acquistato il biglietto per un treno, soppresso mezz’ora prima della partenza, e avevo dovuto prendere un altro mezzo col rischio di perdere pure l’aereo. Quando sono rientrata, ho chiesto il rimborso, ma mi hanno risposto che dovevo chiederlo entro 72 ore! Magari quando si è dall’altra parte del mondo non si ha il tempo e il modo di farlo... Comunque, rimborso a parte, il disservizio mi sembra importante. Monica Zocchi, Milano

Caro Aldo, alla Francia, spazzata via dalle armate del Terzo Reich, è stato concesso, immeritatamente, di sedersi al tavolo dei vincitori con i conseguenti vantaggi: seggio permanente all’Onu e tecnologia nucleare. Questi regali non hanno indotto i francesi a un pizzico di umiltà, anzi hanno accresciuto il loro senso di «grandeur» alle volte indisponente. Raffaello Calopreso La Francia ce ne ha combinate di tutti i colori e ancora oggi non ha perso il vizio! Per me, la cosa peggiore è l’aver colonizzato la Corsica, portandola fuori non solo dallo Stato italiano formatosi con tanti sacrifici, ma addirittura fuori dalla nazione italiana, imponendo la sua lingua… Domenico Aquili

H

Cari lettori, o ricevuto molte invettive contro Macron e in genere contro la Francia. Un certo sentimento anti-francese è sempre esistito; ma in questi anni è molto cresciuto. Siamo arrivati al punto che quando giocano Francia e Germania quasi tutti tengono per i tedeschi. Altri lettori però mi hanno ricordato i tanti segni e personaggi che legano i due Paesi (al consueto elenco che va da Napoleone a Carla Bruni vanno aggiunti almeno il cardinale Mazzarino, che governò oltre le Alpi in nome del giovane Luigi XIV, il Re Sole, e il compositore Giovanni Battista Lulli, che sostituì la i del suo cognome con una y e con la sua musica ne eternò la gloria. Quando però le armate regie tentarono di prendersi Torino trovarono la resistenza dei Savoia, che non hanno avuto solo demeriti, e del po-

Da giugno saranno in vendita due nuove Barbie (proprio tra qualche giorno compirà 60 anni): una in carrozzina e una con la protesi alla gamba, entrambe a mostrare che esistono varie tipologie di persone. Nella confezione della Barbie in sedia a rotelle ci sarà anche una rampa per porre l’accento sull’importanza dell’inclusione anche dal punto di vista architettonico. Che sia arrivato finalmente il momento in cui i giochi possano dare ai bambini uno sguardo più ampio sulla vita e si possa auspicare uno sradicamento dello stereotipato concetto di perfezione imposto per decenni? Che una bambola possa aiutare a scardinare i pregiudizi sulla disabilità?

«Ecco com’è ridotto il Casale degli Strozzi, situato in piazzale Clodio a Roma, dopo il restauro: vetri rotti, finestre aperte alle intemperie in un degrado generale». Immagine di Mario Iannucci. (Inviate le foto, ovviamente scattate da voi, a questi indirizzi: lettere@ corriere.it e su Instagram @corriere)

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Luciano Fontana

PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO

VICEDIRETTORE VICARIO

CONSIGLIERI

Barbara Stefanelli

Urbano Cairo

VICEDIRETTORI

Marilù Capparelli, Carlo Cimbri, Alessandra Dalmonte, Diego Della Valle, Veronica Gava, Gaetano Miccichè, Stefania Petruccioli, Marco Pompignoli, Stefano Simontacchi, Marco Tronchetti Provera

7 - SETTE

DIRETTORE GENERALE NEWS

Daniele Manca Venanzio Postiglione Giampaolo Tucci Beppe Severgnini

Alessandro Bompieri

S

e il talento si misura con la limpidezza degli spazi nella narrazione, e non solo con la potenza delle parole, Isabella Hammad ne ha molto. E non sembrano esagerati, pur in un mondo abituato a veder fabbricare miracoli, gli elogi che ha ricevuto prima ancora della pubblicazione di The Parisian, il suo romanzo d’esordio. Uscirà ad aprile, edito da Jonathan Cape. Per Zadie Smith è «una sublime esperienza di lettura». Con un racconto, Mr. Can’aan, questa ventisettenne nata a Londra da una famiglia palestinese ha vinto il Plimpton Prize, riconoscimento assegnato da «The Paris Review» ad un emergente che ha trovato spazio nelle sue pagine. Nella lista dei vincitori, tra gli altri, Ottessa Moshfegh, Atticus Lish e David Szalay, l’autore Tutto quello che è un uomo, «short-stories» che collegano in diversi luoghi europei nove protagonisti della loro solitudine. Isabella Hammad fa viaggiare la storia, oltre che le persone. Mr. Can’aan inizia quando la Guerra dei Sei Giorni si è conclusa da una settimana. Siamo sulla riva orientale del Giordano e la corrente del fiume trasporta un corpo. Un uomo senza nome per Sam (che lo vede e lo recupera), un padre da seppellire per i figli che lo cercheranno nell’arco di quaranta anni. Le vite scorrono, tra Beirut e Amman, tra Ginevra e Zurigo. Ma poi ci si incontra, anche se per caso, perché il passato vince sempre sul presente. E nel momento degli addii può accadere di «prendere fiato, come prima di parlare, e poi di lasciare andare via il respiro». Il legame con i fatti torna in The Parisian, dove la vicenda personale del giovane palestinese Midhat Kamal — che si trasferisce in Francia alla vigilia della Prima guerra mondiale — si intreccia con i destini del suo popolo e di una lotta per l’indipendenza combattuta ancora oggi contro troppi nemici. Per scrivere il libro, come ha detto al Guardian, Isabella Hammad è tornata in Medio Oriente (ora abita a Brooklyn dopo aver studiato a Oxford e Harvard) per incontrare decine di componenti della sua famiglia. Le radici sono profonde, impossibili da estirpare. «Quando ero ragazza e sentivo mio padre parlare di mio nonno pensavo che tutto questo sarebbe stato un grande romanzo». Ora lo è diventato. @Paolo_Lepri © RIPRODUZIONE RISERVATA

Edda Migliori

L’addio

«Dopo 61 anni insieme, non ho potuto salutarti»

T

e ne sei andata in silenzio, in punta di piedi, come non volessi disturbare. Dopo anni passati insieme dividendo una lunghissima sequenza di problemi legati alla salute dei nostri genitori, poche gioie e tante difficoltà, sei «volata via» da quel letto d’ospedale dopo un mese di pesanti sofferenze. Passavo le giornate accanto a te e ti carezzavo le braccia e le mani massacrate dalle flebo. Eri buona dentro, dicevano i tuoi alunni (sei stata insegnante elementare) e tutti quelli che ti conoscevano, ed era così: eri sempre pronta a mediare, a comprendere, a giustificare, ad aiutare e a consolare. Sembrava che la situazione stesse evolvendo in senso positivo e si ipotizzava di dimetterti; invece è improvvisamente

RCS MEDIAGROUP S.P.A.

DIRETTORE RESPONSABILE

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BARBIE «Quei nuovi modelli e la disabilità»

LA VOSTRA FOTO

FONDATO NEL 1876

polo piemontese. Poi certo ci sono state pagine nere. La strage di Aigues-Mortes, con la caccia all’italiano nelle saline: l’accusa che ci veniva fatta era quella mossa oggi ai migranti, rubare il lavoro e abbattere i salari. E «la pugnalata alle spalle» del 1940, quando il Duce attaccò la Francia con i tedeschi già a Parigi, senza peraltro riuscire a muovere un passo. Oggi la nostra economia è talmente legata a quella francese che una rottura proprio non possiamo permettercela. Un conto è farsi rispettare da Macron, un altro è insultarlo a fini di propaganda interna. Così si prendono i like su Facebook, ma non si fa l’interesse nazionale. Per fortuna c’è Mattarella. E ci sono i destini incrociati di due popoli che a volte non si sopportano, ma sono inscindibilmente legati dalla geografia e dalla cultura.

Sede legale: Via Angelo Rizzoli, 8 - Milano Registrazione Tribunale di Milano n. 139 del 29 giugno 1948 Responsabile del trattamento dei dati (D. Lgs. 196/2003): Luciano Fontana privacy.corsera@rcs.it - fax 02-6205.8011 © 2019 COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge. DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA 20121 Milano - Via Solferino, 28 - Tel. 02-62821 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano - Tel. 02-2582.1 - Fax 02-2582.5306 PUBBLICITÀ RCS MediaGroup S.p.A. - Dir. Pubblicità Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano - Tel. 02-25846543 www.rcspubblicita.it

precipitata. Te ne sei andata senza un ultimo saluto, un ultimo abbraccio, pochi minuti prima del mio arrivo. Ho pianto disperata, devastata, abbracciando il tuo corpo immobile, finalmente sereno, addormentato per sempre in quel letto bianco. Siamo state sorelle per 61 anni; ci capivamo con uno sguardo, sapendo di poter contare una sull’altra. Eravamo legate al di là di quanto noi stesse pensavamo e non abbiamo avuto neppure pochi istanti per un ultimo addio. Forse è per questo che voglio pensare che da qualche parte ancora vivi, che mi guardi e aspetti, mi aspetti per quel saluto e quell’abbraccio che ci sono mancati. Tua sorella Luisa

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Ogni sabato pubblichiamo il ricordo di una persona che ci ha lasciato

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

TempiLiberi

Accessori/1

I 20 anni di storia degli occhiali in titanio che pesano 1,8 grammi

Pesa 1,8 grammi e proprio grazie alla sua leggerezza ha rivoluzionato il mondo dell’occhialeria. Silhouette, brand austrico, venerdì prossimo al Museo del Novecento in piazza Duomo a Milano celebra 20 anni di storia di Titan Minimal art, gli occhiali in titanio che dal 1999 sono stati indossati da più di 11,5 milioni di persone e hanno ricevuto 11 premi. In mostra le forme di tendenza che si vedranno anche al Mido: farfalla, tonda, rettangolare ed esagonale. (MT.V.)

«C L’azienda ● Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno fondato il loro brand nella prima metà degli Anni 80: è dell’85 la prima sfilata, realizzata con capi prodotti in laboratori artigianali siciliani ● Lo scorso gennaio la sfilata del «fatto a mano». Non alta sartoria o alta moda, ma, spiega il duo, «un’altra cosa»

he cos’è la moda? È creatività, ma senza il tocco umano delle mani non esisterebbe, o meglio resterebbe astratta, sterile. Priva di vita. E la moda è moda solo se è viva». Trentaquattro anni di lavoro insieme, per Domenico Dolce e Stefano Gabbana: prove su prove, il lavoro quotidiano in studio, sfilate, campagne, viaggi, interviste. Una vita di lavoro «fatto a mano, letteralmente: disegnare un abito o un accessorio, scegliere i tessuti, le pelli, tagliare, fare le prime prove. Cambiare qualcosa, molto, a volte tutto: ma sempre con le mani. Puntando gli spilli. Solo così un abito prende vita, perché dovrà vivere a contatto del corpo di chi lo indosserà». Ecco perché la sfilata, a sorpresa, del «fatto a mano» di Dolce & Gabbana il mese scorso non è alta sartoria o alta moda, «è un’altra cosa». Perché la moda non è un hashtag, «il digitale è importante ma potrebbe esistere la moda senza il digitale, invece non potrebbe esistere la moda senza la passione di chi la fa, di chi taglia la stoffa, di chi punta gli spilli. La moda parla all’oggi ma deve durare nel tempo, se è bella. Noi abbiamo nell’armadio cose di parecchi anni fa che indossiamo spesso, amici e clienti ci chiedono spesso di tornare a pro-

Il tocco umano IlfattoamanodiDolceeGabbana «Senzaartigianalità,lamodaè sterile.Èlanostralezioneaigiovani»

durre quell'anfibio o quella giacca: perché? Perché erano pensati, e fatti, per durare. In questo abbiamo un approccio classico, “di una volta”». Sono classicisti che non chiudono alle innovazioni, «ma una cosa rimane vera: lei

preferirebbe ricevere da un amico un’e-mail, o un bigliettino scritto a mano? Con la penna? La tecnologia è veloce, aiuta a fare tante cose, però la scrittura a mano resta bellissima. Insostituibile». Dolce & Gabbana sono per


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TEMPI LIBERI

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

Accessori/2

Gli occhiali ispirano la fantasia di chi li crea e di chi li indossa. Per un brand sono una sorta di bandiera che aiuta i fatturati. È quasi naturale, dunque, che anche un marchio di pelletteria artigianale come il fiorentino Bisonte abbia deciso di lanciare la propria linea di occhiali da sole. Lo fa in collaborazione con Fabio Attanasio, napoletano, fondatore del blog The Bespoke Dudes, voce della sartoria su misura e appassionato di artigianato d’eccellenza. Lusso understated, eleganza e manifattura sono le caratteristiche da cui era partita anche la capsule di pelletteria maschile

Dalla pelletteria alla linea da sole (per passione del design)

temperamento indipendenti — «ormai in quanti siamo rimasti, in questo sistema, a essere completamente indipendenti?» — e antropologicamente tifosi dell’Italia: «E anc h e i n q u e s to c a s o n o n possiamo non sottolineare che l’Italia, la grandezza dell’Italia, attraverso i millenni, è grandezza del sapere fare le cose, del saper creare la bellezza con le mani dopo averla immaginata. Perché l’immaginazione ha bisogno delle mani: quelle statue, quelle chiese, quelle piazze che il mondo ci invidia e il mondo può ammirare solo qui non si sono scolpite da sole, non si sono costruite da sole. Sono state fatte, con le mani. Con quella cosa nobilissima che è il lavoro manuale. Disprezzano il lavoro delle mani quelli che non sono capaci di farlo. L’Italia deve essere fiera di questa sua ricchezza, molto al di là della moda. Un pizzaiolo bravo? È a suo modo un artista. Un barbiere? Un pasticcere? Vogliamo parlare dei panettoni di Fiasconaro (la collaborazione tra gli stilisti e la casa di pasticceria a lievitazione naturale è stata un successone natalizio, ndr)?». La cosa che gli stilisti consigliano ai ragazzi che vogliono lavorare nella moda: «Guardare, saper guardare, con pazienza, umiltà. E’ vero che questo lavoro si fa con le mani ma si impara con gli occhi. Noi diciamo sempre ai ragazzi che lavorano con noi di fare

Le foto

Al centro gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Da sinistra, il ricamo di un fiore tridimensionale su un abito della loro collezione di Alta moda: i petali, ad uno ad uno, vengono tagliati, lavorati e cuciti sul capo. Qui sopra un momento della lavorazione della pelletteria: l’applicazione a mano della fibbia in metallo, con la forma a cuore, sulla Devotion Bag, una delle borse ormai diventate iconiche del marchio

ricerche sui libri non su Google. Di disegnare a mano, non con il computer, ma soprattutto il consiglio che diamo sempre a tutti i giovani che vogliono fare gli stilisti è: guardare. Guardare chi sa fare con le mani. Guardare le sarte, guardare come si fa un orlo, guardare lo stiro: con gli occhi si ”rubano” i segreti di un mestiere perché ci sono cose che nessuno, neanche il sarto più bravo del mondo, può spiegarti semplicemente a parole. Deve farti vedere come si fa: per un sarto, per una sarta, ci sono dei passaggi, degli automatismi che con gli anni sono diventati scontati, ma che racchiudono la differenza tra il lavoro di uno normale e quello di uno davvero bravo. Guardare con gli occhi le mani di chi sa fare è la cosa più importante. Anche perché per imparare ci vogliono anni, non è che nelle sartorie di una volta l’apprendista cominciava a tagliare, era l’ultima cosa che ti facevano fare quando avevi capito il resto». La lezioni arrivano nei momenti più inaspettati: anche per gli stilisti famosi in tutto il mondo che fanno questo lavoro da una vita. Domenico e Stefano indicano un leopardo a grandezza naturale accucciato a pochi metri dal divano dello studio di viale Piave dove sono seduti. «Impressionante vero? Regalo di Natale di un

Francesca Tegon, 47 anni, di Seventy. Il ritorno dello chemisier

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L’esempio Guardare le mani di chi sa fare è la cosa più importante, per imparare ci vogliono anni

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Il prossimo inverno di Seventy

a tendenza è la giacca sartoriale e l’abito costruito. Basta con tutto questo oversize senza forma. Finalmente si torna al bel vestire. Francesca Tegon, 47 anni, due figli maschi, è una donna di carattere. Porta avanti con passione la direzione creativa di Seventy, l’azienda veneta di famiglia creata negli anni 70 dal padre e dove lavorano anche i fratelli. In total black è arrivata a Milano al volante della sua audi A4 per gli ultimi tocchi alla collezione autunno inverno 2020 che sarà presentata durante la Fashion Week. «Sono felice che si sia tornati a rendere bella la donna dal mattino alla sera, da quando va al lavoro fino a quando va all’aperitivo con le amiche — racconta —. La nostra è una donna che ama la moda ma i conti a fine mese li deve fare, non può permettersi troppi cambi: va al lavoro con un paio di pantaloni e una camicia in seta bianca che la sera sostituisce con un top di paillette, aggiunge un accessorio giusto ed è pronta». Tornano importanti i dettagli. I colori forti della primavera estate per l’autunno sfumano nei toni polverosi. Nell’immaginario il tailleur è quello della donna in carriera degli anni 80, come si sfugge dall’effetto retrò? Sono le proporzioni a fare la differenza. «Io sono una che adora il vintage, ma riconosco che è difficile da portare per i non addetti ai lavori —dice —. Cambiano i tagli e le proporzioni. Le spalle sono sempre un po’ più larghe ma poi segnano la vita. E se hai voglia di una giacca più allentata, poi la stringi in vita con una cintura. Il punto vita era scomparso, ma ora è diventato essenzia-

le». Anche il pantalone è in continua evoluzione: «Si è ridimensionata la parte alta, sul bacino è accosto al corpo e quindi più femminile, poi la gamba può anche essere larga». Un altro elemento importante del guardaroba? «Lo chemisier, altro grande ritorno, tutto rivisitato: midi, in seta mono colore o a fantasia stampata, con la manica lunga e il punta vita segnato: non è camicione over». La nuova eleganza svelta ma raffinata rilancia il cappotto «anche questo più accostato, nei tessuti maschili che esaltano il taglio sartoriale». A quadri effetto spalmato bronzo, nero maxy chevron, e poi in tessuto double «per una coccola con applicazioni di frange di piume. Abbiamo giocato su un capo spalla formale per renderlo un po’ giocoso e divertente». Un formale mai banale nello spirito di Francesca Tegon, che con la sua Seventy (l’estero vale il 65 per cento del fatturato) punta a Stati Uniti e Russia. Che cosa apprezzano le clienti straniere di Seventy? «La qualità dei tessuti e come sono costruiti i capi nel rapporto con il prezzo (pantalone dai 120 ai 170, giacca 300-350 cappotto 600). Tutti i capi del campionario vengono studiati internamente dalle modelliste della nostra azienda dove lavorano 120 persone». Il maggior talento di Francesca? «Saper delegare. Mi circondo di giovani usciti dall’università Iusve dove tengo lezioni, perché voglio essere la più vecchia fra menti fresche. Il confronto continuo con loro mi aiuta a capire che cosa sta succedendo nel mondo e nella moda». Maria Teresa Veneziani

Chi è

● Francesca Tegon, 47 anni, è il direttore creativo di Seventy, azienda di famiglia creata negli Anni 70 dal padre Sergio che l’imprenditrice porta avanti con i fratelli Pierpaolo e Giovanna ● «Il fatturato 2018 ha tenuto, 48 milioni di euro, con un passo verso l’estero. L’Italia vale il 65% ma nel futuro c’è lo sviluppo negli Stati Uniti, Europa e Russia»

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La pasticceria delle borse del duo creativo di Coccinelle

Eleonora Pujia e Vinciane Stouvenaker. L’ad Stroppa: raddoppiare il fatturato in cinque anni

«L

a funzionalità non basta. La borsa deve rappresentare la personalità della donna che la indossa. La compra come se fosse lei la stilista». Con queste premesse Eleonora Pujia e Vinciane Stouvenaker, direttrici creative di Coccinelle, hanno dato vita a quella che definiscono la pasticceria delle borse. Gli accessori della primavera estate hanno colori gourmant. Giallo zabaione per il gruppo ispirato alla Olivia di Grease. La principessa Leila di Guerra Stellari è invece l’ispirazione per il gruppo del blu e del bianco psichedelico. Poi, il mondo selleria, per bandolie-

Vinciane Stouvenaker (origine belga) ed Eleonora Pujia, le direttrici creative di Coccinelle. Dicono: «Abbiamo personalità diverse ma oggi abbiamo bisogno l’una dell’altra. Ci accomuna il rifiuto della volgarità»

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(uno zaino, un laptop case e una cartella) a cui ora si aggiunge un occhiale da sole proposto in tre varianti colore (nero, marrone e giallo). Le montature rotonde, leggerissime, sono realizzate interamente a mano da artigiani cadorini utilizzando materiali di alta qualità come l’acetato di Mazzucchelli Varese, leader mondiale nel settore. Le lenti garantiscono elevata protezione da raggi UV e UVB. Mix di artigianalità e passione per il design, che poi sono le peculiarità che rendono famosi gli occhiali italiani nel mondo. (V.M.T.)

«Ilmiotalento?Sodelegare Nelteamsonolapiùvecchia fratantementifresche»

amico. Abbiamo aperto la grande cassa che lo conteneva e ci siamo spaventati. Sembrava vero, credevamo che qualche pazzo ci avesse mandato un leopardo imbalsamato! Lo guardi bene, però, da vicino. Provi a indovinare di cosa è fatto». Basta toccare il mantello del leopardo per capire che è di paglia. «Una statua rivestita di paglia finissima. Sembra vera, no? Tutta fatta a mano». Matteo Persivale

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re in morbida pelle ma sempre dall’aspetto strutturato. Le nuove borse sono piccole o «tanto grandi». Vinciane ed Eleonora erano soliste prima di incontrarsi nell’azienda fondata a Parma nel 1978, interamente controllata dalla coreana E-Land dal 2011. «Ci ha unito il desiderio di dare nuova vita a questo brand che da sempre fa borse. In momento in cui tutti fanno accessori non è un dettaglio da poco». Una ha una passione per i pellami (Vinciane), l’altra per la sperimentazione dei materiali alternativi da cui sono nati i secchielli in midollino, le shopping in paglia di Siena, le

tracolle in Plexy. «Ci accomuna il senso estetico e il rifiuto del banale e della volgarità. La nostra è una consumatrice consapevole, non si preoccupa del logo — dice Eleonora Pujia aprendo la borsa della linea Zaniah —. A fare la differenza sono i dettagli, l’interno, le chiusure, o i materiali. Una borsa deve renderti contemporanea ma anche durare nel tempo: il primo passo della sostenibilità». Il futuro? «Proseguire sulla strada dell’internaliz-

Una borsa della primavera della linea Zaniah in vitello grana naturale

zazione: l’obiettivo è di raddoppiare il fatturato vicino ai 100 milioni (il 40% in Italia) nei prossimi 5 anni — interviene l’ad Fabrizio Stroppa —. Puntiamo sulla Cina con 25 nuovi negozi mono brand nel 2019. Lo sforzo è trasformare Coccinelle da prodotto di servizio a global brand di lusso accessibile (dai 250 ai 350 euro). Le nostre pelli sono tutte italiane e la prototipia resta fieramente a Parma». M.T.V. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TEMPI LIBERI

Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

Abitare

Persone

Domenico Salemi Sarcella, artista e assessore alla cultura

Giulia Proteggente, studentessa, si occupa della Chiesa di S. Nicolò

Nino Santoro, panettiere e pasticcere, espone sul carretto siciliano

Tra mare e monti Nella foto grande, l’abitato di Savoca punteggiato da fichi d’India e agrumi selvatici. A sinistra, turisti sulla terrazza panoramica dove c’è la scultura dedicata a Francis Ford Coppola, durante le riprese de «Il Padrino». Accanto, le foto del set, esposte all’interno del Bar Vitelli. A destra, le terrecotte realizzate dallo scultore Domenico Salemi Scarcella (fotoservizio Luca Bergamin)

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iulia Proteggente stringe tra le mani la statuetta della Madonna che ha vinto alla lotteria della Chiesa di San Nicolò e che le somiglia come una goccia d’acqua. Questa ragazzina è un po’ l’opera d’arte vivente di Savoca, il borgo tra i monti peloritani e il mare siciliano che si sta riscattando da secoli di abbandono, grazie al gusto per la bellezza dei suoi pochissimi abitanti. Per questo l’archistar Mario Cucinella, curatore del Padiglione Italia all’ultima Biennale di Venezia, ha inserito questo paese concupito in passato da tanti pirati nel Mediterraneo. Una scelta che avrebbe fatto piacere a Leonardo Sciascia, il quale elogiò «il suo esuberante paesaggio naturale che offre sempre scenari diversi in contrapposizione al paesaggio antropico immobile, come una rovina in abbandono». Quelle influenze romane, bizantine, arabe e normanne che citava lo scrittore, adesso, non sono più in preda agli ingordi fichi d’India, all’incuria e alle zampate artigliate del sole e anche quel gioiellino barocco che è la Chiesa di San Michele, sta per essere definitivamente salvata grazie al

Nel paese-terrazza che ammaliò il Padrino Savoca tra arte e botanica fu scelto da Coppola La colonna sonora del film deve «gareggiare» con l’Ave Maria di Schubert

crowdfunding. Così, accanto alla memoria cinematografica legata alle scene girate qui da Francis Ford Coppola per «Il Padrino» — la colonna sonora sparata nell’aere dal Bar Vitelli, dove sono esposte le fotografie del set, sfida tutto il giorno le note dell’Ave Maria di Schubert trasmesse invece dal parroco tramite l’altoparlante del campanile — adesso a piedi ci si può incamminare

lungo l’anello circolare. Come un cantico dantesco, il percorso gira attorno a tutta Savoca, trasformandola in un tondo da trekking pieno di splendide vedute che vanno dall’Etna alla costa calabra. «Io da scultore innamorato di questo luogo ho realizzato i bassorilievi in terracotta — racconta Domenico Salemi Scarcella —, mentre Sigmund Wagner ha creato installazio-

Il borgo

Rossella Starrantino, cameriera, prepara granite molto apprezzate

Salvatore Moschella organizza e guida i trekking anche biologici

Vincenza Cicala, massaia, è la decana del borgo e la memoria storica

Giulio Motta è titolare del Bar Vitelli, legato al culto de «Il Padrino»

Salvo Pesce, custode al Convento dei Cappuccini con le mummie

● Arroccato su di una collina alta 300 metri, Savoca rientra nel territorio messinese della Valle d’Agrò, in una quinta di agrumeti, vigneti e ulivi vicino a Taormina e appare, lassù, quasi inarrivabile mentre si guida lungo la Statale 114. Viverci richiede un po’di spirito di sacrificio e capacità di adattamento però il paesaggio, il clima mite e i prezzi abbordabili delle abitazioni, intorno ai 600 euro al mq cui aggiungere i costi delle ristrutturazioni , regalano vertiginose emozioni

ni più contemporanee». Salvatore Moschella, consapevole che per godere l’arte bisogna stare comodi, ha riportato in azione gli asinelli che aiutano i turisti croceristi a raggiungere quei punti panoramici più lontani che altrimenti sarebbero impervi. «E insegno a riconoscere, a masticare le tante erbe commestibili che crescono tra i fiori sui dirupi. Lo facevano i nostri nonni, è un recupero medicinale e gastronomico». Anche Vincenza Cicala, accanto ai ricordi della comparsata nel film dedicato alla mafia corleonese, tiene molto a ricoprire un ruolo attivo nella rinascita artistica di Savoca: «Siamo poco più di cinquanta abitanti e io vengo considerata colei che, con le sue preghiere semplici, può aiutare le persone che credono a stare un po’ meglio, anche se la cosa che mi piace di più è raccontare la nostra storia e il passato del paese dal quale

Testimoni Sciascia descriveva i suoi scenari, l’archistar Cucinella l’ha messo in luce alla Biennale tanti migrarono in America». A rifocillare i numerosi visitatori provvede Nino Santoro che ha lasciato le panetterie della periferia milanese per sfornare le sue pagnotte alle spezie e ai formaggi che vende sul suo tipico carretto in legno colorato. Poi per la granita alla mandorla, ovviamente, ci si siede sotto il pergolato di Palazzo Trimarchi, come faceva Al Pacino di cui al Bar Vitelli, che presto diventerà boutique hotel, ancora ricordano la gentilezza. Oltre a perdere la testa per i belvedere profumati, si resta abbagliati anche dalla bellezza del rosone in pietra lavica a cinque bracci della Chiesa Matrice e turbati dal suo segreto: nel putridarium, infatti, avveniva la mummificazioMar Tirreno

PALERMO

Savoca Messina

S I C I L I A Etna Catania km

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ne dei corpi appartenuti alle persone più importanti del paese che volevano ribellarsi al tempo. Per avere un’idea, seppur un poco macabra, dei risultati di questa trasformazione post mortem ci si reca nella cripta del seicentesco Convento dei Cappuccini dove il custode Salvo Pesce invita, con un cenno silenzioso, a calarsi giù tra gli scheletri conservati, taluni ancora in buono stato, nelle teche in vetro, per vivere il pathos di questo scrigno anch’esso, a modo suo, un’opera d’arte che punta all’eternità. Luca Bergamin © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TEMPI LIBERI

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

No-fly zone ● di Irene Soave

Se conla piccolachef papà mettei panni del poliziottobuono

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a convivenza con un «cucciolo di donna», così il lettore Luca Bottari chiama sua figlia nella bella letterina che ci ha scritto, è del tipo più impegnativo; se in casa c’è un «cucciolo» i grandi dettano le regole. In casa Bottari, però, «la piccola Ginevra, tre anni e mezzo, è un’esplosione di gioia. Disciplinarla

mi pare ingiusto, anche se a volte imbratta persino i muri», ride il signor Bottari, 42 anni, gestore di un albergo a Roma «e più presente a casa di mia moglie. Soprattutto nei primi due anni di vita di Ginevra». Come spesso accade, passare nei panni del poliziotto buono lasciando alla moglie Mistre (bel nome etiope che significa

«segreto») quelli del cattivo è stato un attimo. Ho richiamato il signor Bottari e la situazione era la seguente: Ginevra, in uno dei suoi raid nel frigo («mostra doti da chef, crede di saper cucinare») aveva tirato fuori una busta di parmigiano e ne aveva innevato il tappeto più pregiato di casa. «Infatti non sto molto, devo riordinare prima che

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arrivi mia moglie, già dice che sono troppo buono...» E il tappeto, verrà mai pulito? Ma che importa. «Era il dono di un parente serpente»... E voi come fate a convivere con i «cuccioli»? Scriveteci le vostre regole al solito indirizzo: noflyzone@rcs.it. Accettiamo anche attestati di solidarietà alla santa signora Mistre... © RIPRODUZIONE RISERVATA

«La vista e la luce Dall’alto della torre atterro sul design» Lo studio a Torino dell’architetto Camerana «E dopo le riunioni apro la mia cucina-box»

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ista da lontano, la torre razionalista si staglia tra le case sabaude del centro storico torinese adiacenti a piazza Castello. «É l’edificio abitativo più alto della città. Lo sovrasta solo la Mole Antonelliana», precisa l’architetto Benedetto Camerana che, qui, nella Torre Littoria, ha il suo studio «sdoppiato»: al 5° piano quello più operativo, fatto da semplici scrivanie bianche, e invece al 13° un pensatoio-spazio riunioni. Con vista. Su, ancora più su. Basta uscire dall’ascensore per cogliere l’intensità della luce. Ma è solo entrando nello studio che si capisce veramente che cosa significhi essere let-

teralmente immersi nel cielo della città. Finestre lungo tutto il perimetro. Da un lato, la parte «domestica», arredata con famosi pezzi di design: il divano Flap di Edra in uno smagliante verde pisello, la seduta tonda Ball di Eero Aarnio, poltrone e tavolini di Eero Saarinen, una libreria a tutta parete traboccante di libri e oggetti. Dall’altro, la zona studio: un tavolo quadrato con li-

Chi è ● Benedetto Camerana, 1963, architetto, è fondatore di Camerana & Partners e presidente del Museo dell’Automobile Tra i progetti: il Villaggio Olimpico a Torino, il ridisegno del centro urbano di Trino Vercellese, il nuovo allestimento del Museo Ferrari a Maranello

Vicino al cielo Nella foto grande, una veduta della Torre Littoria, sede dello studio Camerana & Partners; sopra e accanto, Benedetto Camerana e i suoi collaboratori (foto Marco Alpozzi/ Lapresse)

bri, blocchi di appunti, schizzi, in una specie di caos creativo. Le pareti sono porzioni tra una finestra e l’altra, e l’alternanza crea una sequenza di due paesaggi: quello esterno, una Torino sfavillante dal sole, e quello progettuale (dello studio Camerana), raccontato dai plastici dei lavori di architettura appesi come quadri. «Sono arrivato qui nel 2003, per sei anni è stata solo la mia abitazione, dal 2009 invece è il mio studio personale, dove progetto in solitudine, facciamo riunioni riservate, ricevo i clienti. I miei collaboratori vanno e vengono: la condivisione avviene qui e al piano inferiore», racconta, mostrando l’ambiente, apparentemente più domestico che lavorativo. «Ricordo ancora quando arrivai per la prima volta. Era inverno, di prima mattina, e sembrava ancora buio. Ma salendo qui il sole era già alto e, guardando la vista dalla finestra, ebbi di colpo la reminiscenza del mio primo viaggio in aereo fatto da piccolo: allora il corridoio di atterraggio usato da Torino Caselle passava sopra piazza Castello e il panorama era esattamente questo», racconta Camerana. Quel ricordo divenne la linea guida per l’arredo: «I pezzi di Saarinen, visti al terminal a New York proprio in quel viaggio, i

Effetto quadro Il plastico per la sede della Regione Piemonte, 2001, progetto Camerana (Foto Alpozzi/Lapresse)

ta sotto, nell’altro studio. Io la uso di rado: preferisco disegnare». Un ufficio dalla fisionomia «umana»: emblema, il box della cucina. «Quando facciamo le riunioni con i clienti resta chiuso. Ma spesso concludiamo aprendolo, e usandolo come fosse un bar». Qua e là, in stile casa, sono disseminati oggetti simbolo delle passioni di Camerana: modellini e cimeli legati al mondo auto («La mia Tesla in

Presenze e assenze I plastici degli edifici progettati e la passione per i modellini di auto. «Qui, niente computer» mobili laccati un po’ da cabina di aereo», dice, indicando la seduta di Aarnio e il grande box curvo blu e giallo che racchiude la cucina. I riflessi, accentuati dagli arredi. «É un effetto voluto. Non ho cambiato nulla, anche quando, dieci anni fa esatti, ho spostato la mia casa altrove e questo è rimasto unicamente studio». La sola aggiunta sono i plastici dei tanti progetti realizzati: «Il villaggio olimpico di Torino, il Parco tecnologico dell’Ambiente, la sede della Regione Piemonte», indica lui. Il tavolo quadrato non ha computer: «La tecnologia abi-

Come a casa In alto, una veduta del loft-studio di Camerana; sotto, poltrona e tavolino di Saarinen con i cimeli automobilistici (foto Mauro Ujetto/LaPresse)

miniatura, le Alfa Romeo preferite, alcuni disegni che mi hanno dedicato famosi collezionisti di auto internazionali»)ma anche un tappeto anni 70 degli architetti Gabetti e Isola («I miei maestri», precisa), tanti ritratti di famiglia. Uno studio che, oggi, diventa «casa campione»: «La Torre Littoria, da sempre della Reale Mutua Assicurazioni, diventerà solo residenziale. Il mio studio sta concludendo la ristrutturazione degli appartamenti che, per scelta della proprietà, da impianto chiuso a stanzette, assumeranno questa stessa impostazione a loft. Che realizzai allora». Intenzione di spostarsi? «Assolutamente no. Non potrei mai rinunciare alla vista e alla luce, uniche. Favoriscono la creatività». Silvia Nani © RIPRODUZIONE RISERVAT

Ora i volontari del verde hanno il Giardiniere condotto

UnaiutotecnicoperilrecuperodellabrughieradiPortodiMareaMilano.IcasidiBologna,RomaePalermo

«D

urante il recupero di Porto di Mare ho conosciuto milanesi che da bambini facevano il bagno nei laghetti sparsi in questa brughiera, una natura segregata tra tangenziali e ferrovie a Sud-Est di Milano. Ora i ragazzini scorrazzano sulla pista per mountain bike e in marzo torneranno un migliaio di pecore a brucare in questo parco, nato da un secolo di vuoto», racconta Luisa Toeschi, presidente di Italia Nostra Milano Nord. Circa un anno fa Italia Nostra/Centro di Forestazione Urbana ha iniziato la bonifica e la pulizia di questi 65 ettari di verde, area al confine con il

Città rurale Porto di Mare con il percorso per mountain bike e, sullo sfondo, un gregge di pecore

Parchetto di Rogoredo e perciò conosciuta come luogo di spaccio. «Il primo esempio di forestazione urbana, Boscoincittà, ha 45 anni e dove non c’era niente oggi abbiamo un bosco, 200 orti, volontari attivissimi — continua —. Il recu-

pero della natura porta i cittadini a lavorare per il quartiere, ma la vera rivoluzione è che oggi è la popolazione a chiedere sostegno alle associazioni: basta pensare al Parco Segantini che, da pratone abbandonato, grazie al lavoro volontario, è diventato un bellissimo parco». Ai volontari il Cfu offre un servizio mirato, il Giardiniere Condotto. «Diamo un aiuto tecnico: quale concime usare, come potare, cerchiamo di far evitare errori», spiega Manuel Bellarosa, frontman della sperimentazione che vede la maggior parte delle richieste giungere dalle scuole e dai giardini condivisi.

«Milano è capofila ma i giardini condivisi, che qui sono affidati ad associazioni di cittadini, arrivano da Parigi, e hanno fatto presa anche a Roma e in altre città», aggiunge l’architetto paesaggista Filippo Pizzoni, consigliere di Italia Nostra e vicepresidente di Orticola, che ha organizzato due giorni di studi sul tema «La natura in città». Il bisogno di verde nei centri abitati aumenta, infatti quasi 18 mila bolognesi hanno votato il parco urbano Prati di Caprara come «Luogo del cuore» tramite il Fondo Ambiente Italiano: la città vuole salvare questo polmone verde, il Comune vorrebbe costruire.

La guida ● Sono numerose le occasioni per diventare un volontario di Italia Nostra/CFU: cura dei boschi e del giardino d’acqua a Boscoincittà, pulizie e manutenzione dei sentieri a Porto di Mare, piantagioni alla cava Ongari www.cfu.it

E il Sud non resta a guardare. «Anche qui il verde viene recuperato sempre più spesso dai cittadini, bambini compresi — conclude Giuseppe Barbera, docente di Colture Arboree all’università di Palermo —. Mentre con la Sovrintendenza salviamo i mandarineti storici del Parco della Favorita e gli agrumeti di Maredolce, i bambini dello Zen, quest’estate, hanno coltivato un giardino ispirato a Gilles Clement, teorico del giardino in movimento, e il Parco Uditore, da qualche anno bene comune della città, è stato creato dai giovani volontari che lo gestiscono». Anna Tagliacarne © RIPRODUZIONE RISERVATA

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TEMPI LIBERI

Le altre mete

Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

Terza partenza, dal 4 al 7 aprile per il viaggio a Roma «i suoi splendori e le sue glorie, accompagnati dal giornalista del Corriere Paolo Conti: quattro giorni nella Capitale dei Cesari, dei Papi e dei nostri tempi per ammirare mille tesori, assaporarne i segreti e comprenderne le mille bellezze. Il regalo più prezioso sarà la visita privata alla Cappella Sistina, scrigno d’arte e di storia.Hotel 4 stelle con pernottamento e

Roma, terza partenza e il Marocco

prima colazione, 2 pranzi in ristoranti tipici e un aperitivo rinforzato, bus privato, tour leader, guida dedicata per tutte le visite. A partire da 1.590 euro a persona in camera doppia. Si svolge dal 16 al 13 aprile la visita in Marocco: città imperiali, deserto e montagne dell’Atlante. Un itinerario indimenticabile che passa dai vicoli imperiali delle città monumento alle dune del Sahara fino alla

Ouarzazate immortalata da Bertolucci. Panorami mozzafiato, villaggi sperduti, antico e moderno a contrasto. Un mix di natura, tradizioni e originalità con pochi rivali al mondo che, meglio prima che poi, vale la pena di conoscere. Ad accompagnare i lettori sarà Andrea Nicastro, inviato e già corrispondente dalla Penisola Iberica. A partire da 2.590 euro a persona. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Destinazione

Gerusalemme, visita alla più eterna delle città

T

Albania, la modernità S ulla “modernità” di Tirana, capitale dell’Albania, già discettava, nel 1939, un giovane Indro Montanelli, pur sottolineandone gli evidenti contrasti. «E’ un mondo mescolato, pittorescamente mescolato: ci trovi automobili di lusso e carrozze preistoriche intente a suonare la tromba come fossero automobili anch’esse...», scriveva nel suo reportage “Albania, una e mille”. Era l’epoca dell’occupazione italiana che ha lasciato tracce, ben visibili ancora oggi. Per esempio, le architetture razionaliste dei palazzi “ministeriali” lungo il “Boulevard”, l’arteria principale della città. Ma al Paese delle Aquile toccò poi la dittatura comunista di Enver Hoxha, durata quarant’anni. Infine, all’alba degli anni Novanta, il cammino difficile di ripresa democratica; un accidentato percorso verso la contemporanea modernità. Perfino spiazzante per gli italiani che non sono mai stati in questa terra, distante un braccio di mare dalla Puglia. Italiani fermi nell’immaginario all’esodo di molti albanesi che, a bordo di gommoni, guadagnavano le nostre coste per rifarsi una vita migliore. Ma oggi c’è un’Albania che non ti aspetti, tutta da scoprire. Cresciuta velocemente (e anche caoticamente), soprattutto nei centri urbani. Tirana, innanzitutto. Un passo indietro: l’attuale premier dell’Albania, Edi Rama (artista, figlio di uno scultore), eletto sindaco della capitale agli inizi del nuovo mil-

Viaggio alla scoperta di un mondo profondamente cambiato, sospeso tra passato e futuro

Nuove visioni In alto piazza Skanderbeg, al centro della capitale Tirana. La piazza è intitolata all’eroe nazionale albanese Gjergj Kastrioti Skandenberg. Il suo monumento si trova al centro

lennio (rimase in carica fino al 2011), fece dipingere di molti colori i grigi e desolati edifici lasciati in eredità dal regime di Hoxha, per dare senso, anche visivo, alla rinascita. Un ricordo ormai, surclassato dai moderni grattacieli. Così l’aeroporto: nel 2003, anno del nostro primo viaggio in Albania, attorno alla pista pascolavano le pecore, e l’area passeggeri era poco più di una baracca. Ora i lettori del «Corriere della Sera» che vorranno partecipare al tour in Albania qui proposto, atterreranno nello scalo modernissimo intitolato a Madre Teresa; a Tirana, alloggeranno in un hotel a 5 stelle, scoprendo perfino la “dolce vita”

della capitale, per usare un’espressione che richiama un effervescente periodo italiano. Si parte il 27 aprile. E per 6 giorni di tour, organizzato con il supporto di «Francorosso», ci sarà tempo di scoprire l’Albania di oggi e di ieri. Da Tirana a Kruja, l’antica capitale, città-simbolo della resistenza anti-ottomana, ben rappresentata nel museo di Giorgio Scanderbeg, l’eroe nazionale. All’ingresso del castello, il caratteristico bazar. E Scutari, affacciata sull’omonimo lago. L’abitato sorge ai piedi di una cittadella veneziana, costruita nel XV secolo. Testimonianza del periodo in cui la città fece parte della Repubblica di Venezia. Si punta a Sud per Albania archeologica. Da Apollonia, una delle più importanti colonie greche, al gioiello archeologico del Paese, il Parco di Butrinto (sito Unesco), colonia greco-romana. E’ conosciuto per il suo eco-sistema e le rovine stesse sono nel mezzo di una giungla mediterranea. Gli scavi più importanti si devono all’archeologo italiano Luigi Maria Ugolini, che operò negli anni Trenta del ‘900. Patrimonio Unesco è anche il centro storico di Berat dominato da un castello-for-

tezza. Mentre Argirocastro, la “città di pietra”, è un museo a cielo aperto. La sosta nella casa natale (oggi museo) di Ismail Kadare ci narra del principale scrittore albanese, tradotto in tutto il mondo. La spettacolarità della natura viene riassunta durante il viaggio nella visita all’Occhio Blu, sorgente carsica che deve il suo nome al colore delle acque. Oltre Tirana, ecco la modernità (e la speculazione edilizia) dei centri urbani, a Saranda, a Valona e a Durazzo. Non è tutto. Il tour albanese si snoda fra coste, spiagge, castelli, monasteri. Da segnalare il curioso “passaggio” in una cantina di Kavaje. Esempio

virtuoso del nuovo corso vitivinicolo del Paese. Il signor Fatbardh Belba ha appreso l’arte del vinificare in Toscana. Tornato in Albania, ha messo a frutto l’esperienza, impiantando vigneti nella fertile terra e producendo ottimi vini. Il viaggio si chiude dove era cominciato, con il giro della capitale (l’anfiteatro romano, la torre veneziana, il museo archeologico), senza trascurare la movida, passeggiando nel Bllok, il quartiere della vita notturna. Infine, dal monte Dajti (si raggiunge in funicolare) l’addio all’Albania. Qui, lo sguardo panoramico abbraccia Tirana, e oltre. Marisa Fumagalli © RIPRODUZIONE RISERVATA

o Jerusalem with love. Anni fa, il governo israeliano invitò Woody Allen a girare un film: stimato maestro, gli dissero, dopo Barcellona e Londra, Parigi e Roma, venga a battere un ciak nella più eterna delle città... Non risulta che il regista abbia mai risposto. Si capisce: qui c’è la storia del mondo e non è facile buttare in commedia un posto dove, prima o poi, si celebrerà il Giorno del Giudizio. Che cosa si può scrivere, ancora, della più descritta e promessa terra dell’umanità? Quel che cantava il Talmud («Chi non ha visto Gerusalemme, non ha visto nulla»), te lo ripeti quando ci arrivi; quel che vi sentiva Shimon Peres («Più che una città, è una fiamma: nessuno può dividere una fiamma»), lo provi se ci vivi; quel che provava un famoso sindaco gerosolimitano, Teddy Kollek («Tutti hanno due città: la propria e Gerusalemme»), te lo ricordi quando te ne vai. Due popoli, tre religioni, decine di culti, migliaia

La scheda ● Ad accompagnare il lettori sarà Marisa Fumagalli, giornalista del Corriere della sera. Il viaggio, — tour di 6 giorni dal 27 aprile — è in collaborazione con Francorosso, tour operator leader in Italia che offre una gamma

completa di soluzioni fra resort e tour guidati ● Prezzo 1.790 euro a persona in camera doppia. Partenze da Milano e Roma ● Per informazioni e prenotazioni chiamate il numero 0289730729 o visitate il sito corriere.it/ inviaggio concorriere

IN VIAGGIO Un’immagine della città vecchia di Gerusalemme con la Cupola della roccia

d’appetiti, rivalità terrene trattate come questioni celesti: la biografia d’Israele è quella dell’Uomo e ci ricorda quanta vita di tutti noi sia scorsa qui. In principio narrata dai Salmi, poi esaltata dall’ascesa di Maometto al cielo, oggi immortalata dagli hashtag della Silicon Valley israeliana. Il Corriere organizza un secondo viaggio qui per i suoi lettori (2-9 aprile) accompagnati dall’inviato del Corriere per il Medio Oriente, Francesco Battistini, e con la presenza del corrispondente da Israele Davide Frattini. Tra queste pietre si fa villeggiatura, letteratura, lotta dura: per mille anni sono state solo degli ebrei; per 400, solo dei cristiani; per 1.300, solo musulmane. Oggi, nessuno può monopolizzarne la santità e riassumerne il senso. Chi attraversa le memorie, che siano la Betlemme del presepe o lo Yad Vashem della Shoah, le grotte di Qumran o il Mar Morto, le avenue di Tel Aviv o il deserto del Negev, nessuno sa racchiudere Israele in una verità unica. Una storia sola, come una vita, non basta. Francesco Battistini © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TEMPI LIBERI

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

Cucinare

Il festival «Ravioli dal mondo», a Milano la due giorni a tema Ripieni di spaghetti di soia, alla curcuma o con ragù di capriolo. Cosa sono? Ravioli. Sì, perché non ci sono solo quelli italiani portati in tavola la domenica. I fagottini di pasta esistono un po’ in tutto il mondo e da Eataly Smeraldo, a Milano, oggi e domani si celebra il festival internazionale del

● Il Buttafuoco Storico è un vino rosso dell’Oltrepò Pavese rinato grazie a un club di 11 vignaioli che nel 1996 ha deciso di risvegliare un uvaggio ormai perso, dandogli il nome di una nave austroungarica ● I produttori ora sono 14 e si trovano in sette Comuni del Pavese: per festeggiare il 23esimo compleanno della loro creazione hanno organizzato un convegno, chiedendo a Gene Gnocchi di fare da conduttore. ● Secondo il disciplinare le bottiglie di Buttafuoco Storico non possono entrare in commercio prima di 36 mesi dopo la vendemmia

di «Uzbek» o le empanadas argentine di «Empanà». Dalla tradizione italiana arrivano quelli altoatesini con farina di segale e gli speciali del milanese «Zibo», con «la carbonara in un raviolo». Insomma, un focus sulla pasta ripiena e cosmopolita. (M. Bar.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

di Luciano Ferraro

«L

uigi Gatti è il Putin dell’Oltrepò Pavese, è diventato capo per acclamazione». Una risata squarcia l’atmosfera retrò di Palazzo Bovara a Milano, quartier generale della Confcommercio, camerieri in guanti bianchi sorvegliati da un grande ritratto di Carlo Sangalli, il presidentissimo. La folla ordinata è pronta a festeggiare il compleanno numero 23 del Buttafuoco Stori-

ALESSANDRO ALBERT/CONTOUR/GETTY IMAGES

L’iniziativa

raviolo. Dalle 12 alle 23 (domenica fino alle 22.30) le cucine di nove specialisti sforneranno ravioli dal mondo. Si passa dagli shuijiao cinesi con il tofu, firmati «Ravioleria Sarpi», ai mandu guk con brodo del coreano «Gam». E ancora i samosa di pollo di «Taj Mahal», quelli uzbechi e siberiani

La battuta Questo rosso lombardo è eccezionale: se ti ferma la polizia ti aumenta i punti della patente co. È il rosso, rinato grazie a un club di 11 vignaioli, che porta il nome di una nave austro-ungarica. I marinai, dopo aver perduto una battaglia a Stradella, si consolarono facendo incetta di bottiglie nelle osterie. Ora i produttori, che rispettano rigide regole per la produzione di qualità, sono 14, in una zona che comprende 7 Comuni del Pavese. Invece dei consessi interminabili sul futuro del vino hanno scelto la strada della dissacrazione e hanno affidato a Gene Gnocchi il ruolo di conduttore dell’evento. L’arrivo di un comico nel mondo del vino, sempre il bilico tra l’ufficialità e la baldoria, ha mostrato che si può parlare di annate e degustazioni senza prendersi troppo sul serio, elogiando un grande rosso lombardo anche con battute ironiche come quella su Gatti, presidente del Consorzio dell’Oltrepò. Ad ascoltare Gnocchi e i vignaioli c’era anche il ministro dell’Agricoltura Gianmarco

GENE GNOCCHI

Il comico ha «condotto» la festa del Buttafuoco Storico

«La mia seconda vita? Moderare dibattiti sul vino» Centinaio, «innamorato del progetto del Buttafuoco che valorizza il territorio oltre al vino grazie a produttori che non guardano in faccia a nessuno». Prima del suo incarico da conduttore conosceva il Buttafuoco Storico? «L’ho conosciuto grazie a Fabiano Giorgi delle Cantine Giorgi, che avevo incontrato ad una rassegna vinicola a Pavia. L’ho trovato eccezionale.

Adesso ho la casa invasa dal Buttafuoco — racconta Gene Gnocchi —. Dormo sulle casse di vino. Mi hanno mandato centinaia di bottiglie per farmi scoprire tutte le etichette». Come mai conduce dibattiti sul vino? «Perché non c’è lavoro (lo dice con tono serio, ma tutti intorno ridono, ndr). Davvero, non so dove sbattere la testa, ho un ruolo a DiMartedì con Floris, poi basta. Mi hanno

chiamato a un paio di Feste dell’Unità, ma per friggere». Poca tv, quindi ora ha scelto i dibattiti? «Mi ha chiamato anche il centrosinistra, poi ha scelto Peppino di Capri. È una battuta». Conosce l’Oltrepò? «Conosco soprattutto i suoi spumanti. Comunque l’Oltrepò Pavese l’ho girato in automobile. Mi ha fermato la polizia e mi ha fatto la prova del

Online Tutte le notizie sul mondo del vino sono online nella rubrica «Divini» sul sito cucina. corriere.it

Il tapas bar giapponese che fa impazzire Londra

Con i suoi sushi e sakè di stagione «Dinings SW3» è un ritrovo per vip (Jagger incluso)

H

a aperto da pochi mesi ma è già diventato un magnete per celebrities — qualche sera fa è stato avvistato Mick Jagger — il nuovo ristorante di Knightsbridge, a pochi minuti da Harrods: è «Dinings SW3», un tapas bar giapponese che fonde le tradizioni del Sol Levante con la modernità europea per dar vita a un locale elegante ma rilassato, dove gustare piccoli piatti ideali da condividere fra amici. «Dinings» vuole essere la declinazione contemporanea degli Izakaya, i tradizionali pub di Tokyo, anche se il team che c’è dietro proviene tutto da Nobu e promette di far evolvere quell’esperienza in un locale all’altezza dell’esigen-

Gli antipasti in stile nipponico da condividere al tavolo

te pubblico londinese. Sushi e sashimi cambiano a seconda delle stagioni e provengono dai pescherecci della Cornovaglia. Ma il pezzo forte è il plateau di frutti di mare declinato alla giapponese, dove gamberi, aragoste e capesante sono offerti marinati in aromi orientali. Ai crudi si possono accostare piatti in stile robata, la griglia giapponese: dalla sogliola al wasabi al branzino cileno alla soia. Notevole anche la lista delle bevande, dove spicca la selezione di saké, che include alcune etichette prodotte appositamente per «Dinings»: e anche i saké cambiano con le stagioni — un approccio squisitamente nipponico — da

quelli invernali, più corposi, a quelli estivi, delicati e fruttati. In alternativa, si può scegliere dalla ampia lista dei tè: le varietà sono proposte in modo da poter accompagnare i piatti del ristorante e servite ciascuna in tazze specifiche. All’ingresso vi sono due bar, ideali per un pranzo veloce o una pausa durante lo shopping nel vicino Harrods. Si passa poi attraverso una sala semi-privata per raggiungere lo spazio principale, dominato dal banco del sushi che ospita fino a dieci persone. Il mezzanino può essere prenotato per cene private fino a 24 ospiti: e qui si può chiedere allo chef di prodursi in un menu

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palloncino. Gli agenti hanno un macchinario che distingue il vino che hai bevuto. Hanno visto che era Buttafuoco e mi hanno aggiunto due punti alla patente, perché hanno detto che è molto buono». Quando ha iniziato a bere vino? «Presto, quando ero ragazzo i miei avevano una trattoria tipica a Fidenza, in provincia di Parma. Si chiama “Al Duomo” e ci lavora ancora mia madre insieme a mio fratello. Lì ho iniziato a bere i primi bicchieri». Lavorava in trattoria? «Servivo ai tavoli negli anni

La passione I miei hanno un’osteria a Fidenza, i primi bicchieri risalgono ad allora: è una passione del liceo. Adesso i miei fratelli hanno aperto altri ristoranti, ho consigliato a tutti di inserire il Buttafuoco nelle liste dei vini». Le piacciono i rossi? «A pranzo preferisco quelli più leggeri, come il Lambrusco Lini di Correggio». È l’azienda che ha creato una etichetta per Ligabue. «Sì, dalle mie parti siamo abituati a rossi non fermi, come l’Otrugo o il Gutturnio, oltre ovviamente al Lambrusco. Ma alla sera ci piace qualche rosso più potente». Visita le cantine delle sua zona? «Certo, il lambrusco ha avuto un momento d’oro e poi una discesa. Ma adesso vive una stagione positiva. Le Cantine Riunite stanno facendo un ottimo lavoro, assieme a tante piccole cantine eccellenti nella zona del Grasparossa e del Sorbara. Ma adesso, di sera, mi rilasso con il Buttafuoco Storico». CorriereDiVini © RIPRODUZIONE RISERVATA

omakase, ossia a mano libera, che spazia dal sushi ai ricci di mare fino al sandwich di wagyu. Completa l’offerta un giardino che promette di diventare un polo d’attrazione nei prossimi mesi estivi. Lo spazio occupato da Dinings era stato originariamente costruito come uno studio d’artista e ne ha conservato le ampie vetrate, che di giorno riempiono le sale di luce. Un’altra particolarità è un imponente camino antico che è stato lasciato al centro della sala e fa da contrasto al décor contemporaneo. «Dinings SW3» è il gemello di un primo ristorante che era stato aperto a Marylebone nel 2006 e che era stato nominato da Time Out fra i migliori giapponesi di Londra, oltre a essere inserito da Monocle fra i top 100 mondiali: ora il fratellino più giovane di Knightsbridge promette di emularlo. Luigi Ippolito © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

2.316

Economia

miliardi il debito pubblico

Secondo i dati della Banca d’Italia il debito pubblico italiano nel 2018 è salito di 53,2 miliardi di euro a 2.316,7 miliardi (dai 2.263,5 del 2017) ed è pari al 131,2% del Pil

Indice delle Borse

Dati di New York aggiornati alle ore 20:00 FTSE MIB 20.212,34 1,90% é Dow Jones 25.771,48 1,31% é Nasdaq 7.031,89 0,13% é S&P 500 2.767,94 0,81% é Londra 7.236,68 0,55% é Francoforte 11.299,80 1,89% é Parigi (Cac 40) 5.153,19 1,79% é Madrid 9.123,20 1,91% é Tokyo (Nikkei) 1euro 1euro 1euro 1euro Titolo

20.900,63

Cambi

1,1260 124,4500 0,8794 1,1340

dollari yen sterline fr.sv.

Titoli di Stato

-1,13% ê -0,07% -0,54% -0,01% -0,26%

ê ê ê ê

Ced.

Quot. Rend.eff. 15-02 netto%

Btp03-01/08/34

5,000%

120,71 2,74

BTPi14-27/10/20

1,250%

102,24 1,20

BTPi16-24/10/24

0,350%

93,95 2,50

BTPi09-15/09/41

2,550%

101,53 3,51

SPREADBUND/BTP10anni:

Il nuovo attivismo di Cassa depositi e del Tesoro, pronti all’ingresso diretto nel capitale di settori e aziende ritenute «strategiche»

270p.b.

La Lente di Andrea Ducci

Telecomunicazioni e trasporti Gli azionisti di Tim

I due volti

12 mesi a Piazza Affari

Vivendi 23,9%

Altri

Ieri 0,514 € +6,48%

0,866 0,764 0,663

Fondo Elliott 9,4% Cassa depositi e prestiti 4,26%

Canada pension plan fund 3,01%

Il capitale di Alitalia Stato italiano 60%

2017 2.967

2018 3.071

var. %

Ricavi totali* Costi totali*

2.951

2.954

+0,1

+3,5

Passeggeri** 21.308 21.492

0,562

Load Factor

0,460 0,359

I numeri

Mag Lug Set 2018

Nov Gen 2019

easyJet e Delta 40%

(tasso di riempimento) Fonte: Dati societari

78,7%

+1

79,2%

+0,6

*mln di euro, **migliaia di unità

Il raddoppio di Cdp mette le ali a Tim Accelera il progetto della rete unica

Fiscoeccessivo Rialzo di oltre il 6% in Borsa in vista delle salita della Cassa al 10%. Il ruolo dell’Enel egovernance frenano giudicare dalla reazione uno della Cdp, Fabrizio Paler- gli avversari che potrebbero sì, dal 30 marzo l’amministralamediaimpresa di APiazza Affari, la partita su Al vertice mo, ha steso un cordone di presentarsi con una quota sutore delegato di Tim, Luigi

L

a media impresa è trainata dal made in Italy, dalla meccanica e dal settore chimico farmaceutico. L’indagine annuale di Mediobanca e Unioncamere sulle aziende con fatturato tra 15 e 350 milioni di euro indica che il comparto rappresenta ormai il 20% della manifattura italiana. Il giro d’affari aggregato tocca i 158 miliardi di euro ed è riconducibile a 3.500 aziende. Dal 2008 le medie imprese hanno beneficiato di una fiscalità meno onerosa. Resta da migliorare la governance e l’assetto tra la proprietà e la gestione nelle aziende di famiglia. Una governance che apre all’inserimento di competenze manageriali può portare fino al 30% di redditività in più. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tim sembra chiusa. Ieri i titoli del gruppo telefonico hanno chiuso la seduta in rialzo di oltre il 6% con volumi doppi rispetto alla media. Uno «strappo» dovuto all’annuncio della Cassa depositi e prestiti di un possibile raddoppio della quota in Tim fino al 10%. Mossa che ha un valore segnaletico importante nella partita che sta opponendo il fondo Elliott a Vivendi, da cui dipende in ultima istanza il destino della rete unica con Open Fiber. Di fatto il numero

● Fabrizio Palermo, 47 anni, amministratore delegato e direttore generale di Cassa Depositi

protezione attorno al gruppo telefonico, in vista della presentazione del nuovo piano industriale e dell’assemblea che il 29 marzo dovrà votare la revoca di cinque consiglieri, chiesta da Vivendi per riprendere il controllo del board. Se fino a ieri i numeri non autorizzavano previsioni certe, ora la convergenza tra Cdp ed Elliott sulla rete unica riduce i margini di manovra per i francesi, che con il loro 23,9% del capitale di Tim dovranno fronteggiare in assemblea de-

periore al 20% e l’appoggio dei fondi internazionali. Gli analisti ritengono che non ci sia più possibilità di un ribaltone e che la stabilità in Tim favorirà la nascita della rete unica, creando sinergie e maggiore efficienza. Considerazioni che ieri hanno portato gli analisti di Mediobanca a rialzare a 0,76 euro il prezzo obiettivo dei titoli del gruppo telefonico, seguita da Intermonte che ha indicato 0,65 euro come target price. Se tutto dovesse restare co-

Corriere.it Sul canale Economia del sito del Corriere della Sera gli approfondimenti sul ruolo di Cdp in Telecom Italia

Gubitosi, potrà accelerare il lavoro sulla rete unica, forte del fatto che la Cdp ha anche il 50% di Open Fiber. È vero che l’altro 50% è dell’Enel, il cui amministratore delegato Francesco Starace ha espresso più volte dubbi sull’opportunità di mettere insieme la rete Tim e Open Fiber. Il primo azionista del gruppo elettrico è tuttavia il Tesoro, che controlla anche la Cdp, e quindi la convergenza si troverà. Federico De Rosa © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alitalia, il Tesoro mette i paletti per l’ingresso

Tria: la conversione del prestito ponte soltanto con un buon piano e secondo le regole Ue L’incontro di Londra Il 20 febbraio Delta ed easyJet presenteranno il progetto Alitalia a Fs

Consorzio UTA 2000

Via F. Crispi n. 9 - 39100 Bolzano - codice fiscale e partita IVA 01962890206 iscritto presso il Registro delle Imprese di Bolzano CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA I Signori Consorziati sono convocati in assemblea generale ordinaria per il giorno 25 febbraio 2019 alle ore 9.00 in prima convocazione ed occorrendo per il giorno 26 febbraio 2019 alle ore 9.00 in seconda convocazione, ed, infine, in terza convocazione per il giorno 27 febbraio 2019 alle ore 9.00 presso lo Studio Pichler Dejori Comploj Partner a Bolzano in via Crispi n. 9 per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO 1) Presentazione del Bilancio al 31 dicembre 2018 e relative deliberazioni, 2) Varie ed eventuali. La partecipazione all’assemblea è regolata dalle norme di legge e di statuto. Bolzano, 16 febbraio 2019 IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE (Josef Vieider)

AVVISO DI INDIZIONE GARA INVITALIA S.p.A., in qualità di soggetto attuatore, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 33, co. 6 e 12, del D.L. 12 settembre 2014, n. 133, per conto del Commissario Straordinario del Governo per la bonifica ambientale e rigenerazione urbana dell’area di rilevante interesse nazionale Bagnoli-Coroglio, ha indetto una procedura di gara aperta per l’affidamento di “SERVIZI DI ADVISORY PER LA RIGENERAZIONE DEL SITO DI RILEVANTE INTERESSE NAZIONALE (SIN) BAGNOLI-COROGLIO” CUP: C69G15001840001 - CIG LOTTO 1: 776819447B - CIG LOTTO 2: 77681976F4. La gara, gestita con sistemi telematici, sarà aggiudicata con l’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sulla base del miglior rapporto qualità/prezzo ai sensi dell’art. 95, co. 2, del D.Lgs. 50/2016, secondo quanto previsto nel disciplinare. L’importo totale dell’appalto è pari a € 285.000 oltre I.V.A. ed oneri di legge se dovuti, come meglio dettagliato nel disciplinare. Termine ultimo per il ricevimento delle offerte: ore 18:00 del giorno 18 marzo 2019. Il Bando di gara è stato trasmesso alla G.U.U.E in data 11 febbraio 2019 e pubblicato sulla G.U.R.I, 5ª Serie Speciale – Contratti Pubblici n. 18 del 11 febbraio 2019. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito: https://gareappalti.invitalia.it, sezione Bandi e Avvisi. Il Responsabile Unico del Procedimento Dott. Corrado Di Vincenzo

Quanto Stato ci sarà nel capitale Alitalia è prematuro capirlo. L’ipotesi è che nella newco che si costituirà al termine dell’amministrazione straordinaria (con una bad company che includerà circa 3 miliardi di debiti) il 60% sarà di pertinenza del ministero del Tesoro, di Ferrovie dello Stato e di uno o due aziende pubbliche. Che la «quadra» non sia ancora stata trovata lo si capisce dalle parole del ministro del Tesoro Giovanni Tria che ha confermato la «disponibilità del governo» a partecipare, ma a due condizioni: che la «nuova compagnia possa stare sul mercato» e che «avvenga secondo le regole europee». Non è chiaro a quanto ammonterà la partecipazione del Mef nel capitale del vettore, che avverrà a seguito di una conversione di parte del debito in equity. Lo Stato ha prestato ad Alitalia 900 milioni di euro che vanno rimborsati (più gli oltre 100 milioni di interessi). L’operazione di conversione dovrà avvenire a tassi di mercato, con Cassa depositi a fare da banca per gli acquisti di aerei in leasing usando il MILANO

suo merito di credito, migliore di Alitalia. Due società specializzate calcolano che questo potrebbe comportare un taglio fino al 27-30% dei canoni mensili. Resta da capire

quale sarà la quota di Fs che sta negoziando con i partner industriali interessati: Delta Air Lines ed easyJet. L’ad Gianfranco Battisti spinge per una partecipazione non oltre

Immatricolazioni In Europa

Operaio alla catena di montaggio dello stabilimento Fca di Mirafiori

Fca,agennaio venditeincalo del14,9%

Nei 28 Paesi Ue più Efta (Islanda Svizzera e Norvegia) sono state immatricolate a gennaio 1,226 milioni di auto (-4,6% sul 2018). Per Fca - 14,9% (72.584 auto): quota mercato al 5,9% (dal 6,6%)

il 30% per non stressare i conti del gruppo chiamato a un investimento da 6 miliardi in 600 treni pendolari nei prossimi anni. Tre fonti spiegano al Corriere che Delta ed easyJet stanno ragionando su come potrebbe avvenire l’integrazione nel network di rotte e sui pesi finanziari all’interno di quel 40%. Nelle conversazioni private alcuni analisti statunitensi sottolineano il silenzio di Delta. Anche con gli ambienti finanziari. «Nei documenti che hanno depositato alla Sec (la Consob americana, ndr) l’8, l’11 e il 14 febbraio non si fa cenno ad Alitalia», sostengono. La low cost britannica intanto ribadisce il suo «no comment» sulle trattative. La prossima data importante sarà il 20 febbraio: a Londra americani e britannici presenteranno a Fs l’idea di nuova Alitalia. «Se il documento sarà in linea con le aspettative industriali — confidano le fonti — a quel punto Ferrovie proporrà una lettera d’intenti con esclusiva». Leonard Berberi Fabio Savelli © RIPRODUZIONE RISERVATA


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ECONOMIA

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

Piazza Affari

Fininvest rafforza la presa su Mediaset, di cui ha già il controllo, comprando in Borsa altre azioni e portandosi al 44,175% del capitale (45,887% dei diritti di voto). Gli acquisti sono stati effettuati a gennaio e hanno riguardato 5,1 milioni di titoli del gruppo del Biscione, pari allo 0,432% del capitale e allo 0,448% dei diritti di voto, a fronte di un esborso di 14,2 milioni. L’incremento della quota è emersa dalle comunicazioni sull’internal dealing trasmesse alla Consob.

Fininvestarrotonda laquotainMediaset esaleal44,1%

dello Stato I principali gruppi di costruzioni in Italia Salini Impregilo 6,3 35.000

2017

Astaldi

3,06

1,31 2017

Trevi

7.327 1,06

2016

GLF

6.089 0,61

2016

F. D. R.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Occupati

CMC

5.854

Mediaset. Tutto ciò ha l’obiettivo di «blindare» il Biscione, dopo il tentativo di scalata di Vincent Bolloré, che attraverso Vivendi ha messo insieme il 19,9% dei diritti di voto di Mediaset, salvo poi dover congelare il 9,9% in una fiduciaria, per ordine dell’AgCom che ha ravvisato una violazione della legge sui media per via del fatto che il gruppo francese ha anche il 23,9% di Tim.

Il mancato rifinanziamento La maxi sanzione del fondo del Mef per le società in Facebook, crisi blocca i cantieri e preoccupa in arrivo la multa i sindacati per i possibili esuberi per Cambridge Analytica

Ricavi (in miliardi)

Condotte

11.800

Gli acquisti di gennaio seguono quelli effettuati a novembre e dicembre 2018, che avevano riguardato il 2,5% del capitale di Mediaset, e portano al 3,9% la quota acquistata in Borsa negli ultimi tre mesi dalla holding guidata da Marina Berlusconi (foto), con un esborso complessivo di 119 milioni. Il prossimo marzo dovrebbe bloccarsi un altro pacchetto di azioni, pari allo 0,74% del capitale, attraverso il quale Fininvest potrà portarsi ridosso della soglia consentita pari al 5% di

1.108 0,45

2016

2016 Fonte: Elaborazione Corriere della Sera

Costruzioni di Fabio Savelli

Condotte è rimasta senza 130 milioni di euro. Promessi dal governo, ma mai stanziati. Inseriti (a parole) nel fondo del ministero delle Finanze, destinato alle aziende in amministrazione straordinaria, ma non tradotti in concreto da parte dell’esecutivo nell’ultimo decreto Semplificazioni. Il terzo general contractor di Italia, gestito da tre commissari nominati dal ministero dello Sviluppo, aveva ottenuto un ok preliminare a un finanziamento-ponte di 190 milioni di euro da parte del governo per proseguire i cantieri in cui il gruppo è impegnato: dal terzo Valico al tunnel del Brennero, dal Mose alla galleria Tav di Firenze. Ma il fondo del Mef ha a disposizione soltanto 60 milioni. Due giorni fa i sindacati edili, ricevuti al Mise, hanno tuonato contro questa inadempienza. Ma rischia di essere tardi e complica ancor più il programma di ristrutturazione e di valorizzazione degli asset a rimborso dei creditori. I tre commissari — Alberto Dello Strologo, Matteo Uggetti, Giovanni Bruno — hanno perciò deciso di prendersi un altro mese per presentare il piano ai creditori. La scadenza è fissata al 7 marzo. Hanno appena venduto la controllata Cossi — che ha realizzato insieme a Impregilo MILANO

Condotte, le opere ferme e i 130 milioni che mancano

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importanti lotti della SalernoReggio Calabria ed è specializzata in gallerie — a Salini. Lo stesso sta avvenendo con la partecipazione che Condotte ha nel consorzio Cociv per la realizzazione dell’alta velocità ferroviaria Genova-Milano. Stesso acquirente: Salini, che ha appena elaborato un’offerta per una quota di controllo di Astaldi. I vertici di Condotte hanno deciso di mollare un cantiere pieno di sventure, tra inchieste giudiziarie e fermi amministrativi, come il tunnel Tav di Firenze. Di cui è general contractor, con la volontà di rivendere la partecipa-

zione della controllata Nodav i a a l c o m m i t te n te R f i , intenzionato a riprendere i lavori del cantiere Foster. Nell’attesa si fa strada la manifestazione di interesse di Illimity, fondata da Corrado Passera, con il costruttore Rizzani De Eccher e un fondo di private equity, che includerebbe una serie di cantieri in cui Condotte è impegnata. Come la Città della Salute a Sesto San Giovanni e la media velocità ferroviaria in Algeria. Una proposta di nuova finanza da 70 milioni di euro al vaglio dei commissari. © RIPRODUZIONE RISERVATA

T

rattative in corso tra Facebook e le autorità di controllo statunitensi per il patteggiamento della maximulta per violazione della privacy. Al centro della vicenda c’è il mancato rispetto di un accordo vincolante siglato nel 2011 tra il social network e la Federal trade commission (Ftc) americana e pensato per proteggere la privacy e i dati personali. La Ftc ha aperto un’indagine a marzo 2018, dopo lo scoppio dello scandalo Cambridge Analytica, la società londinese che ha «impropriamente» condiviso i dati di 87 milioni di iscritti alla piattaforma senza il loro consenso. La sanzione potrebbe superare ampiamente quella di appena 22,5 milioni di dollari che la Ftc impose contro Google nel 2012. Secondo il Washington Post la multa potrebbe arrivare fino a 2 miliardi di dollari, ma la cifra non è ancora stata finalizzata nelle trattative in corso. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I dati 2018

Esportazioni, crescita (+3%) dimezzata rispetto al 2017

U

morto ieri a Roma Stefano Patriarca, classe ‘51, economista, grande esperto di welfare e previdenza, a lungo consulente di Palazzo Chigi. In passato aveva ricoperto il ruolo di capo dell’ufficio studi della Cgil.

n dicembre con il segno meno (-2,3%) chiude un anno in frenata per il commercio estero dell’Italia. Le esportazioni, nel 2018, hanno dimezzato il tasso di crescita rispetto al 2017 a +3% , dal +7,6% dell’anno precedente, secondo gli ultimi dati Istat. Le importazioni, nello stesso periodo, sono aumentate del 5,4%. Il saldo della bilancia commerciale è così sceso sotto la soglia dei 40 miliardi di euro per la prima volta dopo 5 anni, arrestandosi a 38,9 miliardi, 8 in meno del 2017. A fare da argine alle tensioni dei mercati internazionali c’è l’Europa e soprattutto la Francia — dove l’export italiano è aumentato del 6,5%, con un peso pari al 10,3% delle vendite — primo Paese, con la Germania, per contributo alle esportazioni italiane nel 2018. Sono invece aumentate a un tasso inferiore le vendite nel Regno Unito (+1%) nell’ultimo anno preBrexit.

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Previdenza

Addio a Stefano Patriarca

È

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera


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ECONOMIA

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

Farina: nella salute un patto Stato-assicurazioni

La presidente dell’Ania nella giornata sull’innovazione «dialoga» con il robot Sophia Presidente

Sophia, come vedi il tuo futuro? «Noi robot non sostituiremo gli esseri umani, li potremo aiutare a fare alcune cose e così loro potranno concentrarsi su questioni più difficili e creative. E anche a sentirsi meglio». Così ieri la presidente dell’Ania, Maria Bianca Farina, ha introdotto i lavori del secondo meeting InnovationbyAnia dialogando con il robot umanoide Sophia, sviluppato nel 2015 dalla Hanson. La presenza dell’androide ha dato il senso all’iniziativa dedicata quest’anno a «Innovazione e welfare, salute e be-

La presidente dell’Ania Maria Bianca Farina ha aperto ieri i lavori del secondo annual meeting «Innovation by Ania» dialogando con il robot umanoide Sophia, messo a punto dalla società di Hong Kong Hanson

nessere nell’era digitale». Maria Bianca Farina ha auspicato la realizzazione di un nuovo modello sulla salute, che, «mantenendo al centro il servizio universale, ottimizzi l’imprescindibile rapporto pubblico-privato. Noi compagnie ci siamo». E se, come ha indicato la ricerca Deloitte presentata nell’incontro, salute e benessere rappresentano per il 60% degli italiani il bisogno più importante e per il 74% la spesa principale, i responsabili delle imprese assicurative, Marco Sesana di Generali Italia, Patrick Cohen di Axa Italia, Alberto Minali di

Cattolica, Alessandro Scarfò di Intesa Sanpaolo Assicura, Marco Vecchietti di Rbm, Luca Filippone di Reale Mutua e Alessandro Castellano di Zurich Italia, hanno illustrato investimenti e sforzi per offrire ai clienti servizi di prevenzione, assistenza e benessere. Sul tema dell’innovazione al servizio della salute, in particolare nella genomica, hanno quindi parlato Bruno Dallapiccola, direttore scientifico dell’Ospedale Bambino Gesù, e Fabio Pigozzi dell’Università Foro Italico. S. Bo.

74%

la quota di Italiani per i quali la principale area di spesa è rappresentata da benessere e salute. Il 60% degli italiani assiste in prima persona i propri familiari

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Eni batte il barile e raddoppia l’utile Nel 2018 la produzione mai così alta Descalzi: la strategia è crescere attraverso l’esplorazione. Profitti per 4,6 miliardi MILANO «Sono numeri eccezionali, abbiamo battuto il barile: il prezzo Brent in euro è cresciuto solo del 25% rispetto al 2017». L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, è soddisfatto dei risultati 2018: utile netto senza operazioni di natura straordinaria a 4,592 miliardi, +93% rispetto al 2017, utile netto a 4,23 miliardi, e record di produzione di idrocarburi, a quota 1,85 milioni di barili di olio equivalente al giorno. Il debito è sceso di 2,63 miliardi a 8,289 miliardi. È stato proposto un dividendo per il 2018 pari a 0,83 euro per azione, di cui 42 centesimi già pagati come acconto. La Borsa ha apprezzato e il titolo del Cane a sei zampe ha chiuso guadagnando il 2,3%, superando i 15 euro per azione. Descalzi ha sottolineato che sono «i migliori risultati finanziari degli ultimi 12 anni»: +94% l’utile operativo a 11,24 miliardi per la quasi totalità realizzato da esplorazione e produzione (10,8 miliardi, più che raddoppiati sul 2017), +35% il flusso di cassa

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netto da attività operativa, a 13,65 miliardi. E nel quarto trimestre il gruppo ha anche superato le aspettative degli analisti con un utile netto di 1,46 miliardi contro il consen-

sus fermo a 1,18 miliardi. «Siamo dimostrando una grande solidità ed efficienza operativa — ha spiegato Descalzi —. Abbiamo ulteriormente abbassato la cash neu-

Il piano Investimenti su Market ed Express

L’insegna della catena Carrefour: in Italia prevista la revisione del modello ipermercati

Carrefour Italia, addio agli iper: fino a 590 esuberi

Addio al modello ipermercati, con 300 nuovi piccoli punti vendita (Market, 100, Express, 200), sviluppo dell’e-commerce e 400 milioni di investimenti. È il piano 2019-2022 di Carrefour Italia che comporterà fino a 590 esuberi da gestire su base volontaria.

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I conti ● Il Consiglio di Eni ha presentato ieri il bilancio del 2018 che ha evidenziato ricavi per 76,9 miliardi di euro e un utile netto 4,23 miliardi, in aumento di quasi un miliardo rispetto all’anno precedente. ● La società ha deciso di distribuire un dividendo per il 2018 pari a 0,83 centesimi, un valore che alla chiusura del titolo di ieri corrisponde a un rendimento (dividend yield) del 5,6%.

I conti

Allianz Italia, raccolta a 16,1 miliardi Più utili

A

llianz Italia ha chiuso il 2018 con una raccolta premi Vita e Danni in rialzo del 3% a 16,1 miliardi di euro e un utile operativo di 1,3 miliardi, all’interno del gruppo tedesco che a livello globale ha chiuso l’anno con 130,6 miliardi di ricavi (+3,5%), un utile operativo di 11,5 miliardi (+3,7%) e 7,5 miliardi di utile netto (+9,7%): la crescita dell’utile operativo e minori imposte hanno compensato il risultato non operativo. «Abbiamo raggiunto il maggior utile netto degli ultimi 10 anni malgrado la forte volatilità di mercato», ha detto il ceo di Allianz, Oliver Baete. Il patrimonio (Solvency II) è invariato al 229%. Proposta una cedola di 9 euro (+12,5%). In Italia «abbiamo centrato i nostri obiettivi di crescita profittevole grazie al contributo positivo di tutti i Giacomo Campora, 52 anni, è amministratore delegato di Allianz Italia

canali distributivi, inclusi la bancassurance e il canale diretto», ha commentato Giacomo Campora, amministratore delegato di Allianz Spa. Nel Danni la raccolta premi è stata di 4,6 miliardi (+1%) nell’anno, e di 1,4 miliardi nel quarto trimestre (+2,6%). Allianz sottolinea il recupero nell’auto grazie al canale agenti; in crescita (+6,2%) Genialloyd. Nel Vita la raccolta premi sale a 11,6 miliardi (+3,8%). «Molto positiva» la bancassurance con Unicredit: CreditRas Vita ha superato i 6 miliardi di raccolta premi (+20,8%) con +17,4% del segmento unit-linked. F. Mas. © RIPRODUZIONE RISERVATA

AUTOSTRADE MERIDIONALI S.P.A. VIA G. PORZIO, 4 - CENTRO DIREZIONALE ISOLA A7 - 80143 NAPOLI Società Soggetta a Direzione e Controllo di Autostrade per l’Italia S.p.A. Tel. 081/7508111 - Fax 081/7508214 contratti@autostrademeridionali.it www.autostrademeridionali.it *****

AVVISO RELATIVO AD APPALTO AGGIUDICATO

Pubblicazione ai sensi e per gli effetti dell’art. 98 D.Lgs. 50/2016 e s.m.i. Codice Appalto: 2803 Lavori di manutenzione straordinaria delle barriere di sicurezza in asse autostradale lungo l’autostrada A3 Napoli – Pompei – Salerno nella tratta a geometria invariata. Importo a base d’asta: € 908.891,36 di cui € 273.947,33 per Oneri della Sicurezza Codice Identificativo Intervento (CIG) 759897695D Categoria Prevalente: OS12-A Procedura di Aggiudicazione: Procedura Negoziata, senza previa pubblicazione di un bando di gara, ai sensi dell’art. 36 comma 2 del D. Lgs. 18 aprile 2016 n. 50 e s.m.i. Data di Conclusione dell’Appalto 03.12.2018 Criterio di Aggiudicazione Minor prezzo ai sensi dell’art. 95 comma 4 del d.lgs. 50/2016. Aggiudicataria: Traffitek S.r.L. Via Dell’Arcoveggio, 49/5 - 40129 Bologna (BO) con il ribasso del 23% da applicarsi sull’elenco prezzi posto a base dell’offerta. Il presente avviso è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana V Serie Speciale Contratti Pubblici n. 19 in data 13.02.2019. AUTOSTRADE MERIDIONALI S.P.A. L’AMMINISTRATORE DELEGATO DR. GIULIO BARREL

CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO

Estratto del Bando di gara aperta per l’affidamento dei servizi di rassegna stampa per il Consiglio regionale del Veneto

RCS MediaGroup S.p.A. Via Rizzoli, 8 - 20132 Milano

trality a 52 dollari al barile». Il portafoglio è stato potenziato in un’ottica di diversificazione geografica: «In Norvegia è nata Vår Energi, abbiamo costruito una significativa presenza in Medio Oriente, poi ci sono il Messico e l’Egitto». E poi c’è la raffinazione, con l’ingresso in Ruwais che ha aumentato la capacità del gruppo del 35%. «La nostra strategia — ha detto Descalzi — è quella di crescere organicamente attraverso l’esplorazione». Ieri il gruppo ha annunciato l’assegnazione di due nuovi blocchi esplorativi nell’onshore egiziano: «South East Siwa» e «West Sherbean», il primo vicino alla concessione «SW Melehia», il secondo in prossimità del giacimento di Nooros. Quanto al Medio Oriente, l’amministratore delegato ha spiegato che ora dovrà «finalizzare l’organizzazione operativa, la macchina operativa sta crescendo e deve essere seguita da vicino». Francesca Basso

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Il Consiglio regionale del Veneto ha indetto una procedura di gara aperta per l’affidamento del servizio di supporto tecnico informatico per la realizzazione di rassegna stampa quotidiana prodotta dall’Ufficio Stampa del Consiglio regionale del Veneto ai sensi dell’articolo 3, comma 1, lett. sss) e 60 del D.Lgs. 50/2016. La durata dell’appalto è di 24 mesi per un importo a base d’asta di euro 340.000,00, con facoltà di rinnovo del contratto per ulteriori 24 mesi, ed eventuale proroga di 6 mesi. Il valore complessivo stimato dell’appalto è pari ad euro 765.000,00, al netto di IVA. La gara sarà aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art. 95 del D.Lgs. 50/2016, in base a quanto indicato nel Disciplinare di gara. Il bando di gara è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea S n. 30 del 12/02/2019 e sul profilo del committente, www.consiglioveneto.it. Punto di contatto: Servizio affari generali, Palazzo Ferro Fini, telefono 041 2701227, pec: sag@ consiglioveneto.legalmail.it, indirizzo e-mail: sag@consiglioveneto.it. Il responsabile del procedimento è il dirigente capo del Servizio affari generali. La documentazione di gara è reperibile presso il punto di contatto e comunque può essere acquisita sul sito www.consiglioveneto.it (sezione “Bandi e Avvisi”). Ulteriori informazioni sono disponibili presso il punto di contatto di cui sopra. Il plico, contenente i documenti richiesti per la partecipazione e le offerte, dovrà pervenire a pena di esclusione entro il 18 marzo 2019, ore 16:00 secondo le modalità descritte nel bando e nel disciplinare di gara. Il dirigente capo del Servizio affari generali Dott. Andrea Pagella

RELAZIONE DI GESTIONE DEL FONDO DI INVESTIMENTO ALTERNATIVO ATLANTIC 1 AL 31 DICEMBRE 2018 Il Consiglio di Amministrazione di DeA Capital Real Estate SGR S.p.A. ha approvato il 15 febbraio 2019 la Relazione di gestione al 31 dicembre 2018 di “Atlantic1 - Fondo Comune di Investimento Immobiliare diTipo Chiuso” gestito da DeA Capital Real Estate SGR S.p.A. e quotato sul segmento MIV di Borsa Italiana S.p.A. (codice di negoziazione QFATL, codice ISIN IT0004014707). Il valore complessivo netto (NAV) del Fondo Atlantic 1 è passato da 256.748.243 euro al 31 dicembre 2017 a 248.581.453 euro al 31 dicembre 2018. Il valore unitario della quota è passato da 492,308 euro al 31 dicembre 2017 a 476,648 euro al 31 dicembre 2018, facendo registrare un decremento del 3,18%. Dalla data di apporto, 1 giugno 2006, al 31 dicembre 2018, il valore unitario della quota è passato da 500 euro a 476,648 euro con un decremento del 4,67%; considerando le distribuzioni dei proventi effettuate sino alla data del 31 dicembre 2018, per un totale di 262,75 euro per ciascuna quota che hanno inciso per il 52,55% rispetto al valore iniziale della quota (500 euro) e dei rimborsi parziali pro-quota effettuati sino alla data del 31 dicembre 2018, per un totale di 55,56 euro per ciascuna quota, che hanno inciso per l’11,11% rispetto al valore iniziale della quota, l’incremento di valore realizzato è pari al 58,99%. Il Tasso Interno di Rendimento, calcolato sulla base del valore iniziale del Fondo, dei flussi di cassa in uscita e del NAV al 31 dicembre 2018, risulta del 5,12%. La Relazione di gestione del Fondo Atlantic1 e l’estratto della relazione di stima dei beni del Fondo, redatta dall’Esperto Indipendente, sono a disposizione presso la sede di DeA Capital Real Estate SGR S.p.A., presso la sede del Depositario State Street Bank International GmbH – Succursale Italia, sul sito internet www.fondoatlantic1.it e sul meccanismo di stoccaggio autorizzato all’indirizzo www.1info.it. I risultati e i rendimenti comunicati sono stati conseguiti nel passato. Non vi è garanzia che i medesimi risultati possano essere ottenuti in futuro. Il presente documento non costituisce un’offerta o un invito ad acquistare o sottoscrivere Quote dei Fondi gestiti da DeA Capital Real Estate SGR S.p.A.. Prima dell’acquisto, leggere i Prospetti Informativi e la documentazione contabile pubblicata più recente. 16 febbraio 2019

DeA Capital Real Estate SGR S.p.A. Via Mercadante 18 00198 Roma T. (+39) 06 681631 F. (+39) 06 68192090 Via Brera 21 20121 Milano T. (+39) 02 725171 F. (+39) 02 72021939

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

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senior specialist. Graduate, fluent english. Experience in world leader companies and marketing consulting, is evaluating. 347.56.58.391 PRODUZIONE, programmazione, gestione reparti, logistica, magazzini, acquisti, MRP, Lean, costi, efficienze; ingegnere, francese, inglese. 366.45.34.552 PROGETTISTA meccanico 25ennale esperienza, responsabile ufficio tecnico, valuta proposte. Milano/hinterland 366.48.40.060 RAGIONIERE contabile/amministrativo, pluriennale esperienza, specializzato piccole/medie imprese, ottimo inglese. 347.59.49.634 SEGRETERIA contabile con esperienza anche part-time, libera subito offresi. inforete2014@gmail.com 338.23.90.087 AUTISTA di direzione esperienza ventennale come taxista, offresi part-time. 338.44.05.080 AUTISTA patente B, KB, C, D, iscrizione ruolo conducenti, diplomato, offresi. 320.22.48.668 CARROZZIERE esperienza 16 anni, offresi Lombardia. Lattoniere, disassemblatore, levabolli, cambiavetri, no verniciatore. Automunito. 320.30.21.059

14/02

19,928

Data

EUR

21,541

21,581

AcomeA Asia Pacifico (A1)

14/02

EUR

5,832

5,820

AcomeA Asia Pacifico (A2)

14/02

EUR

6,275

6,262

AcomeA Breve Termine (A1)

14/02

EUR

15,558

15,561

AcomeA Breve Termine (A2)

14/02

EUR

15,952

15,955

AcomeA ETF Attivo (A1)

14/02

EUR

4,853

4,862

AcomeA ETF Attivo (A2)

14/02

EUR

5,206

5,215

AcomeA Eurobbligazionario (A1)

14/02

EUR

18,002

17,997

AcomeA Eurobbligazionario (A2)

14/02

EUR

18,557

18,552

AcomeA Europa (A1)

14/02

EUR

14,848

14,928

AcomeA Europa (A2)

14/02

EUR

15,983

16,070

AcomeA Globale (A1)

14/02

EUR

13,278

13,309

AcomeA Globale (A2)

14/02

EUR

14,555

14,589

AcomeA Italia Pir Compliant.A1

14/02

EUR

19,866

19,991

AcomeA Italia Pir Compliant.A2

14/02

EUR

21,348

AcomeA Italia PIR P1

14/02

EUR

4,428

AcomeA Italia PIR P2 AcomeA Liquidità (A1)

14/02 14/02

EUR EUR

4,529 8,952

Financial Credit I

13/02

EUR

151,390

150,470

Financial Credit R

13/02

EUR

133,150

132,350

14/02

EUR

4,454

4,464

14/02

EUR

5,491

5,501

AcomeA Patrimonio Dinamico (A2)

14/02

EUR

5,818

5,828

AcomeA Patr.Esente Pir compliant A1 14/02

EUR

4,726

4,733

AcomeA Patr.Esente Pir compliant A2 14/02

EUR

4,787

4,794

AcomeA Patr.Esente (Pir) P1

14/02

EUR

4,725

4,732

AcomeA Patr.Esente (Pir) P2

14/02

EUR

4,787

4,794

AcomeA Patrimonio Prudente (A1)

14/02

EUR

6,245

6,256

AcomeA Patrimonio Prudente (A2)

14/02

EUR

6,573

AcomeA Performance (A1)

14/02

EUR

22,730

NORVEGIA On the road tra i fiordi più belli

AUSTRALIA Lo spettacolo del Queensland

PARCHI USA Dove il West è ancora vero

ABU DHABI IRAN MAI VISTO BOTSWANA Dune, natura Sogno Nelle savane e grandi musei di Medio Oriente del popolo San

VIETNAM Sulle spiagge del nuovo relax

PATAGONIA Obiettivo Capo Horn

CILE Il futuro abita a Santiago

GERUSALEMME Ritorno alla Terra Promessa

MEDIAGROUP S.P.A. POSTE ITALIANE Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 Conv. L. 46/2004, art. 1, comma 1 DCB Milano - ISSN 2499-4804 (online) Canada Cad. 12.50 Francia € 7,00 Germania € 7,00 Grecia € 7,00 Portogallo Cont.: € 7,00 Spagna € 7,00 Svizzera C. Ticino Chf. 10,50 USA $ 12.50

5,387

5,385 PS - Swan Dynamic A

13/02

EUR

72,950

72,960

6,795

6,803 PS - Target A

13/02

EUR

84,850

84,720

Multimanager European Eq.A

14/02

EUR

4,674

4,671 PS - Tikehon Gl Grth&Inc Fd A

13/02

EUR

102,760

102,710

Multimanager Global Eq.a

14/02

EUR

5,062

5,058 PS - Titan Aggressive A

13/02

EUR

113,610

113,300

13/02

EUR

116,980

EUR

207,140

207,300 Risk Allocation R

14/02

EUR

96,649

NM Augustum Extra Euro High Qual Bd 14/02

EUR

106,080

106,250 Ver Capital Cedola 2019 A

14/02

EUR

4,803

4,805

148,060

148,100 Ver Capital Cedola 2019 B

14/02

EUR

4,781

4,784

Ver Capital Cedola 2019 D

14/02

EUR

5,107

5,109

Ver Capital Credit Fd A

14/02

EUR

5,900

5,897

Ver Capital Credit Fd D

14/02

EUR

4,719

4,717

Ver Capital HY Italian PIR

14/02

EUR

4,648

4,646 Strategic Bond C

NM Augustum High Qual Bd A 14/02

EUR

Financial Income I

13/02

EUR

128,690

128,500

NM Euro Equities A

14/02

EUR

55,510

55,450

Financial Income R

13/02

EUR

121,180

121,010

NM Evergreen Glb High Yield Bd A

14/02

EUR

96,660

96,710

Macro Credit I

13/02

EUR

98,530

98,400

Macro Credit R

13/02

EUR

97,520

97,390

NM Global Equities EUR hdg A 14/02

EUR

85,870

85,760

Macro Credit RD

13/02

EUR

90,600

90,490

NM Inflation Linked Bond Europe A

14/02

EUR

104,420

104,430

NM Italian Diversified Bond A

14/02

EUR

120,730

120,770

NM Large Europe Corp A

14/02

EUR

136,690

136,670

NM Market Timing A

14/02

EUR

108,290

108,120 PS - Absolute Return A

NM Multi Asset Opportunity A 14/02

EUR

96,280

14/02 USD 1172,420 14/02 14/02

EUR EUR

150,600 165,067

NM PIR Bilanciato Sist.Italia A

14/02

EUR

96,420

NM Total Return Flexible A

14/02

EUR

120,090

1172,327 150,739

165,059 NM VolActive A

SB Bond B

14/02

EUR 1054,186

1055,086

SB Equity B

14/02

EUR 1297,138

1298,127

SB Flexible B

14/02

EUR

958,329

957,669

www.multistarssicav.com multistars@pharus.ch T. +41 (0)91 640 37 80

14/02

EUR

94,270

14/02

EUR

6,819

EUR

108,420

Equity Global Leaders B Acc

14/02

EUR

121,100

121,390

Euro Crédit Alpha A Inc

14/02

EUR

99,380

99,290

117,010 Euro Crédit Alpha A Acc

14/02

EUR

101,730

101,630

Euro Crédit Alpha B Acc

14/02

EUR

105,390

105,300

Global Conservative Income A Inc

14/02

EUR

97,220

97,150

Global Conservative Income A Acc

14/02

EUR

98,680

98,610

Global High Yield A Inc

14/02

EUR

96,630

96,630

14/02

EUR

99,580

99,570

Global High Yield B Acc

14/02

EUR

101,920

101,910

North American Equity B Acc

14/02

EUR

135,780

135,770

www.pegasocapitalsicav.com

14/02

EUR

110,550

110,490 Global High Yield A Acc

Strategic Bond C hdg

14/02 USD

118,840

118,770

Strategic Trend Inst. C

14/02

EUR

112,680

112,440

Strategic Trend Retail C

14/02

EUR

107,870

107,630

Tel: 0041916403780 www.pharusfunds.com info@pharusfunds.com

13/02

EUR

110,490

110,470

13/02

EUR

96,270

96,010

08/02

EUR

95,770

95,780 Systematic Funds - Em. Mkt. Core Eq. 14/02 USD

99,260

99,130

PS - Best Gl Mgers Flx Eq A

13/02

EUR

120,310

119,750 Systematic Funds - Em. Mkt. Eq.

14/02 USD

171,840

171,770

PS - Biotech A

13/02

EUR

150,520

150,570 Systematic Funds - European Eq.

14/02

EUR

417,850

419,300

PS - Bond Opportunities A

13/02

EUR

164,920

164,940 Systematic Funds - Gl. Shareh. Yield Eq. 14/02 USD

121,580

121,370

PS - Bond Value A

13/02

EUR

98,510

98,390 Systematic Funds - L./Sh. Em. Mkt. Eq. 14/02 USD

117,680

PS - DeepView Trading A

12/02

EUR

87,470

87,270 Systematic Funds - L./Sh. European Eq. 08/02

148,720

PS - Dynamic Allocation MV7 A

13/02

EUR

95,590

95,270 Systematic Funds - North American Eq. 14/02 USD

120,110 PS - Avantgarde B

EUR

8,278

8,277

14/02

EUR

4,916

4,912

Cap. Int. Abs. Inc. Grower A

14/02

EUR

4,869

4,866

Cap. Int. Abs. Inc. Grower D

14/02

EUR

5,643

5,639

Fidela A

14/02

EUR

5,179

5,148

Fund of Funds Glb.Flexible A

14/02

EUR

10,114

10,144

www.vitruviussicav.com

http://www.ram-ai.com Disciplined & Selective

EUR

Asian Equity B

14/02

EUR

107,100

107,430

Asian Equity B

14/02 USD

163,850

164,310

Emerg Mkts Equity

14/02 USD

425,600

423,600

117,350 Emerg Mkts Equity Hdg

14/02

EUR

384,250

382,550

147,890 European Equity

14/02

EUR

283,510

283,430

Greater China Equity B

14/02

EUR

154,680

154,130

Greater China Equity B

14/02 USD

237,400

236,500

Growth Opportunities

14/02 USD

132,390

131,970

288,670

288,140

14/02

EUR

141,070

141,200

99,930 Tactical Funds - Global Bd. Tot. Ret. Fd. 14/02

EUR

142,770

142,760

139,740

139,620

139,700 Tactical Funds - Convertibles Europe

PS - EOS A

13/02

EUR

140,420

PS - Europe Total Return A

13/02

EUR

100,060

PS - Global Dynamic Opp A

13/02

EUR

101,410

101,020 Tactical Funds II - Asia Bd. Tot. Ret. Fd. 14/02 USD

PS - Global Flexible Bond A

13/02

EUR

114,050

113,960

Growth Opportunities Hdg

14/02

EUR

134,800

134,410

PS - Global Value Eq A

13/02

EUR

111,410

110,700

Japanese Equity

14/02

JPY

139,080

139,630

PS - I-Bond Plus Solution A

13/02 USD

100,560

100,530

Japanese Equity Hdg

14/02

EUR

173,970

174,660

PS - Inter. Equity Quant A

13/02

EUR

130,510

129,860 Balanced Growth B Acc

14/02

EUR

107,020

107,040

PS - Liquidity A

13/02

EUR

126,910

126,880 Equity Europe Active Selection A Inc

14/02

EUR

106,370

106,570

Swiss Equity

14/02

CHF

160,720

160,660

US Equity

14/02 USD

240,170

239,390

14/02

247,560

246,820

Alexander

14/02

EUR 1035,200

1036,770

AL-FA Dynamic A

14/02

EUR

100,620

100,790

6,585 Emerging Mkt Local Curr A

14/02

EUR

896,640

899,870

International Equity A

14/02

EUR

9,490

9,503 PS - Marzotto Active Bond A

13/02

EUR

96,020

95,900 Equity Europe Active Selection A Acc 14/02

EUR

112,690

112,900

22,807 Emerging Mkt Local Curr B

14/02

EUR

942,040

945,410 International Value A

14/02

EUR

7,006

6,963 PS - Marzotto Active Divers. A

13/02

EUR

91,150

90,790 Equity Europe Active Selection B Acc 14/02

EUR

115,030

115,240 US Equity Hdg

23,750 Emerging Mkt Local Curr F

14/02 USD

986,840

990,300 Italian Selection A

14/02

EUR

6,833

102,190

111,280

96,430 PS - Athesis Total Return A

14/02

101,940

111,000

96,390 PS - Algo Flex A

Bonds A

EUR EUR

117,200

Nextam Obblig. Misto

Valuta Quota/od. Quota/pre.

14/02

117,410

6,824

14/02

Equity Global Leaders A Acc

EUR

94,290

Data

108,080 Equity Global Leaders A Inc

13/02

Numero verde 800 124811 www.nextampartners.com-info@nextampartners.com Nextam Bilanciato

96,788 PS - Trend Player A

13/02

Valuta Quota/od. Quota/pre. Nome

EUR

14/02

NM Augustum Corp Bd A

Data

EUR

143,280

Num tel: 178 311 01 00 www.compamfund.com - info@compamfund.com

Valuta Quota/od. Quota/pre. Nome

14/02

134,650

54,855

AcomeA Patrimonio Dinamico (A1)

€5,90

14/02

143,400

55,859

AcomeA Patrimonia Aggressivo (A2)

Multimanager Emergo A

134,650

EUR

4,114

Liquidity A

EUR

13/02

4,105

DOVEVIAGGI.IT

mensile anno 26 n°8 agosto 2016

RICHIESTE SPECIALI Data Fissa: +50% Data successiva fissa: +20% Per tutte le rubriche tranne la 21 e 24: Neretto: +20% Capolettera: +20% Neretto riquadrato: +40% Neretto riquadrato negativo: +40% Colore evidenziato giallo: +75% In evidenza: +75% Prima fila: +100% Tablet: + € 100 Tariffa a modulo: € 110

10 VIAGGI DA FARE UNA VOLTA NELLA VITA

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14/02

116,909

14/02

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EUR

14/02

116,886

AcomeA Patrimonio Aggressivo (A1)

14/02

97,990 NM Euro Bonds Short Term A

EUR

8,354

Data

Italian Selection PIR

97,510 NM Balanced World Cons A

14/02

8,366

Valuta Quota/od. Quota/pre. Nome

98,090

Active Liquid Strat. M

EUR

Data

98,090

123,099

14/02

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Financial Equity I

14/02

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TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 0 Eventi Temporary Shop: € 4,00; n. 1 Offerte di collaborazione: € 2,08; n. 2 Ricerche di collaboratori: € 7,92; n. 3 Dirigenti: € 7,92; n. 4 Avvisi legali: € 5,00; n. 5 Immobili residenziali compravendita: € 4,67; n. 6 Immobili residenziali affitto: € 4,67; n. 7 Immobili turistici: € 4,67; n. 8 Immobili commerciali e industriali: € 4,67; n. 9 Terreni: € 4,67; n. 10 Vacanze e turismo: € 2,92; n. 11 Artigianato trasporti: € 3,25; n. 12 Aziende cessioni e rilievi: € 4,67; n. 13 Amici Animali: € 2,08; n. 14 Casa di cura e specialisti: € 7,92; n. 15 Scuole corsi lezioni: € 4,17; n. 16 Avvenimenti e Ricorrenze: € 2,08; n. 17 Messaggi personali: € 4,58; n. 18 Vendite acquisti e scambi: € 3,33; n. 19 Autoveicoli: € 3,33; n. 20 Informazioni e investigazioni: € 4,67; n. 21 Palestre saune massaggi: € 5,00; n. 22 Il Mondo dell’usato: € 1,00; n. 23 Matrimoniali: € 5,00; n. 24 Club e associazioni: € 5,42.

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Financial Credit RD

14/02

AcomeA Paesi Emergenti (A1)

23,670

88,690

Active Global Long/Short M

8,953

EUR

95,720

88,860

8,953 Active Global Long/Short A

8,953

14/02

95,790

EUR

4,558 Active European Credit M

EUR

AcomeA Performance (A2)

EUR

13/02

4,456 Active Emerging Credit M

14/02

C

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ECONOMIA/MERCATI FINANZIARI

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

Nuovi finanziamenti agevolati, la Bce apre alle banche

di Giacomo Ferrari

Ftse-Mib oltre quota 20 mila Volano Banco Bpm e Unicredit

D

opo una mattinata condizionata dalle scadenze tecniche mensili, Piazza Affari ha virato al rialzo nella seconda metà della seduta, allineata agli altri listini europei. Il Ftse-Mib (+1,9%) ha così superato la soglia psicologica di quota 20 mila. A determinare la svolta sono stati da un lato il clima distensivo nei rapporti Usa-Cina e dall’altro l’eventualità di nuovi interventi della Bce sul fronte della liquidità, di cui potrebbe beneficiare il comparto creditizio. Banco Bpm è volata a +6,94%, seguita da Unicredit (+5,29%), Ubi (+5,02%), Banca Generali (+4,66%) e Bper (+4,63%). In forte recupero anche Tim (+6,4%), mentre fra i pochissimi segni meno spicca Moncler (-0,87%). © RIPRODUZIONE RISERVATA

BORSA ITALIANA A A.S. Roma ................................................(ASR) A2A......................................................................(A2A) Acea.....................................................................(ACE) Acotel Group *................................................(ACO) Acsm-Agam....................................................(ACS) Aedes..................................................................(AED) Aedes 18-20 warr .............................(WAED20) Aeffe *................................................................ (AEF) Aeroporto di Bologna *.............................(ADB) Alba ..................................................................(ALBA) Alerion...............................................................(ARN) Ambienthesis..................................................(ATH) Amplifon *...................................................... (AMP) Anima Holding ............................................(ANIM) Aquafil *......................................................... (ECNL) Aquafil warr..............................................(WECNL) Ascopiave * .....................................................(ASC) Astaldi................................................................(AST) Atlantia...............................................................(ATL) Autogrill.............................................................(AGL) Autostrada To-Mi............................................ (AT) Autostrade Mer.......................................(AUTME) Avio *................................................................ (AVIO) Azimut...............................................................(AZM) B B&C Speakers * ...................................(BEC) B.F.........................................................................(BFG) Banca Farmafactoring................................ (BFF) Banca Generali..............................................(BGN) Banca Ifis * ...........................................................(IF) Banca Mediolanum ................................ (BMED) Banca Pop. Emilia R.....................................(BPE) Banca Pop. Sondrio ................................. (BPSO) Banca Sistema * ...........................................(BST) Banco BPM ...................................................(BAMI) Basicnet............................................................(BAN) Bastogi.....................................................................(B) BB Biotech * ..................................................... (BB) Bca Carige ........................................................(CRG) Bca Carige r...................................................(CRGR) Bca Finnat * .................................................... (BFE) Bca Intermobiliare........................................(BIM) Bca Profilo....................................................... (PRO) Bco Desio-Brianza......................................(BDB) Bco Desio-Brianza rnc...........................(BDBR) Bco Sardegna rnc.......................................(BSRP) Bee Team..........................................................(BET) Beghelli.................................................................(BE) Bialetti Industrie............................................. (BIA) Biancamano *...............................................(BCM) Biesse *.............................................................(BSS) Bioera...................................................................(BIE) Borgosesia .........................................................(BO) Borgosesia rnc ..............................................(BOR) Brembo..............................................................(BRE) Brioschi............................................................... (BRI) Brunello Cucinelli.............................................(BC) Buzzi Unicem ..................................................(BZU) Buzzi Unicem rnc........................................(BZUR) C Cairo Comm. *........................................ (CAI) Caleffi ..................................................................(CLF) Caleffi 20 warr.......................................(WCLF20) Caltagirone ....................................................(CALT) Caltagirone Ed................................................(CED) Campari.............................................................(CPR) Carel Industries *.......................................... (CRL) Carraro............................................................(CARR) Cattolica As................................................... (CASS) Cembre * .........................................................(CMB) Cementir *.......................................................(CEM) Cent. Latte D'Italia * ......................................(CLI) Ceram. Ricchetti...............................................(RIC) Cerved Group............................................... (CERV) CHL......................................................................(CHL) CIA......................................................................... (CIA) Cir...........................................................................(CIR) Class Editori ......................................................(CLE) CNH Industrial..............................................(CNHI) Cofide .................................................................(COF) Coima Res...................................................... (CRES) Conafi Prestito'...............................................(CNF) Covivio................................................................(CVO) Cred. Emiliano ...................................................(CE) Cred. Valtellinese.........................................(CVAL) Csp.......................................................................(CSP) D D'Amico *................................................. (DIS) D'Amico 22 warr................................... (WDIS22) Damiani...........................................................(DMN) Danieli...............................................................(DAN) Danieli rnc ....................................................(DANR) Datalogic *.......................................................(DAL) De'Longhi .........................................................(DLG) Dea Capital *...................................................(DEA) Delclima ............................................................(DLC) Diasorin..............................................................(DIA) Digital Bros * ...................................................(DIB) Dobank.............................................................(DOB) DUE SERI 18/19 warr....................... (WSER19) E Edison r ................................................ (EDNR) EEMS............................................................... (EEMS) El.En. *................................................................(ELN) Elica *..................................................................(ELC) Emak *.................................................................(EM) Enav .................................................................(ENAV) Enel................................................................... (ENEL) Enervit................................................................(ENV) Eni ......................................................................... (ENI) ePRICE *............................................................(EPR) Equita Group................................................. (EQUI)

0,539 1,581 13,540 3,460 1,750 1,494 0,010 2,920 11,960 — 2,900 0,350 16,340 3,666 9,300 — 3,300 0,772 20,960 7,890 22,650 30,100 11,440 12,065 11,400 2,390 5,320 22,000 17,980 5,800 3,524 2,546 1,592 1,950 4,880 0,862 61,300 — — 0,353 0,164 0,171 1,875 1,850 7,260 0,914 0,273 0,307 0,173 21,840 0,083 0,510 — 10,220 0,061 33,750 16,810 10,720 3,730 1,400 — 2,490 1,150 8,195 10,224 2,040 8,180 19,940 6,260 2,720 0,214 7,865 0,004 0,113 1,060 0,177 9,420 0,500 7,720 0,268 86,100 5,120 0,066 0,740 0,102 — 0,854 17,300 13,760 23,950 22,920 1,334 — 85,200 5,340 12,100 — 1,010 0,049 16,160 1,718 1,306 4,526 5,236 3,380 15,120 1,468 3,180

Var. Var. Min Rif. 02/01/2019 Anno (in %) (in %) (euro)

+0,56 +0,25 -0,59 -2,26 +1,74 -0,66 +2,06 -0,68 -0,17 — +2,84 +1,45 +0,62 +0,88 +0,22 — +0,61 -3,14 +0,87 +0,77 +3,66 +0,67 -0,52 +1,99 -1,72 -0,83 +1,33 +4,66 -4,36 +1,84 +4,63 +3,92 +3,38 +6,94 -0,41 -1,37 +0,66 — — +3,22 +0,92 +4,53 +0,27 -3,65 +0,83 +0,33 -2,15 +0,49 -1,15 +1,39 -3,71 — — +2,20 -1,94 -1,03 +1,27 +0,37 -1,06 -2,10 — — +0,44 +0,92 +0,35 -0,49 +0,68 -1,29 +1,62 +0,74 — +1,03 — — +1,92 -1,12 +1,03 +0,91 +0,26 -0,74 -0,86 +0,79 +3,76 -1,60 +1,60 — — +0,58 -1,15 +0,84 +2,78 +0,76 — +0,47 +1,71 -4,12 — -4,72 -6,54 -0,25 +6,05 — +0,76 +0,46 — +2,30 -1,21 +0,63

+10,00 -1,43 +14,55 +21,40 +7,03 +24,60 +80,00 +23,47 -1,48 — +1,75 +4,79 +17,47 +11,90 +4,49 — +6,62 +53,33 +14,47 +5,48 +30,02 +13,16 +1,42 +26,52 +7,55 -6,64 +16,21 +19,63 +16,38 +14,97 +6,92 -2,60 +10,25 -1,87 +7,25 +3,61 +17,66 — — +10,31 -10,19 +0,71 +9,65 +5,71 +0,83 +3,28 -2,15 +4,97 -3,63 +14,59 +37,42 -13,56 — +14,06 +8,60 +11,39 +10,70 +10,52 +4,04 -5,41 — +9,69 +10,58 +11,19 +11,80 +16,31 +14,81 -2,25 +22,75 -0,37 — +10,00 -31,48 +2,27 +15,59 -4,58 +19,30 +10,38 +10,60 +9,39 +5,00 +1,39 -8,17 +0,27 -16,83 — -0,70 +14,42 +3,93 +19,75 +5,04 +7,58 — +19,66 +27,29 +21,00 — +6,32 +5,65 +25,08 +25,58 +2,83 +7,86 +2,99 +4,32 +9,72 -7,21 -1,09

0,487 1,526 11,820 2,790 1,625 1,120 0,006 2,345 11,480 — 2,770 0,328 13,910 3,230 8,900 — 3,095 0,498 18,070 7,360 17,420 26,500 11,120 9,534 10,600 2,370 4,540 18,130 15,440 5,045 2,956 2,300 1,384 1,634 4,280 0,822 52,000 — — 0,318 0,160 0,155 1,700 1,700 7,100 0,872 0,273 0,288 0,173 17,170 0,057 0,488 — 8,895 0,056 27,400 14,830 9,480 3,425 1,400 — 2,120 1,040 7,370 8,872 1,680 7,105 19,900 5,100 2,700 0,214 6,960 0,003 0,109 0,917 0,166 7,734 0,453 6,980 0,245 82,000 4,840 0,063 0,736 0,100 — 0,848 15,120 12,900 20,000 21,800 1,240 — 70,700 4,195 9,245 — 0,946 0,046 12,670 1,304 1,252 4,196 5,044 3,200 13,748 1,464 3,150

Dati a cura dell’agenzia giornalistica Radiocor

B.O.T.

valuta al 19-02-19 Pr.Netto Rend.

Scadenza GG.

Pr.Netto Rend.

14.03.19 12.04.19 14.05.19 14.06.19 12.07.19 14.08.19

100,020 100,024 100,015 100,052 100,016 100,020

13.09.19 14.10.19 14.11.19 13.12.19 14.01.20 14.02.20

99,985 99,942 99,913 99,947 99,871 99,761

-0,17 -0,07 -0,16 -0,04 -0,04

Vranken-Pommery, champagne che cresce in tutto il mondo

ieri ha detto che «il deterioramento delle prospettive di crescita e il calo delle aspettative di inflazione potrebbero spingere la Bce a considerare il riavvio degli acquisti di asset», cioè un nuovo Qe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

(i.tro.) Il fatturato 2018 del gruppo VrankenPommery Monopole tocca quota 300 milioni, in crescita del 3,8% rispetto all’anno precedente. Il gruppo vinicolo, storica etichetta dello Champagne, ha continuato a espandere la sua presenza nei mercati internazionali, dove la domanda è particolarmente forte per le annate sempre più di alta qualità, esclusive e a maggior valore aggiunto. La crescita è stata molto forte in mercati come Usa e Australia. Il mercato estero rappresenta ormai il 55% delle vendite nel 2018.

Linkem: da Banco Bpm, Ubi e Banca Imi 39 milioni per il 5G Linkem, la società italiana di tlc che fornisce la banda larga wireless, ha ottenuto da Banco Bpm (capofila), Banca Imi e Ubi un finanziamento da 39 milioni di euro per la conversione dell’intera infrastruttura di rete e dei servizi di connettività alla tecnologia 5G. Per l’amministratore delegato di Linkem, Davide Rota, «è un segnale di ulteriore attenzione e manifestazione di fiducia nei confronti della nostra società e del nostro business model». Linkem, nata nel 2001, nel 2018 ha superato i 122 milioni di euro di ricavi, con oltre 800 dipendenti e più di 600 mila clienti.

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Ima e Gima TT, più ricavi Ima ha chiuso il 2018 con ricavi consolidati preliminari a 1,5 miliardi, +13,6%, e un ebitda di 253,6 milioni (+15,9%). Ricavi a 182,9 milioni (+20,5%) ed ebitda a 73 milioni (+18,4%) per Gima TT. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Max Capitaliz Anno (in milioni (euro) di euro)

Nome Titolo

0,557 337,0 1,642 4936,2 13,620 2893,7 3,540 17,5 1,785 345,0 1,504 49,1 0,013 — 2,940 314,0 12,840 432,0 — — 2,930 147,6 0,351 31,5 16,570 3687,1 3,730 1391,3 9,500 398,5 — — 3,300 772,9 0,813 77,5 21,220 17247,4 7,930 2006,6 22,650 2215,6 30,300 130,8 11,940 302,4 12,115 1709,2 11,660 125,5 2,560 364,9 5,330 901,2 22,000 2530,1 20,900 967,6 5,800 4253,1 3,524 1668,0 2,718 1134,9 1,592 125,0 2,059 2879,1 5,050 297,3 0,966 106,8 61,300 — — — — — 0,362 127,4 0,184 116,0 0,173 113,8 1,900 216,3 1,920 24,4 8,200 47,6 0,930 122,7 0,290 54,9 0,327 33,0 0,195 5,8 21,840 602,3 0,126 4,4 0,595 19,4 — — 10,320 3392,1 0,063 47,7 34,350 2280,1 16,885 2759,8 10,940 435,4 3,890 504,0 1,490 22,0 — — 2,500 298,0 1,170 142,4 8,195 9480,5 10,224 1014,3 2,135 156,9 8,180 1423,2 22,650 339,9 6,260 992,0 2,790 37,9 0,218 17,5 7,865 1527,5 0,005 4,3 0,125 10,1 1,060 838,2 0,198 24,4 9,420 12796,4 0,502 361,9 7,720 278,1 0,284 11,1 90,050 7203,9 5,310 1702,9 0,076 461,1 0,798 24,9 0,149 66,7 — — 0,860 70,5 18,000 713,9 14,260 557,6 24,950 1402,6 24,740 3407,0 1,346 408,7 — — 85,200 4747,7 5,660 76,7 12,620 976,8 — — 1,060 111,2 0,055 2,1 16,520 312,6 1,718 107,4 1,378 213,4 4,548 2445,2 5,308 53116,8 3,390 59,7 15,120 54575,3 1,680 60,4 3,235 158,3

Erg........................................................................(ERG) 17,000 Esprinet * .........................................................(PRT) 3,535 Eukedos.............................................................(EUK) 0,892 Eurotech *........................................................(ETH) 3,645 Exor......................................................................(EXO) 56,380 Exprivia *..........................................................(XPR) 1,160 F Falck Renewables *............................(FKR) 2,830 FCA-Fiat Chrysler Aut................................. (FCA) 13,026 Ferragamo .....................................................(SFER) 18,425 Ferrari..............................................................(RACE) 111,300 Fidia *.................................................................(FDA) 5,120 Fiera Milano *...................................................(FM) 4,620 Fila * .................................................................. (FILA) 13,720 Fincantieri .........................................................(FCT) 1,012 FinecoBank......................................................(FBK) 10,450 FNM................................................................... (FNM) 0,540 Fullsix.................................................................. (FUL) — G Gabetti Pro.S......................................... (GAB) 0,315 Gamenet * ...................................................(GAME) 7,260 Garofalo Health Care.................................. (GHC) 3,771 Gas Plus.............................................................(GSP) 2,190 Gedi Gruppo Editoriale *.........................(GEDI) 0,356 Gefran * ...............................................................(GE) 8,050 Generali.................................................................. (G) 15,230 Geox ....................................................................(GEO) 1,384 Giglio Group *..............................................(GGTV) 3,380 Gima TT..........................................................(GIMA) 6,822 Gpi......................................................................... (GPI) 8,760 Gpi warr..........................................................(WGPI) 0,625 Gr. Waste Italia................................................(WIG) — Guala Closures * ...........................................(GCL) 6,260 Guala Closures warr ................................(WGCL) — H Hera ...........................................................(HER) 2,968 I I Grandi Viaggi........................................ (IGV) 1,698 IGD *....................................................................(IGD) 6,164 Il Sole 24 Ore...................................................(S24) 0,403 Ima *...................................................................(IMA) 57,000 Immsi.................................................................. (IMS) 0,492 Indel B............................................................. (INDB) 22,200 Intek Group........................................................(IKG) 0,332 Intek Group rnc .............................................(IKGR) 0,367 Interpump * ........................................................ (IP) 28,700 Intesa Sanpaolo...............................................(ISP) 2,047 Intesa Sanpaolo rnc....................................(ISPR) — Invest e Sviluppo.............................................(IES) 0,043 Inwit ....................................................................(INW) 7,185 Irce * .....................................................................(IRC) 2,080 Iren.........................................................................(IRE) 2,126 Isagro *............................................................... (ISG) 1,570 Isagro Azioni Sviluppo * ...........................(ISGS) 1,350 IT WAY ................................................................ (ITW) 0,782 Italcementi.............................................(BCM113) — Italgas..................................................................... (IG) 5,226 Italiaonline........................................................ (IOL) 2,230 Italiaonline r .................................................. (IOLR) 460,000 Italmobiliare.................................................... (ITM) 20,300 IVS Group............................................................(IVS) 11,020 J Juventus FC.......................................... (JUVE) 1,380

Tel. Prezzo Rif. (euro)

Var. Var. Min Rif. 02/01/2019 Anno (in %) (in %) (euro)

-0,12 -0,42 -1,98 -1,09 +2,40 +0,69 -1,05 +0,82 +0,14 +0,86 -1,92 +0,22 +0,15 +1,91 +2,60 +0,93 — +0,32 +1,40 -1,30 -2,67 +1,57 -1,23 +1,43 +0,14 -0,59 -4,16 +3,06 — — — — -0,40 -0,70 +1,60 +0,63 -0,96 +0,41 +4,72 -0,90 +1,38 +0,42 +3,18 — -1,14 +3,23 +0,48 +1,24 — +0,75 +2,09 — +0,23 -0,22 -2,13 +2,11 +0,73 -0,14

Max Capitaliz Anno (in milioni (euro) di euro)

+3,28 16,460 17,730 2554,9 -4,33 3,535 3,995 185,4 -1,11 0,890 0,940 20,2 +9,13 3,245 3,870 130,6 +20,39 46,400 57,180 13451,9 +36,63 0,824 1,174 60,1 +17,43 2,345 3,015 830,4 +3,66 12,416 15,240 20036,0 +4,60 17,165 19,030 3097,0 +28,64 85,600 112,250 21465,7 +42,62 3,390 5,740 26,2 +36,28 3,330 4,930 332,1 +2,08 13,340 14,400 474,8 +8,18 0,922 1,033 1711,2 +19,37 8,646 10,450 6267,2 +7,57 0,496 0,560 233,3 — — — — +12,50 0,265 0,329 17,8 +7,40 6,760 7,360 216,8 -0,25 3,660 4,090 308,4 -4,37 2,180 2,330 99,4 +0,42 0,345 0,402 179,8 +15,83 6,710 8,310 115,3 +5,00 14,505 15,455 23693,5 +20,03 1,153 1,391 358,2 +62,50 2,080 3,900 54,3 +1,88 6,312 7,504 624,2 +8,15 7,780 8,760 137,0 +17,92 0,530 0,640 — — — — — +8,68 5,600 6,340 385,4 — — — — +9,20 2,662 2,980 4430,2 -10,73 1,654 2,070 80,6 +10,62 5,382 6,281 677,9 +6,20 0,341 0,415 22,9 +2,52 53,550 60,150 2239,9 +22,69 0,401 0,492 166,3 -7,11 19,800 23,900 123,9 +5,91 0,299 0,336 128,8 +4,86 0,326 0,368 18,1 +8,96 25,880 28,700 3128,8 +7,38 1,901 2,064 35391,4 — — — — +40,45 0,029 0,048 4,6 +17,79 5,965 7,185 4265,3 +18,18 1,740 2,110 58,2 +1,05 2,084 2,184 2755,2 +15,27 1,362 1,654 38,5 +14,41 1,150 1,360 19,0 +117,22 0,340 0,920 6,0 — — — — +3,24 4,996 5,280 4227,9 -0,89 2,205 2,505 255,7 +11,11 410,000 470,000 3,1 +8,44 18,380 20,300 958,8 -1,25 10,760 11,360 426,2 +17,95 1,062 1,586 1393,8

Oro da investimento, monete e lingotti.

LINGOTTO 1 ONCIA ACQUISTO

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VENDITA

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Quotazione del 15/02/2019

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Nome Titolo

Tel. Prezzo Rif. (euro)

L La Doria *...................................................(LD) Landi Renzo *....................................................(LR) Lazio.....................................................................(SSL) Leonardo ......................................................... (LDO) Luve...................................................................(LUVE) Luxottica ........................................................... (LUX) Lventure Group............................................(LVEN) M M. Zanetti Beverage *......................(MZB) Maire Tecnimont .............................................(MT) Management e C..........................................(MEC) MARR *......................................................... (MARR) Mediacontech............................................... (MCH) Mediaset.............................................................(MS) Mediobanca ..................................................... (MB) Mid Industry Cap........................................... (MIC) Mittel................................................................... (MIT) MolMed ...........................................................(MLM) Moncler ........................................................(MONC) Mondadori * ....................................................(MN) Mondo Tv *.....................................................(MTV) Monrif...............................................................(MON) Monte Paschi Si. ........................................(BMPS) Moviemax......................................................(MMG) Mutuionline *................................................(MOL) N NB Aurora ..............................................(NBA) Netweek.......................................................... (NTW) Nice *................................................................ (NICE) Nova Re SIIQ ..................................................... (NR) O Olidata....................................................... (OLI) Openjobmetis *............................................ (OJM) OVS......................................................................(OVS) P Panariagroup * ....................................(PAN) Parmalat ............................................................(PLT) Piaggio................................................................ (PIA) Pierrel................................................................. (PRL) Pininfarina...................................................... (PINF) Piovan * ........................................................... (PVN) Piquadro ............................................................. (PQ) Pirelli & C..........................................................(PIRC) Piteco.................................................................(PITE) PLC........................................................................(PLC) Poligr. S.Faustino *....................................... (PSF) Poligrafici Editoriale.....................................(POL) Poste Italiane.................................................. (PST) Prima Industrie * ........................................... (PRI) Prysmian...........................................................(PRY) R R. De Medici *..........................................(RM) Rai Way.......................................................... (RWAY) Ratti..................................................................... (RAT) RCS Mediagroup ...........................................(RCS) Recordati........................................................... (REC) Reply *............................................................... (REY) Restart ............................................................... (RST) Restart 20 warr....................................(WRST20) Retelit * ...............................................................(LIT) Risanamento..................................................... (RN) Rosss.................................................................. (ROS) S Sabaf S.p.a. *.........................................(SAB) Saes *....................................................................(SG) Saes rnc *.........................................................(SGR) Safilo Group......................................................(SFL) Saipem..............................................................(SPM) Saipem risp..................................................(SPMR) Salini Impregilo.............................................. (SAL) Salini Impregilo rnc ................................... (SALR) Saras...................................................................(SRS) Seri Industrial ................................................(SERI) Servizi Italia * ...................................................(SRI) Sesa *................................................................. (SES) SIAS.......................................................................(SIS) Sit ...........................................................................(SIT) Sit warr ............................................................(WSIT) Snam Gas .........................................................(SRG) Sogefi *................................................................ (SO) Sol ........................................................................(SOL) Stefanel ...........................................................(STEF) Stefanel risp ...............................................(STEFR) STMicroelectr.................................................(STM) T Tamburi *..................................................(TIP) Tamburi 20 warr....................................(WTIP20) TAS........................................................................(TAS) Techedge .......................................................(EDGE) Technogym..................................................(TGYM) Telecom IT ..........................................................(TIT) Telecom IT rnc ...............................................(TITR) Tenaris ...............................................................(TEN) Terna.................................................................. (TRN) TerniEnergia.................................................... (TER) Tesmec *........................................................... (TES) Tinexta *........................................................(TNXT) Tiscali....................................................................(TIS) TitanMet ........................................................... (TTT) Tod's................................................................... (TOD) Toscana Aeroporti ........................................ (TYA) Trevi Fin.Ind........................................................(TFI) Triboo.....................................................................(TB) TXT e-solution *........................................... (TXT) U UBI Banca ................................................(UBI) Unicredit............................................................(UCG) Unieuro *........................................................(UNIR) Unipol..................................................................(UNI) UnipolSai..............................................................(US) UNO SERI 17-22 warr........................(WSERI2) V Valsoia .......................................................(VLS) Vianini ..................................................................(VIA) Z Zignago Vetro *....................................... (ZV) Zucchi .................................................................(ZUC) Zucchi rnc.......................................................(ZUCR)

8,390 1,256 1,250 8,904 10,550 51,640 0,600 6,290 3,616 0,039 20,400 0,512 2,632 8,306 — 1,745 0,290 34,350 1,756 1,394 0,169 1,343 — 16,080 9,400 0,225 3,540 3,990 — 7,220 1,301 1,500 2,850 1,953 0,160 2,405 6,900 1,900 6,074 4,300 1,849 6,000 0,215 7,746 21,050 18,840 0,730 4,730 3,240 1,414 33,830 52,800 0,655 0,009 1,472 0,020 0,730 15,100 22,250 16,720 0,728 4,240 40,600 2,030 5,300 1,743 1,900 3,930 26,300 14,730 8,020 — 4,185 1,743 10,820 0,108 — 14,720 6,040 1,026 1,694 4,316 10,440 0,514 0,443 11,800 5,352 0,412 0,415 7,890 0,015 0,063 42,500 14,800 0,310 1,590 9,820 2,303 11,224 11,170 3,972 2,170 0,007 12,600 — 9,700 0,020 —

Var. Var. Min Rif. 02/01/2019 Anno (in %) (in %) (euro)

+0,60 +2,94 -1,88 +13,36 -3,70 +1,30 +1,48 +15,91 +1,44 +13,44 -0,12 -0,23 +0,33 -1,64 +0,48 +7,34 +3,37 +12,23 +2,09 +2,63 -0,39 -1,64 — +3,64 +0,30 -6,50 +3,57 +13,72 — — +0,87 +3,87 +0,17 +8,01 -0,87 +17,80 +2,09 +3,29 +1,60 -0,43 — +10,49 +0,83 -12,19 — — +1,26 -2,19 — +2,17 +0,22 +9,78 +1,14 +1,43 +0,01 -7,21 — — +0,42 -8,26 +0,15 +15,03 -0,53 +0,67 +0,18 +0,18 -0,86 +7,43 +0,95 +7,77 +1,91 +5,48 — -14,81 — +11,76 +1,50 +9,36 -1,83 +8,04 -3,62 -5,60 — +0,67 — +16,22 +1,04 +11,13 — +21,40 +0,86 +7,97 -0,68 +19,87 +3,05 +11,16 +0,93 +14,49 +1,73 +15,15 +0,92 +12,69 +0,48 +18,07 +0,14 +158,08 -6,19 +65,45 +0,89 +5,82 -0,50 +9,94 — -6,17 +0,67 +1,34 +4,71 +22,79 +2,20 +6,50 -0,95 -9,57 +3,92 +29,27 — +1,50 -1,46 +43,46 -1,85 +26,19 +0,29 +0,87 -1,09 -4,52 +5,36 +22,43 +0,38 +14,35 +1,66 +23,68 -0,50 -1,23 — — +0,46 +6,22 +1,75 +19,63 -0,55 -1,46 -0,55 +35,50 — — +0,93 +21,30 +0,83 +3,25 +0,59 +16,63 +1,07 -8,92 -0,91 -3,01 +1,26 +12,14 +6,40 +4,90 +6,03 +4,09 +2,34 +23,98 -0,30 +5,60 -0,84 +29,00 — -0,95 -0,13 +22,52 +0,68 +5,67 +0,96 +18,68 -0,70 -0,14 +2,78 +4,59 -0,96 +0,65 -0,63 +2,58 +0,72 +17,18 +5,02 -7,58 +5,29 +14,86 +1,18 +13,98 +3,41 +14,80 +1,88 +9,68 — +11,11 — +11,01 — — -0,51 +14,93 — +3,63 — —

Monete Auree: Bolaffi Metalli Preziosi S.p.A

Scadenza GG. 23 52 84 115 143 176

(f.mas.) Si fanno sempre più nitidi i segnali dell’arrivo di un nuovo piano di finanziamenti agevolati della Bce alle banche, il cosiddetto «Tltro», ovvero una delle operazioni di immissione di liquidità nel sistema economico-finanziario. Da un lato l’economia in Europa è in rallentamento (e in Italia, in recessione tecnica), dall’altro la raccolta per le banche comincia ad avere costi crescenti; da qui la spinta, anche in Bce, per il varo di una terza edizione del programma che ha fatto arrivare alle banche dell’Eurosistema — e da lì alle imprese e alle famiglie, sotto forma di finanziamenti — la liquidità di Francoforte. Il presidente della Bce, Mario Draghi, di recente ha detto che la questione era stata sollevata da alcuni membri del Consiglio direttivo. Ieri uno di essi è uscito allo scoperto: «Potrebbe esserci spazio per un’altra asta Tltro», ha detto il francese Benoît Cœuré (foto) al Council on Foreign Relations di New York. «È possibile, ne stiamo discutendo ma vogliamo essere sicuri che serva a uno scopo». I finanziamenti concessi dall’Eurotower andranno a scadenza tra giugno 2020 e marzo 2021 per circa 740 miliardi, di cui quasi un terzo finito agli istituti italiani. Ma c’è chi si spinge oltre: l’agenzia Fitch

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Tel. Prezzo Rif. (euro)

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Sussurri & Grida

● Piazza Affari

Nome Titolo

39

206 237 268 297 329 360

0,03 0,09 0,12 0,07 0,14 0,24

Monete auree 15 feb Denaro Marengo (ITA - CH) 213,80 269,60 Sterlina (UK) 507,08 4 Ducati (AUT) 674 100 Pesos (Cile) 20 $ Liberty (USA) 1.108,34 Krugerrand (S.Af.) 1.145,53 1.381,14 50 Pesos (MEX)

9,030 259,9 1,310 141,9 1,410 84,4 8,904 5147,6 10,600 232,2 52,480 25066,7 0,618 17,8 6,420 213,2 3,616 1098,3 0,044 16,0 21,760 1360,4 0,610 9,3 2,974 3114,0 8,306 7278,5 — — 1,765 151,6 0,308 134,4 34,990 8755,7 1,756 453,5 1,638 47,1 0,174 25,3 1,535 1531,1 — — 17,000 640,5 9,550 141,0 0,262 26,5 3,540 406,7 4,300 41,4 — — 8,900 99,3 1,374 293,4 1,762 69,0 2,915 5280,1 2,026 699,6 0,162 36,6 2,500 129,2 8,277 371,2 1,910 94,7 6,100 6018,0 4,380 79,1 1,960 43,3 6,120 6,6 0,229 28,6 7,758 10064,5 22,250 221,1 19,120 5041,5 0,761 279,7 4,730 1269,1 3,280 88,6 1,478 741,5 33,830 7060,9 52,800 1968,8 0,680 21,5 0,015 — 1,564 241,1 0,023 36,0 0,782 8,2 15,760 173,3 22,250 327,3 16,720 123,5 0,846 45,5 4,240 4245,2 40,600 0,4 2,060 997,9 5,600 8,6 1,890 1655,5 2,098 88,9 3,930 122,1 26,300 411,3 14,730 3326,9 8,300 189,5 — — 4,195 14471,8 1,830 208,2 11,900 981,2 0,169 9,2 — — 14,720 — 6,190 994,8 1,091 — 1,860 140,5 4,600 112,4 10,570 2093,1 0,526 7788,6 0,453 2654,0 11,800 — 5,404 10757,3 0,460 19,4 0,435 43,9 7,900 369,9 0,017 59,3 0,073 2,8 43,980 1427,4 15,200 278,7 0,350 52,0 1,850 45,8 9,970 127,1 2,632 2580,8 11,224 24504,3 11,320 222,4 4,124 2815,6 2,249 6081,6 0,007 — 12,800 132,0 — — 9,750 858,0 0,022 7,6 — —

* Titolo appartenente al segmento Star.

Oro Lettera 231,25 291,61 548,47 729,02 1.198,81 1.239,05 1.493,88

7,920 1,108 1,186 7,470 9,300 51,640 0,580 5,750 3,210 0,036 19,910 0,489 2,554 7,298 — 1,670 0,266 27,810 1,666 1,194 0,148 1,198 — 15,480 9,200 0,201 3,480 3,900 — 7,190 1,094 1,440 2,845 1,818 0,142 2,255 6,900 1,685 5,446 3,900 1,849 5,780 0,185 6,970 16,860 16,620 0,609 4,255 2,830 1,152 29,600 42,400 0,169 0,006 1,365 0,018 0,730 14,880 18,120 15,700 0,700 3,265 40,000 1,415 4,200 1,691 1,890 3,120 22,800 11,910 7,780 — 3,819 1,431 10,500 0,070 — 10,720 5,740 0,853 1,548 4,199 9,295 0,446 0,389 9,440 4,953 0,319 0,408 6,250 0,014 0,052 40,000 13,700 0,292 1,510 8,180 2,127 9,634 9,665 3,460 1,976 0,005 11,150 — 8,440 0,019 —

Max Capitaliz Anno (in milioni (euro) di euro)

15 feb Oro Milano (Euro/gr.) Oro Londra (usd/oncia)

Tassi

Euribor Mattino

Sera

37,95

37,93

1.318,00 1.316,55

Argento Milano (Euro/kg.)

---

Platino Milano (Euro/gr.)

---

23,42

Palladio Milano (Euro/gr.)

---

468,10 42,02

Per. 1 sett. 1 mese 2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi 6 mesi

T.360 -0,372 -0,368 -0,308 -0,232

365 -0,377 -0,373 -0,312 -0,235

Per. T.360 365 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 12 mesi -0,108 -0,110

Sconto Interv Belgio Canada Danimarca Finlandia Francia Germania

0.00 1.75 0.00 0.00 0.00 0.00

0.00 1.75 0.00 0.00 0.00 0.00

Sconto Interv Giappone Irlanda Spagna USA Svizzera

0.30 -0.10 0.00 0.00 0.00 0.00 2.50 2.50 -0.25 -0.75

BORSE ESTERE A New York valori espressi in dollari, a Londra in pence, a Zurigo in franchi svizzeri. Dati di New York e Toronto aggiornati alle ore 20.00 indici MERCATI.........................................15-02 Amsterdam (Aex)...........................539,62 Brent Index...........................................66,17 Bruxelles-Bel 20......................... 3.567,98 DJ Stoxx Euro..................................... 357,02 DJ Stoxx Euro50...........................3.241,25 DJ Stoxx UE ........................................368,94 DJ Stoxx UE50...............................3.004,46 FTSE Eurotr.100...........................2.810,43 Hong Kong HS............................27.900,84 Johannesburg ...........................44.288,76 Londra (FTSE 100).................... 7.236,68 Madrid Ibex35..............................9.123,20 Oslo Top 25 .......................................800,39 Singapore ST ................................3.239,74 Sydney (All Ords)........................6.148,60 Toronto (300Comp) ...............15.851,33 Vienna (Atx)..................................3.023,76 Zurigo (SMI)..................................9.242,12

var.% +1,01 +2,76 +1,34 +1,61 +1,84 +1,41 +1,66 +1,57 -1,87 +0,07 +0,55 +1,91 +1,46 -0,41 +0,15 +0,99 +2,11 +1,09

selezione FRANCOFORTE .............................15-02 Adidas..................................................199,15 Allianz ..................................................190,14 Bayer Ag ................................................68,17 Beiersdorf .............................................91,62 Bmw.........................................................70,77 Commerzbank Ag.................................6,67 Deutsche Bank n .................................. 7,72 Deutsche Post.....................................26,75 Deutsche Telekom n.........................14,26 Dt Lufthansa Ag.................................22,37 Hugo Boss Ag......................................62,22 Siemens n .............................................94,62 Volkswagen Ag ................................144,40 PARIGI.............................................15-02 Air France ..............................................10,18 Air Liquide..........................................106,85 Alstom.....................................................37,56 Axa SA.....................................................20,75 Bnp...........................................................42,11 Cap Gemini........................................102,55 Carrefour ...............................................18,14 Crédit Agricole.....................................10,20 Danone...................................................65,69 L'Oréal ..................................................221,80 Michelin...............................................101,40 Peugeot S.A..........................................21,29 Renault...................................................59,63 Saint-Gobain.......................................32,67 Sanofi-Synthelab..............................75,24 Société Générale................................24,55 Sodexho Alliance ...............................94,04 Total .........................................................49,70 NEW YORK.....................................15-02 Amazon Com .................................1609,61 American Express........................... 107,47 Apple Comp Inc................................170,08 At&T.........................................................30,33 Bank of America.................................29,21 Boeing .................................................415,99 Carnival ...................................................57,12 Caterpillar Inc ...................................135,38 Cisco Systems......................................49,26 Citigroup Inc.........................................64,32 Coca-Cola Co.......................................45,43 Colgate Palmolive..............................66,22 Exxon Mobil.......................................... 77,08 Ford Motor .............................................. 8,53 General Electric ..................................10,11 General Motors...................................39,05 Goldman Sachs ...............................198,50 Hewlett-Packard...............................23,27 Honeywell..........................................152,13 Ibm ........................................................ 137,84 IGT ............................................................16,70 Industrie Natuzzi Sp.................................. Intel Corp ...............................................51,36 Johnson & Johnson........................135,75 JP Morgan ..........................................105,46 Lockheed Martin.............................305,75 Luxottica................................................59,29 McDonald's........................................179,15 Merck & Co............................................79,90 Microsoft..............................................107,74 Morgan Stanley..................................41,96 Nike Inc. Cl. B........................................85,28 Occidental Pet.....................................66,75 Pfizer........................................................42,47 Philip Morris.........................................83,08 Procter & Gamble..............................98,43 Unilever NV..........................................55,21 Walt Disney .......................................111,96 Whirlpool ............................................139,73 Xerox........................................................30,27 LONDRA..........................................15-02 3i Group .............................................. 947,00 Anglo American............................1951,20 AstraZeneca...................................6241,00 Barclays Plc .......................................159,50 BP ..........................................................544,13 British Telecom................................231,20 Burberry Group ............................1953,00 Glaxosmithkline ........................... 1587,24 Marks & Spencer.............................285,50 Pearson Plc........................................920,60 Prudential .......................................1532,50 Rolls Royce.........................................963,40 Royal & Sun All.................................536,00 Royal Bk of Scot............................... 247,50 Schroders Plc................................. 2677,62 Unilever Plc.....................................4249,00 Vodafone Group..............................141,20 ZURIGO ...........................................15-02 Nestlé......................................................89,10 Novartis..................................................90,08

var.% +1,09 +3,22 +4,00 +0,15 +2,05 +5,52 +4,63 +2,88 +0,81 +3,42 -0,10 +2,57 +1,79 var.% +0,79 +0,80 +1,90 +1,84 +4,19 +0,20 +2,14 +4,04 +0,66 +0,59 +0,50 +1,72 +3,58 +3,40 +2,52 +3,20 -0,02 +1,45 var.% -0,80 +0,80 -0,42 +1,82 +2,89 +1,51 +0,04 +2,08 +1,77 +3,04 -0,35 +1,18 +1,06 +1,25 +0,70 +0,40 +3,10 +0,17 +1,07 +1,00 +1,40 +1,08 +1,07 +2,97 +1,58 +0,75 +1,87 +1,22 +0,79 +3,05 +0,71 +0,27 +1,19 +1,50 -0,03 +0,18 +1,17 +1,57 +1,48 var.% +1,26 +1,41 +1,50 +1,62 +0,48 +0,94 -0,15 +0,96 -1,04 -0,95 +1,02 +2,38 +0,34 +2,44 +0,15 -0,04 +1,12 var.% +1,18 +1,10


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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

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Cultura

Addii/ 1

Gianni Fucci poeta in dialetto della Romagna

È scomparso all’età di 90 anni il poeta in dialetto Gianni Fucci, noto per essere stato tra gli esponenti di spicco del Circolo del Giudizio. Nato a Montbéliard, in Francia, nel 1928, il poeta vive tutta la vita a Santarcangelo di Romagna (Rimini). Fucci si avvicina alla poesia dialettale verso la metà degli anni Settanta, esordendo con sei raccolte in romagnolo (l’ultimo volume, Il mio cuore

Gianni Fucci (1928-2019)

ascolta. Poesie, edito da Il Vicolo, è del 2018). Nel Dopoguerra, insieme ad autori come Tonino Guerra, Rina Macrelli e Raffaello Baldini — che emergeranno poi nella letteratura neodialettale — Fucci inizia quel sodalizio culturale chiamato, in dialetto, E’ cìrcal de giudéizi. Il poeta si è occupato anche di cinema collaborando con Elio Petri e Flavio Nicolini. (j. ch.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Anticipazione «Le parole sono importanti» è il nuovo libro dello scrittore, in uscita il 19 febbraio da Einaudi

Ilnomedellacosa.Pernoi

Diecitermini,diecietimologie:MarcoBalzanoelalinguacomeformadiciviltà

L’autore

● Marco Balzano, Le parole sono importanti. Dove nascono e cosa raccontano, Einaudi (pagine 88, e 12). Il volume sarà in libreria da martedì 19 febbraio: sotto pubblichiamo un brano dall’introduzione ● Balzano (1978, qui sotto) è nato a Milano, dove vive e lavora come insegnante di liceo

● Oltre a poesie e saggi ha pubblicato con Sellerio i romanzi Il figlio del figlio (2010), Pronti a tutte le partenze (2013) e L’ultimo arrivato (2014). Per Einaudi ha pubblicato nel 2018 Resto qui (finalista al Premio Strega, Premio Bagutta) ● Il capitolo (ampliato) che l’autore ha dedicato alla parola «fiducia» è apparso su «la Lettura» #213 del 28 dicembre 2015

di Annachiara Sacchi

A

ntidoto a tempi incerti. Alla miseria di certi discorsi urlati, sguaiati. Alla decadenza. Strumento per riflettere, per ragionare sulla storia e sulle storie che ogni parola porta con sé, arrivando da epoche lontane, da Paesi lontani, presupposto per il confronto e quindi il dialogo. Rimedio alla noia, perché appena ci spiegano un’etimologia — magicamente, vero professori? — l’attenzione torna a salire, una luce si accende dentro di noi, sorpresi da «qualcosa che non sapevamo di sapere». Conoscere il significato profondo dei vocaboli è tutto questo, non un gioco da eruditi, una carta da giocarsi in un salotto d’estate. Marco Balzano torna a ricordarcelo. Con un piccolo saggio che attraverso dieci parole arriva a parlare di noi, oggi. Molto in profondità. Dieci scavi archeologici per scoprire altrettanti termini che attraverso i secoli si sono caricati di significati nuovi, a volte sono stati banalizzati, altre fraintesi o, peggio, traditi. Eccoli: divertente, confine, felicità, social, memoria, scuola, contento, fiducia, parola, Resistenza. Sono loro i protagonisti di Le parole sono importanti. Dove nascono e cosa raccontano, in libreria da martedì 19 febbraio per Einaudi. Dieci capitoli in cui l’autore toglie i panni di romanziere — ma non di narratore — e rimette quelli di insegnante (è professore di liceo) per accompagnarci nei meandri della lingua e «scongiurare il rischio, oggi così concreto, di rimanere in balia di un linguaggio superstizioso, che ci abbaglia e ci impressiona ma che non comprendiamo davvero». Il viaggio parte con «divertente», dal latino de-verto, allontanarsi (come divorzio), come fa il poeta nella lirica E lasciatemi divertire! (canzonetta) di Aldo Palazzeschi, che si diverte e quindi va altrove e acquisisce leggerezza — Italo Calvino, con le sue Lezioni americane, resta un punto fisso in questo libro — cambiando prospettiva, deviando, consapevole della sua distrazione che è ricca di significato (e qui il professor Balzano distingue: non è come giocare ai videogiochi, quello non è divertente, al limite è uno svago) e di inquietudine. L’autore si è dato un compito: restituire un’ampiezza di possibilità a parole che si sono appiattite, banalizzate, che sono state mistificate. Attenzione però, non è un divertissement (a proposito di divertente): Balzano quando scrive non dimentica mai le contraddizioni dell’oggi, non distoglie lo sguardo dall’attualità, dalla politica. Lo fa con i suoi romanzi (L’ultimo arrivato; Resto qui), lo

Cali Thornhill-Dewitt (Michael «Cali» DeWitt, Sidney, Canada, 1973), Safe Words (2017, installazione), courtesy dell’artista

fa in questo saggio. Sceglie. Per esempio la parola «confine», oggi intesa come limite, «barriera invalicabile», significato che non corrisponde al suo etimo reale e cioè la preposizione cum e il sostantivo finis: là dove si finisce insieme (bisognerebbe dirlo a Trump). «Confine è il luogo del viaggiatore — scrive l’autore — di colui che va, e per questo non ha senso parlare di e-migranti e di im-migrati perché chi viaggia migra, attraversa soglie, e nessun viaggiatore può essere racchiuso

in uno solo di questi termini». L’etimologia come disciplina militante, non solo per conoscere ma per prendere posizione «dato che la sua conoscenza influisce sul nostro comportamento linguistico, e dunque sul nostro pensiero»: Balzano lo dice in modo più colto ma questa frase, quanto il titolo del libro, ricorda (cita) il film Palombella rossa, quando Nanni Moretti-Michele Apicella dice: «Chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole

sono importanti!». Vediamo allora il termine «memoria»: in esso è contenuta l’idea di salvare il passato da pericolose manipolazioni e dall’oblio, un atto etico e intellettuale lontano dalla funzione che i computer a quella parola hanno affidato, e cioè archiviare qualunque cosa (un altro richiamo all’era digitale Balzano lo fa con il temine «social» e con un’amara costatazione linguistico-comportamentale: prima dei social network l’amicizia si faceva, ora si dà). Dunque le parole

L’introduzione

Un mondo che non avevamo mai notato di Marco Balzano

A

l liceo, durante l’ora di latino, mentre contavamo i minuti che mancavano al suono della campanella, il prof Falchetti puntualizzò che homo ha la stessa radice di humus. Questo succede, ci spiegò, perché l’uomo sta sulla terra, mentre i morti stanno sotto e gli dèi sopra. Questione di piani. A quelle parole iniziammo a darci di gomito e a recuperare attenzione. Nel resto del tempo lo tempestammo di domande su quali altre parole derivassero da homo. Qualcuno fece proposte plausibili, qualcun altro completamente sballate. Ricordo che il prof aggiunse che nemo, «nessuno», è la sintesi di ne-homo. Insomma ne era nata una discussione vivace, tanto che sulle scale della scuola avevamo continuato a parlarne. Anche Hans-Georg Gadamer racconta un aneddoto simile. Il filosofo stava tenendo una lezione in un’università sudafricana davanti a una platea di giovani particolarmente distratti. A un certo punto, parlando di Parmenide, Gadamer ricorda che la parola nothing altro non è che nothing. La platea assorta si ridesta perché di colpo

capisce che l’essere non è una cosa, proprio come noi liceali avevamo sentito di cogliere dei concetti che fino a qualche minuto prima ci sfuggivano. Perché accade questo? Che cosa genera un simile cambio di attenzione? Evidentemente siamo di fronte a una rivelazione. Quando ci raccontano un’etimologia, qualcuno ci svela cosa c’è dentro la parola e da semplice referente la trasforma in un mondo da esplorare, un mondo pieno di elementi che erano sotto i nostri occhi ma che non avevamo mai notato. Proviamo un entusiasmo immediato perché riconosciamo qualcosa che non sapevamo di sapere. Dentro l’uomo c’è la terra, dentro il niente la mancanza della cosa, se non c’è nessuno non vi è presenza umana... Tutto questo lo avremmo potuto cogliere se avessimo osservato di più, se avessimo messo la parola in controluce per vederne la filigrana. Invece ci siamo accontentati del guscio e abbiamo avuto accesso al solo significato base. L’emozione è doppia, perché la rivelazione del senso nascosto spesso è anche la prova della superficialità con cui ascoltiamo e parliamo. © 2019 MARCO BALZANO, PUBBLICATO IN ACCORDO CON PIERGIORGIO NICOLAZZINI LITERARY AGENCY (PNLA), MILANO - © 2019 GIULIO EINAUDI EDITORE

cambiano pelle. A volte, addirittura, forzano i loro limiti. È il caso di «Resistenza», termine con cui Balzano ci richiama alla funzione civile dell’etimologia spiegando come quella R maiuscola, comparsa negli anni Cinquanta per definire la guerra partigiana, abbia trasformato il vocabolo stesso da statico (resistere cioè reggere un urto) a dinamico, da conservativo a «carico di futuro», da un opporre a un pro-porre per «ammonire e ricordare». E d e cco a n co r a l a p a ro l a «scuola» che porta con sé la bellezza di imparare e del tempo libero necessario per crescere (scuola deriva da scholé che in greco vuole dire proprio vacanza), ma che oggi è intesa come preparazione al lavoro, a un mondo concorrenziale. Balzano lo dice con rammarico, ricorda l’istruzione nella Grecia classica in cui le attività più importanti, oltre a scrittura e lettura, erano memorizzazione, ginnastica e musica, niente di più fuori programma «e in disgrazia» nel sistema scolastico odierno. Esercizi di etimologia, di ascolto e comprensione: il viaggio di Balzano ci porta — controcorrente — in una galassia vicina e lontanissima, splendida e misteriosa: per quanto ci sforziamo, le parole conservano segreti insondabili. Lo diceva Umberto Eco ne Il nome della rosa, «nomina nuda tenemus», abbiamo soltanto semplici nomi; lo scrive Balzano al termine dell’introduzione: «Noi contempliamo le parole, le interroghiamo. Ma la totalità del significato continua a sfuggirci. E questo le rende eternamente affascinanti. Come la poesia». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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TERZA PAGINA

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

Addii/ 2

Andrea Levy narratrice (molto tradotta) della Londra giamaicana

Fu la lettura delle grandi scrittrici afroamericane, fra le quali Toni Morrison e Alice Walker, a stimolarla su due diversi fronti. Con il tempo divenne una scrittrice pure lei (cominciò a 35 anni) e, insieme, cominciò a interrogarsi sulla sua identità di donna di colore britannica. Andrea Levy, che si è spenta nel giorno di San Valentino all’età di 62 anni, era nata infatti a Londra da una famiglia di origini giamaicane, che ebbe non

Giornali Il saggio di Munforti e Riccio

L

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ritorno di Aie, soddisfatto il Salone Gli indipendenti: «Ci rispettino» I volti

e esplosioni. Una dopo l’altra. La gente nel panico esce in strada, le fiamme rompono il buio sulle montagne attorno a Bolzano. Saltano in aria le linee elettriche. La notte illuminata dal bagliore degli attentati titola poche ore dopo l’«Alto Adige», il quotidiano di lingua italiana della città. È il 12 giugno 1961, inizia la stagione del terrorismo sudtirolese in una terra che oggi vede tedeschi e italiani prosperare in pace ma conserva una complessa originalità anche culturale ed editoriale. La finestra sui giornali. I giornali locali italiani in provincia di Bolzano dal secondo Dopoguerra ad oggi di Lorena Munforti e Giancarlo Riccio (Curcu Genovese, pagine 80, e 15) è un viaggio lungo 73 anni, affidato a interviste e contributi di molti professionisti dell’informazione che hanno raccontato giorno per giorno il «laboratorio» altoatesino, dalla fase delle contrapposizioni etniche più acute fino a quella della piena autonomia speciale e alla convivenza matura. «Un equilibrio, un esempio di integrazione che altri Paesi europei, in analoghe situazioni, non sono riusciti a raggiungere», scrive nella prefazione Luciano Fontana, direttore del «Corriere della Sera», sul territorio dal 2003 con il «Corriere dell’Alto Adige». La dialettica dei gruppi linguistici è l’humus di iniziative editoriali ambiziose. Accanto all’«Alto Adige» — fondato nel 1945 e tradizionalmente opposto al «Dolomiten» di lingua tedesca (oggi hanno lo stesso editore) — nel 1967 (fino al ’72) «il Giorno» di Italo Pietra iniziò a pubblicare due pagine dedicate, «Il diario di Bolzano e Provincia». E nel 1988 (fino al 2003) la scelta in edicola, per gli italiani, si arricchisce con «il Mattino». Le redazioni locali sono una palestra per giornalisti che faranno strada e nel libro di Munforti e Riccio gli aneddoti si susseguono. C’è chi, come Paolo Pagliaro, oggi coautore di Otto e mezzo su La7 con Lilli Gruber, diventa corrispondente di «Repubblica» grazie al «fatto che molti nelle redazioni romane sono convinti che Trento sia vicina a Trieste e Bolzano sia un sobborgo di entrambe». E chi, come Umberto Gandini, giornalista e poi affermato traduttore, trova all’«Alto Adige» un direttore che gli chiede quasi ogni giorno di riferirgli «cosa stiano scrivendo i colleghi della pagina in tedesco», visto che non sa la lingua di Goethe.

Andrea Levy (1956-2019)

Castoldi Dalai, 1999). Ma il successo internazionale arriva nel 2004 con Un’isola per stranieri, uscito per Dalai che vinse l’Orange Prize (la Bbc ne ricavò anche una miniserie). Il successivo romanzo, Una lunga canzone (Dalai, 2010), racconta la storia di una schiava. Alla già citata Morrison, vanno aggiunti ai modelli di Levy anche Audre Lorde, Michelle Roberts e James Baldwin.

Editoria Il direttore Lagioia: Torino fondamentale per la civiltà del libro. La preoccupazione dei piccoli marchi

In Alto Adige una storia fatta d’inchiostro di Alessandro Papayannidis

poche difficoltà ad inserirsi nel contesto sociale della Londra popolare (e bianca) degli anni Sessanta. Il suo primo romanzo nel 1994, Tutte le luci accese (edito in Italia da Dalai, 2008), racconta proprio questa storia. Anche il secondo romanzo (non tradotto in Italia) racconta una storia londinese di emigranti e di pregiudizi. Il terzo, Il frutto del limone, è ambientato fra i Caraibi e l’Inghilterra dell’era Thatcher (Baldini

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● Dall’alto: Alberto Bonisoli, ministro dei Beni culturali; Sergio Chiamparino, governatore del Piemonte; Francesca Leon, assessora alla Cultura del Comune di Torino; Nicola Lagioia, direttore del Salone; Marco Zapparoli, presidente di Adei (Associazione degli editori indipendenti)

di Alessia Rastelli

«D

opo l’Associazione degli editori indipendenti, Adei, fin da subito vicina al Salone, anche l’Associazione italiana editori, Aie, ha deciso di condividere un progetto molto ambizioso. E la certificazione di Torino come luogo fondamentale per la civiltà del libro del nostro Paese è completa». All’indomani dell’intervista di Ricardo Franco Levi al «Corriere», sul ritorno dell’Aie nella macchina del Salone, il direttore della fiera torinese, Nicola Lagioia, commenta la notizia. E nel farlo ricorda il percorso compiuto finora, dopo l’uscita nel 2016 dell’Aie (allora tra i soci) da un Salone in grave difficoltà e la creazione, a Milano, della rassegna concorrente Tempo di Libri. «Due anni fa — sottolinea Lagioia — grazie al coraggio degli editori indipendenti, alla passione dei torinesi e di tutti gli amanti della lettura sparsi in giro per l’Italia, il Salone non si è solo salvato, ma ha ottenuto quel successo straordinario che a tanti sembrava impossibile». Già l’anno scorso, aggiunge il direttore, a Torino erano tornati i grandi gruppi editoriali. Quindi, conclude: «C’è voluto molto coraggio, molta fatica, molta pazienza, e la capacità di guardare al futuro anche nei momenti difficili. Il tempo, finalmente, è di nuovo dalla nostra parte». Bentornata Aie, dunque: è stato lo stesso Circolo dei lettori di Torino, a cui è in capo la parte culturale della manifestazione, a invitarla; e Lagioia ha sempre dichiarato che il Salone è un progetto di tutta la filiera. Ma il passato non si dimentica. Specie tra gli editori indipendenti, che si sono spesi per salvare la kermesse. Tra loro ci sarebbe preoccupazione, una certa diffidenza verso l’Aie.

Un momento del Salone del Libro al Lingotto di Torino, edizione 2018 (foto di Ivan Benedetto/laPresse)

«Il Salone del libro — dichiara Marco Zapparoli, presidente di Adei — è la casa di tutti gli editori e quindi troviamo giusta quanto scontata la scelta dell’Aie». Dalla quale, aggiunge, «ci aspettiamo rispetto del grande lavoro svolto dagli editori indipendenti. È stata l’Aie, a suo tempo, a non riconoscere il valore del Salone». Bentornata allora, ma con prudenza. «L’Aie — spiega Zapparoli — può dare un contributo positivo ma l’importante è lavorare insieme, evitare di arrivare a Torino con l’atteggiamento di chi dice: “Noi siamo il 90 per cento del mercato”. Auspichiamo che, sia nell’elaborazione del programma, quello generale e quello professionale, sia nella distribuzione degli stand, si mantenga un certo bilanciamento. E che prevalgano le idee migliori e forti». «Il lavoro per le edizioni 2017 e 2018 è stato condiviso con gli editori indipendenti, i librai, i bibliotecari. Un impegno che ora si arricchisce dell’Aie e resta collettivo», assicura Francesca Leon, assessora alla Cultura del Comune di Torino. Istituzione che, come

la Regione, sarà nella cabina di regia insieme con il Circolo dei lettori e Lagioia, Aie e Adei, l’Associazione italiana delle biblioteche e quelle dei librai Ali e Sil. «Siamo felici — aggiunge Leon — perché a Torino si ritroverà tutta l’editoria italiana, unita per lo sviluppo del settore e della promozione della lettura». «Una scelta che conferma quanto oggi la Buchmesse torinese rappresenti un evento culturale atteso, di altissimo livello e, per l’editoria nazionale e internazionale, una vetrina d’eccellenza», dice la sindaca di Torino, Chiara Appendino. «Una decisione assolutamente positiva, che conclude un ciclo complesso», secondo il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, e l’assessora alla Cultura, Antonella Parigi. Soddisfatto è il ministro

Il ministro Bonisoli «Decisione coerente con l’attuale clima di dialogo. Fiducia pure sull’evento di Milano»

per i Beni Culturali, Alberto Bonisoli, che in autunno, per proteggerlo, mise sotto tutela il marchio del Salone. «La decisione dell’Aie — commenta — è coerente con il clima di dialogo e condivisione degli obiettivi che stiamo cercando di creare anche al tavolo con il mondo dell’editoria». Il ministro apprezza pure il passo avanti in un’ottica di «razionalizzazione del calendario delle fiere». A questo proposito, quella di Milano — seppure in una rinnovata veste di rassegna per i Millennial, dedicata all’innovazione — non sembra aver trovato ancora la sua data. «Febbraio è un’ipotesi ma non c’è una decisione definitiva», ha detto Levi. Tanto più che, solo a un mese di distanza, a marzo, si terrebbe a Milano la fiera degli indipendenti Book Pride. «Puntare sul tema dei nuovi modi di leggere — nota Bonisoli — mi sembra una buona idea. Sono fiducioso che si troverà uno spazio». In generale, osserva, «nel mondo del libro vedo una notevole volontà di superare i problemi. E questo fa bene alla nostra editoria». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il supplemento Sei pagine sul festival delle letterature nordiche, racconti da Bulgaria e Portogallo, testi di Teresa Ciabatti, Paolo Giordano e Alessandro Piperno

L’Europa boreale e quella della malinconia, «la Lettura» in viaggio di Ida Bozzi

S

ono ragazzine e ragazzini: vivono nella «casa delle bambine che non mangiano», com’è soprannominato nella zona il Centro per i disturbi del comportamento alimentare Palazzo Francisci di Todi, l’unica residenza pubblica che accolga anche minori di 14 anni. Sono giovanissimi affetti da anoressia, pesano tra i 31 e i 42 chili, e li ha incontrati la scrittrice Teresa Ciabatti, che ha ascoltato le loro storie, le loro angosce, ha visto le stanze in cui sistemano i loro oggetti, le loro foto, i pupazzi che costruiscono. Con questa vicenda, affrontata con delicatezza e sensibilità da Ciabatti, si apre il nuovo numero de «la Lettura» #377, in edicola fino a sabato 23. In tutto il supplemento lo sguardo degli

scrittori affronta temi complessi e fondamentali, alcuni drammatici, altri inaspettatamente felici, e ne trae spunti su cui soffermarsi. Un esempio è l’intervento di Alessandro Piperno, che nella sezione Libri de «la Lettura» parte dall’analisi di un romanzo di Wallace Stegner (Verso un sicuro approdo, Bompiani) per raccontare come la narrativa americana sappia sfiorare con grazia la dolcezza coniugale, e raccontando anche la propria sorpresa per essersi imbattuto in quello che definisce un capolavoro. Un altro esempio è la vicenda pochissimo nota di cui racconta Paolo Giordano: la storia rimasta sepolta per 80 anni in un archivio e pubblicata solo ora (Il viaggiatore, Rizzoli), scritta da un giovane ebreo, Ulrich Alexander Boschwitz. E cioè una fuga velocissima e sbigottita attraverso il 1938, in

La copertina de «la Lettura» #377 è dell’artista Laura Panno (Montebelluna, Treviso, 1954)

Germania, nei giorni successivi alla Notte dei cristalli e al pogrom degli ebrei. Giordano ne rievoca la figura, la vita brevissima (Ulrich morì mentre cercava di tornare in Europa dopo la fuga, su una nave silurata dai nazisti). A tutta una letteratura, quella che viene dal freddo», è dedicato il festival I Boreali organizzato dalla casa editrice Iperborea, al Teatro Parenti di Milano dal 21 al 24 febbraio: nello speciale di sei pagine sul supplemento ne scrivono Cecilia Bressanelli, Alessandra Iadicicco, Vanni Santoni, Cristina Taglietti (che intervista Björn Larsson, l’autore svedese de La vera vita del pirata Long John Silver, che ben conosce l’Italia e apre la rassegna),con le «Cartoline dal Nord» del primo italiano pubblicato da Iperborea, Leonardo Piccione, e con il viaggio nel Caucaso della norvegese Erika Fatland.

Il numero si chiude con altri due scrittori, per il progetto Le parole dell’Europa, che coinvolge 27 autori, uno per ogni Paese dell’Unione europea, chiamati a raccontare con una parola iconica l’identità delle loro patrie e dell’Europa. Il bulgaro Georgi Gospodinov spiega che nel 2010 la Bulgaria era «il Paese più triste del mondo» secondo il World Happiness Report e racconta che cos’è per lui la «malinconia» bulgara, la tazà, descrivendo gli anni del socialismo e il pericolo della mancanza, oggi, di valori comuni. E il portoghese Pedro Chagas Freitas parla della nostalgia, la famosa saudade, che però in Portogallo esiste anche in versione allegra: un sentimento cui lo scrittore si augura che l’Europa non rinunci mai, cioè il diritto al sogno, anzi «il diritto all’improbabile». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera


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Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

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Spettacoli

La protesta Hollywood:direttatvanchepergliOscarminori Hollywood si ribella all’Academy che ha deciso di premiare alcune categorie (fotografia, montaggio, trucco e acconciature e live-action short) fuori dalla diretta della cerimonia degli Oscar per motivi di tempo. In una lettera inviata all’organizzazione e firmata tra gli altri da Alfonso Cuarón, Christopher Nolan, Guillermo del Toro, George Clooney, Brad Pitt, Robert De Niro, Elizabeth Banks, si chiede di riconsiderare la decisione. «Non si tratta nient’altro che di un insulto a coloro che hanno dedicato la vita alla professione».

L’anticipazione L’attore dirige e interpreta la serie «Catch-22» coprodotta da Sky. «Un dramma farsesco» 1970 Orson Welles in «Comma 22», diretto da Mike Nichols nel 1970. Il film, inserito nel filone delle commedie antimilitariste, costò 18 milioni di dollari

del bordello romano. «George gli faceva da assistente, tenendogli i cartelli con le battute», racconta Ellen Kuras. Un set particolarmente impegnativo, tra Cinecittà, il Viterbese, la Sardegna, il vecchio aeroporto di Olbia-Venafiorita, con i tre registi che hanno girato in parallelo. «Passare in Italia sette mesi è stato bellissimo, tra noi si è creato un forte senso di cameratismo, è un progetto che ci ha dato tanto. È ora che è finito ci manca», confessa Clooney. Il brutto incidente capitato in maggio sembra dimenticato. Fisicamente duro, confermano gli attori, e complesso dal punto di vista logistico, con i veri aerei d’epoca, i B25, fatti arrivare apposta dagli Usa («All’epoca del film ce

La guerra di Clooney

«Manifesto sulla follia del potere: dal Vietnam ai nostri tempi è ancora una malattia contagiosa» DALLA NOSTRA INVIATA LOS ANGELES «La guerra? Un’assoluta follia. E questo romanzo riesce a renderlo evidente, mettendo in ridicolo il potere che si nasconde dietro a regolamenti assurdi e burocrazia». Come ogni studente americano George Clooney aveva letto a scuola Comma 22 di Joseph Heller. «Avevo amato il tono, libero e dissacratorio. Riscoprendolo ho colto gli aspetti più profondi». Si è fatto in tre — produttore esecutivo, regista e interprete come l’amico e socio Grant Heslov (la terza regista è Ellen Kuras, hanno firmato due episodi a testa) — per la miniserie coprodotta da Sky Italia, Catch-22, girata in Italia, che vedremo in maggio. La storia del capitano pilota della Us Air Force John Yossorian (Christopher Abbott) di stanza a Pianosa durante la II guerra mondiale che Mike Nichols portò sul grande scher-

In arrivo ● «Catch 22» è coprodotta da Sky Italia con Paramount Television, Anonymous Content e Smokehouse Picture, e sarà su Sky Atlantic in maggio. In arrivo anche «Catherine the Great» con Helen Mirren e «Chenobyl» coprodotte con Hbo, oltre all’ottava stagione de «Il trono di spade» e la seconda di «Big Little Lies»

mo nel 1970. Per sopravvivere cerca di sottrarsi all’infinito numero di missioni di volo che i suoi superiori continuano ad assegnargli. Ma l’ostacolo è il famigerato Comma 22: «Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo». Un paradosso che racchiude e amplifica l’assurdità del potere stesso. «Yossorian è un grande personaggio, meritava di essere nuovamente protagonista», si infervora l’attore. «Una narrazione più lunga ci ha permesso di mettere a fuoco tutti i personaggi, rispettare i diversi toni del romanzo, dal comico al drammatico. È cosi difficile trovare copioni buoni, come regista devi dedicare un anno e mezzo a un progetto. Anzi, ora che sono padre almeno due. Deve valerne la pena». Anche John Heller era stato pilota, combattendo in Corsi-

Su Meghan Markle La moglie di Harry assediata dai media come lo fu Diana: è la stessa storia che si ripete

ca. Faceva il copywriter, la guerra lo trasformò in scrittore: ci mise otto anni a terminarlo. Pubblicato nel 1961 da Simon & Schuster, fu adottato dai giovani che manifestavano contro la guerra in Vietnam: il capitano Yossorian divenne l’antieroe che incarnava la voglia di vivere voltando le spalle all’autorità. Oggi tra venti bellicosi che agitano l’Occidente e una realtà che sembra anticipare la satira, il romanzo acquista nuovi si-

gnificati. «È attualissimo — conferma Clooney —. La pazzia, lo vediamo ogni giorno, è contagiosa». Il libro «è un distillato profetico della condizione di ansia in cui si vive oggi in America», gli fa eco lo sceneggiatore Luke Davies. Nel cast di Catch-22, con Hugh Laurie e Kyle Chandler, Clooney si è ritagliato il ruolo del generale Scheisskopf, maniaco di marce e parate e ha voluto anche Giancarlo Giannini che fa Marcello, gestore

2019 George Clooney, 57 anni, nei panni di Scheisskopf in «Catch-22, serie tratta dal romanzo di Joseph Heller

n’erano 45, ne sono rimasti due, se si fossero rotti sarebbe stato un guaio»). Ma tosto anche emotivamente. Per quanto trattato in chiave farsesca, il tema di fondo è il dolore, vano, provocato dalla guerra, il senso di morte. «Non abbiamo edulcorato nulla, con un tema così non puoi fermarti a metà strada». In tempo di conflitti, «l’orrore rende tutto ancora più ridicolo», sottolinea Heslov che con Clooney sta lavorando a un nuovo progetto. Una serie sul Watergate per Netflix. Ancora piccolo schermo per l’ex dottor Ross di E.R. «Il mezzo non conta, a vincere sono i contenuti». Sorridente e rilassato come sempre, Clooney si adombra solo quando gli si chiede di Meghan Markle, moglie del principe Harry, amica di famiglia. «È assediata dai media come lo fu Diana. Sembra una storia che si ripete». Stefania Ulivi © RIPRODUZIONE RISERVATA

Oggi il verdetto, chiusura con un film su Aretha Franklin

Berlino, un’altalena tra realismo e fantasmi d’autore Festival

● Oggi il verdetto del Festival che ha avuto un unico titolo italiano in concorso: «La paranza dei bambini», tratto dal libro di Saviano

di Paolo Mereghetti

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n una Berlinale troppo altalenante per non risultare deludente, si è consumata la rottura tra un cinema narcisisticamente d’autore, preoccupato solo dei propri fantasmi, e uno che cerca di fare i conti con la realtà e le sue contraddizioni. Senza dimenticare, come spiega Agnès Varda ripercorrendo la sua carriera nel suo folgorante film-saggio Varda par Agnès (fuori concorso) che oltre all’«invenzione» e alla «creazione», un regista non deve dimenticare la «condivisione», cioè il bisogno di comu-

nicare con il pubblico. Per questo, con quelli di Ozon e Giovannesi, spiccano almeno altri due film, Gospod postoi, imeto i’ e Petrunija (Dio esiste, il suo nome è Petrunya) della macedone Teona Stugart Mitevska e So Long, My Son (Arrivederci, figlio mio) diretto dal cinese Wang Xiaoshuai. Il primo è il sorprendente ritratto di un Paese dove maschilismo e conservazione non vogliono tirarsi indietro e dove una trentenne in cerca di lavoro (la brava Zorica Nusheva) vince una gara cui dovrebbero partecipare solo uomini (ripescare un crocefisso in un fiume), scatenando la solleva-

zione dei maschi umiliati, del pope offeso e dei poliziotti che non sanno cosa fare. Mentre la camera di una cronista televisiva registra l’inarrestabile scivolamento verso una divertita assurdità, tra li-

Gospel Aretha Franklin in una scena del documentario «Amazing Grace» presentato a Berlino

tigi familiari e interrogatori intimidatori, parentesi surreali e confessioni intime. Il film di Wang, invece, ripercorre gli ultimi trent’anni di storia patria attraverso le disavventure di una coppia di operai cui muore il figlio per un’imprudenza infantile. Un dramma che è raccontato con un continuo va e vieni temporale, dove gli accadimenti storici (la politica del figlio unico, la fine dell’economia statalizzata, le aperture al capitalismo, la ribellione delle generazioni più giovani) servono a illuminare i comportamenti personali, mentre a ogni svolta narrativa i fatti svelano nuovi significati. E le

tre ore del film scivolano via senza un attimo di pausa, tra commozione e meraviglia. Così, di fronte a troppe delusioni, il pubblico ha applaudito un altro documentario fuori concorso, Amazing Grace, che ha permesso di vedere (e ascoltare) Aretha Franklin che nel 1972 registrò in due sere, davanti a un pubblico entusiasta (dove si intravvede anche Mike Jagger), il suo primo disco gospel: immagini un po’ sgranate e non indimenticabili (girate da Sydney Pollack che non le amò e non le montò) ma che la voce della Franklin rende vive e palpitanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SPETTACOLI

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

L’intervista

«Baglioni svogliato, ha escluso la mia canzone sui migranti» Guccini: non amo «Dio è morto», testo e musica non erano granché

DAL NOSTRO INVIATO

«Posso bere solo un bicchiere di rosso al giorno, ho smesso di fumare, ci vedo poco e pure la schiena mi fa male. Se mi avessero detto che invecchiare sarebbe stato così duro...»: sorride amaro Francesco Guccini, 79 anni a giugno, dal suo eremo di Pavana, in mezzo all’appennino tosco-emiliano, dove si è ritirato dopo aver lasciato Bologna nel 2000. Ma se ha finito anche di cantare (lo affatica) e pure di «tirar mattino» come diceva nella «Canzone delle osterie di fuori porta», Guccini non rinuncia però a ragionare, come vedremo. Innanzitutto però, il motivo per cui ci si inerpica fin quassù è un libro, anzi un’antologia letteraria di Bompiani, chiamata semplicemente «Canzoni», in cui la filologa Gabriella Fenocchio scarnifica i testi gucciniani come se fossero di Dante o Shakespeare, «trovando significati che io stesso ignoravo», racconta lui con la erre arrotata di sempre. Che però ti sorprende subito: «Sa quali brani non avrei messo? Quelli che sembrano i più colti. “Auschwitz” e “Dio è morto”: se ti astrai dal contenuto, testo e musica non erano granché. Eppure “Dio è morto” è la mia canzone di cui

PAVANA (PISTOIA)

Il profilo ● Francesco Guccini è nato a Modena il 14 giugno del 1940. Dopo un inizio come giornalista, Guccini è entrato nel mondo della musica come cantante e chitarrista in un’orchestra da balera ● Considerato tra i cantautori più influenti, ha scritto brani diventati tra i più noti della musica italiana come «La locomotiva», «L’Avvelenata», «Dio è morto», «Canzone del bambino nel vento (Auschwitz)»

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no nell’evoluzionismo. Io ho sempre praticato il beneficio del dubbio, loro mi pare di no. Oltre a essere faciloni su tutto, con frasi apodittiche tipo “abbiamo abolito la povertà”, come se, chessò, si potessero eliminare i borseggiatori». Poi Guccini si fa più serio. Ha evocato Weimar di recente, il disfacimento della Germania democratica prima del nazismo: «Sì, c’è odore di regime quando si inizia a parlare a nome di tutti gli italiani.

Il peso dell’età Che brutta la vecchiaia, posso bere soltanto un bicchiere di rosso al giorno e vedo poco

han fatto più versioni». Ecco, l’hanno appena (ri)proposta all’ultimo Sanremo Baglioni e Ligabue. Guccini sospira e poi va giù duro: «Se il Liga ha provato a impegnarsi, Baglioni proprio no. Ha pure sbagliato a prendere la nota alta, si vedeva che non gliene fregava niente». Il cantautore peraltro non ha digerito la presunta bocciatura comminata a un brano da lui proposto per il Festival dell’anno scorso, da far eseguire a Enzo Iacchetti «I migranti» (circostanza però

negata da Baglioni). «La canzone è stata bocciata» ribadisce secco Guccini. Ma l’ultimo Sanremo l’ha visto? «Poco, non mi piacciono quei pezzi tutti uguali, una strofa e subito il ritornello a salire». Però si sarà accorto della guerra di religione intorno a Mahmood, per molti sostenuto dalle «élite», mentre Ultimo sarebbe invece «il favorito» del popolo. «Sciocchezze» taglia corto «le giurie non si parlavano, come avrebbero fatto a mettersi d’accordo?».

Salvini stava con il romano: il ministro ha confessato di apprezzare anche Guccini in passato. «Ah sì? Piacevo anche alla Meloni, mi invitò a una festa del suo partito e declinai. Siccome sembro un anarchico rivoluzionario pensano di potermi ascrivere alle loro idee rivoluzionarie. Sempre che ne abbiano, si sbagliano. E comunque piacevo anche ai cattolici, io che non credo». Non ama neppure i Cinque Stelle: «Hanno verità assolute, come gli altri che non credo-

78 anni Francesco Guccini, 78 anni, ha pubblicato il primo lp nel 1967: nella sua lunga carriera ha inciso oltre venti album

Guardi Salvini, se qualcuno a uno dei suoi trentamila comizi dissente, lui lo addita dandogli del compagno (anche se potrebbe essere un liberale), intimandogli di portare tot migranti a casa sua: facevo anch’io così ai concerti con i contestatori e se il giochino riusciva, il resto del pubblico li metteva a tacere. Sì, è furbo Salvini...». Insomma, l’umore non è dei migliori: quale brano di «Canzoni» lo descriverebbe meglio? «Una che non c’è — conclude — “Libera Nos Domine”, un signore immaginario spazzava via tutto quello che non mi piaceva. Ne avrei bisogno oggi». Matteo Cruccu © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

Eventi Le arti e le idee Al Chinese Theatre

Ponte culturale tra premiazioni e business di Marcello Parilli

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a sua collocazione (da domani al 23 febbraio al Chinese Theatre sull’Hollywood Boulevard) è quanto di più strategico si possa immaginare. Perché «Los Angeles, Italia - Film, Fashion and Arts Fest», il festival che promuove l’Italia del cinema negli States, si svolge volutamente alla vigilia della Notte degli Oscar, spesso approfittando a proprio vantaggio dell’affluenza massiccia in città di star e professionisti del settore. La manifestazione, tra proiezioni e anteprime di lungometraggi, cortometraggi e documentari (quest’anno sono 53), premiazioni, incontri e affari, è infatti solo il vertice principale di un triangolo virtuoso che ha messo in rete anche «Capri, Hollywood» e «Ischia Global», altre due storiche manifestazioni che ormai da anni, a fine dicembre e a luglio, trasformano quell’area della costa campana nella sede provvisoria di Hollywood, dove godersi un’anteprima così come firmare un contratto milionario davanti a una pizza napoletana. Deus ex machina di tutto questo è Pascal Vicedomini, self made man campano e cittadino del mondo, che quando ha capito che in Rai come giornalista non avrebbe mai sfondato, ha deciso di diventare artefice del suo destino. Faccia tosta, simpatia, competenza, talento diplomatico, marketing: su questi capisaldi Vicedomini, ormai amico personale di tantissimi tycoon e star, ha costruito questo piccolo impero dei tre festival che oggi ha un peso anche commerciale significativo: «I nostri sono eventi attivi, concreti, utili a industria e Amici artisti per fare A sinistra, n e t wo r k , n o n il numero 1 basati sui fasti di di Netflix Ted un lontano pasSarandos sato, che ci concon Pascal sente comunque Vicedomini di distinguerci ancora oggi. Anche con il grande supporto di BanOrgoglioso Il patron Vicedomini: ca Intesa Sanpaolo, vogliamo «Qui a Hollywood promuovere la i nostri talenti qualità e la capavinceranno sempre» cità creativa dell’industria cinematografica italiana di oggi, le coproduzioni e le codistribuzioni, il lavoro, tra gli altri, di gente come Iginio Straffi (Rainbow), Andrea Leone (Leone Film Group), Lorenzo Mieli e Mario Gianani (Wildside), e poi Lux, Lucky Red, Fandango, facce nuove come quella di Marcello Fonte, registi come Saverio Costanzo e Matteo Rovere — dice Vicedomini — . Abbiamo gettato un ponte culturale e industriale tra Italia e Stati Uniti e oggi siamo competitivi, ascoltati, autorevoli. E lo facciamo da indipendenti, cosa di cui siamo orgogliosi». L’industria del cinema italiano, arriva in California sia con pellicole d’autore, sia con commedie, offrendosi al mercato per antonomasia con qualcosa che gli altri ci riconoscono (e ci invidiano) da sempre: «Oggi saper creare contenuti è vitale, e l’intelligenza, il gusto e il talento italiani vinceranno sempre, al di là di tutti gli algoritmi e di tutte le piattaforme — dice Vicedomini —. Perché anche chi compra le nostre industrie poi vuole che l’intelligenza e la creatività restino italiane, come dimostra il caso di Valentino e Pierpaolo Piccioli». Ma per tutto il mondo del cinema gli scenari alla vigilia degli Oscar sono quelli di una guerra epocale che rischia di travolgere ogni equilibrio. «Netflix, con le sue distribuzioni ravvicinate online e al cinema, con il suo nuovo modo di lavorare, agile e snello, rischia di far saltare il banco — riflette Vicedomini —. Così la vecchia industria americana teme come la peste la vittoria di “Roma” di Cuarón, che in questo senso è diventato un simbolo. Sarebbe la fine di un certo mondo». Anche se a Los Angeles (come a Capri e a Ischia) sono già tutti seduti con i pop corn in mano. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il vizio della speranza Il film di Edoardo De Angelis con Pina Turco (nella foto) viene presentato in prima Usa

Capri Revolution Prima Usa anche per il film di Mario Martone (foto, Reinout Scholten van Aschat e Antonio Folletto)

Il primo re

Premiere americana per il film di Matteo Rovere con Alessandro Borghi e Alessio Lapica (nella foto in una scena) che racconta l’affermazione di Romolo e Remo nella lotta di sopravvivenza e di conquista del territorio nel quale sarebbe poi stata fondata Roma. Atmosfere cupe esaltate dalla fotografia

L’appuntamento Da domani il festival «Los Angeles, Italia» che precede gli Oscar. Tra gli ospiti, lo sceneggiatore di uno dei film più applauditi

ITALO-AMERICANI CON DIGNITÀ

VALLELONGAEL’AMICIZIADIGREENBOOK

❞ Mio padre autista di un raffinato pianista nero: quel viaggio del ‘62 gli aprì gli occhi sull’America della segregazione L’artista, elogiato da Stravinski, viveva in una casa lussuosa ma era spesso da noi: amava il nostro senso della famiglia

di Giovanna Grassi

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o p o aver vis t o “Green Book” la gente mi chiede sempre che cosa accadde tra il grande pianista nero Don Shirley e l’autista Tony Vallelonga, mio papà, dopo quel 1962 in cui Vallelonga aveva trasportato l’artista in un pericoloso tour musicale nel profondo Sud razzista degli Stati Uniti, trasformandosi anche in una sorta di bodyguard. Ebbene, restarono amici tutta la vita. Morirono a poca distanza l’uno dall’altro: mio padre nel gennaio 2013, il leggendario pianista e compositore in aprile». Lo sceneggiatore Nick Vallelonga, figlio maggiore dell’autista Tony, ricorda così lo straordinario legame raccontato da uno dei film che più emozionano in queste settimane nelle sale. Tony, peraltro, divenne poi anche autore di un libro di cucina nonché un attore, conosciuto con lo pseudonimo di Tony Lip. Lo si ricorda nella parte del mafioso Carmine Lupertazzi nella serie «The Sopranos» e in un piccolo ruolo ne «Il padrino» di Francis Ford Coppola Nick sarà uno degli ospiti della 14° edizione di «Los Angeles, Italia - Film, Fashion and Art Festival e, dopo il Festival di Toronto, dove Green Book è stato presentato in prima mondiale e ha conquistato il premio del pubblico, il primogenito di Tony, nato nel 1959, vincitore del Golden Globe per la miglior sceneggiatura (insieme al regista Pe-

Intesa Mahershala Ali e Viggo Mortensen in una scena di Green Book

ter Farrelly, co-autore del copione con Nick e con Brian Hayes Currie), dovrà ancora una volta raccontare quell’incontro tra un bianco italoamericano e un virtuoso musicista giamaicano-americano. Certo, molte cose sono cambiate negli Stati Uniti nella cosiddetta «middle lower class» (a cui apparteneva la sua famiglia), un tempo alle prese con i piccoli lavori utili per far quadrare i conti familiari, oggi globalizzata da Internet e per la quale il consumismo sembra essere diventato uno vero stile di vita.«Anche nel Bronx, dove sono cresciuto, i grattacieli hanno sostituito le vecchie case di mattoni rossi e ci penso ogni volta in cui ricordo i racconti di mio padre e il suo lavoro per dodici anni nel locale notturno Copacabana. Il soprannome Lip, labbra, gli era stato dato per la capacità che aveva con la sua parlantina

di persuadere chiunque a fare qualsiasi cosa». Vallelonga definisce «Green Book» un film edificante. «Serve a capire che cosa vuol dire essere discriminati, umiliati. Le leggi razziali agli inizi del ‘62 stabilivano dove i neri potevano camminare, in quali locali era loro permesso entrare e quali bagni o fontane pubbliche potevano usare. Per i “negri” c’era persino il coprifuoco oltre una certa ora». Un’America che gli italo-americani di New York, anche loro non del tutto liberi dai pregiudizi razziali, non potevano neppure immaginare. «Quel

La storia Un tour nel profondo Sud razzista e poi un legame che è durato oltre cinquant’anni

viaggio di due mesi aprì gli occhi di mio padre, in fondo il calore della nostra comunità italo-americana e della famiglia lo aveva fatto crescere in un luogo protetto. Ed ecco perché Don Shirley, pianista raffinato che viveva in un appartamento lussuoso sopra la Carnegie Hall, elogiato persino da Igor Stravinski, era felice di stare spesso a casa nostra e a me e a mio fratello faceva regali speciali». Il lavoro al Copacabana aveva insegnato a suo padre ad amare la musica: «Don Shirley gli fece capire il mistero delle note. Anche noi ragazzi lo ascoltavamo, insieme con i Beatles e il cantante pop italoamericano Jimmy Roselli. Un vero mix culturale come quello che mi auguro avvenga sempre tra Hollywood e il cinema italiano». C’è una frase-chiave in «Green book», la rivolge Don Shirley a Tony: «Non sono nero abbastanza, non sono bianco abbastanza, dimmi tu chi sono». C’è tutta la frustrazione di un uomo che deve anche nascondere la sua omosessualità. Ma è solo un momento di sconforto. Il viaggio nel profondo Sud rafforzerà la consapevolezza dei propri diritti e della propria dignità. Un percorso di maturazione che compirà anche Tony. «Penso che il mondo abbia bisogno oggi più che mai di amore e di amicizia - riprende Nick -. Contro ogni muro e divisione. Se un italo-americano cresciuto nelle strade e nei bar di New York come mio padre è riuscito a combattere la segregazione nel 1962, oggi tutti noi dobbiamo seguire il suo esempio». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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EVENTI

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

Andy Garcia L’attore e regista cubano (1956) che era nel cast di «Il Padrino parte III) riceve il «La Italia Legend Award»

Maria Grazia Cucinotta L’attrice messinese (1968), nota in America soprattutto come produttrice, è la madrina del festival

Franco Nero L’attore parmense (1941), nel cast di «Ed è subito sera» (qui in prima Usa) riceve il «La Legend Award»

Sofia Milos L’attrice originaria della Basilicata (1969), nota negli Usa grazie alla serie tv «I Soprano», è l’altra madrina del festival

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Alessandro Preziosi L’attore napoletano (1973), celebre negli Usa anche per la serie tv «I Medici», riceve il «LA Excellence Award»

Io, Leonardo

Luca Argentero in una scena del film d’arte diretto da Jesus Garces Lambert di cui al festival viene presentato un corposo estratto. Il film, prodotto da Sky, Progetto Immagine e Lucky Red, racconta la vita di Leonardo, in occasione del 500esimo anniversario della sua morte. Angela Fontana è Cecilia Gallerani (la dama con l’ermellino), Massimo De Lorenzo interpreta Ludovico il Moro. Il film uscirà nelle sale nel corso del 2019. Al festival «Los Angeles, Italia» Sky presenta anche «Michelangelo, Infinito» e «Caravaggio, l’Anima e il Sangue», entrambi prodotti con Magnitudo Film

Personaggi di Stefania Ulivi

Marianna e Angela, divise o insieme Le gemelle che spiazzano il cinema Sotto i riflettori come «siamesi». E ora protagoniste dei set da sole. Senza rivalità

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n principio fu un provino andato a male. Come hanno raccontato spesso le dirette interessate. «Avevamo sedici anni, Edoardo De Angelis ci volle vedere per il suo episodio del film Vieni a vivere a Napoli». Non furono prese ma il regista un paio di anni dopo si ricordò di loro che nel frattempo erano diventate maggiorenni. Angela e Marianna Fontana, nate il 24 aprile 1997, sono le protagoniste di Indivisibili — uno dei film italiani più importanti degli ultimi anni— , Viola & Daisy, le angeliche gemelle unite per il fianco che si esibiscono ai matrimoni e alle feste di piazza mantenendo con il loro impegno una famiglia di brutti, sporchi e cattivi. Girato a Castel Volturno, poco distante dal piccolissimo paese di Casapesenna in provincia di Caserta dove le ragazze sono cresciute. Un luogo dove il cinema neanche c’è. «Quando si va a vedere qualcosa, film o spettacoli, ci si va con uno spirito diverso rispetto a chi può andare sotto casa. Ogni volta che ci recavamo al cinema o a teatro era una grande festa. Forse è per questo che la nostra passione è stata amplificata». Merito anche della madre,

Chi sono ● Angela e Marianna Fontana sono nate a Maddaloni il 24 aprile 1977 e cresciute nel piccolo paese di Casapesenna, in provincia di Caserta. Hanno studiato canto al Conservatorio e sono state scoperte da Edoardo De Angelis che le ha volute come protagoniste del suo film «Indivisibili» passato a Venezia alle Giornate degli autori nel 2016. Marianna ha girato «Capri revolution» di Mario Martone e Angela «Due soldati» di Marco Tullio Giordana

grande appassionata del grande schermo, dai gusti onnivori. «Nostra madre è un’artista d’animo, pur non lavorando in quest’ambito, ama l’arte e il cinema più di tutto». Nella sua raccolta di dvd c’era di tutto: dai classici italiani — Rossellini, Fellini, De Sica — al cinema d’autore — da Kim Ki-duk e David Lynch. E ogni occasione era buona per spostarsi in città, direzione cinema o teatri. «Questo ci ha abituate a amare i registi, gli attori, i direttori della fotografia». Oltre, certo, alla musica, pri-

mo amore. Un grande talento naturale per entrambe e, anche qui, ottimo training, grazie agli studi di canto al Conservatorio. A Los Angeles le sorelle Fontana riceveranno il La Italia Excellence Award che va ad affollare un bottino di premi già piuttosto ricco. Premio Biraghi ai Nastri d’argento, il David per la migliore canzone originale, insieme a Enzo Avitabile, per Abbi pietà di noi, scritta per il film. In Indivisibili era proprio il loro talento musicale — oltre

Come uno specchio Marianna e Angela Fontana, 22 anni, hanno cominciato la loro carriera al cinema interpretando le siamesi Viola & Daisy, nel film «Indivisibili» di Edoardo De Angelis, nel 2016

al fatto di essere gemelle siamesi — a fornire loro la chiave di accesso al mondo. «È un film sulla crescita — lo definì Edoardo De Angelis — . Per diventare grandi bisogna farsi male, accettare di rinunciare a un pezzo di sé». Estimatore, il regista, non solo del talento ma del carattere, molto indipendente, della due ragazze. Uguali ma diverse, per carattere e attitudine. Come Daisy e Viola, anche Marianna e Angela hanno fatto i conti con la necessità di separarsi, artisticamente s’intende, una dall’altra. Ai provini hanno continuato ad andare insieme, accettando che solo una sarebbe stata presa («Ci aiutiamo, proviamo le parti insieme»). E all’università seguono strade diverse: una filosofia, l’altra Scienze della comunicazione. Mentre a Londra, per studiare l’inglese, sono andate insieme. Siamo gemelle, amano dire, ma ognuna è fatta a modo suo. In comune, la capacità di gioire per l’altra. Angela felice per la chance capitata a Marianna di girare «Capri revolution» di Mario Martone. Entrambe erano state prese in considerazione, poi il regista per la parte della pastorella analfabeta Lucia — «una storia di emancipazione

vera e profonda, possibile per tutti da qualsiasi condizione di partenza», come ha spiegato Martone — ha scelto Marianna. Lei si è impegnata a fondo. «Mi sono preparata pascolando e mungendo le capre — raccontò a Venezia dove il film è passato in concorso — . E ho letto libri. Lucia è una donna che ha bisogno di ribellarsi all’oppressione della famiglia, vuole scoprire il mondo. Mi sono lasciata andare e ho aperto me stessa a questo personaggio, con il corpo e soprattutto

La madre cinefila «Vero spirito artistico: ci ha abituate ad amare registi, attori, direttori della fotografia» con l’anima». Anche Marco Tullio Giordana aveva fatto il provino a entrambe per Due soldati. Il ruolo è andato a Angela che nel frattempo ha girato Like me back di Leonardo Guerra Seragnoli presentato a Locarno, in uscita il 28 marzo. Le gemelle Fontana sono qui per restare. Divise ma sempre insieme. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

Sport ● Il commento Il rischio necessario per rispondere alle attese di Giorgio Terruzzi

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bbiamo visto una macchina nuova dedicata alla storia Ferrari. Dunque, una esplicita assunzione di responsabilità. È un buon segno. Urge migliorare il curriculum più prestigioso della storia motoristica e Mattia Binotto pare attrezzato per trasformare l’onere in onore. Stesso dicasi per i due piloti: Vettel riposato e impaziente di ottenere una pronta riabilitazione; Leclerc elettrizzato e disposto a lavorare per la ditta. Il fatto è che tutto dipenderà da ciò che non abbiamo visto, vale a dire la vera anima di questa macchina, somigliante alla sorella maggiore solo per tratti macroscopici. Bella, certo; rosso opaco, ma sì; vagamente milanista, ma ancora misteriosa. Servirà un mese, minimo, per ottenere qualche dato più certo sulla stoffa, per

Il colore

La vernice opaca (che non piace a tutti) «Scelta tecnica per risparmiare peso»

capire se la filosofia che ha portato a definire aerodinamiche e potenze potrà darci una avventura memorabile. La SF90 è diversa dalla Mercedes e dalla Red Bull. È il frutto di una vocazione all’estremo finalmente liberata. Ciò comporta un rischio, come capita a chi cerca il sorpasso tra le curve del Mondiale. Ma tocca attendere per comprendere, visto che durante i test ogni team mimetizza la prestazione. Piuttosto, basterà un solo giro veloce di Leclerc per far decollare il dibattito, non importa la differenza che passa tra una pista vuota e un weekend di gara. Comunque, avremo un dualismo, un valore aggiunto, un altro rischio necessario. Vedremo con quali esiti e, di nuovo, con quali mezzi andrà in scena. Bene fanno gli uomini Ferrari a mostrare serenità. Ma ciascuno per il suo verso — Binotto, Vettel, Leclerc — è alle prese con una stagione più ansiogena di altre. Il cui esito non sta più o del tutto nelle loro mani ma in una sofisticata creatura meccanica. Ancora indecifrabile ma ormai lanciata. © RIPRODUZIONE RISERVATA

progresso aerodinamico. Poi anche un miglioramento dell’effetto scivolamento, quello che impedisce ai pezzi di gomma dispersi per attrito dagli pneumatici di depositarsi sul telaio. Il colore però non è solo un fatto tecnico, ma anche estetico ed emozionale. Per far amare ai tifosi la nuova tonalità, alla Ferrari non resta quindi che fare una sola cosa: vincere.

Marco Letizia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SF90

Gli scarichi sono sovrapposti, con i due più piccoli sopra quello principale per aumentare gli effetti aerodinamici

Il peso complessivo sale a 743 kg con il pilota e il suo equipaggiamento che devono obbligatoriamente pesarne 80 Sul motore 064 gli interventi per aumentare potenza e al tempo stesso l'efficienza sono stati massicci, sia sul V6 turbo che sui due propulsori elettrici

La presa d’aria sopra il pilota (snorkel) è simile a quella della vettura 2016; lo studio dei flussi permette la stessa efficienza di raffreddamento della SF71H pur con meno volume

Le fiancate sono ancora più snelle grazie a una nuova progettazione dell'impianto di raffreddamento della power unit e altri interventi sull'architettura del motore

Ferrarinolimits 65ª

Team principal Mattia Binotto (Afp)

A qualcuno quando l’ha vista è quasi preso un colpo. La Ferrari SF90 è infatti la prima Ferrari color rosso opaco. Una tonalità che ha subito diviso gli appassionati. «È una scelta tecnica — spiega il team principal Mattia Binotto — questo tipo di vernice ci consente di risparmiare peso, qualche centinaio di grammi. Sembra poco ma può valere tantissimo». In realtà la vernice opaca, giù utilizzata dalla Red Bull, ha anche diversi altri vantaggi. In primo luogo consente un lievissimo

monoposto realizzata dalla Ferrari per il campionato del mondo di Formula 1. La SF90 è la sesta vettura della generazione ibrida iniziata nel 2014

DAL NOSTRO INVIATO

Spunta dal pavimento fra le luci dei laser, sollevata da una pedana invisibile fra gli «ohooo» dei duecento presenti all’interno dell ’ h a n g a r d e l l a l o g i s t i ca trasformato in uno spettacolare teatro, a pochi passi dalla pista di Fiorano. La protagonista ama le tinte dark, una Ferrari così non si era mai vista. Rossa opaca, c’è tanto nero sulla carrozzeria al posto del tradizionale bianco ed è sparito il quadrifoglio verde portafortuna perché l’Alfa Romeo ora ha un team autonomo e non è più sponsor: la SF90 nel nome omaggia i 90 anni della Scuderia fondata

MARANELLO

Meno rossa, più rock e più magra La SF90 rilancia la sfida alla Mercedes Binotto: «Più forti dell’anno scorso» da Enzo Ferrari (cadono il 16 novembre) e promette di essere molto rock. Fa discutere quel colore che sotto i riflettori vira su toni arancio, non sarà il massimo dell’eleganza ma che cosa importa? Serve a contenere peso e se funziona va bene così. Prima di lasciare il palco John Elkann non resiste alla tenta-

zione di accarezzare la macchina per vedere che effetto fa, poi si mette un cappellino rosso e ne distribuisce altri uguali all’amministratore delegato Louis Camilleri, a Piero

Fronte piloti

Vettel&Leclerc attaccoa2punte «Lavoreremo perlasquadra mainpista saràlottavera»

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DAL NOSTRO INVIATO MARANELLO Si godono la sfilata, hanno visi distesi dopo mesi di motori spenti, pensieri e attese. Scherzano e parlano continuamente con il presidente John Elkann che siede in mezzo. Sebastian Vettel e Charles Leclerc, divisi da dieci anni e uniti dalla stessa fame agonistica. La nuova coppia rossa che fa rumore ancora prima di iniziare, c’era tanta curiosità per vederli insieme per la prima volta e salirà ancora di più quando i due si affronteranno nel primo confronto a distanza, da lunedì a Barcellona nei test. Le dichiarazioni, come sempre succede all’inizio di ogni convivenza, sono sdolcinate e piene di bei propositi. Fair play, sorrisi e pacche sulle spalle, scopriremo presto se l’idillio continuerà. Mattia Binotto ha voluto fissare le regole del gioco, e non sono molto diverse da quelle del suo predecessore,

Ferrari, a Mattia Binotto visibilmente emozionato alla sua prima uscita da team principal, a Sebastian Vettel e a Charles Leclerc. Mick Schumacher fra i giovani dell’Academy li osserva dalla platea. Si abbracciano tutti e scattano una foto, è il messaggio presidenziale per dire: «Siamo una squadra». Una squa-

titoli mondiali conquistati in carriera da Sebastian Vettel, tutti all’epoca della Red Bull. Il pilota tedesco è arrivato alla Ferrari nel 2015, affronta quindi la sua quinta stagione a Maranello. È il suo primo anno senza Kimi Raikkonen come compagno

Leader Sebastian Vettel, 31 anni, alla sua quinta stagione alla Ferrari

Maurizio Arrivabene. Sì all’attacco a due punte, ma sarà Sebastian a giocare in un ruolo più avanzato con tutta la squadra al suo servizio per puntare al Mondiale. Perché è più esperto e perché al suo quinto anno a Maranello non può permettersi altri passi falsi. E per non sovraccaricare il ventunenne monegasco di pressioni inutili e lasciarlo crescere senza ansia da prestazione. Come è normale che sia dopo una promozione precocissima (Charles è il secondo pilota più giovane nella storia del Cavallino, battuto solo da Ricardo Rodriguez, 19 anni, nel 1961 corse il Gp d’Italia) dopo una sola stagione di apprendistato in F1 con l’Alfa. Dice il team principal che avere due così è un «sogno», a patto di saperli gestire naturalmente. «Se sono qui è per vincere, è la mia unica missione» scandisce bene Seb sentendosi investito di tanta responsabilità.


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SPORT

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

Cappellini Il presidente John Elkann (il 2° da sinistra) ha distribuito un cappellino a Piero Ferrari, Leclerc, Binotto, Camilleri e Vettel

L'ala anteriore è più larga e semplice nei suoi elementi come prevede il nuovo regolamento. Quella posteriore ora è più alta

Le prese d'aria strette e lunghe sono state ulteriormente affinate per migliorare l'aerodinamica e le funzioni di raffreddamento

COLORE VERNICE 2019 COLORE VERNICE 2018

La particolare vernice rossa opaca è stata utilizzata esclusivamente per motivi tecnici: riduce il peso di qualche centinaio di grammi Corriere della Sera

dra che deve vincere per «proseguire il sogno» del Drake, stracitato ieri. «Essere Ferrari» è il motto scritto ovunque e vuol dire «osare, cercare soluzioni originali e spingersi oltre». «Ed Essere Ferrari — continua il nipote dell’Avvocato — significa l’orgoglio di una squadra che unisce un intero Paese e che rappresenta il meglio dell’Italia». Lo spirito c’è, ma servirà un grosso balzo per battere la superpotenza Mercedes capace di conquistare 74 Gp su 100 dall’inizio dell’era ibrida, nel 2014. Ma non c’è paura sui volti degli uomini della Gestione Sportiva, piuttosto la consapevolezza di dover affrontare una sfida enorme. Nei discorsi torna spesso la parola «serenità» come a voler rimarcare una linea di confine rispetto al passato. Poi Camilleri ringrazia Maurizio Arrivabene e Kimi Raikkonen «per il loro contributo significativo nelle ultime due stagioni», ma sono capitoli ormai chiusi. Tutto corre verso un nuovo

Racconta di essersi emozionato nel vedere due giorni fa la SF90, in fondo anche per lui è un nuovo inizio. Non ci sono più l’amico Kimi Raikkonnen né Arrivabene con il quale aveva cominciato l’avventura in rosso nel 2015. Sa bene che il nuovo coinquilino è un tipo «pericoloso»: «Non ho dubbi che andrà subito veloce e che ci metterà poco ad adattarsi. L’importante sarà lavorare per la squadra, ma quando saremo in pista io vorrò essere più veloce di lui e viceversa». Prevede una lotta serrata per il titolo, nella mischia ci mette anche la Red Bull, gli domandano se quest’inverno è stato seguito da un mental coach dopo che erano circolate indiscrezioni in tal senso: «Non ne ho bisogno, per fortuna ho una famiglia che mi assiste sempre». Leclerc invece ha sempre creduto nella forza della preparazione mentale, esercizi che ha affinato nell’Academy della

orizzonte, verso il debutto di lunedì nei test a Barcellona. Toccherà a Vettel battezzare la SF90 (già domani nei primi 100 km del filming day al Montmelò) che, vestito a parte, assomiglia tanto alla monoposto dell’anno scorso. «Da fuori può sembrare così — assicura Binotto — ma non c’è un solo pezzo che sia uguale». Serviva continuità, non rottura secondo l’ingegnere reggiano entrato 25 anni fa da stagista a Maranello «perché negli anni scorsi non abbiamo vinto ma non ci si siamo andati poi così lontani». «E quindi non c’era bisogno di rivoluzioni. Evoluzione significa che i principi fondamentali della vettura sono rimasti invariati ma che abbiamo spinto su ogni elemento per superare i limiti precedenti. E adesso, ne sono convinto, siamo più forti dell’anno scorso».

Quanto è da capire, le nuove regole sull’aerodinamica sono un’incognita, non solo per la Ferrari: si temono macchine più imprevedibili, nervose e scorbutiche. «Saranno più sensibili in base alle diverse condizioni, l’altezza da terra e il vento laterale per esempio possono incidere molto. E allora chi avrà progettato una macchina solida e facile da guidare si sarà avvicinato all’obiettivo». Con la divisa da dura la nuova Rossa dovrà imparare a fare anche le coccole. Sapendo che buona parte della partita si giocherà sulla potenza, da piccoli indizi si capisce quanto i tecnici siano intervenuti sul motore per ottenere più cavalli e una maggiore efficienza. Le operazioni su V6 turbo, sui motori elettrici e sull’impianto di raffreddamento hanno stretto ancora di più i fianchi, come dice Binotto «tutta la monoposto è più magra». E con una dieta così deve essere affamatissima. Daniele Sparisci © RIPRODUZIONE RISERVATA

Debuttante Charles Leclerc, 21 anni, al suo primo anno in Ferrari dopo la stagione in Alfa

Ferrari nella quale è cresciuto. Fanno impressione la sua tranquillità e la sua sicurezza: «Pressione? Non la sento e non me la metto da solo. Piuttosto parlerei di emozione perché oggi vedo realizzato il sogno del bambino che voleva la macchina rossa. Ho sempre avuto un rapporto speciale con l’Italia, da piccolo ho passato tanto tempo qui sui kart. Sono solo all’inizio di una grande avventura». Professa umiltà, spiega di aver tanto da imparare da Sebastian e che se fosse necessario sarebbe disposto a sacrificare anche una vittoria per il bene comune. «Non penso a lottare per il Mondiale — aggiunge — ma a crescere, poi vedremo che cosa succederà». Ma chi lo conosce non ha dubbi: spingerà dal primo momento e se capiterà anche una piccola occasione di vincere, lui se non se la farà sfuggire. d.spa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Elkann Essere Ferrari significa l’orgoglio di una squadra che unice un Paese e che rappresenta il meglio dell’Italia

Vettel Se sono qui è per vincere, è la mia unica missione Charles? Non ho dubbi sarà subito veloce

Leclerc Pressione? Non la sento e non me la metto da solo. Piuttosto parlerei di emozione perché vedo realizzato il mio sogno

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Fifa Infantino: «Mondiale Qatar a 48? Ottimista ma difficile»

«Sono ottimista, ma devo essere onesto: non sarà facile». Il presidente della Fifa Gianni Infantino si è espresso così in conferenza stampa a Istanbul a proposito della possibilità di far disputare il Mondiale 2022 in Qatar con 48 squadre anziché 32. La Federcalcio mondiale ha deciso di allargare il numero delle nazionali coinvolte nella Coppa del Mondo a partire dall’edizione del 2026, ma il dirigente italo-svizzero sta spingendo per anticipare questa riforma già quattro anni prima, nel 2022. Una decisione definitiva in merito dovrebbe arrivare a marzo, in occasione del vertice in programma a Miami.

Incontro lampo con Spalletti L’Inter e Icardi separati in casa

Mauro si cura, Wanda promette battaglia MILANO Nessuna pace, nessuna tregua. Tra Mauro Icardi e l’Inter è una guerra di trincea: tutti in difesa della posizione. Dopo essersi visto sfilare la fascia di capitano e aver rifiutato la convocazione per la trasferta di Europa League a Vienna, l’attaccante non è tornato indietro. Per il secondo giorno di fila si è presentato al centro tecnico senza allenarsi. «A causa di un’infiammazione al ginocchio destro ha svolto fisioterapia», ha certificato il club in un comunicato. Insomma Icardi marca visita, si isola e aspetta di vedere come e se si risolverà l’empasse con la società. Il club non ha intenzione di far pressione al giocatore, lui deve capire che un atteggiamento simile è nocivo prima di tutto per sé. L’amministratore delegato Beppe Marotta non ha parlato con il centravanti, ci ha pensato l’allenatore, Luciano Spalletti. Non un lungo colloquio, più uno scambio di battute. L’attaccante ha detto di aver sempre voluto bene all’Inter, dicendosi stupito della decisione di togliergli la fascia, scelta ritenuta ingiustificata. Poi ha sottolineato: non guardo nemmeno la tv, non posso essere responsabile delle parole di mia moglie. Il tecnico ha poi constatato l’indisponibilità fisica dell’ex capitano. Q u a s i ce r t a mente, a meno di ravvedimenti, non sarà convocato per la partita di domani con la Samp. La società ritiene di comodo l’infortunio del calciatore. L’ha fatto capire Spalletti chiarendo che è stato Icardi a rifiutare la convocazione. L’ha ripetuto il direttore sportivo Piero Ausilio: «Non è infortunato». Il bomber convive da sempre con un problema al legamento del ginocchio destro. Un fastidio sopportabile di solito, anche se lo scorso anno si fermò per un mese tra la fine di gennaio e l’inizio di marzo. Stavolta però è un malanno da degradazione. La società non ha fretta, ritiene che il giocatore si stia facendo male da solo. Se riprenderà a comportarsi da professionista nessun problema, se insisterà a darsi malato allargherà ancor più la frattura con i compagni, con cui non ha ancora parlato e che aspettano le scuse. La dirigenza non ha fretta, vuole recuperarlo, e ha dalla sua il contratto, in scadenza

Coppia Mauro Icardi e Wanda Nara

Il tweet di Icardi Confondili con il tuo silenzio, sorprendili con le tue azioni

nel 2021. Niente pressioni e neppure sconti. Domani rientrerà il presidente Steven Zhang, ma la linea non cambierà. Il clan Icardi però non si piega. La moglie Wanda Nara affila le unghie e ha dato appuntamento ai telespettatori a domenica sera: «Si torna al lavoro, vi aspetto tutti su Tiki Taka», ha cinguettato su Twitter la battagliera argentina. Stavolta forse Icardi la tv la guarderà. Anche l’ex capitano usa i social per inviare messaggi. Dopo aver citato Mark Twain («Meglio tacere e sembrare stupidi che aprire bocca e togliere ogni dubbio») è arrivata una nuova, sibillina, frase: «Confondili con il tuo silenzio, sorprendili con le tue azioni». Parole di chi prepara una mossa a sorpresa. Impazzano le ipotesi sul futuro e su un divorzio a giugno. Si vocifera di uno scambio con Dybala, più conguaglio da parte della Juve: opzione, al momento, bollata come fantacalcio. Al momento. La telefonata poi di Andrea Agnelli al vicepresidente nerazzurro Javier Zanetti ha buttato altra benzina sul fuoco. C’è stata, ma solo per invitare Zanetti alla «Partita del Cuore». In un clima così avvelenato ce n’è indubbio bisogno. Guido De Carolis © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera


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SPORT

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

Atletica Tamberi vola a 2,32: è il migliore in Europa

Impresa di Gianmarco Tamberi che agli Assoluti indoor di Ancona salta 2,32, miglior misura europea dell’anno e seconda al mondo dopo il 2,35 del giapponese Naobo Tobe. Invitati fuori classifica, il messicano Rivera e il greco Baniotis fermi rispettivamente a 2,26 e 2,22. Tamberi fallisce di un soffio il 2° tentativo a 2,34. In campo femminile, il titolo italiano va a Elena Vallortigara che con 1,92 incrementa di 2 centimetri il personale stagionale, seconda Alessia Trost (1,88). Oggi si assegnano 10 titoli (diretta 15.50 RaiSport).

Doping Roson, squalifica di 4 anni per anomalie

Jaime Roson è stato squalificato dall’Uci per 4 anni per anomalie riscontrate sul passaporto biologico. Il 26enne spagnolo era stato già fermato dalla Movistar, che ha poi rescisso il suo contratto. Roson è stato informato dei risultati alla fine di giugno 2018, diverse settimane dopo la sua ultima gara al Giro del Delfinato. L’anomalia risale a gennaio 2017 quando Roson gareggiava per la Caja Rural. VOLLEY Torna la Superlega di volley con l’ottava di ritorno. Stasera alle 20.30 in programma l’anticipo Milano-Siena.

Marco Cecchinato vola in semifinale del torneo Atp di Buenos Aires. Nei quarti il 26enne azzurro, numero 18 del ranking mondiale e terza testa di serie, ha battuto lo spagnolo Carballes Baena (119) 7-6, 6-4. Nel torneo di Doha finale tra la rumena Halep e la belga Mertens. CICLISMO Va a Elia Viviani il Cangrande d’oro, 25ª edizione del riconoscimento attribuito dal Comune di Verona alle eccellenze sportive. Martedì sarà premiato alla carriera un altro campione di ciclismo, Damiano Cunego, trionfatore nel 2004.

Serie A

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Frosinone Viviani lentissimo

5,5 Sportiello Vero, subisce tre gol. Ma in realtà limita pure i danni, con un paio di buoni interventi. 5,5 Goldaniga Toglie palla in area a CR7, anche queste possono essere soddisfazioni. L’intervento non basta per salvare la sua serata. 5 Salamon Un paio di interventi di testa, favorito dalla sua buona statura. La stessa che lo rende quasi goffo se opposto alla rapidità degli attaccanti bianconeri. 5,5 Capuano Unico segnale di resistenza nella retroguardia del Frosinone. 5 Zampano Dalla sua parte si passa con irrisoria facilità. 6 Chibsah Scuola Juve, qualcosa al ghanese deve essere rimasto appiccicato. Vivace, senza eccessi. 5 Viviani Andamento lento, lentissimo. Sui calci piazzati non c’è da correre, ma è impreciso. 6,5 Cassata Il migliore, almeno risulta «tignoso», deciso nei contrasti, a tratti pure troppo. 5 Molinaro La notte buia dell’ex. Non ne indovina una, alla fine pare anche disorientato. 6 Ciano Almeno ci prova. Ed è l’unico tra gli ospiti. 6 Ciofani Cerca di pungere di testa, ma al collaudo pre-Atletico i ritrovati Bonucci e Chiellini non gli concedono altro. 5,5 Pinamonti Entra, quando la partita è già imbrigliata e archiviata. Nessun guizzo. 5 Baroni Magari non sarà stata la serata giusta per tenere alto l’onore. Però schieramento e atteggiamento dei suoi appaiono disarmati.

g. tim.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

24ª giornata

Ieri JUVENTUS-FROSINONE Oggi, ore 18 CAGLIARI-PARMA (Manganiello) ore 20.30 ATALANTA-MILAN (Pasqua) Domani, ore 12.30 SPAL-FIORENTINA (Pairetto) ore 15 EMPOLI-SASSUOLO (Mariani) GENOA-LAZIO (Banti) UDINESE-CHIEVO (Valeri) ore 18 INTER-SAMPDORIA (Doveri) ore 20.30 NAPOLI-TORINO (Fabbri) Lunedì, ore 20.30 ROMA-BOLOGNA (Di Bello)

Juventus Bonucci è lesto

Giampiero Timossi

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Tennis Cecchinato semifinalista a Buenos Aires

Le pagelle

6 Szczesny Serata di relax. Un paio di uscite alte. Stop. 6 Cancelo Spinge meno del solito e sbaglia di più. 6,5 Bonucci Più lesto anche di Khedira nel mettere dentro il 2-0. 6,5 Chiellini Buon collaudo. Rientro soft, pensando a una serata di Champions da cuori forti. 6,5 De Sciglio Sempre concentrato in difesa, energico sulla fascia. 6,5 Bentancur Ordine e bella intuizione nel lanciare la progressione di Mandzukic: assist del croato e 3-0 di Ronaldo. 6 Emre Can Contrordine. Riparte davanti alla difesa, «mai più», aveva detto Allegri dopo la partita con la Lazio. Con il Frosinone si può. Ammonito, salterà Bologna. 6 Khedira Non ispiratissimo, si fa soffiare il 2-0 sul filo di lana. 7 Dybala Il migliore. Per un gol bellissimo, che apre la gara e rompe il digiuno. Se vede la porta di solito la centra. 6,5 Mandzukic Molte cose buone, la migliore è l’assist per Ronaldo. 7 Ronaldo CR19. «Uh, che gol», saltano con lui gli spettatori dello Stadium. Il diciannovesimo centro è un gol che ha la sua bellezza nella rapidità d’esecuzione. E al minuto 19 della ripresa può riposare un po’. 6 Bernardeschi Buon ingresso, subito nel vivo della manovra. 7 Allegri Ritrova la sua difesa migliore, ripropone Emre Can davanti alla retroguardia. Concilia un test pre-Champions, con la vittoria n. 21 in campionato.

51

3-0

Cagliari Parma 4-4-2 4-3-3 28 Cragno 55 Sepe 33 Srna 2 Iacoponi 19 Pisacane 22 Bruno Alves 23 Ceppitelli 95 Bastoni 3 Pellegrini 18 Gobbi 21 Ionita 87 Kucka 6 Bradaric 5 Stulac 18 Barella 17 Barillà 20 Padoin 27 Gervinho 10 Joao Pedro 45 Inglese 30 Pavoletti 77 Biabiany Arbitro: Manganiello Tv: ore 18 Sky 202 e 251

Trionfo Dybala abbraccia Cristiano Ronaldo: i due bianconeri sono andati in gol insieme a Bonucci nel 3-0 inflitto al Frosinone (Ansa)

La difesa, Ronaldo e Dybala: la Juve torna tutta d’un pezzo

Prova d’efficienza in vista dell’Atletico, il Frosinone si arrende in fretta

Atalanta 3-4-1-2 1 Berisha 2 Toloi 6 Palomino 5 Masiello 33 Hateboer 15 de Roon 11 Freuler 21 Castagne 10 Gomez 72 Ilicic 91 Zapata

Milan 4-3-3 99 G. Donnarumma 2 Calabria 22 Musacchio 13 Romagnoli 68 Rodriguez 79 Kessie 14 Bakayoko 39 Paquetà 8 Suso 19 Piatek 10 Calhanoglu

Arbitro: Pasqua Tv: ore 20.30 Dazn

Classifica DAL NOSTRO INVIATO TORINO Una manata violenta sul palo, la rete della porta masticata per contenere la rabbia per un altro gol sfuggito, anche se siamo appena all’inizio del secondo tempo di una partita che la Juve domina e sta vincendo 2-0 contro il Frosinone. La cartolina che la squadra di Allegri spedisce a Madrid (da uno Stadium con tanti spazi vuoti) è quella della fame di Ronaldo, qualcosa di ancestrale e di incontrollabile, come quella di un bambino dopo tre ore al campetto. È il segnale — ennesimo e definitivo — che Cristiano a 34 anni sente più che mai il richiamo della foresta della Champions. Il gol numero 19 in campionato (come Platini nel 1985 dopo 24 giornate, ma due in meno di Charles nel 1958) arriva una decina di minuti dopo, su assist di Mandzukic da destra, con una gran girata rasoterra sul primo palo. La smorfia sul volto diventa allora un sorriso disteso e Ronaldo può uscire con largo anticipo, sedendosi

Nazionale

due minuti in panchina per poi guadagnare in fretta il tunnel degli spogliatoi. Il check in per il Wanda Metropolitano è fatto. E anche il resto dei bianconeri ha già preparato le valigie: per la fuga in campionato, col vantaggio che sale a 14 punti in attesa di Napoli-Torino di domenica sera. E naturalmente per l’attesissima sfida europea. Dybala per la verità sembra già in volo, perché dopo due panchine di fila, una di routine e l’altra punitiva, dimostra che la cura Allegri mette le ali, come la bevanda della pubblicità. L’argentino dopo appena 6’ segna un gol magnifico, con un tiro teso di sinistro da oltre 20 metri sotto l’incrocio dei pali: la Joya non festeggiava con la sua famosa «maschera» in campionato addirittura dal 3 novembre (col Cagliari), tanto che domenica scorsa a Reggio Emilia, Ronaldo gliela aveva presa in prestito, per cameratismo, ma in fondo anche per dare una scossa all’amico. Così stavolta Paulo si diverte a imitare il «Siuuu» di Cristiano in

Club Italia, nel board tre Palloni d’oro, Cairo e Marotta

uno scambio di esultanze, dopo il quale la squadra di Allegri può gettare definitivamente la maschera. Perché anche la preoccupazione principale, quella che riguardava la difesa, è ormai dimenticata: Bonucci ha recuperato a tempo di record dopo la distorsione alla caviglia destra contro la Lazio e va anche a se-

Juventus Frosinone

3 0

Marcatori: Dybala 6’, Bonucci 17’ p.t.; Ronaldo 18’ s.t. JUVENTUS (4-3-3): Szczesny 6; Cancelo 6, Bonucci 6,5, Chiellini 6,5 (Caceres s.v. 25’ s.t.), De Sciglio 6,5; Bentancur 6,5, Emre Can 6, Khedira 6 (Pjanic s.v. 36’ s.t.); Dybala 7, Mandzukic 6,5, Ronaldo 7 (Bernardeschi 6 19’ s.t.). All.: Allegri 7 FROSINONE (3-5-2): Sportiello 5,5; Goldaniga 5,5, Salamon 5, Capuano 5,5; Zampano 5 (Paganini s.v. 38’ s.t.), Chibsah 6 (Gori s.v. 33’ s.t.), Viviani 5, Cassata 6,5, Molinaro 5; Ciano 6, Ciofani 6 (Pinamonti 5,5 13’ s.t.). All.: Baroni 5 Arbitro: Giua 6 Ammoniti: Emre Can, Salamon, Capuano, Cassata, Cancelo Recuperi: 2’ più 3’

Un Club Italia nuovo, pensato e studiato come una società di serie A, che viaggerà parallelamente alla Federazione, ma avrà vita autonoma e, in tempi brevi, anche un’autonomia finanziaria. Una commissione ci ha lavorato e adesso siamo (quasi) pronti. Il progetto di Gabriele Gravina, che del futuro Club Italia sarà il presidente, verrà ufficializzato alla fine di febbraio, nel prossimo Consiglio federale. In pratica però le idee sono già abbastanza chiare. L’intenzione è di creare un board di alta qualità che supporterà lo stesso Gravina e insieme prenderanno le decisioni strategiche. Il Consiglio sarà formato dai sei-sette personaggi di primo piano. La nuova Italia sarà impreziosita dalla presenza suggestiva dei Palloni d’oro del nostro calcio e da dirigenti di alto profilo. Gianni Grazioli, segretario generale dell’Aic, dovrebbe essere il coordinatore. Nel board entreranno Urbano Cairo, presidente del Torino, e Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter. Tre Palloni

gno da un passo (per il 2-0) dopo una respinta di Sportiello su Mandzukic, alzando il piedone per anticipare di un soffio la testa di Khedira. Anche Chiellini, contrariamente alle previsioni, fa un tonificante warm up di 70 minuti per ritrovare le giuste sensazioni, dopo aver abbandonato la nave per infortunio nella serata da incubo di Bergamo. Il Frosinone, che ovviamente non è nemmeno paragonabile all’Atletico Madrid, si sente comunque in dovere mostrare un po’ di «cholismo» e di testare la resistenza di caviglie e altre articolazioni juventine, venendo in parte ricambiato nello scambio di favori. Mandzukic gioca oltre mezza partita con l’avambraccio destro fasciato, dopo una brutta caduta in un contrasto con Goldaniga. Ma poi getta la benda fuori dal campo, perché non è questo il momento di mostrare segnali di debolezza: al momento giusto la Juve sembra tornata tutta d’un pezzo. Paolo Tomaselli © RIPRODUZIONE RISERVATA

Numeri 1

Gabriele Gravina

Urbano Cairo

Paolo Rossi

JUVENTUS* NAPOLI INTER MILAN ROMA ATALANTA LAZIO TORINO SAMPDORIA FIORENTINA

Serie B

66 52 43 39 38 38 38 34 33 32

SASSUOLO 30 PARMA 29 GENOA 25 SPAL 22 CAGLIARI 21 UDINESE 19 EMPOLI 18 BOLOGNA 18 FROSINONE* 16 CHIEVO (-3) 9 *una partita in più

24ª giornata

Ieri PALERMO-BRESCIA Oggi, ore 15 BENEVENTO-CITTADELLA (Di Paolo) CARPI-PERUGIA (Maggioni) PADOVA-FOGGIA (Piscopo) ore 18 ASCOLI-SALERNITANA (Minelli) Domani, ore 15 COSENZA-CREMONESE (Baroni) LECCE-LIVORNO (Massimi) ore 21 SPEZIA-VERONA (Pezzuto) Lunedì, ore 21 CROTONE-PESCARA (Rapuano) Riposa: VENEZIA

1-1

Classifica BRESCIA* 43 CREMONESE 27 PALERMO* 42 VENEZIA 26 BENEVENTO** 36 ASCOLI*** 25 LECCE** 35 COSENZA 24 PESCARA 35 LIVORNO** 20 SPEZIA 34 FOGGIA (-6) 20 VERONA 33 CROTONE 19 CITTADELLA 30 CARPI 18 PERUGIA** 29 PADOVA 17 SALERNITANA 28 *una partita in più; **una in meno; ***due in meno

d’oro hanno già aderito al progetto: Gianni Rivera, Paolo Rossi e anche Fabio Cannavaro, nonostante il capitano dei Campioni del Mondo 2006 sia impegnato in Cina come allenatore. Manca Roberto Baggio, solo perché non è stato ancora contattato. La squadra sarà completata da Demetrio Albertini, neo presidente del Settore tecnico e ai tempi di Abete dirigente più vicino alla Nazionale, e da Renzo Ulivieri, l’allenatore degli allenatori. Il club Italia, che raggruppa tutte le Nazionali maschili e femminili, 19 squadre in tutto, compreso Calcio a 5 e beach soccer, sarà diviso in tre aree: marketing, organizzazione e logistica (con a capo l’ex segretario generale Mauro Vladovich) e una cosiddetta politico-istituzionale in cui si dovrebbero muovere soprattutto Cairo e Marotta. C’è solo da scrivere il nuovo regolamento, assegnare le cariche e cominciare la nuova avventura. Il 2019 sarà un anno azzurro. Alessandro Bocci © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

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Il giorno 15 febbraio è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari il

Prof. Giuseppe Benedetti

emerito di diritto privato all’Università di Roma La Sapienza.- Ne danno il triste annuncio i nipoti Margherita, Enricomaria e Pierluigi, le cognate Rina ed Elena.- Si ringrazia il fedele Sarat.- I funerali si terranno alla cappella della Sapienza, piazzale Aldo Moro, 5 Roma oggi alle ore 12.- La salma proseguirà per Canepina per una benedizione alle ore 15.30 nella chiesa della Collegiata e tumulata nella cappella di famiglia. - Roma, 16 febbraio 2019. Gian Battista Vannozzi piange la scomparsa dello straordinario

Peppino

Professore e uomo d’immensa sensibilità, cultura e intelligenza. - Roma, 16 febbraio 2019. Giuseppina Capaldo con Alessandro partecipa commossa al profondo dolore dei familiari per la scomparsa del

Professor

Giuseppe Benedetti

Maestro indimenticabile e appassionato, insigne studioso, uomo straordinario. - Roma, 15 febbraio 2019. Carlo Granelli partecipa commosso al lutto che ha colpito la scienza civilistica italiana per la scomparsa del

prof. Giuseppe Benedetti

Maestro indiscusso della scienza civilistica, modello di colta signorilità, amico sincero. - Milano, 15 febbraio 2019. Giovanni e Giovanna Ferri, con Giuseppe, Liana e le loro famiglie, piangono con infinito dolore la scomparsa di

Peppino Benedetti

fraterno amico di una vita, illustre giurista e uomo di raffinata cultura. - Roma, 16 febbraio 2019. Giuseppe Vettori ricorda con profondo affetto il

Prof. Giuseppe Benedetti

Maestro carissimo, guida costante nella tensione alla verità che il diritto cerca e crea, come lui ci ha insegnato, in ogni occasione, sino agli ultimi istanti. - Firenze, 15 febbraio 2019. di

Aver conosciuto ed essere stato allievo ed amico

Giuseppe Benedetti

è stato un privilegio e un onore.- Mario Lupo ricorda il caro scomparso con affetto ed enorme rimpianto, insieme con Alda, Angelica, Natalia e Tommaso ed abbraccia i suoi familiari, Giambattista Vannozzi e tutti i carissimi amici comuni. - Roma, 16 febbraio 2019. Carmine e Angelamaria Punzi, profondamente addolorati per la scomparsa del caro amico e collega

Prof. Giuseppe Benedetti

ne ricordano la profonda umanità e le grandi doti di giurista. - Roma, 15 febbraio 2019. Natalino ed Elena Irti, con affettuosa memoria, prendono parte al dolore di Gian Battista Vannozzi, famigliari, ed allievi per la scomparsa del

prof. Giuseppe Benedetti

devoto agli studi ed all’amicizia. - Roma, 15 febbraio 2019.

L’Associazione Civilisti Italiani si unisce al cordoglio per la scomparsa del proprio socio onorario

Prof. Giuseppe Benedetti

insigne e stimato collega. - Roma, 15 febbraio 2019.

Antonio Punzi, con Ludovico Ercole, Edoardo Messineo e gli altri collaboratori della cattedra di Metodologia della scienza giuridica dell’Università LUISS, profondamente addolorati per la scomparsa del

prof. Giuseppe Benedetti

ne ricordano il fine e profondo magistero, l’autentica apertura al dialogo, la libertà dello spirito. - Roma, 15 febbraio 2019. I soci, gli avvocati, i collaboratori e il personale dello Studio Pescatore Orlandi Proto e Associati ricordano l’alta figura del

Prof. Avv. Giuseppe Benedetti

Maestro vero di diritto, di stile e di umanità. - Roma, 15 febbraio 2019.

Gabriele con Barbara, Luca con Anna, Valerio con Beatrice piangono affranti

Peppino Benedetti

per sempre amico sensibile e affettuoso, consigliere generoso, riferimento insostituibile. - Roma, 15 febbraio 2019. Mauro e Raffaella Orlandi ricordano con dolorosa nostalgia il Professore

Giuseppe Benedetti

Maestro inimitabile, uomo grande e generoso. - Roma, 15 febbraio 2019. Massimo e Claudia Proto partecipano con commozione e affetto al dolore per la perdita del

Prof. Giuseppe Benedetti

insigne giurista, uomo sensibile e generoso. - Roma, 15 febbraio 2019.

Il Presidente onorario, Pietro Rescigno, e il Presidente, Salvatore Mazzamuto, esprimono, a nome della Unione dei Privatisti, il più sentito cordoglio per la perdita di

Giuseppe Benedetti

Maestro del diritto civile. - Roma, 15 febbraio 2019.

La segreteria e il direttivo dell’Associazione Nazionale Avvocati INPS - aderente FLEPAR - manifestano alla famiglia i propri sentimenti di vicinanza per la perdita così prematura dell’amico e stimato collega

Marzia, Andrea e Roberta con Raffaella e Attilio, insieme agli adorati nipoti Francesca, Alessandro, Giovanni, Marzia e Chiara, annunciano con immenso dolore la scomparsa del loro caro

Paolo Dini

uomo generoso e buono.- I funerali avranno luogo nella chiesa parrocchiale della Brunella sabato alle ore 13.45.- La famiglia ringrazia di cuore tutti i medici, gli infermieri e tutto il personale del Pronto Soccorso e della Terapia Intensiva Generale dell’Ospedale del Circolo di Varese.- Si prega di non inviare fiori, ma eventuali offerte a "L’Anaconda Cooperativa Sociale" IT69E 03111 10801 000000014482. - Varese, 15 febbraio 2019. I cugini Franca, Marina e Tullio Vallino partecipano con grande affetto al dolore di Marzia, Roberta e Andrea per la morte del loro caro

Paolo Dini

- Milano, 16 febbraio 2019.

Daniela, Pier Vittorio e Gledis sono vicini a Marzia, Andrea con Raffaella, Roberta con Attilio, ai nipoti Francesca, Alessandro, Giovanni, Marzietta e Chiara e al fratello Claudio nel dolore per la perdita del caro

Paolo Dini

nel ricordo del suo intelligente spirito arguto. - Milano, 15 febbraio 2019. Partecipano al lutto: – Angelo Recalcati. Amato fratello e amato

zio Paolo

Claudio con Raffaella e Francesco con Laura e Maddalena piangono nel ricordo dei tanti momenti felici passati insieme e si stringono a Marzia, Andrea e Roberta nel comune dolore. - Milano, 15 febbraio 2019. Partecipano al lutto: – Patrizia e Pier Mannuccio Mannucci. – Manuela Consensi. – Simona Frigerio. – Attilio Enos Garuti. Silvano e Viviana Larini abbracciano fortemente Claudio e sono vicini a tutta la famiglia nel ricordo del caro amico

Paolo Dini

- Milano, 15 febbraio 2019.

Francesco e Tomaso Mansutti prendono parte al dolore dei famigliari per la scomparsa di

Paolo Dini

di cui ricordano con rimpianto le qualità dell’uomo e dell’imprenditore. - Milano, 15 febbraio 2019. Con te

Paolo

e con la tua famiglia una vita di amicizia, affetto e ricordi.- Abbracciamo Marzia, Andrea con Raffaella e Roberta con Attilio, i tuoi nipoti Francesca Alessandro Giovanni Marzietta Chiara e tuo fratello Claudio.- Chicco e Valeria. - Milano, 15 febbraio 2019. Caro

Paolo

ti ricorderò sempre.- Chicco. - Milano, 15 febbraio 2019.

Con grande tristezza Giorgio e Jucci ricordano l’amico

Paolo Dini

e si uniscono alla famiglia nel suo dolore. - Milano, 15 febbraio 2019.

Michele Nascimbene si stringe a Marzia, Roberta, Andrea e alla famiglia per la perdita di

Paolo

con cui, indelebile, resterà il viaggio fatto insieme. - Milano, 15 febbraio 2019. Giuseppe e Tiziana con le famiglie Ramonda sono vicini con immenso affetto alla moglie e ai figli, in questo momento di grande dolore per la perdita del caro

Paolo

- Montecchio Maggiore, 15 febbraio 2019. Il Dottor Carlo Beccalli unitamente ai colleghi Sergio Triaca e Mauro Furregoni partecipa al lutto delle famiglie Dini per la immatura scomparsa di

Paolo Dini

- Milano, 15 febbraio 2019.

Lazard Italia partecipa al dolore di Andrea per la scomparsa del padre

Dott. Paolo Dini

- Milano, 15 febbraio 2019.

Giancarlo Varricchio e i collaboratori dello Studio Varricchio partecipano al lutto dell’Architetto Claudio Dini e del Dottor Francesco Dini per la scomparsa di

Paolo Dini

- Milano, 15 febbraio 2019.

È mancato all’affetto dei suoi cari un uomo buono

Paolo Moroni

Ne danno il triste annuncio la moglie Patrizia, i figli Tommaso e Alessandro, la sorella Rosella, il cognato Salvatore e l’adorata nipote Isabella.- Per il giorno e l’ora dei funerali contattare il n. 02.32867. - Milano, 15 febbraio 2019. Tommy, ti siamo vicini in questo momento di profondo dolore e ricordiamo il tuo papà

Paolo

I figli Remo e Sonia, con i nipoti Fabio e Stefano, le nuore Monica e Vera, i pronipoti Chiara, Tommy, Ginevra, Giulio e Tiziano annunciano la scomparsa di

Professoressa

Giulia Delfina Tulelli

avvenuta il giorno 8 febbraio a Intra-Verbania.- Ne danno l’annuncio a esequie avvenute per volontà dell’estinta.- Le ceneri sono state disperse nel Lago Maggiore. - Verbania, 15 Febbraio 2019.

Ginevra Roncen ved. Ottolina

che ha lasciato questo mondo per raggiungere il marito Giulio dopo una lunga vita a fianco della propria famiglia. - Milano, 15 febbraio 2019. Caffè Ottolina è vicina a Remo, Sonia, Fabio e Stefano per la scomparsa di

Ginevra Roncen Ottolina

moglie del fondatore Giulio che ha contribuito alla nascita dell’azienda. - Milano, 15 febbraio 2019.

Albert Chantre Bompiani

un uomo di cultura, un’artista. - Asciano (SI), 14 febbraio 2019.

Roberto e Vittorio Bertazzoni ricordano con affetto e amicizia il

Cavaliere del lavoro

Ilario Galimberti

e si uniscono al cordoglio della famiglia. - Guastalla, 15 febbraio 2019.

Livio e Marina Muzi Falconi con Ottavio Margot Anna Flavia Fabio e Cristina si stringono commossi a tutta la famiglia nel ricordo di

Aida ed Emanuela Andrulli sono vicine al dolore della famiglia per la scomparsa di

Matilde, Leontina e Bianca ricorderanno per sempre con grande amore il loro

- Roma, 14 febbraio 2019.

- Milano, 14 febbraio 2019.

- Milano, 15 febbraio 2019.

ci ha lasciato.- Ci mancheranno la sua tenerezza, la sua fiducia.- Si stringono ai suoi cari i cugini Ginevra, Giorgio, Benedetta, Nicolò e Matteo. - Roma, 15 febbraio 2019.

nonno Cesare

Giampaolo e Stellina, Giorgio e Marina si stringono con grandissimo affetto e tenerezza a Roberta, Alberica e Cristiana nel ricordo dei tanti momenti intensi e felici trascorsi con

Cesare

- Milano, 15 febbraio 2019.

I nipoti Uberta con Leone, Leopoldo con Ilaria, Ludovico e Rocco, Aline con Alessandro e Clementina, Edoardo con Irene, Federica ricordano commossi il loro indimenticabile

zio Cesare

e sono vicini con tanto affetto a zia Roberta, Alberica e Cristiana. - Milano, 15 febbraio 2019. Ludovico e Lucy abbracciano Roberta, Alberica e Cristiana ricordando con profondo affetto

Cesare Brivio Sforza

- Milano, 15 febbraio 2019.

Carlo ed Emanuela Campanini Bonomi con Andrea e Gioia, Carlumberto e Ana, Emanuele e Giulia abbracciano con affetto speciale Roberta, Cristiana ed Alberica per la scomparsa dell’amico

Cesare

- Milano, 15 febbraio 2019.

Cesare e Giuli abbracciano con grande affetto Roberta con Cristiana ed Alberica nel ricordo di

Cesare

grande signore e sincero amico. - Milano, 15 febbraio 2019. Alberto e Maria Grazia con Riccarda, Isabella e le loro famiglie sono affettuosamente vicini a Roberta, Alberica e Cristiana per la scomparsa del caro amico di sempre

Cesare

- Milano, 15 febbraio 2019.

Amarilli e Annarosa con le loro famiglie abbracciano Roberta, Alberica e Cristiana nel ricordo di

Cesare

caro amico di sempre. - Milano, 15 febbraio 2019.

Giugi, Emanuela e Guido, Pietro e Francesca sono molto vicini a Roberta, Alberica e Cristiana per la perdita del caro

Cesare

amico di una vita. - Scaldasole, 15 febbraio 2019. Partecipano al lutto: – Ruggero e Fiorenza Longari. Giovanna Maltauro abbraccia con tantissimo affetto Roberta e tutta la famiglia nel ricordo del caro

Cesare

- Milano, 15 febbraio 2019.

grande e generoso amico di una vita. - Roma, 15 febbraio 2019.

Paolo Dini

I figli Isabella e Marco annunciano la scomparsa del loro amatissimo papà

Un particolare ringraziamento a Lilia, Lina, Oda e Katy e al Dottor Fabio Cavallini.- Per il giorno, l’ora e il luogo dei funerali si prega contattare il numero 02.32867. - Milano, 15 febbraio 2019.

- Milano, 15 febbraio 2019.

Rocco

Il marito Professor Enzo Alfredo Forlesi, la cognata Carla, i nipoti Piero e Anna con Alberto, gli amici e parenti tutti, piangono la scomparsa dell’amata

Patrizio Milanese

Gueni con Tommaso, Benedetta e Claudia ricorda con profondo affetto

nella preghiera.- Con affetto, un grande abbraccio, i tuoi amici e colleghi di Hig. - Milano, 15 febbraio 2019.

ci hai lasciato troppo presto.- Intorno un vuoto infinito.- Rimarrai sempre per noi un maestro, un amico, un compagno insostituibile.- Gli avvocati INPS di Milano. - Milano, 15 febbraio 2019.

Don

Cesare Brivio Sforza

Gabriella e Luca con Giorgia e Giacomo si stringono a Roberta in questo momento di dolore per la perdita del caro papà

avv. Rocco Cama

- Roma, 15 febbraio 2019.

Roberta, Alberica e Claudio, Cristiana e Endo annunciano con infinita tristezza la scomparsa dell’amato marito e padre

Cesare Brivio Sforza

Didi, Guido, Dominique, Oliver e Nicola sono vicini a Roberta, Alberica, Cristiana e a tutta la famiglia per la scomparsa di

Cesare Brivio Sforza

- Milano, 16 febbraio 2019.

Mario e Beatrice abbracciano forte Roberta e figlie nel ricordo di

Cesare Brivio Sforza

- Minorca, 15 febbraio 2019.

CBDIN onlus si stringe con tanto affetto a Roberta, sua infaticabile sostenitrice, ricordando

Cesare Brivio Sforza

- Milano, 15 febbraio 2019.

Il Presidente, il Consiglio Direttivo e i soci tutti del Clubino ricordano con profondo rimpianto il consocio dottor

Don

Cesare Brivio Sforza

- Milano, 15 febbraio 2019.

Il giorno 14 febbraio ci ha lasciato

Adele Englert Zavanella

dopo una vita intensa piena di gioie ma anche di sofferenze che ha sempre sopportato con grande dignità.- La sua forza vitale, il suo attaccamento alla vita saranno per sempre un ancora a cui noi tutti potremo fare riferimento.- Ne danno commossi l’annuncio Claudio, Elena, Federico insieme a Debora e Alberto.- I funerali si svolgeranno sabato 16 febbraio alle ore 11 nella chiesa Santa Croce via Sidoli. - Milano, 14 febbraio 2019. Gabriella con Paolo, Silvia e Michele abbraccia Elena e Claudio nel ricordo della loro coraggiosa, indimenticabile mamma

Adele Zavanella

che tanto ha amato la vita. - Milano, 16 febbraio 2019.

Antonella ed Ettore Rulli ricordano l’amica compagna di tanti bei viaggi

Adele Englert Zavanella

partecipando al dolore di Elena e Claudio. - Compiano, 15 febbraio 2019.

Paola e Giorgio con Federica ed Alessandra partecipano, profondamente commossi, al dolore di Elena e Claudio per la scomparsa della loro mamma

Adele

amica carissima, con la quale hanno condiviso periodi indimenticabili della loro vita. - Milano, 15 febbraio 2019. La moglie Flora assieme alle figlie Cristina, Patrizia, Rita e Maria Elisabetta annuncia con dolore la scomparsa di

Luigi Thiella

- Rozzano, 15 febbraio 2019.

Albert

Albert

Con molto dolore e rimpianto Giovanna, Lorenzo, Francesca, Michele e Allegra, Stefano, Cristina, Ludovica e Andrea abbracciano Marco, Isabella, Elisa, la moglie Roxana ed i loro figli per la scomparsa di

Albert

cugino e amico sempre pronto ad aiutare e consigliare in prima linea nelle molte difficoltà della nostra vita. - Milano, 15 febbraio 2019. Partecipano al lutto: – Annamaria Vaccarino. È mancato

Ilario Galimberti

Mariacarla Giorgetti e i membri dello Studio Legale Avvocato Professore Mariacarla Giorgetti sono vicini al Dottor Paolo Galimberti e alla famiglia nel triste momento della scomparsa del

Cavaliere

Ilario Galimberti

- Milano, 15 febbraio 2019.

Il Vice Presidente Vicario Dario Bossi, il Consiglio Direttivo e la Segreteria ANCRA Confcommercio sono vicini all’amico Paolo nel dolore per la scomparsa del

Cavalier

Ilario Galimberti

- Milano, 15 febbraio 2019.

Lo Studio Chiomenti si unisce al dolore del Senatore Paolo Galimberti per la scomparsa del padre

Cavalier

Albert

un fratello più che un cugino.- Diana, Achille, Santiago e Sebastiano si stringono a Isabella, Elisa, Marco e ai loro figli, Anai, Donata e a Roxana che lo ha assistito fino all’ultimo. - Milano, 15 febbraio 2019. Maria Pace, Leon e Patrizia, Alberto, Virginia, Riccardo e Gregorio si stringono a Roxana, Isabella, Elisa, Marco e ai loro figli, Anai, Donata, nel rimpianto di

Albert

uomo pieno di affetti e di ideali, attento e partecipe alle vite degli altri. - Milano, 15 febbraio 2019. Francesco, Antonio, Alessandra, Cecilia, Umberto insieme ai loro cari abbracciano Marco, Isabella, Donata e Anai e sono vicini a Roxana in questo momento doloroso per la scomparsa di

Albert Chantre

- Milano, 15 febbraio 2019.

Giancarlo e Adriana Fontana Rava con Nicolò, Maria, Edoardo, Martina, Oa, Filippo, Matilde, Ian e Cecilia stringono in un grande e forte abbraccio tutta la famiglia Chantre nel ricordo di

Albert

indimenticabile amico di sempre. - Milano, 16 febbraio 2019. Emanuela, Lorenzo, Simone, Costanza e Niccolò sono vicini con grande affetto a Marina e a tutta la sua famiglia per la scomparsa di

Albert

- Roma, 15 febbraio 2019.

Use con Francesca, Bibì con Marina e Carocci con Francesca si stringono affettuosamente a Marco e alla sua famiglia in questo momento di dolore per la perdita del papà

Albert Chantre

- Milano, 15 febbraio 2019.

Viviana ricorda con grande affetto

Albert

e si stringe a Roxana, Anaïs e Donata con dolore per la perdita di un uomo straordinario. - Parigi, 15 febbraio 2019. Sandel partecipa al dolore di Roxana, Anaïs e Donata per la scomparsa di

Albert Chantre Bompiani

la cui innata modestia non poteva oscurare il raro altruismo e le eccezionali doti intellettuali e morali. - Milano, 15 febbraio 2019. Partecipano al lutto: – Vasile Vrabie.

Albert Chantre Bompiani Partecipano al lutto: – Achille Colombo Clerici. – Marco Gastel. Cara mamma, è arrivato il momento di lasciarti andare.- Grazie per il bene che hai voluto a tutti noi, al tuo adorato marito, ai tuoi figli a te tanto cari, alla tua famiglia e a tutti coloro ai quali, senza chiedere nulla in cambio, hai prestato aiuto, recato conforto, acceso una speranza o anche solo donato un sorriso: non so se sarò capace di seguire il tuo esempio, ma ti prometto che ci proverò.- Ti porterò sempre nel mio cuore e spero, un giorno, di poterti riabbracciare.- Ora vai e sii felice.- Ciao.Stefano.- I funerali della signora

Rosalinda Salvi Borella

si terranno il giorno 16 febbraio 2019 alle ore 14.45 presso la chiesa del Suffragio in Milano, corso XXII Marzo, angolo via Bonvesin della Riva. - Milano, 15 febbraio 2019.

Ilario Galimberti

- Milano, 15 febbraio 2019.

Il Presidente Antonio D’Amato, i componenti del Consiglio Direttivo e tutti i colleghi della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, profondamente rattristati, partecipano al dolore dei familiari per la scomparsa del collega

Prof. Avv. Cesare Oliva

Nini, che il viaggio ti sia lieve. - Roma, 15 febbraio 2019.

Luca e Francesca Frignani sono vicini in questo momento di forte dolore a Gigi ed alla sua famiglia per l’improvvisa scomparsa del papà

Prof. Avv. Cesare Oliva

- Londra, 15 febbraio 2019.

Filippo e Barbara Modulo si stringono con affetto al dolore di Gigi e Stella per l’improvvisa scomparsa del loro papà

Prof. Avv. Cesare Oliva

ricordandone la forza, il sorriso e la gioia di vivere con la sua adorata famiglia e nipoti. - Roma, 15 febbraio 2019. Gli amici dello Studio Chiomenti partecipano con affetto al dolore di Luigi e Stella e della loro famiglia per la prematura scomparsa del papà

Prof. Avv. Cesare Oliva

- Roma, 15 febbraio 2019. La

sig.ra Lucia Ponti

è deceduta dopo lunga malattia.- Ne danno notizia i figli Luca e Michele, la nuora Vittoria, il nipote Andrea.- La cerimonia religiosa si svolgerà sabato 16 febbraio 2019 alle ore 14.45 presso la parrocchia Santa Croce sita in Milano, via Goldoni, 75. - Milano, 15 febbraio 2019.

Cavaliere del Lavoro

Ilario Galimberti

protagonista dello sviluppo del settore del commercio. - Roma, 15 febbraio 2019. Il Vice Presidente Dario Bossi, il Consiglio Direttivo, la Segreteria Assomultimedia esprimono sentite condoglianze per la scomparsa del

Marta e Giorgio Vozza, con Lisa, Paola e nipoti ricordano con affetto e rimpianto la cara zia

Lucia Ponti Bonicalzi

e sono vicini a Luca, Michele, Vittoria e Andrea. - Milano, 15 febbraio 2019.

Cavaliere

Ilario Galimberti

- Milano, 15 febbraio 2019. l’

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Maria Paola Canevini ricorda con affetto e stima

Avv. Vincenzo Avolio

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Melissa Mattusi ricorda con affetto, stima e infinita riconoscenza il suo dominus

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ed è vicina alla figlia Annalisa e alla famiglia. - Milano, 15 febbraio 2019.

Avv. Vincenzo Avolio

- Milano, 15 febbraio 2019.

Debora Caldirola, ricorda con affetto e profonda stima

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Vincenzo Avolio

PAGAMENTO CON CARTA DI CREDITO

Il Direttore Generale Claudio Sileo a nome personale e di tutta l’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia partecipa al dolore dei famigliari per la scomparsa dell’

TARIFFE QUOTIDIANO (Iva esclusa):

e si stringe alla famiglia in questo triste momento. - Milano, 15 febbraio 2019.

Avvocato

Vincenzo Avolio

Maestro di grande professionalità e umanità. - Brescia, 14 febbraio 2019. L’Ordine degli Avvocati di Milano sentitamente partecipa al lutto dei familiari per la scomparsa dell’

Avv. Vincenzo Avolio

- Milano, 15 febbraio 2019.

Il Presidente Annarosa Racca, il Consiglio Direttivo della Lombarda, i Titolari di Farmacia di Milano e Province, Lodi, Monza e Brianza, partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa dell’

Avv. Vincenzo Avolio

- Milano, 15 febbraio 2019.

Il Direttore Pierluigi Mariano e il personale della Lombarda, partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa dell’

Avv. Vincenzo Avolio

- Milano, 15 febbraio 2019.

Vincenzo Avolio Partecipano al lutto: – L’avvocato Mario Viviani. – Gianpiero Benetti e famiglia. Francesco Facchini, Luca Rossi e lo Studio Facchini Rossi & Soci partecipano al dolore del Professor Alessandro Penati per la perdita della madre

sig.ra Maria Turri Penati

- Milano, 15 febbraio 2019.

I soci dello Studio Legale Dentons partecipano al dolore di Ugo per la perdita della amata madre

I condomini e l’amministratore del condominio di via Crivelli n. 1, Milano, partecipano al dolore della famiglia per la scomparsa della

- Milano, 15 febbraio 2019.

- Milano, 15 febbraio 2019.

Tommasina Marzano Bisacco

Michele, Maria Carmen, Giulia e Andrea con il cuore pieno di tristezza si stringono a Natalia, Gigi, Stella e a tutti i famigliari nel dolore per l’improvvisa dipartita del

sig.ra Maria Turri Penati

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SPORT

Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

Tennis

Dopo l’Olimpiade, Torino si allontana anche dalle Atp finals

Il tennis italiano ci aveva sperato, ma le Atp finals si allontanano da Torino. Un altro schiaffo dopo quello olimpico. Il lavoro diplomatico della sindaca Chiara Appendino è servito a poco dinnanzi alle liti tra Movimento 5 Stelle e Lega al governo. Il primo no alla garanzia da 78 milioni necessaria per la candidatura è arrivato giovedì sera, quando non c’è stato l’accordo tra i sottosegretari Simone Valente e Giancarlo Giorgetti (foto), che ha sottolineato: «Se non ci sono le risorse, diventa complicato e

illegittimo dare le garanzie». Contro di lui si sono scagliati i grillini torinesi, che l’hanno accusato di usare il torneo come «merce di scambio sul sostegno alla candidatura olimpica di Milano e Cortina». Ieri giornata di trattative sia da Torino, con la richiesta di Appendino di «sciogliere gli indugi in una fase così delicata», che a Roma, con chiamate tra la sottosegretaria Laura Castelli, il leader Luigi Di Maio e il premier Giuseppe Conte. Ma il gelo con la Lega non si è sciolto. Ecco perché il presidente della

53

Federtennis, Angelo Binaghi, ha deciso di scrivere ad Atp, chiedendo una proroga per votare la proposta di legge parlamentare del capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari «volta ad autorizzare una spesa complessiva, per gli anni 2021-2025, di 78 milioni». Una garanzia debole, forse, per battere le altre candidate: Londra, Manchester, Tokyo e Singapore.

Giulia Ricci

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Milan, primo spareggio per l’Europa ricca Sul campo dell’Atalanta, duello ad alta tensione per la Champions. La sfida nella sfida è Zapata-Piatek Implacabile Colombia Duvan DuvanZapata, 27 anni, colombiano, Zapata, 27 nell’Atalanta (Newpress) ha realizzato 21 gol in 31 gare (Newpress)

Dicono una mezza verità entrambi, Rino Gattuso e Gian Piero Gasperini, quando sostengono che Atalanta-Milan «non sarà decisiva». Solo mezza, già. Perché se da una parte è chiaro che con altre 14 partite ancora da affrontare — vale a dire un sostanzioso budget da 42 punti, troppi — l’attesissimo duello di stasera non potrà emettere sentenze di ultimo grado, dall’altra è evidente che l’assalto alla Champions e ai 50 milioni che porta con sé entra oggi nel vivo. È pieno febbraio, è l’ora dell’accelerata, in cento giorni si decide tutto, e tutti lo sanno, anche se tutti fanno finta di non saperlo. Si chiama gestione della tensione: mai caricare una partita quando, come questa, è già carica di suo. La corsa al quarto posto è lunga, affollata e rissosa, dai 43 punti dell’Inter terza in classifica ai 33 della Samp nona ci sono dentro in sette, ognuna col suo carico di sogni e di paure, pregi e difetti, ma lo spareggio di stasera qualcosa già dirà, in attesa delle risposte delle altre due concorrenti, la Lazio domani (Genoa, fuori) e la Roma lunedì (Bologna, casa). Ognuno dei due, Ringhio e Gasp, ha ben in testa un piano che ieri, nelle rispettive conferenze stampa infarcite di elogi per il collega, ha astutamente tenuto per sé. Al Milan un pareggio andrebbe benoMILANO

ne. Per due ragioni: cristallizzerebbe il punto di vantaggio e allo stesso tempo rappresenterebbe un’ulteriore portentosa iniezione di fiducia, perché ottenuto su un campo tremendo dove quasi tutte le grandi hanno perso punti. Le romane, l’Inter, anche la Juventus. Lì si rischia l’osso del collo, attenzione. Sta bene, il Diavolo. Con Piatek e Paquetà ha un’altra faccia: più giovane, più entusiasta, più rabbiosa. Gioca forse meno bene rispetto a inizio campionato, non impiega più quindici passaggi per superare la metà campo, è diventato invece più incisivo, verticale, risoluto. «A Bergamo servirà l’elmetto» ha detto Gattuso, «dobbiamo provare a dare un segnale importante». La formazione non cambierà di una virgola, avanti con le certezze che hanno riportato i rossoneri a riannusare l’Europa vera, quella dei ricchi, che fa ricchi: oggi Rino ha trovato una quadratura e saggiamente non intende modificarla, quindi chi scalpita dovrà stare buono. Dopo mesi a prendere gol dal primo che passava, oggi il Milan fa

Lo scenario Con un pareggio Gattuso resta avanti, Gasperini punta a piazzare il sorpasso

Coppa Italia di basket

Venezia si illude e cade sotto i colpi di Sassari

La vendetta di Kristoffersen Hirscher si ferma all’argento

Vola Brindisi nel testa a testa con Avellino

Il gigante al norvegese, male gli azzurri

Oro Henrik Kristoffersen, 24 anni (Getty Images)

ti De Aliprandini (20°) e Maurberger (23°). Tra le porte larghe la carestia si è fatta pesante e soprattutto non se ne vede la fine. L’unica consolazione è che manteniamo il terzo posto nel medagliere, dopo Svizzera e Norvegia prime ex aequo. La pacchia, peraltro, durerà poco. Oggi nello slalom femminile Petra Vlhova prova a battere di nuovo la Shiffrin: attacca nel terreno di caccia preferito dell’americana, se ce la fa è un fenomeno. Sul fronte azzurro, a Chiara Costazza e Irene Curtoni chiediamo prove decorose; alla «deb» Lara Della Mea, invece, un guizzo che giustifichi la previsione che diventerà forte. Flavio Vanetti © RIPRODUZIONE RISERVATA

Polonia Cecchino Kris Piatek, Krzysztof Piatek, 23 anni 23 anni, polacco, nel Milan ha(Ipp) segnato 4 reti in 4 partite (Photo Press)

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Mondiali di sci

AARE Anche i Cannibali a volte perdono. Marcel Hirscher non ci sta a fermarsi all’argento, anche perché l’Austria al Mondiale di sci è ancora a secco di vittorie, e prova a scatenare tutta la sua cavalleria per rosicchiare i 10 centesimi che il francese Pinturault gli aveva inflitto nella prima manche. Ma tra i due spunta il terzo incomodo, ovvero Henrik Kristoffersen. Il norvegese aveva dei conti da regolare con il Cannibale, che da un anno e mezzo si diverte a batterlo e a ribatterlo. Stavolta, invece, la storia gira nel verso giusto per il giovane vichingo, che risparmierà pure i soldi dello psicanalista: oro (prima medaglia iridata per lui) davanti a Marcel e a Pinturault, che ha difeso il bronzo dall’agguato dello svizzero Meillard. Hirscher era allora davvero debilitato dalla febbre? Può essere, gli è mancato smalto. Ma non si può svilire l’impresa di Henrik, che a 24 anni si è tolto un peso. Hirscher, invece, abbandona il sogno di sorpassare i 7 ori di Toni Sailer, il connazionale ancora primatista ogni epoca ai Mondiali: al massimo farà pari se vincerà domani nello slalom. L’Italia ha fatto una figura perfino peggiore del previsto: saltato Tonetti, ritirato Moelgg dopo una prima manche da qualificato ma in retrovia (non stava bene: ha preferito risparmiarsi per lo slalom), al traguardo sono giun-

della fase difensiva l’architrave del suo progetto tecnico, come dimostra il fatto che da dicembre vanta il migliore reparto d’Europa, insieme al Barça. Dopo l’Atalanta ci sono Empoli e Sassuolo a San Siro e poi il Chievo: è il momento di aprire il gas, esatto. Oggi però c’è la Dea, in questo momento la squadra più in forma del torneo: gamba, energia, freschezza, quel pressing a tutto campo che ti sembra di stare in un frullatore. Il piano atalantino è chiaro: approfittare dell’entusiasmo collettivo di un ambiente che sta vivendo un sogno per piazzare stasera il sorpasso. Gasp metterà Palomino sulle tracce di Piatek: c’è da giurarci che lo inseguirà fino a centrocampo, come un’ombra. «Però occhio che non c’è solo lui» ha messo in guardia il tecnico bergamasco, che ha poi aggiunto: «E comunque noi abbiamo Zapata». Il polacco contro il colombiano è la sfida nella sfida: 15 gol il primo, 16 il secondo. Exploit sbalorditivi che hanno fatto impennare le quotazioni di entrambi: assicura chi se ne intende che oggi insieme valgono una fortuna, quasi 100 milioni, più o meno equamente divisi. Stesso prezzo, stesso sogno: giocare la Champions. Avanti, vediamo chi ce la fa. Carlos Passerini

Così ieri Slalom gigante U 1. Kristoffersen (Nor) in 2’20’’24 2. Hirscher (Aut) a 0’’20 3. Pinturault (Fra) a 0’’42 4. Meillard (Svi) a 0’’92 5. Schwarz (Aut) a 1’’04 5. Kranjec (Slo) a 1’’04 7. NestvoldHaugen (Nor) a 1’’08 8. Schmid (Ger) a 1’’19 9. Brennsteiner (Aut) a 1’’38 10. Odermatt (Svi) a 1’’39 20. De Aliprandini (Ita) a 3’’09 23. Maurberger (Ita) a 3’’74 (Manfred Moelgg, 23° dopo la 1ª manche, non ha disputato la 2ª) Così oggi e in tv Slalom speciale D ore 10.45 1ª manche, ore 14.15 2ª manche: diretta SkySport e Eurosport

FIRENZE La

Coppa Italia, orfana della favorita Olimpia, restringe a un poker il mazzo delle pretendenti senza per altro riuscire ancora a mettere a fuoco l’alternativa più credibile. Da una parte Cremona e Bologna, dall’altra Sassari e Brindisi: tutte le semifinaliste hanno almeno una buona ragione per sognare un trionfo inaspettato. Senza Milano, clamoroso il suo tonfo contro Bologna, la più attrezzata sembrava Venezia che invece fa harakiri contro la Dinamo e per la settima volta su sette partecipazioni esce al primo turno: domina nel 1° tempo e si porta sul 72-52 a metà del 3° quarto realizzando 15 delle prime 22 triple tentate. Quando Tonut (20 punti) timbra il +20, i sardi sembrano allo sbando ma alla prima crepa del muro veneto, indossano la maschera feroce e riscrivono il copione con un parziale di 27-6 firmato Pierre (24 punti) e Thomas. Nel finale Venezia si riporta sul +5 (87-82) ma alza di nuovo le mani dal manubrio troppo presto ed è Cooley a materializzare la beffa con un semigancio a 1’’ dalla sirena. Pozzecco trionfa 88-89 all’esordio e condanna De Raffaele alla sconfitta più dolorosa della sua gestione. Ricco di colpi di scena l’ultimo quarto di finale: Brindisi, trascinata da Brown (23 punti), vola sul +19 al 13’ (1736) ma Avellino accende il binomio Sykes-Filloy (42 punti in due) e sorpas-

Quarti di finale Umana VeneziaBanco Sardegna Sassari 88-89 Sidigas AvellinoHappy Casa Brindisi 92-95

Vincente Gianmarco Pozzecco (Ciamillo-Castoria)

sa sul 52-51. Il parziale di 38-15 a inizio 3° quarto mette alle corde l’Happy Casa (78-62) che però torna in carreggiata (85-85). Nella volata infuocata sono Chappell e Banks (25 punti) a mettere gli autografi sul trionfo 92-95 dei pugliesi. Ieri a margine delle Final Eight si è svolto il workshop «Nextgen Educational» sul tema del rapporto tra i giocatori e il mondo dell’istruzione. Lo studio di «A Better Basketball» certifica che il 91,2% degli atleti di A ha almeno un diploma superiore: l’obiettivo della Lega è alzare il numero di quelli che conseguono la laurea facilitando il percorso di chi vuole conciliare basket e studio. Michele Gazzetti © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giovedì Vanoli CremonaOpenjobmetis Varese 82-73 AX Armani MilanoSegafredo Bologna 84-86 Semifinali oggi ore 18 Vanoli CremonaSegafredo Virtus Bologna ore 20.45 Banco Sardegna SassariHappy Casa Brindisi Finale domani ore 18 al Nelson Mandela Forum di Firenze (squadra detentrice: Auxilium Torino) Così in tv Tutte le partite su RaiSport ed Eurosport

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera

Tv TELERACCOMANDO

RAI 1

RAI 2

RAI 3

RETE 4

7.00 CEDAR COVE Serie Tv 9.10 RAI PARLAMENTO PUNTO EUROPA Attualità 9.45 UN CICLONE IN CONVENTO Serie Tv 10.30 FRIGO Lifestyle 11.00 RAI TG SPORT Attualità 11.10 MEZZOGIORNO IN FAMIGLIA Spettacolo 13.00 TG2 - GIORNO Attualità 13.30 TG 2 Attualità 14.00 IL COLLEGIO Fiction 16.15 GIOVANI E INFLUENCER Attualità 17.25 SERENO VARIABILE Attualità 18.00 GLI IMPERDIBILI Attualità 18.05 TG2 - FLASH L.I.S. Attualità 18.10 MACGYVER Serie Tv 18.55 HAWAII FIVE-0 Serie Tv 20.30 TG2 - 20.30 Attualità 21.05 N.C.I.S. LOS ANGELES Serie Tv 21.50 S.W.A.T. Serie Tv 23.30 TG 2 DOSSIER Attualità 0.15 TG 2 STORIE. I RACCONTI DELLA SETTIMANA

10.50 TIMELINE - FOCUS Attualità 11.00 TGR - BELL'ITALIA Attualità 11.30 TGR - OFFICINA ITALIA 12.00 TG3 Attualità 12.05 TG3 - PERSONE Attualità 12.25 TGR - IL SETTIMANALE Attualità 12.55 TGR PETRARCA Attualità 13.25 TGR MEZZOGIORNO ITALIA Attualità 14.00 TG REGIONE Attualità 14.20 TG3 Attualità 14.45 TG3 - PIXEL Attualità 14.50 TG3 - L.I.S. Attualità 14.55 GLI IMPERDIBILI Attualità 15.00 TV TALK Attualità 16.35 REPORT Attualità 18.00 PER UN PUGNO DI LIBRI 19.00 TG3 Attualità 19.30 TG REGIONE Attualità 20.00 BLOB Attualità 20.15 LE PAROLE DELLA SETTIMANA Attualità 21.45 PRESA DIRETTA Attualità 23.50 TG REGIONE Attualità 23.55 TG3 - AGENDA DEL MONDO Attualità

9.15 BENVENUTI A TAVOLA NORD VS SUD Serie Tv 10.15 DALLA PARTE DEGLI ANIMALI Attualità 11.20 RICETTE ALL'ITALIANA 12.00 TG4 TELEGIORNALE 12.35 RICETTE ALL'ITALIANA 13.00 PAROLA DI POLLICE VERDE Attualità 14.00 LO SPORTELLO DI FORUM Attualità 15.30 FREEDOM OLTRE IL CONFINE Attualità 16.40 I VIAGGI DI DONNAVVENTURA Documentari 16.45 COLOMBO Serie Tv 18.55 TG4 TELEGIORNALE Attualità 19.30 TEMPESTA D'AMORE 20.30 STASERA ITALIA WEEKEND Attualità 21.25 FILM PARI E DISPARI Commedia (Italia 1978). Di Sergio Corbucci 23.30 FILM FORZA D'URTO 2 Azione (USA 1997). Di Philippe Mora

CANALE 5

ITALIA 1

LA 7

di Maria Volpe

Alberto Matano al via con Baudo e Cinzia Leone

T

orna Alberto Matano (foto) con un nuovo programma che è il racconto della settimana attraverso le fotografie più potenti, discusse e curiose. Un talk (late) show condotto da un bravo giornalista con ospiti, filmati, collegamenti. Al suo fianco Francesco Vezzoli, artista di fama internazionale da sempre appassionato di media. Ospiti della prima puntata: Pippo Baudo, Sonia Bergamasco, Cinzia Leone. Photoshow Rai3, 00.25

D’Alessio e Pravo da Amadeus

N

uova puntata dello show musicale in cui Amadeus offre a 8 cantanti — seguiti da 8 artisti famosi — una seconda chance di tornare sotto i riflettori. Tra gli sfidanti Silvia Salemi seguita da Marcella Bella e Vallesi guidato da Vanoni. Ospiti Gigi D’Alessio e Patty Pravo. Ora o mai più Rai1, ore 21.25

Pio e Amedeo aprono la busta

L

e sorprese stasera, legate alle storie raccontate da Maria De Filippi, coinvolgono il bomber Mario Balotelli, il duo comico Pio e Amedeo — vera rivelazione al Festival di Sanremo — e Alessandra Amoroso. C’è posta per te Canale 5, ore 21.20

8.00 TG1 Attualità 8.05 TG1 - DIALOGO Attualità 8.25 UNOMATTINA IN FAMIGLIA 9.00 TG1 Attualità 9.30 TG1 L.I.S. Attualità 10.40 BUONGIORNO BENESSERE Attualità 10.45 CHE TEMPO FA Attualità 11.30 DREAMS ROAD Documentari 12.15 GLI IMPERDIBILI Attualità 12.20 LINEA VERDE LIFE 13.30 TELEGIORNALE Attualità 14.00 LINEA BIANCA Documentari 15.00 PASSAGGIO A NORD-OVEST Documentari 15.55 A SUA IMMAGINE Attualità 16.30 TG1 Attualità 16.38 CHE TEMPO FA Attualità 16.40 ITALIA SÌ! Spettacolo 18.45 L'EREDITÀ Spettacolo 20.00 TELEGIORNALE Attualità 20.35 SOLITI IGNOTI - IL RITORNO Spettacolo 21.25 ORA O MAI PIÙ Spettacolo 23.45 TG1 60 SECONDI Attualità 0.30 PETROLIO Attualità 1.30 TG1 NOTTE Attualità

RAI 4 14.15 FILM ACCERCHIATO 15.55 GLI IMPERDIBILI Attualità 16.00 DOCTOR WHO Serie Tv 17.45 FILM VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA 3D 19.20 JUST FOR LAUGHS Spettacolo 19.40 APB - A TUTTE LE UNITÀ Serie Tv 21.10 FILM BOX 314: LA RAPINA DI VALENCIA 22.50 FILM TORO

TV8 16.15 ITALIA'S GOT TALENT 18.30 FILM IL BUONGIORNO DEL MATTINO 20.15 ALESSANDRO BORGHESE 4 RISTORANTI Spettacolo 21.30 FILM L'ULTIMO SAN VALENTINO 23.15 FILM ACCADDE IL GIORNO DI SAN VALENTINO 1.00 FILM UN AMORE A 5 STELLE

CIELO 14.15 FILM MONKEY BUSINESS UNA SCIMMIETTA DISPETTOSA 16.00 FILM AGAINST THE WILD 17.45 FRATELLI IN AFFARI 19.15 AFFARI AL BUIO Documentari 20.15 AFFARI DI FAMIGLIA Spettacolo 21.15 FILM LA SORELLA DI URSULA 23.15 PUBLIC SEX, PRIVATE LIVES Documentari

RAI 5 16.25 IL FUTURO DEL FUTURISMO Documentari 17.30 DELITTO A VILLA ROUNG 18.00 VISITA DI CONDOGLIANZE Spettacolo 18.25 SARTRE E CAMUS, GLI ESISTENZIALISTI 19.25 MENDELSSHON Spettacolo 20.50 CINEKINO Documentari 21.15 TANTI LATI LATITANTI 23.05 SYNTAX 0.1 Documentari

REAL TIME 10.20 CORTESIE PER GLI OSPITI 13.15 IL SALONE DELLE MERAVIGLIE Spettacolo 15.25 IL BOSS DELLE CERIMONIE 17.05 TAKE ME OUT Spettacolo 18.50 CAKE STAR - PASTICCERIE IN SFIDA Lifestyle 21.25 VITE AL LIMITE Documentari 0.10 SKIN TIGHT: LA MIA NUOVA PELLE Documentari

RAI MOVIE 12.45 GLI IMPERDIBILI Attualità 12.50 FILM IL CONTE TACCHIA 14.45 FILM AUSTRALIA 17.30 FILM PERICOLOSAMENTE BIONDA 19.20 FILM LA VITA, A VOLTE, È MOLTO DURA, VERO PROVVIDENZA? 21.10 FILM PRIGIONIERI DEL GHIACCIO 23.05 FILM CODICE GENESI

RAI STORIA 19.00 LE INDIE DI QUAGGIÙ 19.55 GLI IMPERDIBILI (EX RAI PLAYER) Documentari 20.00 IL GIORNO E LA STORIA 20.20 SCRITTO, LETTO, DETTO 20.25 SITI ITALIANI DEL PATRIMONIO MONDIALE UNESCO Documentari 20.30 PASSATO E PRESENTE 21.10 FILM GIORDANO BRUNO 23.00 FILM CON CUORE PURO

19.10 IL COLORE DEI SOLDI Commedia (USA 1986) Martin Scorsese SKY CINEMA HITS

19.15 CARRIE. LO SGUARDO DI SATANA Horror (USA 1976) Brian De Palma SKY CINEMA CLASSICS

19.25 A BUG'S LIFE MEGAMINIMONDO Animazione (USA 1998) John Lasseter, Andrew Stanton SKY CINEMA FAMILY 19.30 UNA PALLOTTOLA SPUNTATA Commedia (USA 1988) David Zucker SKY CINEMA COMEDY

19.30 AMORE AD ALTA QUOTA Commedia (Canada, USA 2018) Paul Ziller SKY CINEMA PASSION

SERIE TV

12.55 HARROW FOX CRIME 13.00 I GRIFFIN FOX 14.00 I SIMPSON FOX 17.25 HOW I MET YOUR MOTHER FOX

17.30 ART OF CRIME FOX CRIME 18.20 CASTLE FOX LIFE 18.20 I SIMPSON FOX 18.45 MODERN FAMILY FOX 19.15 CASTLE FOX LIFE 20.05 CRIMINAL MINDS FOX CRIME

19.35 TU MI NASCONDI QUALCOSA Commedia (Italia 2018) Giuseppe Lo Console SKY CINEMA UNO 21.00 UNA PALLOTTOLA SPUNTATA 2½: L'ODORE DELLA PAURA Commedia (USA 1991) David Zucker SKY CINEMA COMEDY

LA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO Animazione (USA 2009) Ron Clements, John Musker SKY FAMILY BLACK PANTHER Azione (Australia, Corea del Sud, Sudafrica, USA 2018) Ryan Coogler SKY CINEMA MAX PRIMA E DOPO Drammatico (USA 1996) Barbet Schroeder SKY CINEMA PASSION

20.10 RIZZOLI & ISLES FOX LIFE 20.30 THE BIG BANG THEORY FOX

21.00 HART OF DIXIE FOX LIFE 21.00 THE PASSAGE FOX 21.50 THE WALKING DEAD FOX 21.55 N.C.I.S. FOX CRIME 22.45 LIE TO ME FOX 22.50 HART OF DIXIE FOX LIFE 23.35 THE BIG BANG THEORY FOX

23.45 BONES FOX LIFE 23.45 ELEMENTARY FOX CRIME

CATTIVE COMPAGNIE Thriller (USA 1990) Curtis Hanson SKY CINEMA CLASSICS BORG MCENROE Biografico (Svezia, USA 2017) J. Metz SKY CINEMA CULT

21.15 LA VENDETTA DI VIKTOR Thriller (Francia, Russia 2014) P. Martinez SKY CINEMA UNO

VITA DI PI Drammatico (USA 2012) Ang Lee SKY CINEMA HITS

22.30 UNA PALLOTTOLA SPUNTATA 33 1/3 L'INSULTO FINALE Commedia (Stati Uniti 1994) Peter Segal SKY CINEMA COMEDY

INTRATTENIMENTO

16.00 MIRACULOUS: LE STORIE DI LADYBUG E CHAT NOIR DISNEY CHANNEL

16.10 BRUNO BARBIERI - 4 HOTEL SKY UNO 16.50 I GREENS IN CITTÀ DISNEY CHANNEL

17.20 ALESSANDRO BORGHESE - 4 RISTORANTI SKY UNO 17.40 A CASA DI RAVEN DISNEY CHANNEL

18.30 HARLEY IN MEZZO DISNEY CHANNEL

LA5 10.35 BEAUTIFUL Soap 12.20 L'ISOLA DEI FAMOSI 12.40 L'ISOLA DEI FAMOSI EXTENDED EDITION 21.10 FILM ROSAMUNDE PILCHER: LICENZA DI TRADIRE 23.05 X-STYLE Attualità 23.35 L'ISOLA DEI FAMOSI EXTENDED EDITION Spettacolo

IRIS 10.45 FILM L'IMPERO DEI LUPI 13.05 FILM UN ALIBI PERFETTO 15.20 FILM IL DESTINO DI UN GUERRIERO - ALATRISTE 18.20 FILM SPACE COWBOYS 21.00 FILM EXTREME MEASURES - SOLUZIONI ESTREME 23.30 FILM CONFIDENCE - LA TRUFFA PERFETTA 1.35 FILM AFRICA NUDA, AFRICA VIOLENTA

SKY

CINEMA

6.00 PRIMA PAGINA TG5 Attualità 7.55 TRAFFICO Attualità 7.59 METEO.IT Attualità 8.00 TG5 - MATTINA Attualità 8.45 SUPERCINEMA Attualità 9.20 DOCUMENTARIO Documentari 11.00 FORUM Attualità 13.00 TG5 Attualità 13.40 BEAUTIFUL Soap 14.10 AMICI Spettacolo 16.00 VERISSIMO Attualità 18.45 AVANTI UN ALTRO! Spettacolo 20.00 TG5 Attualità 20.40 STRISCIA LA NOTIZIA Attualità 21.20 C'È POSTA PER TE Spettacolo 0.30 X STYLE '16 -'17 Attualità 0.55 TG5 NOTTE Attualità 1.25 STRISCIA LA NOTIZIA

22.40 VERSO IL SUD Western (USA 1978) Jack Nicholson SKY CINEMA CLASSICS

I PUFFI 2 Commedia (USA 2013) Raja Gosnell SKY CINEMA FAMILY

22.50 PICCOLE DONNE Drammatico (Canada, USA 1994) Gillian Armstrong SKY CINEMA PASSION

22.55 AQUARIUS Drammatico (Brasile, Francia 2016) Kleber Mendonça Filho SKY CINEMA CULT

23.00 SOLO: A STAR WARS STORY Azione (USA 2018) Ron Howard SKY CINEMA UNO 23.20 OVER THE TOP Azione (USA 1987) Menahem Golan SKY CINEMA MAX 19.20 MIRACULOUS: LE STORIE DI LADYBUG E CHAT NOIR DISNEY CHANNEL

19.20 ITALIA'S GOT TALENT SKY UNO

21.15 MASTERCHEF ITALIA SKY UNO

23.50 MASTERPASTICCERE DI FRANCIA SKY UNO 22.35 MASTERCHEF ITALIA SKY UNO

SPIKE TV 12.20 TOP GEAR Lifestyle 13.20 BAYWATCH Serie Tv 15.00 SHERLOCK Serie Tv 16.55 MERLIN Serie Tv 21.30 LA SPADA DELLA VERITÀ Serie Tv 23.40 SHERLOCK Serie Tv 1.50 SPARTACUS Serie Tv

SPORT

18.00 SERIE A Cagliari - Parma Diretta SKY CALCIO 1 18.00 FINAL EIGHT COPPA ITALIA 1ª Semifinale Diretta RAI SPORT 18.15 BENETTON RUGBY SCARLETS Diretta DAZN 18.30 NEWPORT COUNTY MANCHESTER CITY Diretta DAZN 20.00 ANGERS - NIZZA Diretta DAZN

20.25 FINAL EIGHT COPPA ITALIA 2ª Semifinale Diretta RAI SPORT 20.30 ATALANTA - MILAN Diretta DAZN 20.45 BARCELLONA VALLADOLID Diretta DAZN 22.00 ATP 250 NEW YORK Diretta SUPER TENNIS

RAGAZZI

14.50 I JETSON E IL WRESTLING: VIAGGIO NEL TEMPO BOOMERANG

16.05 GRIZZY E I LEMMING: PELOSI E DISPETTOSI BOOMERANG

16.30 BUNNICULA

7.00 SUBURGATORY Serie Tv 7.20 TOM & JERRY Cartoni Animati 7.50 FILM PIPPI CALZELUNGHE E I PIRATI DI TAKA-TUKA Avventura (SVE 1970). Di Olle Hellbom 8.30 TGCOM Attualità 9.45 FUTURAMA Serie Tv 10.35 UNA MAMMA PER AMICA 12.25 STUDIO APERTO Attualità 13.05 SPORT MEDIASET Attualità 13.45 UPGRADE Spettacolo 14.30 FILM BATMAN Azione (Regno Unito, USA 1989). Di Tim Burton 15.10 TGCOM Attualità 17.00 POWERLESS Serie Tv 18.30 STUDIO APERTO Attualità 19.00 SPORT MEDIASET Attualità 19.30 C.S.I. NEW YORK Serie Tv 20.25 CSI Serie Tv 21.20 FILM IL PICCOLO PRINCIPE Animazione (Francia 2015). Di Mark Osborne 23.20 FORMULA E FIA CHAMPIONSHIP Sport 1.05 GRIMM Serie Tv

CINE SONY 11.40 FILM SUD 13.20 FILM IL PROFUMO DEL MOSTO SELVATICO 15.15 FILM THIRTEEN DAYS 18.00 FILM SCENT OF A WOMANPROFUMO DI DONNA 21.00 FILM MONSTER'S BALL L'OMBRA DELLA VITA 23.10 FILM FALSO TRACCIATO 1.30 FILM TRE TIGRI CONTRO TRE TIGRI

TV 2000 19.00 BENEDETTA ECONOMIA Attualità 20.00 ROSARIO A MARIA CHE SCIOGLIE I NODI Attualità 20.30 TG 2000 Attualità 20.45 SOUL Attualità 21.15 SEGRETI, I MISTERI DELLA STORIA Documentari 23.30 INDAGINE AI CONFINI DEL SACRO Attualità 0.05 TERZA PAGINA Attualità

MEDIASET PREMIUM PREMIUM STORIES

6.30 THE BOLD TYPE Serie Tv 7.20 SHAMELESS Serie Tv 8.05 SHAMELESS Serie Tv 8.55 MANIFEST Serie Tv 9.40 MANIFEST Serie Tv 10.30 THE SINNER Serie Tv 11.20 THE SINNER Serie Tv 12.10 IMPOSTERS Serie Tv 13.05 IMPOSTERS Serie Tv 14.00 IMPOSTERS Serie Tv 14.55 IMPOSTERS Serie Tv 15.45 IMPOSTERS Serie Tv 16.40 IMPOSTERS Serie Tv 17.30 IMPOSTERS Serie Tv 18.25 IMPOSTERS Serie Tv 19.20 IMPOSTERS Serie Tv 20.15 IMPOSTERS Serie Tv 21.15 THE LAST KINGDOM Serie Tv 22.05 THE BOLD TYPE Serie Tv 23.00 CLAWS Serie Tv

PREMIUM CINEMA

19.10 SOLDATI 365 ALL'ALBA PREMIUM CINEMA EMOTION

19.20 IL LIBRO DI HENRY

PARAMOUNT CHANNEL 11.10 FILM MATRIMONIO A 4 MANI 13.10 FILM RICORDAMI ANCORA 15.10 FILM SOTTO IL SOLE DELLA TOSCANA 17.10 FILM SE SCAPPI, TI SPOSO 19.10 FILM ONE DAY 21.10 FILM UNA DONNA IN CARRIERA 23.10 FILM JULIE & JULIA 1.10 SEX AND THE CITY Serie Tv

PREMIUM ACTION 7.20 GOTHAM 8.05 CHICAGO FIRE 8.55 CHICAGO P.D. 9.45 AGENT 10.30 AGENT 11.20 GRIMM 12.05 GRIMM 12.55 SUPERGIRL 13.45 SUPERGIRL 14.35 SUPERGIRL 15.25 SUPERGIRL 16.15 SUPERGIRL 17.05 SUPERGIRL 17.55 SUPERGIRL 18.45 SUPERGIRL 19.35 SUPERGIRL 20.25 SUPERGIRL 21.15 THE LAST SHIP 22.00 GOTHAM 22.55 GRIMM 23.40 GRIMM

21.15 NOW IS GOOD PREMIUM CINEMA EMOTION

21.15 ATOMICA BIONDA PREMIUM CINEMA

21.15 SCONTRO TRA TITANI

PREMIUM CINEMA ENERGY

DEAKIDS

21.15 QUO VADO? PREMIUM

er flaconc ino

14.45 GREY'S ANATOMY Serie Tv 16.25 PRIVATE PRACTICE Serie Tv 18.15 IL COMMISSARIO CORDIER 18.25 NON DITELO ALLA SPOSA 19.25 INDOVINA COSA SCEGLIE LA SPOSA Spettacolo 20.25 I MENÙ DI BENEDETTA Lifestyle 21.30 FILM INSIEME PER CASO 23.10 LITTLE MURDERS BY AGATHA CHRISTIE Serie Tv

PREMIUM CINEMA

19.35 AUSTIN POWERS IN GOLDMEMBER PREMIUM

miliard 1 0 ceppi i p

LA7D

19.30 BOTCHED - PAURA E DELIRIO A MOSCA

BOOMERANG

16.55 OGGY E I MALEDETTI SCARAFAGGI

6.00 TG LA7/METEO/ OROSCOPO Attualità 7.00 OMNIBUS NEWS Attualità 7.30 TG LA7 Attualità 7.55 METEO - OROSCOPO Attualità 8.00 OMNIBUS - DIBATTITO Attualità 9.55 COFFEE BREAK Attualità 11.15 L'ARIA CHE TIRA - DIARIO Spettacolo 12.00 BELLI DENTRO BELLI FUORI Attualità 12.50 UOZZAP Attualità 13.30 TG LA7 Attualità 14.15 FILM CACCIA A OTTOBRE ROSSO Azione (USA 1990). Di John McTiernan 16.45 IL COMMISSARIO CORDIER Serie Tv 20.00 TG LA7 Attualità 20.35 OTTO E MEZZO - SABATO Attualità 21.15 LITTLE MURDERS BY AGATHA CHRISTIE Serie Tv 1.00 TG LA7 Attualità 1.10 OTTO E MEZZO - SABATO Attualità

CINEMA COMEDY CINEMA COMEDY

PREMIUM CINEMA ENERGY

22.50 FAUSTO E FURIO PREMIUM CINEMA COMEDY

23.05 AMORE E ALTRI RIMEDI PREMIUM CINEMA EMOTION

23.10 LA FURIA DEI TITANI PREMIUM CINEMA ENERGY


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Corriere della Sera Sabato 16 Febbraio 2019

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Sul web Forum «Televisioni»: www.corriere.it/grasso Videorubrica «Televisioni»: www.corriere.tv

A FIL DI RETE di Aldo Grasso

«Popolosovrano»tratalkeinchiesta:labruttacopiadi«Nemo»

I

Vincitori e vinti

nvece di chiedersi come mai gente incapace di esercitare una professione normale governi un Paese di sessanta milioni di abitanti, è molto più facile e ipocrita appellarsi alla sovranità del popolo. «Popolo sovrano», il nuovo programma di Rai2 condotto da Alessandro Sortino, Daniele Piervincenzi ed Eva Giovannini, è soltanto la brutta copia di «Nemo», che già di suo non era un granché, anche se poteva contare sulla forza dirompente di Enrico Lucci. È inutilmente slittato ben oltre la mezzanotte, solo per ragioni di share. Si parte con l’Articolo 1 della nostra Costituzione («sarà la nostra guida» dice Sortino) e si chiude con un auspicio: «Vorrei

CHE DIO CI AIUTI Elena Sofia Ricci Fiction per Rai1: lo seguono 5.427.000 spettatori, 22,1% di share L’ORA LEGALE Ficarra e Picone Cinema italiano per Canale 5: lo seguono 3.165.000 spettatori, 14,1% di share

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17:37

Roma Campobasso Napoli Bari Potenza Catanzaro

15 13 14 15 14

Pioggia

Rovesci Temporali

Neve

14 MAR Primo Quarto

LUNEDÌ

DOMANI

CALMO MOSSO AGITATO poco mosso Molto mosso Molto agitato

MARTEDÌ

MERCOLEDÌ

Oggi residua variabilità all'estremo Sud, schiarite altrove ma con banchi di nebbia in Val Padana; molto mite al Centro-Nord e Alpi. Domani soleggiato su gran parte della Penisola, ma con nubi in aumento tra Toscana e Liguria; nebbie al Nord. Lunedì nubi sul versante tirrenico, soleggiato altrove.

LE TEMPERATURE DI IERI IN ITALIA Alghero Ancona Aosta Bari Bologna Bolzano Brescia

min

max

4 5 1 8 1 -2 2

13 11 15 12 14 14 15

S S S N S S S

Cagliari Campobasso Catania Crotone Cuneo Firenze Genova

min

max

6 3 5 9 2 1 9

16 7 16 13 13 19 15

N S S S S S S

Imperia L'Aquila Lecce Messina Milano Napoli Olbia

min

max

7 -5 5 10 3 6 2

15 12 11 16 15 15 16

min

max

S S S S S S N

Palermo Parma Perugia Pescara Pisa Potenza R. Calabria

min

max

min

max

11 -1 6 3 1 3 9

14 14 13 13 17 7 15

min

max

min

17 S Parigi 3 N Vienna R=Rovesci

5 14 S 1 10 C B=Nebbia

N S S S S N N

7 3 -2 7 0 2 1

Roma Torino Trento Trieste Udine Venezia Verona

19 15 14 13 14 12 15

S S S S S S S

LE TEMPERATURE DI IERI ALL’ESTERO 4 5

S=Sereno

max

min

max

min

Amsterdam Atene

14 S Berlino 3 10 N Bruxelles 4 P=Pioggia N=Nuvoloso

ASIA AUSTRALIA

11 S Istanbul 14 S Londra T=Temporale

NORD AMERICA

Delhi 15

Shanghai

Tokyo 7

Chicago

575044462045444420204

San Francisco

Giacarta

Los Angeles 17

Casablanca Il Cairo

32

Lima 27 9

Sydney

AFRICA

33

-28

Vancouver

31

3 0 V=Neve

Caracas -23

Bangkok 36

8 C Madrid 13 C Mosca C=Coperto

SUD AMERICA

Pechino 3

2 6

Santiago New York

26

21

30

Rio de Janeiro r San Paolo Buenos Aires

3 Varsavia Va

Minsk

Monaco Monac

Budapest

3

Lione

16

Barcellona llona

37

29

Lagos

Nairobi

Luanda 32

30

Città del Capo

10-15

Kiev

Lisbona

10

Ankara

Fronte Caldo

max

7

1

25-30 Beirut 18

Tripoli Il Cairo

30-35 >35

5 6

4 2

8 3 5 6 7 5 9 1 8 2 5 3 4 2 6 3

Fronte Freddo

Atene

Algeri

5 9

B

Bassa Pressione

Tblisi

20-25

Tirana 5

SUDOKU DIABOLICO

15-20 12

19

Roma

A

Alta Pressione

5-10

Bucarest

Milano

Madrid

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fronte Occluso

Un vasto promontorio anticiclonico di estrazione subtropicale continua ad interessare l'Europa centrale e sud-occidentale, favorendo condizioni meteorologiche stabili, soleggiate e temperature ben superiori alle medie del periodo in diversi Paesi. Una circolazione depressionaria posizionata sull'Islanda, determina diffusi annuvolamenti sul Nord Europa, con piogge sparse tra Irlanda, Regno Unito e Penisola scandinava, qui con neve a quote basse sulla Norvegia. Un vortice ciclonico in quota, ricolmo di aria piuttosto fredda, determina ancora condizioni di spiccata instabilità atmosferica sull'Europa sud-orientale, con residui rovesci tra Grecia, Turchia e Balcani centro-meridionali.

26 FEB Ultimo Quarto

DEBOLE MODERATO FORTE MOLTO FORTE forza 0/3 forza 4/5 forza 6/7 forza 8/9

0-5

propensione al rischio demagogico, si passa a parlare di banche. E così via. Sortino non è un conduttore, privo com’è di carisma, la dolce Giovannini sparisce quando si alzano i toni della discussione e Piervincenzi è coraggiosamente votato a prendere botte. Questa frase di Karl Kraus l’abbiamo citata tanti anni fa, ai tempi delle prime apparizioni di Gianfranco Funari (che in confronto pare un genio): i politici usano queste discussioni per far credere al popolo di essere stupidi come lui, perché quello s’illuda di essere intelligente come loro.

IN EUROPA

6 MAR Nuova

Nebbia

9

21

Palermo

R. Calabria Catania Palermo Alghero Cagliari Olbia

12

10

18

VENTO Coperto

Parigi

Mosca

10

17:45

19 FEB Piena

TEMPERATURE Aosta Torino Milano Trento Venezia Trieste

Amsterdam 14

20

LA LUNA

Catanzaro Catanzar

Cagliari

PA

Stoccolma

Londra

18

17:26

-5-0

Copenaghen

12

13

26

Bologna

14

06:46

BA

Trieste Tr Milano

Torino

14

14

Helsinki 2

7

Edimburgo

Dublino

5

7

Oslo

6 13

Trento ento

Aosta Ao

-10-5

Reykjavik

OGGI

LE PREVISIONI

sentire il battito di “Popolo sovrano”, ce l’abbiamo messa tutta questa sera, criticateci e scriveteci». L’ex iena Sortino, non dimentichiamo, è quello che nel 2008 si presentò a Ceppaloni, davanti alla villa dei Mastella, con le classiche arance che si portano ai carcerati. Un po’ talk, un po’ inchiesta, un po’ intervista, un po’ gilet arancioni, il programma dimostra solo come Rai2 si sia prontamente allineata con l’ideologia del bar sotto casa che ci governa. Tanto per cambiare qualcosa, le inchieste, come quella di Piervincenzi nel quartiere Rancitelli di Pescara, sono interrotte da un confronto in studio tra due esponenti politici, poi, con grande

3 2 7 6 1 5 9 8 4

8 6 1 3 4 9 2 7 5

9 5 4 8 2 7 3 6 1

5 7 2 1 9 8 4 3 6

6 4 8 7 3 2 5 1 9

1 9 3 5 6 4 7 2 8

4 8 9 2 7 6 1 5 3

2 3 6 9 5 1 8 4 7

7 1 5 4 8 3 6 9 2

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Sabato 16 Febbraio 2019 Corriere della Sera


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