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Il ricondizionamento dei Pacchi tenuta per la riduzione delle emissioni I pacchi tenuta sigillano la camera di compressione della macchina per evitare emissioni di gas in atmosfera e trafilamenti di gas nel circuito di lubrifi cazione dell’incastellatura. Recenti studi sull'a dabilità hanno dimostrato che i pacchi sono uno dei componenti più critici in un compressore alternativo. Per questo motivo, una corretta manutenzione di questi componenti, dell’asta-pistone e dei componenti interni è essenziale per garantire l'a dabilità del compressore a lungo termine e la riduzione delle emissioni. Tutte le tazze del pacco tenuta e le aste-pistone devono essere ispezionate e sottoposte a manutenzione ogni volta che si sostituiscono i componenti interni.
Ecco come vengono Ricondizionati i Pacchi tenuta
Lavorazione di ripristino e sostituzione delle scatole sottodimensionate o gravemente danneggiate.
Test di tenuta con aria / azoto / elio con rilascio del certificato di collaudo
Pulizia, lavorazione e controllo dei canali di ra reddamento
Pulizia, lavorazione e controllo delle cave e delle connessioni
Caso di studio
Nell’ispezione in sito presso un cliente si è rilevato che le superfi ci di tenuta di un pacco erano pesantemente usurate dopo anni di funzionamento, e quindi in cattive condizioni. L'assenza di contatto tra gli anelli e i contenitori del pacco aumentava il gioco laterale e non si presentavano planari. La capacità del compressore si era ridotta drasticamente e il gas perso attraverso il pacco tenuta convogliato in torcia. Ma non è tutto. Una parte del gas fuoriusciva anche dal distanziale del compressore e quindi rilasciato direttamente nell'atmosfera. È stato necessario smontare il pacco tenuta e portarlo nell'officina HOEBRIGER per un ripristino professionale. I nostri tecnici hanno ricondizionato completamente il pacco principale, l’intermedio e il raschiaolio. Sono state sostituite le parti interne e le tazze danneggiate con nuovi componenti. Dopo un'accurata prova di tenuta, a cui HOERBIGER attribuisce particolare importanza e che viene quindi certificata, il kit completo di pacchi ricondizionati sono stati consegnati al cliente "come nuovi". Sono stati reinstallati sul compressore rispettando i requisiti di processo, garantendone un funzionamento ottimale e senza perdite.
HOERBIGER ITALIANA S.p.A. Compression Technology
Via dell’Elettronica 8 I – 37139 Verona, Italia
Misura accurata dei componenti del pacco tenuta
Valutazione dei componenti danneggiati e report di ispezione
Ingegnerizzazione e test delle parti per applicazioni gravose
Imballaggio adeguato alla protezione e alla prevenzione della corrosione
Sostituzione di tutti i componenti interni (anelli, o-rings, guarnizioni)
Pulizia accurate con sgrassatura e sabbiatura
Perchè scegliere HOERBIGER per il Ricondizionamento dei Pacchi
Tenuta (HPR)?
Standard di tenuta: API 618 e applicazione delle rigorose normative HOERBIGER
Test di tenuta secondo API 618 per tutte le tazze del pacco e i canali di ra reddamento
Unico referente per il ricondizionamento di pacchi tenuta principali, intermedi, raschiaolio, aste pistone e pistoni
Lappatura e verifica della planarità (“test con lente cromatica a banda”) di tutte le tazze ricondizionate
Lavorazioni meccaniche avanzate e dedicate (scanalature, canali, filetti, ecc.)
Rilascio del certificato dei test di tenuta
Tel: +39 045 8510151 www.hoerbiger.com
Orhan Erenberk, Presidente Cristian Son, Amministratore Delegato
Filippo De Carlo, Direttore Responsabile REDAZIONE
Marco Marangoni, Direttore Editoriale m.marangoni@tim-europe.com
Paola Capitanio, Redazione p.capitanio@tim-europe.com
COMITATO TECNICO – SCIENTIFICO
Bruno Sasso, Coordinatore
Giuseppe Adriani, Federico Adrodegari, Andrea Bottazzi, Fabio Calzavara, Antonio Caputo, Damiana Chinese, Francesco Facchini, Marco Frosolini, Marco Macchi, Marcello Moresco, Vittorio Pavone, Antonella Petrillo, Marcello Pintus, Maurizio Ricci
Aree Tematiche di riferimento: Competenze in Manutenzione, Gestione del Ciclo di Vita degli Asset, Ingegneria di Affidabilità e di Manutenzione, Manutenzione e Business, Manutenzione e Industria 4.0, Processi di Manutenzione MARKETING
Marco Prinari, Marketing Group Coordinator m.prinari@tim-europe.com
PUBBLICITÀ
Giovanni Cappella, Sales Executive g.cappella@tim-europe.com
Valentina Razzini, G.A. & Production v.razzini@tim-europe.com
Francesca Lorini, Production f.lorini@tim-europe.com
Giuseppe Mento, Production Support g.mento@tim-europe.com
DIREZIONE, REDAZIONE, PUBBLICITÀ E AMMINISTRAZIONE
Centro Commerciale Milano San Felice, 86 I-20054 Segrate, MI tel. +39 (0)2 70306321 fax +39 (0)2 70306350 www.manutenzione-online.com manutenzione@manutenzione-online.com
La Direzione non assume responsabilità per le opinioni espresse dagli autori nei testi redazionali e pubblicitari. Società soggetta all’attività di Direzione e Coordinamento da parte di TIM Global Media BV
PRODUZIONE
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© 2024 TIMGlobal Media Srl con Socio Unico MANUTENZIONE & Asset Management Registrata presso il Tribunale di Milano n° 76 del 12 febbraio 1994. Printed in Italy. Per abbonamenti rivolgersi ad A.I.MAN.: aiman@aiman.com – 02 76020445
Costo singola copia ¤ 5,20
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EDITORIALE
Kata in Manutenzione: trasformare le sfide in opportunità di crescita e innovazione
Cari lettori di Manutenzione & Asset Management, Novembre ci regala un momento prezioso di riflessione, mentre l’anno volge al termine. In questi momenti, ispirandoci alla natura che si prepara ad affrontare l’inverno imminente, possiamo porci una domanda che riguarda la nostra esperienza professionale: come possiamo trasformare le sfide quotidiane della manutenzione industriale in opportunità di crescita e innovazione? Le risposte potrebbero essere molte e tra queste una ha un nome giapponese: Kata.
Non si tratta di una parola magica, ma di un metodo rivoluzionario che affonda le radici nelle arti marziali e oggi conquista il mondo industriale. Come già visto per altri strumenti presi in prestito dal mondo della Lean Production, anche il Kata è più di una tecnica: è una filosofia che può incarnare il nostro approccio alla manutenzione, trasformando la routine in un percorso di apprendimento continuo. Immaginiamo la manutenzione non come un insieme di interventi a sè stanti, ma come un processo di miglioramento continuo. Il Kata ci insegna proprio questo: ogni problema è un’opportunità per crescere, ogni guasto un’occasione per comprendere più a fondo i nostri sistemi. La sua essenza è tanto semplice quanto rivoluzionaria: procedere per piccoli passi iterativi, analizzare metodicamente, sperimentare, apprendere. Non si tratta di trovare la soluzione perfetta, ma di avvicinarsi progressivamente all’eccellenza. Un team che adotta il Kata in manutenzione non insegue più l’emergenza, ma la previene.
Il vero cuore del Kata risiede nel rapporto tra leader e team. Il responsabile non è più colui che impartisce ordini, ma un allenatore che guida i propri atleti attraverso domande e sollecitazioni stimolanti. Ogni discussione diventa un momento di crescita collettiva, dove l’obiettivo non è correggere, ma comprendere e migliorare.
Prendiamo ad esempio un guasto ricorrente in un impianto, tipica condizione con cui ci troviamo a fare i conti. L’approccio tradizionale cercherebbe una riparazione immediata mentre il Kata, invece, innesca una catena di indagine chiedendosi: “Qual è la causa profonda? Quali micro-modifiche possiamo introdurre? Come possiamo documentare e replicare ciò che abbiamo imparato?” I vantaggi del Kata vanno quindi ben oltre i risultati immediati poichè può aiutare a sviluppare nei manutentori una mentalità strategica, a trasformare la reattività in proattività. Non avremo più solo tecnici che riparano, ma piuttosto professionisti che anticipano, che leggono i sistemi che gestiscono quasi come un medico legge la cartella clinica di un paziente. Ma attenzione: il Kata non è una bacchetta magica: è una disciplina che richiede pazienza, pratica costante, umiltà nell’accettare che ogni tentativo è un apprendimento, non un fallimento.
Care amici, il nostro mondo industriale cambia velocemente e spesso constatiamo che sopravvivono non i più forti, ma coloro che sanno adattarsi più rapidamente. Il Kata è il nostro strumento ideale per questa evoluzione: ci permette di trasformare l’imprevedibilità in opportunità. Cercare di raggiungere la perfezione è legittimo, ma ciò si raggiunge solo tramite il miglioramento continuo in cui ogni piccolo passo conta, ogni riflessione genera valore, anche in manutenzione.
Un caro saluto,
Filippo De Carlo
Prof. Filippo De Carlo, Direttore Responsabile, Manutenzione & AM
We pioneer motion
Lubrificazione intelligente, applicazione smart
Un sistema di lubrificazione efficiente aumenta le prestazioni e la durata di esercizio dei cuscinetti volventi I cuscinetti volventi devono essere riforniti automaticamente con la corretta dose di lubrificante tramite lubrificatori e sistemi di lubrificazione. In questo modo si evita il motivo più frequente di danneggiamento dei cuscinetti volventi causato da una lubrificazione insufficiente o errata. Considerando quindi che circa il 90% di tutti i cuscinetti è lubrificato con grasso, la corretta lubrificazione erogata con la giusta quantità di grasso e a intervalli regolari dalla serie CONCEPT di Schaeffler, determina un aumento significativo della vita operativa dei cuscinetti.
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PRESIDENTE
Giorgio Beato SKF INDUSTRIE
Head of Engineering South-Europe and Services Italy giorgio.beato@aiman.com
Giuseppe Adriani MECOIL Fondatore giuseppe.adriani@aiman.com
Rinaldo Monforte Ferrario GRUPPO SAPIO
Direttore di Stabilimento Caponago (MB) rinaldo.monforte_ferrario @aiman.com
ORGANIGRAMMA A.I.MAN.
VICE PRESIDENTE
Stefano Dolci AUTOSTRADE PER L’ITALIA
Responsabile Ingegneria degli Impianti stefano.dolci@aiman.com
CONSIGLIERI
Riccardo Baldelli RICAM GROUP
CEO riccardo.baldelli@aiman.com
Marcello Pintus SARLUX
Head of Asset Availability marcello.pintus@aiman.com
Responsabile Presidio Specialistico Idrico lorenzo.ganzerla@aiman.com
Alessandro Sasso MAN.TRA
Presidente alessandro.sasso@aiman.com
LE SEZIONI REGIONALI
Calabria
Martino Vergata calabria@aiman.com
Campania-Basilicata
Daniele Fabbroni campania_basilicata @aiman.com
Emilia Romagna
Pietro Marchetti emiliaromagna@aiman.com
SEDE SEGRETERIA
Liguria
Alessandro Sasso liguria@aiman.com
Marche-Abruzzo
Mauro Pinna marche_abruzzo@aiman.com
Piemonte
Fabio Fresi piemonte@aiman.com
Viale Fulvio Testi, 128 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tel. 02.76020445 aiman@aiman.com
Puglia
Antonio Lotito puglia@aiman.com
Sardegna
Marzia Mastino sardegna@aiman.com
Sicilia
Gioacchino Mugnieco sicilia@aiman.com
MARKETING & RELAZIONI ESTERNE
Cristian Son cristian.son@aiman.com
SEGRETARIO GENERALE
Maurizio Ricci RENRISK
CEO ad interim & Founder maurizio.ricci@aiman.com
Francesco Gittarelli FESTO CTE
Responsabile del Centro Esami di Certificazione Competenze di Manutenzione Festo-Cicpnd francesco.gittarelli @aiman.com
Bruno Sasso
Coordinatore Comitato Tecnico Scientifico Manutenzione&Asset Management bruno.sasso@aiman.com
Toscana Giuseppe Adriani toscana@aiman.com
Triveneto
Fabio Calzavara triveneto@aiman.com
& SOCI
Marco Marangoni marco.marangoni@aiman.com
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Pulizia sensori e fotocellule
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SOMMARIO
A.I.MAN. INFORMA
10. Notiziario dell’Associazione
13. Il Mese della Manutenzione: scopri i webinar di Novembre 2024
MANUTENZIONE & SICUREZZA
24. Problem solving strategico: partire dalla soluzione per capire il problema!
Mauro Pinna, Maintenance Manager del gruppo Alfagomma, vicecoordinatore del Branch Abruzzo del PMI Central Italy, coordinatore Marche Abruzzo A.I.MAN.
26. Essere riconosciuti come Ingegnere di manutenzione
Gabriele Trevisan, Ingegnere di Manutenzione
28. Genesi ed evoluzione della Manutenzione
Francesco Gittarelli, Coordinatore Sezione Formazione, A.I.MAN
30. La formazione continua del personale: per le aziende un vantaggio decisivo in termini di competitività
Daniele Beltrame, CEO Beltrame Group
EDITORIALE
23. Il processo di gestione della conoscenza nella manutenzione
Vittorio Pavone, membro del Comitato di Redazione della Rivista “Manutenzione & AM” Coordinatore del Centro Esami di Certificazione per la manutenzione Festo-Cicpnd
Informativa ai sensi dell’art. 13. d.lgs 196/2003 I dati sono trattati, con modalità anche informatiche per l’invio della rivista e per svolgere le attività a ciò connesse. Titolare del trattamento è TIMGlobal Media Srl con Socio Unico - Centro Commerciale San Felice, 86 - Segrate (Mi). Le categorie di soggetti incaricati del trattamento dei dati per le finalità suddette sono gli addetti alla registrazione, modifica, elaborazione dati e loro stampa, al confezionamento e spedizione delle riviste, al call center e alla gestione amministrativa e contabile. Ai sensi dell’art. 13. d.lgs 196/2003 è possibile esercitare i relativi diritti fra cui consultare, modificare, aggiornare e cancellare i dati nonché richiedere elenco completo ed aggiornato dei responsabili, rivolgendosi al titolare al succitato indirizzo.
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Ad sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n° 196 e dell’art. 2, comma 2 del codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica, TIMGlobal Media Srl con Socio Unico - Centro Commerciale San Felice, 86 - Segrate (Mi) - titolare del trattamento, rende noto che presso propri locali siti in Segrate, Centro Commerciale San Felice, 86 vengono conservati gli archivi di dati personali e di immagini fotografiche cui i giornalisti, praticanti, pubblicisti e altri soggetti (che occasionalmente redigono articoli o saggi) che collaborano con il predetto titolare attingono nello svolgimento della propria attività giornalistica per le finalità di informazione connesse allo svolgimento della stessa. I soggetti che possono conoscere i predetti dati sono esclusivamente i predetti professionisti nonché gli addetti preposti alla stampa ed alla realizzazione editoriale della testata. Ai sensi dell’art. 13. d.lgs 196/2003 si possono esercitare i relativi diritti, tra cui consultare, modificare, cancellare i dati od opporsi al loro utilizzo, rivolgendosi al predetto titolare. Si ricorda che ai sensi dell’art. 138, del d.lgs 196/2003, non è esercitabile il diritto di conoscere l’origine dei dati personali ai sensi dell’art. 7, comma 2, lettera a), d.lgs 196/2003, in virtù delle norme sul segreto professionale, limitatamente alla fonte dello notizia.
INTERVISTA ESCLUSIVA
48. SEPEM Industries: innovazione e sostenibilità nel cuore dell’industria
Julie Voyer, Direttrice di Salone, SEPEM Industries
RUBRICHE
Mistery Manut TALES
33. La manutenzione sei tu!
34. Pillole di Manutenzione
Sicurezza e Manutenzione
36. Lavoratori e tecnologia: un rapporto di amore – odio?
Racconti di Manutenzione
38. Il service della B. S.
Job & Skills di Manutenzione
40. I postumi di Euromaintenance
Manutenzione & Trasporti
74. La formazione per meccatronici
Appunti di Manutenzione
76. Interazioni, Cambiamento e Manutenzione
APPROFONDIMENTI
Top Maintenance Solution
44. RS Italia e la Ricerca MRO: sfide e opportunità nel procurement dei materiali indiretti
58. Un software dedicato alla gestione della manutenzione
79. Industry News
82. Elenco Aziende
A.I.MAN. INFORMA
Quote associative
SEZIONI
TEMATICHE A.I.MAN.
Digitalizzazione
Manutenzione OEM & Distribuzione
Manutenzione & Formazione
Manutenzione & Infrastrutture
Manutenzione & Service
Manutenzione & Sicurezza
Manutenzione & Sostenibilità
Manutenzione & Trasporti
Manutenzione & HR
L’Assemblea dei Soci 2023, tenuta il 28 giugno, ha deliberato le quote associative che sono rimaste pressoché invariate. SOCI INDIVIDUALI Annuali (2024)
(2024-2024)
(2024-2025-2026)
(2024-2025)
(2024-2025-2026)
PARTNER SOSTENITORI:
A PARTIRE DA 1.500,00 EURO + IVA
• Possibilità per i Partner Sostenitori di avere il loro logo sul sito A.I.MAN., nella Rivista Manutenzione & AM, invio del logo personalizzato A.I.MAN.-Azienda Partner Sostenitore da utilizzare nelle comunicazioni e canali media preferiti, post linkedin e pagina intera adv su Rivista.
Sono previste altre eventuali opportunità di supporto associativo, da verificare con il Responsabile Marketing & Relazioni Esterne.
ECCO I BENEFIT RISERVATI QUEST’ANNO AI NS. SOCI:
• Abbonamento gratuito alla ns. rivista - mensile - (due copie per Soci Collettivi e Sostenitori)
• Accesso all’area riservata ai Soci sul sito www.aiman.com
• Invio al Comitato Tecnico Scientifico di articoli, per la pubblicazione sulla rivista stessa
• Partecipazione agli Eventi previsti nell’arco dell’anno
• Partecipazione gratuita alle varie manifestazioni culturali organizzate dalla Sede e dalle Sezioni Regionali
• Partecipazione a Convegni e seminari, patrocinati da A.I.MAN., con quote ridotte
• Possibilità di proporsi come Socio rappresentante di A.I.MAN. ad attività/eventi ed essere visibile all’interno dell’area Spazio Soci del sito ufficiale www.aiman.com
• Scambi culturali con altri Soci su problematiche manutentive
• Assistenza ai laureandi per tesi su argomenti manutentivi
• Acquisto delle seguenti pubblicazioni, edite dalla Franco Angeli, a prezzo scontato: “Approccio pratico alla individuazione dei pericoli per gli addetti alla produzione ed alla manutenzione”, “La Manutenzione nell’Industria, Infrastrutture e Trasporti”, “La Manutenzione Edile e degli Impianti Tecnologici.
• Opportunità di aderire congiuntamente ad A.I.MAN. e ad ANIPLA (Associazione Nazionale Italiana per l’Automazione) pagando una quota forfettaria scontata.
• Opportunità previste dalla Partnership A.I.MAN. -Hunters Group
• Opportunità previste da accordi di collaborazione, in sede di definizione, con Associazioni interessate alla Manutenzione ed alla Formazione.
Il pagamento della quota può essere effettuato tramite:
- Pagamento on line, direttamente dal sito A.I.MAN. con
- Banca Intesa Sanpaolo: IT74 I030 6909 6061 0000 0078931.
I versamenti vanno intestati ad A.I.MAN. – Associazione Italiana Manutenzione.
PARTNER SOSTENITORI A.I.MAN. 2024
Oltre alla possibilità di avere il loro logo sul sito A.I.MAN. e nella Rivista Manutenzione & Asset Management, i Partner Sostenitori potranno utilizzare il logo personalizzato A.I.MAN.-Azienda Partner Sostenitore nelle comunicazioni e canali media preferiti per tutto
Amarù www.amaru.it
DarkWave Thermo www.darkwavethermo.com
I.S.M.E www.ismesrl.com
RINA https://www.rina.org/it/
ATM Engineering lameccanica.it/it
Ekso https://www.ekso.it/
John Crane https://www.johncrane.com/en
Rendelin www.rendelin.it
Stima www.stima.it
il 2024 ed avranno un post istituzionale linkedin dedicato; nella quota è inoltre compresa una pagina di pubblicità sulla Rivista Manutenzione & Asset Management. Per ulteriori informazioni aiman@aiman.com
Camozzi it.camozzigroup.com
Eurocontrol https://www.eurocontrol.it/
KEYPERS www.dbagroup.it
SCHAEFFLER https://www.schaeffler.it/it/
CICPND https://www.cicpnd.it/
IMC SERVICE https://www.imcservice.eu/
Nico https://www.nicospa.com/
Sonatrach Raffineria Italiana sonatrachitalia.it
WIKA https://www.wika.com
Aggiornato al 4 novembre 2024
“IL
MESE DELLA MANUTENZIONE”
I NUMERI DEL 2024
ORE DI TRASMISSIONE +180
WEBINAR REALIZZATI 104 RELATORI 112
VISUALIZZAZIONI POST SUI SOCIAL MEDIA +32.000
AZIENDE SPONSOR 25 ENTI PATROCINANTI 12 514 CITTÀ ITALIANE RAGGIUNTE
“IL
MESE DELLA MANUTENZIONE”
Novembre 2024: “Il Mese della Manutenzione“ Scopri i webinar in programma:
Novembre 2024 segna – dopo EuroMaintenance 2024, a settembre – il ritorno de “Il Mese della Manutenzione“: un ciclo di webinar gratuito e completamente dedicato agli operatori e agli esperti della manutenzione industriale.
Organizzato dopo il successo delle precedenti edizioni, l’evento si propone come una risorsa preziosa per chi desidera approfondire temi cruciali, quali sicurezza, sostenibilità, digitalizzazione e nuove tecnologie. Ogni giornata è scandita da incontri di alta specializzazione, a cura di aziende leader e figure di spicco del settore, con sessioni su case study e tecniche avanzate.
Il programma esplora temi emergenti come l’uso dell’IA per la manutenzione predittiva, il ruolo della sostenibilità nella gestione degli asset industriali e il miglioramento dell’efficienza grazie a strumenti
digitali innovativi. Gli argomenti trattati spaziano anche nel campo della formazione e delle risorse umane, sottolineando l’importanza delle persone nel successo delle strategie di manutenzione future.
Oltre a questi appuntamenti webinar, ogni settimana sarà aperta dalla replica integrale delle tre Assemblee Plenarie di EuroMaintenance 2024. Ogni lunedì saranno trasmessi tutti gli interventi di alto valore presentati durante l’apertura delle tre giornate dell’unica Fiera e Congresso sulla manutenzione a livello europeo, con contributi di Schaeffler, Rossi, Barilla, SKF, Amazon, Michelin e l’interessante tavola rotonda ‘Manutenzione & HR‘. Inoltre, lunedì 4 novembre, in apertura della nona edizione del Mese della Manutenzione, verrà trasmessa la cerimonia degli European Maintenance Manager Awards, sponsorizzati da Salvetti Foundation.
Lunedì 4 novembre, ore 15.00
APERTURA UFFICIALE
EuroMaintenance Plenary Room September 16th Replay
■ Schaeffler’s Contribution to Intelligent Machine Maintenance: Efficiency, Safety, and Environmental Respec
– Francesco Capittini , Country Manager Sales Industrial Schaeffler
■ 70 Years Together. Direct Connection Between Manufacturers and Consumers – Bruno Ferri, Head of Sales
Italy Rossi
■ European Maintenance Manager Awards Ceremony
“IL MESE DELLA MANUTENZIONE”
Martedì 5 novembre, ore 11.00
Dati intelligenti: verso lo zero fermi macchina
a cura di Luca Ghiglione – Business Developer Food and Beverage, Packaging and Pharma Camozzi Automation
Fabio Bottarelli – Head of Product Management Camozzi Automation
Mercoledì 6 novembre, ore 11.00
Back to Work: DPI usati, da scarto a risorsa.
a cura di Gabriele Barbieri – Category Manager Tools & Equipment, PPE, Safety & Hygiene Rubix
ore 15.00
Dal campo al Bilancio di Sostenibilità: i dati al servizio di un’azienda sostenibile ed efficiente
a cura di Giuliana Massa – Marketing & Sales Support Netsurf
L’importanza dei dati raccolti dal campo si manifesta non solo per delineare le politiche di efficientamento di un’organizzazione, ma accompagna la catena di valore aggiunto, fino alla redazione del bilancio
Giovedì 7 novembre, ore 11.00
The role of AI in Asset Maintenance
Sven Strassburg, Principal Solution Architect, Sustainability Software, Europe, IBM
In questa sessione esploreremo quali sono i componenti dell’intelligenza artificiale, come ciascuno di essi è rilevante per le attività di manutenzione e quale ruolo svolgono attualmente nella gestione degli asset. Durante la sessione discuteremo anche il ruolo della generative AI (genAI) nel futuro della manutenzione degli asset.
ore 15.00
Focus sul raffrescamento smart: vantaggi e funzionamento dei sistemi di raffrescamento pneumatici a controllo elettronico
a cura di Fabrizio Cacciari – Product Manager Aireka Giovanni Tugnoli – Technical Department Aireka
Progettati per il raffrescamento ottimale dei quadri elettrici senza sprechi energetici, i raffreddatori pneumatici a controllo elettronico utilizzano semplicemente aria compressa, generando in uscita un flusso di aria fredda la cui temperatura può essere inferiore di 40°C rispetto a quella in ingresso; inoltre grazie alla selezione del range di temperatura desiderato, il sistema di raffrescamento è capace di entrare in funzione solo quando necessario, mantenendo costantemente la temperatura richiesta e consentendo un grande risparmio in termini di aria compressa ed energia elettrica.
Protezione efficace dei componenti dal rischio di over-temperature
• Nessuna manutenzione
• Non richiede prodotti chimici
• Nessuna formazione di condensa
• Installazione plug&play
Alimentazione aria compressa: 3 ÷ 4 bar
Tempo di attivazione del raffreddatore: 8 ÷ 10 secondi
• Temperature di funzionamento: ON = 36 gradi / OFF = 32 gradi (regolabile da 40 a 30 gradi)
“IL MESE DELLA MANUTENZIONE”
Venerdì 8 novembre, ore 11.00
The Digital Turnaround
a cura di Sebastiaan van Kemp & Luke Tinkler – VISICSx
Partecipa al nostro webinar ricco di approfondimenti, in cui esploreremo la crescente tendenza e l’importanza cruciale della digitalizzazione dei turnaround di manutenzione. Nell’attuale panorama industriale, sfruttare
soluzioni digitali non è solo un vantaggio strategico, ma una necessità, soprattutto per migliorare sicurezza ed efficienza.
La sessione si concentrerà nel rispondere alle domande più urgenti poste dai nostri clienti, con un focus speciale sul monitoraggio digitale degli spazi confinati, sul controllo degli accessi e sull’analisi dei dati. Scopri come i progressi digitali stanno trasformando le operazioni di turnaround, garantendo maggiore sicurezza e migliorando l’efficienza a tutti i livelli.
Lunedì 11 novembre, ore 12.00
EuroMaintenance Plenary Room September 17th Replay
Manutenzione e Sostenibilità: i pilastri dell’industria del futuro
■ The Path Towards Sustainable Excellence: From Technician to Tutor – Alessandro Spadini , Parma Plant Director Barilla
■ Impact of maintenance on the competitiveness of European industry – Aldo Cedrone, CEO SKF Industrie Spa; Mario Tordesillas, Manager Engineering & Service Delivery IM South Europe, Turkey & Middle East Country Manager Spain & Portugal SKF
■ Reliability & Performance – Delivering smiles behind the scenes – Sara Hamed Adibpoor , RME Manager Amazon
Ore 15.00
Achieving more with less – The industrial benefits of synthetic lubricants
Giovanni Gagliardi – Senior Field Engineer Exxon Mobil
I lubrificanti sintetici offrono vantaggi concreti, migliorando l’economia della manutenzione dei macchinari e aumentando la produttività degli impianti di produzione, contribuendo al contempo a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità dell’azienda operativa*. Ad esempio, gli intervalli di cambio olio più lunghi consentono un funzionamento senza interruzioni dei macchinari, riducendo la frequenza con cui il personale di manutenzione è esposto alle macchine e diminuendo il consumo di olio e la
produzione di oli esausti.
I lubrificanti sintetici offrono inoltre **efficienze energetiche, generando vantaggi economici grazie alla riduzione del consumo di energia e delle emissioni di gas serra (GHG). I servizi di ingegneria sul campo di Mobil e dei suoi Distributori Autorizzati forniscono una collaborazione a lungo termine e consulenze sulle applicazioni ottimali dei lubrificanti sintetici per ottenere i benefici descritti.
“IL MESE DELLA MANUTENZIONE”
Martedì 12 novembre, ore 11.00
“Circular Collaboration” to Support Operational Excellence
Sergio Magone – Omninecs
Una collaborazione piena ed efficace è fondamentale per garantire prestazioni ottimali nella gestione degli impianti industriali; spesso manca un dialogo tra i reparti di produzione, manutenzione e HSE, che operano in modo isolato.
Mercoledì 13 novembre, ore 11.00
In the Age of AI, Predictive Maintenance is a Strategic Advantage
a cura di Matt Kirchner, Product Leader, PROMETHEUS
Per restare competitivi, non basta più affidarsi alla manutenzione reattiva. Nell’era dell’intelligenza artificiale (AI), la manutenzione predittiva può offrire a te e alla tua azienda un vantaggio strategico.
Questo è il momento ideale per superare sistemi e processi obsoleti, eliminare la dipendenza da carta e fogli di calcolo e ottimizzare le tue operazioni di manutenzione grazie a decisioni basate sui dati, migliorando così i risultati economici della tua attività.
Partecipa a questo webinar esclusivo con Matt Kirchner, Chief Product Officer di Asset Performance Management presso Prometheus Group, che ti mostrerà la manutenzione predittiva in azione e come ottenere un ritorno sull’investimento (ROI) più elevato.
Durante il webinar scoprirai:
• Le principali sfide nella gestione degli asset aziendali e della produzione.
Le migliori pratiche per implementare la manutenzione predittiva.
• Come rilevare e prevenire problemi di manutenzione utilizzando i dati dei sensori del tuo sistema di raccolta storica (historian).
Soluzioni come IFS Ultimo possono aiutare le aziende a superare queste barriere, facilitando il flusso di informazioni per migliorare l’efficienza operativa e promuovendo un’integrazione nativa con gli aspetti legati alla sicurezza.
Ore 15.00
È tempo di cambiare l’olio: non sostituiamolo, riutilizziamolo!
a cura di Davide Barbato, Tecnico Commerciale –Divisione Cuscinetti, Verzolla
Ore 15.00
GattiFuture: La Rivoluzione Digitale nella Gestione dei Lubrificanti
a cura di Fabio Gatti – CEO & Founder Gatti Filtrazioni LubrificantiS
Gatti Filtrazioni Lubrificanti, leader da anni nella gestione dei lubrificanti, specializzata in filtrazioni, flussaggio, pulizia centrali, monitoring, analisi predittive e manutenzione predittiva, da giugno dà il benvenuto a GattiFuture, la nuova piattaforma di gestione online. Progettata per monitorare 24/7 i sensori, i macchinari e le centrali su cui operiamo, GattiFuture consente di accedere facilmente a tutti i dati tramite un sistema integrato, offrendo una visione completa e immediata delle prestazioni.
Grazie a un’interfaccia semplice e intuitiva, GattiFuture rappresenta un importante passo verso l’innovazione tecnologica, incarnando i valori di efficienza e sostenibilità che caratterizzano Gatti Filtrazioni Lubrificanti.
“IL MESE DELLA MANUTENZIONE”
Giovedì 14 novembre, ore 11.00
Migliorare l’affidabilità degli impianti e ridurre costi di manutenzione: la metodologia ISE –IDCON
a cura di Ing. Domenico Pascazio – Business Development Manager – Northern Italy Branch ISE
Nello scenario industriale attuale si richiede sempre più spesso una riduzione dei costi che porti risultati immediati. In molti casi i tagli si ripercuotono sulla manutenzione, a cui vengono tolte risorse importanti. Questa strategia purtroppo però porta effetti negativi nel medio e lungo termine poiché si traduce in una riduzione dell’efficienza degli impianti industriali e di conseguenza della loro affidabilità.
In questo webinar vogliamo approfondire questo tema dimostrando che con un approccio metodologico adeguato è possibile incrementare l’affidabilità degli impianti industriali e al contempo ridurre i costi di manutenzione. ISE ha sposato la metodologia IDCON, consolidata grazie a molteplici progetti svolti da oltre 30 anni in tutto il mondo e in diversi settori industriali.
Ore 15.00
Optimizing Turnaround and Project Management with TACS Suite
a cura di Edwin Van Doeselaar – Founder & Chief Technology Officer Advando Group
Nel campo sempre più complesso della gestione dei progetti industriali, il controllo preciso ed efficace di progetti di turnaround, manutenzione ordinaria e CAPEX è fondamentale. La Suite TACS®, una soluzione SaaS basata su
C# .NET, è progettata per affrontare queste sfide attraverso i suoi otto moduli – Playbook, Closure, Generator, Cost, Scope, Creator, Handover ed Execution – ognuno sviluppato appositamente per facilitare specifiche fasi della gestione dei progetti, dalla pianificazione strategica e sviluppo del perimetro fino all’analisi post-esecuzione. L’architettura della suite consente una flessibile adattabilità a una vasta gamma di scenari operativi, funzionando sia come sistema integrato coeso che come componenti indipendenti (moduli). È progettata per essere compatibile con altre piattaforme essenziali di project management, come Oracle Primavera, Microsoft Project e SAP, garantendo un’integrazione senza soluzione di continuità negli ambienti tecnologici esistenti.
In questa discussione tecnica ci concentreremo sulle specifiche del modulo Execution. Questo modulo è fondamentale per mantenere un controllo rigoroso durante la fase di esecuzione dei progetti. Dispone di strumenti avanzati di monitoraggio che permettono la sorveglianza continua delle milestone del progetto e degli indicatori chiave di prestazione. Funzionalità come l’analisi del percorso critico in tempo reale, la pianificazione anticipata (lookahead planning) e gli aggiornamenti immediati dello stato sono essenziali per allineare l’esecuzione dei progetti ai piani e agli standard di qualità previsti.
Inoltre, l’infrastruttura tecnica del modulo Execution supporta la registrazione immediata dei codici di ritardo e di altri eventi significativi, migliorando la reattività del progetto e riducendo i tempi di inattività. Il suo design facilita l’uso su vari dispositivi, garantendo che i team di progetto abbiano accesso autonomo a informazioni cruciali in tempo reale, indipendentemente dalla loro posizione.
Questa presentazione esplorerà le specifiche tecniche e i dettagli operativi della Suite TACS®, evidenziando il suo ruolo nell’ottimizzazione dell’efficacia della gestione dei progetti grazie all’integrazione tecnologica e al monitoraggio dettagliato dei progetti.
Venerdì 15 novembre, ore 11.00
Unlock Proactive After-Sales Success: How Xservice Builds Your Digital Servitization Foundation
Waldemar Peisker – Customer Success Manager CORVINA EXOR Deutschland GmbH
“IL MESE DELLA MANUTENZIONE”
Lunedì 18 novembre, ore 12.00
EuroMaintenance Plenary Room September 18th Replay
Le persone al centro della manutenzione del futuro
■ We Manufacture the Future – Gian Mario Messa, Technical Sites Manager Cuneo & Torino Michelin
Round Table “Maintenance & HR”
Cristel Apicella, People Business Enabler IS South Europe, Turkey & Middle East SKF Group
Alessandra Centofante, Group HR Management Senior Specialist GRUPPO BELTRAME
Eleonora Dalia, HR Plant & Mill Manager BARILLA G. & R. F.lli
Ilaria Fadda, Head of HR & Academy Cogne Acciai Speciali
Andrea Zane, Human Resources Amazon
Gianluca Palli, Professor – Coordinator of the Mechatronics Degree Program Università di Bologna
Ore 15.00
Digitalizzazione e Asset Management
nell’Eolico: Il caso di studio Qair Brazil
a cura di Siddhanta Suryabansh – Senior Pre-sales consultant Hitachi Energy
La crescente richiesta di produzione di energia da fonti rinnovabili pone nuove sfide tecnologiche alla manutenzione, accelerando il processo di Digital Transformation anche nel modo dell’Asset Management.
Martedì 19 novembre, ore 11.00
Generative AI e Data Intelligence: Massimizza l’Affidabilità e le Prestazioni degli Asset
a cura di Luca Bruni, APM Business Development Manager, AVEVA
Partecipa a questa webinar per una presentazione esclusiva su come ottenere la massima affidabilità e prestazioni degli asset con analisi potenziate dall’IA. Immagina di trasformare i tuoi dati industriali in decisioni tempestive, informate e ottimizzate per migliorare la produttività e la redditività dei tuoi asset.
In questa sessione, ti mostreremo come i nostri clienti hanno abbracciato il concetto di Digital Reliability Center, trasformando i loro dati del sistema PI industriale in una soluzione strategica di ottimizzazione per la manutenzione. L’approccio convenzionale alle Operations è isolato, lento e disconnesso. Data Intellingence, supportata dall’IA generativa, è il futuro fondamento dell’eccellenza operativa e dell’affidabilità. Con una chiara visione della redditività su tutti i tuoi siti, i responsabili delle Operations, delle prestazioni e dell’affidabilità possono risolvere i problemi in tempo reale e identificare rapidamente il miglior corso d’azione per rimediare ai problemi. In termini di affidabilità e prestazioni, ottieni la capacità di prevedere accuratamente il tempo di guasto e di intervenire prima che si verifichino problemi maggiori.
Mercoledì 20 novembre, ore 15.00
The Role of AI in Asset Maintenance
a cura di Emiliano Pacelli – IBM
In questa sessione esploreremo quali sono i componenti dell’intelligenza artificiale, come ciascuno di essi è rilevante per le attività di manutenzione e quale ruolo svolgono attualmente nella gestione degli asset. Durante la sessione discuteremo anche il ruolo della generative AI (genAI) nel futuro della manutenzione degli asset.
“IL MESE DELLA MANUTENZIONE”
Giovedì 21 novembre, ore 11.00
Le nuove frontiere della manutenzione: l’esperienza di Piacenza Group S.p.A. nel mercato del Fashion & Luxury
a cura di Davide Vezzù – COO e Plant Manager Piacenza Cashmere
Davide Vezzù, COO e Plant Manager di Piacenza Group S.p.A., racconterà come l’adozione di CARL Software, stru-
mento per la gestione delle attività di manutenzione, abbia migliorato sensibilmente l’efficienza e la gestione delle risorse uomo-macchina dei 3 diversi stabilimenti che fanno parte del Gruppo Piacenza per la produzione di cashmere. Questo grazie a uno strumento molto semplice ma allo stesso tempo estremamente avanzato dal punto di vista tecnologico ed in grado di adattarsi all’organizzazione presente in azienda. Inoltre, la riduzione dei costi di manutenzione e l’aumento della qualità dei processi e del prodotto finito porterà Piacenza Group a nuove sfide verso la manutenzione predittiva dei propri stabilimenti con una significativa ottimizzazione dei propri ricavi.
Venerdì 22 novembre, ore 11.00
Intervalli di sostituzione olio nei motoriduttori
Marco Vincenzi – ROSSI
Martedì 26 novembre, ore 11.00
Storie di sostenibilità: casi reali di manutenzione dei fluidi di lubrificazione, potenza e processo
a cura di Egger Helmut – PM Filtrazione Hydac
Gianfranco Rossi – PM Filtrazione Hydac
Giuseppe Ferrari – Responsabile Ufficio Tecnico Hydac
Quando si parla di manutenzione si fa spesso riferimento all’insieme di attività necessarie per preservare le funzionalità e l’efficienza degli impianti, ma nella nostra crescente complessità industriale è necessario ampliarne il perimetro tecnico e culturale. La manutenzione può e deve includere anche aspetti di sostenibilità: sicurezza, affidabilità, cost saving e, non ultimi, ambientali.
In due brevi interventi mostreremo come si possano migliorare questi aspetti nel mondo dell’oleodinamica e dei fluidi di processo, con scelte tecniche opportune anche applicabili ad impianti già esistenti.
Lunedì 25 novembre, ore 15.00
WEBINAR a cura di RICAM
ore 15.00
Implementing Mobile Asset Management: Benefits, Deployment, & Adoption
a cura di Zane Shockley – Solution Engineer, Prometheus Group Marcus Mejia – Solution Engineer, Prometheus Group
L’agilità e l’efficienza sono fondamentali per mantenere le connessioni con i tuoi clienti. Abbracciare la trasformazione digitale e sfruttare le tecnologie è diventato indispensabile per migliorare l’efficienza nei siti produttivi, grandi e piccoli. Questo webinar offrirà una panoramica di una soluzione mobile per la gestione degli ordini di lavoro nei sistemi di pianificazione delle risorse aziendali (ERP), come SAP, Oracle e IBM Maximo.
Durante il webinar imparerai:
• L’impatto trasformativo della gestione mobile degli ordini di lavoro, dalla semplificazione dei processi e l’aumento della produttività al miglioramento dell’accuratezza dei dati e della visibilità in tempo reale.
Le ragioni per implementare una soluzione mobile per la gestione degli ordini di lavoro e la sua importanza per il tuo settore.
“IL MESE DELLA MANUTENZIONE”
Mercoledì 27 novembre, ore 11.00
Schaeffler Lifetime Solutions: aumentare il ciclo vita delle macchine e agevolare le attività di manutenzione
a cura di Claudio Cupini – Sales Engineer Lifetime Solutions Schaeffler Italy Bearing & Industrial Solutions
Le vostre macchine funzionano perfettamente, e con le soluzioni Schaeffler Lifetime Solutions potete mantenerle in funzione scongiurando fermi non previsti e aumentando l’operatività dei vostri impianti. Progettato pensando ai team di manutenzione e ai gestori degli impianti, il portfolio Schaeffler Lifetime Solutions, offre tutto ciò di cui hai bisogno per garantire quel ritmo ininterrotto nelle tue officine e nei tuoi siti produttivi.
Ore 15.00
Transizione 5.0: relazioni tra Manutenzione, Sicurezza, Energia e Digitalizzazione
a cura di Stefano Landini – Coordinatore BU Asset Management Zucchetti
In un mercato in rapido cambiamento, Transizione 5.0 rappresenta una delle sfide più importanti per le aziende, in quanto, anche attraverso agevolazioni fiscali, le stimola ad avviare percorsi innovativi e virtuosi in ottica di sostenibilità ed efficienza energetica, attraverso investimenti in chiave green e digitale, nella prospettiva dell’economia circolare.
Il passaggio al modello energetico efficiente e sostenibile richiesto da Transizione 5.0 può avvenire solo considerando la gestione aziendale nel suo insieme, in particolare avendo la consapevolezza che l’efficientamento della struttura e dei processi produttivi richiede non solo di ottimizzare pianificazione, gestione, monitoraggio e avanzamento della produzione, ma anche di gestire la safety e la sicurezza di ambienti, mezzi e persone.
Giovedì 28 novembre, ore 11.00
WEBINAR a cura di VERZOLLA
Ore 15.00
Pompe peristaltiche Albin: design intelligente per massimizzare il tempo di funzionamento e ridurre al minimo la manutenzione
a cura di Andrea Furlan –Sales Manager Industrial Products Archimede Srl
Le pompe peristaltiche Albin sono adatte al pompaggio e al dosaggio di un’ampia gamma di sostanze. Le pompe peristaltiche Albin sono la combinazione dei migliori materiali disponibili con soluzioni di design intelligenti per massimizzare il tempo di funzionamento e ridurre al minimo la manutenzione, con un design che esalta la semplicità e la robustezza della pompa.
Venerdì 29 novembre, ore 11.00
WEBINAR a cura di Ricam ore 15.00
WEBINAR a cura di NETZSCH
Aggiornato al 4 novembre 2024
Dal 1959 riferimento culturale per la Manutenzione Italiana
Dal 1972 A.I.MAN. è federata E.F.N.M.SEuropean Federation of National Maintenance Societies.
EDITORIALE
Il PROCESSO DI GESTIONE della conoscenza nella manutenzione
Per far fronte al turnover del personale e alla necessità di nuove competenze
La crescente carenza di personale tecnico e l’aumento del tasso di turnover costringono le aziende industriali ad affrontare il problema della carenza di competenze professionali, soprattutto nel settore della manutenzione. Si tratta di una sfida significativa che può incidere sulla produttività, sull’efficienza operativa, sulla competitività e sulla sostenibilità delle aziende nel lungo termine.
Inoltre, l’evoluzione tecnologica, caratterizzata da un ritmo di cambiamento senza precedenti (un esempio è l’intelligenza artificiale generativa), pone ulteriori sfide significative nei processi di manutenzione, in particolare nella gestione e nello sviluppo delle competenze professionali.
In questo numero della Rivista “Manutenzione & AM” avremo modo di approfondire l’importanza strategica di sviluppare un solido processo di gestione della conoscenza all’interno delle organizzazioni che consenta loro di identificare le competenze distintive e core per i diversi ruoli, sia tecnici che manageriali, allineate agli obiettivi aziendali, Vedremo quindi come un buon processo di gestione della conoscenza può essere la chiave per fare un investimento efficace nella formazione e nello sviluppo professionale così da colmare il gap di competenze e promuovere un ambiente di lavoro stimolante e proattivo: ciò può consentire la gestione e la riduzione dei tassi di turnover.
In sintesi, questa edizione della Rivista mira a fornire ai professionisti una panoramica di strategie, metodi e strumenti per affrontare le sfide della crescita continua delle competenze e della ricerca nei processi di manutenzione, promuovendo una cultura di apprendimento continuo e adattabilità che soddisfi le esigenze di un contesto tecnologico in rapida evoluzione. □
Vittorio Pavone, membro del Comitato di Redazione della Rivista “Manutenzione & AM” Coordinatore del Centro Esami di Certificazione per la manutenzione Festo-Cicpnd
MANUTENZIONE & FORMAZIONE
Problem solving strategico: partire dalla soluzione per capire il problema!
Il “Problem Solving Strategico” offre un metodo innovativo per affrontare e risolvere problemi complessi attraverso sette fasi fondamentali. Questa guida pratica aiuta a definire il problema, stabilire obiettivi chiari e trovare soluzioni efficaci, incoraggiando una visione flessibile e creativa nel superare gli ostacoli
Mauro Pinna, Maintenance Manager del Gruppo Alfagomma, vice coordinatore del Branch Abruzzo del PMI Central Italy, coordinatore Marche Abruzzo A.I.MAN.
«Tutta la vita è risolvere problemi» (Karl Popper)
«Se non c’è soluzione, non c’è il problema» (Paul Watzlawick)
Queste due citazioni, apparentemente semplici, racchiudono un grande insegnamento. La vita ci pone di fronte a sfide continue e trovare una soluzione è spesso il modo in cui costruiamo il nostro percorso. Ma cosa succede quando i problemi sembrano irrisolvibili? Oppure, quando la soluzione che adottiamo non solo non risolve il problema, ma lo aggrava? È proprio per affrontare queste difficoltà che il “Problem Solving Strategico”, sviluppato dal Professor Giorgio Nardone nel Centro di Terapia Breve di Arezzo, si propone come uno strumento efficace e non ordinario per superare gli ostacoli.
Sette le fasi che compongono il modello:
1. Definire il problema
La prima fase del Problem Solving Strategico è la “definizione chiara e concreta del problema”. Spesso, si tende a dare per scontato questo passaggio, considerando ovvio ciò che ci sta creando difficoltà. Tuttavia, definire correttamente il problema è il primo passo per poterlo risolvere. La nostra mente tende a cercare conferme delle proprie convinzioni e, così facendo, rischiamo di focalizzarci solo su ciò che ci sembra di sapere già. È fonda-
mentale, invece, analizzare la situazione da più prospettive, magari immaginando come una persona esterna vedrebbe la questione. In questo modo, possiamo evitare di cadere in trappole cognitive e autoinganni che potrebbero impedirci di vedere il problema nella sua reale complessità.
2. Concordare l’obiettivo
Dopo aver chiarito il problema, è necessario stabilire “quale obiettivo vogliamo raggiungere”. Questo passaggio richiede una riflessione attenta su cosa significhi davvero “risolvere” il problema. Spesso ci limitiamo a voler “non avere più il problema”, ma è importante descrivere in termini concreti il cambiamento desiderato. Ad esempio, se il problema è l’ansia sociale, l’obiettivo non può essere
semplicemente “non provare più ansia”, ma potrebbe essere “essere in grado di parlare in pubblico senza paura”. Definire un obiettivo chiaro ci aiuta a indirizzare le nostre azioni e a renderle più efficaci.
3. Valutare le tentate soluzioni
La terza fase consiste nel “valutare le soluzioni che abbiamo già provato”, ma che non hanno funzionato (Tentate Soluzioni Ridondanti). Spesso, tendiamo a ripetere gli stessi comportamenti, pensando che, con il tempo, funzioneranno. In realtà, molti problemi vengono mantenuti proprio dalle soluzioni inefficaci che continuiamo a mettere in atto. Un esempio comune è quello delle persone che, per evitare la paura di parlare in pubblico, evitano ogni occasione di farlo. Questa strategia rinforza la paura, poiché non si affronta mai la situazione temuta. Analizzare questi tentativi falliti ci aiuta a capire cosa non funziona e a prepararci per provare qualcosa di diverso.
4. La tecnica del “come peggiorare”
A questo punto, entriamo in una fase più creativa e paradossale del Problem Solving Strategico: “immaginare come peggiorare il problema”. Questa tecnica consiste nel chiedersi: “Cosa potrei fare per aggravare la situazione?”. Sebbene possa sembrare controintuitivo, questa riflessione ha due effetti potenti: primo, ci rende consapevoli delle azioni fallimentari che stiamo già attuando e ci spinge ad evitarle; secondo, aiuta la mente a trovare nuove prospettive e soluzioni inaspettate. Paradossalmente, pensare a come peggiorare il problema ci permette di capire più chiaramente quali sono le dinamiche che lo mantengono vivo.
5. Lo scenario oltre il problema
Una volta identificati i comportamenti da evitare, possiamo procedere immaginando “lo scenario ideale una volta risolto il problema”. Questa tecnica ci invita a proiettarci mentalmente nel futuro, visualizzando nel dettaglio come sarà la nostra vita quando il problema sarà scomparso. Cosa faremo? Come ci sentiremo? Quali benefici otterremo? Questa fase non è solo un esercizio di immaginazione, ma un vero e proprio strumento per scoprire quali aspetti del cambiamento sono realizzabili e quali potrebbero presentare difficoltà. Visualizzare uno scenario positivo ci aiuta a motivarci e a pianificare le azioni concrete necessarie per raggiungere l’obiettivo.
6. La tecnica dello scalatore: piccoli passi
Dopo aver visualizzato lo scenario ideale, dobbiamo tornare al presente e “definire i primi passi concreti da compiere”. Qui entra in gioco la tecnica dello “scalatore”, che consiste nell’immaginare di partire dalla vetta del nostro obiettivo raggiunto e di “scendere” fino al punto di partenza, ovvero il momento attuale. Questo metodo ci aiuta a identificare i piccoli passi che possiamo fare subito, rendendo il percorso verso la soluzione più gestibile. Come uno scalatore che pianifica il suo percorso dalla cima alla base della montagna, anche noi possiamo suddividere il nostro cammino in micro-obiettivi più semplici e concreti.
7. Aggiustare progressivamente il tiro
L’ultima fase del Problem Solving Strategico consiste nel “monitorare i risultati e aggiustare progressivamente il tiro”. Non sempre la prima soluzione che adottiamo sarà quella definitiva e spesso è necessario fare aggiustamenti in corso d’opera. La flessibilità è fondamentale: man mano che affrontiamo il problema potrebbero emergere nuovi ostacoli o nuove opportunità. L’importante è non scoraggiarsi e continuare a modificare la strategia fino a quando non si ottiene il risultato desiderato. In questa fase, è utile mantenere una visione globale del problema, affrontandolo un passo alla volta, ma senza perdere di vista l’obiettivo finale.
Il “Problem Solving Strategico” è uno strumento potente e versatile, applicabile a una vasta gamma di problemi, sia personali che professionali. Attraverso un processo strutturato in sette fasi, questo modello ci permette di affrontare le difficoltà in modo efficace, evitando di ripetere soluzioni inefficaci e trovando nuove prospettive. La sua forza risiede nella capacità di adattarsi alla complessità della realtà umana, utilizzando non solo la logica lineare, ma anche quella non ordinaria, fatta di paradossi e contraddizioni. Grazie a questa metodologia, possiamo imparare a vedere i problemi non più come ostacoli insormontabili, ma come opportunità per crescere e migliorare.
Come diceva Albert Einstein: “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose”. □
MANUTENZIONE & FORMAZIONE
Essere riconosciuti come Ingegnere di manutenzione
Il percorso per svolgere il proprio ruolo in azienda è fatto di più elementi, necessari a mettere in pratica quanto si impara. L’esperienza di un’azienda a ciclo continuo insegna anche quelle capacità che non si trovano nei corsi
Vi pare lecito che un manutentore si domandi cosa fa quel personaggio che lavora in ufficio? Probabilmente sì, soprattutto se –ahimè - soprattutto se non conosce i compiti o il ruolo di quella figura. Il fatto che qualcuno abbia sempre le maniche sporche fino al gomito e qualcuno sia comodamente seduto alla scrivania è innegabile, e deriva dalle diverse competenze di ciascuno. Per evitare che il manutentore si faccia domande sul supervisore o sull’ingegnere di manutenzione, è necessario che la competenza si tramuti in capacità, e poi in effettiva performance di risultato. Solo così si può ottenere il riconoscimento della qualifica.
Focalizziamoci su questi tre passaggi per le figure che si qualificano nell’ingegneria di manutenzione, provando a tradurli nel contesto delle aziende a ciclo continuo, basandoci sulla mia esperienza.
I tre passi di competenza
Per affrontare le competenze in modo preciso, possiamo riferirci alla norma UNI 15628, che rappresenta la base per conoscere gli strumenti che un ingegnere di manutenzione deve padroneggiare. A breve è prevista una revisione, già in cantiere, che chiarirà la distinzione tra il supervisore e l’ingegnere, attualmente sfumata e sovrapposta. Nella norma le parole chiave sono: definizione dei
piani, controllo e analisi, progetti di miglioramento. iò che spicca è una frase che cito integralmente, poiché è densa di significato: “Utilizzare metodologie ingegneristiche e strumenti organizzativi per migliorare le attività”.
Chi ha redatto questa norma merita tutta la mia ammirazione, poiché non saprei aggiungere nulla di più. Comprendendo che il primo passo ha solide basi normative, vediamo come queste possano tradursi in capacità. In questo mestiere, è essenziale strutturare ogni iniziativa; ciò significa che ogni azione deve essere descritta, con regole e criteri esplicitati, e deve essere data una forma, anche visiva, al metodo da seguire. Questo rende le attività riconoscibili anche per chi è nuovo, traducendo controllo, analisi e pianificazione in qualcosa di chiaro e inequivocabile.
È fondamentale, inoltre, evitare di lasciarsi sopraffare dalle reazioni istintive di fronte ai problemi, poiché gli strumenti organizzativi e le metodologie ingegneristiche devono essere utilizzati con razionalità.
Se un ingegnere di manutenzione adotta questo approccio, la misura delle performance diventa una questione di tradurre il lavoro in numeri e indicatori, renderli pubblici e prestare molta attenzione alla comunicazione. Riconosco che questa componente è la meno deterministica e certa.
Raccontare il frutto del proprio lavoro
È questo, della comunicazione, un regno in cui entra prepotentemente il misto di cultura, emozione, motivazione, attitudine, sensazione e confusione che connota noi come esseri umani, e che intralcia i nostri più sinceri tentativi di farci capire. Ma è una competenza che va acquisita e usata. I nostri sforzi di analisi, statistica, elaborazione, pianificazione scompaiono in pochi secondi di tempo in cui un manutentore smette di leggere una lavagna, o appallottola un foglio di carta che abbiamo usato come strumento per arrivare a lui, se questi sono fallaci nella comunicazione. Se davvero il manutentore passa di fianco alla scrivania e si chiede cosa diavolo faccia quella figura che sembra assorta nei suoi pensieri, è proprio il segnale che manca il riconoscimento, e che la comunicazione ha messo in crisi la fiducia che l’addetto dovrebbe avere su quei dati razionali ed espliciti, i quali dovrebbero orientarlo nel miglioramento, mentre spesso sembrano infastidirlo come fossero una critica al suo operato.
Ingegnere a 24 ore
Queste considerazioni, pur generalizzabili a ogni settore, devono essere calate nella realtà operativa. La mia esperienza ha evidenziato che il ciclo continuo, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno, influisce profondamente sul modo in cui si esprimono le competenze. Gli addetti e i conduttori di impianto vivono spesso con l’ansia di un flusso produttivo ininterrotto; pertanto, l’idea di fermarsi per analizzare è vista come un ostacolo. Far comprendere i vantaggi di un’impostazione metodologica è difficile, poiché è percepito come un conflitto con la loro ricerca di immediatezza. La consapevolezza che tempi di reazione brevi possono trasformare situazioni gestibili in situazioni pericolose, anche per la sicurezza, influisce su ogni idea e azione degli addetti e dei loro superiori. Anche quando sarebbe possibile fermarsi, il concetto di schema organizzativo appare pericoloso e limitante rispetto alla loro realtà quotidiana. Pertanto, le abilità comunicative devono colmare un gap già svantaggioso, e guadagnare fiducia richiede un significativo lavoro di risultati incrementali, prima di ottenere l’autorevolezza necessaria per impostare un lavoro di ingegneria a supporto della struttura manutentiva.
In questo contesto emerge una soft skill importante, sebbene non indispensabile in ge-
nerale: la pazienza. Ogni piccolo progresso richiede dedizione e costanza, mettendo a dura prova la pazienza, con un forte rischio di scoraggiamento. Come molti sanno, una FMEA o una RCA condotte correttamente forniscono output estremamente utili e vantaggiosi per tutti. Vedere sfumare opportunità e momenti preziosi può innervosire anche i più pazienti. L’antidoto consiste nel fornire sempre feedback su come una gestione avrebbe potuto essere migliore, evitando di sminuire il lavoro svolto.
Contatori che corrono
Fortunatamente, non mancano mai i dati, a patto di aver fatto un buon lavoro nel convincere tutti dell’importanza di registrarli. Questi dati devono essere ben organizzati per poterli trovare facilmente quando necessario, il che richiede pazienza all’inizio. Tuttavia, c’è un altro lato della medaglia: i dati continuano a fluire, ogni secondo di ogni minuto di ogni ora del giorno. Questo scenario può intimorire i più temerari. Mentre si dorme o si trascorre tempo con affetti e hobby, quei contatori continuano a incrementare e i KPI cambiano continuamente, senza controllo per molte ore. Per non cadere nel fatalismo, l’ingegnere di manutenzione deve imparare a leggere e interpretare i dati, anche e soprattutto dopo che gli eventi sono accaduti. È suo compito tradurre quei numeri in termini tecnici ed economici, poiché il suo servizio consiste nel dare significato ai dati sia a chi opera come addetto, sia a chi prende decisioni sulla base di essi. L’ingegneria consente di operare efficacemente e di prendere decisioni senza ripetere errori. Anche in questo caso, la comunicazione si rivela una competenza decisiva. □
MANUTENZIONE & FORMAZIONE
Genesi ed evoluzione della Manutenzione
In questo periodo, caratterizzato da profonde turbolenze nello scenario ambientale mondiale, si fa un gran parlare della Manutenzione, da alcuni considerata soluzione innovativa ai mali che affliggono questo secolo. Ma può essere innovativa la Manutenzione?
Francesco Gittarelli, Coordinatore
Sezione Formazione
A.I.MAN
Genesi della Manutenzione
L’evoluzione dell’uomo verso l’Homo Sapiens è accompagnata da tappe significative che lo trasformano da animale a individuo pensante. L’invenzione della ruota, risalente al Neolitico circa 5000 anni fa, ha avuto uno sviluppo rapidissimo. Questa ruota è stata utilizzata per scopi militari, commerciali e agricoli. Purtroppo, è immaginabile che queste ruote si rompessero facilmente, causando gravi danni alle cose e alle persone. Finché qualcuno, stanco di ripararle e più curioso degli altri, cominciò a chiedersi: “Ma perché si rompe?” Nacque così la Manutenzione.
Possiamo quindi far risalire al Neolitico la nascita di una Manutenzione “ragionata”, in particolare legata allo sviluppo dell’agricoltura, che comporterà la prima rivoluzione culturale dell’uomo e consentirà il perfezionamento delle attività volte al mantenimento delle attrezzature agricole. Già nel Paleolitico sono presenti testimonianze di semplici attività di riparazione, sebbene questi siano tentativi grezzi di ripristinare quanto si era rotto incidentalmente.
La Manutenzione
nel periodo Neolitico
La caratteristica dell’uomo del periodo Neolitico è lo sviluppo di capacità cognitive che gli consentiranno un progresso galoppante, anche grazie alla scoperta della scrittura. Queste capacità sono innate, una predisposizione naturale a pensare in modo critico e creativo, ad osservare i fenomeni naturali e trarne suggerimenti per la risoluzione dei problemi.
L’Homo Sapiens diventa ancora più sapiens,
poiché in possesso di un’intelligenza di cui è consapevole, che lo distingue dal mondo animale. Il passaggio culturale che segnerà la nascita di una Manutenzione ragionata è quindi la capacità di astrazione; l’Homo Sapiens inizia a chiedersi il perché dei fenomeni che vive, una domanda simile a quella del bambino che ripete “perché” a ogni risposta. Questo processo consente all’Homo Sapiens di scoprire che, dietro ogni effetto (come la ruota rotta), esiste una causa (il motivo per cui si è rotta). Queste considerazioni ci portano a dare alla Manutenzione una prima definizione: “La Manutenzione è l’azione correttiva generata dall’analisi delle cause che hanno provocato il guasto,” dove l’azione può essere una riparazione o un miglioramento, come il mantenimento degli attrezzi (ingrassare, affilare, raffreddare, ecc.).
La Manutenzione nella quarta rivoluzione
Facciamo un salto ai giorni nostri e vediamo come definisce la Manutenzione la normativa vigente. La norma UNI EN 13306:2018 definisce la manutenzione come “la combinazione di tutte le azioni tecniche, amministrative e gestionali, comprese le attività di supervisione, durante l’intero ciclo di vita di un’entità, destinate a mantenere o riportare l’asset in uno stato tale da poter svolgere la funzione richiesta.”
Questa definizione descrive “come fare” manutenzione, ma non ci dice nulla su “cosa è” la Manutenzione. Questo porta a realizzare modelli organizzativi e gestionali creati per rendere la Manutenzione sempre più reattiva
alle condizioni che portano al guasto o all’avaria. Le politiche di Manutenzione correttiva, ciclica, ispettiva e predittiva sono tutte reattive, cioè destinate a “mantenere o riportare l’asset in uno stato tale da poter svolgere la funzione richiesta.”
Si tratta quindi di una Manutenzione che insegue il guasto nella speranza di anticiparlo, sempre nella logica dell’inevitabilità dell’evento negativo; accettiamo l’idea che il guasto ci sarà sempre. Siamo quindi lontani anni luce dalla logica del Guasto Zero di Nakajima nel suo TPM.
Guasto Zero: un’utopia o una possibilità?
Il Guasto Zero, inteso come massimizzazione della disponibilità operativa, è una necessità. Per raggiungere questo traguardo, occorre una Manutenzione più intelligente, flessibile e orientata all’uomo. È una Manutenzione proattiva, ovvero una strategia di gestione degli impianti e delle attrezzature che si concentra sull’eliminazione delle cause dei guasti possibili prima che si verifichino, piuttosto che reagire a essi dopo il loro verificarsi.
Questa Manutenzione valuta le probabilità di accadimento di un determinato evento e ne individua le cause, impedendo così il manifestarsi dell’evento stesso. È una Manutenzione altamente tecnologica, ma che ha radici profonde nella capacità critica del pensiero umano. È una Manutenzione capace di evolversi continuamente e rappresenta l’opportunità di integrare tecnologia avanzata, sostenibilità e benessere umano, mettendo al centro non solo l’efficienza operativa, ma anche la responsabilità sociale e ambientale.
Una Manutenzione che è a pieno titolo protagonista della Transizione 5.0.
La Manutenzione Evolutiva
La Manutenzione Evolutiva è caratterizzata da interventi finalizzati al miglioramento strutturale di un sistema, con l’obiettivo di aumentarne il valore nel corso del suo ciclo di vita. Essa si concentra sull’adeguamento e sul miglioramento di un sistema, piuttosto che sulla semplice correzione o ripristino delle funzioni originarie.
La Manutenzione Evolutiva è generalmente considerata una forma di manutenzione straordinaria, poiché non si limita a mantenere il sistema o l’impianto nelle condizioni di funzionamento attuali, ma mira a migliorarlo o adattarlo a nuove esigenze o tecnologie. Le
caratteristiche della Manutenzione Evolutiva nel paradigma della Transizione 5.0 sono pertanto (fonte: chatGPT):
1. Sostenibilità: La manutenzione evolutiva promuove pratiche che riducono l’impatto ambientale, ad esempio attraverso la manutenzione predittiva e la progettazione di sistemi per una durata maggiore e un minore consumo di risorse.
2. Integrazione Tecnologica: Utilizza tecnologie avanzate come IoT (Internet of Things), Big Data e Intelligenza Artificiale per monitorare e gestire gli asset in tempo reale, prevedendo guasti e pianificando interventi in modo ottimale.
3. Centralità dell’Umano: A differenza dei paradigmi precedenti, la Transizione 5.0 pone l’accento sul benessere degli individui.
La Manutenzione Evolutiva cerca pertanto di migliorare non solo l’efficacia e l’efficienza di macchine e impianti, ma anche la qualità della vita dei lavoratori, garantendo loro un ambiente di lavoro più sicuro. In sintesi, la Manutenzione Evolutiva nel contesto della Transizione 5.0 è un paradigma che integra tecnologia e attenzione al benessere umano. Questo approccio non solo migliora l’efficienza delle operazioni industriali, ma contribuisce anche a costruire un futuro più sostenibile.
Conclusione
Essere evolutiva è nel DNA della Manutenzione, e tale sarà finché l’uomo porterà in sé le caratteristiche dell’Homo Sapiens “Problem Solver”, ovvero quella curiosità, quel desiderio di andare oltre il visibile, quel bisogno di comprendere fatti e fenomeni che lo circondano. È quel continuo chiedersi “perché” per scoprire e neutralizzare le cause profonde che sono spesso nascoste, ma pronte a spuntare fuori e creare effetti negativi.
Essere innovativa per la Manutenzione significa avere pieno possesso di quegli strumenti tecnologici, dalla manutenzione predittiva al big data, fino alla realtà aumentata, che consentiranno di cavalcare la Transizione 5.0 alla ricerca della massima efficienza in un contesto gestionale ed organizzativo teso a dare valore all’individuo.
Quindi, una Manutenzione 5.0 fatta di uomini che, come il loro antenato nelle caverne, sono portatori della capacità di analizzare informazioni e argomentazioni, identificando falle e punti deboli e possedendo la spinta a generare idee nuove e innovative per affrontare i problemi da diverse angolazioni. □
MANUTENZIONE & FORMAZIONE
La formazione continua del personale: per le aziende un vantaggio decisivo in termini di competitività
Le attività di upskilling e di reskilling rivolte ai dipendenti sono una priorità assoluta. La formazione finanziata è un valido strumento economico per riuscire ad attuarle.
Daniele Beltrame, CEO Beltrame Group
Le imprese hanno l’obbligo di investire tempo e risorse sulla formazione del proprio personale. Oggi più che mai. È una necessità inderogabile in una fase storica caratterizzata da profonde trasformazioni socio-economiche e da radicali cambiamenti del mercato globale, è un imperativo che investe in maniera stringente il tema della sicurezza e del benessere sul luogo di lavoro, è un bisogno primario perché un capitale umano non formato è un capitale che vale poco, se non niente. La formazione è la benzina con cui se ne rigenera continuamente il senso, senza di essa viene a perdere valore.
Studi autorevoli hanno fornito un quadro attendibile: è previsto che ogni sei anni ci sarà un’obsolescenza di competenze. Ne deriva, a seguito di una cadenza così ravvicinata, che la necessità di mettere costantemente in campo attività di upskilling e di reskilling si è trasformata in una priorità assoluta. Occorre guardare al tema in discussione attraverso un punto di vista diverso e nuovo: formazione non è solo continuare a migliorare una competenza, è proprio aprire lo sguardo, è apprendere cose nuove, è imparare ad imparare cose nuove. Non solo: la formazione è un elemento fondamentale per la motivazione e per l’impegno di chi fa parte di un’organizzazione. I dipendenti che si sentono apprezzati, investono di più nell’azienda e sono più invogliati ad imparare e a svilupparsi, sono più impegnati nel loro lavoro e hanno maggiori probabilità di rimanere in un’azienda a
lungo termine. Infine, la formazione aiuta a promuovere la creatività e l’iniziativa tra i dipendenti perché li pone di fronte a nuove conoscenze, a nuove prospettive e a nuovi strumenti, perché l’apprendimento li incoraggia ad uscire da schemi di pensiero prefigurati e ad esplorare nuove idee. Questo può portare alla scoperta di soluzioni innovative e alla creazione di nuovi prodotti o servizi, a tutto vantaggio delle imprese.
Su questo versante, le aziende che desiderano formare in maniera continua le proprie risorse e mantenersi sempre aggiornate per affrontare i cambiamenti del mercato, hanno a disposizione uno strumento prezioso, indipendentemente dalla loro dimensione e dalla loro collocazione geografica: la formazione finanziata.
Si tratta di un valido sostegno economico per lo sviluppo di piani formativi aziendali, inclusa la possibilità di giovarsi di docenti e di consulenti esperti e qualificati, di servirsi di appositi laboratori e di aule formative idonee e di avvalersi di materiali didattici appositi. Il contributo può essere di volta in volta erogato da Regioni, Province, Enti bilaterali e da Fondi Interprofessionali, realtà che mettono a disposizione risorse economiche mediante Bandi o Avvisi per supportare la crescita e l’aggiornamento delle competenze dei lavoratori. In questo modo l’azienda riesce a contenere, abbattendola sensibilmente, la spesa legata alla formazione al suo interno.
Così facendo, investendo cioè sulle conoscenze e sulle competenze dei propri dipendenti, si migliora costantemente la qualità e l’organizzazione del lavoro, contribuendo al contempo ad un incremento sul mercato della propria competitività e alla soddisfazione del personale. Ed è qui che la formazione gioca un ruolo chiave, in quanto consente ai dipendenti di sviluppare nuove competenze in linea con le nuove esigenze del mercato, e quindi di migliorare la loro efficienza. Investendo nella formazione continua, le aziende possono non solo aumentare la produttività dei propri team, ma anche stimolare l’innovazione e la creatività, due fattori chiave per rimanere competitivi sul mercato. Ciò consente al personale di acquisire le conoscenze e il know-how necessari per padroneggiare la propria professione e svolgere i propri compiti in modo efficiente. La formazione, se eseguita continuativamente, permette di familiarizzare con nuovi strumenti e nuove tecnologie, fattore particolarmente importante nei settori in continua evoluzione.
Quali sono le principali soluzioni di finanziamento della formazione aziendale?
- Fondi Interprofessionali: nati con la legge 388/2020, utilizzano lo 0,30 per cento dei versamenti obbligatori INPS delle imprese che decidono di aderire per realizzare formazione per i propri dipendenti. L’adesione ad un Fondo Interprofessionale è libera e gratuita, mentre il versamento è obbligatorio. Ne consegue che la decisione di aderire ad un Fondo è certamente conveniente per l’impresa. Tra i numerosi Fondi presenti, Fondimpresa, Fonarcom e Fondirigenti sono tra i più utilizzati dalle aziende aderenti per allestire piani formativi finanziati annualmente.
- Bandi camerali: diverse Camere di Commercio sul territorio pubblicano periodicamente bandi formativi per le imprese finalizzati ad incrementare le competenze dei lavoratori, sempre avendo come focus le specificità di ciascun territorio e, conseguentemente, le sue particolari esigenze.
- Bandi regionali, come per Regione Lombardia il Bando Formazione Continua, Formare per Assumere e il Bando Voucher formativo transizione industriale e sostenibilità: tre misure a supporto delle imprese di ogni dimensione che riducono sensibilmente i costi legati alla formazione continua e all’aggiornamento professionale di operai, impiegati, quadri, dirigenti e titolari d’azienda.
- Fondo Nuove Competenze - terza edizione (di prossima pubblicazione): fondo pubblico cofinanziato del Fondo Sociale Europeo che permette alle imprese di adeguare le competenze dei lavoratori, destinando parte dell’orario lavorativo alla formazione su tematiche legate alla transizione digitale ed ecologica. Il Fondo rimborsa all’azienda il costo delle ore di lavoro destinate alla frequenza di percorsi formativi (in presenza o in Fad). Più precisamente: il costo orario è finanziato per il 60% della quota retributiva e per il 100% della quota contributiva. Come evidenziato, investire nella formazione e nel miglioramento continuo del personale, sfruttando i benefici dei finanziamenti disponibili, rappresenta la chiave di volta per far crescere un’impresa mantenendola al passo coi tempi. Senza dimenticare l’urgenza di rendere i luoghi di lavoro sempre più sicuri, una necessità ancora più impellente in un periodo contrassegnato da numerosi incidenti, spesso con esiti drammatici, che avvengono nei luoghi di lavoro. □
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Mistery Manut Tales: La Manutenzione sono io, la Manutenzione sei tu!
Una voce per dire quello che non si può dire. Storie di Manutenzione, discussioni, voci di esperti:
Non perdete nessun episodio del nuovo podcast: Mistery Manutdiventerà il vostro confidente nel mondo della manutenzione industriale.
Sotto il mio alias di potremo addentrarci nei meandri della manutenzione e tramite la mia voce potrete raccontare storie che spesso rimangono nell’ombra. Sarò la vostra “voce della verità”, il narratore delle esperienze che molti nel settore vorrebbero condividere ma spesso non possono.
È vero che noi ci occupiamo di Manutenzione, eppure, quando piove, l’acqua ci sgocciola in testa dal soffitto
Esplorando il Mondo della Manutenzione
In questo podcast, esploreremo il mondo della manutenzione industriale in Italia. Affronteremo le sfide quotidiane, discuteremo di come analizziamo i rischi e ci concentreremo sulla sicurezza. Il mio anonimato mi consente di essere sincero e di raccontare la realtà di come affrontiamo la manutenzione ogni giorno.
Nella mia azienda, purtroppo, la manutenzione non è considerata un elemento basilare per gestire completamente l’attività. Spesso viene sottovalutata, e si tende a concentrarsi maggiormente sulla produzione e sugli aspetti finanziari
Per i clienti, la priorità è sempre – a dispetto di quanto viene dichiarato – sugli aspetti economici
Il vero problema sono le persone che si occupano di sicurezza. Una volta, questa era gestita da personale tecnico con lunga esperienza in campo, oggi no
EPISODIO 4: Manutenzione straordinaria per cuscinetti di grandi dimensioni
Non perdete le mie storie solo su queste pagine, ma anche attraverso i principali social media. Scrivetemi a misterymanut@gmail.com se avete domande o se volete condividere le vostre storie.
Rubrica a cura di Ing. Davide Bolzan, Socio A.I.MAN. e Maintenance and Engineering Manager
VAPORE
Il vapore è uno dei maggiori vettore energetici all’interno di un’industria, solitamente il suo uso è per riscaldamento di processo o per riscaldamento ambiente, questa seconda negli ultimi anni però è diminuito (uso di acqua calda, pompe di calore, sistemi a fiamma diretta). La produzione di vapore è fatta per mezzo di generatori di vapore a tubi di fumo in modo diretto o indiretto con olio diatermico scaldato tramite caldaia. L’acqua per la produzione di vapore deve essere demineralizzata ed adittivata per evitare fenomeni di incrostazione e corrosione nelle tubazioni. Il generatore e la valvola di sicurezza vanno denunciate su CIVA, a seconda di potenzialità e pressione di esercizio il generatore di vapore potrebbe essere condotto solamente da personale con patentino “fuochista”.
CONSIGLIO
Controlla periodicamente i condensini per assicurare il corretto funzionamento, analizza l’olio diatermico per verificare l’eventuale presenza di tracce di acqua che possono diventare pericolose bolle di vapore che mandano in cavitazione le pompe, inoltre sono sintomo di trafilamento negli scambiatori acqua/olio.
FERMI MANUTENTIVI
I fermi manutentivi sono i periodi in cui si concentrano spesso le grosse manutenzioni (o modifiche impiantistiche), soprattutto quelle degli impianti generali ed utilities che non possono essere fermati in altri periodi per non fermare tutto il processo produttivo. Le attività devono essere preparate con largo anticipo sia per il reperimento di tutti i materiali necessari, sia per l’organizzazione del personale (interno o esterno) necessario alle attività. Gli impianti vanno messi in sicurezza prima di operare e vanno collaudati e testati prima della ripartenza della produzione per rilevare eventuali anomalie, questo aspetto è fondamentale per evitare ripartenze rallentate o addirittura fermi impianto.
CONSIGLIO
Massima attenzione alla supervisione delle attività e alla gestione degli aspetti di sicurezza, in questi periodi potrebbe esserci un abbassamento dell’attenzione dovuto ad impianti fermi ed assenza di personale di produzione che possono dare una sensazione di minor rischio. Invece è il contrario perchè in questo periodo si concentrano attività più pericolose e complesse che vanno gestite molto attentamente.
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Rubrica a cura di Ing. Davide Bolzan, Socio A.I.MAN. e Maintenance and Engineering Manager
COMPARTIMENTAZIONE REI
Negli edifici degli impianti industriali, alcuni elementi strutturali (travi, pilastri, pareti) in base alla valutazione del rischio incendio possono essere realizzati e classificati REI, questa identifica la capacità della struttura di resistere sotto carico, di tenuta del passaggio fumi e del isolamento termico in caso d’incendio. E’ fondamentale conoscere quali sono questi elementi perchè in caso di modifiche impiantistiche questi non possono essere forati per garantire la loro funzione resistente al fuoco, se proprio necessario esistono in commercio elementi tagliafuoco o sigillanti (serrande, cuscini espandenti, malte) che garantiscono la tenuta anche in caso d’incendio.
CONSIGLIO
In caso di utilizzo di sistemi tagliafuoco o sigillanti devono essere presenti sia la certificazione di resistenza al fuoco indicante il tempo (REI 30-60-120) sia la dichiarazione di corretta posa dell’installatore. Questi elementi vanno censiti e sottoposti a verifica e manutenzione per garantire il funzionamento.
SOVRATEMPERATURA LOCALI TECNICI
Nei periodi estivi a causa delle alte temperature ambiente, gli impianti potrebbero aver difficoltà a smaltire il calore che producono durante il loro funzionamento. Locali molto sensibili a questo aspetto sono i CED perchè i vari rack contenenti server, switch, alimentatori producono molto calore e in caso di sovratemperatura le apparecchiature possono andare in protezione ed in stand by smettendo di funzionare, e le cabine MT perchè i nuclei dei trasformatori hanno dei sensori che sganciano tensione in caso di sovratemperatura disalimentando tutto quello che c’è a valle. I CED solitamente sono condizionati per assicurare 20-25 °c, mentre le cabine MT hanno sistemi di ventilazione naturale o forzata per assicurare 30°c circa. Analoghe considerazione per altri locali tecnici (compressori, pompe antincendio, centrali termiche).
CONSIGLIO
Per i sistemi condizionati stipula un contratto di manutenzione e se possibile alimentali con linea preferenziale, per i sistemi di ventilazione naturale o forzata crea un piano di manutenzione per verifica filtri ed estrattori aria.
MANUTENZIONE & SICUREZZA
Lavoratori e tecnologia: un rapporto di amore – odio?
Il rapporto tra uomini e macchine evolve, tra benefici in termini di efficienza e nuovi disagi psicologici. Le normative si adeguano, ma il bilanciamento tra sicurezza operativa ed economia cognitiva resta una sfida aperta
A cura di Fabio Calzavara, Responsabile Sezione Manutenzione & Sicurezza A.I.MAN.
Euromaintenance 2024 ormai è un evento archiviato con successo: sono stati giorni molto intensi, anche dal punto di vista emotivo. Incontrare molti colleghi di persona e scambiare conoscenze, punti di vista, passioni ha ripagato mesi di dura preparazione.
Accanto alla zona espositiva ricca di novità, nelle “room” sono stati ascoltati autorevoli relatori che hanno portato temi di attualità ma anche sviscerato aspetti a volte sottovalutati. È questo lo spirito che deve animarCI, quindi grazie a quanti hanno partecipato o ci hanno seguito a distanza. Abbiamo trattati numerosi temi a partire dei reciproci ruoli tra manutenzione e sicurezza, alle novità legislative, fino alla tecnologia per l’efficienza dei processi e per la sicurezza di tutti gli stakeholder.
Uno di principali valori che mi sono portato a casa è stato il rapporto tra lavoratori e tecnologia, in continua evoluzione.
Macchine ed impianti presidiano ormai con autonomia i processi: con l’avvento dell’Intelligenza Artificiale attuano anche dei processi decisionali.
Permangono tuttavia numerosi punti di contatto che particolarmente nel mondo della manutenzione possiamo testimoniare. Non è infatti sempre possibile definire con certezza il limite di separazione: siamo consapevoli che talune attività espongono necessariamente a rischi, come ad esempio monitorare gli effetti di un guasto incipiente, con macchina in esercizio.
Anche per la mia esperienza quotidiana non ci si può illudere che sia sempre possibile segregarci dal pericolo e di conseguenza si generano stati emotivi al di fuori della zona di comfort.
Su questo aspetto Vi evidenzio delle interessanti linee guida, sintetizzate nella pubblicazione di INAIL riguardante l’argomento dell’”Interazione Uomo-Macchina”.
Essa affronta il delicato tema di come la tecnologia da un lato sta facilitando i processi con maggiore affidabilità rispetto all’essere umano ma introduce al tempo stesso nuovi disagi. E su questo si apre un mondo! Come si capisce dal documento, c’è fermento nel mondo normativo per affrontare questo delicato e sub-
dolo aspetto.
Ci sono delle importanti linee guida normative a supporto dei progettisti: Norma UNI EN ISO 12100 ed il Rapporto Tecnico UNI/ISO TR 141212.
Dalla lettura si evince che la crescita ha portato lavoratori e macchine verso una operatività “in parallelo”: diminuisce il grado di fatica fisica per il lavoratore ma cresce quella mentale.
Questo introduce una nuova minaccia costituita da disagio emotivo e pressione psicologica, che può determinare a sua volta dei comportamenti incontrollati e pericolosi.
In particolare, la norma UNI EN ISO 12100 specifica la terminologia di base, i principi e una metodologia per il raggiungimento della sicurezza nella progettazione del macchinario. Essa indirizza sui principi della valutazione e riduzione del rischio. Si parla dunque del possesso di principi tecnici e culturali ma anche dei potenziali scenari di incidente ed infortunio legati all’utilizzo della macchina che si sta progettando.
In conformità a tale norma il rapporto Tecnico UNI ISO/TR14121-2 ne rap-
presenta una guida pratica per poter valutare scenari di rischio e prorvi rimedio con accorgimenti tecnici. Ma è con la norma UNI EN ISO 14119 che si entra nel vivo dell’interazione uomo macchina e la prevenzione di comportamenti imprudenti: sviluppa in dettaglio la scelta dei dispositivi per impedire la rimozione di ripari fondamentali e le misure atte a minimizzare casi di disattivazione e bypass che siano ragionevolmente prevedibili.
In particolare viene suggerito di coinvolgere gli operatori che le utilizzano, al fine di studiare i “BIAS” che un operatore può attuare mirando ad un vantaggio prestazionale ma esponendosi a grave rischio. Ulteriore supporto viene dalla norma 12110 che fornisce una tabella con l’elenco dei comportamenti involontari degli operatori che si possono prevedere (definiti appunto comportamenti scorretti ragionevolmente prevedibili). Tali comportamenti sono:
■ Perdita di controllo della macchina da parte dell’operatore
■ Reazione istintiva persona
■ Comportamento per noncuranza o disattenzione
■ Comportamento derivante da decisione di minor resistenza al compito
■ Comportamento derivante da strategia di minore pressione
■ Comportamento di alcune persone particolari
Paradosso: tecnologia e normativa evolvono verso una maggiore attenzione verso la segregazione delle energie pericolose ma al tempo stesso permangono necessità tecniche di lavoro “in prossimità” e non sono disponibili indicazioni certe e puntuali. Questo causa in cascata delle tensioni a livello cognitivo agli operatori.
Dal punto di vista scientifico esistono sempre maggiori studi sulle neuroscienze, psicologia cognitiva e neuro ergonomia applicata all’individuo.
Anche nel nuovo Regolamento Eu-
ropeo il tema del rapporto tra operatività delle macchine e le tensioni psichiche causate negli operatori è emergente anche nel nuovo regolamento Europeo di prossima applicazione e va nel senso della interazione uomo macchina anche il programma Industry 5.0 (approccio definito antropocentrico).
Significa che nella progettazione bisogna ormai tenere contro anche della differenza di approccio tra le varie reazioni personali, affidandosi allo scenario peggiorativo “Worst case”: obiettivo finale è ricercare la condizione di comfort emotivo. Lo stato cognitivo del lavoratore determina fortemente infatti la possibilità di commettere degli errori. Ecco che nuovi elementi di studio si affiancano per evidenziare punti di potenziale innesco di comportamenti pericolosi:
1) Stati di economia cognitiva: esistono momenti di sovraccarico mentale che inducono l’operatore ad agire in modo non conforme 2) Disattenzione: definito anche “Mind Wondering”: è la situazione
in cui la mente non è concentrata sull’attività per assuefazione o routinarietà
3) Diminuzione delle forze di concentrazione dovute a tentativo di risparmiare energie. Questo porta facilmente a prevedere delle scorciatoie operative
4)Perseveranza (negativa): l’operatore insiste con delle modalità non piu richieste dal sistema inducendo situazioni non conformi
5) Cecità e sordità inattentiva: l’operatore distoglie l’attenzione dagli stimoli perché, ad esempio, troppo concentrato sull’obiettivo.
Nel QR CODE allegato trovate il link per scaricare il documento cui consiglio la lettura.
Centrale è il concetto di Economia cognitiva che il lavoratore mette a frutto per un risparmio di energia.□
Il service della B. S.
L’importanza di un servizio di assistenza clienti efficiente nel settore della manutenzione: attraverso un episodio di guasto e l’interazione con il servizio assistenza, l’autore fornisce preziosi suggerimenti a chi lavora nel service, evidenziando come una comunicazione tempestiva e un contatto diretto con i responsabili possano prevenire disagi significativi e migliorare le relazioni tra aziende e clienti
a cura di Pietro Marchetti, Coordinatore Regionale sezione Emilia-Romagna, A.I.MAN.
In questi miei articoli e nelle mie presentazioni ai vari convegni e congressi di manutenzione, partendo dalle mie esperienze, do degli amichevoli suggerimenti ai miei colleghi e a tutti coloro che, in un modo o nell’altro, a vario titolo si occupano di manutenzione. A volte, poi, mi capita di dare qualche amichevole consiglio anche ad altre categorie delle quali non conosco perfettamente le dinamiche, ma che si interfacciano comunque con la manutenzione.
Non conosco perfettamente le dinamiche che sovrintendono a questi settori, ma dato che si interfacciano con la manutenzione, li conosco bene. Mi limito, pertanto, a mostrare il mio punto di vista e dare dei suggerimenti in base a quelle che sono le mie esperienze e le mie aspettative. Qualche tempo fa ho dato alcuni consigli ai commerciali che si approcciano al responsabile della manutenzione per proporre/vendere beni o servizi. Quell’articolo ha avuto un discreto successo e ultimamente ho scoperto che un direttore commerciale lo usa anche per fare formazione alla sua forza vendita.
Questa volta voglio dare qualche amichevole consiglio a tutti coloro che nelle aziende produttrici di macchine/impianti si occupano di assistenza o, come va di moda dire ora, di servi-
ce. Anche in questo caso non parlo in via teorica, ma parto da uno dei tanti episodi che mi sono capitati nel corso degli anni e vi racconto il più recente. Nell’azienda per la quale lavoro abbiamo un discreto parco macchine, più o meno nuove, più o meno performanti, ma noi della manutenzione abbiamo un rapporto particolare con una di queste: è molto bella a vedersi, ma spesso si rivela fonte di problemi. E per questo motivo la chiamiamo Bella Str… La redazione non mi permette di scrivere il nome esatto con cui la chiamiamo, ma anche i non addetti ai lavori capiranno. Per evitare ogni volta di dover scrivere il suo nome nell’articolo, così come nel titolo, userò le sue iniziali B. S.
La B. S. è in servizio nella mia azienda ormai da qualche anno e da un punto di vista funzionale siamo contenti del lavoro che fa. Effettua la lavorazione per la quale è programmata con la giusta velocità e precisione, ma qualche volta si rompe. Non che le altre macchine non si rompano, capita anche a loro. A volte nonostante la manutenzione che facciamo un guasto capita, ma quando il guasto capita alla B. S., il problema è maggiore. Dietro alla B. S. c’è una casa costruttrice con un servizio di assistenza che a mio giudizio potrebbe essere migliorato e vedremo qui di
seguito come, perché e soprattutto a costo zero.
Vi racconto l’ultimo episodio, ma questo è del tutto simile ai precedenti. Un bel giorno la B. S. si rompe. Come da procedura la produzione chiama la manutenzione che, conscia dell’importanza strategica della macchina, manda subito un manutentore per tentare la riparazione. Dopo un’ora circa di tentativi di riparazione andati a vuoto la cosa sale di livello, il responsabile della manutenzione viene avvisato e manda il manutentore che meglio conosce la macchina. Questo fa tutte le prove che può, ma non riesce a venire a capo del guasto, quindi dopo un breve consulto interno si decide di chiamare l’assistenza della casa madre della B. S.
Il manutentore telefona all’assistenza,
anzi, al service per richiedere un intervento urgente e parla con una gentile voce femminile che si fa descrivere per sommi capi l’accaduto, apre un ticket e lascia al mio manutentore il numero del ticket dicendo di far riferimento a quello per tutte le future comunicazioni. Al che il mio manutentore chiede: “Sì, ma quando verrà il tecnico? L’intervento è urgente!” La voce femminile risponde: “sarà richiamato a breve dal nostro pianificatore per concordare l’intervento”. Abbiamo aspettato che il pianificatore ci richiamasse per qualche ora, poi, nel pomeriggio abbiamo richiamato. Un’altra voce femminile, anche questa molto educata, ci ha prima chiesto il numero del nostro ticket, poi, ci ha detto che avrebbe passato il nostro sollecito al service e saremmo stati richiamati dal pianificatore. Il pianificatore non si è fatto sentire neanche nel pomeriggio. In compenso, a fine giornata, sono stato convocato dal mio plant manager che mi ha lungamente interrogato sulla situazione della B. S. e si è detto stupito del fatto che una ditta ritenuta seria e affidabile come quella della B. S. non ci avesse ancora richiamati. In mancanza di dati certi sulla riparazione della B. S. abbiamo fatto un piano di emergenza per i successivi tre giorni (eravamo molto ottimisti) ritardando alcune produzioni, spostandone altre e ricorrendo all’aiuto di un terzista e ci siamo dati appuntamento al giorno successivo.
Da lì è iniziata un serie di giorni tutti uguali che brevemente vi descrivo. Mentre la B. S. continuava a essere tristemente spenta e inattiva, uno dei miei ogni mattina chiamava il numero di telefono della casa costruttrice della B. S. e parlava con una delle tante voci femminili che gli diceva che avrebbe passato il sollecito al service e saremmo stati richiamati a breve dal pianificatore che ci avrebbe comunicato la data dell’intervento. Qualche volta telefonavo io specificando che ero il responsabile della manutenzione e che volevo parlare con il responsabile del service. Specificavo la nostra situazione e sottolineavo che il
fatto che la B.S. non lavorasse ci provocava notevoli problemi, non ultimo il rischio di fermare alcuni clienti strategici e molto importanti. Ma niente da fare. La voce femminile molto educata continuava a dirmi che non era autorizzata a passare la mia telefonata a nessuno, ma avrebbe passato il mio sollecito al service e che sarei stato a breve richiamato dal pianificatore. Per aggirare l’ostacolo ho cercato altri numeri di telefono nel loro sito, ma c’era solo il centralino. Li ho contattati, allora, tramite Linkedin e altri social, ma le risposte sono state tutte uguali: dovevo rivolgermi al service. Il momento più brutto della giornata era quando mi allineavo con il mio plant manager e non riuscivo a spiegare come mai dopo svariati giorni ancora non fossi riuscito a programmare l’intervento di riparazione della B. S. venivo interrogato come uno scolaretto per verificare se avessi chiamato, se avessi esposto l’urgenza della nostra situazione, se avessi specificato quali clienti rischiavamo di fermare, se avessi insistito, se fossi stato sufficientemente pressante ecc. Alla fine, poi, con il team di produzione facevamo un nuovo programma per i giorni successivi. Questa situazione è andata avanti per oltre una settimana. Una settimana in cui, grazie al service delle B. S., siamo stati costretti a navigare a vista, utilizzare macchine diverse modificando i piani produttivi e i turni di lavoro, spostare alcune produzioni presso terzisti aumentando i costi e rischiando di causare il fermo produttivo di qualche cliente con le
relative penali. Eppure, sarebbe bastato così poco.
Certo, il massimo sarebbe stato avere un intervento nel giro di un paio di giorni. Del resto la fabbrica che ha prodotto la B. S. non è dall’altra parte del mondo, anzi, a essere sinceri è abbastanza vicina al mio stabilimento. In mancanza di questo sarebbe stata gradita una comunicazione rapida e completa. Se avessimo saputo sin da subito che l’intervento del tecnico non ci sarebbe stato prima di due settimane ci saremmo incavolati tanto, ma ci saremmo organizzati con un recovery plan di lungo respiro e non con una serie di azioni per sopravvivere giorno per giorno.
Avrei anche evitato la spiacevole sensazione di sentirmi preso in giro ogni giorno quando la voce femminile molto educatamente mi diceva: “passerò il suo sollecito al service”. Questi sono consigli che do agli amici del service della B. S., ma li do anche a chi lavora nel service e non solo, di altre aziende. Sarebbe bastato farmi parlare una volta con il fantomatico pianificatore o con un responsabile del service, una cosa a costo zero per farmi essere “non scontento” del loro service. A loro sarebbe costato zero, per me sarebbe stato molto importante, ma ormai è andata così…
Per tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere questo articolo concludo con una domanda: “la prossima macchina che comprerò sarà della stessa marca della B. S”.?
Potete mandare le vostre risposte alla redazione che poi me le girerà. □
JOB & SKILLS DI MANUTENZIONE
Rubrica a cura di Francesco Gittarelli, Responsabile Sezione Manutenzione e Formazione, A.I.MAN.
Postumi da EuroMaintenance
È sempre più evidente la necessità di standardizzare le competenze di manutenzione a livello europeo, promuovendo modelli formativi innovativi attraverso la Sezione “Manutenzione & Formazione” per unificare il mercato del lavoro e sostenere la transizione tecnologica e digitale
Francesco Gittarelli
Responsabile
Sezione AIMAN
“Manutenzione & Formazione”
Non si è ancora spenta l’eco mediatica del dopo EuroMaintenance 24 a Rimini, ma è già tempo di capitalizzare tutto quanto il convegno di manutenzione ha saputo offrire. Lo scenario prossimo vede la manutenzione sempre più orientata verso criteri probabilistici, tipici della manutenzione proattiva, abbandonando i metodi puramente statistici della manutenzione preventiva.
Se cambia il modo di fare manutenzione, evolve anche il ruolo delle competenze. Il convegno ha rappresentato una vetrina e un banco di prova per ciò che è, e sarà, la manutenzione come protagonista della Transizione 5.0, con il tema delle competenze al centro del dibattito per una definizione sempre più internazionale. La gestione delle competenze diventa una risorsa strategica, guidando le aziende verso il raggiungimento degli obiettivi di performance. Nuovi modelli organizzativi, supportati dall’innovazione tecnologica, richiedono competenze non solo legate a conoscenze e abilità, ma anche a una continua tensione al sapere che accompagna il lavoratore lungo tutta la sua vita professionale.
Questo approccio crea un circolo virtuoso: l’innovazione genera bisogno di sapere, il sapere spinge all’approfondimento, e l’approfondimento alimenta l’innovazione.
Ruolo della sezione tematica “Manutenzione & Formazione” EuroMaintenance di Rimini ha rappresentato per la Sezione A.I.MAN. “Manutenzione & Formazione” un’occasione ideale per valorizzare le competenze di manutenzione, già identificate e declinate dalla Norma Europea EN 15628 “Qualificazione del personale di manutenzione”. L’evento ha offerto un confronto internazionale con l’obiettivo di raggiungere una standardizzazione unica del processo
formativo e dello sviluppo delle competenze di manutenzione a livello europeo.
Questo non mira a creare un appiattimento della professionalità del personale di manutenzione, ma piuttosto a stabilire una regola chiave per favorire il miglioramento continuo. La standardizzazione dei profili professionali già definiti nella Norma citata contribuirà al percorso verso il riconoscimento formale — e, si auspica, legale — della figura del manutentore, in Italia già attestata secondo le indicazioni della Legge 4/13 sulle professioni non regolamentate.
Obiettivi della Sezione Manutenzione & Formazione
La Sezione “Manutenzione & Formazione” si propone, da sempre, di diventare un punto di incontro tra esperti d’impresa e mondo accademico, con l’obiettivo di affermarsi sempre più come faro per la diffusione della cultura della manutenzione in Italia e in Europa. La Sezione si configura quindi come un polo di attrazione per tutti i dati utili alla definizione di nuovi modelli di competenza, in risposta alle esigenze delle imprese, sempre più orientate verso la transizione tecnologica e digitale.
Queste informazioni non saranno solo a beneficio dell’Associazione, ma verranno messe a disposizione degli enti preposti alla formazione, al fine di raggiungere la qualificazione e la certificazione del personale di manutenzione attraverso un modello il più standardizzato possibile, con l’obiettivo ultimo di unificare il Mercato del Lavoro Europeo.□
Cuscinetti radiali rigidi a sfere
Enjoy the silence*
NTN perfeziona la qualità della propria offerta di cuscinetti radiali rigidi a sfere, implementando il gioco interno CM con tolleranze ridotte come nuovo standard del marchio NTN. Attraverso questa evoluzione, NTN dimostra la volontà di proporvi il meglio della tecnologia giapponese. Oggi il comfort acustico è alla portata di tutti!
* Vi godrete il silenzio
Gamma DGBB, cuscinetti radiali rigidi a sfere NTN con gioco interno CM
La versione migliorata del gioco interno CM si estende su tutta la gamma di cuscinetti radiali rigidi a sfere NTN per garantire una maggiore disponibilità per le dimensioni di alesaggio. Inizialmente progettati per applicazioni estremamente esigenti, in particolare nel settore dei motori elettrici, i cuscinetti radiali rigidi a sfere NTN con gioco interno CM fanno parte della nuova offerta del marchio e presentano caratteristiche con significativi miglioramenti in termini di gioco radiale interno, ma anche a livello di silenziosità. Questo gioco interno è ottenuto dalla combinazione di un eccellente e rigoroso controllo durante il processo di produzione e dal knowhow NTN riconosciuto globalmente. Grazie a questa gamma, NTN offre cuscinetti a sfere di alta qualità, in grado di sostituire i prodotti standard utilizzati nell’industria per fornire a tutti i suoi clienti, distributori e utilizzatori finali, il meglio del design giapponese NTN.
Qualità “Made in Japan” di NTN a supporto dell’industria europea
I cuscinetti radiali rigidi a sfere NTN con gioco interno CM sono stati appositamente progettati per applicazioni avanzate, in particolare nel settore
dei motori elettrici, che richiedono cuscinetti particolarmente silenziosi. Questi cuscinetti CM presentano un gioco interno radiale che rientra nei limiti del gioco interno normale, ma con tolleranze ridotte (ad esempio: per un alesaggio di 50 mm, il cuscinetto con gioco interno normale presenterà un gioco compreso tra 6 e 23 micron, mentre il prodotto con gioco interno CM presenterà un gioco compreso tra 9 e 17 micron, nettamente più preciso).
Questa caratteristica tecnica consente di ridurre significativamente i livelli di vibrazione del cuscinetto e, di conseguenza, di aumentare la silenziosità durante il funzionamento. I test condotti hanno dimostrato una riduzione fino a 3dB, vale a dire un’intensità sonora dimezzata, rispetto ai prodotti convenzionali con gioco interno normale. Questo gioco interno CM è ottenuto grazie all’eccellente controllo del processo produttivo e al know-how NTN riconosciuto in tutto il mondo.
Tutti i cuscinetti prodotti da NTN sono controllati al 100% per garantire la conformità del gioco e i livelli di silenziosità dell’intera produzione.
Facile
implementazione per l’utilizzatore e 100% dei pezzi intercambiabili, indipendentemente dalle dimensioni
Questi cuscinetti con gioco interno CM presentano parametri di montaggio identici a quelli dei prodotti omologhi con gioco interno normale e sono perfettamente intercambiabili. Usufruiscono delle stesse capacità di carico e delle stesse prestazioni in termini di velocità di rotazione.
NTN Italia s.p.a.
Via Riccardo Lombardi, 19/4 20153 Milano (MI)
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Fax +39.02.33 50 06 56
info-ntnsnritalia@ntn-snr.it http://www.ntn-europe.com
La denominazione dei cuscinetti comprende sistematicamente il suffisso CM, per consentire ai clienti di individuare agevolmente questa nuova specifica. Grazie all’eccellente controllo del processo produttivo e al know-how NTN riconosciuto in tutto il mondo, tutti i pezzi prodotti sono controllati per garantire la conformità del gioco e i livelli di silenziosità dell’intera produzione. NTN Europe è uno dei principali operatori sul mercato europeo in grado di offrire cuscinetti a sfere di questa qualità, confermando così il suo posizionamento premium e la propria volontà di diffondere la qualità “Made by NTN” sui mercati industriali in cui opera, proponendo il meglio della tecnologia giapponese con questa evoluzione.
Link diretto al nostro sito per maggiori informazioni sul prodotto: https://www.ntn-snr.com/it/cuscinetti-sfere-ntn-snr
Link diretto al nostro sito per maggiori informazioni su NTN Europe: https://www.ntn-snr.com/it
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RS Italia e la Ricerca MRO: sfide e opportunità nel procurement dei materiali indiretti
Al giorno d’oggi, sempre più aziende cercano di migliorare le filiere di approvvigionamento tramite processi più efficienti: ecco come la funzione acquisti può generare valore grazie al procurement MRO
Per indagare questa tendenza, RS Italia - in collaborazione con ADACI (Associazione Italiana Acquisti e Supply Management) e l’Università Europea di Roma - ha realizzato la terza edizione della Ricerca MRO. L’indagine ha esaminato l’approccio delle aziende italiane nei confronti del procurement dei materiali indiretti, comunemente definiti MRO (Maintenance, Repair and Operations), con un focus sulle pratiche utilizzate, le criticità più comuni e le opportunità di miglioramento. “Interfacciandoci quotidianamente con numerose aziende, abbiamo rilevato problematiche costanti che l’ufficio acquisti deve gestire in tema di MRO”, afferma Massimiliano Rottoli, Managing Director di RS Italia. “Dalla scarsa visibilità dei fabbisogni alla gestione di asset obsoleti, dalla numerosità dei codici prodotto all’inefficienza del loro monitoraggio, queste difficoltà sembrano essere legate a dinamiche strutturali, ma anche a comportamenti cronicizzati difficili da scardinare nelle gerarchie aziendali, come procedure operative poco chiare o una scarsa comprensione
delle necessità dei vari reparti da parte dell’ufficio acquisti. In questo contesto, sempre più spesso, le aziende manifestano la necessità di incrementare la produttività tramite processi automatizzati, l’adozione di tecnologie avanzate per la gestione degli ordini e la ricerca di opportunità di consolidamento degli acquisti per raggiungere economie di scala. Allo stesso tempo, devono ottimizzare la catena di approvvigionamento riducendo i costi senza compromettere la qualità dei prodotti e dei servizi acquistati. In questo scenario, la gestione della spesa MRO da parte dell’ufficio acquisti diventa essenziale”, conclude il manager.
La maturità dei processi di approvvigionamento
Uno dei punti centrali della ricerca è l’analisi della maturità dei processi di procurement. Dallo studio, infatti, emerge che il 42% delle imprese colloca la funzione acquisti direttamente sotto la governance aziendale, conferendo quindi un ruolo strategico a questa funzione. Tuttavia, il 24% delle aziende
intervistate denuncia una distanza gerarchica tra l’ufficio acquisti e la governance, con conseguenti difficoltà nell’aggregazione e visibilità della spesa MRO.
Le problematiche nella gestione dei materiali indiretti La gestione dei materiali MRO continua a presentare diverse criticità. Tra le principali difficoltà segnala-
te dalle aziende è possibile trovare la scarsa visibilità dei fabbisogni (45% delle imprese), la gestione di asset obsoleti (49%) e inefficienze nel monitoraggio degli asset (51%). Inoltre, la gestione dei numerosi codici prodotto per gli MRO viene evidenziata come problematica dal 63% delle aziende intervistate. Questi ostacoli sono spesso legati a una mancanza di procedure operative chiare (52%) e a comportamenti consolidati all’interno delle gerarchie aziendali, che rendono difficile il cambiamento.
La collaborazione con i propri fornitori
La ricerca evidenzia una crescente attenzione verso la collaborazione con i fornitori come strumento di maturità nei processi di procurement. L’uso di sistemi di gestione collaborativa delle scorte, come il Vendor-Managed Inventory (VMI), è indicato dal 40% delle imprese.
Tuttavia, solo il 25,2% sfrutta appieno le potenzialità del VMI, che offre significativi vantaggi in termini di riduzione dei costi di approvvigionamento e gestione dei magazzini. Nonostante i benefici evidenti, molte aziende esprimono preoccupazioni legate alla perdita di controllo decisionale (46%) e alla necessità di diversificare i fornitori per ridurre il rischio. Il 56% delle aziende continua a competere tra fornitori per ottenere risparmi immediati.
La digitalizzazione dei processi di acquisto
La digitalizzazione rappresenta una delle chiavi per migliorare l’efficienza del procurement MRO. Lo studio rivela che il 65% delle aziende utilizza sistemi informativi integrati, e il
53% si affida a piattaforme di e-procurement. Tuttavia, l’adozione di tecnologie più avanzate, come l’intelligenza artificiale, rimane limitata al 13%.
Tra i principali ostacoli alla digitalizzazione emergono la mancanza di priorità strategica (62%) e la carenza di dati coerenti e di qualità (63%). Un altro fattore critico è rappresentato dalla difficoltà di integrare i nuovi strumenti digitali con quelli dei fornitori, segnalato dal 54% delle aziende.
Sostenibilità e impatto ambientale
La sostenibilità è ormai parte integrante delle strategie aziendali, e anche il procurement MRO si sta adeguando a questa tendenza. Più
del 54% delle imprese intervistate dichiara di privilegiare fornitori certificati e socialmente responsabili. Le aziende stanno lavorando su diverse priorità sostenibili, tra cui il consolidamento degli ordini per ridurre i trasporti, l’utilizzo di packaging ecologici e il supporto alla comunità locale. Il miglioramento dell’efficienza energetica e la misurazione delle emissioni di CO2 sono altre aree di crescente attenzione.
L’impegno di RS Italia per la sostenibilità e l’efficienza dei processi di acquisto MRO
RS Italia è impegnata ad aiutare le aziende ad affrontare e superare queste complessità. Per questo motivo, da oltre 30 anni l’azienda supporta i propri clienti proponen-
dosi come un partner unico e affidabile per gli acquisti MRO. In particolare, l’azienda si distingue nel mercato MRO con un’offerta di oltre 800.000 articoli, rappresentando una delle gamme più estese e diversificate disponibili. “RS Italia offre infatti la gamma Better World, un’iniziativa pensata per mettere in evidenza i prodotti sostenibili all’interno del nostro catalogo”, spiega Massimiliano Rottoli. “Grazie a un’etichettatura speciale, questi prodotti sono certificati per la loro maggiore sostenibilità ambientale e sicurezza, rendendo così più facile e trasparente per i clienti scegliere soluzioni ecologiche. Il lancio dei primi 30.000 prodotti della gamma Better World è solo l’inizio: abbiamo l’ambizioso obiettivo di ampliare la selezione a 100.000 prodotti nei prossimi mesi. Questa iniziativa dimostra il nostro impegno non solo verso un business di successo, ma anche verso un futuro dove sostenibilità e inno-
vazione vanno di pari passo, offrendo ai clienti l’opportunità di contribuire attivamente a un mondo più sostenibile attraverso le loro scelte di acquisto”, conclude il manager. Oltre ai prodotti, RS Italia propone anche servizi aggiuntivi che ottimizzano e automatizzano i processi aziendali. L’offerta include la digitalizzazione del ciclo di acquisto tramite sistemi di e-procurement come RS PurchasingManager™, un servizio web-based per la gestione degli acquisti indiretti completamente personalizzabile e facile da usare, progettato per semplificare ogni fase del processo di acquisto e per garantire al cliente un controllo totale della spesa. I servizi a valore aggiunto di RS Italia includono anche le soluzioni RS ScanStock® e RS VendStock® (rispettivamente sistema kanban a scaffale aperto e vending machine). Attraverso questi servizi di inventory, RS Italia è in grado di ottimizzare i livelli di magazzino dei propri clienti con
conseguenze riduzione del capitale immobilizzato. Ciò si traduce in una gestione più efficiente delle risorse finanziarie e logistiche, un miglioramento della visibilità della catena di approvvigionamento e un monitoraggio più accurato della domanda, oltre a garantire una pianificazione della produzione più precisa. □
INTERVISTA ESCLUSIVA
SEPEM Industries: Innovazione e Sostenibilità nel Cuore dell’Industria
del Nord-Ovest
Dal 2007, il salone SEPEM si distingue per la sua formula unica, che porta le soluzioni per l’industria vicino alle specifiche necessità del territorio.
Con l’edizione torinese in arrivo, i focus saranno: manutenzione, efficienza, sicurezza e sostenibilità
SEPEM Industries, nato nel 2007 a Colmar, è un evento che ha saputo evolversi per rispondere alle necessità delle industrie locali, con un’offerta che spazia dalla manutenzione industriale alle soluzioni avanzate per la digitalizzazione e la sostenibilità. La prossima edizione di SEPEM Torino, prevista per il 3 e 4 dicembre, conferma il successo del format, proponendo innovazioni per l’industria del futuro, tra cui la gestione energetica e la sicurezza sul lavoro. Con l’obiettivo di affrontare la crisi delle competenze, SEPEM si propone come punto di incontro tra domanda e offerta di lavoro, promuovendo il dialogo tra imprese locali e internazionali.
Può darci una panoramica generale su SEPEM Industries e sulla sua storia? Come si è evoluto l’evento negli anni e quali cambiamenti significativi sono stati apportati recentemente?
Il salone Sepem Industries è nato nel 2007 con la sua prima edizione a Colmar. Il concetto di questo evento è molto forte e si differenzia rispetto
ad altri saloni in quanto ha l’obiettivo di andare nel cuore dei territori. Sappiamo come all’interno dei vari paesi vi sono specificità regionali, da qui la decisione di realizzare un salone di prossimità, in grado di coinvolgere realtà aziendali ed imprenditoriali che, in poche ore, avessero la possibilità di spostarsi per venire a visitare l’evento, con l’obiettivo di incontrare partner locali, scoprire le novità del mercato ed intrecciare rapporti con nuovi player.
La particolarità di SEPEM è legata al fatto che il visitatore trova un’offerta
regionale. Questo permette di facilitare i contatti, favorendo e valorizzando le relazioni tra le imprese del medesimo territorio, SEPEM nel tempo si è notevolmente evoluto. Inizialmente l’offerta di basava sulla piccola fornitura industriale, quindi proponendo strumenti base e tradizioni volti alla manutenzione degli stabilimenti, aspetti comunque chiave per migliorare la propria competitività nel mercato. Con il tempo vi è stata la possibilità di proporre macchinari più evoluti, robot, e coinvolgere realtà operanti nell’industria 4.0: un’offerta di soluzioni interconnesse, con strumenti che lavorano sulla manutenzione preventiva.
Un’altra tematica molto importante ed attuale è la transizione ambientale. Sappiamo come il mondo dell’industria è sempre più alla ricerca dell’efficientamento energetico e. All’interno di SEPEM è possibile per i visitatori trovare realtà che propongono nuove idee di gestione dell’energia, di stoccaggio e lo sviluppo di nuove fonti, come soluzioni per lo sviluppo di energia verde.
In SEPEM è inoltre sempre presente tutto quello che riguarda il mon-
do della sicurezza sul lavoro, tutti gli strumenti per proteggere le persone e le soluzioni che possono supportare e facilitare gli operatori nello spostamento e logistica all’interno dei magazzini.
Per riassumere SEPEM è un evento di stampo regionale che propone un’ampia diversità di offerta per le industrie manufatturiere, sia da un punto di vista di piccole attrezzature che soluzioni interconnesse e sofisticate.
Nello specifico, qual è l’approccio di SEPEM Industries al mercato della manutenzione Industriale?
Oggi su SEPEM abbiamo tantissime soluzioni a 360° che permettono di soddisfare le esigenze del visitatori. Vi è una grande evoluzione per tutti gli aspetti legati al Digitale ed alle nuove Tecnologie. L’universo delle startup è sempre più variegato, con realtà che offrono nuove soluzioni che permettono di misurare l’usu-
ra dei pezzi, altre che consentono il controllo dei macchinai per evitare difetti di fabbricazione, ed altre ancora che si focalizzano sulla manutenzione, al fine di evitare possibili rotture di un macchinario può rischiare di bloccare la produzione.
Nel 2022 SEPEM ha lanciato un primo test in concomitanza con A&T
di Torino, quali sono stati i risultati di questa edizione zero?
L’evento SEPEM nel 2022 è stato lancio al termine del periodo COVID. In Francia ci siamo confrontati su come poter internazionalizzare il concept di SEPEM in quanto sappiamo essere una “ricetta” che funziona e che porta un valore aggiunto per il territorio. Ci sono molte realtà che decidono di non visitare i grandi saloni interazionali semplicemente per il fatto che non hanno tempo o perché l’offerta che rischiano di trovare non è certo risulti in linea con le loro reali necessità. Quando abbiamo lanciato il progetto SEPEM a Torino sapevamo che non avremmo potuto presentarci sul territorio nello stesso modo nel quale sviluppavamo gli eventi in Francia, in quanto non eravamo a conoscenza dell’ecosistema piemontese e delle specificità del territorio. Per questo motivo abbiamo deciso di sviluppare una collaborazione con un attore locale che avesse una storicità, specifiche
conoscenze e competenze dei settori di riferimento. Dopo l’esperienza effettuata in quell’occasione e l’interesse emerso dal mercato, era chiara la possibilità di lavorare su un evento dedicato, creando un salone in linea con le esigenze del territorio, attivando tutte le sinergie legate al settore industriale locale.
Cosa vi ha spinto a scegliere Torino come sede del vostro evento?
Le motivazioni che ci hanno fatto scegliere Torino come sede di SEPEM Industries sono diverse.
La prima legata alla posizione geografica di Torino, situata nel cuore del Nord/Ovest, area che continua a risultare il traino della manifattura nazionale, dove il Piemonte risulta essere eccellenza in cluster specifici come l’aerospazio, l’argomentale, il tessile e l’ampio comparto dell’automotive.
La seconda legata alla vicinanza con
il territorio francese. Questo ci ha permesso di presentare SEPEM Torino ad aziende francesi già presenti e coinvolte nei nostri eventi. Alcuni di essi hanno accolto con interesse questa opportunità e saranno infatti presenti all’edizione italiana.
Terzo aspetto è la possibilità di sviluppare un salone “in casa”, presso i nostri spazi di Torino Lingotto. Questo ci consente di contare su un’organizzazione di Gruppo, esperta e professionale, capace di gestire al meglio questa tipologia di eventi.
Cosa prevede il format per la prossima edizione che si terrà il 3 e il 4 dicembre?
SEPEM Industries Torino segue il medesimo concept francese: un salone di soluzioni per la produzione industriale manufatturiera. In fiera si troveranno soluzioni per la sostenibilità dell’industria, la sicurezza dell’uomo e delle macchine, l’effi-
cientamento, manutenzione e miglioramento delle linee produttive. L’evento di Torno mantiene quindi inalterata la sua natura di salone che si sviluppa su due concetti chiave: quello di prossimità territoriale e di focus sulle necessità delle industrie.
Quale contributo si prefigge di offrire SEPEM Torino per affrontare la crisi delle competenze nell’industria e come può un evento come questo fornire un supporto efficace?
SEPEM vuole diventare, a partire da quest’anno, un appuntamento fondamentale per le realtà del territorio, con l’obiettivo di accompagnare le aziende, in modo reale e concreto, in un percorso di crescita sia tecnico che formativo.
Il tema lavoro e delle competenze in ambito industriale, in questa fase storica, sono argomenti molto importanti e cruciali per uno sviluppo di prodotti e servizi idonei alle
richieste del mercato. Per questo motivo ci piace segnalare che, come abitudine all’interno delle nostre fiere francesi, vi sarà un’ampia area dedicata all’impiego, dando così la possibilità a domanda ed offerta di incontrarsi.
All’interno della prossima edizione di Torino ci sono iniziative o attività specifiche che meritano una menzione particolare?
Numerose attività saranno sviluppate durante la 2 giorni di salone. A partire dall’evento inaugurale, che vedrà il coinvolgimento dei nostri partner istituzionali quali: Regione Piemonte, Città di Torino, Camera di Commercio, API Torino, CNA Piemonte, Unione Industriali. Verranno toccati argomenti legati all’attuale situazione del mercato industriale e le aspettative in ottica 2025. Nell’area conferenze vi saranno inoltre numerose tavole rotonde che
coinvolgeranno sia i nostri partner istituzionali, che alcuni espositori. Interventi tecnici specifici con esperti del settore toccheranno le tematiche di maggiore interesse per i visitatori quali: manutenzione, sostenibilità, sicurezza ed efficienza.
Quali sono i progetti per il futuro del gruppo SEPEM Industries
Sicuramente consolidare quanto fatto per questa prima edizione ed implementare l’evento, come accaduto nel tempo per le edizioni francesi, con nuove idee e spunti in ottica 2026. Tutto il lavoro avrà l’obiettivo di rispondere in modo sempre più preciso e puntuale a quelle che sono le esigenze di un territorio e mercato in continua evoluzione. □
Verzolla Srl
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L’organizzazione
Presenti sul mercato dal 1958, disponiamo di un’efficiente rete di distribuzione di prodotti e servizi per l’industria. L’organizzazione si basa su unità distributive dislocate sul territorio e coordinate dal centro logistico di Monza che si sviluppa su 10.000 mq di superficie. I prodotti offerti si articolano nelle linee cuscinetti, movimentazione lineare, trasmissioni di potenza, oleodinamica, pneumatica, utensileria.
I moderni magazzini, la formazione continua del personale tecnico commerciale e la stretta collaborazione con i fornitori rappresentati, ci permettono di soddisfare in tempi rapidi le più svariate richieste dei clienti. In collaborazione con i fornitori offriamo corsi di formazione dedicati alla manutenzione, progettazione, affidabilità e diagnostica. Forniamo un qualificato servizio di montaggio di componenti meccanici, monitoraggio di impianti, installazione di impianti oleodinamici, pneumatici e di lubrificazione. Disponiamo di un moderno centro di pressatura per tubi oleodinamici ad alta pressione.
TOP MAINTENANCE SOLUTIONS
Valutazione della salute dei cuscinetti con la lubrificazione ASSISTITA ad ultrasuoni
Un’applicazione errata del lubrificante, sia in eccesso che in difetto, compromette significativamente la durata dei cuscinetti
Una corretta lubrificazione è fondamentale per la salute dei cuscinetti. L’applicazione di una quantità eccessiva o insufficiente di lubrificante riduce drasticamente la durata dei cuscinetti e, peggio ancora, provoca interruzioni della produzione e fermi macchina non programmati. L’utilizzo di strumenti a ultrasuoni per lubrificare con precisione i cuscinetti è un metodo consolidato, noto e affidabile per garantire una lubrificazione adeguata. Questo metodo consente inoltre ai team di manutenzione di avere un primo livello di valutazione dello stato di salute dei cuscinetti, come vedremo in questi esempi.
Lubrificazione e monitoraggio dei cuscinetti assistiti da ultrasuoni: Come funziona?
Utilizzando gli ultrasuoni, misuriamo in tempo reale i livelli di attrito dei cuscinetti, tradotti in livelli di decibel (dB). Ciò consente di individuare tempestivamente i problemi e le esigenze di lubrificazione, ben prima che i cuscinetti vengano danneggiati.
Utilizzando l’attrito del cuscinetto come guida, ciò consente di lubrificare con precisione i cuscinetti che necessitano di lubrificazione con la giusta quantità di lubrificante, evitando una lubrificazione eccessiva o insufficiente. Poiché il livello di attrito viene misurato in tempo reale,
durante la lubrificazione, possiamo interromperla non appena il livello di attrito è sceso al valore di riferimento, o linea di base.
Stabilendo una linea di base del cuscinetto in dB e confrontandola con la lettura attuale, possiamo avere un’idea dello stato di salute dei cuscinetti. In generale, considereremo la lettura in dB rispetto alla linea di base come segue:
■ +8dB al di sopra della linea di base indica una mancanza di lubrificazione
■ +12dB sopra la linea di base indica un danno microscopico
■ +16dB sopra la linea di base indica un danno visibile nello spettro sonoro del cuscinetto
■ +35dB al di sopra della linea di base indica un guasto critico
Si tratta di un processo facile da attuare e da seguire, ma naturalmente ci sono sempre delle sfumature. Ad esempio, come possiamo valutare se un cuscinetto ha semplicemente bisogno di essere lubrificato o è anche danneggiato?
Analizziamo il caso di studio qui sotto.
Valutazione delle condizioni dei cuscinetti in un impianto siderurgico
L’atto di lubrificare un cuscinetto con l’aiuto di uno strumento a ultrasuoni ci fornisce alcuni indizi sulla sua salu-
te, ma ci sono un paio di passi in più che possiamo fare per valutarne più accuratamente le condizioni:
■ Valutare la qualità del suono: Gli strumenti a ultrasuoni consentono di ascoltare il suono del cuscinetto. Un suono uniforme e regolare indica normalmente l’assenza di problemi, mentre un suono ruvido, in cui possono essere presenti crepitii o scoppiettii, indica un danno al cuscinetto.
■ Controllare lo spettro sonoro: Alcuni strumenti a ultrasuoni consentono di registrare il suono proveniente dal cuscinetto e di analizzarlo ulteriormente con un software di spettro sonoro. Osservando la forma d’onda temporale possiamo avere un’idea più precisa di cosa sta succedendo al cuscinetto, controllando l’ampiezza dell’onda sonora e gli eventuali picchi.
■ Effettuare letture regolari: è buona norma effettuare letture regolari del dB, soprattutto quando si sospetta che il cuscinetto possa essere danneggiato. Più letture si effettuano, più dati si hanno a disposizione.
Questo è un buon esempio dell’utilizzo di tutti questi passaggi: in un’acciaieria, abbiamo effettuato un’ispezione su 2 cuscinetti di una ventola di combustione. Erano chiamati cuscinetto Est e cuscinetto Ovest.
Cuscinetto ovest:
Per determinare una linea di base per questo cuscinetto, lo abbiamo lubrificato osservando i livelli di dB e la registrazione del suono. Durante la lubrificazione, abbiamo potuto osservare come i livelli di dB siano scesi e rimasti costanti a 60 dB. Possiamo anche osservare di seguito, nella registrazione del suono, cosa accade quando si applica il lubrificante: l’ampiezza diminuisce man mano che il lubrificante entra nel cuscinetto, abbassando così i livelli di attrito.
Se il cuscinetto è in buone condizioni, i 60 dB che abbiamo stabilito come linea di base rimarranno stabili per un po’ di tempo. Tuttavia, se il cuscinetto presenta problemi che vanno oltre la mancanza di lubrificazione, i livelli di dB aumenteranno e la qualità del suono peggiorerà a breve termine.
Così, il giorno successivo, abbiamo effettuato un’altra lettura e una registrazione del suono. La lettura mostrava 69 dB: 9 dB in più rispetto alla linea di base, in un solo giorno.
Abbiamo deciso di lubrificare nuovamente il cuscinetto e abbiamo notato immediatamente un miglioramento della qualità del suono e un calo dei livelli di dB, fino a 64 dB. Abbiamo aspettato 8 minuti e abbiamo effettuato un’altra lettura e registrazione del suono e abbiamo potuto osservare che la lettura di 69dB era tornata, così come la qualità del suono precedente a questo secondo ciclo di lubrificazione.
Cuscinettoest
Pertanto, concludiamo che la lubrificazione del cuscinetto non lo riporta ai valori di base e non è sufficiente a mantenere una qualità del suono uniforme e regolare. Il cuscinetto deve essere monitorato regolarmente, poiché è possibile che abbia già subito danni microscopici.
Cuscinetto est:
Abbiamo utilizzato lo stesso metodo per valutare il cuscinetto est di questa ventola di combustione. Dopo un primo ciclo di lubrificazione, abbiamo raggiunto i 60 db, che corrispondono alla nostra linea di base. L’immagine del file audio mostra chiaramente il calo di ampiezza quando viene applicato il lubrificante. Anche in questo caso, abbiamo effettuato la stessa misurazione e la registrazione del suono il giorno successivo, per poi accorgerci che il cuscinetto era andato ben oltre la linea di base, mostrando una lettura di 72 dB. La qualità del suono ha mostrato alcuni segni di preoccupazione, con scoppiettii elevati. Dopo un secondo giro di lubrificazione, siamo riusciti a portare il cuscinetto a 67db e abbiamo notato un rapido miglioramento della
qualità del suono, pur conservando alcuni toni di danno.
Come per il cuscinetto ovest, abbiamo atteso 8 minuti prima di effettuare un’altra lettura e abbiamo osservato che i 72 dB e la qualità del suono della lubrificazione precedente erano tornati.
Conclusione
Entrambi i cuscinetti mostrano chiari segni di danni, anche se ancora in fase iniziale (danni microscopici). Normalmente, i cuscinetti sani rispondono bene alla lubrificazione e si mantengono più a lungo sulla loro linea di base in dB, presentando un suono regolare e uniforme.
Possiamo constatare quanto sia utile la tecnologia a ultrasuoni per valutare il problema di un cuscinetto e quanto sia facile farlo. Anche se gli ultrasuoni non sono in grado di indicare la causa principale del problema, rappresentano un modo efficace, semplice e rapido per capire quali cuscinetti necessitano di maggiore attenzione. Per questo ventilatore di combustione, si consiglia un monitoraggio regolare e l’utilizzo di altre tecnologie di manutenzione predittiva per determinare la causa principale dell’attrito aggiuntivo che si verifica nei cuscinetti. Pur non potendo formulare una prognosi sul problema di fondo, siamo in grado di osservare che esiste un problema che causa una sollecitazione sui cuscinetti che alla fine porterà a danni e/o guasti. □
Riduzione del rischio guasti fino al 75% e dei costi di manutenzione
fino al 40%
Schneider Electric conferma il suo impegno nell’innovazione e nella sostenibilità, offrendo soluzioni che abbracciano i principi dell’Industria 4.0 e aiutano i clienti a gestire con maggiore efficienza i loro sistemi di distribuzione elettrica
Schneider Electric ha presentato EcoCare, un innovativo piano di servizi dedicato alle apparecchiature di distribuzione elettrica in media e bassa tensione. Questo servizio rivoluzionario combina tecnologie avanzate, supporto tecnico e monitoraggio continuo per aiutare le aziende a ridurre drasticamente il rischio di guasti, migliorare l’affidabilità operativa e ottimizzare i costi di manutenzione. EcoCare è una risposta concreta alle crescenti esigenze delle imprese moderne: ridurre i tempi di fermo impianto, mantenere le apparecchiature in condizioni ottimali e garantire continuità operativa. Grazie all’adozione di tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale (IA) e sulla manutenzione condition-based, EcoCare permette di prevenire guasti imprevisti e di ottimizzare la pianificazione degli interventi di manutenzione.
Manutenzione proattiva: ridurre i rischi e migliorare la continuità operativa
Nelle moderne realtà produttive, le interruzioni – sia pianificate che non – rappresentano un ostacolo significativo. Un guasto imprevisto non solo compromette la produttività, ma può anche influire negativamen-
te sulla reputazione aziendale. Schneider Electric, con EcoCare, punta a trasformare la manutenzione da un’attività reattiva a una proattiva, sfruttando l’analisi predittiva per individuare segnali precoci di degrado delle apparecchiature.
Frederic Godemel, EVP of Power Systems and Services di Schneider Electric, spiega:
“EcoCare riempie il divario tra la gestionetradizionaledegliasseteleesigenzediunmondodigitalizzato.Con il supporto di esperti e l’utilizzo di
analytics evolute e IA, i nostri clienti possono gestire le loro apparecchiature in modo più intelligente e sicuro,minimizzandoirischiemassimizzandol’efficienzaoperativa.”
EcoCare: tecnologie avanzate e servizi su misura
Al cuore di EcoCare ci sono sistemi di monitoraggio avanzati e l’utilizzo di una piattaforma IoT, EcoStruxure, che raccoglie ed elabora dati critici da una rete di sensori installati sulle apparecchiature elettriche. Questi sensori controllano parametri come temperatura, umidità e stato dell’isolamento, permettendo un monitoraggio costante e un intervento tempestivo.
I principali vantaggi di EcoCare:
■ Riduzione del rischio di guasti del 75%: Analisi basate su modelli di IA, come il Electrical Fire Index el’AssetHealthIndex, identificano tempestivamente potenziali problematiche, riducendo i guasti e aumentando la sicurezza.
■ Taglio dei costi di manutenzione fino al 40%: L’approccio condition-based permette di intervenire solo quando necessario, evitando costi superflui e prolungando la vita utile degli asset.
■ Supporto prioritario e rapido: Il team di esperti garantisce tempi di risposta rapidi grazie a strumenti diagnostici avanzati e a una
gestione ottimizzata delle parti di ricambio.
Questa combinazione consente di posticipare gli interventi di manutenzione programmata fino a 3-5 anni, riducendo i costi e le interruzioni operative, aumentando al contempo la sicurezza e la continuità.
Accesso esclusivo a esperti e formazione specializzata
Uno degli elementi distintivi di EcoCare è il supporto personalizzato e prioritario che i membri ricevono. Attraverso il Connected Service Hub, i tecnici monitorano costantemente lo stato delle apparecchiature, garantendo un servizio di allarme e diagnostica 24/7. Inoltre, i membri EcoCare beneficiano di:
1. Supporto tecnico premium: Hotline dedicata e assistenza esperta durante gli orari lavorativi.
2. Interventi d’emergenza 24/7: Grazie a SLA personalizzati, gli interventi sul campo vengono gestiti in tempi record.
3. Report e consulenza personalizzata: I clienti ricevono report trimestrali e annuali con raccomandazioni basate su analisi avanzate, accompagnate da incontri di consulenza per ottimizzare le performance degli asset.
4. Programmi di formazione: EcoCare include corsi personalizzati per migliorare le competenze del
personale aziendale, con sconti dedicati ai membri.
Opzioni avanzate per una manutenzione ottimale
EcoCare offre anche due servizi opzionali progettati per massimizzare la durata e l’efficienza delle apparecchiature:
1. Monitoraggio delle scariche parziali: Uno dei principali segnali di degrado delle apparecchiature di media tensione. EcoCare monitora questi fenomeni 24/7, riducendo i rischi e garantendo una manutenzione tempestiva.
2. Monitoraggio evoluto dei trasformatori a olio: Utilizzando sensori e analisi dei gas disciolti, il sistema identifica precocemente i problemi dei trasformatori, consentendo interventi mirati e prolungando la vita operativa.
EcoCare nel contesto della transizione energetica
Con la crescente elettrificazione e la digitalizzazione delle reti, strumenti come EcoCare diventano essenziali. L’adozione di piani di manutenzione avanzata non solo aiuta le aziende a rimanere competitive, ma contribuisce anche a un utilizzo più sostenibile delle risorse, riducendo sprechi e costi energetici. □
TOP MAINTENANCE SOLUTIONS
Ianus Project presenta StoryTag, il software dedicato alla gestione della manutenzione
Ianus Project ha recentemente introdotto StoryTag: una soluzione software pensata per semplificare e migliorare l’efficienza nella gestione delle manutenzioni
Ianus Project, startup innovativa specializzata nello sviluppo di software per installatori e manutentori, ha recentemente lanciato StoryTag, una soluzione software progettata per semplificare e ottimizzare la gestione delle manutenzioni. Questo strumento si rivela particolarmente utile anche per applicazioni nel campo dell’e-mobility, supportando le aziende che operano nell’installazione di stazioni di ricarica, sia per utilizzo pubblico che privato.
Un’innovazione per la gestione degli asset
StoryTag si distingue per la sua capacità di migliorare la consultazione e l’aggiornamento delle informazio-
ni sugli asset. Ogni asset, definito come un oggetto che può essere una stazione di ricarica, un impianto, un macchinario, un quadro elettrico o un sistema di sicurezza, viene dotato di un QR Code univoco. Questo codice permette di caricare documenti rilevanti, come schemi elettrici, dichiarazioni di conformità, esiti delle verifiche programmate, rapporti di intervento, manuali d’uso e manutenzione, e manuali di ricambistica e componenti. Un aspetto innovativo di StoryTag è la possibilità di gestire la visibilità delle informazioni. I documenti possono essere resi pubblici, accessibili a chiunque scansiona il QR Code, o privati, limitando l’accesso a per-
sone specifiche in possesso delle credenziali necessarie. Questa funzionalità consente alle aziende di gestire in modo efficace la sicurezza delle informazioni, garantendo che i dati sensibili siano accessibili solo ai collaboratori autorizzati.
Tracciamento e aggiornamenti in tempo reale
Una delle caratteristiche più rilevanti di StoryTag è la capacità di tracciare le manutenzioni in tempo reale. I tecnici possono caricare gli esiti degli interventi direttamente dall’applicazione, utilizzando moduli personalizzati in base al tipo di intervento da eseguire. Questo processo genera un file di riepilogo delle attività ese-
guite, certificato con data e ora, che viene automaticamente integrato nell’archivio digitale dell’asset. Grazie a questo sistema, ogni singolo intervento e manutenzione viene costantemente aggiornato e reso disponibile per la consultazione. I documenti possono essere facilmente condivisi con i clienti e con i collaboratori, garantendo una comunicazione istantanea e trasparente. Questa funzionalità non solo aumenta l’efficienza operativa, ma promuove anche una maggiore collaborazione tra i membri del team e una gestione più informata delle risorse aziendali.
Un passo verso l’e-mobility
Con il crescente interesse per l’e-mobility, StoryTag si propone come uno strumento fondamentale per le aziende che installano stazioni di ricarica. La capacità di tracciare e gestire le manutenzioni di questi sistemi è cruciale, considerando l’importanza della sicurezza e dell’affidabilità delle infrastrutture
di ricarica per veicoli elettrici. La trasparenza e l’accessibilità delle informazioni offerte da StoryTag aiutano le aziende a mantenere elevati standard di servizio e a garantire che i sistemi di ricarica siano sempre operativi e sicuri.
La visione di Ianus Project
“Con StoryTag, miriamo a rivoluzionare il modo in cui le aziende gestiscono la manutenzione dei loro asset,” afferma il fondatore di Ianus Project. “Siamo convinti che una gestione efficiente e trasparente delle manutenzioni non solo migliori le operazioni quotidiane, ma contribuisca anche a una cultura aziendale più responsabile e sostenibile.”
Il lancio di StoryTag rappresenta un passo importante per Ianus Project, che si sta affermando come punto di riferimento nel panorama delle startup tecnologiche italiane. Grazie all’innovazione e alla capacità di rispondere alle esigenze specifiche del mercato, l’azienda si posiziona
come un partner strategico per le imprese che cercano di ottimizzare i propri processi di manutenzione.
Conclusione
In un contesto in cui la gestione della manutenzione diventa sempre più cruciale, StoryTag di Ianus Project si propone come una soluzione innovativa e efficace. Grazie alla combinazione di tecnologia avanzata e un’interfaccia user-friendly, le aziende possono migliorare la loro efficienza operativa e garantire la sicurezza dei loro asset. Con il focus sull’e-mobility e la gestione degli impianti di ricarica, StoryTag si inserisce perfettamente nelle sfide moderne, sostenendo un futuro più sostenibile e connesso.
Con StoryTag, Ianus Project non solo introduce un nuovo strumento sul mercato, ma offre anche una visione chiara di un futuro in cui la tecnologia e la sostenibilità vanno di pari passo, promuovendo una cultura di manutenzione consapevole e responsabile. □
Enabling Engineering Breakthroughs that Lead to a Better Tomorrow
Con ogni nuova idea e innovazione che utilizza materiali rinnovabili, riduce le emissioni e ha un minore impatto sull’ambiente, continuiamo a impegnarci per rendere il mondo un posto migliore.
Linea di arredamento con postazione di lavoro professionale
Per nuovi progetti o rinnovamenti degli spazi professionali, START 516 rappresenta la scelta ideale per migliorare il flusso di lavoro e garantire un ambiente più sicuro e confortevole
USAG presenta START 516, la nuova gamma progettata per rispondere alle esigenze di praticità e funzionalità dei professionisti. Con un design modulare e flessibile, la linea START 516 offre una soluzione completa per personalizzare e ottimizzare la postazione di lavoro, garantendo ordine, ergonomia e sicurezza in qualsiasi ambiente professionale.
Versatilità e personalizzazione: il cuore di START 516
La gamma START 516 è stata pensata per chi desidera un arredamento professionale su misura, grazie alla possibilità di combinare 24 componenti modulari. Questa flessibilità la rende ideale per diverse applicazioni, dal laboratorio al garage, passando per officine e spazi industriali.
Uno dei punti di forza della linea è la configurabilità del piano di lavoro:
■ Due altezze disponibili, 842 mm o 1006 mm, per adattarsi a esigenze ergonomiche specifiche.
■ Pianale in acciaio o in legno, a scelta, per rispondere ai requisiti del settore e garantire comfort durante l’uso quotidiano.
Ogni dettaglio è studiato per ottimizzare lo spazio, migliorare l’efficienza e mantenere l’area di lavoro ordinata e funzionale.
Soluzioni innovative per un’organizzazione impeccabile
La linea START 516 si distingue per una serie di elementi che combinano praticità e design intelligente:
■ Cassetto su ruote sotto ai moduli Questo elemento consente di sfruttare lo spazio tra i rialzi, aumentando la capacità di archiviazione senza sacrificare l’accessibilità. Compatibile con i moduli in spugna o termoformati del catalogo USAG, offre una gestione efficiente di utensili e accessori.
■ Rastrelliera per elettroutensili Una soluzione indispensabile per avere gli strumenti sempre a portata di mano. Ideale per mantenere ordine e produttività, evitando sprechi di tempo nella ricerca degli utensili.
■ Elemento angolare con pannelli
Perfetto per ottimizzare gli spazi angolari, questo modulo con pannelli a 90° rappresenta una scelta pratica per massimizzare l’utilizzo dello spazio disponibile.
Qualità e durata: il DNA di USAG
Ogni componente della gamma START 516 è realizzato con materiali di alta qualità, garantendo resistenza e affidabilità nel tempo. Il design robusto e la cura nei dettagli assicurano che i mobili possano sopportare le sfide di un utilizzo intensivo, mantenendo un’estetica professionale e pulita.
Un ulteriore vantaggio è la semplicità di installazione: i componenti vengono forniti già montati, pronti per essere assemblati nella configurazione desiderata. Questo riduce i tempi di allestimento e permette di rendere operativa la postazione in modo rapido e senza complicazioni.
Un alleato per la produttività quotidiana
La gamma START 516 non è solo una linea di arredamento, ma una soluzione completa per chi cerca efficienza e ordine. Grazie alla sua modularità, alla qualità costruttiva e alle soluzioni innovative, USAG offre ai professionisti la possibilità di creare uno spazio di lavoro ergonomico, organizzato e ad alte prestazioni. □
Chi siamo
L’EUROCONTROL è nata nel 1980 per iniziativa di un gruppo di tecnici esperti nel settore dei Controlli non Distruttivi (CnD) con il preciso intento di o rire un e ciente, serio, tempestivo e qualitativamente elevato servizio per conto terzi. Grazie al costante impegno profuso dal nostro sta manageriale e da tutte le maestranze operanti nel contesto aziendale, abbiamo raggiunto e mantenuto nel corso del tempo una posizione di preminenza nel nostro settore di appartenenza.
www.eurocontrol.it
Attualmente l’EUROCONTROL dispone di un organico composto da circa 130 persone, con 115 tecnici operativi dei quali quasi 80 Qualificati e Certificati sia nelle varie metodologie PnD (di II e III Liv.) secondo le Norme UNI EN ISO 9712 e del doc. SNT-TC-1A (ASNT), sia come Welding Inspector. Inoltre dispone di personale specializzato nell’esecuzione dei trattamenti termici e analisi dei materiali. Il nostro Sistema Qualità è Certificato dal Rina; le problematiche relative alla Sicurezza del Lavoro, l’Igiene Industriale e la salvaguardia dell’Ambiente sono da noi gestite secondo le prescrizioni legislative vigenti, le direttive OIMS e sottoposte a qualifica e sorveglianza da parte del TÜV.
I ns. servizi
Le nostre attività si svolgono nel rispetto di Normative Tecniche e Giuridiche ed applicando Codici e Specifiche Nazionali, Europei ed Internazionali. Esse riguardano i controlli non distruttivi, i trattamenti termici localizzati di saldature e le attività più di carattere ispettivo quali l’expediting vero e proprio, l’ispezione d’impianti e la sorveglianza esecutiva delle saldature. Per i controlli non distruttivi di saldature, parti e componenti d’impianti, applichiamo sia le più tradizionali metodologie (radiografia industriale, controlli con ultrasuoni, spessimetria, magnetoscopia, liquidi penetranti, correnti indotte, ecc...) che quelle più innovative come la radiografia computerizzata, gli ultrasuoni C-B scan e T-scan, TOFD/P hased Array, TFM (TOTAL FOCUSING METHOD), automatici AUT (pipe-wizard), semi-automatici SAUT e UT onde guidate, USS con sistemi robotizzati e con sonde EMAT (Electro Magnetic Acoustic Transducer), PEC (Pulsed Eddy Current), tecnica TECA (tangential eddy current array) e varie altre consultabili sul ns. sito web www.eurocontrol.it .
Dove operiamo
Possiamo annoverare la nostra presenza ben organizzata e radicata su tutto il territorio nazionale e in numerosi settori industriali, sia in fase di costruzione di nuovi impianti che della ordinaria o straordinaria manutenzione di quelli già in esercizio.
Gli impianti petrolchimici della VERSALIS, SYNDIAL, YARA, e ra nerie ENI, LUKOIL, SONATRACH, le Centrali Elettriche ENEL, EDISON, ENIPOWER di produzione dell’energia elettrica, i metanodotti e gli impianti SNAM, ITALGAS, rappresentano solo alcuni dei luoghi di lavoro dei nostri Committenti, tra i più prestigiosi, ai quali siamo onorati di o rire le nostre prestazioni e di condividere la quotidiana attività lavorativa con lo spirito della massima disponibilità e collaborazione.
Un ambiente interattivo per migliorare sicurezza, produttività e sostenibilità
Digital Experience Center di Emerson: dove innovazione, formazione e trasformazione digitale convergono per aiutare l’industria a raggiungere nuovi traguardi di sicurezza, efficienza e sostenibilità
Emerson annuncia l’apertura del Digital Experience Center, un ambiente formativo all’avanguardia progettato per mostrare le sue soluzioni di automazione avanzate. Situato presso lo stabilimento di produzione di Emerson a Ede, nei Paesi Bassi, il centro offre ai visitatori un’esperienza immersiva e pratica con tecnologie digitali trasformative, dimostrando come queste possano fornire informazioni utili per ottimizzare sicurezza, produttività, affidabilità e sostenibilità.
Un hub per l’innovazione digitale
Il Digital Experience Center presenta un portafoglio di tecnologie leader nel settore, progettate per supportare la digitalizzazione di operazioni e processi in una vasta gamma di settori industriali. Tra le principali tecnologie in esposizione, spicca il Sistema di comando distribuito DeltaV™, che
opera su applicazioni di controllo e misura industriale, incarnando la visione di Emerson per una Boundless Automation: un’architettura di nuova generazione che elimina i silo di dati, aumenta la visibilità operativa e sfrutta il potenziale dell’analisi avanzata per accelerare i miglioramenti delle prestazioni.
Tecnologie in azione
Grazie al Digital Experience Center, i visitatori possono esplorare applicazioni concrete delle soluzioni Emerson, come:
■ Rilevamento della corrosione wireless: un sistema non intrusivo per monitorare le perdite di metallo nelle tubazioni, migliorando la sicurezza e la redditività.
■ Sensori acustici wireless: dispositivi per individuare perdite in scaricatori di condensa o valvole di sicurezza, contribuendo alla riduzione di energia ed emissioni.
■ Monitoraggio di sostanze chimiche reattive: sensori avanzati per la sicurezza di contenitori portatili contenenti sostanze altamente infiammabili o reattive.
Queste soluzioni si basano su tecnologie di connettività innovative come Bluetooth®, WirelessHART® e 5G, che assicurano una trasmissione dati affidabile da diverse applicazioni di misura.
Un ambiente formativo unico Il centro integra il già consolidato centro di formazione presso lo stabilimento di Ede, offrendo un circuito che simula applicazioni reali in un ambiente live e sicuro. Questo approccio consente ai visitatori di comprendere come ridurre complessità, tempi e costi durante l’integrazione di nuovi sensori, utilizzando software distribuiti su Edge PC o nel cloud, senza compromettere le architetture di controllo esistenti.
“Il nostro Digital Experience Center rappresenta un’innovazione significativa, offrendo un ambiente interattivo che simula condizioni operative reali”, afferma Phillip Bond, Vice President Measurement Solutions in Europa. “Attraverso dimostrazioni pratiche e simulazioni, i produttori e gli operatori dell’industria di processo possono scoprire come le nostre soluzioni digitali aumentino la visibilità dei processi, consentendo miglioramenti tangibili nelle prestazioni”.
Un impegno per la trasformazione digitale
Con l’apertura del Digital Experience Center, Emerson ribadisce il proprio impegno nel promuovere l’adozione di tecnologie di automazione avanzate e strategie di trasformazione digitale. □
CHE
LA
DIGITALIZZAZIONE
DEL PROCESSO DI ACQUISTO È LA PRIORITÀ NUMERO 1
PER AUMENTARE L’EFFICIENZA AZIENDALE?
*FONTE: RICERCA SUL PROCUREMENT DEI MATERIALI INDIRETTI 2024
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RS Italia è un distributore omnicanale di prodotti e soluzioni per il mercato industriale. Presente in Italia da oltre 30 anni, supporta i clienti nella progettazione, costruzione, manutenzione e riparazione delle apparecchiature e operazioni industriali, in modo sicuro e sostenibile, aiutandoli a risparmiare tempo e denaro.
■Ital Control Meters
Misuratore a ultrasuoni portatile
Flessibile, semplice da installare, affidabile e preciso, il misuratore a ultrasuoni portatile F/ G601-CA- ENERGY prodotto da Flexim e distribuito in Italia da ITAL CONTROL METERS, è in grado di misurare sia la portata sia l’energia termica di liquidi e gas. Lo strumento è basato sulla tecnica a ultrasuoni non intrusiva: tutti i componenti sono montati all’esterno della tubazione, pertanto, non sono necessari fermi impianti e fori alle tubazioni, con conseguente risparmio di tempi, costi e operando in totale sicurezza. Una delle applicazioni più rilevanti fattibile con questo strumento è il controllo dei bilanci sui circuiti dell’aria compressa, mediante la misura sia dell’aria prodotta sia di quella utilizzata nei vari reparti.
■Siemens
Con molteplici funzionalità
SIEMENS ha sviluppato uno dei dispositivi di gestione dei circuiti più innovativi al mondo, grazie all’adozione di una tecnologia di commutazione elettronica all’avanguardia. SENTRON ECPD (Electronic Circuit Protection Device) è in grado di interrompere elettronicamente il circuito in caso di guasto e, se necessario, è in grado di garantire il sezionamento del circuito mediante il contatto meccanico integrato. Finora, la disconnessione era gestita esclusivamente da elementi elettromeccanici. SENTRON ECPD consentirà un approccio diverso alla progettazione elettrica - massimizzando sicurezza, flessibilità e garantendo enorme risparmio in termini di spazio e potenza dissipata rispetto alle soluzioni tradizionali. SENTRON ECPD è in grado di interrompere il guasto fino a mille volte più velocemente, riducendo al minimo gli effetti del cortocircuito e soprattutto l’energia specifica passante. Questo consente di raggiungere la massima sicurezza per gli impianti e le apparecchiature elettriche.
Stazione
■ Conrad. risulta particolarmente siasi genere.
■ La da un micro-saldatore, datore, posizionamento in modo Si possono Durante possibile saldatura.
■ Un’interfaccia
Tecnologia potenza
■ DeWalt. della gamma senza di quando
■ Non frontare e l’autonomia
■ DeWalt quattro trapano/avvitatore DCS386, scheda FLEXVOLT
L’impiego dei droni in ambito manutentivo industriale
Nel settore industriale l’uso dei droni per l’ispezione e la manutenzione di infrastrutture critiche, come i camini industriali, ha rivoluzionato le operazioni, consentendo ispezioni remote visive e termografiche dettagliate, riducendo i rischi per i lavoratori e migliorando la conservazione delle strutture. Per superare le sfide legate all’accessibilità a questi luoghi pericolosi e di difficile raggiungimento si utilizzano droni indoor, progettati per navigare ed eseguire ispezioni in spazi confinati.
Nel dettaglio, le ispezioni di camini industriali coinvolgono tre fasi principali:
1. ispezione visiva remota: droni con telecamere ad alta risoluzione effettuano ispezioni visive aeree catturando immagini dettagliate di tutte le superfici del camino;
2. riprese termografiche: queste termografie possono rivelare punti critici di calore o freddo, segnali di potenziali problemi strutturali o isolamento termico difettoso;
3. valutazione delle condizioni strutturali: l’analisi consente di valutare in modo preciso lo stato di conservazione delle superfici del camino, inclusi i rivestimenti refrattari interni, fornendo una visione completa della sua salute.
I dati raccolti forniscono informazioni dettagliate che possono essere utilizzate per:
1. priorità di manutenzione: identificare e classificare difetti in base alla loro gravità, consentendo un’allocazione efficiente delle risorse di manutenzione;
2. pianificazione delle operazioni: semplificare e razionalizzare gli interventi di
manutenzione programmando in base alla gravità dei problemi rilevati;
3. prevenzione di guasti: identificare potenziali difetti in fase iniziale, consentendo correzioni prima che si verifichino guasti gravi.
Il processo di ispezione coinvolge diverse fasi, dall’approntamento del cantiere temporaneo passando per l’elaborazione dei dati acquisiti e fino ad arrivare all’analisi commentata dei risultati. Durante una nostra ispezione sono state rilevate diverse criticità, tra cui superfici esterne deteriorate, mancanza di rivestimento refrattario interno, deformazione della bocca del terminale superiore, fuori piombo del camino e fessurazioni. In sintesi, l’ispezione ha rivelato una serie di gravi difetti strutturali e di conservazione del camino industriale che hanno richiesto interventi immediati per garantire la sua sicurezza e integrità.
RINA Services SPA
Via Corsica, 12 16128 Genova
Tel. 010-53851
marketing.cert@rina.org
Il contributo di RINA
La formazione dei piloti di droni riveste un ruolo fondamentale per il successo delle ispezioni e la conformità alle normative. RINA, multinazionale di ispezione, certificazione e con-
sulenza ingegneristica, si impegna non solo a eseguire ispezioni di alta qualità ma anche a formare i piloti ispettori del futuro. RINA è riconosciuta dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) come Recognised Entity (centro di addestramento) e possiede le competenze necessarie per fornire la formazione aeronautica e formazione tecnica avanzata. La formazione fornita da RINA è un investimento nel futuro della manutenzione industriale e assicura che le ispezioni siano condotte con precisione, sicurezza ed efficacia. In conclusione, l’impiego dei droni nell’ispezione delle infrastrutture industriali rappresenta una svolta significativa in termini di sicurezza, efficienza e precisione. La sinergia tra tecnologia, normative e competenze umane sta aprendo nuove prospettive per l’industria della manutenzione, portando a una manutenzione più efficiente e migliorando la longevità delle infrastrutture industriali.
■PARKER HANNIFIN
Scheda I/O opzionale
PRODOTTI DI MANUTENZIONE
Parker Hannifin arricchisce la sua gamma di servoazionamenti Parker (PSD) standalone e multiasse con una nuova scheda I/O versatile. Questa scheda consente l’interpolazione degli assi e l’adattamento di diverse fonti di setpoint, offrendo vantaggi come flessibilità ed economicità. Compatibile con tutte le gamme PSD1, la scheda I/O offre un’ampia varietà di ingressi e
uscite, facilitando il collegamento diretto ai sensori e migliorando le prestazioni dei controlli. Markus Gugel, Product Manager di Parker, ha sottolineato che questa innovazione conferma l’impegno dell’azienda nel fornire soluzioni avanzate per il controllo del movimento, aprendo nuove
possibilità per una vasta gamma di applicazioni industriali. Grazie a questa nuova scheda, Parker Hannifin si conferma all’avanguardia nel settore, continuando a garantire soluzioni all’avanguardia per le esigenze sempre più complesse.
■Teledyne Flir
Strumenti di test e misurazione
Extech ha lanciato una nuova serie di strumenti di test e misurazione progettati per offrire un valore eccezionale senza compromettere la sicurezza. La gamma include i multimetri e pinze amperometriche serie EX, noti per la loro precisione diagnostica e funzioni di sicurezza integrate. Il monitor della qualità dell’aria IAQ320 assicura un ambiente interno sano e conforme alle normative, mentre i videoendoscopi wireless BR450W offrono chiarezza nelle ispezioni interne. Questi strumenti non solo migliorano le capacità professionali, ma anche la sicurezza e l’efficienza sul luogo di lavoro. Gli strumenti Extech rappresentano un investimento per migliorare la precisione e l’affidabilità delle misurazioni in settori critici come l’elettricità, l’HVAC e l’industria. La loro facilità d’uso e le funzioni avanzate di sicurezza li rendono indispensabili per professionisti che richiedono prestazioni elevate e affidabilità nel tempo. Esplorate la gamma completa su Extech per scoprire come questi strumenti possano ottimizzare le vostre operazioni e garantire un ambiente di lavoro più sicuro ed efficiente.
■SD Proget
■MEWA
Mewa propone un outfit completo per affrontare la giornata lavorativa durante la stagione primaverile ed estiva, garantendo non solo protezione ma anche stile e comfort. Grazie a collezioni coordinate e combinabili tra loro, l’azienda offre una vasta gamma di indumenti, dalle magliette ai gilet, dai pantaloncini ai pantaloni da lavoro, tutti progettati per soddisfare le esigenze professionali degli artigiani. Tra i prodotti più richiesti spiccano i bermuda Mewa Move, apprezzati per il loro stile casual e per i pratici dettagli che li rendono estremamente comodi da indossare. Per coloro che richiedono un indumento più resistente, Mewa consiglia i pantaloncini da lavoro Mewa Dynamic Construct, caratterizzati da una grande libertà di movimento e da protezioni efficaci sulle tasche e sui passanti. La collezione Mewa Basics include inoltre una selezione di magliette, camicie, polo e gilet, tutti realizzati con tessuti di alta qualità e dotati di una funzione termoregolatrice per garantire comfort anche nelle giornate più calde.
Comando per le comunità energetiche rinnovabili
Le comunità energetiche rinnovabili sono al centro delle politiche energetiche europee e mondiali e sfruttano tecnologie avanzate come i pannelli solari, le turbine eoliche e i sistemi di accumulo energetico per generare elettricità pulita.
L’integrazione della funzione in SPAC EasySol 25 e EasySol Configurator sottolinea l’impegno di SDProget
nel fornire soluzioni avanzate per la progettazione elettrica e la promozione delle energie rinnovabili. Grazie all’introduzione del comando i progettisti possono simulare la composizione delle comunità energetiche rinnovabili e determinare anche gli
incentivi per prosumer, consumatori e produttori. Inoltre, tramite una grafica semplice, gli utenti possono inserire facilmente i dati di tutti i partecipanti, specificare i loro ruoli e ottenere un riepilogo dettagliato degli incentivi annuali.
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PRODOTTI DI MANUTENZIONE
■Netsurf Energy Analytics System
Nell’era in cui la sostenibilità e l’efficienza energetica sono al centro delle strategie aziendali, l’Energy Analytics System (EAS) è una piattaforma completa per il monitoraggio e l’ottimizzazione dei consumi energetici aziendali. Accessibile sia in modalità cloud che on-prem, offre una soluzione flessibile per la raccolta e il monitoraggio in tempo reale dei consumi di energia
elettrica, gas, acqua e altre utility industriali.Ciò che rende unica l’esperienza con EAS è la generazione automatica di report basati su indicatori chiave di performance (KPI). Questi report forniscono una panoramica dettagliata dei livelli
di consumo rispetto agli obiettivi mensili, facilitando la valutazione delle performance energetiche aziendali. EAS non si limita al monitoraggio passivo; integra un sistema di allarme per segnalare valori anomali.
■IFM Electric
Sensori intelligenti nel quadro elettrico
■ GMC Instruments Strumento di verifica All-in-One
I moduli master IO-Link di IFM ELECTRIC per il quadro elettrico fungono da gateway tra i sensori IO-Link intelligenti e il bus di campo. Inoltre, le informazioni importanti dei sensori intelligenti possono essere inviate contemporaneamente nel mondo dell’IT. Con una presa Ethernet IoT separata, la rete IT può essere configurata completamente separata dalla rete di automazione. Le informazioni dei sensori vengono trasferite nel mondo dell’IT tramite l’interfaccia JSON TCP/IP stabilita. L’uptime della macchina è di massima priorità. La rete di automazione non deve in alcun modo essere interrotta da fattori esterni. Pertanto, l’unità dispone di una presa Ethernet IoT separata che separa la rete IT e la rete di automazione. Ciò significa che le informazioni importanti dei sensori possono essere inviate in modo sicuro ai sistemi IT ed ERP. Il software intuitivo trova tutti i master IO-Link nella rete e crea una panoramica dell’intero impianto.
■Hydac Sistemi multipurpose
I sistemi multipurpose per Testing, Maintenance e Service sono delle unità meccatroniche sviluppate e sviluppabili ad hoc per offrire una risposta concreta alle più attuali e concrete necessità di automazione. Trovano impiego in molteplici ambiti dalle macchine operatrici a quelle agricole, a quelle utensili sino agli impianti siderurgici, con finalità di Testing, Ser-
vice e Maintenance di qualsiasi impianto o componente oleodinamico. Si tratta di sistemi elettroidraulici multifunzionali, automatizzati e interconnessi, delegabili ad esempio alle fasi di produzione a fine linea come controllo qualità, collaudo e Testing,
Il PROFITEST|Prime è uno strumento All-in-One AC/DC per verifiche elettriche in una vasta gamma di applicazioni. Con un design intuitivo, permette misurazioni su macchinari, quadri, elettronica, e altro senza la necessità di cambiare strumenti. Garantisce la conformità alle norme internazionali e offre una gestione dati efficiente. Le sue caratteristiche principali includono misure fino a 1000 V AC/DC, verifica di guasti, misurazione di resistenze, verifica dell'isolamento, misure di polarizzazione, test dielettrici, verifica di interruttori differenziali e altro ancora. È un investimento efficiente in termini di tempo e risorse. Il PROFITEST|Prime rappresenta un avanzato strumento All-in-One AC/DC per verifiche elettriche in una vasta gamma di applicazioni, garantendo la conformità alle norme internazionali e semplificando notevolmente le operazioni di misura e verifica.
o alla manutenzione e al Service, o semplicemente al monitoraggio continuo dei parametri macchina o impianto. Totalmente scalabili e modulari, sono progettate seguendo un’architettura d’automazione che, in relazione alle specifiche richieste.
Asset
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Benefici economico-finanziari: Analisi di Performance, Costi e Rischi; Riconciliazione dei cespiti e Digital Twin, Pianifi cazione investimenti sulla base dello stato degli asset; conformità allo standard I SO 55000.
Efficientamento gestione operativa: Individuazione e calcolo delle priorità operative; Allungamento ciclo di vita degli asset.
Miglioramento sostenibilità e sicurezza: Controllo dei consumi; Analisi dei rischi; Permessi di lavoro.
Supporto al sistema decisionale: Integrazione con IoT, Business Intelligence. CONTATTACI:
Netsurf S.r.l.
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LUNGA VITA a macchine e impianti
Dai programmi di service definiti in base alle differenti esigenze dei clienti fino ad appositi software o funzioni che integrano l’intelligenza artificiale all’interno dei propri prodotti, Mitsubishi Electric propone una serie di soluzioni per la manutenzione preventiva e predittiva pensate per garantire il buon funzionamento di macchine e impianti.
La manutenzione è un’attività di primaria importanza per assicurare il corretto funzionamento degli impianti. Infatti, una corretta manutenzione permette di ridurre possibili fermi-macchina non programmati che hanno importanti ripercussioni sulla produzione. Grazie all’introduzione della digitalizzazione nelle fabbriche, oggi le aziende hanno a disposizione tecnologie sempre più efficienti e innovative per la manutenzione preventiva e predittiva. Una macchina che integra componenti in grado di fornire informazioni sull’usura di motori, robot, inverter o servoazionamenti permette all’utilizzatore finale di organizzare in anticipo gli interventi di manutenzione in base alle necessità di produzione, evitando di incappare in guasti o rotture imprevisti e nelle conseguenti perdite produttive ed economiche.
Programmi di manutenzione per robot e inverter Tecnologie come smart sensor, IIoT, Cloud Computing e Intelligenza Artificiale offrono un contributo importante per la manutenzione predittiva di macchine e impianti, in quanto permettono il monitoraggio in tempo reale dei diversi parametri per ottimizzare le prestazioni e la durata delle apparecchiature. Raccogliendo dati dai sensori e utilizzando
strumenti avanzati come il Machine Learning, la manutenzione predittiva permette di identificare e risolvere eventuali problemi nel momento in cui questi si verificano, ma anche di prevedere il potenziale stato futuro delle apparecchiature riducendo i rischi.
A seconda delle esigenze manutentive delle diverse realtà è possibile scegliere la tecnologia più adatta da utilizzare, grazie anche al supporto delle aziende di automazione. Mitsubishi Electric, oltre alle funzioni di manutenzione supportate da algoritmi di intelligenza artificiale all’interno dei propri prodotti, mette a disposizione il programma MELFA Care relativo alla manutenzione dei Robot e il programma FREQROL Care relativo alla manutenzione degli inverter, che includono vari pacchetti di service definiti in base alle differenti esigenze dei clienti. Come realtà globale, l’azienda dispone di centri di service dislocati in tutto il mondo, in grado di offrire anche ai clienti che vendono le proprie macchine al di fuori del territorio italiano un’assistenza tecnica capillare e tempestiva. Anche i costruttori di macchine possono usufruire dei pacchetti MELFA CARE e FREQROL CARE, integrandoli nei loro servizi di assistenza post-vendita per garantire ai loro clienti finali un supporto completo a livello globale.
Funzioni integrate e soluzioni software
Mitsubishi Electric propone una serie di soluzioni per la manutenzione preventiva e predittiva, dagli HMI cost-effective, che permettono di rilevare e visualizzare le variabili dell’impianto, alle soluzioni di manutenzione predittiva basate sull’intelligenza artificiale. Gli inverter FR-E800 di Mitsubishi Electric dispongono di sistemi per identificare in anticipo eventuali guasti. Grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, le funzioni di manutenzione predittiva integrate nell’inverter permettono di analizzare i dati di funzionamento, identificando in anticipo un possibile guasto e individuando in real time le cause di eventuali allarmi.
Anche i servosistemi MELSERVO MR-J5 integrano funzioni di manutenzione predittiva, che consentono di rilevare i consumi e le vibrazioni della meccanica collegata ai motori e di individuare anomalie meccaniche su componenti come cinghie o ingranaggi.
L’opzione MELFA Smart Plus di Mitsubishi Electric, invece, permette di verificare l’assorbimento degli assi del robot e confrontarli con i modelli di degrado dei componenti soggetti ad usura, ricavando i programmi di manutenzione in base alle condizioni operative effettive. □
SPECIALE SHOWROOM
Ecologia industriale e SICUREZZA su misura protagoniste al Safety Tour di Hoffmann Group
Si è tenuto giovedì 3 ottobre, presso il Vittoria Bike Park di Brembate, Bergamo, il Safety Tour organizzato da Hoffmann Group. La prima edizione di un evento che ha presentato alle aziende le tendenze e le soluzioni più innovative nel settore della sicurezza grazie alla partecipazione dei più importanti produttori italiani e internazionali. A colpire la platea le soluzioni di ecologia industriale e le protezioni antinfortunistiche su misura, fondamentali nella diffusione sempre maggiore della cultura della sicurezza nelle aziende
Si è tenuto giovedì 3 ottobre, presso il Vittoria Bike Park di Brembate, Bergamo, il Safety Tour organizzato da Hoffmann Group. Questa prima edizione ha rappresentato un’importante occasione per presentare alle aziende le tendenze e le soluzioni più innovative nel settore della sicurezza, grazie alla partecipazione di rinomati produttori italiani e internazionali. L’evento ha catturato l’attenzione dei partecipanti, mettendo in evidenza l’importanza delle soluzioni di ecologia industriale e delle protezioni antinfortunistiche su misura, elementi chiave nella crescente diffusione della cultura della sicurezza nelle aziende.
Sicurezza su misura: una priorità per le aziende
La prima edizione del Safety Tour ha visto una partecipazione significativa di HSE Manager, RSPP, responsabili di produzione e imprenditori delle aziende italiane più all’avanguardia in materia di salute e sicurezza sul
lavoro. I visitatori hanno avuto l’opportunità di esplorare e testare direttamente le soluzioni innovative presentate dai vari marchi presenti all’evento. Tra le proposte più apprezzate, i dispositivi di protezione individuale (DPI) su misura, considerati ormai fondamentali per promuovere
la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Particolare attenzione è stata riservata agli otoprotettori su misura di Cotral Lab Italia, progettati per adattarsi perfettamente al calco del condotto uditivo degli utilizzatori. Questi dispositivi non solo offrono un comfort
senza pari, ma possono essere dotati di filtri SNR variabili, adattandosi così a diverse condizioni di rumore. Un altro prodotto che ha suscitato grande interesse sono stati gli occhiali protettivi correttivi di Univet, che permettono a chi ha difetti visivi di lavorare in totale sicurezza.
Gabriele Frattini, Product Manager DPI di Hoffmann Italia, ha dichiarato: “Proprio come scegliamo calzature tecniche e comode per andare in montagna, è fondamentale fornire ai dipendenti protezioni antinfortunistiche confortevoli, che permettano di lavorare in modo sereno. La direzione è esattamente quella dei dispositivi su misura, personalizzati in base alle esigenze di ogni singolo utilizzatore. Le testimonianze dei responsabili della sicurezza che ho raccolto al Safety Tour rappresentano un’ulteriore conferma: le aziende italiane sono sempre più consapevoli che anche il comfort contribuisce alla sicurezza”.
L’importanza dell’ecologia industriale
Durante il Safety Tour, la connessione tra sicurezza e sostenibilità è stata evidenziata in modo particolare. Le attività produttive sempre più sostenibili non solo contribuiscono alla protezione dell’ambiente, ma anche alla salvaguardia della salute dei lavoratori. A tal proposito, sono state presentate soluzioni di ecologia industriale, come i sistemi di stoccaggio, armadi e container di sicurezza di Carvel, essenziali per stoccare olii e altri liquidi industriali in modo sicuro e conforme alle normative.
In aggiunta, la gamma di sistemi di sicurezza Lockout/Tagout di Master Lock ha dimostrato come sia possibile garantire che le macchine pericolose rimangano spente e non possano essere utilizzate durante le operazioni di manutenzione. “La sostenibilità nelle attività produttive è possibile grazie a azioni concrete e a soluzioni semplici da implementare, senza compromettere l’operatività dell’azienda. Per questo – sottolinea Frattini – abbiamo voluto far toccare con mano
alcune delle soluzioni disponibili sul mercato. Inoltre, grazie a un team dedicato, offriamo consulenza tecnica e interdisciplinare ai nostri clienti per individuare soluzioni applicabili fin da subito nella loro realtà”.
Un altro punto di grande interesse è stata la presentazione delle soluzioni di abbigliamento personalizzato di Isatex, apprezzate dai visitatori per la qualità e la varietà delle tecniche di applicazione del logo aziendale. Questi vantaggi contribuiscono a rafforzare la coesione interna e l’immagine dell’azienda presso i clienti. Anche Vertika ha partecipato all’evento, illustrando come realizzare un corretto programma di fit test respiratorio, ormai diventato obbligatorio per garantire la sicurezza dei lavoratori.
Un intervento che ha emozionato
Un momento clou dell’evento è stato l’intervento di Umberto Pelizzari, apneista con ben sedici record mondiali, ospite d’onore al Safety Tour di Hoffmann Group. Con un racconto coinvolgente dei suoi esordi e delle sue più grandi imprese, Pelizzari ha sottolineato l’importanza della sicurezza, affermando: “Prima di pensare a dove devi andare, devi pensare alla sicurezza. Sono sceso a quelle quote perché sapevo di poter contare sulla sicurezza. Puoi scendere rilassato, consapevole di ciò che devi fare, concentrato sull’obiettivo, perché sai che la tua sicurezza è garantita da una squadra di persone pronte a intervenire. La sicurezza non è stata una zavorra, ma la modalità che mi ha permesso di essere sereno e di andare oltre certe quote”.
Hoffmann Group: un leader nel settore
Hoffmann Group si distingue come partner leader in Europa per utensili di alta qualità, postazioni di lavoro, stoccaggio e DPI, grazie a un team di oltre quattromila professionisti altamente motivati. Con numerosi servizi, Hoffmann Group semplifica le procedure di approvvigionamento e fornitura per 135.000 clienti in 50
Paesi. Oltre ai propri marchi GARANT e HOLEX, Hoffmann Group offre più di 500 marchi di punta, ponendosi come fornitore unico per grandi industrie e PMI in tutto il mondo.
Dal 2022, Hoffmann SE, il cuore del Gruppo, fa parte della società svizzera SFS AG ed è gestita come divisione indipendente. Questa collaborazione consente di migliorare ulteriormente l’offerta e i servizi proposti ai clienti, rispondendo in modo efficace e tempestivo alle esigenze del mercato.
Conclusioni
Il Safety Tour di Hoffmann Group si è rivelato un evento cruciale per la promozione della cultura della sicurezza e dell’ecologia industriale tra le aziende. Grazie alla partecipazione di esperti e produttori del settore, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di scoprire soluzioni innovative e pratiche per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro, promuovendo al contempo un approccio sostenibile alle attività produttive. L’evento ha dimostrato che la sicurezza non è solo un obbligo normativo, ma un valore fondamentale per il successo delle aziende moderne, che devono integrare questi principi nella loro cultura organizzativa. □
MANUTENZIONE & TRASPORTI
La FORMAZIONE per meccatronici dell’autoriparazione
A margine di un corso tenuto recentemente per conto di una società multiutility campana, approfittiamo per svolgere alcune considerazioni sulla formazione dedicata alla meccatronica per l’autoriparazione
Alessandro Sasso, Coordinatore Sezione Trasporti, A.I.MAN.
Non tutti i manutentori hanno svolto corsi presso enti accreditati secondo l’accordo Stato Regioni che consentono di acquisire il titolo ufficiale di manutentore meccatronico per l’autoriparazione e, in ogni caso, difficilmente si trovano sul mercato risorse specificamente formate per i veicoli pesanti. Più in generale, quella del manutentore meccatronico è una figura oggi molto difficile da reperire sul mercato del lavoro, con l’eccezione di poche e limitate aree geografiche. Se il problema di reperire gli autisti è noto ai più grazie alle periodiche riflessioni che appaiono sui mass media, anche quello della carenza di manutentori rappresenta un fattore oggi critico per la business continuity di tutte le società che svolgono servizi di pubblico interesse come il trasporto locale o la raccolta rifiuti.
Peculiarità del mestiere e gap formativi
La professione riconosciuta (ossia regolamentata in Italia) di meccatronico per l’autoriparazione è regolata dalla Legge 122/92 e s.m.i, modificata dalla 224/12 che ha appunto introdotto il termine “meccatronico” derivante dalla crasi fra il vecchio meccanico motorista e l’elettrauto.
Per accedervi occorre un percorso lavorativo precedente o di inserimento a valle di un attestato di qualifica professionale (AQP) o di un diploma di tipo tecnico; capita spesso che meccatronici per l’autoriparazione, sep-
pur esperti, non possiedano però le competenze di base sull’elettrotecnica materia che, se un tempo poteva essere considerata ancillare rispetto alla motoristica e alla meccanica, oggi risulta centrale.
Ciò non solo a causa del grande diffondersi dei sistemi a propulsione elettrica ma anche e soprattutto perché i veicoli moderni sono sempre più complessi e dotati di apparecchiature elettroniche.
Risulta dunque di estrema utilità l’erogazione - oltre al normale training on the job - di percorsi formativi teorico-pratici brevi e ricchi di contenuti, che consentano di sanare direttamente sul campo i gap presenti con una didattica estremamente personalizzata e basata sull’interscambio di esperienze docente discente. Il primo, in tutta evidenza, deve essere un manutentore esperto con un curriculum il più completo possibile e buone capacità di comunicare utilizzando il linguaggio proprio dell’ambiente di lavoro. La sua scelta è determinante.
Ricadute di esperienza
In tante officine di manutenzione si trovano persone di estrazione e cultura completamente diverse e, in molti casi, si è in presenza di salti generazionali significativi. Nel caso in esame il personale da formare proveniva da una recente concorso di assunzione (svolto nell’anno 2023) che aveva consentito di inserire nei ranghi aziendali ben 20 nuovi manutentori.
Le prove di mestiere erano servite per qualificare il personale per il quale procedere poi all’assunzione: in tale occasione si erano palesate tre diverse tipologie di candidati:
■ una, per fortuna minoritaria, di persone totalmente incapaci di comprendere l’argomento a partire delle sue basi, inconsapevoli anche del tipo di mestiere che avrebbero potuto o voluto svolgere. Tali esaminandi, che per inciso non risultavano neppure consapevoli dei rischi presenti in officina, sono evidentemente stati esclusi seppure sulla carta avessero presentato dei titoli idonei;
■ una seconda categoria di persone selezionate, all’opposto, era palesemente “padrone del mestiere” seppure non risultassero esperienze ufficiali a supportare le candidature. Capita spesso in effetti che lavoratori del settore non presentino sempre situazioni completamente regolarizzate, o semplicemente operino conto proprio per pura passione. Si tratta delle figure più ricercate perché immediatamente impiegabili in un’officina di autoriparazione;
■ vale però la pena soffermarsi sulla terza categoria di persone, mediamente giovani (fra i 20 e i 30 anni) che pur non in possesso di esperienze specifiche e di competenze specialistiche hanno mostrato da subito voglia di imparare e capacità di apprendere, dimostrandosi molto promettenti. A titolo di curiosità (e di “specchio dei tempi”), una di esse era una ragazza di 27 anni, prima in assoluto a poter lavorare finora in una realtà così grande e complessa come quella in esame. Seppure al colloquio non avesse potuto avere la percezione di essere stata positivamente valutata, la stessa si è dimostrata all’atto pratico un elemento estremamente valido, confermando la bontà delle scelte dell’esaminatore.
L’ultimo caso citato è significativo in quanto l’azienda, in conseguenza della sua assunzione, ha dovuto riorganizzare le officine diversificando facility quali bagni e spogliatoi, entrando di fatto nella modernità. A distanza di un paio di mesi dal suo inserimento, il risultato è pieno soddisfacente anche per lei stessa.
Nel dettaglio, si è erogato a tutto questo personale (in totale 16 unità) un corso di base di elettrotecnica applicata ai veico-
li pesanti da 40 ore, distribuite su cinque giornate consecutive svolte direttamente in officina.
Ai normali concetti teorici si sono immediatamente affiancate dimostrazioni pratiche, utilizzando un veicolo attrezzato e tutta la documentazione di manutenzione disponibile.
Sono stati quindi analizzati tutti i sottosistemi tipici di un veicolo attrezzato, da quelli di propulsione (motore, alimentazione, raffreddamento, lubrificazione, post trattamento dei gas di scarico) ai servizi (impianto elettrico, sospensioni) fino al comando e controllo e manutenzione delle degli allestimenti, questi ultimi con una importante componente oleodinamica.
Una preparazione teorica e pratica completa per questa nuova generazione di manutentori. □
APPUNTI DI MANUTENZIONE
Interazioni, Cambiamento e Manutenzione
Il cambiamento e la manutenzione di un sistema sono influenzati dalle interazioni con l’ambiente circostante, che possono portare a usura, obsolescenza e necessità di aggiornamenti. Le interazioni, siano esse prevedibili o meno, possono generare problemi di affidabilità, ma se gestite correttamente, possono migliorare l’efficienza operativa; pertanto, una manutenzione regolare e strategica è fondamentale per mantenere la funzionalità e ridurre gli impatti negativi delle variabili esterne
Maurizio Cattaneo Amministratore, Global Service & Maintenance
Ogni sistema, interagisce costantemente con il suo ambiente. Che sia un macchinario un software o una organizzazione, queste interazioni possono portare a cambiamenti nelle condizioni operative, nell’usura o nella compatibilità con altri sistemi. La manutenzione è un processo dinamico e continuo che è influenzato da questi cambiamenti, da nuove necessità operative e dall’evoluzione tecnologica.
Un caso sempre più frequente riguarda le modalità con cui un sistema viene utilizzato. Tali modalità sono influenzate dalle esigenze degli utenti o da innovazioni tecnologiche. Tali situazioni possono portare all’obsolescenza di un sistema o di alcune sue parti, o richiedere aggiornamenti per mantenere l’efficienza operativa. Tuttavia, i cambiamenti indotti in questo senso sono quelli più facilmente prevedibili e programmabili. L’ammodernamento (revamping) o il potenziamento (retrofitting) dei sistemi di cui recentemente abbiamo spesso riferito nella nostra rubrica ne sono un esempio.
Diverso è il caso delle interazioni. Che siano prevedibili o gestibili, il modo con cui sono trattate genera dei cambiamenti che hanno un riflesso importante sui fabbisogni di manutenzione.
Con l’aumento della complessità dei sistemi, le interazioni tra le diverse componenti possono causare problemi che richiedono manutenzione. Ad esempio, l’attrito tra parti meccaniche può portare a usura e necessitare lubrificazione o sostituzione. La presenza di opzioni nei sistemi tende a ridurre l’affidabilità al contrario delle ridondanze che hanno esattamente lo scopo opposto. Una minore complessità, infatti, può tradursi in una manutenzione più facile e meno costosa, poiché ci sono meno punti di possibile guasto.
Le interazioni con i sistemi da parte degli operatori e dei manutentori comportano inevitabilmente dei cambiamenti. Alcuni sono molto positivi e possono dare origine a interventi di manutenzione correttiva o migliorativa. Altri, invece, possono peggiorare l’affidabilità dei sistemi, come nel caso dei cosiddetti errori umani.
A volte, invece, sono le interazioni dovute a fattori esterni, come condizioni meteo, normative, adempimenti legislativi, reti e infrastrutture, a condizionare il comportamento dei sistemi. Alcune di queste sono prevedibili, altre no, ma la manutenzione deve affrontare anche questo tipo di interazioni.
La riduzione dei fabbisogni di manuten-
zione comporta l’eliminazione delle componenti superflue, che potrebbero essere causa di interazioni indesiderate. La riduzione degli sprechi fu uno dei pilastri del modello produttivo giapponese, che ha influenzato l’intero sistema industriale occidentale. Ci volle più di un decennio prima che l’industria europea riuscisse a mettersi al passo, fino a superare le intuizioni applicate nelle fabbriche nipponiche. La questione delle interazioni, però, rimane. L’abbiamo diffusamente trattata a proposito del cosiddetto “terreno”, in analogia con quanto accade in medicina. In medicina, l’elemento più importante per mantenere la salute è il cosiddetto terreno: se il terreno è buono (come disse anche Pasteur, lo scopritore della penicillina, in punto di morte), il corpo rimane più facilmente in salute (Maurizio Cattaneo, Manutenzione, una speranza per il futuro del mondo, Franco Angeli, 2012).
Parimenti, ciò accade nelle macchine. Se l’ambiente operativo è sufficientemente stabile, se i componenti sono utilizzati in un contesto di sollecitazioni coerente con quelle di progetto, se le modalità di impiego sono quelle previste, se il progetto è stato eseguito con cura e non nasconde errori di impostazione, e se l’ambiente operativo iniziale è adeguato e non subisce improvvisi cambiamenti, le macchine sono meno soggette a guasti.
In poche parole, se le interazioni sono ridotte al minimo e il processo è perfettamente standardizzato, le macchine funzionano regolarmente per lungo tempo e i guasti sono ridotti al minimo o non si manifestano affatto. La fabbrica di pompe nipponica Aishin Seiki, dove a partire dal 1982 non ci sono stati guasti per i successivi vent’anni, è un esempio fulgido di applicazione del TPM, una delle tecniche produttive giapponesi applicate alla manutenzione.
Il passato è ricco di esempi di come una manutenzione regolare fosse la soluzione per ridurre gli effetti delle interazioni prodotte dall’ambiente operativo. Strade e acquedotti erano soggetti a erosioni, le navi sollecitate dall’acqua salata e dai venti. Più recentemente, la nascita delle macchine a vapore, delle ferrovie e delle industrie richiese un sempre maggiore impegno nella manutenzione, fino a divenire, nel secolo scorso, una funzione a sé stante nell’impresa.
Le crescenti interazioni in una società in continuo e costante sviluppo imposero sfide e compromessi per salvaguardare l’affidabilità dei sistemi. La funzionalità e la versatilità dei sistemi, l’innovazione e gli aggiornamenti, e il bisogno di rimanere competitivi, da un lato introducevano nuove interazioni, dall’altro si scontravano con autentiche resistenze da parte di manager e operatori. Resistenze culturali e organizzative, aumento dei costi: fenomeni che rendevano arduo il lavoro della manutenzione nel contrastare gli effetti negativi delle nuove interazioni. Ciò portò alla nascita di nuovi modelli di management, automazioni e congegni pokayoke (a prova di errore), e all’impiego di materiali sempre più resistenti e durevoli, che bilanciarono le esigenze funzionali e operative con l’affidabilità dei sistemi, a vantaggio di minori costi di mantenimento. Ancora una volta, con l’aiuto di Pareto e della regola dell’80-20, la manutenzione riuscì a trovare i giusti compromessi senza pregiudicare le prestazioni complessive dei sistemi.
Tutto questo è avvenuto prima delle più recenti innovazioni come la realtà aumentata, l’Internet delle cose, l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale. Quest’ultima, la più diabolica di tutte. □
10 focus SPS
NICO S.r.l. C.da Biggemi Ex SS 114 Km 3,2 96010 Priolo Gargallo (SR), Italy
Leading Italian Company in Environmental Remediation Activities, Asbestos Removal and Decommissioning Operations
INDUSTRY
Alberto
Bianchi
premiato con la Menzione Speciale “Un secolo di eccellenza” al Premio EY L’Imprenditore dell’Anno®
Durante la XXVII edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno®, Alberto Bianchi, CEO di Bianchi Industrial S.p.A., ha ricevuto la prestigiosa Menzione Speciale “Un secolo di eccellenza”. Questo riconoscimento unico celebra l’eccezionale contributo di imprenditori alla guida di aziende italiane con oltre cento anni di storia, capaci di rinnovarsi e affrontare le sfide del mercato con visione strategica e sostenibilità.
Un riconoscimento per la storia e l’innovazione
La Menzione Speciale “Un secolo di eccellenza”, introdotta quest’anno, rende omaggio alle imprese che hanno saputo combinare tradizione e innovazione nel corso di un secolo. La giuria ha premiato Bianchi per il ruolo fondamentale svolto nella crescita economica, sociale e ambientale del Paese. Grazie alla leadership di Alberto Bianchi, l’azienda ha mantenuto la sua posizione di rilievo nel settore, investendo in nuove tecnologie e modelli di business sostenibili.
Fondata oltre cento anni fa, Bianchi Industrial S.p.A. rappresenta un esempio di eccellenza imprenditoriale italiana. Con un fatturato di oltre 40 milioni di euro, l’azienda ha saputo adattarsi ai cambiamenti globali, consolidando il proprio posizionamento sul mercato internazionale senza mai rinunciare ai valori di qualità e innovazione.
“Questo premio è un riconoscimento al lavoro di squadra, alla nostra storia e alla capacità di guardare al futuro senza perdere di vista il nostro passato. È un onore poter rappresentare un’azienda con una tradizione così lunga e significativa”, ha dichiarato Alberto Bianchi durante la cerimonia di premiazione.
La giuria e il contesto del premio
La selezione dei vincitori è stata affidata a una giuria di esperti presieduta da Paolo Morosetti, docente di Strategia e Imprenditorialità presso la SDA Bocconi School of Management. Tra i membri della giuria, spiccano nomi illustri dell’imprenditoria italiana, tra cui Alberto Baban, Serena Costantini, Katia Da Ros, Edoardo Garrone, Giovanna Gregori, Monica Mandelli e Debora Paglieri.
Il Premio EY L’Imprenditore dell’Anno® è un riconoscimento dedicato agli imprenditori che si distinguono per la loro capacità di innovare e creare valore, contribuendo alla crescita del Paese. Quest’anno, l’evento è stato organizzato in collaborazione con Microsoft, con il supporto di Banca Finnat, Board Italia e Redelfi.
Bianchi Industrial S.p.A.: un esempio di resilienza e visione
Sotto la guida di Alberto Bianchi, l’azienda ha dimostrato una straordinaria capacità di resilienza e adattamento, rimanendo fedele ai principi che l’hanno resa una realtà consolidata nel panorama industriale italiano. L’attenzione all’innovazione e alla sostenibilità ha permesso a Bianchi Industrial S.p.A. di affrontare le sfide poste dalla globalizzazione e dalla transizione ecologica, confermandosi un punto di riferimento per il settore.
La Menzione Speciale “Un secolo di eccellenza” rappresenta non solo un riconoscimento del passato glorioso dell’azienda, ma anche un invito a continuare a innovare e guidare il cambiamento nel futuro.
Con questo premio, Alberto Bianchi si unisce alla lista dei grandi imprenditori italiani celebrati per il loro impegno verso l’eccellenza e il progresso, rafforzando il prestigio di un’azienda che rappresenta un autentico pilastro dell’industria nazionale.
INDUSTRY
Schaeffler completa la fusione con Vitesco Technologies
La fusione tra Schaeffler AG e Vitesco Technologies Group AG è stata completata il 1° ottobre 2024, segnando una pietra miliare nella storia delle due aziende. L’unione, annunciata un anno fa, è ora ufficiale con l’iscrizione nel Registro delle Imprese di Schaeffler. Contestualmente, le azioni ordinarie senza diritto di voto di Schaeffler sono state convertite in azioni ordinarie con pieni diritti di voto, rafforzando la governance aziendale.La transazione, basata su un rapporto di cambio di 1:11,4 per gli azionisti Vitesco, rafforza il posizionamento del nuovo Gruppo, che opererà con il marchio unico Schaeffler e sarà leader nei settori E-Mobility, Powertrain & Chassis, Vehicle Lifetime Solutions e Bearings & Industrial Solutions.
SKF sceglie Bari per la tappa conclusiva dei Factory Days
Si è concluso a Bari, presso lo stabilimento di Modugno, il tour itinerante SKF Factory Days, un progetto lanciato da SKF lo scorso maggio per rafforzare il rapporto con i clienti del mercato industriale e valorizzare il ruolo strategico dei Concessionari Autorizzati. Dopo le tappe di Airasca (TO), Massa, Padova, Rimini e Cassino (FR), l’evento ha portato a Bari circa 80 clienti per una giornata dedicata alla condivisione, al confronto e alla scoperta delle innovazioni SKF. I partecipanti hanno visitato il sito produttivo di Modugno, operativo dal 1974 su una superficie di 34.000 m², dove si producono cuscinetti radiali e orientabili a sfera, questi ultimi con prospettive di crescita.
Würth lancia un servizio gratuito di supporto psicologico
Würth Italia ha presentato un innovativo progetto per il benessere dei propri collaboratori, offrendo un servizio gratuito di supporto psicologico, socio-assistenziale, legale e fiscale. Questa iniziativa riflette l’impegno dell’azienda nel creare un ambiente di lavoro inclusivo e sostenibile, in cui il benessere dei dipendenti sia al centro delle strategie aziendali. Il servizio, disponibile attraverso la piattaforma Stimulus Care Services, è stato progettato per rispondere alle sfide personali e professionali che i collaboratori affrontano quotidianamente. Attraverso questa piattaforma, i dipendenti possono accedere a supporto psicologico illimitato a distanza o a cinque sessioni in presenza. Inoltre, un numero verde attivo 24/7 garantisce assistenza immediata per situazioni urgenti.
Henkel: Crescita Organica del +3,3%
Henkel ha registrato una performance positiva nel terzo trimestre 2024, con un fatturato di circa 5,5 miliardi di euro e una crescita organica del +3,3%, grazie al contributo di entrambe le divisioni e all’andamento favorevole dei prezzi combinato con l’aumento dei volumi. In termini nominali, il fatturato è cresciuto dell’1,0% rispetto allo stesso periodo del 2023. Carsten Knobel, CEO di Henkel, ha dichiarato: “Abbiamo continuato a crescere nel terzo trimestre, mantenendo una buona marginalità e aumentando gli investimenti nel business e nei nostri marchi. I risultati ottenuti dimostrano che siamo sulla strada giusta per raggiungere gli obiettivi prefissati, con buone probabilità di centrarli nella fascia alta.” La crescita organica del fatturato è stata particolarmente significativa in Europa, Asia-Pacifico, IMEA e America Latina.
We pioneer motion
Versatile, modulare e facile da collegare
Ideale per il monitoraggio delle macchine in sistemi complessi Il sistema di condition monitoring ProLink offre mediante l‘acquisizione di vibrazioni, tramite accelerometri, opzioni versatili per una facile integrazione nelle infrastrutture per la distribuzione dei dati misurati e viene utilizzato in modo flessibile grazie al suo design modulare e scalabile. Fornisce inoltre tutte le informazioni richieste per visualizzare lo stato della macchina e assicura un maggior livello di trasparenza e tramite l’elevata qualità del segnale rende possibile la manutenzione predittiva e la disponibilità ottimale della macchina semplificando l’utilizzo dei servizi digitali e delle soluzioni Industria 4.0. www.schaeffler.it