civiltà della cina
Nella pagina accanto il Museo di Shanghai (in alto) e il Museo Nazionale di Palazzo di Taipei. In basso Vaso in bronzo con motivi decorativi che ritraggono uccelli, draghi e maschere zoomorfe. Epoca Shang, 1600-1050 a.C. Taipei. Museo Nazionale di Palazzo.
Il grande fenomeno della porcellana da esportazione si lega all’arrivo dei Portoghesi che, giunti a Canton nel 1514, detennero il monopolio delle relazioni commerciali per tutto il XVI secolo. Cominciò allora la produzione di porcellana bianca (a Dehua, Fujian) conosciuta in Europa come Blanc de Chine e utilizzata soprattutto per statuine buddhiste e incensieri. Altre porcellane monocrome videro l’utilizzo di invetriature rosse, turchesi, verdi, gialle, blu. Famosa è la porcellana poi chiamata kraak, sottile, leggera, decorata con motivi floreali, uccelli, piante, animali e figure umane.
Qing, l’ultima dinastia Un ennesimo cambiamento si registra con l’ultima dinastia, quella dei Qing (1644-1911), quando torna al potere una popolazione straniera, non piú mongola, ma mancese, e discendente peraltro dai «barbari» Jin. Nel tempo, le rigide misure adottate vengono profondamente mitigate e anche l’aristocrazia mancese viene sinizzata. Con Qianlong (che regna ufficialmente dal 1735 al 1796), l’impero raggiunge il suo apogeo, mentre l’espansione militare e politica coincide con un imponente sviluppo demografico ed economico. L’imperatore fu anche un grande patrono delle arti e volle un catalogo di tutte le piú importanti opere della cultura cinese (il Siku Quanshu,
composto da 36 000 volumi e contenente circa 3450 opere complete, realizzate da quasi 15 000 copisti). Fece ampliare l’Antico Palazzo d’Estate (Yuan Ming Yuan) e nel decennio del 1750 incaricò il gesuita Giuseppe Castiglione di progettare opere idrauliche e fontane a tempo, complete di macchinari e tubazioni sotterranee. In questo periodo gran parte della Città Proibita fu ricostruita, mentre in pittura, accanto ad artisti che seguivano la tradizione classica, si affermarono personaggi piú eccentrici nello stile e nel contenuto. Nell’arte della porcellana si distinse quella nota in Occidente come «sangue di bue», per la tonalità di rosso ottenuta con l’uso di rame. Massiccia fu la richiesta dai mercati europei di porcellane che, già dal XVII secolo, iniziarono a distinguersi in Famiglia Verde, Famiglia Gialla, Famiglia Rosa, Famiglia Nera, in base ai colori predominanti nella decorazione. Esse invasero un’Europa pervasa dal gusto per le chinoiseries. La Famiglia Rosa è forse l’unico contributo dato dall’Occidente alla Cina in questo campo: utilizzato soprattutto per i servizi da tavola destinati alle casate regnanti europee e per i vasi per le mensole dei camini, è stato probabilmente introdotto in Cina intorno al 1720 proprio da Castiglione. Disordini interni, guerre alle frontiere, sollevazioni, repressioni, corruzione e abusi della corte offuscarono sempre di piú il quadro generale. Tutto ciò ha preceduto le umiliazioni inflitte nel XIX secolo dalle potenze occidentali, che piegarono definitivamente l’impero cinese. La dinastia mancese crollò nel 1911, quasi in silenzio, quando l’intero ingranaggio era ormai completamente logoro.
I pilastri di una civiltà Diversi fattori hanno contribuito a mantenere saldi nel tempo gli elementi fondanti la civiltà cinese. Primo fra tutti la scrittura che, probabilmente già dal IV millennio a.C. (c’è chi sostiene addirittura dal
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