Ticino Welcome N° 60

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R. MELEDANDRI: «Concordo sul fatto che Agno debba essere un aeroporto con voli di linea su alcune tratte, Zurigo e Ginevra in primo luogo, e compagnie private che assicurano i collegamenti con altre destinazioni del mondo. Certo è necessario che la soluzione che si deciderà di adottare per il volo su Ginevra abbia un carattere definitivo o comunque un lungo respiro perché le soluzioni temporanee finiscono solo per danneggiare tutti gli operatori del settore e l’immagine stessa di Agno e di Lugano». M. ROMANO: «Avere un aeroporto è un lusso a cui noi ticinesi non dobbiamo assolutamente rinunciare. Su tutte le carte siamo presenti con Zurigo, Basilea, Berna e Ginevra, una condizione davvero invidiabile se si considerano le nostre dimensioni territoriali. Bisogna però evitare che Agno - isoletta all’interno dell’isola Ticino - rimanga ancora ai margini del sistema delle vie comunicazioni regionali, occorre investire per migliorare uno scalo che è vecchio di trent’anni e in talune sue parti dimostra tutta la sua età. Non credo in alcun modo che sia una questione di finanziamenti che tra pubblico e privato possono essere reperiti, ma piuttosto di volontà politica per continuare a mantenere questo privilegio che ha tante importanti ricadute sull’economia del Ticino». M. BORRADORI: «Vorrei solo aggiungere che, per quanto riguarda l’allacciamento dell’aeroporto alle vie di comunicazione, è già previsto un miglioramento nei prossimi anni in concomitanza con la realizzazione del Tram Treno, mentre per un eventuale nuovo svincolo autostradale dipendiamo da una serie di disposizioni a livello federale che ne limitano l’attuazione».

M. BAZZI: Il turismo congressuale e d’affari può costituire un fattore di sviluppo e crescita del turismo a Lugano, con tutto l’indotto che ne consegue?

pazione delle camere e la presenza del turismo congressuale e d’affari. Inoltre da noi c’è ancora una carenza di comunicazione che non porta a percepire Lugano come destinazione idonea ad accogliere grandi congressi ed eventi».

M. BORRADORI: «Certamente sì, dobbiamo però tenere conto che i mesi in cui il turismo congressuale è più dinamico e presente corrispondono molto spesso ai periodi in cui gli alberghi di Lugano sono maggiormente occupati. C’è una carenza strutturale di posti letto alberghieri, anche in conseguenza degli esercizi che negli scorsi anni hanno chiuso. Il progetto per il nuovo Centro congressuale e turistico nella zona del Campo Marzio Nord vuole anche essere una risposta a questa situazione».

M. ROMANO: «Le questioni che sono state sollevate hanno tutte un peso rilevante. Sicuramente il Ticino sconta una situazione di relativo benessere di cui ha goduto fino ad un’epoca relativamente recente e ancora stenta ad imboccare la strada di un progetto condiviso lungo cui incanalare iniziative e programmi per il suo sviluppo futuro. Quello che senz’altro mi sento di dire è che in ogni caso non possiamo andare in ordine sparso. Sui mercati internazionali, in un mondo globalizzato com’è quello attuale, bisogna andare tutti insieme e non singolarmente, fare un marketing territoriale che comprenda davvero tutto il Cantone. E questa sarebbe davvero una grande rivoluzione culturale».

G. ROSSI: «Per fare il salto di qualità verso una destinazione orientata al turismo d‘affari dovremmo attirare verso la destinazione i grandi operatori dell‘hotellerie che tramite la loro rete internazionale darebbero maggiore visibilità alla regione non soltanto nei mesi estivi ma soprattutto durante il periodo di bassa stagione dove abbiamo più necessità di aumentare l‘occupazione. Prendiamo l‘esempio di Como dove l’arrivo di grandi compagnie internazionali ha elevato notevolmente il tasso di occu-

TICINO WELCOME / DIC 2018 - FEB 2019

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