3 minute read

Giovani talenti crescono: Matteo Gervasoni

Next Article
Poster LNB

Poster LNB

Giovani talenti crescono: due chiacchiere con Matteo Gervasoni

Matteo Gervasoni, classe 2007, è un giovane attaccante rossoblù che recentemente ha raggiunto i suoi primi importanti traguardi. Conosciamolo un po’ più da vicino ...

Advertisement

Come, e quando, ti sei avvicinato alla nostra disciplina?

Era il 2013 e in quel periodo praticavo tennis e calcio. Ricordo che un giorno un mio amico era andato a giocare ad unihockey nei kids ... l’ho seguito e da quel momento ho abbandonato il calcio e abbracciato la nostra disciplina.

Cosa ti piace dell’unihockey?

È uno sport variato, tecnico e tattico allo stesso tempo. Mi piace molto la sua dinamicità, la velocità di gioco e l’aspetto “squadra” che, quest’ultimo, nel tennis non è presente. Inoltre, è uno sport genuino, per gente “coi piedi per terra”, oltre ad essere molto inclusivo, anche i più piccoli possono divertirsi.

Hai un idolo? Se sì, chi è?

Sinceramente nessuno in particolare. In generale osservo e apprezzo tutti i giocatori delle squadre nazionali che ricoprono il mio medesimo ruolo: attaccante, parte destra.

Questa stagione, oltre a militare per il Ticino Unihockey (Categoria B), vesti anche la maglia dell’U16A del Coira Unihockey. Come stai vivendo questa esperienza?

È un’esperienza unica che mi arricchisce sia dal lato sportivo che umano, è molto stimolante. Devo sottolineare che sono stato accolto molto bene, c’è un bell’ambiente e l’organizzazione è eccellente.

La lingua tedesca risulta essere un ostacolo o un’opportunità?

Con l’Hochdeutsch me la cavo, mi faccio capire. La lingua può essere un ostacolo al di fuori dal campo, quando devi socializzare e gli altri parlano solo lo svizzero tedesco. In generale posso comunque affermare che la vedo come un’opportunità: posso apprendere una lingua nuova che mi serve a scuola e tornerà sicuramente utile anche in futuro.

Il livello tra le due categorie (A e B) in cosa si differenzia maggiormente?

Nella categoria A l’intensità e la velocità di gioco, così come il tasso tecnico sono maggiori. In Svizzera interna c’è un elevato numero di giocatori e quindi si riescono a formare diverse linee di livello molto buono. Anche in Ticino c’è qualità e si lavora molto bene. La grande differenza sta nell’ampiezza del bacino d’utenza: a Coira ci sono talmente tanti giocatori che chi non ha “il livello” non viene convocato mentre in Ticino questa dinamica non c’è perché siamo decisamente in meno.

Recentemente (inizio novembre) sei stato nuovamente convocato al campo di allenamento della Nazionale svizzera U17, un traguardo importante. Cosa significa per te indossare la maglia rossocrociata?

È un traguardo molto importante, un sogno che avevo fin da quando ho iniziato a praticare l’unihockey. Quando sono entrato nell’ambiente della nazionale ero particolarmente soddisfatto e mi sono reso conto di quanti giovani ci sono e che si meritano di giocare ad alto livello. Entrare “nel giro” è stato il primo passo, la parte difficile è riuscire a restarci.

A fine ottobre hai avuto l’occasione di giocare con la prima squadra l’amichevole contro il Team Canada, segnando pure una rete! Come è andata questa “prima volta”? Hai qualche aneddoto che vuoi condividere?

È stato un momento bellissimo, una convocazione inaspettata; mi ero già immaginato di indossare la maglia della prima squadra, ma non così presto. È stata una partita molto bella e quando ho segnato è stato molto emozionante... devo ringraziare Tino Nivala per lo splendido assist ;) Giocare con compagni più grandi mi è servito per capire quanta strada ancora devo fare, quanto sia importante lavorare costantemente per crescere.

Oltre alla scuola e all’unihockey ti dedichi anche al tennis: come fai a conciliare tutte le attività?

Giocavo regolarmente a tennis fino lo scorso anno, ora è diventato un hobby. Devo ammettere che il carico di lavoro, tra scuola e sport, non è indifferente e conciliare il tutto non è sempre evidente. Ci vuole sacrificio però con una buona organizzazione e il giusto spirito si può far tutto.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?

Per questa stagione vorrei riuscire a restare a far parte della nazionale, soprattutto perché ad aprile ci sarà un importante torneo con altre nazionali in Finlandia. Poi vorrei vincere il campionato con la U16 del Coira e del TIUH. Con il TIUH si tratterrebbe di raggiungere i playoff e provare così a fare il salto di categoria.

Vuoi lasciare un messaggio ai nostri lettori?

Vorrei ringraziare la società e tutti gli allenatori e le allenatrici che mi hanno fatto e mi fanno crescere sia dal lato sportivo che umano. Vorrei inoltre invogliare tutti ad avvicinarsi e a continuare a praticare questo sport che in Ticino non è ancora così conosciuto. E vorrei invitare i nostri lettori a venire in palestra a sostenere tutte le squadre del TIUH!!!

This article is from: