FARCORO, May 2010

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ricavati dalla colonna o circolo delle quinte. Questo approccio teorico-analitico rivoluzionerà gran parte dell’insegnamento compositivo musicale nell’Accademia di Musica di Budapest. Tra i musicisti che più stimeranno Bárdos e condivideranno questa nuova metodologia, sarà György Ligeti (1923-2006), che è stato anche collega all’Accademia, destinato a diventare uno dei compositori più d’avanguardia e riconosciuti al mondo del XX secolo.

molto spesso al pianoforte. Stimolato da lei, a 10 anni Bárdos inizia a suonare il violino. All’età di 17 anni compie un’esperienza che gli apre il “meraviglioso mondo della musica”: su richiesta del suo insegnante di violino, Nándor Keltscha, sostituisce un secondo violinista ammalato in una compagnia che suona musica da camera. “Quando poi la domenica ci siamo riuniti, e ho cominciato a suonare con l’insieme del quartetto, mi si è aperto il paradiso della musica. Ho presto imparato anche a suonare il violoncello, perché talvolta è capitato che mancasse il violoncellista”, raccontò più tardi János Mátyás. (Quanti colori ha la vita?, 1996). Si iscrive al liceo di via Attila e dopo la maturità si presenta al servizio militare. “Frequentavo sempre concerti e compagnie che suonavano musica da camera e alla fine dell’anno ho deciso: sarei diventato musicista”, racconta nei suoi ricordi autobiografici.

Come Bach, anche Lájos Bárdos componeva musica per le liturgie quotidiane delle chiese e per cori. Come direttore, condusse contemporaneamente anche due battaglie culturali: da una parte combatteva contro il conservatorismo musicale degli anni ‘30, dall’altra contro l’ideologia statalista invadente nella musica degli anni ‘50. Le stesse battaglie proseguirono anche quando lavorò come editore musicale e come compositore.

Nel 1919 sostiene l’esame d’ammissione all’Accademia di Musica per il corso di violoncello ma, non partendo successivamente questa specializzazione, non viene ammesso. Si prepara, in seguito, per l’esame d’ammissione dell’anno successivo. Questa volta mira alla specializzazione in composizione, poiché vuole diventare direttore d’orchestra. Nel 1920 viene ammesso alla classe di composizione di Albert Siklós. Nel 1921, dopo che Kodály torna all’Accademia, continua i suoi studi col grande Maestro, diventando membro di quella famosa classe che sconvolse l’opinione pubblica musicale con il concerto di diploma nel 1925. “Frutti bacati, marci, putridi del giardino di Kodály che si sentono quasi puzzare” scrive, con tono molto offensivo, il critico di un giornale tedesco dell’alta borghesia di Budapest (Neues Pester Journal, 18 maggio 1925). L’attività di Kodály viene qualificata come “intenzionale influenza anarchista”. La musica del quartetto di Bárdos è apostrofata come “cacofonia falsa”. Kodály difende i suoi allievi, affermando la validità e la novità di questo approccio; li difende sia in quel momento sia più tardi, formulando nello stesso tempo per il pubblico l’essenza e il metodo della sua concezione didattica, con cui desiderava far arrivare la sua classe a livello d’avanguardia dei

Lajos Bárdos, 1899 - 1986

Lajos Bárdos nasce a Budapest nel 1899 da una famiglia di intellettuali borghesi. Deve le sue prime esperienze musicali alla madre, Anna Kaufmann che, da musicista dilettante, suonava

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