Terre di Confine Magazine #3

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no; già nella prima scena scopriamo l’esistenza di una sorta di contatto telepatico tra i giovani; il legame che i due sembrano avere anche con il Tall Man ribalta ben presto la loro situazione e, da inseguitori, si ritrovano prede in una caccia al topo, con il Tall Man che, anche quando non previene le loro mosse, riesce comunque a vanificarle, fino al finale (banale quanto si vuole) nel quale il cattivo sembra morto ma poi riappare, ad insinuare il dubbio che la sua essenza non sia di natura fisica e che quindi sia potenzialmente immortale. Questo Fantasmi II è molto diverso dal suo predecessore. La natura sovrannaturale del legame tra il Tall Man e Mike contribuisce ad aumentare le differenze: il timido adolescente qualunque si trasforma per il malvagio in una sorta di nemesi, anche se il fulcro della saga (ma lo si vedrà meglio nella terzo film) inizia a ruotare sempre di più intorno a Reggie. Quest’ultimo, ex gelataio, eroe atipico, diventa un personaggio quasi caricaturale alle prese con situazioni comiche affiancato alle bellone di turno le quali, spesso, rispediranno al mittente i suoi maldestri tentativi di approccio. Anche dalle sequenze di lotta, talvolta, sembra uscire vincitore un po’ per caso, e l’ironia di certe scene ricorda quella che ha reso grande La Casa dell’amico (di Coscarelli) Sam Raimi. Per fortuna Coscarelli non insiste troppo sulla storia d’amore tra Mike e Liz, puntando invece sull’azione e sul ritmo per conservare l’attenzione degli spettatori, cosa che tristemente non riescono a fare i dialoghi, spesso di una banalità imbarazzante. Le atmosfere cupe hanno

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