Radio Fornace #6

LA NEWSLETTER DI TERREAL ITALIA

#6 – Ottobre 2022 Notizie dal Direttore

Intervista a Luca Succio Luca, ci puoi sintetizzare i risultati del Gruppo nel primo semestre?

Durante il primo semestre 2022 il Gruppo ha fatto registrare vendite record ed un buon livello di Ebitda grazie al dinamismo di tutti i principali mercati ed ai massicci aumenti prezzo che hanno coperto i maggiori costi di produzione dovuti principalmente al rincaro delle commodities energetiche.

E quelli della nostra azienda?

Anche Terreal Italia ha fatto registrare elevate vendite ed un margine positivo. Siamo stati coraggiosi nell’implementare le necessarie azioni di aumento dei prezzi e rapidi nelle messe a punto della nostra organizzazione produttiva. Il dinamismo del mercato delle ristrutturazioni ci ha aiutati, soprattutto nelle coperture, mentre il marcato rallentamento delle nuove costruzioni ha penalizzato i volumi dei mattoni.

Come vedi il secondo semestre dell’anno?

Nonostante il buon risultato fin qui raggiunto, il secondo semestre si presenta ricco di incognite soprattutto per l’aggravarsi della crisi energetica che oramai proietta ombre per diversi mesi a venire, mentre la dinamica di mercato evidenzia segni di rallentamento.

Quale strategia adotteremo per fronteggiare questo scenario?

Con questo livello dei costi di produzione è importante valutare «tatticamente» i calendari di produzione di ciascuna linea, mentre assume ancor più valore l’impegno a migliorare costantemente le performance industriali (produttività ed efficienza dell’organizzazione, qualità), che continua ad essere il driver della strategia aziendale e del Gruppo.

Inoltre siamo già intervenuti più volte sui prezzi di vendita negli ultimi mesi, ma ulteriori aumenti saranno comunque necessari.

Anche in un contesto molto incerto, Terreal Italia porterà avanti un oculato piano di investimenti per il rinnovamento e la sicurezza degli impianti e continuerà a lavorare su importanti progetti di sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni.

Approfitto di questo spazio per ricordare una persona che tanti di noi hanno conosciuto porgendo alla famiglia, a nome di tutti noi, le nostre più sincere condoglianze.

È scomparso lo scorso luglio il geometra Walter Cohn, già direttore generale dell’allora SanMarco Laterizi di Noale, responsabile del settore dei mattoni di Noale e Castiglion Fiorentino. Ha condotto insieme con l’allora amministratore delegato ing. Fabrizio Stangalini, la transizione di SanMarco da fornace a carattere locale verso la nuova struttura industriale di multinazionale prima con Saint Gobain ed infine con Terreal. Ha sempre rappresentato un baluardo della tradizione manifatturiera del laterizio a pasta molle e, al tempo stesso, uno stimolo continuo alla ricerca di nuove declinazioni della terracotta arrivando a valorizzare il brand SanMarco in Italia e nel resto d’Europa a livelli altissimi, grazie anche al dialogo continuo con gli architetti della contemporaneità. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo ma so che per tanti di noi, che lo hanno conosciuto o hanno lavorato al suo fianco, ha sempre rappresentato un esempio di rigore, dedizione al lavoro e serietà.

LALA NEWSLETTER DIDI TERREAL ITALIA NEWSLETTER TERREAL ITALIA

#4–-Ottobre Aprile 2022 #6 2022 Flash Sicurezza

La percezione del rischio e la sicurezza sul lavoro Ce lo siamo detti più volte: la maggior parte degli infortuni sul lavoro è dovuta, del tutto o in parte, a un comportamento adottato per una errata percezione del rischio.

Essere portati a considerare come più o meno grave un certo rischio rispetto a com’è nella realtà è spesso influenzato dall’esperienza individuale del singolo, dalla sua conoscenza e consapevolezza, nonché dalla sua esposizione continua o saltuaria al rischio. Spesso, l’abitudine a svolgere un determinato compito porta a non percepirlo come pericoloso, oppure la scarsa frequenza di un certo rischio induce a non premunirsi contro di esso.

Se questo vale per i lavoratori più esperti figuriamoci per i giovani che da poco tempo lavorano nelle nostre fabbriche. È sicuramente indispensabile effettuare un programma formativo che non può prescindere dall’affiancamento ai colleghi con più anzianità che dovranno compiere uno sforzo ulteriore nel far sviluppare nei nuovi colleghi la giusta comprensione del rischio per evitare che sottovalutino una intrinseca pericolosità, mettendo così a rischio la sicurezza propria e altrui.

Dobbiamo consegnare nelle mani dei giovani la conoscenza, la sensibilità e la consapevolezza del rischio attraverso ogni mezzo perché il futuro è adesso e loro ne sono i protagonisti.

Giochiamoci insieme questa partita!

News interne Durante il mese di Ottobre 1992 ha cominciato la sua attività lavorativa nello Stabilimento di Valenza dell’allora IML Marino Crivellari. Durante questi (primi!!) trent’anni di lavoro si è sempre occupato delle manutenzioni meccaniche alle macchine ed agli impianti di produzione sino a diventare il responsabile dell’officina meccanica.

Quale miglior occasione per ringraziarlo per l’impegno e la passione che ha IMPIANTO FOTOVOLTAICO COLTIVAZIONE BIOLOGICA OASI NATURALE “LIPU” sempre messo nello svolgimento dei suoi compiti garantendo il buon VALENZA CASTIGLION FIORENTINO NOALE funzionamento delle linee di produzione e contribuendo fattivamente al successo della nostra azienda.

Michele Carraro, 37 anni, un figlio, è entrato a far parte dell’organizzazione commerciale di Terreal Italia nel mese di luglio con l’incarico di Area Manager del Nord Est. Dal 2004 al 2015 è stato agente di commercio vendendo materiali da costruzione. Dal 2016 è entrato a far parte dell’organizzazione commerciale di un’azienda produttrice di manufatti in cemento con il ruolo di Area Manager organizzando l’attività di 16 agenti di commercio.

A Michele auguriamo un proficuo lavoro con noi e… in bocca al lupo per questo nuovo capitolo della tua vita professionale.

LA NEWSLETTER DI TERREAL ITALIA

#6 – Ottobre 2022 Dove finisce il nostro lavoro

Cosa rappresenta per Terreal Italia il settore export?

Terreal Italia ha iniziato l’attività di Export nel 2010, inizialmente nei mercati europei e successivamente nel 2011 nei mercati del Medio Oriente, svolgendo un ruolo chiave nel mercato delle tegole in argilla MADE IN ITALY per i progetti di alta gamma principalmente nei seguenti paesi: Regno dell'Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Giordania, Egitto, Kuwait, Qatar e Cipro. Negli ultimi anni, abbiamo ampliato la nostra presenza anche nei mercati africani emergenti, quali Sudan, Costa d’Avorio e Senegal.

L'organizzazione Terreal Italia Export si occupa di vendite e supporto tecnico per il Gruppo TERREAL ed è formata da Stefano Ferrari, Export manager, Irene Procchio (Sales back office) e Maria Angela Panizza (logistica).

Numeri chiave

Portoguese roof tiles - Azmeel Residential Project- Jubail - K.S.A. 250 Villas

MAAX bricks – UK London – Residentials in Corsica Street

MAAX bricks – Jaeger House - UK London – Multifunctional Center and residential

▪ Fatturato totale Vendite nel 2021: 4,2 milioni di euro ▪ Quantità: 300.000 m² tegole marsigliesi e portoghesi dall'Italia nel Medio oriente (si traduce in 600 containers di tegole consegnati) ▪ Quantità: 180.000 m² tegole dall'Italia in Europa (Francia, Ungheria, Polonia, Svizzera) _ ca. 300 autotreni completi ▪ Quantità: 70.000 m² mattoni/listelli facciavista dall'Italia in Europa (Francia, Romania, Olanda, Germania e Svizzera) _ ca. 400 autotreni completi ▪ Quota media di mercato: 14% tra i marchi italiani importati

Portoguese red roof tiles - Kuwait Oil Company KOC Housing - Kuwait - 350 villas

Progetti e Sviluppo

Sviluppo prodotti per i mercati export Oltre alla crescente interazione a livello di Gruppo TERREAL per la vendita dei prodotti TERREAL ITALIA nei mercati esteri, Francia ed Est Europa soprattutto, abbiamo sviluppato - negli anni – le vendite Export di numerosi articoli prodotti nei vari stabilimenti italiani. Nel dettaglio, tra i più significativi: PORTOGHESE e MARSIGLIESE EURO2000 Stabilimento di Valenza (AL)

MAAX - Stabilimento di Noale (VE)

OCCITANIA Plaquettes Stabilimento di Castiglion F.no (AR)

LA NEWSLETTER DI TERREAL ITALIA

#6 – Ottobre 2022 Uno di noi -

Intervista a Stefano Ferrari

Da quanti anni sei in azienda? Di cosa ti occupi?

Sono in azienda dal Marzo 2010, ormai ben 12 anni e mezzo! Svolgo fin dall’inizio l’attività di organizzazione e sviluppo mercati esteri e dallo scorso 2019 quella di Export manager Cosa ti ricordi dell’inizio del tuo lavoro?

Malgrado svolgessi l’attività Export già da qualche anno (dal 1993, quindi all’epoca già da ben 17 anni) nel settore ceramico, in ruoli analoghi, ero assolutamente un neofita per il laterizio, ma ricordo di avere trovato fin da subito un clima lavorativo assolutamente soddisfacente sotto ogni punto di vista, che mi ha permesso di imparare velocemente e dunque di poter programmare la mia prima trasferta estera in autonomia solo dopo già un paio di settimane dal mio arrivo. Ricordo ancora distintamente la prima trasferta sul territorio cipriota e greco, che mi ha permesso di “agganciare” un paio di nuovi clienti che a tutt’oggi collaborano ancora con noi.

Raccontaci un po’ di te… che cosa ti piace e che cosa proprio non ti va giù…?

Superata ormai la soglia del mezzo secolo, ahimè, credo di poter essere ragionevolmente consapevole di ciò che amo e di ciò che invece detesto in generale nel quotidiano. Cominciando con il secondo punto, odio sicuramente l’ipocrisia e la falsità che spesso vanno di pari passo, l’intolleranza in tutte le sue forme, l'atteggiamento di coloro che, convinti di possedere verità assolute, divengono intransigenti o peggio ancora supponenti o arroganti verso persone o opinioni che esprimano punti di vista differenti dai loro.

Avendo avuto la fortuna di aver potuto viaggiare (per lavoro e/o svago) in svariati paesi con culture spesso differenti per periodi di tempo a volte anche molto lunghi credo di essere diventato maggiormente tollerante, empatico e privo di pregiudizi rispetto ai mei coetanei italiani con una visione più “domestica”.

Mi piace innanzitutto prendermi cura della mia famiglia e di me stesso, nel tempo libero praticare attività sportive quali trekking e jogging (qui ho preso una “pausa riflessiva” da qualche mese però…), frequentare persone positive, dinamiche e cercare di venire influenzato da loro, in un modo migliore.

Amo vivere nel presente, vivere davvero tutto ciò che sta accadendo e che accadrà nella vita futura evitando se possibile i confronti con altri (spesso dannosi e inutili a mio avviso) e soprattutto evitando di voler essere per forza sempre il primo, limitandomi invece a cercare di essere sempre un po’ migliore di ieri.

Ultimo punto ma per me non meno importante, preferisco di gran lunga ascoltare gli altri, piuttosto che parlare eccessivamente, ritengo infatti che il “saper ascoltare” sia ai giorni nostri una delle skills più importanti, spesso sottovalutata. Credo che chi non sa ascoltare, sarà difficile che possa comprendere cosa gli viene richiesto in ogni contesto, non solo lavorativo.

Quali sono gli aspetti del tuo lavoro che più ti piacciono?

Come già detto in precedenza, amo da sempre viaggiare in paesi stranieri con culture molto differenti dalla mia, cercare un atteggiamento sempre empatico per la risoluzione di eventuali controversie, avere la possibilità giornaliera di poter esprimermi in lingue differenti dalla mia e sicuramente la possibilità di potermi confrontare con i vari addetti ai lavori (importatori, architetti, committenti) con il fine ultimo di poter sviluppare i vari cantieri in giro per il mondo.

A livello locale, sono pienamente soddisfatto del clima lavorativo aziendale creatosi negli anni con i vari colleghi e con l’attuale Direzione aziendale, che di fatto favorisce, sia il raggiungimento degli obiettivi prefissati, in termini di efficienza produttiva, sia il coinvolgimento e la motivazione personale generando così un circolo virtuoso di energia positiva: il target dovrebbe essere a mio avviso il raggiungimento di un cosiddetto “great place to work” spesso pura utopia in Italia.

Impegni familiari e vita lavorativa. Nella tua bilancia pesano in egual modo?

Spesso, in passato, il mio work-life balance non è stato molto equilibrato, a discapito della famiglia purtroppo. La conciliazione tra le esigenze di lavoro e quelle di vita, è indubbiamente migliorata durante il periodo pandemico, grazie agli innegabili vantaggi rappresentati dallo smart working, realizzato nel rispetto degli elementi di flessibilità, di autonomia e soprattutto di reciproca fiducia, certamente utile ad incidere positivamente anche sul work life balance e, più in generale, sul benessere personale. L’aumento della flessibilità della prestazione lavorativa consente, infatti, un indubbio miglioramento proprio in termini di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, con un notevole risparmio di tempi, energie e costi correlati allo spostamento per raggiungere la sede di lavoro, abitando a ca. 120 km dalla sede principale.