n. 115 Aprile 2016
COZZI
MISTIC ONI
B ROMANELLI RU CCHI TANCREDI MA RC
I N A I D R A GU
HESE
D I STEFA NO
mensile di informazione in distribuzione gratuita
I N O T N UL CA
ADESSO È COSÌ, A BOCCE FERME CHISSÀ? LE COSTANTI
IO E IVAN
IL PAESE DEI MOSAICI
pag. 7
pag. 10
pag. 24
Redazionale
Apre “Abruzzo da gustare”
il loro vissuto culturale e personale, sono riusciti a ritagliarsi uno spazio nel panorama artistico internazionale”. Un nome che recentemente ha abbinato la sua fama alla Gastroenoteca Abruzzo da gustare è quello di Carmine Di Giandomenico, disegnatore fumettista di spessore internazionale e
La nuova Gastroenoteca di Grasciano
I
nerpicandosi su per le curve che conducono a Grasciano, proprio lungo il paesino, una fucina di sperimentazione enogastronomica che fa il verso alla beltà abruzzese, si staglia in tutta la sua civettuola kermesse di buon gusto. Una costruzione così ben inserita nell’habitat circostante, un locale pensato e gestito da giovanissimi imprenditori teramani, che coltiva l’ambizione di diventare un importante punto d’incontro tra arte, enologia e gastronomia, perseguendo quindi quella ricerca del bello e del buono, a tavola e nell’arte, che si ponga come primo passo nella coltivazione della felicità. Non si finisce di entrare che già si è avvolti da una cortina di buone sensazioni che si traducono in legno e arreda-
mento consono con una location che vuole stupire con la sua semplice genialità. La ricercatezza inizia con l’appropriata sensatezza dei tavoli, delle sedie, degli scaffali, del bancone, in linea con i prodotti forniti e con la forza delle popolazioni locali. Fuori dalle finestre il tipico paesaggio teramano, fatto di ulivi ben saldi a terra e di lande curate con amore. La collina verde declina lentamente e l’asprezza è sullo sfondo, con il Gran Sasso che si scorge a tratti. Il proprietario, Maurizio Di Franco, è convinto che “da sempre il piacere deve essere inteso nel più ampio significato possibile e che, soprattutto, nel fondersi dei piaceri si costruisce una via alla felicità, in questo modo nasce la prima gastroenoteca del piacere d’Abruzzo”. Gastroenoteca che abbina due prodotti tipici della zona, due forme di filosofia che si riverbera in ogni azione quotidiana, due way-of-living teramane che
vanto della teramanità: negli ultimi tempi la Dc Comics ha scelto di affidare la serie The Flash al disegnatore abruzzese. Ma nella fucina del bello e del gusto non poteva mancare l’arte locale per eccellenza: la ceramica. Tra gli ospiti di “Abruzzo da gustare” anche il ceramista castellano, il maestro Facciolini. Così tra un formaggio d’autore, una fetta di prosciutto nostrano, arrosticini a go-gò e pane fragrante, la Gastroenoteca attende tutti coloro
che vogliano godere del gusto in tutte le sue forme. Il locale è aperto dal 15 marzo e invita ai suoi tavoli tutte le donne e tutti gli uomini che vogliano assaporare una nuova esperienza che oscilla tra il palato e la vista, in una commistione di esaltanti ricercatezze che faranno unica la location di Grasciano. Abruzzo da gustare è aperto tutti i giorni, dal martedì alla domenica, dalle ore 19.00 alle ore 24.00 Chiuso il lunedì
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rendono speciale l’Abruzzo oltre confine e che alimentano il nostro export verso paesi desiderosi di conoscere meglio le nostre realtà territoriali. “Difatti - prosegue Di Franco - ad accompagnare i sapori della nostra tavola, tutti rigorosamente ispirati alla migliore produzione regionale (affettati, formaggi, arrosticini e ovviamente i vini che stanno facendo grande la nostra terra), faranno bella mostra le opere di artisti che, non dimenticando
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Località Grasciano (TE) Tel. 392.6613208
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SOMMARIO
n. 115 3
Teramo è una città strana?
4
Alfredo Paglione: una vita per la bellezza
6
Una scelta oculata
7
Le costanti Boccia-De Girolamo/Ginafra-Ravetto
8 10
Io e Pasolini Io e Ivan (Tullj - Graziani)
Editoriale
Teramo è una città strana?
N
dalla
Redazione manifestazione in cui veniva ricordato lo stesso Tonino Guerra. Ritenemmo stupidamente di poter essere utili agli organizzatori, offrendoci di raccontare agli stessi alcuni
on capiamo oggi, ma forse non l’ab-
divertenti episodi della sua vita rivelatici dal
biamo mai capito, come si agisce nella
Maestro stesso durante le nostre frequenti
nostra Città. I Cittadini come metodo
visite a Pennabilli, suo paese di residenza, da
11
Note linguistiche
12
La Scuola: l’esperanto
ma anche coloro che si applicano in politica,
proporre poi al pubblico. La risposta? Silenzio
13
Le defilippiche di coccia
intesa come scienza di Governo. Ci piace
assoluto! E dire che avevamo precisato chia-
14
Ortona 1943
raccontare alcuni episodi (solo alcuni) di cui
ramente, onde evitare possibili equivoci, che
18
“I Giovani, la Scuola, la Famiglia tra Internet e Tv” 11° Ed.
siamo stati protagonisti o testimoni.
non volevamo figurare in alcun modo il giorno
Nel 2008, grazie all’amicizia con lo scomparso
della manifestazione.
Tonino Guerra che aveva curato il soggetto e
Nel lontano 1992, in occasione di un Conve-
collaborato alla sceneggiatura del film sulla
gno organizzato sull’Autismo in cui avem-
vita di San Gabriele da noi pensato e realizza-
mo l’onore di ospitare la massima autorità
to, riuscimmo a portare a Canzano una Mostra
mondiale in materia di Autismo e di soggetti
di circa 200 opere, denominata “Le Lucciole”,
cerebrolesi, il Professor Glenn Doman di
18
Riflessioni di un teramano d’adozione. Il deserto che avanza
20
Il libro del mese: I fiori del male
21
Dura lex sed lex
dello stesso Tonino Guerra che oltre ad essere
Philadelphia che venne a Teramo, per una
21
L’oggetto del desiderio
stato lo sceneggiatore di famosissimi film
settimana con il suo Staff, tenendo incontri in
22
Musica: David Bowie
diretti da Fellini, Antonioni, Taviani, Anghe-
tutta la Provincia. Pochi giorni fa si è celebrata
lopulos e molti altri ancora e che gli valsero
la Giornata Mondiale dell’Autismo con eventi
24
Tornareccio: il paese dei mosaici
l’onore di essere premiato ad Hollywood e in
anche nella nostra città e nessuno che abbia
Russia, dove hanno dato il suo nome ad una
ricordato quella straordinaria esperienza
stella, è conosciuto anche come Poeta, Scrit-
teramana.
tore, Pittore, Scultore. Il giorno dell’inaugura-
Da ultimo, qualche giorno fa c’è stato a Tera-
zione della Mostra, Canzano visse una serata
mo un evento in ricordo di Pierpaolo Pasolini
memorabile con Tonino Guerra che dispensò
a quaranta anni dalla morte. Ovviamente
la sua immensa arte alle migliaia di visitatori
nessuno si è sognato di invitare Pasquale
intervenuti. C’erano tutti tranne coloro che a
Limoncelli che fu suo grande amico e che
Teramo si occupano di cinema. Quegli stessi
più volte lo ospitò a Teramo in occasione di
però, due giorni dopo, si presentarono a Can-
incontri culturali da lui organizzati.
zano per proporre all’Amministrazione una
Voi, questo modo di fare, come lo chiamere-
rassegna di Film sceneggiati dal Maestro. Boh!
ste? Memoria labile o che altro?
Qualche anno fa, a Teramo si è tenuta una
Continua...
26
In giro: Frattoli
28
Er mejp fico der bigoncio
29
Calcio
30
Pallamano
30
Coldiretti informa
è possibile scaricare il pdf di questo e degli altri numeri dal sito web
www.teramani.info scriveteci a dimmitutto@teramani.info Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli Redattore Capo: Maurizio Di Biagio Hanno collaborato: Domenico Attanasii, Maurizio Carbone, Maria Gabriella Del Papa, Maurizio Di Biagio, Maria Gabriella Di Flaviano, Carmine Goderecci, Piergiorgio Greco, Maria Cristina Marroni, Piero Natale, Orbilius, Antonio Parnanzone, Rossella Scandurra, Sergio Scacchia, Massimiliano Volpone. Gli articoli firmati sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione né l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo parziale, sia degli articoli che delle foto. Impaginazione: Imago Comunicazione Periodico Edito da “Teramani”, di Marisa Di Marco Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 per l’Associazione Culturale Project S. Gabriele Organo Ufficiale di informazione dell’Associazione Culturale Project S. Gabriele Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 Registro stampa Tribunale di Teramo n. 1/04 del 8.1.2004 Stampa: Editpress s.r.l. Per la pubblicità: Tel. 0861 250930 347.4338004 - 333.8298738 Teramani è distribuito in proprio
4 n.115
Arte
Una vita per la bellezza di Alfredo Paglione
L
La terza sezione, “le donazioni”, introduce al presente: Alfredo Paglione ha costituito una significativa collezione di opere contemporanee, oggetto nel corso degli anni di importanti donazioni che hanno permesso la nascita di diversi musei e sezioni di arte contemporanea in musei già esistenti, in particolare in Abruzzo. Un lungo cammino iniziato accanto a don Pasquale Macchi, segretario del beato
o scorso 3 marzo Alfre-
Paolo VI, per la costituzio-
do Paglione – protago-
ne della Collezione d’Arte
nista dal 1964 al 2000,
moderna dei Musei Vaticani,
con la sua Galleria
e proseguito fino all’ultima
32, e in seguito con il suo
importante donazione all’U-
mecenatismo, del panorama
niversità di Chieti e Pescara.
artistico italiano – ha com-
In questi anni Paglione ha
piuto ottant’anni.
legati alla sua attività di gallerista e di
Crocevia, la Fondazione voluta da lui
mecenate.
di grandi artisti, da Sassu a Rauschen-
e da sua moglie Teresita, violoncellista
A conclusione del concerto, Giovanni
berg, da de Chirico a López García.
colombiana scomparsa nel gennaio
Gazzaneo, presi-
Infine, la quarta
2008, ha desiderato festeggiare il
dente di Crocevia,
parte del volume:
significativo traguardo dedicandogli un
ha presentato ad
“Crocevia”. Nel
concerto e una pubblicazione.
Alfredo il volume
2005, con Giovanni
Al concerto – che ha avuto come pro-
Una vita per la
Gazzaneo e alcuni
tagonisti il violoncellista Marco Maria
bellezza. Alfredo
amici, Alfredo dà
Paglione, con
vita alla Fondazio-
l’introduzione del
ne, con un duplice
cardinale Loris
scopo: la tutela,
Capovilla e gli scrit-
promozione e
ti di Alessandro
valorizzazione delle
Beltrami, Giovanni
donato oltre duemila opere
collezioni da lui do-
Gazzaneo e Alfredo Paglione, e due
nate; la conoscenza e la valorizzazione
poesie inedite di Sandro Boccardi.
della sfera del sacro nelle arti, in parti-
Suddiviso in quattro sezioni, corredate
colare contemporanee, sia nell’ambito
da numerose e significative immagini,
della ricerca e delle pubblicazioni sia
ripercorre inizialmente le tappe fonda-
nell’ambito delle esposizioni.
mentali della vita di Alfredo, dall’infan-
La serata si è conclusa con un gioioso
zia e la giovinezza in Abruzzo, agli studi
rinfresco nelle sale dello Spazio
a Roma, al periodo trascorso in Co-
Crocevia, ultima sede della Galleria
lombia, dove conosce Teresita, che lo
Trentadue. Per l’occasione sono state
raggiungerà poi in Italia diventando sua
esposte le opere donate alla Fonda-
moglie e collabo-
zione da artisti di
ratrice nell’attività
fama: Paolo Borghi,
della Galleria 32. La
Maurizio Bottoni,
seconda sezione,
Aldo Carpi (do-
intitolata appunto
nazione Peppino
“la Trentadue”,
Gatti), Mauro
è dedicata ai qua-
Davoli, Gigino Fal-
Radaelli e la violinista Marta Violetta
rant’anni di attività,
coni, Omar Galliani,
Nahon – erano presenti gli amici
dal 1963 al 2000,
Gabriel Mandel,
più cari di Paglione, molti dei quali
e alle trecentoun-
Oliviero Rainaldi,
venuti appositamente dalla sua terra
dici esposizioni
Tobia Rava, Safet
d’origine, l’Abruzzo, e numerosi artisti
allestite.
Zec.
40 ANNI DI DONAZIONI DI ALFREDO PAGLIONE nella Regione Abruzzo
1995. Torre de’ Passeri (Pe), Museo dantesco “Fortunato
14 litografie “Via Crucis” di Aligi Sassu. (Donazione Alfredo e
Bellonzi”.
P.Fiore Paglione)
1 dipinto di Giuseppe Banchieri
2012. CHIETI, MUSEO DI PALAZZO DE’ MAYO. “NEL SEGNO
1997. GIULIANOVA (TE), MUSEO D’ARTE DELLO SPLENDORE
DELL’IMMAGINE”.
(M.A.S.)
130 dipinti e sculture di 90 artisti del XX secolo.
233 opere di artisti del XX secolo, concesse in comodato perpetuo
20 opere grafiche di José Ortega.
per dar vita al Museo stesso. Nel maggio del 2003, Alfredo
2012. TORNARECCIO (CH).
Paglione si vede costretto, suo malgrado, a ritirare tutte le opere
1 mosaico di Maurizio Bottoni dedicato a San Giovanni Paolo II.
esposte per salvaguardare l’integrità della collezione.
2012. CHIETI, CHIESA DI SANT’ANNA.
1997. GIULIANOVA (TE), MUSEO D’ARTE DELLO SPLENDORE
1 mosaico di Renato Balsamo dedicato a San Giovanni Paolo II.
(M.A.S.).
2012. FARA SAN MARTINO (CH), CHIESA DI SAN REMIGIO.
1 dipinto di Armando De Stefano.
1 mosaico di Piero Vignozzi dedicato a San Giovanni Paolo II.
2002. VASTO (CH), MUSEO DI PALAZZO
2012. CHIETI, CHIESA DEL SACRO CUORE.
D’AVALOS.“MEDITERRANIA”:
1 mosaico di Maurizio Bottoni dedicato a San Giovanni Paolo II.
80 dipinti di 8 artisti a Palazzo d’Avalos. Claudio Bonichi, Arturo
2012. CHIETI, ISTITUTO TEOLOGICO ABRUZZESE-MOLISANO
Carmassi, Armando De Stefano, Gigino Falconi, Carlos Mensa,
“PIANUM”.
Gastòn Orellana, José Ortega, Matias Quetglas.
10 opere grafiche originali di Aligi Sassu.
2003. CHIETI, FONDAZIONE CARICHIETI. “I PROMESSI SPOSI”.
2013. CHIETI, MUSEO UNIVERSITARIO “G. D’ANNUNZIO”.
58 acquerelli di Aligi Sassu realizzati nel 1943-44.
“TARTARUGHE TRA ARTE E SCIENZA”.
2004. CHIETI, MUSEO COSTANTINO BARBELLA. “ARTE PER
301 pezzi, di cui 90 opere d’arte della Collezione Teresita Olivares
IMMAGINI”.
Paglione.
89 dipinti
2013. CAMPO IMPERATORE (AQ).
12 sculture di 70 artisti del XX Secolo.
1 mosaico di Paolo Borghi dedicato a San Giovanni Paolo II.
2004. GIULIANOVA (TE). REPARTO CARDIOLOGIA
2013. PESCARA, CHIESA DI SANT’ANDREA APOSTOLO.
DELL’OSPEDALE CIVILE
1 mosaico di Stefano Di Stasio dedicato a San Giovanni Paolo II.
20 litografie di Aligi Sassu della suite “I cavalli innamorati”
2014. PESCARA, MUSEO D’ARTE MODERNA VITTORIA
2004. TORNARECCIO (CH), SALA D’ARTE PALLANO. “IN
COLONNA.
NOMINE PATRIS”
“IL FASCINO DELL’IMMAGINE. Tradizione e modernità”.
30 opere di 14 artisti del XX secolo.
56 dipinti dal 1968 al 1997 di Claudio Bonichi, Arturo Carmassi e
2008. CASTELLI (TE), MUSEO DELLE CERAMICHE. “IL GRAN
Gastòn Orellana.
FUOCO DI ALIGI SASSU”.
Nel 2015 tutte le opere sono state ritirate dal donatore per palese
206 ceramiche e sculture di Aligi Sassu dal 1939 al 1989*
inadempienza del Comune di Pescara.
*Le opere di Aligi Sassu di cui sopra, erano originariamente
2014. CHIETI SCALO (CH), CHIESA DEI SANTI DODICI
destinate alla Città di Teramo ma l’Amministrazione Comunale
APOSTOLI.
dell’epoca non fu in grado di trovare loro una giusta collocazione.
1 mosaico di Stefano Piali dedicato a San Giovanni Paolo II.
Per cui Alfredo Paglione, volendole lasciare comunque nella nostra
2014. CHIETI, MUSEO UNIVERSITARIO “G. D’ANNUNZIO”.
provincia, scelse Castelli come ideale luogo di destinazione,
“ALIGI SASSU. L’IMMAGINE DELLA PAROLA”.
incontrando la gratitudine dell’allora Sindaco oggi scomparso,
100 opere grafiche originali di Aligi Sassu dal 1967 al 1992.
Enzo De Rosa. La donazione a Castelli è l’unica che è stata
2006-2015. TORNARECCIO, “UN MOSAICO PER TORNARECCIO”.
possibile in provincia di Teramo.
Un Museo “en plein air” sulle facciate delle case.
2010. ATESSA (CH), MUSEO ALIGI SASSU. “SASSU IN
21 mosaici donati di autori vari del XX secolo.
ABRUZZO”.
2015. CHIETI, MUSEO UNIVERSITARIO “G. D’ANNUNZIO”.
210 opere su carta di Aligi Sassu, di cui 93 opere uniche e 117
133 dipinti e sculture di autori vari del XX secolo
opere grafiche.
303 opere grafiche originali di grandi Maestri della Grafica.
2011. GIULIANOVA (TE), CHIESA DI SAN FLAVIANO.
2015. SAN GABRIELE (TE), MUSEO “STAUROS” DI SAN
14 litografie “Via Crucis” di Aligi Sassu. (Donazione Alfredo e Suor
GABRIELE.
Luisa Paglione)
5 dipinti di Gaston Orellana
2012. TORNARECCIO (CH), CHIESA DI SAN ROCCO.
5 opere grafiche originali di José Ortega e Aligi Sassu.
5 n.115
di
6 n.115
Domenico Attanasii
Satira
Una scelta oculata
minime, i pensieri solidi saranno saccheggiati
sbancato i botteghini di ogni teatro, cinema e
da lugubri personaggi agenti nell’ombra anche a
oratori vari con la saga di “Fantozzi”. Comunque
televisore spento. Il biondo Daniel Nilsson che fa
sia, se lo dicono quelli della televisione vuole dire
girare la testa alle spettatrici di “Ballando con le
che è vero:“Villaggio è nato al Teatro Parioli!”.
Stelle” sembra si sia
Un becco di cicogna
promesso sposo alla
sui banchi di scuola
figlia maggiore del suo
può trasformarsi in
agente Lucio Presta;
una cesoia. Un’idea
la favorita dalla sorte,
in un liceo. Ancora
Beatrice Contessi. La
efferati fatti di cronaca
fidanzata del vichingo
recente, senza dimen-
può contare di certo
ticare quelli fino qui
nella benevolenza e
appuntati, riguardanti
benedizione della con-
le vicissitudini di alcuni
celta o culata?”. Inutile affrettarsi a
duttrice domenicale di
maestri spirituali, Bep-
rimarcare che non si tratta di una
Raiuno, Paola Perego,
stupida battuta da imboscare tra
fedele compagna di vita del suo papà, seppure
Gori, che si occupano di contenuti intellettuali,
le chiacchiere da bar. Tanto, quelli
Quella degli intrecci parentali in TV
“S
dimmitutto@teramani.info
pe Caschetto e Giorgio
in tumulto d’animo a causa delle determinate
data-driven, marketing e advertising, si rincorrono
del bar l’intenderanno sempre come se lo fosse.
intenzioni del direttore generale, nonché a.d. della
sulle prime pagine dei network. Appena qualche
Questo è un intento narrativo, l’ottica in cui chi
Rai, Antonio Campo Dall’Orto, di adottare una
settimana fa nell’ufficio di Ilaria Dallatana, al
scrive vede le cose. Non è interpretata alcuna
sua strategia rivoluzionaria per Viale Mazzini infi-
quarto piano di Viale Mazzini, sarebbero stati visti,
allusione tra celebrità, macchiette e protagonisti
schiandosene addirittura degli ascolti. Il palinsesto
i guru dello showbiz, confabulare in tralice. Chi
nei luoghi e situazioni
di Domenica In sarà
mai potrebbe ora spingersi oltre?! Caschetto è il
dei fatti raccontati e i
stravolto a favore della
principe degli agenti artistici, con una scuderia di
personaggi, i luoghi e
qualità: meno emozioni
talenti, la ITC 2000, tra i quali compare anche Cri-
le situazioni del mondo
facili. E allora basta
stina Parodi, conduttrice Rai avente sorella Bene-
virtuale. Un inutile visio-
con la cronaca nera
detta, che cucina su La7. Una sorella maritata di
nario ha scritto che ciò
nel programma storico
lusso in Gori può essere appunto una benedizione
di cui abbiamo bisogno
pomeridiano. Ci pensi
per fare le scarpe a una vecchia gloria ai fornelli,
sono quei libri che ci
pure Barbara D’Urso su
la vetero cuoca Antonella Clerici su Raiuno. L’a-
piombano addosso
Canale 5 a fare piange-
pripista pare sia stato il giornalista e conduttore
come la sfortuna, che ci
re con sperimentazioni
Nicola Porro di “Virus - Il contagio delle idee”,
perturbano profonda-
emozionali su tale
che ha ospitato poco tempo fa la sorella minore
mente come la morte di
Barbara Chiapppini,
dei Parodi televisivi su Raidue. L’ex direttore di
qualcuno che amiamo
ospite di Pomeriggio
Canale 5, quando pure Dallatana era la sua vice e
più di noi stessi, come un suicidio. E diceva pure
5, giunta per presentare il suo secondo genito di
con la quale ha poi fondato Magnolia. Si è tirato
che un libro dev’essere una piccozza per rompere
soli otto mesi, Folco. Se Maurizio Costanzo saprà
fuori, è quello che si dice nell’ambiente di Giorgio
il mare di ghiaccio che è dentro di noi. Il tizio,
adeguarsi, gli ascolti del suo programma in Rai
cognato della Benedetta. Per non essere in debito
un presenzialista da salotto televisivo se fosse
non risentiranno del colpo di spugna. Un ritorno a
con la memoria va ricordato quando Mentana
vissuto di questi tempi, si chiamava Franz Kafka.
casa dell’incamiciato senza collo ideatore del sa-
disse che il king-maker delle nomine Rai era lui,
Onori e gloria postumi a uno scribacchino che ha
lotto più ambito d’Italia nato nel
il Gori. Lui ha smentito, ridente
versato inutilmente inchiostro di notte su carta
1982. Si legge sul sito di Rete 4
e sereno:“Ma no, io faccio il
liscia che neanche al cesso sarebbe stata utile a
che il “Maurizio Costanzo Show”
sindaco di Bergamo”. Il becco
qualcosa. Una giostra di sagome umane, cavalli a
per oltre 27 anni consecutivi è
di una cicogna oppure le cesoie
dondolo. Un intermezzo di forze che governano il
riuscito a fare convivere sullo
d’acciaio sono state una scelta
mondo dove a scendere sono quei meritevoli che
stesso palco nomi noti e meno
oculata per gli amministratori
assicureranno agli abietti il girotondo successivo.
noti. Grazie alla trasmissione ar-
del “Seminario Pio Aprutino”
Se è vero che la liturgia religiosa rende sublime la
tisti non ancora emersi si sono
quando nell’anno 2012 imbullo-
quotidianità dell’uomo, quella televisiva legittima
rivelati poi grandi musicisti,
narono una parabola satellitare
la consuetudine in uno spazio incerto, forse pre-
cabarettisti e straordinari attori.
con vista sulle vestigia del Teatro
sumibile. Con la sovranità popolare nei tentacoli
Tra questi: Paolo Villaggio...
romano. La padella ricettiva fu
dei banchieri lasciata in custodia ai corrotti, il di-
(http://www.mediaset.it/
subito rimossa seppure gli stessi
ritto, l’ordinamento giudiziario, i principi che sono
rete4/articoli/maurizio-costan-
prelati fossero consapevoli a
stati delineati per riconoscersi propri destinatari
zo-show_13360.shtml) Solo che
cosa sarebbero andati incontro.
dello stato sociale si estingueranno. Le certezze
quest’ultimo già nel 1975 aveva
Al buio digitale.
di
Maurizio Di Biagio
Così va il mondo
Le costanti Boccia - De Girolamo Ginefra - Ravetto Ovvero l’arte dell’inciucio nelle istituzioni italiane
T
www.mauriziodibiagio.blogspot.com
7 n.115
Bignardi, Ilaria Dellatana, Campo dell’Orto e così via. L’Usigrai storce la bocca e lamenta l’eccessivo ricorso a consulenze esterne. Per le nomine dunque si è andati a pescare in un bacino di gente formatasi “dal nemico”: a questo punto esiste ancora questo dualismo Rai-Mediaset? Ma in Italia, fare guerra ad un nemico, che poi diverrà nostro alleato, è ormai diventata una prassi consolidata. Sicché la bella Parodi, moglie di Giorgio Gori (ancora lui), conduttrice Rai invita la sorella Benedetta, cuoca su La 7, invito forse propedeutico ad una nuova consulenza per la consanguinea o peggio ad un nuovo programma Rai confezionato sulle sue fattezze, magari alla faccia della Clerici Si capisce perché, asseriva Adenauer, i Dieci Comandamenti sono tanto chiari e privi di
utto è stato confermato dalla nuova riforma
Gori, una vita come direttore
ambiguità: non furono redatti
Rai, la cartina di tornasole delle peggiori e
di Canale 5 e di Italia 1, oggi
da un’assemblea, da un par-
inveterate abitudini italiane dell’inciucio.
sindaco di Bergamo, che ha
lamento in questo caso.
Tanto che in parlamento il grillino Davide
fondato Magnolia con Ilaria
Salvo Sottile cacciato prima
Crippa, intervenendo sul testo di legge, ammise
Dallatana, neo direttrice
da Mediase e poi da La Sette,
che si stesse consentendo che un consulente al
di Rai2. Ha lanciato pure
approda in Rai e conduce un
servizio di Mediaset potesse far parte della Rai.
Daria Bignardi all’epoca di
Il pentastellato nella sua orazione aveva messo
Tempi Moderni e del primo Grande Fratello e ha
che è moglie di un agente (si noti come la costante
in luce il vulnus della riforma in cui non si parla
avuto come assistente Antonio Campo Dall’Orto,
Boccia-De Girolamo/Ginefra-Ravetto ricorra spesso)
chiaramente di quali siano i conflitti di interesse
attuale direttore generale della Rai. Per dirla con
il cui fidanzato svedese della figlia partecipa a Bal-
da evitare, prestando il fianco al solito chiaroscuro
le parole di Enrico Mentana: “È il Rutelli della Tv».
lando con le stelle (resta poi da stabilire chi sono le
italiano, a quella linea di confine conradiana in
Del resto l’Italia è il paese di Nunzia De Girolamo e
stelle), magari con un corposo ingaggio.
programma con Paola Perego
cui tutto è nebbia, anche
Francesco Boccia, moglie e
E che dire della coppia Costanzo-De Filippi? Il
se è una giornata tersa ed
marito, la prima appartenen-
primo riesumato addirittura come regista nel
umida, come capita spesso
te a Forza Italia, il secondo al
programma di Sottile & Perego di Rai Uno e la
nei mari del Sud. Il progetto
Pd, e nel talamo all’imbrunire
seconda, reginetta di Canale 5?
della Raiset in tutte le sue
trescavano infinocchiando la
Ma la predilezione a questo sport nazionale
pieghe non è mai morto,
politica nazionale e ponendo
viene da lontano. In principio ci fu proprio Cavour,
anzi più vivo che mai con il
a sistema l’italico inciucio
che dopo aver rottamato il povero Massimo
premier Matteo Renzi e con
e poi Laura Ravetto e Dario
D’Azeglio, architettò il famoso connubio con la
il patto del Nazareno che ha
Ginefra, stesse case stessi
cosiddetta sinistra di Rattazzi. Camillo Benso fu
suggellato una fine (quella
mari..
dunque il padre della Patria e dell’Inciucio. Poi
di Berlusconi) ed una rinascita (sempre quella di
Inciucio che può essere definito il marchio delle
vennero gli anni di Depretis, nei quali i governi
Berlusconi anche se defilata). L’ultimo tocco di ge-
ambiguità Made in Italy e delle connivenze sto-
della “sinistra storica” si presentavano in realtà
nio è rappresentato dal pagamento del canone Rai
ricizzate, a partire dai patti blasfemi Stato-Mafia
come grandi ammucchiate eterogenee. Del resto
sulle bollette elettriche con il risultato di liberare,
in poi. E spesso si concretizzano laddove sono
fu proprio Depretis a coniare il vocabolo “trasfor-
in un mercato pubblicitario asfittico, risorse che
presenti le risorse, come nel caso della nostro
mismo”: egli accoglieva a braccia aperte tutti i
prendono la direzione del Biscione ed anche dei
canale pubblico.
voltagabbana di destra disposti a “trasformarsi”
gruppi editoriali più blasonati. In caso di raccolta
Tornando a Gori, definito or-
per governare allegramente
del canone secondo le previsioni, abbattendo il
mai il kingmaker della Rai, lui
insieme a lui”.
secolare tarlo dell’evasione, a Viale Mazzini sono
sminuisce il caso così: “Sono
Da come si evince dalle
pronti a mettere in piedi canali senza pubblicità,
molto contento di queste
note storiche l’homus
come da tempo annunciato, facendo un favore alle
nomine ma non mi prendo
italicus è avvezzo a trattare
tv di Berlusconi in chiaro affanno in questi ultimi
meriti che non ho. Né sono
col nemico per diventargli
tempi, per quanto riguarda la raccolta pubblicita-
stato consultato né mi sono
amico. Siamo un po’ tutti
ria. I conflitti di interesse tra Rai e Mediaset sono
preoccupato di suggerire
Francesco Boccia e Nunzia
grossi come una casa, a partire ad esempio dagli
nomi. E ci mancherebbe». Poi
De Girolamo & Dario Ginefra
stessi componenti. Prendiamo ad esempio Giorgio
però c’è, come detto, Daria
e Laura Ravetto.
di
8 n.115
Maurizio Di Biagio
Personaggi
Io e Pasolini
Pasquale Limoncelli racconta il suo rapporto con lo scrittore
S
www.mauriziodibiagio.blogspot.com
Garibaldi, il corso, il Cantinone, il Derby di allora, e tanta tanta gente che lo venerava. Memorabile ed emblematica fu la foto che lo ritraeva in una qualsiasi calata per Corso San Giorgio di un ragazzo indigeno quando svolazzavano i lembi dei grandi cappotti, assieme a gente come Vincenzo Rofi, Giovanni Cicconi, Piero Tempesti e altri ancora. “La dolce sera invernale di Teramo – scriveva Pasolini – echeggia delle voci insolite. Molte persone, specialmente giovani e ragazzi, si radunano intorno a me, e
i rammaricava del fatto che in cielo non
cui lui volesse denunciare colui che poi divenne
mi accompagnano come un piccolo manipolo di
volteggiassero più le lucciole. Dava la
amico del gallerista teramano. Venne in città
irregolari verso l’albergo a prendere la valigia”.
colpa ai pesticidi, alla globalizzazione e
al ridotto del Cinema Apollo, concesso da don
Nel 1964 tornò tra il Tordino e il Vezzola a pre-
a tutti i suoi effetti perversi. Si buttò a
Giovanni Fumo: fuori c’erano 500 persone
sentare la pellicola Il Vangelo secondo Matteo
che attendevano e allungavano l’orecchio ed
e a Alba Adriatica per il premio Mazzacurati
capofitto nella salvaguardia dei dialetti nazionali. Diede un’occhiata ad una casetta
“in compagnia di Ninetto Davoli”.
del 700 da abbattere e si inalberò
Spesso il gallerista teramano andava
dinanzi al teatro romano con quella
a Roma per incontrarlo all’Eur, a casa
fresca naturalezza priva di ogni
sua: “L’ultimo incontro che ebbi con
tronfia ubbia culturale. Pier Paolo
lui fu a luglio del 1975 (a novembre
Pasolini, il teramano Pasquale Limon-
fu assassinato), salii a casa sua e
celli lo racconta come “un essere
ci mettemmo a chiacchierare. La
superiore”, uno che osservava stupi-
prima cosa che mi sorprese fu la
to gli operai che, a Teramo, assieme
sua domanda: come sta Di Poppa?”.
ai vari Sgattoni e tutta l’intellighenzia
Allora a Teramo si viveva una vita
del posto, non proferiscono parola
associativa che ora possiamo solo
perché travolti dal mito dello scrittore con la montatura degli occhiali poderosa come la sua stazza cul-
sognare: “Noi col Centro Gramsci Giovanni Ciccone, Pasquale Limoncelli, Vincenzo Rofi, Pierpaolo Pasolini, Piero Tempesti, Gabriele de Laurentis, Tommaso Ersoni.
turale. I due figli del popolo, nel suo
facemmo cose miracolose, in 5 anni ospitammo gran parte della cultura italiana (Moravia, Bo, Carlo Levi,
approdo a Teramo nel 1959, furono definiti nel
altrettante erano dentro. In un dibattito che
Lizzani, Guttuso, solo per fare alcuni nomi) e io
suo resoconto sul quotidiano il Giorno, pregni
seguì l’incontro, un ragazzo gli chiese che cosa
mi trovai tra l’incudine e il martello. Per i miei
“di una forte chiarezza di idee, un’irremovibile
pensasse di D’Annunzio: “Pessima persona,
compagni non facevo sufficiente politica men-
saldezza morale che brilla nel caldo sguardo”.
pessimo soldato, pessimo poeta” fu la sua
tre per i democristiani facevo il furbetto perché
Il suo mondo era quello del proletariato e le
risposta sbrigativa. “Compì un gesto con la
con il pretesto della cultura facevo politica. Ero
persone come il comunista Limoncelli non si
mano e andò oltre” racconta Limoncelli, 84
attaccato da tutti”. Pasquale Limoncelli s’abbar-
trovarono a disagio quando lo conob-
bica su pile di suoi libri che in pochi
bero: “Sì ero in soggezione però lui da
hanno voluto comprare: “Aspettavano
persona qual era, molto colta e uma-
che li regalassi ma non è successo
na, si mise in conciliante disposizione
mai”. Quest’anno sono 50 gli anni da
annullando il gap che c’era tra noi, e
gallerista in Via Comi, nel suo ufficio
pareva che fossimo amici da tempo.
tempestato di quadri, stampe, libri
Lui era un timido e come tutti i timidi
e storia. “A gennaio chiudo, non c’è
per farsi coraggio poteva sembrare
più nessuno, sto giornate intere a
arrogante ma v’assicuro che non lo
leggere il giornale”. “A Teramo v’è una
era”. Pasquale conobbe Pasolini per
fiaccola di cultura e libertà” scriveva
via di un certo Lorenzo Di Poppa,
Paolo Grassi, direttore del Piccolo
“un fascista di allora che attaccando ogni volta i comizi in piazza con Dio
teatro di Milano, a Eduardo De Filippo Pasquale Limoncelli
stramaledica gli Inglesi vomitò insulti
affinché lo aiutasse nella sua battaglia andando in città per portare un sua
omofobi nei confronti del letterato che sarebbe
anni, una pensione di 494 euro ed una vita
opera. L’artista partenopeo non potette andare.
dovuto venire a Teramo”. Limoncelli gli scrisse
spesa per la cultura. “Da qui nacque anche un
Ma con “Pierpaolo Pasolini parlavo alla pari,
una lettera espresso adducendo che era pronto
comitato di protesta contro le affermazioni di
io con le persone intelligenti non mi sono mai
a consegnargli i nomi degli uditori nel caso in
Pasolini”. Il giornalista-scrittore conobbe Piazza
trovato a disagio”.
10 n.115
di
Maurizio Di Biagio
Personaggi
Io e Ivan
registratori Geloso che era maledettamente complicato far partire in contemporanea “difatti uno fungeva da base e sull’altro si sovrapponevano gli altri sound”. Proprio in quei pomeriggi dei primi anni Sessanta nacque la distorsione, anticipando addirittura la chitarra di Jimj Hendrix a Woodstock: “L’amplificatore Supro cominciò a gracchiare
La storia di “due talenti” raccontata da Rodolfo Tullj
“E
www.mauriziodibiagio.blogspot.com
ed Ivan gli tirò un calcio, il risultato fu che produsse un effetto distorsivo che gli piacque tanto; chiunque altro si sarebbe innervosito, lui no, guardò il mondo da lassù”. Il primo gruppo di Ivan e Rodolfo fu completato con i nomi di Francesco Grue al basso e Mario Tarquini alla chitarra, che un bel giorno al mare era preso in giro perché provava un
ravamo due talenti”. La boria e la presunzione
brano apparentemente senza pretese: ebbene quel moti-
ad una certa età
vetto fu portato a Sanremo
sono perdona-
da Fausto Leali. Così inizia-
te soprattutto
rono i primi successi:“Ad
se supportate da fatti. “A
Urbino andò via la luce per
soli quindici anni a Tunisi
un bel pezzo, io presi la
a me e ad Ivan Graziani
situazione in mano e andai
ci fermavamo per strada
con un assolo di batteria
per chiederci gli autografi”
al buio, riattaccammo tutti
sussurra il batterista dei
insieme d’incanto quando
Modernist’s, Rodolfo Tullj,
tornò il giorno artificiale;
nella sua cortina di capelli
ancora oggi si ricordano
ben assestati e bianchi
di quella serata”. Il talent
come il latte senza lattosio
scout Nino Dale adocchiò
che sorseggia al bar. Con
Rodolfo “da prendere al
calma, richiamando i suoi
volo prima che spicchi il
ricordi e fasti, ora a 70
volo” e lo portò con sé
anni, con gli occhi deter-
nei Modernist’s, il gruppo
minati e lucidi. Suonavano
più in voga del momento.
già da piccolissimi tra Via
“Ivan mi fece pressione per
Getullio e Via Palma, suo-
entrare anche lui”, raccon-
navano a quei tempi soprattutto i campanelli dei portoni
ta Rodolfo, e alla fine fu della partita. Il primo successo,
e sbarazzini scappavano via andando
quello più vero, quello meno finto, li
immediatamente di fionda tramortendo
travolse con l’arma che posseggono in
zanzare nella luce piatta dei lampioni
genere le cose inaspettate: la naturalez-
in piazze deserte. Poi il guizzo, una sua
za. Ivan cantava in falsetto “My prayer”
batteria immaginaria, nei primi tem-
da brivido, accompagnato in ordine
pi fatta di tamburelli da mare usati a
sparso da Franco Partenza, Marco
mo’ di tamburi e ferraglia di lattine di
Renzi, Nino Dale, Rodolfo Tullj. Erano al
conserva di pomodoro assurti a piatti.
mare, erano in montagna, dappertutto.
Nel mondo c’è tutta la fantasia, fino
Entrarono in competizione con I Lupi
a quando il padre gli fece trovare una
di Ascoli Piceno, e Ivan dedicò loro la
Hollywood, una vera Hollywood che gli
sua canzone “I lupi”. Rodolfo Tullj, ad
cambiò la vita. I primi tempi lui ed Ivan
ogni buon conto, tra una serata con i
li passavano raccogliendo sfide canore
Modernist’s ed una prova con gli amici
nella Teramo del Dopoguerra con gli
di sempre, ebbe la possibilità di suonare
altri ragazzi:“Vu fa la sfida?” era il ciao
con Iva Zanicchi, Domenico Modugno
di allora, a scuola o come per il corso,
e Ornella Vanoni. Alla base della sua
e non era un mistero che le vincessero
rottura con la formazione teramana ci
tutte. Il primo studios fu nel ’60 una ca-
fu un malinteso, di quelli che di quando
setta per gli attrezzi nelle zone dell’ex
in quando generano anche qualche
mattatoio: lì strimpellavano i primi brani e notificavano le loro opere in due
Rodolfo e Ivan
risvolto positivo, una possibilità diversa. Il batterista passò agli Harlem 77, una
delle band più apprezzate in quel
che ha educato e
svolto insieme a
periodo, che era capace di riempire
preparato centinaia
Giancarlo Purita-
le piazze senza sforzo, con Marco
di allievi che oggi
ni:“Dodici furono
Renzi, Franco Partenza, Roberto Tra-
svolgono attività di
gli iscritti e soli
satti e Tommy Pietropaoli. “Quando
rilievo nel pano-
tre i teramani” è
andavamo a suonare, vedevamo sui
rama musicale
il suo commento
pali della luce, sugli alberi, sui muri
nazionale. Grazie al
un po’ al ribasso
dei palazzi, scritte inneggianti a noi”.
Maestro Vincenzo
e poco entusiasta.
In seguito al successo degli Harlem
Di Sabatino, grande
“Questo grande
77, Franco Partenza, Marco Renzi e
pianista, e il suo
amore per Ivan in
Vincenzo Di Sabatino fondarono la
gruppo “I Saba”,
realtà non c’era,
scuola di musica Cedem, che Rodolfo
Rodolfo si avvicinò
fu un fiasco com-
ha poi rilevato e continuato a dirige-
alla musica jazz,
pleto. Dopo la sua
re per più di vent’anni; una scuola
che poi farà parte
morte ho orga-
integrante
nizzato il primo
della sua
concerto – premio
carriera.
Hernandez El Negro e Rodolfo
in suo onore, in
Nei nove anni vissuti a Mera-
piazza Martiri, ma completamente
no, invece, Rodolfo ha potuto
a mie spese, al quale parteciparono
incrociare l’attività musicale
tutti i musicisti che lo amavano, da
di Milano, collaborando con
tutta Italia. Il chitarrista di Campo
Maurizio di New Dada (poi
della fiera dormiva spesso a casa di
KrisMa), i Giganti, Rosanna
Rodolfo: “Lì iniziò a sentirsi male”
Fratello, Umberto Bindi, For-
annuisce a mezza bocca il batterista.
mula Tre, Joe Squillo, Fiorella
La sua voce caratteristica cambiò
Mannoia e Bruno Martino.
nel tempo ma la collocazione sul
Fa curriculum anche il corso
palco di Rodolfo mai:“Non sono mai
da lui ideato per cantautori,
stato un front-man come lui, persone
propostogli da Ivan Graziani,
come noi o stanno dietro o di lato”.
di
Note Linguistiche
Gli aggettivi qualificativi invariabili
E
Maria Gabriella Di Flaviano
dimmitutto@teramani.info
aggettivi: dabbene, dappoco, ammodo, perbene... (un ragazzo perbene, persone perbene); - aggettivi doppi (formati da due aggettivi o da aggettivo + nome) che indicano una tonalità di colore: verde chiaro, rosso cupo, rosso fuoco, verde bottiglia... (un maglione rosso fuoco, una gonna verde chiaro); - gli aggettivi terminanti in consonante o vocale accentata: chic, demodé (vestito
sistono aggettivi qualificativi che non variano nel
demodé, capelli chic);
genere e nel numero.
- l’aggettivo arrosto
Essi sono:
(pollo arrosto, pepero-
- alcuni aggettivi che indicano una tonalità di
ni arrosto);
colore: blu, viola, lilla, rosa, marrone, porpora, tabacco,
- l’infinito avvenire
ruggine... (il vestito blu, i vestiti blu; la tenda blu, le
con valore di aggettivi
tende blu);
(il tempo avvenire, i
- l’aggettivo pari e i suoi derivati dispari ed impari (il
tempi avvenire);
numero pari, i numeri pari; la pagina pari, le pagine
- tutti i nomi usati con
pari);
funzione di aggettivi:
- alcuni aggettivi composti da “prefisso + nome”:
pesce pilota, donna
antinebbia, antifurto, antirughe, dopobarba, doposole,
copertina... (la donna
prebarba.. (faro antinebbia, fari antinebbia);
copertina, le donne
- alcune locuzioni avverbiali usate con funzione di
copertina).
11 n.115
di
12
La scuola
Maria Gabriella Del Papa
dimmitutto@teramani.info
n.115
L’esperanto è vivo e lotta insieme a noi ma è un sogno rimasto tale In Italia gli iscritti alla Federazione esperantisti sono circa 2mila. In Italia solo l’Università di Torino ha una cattedra di esperanto, ma esistono corsi su tutto il territorio.
E
alcuni suoi vocaboli e alcuni esempi di testi in esperanto, come alcuni versi della Bibbia. Le regole dell’esperanto furono perfezionate nel 1905 quando – poco prima del primo congresso mondiale di esperanto – Zamenhof pubblicò Fundamento de Esperanto, un libro diviso in quattro parti: una prefazione (Antauparolo), una grammatica (Gramatiko), una collezione di esercizi (Ekzercaro) e un dizionario universale (Universala Vortaro). L’Economist spiega che la principale qualità dell’esperanto è la sua semplicità: ”Zamenhof l’ha concepita affinché si diffondesse. Le sue radici sono nelle principali lingue europee. La sua grammatica è sempre regolare [non ci sono eccezioni]: i nomi finiscono in -o, gli aggettivi in -a, gli avverbi in -e, i plurali con una –j”. La maggior parte delle parole alla base della lingua esperanto derivano dal latino, altre da italiano, francese, tedesco, inglese, russo e polacco. Ci sono poi parole derivate dall’arabo, dal giapponese e da molte altre lingue. Alcune delle parole dell’esperanto sono invece idiomismi nativi, idiomi inventati dal nulla, da Zamenhof o, più avanti, dai membri della comunità esperantista: “marito”, per esempio, si dice “edzo”. L’esperanto si basa su 16 regole principali. La numero nove dice che “ogni parola si legge così come è scritta”: l’esperanto è, infatti, una lingua in cui ogni lettera corrisponde a un solo suono. L’esperanto può essere appreso in circa un terzo del tempo necessario per apprendere l’inglese o il francese. L’ortografia è fonetica (un suono = una lettera), la grammatica è regolare e priva di eccezioni. La pronuncia – basata sulle cinque vocali fondamentali – è semplice e chiara: l’esperanto parlato richiama il suono dell’italiano o dello spagnolo. L’esperanto è una lingua “agglutinante” (come molte lingue asiatiche): le radici e gli affissi basilari possono facilmente combinarsi fra loro per esprimere concetti più complessi. L’esperanto oggi
speranto è la lingua internazionale neutrale proposta nel 1887 dal
È difficile quantificare il numero di esperantisti ed è difficile avere informa-
medico e poliglotta ebreo Ludovico Lazaro Zamenhof, vissuto nella
zioni precise sul livello di conoscenza della lingua da parte delle persone
parte occidentale dell’Impero zarista (oggi Polonia). Zamenhof volle
che dicono di conoscerla. Soprattutto grazie a internet l’esperanto è
sviluppare e sperimentare, insieme ai colleghi, una lingua di facile
però riuscito a sopravvivere. Oltre alle numerose pagine Wikipedia (la prima
apprendimento, regolare, con la speranza che essa venisse poi accolta
esiste dal 2001) c’è anche un sito – Pasporta Servo – che offre agli espe-
come seconda lingua internazionale per tutti. Riteneva che l’adozione di
rantisti un servizio gratuito di couchsurfing: gli utenti possono
una lingua neutrale, patrimonio comune di tutta l’umanità,
viaggiare in tutto il mondo richiedendo ad altre persone
fosse non solo utile per scopi pratici, ma offrisse anche un
che parlano l’esperanto di ospitarli per alcuni giorni. Il sito è
forte contributo a più distesi rapporti fra i popoli e alla pace
gestito da TEJO, l’associazione mondiale che riunisce i giovani
mondiale.
esperantisti. Tra le lingue che Google Translate permette di
Zamenhof voleva, dunque, che l’esperanto diventasse una
tradurre c’è l’esperanto; Duolingo – una delle più famose app
lingua capace di favorire le relazioni interpersonali e la pace
per imparare le lingue – offre corsi sull’esperanto.
nel mondo. “Esperanto” significa infatti “colui che spera” e
Molte persone, dopo un modesto lavoro di apprendimento,
deriva a sua volta dallo pseudonimo Doktoro Esperanto, che
hanno ottenuto per mezzo dell’esperanto contatti diretti
Zamenhof scelse di usare per alcune sue pubblicazioni.
su scala mondiale. La maggioranza di coloro che parlano in
Nelle ambizioni di Zamenhof e di chi dopo di lui ha parlato,
esperanto accentuano l’aspetto pratico della lingua piuttosto
insegnato e promosso l’esperanto, la lingua sarebbe dovuta
che quello politico: la usano nei loro viaggi per incontrarsi con
diventare quello che oggi è l’inglese. Non è successo. Nono-
amici; trovano nuovi contatti negli indirizzari del “Pasporta
stante questo l’esperanto resta la lingua artificiale più diffusa
Servo” (servizio-passaporto) che offre indirizzi in 89 Paesi
al mondo: si stima che la conoscano tra 200mila e 2 milioni
di persone disposte a ospitare per brevi periodi viaggiatori
di persone e la sezione di Wikipedia in esperanto comprende
e turisti esperantisti. Nel corso di tutto l’anno avvengono
186mila voci, più di quelle della lingua ebraica o della lingua
incontri internazionali, conferenze, iniziative del tempo libero,
hindi. Seppur con risultati diversi da ciò che ci si aspettava
campeggi: spesso vi si trattano i temi sociologici e politici
più di cento anni fa, l’esperanto è ancora una lingua viva: scritta, parlata e
dell’attuale mondializzazione.
discussa.
Chi pensa che l’esperanto sia una lingua morta si sbaglia di grosso. Non
Nel 1887 Zamenhof pubblicò Unua Libro (“primo libro”, in lingua esperanto)
solo è viva e vegeta ma addirittura si insegna nelle scuole. Dove? A Verdel-
in cui spiegò i principi della lingua che sarebbe poi diventata l’esperanto,
lo, per esempio.
Grazie all’interessamento di Maria Carla Galizzi,
Abbiamo in Italia vere e proprie associazioni
presidente del gruppo esperantista bergama-
giovanili come “ La Gioventù Esperantista
sco, di Felice Sorosina, entrambi insegnanti di
Italiana” che ha il fine di divulgare l’esperanto
esperanto, e alla disponibilità e collaborazione
tra i giovani.
dell’insegnante prevalente Antonella Pignatiel-
È anche possibile acquistare libri, grammatiche,
lo, gli alunni della Scuola Primaria dell’Istituto
riviste e vocabolari, inoltre si possono trovare in
comprensivo di Verdello oggi parlano esperanto.
rete e ordinabili dei libri distribuiti dalla FEI .
Il primo progetto, partito nel febbraio del 2009,
Bisogna dirlo, l’Esperanto non è stato dimen-
ha coinvolto i 19 allievi della classe terza: du-
ticato, l’unico sogno infranto, a mio avviso, è
rante le lezioni in aula, un insegnante di lingua
stato quello di non averlo potuto usare come lingua ufficiale nel mondo.
coinvolgeva i bambini con giochi e attività didattiche. La risposta dei piccoli studenti è stata
si è deciso di riproporre l’esperanto fino alla
In questo senso è stato un sogno, bellissimo,
così positiva e i risultati tanto incoraggianti che
classe quinta.
ma rimasto tale.
di
Satira
Le defilippiche di coccia Uno dei due della coppia asimmetrica
D
Domenico Attanasii
dimmitutto@teramani.info
Altrimenti, la scelta di restare rinchiusi con le sbarre spalancate e l’illusione di potersene andare prima o poi. L’illusione, la chimera dell’arbitrio consentito è stato l’obiettivo di un politico teramano famoso in tutto il mondo per meriti diversi da quelli del gossip televisivo. Il caso ha voluto che una mente così discernente potesse straripare dopo il Vezzola prima del Tordino. L’acqua spinta dal tempo non esiste. La sabbia conta solo quella stretta a filo polveroso nell’imbuto di una clessidra che prevede il presente. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasgredisce. In Pezzopane e Razzi, per esempio. La metamorfosi, la staffetta che passa il testimone dalle mani di Pannella a quelle della promessa sposa di un aspirante non si sa bene di cosa in TV (vedi il servizio delle Iene su Italia 1) e quelle di chi ama farsi sempre “li cazzi sua”, come il personaggio, di certo meno imbarazzante di quello vero, interpretato da Maurizio Crozza su La7. Su facebook una madre chiede scusa
ice di essersi fatto in tutta la sua vita “8 o 9 spinelli” e definisce le
alla figlia per averla fatta studiare, per avere fatto più di un lavoro e permet-
sue esperienze gay poche e insoddisfacenti. “Ma faceva comodo a
terle di frequentare l’università che l’ha posta dinanzi a un bivio. Scegliere
tutti che fossi ‘il drogato’ o ‘il frocio’ d’Italia” (il Fatto Quotidiano).
di lavorare in un call center, oppure espatriare. In Italia resteranno a pieno
Queste dichiarazioni non sono le solite defilippiche di Cicerone o
titolo i Simone Coccia Colaiuta, attore e regista (così è scritto sul proprio
piuttosto quelle di un tronista di uomini e donne, ma appartengono a un
profilo pubblico di fb), con settanta raffinatissimi tatuaggi sul corpo, alto un
monumento storico della politica italiana: Marco Pannella. Un abruzzese
metro e novantuno, senza talento artistico alcuno. Non sa cantare, non sa
teramano. A ottantacinque anni, il leone dei
recitare e non conosce le tabelline. Convinto che Firenze si affacci sul mar
radicali sta ruggendo in combattimento a petto
Ionio, Riccione sul Tirreno. Che il fondatore della
nudo con due draghi, i due tumori che lo stanno
Apple sia un tizio di nome Steve Apple. Uno che
aggredendo, infami, nel pieno di una fulgida
se anche conscio di non essere bello è certo di
terza età. Come Don Ferrante, fra le righe di
essere un grande uomo. Un omone che “ama
Manzoni e di quel romanzo sempre da revisiona-
molto i bambini” e “sa fare molto bene il sesso”.
re mentre Dostoevskij sfornava un capolavoro
Sebbene confonda Camillo Benso con Giotto nel
dopo l’altro, non prende nessuna precauzione
guardare i loro ritratti. Sicuro che per fare i verbi
contro la sua peste. A chi oggi gli chiede perché
al passato occorra la parola “forse”. Il trapassato
non smette di fumare risponde che se lo
remoto del verbo avere: “io forse avevo avuto”.
facesse davvero ci rimarrebbe secco stecchito.
Ignora l’esistenza di Bruno Pizzul. Un giovanotto
Come un eroe di Metastasio, si batte sino alla
muscoli e tartaruga che ha l’imene sotto l’ascel-
fine prendendosela con le stelle (Don Ferrante,
la e il perineo sul ginocchio. La cervice uterina
I promessi sposi, cap. XXXVII). E proprio le stelle
dietro la nuca. Un eminente conoscitore dei
saranno chiamate in causa, a testimoniare i fatti.
percorsi delle gladiature romane. Uno che pure
La libertà di un uccellino in gabbia ha tre vie se
sculetta in mutande davanti a una sedia, dietro
si lascia aperta la porticina. Una che dà fuori
una telecamera accesa. Un culo in primo piano.
all’aria aperta, l’effimera che ti respinge fra le
Quello del compagno di vita di una senatrice
mura della casa dove si è rimasti imprigionati.
della Repubblica italiana.
13 n.115
di
14 n.115
Piero Natale
La nostra storia
Ortona 1943 Intervista al prof. Nicola Del Ciotto Seconda parte
U
dimmitutto@teramani.info
sette noi Ortonesi non sentimmo più le esplosioni. E poi? Si cominciava a tornare alla normalità. Il fronte avanzava velocemente verso nord. Quando sapemmo che Ancona era stata liberata, cominciammo a sperare per il suo ritorno. Ma i giorni passavano e alla speranza cominciò a subentrare lo scoramento. Si era quasi alla metà di luglio: mia madre si era rinchiusa in se stessa, non mangiava più e rifiutava la vita. Io la vedevo deperire di giorno in giorno. Cominciò ad insinuarsi nella mia mente il pensiero angoscioso che forse sarei rimasto solo e andavo a piangere in disparte per non farmi vedere.
n attimo di sosta per riordinare le
Ma una mattina, molto presto, si sentirono
idee e poi ripartiamo per il nostro
dei passi pesanti nell’androne, il grido soffo-
viaggio nei meandri della memoria.
cato di mio zio, che stava uscendo, poi subi-
Se la sente di riprendere il viaggio?
to dopo, all’aprirsi della porta, vi fu l’ingresso
Andiamo pure avanti.
di un uomo barbuto, secco e malandato: era mio padre... Mi fermo qui perché tuttora mi
Nell’estate del ’43 ha nominato il suo
prende fortemente la commozione... Insom-
papà. Poi non più. C’è un motivo?
ma, la gioia era ritornata in famiglia, eravamo
Mio padre... La sua è un’odissea a parte. Gli
tutti salvi e si parlava tanto. Ognuno cercava
avvenimenti, che si sono succeduti e acca-
di raccontare la propria avventura. Per farla
vallati, hanno deciso ineluttabilmente per la
breve, questa è la sintesi del racconto di
nostra separazione. Il bombardamento aereo
mio padre. Alcuni giorni dopo l’8 settembre,
di Pescara del 31 Agosto, con la distruzione
con una motocarrozzetta di servizio, avendo
dei ponti sul fiume, ha infine definitivamente
attraversato il fiume Pescara su una chiatta,
impedito la ricomposizione della famiglia.
era riuscito a raggiungerci per pochi minuti
Mio padre, che aveva giurato fedeltà al Re, il
ed aveva parlato con mia madre sotto il
quale poi lo ha abbandonato nel turbine della
capanneto, spiegandole che cosa aveva
disfatta, era in servizio presso la Legione
intenzione di fare (mia madre non mi ha mai
Carabinieri Reali di Ancona, l’8 settembre. La Caserma fu im-
detto nulla di quel colloquio). Tornato ad Ancona, non potendo
mediatamente occupata dai tedeschi e tutti i Carabinieri furono
sopportare quella fascia blu al braccio, decise di disertare e si
costretti a servire la Germania.
diresse verso l’Umbria dove si fermò, passando tutto l’inverno sul monte di Assisi, il Subasio, fingendosi scavatore di pozzi. Da lì
Non l’ha più rivisto?
osservava tutto il movimento tedesco nella piana di S.Maria degli
Si, a metà settembre, alla masseria. Ho un piccolo frammento
Angeli e poi riferiva le notizie ad un uomo della città.
di memoria in cui vedo papà in divisa, con al braccio una fascia
Quando il fronte raggiunse Assisi, si avviò a piedi verso di noi,
blu dove campeggia una scritta nera “WolksPolizei”, che parlotta
toccando Foligno, Terni, Rieti, l’Aquila, Popoli, Pescara, ma si
sotto il capanneto con mia madre, che piange. È un’immagine
fermò in campagna...
chiara, ma così distaccata e distan-
Non ebbe il coraggio di arrivare
te da avere l’impressione che io
ad Ortona, perché temeva di non
non ne faccia parte. Addirittura mi
trovarci più.
sembra che non mi abbia nemmeno visto né salutato. Ma penso che ciò
Che fece allora?
sia impossibile. Che brutti scherzi
Aveva saputo che Ortona era stata
fa la mente! Ripartì subito. Da quel
chiamata “La piccola Stalingrado”
momento non lo vedemmo più.
ma non aveva mai pensato che
Io e mia madre, soli, subimmo tutto
vi fosse tanta distruzione. Vagava
il calvario della interminabile batta-
intorno alla masseria devastata,
glia fino al sette di giugno ’44 quan-
disperato, quando vide un gatto.
do, finalmente, il fronte si mosse
“Almeno tu sei vivo” disse e lo
verso nord e noi ne uscimmo sani e
scacciò correndogli però die-
salvi. Per inciso, che combinazione
tro pensando: “Se c’è un gatto
di date! Il cinque fu liberata Roma, il sei ci fu lo sbarco in Normandia, il
Ortona 1944 - Piazza S. Francesco circondata da case distrutte
può darsi che ci sia anche un padrone”. Arrivò ad un casolare
Appuntato Del Ciotto
centrale ed importante?
Rocco, ...disertore
Lei precedentemente mi ha chiesto se vi
si affacciò, si abbrac-
...pericoloso ricercato
sono stati eroi. Ecco. Il capitano Triquet è
ciarono, ma mio padre
...in caso di cattura,
da considerarsi un eroe.
aveva l’urgenza di
fucilazione immedia-
Nel 1975 ebbi l’occasione e l’onore di
sapere:“I miei... Come
ta…”.
stringergli la mano. Così potei osser-
stanno?”. “Sono a Orto-
Così anche papà visse
vare da vicino appuntata sul suo petto
na. Stanno tutti bene”.
quel periodo, nero per
la “Victoria Cross” fissata al nastrino
“Non ci misi cinque
tutti noi, con la morte
rosso-vinaccio. La Victoria Cross è la
minuti per raggiunger-
al fianco, per essersi
decorazione più alta che possa meritare
vi” ci disse. Questo è, in
rifiutato di collaborare
un soldato britannico e viene assegnata
pochissime parole, il ri-
con il fascismo.
con molta parsimonia. Nella campagna
assunto del racconto di
Chiudo qui, con
d’Italia solo tre “Victoria Cross” furono
mio padre. Dopo qual-
questi pochi episodi,
conferite ai soldati della 1ª Divisione Ca-
che giorno di riposo, un
la narrazione di quel
nadese. Il Cap.Triquet fu l’unico decorato
mattino ci informò che
periodo della mia vita
non alla memoria.
era suo dovere rien-
vissuto molto, troppo,
L’azione militare, condotta dalla compa-
trare in servizio, perciò
intensamente a soli
gnia “C” del Royal 22° Rgt. al comando
bisognava tornare ad
otto anni. Gran parte
del Capitano Triquet il 14 dicembre per la
Ancona. “Papà come ci
degli avvenimenti che
presa di Casa Berardi, è notissima ed è
andiamo?” gli chiesi e
riguardano me e la mia
riportata in numerosi testi.
semidistrutto e chiamò il proprietario. Questo
Il libretto dei miei ricordi
lui mi rispose:“A piedi!” Andaste da Ortona ad Ancona a
famiglia è meglio narrata e sviluppata in
Lei è stato con me sul posto ed ha
un libricino molto personale:“Ti raccon-
potuto constatare come fosse difficile la sua conquista con
to...”.
piedi?
un’azione frontale. Proveremo ora
Perciò era neces-
a far conoscere
sario quel vasto
Ad Ancona trovaste la casa, suo pa-
a chi legge due
aggiramento per
dre tornò in servizio?
personaggi, che
prendere la Casa
Devo ammettere che in fondo la fortuna
hanno attraversato
alle spalle. Anche
ci ha sempre assistito. Trovammo la
la fanciullezza del
questo percorso
casa intatta e mio padre si apprestò a
piccolo Nicola.
facemmo insieme e
tornare immediatamente in servizio.
Essi sono un
ci rendemmo conto
Quando la sera ritornò ci raccontò come
capitano e una
quanto era lungo
fu accolto al suo arrivo in caserma. Tutti
giovane signora: il
e quanto era allo
lo festeggiarono come se fosse stato un
Cap. Paul Triquet
scoperto.
eroe, tutti già sapevano del suo perico-
e la Signora Maria
Delle quattro com-
loso impegno ad Assisi. Lo chiamò infine
Teresa Berardi. Sono
pagnie (A/B/C/D) del
il Colonnello che si congratulò con lui.
due personaggi che
22° Rgt. che parti-
Sulla scrivania c’era un documento na-
mi hanno sempre
rono alle ore 07:30
zifascista che lo riguardava. Il colonnello
affascinato, ma che
glielo porse e papà lesse:“...Carabiniere
in effetti emergono
Si. In tre giorni.
del 14 dicembre ‘43
Cap. Triquet
dalla linea di base (n. 1) posta a circa
prepotentemente
2500 mt da casa Berardi, il Cap. Triquet
dai gorghi della
(promosso Maggiore durante l’attacco)
tempesta che tutti
assunse il comando diretto della Comp.
noi subimmo.
“C”, con l’appoggio di uno squadrone di carri armati Sherman dell’Ontario Rgt.,
Il Gen. Paul Triquet a Casa Berardi nel 1975. La “Victoria Cross” è la prima del medagliere sul suo petto, col nastrino scuro.
Infatti, nelle con-
guidati dal maggiore Smith. Avanzarono
versazioni e negli
cautamente tra i campi fino all’innesto
incontri, che
con la statale Ortona-Orsogna dove era
abbiamo avuto in
collocata una munita postazione tedesca
questi ultimi tre
difesa da due carri armati Mark IV (n. 2).
anni, ha spesso
Dopo un aspro combattimento, il primo
citato il Cap.
obiettivo era stato raggiunto alle ore
Triquet. Perché
10,30 con la distruzione dei due Mark IV,
questo ufficiale
ma solo alle ore 14,30 riuscirono a costo
canadese è nei
di gravissime perdite
suoi racconti così
a sfondare e procede-
segue a pag. 16
15 n.115
16
segue da pag. 15
n.115
zione che va molto al di là dei comuni
trovò, come tutti noi, nel gran calderone,
limiti umani.
addirittura nel punto più infuocato. Rimase nel casolare con tutta la sua famiglia Alla vicenda
fino al giorno prima della sua conquista,
della conqui-
condividendo con i soldati tedeschi lì
sta di Casa Be-
asserragliati tutte le difficoltà della prima
L’azione com-
rardi è anche
linea, assistendo molti feriti. Riuscirono a
plessivamente
legata come
venirne fuori fortunosamente appena in
durò otto ore.
figura quasi
tempo prima della battaglia finale.
Alle 15.30 la
da romanzo
Fu venerata dai soldati di ambedue gli
Comp “C” con-
una donna che
eserciti, non solo per la sua bellezza ma
quistò la casa,
lei ha sempre
anche per la sua umanità e la sua dedi-
ma con un ulte-
definito bella,
zione alla cura dei sofferenti.
riore tributo di
affascinante
Sul giornale canadese “The Maple Leaf”,
sangue difficile
ed intelligente.
datato 15 aprile 1944, viene nominata
da accettare.
Questo casola-
“Queen of the Moro” come riconosci-
Erano partiti
re, che sembra
mento per le sue azioni disinteressate
re verso casa Berardi.
Casa Berardi dopo la battaglia
all’assalto oltre
e valorose al limite dell’e-
cento uomini ed arrivarono
roismo.
in sedici soldati e due ser-
Sotto la sua foto la motiva-
genti. Tutti gli ufficiali erano
zione riporta:“Maria Berardi,
morti o feriti. Solo la capa-
moglie di Guido Berardi,
cità di comando di Triquet
ingegnere civile in Orto-
mantenne coesa la compa-
na, era diventata “Regina
gnia fino alla espugnazione
della Valle del Moro” per i
dell’obiettivo. Riuscì poi a di-
Canadesi che presero parte
fendere la casa dal contrat-
al combattimento casa per
tacco tedesco fino all’arrivo
casa in Ortona. Maria è la
delle altre compagnie, nella
ragazza che personalmente
tarda serata. Tradizione vuo-
ha condotto i fanti canadesi
le che per incitare gli uomini
nell’indagine porta a porta
- certamente storditi dalla
degli obiettivi nemici mentre
battaglia e dalle continue
loro conquistavano il paese.
perdite - abbia pronunciato
La sua casa, “Casa Berardi”, fu punto cardine
la seguente frase: L’ennemi
nell’aspro concen-
est devant nous, derrière nous, sur nos
tanto un maniero, è
flancs, il n’y a qu’une place sûre, c’est
tuttora di proprietà
l’objectif (Abbiamo il nemico davanti,
della famiglia Be-
in Ortona, nel quale
dietro, ai lati. C’è un solo posto sicuro:
rardi. Nel 1943 era
il Maggiore Paul
l’obiettivo!).
abitato dai coniugi
Triquet guadagnò la
La presa di questo antico e robusto ca-
ing. Guido Berardi e
Victoria Cross”
solare fu di importanza strategica perché
Maria Teresa Forla-
Io la conoscevo
determinò il controllo della strada Orto-
ni in Berardi, con i
di vista, poi nel
na-Orsogna con la conseguente rottura
due figli Fernando e
1986 mi presentai
in due del fronte tedesco e il presuppo-
Lanfranco.
a lei per ottenere
sto alla successiva cruenta e vittoriosa
Maria Teresa, chia-
qualche notizia
battaglia per la conquista dell’importante
mata famigliarmen-
da utilizzare nella
nodo stradale “Cider Crossroads”, quat-
te “Donna Sisina”,
mostra che stavo
tro giorni dopo. Insomma, fu l’apertura
era nota a tutti gli
allestendo. In segui-
alla liberazione finale della città di
ortonesi per la sua
to avemmo parec-
Ortona, che avvenne il 28 dicembre ‘43,
origine nobile ma
chi colloqui. Entrai
e che si realizzò combattendo - come a
anche più per la
nelle sue simpatie
Stalingrado - casa per casa, via per via,
sua prorompente
ed ottenni molto
di agguato in agguato con ingenti perdite
giovinezza, per
materiale fotogra-
sia per la parte canadese che per quella
la sua bellezza,
fico personale, che
tedesca.
per la sua vitalità.
poi riportai in parte
Triquet fu un eroe? Ebbene io penso di
All’epoca aveva 29
nel mio libro. Ma mi
sì, quando si intende per eroismo un’a-
anni. Anche lei si
confidò anche tanti
Donna Sisina
tramento di forze
momenti della sua vita, alcuni veramente
un veterano
drammatici, che mi fecero apprezzare la
carrista del
sua grande altezza morale e la sua bontà
“Tree Rivers
reazione dei
d’animo. Devo ammettere con piacere
Rgt”, che il 18
Tedeschi, che
che, all’età di settantadue anni, aveva
dicembre 1943,
considerarono
ancora un gran fascino. Il suo modo di
allora giova-
traditori gli
parlare, la sua voce calda, la femminilità
nissimo, ha
italiani. I pochi
del suo sorriso, la sua disponibilità sere-
combattuto per
reparti, che si
na al dialogo, la sua intelligenza e la sua
la conquista di
opposero ai
cultura ti conquistavano interamente.
questo incrocio
Tedeschi (vedi
L’ultima volta che la vidi e le parlai fu
strategico.
Cefalonia –
il 14 Aprile del ’93 in occasione della
Ndr: Il Royal 22°
Divisione Aqui
cerimonia per la posa di un cippo alla
Rgt è formato
memoria dei fatti del 14 Dicembre 1943.
da soldati canadesi di lingua francese
riuscirono a fare solo una simbolica
Ebbe la gentilezza di presentarmi al Ge-
del Quebec ed è chiamato “The Van
resistenza, che fu rapidamente soffocata
nerale J. V. Allard, che fu il Colonnello del
Doos”, dai canadesi di lingua inglese,
nel sangue dai Tedeschi, i quali misero in
22° Rgt. all’epoca della battaglia di casa
storpiando un po’ la traduzione.
atto l’Operazione Achse già predisposta
Berardi. Pochi mesi dopo, a Novembre,
Ndr: Il Gen.P. Triquet ci ha lasciato l’8
dal loro comando, per controbattere
Il Gen. Allard mi fa omaggio della sua attenzione
sercito Italiano e la brutale
20-28 sett 43)
l’eventuale uscita dell’Italia dalla guerra.
“Donna Sisina” ci lasciò per sempre. 1993 - La Signora Berardi e il Gen. Jean Victor Allard
Note:
Documenti
Ndr: Nicola del Ciotto nel 1943 aveva
Ore 21:30 - 8 sett 43
8 anni. Dopo le vicende del Natale di
“... (Le truppe) non faranno causa
sangue ha ripreso la sua vita quotidia-
comune con i ribelli né con le truppe
na. Ha frequentato il Liceo Classico
anglo-americane che sbarcassero. Reagi-
“D’Annunzio” a Pescara. Si è laureato in
ranno con forza ad ogni violenza armata.
Ingegneria Elettronica presso l’Univer-
Ognuno rimanga al suo posto... -
sità “la Sapienza” di Roma. Dal 1961 ha
- Gen. Vecchiarelli
insegnato negli Istituti: Nautico, Profes-
Ore 09:30 - 9 sett 43
sionale e Industriale Informatico.
“- i presìdi costieri devono rimanere at-
Ndr: Casa Berardi. Nel marzo 2014 la
tuali posizioni fino a cambio con reparti tedeschi non oltre però ore 10 giorno
casa è diventata monumento con decreto del Direttore per i beni architettonici
Agosto 1980 all’età di 70 anni.
10... Siano lasciate ai reparti tedeschi
e paesaggistici per
Ndr: La Signora
armi collettive... e relativo muniziona-
l’Abruzzo.
M.T. Berardi ci
mento.
Ndr: Durante
ha lasciato il 9
Consegna armi... in Grecia avrà inizio a
l’azione di Casa
Novembre 1993
richiesta dei comandi tedeschi a partire
Berardi, al coman-
all’età di 79 anni.
da ore 12 di oggi.”
do del Royal 22°
Ndr: Il Gen. J.V. Al-
- Gen. Vecchiarelli...
Rgt. era il T.Col.
lard ci ha lasciato
Nel frattempo il Re e gli alti vertici milita-
J.P.E. Bernatchez
il 23 Aprile 1996
ri lasciavano Roma.
(01/03/1911-
all’età di 83 anni.
Ndr: Fuga del RE. Scrive Marco Pa-
13/11/1983). Il 17
Ndr: 8 settembre
tricelli nel suo “Settembre 1943” ed.
dicembre Berna-
1943 – Data dell’ar-
Laterza:”La colonna di sette automobili
tchez fu promosso
mistizio sulla base
aveva già lasciato Roma (9 settembre)
ad altro incarico e
del quale l’Italia
illuminando le strade ancora buie e
sostituito dal T.Col.
esce ufficialmente
deserte con la luce azzurrognola dei fari
J.V. Allard.
dalla guerra, stipu-
schermati. Vittorio Emanuele, la regina
Ndr: Quadrivio
lando una sorta di
Elena, il generale aiutante di campo del
“Quattro Strade”
pace separata con
re e il tenente colonnello Buzzaccarini
(in codice “Cider”).
gli Alleati. L’accor-
erano a bordo di una Fiat 2800 nera,
Il 30 maggio 2010
do, tuttavia, per le
guidata dall’autista, che faceva incre-
vi fu l’inaugurazio-
sue modalità e per
dibilmente sfoggio del guidone reale:
ne del monumento
la indeterminatez-
noblesse oblige, ...” ma a nessuno viene
alla memoria
za e vaghezza degli
in mente che la nobiltà vorrebbe ben
della battaglia
ordini dell’alto
altro contegno che una fuga nell’o-
del “Cider” con la
comando italiano
scurità.
partecipazione di
causò di fatto il
Il Re si imbarcò ad Ortona sulla corvetta
Edmund Griffiths,
“liquefarsi” dell’E-
Baionetta per raggiungere Brindisi.
17 n.115
18
dalla
Il Convegno
Redazione
dimmitutto@teramani.info
n.115
I Giovani, la Scuola, la Famiglia tra Internet e Tv
I
Massimo Bernardini giornalista e conduttore dei programmi Rai “Tv Talk” e “il Tempo e la Storia”, Emanuela Falcetti giornalista Rai, Antonio Marziale Presidente Osservatorio sui diritti dei minori, Giovanni Bollea neuropsichiatra infantile, Mario Rusconi, Vice Presidente “Associazione nazionale dirigenti scolastici e alte professionalità della scuola”, Gabriele Di Francesco docente “Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara”, Maria Rita Parsi fondatrice “Movimento Bambino”, Alessandro Zaccuri, giornalista “Avvenire” e conduttore del
L’Associazione Project San Gabriele celebra l’11ª Edizione
programma “Il Grande Talk” su Sat 2000, Mario Orsini capostruttura “Rai Educational”. Dicevamo che nonostante le difficoltà di ordine economico anche quest’anno, pur se limitato ad una sola giornata, offriremo una edizione del Convegno degna delle precedenti. Abbiamo avuto infatti l’adesione del Prof. Federico Tonioni, ricercatore universitario per il settore scientifi-
l 5 maggio prossimo, presso la Sala San Carlo del Mu-
co-disciplinare di psichiatria che afferisce all’Istituto di Psichiatria
seo Archeologico di Teramo in Via Delfico si svolgerà la
e Psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore nonché
giornata dedicata all’11ª Edizione del Convegno indicato in
Dirigente Medico al “Policlinico Gemelli” di Roma del primo
oggetto ed organizzato dalla nostra Associazione Culturale.
ambulatorio italiano che si occupa di dipendenza da Internet e
Undicesima Edizione che ha dovuto fare i conti con la crisi
fenomeni di Cyberbullismo. Crediamo che da solo dia autorevo-
profonda che attanaglia sempre e nonostante i positivi proclami
lezza al nostro Convegno e alla nostra Associazione Culturale che si è sempre distinta, sin dalla sua fondazione, per la sua attività in
che i governanti fanno arrivare alle nostre orecchie, sempre di più il nostro Paese e che non risparmia la nostra Provincia.
Federico Tonioni
Nonostante ciò siamo orgogliosi di poter offrire alle Scuole della
ambito culturale e che lo scorso anno è stata premiata a Roma, assieme e scusate se è poco, a Silvia Costa e Ernesto Galli Della
nostra città una Edizione di assoluto rilievo, al pari delle precedenti Edizioni
Loggia del “Premio Piero Romei” per la Cultura con la seguente motivazione:
alle quali hanno partecipato nel tempo, tra gli altri: Paolo Crepet Psichiatra,
“per l’impegno educativo nei riguardi delle giovani generazioni”.
Riflessioni. . Il deserto che avanza
Riflessioni di un teramano d’adozione
“I
I picnickers, al cinema, si muovono disinvolti come se fossero sul proprio divano. I cafoni, ingurgitano bidoni di popcorn, “sfizzano” bibite gassate e usano i telefonini, incuranti di chi, malauguratamente, gli siede accanto. A legittimare l’ingresso in sala dei “morti di fame”, così li chiamano in Italia, sono le poltroncine porta vivande progettate apposta, da un sistema d’ affari, che li annovera fra i migliori clienti. Nelle moderne sale cinematografiche vige, infatti, la politica del profitto ad ogni costo. L’idea di uno
L DESERTO CHE AVANZA” ripete, sconsolato, il filosofo, nelle lun-
spettatore interessato totalmente alla pellicola, non porta guadagno oltre
ghe chiacchierate fra amici. Il pensiero di un disastro ambientale
il costo del biglietto. Pertanto, I volponi multinazionali, al fine di rastrellare
che si espanderà sino a noi, fa davvero spavento. Sia chiaro
ulteriori quattrini, offrono l’illusione di un servizio ad una parte di clienti, pur
che, ad avanzare, in realtà, non è il Sahara, ma l’aridità mentale
sapendo di creare un disagio ad altri. La cosiddetta strategia della discordia
dell’essere umano.
fra le parti, che solleva dalle responsabilità chi gestisce il gioco. Non ha
“Il deserto avanza incontrastato”, continua a ripetere l’amico pensatore. La
importanza se il magico mondo del cinema si trasforma in una squallida
siccità inaridisce prima di tutto le “co/ulture” più verdi, la gente comune ne
sagra paesana. Lo schermo proiettava le ultime scene del film e io non
subisce le conseguenze, i giovani su tutti.
avevo capito nulla. Intorno a me, un trionfo di popcorn. Mi tornò in mente il
L’altra sera, dopo cena, al cinematografo, in una bella sala rinnovata, negli
“burattino senza fili” di Bennato. Allo sciagurato Pinocchio, lì vicino, che si
spazi e negli arredi. Sono entrato e in quel momento un com-
era venduto l’abbecedario per comprarsi le patatine, gli era-
puter, aveva già scelto per me, un posto a sedere che non
no spuntate, le orecchie da somaro. Mangiafuoco aveva vinto
mi piaceva per niente, ma che non avrei potuto cambiare
anche quella volta. Tornando a casa sotto le luci dei lampioni,
nonostante avessi pagato, per intero, il prezzo del biglietto.
“tutta la gente davanti alle televisioni”, in quel momento,
Il prezzo più alto, però, l’ho pagato quando, all’inizio del film,
avrei voluto sentire anch’io l’ottimismo della povera Sally di
mi sono ritrovato circondato di picnickers, così, li chiamano a
Vasco. Ad assalirmi, invece, era la voce dell’amico filosofo
Londra, coloro che, per l’intera durata del film, fanno picnic.
che mi ripeteva sconsolato, “IL DESERTO CHE AVANZA“.
di
20 n.115
Il libro del mese
I Fiori del Male Quando la solitudine si fa angosciosa e intollerabile
N
Maria Cristina Marroni
dimmitutto@teramani.info
che significa “milza”, perché nell’antichità essa era ritenuta la sede della “melanconia”, ovvero quello stato di turbamento esistenziale, di noia, di disgusto della vita, di “nausea del cuore” (Adam Scoto). Da quando è un bambino, il poeta vive in una solitudine che diventa prova della propria singolarità. “Odia la Natura e cerca di distruggerla perché essa viene da Dio. (…) Ambisce alla solitudine del maledetto e del mostro, del “contronatura”, precisamente perché la Natura è dappertutto”(Sartre). Il poeta ama e crea “ciò che mai sarà veduto due volte”. Questo è il segreto dell’Arte, che al contrario della Natura,
ei “Fleurs du mal” di Charles Baudelaire
ciclica e ripetitiva, è unica.
l’angelo si fa demonio e il demonio si eleva a santità. Non puoi ritrovare la
Baudelaire rifiuta il mito romantico del senti-
luce, se prima non avrai incontrato il buio
mento: feticizza la scrittura. “Traveste la natura
pesto e messo i piedi nudi nel fango. Se prima
e la mette in ordine”.
non avrai provato il gusto torbido dell’immonda città, se non avrai desiderato la degradazione e
Da dandy impeccabile odia la spontaneità, reci-
la colpa, se non avrai intuito che le forme della
ta con lucidità una parte. “Il suo dandismo è un
natura non sono altro che simboli di una realtà
modo di transustanziare la vita ottusa in trave-
misteriosa e nascosta. Solo allora sarai
stimento, posa, simulazione, artefatto”. Ha
anestetizzato al veleno.
in disprezzo gli uomini, soprattutto quando sono felici, perché la felicità è dei medio-
“In questo libro atroce ho messo tutto il
cri. Soffrire invece significa distinguersi.
mio pensiero, tutto il mio cuore, tutta la mia religione, tutto il mio odio”. L’obiettivo
Baudelaire racconta i segni delle anime
di Baudelaire, in contrasto con la tradizio-
stordite dal dolore, privilegiate dallo sple-
ne precedente, è di “estrarre la bellezza
en, nel desiderio voluttuoso della morte
dal Male”: con lui la poesia diventa orrore,
e della decadenza. “Il dandismo è un sole
incubo, tremito dei nervi. In altre parole
che tramonta; come l’astro che declina, è
negazione di ogni valore, assunto come
superbo, senza calore e pieno di malinco-
assoluto.
nia”.
L’opera incarna lo scoramento del poeta
Huysmans amò molto Baudelaire, di cui in
ed esprime la terribile sensazione di una
“A rebours” dice: “Era disceso fino in fondo
solitudine angosciosa e intollerabile. Ai
all’inesauribile miniera, si era inoltrato in
“più diserti campi” del nostalgico Petrarca,
gallerie abbandonate o sconosciute, aveva
Baudelaire sostituisce la sordida metropoli,
raggiunto quelle regioni dell’anima dove
con tutte le proprie contraddizioni. Il poeta
si ramificano le vegetazioni mostruose del
ama la compostezza e il rigore geometrico
pensiero. Là, al confine con le aberrazioni
delle costruzioni moderne, pertanto “aspi-
e le malattie, il tetano mistico, il delirio
ra a un universo metallico, freddamente
della lussuria, le febbri tifoidi e il vomito
sterile e luminoso” (G. Blin).
del crimine, aveva trovato, a covare sotto la tetra campana della Noia, la spaventosa
La poesia di Baudelaire è interamente
menopausa dei sentimenti e delle idee”.
attraversata dalla profonda antinomia Cielo-Inferno: l’uomo è attratto dalla perversione e dal vizio, ma necessita di una legge
Leggere “I fiori del male” significa avventurarsi in un’esperienza totalizzante, “son-
morale, proprio nella misura in cui egli è pronto
dare le piaghe più incurabili, più dolorose, più
a trasgredirla, per godere. In lui il rimorso pare
profonde, scavate dalla sazietà, dalla delusione,
precedere la colpa (Sartre). Non a caso scrive:
dal disprezzo, nelle anime in rovina torturate dal
“Trono e altare, massima rivoluzione”.
presente, disgustate dal passato, atterrite da un avvenire senza speranza”. Alla fine del libro hai
Alla base dell’opera è lo spleen, termine inglese
visto cos’è l’Inferno e sei pronto a sceglierlo.
di
Rossella Scandurra
Dura Lex Sed Lex
La delibera assembleare
L
dimmitutto@teramani.info
n.115 per tutti i condomini”. Questa è una norma importante che pone un vincolo a tutti i condomini, compresi quelli assenti o dissenzienti, che è quello di rispettare la decisione della maggioranza.
a delibera è l’atto con il quale l’assem-
considerarsi valida.
Questo significa che la delibera, una volta
blea decide in merito ad una questione
Per esempio l’avviso di convocazione, che
adottata, è automaticamente obbligatoria e
riguardante il condominio.
deve contenere l’ordine del giorno, deve es-
operativa per tutti i condomini e può essere
Essa è il risultato del voto espresso,
sere comunicato almeno 5 giorni prima della
sospesa solo mediante un eventuale provve-
direttamente o per delega, dai singoli condo-
data stabilita per lo svolgimento dell’assem-
dimento del Giudice, come prevede il secondo
mini e deve essere adottata con la maggio-
blea.
comma dello stesso articolo.
ranza prevista dalla legge, variabile a seconda
Per ogni deliberazione devono essere rispet-
L’impugnazione della delibera è l’atto con il
dell’importanza della decisione.
quale il condomino dissenziente rispetto ad
La volontà del condominio si deve, necessa-
una decisione dell’assemblea chiede al Giudi-
riamente, esprimere in sede di assemblea,
ce di stabilire se essa sia illegittima perchè in
di conseguenza non può ritenersi valida una
contrasto con la legge o con il regolamento di
circolare che sostituisce la delibera, anche se
condominio.
firmata dalla maggioranza dei condomini, e
In assenza di impugnazione la delibera si pre-
può essere impugnata senza limiti di tempo.
sume valida ed è, pertanto, vincolante per tutti
L’efficacia della delibera si estende anche a
i condomini, anche se assenti o dissenzienti.
chi subentra al posto di colui che era condo-
L’impugnazione (che dovrà essere preceduta
mino nel momento in cui fu adottata.
da un tentativo di conciliazione) si propone
La forma della delibera è quella scritta, in
con atto di citazione davanti al Giudice civile
quanto si può risalire in tal modo al lavoro
entro 30 giorni dalla delibera o dalla comuni-
svolto dall’assemblea e soprattutto perchè, in
cazione della stessa ai condomini assenti.
tal modo, anche i condomini assenti, in quel
tati i criteri di ripartizione previsti dalla legge o
Ovviamente quanto riportato è solo una mi-
momento, possono venirne a conoscenza ed
dal regolamento.
nima parte di quello che si deve sapere sulla
impugnarla se sono contrari alla decisione.
L’art. 1137 c.c. stabilisce al 1° comma che:
delibera, a grandi linee, in quanto la vastità
Ogni deliberazione assembleare deve avere
”le deliberazioni prese dall’assemblea a
dell’argomento necessita di approfondimenti
per legge determinati requisiti perchè possa
norma degli artt. precedenti sono obbligatorie
giurisprudenziali mirati.
di
L’oggetto del desiderio
Intensi bagliori e magiche trasparenze
L
Carmine Goderecci
21
dimmitutto@teramani.info
celesti. Sulla base di tali credenze fiorì, ad Alessandria d’Egitto, una ricca letteratura, intorno alla quale gli umanisti del XV secolo costruirono i loro trattati di medicina astrologica. Nel V secolo il cristianesimo riscattò le gemme, portatrici di bellezza divina, sottraendole alla condanna di emblemi della materia colpevole. In soccorso alle gemme vi erano infatti due passi delle sacre scritture, nei quali esse svolgono un chiaro ruolo simbolico. Nell’Esodo Dio ordina a Mosè un quadrato d’oro
e gemme furono certo fra i doni della natura di cui
che chiama pettorale per completare l’abbigliamento del
l’umanità percepì la misteriosa suggestione. La cre-
sommo sacerdote Aronne. Esso è composto da quattro file,
denza che le gemme avessero virtù terapeutiche di
in ognuna delle quali sono incastonate tre pietre preziose che
ordine magico appartenne sia alla civiltà egizia che a
portano inciso i nomi delle tribù di Israele. Nell’Apocalisse,
quella mesopotamica. In entrambe era radicata la convinzio-
invece, dodici diverse qualità di pietre preziose ornano i basa-
ne che tali virtù non derivassero dalla loro morfologia, bensì
menti della Gerusalemme celeste. Tali passi interpretati dagli
dal rapporto di simpatia che li collegava ai pianeti. Secondo
esegeti medievali offrono una lettura simbolica delle gemme
tale concezione le pietre preziose costituivano una sorta di
in chiave mistico-teologica, in parte recuperando la tradizione
anello di congiunzione tra le creature terrene e le creature
mineralogica antica e le sue concezioni medico-magiche.
di
22 n.115
Write about.. the records!
David Bowie Blackstar 2016 2LP’s ISO Records/Columbia/Sony Music
L
Maurizio Carbone
dimmitutto@teramani.info
Tony Visconti, da sempre al suo fianco nelle molteplici vesti di amico, Produttore e straordinario Musicista, qui alla chitarra come lo stesso Bowie, Tim Lefebvre, piano, organo e tastiere varie, Mark Guilana al basso, Ben Monder, batteria e percussioni e, la rivelazione di questo album, Jason Lindner grandissimo al sax e flauto, altri musicisti come backing vocals, archi e altro, le incisioni sono avvenute negli Studios Magic Shop & Electric Lady di NYC, ovviamente con personale e tecnici adeguati. Ancora qualche altra considerazione vista la caratura del personaggio, a cominciare dal suo aspetto di uomo elegante, affascinante, nonostante la midriasi (differente pigmentazione) all’occhio sx, conseguenza di una scazzottata con l’amico d’infanzia Georgie Underwood. Presenza fondamentale nella formazione musicale (non solo) di DAVID ROBERT JONES (il vero nome), nato a Brixton (sobborgo di Londra), l’8
a nuda e cruda attualità incombe, 10 gennaio 2016: David
gennaio 1947, è stato il fratellastro Terry Burns, (morto suicida
Bowie, l’Uomo che Cadde sulla Terra, Ziggy Polvere di
sotto un treno), grande conoscenza e cultura musicale, a
Stelle, The Thin White Duke...
iniziare il piccolo David ai rudimenti
non c’è più, o meglio, è
artistici, gli dedicherà “The Man
tornato nello spazio infinito, Luna,
Who Sold The World” (tra le più belle
Marte, a proposito, quando Neil
canzoni di sempre), le prime
Armstrong posò il primo piede su
formazioni, The Kon-rads, Hooker
Selene, Davide compose “Space
Bros, King Bees, The Lover Third,
Oddity”, notte del 20/21 luglio 1969,
Buzz... fino a intraprendere
curiosa coincidenza, giorno di
(finalmente) la carriera solista grazie
nascita di Ernest Hemingway e...
ai primi contratti con etichette
anche il mio (che fortuna!). La Luna
come Deram Rcs, RCA... per
mi è sempre piaciuta, la si può
esordire con l’eponimo DB del 1967,
rappresentare nelle innumerevoli
Lindsay Kemp riferirà di aver
declinazioni: piena, mezza, quarto,
letteralmente ‘consumato’ il vinile
caliente, donna luna, moonlight
in questione. Da questi inizi, la
serenade... chi più ne ha, più ne
carriera del nostro, sarà una
metta! Qualche giorno prima della
continua ascesa, vertiginosa,
scomparsa (6 gennaio), in maniera
pochissime cadute di stile, riascol-
del tutto inaspettata, è uscita
tati oggi, di questi dischi, sorpren-
l’ultima fatica discografica del
dono l’attualità, la modernità, la
nostro: BLACKSTAR, il minimo di
contemporaneità del percorso
questa pagina musicale, dedicargli
artistico, “The Next Day” (2013),
la recensione e rinnovare l’aura che da oltre 50 anni ha contraddistinto la carriera di questo Artista,
suona ancora stupefacente nella sua bellezza, un inciso, il video – YouTube - di The Stars (Are Out
tra i più affascinanti, misteriosi,
Tonight), bellissimo, è firmato da Floria
controversi personaggi dello stardom
Sigismondi, Fotografa, Scultrice e
internazionale. Cantante, polistrumenti-
Filmaker (piuttosto famosa), nata a
sta, Compositore, Produttore, Mimo,
Pescara (1965), a soli 2 anni, portata dai
Ballerino, Attore, Pittore... I riferimenti
genitori, entrambi cantanti d’Opera, in
biografici sono stati già enunciati su
Canada, dove tutt’ora risiede. Per
Teramani n° 92 – ottobre 2013 –
rimanere in ambito cinematografico,
rec.“The Next Day”, uno dei picchi
non vanno disconosciute le qualità di
assoluti della sua sterminata discogra-
Attore, The Man Who Fell To Earth,
fia, oltre 40 titoli! Blackstar è il lascito
Labirynth, Furyo (with R. Sakamoto), The
sonoro, il testamento musicale inciso
Hunger (con la sconvolgente Catherine
nei mesi di convivenza con il ‘male
Deneuve, scena memorabile quando
oscuro’, non poteva avere altro titolo
entrano nel locale dove si esibiscono i
appunto, la Stella Nera ha avuto il solito
legendari BAUHAUS di Peter Murphy,
parterre di collaboratori a partire da
‘per rimorchiare’ le vittime). La carriera
musicale incalza, David ha attraversato
strumenti si
voce!), in avanti,
‘trasversalmente’ stili, generi, mode,
intrecciano con gli
forte, nitida, si
tendenze (Rock, Glam, Pop, Disco,
archi, sibili di sinth,
insinua tra ‘folate’
Techno, Drum’n’Bass...), sempre con
e, soprattutto
assassine di
personalità e creatività, ancora una
‘rantoli’ spaziali,
LINDNER (qui ...
citazione questa volta a Teatro, la parte
siderali di sax (la
mostruosoooo!),
di John Merrick (The Elephant Man),
vera novità), il testo:
sax stratosferico,
come non ricordare la celebre pellicola
“I A’m a Not
valore aggiunto e,
di David Linch, (film stupendo, in b/n).
Whitestar, I A’m a
Lazzaro... si solleva,
Tornando ai dischi, specie le edizioni in
Not Pornstar, I A’m
cammina. ”Sue” (Or
vinile, da sottolineare la bellezza delle
a Not Wandering
In A Season Of
celeberrime copertine: Hunky Dory,
Star, I A’m a
Crime), brano
Scary Monster, Young Americans, Let’s
Blackstar...” ripetuta
sincopato, incalzan-
Dance, Aladdin Sane, Diamond Dogs, Pin
all’infinito, stranian-
te, basso e batteria
Ups, Heroes, The Next Day e Blackstar,
te! Cambio di ritmo,
poderosi, funky...
appunto, autentica goduria ‘for the eyes
basso/batteria da
tudine, tempi e
and ears’. La caratura del personaggio
manuale, “’Tis a Pity
controtempi
può essere ulteriormente verificata dal
She Was a Whore”
pazzeschi, sinth e
novero delle collaborazioni con
(02), ritmica
tastiere fano il
personaggi e/o Musicisti di grande
martellante,
resto. “Girl Loves
spessore, qualche nome: Warhol, L.
andamento
Me” (05), forse
Reed, Iggy Pop, Queen, Eno, Philip Glass,
ipnotico, originali
Fripp, P. Towshend, Who, Nile Rodgers,
innesti di sax dai connotati free-jazz (!),
memorabile dell’incisione, echi (lontani)
Pat Metheny, Mick Ronson (soprattut-
la voce di Bowie stavolta è (quasi)
dei Roxi Music, maybe... Ci riprendiamo
to)... elenco infinito. Nonostante i
terrena. Ci siamo, la regola del 3° brano:
con “Dollar Days”, mix ideale voce/
problemi di salute accusati, Bowie
“Lazarus”, un titolo, un nome, un procla-
strumenti, duetto piano-sax iniziale,
l’episodio meno
mette in cantiere l’ennesimo
sound rotondo, a metà, arriva
progetto discografico, in
l’assolo del solito ‘fiato’ di Lind-
sordina, con discrezione e, pur
ner. Ultima song: “I Can’t Give
tra evidenti difficoltà (ricoveri
Everything Away”, chiusura in
in clinica, cure...), ci consegna
bellezza, prestazione vocale
l’ennesimo capolavoro,
della migliore tradizione
licenziato qualche giorno prima
Bowieiana, ritmo, melodia, la
della sua scomparsa, in
frase del titolo ripetuta
coincidenza con il 69° comple-
all’infinito, si dissolve sul finale
anno, coincidenze? Il package e
impreziosito dalla chitarra,
l’Artwork del LP sono formida-
questa volta alla Robert Fripp.
bili (by Barnbrook), 180 gr.,
È fatta, il Testamento di Mr.
nerissimo, al centro della
David Bowie è compiuto,
copertina una silhouette in
l’ultimo ‘viaggio’ è al capolinea,
negativo a forma di stella, nero
nonostante l’atmosfera
su nero, sontuoso booklet con
funerea, l’esito infausto della malattia, le angosce, i dubbi, le
ph bellissime del ns. e, testi,
incertezze, la Stella Nera brilla (!) di luce
credits & others, stampati in nero lucido
ma, l’acme del disco: 6:22 di delirio,
su carta nera opaca (elegantissimo),
grandissima suggestione, sofferenza,
propria, vivida, abbagliante, il ‘messag-
oddio, bisogna mettersi ‘controluce’ per
strumenti suonati magistralmente
gio’ si perde nelle galassie più recondi-
decifrarli, anche
(ottime le
te. L’esperienza d’ascolto non può
questa volta si è
chitarre di David
lasciare indifferenti, insensibili,
fatto riconosce-
e Visconti),
emotivamente forte e coinvolgente,
re. “Blackstar”,
“Look Up Here,
David è lassù, oltre i ‘Cancelli di Orione’
title track apre il
I’Am in Heaven,
di BladeRunneriana memoria, pazienza
LP, brano
Man I’Am In
se nei ‘corpi celesti’, dal 10 gennaio
lunghissimo
Danger...”,
2016, una volta tanto brilla una STELLA
(9:58), cupo,
costruzione del
NERA con tanto di polvere cosmica,
claustrofobico,
brano davvero
STARDUST!
marcia funerea,
da manuale
Voto: 8 – Time 41:00
la voce di David
della musica,
Il Vinile costa € 18,70 spese sped.
è singhiozzante,
intro strumenta-
comprese da Amazon.it, il CD ‘solo’ €
sofferente, gli
le, voce (che
7.14 + 2,90 di s.s. by musicshop 780.it.
23 n.115
di
24 n.115
Eventi
Piergiorgio Greco
info@piergiorgiogreco.it
Tornareccio “Il paese dei mosaici” rende omaggio alla Madonna nell’anno del Giubileo della Misericordia
L
a figura di Maria quest’anno ispirerà alcuni grandi
con il coordinamento generale affidato ad Elsa Betti, affida
nomi dell’arte contemporanea: un’edizione speciale
la selezione degli artisti ad un curatore: dal 2006 ad oggi,
che arricchirà il museo en plein air ideato nel 2006 da
si sono alternati in questo ruolo Maria Cristina Ricciardi
Alfredo Paglione, formato da ottanta opere musive
(2006-2007), Elsa Betti (2008 e 2011), Laura Gavioli (2009),
installate sulle facciate delle case
Gabriele Simongini (2010 e 2016), Giovanni Gazzaneo e Alfredo Paglione (2011), Gu-
Tornareccio (Ch), 26 febbraio
glielmo Gigliotti (2012), Carlo
2016 - Ottanta opere realiz-
Fabrizio Carli (2013), Elena
zate, duecentosei artisti di
Pontiggia (2014), Francesco
fama internazionale coinvol-
Gallo Mazzeo (2015), e Tizia-
ti, undici curatori, tra critici,
na D’Acchille (2016, insieme
storici dell’arte, giornalisti,
a Simongini). Gli artisti
esperti, una collaborazione
vengono invitati ad inviare
consolidata con Ravenna,
un bozzetto originale da
la capitale mondiale del
esporre in una mostra che
mosaico. È un museo del
dura tutta l’estate: una giu-
tutto particolare, quello
ria popolare e una di esperti,
di Tornareccio: un museo
decreta il vincitore, che l’an-
diffuso, con splendidi mo-
no successivo sarà trasfor-
saici che colorano le vie e le
mato in mosaico dal Gruppo
piazze del piccolo borgo in
Mosaicisti di Ravenna di
provincia di Chieti, già noto
Marco Santi. L’artista più
come “capitale abruzzese del miele”. Sono installati sulle facciate delle case e sono
votato avrà diritto sempre l’anno successivo anche ad una mostra in contemporanea
stati ricavati da bozzetti di
con l’esposizione dei nuovi
artisti che ogni anno ven-
bozzetti. Oltre a quello vin-
gono invitati a partecipare
citore, anche altri bozzetti
alla rassegna “Un Mosaico
potranno diventare mosaici,
per Tornareccio”, ideata nel
grazie ad eventuali sponsor,
2006 da Alfredo Paglione,
che negli anni trascorsi non
gallerista, collezionista e
sono mai mancati, visto
ideatore di eventi d’arte,
che sino ad oggi sono ben
originario proprio del paese
ottanta i mosaici installati, e
chietino, e poi diventato
visitabili trecentosessanta-
famoso in Italia e nel mondo
cinque giorni l’anno.
con la sua galleria d’arte
Tra i grandi nomi dell’ar-
Trentadue, nel quartiere di
te contemporanea che
Brera a Milano.
“espongono” nel museo a
Ogni anno, l’Associazione
cielo aperto di Tornareccio
Amici del Mosaico Artisti-
ci sono, tra gli altri, Giosetta
co, che organizza l’evento
Fioroni, Omar Galliani, Gino
Marotta, Gino Severini, Aligi Sassu, Ennio Calabria, Bruno Ceccobelli, Carlo Mattioli, Piero Guccione, Giuseppe Modica, Alberto Sughi, Ruggero Savinio, Riccardo Licata, Alessandra Giovannoni e Aurelio Bulzatti. Un museo sui generis, dunque, ma pur sempre un museo, con delle vere e proprie “sale”: dalla “piazzetta degli artisti”, nel centro storico, dove sono condensati mosaici “griffati” da artisti del calibro di Sassu, Severini, Mattioli, Sughi, Cascella, Ortega, alla via crucis in via del Carmine, con le quindici stazioni reinterpretate in chiave contemporanea, che conducono al santuario della Madonna del Carmine, fino al mosaico donato al Comune di Poggio Picenze, opera di Marotta. E come ogni museo che si rispetti altre attività lo animano: da una frequentatissima Scuola di Mosaico coordinata da Michele Berardi, che si svolge in estate, tenuta dal maestro mosaicista Marco Santi, al concorso “Il Balcone Fiorito”, per colorare ancora di più il paese dei mosaici. L’undicesima edizione di Un Mosaico per Tornareccio contribuirà a creare una nuova “sala” nel già ricco museo: agli artisti selezionati da Gabriele Simongini, giornalista e critico d’arte, e Tiziana D’Acchille, direttrice dell’Accademia d’Arte di Roma, è stato proposto di ispirarsi alle immagini della SS. Vergine. Nelle intenzioni di Alfredo Paglione, ideatore anche di questa speciale edizione, come pure di tutti i volenterosi organizzatori, infatti, questa edizione avrà per titolo “Per Maria”, e vuole essere un omaggio al glorioso Santuario della Madonna del Carmine di Tornareccio, nell’Anno Santo del Giubileo della Misericordia indetto da Papa Francesco, che ha messo al centro di tutto proprio la figura di Maria. E vuole avere anche un preciso significato devozionale. Così, il piazzale antistante il santuario, che rappresenta il fulcro della devozione popolare del paese, e dove ogni anno si svolgono le feste patronali che richiamano anche tanti emigrati, raccoglierà in futuro le opere musive a tema mariano che prenderanno vita da questa edizione. Aggiornamenti e informazioni sono sul sito www.unmosaicopertornareccio.it
di
26
Sergio Scacchia
In giro
n.115
http://paesaggioteramano.blogspot.it
Frattoli I
Nel regno del verde ntorno a Crognaleto, con la sua frazione principale, Nerito, insiste una miriade di minuscoli paesi, anche se i boschi stanno mangiando i rustici abbandonati e i sentieri antichi, inghiottendo parte dei segni della vita
degli uomini.
L’interno della chiesa
Siamo nella provincia teramana, quasi sconosciuta, quella
credevano di trovare la statua in mille pezzi. Ma la Madonna
più vera, quella autentica.
delle Grazie rimase illesa e si gridò al miracolo.
Fra questi borghi c’è Frattoli a 1115 metri sul livello del
L’opera, che di certo conoscete bene, è fantastica! La
mare, che conserva, oggi, più di una chiesa antica con stu-
bellezza del volto espressivo, il capo reclinato verso il
pendi altari lignei e con mura, dove sono ancora visibili del-
Bambino, le mani affusolate, danno l’idea della bravura degli
le belle iscrizioni del 1400, 1500, impresse anche su stipiti e
artigiani montanari.
portali. Trovo stupenda San Giovanni Battista in stile gotico
Ancora oggi Serafino Zilli, l’ultimo di una famiglia di scalpel-
con il suo inaspettato portico seicentesco delle “logge”.
lini d’epoca, fa risuonare le vecchie contrade del battito del
Il paese dipendeva da Amatrice, poi nel XVII secolo, entrò
suo martello. Gran parte delle chiese nella Laga teramana
a far parte del Ducato di Atri della potente famiglia degli
e molte antiche abitazioni sono state abbellite dall’estro
Acquaviva che, da queste parti trascorrevano giorni di
e dall’arte di questi uomini dediti all’arenaria, azzurra
vacanza.
all’origine, beige corrosa dalle intemperie e dal trascorrere
Il borgo, dal quale si gode il panorama forse più bello del
del tempo. Inventarsi la vita in queste valli profonde non è
comprensorio, è stato a lungo un centro artigianale
stata cosa facile sia Le case in pietra di Frattoli
per l’asprezza dei luoghi, che per gli
conosciuto nell’in-
inverni lunghi.
taglio del legno e
La storia da queste
nella lavorazione
parti non è altro
della pietra. Fu
che il racconto a
proprio a Frattoli,
volte difficile da
secondo la tradi-
credersi, dei sacri-
zione, che abili ar-
fici e della tenacia
tigiani realizzarono
con cui la gente
la splendida statua
ha vinto le diffi-
della Madonna del-
coltà di un mondo
le Grazie, venerata
avaro di risorse. Il
nel santuario fran-
lavoro artigianale
cescano di Teramo,
dei tanti uomini
dove approdò alla
come gli Zilli, si
fine di un grande
confonde ad ogni
pellegrinaggio
passo con la storia
attraverso Piano
umana e civile dei
Roseto, Macchia
primi insediamenti,
Vomano e giù
dello sfruttamento
verso Montorio. La Vergine, vestita di drappi pregiati come
dei boschi e dell’arte di lavorare pietra e legno servendosi
si conviene ad una regina, pare che, in groppa ad un mulo,
dell’ingegno dei valligiani. I fratelli, giunti fin qui da Cam-
se la vide brutta alle porte del capoluogo. La bestia affati-
potosto, diedero i natali anche ad Amedeo che, padre di
cata, inciampò e rotolò pesantemente sul greto del fiume
dodici figli quasi tutti maschi, ripopolò Frattoli di muratori e
Tordino, proprio sotto la strada. Urla disperate dei fedeli che
scalpellini. Alto e grande di aspetto, sorta di armadio uma-
Uno degli altari in legno
La pietra, vera regina di questi luo-
tori che vogliono riscoprire la cultura
ghi si riconosce ancora oggi tra gli
montana.
scempi delle costruzioni moderne.
Sono molti i paesi che meritano at-
Si capisce la squadratura dei blocchi
tenzione: Cervaro con la bella chiesa
fatta a mano per stipiti di porte e fine-
di S.Andrea, Altovia e Aiello, con
stre, s’intuisce facilmente che queste
il tempio cinquecentesco dei santi
mura non temono nessun terremoto. In molti paesi, riattati i rustici e le antiche case, le vecchie comunità si ritrovano nelle brevi stagioni estive. Cresciuto il benessere economico, è nato un nuovo atteggiamento nei confronti dell’ambiente. I secolari sentieri tra
Portico di San Giovanni Battista
boschi e costoni no, incuteva timore a prima vista, ma
impervi, i valichi
era di una bontà infinita. Ha lasciato
un tempo importanti vie di comuni-
Silvestro e Rocco e Tottea, villaggio
varie testimonianze della sua abilità
cazione, i percorsi lungo i torrenti
costruito su di un enorme masso di
artistica, dalla torretta della chiesa di
tra spume e cascatelle, sono tornati
arenaria dove si trova un Ecomuseo
Padula, ai finestroni di Cesacastina o
ad animarsi non più attraversati da
e un Centro di documentazione del
gli altari a Frattoli.
boscaioli e pastori, ma da cammina-
Parco.
Campanile in pietra arenaria
27 n.115
28 n.115
Come va l’Italia
Er mejo fico der bigoncio Le classifiche, la clava, il merito, i ponti
L
di
Orbilius
dimmitutto@teramani.info
di più ad aspetti non considerati (volutamente, ripetiamo, da Eduscopio), alcuni articoli giornalistici e apparizioni televisive appaiono, a ben vedere, fuori misura. “Il liceo Marylin Monroe, lo scientifico Archimede Pitagorico, il linguistico Eta Beta sono i migliori della provincia di Cantonia, della città di Coccuglia, del distretto etc, etc...” Ancor più grave, però, l’atteggiamento mediatico di alcuni istituti che sbandierano, con enfasi grottesca, di essere – alla romana – “er mejo fico der bigoncio”! Che lo facciano i media non diremo sia giustificabile ma ne comprendiamo la ragione. Per molti di loro la scuola è una sorta di zoo folkloristico, dal quale estrarre immagini e servizi che ne mettono in risalto – sempre alla romana – episodi improntati dalla “sfiga”. Quando, come in questo caso, si comincia a parlare di “merito” (per cui le limitazioni che Eduscopio chiarisce) ecco che i
e classifiche, come la cultura, possono essere adoperate
media, non potendo ricorrere alla “sfiga”, mettono in risalto
come clava o come ponte.
superficialmente aspetti mutuati dal mondo del calcio: 1°, 2°,
Nel primo caso servono a demonizzare l’interlocutore/
3° etc. In conclusione. Non potendo
concorrente, in qualche
modo ad annichilirlo, nel secondo
neanche lontanamente pensare
costituiscono uno stimolo positivo
di influenzare in positivo i media,
verso l’altro e ne mettono in moto
richiamandoli ad una professio-
la volontà e la capacità di concor-
nalità più seria e documentata
rere interloquendo.
(sarebbe un’impresa per noi
Queste brevi considerazioni ci sono
superiore ai tanti 8000 m. scalati
venute in mente osservando con
da R. Messner!) ci rivolgiamo ai
attenzione le reazioni di molti di
nostri colleghi docenti e presidi:
fronte alle “classifiche” stilate da
Siate misurati nel commentare (sia
Eduscopio sulle “migliori” scuole
che risultiate ai primi posti sia che
superiori italiane.
tocchiate... il fondo della classifica)
Come gli estensori di Eduscopio
ed utilizzate la vostra cultura come
hanno più volte e dettagliatamente
ponte, mai come clava. Pensate
chiarito (purtroppo senza ampio
come migliorare (se siete in basso) o come supportare altre scuole (se
successo) gli istituti classificati “in alto” non rispondono al concetto di “migliore scuola” ma, più
siete in alto).
semplicemente, vengono considerati i più adeguati nell’offrire
Un ultimo monito, alla Orbilius, ai genitori ed agli studenti:
le condizioni migliori per il proseguimento degli studi univer-
attenzione, la realtà è composita, molto complessa e provare
sitari.
a ridurla a slogan attraenti può comportare delusioni difficil-
Non si prendono, dunque, volutamente in considerazione
mente superabili nel tempo.
aspetti importanti della missione educativa della scuola: l’at-
Cerchiamo, invece, di assumere il significato profondo, in
tenzione per gli studenti disabili, il livello di selezione nei primi
senso laico, del concetto di misericordia, espresso dall’attuale
due anni, la dispersione scolastica,
Giubileo.
coloro che non frequenteranno
Misericordia può essere declinata
l’università (ecco spiegato il motivo
in molti atteggiamenti: rispetto
per cui sono quasi inesistenti nelle
del prossimo, attenzione alle
classifiche gli istituti tecnici e,
debolezze altrui, eliminazione
soprattutto, i professionali), il grado
delle caratteristiche di superbia e
di civismo che la scuola riesce
prosopopea, che spesso attec-
ad infondere nel quinquennio, le
chiscono senza che, quasi, ce ne
aperture verso il mondo dell’arte
accorgiamo.
e l’attenzione per l’ambiente etc, etc...
P.S. Se, invece, in quest’ultimo caso
Date queste premesse, che po-
ne siamo consapevoli, allora occor-
trebbero essere dilatate ancora
re rivolgersi al DSM 5.
di
Calcio
Il Teramo
Antonio Parnanzone
dimmitutto@teramani.info
n.115 con un metro di giudizio diverso, sicuramente
ne deve prendere atto senza attribuire colpe a
meriterebbe un voto migliore rispetto a quello
nessuno. Tuttavia non mancano aspetti positivi
che esprime la sua classifica. Episodi isolati,
che a ben vedere sono utili in prospettiva
che in altre annate sarebbero stati ininfluenti,
futura. Il riferimento è ai tanti giovani presenti
hanno spesso condizionato il risultato finale.
in rosa, alcuni dei quali provenienti dalla
Troppe volte, infatti, un errore è stato fatale
Berretti, convocati nelle rappresentative di
o addirittura determinante, mentre in altre
Lega e tutt’ora nel giro dei migliori giovani di
l campionato è ormai alle battute finali,
occasioni è passato inosservato e senza alcun
categoria. I vari Palestini, Tini, Calderaro ed altri
vissuto con il rammarico per quello che
effetto pratico. Lo stesso Vivarini, nelle confe-
rappresentano un capitale per il futuro, anche
poteva essere e che in invece non è
renze stampa di fine gara, ha spesso rimarcato
prossimo, da leggere in chiave di una gestione
stato. Il fascino della memorabile annata
questo fattore non di natura tecnica, ricorren-
meno problematica e più agevole in termini
2014/15 è rimasto nel cuore di tutti che il
te, negativo, naturalmente poco gradito e fuori
di risorse finanziarie. Gli stessi organi di Lega,
tempo ha solamente attenuato, ma non del
dal suo controllo. La gestione Campitelli è stata
in particolare la nuova gestione Gravina, è
tutto cancellato. In altri tempi la tranquilla
sempre contrassegnata da un fine stagione
indirizzata in tal senso ed è tutt’ora in corso il
salvezza conquistata in anticipo sarebbe stata
interessante pronto a giocarsi qualcosa di
dibattito su come meglio disciplinare la mate-
salutata con più calore perché, in fin dei conti,
importante. Quella di quest’anno va in archivio
ria. Un settore giovanile di qualità è la priorità
il Teramo milita in una categoria espressione
anzitempo perché l’obiettivo Play-Off non è
da perseguire per evitare il dispendio di risorse
del massimo livello toccato nella sua cente-
più percorribile per la poca prolificità della
sempre meno disponibili. Lo scenario calcistico
naria storia calcistica. Il velato sentore che
squadra. Quest’ultimo è un dato di fatto che
della terza serie nazionale non è delle migliori
quella di quest’anno è un ripiego e un obiettivo
non può essere disconosciuto e del quale se
ed alcuni fatti eclatanti sono la dimostrazio-
I
29
minore, serpeggia nell’aria e nei luoghi
ne di come sia difficile reperire fondi
dove si parla di calcio. Indipendentemen-
in tempi di crisi. Società già dichiarate
te dalle sensazioni legate all’emotività
fallite o in procinto di esserlo, si tengono
dei fatti fuori stagione, quella che si sta
in piedi solo per la buona volontà di tifosi
concludendo è un’annata sfortunata. La
o di qualche appassionato che non vuole
stessa Società non aveva fatto misteri
vedere la squadra del cuore crollare
nell’esprimersi per l’obiettivo Play-Off,
sotto i suoi occhi. Alla luce di questo
investendo parecchio in tal senso. Quan-
scenario poco rassicurante, un occhio al
do le cose prendono la spiega sbagliata,
bilancio è opportuno e fondamentale per
spesso diventa difficile invertirne la
evitare inaspettati tonfi. Accontentarsi di
tendenza. Nel complesso la squadra in
un obiettivo minimo non è una rinuncia,
campo si è espressa piuttosto bene e
bensì il valore di una sana gestione da
se si potesse valutare il suo rendimento
considerare anche come buon risultato.
30 n.115
dalla
Sport
Redazione
Pallamano
A
dimmitutto@teramani.info
compagini con l’auspicio che almeno una delle quattro possa poi tornare in A1 dove già milita il Città S. Angelo. Dopo la fine dei vari gironi di Serie B si potranno conoscere i nomi delle squadre promosse e la composizione del girone in cui militeranno le Società abruzzesi. Per quanto concerne la A1, Teramo è stata designata ad ospitare gli spareggi che indicheranno quale sarà la squadra che disputerà poi i Play Off
d un mese circa dalla fine dei campionati di Serie B
scudetto assieme alle tre squadre vincitrici dei tre gironi. In attesa della riforma del 2017/2018
maschili, registriamo che nel raggruppamento dell’Area
Franco Chionchio
Centro, (girone Abruzzo-Mar-
dei Campionati che torneranno al girone unico per la A1. Nella A1
che), la Lions Teramo del Presiden-
femminile le squadre teramane
te Angelo Limoncelli e la N.H.C.
hanno già matematicamente rag-
Teramo di Franco Chionchio hanno
giunto la salvezza e sono proiettate
già matematicamente acquisito
al raggiungimento del quinto posto
la promozione in A2. Resta da
che dà il diritto a disputare una
definire la terza squadra che avrà
delle Coppe Europee. Alla luce della
diritto anch’essa a salire di cate-
classifica acquisita nei Play Out, il
goria. Le pretendenti sono L’Aquila
derby tra le teramane della Globo
e Pescara. Alla luce dei risultati, il
Allianz Halmax e della Gommeur
prossimo anno la nostra Regione
sancirà quale sarà la squadra che
sarà presente in A2 con ben quattro
conseguirà tale diritto.
di
Coldiretti Informa
Massimiliano Volpone
Via libera all’olio dalla Tunisia Dopo il +481% di import nel 2015
D
Direttore Coldiretti Teramo
legge l’origine in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è però quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari”
opo che nel 2015 in Italia sono aumentate
magari ceduti all’estero, una parvenza di italianità
o “miscele di oli di oliva comunitari e non comuni-
del 481% le importazioni dell’olio di oliva
da sfruttare sui mercati nazionali ed esteri, a danno
tari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio
della Tunisia per un totale di oltre 90
dei produttori italiani e dei consumatori”. Diventa
di oliva. I consumatori dovrebbero fare la spesa
milioni di chili è un errore l’accesso tem-
dunque ancora più urgente arrivare all’attuazione
con la lente di ingrandimento per poter scegliere
poraneo supplementare sul mercato dell’Unione
completa delle norme già varate con la legge salva
consapevolmente. In attesa che vengano strette
di 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino a dazio
olio “Mongiello”, la n. 9 del 2013, dai controlli per la
le maglie larghe della legislazione per non cadere
zero, per il 2016 e 2017. Il nuovo contingente age-
valutazione organolettica ai regimi di importazione
nella trappola del mercato. Il consiglio di Coldiretti
volato secondo la Coldiretti va ad aggiungersi alle
per verificare la qualità merceologica dei prodotti
è quello di guardare con più attenzione le etichette
attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste
in entrata. Sotto accusa è la mancanza di traspa-
ed acquistare extravergini a denominazione di ori-
dall’accordo di associazione Ue-Tunisia, portando
renza nonostante sia obbligatorio indicare per
gine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che
il totale degli arrivi “agevolati” annuale oltre quota
sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane
90mila tonnellate, praticamente tutto l’import in
o di acquistare direttamente dai produttori nei
Italia dal Paese africano. “Il rischio concreto in un
frantoi o nei mercati di Campagna Amica. L’olio di
anno importante per la ripresa dell’olivicoltura
oliva è un settore strategico del Made in Italy con
nazionale è il moltiplicarsi di frodi, con gli oli di
circa 250 milioni di piante su 1,2 milioni di ettari
oliva importati che vengono spesso mescolati con
coltivati, con un fatturato del settore stimato in 2
quelli nazionali per acquisire, con le immagini in
miliardi di euro e con un impiego di manodopera
etichetta e sotto la copertura di marchi storici,
per 50 milioni di giornate.
Fondazione Tercas
TER AMO POESIA
10 ANNI
MARZO-APRILE 2016
OSSERVATORIO SULLA POESIA MODERNA E CONTEMPORANEA
Il male di vivere Lunedì 21 MARZO
Il canto della gioia Lunedì 4 APRILE
ROBERTO GALAVERNI NERI MARCORÈ
GABRIELLA CARAMORE PAOLA QUATTRINI
Il gioco della torre Lunedì 11 APRILE
Le giovani parole Martedì 26 APRILE
ALESSANDRO D’ALATRI LUISA PRAYER GIULIANO DI TANNA
MARIANGELA GUALTIERI
Teramo - Sala San Carlo - ore 18,00 Museo Archeologico, Via M. Delfico
Teramo - Sala San Carlo - ore 18,00 Museo Archeologico, Via M. Delfico
Atri - Teatro Comunale - ore 18,00
Introduzione di DANIELA ATTANASIO
PieroAssentiStudio
Teramo - Sala San Carlo - ore 18,00 Museo Archeologico, Via M. Delfico