Teramani 114

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n. 114 Febbraio 2016 mensile di informazione in distribuzione gratuita

QUALE FUTURO PER NOI?

UNA RISATA VI SEPPELLIRÀ?

L’Euro, anzi l’Europa

EDUCAZIONE CIVICA

pag. 3

pag. 8

pag. 22


Ancora pochi giorni e degusterete i migliori prodotti della terra d’Abruzzo

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››


SOMMARIO

n. 114 3

Una risata vi seppellirà?

4

L’oggetto del desiderio

4

L’interprete migliore

6

Si prega la salute ai nonni... per la paghetta

8

L’Euro, anzi l’Europa: quale futuro?

10

Mimmo Luzii

Ma che politica è?

Una risata vi seppellirà?

A

di

Maurizio Di Biagio ho scherzato!, siete su candid camera, i prrrr! Eppure per uno che passava per uomo del fare, il ghe pens mi, l’uomo che si alzava alla cinque del mattino per controllare i cantieri, partorire il

h ah ah! Una risata vi seppellirà: Rag-giun-

nulla è difficile da concepire, è arduo realizzare

ta la quadra, Brucchi raggiante. Ah ah ah.

che dopo tanti tuoni nemmeno una goccia è

C’è da essere irriverenti ma la boutade di

caduta a Municipio. Dicono che il solito binomio

12

In giro. Masseri

14

Ortona 1943, intervista al Prof. Nicola Del Ciotto

mesi di lunghi coltelli, di Soprattutto e qualcosa,

Tancredi-Gatti lo abbia tenuto per gli attributi,

di presidenti che si accomodano fuori, di con-

per i gioielli di famiglia, e che alla fine dopo i

Il libro del mese

siglieri già col sedere sullo scranno da assessò,

tanti sommovimenti previsti il Brucchi si sia do-

di sconquassi politici all’orizzonte, di incarichi,

vuto mettere la coda tra le gambe e partorire...

di colonne e colonne di inchiostro versato

un comunicato stampa. Comunicato stampa

sulle pagine dei quotidiani locali, si è risolto il

che resta da leggere tra le righe (resta l’unico suo sommovimento personale) come il “sono

18 18

Note linguistiche

19

Dura Lex Sed Lex

20

Musica

tutto in un fuoco di paglia, nemmeno potrebbe

22

Educazione civica o Cittadinanza e Costituzione?

tornarci utile il motto la montagna ha partorito

assolutamente da evitare, in futuro, comporta-

il topolino perché nell’ultima giunta confermata

menti troppo autoreferenziali, che non giovano

in toto dal sindaco di Teramo non è stata cam-

all’efficacia dell’attività amministrativa”, missile

biata neanche una virgola, neanche dunque un

lanciato a qualcuno che Soprattutto vuole uno

topolino. Tutto congelato. Abbiamo scherzato.

spazio al sole o a qualcuno che aveva preso

Ah ah ah. Quel mattacchione di un Brucchi,

iniziativa autoeleggendosi re per una notte

senologo, tennista ma anche grande animatore,

tra gli scranni di Piazza Orsini. Poi prosegue

o meglio inanimatore, delle serate pretuziane.

così: “Il rispetto verso il prossimo ha sempre

Ogni politico che si rispetti ha il proprio motto,

caratterizzato il mio modo di essere, ed in

lo conia ex novo o lo ripete: il potere logora chi

particolare l’essere Sindaco; non sono mai stato

non ce l’ha (Giulio Andreotti); la disinformazione

disponibile, né tantomeno costretto, a scen-

è il primo potere politico in Italia (Beppe Grillo);

dere a compromessi, men che meno politici,

e la nave va (Bettino Craxi); non ci sono cattivi

finalizzati al mantenimento e/o conseguimento

reggimenti ma solo colonnelli incapaci (Napole-

di privilegi personali”. Tancredi? Gatti? A loro

one Bonaparte); confermare la giunta allunga la

sono indirizzate queste righe di “fuoco”? E chi

vita (Maurizio Brucchi). I pensatori della politica,

doveva mantenere i privilegi personali? Coloro

scriveva George Orwell, si dividono general-

che dovevano subentrare ai vari Romanelli, Lu-

mente in due categorie: gli utopisti con la testa

cantoni, ecc.? Ah ah ah! La fantasia distruggerà

fra le nuvole, e i realisti con i piedi nel fango.

il potere e una risata vi seppellirà, dicevano gli

Ora ci sono pure i pareggisti, i congelatori, i

anarchici francesi.

24

Il Duomo di Teramo

27

I giapponesi di Via Giulia

28

Puttanate tribali

29

Calcio

30

Pallamano

è possibile scaricare il pdf di questo e degli altri numeri dal sito web

www.teramani.info scriveteci a dimmitutto@teramani.info Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli Redattore Capo: Maurizio Di Biagio Hanno collaborato: Domenico Attanasii, Maurizio Carbone, Maria Gabriella Del Papa, Maurizio Di Biagio, Maria Gabriella Di Flaviano, Carmine Goderecci, Maria Cristina Marroni, Piero Natale, Orbilius, Antonio Parnanzone, Giovanni Piersanti, Rossella Scandurra, Sergio Scacchia. Gli articoli firmati sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione né l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo parziale, sia degli articoli che delle foto. Impaginazione: Imago Comunicazione Periodico Edito da “Teramani”, di Marisa Di Marco Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 per l’Associazione Culturale Project S. Gabriele Organo Ufficiale di informazione dell’Associazione Culturale Project S. Gabriele Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 Registro stampa Tribunale di Teramo n. 1/04 del 8.1.2004 Stampa: Gruppo Stampa Adriatico Per la pubblicità: Tel. 0861 250930 347.4338004 - 333.8298738 Teramani è distribuito in proprio


4

di

n.114

Carmine Goderecci

L’oggetto del desiderio

Rifulgente di Gemme

G

Oro e Argento Gioielleria

San Michele come essere abbagliante portatore di luce divina sulla terra, ne sottolinea la natura angelica. È infatti frequente nella letteratura patristica il collegamento analogico fra gemme preziose e angeli per essere entrambi luminosi veicoli del messaggio divino. L’arcangelo Michele era un modello per la so-

iovane e bello con ali splendenti, egli indossa un’armatura, impugna

cietà cavalleresca, che ravvisava nel suo ruolo centrale nel Giudizio universale

uno scudo e una spada o una lancia, e spesso è cinto da una corona,

una sintesi dei valori morali e mistici del cavaliere. Già difensore del popolo

attributi che lo presentano come vittorioso difensore del bene contro

ebraico, Michele fu adottato dalla Chiesa cristiana come santo protettore

il male.

del cristiano militante. Vestito da cavaliere, indossa un’armatura rifulgente di

Michele è il santo scelto da Dio per suonare la tromba della Resurrezione fina-

gemme. L’angelo nel Giudizio universale ha il compito di pesare le anime e la

le ed è suo compito quello di accogliere le anime immortali dopo la morte e di

croce gemmata, simbolo di spiritualità, è lo strumento del suo giudizio. I rubini

pesarle. Solitamente l’abbigliamento guerriero è arricchito di gemme dai colori

rimandano al martirio di Cristo, nel fermaglio da piviale, invece, le gemme si

splendenti incastonate ad arte nel suo mantello. Tale espediente, presentando

riferiscono al compito angelico di portare sulla terra la luce divina.

di

Domenico Attanasii

Satira

L’interprete migliore e l’evaporazione delle posizioni referenti

“L

dimmitutto@teramani.info

da sostegno al “cretinismo parlamentare” delle democrazie liberali attraverso i nuovi media amplificati dai social network. “Ma d’altronde a cosa serve l’arte contemporanea?” (Angela Vattese, giornalista). “...a volte la superbia stava per darmi alla testa, ma sono rimasto immune. Mi è sufficiente, per un istante, pensare all’inutilità dell’arte in questo mondo umano per raggelarmi” (L’ora del lupo - Vargtimmen, Ingmar Bergman). Per quanto i mecenati avessero dovuto

e cinque variazioni” (De fem ben-

un eminente Storico dell’Arte, già presente ovunque

interrompere il lavoro d’ufficio e ipocritamente se ne

spænd) è un film del 2003 diretto da

e sempre a inaugurare, presentare, argomentare,

lamentassero tuttavia sui volti di tutti si leggerebbe

Lars von Trier nel quale il regista sotto-

sponsorizzare; soprattutto in compagnia di un

ancora una sorta di assolvimento impartito dalla

mette l’amico e collega Jørgen Leth

famoso personaggio televisivo, Vittorio Sgarbi, il quale

consapevolezza di essere stati designati ad adem-

a una forma di vessazione; lo obbliga a ricostruire

non si mette in moto senza prima avere concordato

piere a un essenziale esercizio sociale. Se qualcuno

per cinque volte un suo vecchio documentario con

un giusto e congruo ingaggio. Per

domandasse loro perché si

insolita impasse, in ogni cambiamento imposto,

chi si presta a prescindere poi è

stimassero superiori agli altri,

nell’intendimento di fargli mettere a nudo l’umana fu-

difficile riaversi indietro integro. Il

non saprebbero rispondere, non

gacità. Poco accorti si sarebbero dimostrati i mecena-

comunicato stampa comanda la

avendo mai dimostrato nella vita

ti della cultura cittadina, una volta ritagliatisi porzioni

ricerca esclusiva di quella rispo-

di possedere meriti speciali. A

di momenti dagli impegni che il posto fisso impone,

sta che l’estensore dell’annuncio

parte quelli dell’impiegato pub-

come ai Postelegrafonici, nell’elevare alla cronaca

vuole sentirsi dare a prescindere.

blico. Il fatto di sapere filmare in

la protesta sulle assenze di sensibilità nei confronti

Anche se si è ostaggi di sottili pe-

Super 8 un vecchio che si ma-

della Cultura Visiva Contemporanea. Sempre secondo

culiarità percepibili, seppure non

sturba sulla tazza del cesso non

i mecenati vespertini, si starebbe per abbattere

implicite, più volte si ribadiscono

sull’intelletto del popolo una sciagura incommensu-

meno si presumono. Malgrado ciò, il mandante della

valido di superiorità. Eppure, di questa supremazia

rabile. L’incuria delle istituzioni a favorire miserie che

notizia non cede sulle proprie qualità di divulgatore.

pare che essi abbiano una coscienza profonda tanto

rileggono l’Arte Contemporanea come qualcosa di

Negli anni 30, Brecht incoraggiava la politicizzazione

da offendersi se venisse loro meno. Il vecchio parla

non desiderabile dal pubblico incolto. E tutto questo

dell’arte mentre l’orecchio teso del nazismo aggiusta-

poco del passato per non ripetersi; tace sul futuro

potrebbe accadere presto, se malauguratamente

va la propria tattica utilizzando il cinema come soap

per non apparire ridicolo; ma è del presente che è

non dovesse essere confermata l’ambita poltrona di

opera di massa. Ancora oggi, la stessa strategia fa

l’interprete migliore.

può di certo costituire un motivo


Degustazione Whisky 9 Marzo - dalle 20:30 Talisker Skye

Un single malt torbato che riflette la rude e selvaggia bellezza dell’isola di Skye, con note fumose e dolci, sentori sapidi di mare ed un finale speziato. Gradazione: 45,8% vol

Clynelish 14 anni

Il clima freddo del Nord Est della Scozia spiega il carattere morbido e delicato di questo whisky che invecchia 14 lunghi anni in botti di rovere. Gradazione: 46% vol

Cardhu 12 anni

Questo whisky è considerato come un anello di congiunzione tra i single malts e i blended. Il gusto è accessibile, omogeneo, dolce e semplice, con un buon corpo e durata. Gradazione: 40% vol

Johnnie Walker Blue Label King George V

Una produzione limitatissima, per la quale sono stati selezionati alcuni dei Single Malt più rari. Tra questi, l’ormai introvabile Port Ellen, che dona al blend una profonda nota di fumo e torba. Gradazione: 40% vol

Costo di €10 da versare prima della degustazione Info e prenotazioni: 333.8648307

Corso Cerulli, 78 - Teramo - Tel. 0861.248478 - www.ilcaffèdelcorso.it


di

6

Come va l’Italia

Maurizio Di Biagio

www.mauriziodibiagio.blogspot.com

n.114

Si prega la salute ai nonni...

Forse davvero un vero e reale affetto. Una carineria che potrebbe sì gratificare i nostri cari ottantenni e novantenni. In Italia, soprattutto al Centro e al Sud, le pensioni sono diventate preziosissimi ammortizzatori sociali, quel reddito di cittadinanza negato finora dallo Stato italiano, quando invece sono presenti nella maggior parte degli stati europei. Così studiano i nipoti all’università. Così hanno qualche

per la paghetta

soldo per il jeans che tanto amano. Così le nipoti vanno

I pensionati sono diventati veri e propri ammortizzatori sociali

I pensionati sono diventati d’oro e contribuiscono con 6

A

dalla parrucchiera e un cinquantino al sabato può salvare una depressione da weekend, quando gli altri e le altre si divertono, o fanno finta di divertirsi, e loro restano a casa a beccarsi Maria De Filippi. Così i mutui riescono ad essere pagati... e non è poco. miliardi di euro l’anno per mantenere il resto della famiglia eppure queste riescono a risparmiare 24 miliardi di euro all’anno grazie all’aiuto dei nonni baby-sitter. I pensionati pagano di tasse 66 miliardi, fonte certa ed impossibile da trasferire nei tanti paradisi fiscali, alcuni proprio dietro l’an-

l reparto di cardiochirurgia del Mazzini di Teramo un

golo. Ciò nonostante il nostro bel paese è l’unico al mondo

dottore inarca le sopracciglia. Rimette i ferri a posto,

che non offre né sconti sulle tasse, né altri benefici di carat-

si alza la benda e le prime parole che proferisce

tere sociale. Così se il caro vita e un fisco cinico ed esoso

sono di stupore misto ad amarezza: “Mi hanno

ammazzano le pensioni, non resta che andare ad abitare

chiesto di operare quest’uomo di 85 anni in virtù della sua

all’estero (complessivamente per 6 mesi all’anno) in uno

pensione, fonte di reddito per diverse persone”. Ovvia-

dei tanti Paesi che non ti spellano vivo: Tunisia, Portogallo,

mente resta scontato che l’affetto viene prima di tutto ma

Spagna, Bulgaria ecc., la lista è lunga. In 500 mila sono già

in questi casi ci s’appella al chirurgo con un certo fervore

fuggiti dall’Italia in 5 anni: chissà quanti nipoti ed anche figli

raccomandando-

sono rimasti sen-

gli una prudenza

za il loro reddito

maggiore del soli-

di cittadinanza!?

to, anche quando

Gli italiani della

l’intervento

terza e quarta

potrebbe risultare

età hanno subito

più pericoloso del

un attacco senza

solito e sarebbe

precedenti al

da scongiurare.

loro potere di

Le attenzioni

acquisto: pensioni

sono maggiori

ridotte al lumicino

nei confronti di

(meno 30%),

ottantenni e no-

drastico calo dei

vantenni: cos’hai

consumi, pere-

mangiato questa

quazione solo per

sera nonno? È la

i poveracci, spese

domanda che si

vitali più costose,

formula per moni-

boom delle tasse,

torare la salubrità

e in più la scure

dei pasti giorna-

della spending

lieri. Li si trattengono sotto una campana di vetro per non

review sulla sanità e sui livelli essenziali dell’assistenza.

farli ammalare, non li si fanno uscire di casa per paura che

Inoltre è da smitizzare un luogo comune: la favola degli

si raffreddino, li si guardano con occhi nuovi speranzosi e

anziani sperperatori delle casse dello Stato è sbugiardata

cari. Li si tumulano in casa di fatto, sigillando pertugi da cui

dalla quadratura dei conti, perché le entrate contributive

potrebbero sortire refoli di umidità e correnti micidiali. Gli

di ben 190,4 miliardi coprirebbero in larga misura i costi

si assestano cuscini sotto il capo davanti alla tv e i nonnetti

previdenziali.

si chiedono il motivo di tutte queste cure: se davvero è solo

Ma i nostri cari nonnetti sono da considerare, oltreché

paura di perdere il reddito sicuro oppure se c’è dell’altro?

ammortizzatori sociali, anche angeli custodi. Cinquanta


miliardi di euro sareb-

a Pietracamela sono

bero infatti necessari,

il 56,5%, a Bisenti il

secondo uno studio

50,7%. Nel comune

della Camera di com-

capoluogo risiedono

mercio di Milano, per

3.792 ultraottanten-

compensare nonni,

ni e sono ben 97 gli

colf e babysitter che

anziani che hanno

si preoccupano, a

spento le 100 cande-

loro spese, di oltre

line: 24 di loro sono a

8 milioni e mezzo di

Teramo, 7 a Giulia-

bambini con meno

nova, 7 a Campli, 5 a

di 14 anni. Nonni nel

Roseto.

doposcuola, nonni

“La disparità ancor

per tenere i piccoli

più drammatica -

quando si ammalano,

riprende Oleandro - è

nonni che cucinano

riconducibile alla con-

tagliatelle cotolette

dizione di genere. Le

e che allungano le

pensioni delle donne,

vacanze a costo zero.

pur rappresentando il

Sono più di 12 milioni i nonni over 65, circa il 20% della popolazione. Il 55% delle donne che lavorano affida i propri figli a genitori e suoceri, il primo asilo nido sul territorio. Lasciati un nemico per la vecchiaia, diceva Ennio Flaiano. In questo caso l’antagonista che regala la fiammella della voglia di vivere ancora è sicuramente incarnata nello Stato. Qui da noi gli ammortizzatori sono ancora meno ammortizzatori. Gli anziani teramani sono infatti i più poveri d’Abruzzo. Pensionati che non arrivano a fine mese e che a volte fanno fatica a mettere insieme pranzo e cena. Il complesso delle pensioni

59% del totale, hanno

i duemila euro mentre 57 superano la fascia dei 5.000 euro. “Meglio morire con dieci anni di anticipo che vivere una vecchiaia di stenti” riferisce un proverbio cinese. Ma a pagarne le conseguenze sarebbero i nostri ragazzi, già messi a dura prova dai tempi barbari che stiamo vivendo. Dei 301.091 ultra 65enni abruzzesi, 68.338 risiedono nella Provincia di Teramo: il comune con l’incidenza di anziani più bassa è Castelli, dove gli ultra 65enni rappresentano il 15,37% della popolazione, Colledara la più alta (40%). Gli over 80 in provincia sono 21.668, ovvero il 7% della popolazione totale:

un importo medio mensile pari al 62% di quello percepito dai pensionati uomini: 492 euro delle donne contro i circa 800 euro degli uomini. Questo perché le donne, sono discriminate nei posti di lavoro e hanno spesso lavorato con stipendi più bassi rispetto agli uomini”. Per quanto riguarda le pensioni di reversibilità erogate dall’Inps di Teramo (19.366) circa 17.000 sono “rosa” e valgono mediamente 464 euro al mese. “La fotografia che emerge dai numeri racconta di una realtà fatta di estrema fragilità economica. Anche per questo lo Spi chiede alla giunta

erogate dall’Inps di

regionale e alle

Teramo sono 98.197 e

amministrazioni co-

l’importo medio men-

munali di non sotto-

sile è pari a 635 euro,

valutare il potenziale

il più basso d’Abruzzo

degli investimenti

(Chieti 645€, L’Aquila

dei fondi europei

686€ , Pescara 702€

2014-2020, segna-

). Gli importi medi

tamente all’obiet-

mensili più alti si re-

tivo riguardante la

gistrano nel Comune

promozione dell’in-

di Pietracamela (824

clusione sociale e la

euro), quelli più bassi,

lotta alla povertà. Ci

497 euro, nel Comune

attendiamo - conclu-

di Bisenti.

de Oleandro - una

Nella provincia di

programmazione,

Teramo nell’86% dei

in discontinuità con

casi (84.150) non su-

quanto successo in

perano le mille euro

passato, vincolata,

lorde. Il restante 11%

esclusivamente, ai

(11 mila), gli assegni

bisogni delle persone

pensionistici sono

e dei contesti in cui

compresi tra i mille e

essi vivono”.

7 n.114


di

8

Economia

Giovanni Piersanti

Docente di Economia e Finanza internazionale Facoltà di Scienze Politiche, Università degli Studi di Teramo

n.114

L’Euro, anzi l’Europa: quale futuro? Riforme per la crescita o crescita per le riforme? Il dilemma della zona euro.

L

doppia recessione (2007/08 e 2012/13) e stasi del PIL reale, che nel 2014 è risultato perfino inferiore a quello del 2008. Tanto da far balenare in molti lo spettro della ‘stagnazione secolare’ per l’eurozona. Alla fin fine, gli ingredienti di base ci sono tutti: insufficiente domanda rispetto all’offerta di beni che lo stato della tecnologia consente di produrre; riduzione dei prezzi alla produzione e al consumo e dei salari; eredità d’indebitamenti dalla crisi ancora in corso; invecchiamento della popolazione. Il totale fallimento e la nocività delle politiche di risanamento improntate all’austerity, ideate con l’intento di migliorare la competitività e la capacità produttiva dei paesi membri (riforme strutturali) e risanare le finanze pubbliche (austerità fiscale) - abilmente sintetizzata nello slogan “riforme per la

a crisi dell’eurozona è tutt’altro che risolta a dispetto

crescita”-, rende la ricerca di una strategia alternativa non

delle massicce dosi di ottimismo profuse a più riprese

più uno sterile esercizio accademico ma una impellente

da autorità governative, commentatori economici e

necessità. Una tale strategia, che per contrapposizione po-

mass media. Certamente, la combinazione di eventi

tremmo sintetizzare con lo slogan “crescita per le riforme”, è

macro-economici favorevoli, congiuntamente alla poderosa

centrata su politiche monetarie e fiscali decisamente espan-

politica anti-deflazionista della BCE, ha contribuito non poco

sive, volte a rilanciare la domanda aggregata, riaccendere il

a interrompere la insistente fase depressiva e creare le

motore della crescita e alleggerire il peso dell’indebitamento

condizioni per una ripresa delle economie dell’eurozona. Ma

pubblico. I dettagli che ne spiegano le ragioni e l’efficacia

il contesto macroeconomico delineato dal ritmo di crescita,

sono sinteticamente illustrati qui di seguito, partendo dalla

occupazione, dinamica dei prezzi, indebitamento pubblico

politica fiscale.

e solidità del sistema bancario

Questa dovrebbe essere centra-

e finanziario, rimane tuttora

ta su un programma di rilancio

critico e pesantemente esposto

degli investimenti pubblici no-

al rischio di ricadute recessive.

tevolmente superiore a quanto

Debole è infatti la crescita che

disposto dal misero piano Jun-

nel 2015 arriverebbe all’1,3% e

ker, che prevede un esborso di

nel 2016 all’1,6%, a fronte di un

315mld di euro, frutto della mol-

2,6% e un 2,8% degli Usa e di

tiplicazione di una spesa iniziale

un 2.5% e 2.2% del Regno Unito

da parte dell’Unione europea di

(UK). Alta è la disoccupazione

21mld di euro e di una fanto-

che nei due anni registra il

matica leva (moltiplicatore) di

11,0% e il 10,6%, a fronte di un

15. Per inciso, i miliardi conferiti

5,4% e un 4,9% degli Usa e di

dalla Ue col piano Junker sono,

un 5.6% e 5.5% in UK. Perico-

a conti fatti, soltanto 2, dato

losamente bassa è l’inflazione,

che 6 sono spostamenti da altri

in caduta libera nel 2015 (0,2%)

programmi già inclusi nel fondo

e in fievole risalita (1.0%) nel

europeo per gli investimenti

2016; mentre il barometro sulla

strategici (EFSI), 8 sono presi

posizione debitoria degli stati

a prestito sul mercato sotto

sovrani e la solidità del sistema

garanzia Ue e 5 vengono dalle

bancario e finanziario resta

riserve della banca europea

minacciosamente orientato al

degli investimenti (Bei). In soldo-

tempestoso.

ni, si pretende di attivare una

Come sottolineato da molti

spesa di 315mld con un esborso

analisti indipendenti e diplomaticamente ribadito anche

inziale di soli 2mld. Una vera presa in giro!

nel recente G-20 economico, le ragioni di questa anemica

I benefici potenziali di maggiori investimenti pubblici non

performance dell’eurozona sono da ricercare nelle incoerenti

si limitano solo al semplice incremento della domanda ag-

e dannose politiche, note come politiche di austerity, messe

gregata e dell’occupazione, ma si estendono alla possibilità

in campo dalle autorità europee per combattere la crisi

di ripristinare infrastrutture fatiscenti, promuovere ricerca

finanziaria del 2007/08. Frutto di una lettura errata dei fattori

e sviluppo, migliorare e potenziare il sistema del trasporto

di fondo della crisi, tali politiche hanno generato deflazione,

pubblico, dell’ambiente, della comunicazione e il settore


energetico di tutti i paesi Ue.

nuova moneta nell’economia. Mentre

stringenti requisiti patrimoniali imposti

Le obiezioni a una tale strategia sono

i debiti sovrani mostrerebbero nessun

dalla Ue, sono riluttanti a investire e

relative all’equilibrio fiscale e alla sta-

segno di accelerazione poiché i titoli

a concedere prestiti, a prescindere

bilità economica dei singoli paesi. Ma

emessi non hanno una scadenza e non

dalle iniezioni di liquidità attuate dalle

l’investimento pubblico è diverso da

pagano interesse. In altri termini, non

banche centrali.

altri tipi di spese ufficiali, come quelle

costituiscono nemmeno più un debito.

Solo se abbinata ad un energico stimo-

per stipendi, trasferimenti sociali e

La Bce ha già avviato, a partire da

lo fiscale, la politica di Qe può avere

altra spesa corrente. Gli investimenti

marzo 2015, un analogo programma

effetti positivi sull’economia, come

pubblici servono ad accumulare beni,

di acquisti di titoli di stato noto come

descritto dalla nostra strategia di

piuttosto che consumarli. Ovvero,

quantitative easing (QE). Ma i risul-

policy etichettata come “crescita per

accrescono il capitale e la capacità

tati ottenuti, in termini di maggiore

le riforme”. Essa ha il grande vantaggio

produttiva potenziale di un paese.

inflazione e rilancio della crescita

di a) evitare l’aumento dei tassi di inte-

Inoltre, è difficile comprendere perché

economica, sono stati finora opachi e

resse che il deficit e il debito pubblico

i governi dell’eurozona insistono nella

lontani da quelli sperati. La ragione è

altrimenti occasionerebbe; b) finan-

folle decisione, presa nel 2010, di

semplice. Le operazioni di QE utilizza-

ziare direttamente (eludendo il canale

ridurre gli investimenti (-25% da 2010)

no il settore privato (le banche) per ac-

bancario) la maggiore spesa pubblica

se il costo del loro

per investimenti

finanziamento è

e/o riforme strut-

oggi insolitamente

turali necessaria

basso e prossimo

per rilanciare la

allo zero. Fino a

domanda aggre-

quando il rendi-

gata e la crescita

mento supera il

dell’economia.

costo del finanzia-

Senza un radi-

mento, gli inve-

cale mutamento

stimenti pubblici

della strategia di

rafforzano e non

policy - da riforme

peggiorano il bilan-

per la crescita a

cio dei governi.

crescita per le

I timori di un

riforme (il boom e

ulteriore appro-

non la recessione

fondimento della

è momento giusto

crisi debitoria in

per l’austerity e i

tutta la zona-eu-

mutamenti strut-

ro si dissolvono,

turali, ammoniva

in ogni caso, se

Keynes) - i leader

l’aumento di spesa

europei rischiano

è accompagnato

di trovarsi intrap-

da una politica di

polati in un ciclo

monetizzazione

temporale inferna-

del debito da parte

le caratterizzato

della banca centra-

da una ripetizione

le europea (Bce).

continua degli

Questa, per essere

stessi eventi (come

pienamente efficace, richiede che la

quistare prefissati ammontare di asset

nel film Groundhog day (Ricomincio da

Bce i) acquisti direttamente dagli stati

finanziari con lo scopo di sostenerne i

capo), dove un meteorologo (Bill Mur-

sovrani i titoli di debito emessi per

prezzi e stimolare la domanda di beni

ray) si trova a vivere sempre la stessa

finanziare il programma di espansione

con maggiore immissione monetaria.

giornata), in cui la Ume è perenne-

degli investimenti; ii) trasformi i titoli

Quindi, non finanziano direttamente

mente bloccata in modalità crisi, salvo

acquistati in prestito perpetuo a tasso

i governi e la loro spesa (mercato

timidi rialzi (2015?), e gli Stati membri

zero o simbolico (ad es. 0,1-0,2%) ma

primario) ma il sistema bancario

in iter miope, egoistico e conflittua-

prossimo allo zero. L’attivo e il passivo

(mercato secondario), spingendole a

le, opposto agli ideali e ai valori che

della Bce aumenterebbero dello stesso

fare più prestiti a famiglie e imprese e

hanno ispirato la creazione dell’Unione

ammontare: i titoli diventano un asset

creare così più spesa e più domanda.

europea.

permanente della banca centrale,

Ma in un contesto in cui la domanda

“Non c’è vento a favore per chi non

mai ripagato salvo una improbabile

e la crescita ristagnano - e dunque

conosce il porto”, ammoniva Seneca.

liquidazione della stessa; l’aumento

le prospettive di guadagno offerte

La speranza è che ciò serva da monito

di base monetaria il corrispondente

dall’economia reale sono misere - le

anche per chi è oggi alla guida dell’U-

costo (liability) della immissione di

banche, già sotto pressione per gli

nione europea.

9 n.114


10 n.114

di

Il Personaggio

Mimmo Luzii Le donne, il gioco, il destino

“E

Maurizio Di Biagio

www.mauriziodibiagio.blogspot.com

suoi Yorkshire mentre col binocolo osservava la corsa: era interessata a Lester Pigott, un po’ di meno a Principe Filippo che gli era da un lato”. Poi seguirono donne e ristoranti, non si sa in quale ordine. Al Parco dei Principi la giornata non era delle migliori ma correva Ideal. “Ho sempre perso al gioco – ribadisce ancora una volta in tono di ammonimento verso un ipotetico spettatore – però mi sono sempre divertito”. Ritornò in Italia ma ancora con i cavalli nella mente: stazionò a San Rossore di Pisa nel Prato degli Esuli, poi a grandi falcate a Firenze all’ippodromo delle Muline, fino a scartare di lato fin giù a Napoli all’Ippodromo di Agnano “dove

ro miliardario ma i soldi li ho sfrusciati al gioco e

incontrai e conobbi perfino un camorrista che mi fece vincere una

alle donne”. L’attacco è bukowskiano, di quelli in cui

corsa”. Ma la dritta la dovette ripagare con gli interessi un po’ di

spunta la vita di tutti i giorni, cruda e violenta, di quelli

tempo dopo dovendolo ospitare a casa sua perché braccato dalla

in cui l’atto quotidiano è poesia e merda. “La mia vita

giustizia. Nel variopinto mondo dei cavalli non tutto è lindo. A San

forse sarà stata un fallimento però se tornassi indietro rifarei la

Siro e alle Capannelle dove incontrò l’attore Gigi Priotetti spese

stessa cosa... e mi divertirei di più”. Tira un sospiro affranto Mim-

somme importanti, chiaramente restando sempre in passivo.

mo Luzii e rimira un punto indefinito di Piazza Martiri col baffone

Rimpianti pochi: “Ognuno di noi alla nascita ha il suo destino;

spiovente che non gli ride più. “Perché la vita è una fregatura”

quello mio era di scialacquare i soldi ed avere più di 700 donne,

mastica amarezza e saggezza, un giorno plumbeo sotto nubi

le ho contate tutte cavolo! Ma al night club mai, io le femmine

basse e brezza gelida. “Un giorno quando andrò davanti a Dio lui

le ho sempre conquistate” si vanta ancora. Sì perché, Mimmo è

mi chiederà: cos’hai fatto giù sotto? Sono stato con tante donne,

considerato un grande amatore, molto virile, attorniato tuttora da

ho mangiato bene, ho speso tutti i soldi. Lui mi dirà: bene! Quando

donne diverse ogni giorno. Dice di dedicarsi ancora alla pratica

toccherà ad un altro gli dirà che ha accucchiato tutta la vita, che

dell’amore due volte alla settimana facendo uso dell’aiutino blu, il

avaro ha risparmiato tutto il tempo.

Viagra: “Quello da 100 mg però una

Lui gli dirà: bravo all’asino!”. Il Dio di

volta sì e l’altra no”.

Mimmo è antropomorfo, indulgen-

Mimmo è anche la mente e voce

te, umano troppo umano, tutto

pruriginosa di un paesone come il

suo, fatto su misura, in definitiva

nostro dove tutto si vede e tutto

degno di salire anche Lui sul carro

si racconta: difatti riferisce di case

di quel variegato pantheon da cui

d’appuntamento sparse per la città

l’uomo però ha tratto il peggio tra

ed è sicuro che la città sia piena

sangue e guerra, odio e vendetta.

di “casalinghe insoddisfatte”. Non

Mimmo a 71 anni chiede solo che,

gli sfugge nulla tra coloro che si

nella sua religione, venga abolito il

stirano tra il Corso e la piazza e

lunedì, giorno di grande scoramen-

i pettegolezzi, quelli che invec-

to e mestizia “perché mi accorgo

chiando diventano miti, corrono

che puntualmente ho perso tutte

sulle teste di ciascuno a casaccio

le scommesse della domenica; il

e senza criteri e rispetti. Parla della

banco, ragazzi, vince sempre: mi

“cioppa” che tanti anni fa praticava

raccomando non giocate!”. Lo dice

il mestiere più antico del mondo in

lui che dopo aver vinto 68 milioni

pieno centro, di un magistrato che trovò la moglie in questi ambienti

di lire li dissipò tra gli ippodromi di Ascot e di Parigi, davanti a Sua Maestà la regina d’Inghilterra

dal vago sapore caraibico (Le mie puttane tristi di Gabriel Garcia

e la nuvoletta a serpentina di fiato umido di Ideal du Gazeau che

Marquez), di storie annebbiate dal tempo e di risate crasse che in

tagliava il nastro, il cavallo da corsa francese nato nel ’74 e morto

genere si portano davanti a coppe di vino e selvaggina negli shire

nel ’98, una vera e propria leggenda allora. “Tornai a Teramo con la

d’Inghilterra.

Romanelli e con 8 milioni ma me l’ero goduta in lungo e largo per

Ma Mimmo è stato in passato un grande atleta che ha vinto

l’Europa”.

molto: nel ’69 conquistò il titolo regionale del salto triplo e a soli

La dritta per quella tris vinta sull’ippodromo di Pisa nell’agenzia

15 anni era già campione allievi d’Abruzzo. Nel ’68 ottenne il titolo

ippica di Via Irelli gliela diede un suo amico giornalista del Tirreno:

nazionale con le Fiamme gialle: lasciò tutto a 31 anni. Racconta di

“Lo ricompensai con 20 chili di regali tra formaggio pecorino,

una gara di 4x100 quando all’improvviso durante l’ultimo tratto gli

prosciutto e tanto di quel ben di Dio”. Festeggiò assieme ad una

si sfilò il pantaloncino fino ai piedi perché si ruppe l’elastico: “Non

ventina di suoi amici al ristorante Beccaceci, quei sodali che poi

mi diedi per vinto, con una mano li tirai su e con l’altra mantenevo

sul tardi l’accompagnarono a prendere il treno direzione Londra,

il testimone e continuai; il bello che quella gara la vincemmo”.

o meglio Ippodromo di Ascot: “Lì scorsi la regina Elisabetta con i

Ricorda con affetto suo cugino Pino Pecorale e le piste di terra


battuta che rendeva ogni impresa più

lo abbandonò al suo destino amoroso ma

epica del solito. A Roma, con le Fiamme

fece in tempo a sfornare tre meravigliosi

Gialle gareggiava assieme a Erminio Azza-

cuccioli (Veronica, Mario e Andrea). Mim-

ro, compagno di stanza, e Adriano Buffon,

mo conobbe quella che sarebbe stata la

padre di Gigi il portierone della nazionale

sua dolce metà, e che sposo nel ’69, spac-

e dei bianconeri: ancora sta aspettando

ciandosi, un giorno a Via Fonte Regina a

che gli presenti il numero uno, come da

Teramo, per collezionista di francobolli: la

promessa. Dice di non aver sfondato

bloccò e con la sua solita faccia astuta e

perché un giorno maledetto si fracassò la

trasognata la coinvolse nel suo progetto...

caviglia.

fino al lancio nel vuoto con la Zagato nera.

Da buon playboy e giocatore incallito ha

Tra le tante conoscenze anche una donna

posseduto in vita molte auto:“Una Jaguar

bolognese bellissima ma cleptomane:“Mi

E-type che Diabolik usava nelle scene dei

toccò ripagare tutto quello che rubava,

film, un’Alfa Duetto, una 1500 Vignale Fiat,

dovetti spendere una cifra a pagare tutti

due Fulvia Zagato, una Lancia Delta, una

i creditori che man mano si formavano”.

Mini Cooper, 4 Bmw, una Porsche Carrera

Tra le due torri fu lasciato scalzo e lì

e ora una Fulvia Gt nera che non uso: e

comprese e scappò. “Ho fatto la vita da

chi la mantiene!?” avvampa stupefatto

atleta, da puttaniere, da giocatore ma è

nella sua terrea fisionomia che malgrado

arrivata l’età in cui si deve morire”. Il suo

della piazza. Ed è tempo di ritornare nella sua stanzetta, da solo e coi ricordi che corrono ancora in auto possenti piene di umore e sesso e amore qualche volta. Dice di essersi salvato per miracolo quando con la sua Zagato nera volò dal ponte in quella giornata fredda di lastroni ghiacciati sulla strada:“Credo in San Gabriele e basta”. Solo per pochi metri l’auto non ricadde sopra il tetto di una casa ma solo su piante che ammortizzarono il terribile botto. Dice che ne parlarono i giornali. Accanto a lui una dama. Da quel giorno sua moglie, in un impeto di dignitosa collera,

tutto rivela ancora uno spirito indomito.

è un lampo a ciel sereno in un momento

Mimmo alloggia in Hotel assieme a sepa-

di mite consapevolezza. L’ultimo ricordo

rati, universitari, clochard e uomini toccati

va alla donna che ha amato intensamente

da una vita che certe volte appare troppo

per alcuni anni e che se n’è andata per un

dura da blandire e vincere. I soldi sono

maledetto cancro. “Quella voleva bene a

quelli che sono ma bastano per giocare

me e io pure”.

al calcio scommesse: spesso l’unico

Mimmo osserva lentamente lo sciabordio

capannello che si forma in piazza, dopo

degli uomini in fondo ad un angolo del

quello chiaramente eterno dei tifosi del

duomo: si muovono come tanti pinguini

diavolo biancorosso, è la ressa che nel bar

su un’isola di ghiaccio, chiacchierano di

si forma attorno a lui che dispensa dritte

donne e di auto, di calcio e di pettego-

a chiunque. Lui assorto a capofitto tra i

lezzi. In fondo le onde del mare rimbal-

fogli di giornali svolazzanti assume l’aria

zano, si accavallano, s’increspano e poi

di malia e sussiegosa del luminare quando

ricadono, si rituffano, ma mai potranno

il tempo gira in tondo e le mattane delle

infrangere quell’amore che c’è stato e

giornate quotidiane si rincorrono senza

che ciascuno di noi custodirà gelosamen-

requie fino al momento in cui la luna

te per questa ed altre vite.

rilascia i suoi colori di zinco agli angoli

“Quella voleva bene a me e io pure”.

11 n.114


di

12 n.114

In giro

Masseri Le geografie dell’abbandono

L

Sergio Scacchia

http://paesaggioteramano.blogspot.it

le città che andavano ingrandendosi, cause naturali, hanno portato, progressivamente, allo svuotamento totale di alcuni di questi borghi. Le chiamano “Ghost cities”, quelle città o quei paesi abbandonati a causa di eventi naturali, come alluvioni, terremoti o perché la principale o unica fonte di reddito e di lavoro scompare. Sono famose le “ghost town del far west americano” o quelle dell’entro terra australiane, ricche di un particolare fascino, ma anche in Italia ce ne sono molte e alcune amministrazioni, insieme a privati si stanno attivando per salvarle

a storia del nostro paese è fatta di ricchezze dimenti-

o, addirittura, ridare loro nuova vita.

cate o non valorizzate. Tra questi tesori paesaggistici e

La più alta concentrazione di questi borghi la troviamo nel

culturali, ci sono sicuramente i borghi, molti dei quali in

sud del nostro paese, soprattutto in Basilicata ma anche nel-

abbandono.

le aree più interne delle Marche e della Toscana e in alcune

Sono insediamenti abitativi risalenti al medioevo, che hanno

zone della Liguria. Bisogna dire che questo tipo di problema

costituito la struttura portante della distribuzione demogra-

non riguarda solo l’Italia: in Europa sono in particolare la

fica del nostro paese almeno fino agli anni immediatamente

Spagna e L’Irlanda a far registrare un fenomeno simile.

successivi alla seconda guerra mondiale.

Anche in Abruzzo e in particolare nel teramano, non manca-

In quei tempi è cominciato, per vari motivi, il progressivo

no i paesi fantasma, semi dimenticati da una diffusa incuria

svuotamento di alcuni piccoli abitati: la necessità di trovare

culturale e da profonde mutazioni sociali ed economiche per

lavoro altrove, infrastrutture che privilegiavano sempre più

intere comunità.


gioniero in Libia, trattenuto in Inghilterra fino al 1946, quando conobbe, tornando in paese il figlio che aveva già sei anni. Era il padre di Sonia. Allora, ricorda la nostra amica, erano solamente diciotto le famiglie, prete incluso aggiunge ridendo. C’erano i Bianconi, i Baldassarri, i bisnonni Paolizzi, i Pucci, i De Santis. Molti si ricordano per i loro soprannomi, perché, a quei tempi, tutti ne avevano. I De Santis erano i benestanti della comunità. Dalle mura di Masseri rimaste in piedi, ancora si capisce l’antico frazionamento in tre nuclei di case ben distinte con le sue vie di accesso, con la parte alta del paese, quella “nuova” e la centrale e la bassa Questo, non solo nelle remote zone

Le case di Masseri vennero in gran

dei monti Gemelli o della Laga con

parte squarciate dal terremoto del

più remoti.

i vari Martese, Tavolero, Settecerri,

1950 ed ebbero il colpo di grazia in

Sarebbe, credo, interessante predi-

Laturo, Serra, ma anche in zone inso-

una frana di pochi anni dopo che

sporre azioni che possano ridare vita a

spettabili, molto vicine a insediamenti

decretò la fine del paese e la fuga dei

questo luogo e ai tanti altri che hanno

cittadini.

suoi abitanti.

avuto come fulcro la creazione di

È il caso, ad esempio, di Faraone

Sonia Celii Jotterand è una bella

comunità.

Vecchio non lontano dalla popolosa

donna che oggi risiede in Svizzera.

Grazie all’intervento di architetti

Sant’Egidio alla Vibrata, di Frunti a po-

Le sue origini, le sue radici più intime

sensibili si potrebbero creare progetti

chi chilometri da Teramo, della parte

risiedono nel ricordo di Masseri.

per il recupero e per ridare ossigeno

alta di Villa Brozzi a qualche passo da

Il nonno andò a vivere in questo sper-

ai paesi, movimentare ma soprattut-

Montorio al Vomano e di Masseri, sulla

duto borgo teramano, per amore.

to trasformare questi borghi in veri

collina sopra la città d’arte di Campli.

La suocera, Giovanna Romantini, si

e propri “laboratori” integrati con il

Di quest’ultimo borgo, rimangono

era sposata lì vivendoci tutta la sua

territorio.

pochi monconi di case. È scomparsa

esistenza.

Potrebbe essere una sorta di valoriz-

anche la sua storia peraltro interes-

Il giovane marito nel ’40 fu fatto pri-

zazione a fini di turismo consapevole.

sante, caratterizzata soprattutto dalla presenza della facoltosa famiglia Palma. La piccola chiesa, la scuola, erano infatti di loro proprietà, lascito antico del ricchissimo casato da cui nacque il famoso storico teramano, Niccola e il maggiore dell’Esercito, Ottavio, che sulle montagne teramane ha speso la sua vita nel dare la caccia ai briganti. Masseri, infatti, nella seconda parte del 1500 aveva ospitato milizie spagnole che si trovavano nella nostra terra per combattere il dilagante fenomeno del brigantaggio e visse proprio nel periodo tra il ‘600 e il ‘700, un relativo benessere grazie ad una intensa vita pastorale e agricola dei suoi abitanti. Il luogo vide pian piano già dall’800, un continuo decadere a causa delle tante tasse imposte dall’unione dei due comuni grandi di Campli e Teramo.

sicuramente riconducibili a periodi

13 n.114


di

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La nostra storia

Ortona 1943

Piero Natale

dimmitutto@teramani.info

parecchi da raccontare! Ma, forse, il motivo principale è che vorrei liberarmi di tante immagini crudeli che tuttora stanno nella mia mente là nascoste, che ogni tanto emergono come mostri e penso che parlarne sia il modo migliore per buttarle via ma, purtroppo, non è vero; anzi proprio così si rinnovano e si ingigantiscono come in un effetto continuo di amplificazione.

Intervista al prof. Nicola Del Ciotto Prima parte

B

Prima di quel 1943 come era trascorsa la sua vita? Benino. Io vivevo in Ancona dove mio padre era Carabiniere presso la Legione.

uongiorno professore è

La vita di un fanciullo senza

bello incontrarci di nuovo.

problemi era la mia: gioca-

È sempre un piacere conver-

vo, andavo all’asilo, poi a

sare con Lei.

scuola, la prima elementare, la seconda... poi è finito

Vogliamo ripercorrere insieme

tutto. Nell’estate del ’43

qualche momento della sua fan-

tornammo, come tutti gli

ciullezza bella e drammatica?

anni, in vacanza dagli zii.

Facciamo pure.

Avevamo già ascoltato il lugubre ululato delle

Per cominciare... Quando è nata

sirene perciò quella volta

l’idea di scrivere di quel 1943 e

mio padre* ci allontanò da

dintorni?

Ancona e ci disse che era

L’idea è nata molti anni fa, nel

più prudente rimanere ad

dicembre del 1986, quando allestii una mostra fotografica che met-

Ortona perché lì saremmo

tesse insieme il passato e il presente della mia Ortona. Il successo

stati più sicuri. E finimmo

della mostra e il suo naturale smantellamento mi fecero pensare che

nel tritacarne.

forse era il caso di non buttar via tutto e di farne un album fotografico. Ne venne fuori un libro di un centinaio di pagine dal titolo “Per

Per quanto nei suoi ricordi, c’era nel paese tra il 39 ed il 42 la

non dimenticare” pubblicato nel 1987 le cui copie andarono esaurite

percezione della realtà della 2^ GM ?

in breve tempo.

Certo! Forse inconsapevolmente, ero molto attento ed osservavo

Nel 2010 il ritrovamento di vecchie registrazioni, che feci nell’89

tutto quello che avveniva intorno a me, perciò ricordo bene come la

quando intervistai alcuni cittadini protagonisti e testimoni diretti

vita di tutti i giorni andava scadendo pian piano. Si passò lentamente

della battaglia, mi fece decidere di riprendere l’idea e di lavorarci un

dalle grandi parate piene di gagliardetti e passi marziali, dai saluti al

po’: avevo molto materiale fotografico in più, avevo le testimonianze

duce, dagli “eia, eia, alalà” alla tessera annonaria, al taglio delle infer-

e vedevo la mia cittadina cambiare rapidamente, perciò era il caso di

riate dei giardini, alle macchine con i tuboni nel posteriore, e poi alle

riproporre di nuovo un aggancio con il passato. Più in là sarebbe sta-

luci oscurate, alla vernice blu sulle finestre delle gradinate, alle stri-

to forse troppo tardi. Ne venne fuori il libro “Ortona 43-44 - Ortona

sce di carta incollate ad X sui vetri, alla mancanza di cibo sufficiente

oggi - Testimonianze”, più corposo e più dettagliato.

e così via... ormai in giro vi erano musi lunghi e poca allegria.

È possibile individuare una ragione particolare che l’abbia spin-

Inferriate, tuboni…che significano?

to a ricordare momenti certamente non lieti?

Un giorno vidi in Viale della Vittoria un autocarro parcheggiato sul

È indiscutibile che nel mio subconscio e nel profondo del mio animo

marciapiede carico di cancelli e pezzi di recinti in ferro battuto, men-

vi è sempre e tuttora lo sconquasso mentale che subii a soli otto

tre alcuni operai erano alle prese con il taglio di una bella inferriata

anni. I miei occhi ingenui hanno visto cose inconcepibili per un bam-

che circondava un giardino. La sera chiesi a mio padre il perché di

bino di oggi. Il modo di vivere o di sopravvivere, la fame, la mancanza

quello scempio e lui mi rispose che quel ferro serviva per costruire

d’igiene, i pidocchi, la vita nelle grotte, il sibilo dei proiettili, la sensa-

i cannoni. Pur avendo solo sei anni ebbi l’impressione che qualcosa

zione continua del colpo definitivo, la morte dei conoscenti mi hanno

non andava: c’era bisogno delle inferriate per fare i cannoni?

segnato per sempre. Finii la mia fanciullezza nell’inverno del ’43. Fui

I tuboni! Io li chiamavo così.

costretto dagli eventi a crescere molto in fretta.

Erano dei marchingegni pazzeschi, chiamati tecnicamente “gasoge-

La ragione per cui sono spinto a ricordare? Ma penso che sia un

ni”, che servivano per produrre il “gas povero” in sostituzione della

impulso naturale per chiunque raccontare ad altri qualche fatto

benzina. Insomma il ferro non l’avevamo, la benzina neppure; ma

eccezionale che gli sia capitato. Ed io di fatti eccezionali ne ho avuti

non avevamo più nemmeno il pane, il vestiario, e tutto il resto.


Cosa cambiò nel paese - anche solo

La buriana della battaglia non arrivò im-

fame è invece una cosa molto seria. Come

come atmosfera - dopo l’8 settembre

mediatamente. Perciò avemmo il tempo di

si fa a spiegarla oggi, come possiamo farla

1943(*)?

prepararci e di abituarci (è incredibile ma

recepire quando nessuno sa nemmeno

Teniamo sempre presente che ciò che

ci si abitua!). Però il primo sibilo seguito da

il suo significato? Che devo dire? Che io,

dico si riferisce alle sensazioni

a otto anni, l’ho conosciuta, la

di un bambino. Ricordo, chissà

fame, quella vera? Che dopo

perché, quella giornata settem-

i primi crampi non si avverte

brina, bellissima e luminosa, al

più nulla? Che pian piano ci si

tramonto con il sole che calava

abbandona? Che la testa non

dietro il Gran Sasso. Io e mia zia

si tiene più ritta sul collo? Che

camminavamo sulla Nazionale

ci invade l’inedia? Lasciamo

16 quando un uomo dall’altra

perdere.

parte della strada disse:“Maria, è

Il piccolo Nicola? Il piccolo

scappato il Re!”. Ascoltai ma non

Nicola viveva con il terrore al

capii il significato.

suo fianco e guardava il viso

Io, nel mio piccolo orizzonte,

dei grandi per trovarci un po’ di

ricordo gli sbandati sulla SS

sicurezza ma le loro espressio-

16 che venivano da nord e

ni erano cupe e impaurite. Mi

andavano verso sud, singoli o in

accorsi però della diversità del

compagnia, laceri, malandati e

loro comportamento di fronte

frettolosi, pronti ad imboscarsi

alla paura. Nella mia testolina

per qualsiasi motivo. Bussava-

feci pian piano la cernita tra i

no alle porte delle masserie e

fanfaroni e gli uomini veri, quelli

chiedevano un po’ di pane e qualche abito.

un potente boato fu traumatico e da quel

con la U maiuscola.

Nei giorni immediatamente seguenti l’8

momento il senso di sicurezza svanì e si

Mio zio (che portava il mio stesso nome e

settembre ricordo anche le autocolonne te-

cominciò a vivere con l’impressione della

cognome) era un Uomo. Un “ragazzo del

desche che andavano verso nord come se

precarietà della vita. Questa impressio-

’99” che aveva combattuto sul Grappa e

scappassero. Ma dopo pochi giorni il flusso

ne portò ad una radicale modifica del

sul Piave, era l’unico che aveva le idee

tedesco si invertì e i soldati dalla terribile

concetto della vita in comune e si passò

chiare e subito divenne il nostro punto di

divisa dilagarono, entrarono nelle case da

ad concetto di sopravvivenza, “mors tua

riferimento. Io lo consideravo il mio mitico

padroni facendo scempio e distruzione,

vita mea”. E poi albergava in molti di noi

e coraggioso eroe. Consapevole di essere

spesso senza motivo. Capimmo subito che

un pensierino sottile e pericoloso:“proprio

l’unica persona valida, per la nostra salvez-

bisognava essere ubbidienti

za era quello che rischiava

e accondiscendenti: loro

di più.

avevano continuamente il

Quando il suo corpo cadde

mitra puntato e gridavano

a fianco a me colpito da una

sempre, quanto gridavano!

fucilata di un soldato tedesco

È opinione comune che l’8

vidi crollare il mio mito, rimasi

settembre sia tra le date più

impietrito, non ebbi la forza

buie della storia d’Italia. Per

di dire una parola e mi rifugiai

noi ortonesi l’8 settembre

in un silenzioso smarrimento.

fu l’inizio di tutti i guai Per la

Ma anche in quella situazione,

cronaca, il Re e la sua corte

con una spalla trapassata da

si imbarcò nella notte del 10

una pallottola e con il sangue

settembre dal porto di Ortona

che lo invadeva tutto, veden-

per fuggire verso il Sud.* Nel

do la propria moglie gridare

libro ho riportato la testimo-

disperata, riuscì a superare se

nianza del marinaio Tommaso

stesso dicendogli una frase

D’Antuono, imbarcato sul

che ha dell’incredibile:”zitta

peschereccio “Nicolina”, che

Maria, non è nulla: ho sentito

aiutò i reali a salire a bordo,

come una pizzicata di vespa”.

invitando la Regina a sedersi

Doveva sminuire la situazione

su una cassetta del pesce.

per non creare panico nella a me deve capitare?”. Alcuni, confidando

famiglia perché con lui abbattuto noi era-

Mentre quelle vicende belliche si rincor-

in questo pensierino, non furono attenti e

vamo tutti perduti. Era il primo pomeriggio

revano quali esperienze aveva il piccolo

così lasciarono il mondo.

del 29 dicembre 1943. Dopo pochi minuti

Nicola ad esempio rispetto al senso di

Il cibo? La fame! Oggi si ha un concetto tra-

arrivarono i soldati canadesi.

sicurezza, al cibo, alle figure degli adulti

visato del suo significato. Attualmente con

Quella frase risuona

vicini?

la parola fame intendiamo l’appetito. La

ancora nella mia mente,

segue a pag. 16

15 n.114


16

allontanavano. In quel momento un vecchio

andare alla masseria e prendere qualcosa

nella grotta a fianco perse la testa per il

da mettere sotto i denti. Mia madre (che

gran frastuono di fucileria e si mise a sven-

siano benedette tutte le mamme), vedendo-

tolare un panno bianco. Zio Nicola buttò

mi deperire a vista d’occhio, diede fondo a

dopo oltre settantadue anni, potente e

dentro la grotta il vecchio, ma lui rimase

tutte le riserve strategiche, mi tirò su con il

drammatica.

fuori e l’ultimo dei soldati tedeschi si girò e

braccio e mi disse all’orecchio:“Nicolino, ho

segue da pag. 15

n.114

gli sparò.

un pezzetto di pane ed una noce sbucciata;

Mentre lo fascia-

mangiali ma non farti vedere da nessuno”.

vano lo udii mor-

Io le risposi:“Mà, dammi il pezzetto di pane.

morare:“eppure

La noce mettila da parte per domani, ché è

avevamo brindato

Natale” e mangiai quel pezzetto di pane non

insieme”.

più grande di tre dita, tutto “impelacchiato”, ficcando la testa tra le spalle di mia madre

Dove è successo... Dove eravate?

A proposito di

e la terra della grotta. La mattina di Natale,

fame... mi raccon-

all’alba, avendo passato la notte con la bra-

ta di quella noce

mosia di quella noce (perché quel pezzetto

messa da parte ?

di pane aveva risvegliato immediatamente

Lei vuole proprio

lo stomaco) dissi:”Mà, mangiamoci la noce”.

spingermi a parlare

Dietro il mio invito cominciò a rovistare den-

dell’argomento

tro le sue tasche. Cercò più e più volte, ma

“fame” con annessi

non riuscì a trovare quella noce: era sparita!

e connessi! Cer-

Per farla breve, come già Le ho raccontato,

cherò di acconten-

io tuttora penso a quella noce come ad

tarLa. Nella situazione che evolveva sempre

un grande desiderio non soddisfatto ed è

La nostra masseria è in contrada Schiavi un

penoso per me parlarne perché al ricordo mi

po’ più a nord della città, lontana da essa

prende sempre un nodo alla gola, ma ciò non

circa tre chilometri su strada.

può essere capito oggi.

Il 28 dicembre, dopo otto giorni di massa-

E allora concludiamo in bellezza perchè a Na-

cro, Ortona fu definitivamente conquistata.

tale mangiammo! Mio zio Nicola, vedendoci

Nel primo pomeriggio del 29 con una velo-

ormai abbandonati a noi stessi, prese il co-

ce avanzata i soldati del Princess Patricia

raggio che aveva ed uscì in mezzo al fragore

Rgt. raggiunsero il luogo dove ci nasconde-

delle esplosioni per andare alla masseria a

vamo. Quindi noi in quei momenti eravamo

cucinare qualcosa. Come lui poi ha raccon-

finiti nell’inferno della prima linea. Allora fu

tato, dopo aver appeso il caldaio alla catena,

ferito mio zio.

accese il fuoco e mise a bollire l’acqua per

Il motivo del ferimento di zio Nicola è forse

cuocere delle “mezze maniche”. Quando sta-

interessante da raccontare. Alcuni giorni

va per preparare del condimento, la masseria

prima, intorno a Natale, quattro soldati

fu oggetto di una gragnuola di colpi dei quali

tedeschi si piazzarono sulle nostre grotte

uno colpì il camino buttando all’aria il tetto

con una mitragliatrice per controllare tutta

e mandando fuliggine e calcinacci dentro il

la vallata frontale. Lei è stato con me e ha

caldaio. Lui, miracolosamente indenne, prese

visitato i luoghi della battaglia del 29 dicem-

immediatamente quel piccolo caldaio con ciò

bre perciò ha un’idea precisa di quanto sto

che c’era dentro e tornò di corsa alle grotte.

raccontando. Di giorno due di loro, a turno, venivano a ficcarsi in mezzo a noi con

in peggio, dopo essere

prepotenza mentre gli altri due rimanevano

stati sballottati dagli

alla postazione. Di notte erano addirittura in

eventi e dai tedeschi da

tre, pretendendo con forza il posto migliore,

una parte all’altra, dentro

in fondo alla grotta.

le gallerie ferroviarie, in

Nel primo pomeriggio del 29, dopo aver

un casello della ferrovia,

mitragliato tanto, abbandonarono la posta-

in pratica il cibo era

zione, ormai indifendibile, scendendo prima

diventato un “optional”.

alle grotte. Quello che sembrava il capo si

Ma ritornati miracolosa-

fermò a parlare con lo zio:“noi antare via,

mente dentro le nostre

noi non vetere più, noi morire”. Zio Nicola

grotte, dal 21 dicembre

si commosse e offrì da bere ai quattro. Loro

non si mangiò più fino a

presero la strada verso Torre Mucchia e

Natale per l’impossibilità

mio zio era rimasto a guardarli mentre si

assoluta di poter uscire,


Quindi a Natale pranzammo mangiando

derLe che vagamente, perché è un concetto

fazzoletto al naso ebbero coraggio ed entra-

“mezze maniche” condite al calcinaccio e

troppo elevato che all’epoca io non com-

rono seguite da tutti noi col naso tappato.

fuliggine. Quanto ci piacque!

prendevo, anzi, non concepivo affatto, a soli

Qualcuno accese un fiammifero e vedemmo

otto anni. Però consideravo mio zio come un

la porta al pian terreno aperta. Di fronte a noi

eroe, ma per noi non per la patria. Intorno a

scorgemmo un uomo posto a squadra tra il

me non vidi nulla che potesse farmi pensare

muro e il pavimento, con gli occhi dilatati ed

a qualcosa di nobile ma constatai solo tanta

ormai marci, con una giacchetta azzurra ed

paura, tante lacrime e tante preghiere. Erava-

una camicia bianca, con una macchia rosso

mo povera gente indifesa, sballottata senza

scuro in mezzo al petto. Sul muro un buco

meta in mezzo ad una tempesta assurda,

ad altezza d’uomo ed una striscia di sangue

senza confini.

verso il basso erano la testimonianza del fe-

Sicuramente ci sono stati casi di eroismo,

rimento di questo poveretto, mentre andava

che però io ho percepito dopo, quando ero

verso la morte, lasciando la traccia della sua

più grande, leggendo i libri della battaglia.

caduta. È un’immagine troppo forte che mi scombussola tuttora la mente e l’anima.

Al momento del rientro a casa dopo la

Che si fa? Tutti sono d’accordo: buttiamo-

fuga dalle le grotte vide altri segni di

lo fuori. Alcuni uomini coraggiosi presero

quella morte “non eroica”?

questo misero uomo irrigidito a squadra e lo

La morte della povera gente, della gente che

buttarono fuori lanciandolo dall’altra parte

non c’entra nulla, mette scoramento. Ed io

del vicolo. Ricadde rimbalzando e fermando-

così bambino ho visto troppa morte intorno

si contro il muro di fronte con le gambe in

a me. Perciò questi ricordi mi distruggono

alto in una posizione assurda. Sembrava un

tuttora. Lei vuole che ne parli ancora e ne

burattino abbandonato. Rimane il mistero del

parlerò, racconterò di un episodio tra i tanti e

perché in casa nostra, rimane il mistero del

nemmeno il peggiore, ma per l’ultima volta.

suo nome. Certamente si rifugiò da noi per

Dopo la fucilata a mio zio, che si salvò fortu-

salvarsi ed invece trovò la morte. Altro che

natamente per l’aiuto fornito dai famigliari

eroismo.

Narrando a, volte, ha focalizzato il

Noi poi completammo l’opera, ormai

ricordo sulle figure dei “morti” civili e

abbrutiti, offendendo malamente il suo

militari in battaglia. E’ come nei film

povero corpo.

presente una aura eroica che possa confermare l’espressione ...è bello e

Mi rendo conto di averLe chiesto

degno di rispetto morire per la patria...

molto... “ma per l’ultima volta” e la

?

ringrazio della disponibilità e del

Ho la mente piena di scene drammatiche

gran regalo che ci sta facendo. Un

che si accavallano, scompaiono e ritorna-

regalo preziosissimo per la soffe-

no. La morte? Un giorno, intorno a Natale,

renza infinita che Le provoca il dover

un certo Rocco Ricci ebbe la infausta

ricordare quelle vicende e per il

idea di andare ad osservare dal terrazzo

messaggio di grande umanità che si

della sua masseria la città di Ortona in

dipana nelle trame del racconto.

lontananza e partì, insieme ad altri due

Un attimo di sosta per riordinare le

incoscienti, lasciando la grotta. Furono

idee e poi ripartiremo per il nostro viaggio nei meandri della memoria.

visti dai soldati tedeschi e furono presi a mitragliate. Due riuscirono a ritornare alle

e dai soldati canadesi, ormai “liberati” intra-

grotte e raccontarono. Rocco no. Ora invece

prendemmo la via del ritorno verso Ortona,

Le racconto quello che vidi io. Sentivo questo

in mezzo a mille peripezie e pericoli. In ogni

gran mitragliare e per la curiosità non mi

modo riuscimmo ad arrivare alla nostra casa

trattenni. Uscii dalla grotta e salii il costo-

in Via Acciaiuoli molto tardi ma finalmente

ne. Vidi Rocco, che correva verso di me a

contenti di poter rientrare in una casa vera,

saltelloni come se avesse inciampato. Cadde

incredibilmente intatta. Eravamo in tanti

poi dentro una cunetta e non si rialzò più.

perché molti si erano accodati a noi avendo

Io pensai:”Perché non si rialza?”. Era morto

appreso che la nostra casa era agibile.

crivellato di colpi. Ebbene, la morte di “zio

Qui, prof. Natale, ci vuole un po’ di stomaco

Rocco” non mi fece alcuna impressione. Nei

per digerire quello che andrò a raccontare.

film fanno gridare l’uomo, che muore. Nella

Quando mia zia Maria aprì il portone, uscì

realtà che io ho vissuto, l’uomo, che muore,

una zaffata di fetore di morte da farci scap-

non dice nulla. La morte vera non è teatrale,

pare tutti. Ci fermammo a debita distanza ma

perciò all’istante non ci sconvolge.

non si poteva rimaner lì, bisognava entrare.

L’eroismo per la patria? Non posso rispon-

Mia zia, mia madre ed altre donne, con un

Segue seconda parte

17 n.114


di

18

Il libro del mese

n.114

Oblomov I

Di Ivan A. Gonçarov

Maria Cristina Marroni

dimmitutto@teramani.info

qualificarsi nella vita reale, pertanto egli può essere giudicato per antitesi al suo contrario: l’uomo dinamico, operoso, tenace, che nel romanzo corrisponde al personaggio di Stolz (parola che in tedesco significa “orgoglio”), agente assicurativo e miglior amico del protagonista. “[Stolz] non faceva movimenti superflui. Se era seduto, sedeva immobile; se era attivo, usava solo i gesti necessari. […] Sembrava che controllasse le sue gioie e i suoi dispiaceri come controllava i movimenti delle mani e dei piedi”. Oblomov e Stolz rappresentano due poli opposti. “Lo spettro di

l romanzo “Oblomov” di Gonçarov, pubblicato nel 1859, è

Oblomov è un virus nella macchina-Stolz” (V. Mazin). La storia che

senz’altro uno dei capolavori della letteratura russa ottocente-

li avvicina e poi li contrappone è semplice e assai lineare. Oblomov

sca. Oblomov, protagonista del romanzo, deve essere collocato

è un proprietario di provincia, che vive nella completa apatia. Il suo

tra i più riusciti personaggi della letteratura di

amico Stolz, per ridestarlo e rianimarlo da quella

tutti i tempi. In lui l’autore volle rappresentare un

“strana e complessa malattia che gli impedisce di

carattere universale dell’anima umana.

volere”, che lui chiama tautologicamente “oblomovi-

Il romanzo anticipa la modernità, infatti la trama è ri-

smo”, gli presenta la giovane Olga. I due si innamora-

dotta all’essenziale, come poi avverrà in tanta prosa

no e provano un sentimento puro ed elevato. Allora

novecentesca. Il nome del protagonista è però assai

l’allegria e la forza vitale penetrano nella vita di Oblo-

evocativo: “oblom” in russo significa “essere spez-

mov, e lui si scopre diverso, “incipit vita nova” (Dante

zati”, “aver fallito”. Quindi Oblomov è “colui che ha

Alighieri). Tuttavia a questo amore Oblomov non sa

fallito” per infingardaggine, apatia, stanchezza men-

dare un contenuto reale e “presto ripiombò nella sua

tale, vizi che tiranneggiano l’uomo che non ha più un

apatia. […] La sua “tenerezza di colomba” non riuscì

progetto concreto nella vita. Egli è anzi indifferente

a sopportare l’amore, che lo abbandonò inerte, come

alla vita e non si ribella neppure, né si rassegna, ma

se non lo avesse mai visitato” (Pietro Citati).

arriva ad annullare completamente ogni pulsione.

Allora Olga sposerà Stolz e Oblomov, dopo il tracollo

“Eppure non è triste, non è lamentoso, ha per se

economico, sposerà la sua padrona di casa, gros-

stesso una sorta di pietà vergognosa, infantile; ma

solana, rozza, ma affidabile e devota. Alla morte del

intorno a lui, chi lo ha caro è colto da disperazione,

protagonista, sarà Stolz ad occuparsi di suo figlio.

e vuole, vorrebbe, fantastica di “salvarlo”. Salvarlo

Il fulcro del romanzo è rappresentato dal capitolo

da che?” (Giorgio Manganelli). Egli non è neppure in

intitolato “Il sogno”. Oblomov desidera Oblomovka,

pericolo di vita, perché ha perso ogni slancio vitale,

una sorta di Valle dell’Eden o Arcadia pastorale. Qui

per questo l’ipotesi del suicidio non rientra tra i suoi

“Gonçarov propone un idillio accidioso radicalmente

pensieri.

antiromantico: un desiderio che è un ricordo, un sogno di antisogna-

Ma a Oblomov non mancano le doti morali e intellettuali. Anzi, è

tore, dove risuonano non i suoni sublimi degli usignoli, ma quelli goffi

un gentiluomo. L’indolenza, però, gli impedisce ogni possibilità di

delle quaglie” (S. Benvenuto).

di

Note Linguistiche

Fenomeni linguistici rari

O

Maria Gabriella Di Flaviano

dimmitutto@teramani.info

Iddio (da il Dio). In vari dialetti questo è avvenuto, invece, con l’articolo indeterminativo: nabisso per un abisso, ninferno per un inferno, ecc... Al contrario l’abbadessa è diventata la badessa, l’alesina per la lesina, il lusignolo  l’usignolo,

ggi noi chiamiamo Lamone il fiume che bagna Faenza, nelle

l’Apulia  la Puglia, l’aguglia  la guglia, l’arena

vecchie carte geografiche, però, si legge ancora Amone.

 la rena, ecc... Così da un narancio è venuto

Come mai? Per un fenomeno piuttosto raro e curioso l’arti-

un arancio, da ad Arimini è venuto a Rimini ecc...

colo si è attaccato alla parola a cui si accompagnava e così

Questi fenomeni si riscontrano in vari dialetti;

l’Amone è diventato il Lamone. Altre parole hanno subito lo stesso lo

in quelli emiliani, ad esempio, l’amo da pesca è

stesso fenomeno, come lastrico da l’astrico (da astracum = cocco) e

diventato al lam.


di

Dura Lex Sed Lex

Rossella Scandurra

Violazione di domicilio

S

dimmitutto@teramani.info

n.114 pratico, risponde di tale reato il soggetto che si introduca nella casa della moglie, dalla quale vive separato, senza il suo consenso, per vedere la figlia che era stata affidata alla moglie medesima (Cass. Pen. Sentenza n. 1309/1986).

econdo quanto stabilisce il codice

studio professionale o il locale di un’impresa.

Il 4° comma dell’art. 614 c.p. indica, quale

penale all’art. 614, 1° comma, “Chiunque

Le appartenenze, da ultimo, sono costituite dai

circostanza aggravante, la violenza sulle persone

s’introduce nell’abitazione, o in un

luoghi che si presentano come accessori a quelli

o sulle cose, nel senso che la violenza ricorre

altro luogo di privata dimora, o nelle

di privata dimora in quanto predisposti per il loro

quando essa non venga usata inizialmente per

appartenenze di essi, contro la volontà espressa

migliore godimento o servizio; tali possono esse-

compiere l’introduzione, ma successivamente

o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, ovvero

re i giardini , i balconi o gli androni di un palazzo.

per intrattenersi nel domicilio contro la volontà

s’introduce clandestinamente o con l’inganno, è

Per quanto riguarda, invece, l’elemento sogget-

dell’avente diritto.

punito con la reclusione da sei mesi a tre anni”.

La violenza sulle cose, da cui deriva la proce-

Dalle parole chiare e precise espresse dall’ar-

dibilità d’ufficio, ricorre non solo quando ven-

ticolo su menzionato, si evince che è dettato

ga esercitata sulla cosa, ma anche quando la

a tutela della libertà del privato, del suo

violenza abbia causato la forzatura, la rottura,

interesse alla tranquillità e sicurezza nei luoghi

il danneggiamento della cosa stessa o ne ab-

in cui esplica attività di vita privata, potendo

bia comunque alterato l’aspetto o la funzione.

risultare tale, anche, un pubblico esercizio nelle

Si può ritenere che sussista tale aggravante

ore di chiusura.

nel caso in cui taluno, forzando con un calcio

Il presupposto su cui si fonda il concetto di viola-

la porta d’ingresso di un appartamento, ci si

zione di domicilio, costituendone il suo elemento

introduca per compiere un altro tipo di reato.

oggettivo, è l’abitazione e cioè il luogo adibito ad

In altre parole se si è vittime di questo

uso domestico di una o più persone; di contro

comportamento si deve sporgere querela

non potrà esserlo l’appartamento non ancora

nel termine di tre mesi da quando si è avuta

abitato dal proprietario, proprio perché manca il

notizia del reato, perché se non si sporge que-

requisito dell’attualità dell’uso domestico.

rela il colpevole non potrà essere processato,

Per privata dimora s’intende qualsiasi luogo

19

a meno che il fatto non sia stato commesso

ove taluno si soffermi per svolgervi una attività

tivo o psicologico del reato, esso consiste nel

con violenza sulle cose o alle persone o con

inerente alla sua vita privata. È un concetto

dolo generico cioè nella coscienza e volontà,

armi.

più ampio di quello di abitazione in quanto

di colui che agisce, di introdursi o trattenersi

In quest’ultimo caso la Magistratura proce-

ricomprende ambienti in cui non si sviluppa una

nell’abitazione contro la volontà del titolare

derà d’ufficio una volta informata della notizia

vera e propria vita domestica; tale può essere lo

del diritto di esclusione. Facendo un esempio

del reato.


di

20 n.114

Write about.. the records!

Laura Marling Short Movie 2015 2LP’s Virgin/Caroline distr. Universal

T

Maurizio Carbone

dimmitutto@teramani.info

le violoncello, paradossalmente, la ‘sottrazione’ ha conferito alle songs una veste essenziale, diretta, scarna, variegata... affascinante. Nelle interviste rilasciate ai vari magazines musicali, ha riferito dell’importanza del dono paterno, le chitarre elettriche hanno rinnovato la sua ‘sete’ musicale, le recenti frequentazioni della West Coast Californiana hanno fatto il resto, forti connotazioni emotive e tangibili, tanto da intaccarne la sfera affettiva, esistenziale e artistica. I suoni di questa release, si dispiegano in tutta la loro suggestiva bellezza, voce e note che invitano l’ascoltatore a concentrarsi su queste meraviglie che si diffondono dai solchi dell’amato vinile, a proposito, l’edizione è sontuosa, dinamica, un nitore pazzesco, come genere, possiamo azzardare la definizione di indie-rock? Probabilmente riduttiva, recentemente accostata a... Joni Mitchell, addirittura! Il Gatefold

eramani n° 96, febbraio

del doppio vinile, una volta

2014 (ndR). Ci eravamo

aperto, ci rivela una delicata

lasciati con un interroga-

cromia acquarellata, opera della

tivo: cosa combinerà la

stessa Marling (anche provetta

bionda inglesina dopo l’uscita

pittrice?), tutte le composizioni

di “Once I Was an Eagle”, la-

sono sue e, i testi sono riportati

sciando la metropoli britannica

nell’interno, come i credits e i

(London) per la California? Ecco

ringraziamenti, a questo punto,

la risposta: marzo 2015, ritorna

dopo la lunga premessa, passia-

dall’esperienza americana con

mo all’ascolto, finalmente! Apre

molte armi (musicali) e pochi

Warrior, affatto bellicosa, qui

bagagli, chiama a se il fidato

la chitarra è ancora acustica,

Matt Ingram (batteria), con

arpeggi delicati, basso profon-

Nick Pini (basso ac/el), Tom

do, rumori di fondo e, ‘la voce’

Hobden (chitarra) e Ruth de

(che voce), annuncia la seconda

Turberville (violoncello), si

traccia, la rivelazione: False

chiudono nello Urchin Studios

Hope, altro che falsa speranza,

di Londra, autoproducendosi

l’intro di Laura all’elettrica è da

con lo stesso Ingram e Dan

brividi, poi nervosa, dura, secca

Cox, licenziando il 5° full-len-

e tagliente, entra con la voce

ght-album, danno vita ad

(incredibile) e, partono gli altri

un’autentico capolavoro! OK,

strumenti, un tiro irresistibile, la

è palese che ‘stravedo’ per la

2^ chitarra, il basso poderoso

26enne di Eversley (Hampshi-

(bravo Nick) e il metronomo

re), Laura-Beatrice Marling (con 2 nomi di battesimo così,

Matt come un treno. Il vertice del long Playing? Perhaps, ma...

non si può restare che estasiati da tanta ‘grazia’ musicale ed

ci sono altre sorprese. I Feel Your Love conclude la A-side, de-

estetica). La nostra eroina è

gnamente, il violoncello di Ruth

una provetta chitarrista (acusti-

qui è im...prescindibile, è tutto

ca), nel frattempo il papà (noto

un crescendo, voce, chitarre,

Produttore), le regala un paio di

basso e batteria, prima facciata

chitarre elettriche: una Gibson

da favola che... continua. Walk

335 e una Fender Jaguar, pren-

Alone, si può camminare da

de confidenza soprattutto con

solo ma, nelle orecchie (e

la 335 esercitandosi duramente

nella testa) risuonano gli echi

e quotidianamente e, vedremo,

di Laura & Co. Segue Strange,

appunto i risultati, incredibili.

quasi un raga indiano, curioso e

Laura ha operato una significa-

atipico nel suo incedere. Il pic-

tiva sintesi, ha ‘asciugato’ (per

co si risolleva decisamente con

così dire) i suoni, 2 chitarre,

Don’t Let Me Bring You Down,

basso, batteria e il prescindibi-

le chitarre si incrociano, il bas-


Montagna Sacra, El Topo,

riapre le danze, se non

2 cult-movie su tutti),

sono ‘ululati’ poco ci

mica male la ragazza,

manca, atmosfera molto

come lo fa? Prestazione

suggestiva, notturna,

vocale e musicale da br...

cantato greve e intenso,

ividi, stupefacente, dimo-

arriva la title-track,

stra come abbia assimila-

Short Movie, il ‘cor-

to (e bene), la lezione

tometraggio’ sonoro

di Mr. David Knopfler

parte lentamente per

(gloriosi Dire Straits!),

‘salire’ inesorabilmente,

meravigliose e liquide

il crescendo è scandito

chitarre (ottimo anche Tom Hobden),

dal violoncello della Turberville, e, il

macchina ritmica perfetta, controtempi,

tutto si conclude ‘degnamente’ con

stop & go mozzafiato, e, ciliegina sulla

il categorico invito di Worship Me. La

so pompa generoso e, la solita (solita?) prestazione vocale

torta, il cantato di Laura

lunga sessione d’ascolto è conclusa,

della disarmante

Marling, sensazionale,

impegnativa, affascinante, disarmante

Laura, siamo ine-

strepitoso, pirotecnico,

e, se avete un animo sensibile, potete

betiti. Easy chiude

ascoltate il finale per

fare vostro il ‘film’ di questa benedetta,

la B-side, con faci-

credere, anzi... da non

giovane ragazza, sempre più bionda,

lità e nonchalance,

credere! Dopo tanta

più bella e... brava, soprattutto. Il vinile

propedeutica per

grazia ci vuole qual-

costa € 24,08 by Amazon (sp. sped.

la open track della

cosa di Divine, non è

comprese), comunque, si può rispar-

C-side: Gurdjieff’s

facile per niente ma, ci

miare con il CD venduto a € 7,48 + 2,90

Daughter, allacciate

prova e... ci riesce, song

s.s. (by All Your Music – USA/Amazon).

le cinture, signori si

acustica, delicata e

NB: Se avete ancora qualche dubbio, un

parte, fortemente

gentile, intima, sussurra-

consiglio, andate su YouTube e cliccate

autobiografica, Lau-

ta, splendida voce. How

in successione Laura Marling / Short

ra narra (canta) del

Can I chiude il 3° tempo,

Movie - 3 video: le Short Session di Fal-

suo incontro in un

formula soft, ricordando

se Hope, I Feel Your Love e Gurdjieff’s

hotel, con la figlia di

l’esperienza di viaggio

Daughter, live-versions fantastiche,

Gurdjieff (appunto)

per Telluride (Colorado),

irresistibili, incantevoli, ancora più belle

e, udite udite con

causa rottura del bus

del disco e, nella clip (no Short Session,

quel ‘pazzo scate-

e conseguente notte

YouTube normale) della ‘figlia di Gur-

nato’ di Alexander

trascorsa nel deserto,

djieff’, rivela insospettate doti di attrice!

Jodorowsky (La

cercando la luna. Howl

Time: 48:01 - Voto: 9

21 n.114


22

di

Dove siamo diretti?

Maria Gabriella Del Papa

dimmitutto@teramani.info

n.114

Educazione civica o Cittadinanza e Costituzione?

propri doveri verso il popolo e quindi, la nazione. Incredibilmente, persino all’interno della Riforma Gelmini stilata e messa in vigore fra il 2008 ed il 2009 per le scuole di primo e secondo grado, vi fu un tentativo di reintroduzione dell’ora di Educazione Civica - con altro nome però, come per adeguarsi ai tempi “civili”, materia rinominata con “Cittadinanza e Costituzione”. Nella realtà dei fatti però in qualsiasi maniera la si voglia chiamare, la reintroduzione non attecchì,

Definizioni simili ma, allo tesso tempo, diverse nella loro attuazione.

D

iversi anni fa in Italia, nelle scuole medie e superiori, vi era l’obbligo di insegnare l’Educazione Civica, quest’ora fu introdotta da Aldo Moro nel 1958 e fu soppressa d’improvviso durante l’anno scolastico 1990/91.

Non fu l’effetto di una riforma della scuola statale, ma l’inizio penoso dei tagli finanziari al comparto scolastico che - fino

proprio come l’innesto di un verde virgulto in un ramo ormai

al 1990 - poteva contare su una notevole fetta del bilancio

del tutto rinsecchito.

nazionale, pari al 10,3% del totale della spesa pubblica. Una

Tornando all’Educazione Civica e al processo di debellamen-

riforma scolastica ci fu, nel 1990, ma dedicata solo alla scuola

to del senso civico in Italia, possiamo dire che tutto ciò cui

primaria.

stiamo assistendo oggi, è anche frutto di questo diritto/do-

Le motivazioni addotte all’epoca a supporto dell’eliminazione

vere negato agli italiani che, inconsapevoli ormai di un senso

dell’ora di Educazione Civica

civico condiviso, non sono più

furono veramente incoerenti o

in grado da anni di avere netto

comunque, prive di significato.

in mente il senso del bene e del

Si disse “semplicemente” che

male. Questo, con la conseguen-

nella società ormai “evoluta”,

za aberrante che - la maggior

tale insegnamento non era

parte della popolazione - non è

prioritario.

più in grado di poter porre veti

Questo consentì di ridurre, da

a metodi e azioni che proprio

un lato una parte della spesa

dalle istituzioni partono contro

economica, ma dall’altro l’inizio

la popolazione stessa che non

di una riduzione che per ovvie

è stata così più in grado di

ragioni di “evoluzione”, avrebbe

essere consapevole di cosa

sistematicamente portato una

sia concesso fare e cosa non

nazione civile verso la china,

lo sia, rendendo possibile ogni

verso una perdita di cultura

misfatto.

fondata sui valori.

Ecco, l’Italiano medio è così. Ha

Credo fermamente che, se la

tutto a portata di mano, tutto il meglio, ma non sa mai cosa

popolazione non viene istruita sul senso civico, la conseguenza diretta sarà di avere una

farsene. Getta alle ortiche la cultura, preferisce la “fede”

popolazione poco civica, con un basso senso del dovere e

calcistica, oppure altri credi a quello verso il diritto di ognuno

con una scarsa conoscenza delle Istituzioni. Cosa atipica

di esistere dignitosamente.

in un regime Democratico, che invece dovrebbe sostenere

Roberto Benigni ha definito la Costituzione «la più bella

al massimo proprio la cultura e quindi la conoscenza della

del mondo», e nelle performance in piazza e in tv strappa

Repubblica - nel nostro caso - allo scopo di creare generazio-

applausi ed emozione recitando gli articoli della nostra Carta

ni di persone consce dei propri diritti e - di conseguenza - dei

costituzionale, calandoli nella vita e nelle esperienze quotidia-


ne. Ed è così che il fondamento della

inclusa nella materia «Studi sociali»,

Repubblica democratica andrebbe

accanto alla Storia e alla Geografia. Nel

trasmesso, spiegato, recitato, illustra-

1996 (ministro Lombardi), la norma che

to: emozionando. Così nelle scuole di

prevedeva l’insegnamento di un’ora

ogni ordine e grado andrebbe trattata

mensile di «Educazione civica e cultura

questa materia, ormai cenerentola

costituzionale» non entrò in vigore per

indiscutibile della cultura italiana.

la caduta del governo Dini, mentre tro-

Ne è convinto anche Luciano Corradini,

varono spazio le altre educazioni (alla

professore di Pedagogia generale all’U-

salute, all’ambiente, alla pace, all’in-

niversità di Roma Tre e sottosegretario

tercultura), esplose nella scuola come

all’Istruzione in uno dei precedenti

risposte alle emergenze di fine secolo.

governi, che della Costituzione nella

Il ministro Berlinguer (1998) varò lo

scuola ha fatto materia di insegnamen-

ministero si stava lavorando a un dise-

«Statuto delle studentesse e degli

to, argomento di libri, tema di dibattito,

gno di legge che assegnava a questo

studenti». La Moratti nel 2003 propose

spunto per la formazione di docenti.

compito un monte ore annuale pari a

l’«Educazione alla convivenza civile»

«Perché non basta il sapere - dice -

33. Ma la previsione è poi scomparsa.

nella scuola primaria. La sistemazione

nella società secolarizzata, tecnologica

“ L’insegnamento di Cittadinanza e

attuale fu voluta dal ministro Gelmini,

e globalizzata, ma bisogna apprende-

Costituzione, voluto dalla Gelmini nel

che con la legge 169 del 2008 tentò la

re e sviluppare anche personalità e

2008, viene impartito dai Prof di storia

sintesi tra il termine internazionalmen-

responsabilità sociale, sentimenti di

come un’appendice della materia: i

te accreditato di «Cittadinanza» e i do-

empatia, rispetto, appartenenza e par-

testi sono solo «consigliati»“.

cumenti del fondamento istitutivo della

tecipazione. Una scuola vissuta come

Negli ultimi 50 anni, la materia si è

Repubblica Italiana. Oggi non è una

comunità educativa non fa

«materia» (o «disciplina»,

solo imparare le scienze

in gergo ministeriale), con

e le tecniche, ma aiuta a

un quadro orario definito,

“crescere in umanità”».

ma «una sorta di filo rosso

Nonostante tutto, l’inse-

che attraversa le disci-

gnamento di Cittadinanza

pline, un insegnamento

e Costituzione è però

rimesso a docenti di area

una materia-chimera, un

letterario - umanistica»,

esperimento, con facce e

spiega Carmela Palumbo,

caratteristiche diverse a

a capo della Direzione ge-

seconda di chi la insegni.

nerale per gli ordinamenti

Aldo Moro chiedeva di

scolastici del Miur.

«trovare senza indugio

Nelle scuole potrebbe

un adeguato posto nel

essere occasione preziosa

quadro didattico della

per affrontare anche temi

scuola... al fine di rendere

come bullismo, violenza

consapevole la nuova generazione del-

chiamata «Educazione civica», affidata

domestica e questioni di genere, la

le raggiunte conquiste morali e sociali

per due ore mensili al docente di

«formazione civile» dovrebbe educare

che costituiscono ormai sacro retaggio

storia; nel 1979 lo studio della Costitu-

la personalità dei ragazzi in tutte le di-

del popolo italiano», e Luigi Sturzo

zione venne relegato alla terza classe

mensioni. «Argomenti come il bullismo

avvertiva:«Se (la Costituzione) cade dal

della scuola media. E poi: nel 1985 (mi-

vanno ricondotti a temi fondamentali,

cuore del popolo... se non entra nella

nistro Falcucci) si chiamò «Educazione

da trattare in termini sociologici, ma

coscienza nazionale, anche attraverso

alla convivenza democratica» e venne

non è escluso che la scuola si apra

l’insegnamento e l’educazione scolasti-

anche a un taglio pedagogico», dice

ca, verrà a mancare il terreno sul quale

Palumbo. E se il confine tra cosa inse-

sono fabbricate le nostre istituzioni e

gnare e cosa tener fuori è difficile da

ancorate le nostre libertà».

tracciare «è perché la nostra Costitu-

A chiarire il compito della scuola

zione è un documento ampio e com-

in proposito è stato l’ex presidente

pleto, tutela i nostri diritti e l’ambiente,

Giorgio Napolitano:«È importante che

le istituzioni e la salute».

la Carta Costituzionale venga sistema-

Oggi si fatica a prendere contatto con

ticamente insegnata e analizzata nelle

il nostro Dna democratico, la Costitu-

scuole italiane, per offrire ai giovani un

zione non è un vecchio oggetto, ma

quadro di riferimento indispensabile

una meravigliosa «macchina d’epoca»,

per costruire il loro futuro di cittadi-

di cui è fondamentale recuperare e

ni, consapevoli dei propri diritti e dei

trasmettere ai giovani il valore storico

propri doveri». In quell’anno (2008), al

e la meraviglia.

23 n.114


di

24 n.114

Sergio Scacchia

In giro

Il Duomo di Teramo U

http://paesaggioteramano.blogspot.it

Dopo la nevicata

e la sua difficile storia.

Loretello.

no dei monumenti più affascinanti della nostra regione è senza

Eravamo nel 1153.

dubbio il Duomo di Teramo.

Si trattò di una missione punitiva di Guglielmo II, il re che voleva allargare i

La Cattedrale è il cuore cittadino, il punto di convergenza delle

confini del suo regno e trovava negli abitanti di “Interamnia”, resistenza e

principali vie del centro storico, delimitando i quattro antichissimi

disobbedienza.

quartieri, San Giorgio, Santo Spirito, Santa Maria a Bitetto e San Leonardo.

Dopo questo avvenimento disastroso, iniziò una difficile e lenta rinascita del-

La cattedrale ha singolari vicende storiche e stranezze di ordine stilistico.

la città, grazie alle virtù politiche e diplomatiche di Guido II, che riuscì a farsi

Rappresenta uno dei monumenti di architettura medievale più insigni del

benvolere dal re. La cattedrale, stando agli scritti degli storici Muzi e Palma,

centro Italia. Tutta la vita religiosa,

fu ultimata nel 1174, con Cattedrale dal balcone del Comune

le stesse misure plani-

dopo quella dell’antica

metriche della vecchia

“Petrut” dei Pretuzi,

chiesa che insisteva

poi “Interamnia”, per

nell’area adiacente a

molti secoli ha avuto

Sant’Anna de’ Pompetti,

come centro questo

zona Torre Bruciata.

imponente edificio, cui

Furono utilizzati molti

faceva capo il Vescovo

materiali di risulta e re-

e i Canonici del Capitolo

cupero, pezzi di traverti-

Aprutino.

no provenienti dal vicino

Il Duomo, con la sua ma-

Anfiteatro Romano.

estosa grandiosità, con

Grazie a questa opera di

le sue linee ardite, ha

recupero, non andarono

anche lo svettante cam-

drammaticamente persi

panile di 50 metri con la

monconi di colonne,

sua parte terminale sor-

bassorilievi e pietre

montata da un prisma

secolari.

ottagonale, realizzato da

La pianta basilicale

Antonio da Lodi, lo stes-

odierna è del 1330 circa.

so che bissò il momento

Era il tempo del vescovo

artistico, nell’imperdibile

Niccolò Degli Arcioni

Cattedrale di Atri.

che si era reso conto

Il monumento sacro è

di come, essendo cre-

lo specchio di ciò che fu

sciuta la popolazione, la

ed è, ancora oggi, la vita

cattedrale fosse ormai

teramana sia ecclesiale

inadeguata ai bisogni dei

che civile. In questo grande tempio si fondono mirabilmente la Teramo me-

fedeli. Teramo, infatti, si andava espandendo oltre le antiche mura romane,

dievale, quella rinascimentale, la moderna e la contemporanea.

in nuovi quartieri riuniti sotto il nome di “Terra Nova”.

L’edificio fu costruito dal vescovo Guido II, all’indomani della triste vicenda

Molte abitazioni lambivano i due fiumi, Tordino e Vezzola e diverse decine

storica in cui Teramo fu rasa al suolo dal demoniaco conte di Bassavilla,

di case nacquero in luoghi che oggi possiamo identificare nella centrale


triangolare di stile gotico-romano, opera di

drale alla fastosa residenza vescovile, costruito

Deodato de Urbe realizzata nel 1333.

nel settecento e passante per la parte inferiore

Il profilo orizzontale, segno inconfondibile

della torre campanaria.

dell’opera con i suoi particolari merli ghibellini in

Fu in questo periodo che, all’interno del mo-

testa, venne completato all’inizio del Quat-

numento sacro, si lavorò in maniera pesante

trocento, quando furono gettate le basi per la

di stucchi che, pur impreziosendo l’insieme,

costruzione del bellissimo campanile odierno di

danneggiarono le decorazioni pittoriche dell’ala

Antonio da Lodi. Il manufatto campanario venne

costruita nel periodo di Niccolò Degli Arcioni.

completato nel 1484. Due secoli dopo, il vescovo Polittico nella Cappella di San Berardo

Piccolomini fece trasferire nella cappella a lato del presbiterio il corpo dell’amato Berardo,

piazza dei Martiri, dietro il Duomo, nel corso San

co-protettore con Maria Vergine Assunta, della

Giorgio e fino all’attuale piazza Garibaldi.

città.

La basilica ebbe un allungamento considerevole

Era, evidentemente, una Teramo completamen-

in quello che oggi è il grande presbiterio.

te diversa da quella di oggi.

Fu nello stesso periodo che venne completata la

Addossate al Duomo insistevano diverse case

facciata e i teramani vollero adornarla con diver-

bottega, c’era anche un arco a unire la catte-

Paliotto argenteo

si leoni in pietra, a raffigurare la forza d’animo degli aprutini. In realtà le fiere di pietra, recuperate da edifici

Nel secolo XX la presunta riqualificazione del

demoliti, esorcizzavano come simboli apotro-

Duomo determinò la demolizione di casupole e

paici nuove incursioni nemiche e distruzioni che

botteghe, la distruzione degli stucchi barocchi

potevano provenire dall’attuale corso vecchio

e l’abbattimento dell’arco detto di Monsignore,

che arriva alla Porta Reale, ingresso importante

interventi che gridano vendetta al cospetto della

della città.

storia e dell’arte.

La facciata fu impreziosita da un ricchissimo portale, con arco a tutto sesto e un timpano

Monumentale sacrestia

All’interno andarono perduti gran parte degli af-

segue a pag. 26

Il Duomo e il palazzo della Diocesi

25 n.114


26

segue da pag. 25

n.114 freschi di varie epoche nella navata arcioniana, alcuni dei quali dovevano essere stati realizzati dal grande maestro esecutore del “Giudizio Universale” che impreziosisce la Madonna in Piano di Loreto Aprutino, nel pescarese. Abbiamo così perduto a Teramo dei cicli pittorici che, probabilmente, non avevano nulla da invidiare a quelli della cattedrale di Atri, opera del grande De Litio. Si trovano frammenti di pitture che dovrebbero riguardare un Sant’Antonio Abate con accanto la Madonna con Bimbo e Angeli a contorno di Cristo benedicente. L’interno del Duomo, nonostante tutto, custodisce opere eccelse: il Paliotto argenteo di Nicola da Guardiagrele, cu-

Crocifisso ligneo del trecento

stodito sotto l’altare maggiore ed eseguito tra il 1433 e 1448 su commissione di Giosia d’Acquaviva; il Polittico di Iacobello del Fiore, nell’altare della cappella di San Berardo, capolavoro del pittore veneziano della prima metà del secolo XV; un fantastico crocifisso ligneo trecentesco di autore ignoto, la Madonna in Trono con Bambino del secolo XI; il busto argenteo del patrono San Berardo, rifacimento del secolo XV con il braccio sempre in argento, rifacimento del secolo XVII. Inoltre c’è un bellissimo pulpito e un candelabro per il cero pasquale in pietra, bellissime pitture su tele dell’esule Sebastiano Majewschi (1622) e del pittore teramano Giuseppe Bonolis dell’ottocento, che arricchiscono anche la monumentale sacrestia.


La scuola

I giapponesi di Via Giulia Ma potrebbero venire da qualsiasi altra parte del mondo

I

di

Orbilius

dimmitutto@teramani.info

n.114 cosiddette competenti, non essendo in potere della scuola poterle esaudire. Tutto ciò non è bastato. Resistere, resistere nella foresta dà soddisfazione intrisa di narcisistico autocompiacimento. Una sorta di selfie emotivo, nel quale risplende fotogenicamente il proprio io! Trattandosi, però, di giovani, di adolescenti in formazione, alla conclusione dell’occupazione del Liceo Virgilio, non vogliamo non tentare un’ultima sollecitazione, riservandone una alle autorità competenti. Agli studenti che hanno occupato il Virgilio: “Cari ragazzi, poiché ben sapete che la maggior parte delle vostre richieste non poteva essere accolta, sia pure a medio termine, trattandosi peraltro o di richieste bizzarre o di competenze esterne alla scuola, se ritenete di essere stati pienamente nel giusto, vi invito (in quanto magister plagosus: confido nella vs conoscenza del latino che sicuramente starete approfondendo nei laboratori da voi autonomamente organizzati) a riprendere l’occupazione dopo le

ndelebile nella nostra mente l’episodio del soldato giapponese

vacanze di natale.

ritrovato nella foresta delle Filippine, diversi anni dopo la fine

Raggiungereste, questa volta sì, un ambito primato: la prima occu-

della 2ª guerra mondiale.

pazione da tempo immemorabile che va avanti anche in prossimità

Al momento del suo incontro con una troupe di giornalisti, con

della primavera.

fiero cipiglio riaffermava la sua indomita fedeltà all’imperatore e la

Se, infatti, una lotta è giusta nelle sue motivazioni (almeno nella

sua granitica convinzione di continuare la guerra, ridotta ormai alla

mente dei lottatori) non può appassire ai primi brindisi natalizi e

sua guerra contro il mondo.

sfiorire ai primi fuochi d’artificio che salutano il nuovo anno.

Eroe solitario, a ben vedere ammirabile nella sua intemerata fede

Così infatti è sempre stato, sempre!

nella lotta agli imperialisti americani.

E ciò ha convinto molti di noi seniores a ritenere l’occupazione una

Non sappiamo cosa abbia potuto provare al

sorta di rito... esantematico, come le malattie

disvelamento della verità, quali siano stati il

infantili, che vanno “fatte”, accettate, altrimen-

suo stato d’animo, la sua emozione profonda

ti da grandi sarebbe molto peggio. Inoltre il

nell’apprendere della sconfitta e soprattutto

loro ricordo ringiovanisce gli adulti, nostalgi-

dell’inutilità della lotta da lui riaffermata per

camente ancorati ai bei ricordi adolescenziali

anni, pur solitaria e senza nemici visibili.

e alle imprese, di varia natura, perpetrate

Questo ormai memorabile episodio (si parva

nell’occupazione.

licet magnis componere) ci è venuto in mente

Se invece, come normalmente accaduto, dopo

leggendo le cronache giornalistiche delle ulti-

Natale tutto torna come prima, saremmo lieti

me settimane sulle occupazioni delle scuole

che ne forniste una spiegazione plausibile, se

romane, anzi sull’occupazione per antonoma-

non altro ai giornalisti che nei giorni dell’oc-

sia, dal momento che lo stanco rito occupa-

cupazione vi hanno blandito con morbosa

zionistico ha riguardato all’inizio pochi istituti

attenzione mediatica.”

della nostra città, quasi immediatamente

Alle Autorità competenti:

liberati dai valorosi occupanti, resisi probabil-

“Care Autorità, ancora una volta la scuola si è

mente conto dell’inutilità della loro impresa

sentita sola, abbandonata.

guerresca.

27

All’inizio molte affermazioni collaborative,

Ma un manipolo di epigoni giapponesi a Via Giulia è rimasto a lungo

promesse di interventi sia pure calibrati alle difficoltà del momento e

fedele alla consegna iniziale: occupare per occupare o, meglio, alla

funzionali ad un dialogo, poi... non succede quasi nulla!

Gertrude Stein, “un’occupazione è un’occupazione è un’occupazio-

Dichiarazioni generiche, un po’ involute, poco rafforzative del ruolo

ne!”.

strategico della formazione verso i valori del rispetto delle regole,

A nulla sono serviti gli ammonimenti, gli inviti, le sollecitazioni dei

del civismo, dello spirito di collaborazione, improntati da senso di

docenti, della stragrande maggioranza dei genitori e dei loro com-

solidarietà e, perché no?, di misericordia.

pagni (ebbene sì, ancora una volta gli occupanti si sono rivelati una

Ciononostante, vi garantiamo che chi crede nella missione educativa

minuscola minoranza!), della preside, una nostra valida, impegnata,

della scuola non demorde... nonostante le incertezze di molti adulti

professionale collega.

(poco sensibili) e gli impeti adolescenziali di molti giovani.”

Inutilmente la preside ha cercato di dialogare con loro, facendo

P.S. Ancora ai giovani occupanti. Sapete spiegarci che fine hanno

presente che la maggior parte delle loro richieste (forse sarebbe me-

fatto... il cervello, la mano ed altri modelli spariti

glio definirle diktat) era campata in aria o da rivolgere alle autorità

dal laboratorio di scienze?


di

28 n.114

Domenico Attanasii

Satira

Puttanate tribali

tare il potere. Il fine che giustifica

rimanere in silenzio il più possibile e

i mezzi, oltre a insegnare il cinico

ascoltare. La parola migliore è quella

mancato rispetto per le considera-

che non si dice. Il silenzio collettivo

zioni legali e

si insinua in

morali utili

una sorta

al raggiungi-

di ipnosi di

mento degli

massa, tipici-

obiettivi si

tà esclusiva

integra come

dei regimi

i mattoncini

totalitari.

della “Lego”

Non si può

al detto po-

cambiare

polare “Biso-

il mondo

aforisma “Paese che vai, usan-

gna sapere

scuotendo la

za che trovi” è molto spesso

essere volpe

tradotto accuratamente male

e leone”. Complotti da smascherare

sorriso amaro in bocca nella convin-

nei dizionari bilingue, in cambio

ma non sarà l’astinenza?

L’

dimmitutto@teramani.info

testa con un

con furbizia e aggredire i cospiratori

zione che la giustizia avrà sempre la

di una locuzione che dagli inglesi

come lupi. L’ossessione su schemi

peggio sulla corruzione. Un vene-

ha preso poco: “When in Rome, do

e trame è difatti un tormentone

fico timore che tutto ciò sia parte

as the Romans do” (Quando siete a

nazionale. Qualche tentativo di di-

essenziale del patrimonio nazionale.

Roma fate come i romani). Appunto,

sapprovazione si riscontra nei luoghi

“Quando Dio ti concede un dono, ti

il precetto dovrebbe promuovere

comuni del “non si può generalizza-

consegna anche una frusta; e questa

una assenza dal

re” piuttosto che

frusta è predisposta unicamente

presente per

“tutto è relativo”

per l’autoflagellazione” (Truman

risalire fino al

da parte dei non

Capote). La sottomissione a un Dio è

387 a.C. quan-

iniziati, di quelli

una costante variabile nelle diverse

do a quei tempi

non appartenenti

culture. Il sostantivo “Musulmano”

Sant’Ambrogio e

a caste protette

avrebbe una radice etimologica as-

Sant’Agostino si

che riempiono

sai suggestiva per una società laica,

accomodarono

posizioni supe-

cattocomunista, liberale, radical

la discordanza

riori nei partiti

chic:”Sottomesso (a Dio)”. Ed è in

del digiuno al

politici, la masso-

virtù di questo solido asserto che si

sabato attraverso

neria e la Chiesa

nascerebbe conseguentemente tutti

una eloquente

perpetuamente

musulmani. Ciò spiegherebbe pure il

dicitura:“Quando

inclini alle racco-

sostantivo aggettivante di “Infedele”

sono a Roma, io digiuno di Sabato,

mandazioni su basi di criteri diversi

utilizzato nei resoconti di una violen-

quando sono a Milano seguo la

dal merito. La morale evangelica

za offerta in sacrificio. Le turpitudini

consuetudine della Chiesa dove mi

comandata dal chi è senza peccato

inflitte alle donne la notte dell’ul-

trovo”. Questo santissimo assioma,

scagli la prima

timo dell’anno

nel corso dei secoli, si è trasformato

pietra è divenuta

in Germania

in “Quando sei a Roma, comportati

un cosmetico

hanno sollevato

come i romani”. L’implacabile spargi-

lessicale per

un interrogativo

mento di scandali, la sprovvedutezza

garantire il

dando vita ad

e l’inefficacia di una società dinanzi

riconoscimento

azioni restrittive

alla decadenza morale e corruzione

di potenziale

nei confronti

in stile mafioso riuscirebbero a fare

peccatore, ma

dei rifugiati e a

risorgere Bertrand Russell. Un filoso-

anche di non

un inevitabile

fo fantasma a scuotere catenacci e

esserlo. Critica e

tavolo tecnico di

attirare attenzione sull’iperbole de

innegabile la ca-

dialogo. Put-

“Il Principe” descritto alla maniera

ratteristica degli

tanate dovute

di un manuale per i gangster. Il libro

orrori italiani.

più famoso di Niccolò Machiavelli

Una tragica peculiarità spazzata via

sessuale o atto tribale? “So solo che

è stato a lungo per gli apprendisti

da ciarle consolatorie:“Tutto il Mon-

più uomini uccido e più mi sento

stregoni della politica una bibbia su

do è paese”. Destrezza sostanziale

lontano da casa” (Salvate il soldato

come acquisire, mantenere e sfrut-

è quella di mandare a memoria di

Ryan di Steven Spielberg).

all’astinenza


di

Antonio Parnanzone

Calcio

Il Teramo

L

dimmitutto@teramani.info

29 n.114

in alto anche in trasferta, vero tallone di Achille della prima parte del campionato. A ben vedere il tecnico biancorosso pretende migliore fortuna lontano dal Bonolis perché, quanto a gioco, non ha mai visto soccombere la sua squadra di fronte ad avversari anche più blasonati. Lecito, quindi, chiedere il giusto

a programmazione e l’organizzazione

nei momenti di sofferenza, alla fine paga. Un

compenso dal campo e non accontentarsi

sono alla base di ogni attività. Coinvol-

paio di ritocchi nel mercato di riparazione di

solamente di qualche briciola. Con la seconda

gere tanti attori, come nel calcio, per

gennaio sono stati il toccasana per lasciare

parte del campionato si entra nella fase cru-

un obiettivo comune, spesso rende

alle spalle la negatività di un periodo non faci-

ciale della stagione e spesso è il momento di

la gestione problematica. Se si aggiungono

le da spiegare se non in parte con la classica

sintesi di tanti fattori, non ultimo quello dell’a-

fattori imponderabili e imprevedibili, si può

“sfortuna”. Rifugiarsi nella dea bendata non

spetto fisico. In questi ultimi anni il Teramo si

facilmente comprendere quanto sia difficile

è una razionale giustificazione, ma non si

è distinto per continuità e freschezza atletica

gestire un club sportivo. I problemi fanno

può non riconoscere che tante partite hanno

proprio in questo periodo. Pochi infortuni e

parte della vita di tutti i giorni e gioco forza

premiato squadre avversarie per un episodio

condizione fisica di piena forma di tutta la

ci si deve abituare a risolverli affrontandoli di

casuale, senza il supporto di una migliore pre-

rosa, sono meriti che vanno attribuiti al prepa-

petto. Per il Teramo, quella di quest’anno, è

stazione. Dover consegnare il risultato pieno

ratore atletico, figura indispensabile non solo

un’annata che probabilmente non ha eguali,

all’avversario solo per un rimpallo favorevole

per la normativa federale, ma soprattutto per

né per il passato e forse neanche per il futuro.

lascia il segno sul fisico e sul morale, dopo

preparare i muscoli degli atleti che in campo

Dalle stelle alle stalle e ora, pian piano, la lenta

aver tanto sudato in campo. Pur tra tanti

devono sopportare fatica e logorio di un cam-

risalita verso quell’ambito che la città e i tifosi

problemi, il Teramo tuttavia può vantare un

pionato lungo e difficile. Antonio Del Fosco, da

erano abituati a godersi da un po’ di tempo a

dato positivo, in coabitazione con pochi altri,

ben tre anni stretto collaboratore di Vivarini,

questa parte. C’è voluta tanta forza e deter-

che va avanti dall’inizio del campionato e

in silenzio lavora sul sintetico del Bonolis

minazione da parte di tutti (giocatori, tecnici,

cioè l’imbattibilità interna. Il “Bonolis” è terra

con metodi di alta professionalità. I risultati

società e tifosi) per uscire dall’empasse, con

di conquista di nessuno e tutte le squadre

del Teramo passano anche attraverso le sue

la zavorra della penalizzazione come ostacolo

passate per il nostro stadio hanno lasciato

capacità di ottimo professionista. Essere otti-

di non poco conto a frenare la voglia di conti-

tutta o parte della posta in palio. La ritrovata

misti è d’obbligo, ma tenere i piedi ben saldi

nuare a credere che il Teramo è ancora forte.

tranquillità è un valore aggiunto e proprio per

a terra è sempre buona norma. E allora avanti

La volontà di non mollare, prerogativa che il

questo lo stesso Vivarini non si accontenta

tutta, guardare sempre avanti, non acconten-

Presidente non ha mai abbandonato anche

di sopravvivere, bensì mira giustamente più

tarsi mai e pretendere sempre di più.

Foto Vincenzo Ranalli


30 n.114

Sport

Pallamano

N

dalla

Redazione

dimmitutto@teramani.info

Marzo: Mestrino Vs. NHF Teramo e al Palacquaviva Gommeur Vs. Nuoro. Dopo aver osservato una sosta di un mese per impegni della Nazionale si ripartirà il 2 Aprile con le gare NHF Teramo Vs. Nuoro e Schenna Vs. Gommeur Teramo. Il 9 aprile Gommeur Vs. Casalgrande e Schenna Vs. NHF Teramo. Chiuderà la stagione il 16 aprile il derby tra le due squadre teramane.

el campionato di serie A1 femminile si è conclusa la

Si è disputata il 19, 20 e 21 febbraio al Palasannicolò di Tera-

regular season che ha sancito le griglie di partenza dei

mo la Final Eight di Coppa Italia la cui organizzazione è stata

play off e dei play out. Nei play off le squadre classi-

affidata alla Gommeur Team Teramo che ha visto la partecipazione delle prime otto

ficate dal primo

al quarto posto sono nell’ordine Conversano,

Franco Chionchio

squadre classificate al termine delle regular

Campione d’Italia Uscen-

season. Al termine di

te, Salerno, Cassano

tre giornate di incontri

Magnago e Ferrara. Nei

che hanno fatto rivivere

play out giocheranno

un buon entusiasmo

per la permanenza in A1

nel numeroso pubblico

Globo-Halmax-Bio Apta

presente, non solo per

Nhf Teramo, Gommeur

il risultato incerto fino

Team Teramo, Casal-

alla fine ma anche per il

grande, Nuoro, Mestrino

buon livello tecnico ed

e Schenna. Come si

agonistico mostrati da

evince da quanto sopra

tutte le squadre parteci-

è da rimarcare che le

panti. La Manifestazione

squadre teramane non

è stata appannaggio

sono riuscite a centrare

del Conversano che

l’obiettivo di disputare i

ha sconfitto in finale

play off. Questo risultato

il Cassano Magnago,

sembrava a portata di

ribadendo il successo

mano per almeno una delle due società ma alcune

Serafino La Brecciosa

conseguito nella passata stagione. Le squadre terama-

inopinate sconfitte subite nel

ne si sono classificate: la NHF

girone di ritorno da entrambe ne

Teramo al quarto posto mentre

hanno impedito il raggiungimen-

la Gommeur al sesto.

to. Le due squadre hanno ora

Nella serie B maschile si è

l’obbligo morale di riscattarsi

concluso il girone di andata con

almeno in parte disputando dei

la Lions al 1° posto seguita dalla

play out da protagonisti. Resta

NHC Dimensione Suono Teramo

da notare che nei play out si

al 2°. La partita clou del girone

partirà con una classifica di

di andata è stata appannaggio

merito quindi con l’attribuzione

della Lions che con questa

di un punteggio iniziale in base

vittoria ha potuto conseguire il

alla classifica ottenuta nella

1° posto in classifica. In virtù di

regular season. La NHF partirà

quanto accaduto fino a questo

con 10 punti, Gommeur con 8,

momento, possiamo affermare

Casalgrande con 6, Nuoro con

con un certo grado di sicurezza

4, Mestrino 2 e Schenna 0. Le

che le due squadre teramane

squadre teramane disputeranno

sono vicine alla promozione in

in un girone all’italiana con gli

A2 in quanto tre sono le squa-

incontri nel seguente ordine:

dre che saliranno di categoria. Il

il 27 febbraio al Palasanni-

girone di ritorno sancirà il nome

colò Gommeur Vs. Mestrino, a

della vincitrice del campionato

seguire Globo-Halmax-BioApta

tra Lions e NHC Teramo e il

Teramo Vs. Casalgrande. Il 5

nome della terza.




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