Tempo n° 29

Settimanale di

26 luglio 2013

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIV N. 29

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cacciatore di papiri Federico Campedelli

Casa dell’acqua - Foro Boario

amianto nell’acqua: tolleranza zero Roxel

roxel: il sole dentro. tra musica e divertimento Matteo Renzi

Lo studente carpigiano Federico Campedelli, dal 30 giugno, vive in Inghilterra per studiare alcuni dei papiri più antichi al mondo presso la Papyrology Room della Sackler Library di Oxford.

renzi? sì, no, forse... la parola al pd di carpi

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Libri

da non perdere!

Tra le righe...

Viaggio sentimentale nella Bassa di Mario Lugari

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’ un racconto di persone, luoghi, itinerari e tradizioni secolari, un affresco della Bassa modenese, tra folklore, nebbie, zanzare e…lambrusco. E’ anche il racconto e la testimonianza dei danni causati dal terremoto dello scorso anno che ha gravemente segnato questa terra generosa nelle sue chiese, nei suoi campanili, nelle case e nei capannoni industriali. Un viaggio in questa parte della pianura padana che Montesquieu definì (forse troppo generosamente) “la più deliziosa pianura del mondo”, che Mario Lugari, giornalista e scrittore modenese, descrive nel suggestivo libro Viaggio sentimentale nella Bassa (edito da Il Fiorino di Piero Guerzoni) dove indica e suggerisce alcuni itinerari tra Secchia, Panaro e Po, da percorrere in bici o in auto. La Pianura non è tutta uguale – precisa Lugari - al contrario, è varia, imprevedibile e, all’improvviso, si profilano filari di pioppi, campi di grano, lussureggianti giardini, ville del settecento, torri medioevali, corti rurali di raro fascino e bellezza. Simboli indelebili che non scompaiono all’alba come i sogni”. E il fiume costituisce da sempre un elemento centrale nella vita della gente della Bassa, un autentico protagonista, capace di dettare i ritmi della vita, ma anche di condizionarla nel bene e nel male, come le innumerevoli inondazioni di intere zone verificatesi nei secoli. Un rapporto, quello tra uomo e fiume, difficilmente riscontrabile altrove in Italia.“Luoghi meravigliosi e suggestivi, ricchi di fascino architettonico e paesaggistico, di storia e opere d’arte – scrive Lugari nel suo volume – dove gli abitanti vivono in allegria e serenità nonostante il clima non particolarmente gradevole.

Persone che hanno imparato a godere e ad approfittare dei frutti di questa terra generosa che produce Lambrusco (tanto decantato dal Carducci nelle sue poesie) e frutta in grande quantità, ma anche prodotti che, le sapienti mani della gente, sa trasformare in formaggio, salumi, aceto balsamico, vere delizie che ci vengono invidiate in tutto il mondo”. Ma l’occhio attento dell’autore ha colto anche i gravi danni che il sisma del maggio 2012 ha procurato al patrimonio culturale, storico e artistico di quasi tutti i paesi della Bassa modenese, da Carpi a Cavezzo, da Novi a Concordia, da Mirandola a San Felice e Finale Emilia, con la distruzione di edifici, palazzi e monumenti secolari che rischiano, se non recuperati, di far perdere la loro identità e i legami col passato di intere comunità. L’autore non dimentica, ovviamente tra i miti di questa terra, personaggi famosi che sono entrati nella storia della letteratura e della politica italiane, come gli scrittori Loria a Pederiali o i socialisti Agnini, Prampolini e Bertesi, cui si deve il riscatto della condizione sociale dei contadini e degli operai nel secolo scorso. Un libro insomma tra vita, storia, tradizioni, ricchezza e povertà, tutto da sfogliare e da leggere.

Cesare Pradella

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etroit, la Motor City, il simbolo Usa dell’auto, sede di Gm, Ford e Chrysler, non ce l’ha fatta a risanare i conti. E ha dichiarato bancarotta, facendo segnare il maggior fallimento mai presentato da una città nella storia americana. E’ la prima metropoli ad arrendersi davanti all’impossibilità di pagare i propri debiti: il deficit nel bilancio cittadino è stimato in oltre 380 milioni di dollari (290 milioni di euro) ma i debiti di lungo periodo si aggirano tra i 18 e i 20 miliardi di dollari. Dopo mesi di tentativi per scongiurare il passo e dopo che la sua industria, quella automobilistica si è ripresa, la città del Michigan da anni in dissesto finanziario ha presentato la procedura fallimentare. Persino il settore immobiliare aveva iniziato a segnare qualche timido accenno di ripresa con il ritorno di investimenti nella parte più ricca.

Ma la desertificazione dei quartieri, soprattutto quelli periferici, è la causa scatenante che ha portato al fallimento. I soldi non entrano più, perché la base fiscale a cui far pagare le tasse si è ridotta: la popolazione di Detroit è passata dai quasi due milioni degli Anni Cinquanta agli 800mila abitanti scarsi di oggi. Uno spopolamento che ha ridotto la base dei ‘contribuenti’ al bilancio delle casse municipali senza che, contemporaneamente, si riducessero le spese pubbliche. A peggiorare la situazione, decenni di amministrazione pubblica a cavallo tra l’incapacità e il malaffare, con un’altalena di operazioni finanziarie sbagliate, intervallate da veri e propri episodi di corruzione. Per questo un avvocato che ha seguito altri fallimenti pubblici e che conosce bene il caso di Detroit spiega al New York Times: “Non basterà sanare il debito, serve un cambio strutturale di tutta la gestione a partire dagli stipendi dei lavoratori pubblici, altrimenti, da qui a pochi mesi, i problemi torneranno uguali ad adesso”. Gli abitanti calano ma la superficie di Detroit è sempre la stessa, sterminata: 140 miglia quadrate sulle quali oggi si alternano quartieri ancora abitati ma poverissimi, zone totalmente abbandonate con l’erba che cresce ovunque sui marciapiede e tra le auto parcheggiate da anni. L’America è lontana, Parma non altrettanto e non è l’unico comune italiano a rischiare il dissesto, coi cittadini ancora una volta costretti a pagare il conto dell’irresponsabilità degli amministratori. E’ uno scenario inquietante da ricacciare in un angolo remoto della mente. Il sostanziale equilibrio di bilancio e il costante aumento della popolazione di Carpi ci tengono lontano dal destino di Detroit, ma solo fino a quando gli stranieri continueranno a dare il loro contributo in termini di nascite e tasse.

Sara Gelli

Frase della settimana...

Il graffio

La Iena

Ricostruzione post sisma ancora al punto zero.

Peggiorare è impossibile. O forse no?

Oltre 2 milioni di euro dalla Regione a sostegno dell’apicoltura, una voce importante dell’agricoltura regionale, con oltre 6 mila operatori.

Comunicato stampa della Regione Emilia Romagna.

Foto della settimana

condoglianze Rifugio Faloria - 1957 Cortina Giuseppina Bertolazzi e Mauro D’Orazi

Visioni

La redazione di Tempo esprime le proprie condoglianze a Mauro D’Orazi per la perdita della madre, Giuseppina Bertolazzi.

Cavalcavia di Via Nuova Ponente La selva oscura...

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Francesca Zanni, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

PUBBLICITA’ Multiradio - 059698555

STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 24/A CARPI Tel. 059 645566 - Fax 059 642110 tempo@radiobruno.it COOPERATIVA RADIO BRUNO arl Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 24 luglio 2013

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3 sisma e ricostruzione

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i sembrerà una barzelletta o il teatro dell’assurdo ma non è così. E’ tutto vero.

A distanza di 15 mesi dal sisma dello scorso maggio, il Consiglio Comunale ha approvato un ordine del giorno intitolato: Dopo il terremoto, provvedimenti per accelerare il rientro a casa dei cittadini. Il testo del documento (scritto a più mani dagli sceneggiatori Pivetti e Verrini di ApC, Depietri, Lugli, Gelli e Bagnoli del Pd e Bizzarri dell’Idv) è un copione a dir poco esilarante. Si legge: “la fase della ricostruzione vede, tra tante luci (luci?) anche molte ombre; queste ultime vanno dipanate nel più rapido tempo possibile, per continuare con lo stesso spirito che ci ha contraddistinto nella prime fasi della gestione dell’emergenza.

Crediamo che, per accelerare la fase della ricostruzione, sarebbe stato meglio assegnare ai tecnici privati la responsabilità, attraverso lo strumento delle perizie giurate, della realizzazione dei progetti di ricostruzione - ristrutturazione, e assegnando agli Enti Locali il compito del controllo.

Crediamo che la scelta di utilizzare lo strumento del Mude\Sfinge e affidare la

Dopo 15 mesi dal sisma dello scorso maggio, per il Consiglio comunale è giunto il tempo della consapevolezza: alla Regione chiede maggiore celerità per favorire il rientro in casa dei cittadini

Meglio tardi che mai... zato” (ma i numeri sono ancora esigui) dall’entità del numero di pratiche da valutare e licenziare. Bene, dopo 15 mesi, per il Civico Consesso è giunto il tempo della consapevolezza.

Ecco alcune delle proposte che intende sottoporre al presidente Errani: “indi-

Piccoli, grandi gesti... classificazione del danno alle sole schede Aedes abbia sminuito il lavoro che tecnici e professionisti esterni potevano mettere in campo. Minor burocrazia permetterebbe di alleggerire la mole di lavoro che le strutture tecniche comunali si trovano ad affrontare, con risorse umane inadeguate rispetto all’esigenza di risposte rapide”. Ma ci volevano 15 mesi per giungere a queste conclusioni?

Non bastava forse parlare coi cittadini e i loro tecnici 4/5 mesi dopo il sisma?

Dopo 15 mesi di fiducia indiscussa nei confronti

del caro, vecchio Errani, anche il Civico Consesso proclama quanto stiamo denunciando da oltre un anno: il mastodonte della burocrazia ha ammazzato persino il burocrate! Ergo gli sfollati subiscono ritardi insostenibili e pesantisissimi nella ricostruzione delle proprie case. Abitazioni per le quali, in larga parte, non sono ancora stati spediti i progetti di ripristino a causa, dapprima della nebulosità e del tam tam continuo delle ordinanze e, poi, della delegittimazione dei professionisti privati. E intanto il pubblico collassa, “stroz-

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ell’ultimo anno sono emerse tante storie di uomini e donne che, di fronte alla distruzione, in silenzio, ma con generosità, hanno dato prova di grande altruismo. Una ditta carpigiana ha perso, a causa del terremoto, capannone e macchinari: quando i tg del 29 maggio 2012 hanno dato notizia della tragedia che aveva colpito l’Emilia, ecco arrivare una telefonata al titolare carpigiano da parte di una ditta concorrente vicentina che voleva sapere se aveva riportato danni. Il carpigiano, dopo avere ringraziato per l’interessamento, ha detto al concorrente che non sarebbe riuscito a mantenere fede agli impegni presi con la propria clientela, aggiungendo, con ironia, che la cosa lo avrebbe favorito. Ma dall’altro capo del telefono l’uomo, per tutta risposta, gli ha chiesto cosa occorreva alla ditta carpigiana per poter evadere gli ordini e non perdere il cliente e che lui stesso si sarebbe fatto carico di tali incombenze, perchè “la concorrenza si fa sul mercato e sulla qualità del prodotto, non sulle disgrazie”. E nei giorni seguenti la ditta carpigiana è entrata in possesso delle attrezzature promesse e necessarie per continuare la produzione e scongiurare così la chiusura. Una notizia bella, un gesto encomiabile, un atto di grande generosità, di cui siamo venuti a conoscenza nonostante il silenzio degli interessati, ma che vogliamo far conoscere. Perché in questo caso il bene ha avuto il sopravvento sulla paura, il malessere, lo sconforto e la rassegnazione. E ha confortato l’animo.

Fabio Arletti

Inaugurato nel 1861, questo straordinario pezzo di storia cittadina, dopo le ferite causate dal sisma, rialzerà il sipario a novembre: “abbiamo in cantiere tanti eventi per festeggiare degnamente la riapertura ma vi daremo ulteriori dettagli dopo l’estate”, promette l’assessore Ferrari

A novembre si rialza il sipario del Comunale

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l gioiello del centro storico carpigiano sta per essere restituito “tra le braccia dei cittadini”, ha annunciato l’assessore alle Politiche Culturali, Alessia Ferrari. “Lo scorso anno dopo il terremoto - prosegue - ci eravamo presi un impegno: quello di ripristinare il Teatro Comunale lesionato dal sisma e rialzare il sipario entro la fine del 2013. Ce l’abbiamo fatta: a novembre il Comunale riaprirà con una stagione che gioca in attacco, con nomi e titoli importanti”.

viduare tutti gli strumenti utili per semplificare e rendere meno burocratica la fase della ricostruzione, per permettere un rapido rientro della popolazione nelle proprie case; trovare le modalità operative per rendere il Mude più rapido e semplice; riconsiderare il

La cultura in Italia, si sa, non se la passa bene, i tagli continui e miopi dei governi che si sono susseguiti nel corso degli anni hanno letteralmente messo in ginocchio uno dei fiori all’occhiello del nostro Paese: “quando sfoglio le pagine culturali dei quotidiani - continua Ferrari - mi sembra di scorrere una sequela di annunci funebri. A Carpi non è così, malgrado il difficile momento infatti, abbiamo deciso di investire in cultura e mentre tanti teatri sono

costretti a chiudere, nella nostra città il 2013 festeggerà la riapertura di questo prezioso e amato istituto”. Una scelta, quella fatta dall’Amministrazione Comunale di Carpi, che il nostro illustre concittadino, Carlo Guaitoli, pianista di fama mondiale, giudica “coraggiosa, esemplare e in controtendenza con quanto sta accadendo in tante altre città del Belpaese. In questo teatro sono passati artisti importanti i quali spesso lo prendono ad esempio come una realtà solida e vitale”.

Un luogo che, da 150 anni a questa parte, “rappresenta l’identità stessa della comunità. Oggi più che mai, la ricostruzione dei muri deve essere accompagnata da quella dei cuori e, ridare ai carpigiani un luogo di aggregazione importante come il teatro, rappresenta un forte segnale di ripartenza e speranza per ciascuno di noi”, ha aggiunto il sindaco, Enrico Campedelli. I lavori edili di ripristino e miglioramento strutturale

sismico dell’edificio, curati dal Settore Restauro e conservazione del patrimonio immobiliare artistico e storico del Comune e assegnati alla Cooperativa Costruzioni di Modena sono iniziati a maggio e, prosegue il primo cittadino, “stanno procedendo nel pieno rispetto della tabella di marcia”. Spesa complessiva dell’intervento, circa 1 milione di euro: “costi in gran parte coperti dai fondi regionali nell’ambito della ricostruzione post terremoto ma anche grazie ai quasi 100mila euro provenienti dalle tante donazioni che ci sono pervenute e per le quali ringraziamo profondamente tutti”, ha concluso Campedelli. Inaugurato nel 1861, questo straordinario pezzo di storia cittadina rialzerà il sipario a novembre: “abbiamo in cantiere tanti eventi per festeggiare degnamente la riapertura ma daremo ulteriori dettagli dopo l’estate”, promette Alessia Ferrari.

Jessica Bianchi

metodo delle asseverazioni, valorizzandole; sollecitare il Governo ad autorizzare l’impiego di 3 milioni di euro per la copertura degli interessi aggiuntivi pagati dalle famiglie a seguito della sospensione e dello spostamento delle rate dei mutui; sollecitare il Governo affinché introduca sull’area del cratere una fiscalità agevolata per le imprese economiche...”.

E il consiglio invita poi la squadra di Campedelli “a utilizzare tutti gli strumenti in possesso degli Enti Locali per dare risposte concrete alla domanda di ristrutturazione e ricostruzione in tempi celeri”. Insomma parola chiave: velocità! Speriamo che Regione e Giunta non ci mettano altri 15 mesi per prendere atto delle istanze lanciate dai consiglieri carpigiani. Il famoso adagio meglio tardi che mai, non può continuare a essere il leit motiv di una ricostruzione che, a tutti gli effetti, non è ancora partita.

Jessica Bianchi

Nuovi interventi in centro storico

Oltre 100mila euro dalla Regione

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a Giunta ha deliberato un’altra serie di interventi in centro storico: a breve partiranno i lavori al portico di via Berengario, interdetto per diversi mesi in alcuni tratti al transito dopo che il sisma del maggio 2012 aveva danneggiato il complesso di S.Nicolò e, in particolare, la facciata del Tempio. Con un’ordinanza del presidente della Regione è stato autorizzato un finanziamento di 60.522 euro per un intervento provvisionale urgente sul portico mediante puntellamento, per la riparazione delle lesioni nelle volte e la riparazione della copertura, finalizzato alla messa in sicurezza del porticato e della viabilità ciclabile adiacente. L’intervento ha già ottenuto dalla Soprintendenza l’autorizzazione e i lavori saranno eseguiti nel periodo estivo, per evitare di arrecare danni al portico in caso di pioggia. La Giunta ha poi approvato il progetto definitivo-esecutivo del restauro e risanamento degli intonaci delle pareti del Museo monumento al Deportato politico e razziale di Palazzo Pio: il progetto, redatto dal Settore Restauro e conservazione patrimonio immobiliare artistico e storico per una spesa complessiva presunta di 100mila euro, non si era potuto realizzare fino a oggi in quanto non ritenuto prioritario per la carenza di risorse finanziarie e a causa del sisma; ora i finanziamenti per tale intervento sono stati previsti nei documenti del Bilancio 2013. Il progetto prevede anche opere di manutenzione infissi in ferro, la manutenzione dell’impianto di illuminazione, e l’installazione di una telecamera di videosorveglianza.

Infine è stato approvato il progetto esecutivo dell’intervento provvisionale di messa in sicurezza a seguito degli eventi sismici relativo alla Sinagoga e al Portico del Grano. Un’ordinanza del presidente della Regione, Vasco Errani, ha autorizzato, anche in questo caso, un finanziamento di 46mila euro per il ripristino della tenuta del manto di copertura a salvaguardia delle volte del Portico e dei controsoffitti affrescati della Sinagoga oltre che per la velinatura di protezione degli intonaci antichi decorati distaccatisi a causa del terremoto.

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“

Il gioco è pesante e siamo ben oltre il principio di precauzione”. Esordisce così il dottor Vito Totire dell’Associazione esposti amianto (Aea) commentando la presenza di tracce di fibre di amianto nella rete idrica carpigiana. “L’acqua - prosegue - per essere dichiarata potabile dev’essere priva di qualsiasi traccia di amianto, perchè l’unico amianto sicuro e innocuo è quello uguale a zero”. Non fa sconti il dottor Totire che, pur lavorando presso l’Ausl di Bologna, precisa: “chi dice che non esiste alcuna prova seria che l’ingestione di amianto sia pericolosa per la salute deve cambiare mestiere. A fronte di tali dichiarazioni persino Bernardino Ramazzini si è rivoltato nella tomba. Su questi temi le amnesie non sono ammissibili: non si può minimizzare il fenomeno.

Ogni alimento inquinato da amianto è pericoloso per la salute e non si può affermare il contrario, seppure in buona fede, solo per non dare dispiaceri a chi gestisce le reti idriche o ai produttori russi, cinesi e canadesi di cemento/amianto. Noi dell’Associazione esposti amianto diciamo basta a questi atteggiamenti”. Il tema è di quelli spinosi: come può una sostanza definita cancerogena essere pericolosa soltanto se inalata? Corrisponde al vero che l’ingestione non comporta

“Non è vero che l’ingestione non arreca danni, vi sono studi che hanno dimostrato una maggiore incidenza di carcinomi del tratto gastrointestinale e delle vie biliari nei consumatori di acqua con tracce di amianto”.

“Il gioco è pesante e siamo ben oltre il principio di precauzione. Ogni alimento inquinato da amianto è pericoloso per la salute e non si può affermare il contrario”. Commenta così la presenza di tracce di fibre di amianto nella rete idrica carpigiana, il dottor Vito Totire, dell’Associazione esposti amianto

Amianto: tolleranza zero

Questione di microscopi

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alle 1.000 alle 11mila fibre per litro. Questi i valori registrati a Carpi in alcuni campionamenti dell’acqua. Nulla di preoccupante afferma il tavolo tecnico-scientifico (composto da esponenti di Ausl - Comune e Aimag) nato per capire le cause del fenomeno e cercare di ridimensionarlo. “Non ci sono limitazioni normative che prescrivono l’assenza di fibre d’amianto nell’acqua sia ai fini della potabilità che della qualità dell’acqua.

Non esistono paesi europei che abbiano assunto limitazioni specifiche per le particelle d’amianto nell’acqua. L’unica eccezione è rappresentata dagli Stati Uniti che stabiliscono un limite (7 milioni di F/L, per fibre con lunghezza > 10 µm) oltrepassato il quale esisterebbe il rischio di inalare fibre aerodisperse pericolose per la salute”, aveva spiegato in conferenza stampa la dottoressa Cristina Marchesi, direttore sanitario dell’Ausl di Modena. “I dati carpigiani diventano impressionanti - spiega il dottor Vito Totire - se quel test è stato fatto con un SEM, microscopio elettronico a scansione (ndr il laboratorio esterno utilizzato da Aimag per l’analisi dei campionamenti utilizza tale strumentazione). In questo caso infatti i valori, per poter essere comparati con quelli statunitensi i quali utilizzano dei TEM, microscopi a trasmissione, devono essere moltiplicati per 100”.

rischi? Parrebbe un assurdo: “non è vero che l’ingestione non arreca danni, vi sono studi che hanno dimostrato una maggiore incidenza di carcinomi del tratto gastrointestinale e delle vie biliari nei consumatori di acqua con tracce di amianto”, prosegue Totire. “Gli operatori dell’Ausl di Modena non hanno letto nulla di tutto ciò? Prima di fare certe affermazione occorre documentarsi su studi e ricerche. Minimizzando o negando i rischi non si va da nessuna parte”. L’acqua del sindaco, lo sappiamo, viene dispensata nelle mense degli asili e delle scuole ed è regolarmente bevuta da moltissimi carpigiani che, malgrado la notizia della contaminazione da amianto, continuano regolarmente a recarsi nella Casa dell’acqua del Foro Boario, dove, soprattutto al sabato mattina, si registrano le consuete file di persone, bottiglie vuote alla mano, in attesa del proprio turno. Quanto dobbiamo essere preoccupati? E’ con-

Vito Totire

sigliabile continuare a bere l’acqua che sgorga dai nostri rubinetti? “Un’acqua con tracce di fibre di amianto non solo comporta un rischio qualora venga bevuta ma è anche causa di inquinamento indoor. Una casalinga che lava i pavimenti con quell’acqua, sparge fibre che restano all’interno delle

“La massima concentrazione accettabile di fibre deve essere zero”. mura domestiche e nell’aria.

Lo ripeto, l’acqua per essere considerata potabile dev’essere indenne da tracce di amianto, seppur piccole.

“Un’acqua con tracce di amianto non solo comporta un rischio qualora venga bevuta ma è anche causa di inquinamento indoor”.

Questa è una posizione inoppugnabile per la sua fondatezza scientifica. Chi afferma il contrario, sbaglia.

Cosa faranno domani per tranquillizzarci ci diranno che essendo una fibra è utile a prevenire la stipsi?

Davvero a Carpi gli amministratori credono che una poppata di quest’acqua non faccia male a un neonato?

Occorre adottare - in tutto il mondo - delle strategie che vadano verso l’azzeramento dell’impiego dell’amianto in ambito idropotabile e chiediamo una bonifica immediata per prevenire l’impatto sanitario inevitabile causato dalle tubazioni in eternit”, continua il dottor Totire. A Carpi vi sono ancora 216 chilometri di rete

idrica realizzata in cemento/ amianto. Per sostituire le tubazioni, ha sottolineato il presidente di Aimag, Mirco Artletti, “occorrono circa 60 milioni di euro.

Nemmeno se vincessimo al Super Enalotto potremmo permettercelo e, inoltre, tale intervento prevede tempi lunghissimi e non risolutivi nell’immediato per dimensionare o azzerare la presenza di fibre di amianto nell’acqua”. Il costo della bonifica è già stato quantificato, prosegue Vito Totire, “ora quei soldi devono essere trovati per garantire la piena sicurezza della rete ed eliminare ogni traccia di amianto”. Senza se e senza ma. “L’Aea in relazione agli attuali livelli di conoscenza scientifica sui danni causati alla salute dalla inalazione di fibre di amianto, sostiene che non esiste alcun livello minimo di soglia al di sotto del quale vi sia sicurezza, quindi la massima concentrazione accettabile di fibre deve essere zero”.

Jessica Bianchi

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rano tanti. E c’erano tutti ad ascoltarlo.

Politici di primo e secondo pelo. I compagni del Partito democratico. Tra loro anche chi, si sa, lo ha sempre, più o meno velatamente, snobbato. Il fenomeno Matteo Renzi divide: o lo acclami o lo guardi con sospetto. Non ci sono tiepide posizioni di mezzo.

E mentre si decide da che

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Matteo Renzi ha le carte in regola per diventare il nuovo leader del Partito democratico? Gli si concederà fiducia aldilà di ogni ragionevole dubbio?

Lo abbiamo chiesto ai suoi compagni di partito carpigiani

Renzi? Si, no, forse... parte stare, se sposare la filosofia renziana o rinnegarla, in molti si chiedono che direzione prenderà questo Pd incalzato da numerosi venti e sempre più spaccato al suo

interno.

Dalemiani, bersaniani, lettiani... poco importa. Questo “giovane” rampante - e i suoi guru, Giorgio Gori per la comunicazione e l’israelia-

no Yoram Gutgeld, senior partner e direttore di McKinsey, una delle più famose società di consulenza al mondo, per l’economia - ha le carte in regola per diventa-

re il nuovo leader del Partito democratico? Gli si concederà fiducia aldilà di ogni ragionevole dubbio? Insomma abbiamo davanti il nuovo Berlusconi di “Sinistra” o l’ennesima meteora? Lo abbiamo chiesto ad amministratori, esponenti di partito a livello locale e provinciale e ai nostri concittadini in Parlamento.

Jessica Bianchi

Giovanni Taurasi, presidente del Consiglio Comunale di Carpi

Enrico Campedelli, sindaco di Carpi

Renziano: si, no, forse...

“Le correnti e gli spifferi non mi piacciono: mi provocano il torcicollo. Io decido in base alle proposte e alla situazione generale. Non sono dotato del senno del poi, perciò di volta in volta mi faccio un’opinione, anche sbagliando, in base alla situazione che attraversiamo. Nel 2009 sostenni Franceschini nel congresso contro Bersani. Nel 2012 ho sostenuto Bersani contro Renzi ma, come ho già affermato e scritto all’indomani dell’insuccesso delle elezioni politiche, è evidente che non siamo stati percepiti come una forza di cambiamento. Adesso credo che solo una figura come Renzi possa risollevarci e rilanciarci. Non monto sul carro dei vincitori, vorrei solo mettere il Pd sul carro dei vincitori. Non nasco e non morirò né franceschiniano, né bersaniano e nemmeno renziano. Nasco e morirò semplicemente giovantaurasiano.

Diciamo che sostengo Renzi, ma non indosso la camicia bianca, perché il mio punto di riferimento resta sempre il Pd. Solo gli stolti non cambiano mai idea e non ammettono i propri errori”.

Dopo le tante defezioni contate al Cinema Corso, in occasione della prima visita carpigiana da parte del sindaco di Firenze, questa volta il gotha della politica locale era tutto seduto sulla collina. Onori di casa o ripensamenti?

“Quando venne a Carpi ero impegnato come relatore ufficiale a un’iniziativa commemorativa, altrimenti ci sarei andato. Lo avevo ascoltato a settembre a Modena e in altre occasioni. Mi era piaciuto come comunicatore, ma non mi aveva convinto. Viceversa Bersani non mi era piaciuto, ma mi aveva convinto. Non fatemi l’esame del sangue del tasso di renzismo o bersanismo, troverete solo sangue A positivo”.

Condivide i temi lanciati da Renzi?

“Il punto più alto del confronto nelle precedenti Primarie lo registrammo la sera del

Renziano: si, no, forse...

“Sono prima di tutto un iscritto al Pd, non abbiamo bisogno di tifosi ma di persone che ragionano sulle questioni che interessano i cittadini. Prima di scegliere chi sostenere è mia abitudine conoscere i programmi e gli intenti. Cosa si dice sulle questioni che riguardano il lavoro e l’impresa, la riforma della Pubblica Amministrazione, il diritto alla salute tanto per citare alcune delle questioni sul tappeto. E soprattutto persone che, poi, alla prova dei fatti, siano concreti nel realizzarle. Per troppo tempo la politica italiana si è parlata addosso e non ha dato seguito ai contenuti enunciati nelle campagne elettorali. Il nostro Paese ha bisogno di risposte certe per uscire dalla situazione complessa a cui la crisi economica e scelte sbagliate dei governi di Centrodestra ci hanno portato”.

Dopo le tante defezioni contate al Cinema Corso, in occasione della prima visita carpigiana da parte del sindaco di Firenze, questa volta il gotha della politica locale era tutto seduto sulla collina. Onori di casa o ripensamenti?

“Per quanto riguarda me premetto che al cinema, con molto rammarico, non riuscii a essere presente perché impegnato come relatore alla commemorazione della battaglia di Cortile, ricordo che investii l’assessore Cinzia Caruso di portare i saluti dell’Amministrazione al collega Renzi che ebbi il piacere di conoscere qualche anno fa al congresso dell’Anci a Torino”.

Condivide i temi lanciati da Renzi?

“I temi lanciati da Renzi sono quelli che ogni amministratore locale sta ponendo da tempo, la questione è che, purtroppo, i sindaci sono scarsamente ascoltati dai livelli dello Stato e lo vediamo quotidianamente nei vincoli e nei divieti che viviamo ogni giorno nell’amministrare le città. Penso si debba lavorare per dare maggiore autonomia e responsabilità a chi ammi-

nistra perché possa rendere conto ai cittadini chiamati poi a giudicare… oggi buona parte delle scelte sono vincolate dal Governo centrale, pensiamo ad esempio all’Imu che, di municipale, ha solo il nome o alla Tares le cui aliquote sono già definite e che i Comuni hanno l’obbligo di applicare”.

E’ quella la direzione che deve prendere il Partito Democratico?

“Credo che il Pd sia l’unica proposta nel panorama politico nazionale che possa dare risposte serie e concrete ai bisogni quotidiani delle famiglie messe a dura prova dalla crisi economica che in queste terre si somma alle ulteriori difficoltà indotte dal sisma di un anno fa”.

Molti lo accusano di non essere di Sinistra, è davvero così?

“E’ iscritto al Pd come lo sono io e questo mi basta, non condivido tutto ciò che afferma ma esistono molte questioni su cui è impossibile non essere d’accordo. Una persona che aderisce a un partito sceglie in base alle proprie idee, convinzioni, valori, non si può essere tutti uguali, sono le diversità che fanno crescere una formazione politica, non l’unanimismo”.

Cosa si aspetta dal congresso?

“Dal congresso mi aspetto un partito meno frammentato, più presente sui territori e meno autoreferenziale.

Abbiamo bisogno di parlare meno di noi e più del Paese, le famiglie che sono in difficoltà ad arrivare alla fine del mese chiedono risposte ai loro problemi, chi non trova lavoro ed è giovane o chi lo ha perso e non ancora in età pensionabile che non riesce a trovare un’occupazione, i problemi della casa... Il debito dell’Italia che le generazioni di oggi e quelle future pur non avendolo generato dovranno pagare togliendo opportunità e prospettive alla loro vita. Mi aspetto una discussione franca su questi temi che porti alla definizione di linee generali, proposte, per portare il Paese

fuori dalla situazione attuale. Un congresso che dia prospettive a un’Italia che ha bisogno di crescere investendo sui giovani e possa dare maggiori certezze a chi giovane non è”.

Pensa che Renzi sarà il successore di Bersani?

“Premetto che per mia formazione non credo ai salvatori della Patria, credo invece alla forza del collettivo e al lavoro corale di un gruppo dirigente legittimato. Renzi, bisogna vedere se si candiderà, ancora non ha sciolto le sue riserve e comunque non vi sono certezze su altri possibili candidati. Sinora sono usciti i nomi di Civati, Cuperlo, Pittella e, certamente, ve ne saranno altri, il nostro è un partito plurale. Certamente una sua candidatura peserebbe notevolmente nel percorso congressuale e porrebbe una credibile ipoteca sul risultato, penso che l’esperienza nell’amministrare un Comune aiuti nel focalizzare meglio le problematiche interne alla società e quindi nel rispondere alle attese di una società complessa come la nostra.

E poi per Renzi il rapporto con le persone lo rafforza, questione di carattere”.

Come commenta l’entusiasmo della gente di fronte a Renzi? Certo tutto si può dire tranne che non sia un comunicatore che, come lui stesso ha asserito, non è una parolaccia...

“Effettivamente è un grande comunicatore e dopo le elezioni politiche e il Governo con il PdL avevamo bisogno di un bagno rigenerante come quello di lunedì scorso. E’ positivo che abbia deciso di venire alla festa di Carpi”.

primo piano del Pd e della Sinistra italiana”.

Cosa si aspetta dal congresso?

“Mi auguro si possa parlare di Italia e di come il Pd si debba riorganizzare dopo le recente elezioni politiche e le successive dimissioni di Bersani. Spero non si riduca a un momento di confronto esclusivo tra “tifosi” dei candidati in campo, così come sono sicuro che questo congresso porterà, da protagonista, una nuova generazione in tutti i livelli di dirigenza del partito. E questo è un bene”.

Pensa che Renzi sarà il successore di Bersani?

“Questo saranno gli elettori delle Primarie a deciderlo, nel caso in cui Renzi scelga di candidarsi alla Segreteria”.

Come commenta l’entusiasmo della gente di fronte a Renzi? Certo tutto si può dire tranne che non sia un comunicatore che, come lui stesso ha asserito, non è certamente una parolaccia...

“La comunicazione è il suo punto di forza e anch’io credo non sia una parolaccia. In Italia veniamo da vent’anni di “berlusconismo” che, tra le altre cose, ci hanno fatto credere che la comunicazione in politica sia un’esclusiva della

Destra. In realtà nel mondo non è così: pensiamo a Obama o ai leader labouristi inglesi. Renzi cura moltissimo l’empatia con il pubblico ma, soprattutto, il rapporto diretto con le persone: me ne sono accorto accompagnandolo tra la gente a Carpi e tra i volontari della Festa. A riprova di ciò, il giorno dopo il suo passaggio in città, mi ha mandato un sms personale in cui mi chiedeva di ringraziare nuovamente tutti i volontari per il loro impegno, anche in un giorno normalmente destinato alla chiusura. Un messaggio di attenzione per la Festa che ho apprezzato molto”.

“Solo una figura come Renzi può risollevarci” dibattito televisivo su Sky tra i candidati. Emersero le idee (molto simili) dei diversi candidati. Erano e sono le idee del Pd e le condivido. Tra ciò che mi era piaciuto dei temi di Renzi c’era l’insistenza sul merito”.

E’ quella la direzione che deve prendere il Partito Democratico?

“Al Partito Democratico serva una terapia shockante, proprio perché le vicende di questi mesi ci hanno trascinato sul fondo e perché la situazione del Paese è a dir poco drammatica. La situazione attuale del Pd è analoga a quella del Labour dei primi Anni Novanta. Abbiamo bisogno di ridurre la conflittualità interna al partito e il correntismo esasperato e, allo stesso tempo, costruire una leadership e una premiership forti e in grado di aggregare forze sociali vaste per un progetto di cambiamento radicale. Per far questo serve uno shock.

Tony Blair ha costruito la sua candidatura a premier conquistando la segreteria del partito e delineando il New Labour, che divenne la forza egemone del riformismo britannico. Oggi penso che solo Renzi incarni e sia in grado di interpretare questa esigenza di cambiamento. Deve evitare però di incorrere negli stessi errori che ha riconosciuto lui stesso di aver commesso (lo cito: “non sono stato in grado di scrollarmi di dosso fuori dalla Toscana l’immagine del ragazzetto ambizioso”).

Il coraggio che ha dimostrato per le Primarie lo deve mettere al servizio del PDd. Se lo farà, come sta facendo, con l’obiettivo di aggregare e non di condurre una battaglia personale (perché non abbiamo bisogno di uomini della provvidenza), certamente avrà il mio sostegno”.

Molti lo accusano di non essere di Sinistra, è davvero così?

“E’ il solito errore che tanto danno ha fatto alla Sinistra di considerare il riformismo come la destra della Sinistra.

Non sono d’accordo: il riformismo è la Sinistra. Battersi

Davide Dalle Ave, segretario del Pd di Carpi

per il merito e le pari opportunità, ad esempio, significa lottare per una società che garantisce mobilità sociale e non conservazione. E dunque per una società più giusta”.

Cosa si aspetta dal congresso?

“Intanto vediamo se ci sarà prima il congresso o le elezioni, perché ogni giorno pare che la situazione politica precipiti e il Governo non regga. Comunque spero in un confronto basato non sui personalismi ma sulle idee per affrontare i problemi del Paese, a partire dalla priorità tra le priorità: la drammatica condizione occupazionale delle generazioni più giovani e la mancanza di una prospettiva di sviluppo”.

Pensa che Renzi sarà il successore di Bersani?

“Lo spero, ma l’unico congresso di partito che ho vinto è stato con Veltroni, per il resto, a volte consapevolmente, ho fatto scelte destinate a essere in minoranza e di avanguardia. Renzi reagirebbe con un bel gesto apotropaico a questo mio coming out”.

Come commenta l’entusiasmo della gente di fronte a Renzi? Certo tutto si può dire tranne che non sia un comunicatore che, come lui stesso ha asserito, non è una parolaccia...

“Renzi appare come la vera e unica novità nello scenario politico ed è uno straordinario comunicatore. Questa è la sua forza, ma deve stare attento a non farla diventare la sua debolezza. La comunicazione è fondamentale per vincere, poi però, per guidare un partito o governare ci vogliono un mix di coraggio ed equilibrio e una squadra di talento”.

“E’ una figura di primo piano del Pd” Renziano: si, no, forse...

“Credo di aver sempre dimostrato, da quando sono in politica, di sostenere scelte al di fuori di logiche di corrente. E’ un criterio che utilizzo anche in questo caso, rispetto la figura di Renzi”.

Condivide i temi lanciati da Renzi?

“Condivido la forza che mette nel provare a ridare fiducia e speranza a un Paese in ginocchio”.

E’ quella la direzione che deve prendere il Partito

Democratico?

“Il Pd dev’essere utile per fare uscire l’Italia dalla crisi in cui si trova. Io credo che per far questo occorrano leadership e radicamento.

Il Partito democratico non può prescindere da un segretario forte, così come non può essere legato esclusivamente ai destini personali di un singolo”.

Molti lo accusano di non essere di Sinistra, è davvero così?

“No. Renzi è una figura di

“Non credo ai salvatori della Patria ma al collettivo”

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I

l nuovo Piano per la ciclabilità è disponibile on line sul sito del Comune di Carpi (www. carpidiem.it) e i cittadini possono presentare eventuali osservazioni o suggerimenti migliorativi al piano stesso. In Consiglio Comunale l’assessore competente Carmelo Alberto D’Addese ha spiegato che i tempi necessari a completare il Piano “dipenderanno dalle risorse disponibili ma l’obiettivo è raggiungibile in 8-10 anni, utilizzando

Si tratta del primo tracciato realizzato a Carpi nel 1993. Il nuovo Piano delle piste ciclabili indica la necessità di rimettere a norma il cordolo montato all’inizio degli anni ‘90, non più in grado di assolvere la caratteristica di setto “invalicabile”

Pista n° 9: da via Manzoni alla SP 413 Romana nord

Il cordolo di via S Roosevelt è da ripensare fondi regionali, nazionali ed europei. Stiamo poi lavorando - ha detto l’assessore D’Addese - per fare in modo che le bici-

clette elettriche si possano ricaricare in centro storico ai pali dell’illuminazione pubblica mentre il tracciato del Metrobus, sulla

ex tratta ferroviaria per Correggio, per il quale è stato chiesto un contributo, non impatta la nuova pista ciclo-pedonale in previsio-

ne”. Su questo numero continua l’esame delle 14 piste ciclabili che collegano il centro urbano di Carpi con la periferia.

Pista n° 8: da corso Fanti a via Roosevelt

D

a corso Fanti transita in via Santa Chiara con una pista monodirezionale, che il piano prevede di rendere bidirezionale riconsiderando la sezione stradale poi, all’incrocio con viale De Amicis, attraversa, mediante impianto semaforico, il tronco di pista in via Medaglie d’Oro. Il Piano prevede, utilizzando il recente semaforo posto all’incrocio con viale Manzoni, di attraversare in direzione Nord, raggiungendo le vie Anna Frank, Pola Interna e, proseguendo verso Ovest, via Pezzana. Qui, sul lato Est, si raggiunge il sottopasso ciclopedonale esistente, per arrivare in via Lago di Bracciano, sul lato Sud, dove lo spazio dell’area verde permette la creazione del collegamento con la pista radiale n° 7 di via Roosevelt.

i tratta di una pista di nuova istituzione.

Il Piano prevede, partendo da viale Manzoni, di seguire la direzione Nord, affiancando parallelamente sul lato Ovest la ferrovia poi, attraverso le vie Villa Glori, Decorati al Valor Militare, Pezzana e Rossetti, di raggiungere l’incrocio con via Remesina interna e la pista radiale n° 10. Da qui, attraverso gli argini del Diversivo Gusmea, si raggiunge la SP 413 Romana Nord dove, in corrispondenza dell’incrocio con la provinciale e la pista radiale n° 12, è previso un semaforo a chiamata per l’attraversamento ciclabile.

Pista n°7: da piazza Martiri a p.le S.Agata

S

i tratta del primo tracciato realizzato a Carpi nel 1993. Da Piazza Martiri si dirama in corso Cabassi, via Petrarca, De Amicis, Ariosto, Manzoni che viene attraversata mediante semaforo, Roosevelt giungendo poi in p.le Sant’Agata in corrispondenza della chiesa di Cibeno. Il Piano indica la necessità di rimettere a norma di regolamento il tratto di via Roosevelt dal passaggio a livello fino a via Mulino Vecchio a causa del deterioramento del cordolo montato nel 1993, non più in grado di assolvere la caratteristica di setto “invalicabile” prevista dalle normative vigenti.

I lettori ci scrivono

B

uongiorno, mi rivolgo a voi perchè prendete in considerazione i cittadini. Nei giorni scorsi mi è capitato un episodio poco carino: io abito in zona Due Ponti e, per recarmi all’ex Foro Boario, ho utilizzato la pista ciclabile con sottopasso che arriva direttamente al parco, a volte mi succedeva di percorrerla anche con i miei nipoti pensando fosse una ciclabile sicura e mi permetteva di portarli al parco senza fare strade trafficate.

Fortunatamente l’ultima

Cosa ci fa un’auto sulla pista ciclabile?

volta ero solo... comunque, io ero sulla ciclabile e mi sono trovato davanti un’auto. Meno male che non c’erano altre bici o persone a piedi ma mi domando: cosa ci fa un’automobile sulla ciclabile?

Mi sono sentito in dovere di comunicarlo a qualcuno.

I Vigili Urbani mi hanno detto che non era di loro competenza e in Comune la risposta è stata: i piletti che evitano l’ingresso alle auto sono stati tolti perchè quando è da pulire - ad esempio

per la neve - i mezzi devono poter passare. In sostanza non siamo sicuri nemmeno sulle ciclabili se per ragioni sconosciute vi possono circolare le macchine. Mi auguro che non si aspetti che succedano incidenti prima di prendere provvedimenti, anche perchè la pista è frequentata da bambini e, inoltre, se l’auto fosse stata in prossimità della curva, non l’avrei vista e sarebbe potuto accadere il peggio.

Grazie e scusate lo sfogo.

G. Carlo

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La decisione del primo ministro di chiudere e distruggere il parco nazionale Gezi a Istanbul ha scatenato una delle più grandi proteste mai viste in Turchia. La famiglia turca Kayadibi che vive a Carpi da anni racconta quei giorni di violenza

La protesta verde del popolo turco S ono stati giorni difficili in Turchia. Quella che era iniziata come una protesta di cittadini contro la distruzione di un parco, il Gezi Park, nel cuore di Istanbul, è diventata una mobilitazione civile contro l’abbattimento dei 600 alberi e la costruzione di un nuovo centro commerciale. Una decisione che ha acceso una protesta poi dilagata in tutto il Paese. Abbiamo incontrato e intervistato la famiglia turca Kayadibi che vive a Carpi da anni e ha vissuto questa protesta da lontano.

“Il 28 maggio scorso - ci racconta il signor Zeki Kayadibi - un piccolo presidio per la difesa del Parco Gezi a Istanbul si è trasformato nel più grande movimento di protesta che ha attraversato la Turchia. Gli scontri sono iniziati quando, un gruppo di manifestanti, ha cercato di entrare, pacificamente, nel territorio del parco, circondato dalla Polizia.

In precedenza l’amministrazione della città aveva annunciato agli abitanti della capitale che i raduni illegali sarebbero stati sgomberati dalle Forze dell’Ordine.

La manifestazione è stata assolutamente pacifica fino a quando i poliziotti non sono

L

’accreditamento è quel sistema che permette di definire i criteri per stipulare le convenzioni e gli standard di offerta che debbono essere rispettati dalle cooperative sociali per ottenere l’affido dei servizi in campo socioassistenziale, educativo e formativo, da parte degli Enti locali. Si sta parlando di ambiti delicati, di attività legate all’assistenza domiciliare, ai centri diurni e alle case di residenza per anziani non autosufficienti e ai centri residenziali e semi residenziali socio-riabilitativi per disabili. Non tutti, però, concordano con il sistema stabilito per individuare chi possiede i requisiti per erogare tali servizi.

Tra loro vi è Ilario De Nittis, giovane presidente della Cooperativa sociale Scai di Carpi. “Come cooperativa di servizi alla persona fatichiamo molto a entrare nel sistema dell’accreditamento. Sul territorio, ogni Comune stabilisce il fabbisogno dell’assistenza familiare o educativa. Sulla base di tale necessità fissa un numero di ore di assistenza che vengono affidate alle cooperative accreditate. Con questo sistema si è favorito e rafforzato chi era

La famiglia Kayadibi

Da sinistra Zeki e Birkan Kayadibi

intervenuti con gas lacrimogeni e idranti, scatenando la reazione delle persone che, da poche migliaia avevano raggiunto il milione e occupato Piazza Taksim.

Dopo giorni di sommossa, nel mirino è finito il governo di Recep Tayyip Erdoğan a causa della sua politica rigi-

da ed estremista. Fu accusato addirittura di aver condotto una politica simile a quella del grandissimo Impero Ottomano. La manifestazione del parco naturale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Il vero scopo della protesta è sempre stato quello di manifestare contro il Governo e la politica del nostro primo ministro”.

Erdoğan ha cercato una tregua riunendo circa 20 manifestanti - i più conosciuti - proponendo loro di abbandonare i luoghi che avevano occupato e promettendo di indire un referendum per dare la possibilità alla gente di decidere se distruggere o meno il parco nazionale.

“Purtroppo non è stato così e i poliziotti hanno continuato ad attaccare le persone con i gas lacrimogeni. Il bilancio di questa ondata di protesta - spiega il figlio ventenne Birkan - è drammatico: 4 morti, tra i quali un poliziotto e circa 700 feriti. La

“Lo scopo della protesta era manifestare contro il governo e la politica del primo ministro”.

vicenda però, fortunatamente, si è risolta al meglio, con la decisione da parte della Corte Costituzionale turca di non distruggere il Gezi Park.

“Noi dall’Italia - conclude Zeki - siamo sempre stati vicini ai nostri amici e parenti in Turchia e siamo dispiaciuti di non essere andati a Istanbul per manifestare.

Abbiamo comunque fatto un significativo, seppur piccolo, gesto creando uno striscione nel quale abbiamo mostrato il nostro “attaccamento” alla patria e l’abbiamo pubblicato sui maggiori social network, lanciando il nostro messaggio di vicinanza e sostegno al popolo turco”.

Alessandro Troncone

rettifica Sul numero 27 di Tempo, nell’articolo La crisi pesa sulle vacanze è stata erroneamente associata alla foto dei signori Perrotta (a lato) la dichiarazione di un’altra coppia.

Ci scusiamo per lo spiacevole equivoco.

Ilario De Nittis, giovane presidente della Cooperativa sociale Scai, rileva come le grandi cooperative abbiano accesso a “tutta la torta dell’assistenza”, creando una sorta di monopolio territoriale, e critica il sistema di accreditamento scelto dall’Emilia Romagna

I colossi dell’assistenza Ilario De Nittis

già presente sul territorio da anni, escludendo le nuove cooperative”. De Nittis rileva come le grandi cooperative abbiano accesso a “tutta la torta dell’assistenza”, creando una sorta di monopolio territoriale, e critica il sistema scelto dall’Emilia Romagna rispetto ad altre regioni.

“In altri casi chiunque può accreditarsi: logicamente

i controlli sullo standard del servizio ci sono, ma si effettuano nel momento in cui viene affidato il servizio. A nostro avviso si tratta di un sistema più democratico nel quale il cittadino, per mezzo di un voucher, decide di chiedere assistenza scegliendo tra la rete delle cooperative accreditate”. Secondo De Nittis, stando all’attuale modalità vigente in Emilia Romagna, le piccole cooperative non potranno mai emergere, perché il sistema ingessa lo schema degli ‘appalti’ sul territorio. Anche la possibilità da parte di una cooperativa più grande di subappaltare un servizio a un’altra più piccola comporta, sempre secondo De Nittis, dei costi che spesso nessuno è disposto ad accollarsi. “Il nostro target quindi resta il privato, con dei costi molto alti che raramente chi non ha accesso al sovvenzionamento può permettersi.

Siamo di fronte a un monopolio territoriale permesso

dalla legge”. E questo può originare conseguenze spiacevoli: “ci è capitato di seguire un ragazzo autistico a casa, senza poter fare lo stesso a scuola, perché lì c’era il tutor accreditato di una grossa cooperativa. Il ragazzo si è molto legato, come spesso accade, al nostro operatore, e la fa-

miglia avrebbe voluto che fosse la medesima figura a seguirlo ma ciò si è rivelato impossibile”. Secondo De Nittis, questo sistema blocca anche lo sviluppo di un settore importante dell’economia locale: “ragazzi che vogliono aprire una coop di servizi di assistenza alla persona che applichi meto-

L’Unione Terre d’Argine stanzia 13mila euro

Nasce a Carpi la Fondazione Progetto per la Vita

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a espresso grande soddisfazione, Sergio Saltini, uno degli animatori del progetto, per il voto che, il 10 luglio scorso, ha sancito, all’unanimità, l’adesione dell’Unione Terre d’Argine alla Fondazione Progetto per la Vita. L’associazione è nata con lo scopo di prendersi cura dei disabili e per promuovere e creare progetti e servizi a favore di persone con rilevanti bisogni assistenziali, in condizioni di non autosufficienza, prive di una rete parentale o intenzionate ad attivare esperienze di vita indipendente. La Fondazione, senza fini di lucro, avrà sede a Carpi. L’Unione potrà nominare un componente del Consiglio di Amministrazione e verserà 13 dei 25mila euro necessari a costituirla. A settembre poi si terrà una Giornata del Dono, che servirà a presentare a tutte le Terre d’Argine questo nuovo soggetto. Tra i fondatori della Fondazione vi sono: l’associazione genitori figli con disabilità Il tesoro nascosto, Al di là del muro, associazione famigliari e amici a sostegno della malattia mentale, l’associazione Progetto per la vita che raggruppa famigliari di persone con disabilità per il dopo di noi e il Gruppo genitori figli con handicap di Soliera.

M.M.

di innovativi e aggiornati trovano enormi difficoltà.

Questa forma di accreditamento poi, oltre a danneggiare le piccole e nuove cooperative, è svantaggiosa per famiglie e territorio.

Siamo davanti a un sistema che avvantaggia solo i colossi dell’assistenza”.

Marcello Marchesini Sergio Saltini

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8 Miss Italia: Ilaria Alfonso e Marinella Di Giacomo due carpigiane sul gradino più alto del podio

Todo el Amor, sabato 27 luglio, dalle 22, una serata danzante per rivivere il fascino del tango argentino con Iginia Cairo e Giuseppe Militare, insegnanti presso La Patria

La notte della Milonga in Piscina

La bellezza è di casa a Carpi

S

i chiama Ilaria Alfonso, ed è carpigiana la nuova regina di Modena e provincia. E’ stata proclamata Ilaria Alfonso

a Sassuolo, sul grande palco di Miss Italia allestito nella centralissima Piazza Garibaldi, in una selezione che prevedeva, oltre all’assegnazione della fascia di Miss Modena 2013, anche quella di Miss Sassuolo 2013. Ilaria ha 21 anni, è alta 1.78, ha i capelli castani e gli occhi marroni.

Ama la cucina, il Make-Up ed è nata sotto il segno di Gemelli. Fisico longilineo e sguardo dolce è una ragazza sportiva e gioca a pallavolo nelle squadra del Limidi. Il verdetto che l’ha incoronata Miss Modena è giunto poco dopo le 23.

Due i momenti di premiazione previsti: il primo per la proclamazione di Miss Sassuolo 2013, titolo andato alla bella Marinella Di Giacomo, 20 di Carpi, di professione fotomodella. Successivamente il gruppo in gara è stato ridotto a 6 finaliste: otre alla nuova Miss Modena, Ilaria Alfonso, sono state premiate anche la 22enne Alice Pignattari di Fiorano Modenese (Miss Rocchetta Bellezza), Chiara Iaccarino 19 anni di Modena (Miss Wella Professionals), Michela Speranzoni, 17 anni di Pavullo, alla quale è andata la fascia di Miss Liceo Modena 2013.

Premiata anche Valentina Quaranta,18 anni, di Sassuolo, con il titolo di Miss Mascotte.

Iginia Cairo e Giuseppe Militare

“

Il tango – come scrive Miguel Ángel Zotto, uno dei più celebri ballerini di tutti i tempi - non è maschio; è coppia: cinquanta per cento uomo e cinquanta donna, anche se il passo più importante, l’otto, che è come il cuore del tango, lo fa la donna.

Nessuna danza popolare raggiunge lo stesso livello di comunicazione tra i corpi: emozione, energia, respirazione, abbraccio, palpitazione. Un circolo virtuoso che consente poi l’improvvisazione”. Il tango non è un semplice ballo

o un genere musicale: le sue melodie, nate nelle periferie di Buenos Aires, hanno ispirato poeti, romanzieri e registi di ogni parte del mondo, arrivando infine a identificarsi con un’idea di Argentina forse più immaginifica che reale, ma comunque ricca di suggestioni.

Improvvisazione, eleganza e passionalità sono gli elementi che contraddistinguono il ballo che richiama i racconti di Borges o i romanzi di Garcia Marquez, in cui le Milonghe raccontano di un mondo e un’epoca insieme effervescenti e nostalgici. E

una serata all’insegna della musica popolare argentina, eseguita grazie al Dj modenese Mirco Casari, sarà quella che andrà in scena sabato 27 luglio, a partire dalle 22, presso la Piscina Comunale di Carpi. A organizzare Todo el amor. La notte della milonga, la serata danzante – promossa da Cefac & Arts - sono Iginia Cairo e Giuseppe Militare, insegnanti di tango argentino presso La Patria 1879 e in altre strutture della Provincia di Modena. Il costo di ingresso sarà di 5 euro e all’interno del parco della

piscina Onofrio Campedelli sarà allestito anche uno spazio bar. “Abbiamo già fatto un’esibizione lo scorso 12 luglio, in Piazzale Re Astolfo, nell’ambito degli eventi de LaCarpiEstate – spiega il maestro Giuseppe Militare – e ad assistervi c’erano oltre 200 persone. Devo quindi ammettere che l’interesse per la danza in generale, e per il tango in particolare, è molto vivo in città. Per questo assicuro a tutti gli amanti del ballo e del tango che della serata del 27 luglio conserveranno un bellissimo ricordo”.

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Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa Mafia svanirà come un incubo”. Queste parole, pronunciate dal giudice Paolo Borsellino, campeggiano ora anche sul muro del Piazzale della Meridiana di Carpi. Lo scorso 19 luglio infatti, in occasione del ventunesimo anniversario della strage di via D’Amelio, i ragazzi dell’associazione culturale Il Mostardino – nata con l’intento di promuovere le realtà culturali, imprenditoriali, sportive e sociali della città con particolare attenzione ai giovani e al patrimonio storico e ambientale - hanno inaugurato un murale realizzato da Enrico Fantuzzi e dedicato alla memoria di Borsellino e dei cinque membri della sua scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Borsellino si trova così al fianco del suo amico e collega Giovanni Falcone, presente nel murale eseguito dai membri del Presidio Libera di Carpi lo scorso autunno. La zona delle poste sta diventando un vero e proprio ‘angolo della legalità’, dove associazioni e gruppi di giovani di diverse provenienze politiche si incontrano sul

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Lo scorso 19 luglio, in occasione del ventunesimo anniversario della strage di via D’Amelio, i ragazzi dell’associazione culturale Il Mostardino hanno inaugurato un murale dedicato alla memoria di Borsellino e alla sua scorta

L’angolo della legalità

terreno comune dell’affermazione di un ‘no’, simbolico - ma non per questo meno deciso - al potere mafioso. “Siamo qui per mettere sul muro qualcosa di indelebile – ha spiegato il presidente de Il Mostardino, Nicola Pozzati – un pezzo della nostra storia.

Non voglio neppure dire eroi, bensì persone che hanno fatto il proprio dovere sino in fondo. Oggi più che mai c’è bisogno di prestare attenzione a storie come queste, perché anche la nostra terra è un luogo dove la mafia c’è: meno visibile e più silenziosa, ma non per

questo meno presente e, anzi, ancor più pericolosa.

Questo murale rappresenta un riscatto rispetto a fatti come quello del mancato invio del gonfalone della città di Modena alla manifestazione che si è svolta a Palermo, perché la lotta alla mafia non ha, e non deve

avere, colore politico, bensì essere patrimonio di tutti.

Spero che tra 20 anni potremo ritrovarci qui per scrivere sul muro una nuova frase: C’era una volta la mafia”. Pozzati ha poi letto una lettera inviata da Cinzia Franchini, presidente nazionale di Cna Fita,

associazione di categoria che si occupa dell’autotrasporto e più volte gravemente minacciata per le sue importanti battaglie in difesa della legalità: “come sapete sarò personalmente presente alla manifestazione di Palermo, ma ribadisco il grande apprezzamento per la vostra iniziativa, che in Provincia contribuisce a far germogliare un momento di riflessione”. Anche il vicesindaco e assessore alla cultura di Carpi, Alessia Ferrari, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa de Il Mostardino: “dopo 21 anni la giustizia non è stata ancora in grado di darci delle risposte definitive su quella strage e questo deve costituire un motivo in più per continuare a ricordare, perché ogni cittadino di questo Paese ha il diritto di sapere. Borsellino in questo murale non è solo, ma è affiancato da coloro che con lui, quel giorno, hanno perso la vita. Questo per ricordarci che, quotidianamente, sono tante le persone che cercano di combattere la mafia e, spesso, perdono la vita. Questa zona sta diventando una zona ‘franca’ dalle mafie: spero che il prossimo anno ci sia qualcuno che voglia riempire altri muri, per colorare tutta la città di legalità”.

Marcello Marchesini

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anno portato il sole sul palco del Radio Bruno Estate che ha fatto tappa a Modena lo scorso 17 luglio. Sono i Roxel, la frizzante band con una front woman piena di energia: la cantante carpigiana Rossella Zanasi, da cui deriva il nome del gruppo.

Ad affiancarla altri tre artisti con un curriculum di tutto rispetto: Andrea Valentini alla chitarra, Luca Modena alla batteria e Marco Gennari al basso.

Tutti i cantanti e i gruppi di maggior successo hanno una canzone che ha segnato una svolta per la loro carriera. Per i Roxel si tratta del brano Waiting for the Sun prodotto da Massimo Varini e pubblicato online per la prima volta lo scorso 29 maggio. Una data scelta per ragioni affatto casuali.

“Penso che la forza di questo brano - racconta Rossella - risieda nelle sue sonorità pop country, con un sapore finger style e reminiscenze musicali statunitensi. E’ una sferzata di ottimismo.

Non l’avevamo mai detto prima d’ora, ma questo brano è nato da una situazione tutt’altro che positiva.

Erano i giorni immediatamente successivi agli eventi sismici del maggio 2012.

C’era tanta preoccupazione ma anche tanta voglia di stare insieme e condividere tra di noi queste sensazioni.

La musica non poteva non essere influenzata da quel contesto, perché raccontare la vita e i suoi umori è la sua prerogativa. E così, un giorno, mentre ci trovavamo insieme per provare, Luca

DOPO IL SUCCESSO DEL BRANO WAITING FOR THE SUN, E L’ESIBIZIONE SUL PALCO DEL RADIO BRUNO ESTATE, I ROXEL SI RACCONTANO E PENSANO GIÁ AI PROSSIMI PROGETTI

Roxel: il sole dentro!

ha esordito con questa frase: ‘ci vorrebbe un po’ di sole, tutti lo stiamo aspettando!

Da lì si è accesa la lampa-

dina. Abbiamo cominciato a lavorare sul tema della solarità e della necessità di guardare avanti con ottimi-

smo senza lasciarsi condizionare dagli eventi traumatici del passato, per cui se la prima strofa della canzone recita: è notte e fuori si sentono i bum bum, il ritornello riporta la speranza suonando, come in un inno corale, everybody is waiting for the sun”.

Questo dei Roxel è un pezzo di cui si ci innamora.

Sono stati in tanti a farlo.

In primis Massimo Varini, grazie al quale si è concretizzato tutto, ma in seguito anche altri si sono lasciati affascinare dalla sferzata di allegria che si sprigiona dalla melodia di Waiting for the Sun. Tra loro anche il fotografo Gigi Ottani che ha realizzato il video musicale del pezzo. “E’ stata un’esperienza unica - pro-

segue Rossella - in questo video abbiamo desiderato coinvolgere tutti i nostri amici, i nostri affetti e, in generale, tutte le persone che condividono con noi la voglia di stare insieme con spensieratezza. Ciò che contraddistingue maggiormente questa canzone, così come tutti i nostri pezzi, è proprio la solarità. Ovviamente, nel nostro repertorio musicale trovano spazio anche il romanticismo e la riflessione, ma la tristezza proprio no. Vogliamo che la gente sorrida e si diverta con noi mentre suoniamo”.

“Inoltre - aggiunge Luca - c’è un piccolo aneddoto legato a questa canzone, ovvero il fatto che inizialmente fosse stata scambiata per un pezzo di produzione

straniera. Quando lo abbiamo pubblicato in Rete, abbiamo ricevuto tantissimi commenti di gente che rimaneva incredula quando scopriva che siamo italiani e abbiamo composto il brano in Italia. E’ curioso, in ogni caso, ciò che conta più di ogni altra cosa è che il pezzo piaccia”.

In effetti, dalla versione originale del brano ne sono state create altre sette, ciascuna con una cifra musicale differente, ma sempre con la stessa intensità della prima.

Mentre ancora stanno assaporando il successo di Waiting for the Sun, che ha varcato i confini dell’Emilia Romagna, arrivando a essere trasmesso nelle radio di ogni parte d’Italia, i Roxel già pensano al futuro. “Vorremmo incidere un album.

Abbiamo già del materiale e ci stiamo lavorando. C’è un messaggio importante che vorremmo lanciare: anche senza avere alle spalle una major di successo e senza alcun investimento economico, siamo riusciti a vedere pubblicata una nostra canzone e a farle conquistare numerosi passaggi in molte radio, soprattutto su Radio Bruno, che ci ha dato anche la grande opportunità di salire sul palco del suo più importante evento musicale dell’anno. Forse, allora, con tanto impegno, dedizione e positività ce la si può fare. Noi continueremo su questa strada e, finché faremo canzoni divertendoci e facendo divertire gli altri, perché dovremmo smettere?”.

Chiara Sorrentino

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ome un Indiana Jones dei tempi moderni, il carpigiano Federico Campedelli, classe 1989, è partito alla volta dell’Inghilterra per andare alla ricerca dei papiri più antichi del mondo presso l’affascinante Papyrology Room della Sackler Library di Oxford.

“Sono partito per Oxford - racconta Federico - per scrivere la mia tesi di Laurea Magistrale in Filologia Classica e realizzare il sogno di immergermi in un ambiente così denso di storia e cultura, frequentando biblioteche, abbazie e monasteri che hanno segnato la storia del pensiero umano.

Tutto è iniziato lo scorso autunno quando, insieme al mio relatore, decisi di approfondire gli scritti del V secolo a.C. dello storico ateniese Tucidide. Dal momento che queste fonti si trovano solo a Oxford alla Sackler Library, pensai di iscrivermi al concorso bandito dalla Scuola di Lettere e Beni Culturali di Bologna per vincere una borsa di studio che mi consentisse di studiare questi papiri. Fortunatamente, la commissione ha apprezzato il mio progetto e il mio curriculum e, così, eccomi qui a portare a compimento il mio sogno”. Come per ogni appassionato di Filologia

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Lo studente carpigiano Federico Campedelli, dal 30 giugno, vive in Inghilterra per studiare alcuni dei papiri più antichi al mondo presso la Papyrology Room della Sackler Library di Oxford

Cacciatore di papiri

Federico Campedelli

Classica, anche per Federico il luogo preferito in cui trascorrere le proprie giornate è la biblioteca: “lo studio dei papiri in questione mi impone un tour de force quotidiano presso la Papirology Room. Mi alzo presto al mattino e raggiungo a piedi il centro della città.

Da Iffley Road, dove abito, è necessaria una mezz’ora, ma ne vale assolutamente la pena per la straordinaria bellezza del luogo. Poi, alla

sera, non rinuncio a un po’ di footing o a una nuotata nella piscina della college.

Ambientarmi non è stato difficile. Sono alloggiato presso un’accomodation universitaria di proprietà del College, dove la cucina, che è in comune, è diventata subito un “ritrovo” serale con gli altri ragazzi che vivono qui. In particolare, sono diventato amico di un fisico e un astrofisico inglesi, di due biologhe

provenienti dalla Cecoslovacchia e dalla Polonia e di un ragazzo di Copenaghen che si occupa dello studio dei cambiamenti climatici.

Sono tutti molto gentili e, benché io sia l’unico umanista, non ho mai avuto l’impressione che il mio tipo di studi appaia loro di scarso interesse, al contrario, sono molto affascinati dall’unico ‘umanista’ della casa. Nei giorni scorsi è capitato di discutere di filosofia e, gran parte di loro, esprimeva il proprio rammarico per l’assenza, fuori dall’Italia, di un’istituzione simile al Liceo Classico, in grado di fornire un solido background di nozioni umanistiche. Nella Library in cui studio, infine, ho conosciuto altri ragazzi impegnati in un dottorato di ricerca proprio in Filologia Greca: un ragazzo cipriota e una ragazza italiana che studia a Roma ma che è qui per condurre ricerche”. Per Federico non si tratta della prima esperienza all’estero: da gennaio a maggio infatti, ha frequentato lezioni di Lingua e Archeologia Greca presso l’Università di

Londra (UCL). “Mi ha molto colpito - prosegue Federico - l’estrema efficienza del sistema bibliotecario e burocratico londinese. Per esempio, solo tramite la Student Card si ha accesso a qualsiasi genere di servizio, ma vi sono anche aspetti negativi. L’università “pubblica” come l’UCL di Londra, secondo una normativa recentemente approvata dal Governo Cameron, impone alle famiglie ingenti investimenti. Dai 3.000 pounds annui pagati sino allo scorso anno, ora la rata si è impennata a quasi 10.000.

Un provvedimento che ha scatenato proteste anche tra gli studenti già iscritti e dunque non coinvolti da tale legge. In termini di percezione della crisi, anche se i quotidiani lamentano la necessità di arginare disoccupazione e pressione fiscale, la questione è decisamente meno allarmante.

La profonda differenza che si rileva rispetto all’Italia riguarda prospettive e fiducia nel proprio futuro. Avverto spesso da parte degli studenti molto ottimismo nel condurre i propri studi e ciò

deriva dalla constatazione che qui il merito trova quasi sempre un riscontro positivo nell’ambito lavorativo”.

Federico, che rientrerà in Italia verso metà agosto, non si preclude nessuna possibilità per il suo futuro:“chiaramente il mio ambito di studi trova nella ricerca o nell’insegnamento il logico prosieguo. Quanto all’insegnamento non mi ritengo troppo portato, mentre sono più affascinato dalla ricerca, anche se si tratta di un esercizio che richiede straordinaria fatica a cui, purtroppo, in Italia non corrisponde un’adeguata valorizzazione professionale ed economica. Tuttavia amo molto il mio Paese e sono convinto che la sfida più importante che ci attende riguardi proprio le sorti dell’Italia. Ciò che fa più male, oltre ai drammi legati alla crisi economica e alla disoccupazione dilagante, è l’assenza di un’idea di Europa e di un’Italia in Europa. Questa idea, io credo, abbiamo il diritto e il dovere di plasmarla proprio noi giovani”.

Chiara Sorrentino

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Presentato il cartellone della stagione teatrale 2013-14. Da dicembre a maggio artisti e spettacoli di assoluto rilievo: dai Momix alla Compagnia della Rancia, da Alessio Boni a Giulio Scarpati, da Neri Marcorè alla Banda Osiris a Marco Paolini

Grandi nomi sul palco del Comunale La Biglietteria riaprirà giovedì 19 settembre presso l’Auditorium della Biblioteca Loria, mentre la tradizionale collocazione nell’atrio del Teatro sarà attivata con la riapertura al pubblico a fine novembre.

E

’ stato ufficialmente presentato il cartellone della stagione 2013-14 del Teatro Comunale di Carpi che prenderà il via all’inizio di dicembre con qualche settimana di ritardo rispetto al solito, dopo un anno e mezzo di chiusura della sala a causa dei danni provocati dal terremoto del maggio 2012.

“Dopo la chiusura forzata ha dichiarato il direttore del teatro, Marco Rovatti - il principale luogo di ritrovo culturale della città da oltre 150 anni riapre dunque al suo pubblico. E’ un sogno per noi essere qui oggi a presentare la stagione, resa possibile anche grazie al prezioso sostegno di Unicredit. Speriamo che la voglia di teatro e l’affetto dei nostri abbonati continuino”. Una vicinanza, quella manifestata dall’istituto bancario, ormai storica, come ha ribadito anche Lucia Spignoli, vice capo area Unicredit: “siamo convinti che ogni espressione artistica costituisca l’humus dal quale possono nascere nuove idee e sviluppo per il territorio. La cultura è un volano importante, una molla, la carta vincente da giocare per far fronte a questo difficile momento storico e affacciarci al futuro con nuove energie”.

Il cartellone sul piano artistico, unirà insieme il fascino della tradizione e la vitalità e originalità di spettacoli aperti al contemporaneo, appuntamenti in grado di incontrare l’interesse e i

Alchemy - Momix

gusti di tutti senza dimenticare la qualità, con autori, regie e interpreti e compagnie di grandissimo livello.

Si comincia a dicembre, con l’immancabile musical - nel quale Giampiero Ingrassia vestirà i panni del Dottor Frankenstein in una produzione di grande livello della Compagnia della Rancia - per proseguire con una stagione di Prosa popolata da nomi conosciutissimi e tra i più amati del teatro contemporaneo: da Alessio Boni e

Alessandro Haber, impegnati in un ‘duello verbale’ nientemeno che tra Freud e Dio ne Il visitatore, a Maria Amelia Monti e Angela Finocchiaro che si fronteggeranno ne La scena, l’ultima brillante commedia nata dal talento della Comencini.

Oscura immensità, regia di Alessandro Gassmann dal romanzo di Massimo Carlotto, con Giulio Scarpati e Claudio Casadio, ci consentirà di riflettere su giustizia, vendetta e perdo-

A tutta birra!

no, ponendo un carnefice di fronte alla sua vittima. Si procederà poi con Le voci di dentro, che vedrà impegnati i fratelli Toni e Peppe Servillo in un capolavoro della drammaturgia napoletana.

Per questo spettacolo, che avrà luogo al Teatro Storchi di Modena, grazie alla collaborazione con ERT è previsto un pacchetto promozionale con servizio navetta gratuito riservato agli abbonati carpigiani.

Grande attenzione è dedicata quest’anno anche a testi meno consueti, come l’Invenzione della solitudine, con un grande Giuseppe Battiston, tratto dal romanzo di Paul Auster, dove lo scrittore statunitense affronta il difficile rapporto col padre scomparso. In Nuda proprietà si innamoreranno Lella Costa e Paolo Calabresi; marzo e aprile vedranno invece il succedersi di due classici come L’impresario delle Smirne di Carlo Goldoni e La coscienza di Zeno di Italo Svevo con Giuseppe Pambieri per la regia di Maurizio Scaparro. Beatles Submarine, tributo ai Beatles di Neri Marcorè e della Banda Osiris, concluderà, ad aprile, una stagione estremamente variegata.

Ripartirà alla grande anche la Danza, da qualche anno fiore all’occhiello della programmazione del Comunale. Si comincia con la Giselle dello Junior Balletto di Toscana, liberamente ispirata al grande classico, per poi procedere con un

Come è fatta la birra? e, dopo circa due ore, si ottiene una miscela data dalla scomposizione delle parti del cereale. Il tutto viene filtrato per togliere le bucce rimaste e bollito per avere un mosto limpido con benefici di sterilità, concentrazione delle sostanze zuccherine e agglutinazione delle proteine da

separare; durante questa fase - o nella successiva se si utilizza la tecnica del Dry Hopping - all’inizio o verso la fine a seconda del risultato che si desidera, va aggiunto il luppolo, da recuperare una volta esausto. Viene poi la parte più interessante, ovvero la fermentazione:

il tradizionale Concerto di fine anno che quest’anno vedrà sul palcoscenico l’Orchestra Sinfonica Guido D’Arezzo, diretta dal carpigiano Stefano Pagliani. A completamento della stagione si segnalano lo spettacolo Le Beatrici di Stefano Benni, promosso in collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità, in occasione dell’8 marzo, e il Concerto della Memoria, promosso in collaborazione con la Fondazione Fossoli, il 27 gennaio. Per la fine del mese di novembre saranno poi in programmazione eventi speciali in occasione della riapertura al pubblico, così come il lancio di una nuova rassegna musicale, nel periodo febbraio-maggio 2014, in collaborazione con il Festival Mundus.

La Biglietteria riaprirà giovedì 19 settembre presso l’Auditorium della Biblioteca Loria, mentre la tradizionale collocazione nell’atrio del Teatro sarà attivata con la riapertura al pubblico a fine novembre. Sarà riconosciuto il diritto di prelazione agli abbonati della Stagione 2011-12, l’ultima regolarmente effettuata al Comunale. Oltre ai tradizionali abbonamenti si continuerà con la proposta di carnet a libera scelta tra tutti i titoli in cartellone e con i biglietti ai singoli spettacoli. I prezzi rimarranno invariati rispetto al 2011-12, e continueranno le promozioni dedicate a ragazzi, famiglie e possessori di Carta Giovani.

a cura di Erik Cantarelli

D

opo aver parlato di storia, falsi miti e utilità, scendiamo ora un po’ nel tecnico per scoprire, in sintesi, come viene prodotta questa bevanda.

Tutto inizia dalla raccolta del cereale - il più usato è l’orzo - che subisce il processo di maltazione durante il quale i grani vengono fatti germinare; in questa fase le sostanze indesiderate si concentrano in un germoglio che spunta dal chicco, il quale verrà rimosso attraverso l’essiccazione e la tostatura del cereale. A seconda del grado e del metodo di tostatura si ottengono malti molto differenti e, di conseguenza, anche diversi colori di birra.

Si passa ora alla macinatura del malto: un’azione meccanica atta a rompere in due i chicchi. Ha quindi inizio l’ammostamento: il macinato viene messo in un riscaldatore con dell’acqua

tango in stile contemporaneo, che vedrà il gradito ritorno insieme al Balletto di Roma di Kledi Kadiu.

Quindi due nuovissime coreografie per Aterballetto e infine due appuntamenti con famosissime compagnie internazionali: Limon Dance Company e gli amatissimi Momix in Alchemy, che con il loro ultimo e applauditissimo lavoro terranno a Carpi per ben tre date.

La rassegna Nonsoloteatro aprirà le porte a Marco Paolini insieme al grande violoncellista Mario Brunello: si esibiranno in un tributo speciale a Giuseppe Verdi in occasione delle celebrazioni del bicentenario della nascita, poi gli esilaranti Oblivion, Ambra Angiolini (strepitosa in un monologo di Benni) e Rocco Papaleo che racconterà di sé e della sua terra con un originale esperimento di teatro-canzone. Come ultimo appuntamento non mancherà una replica in abbonamento dello spettacolo Alchemy dei Momix.

Immancabile la rassegna, curata da Carlo Guaitoli, dei Concerti Aperitivo.

Una vera e propria stagione concertistica di alto livello.

Significativa è l’apertura con la grande pianista russa Lilya Zilberstein, poi in programma ci saranno gli Archi di Santa Cecilia, l’Orchestra di Padova e del Veneto e l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento con un omaggio a Gershwin. Non mancherà

dopo aver ossigenato il mosto, un particolare ceppo di lieviti scelti viene inoculato al suo interno per dare il via a un processo suddiviso in quattro fasi. Latenza: il lievito si adatta alla condizione e inizia a produrre enzimi.

Fermentazione tumultuosa: il lievito raggiunge la densità necessaria a innescare la fermentazione vera e propria,

gli zuccheri vengono trasformati in alcol etilico, anidride carbonica e alcoli superiori.

Diminuzione della velocità: il birraio interviene per invalidare il lievito in favore della fase successiva. Arresto della fermentazione: il lievito, concluso il suo lavoro, sedimenta nelle birre a bassa fermentazione o galleggia nelle birre ad alta fermentazione (esistono anche birre a fermentazione spontanea, le Lambic, di cui abbiamo già parlato).

La birra già formata viene lasciata a maturare a temperature più vicine possibili allo zero. La prassi industriale comporta un’ulteriore filtrazione e la pastorizzazione, due operazioni che allungano i tempi di conservazione

ma, spesso, a discapito della qualità. Il confezionamento, in bottiglia, in lattina o in fusto, può essere isobarico quando avviene una rifermentazione in bottiglia che produce CO2 mentre si dice atmosferico nel momento in cui la birra viene stoccata con anidride carbonica aggiuntiva. Solitamente le birre cosiddette “artigianali” si attengono al primo metodo mentre quelle più comuni e commerciali preferiscono il secondo.

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vrete sicuramente ricevuto almeno una notifica che vi invita a giocare a Candy Crash.

Ma di cosa si tratta?

Come mai questo gioco sta riscuotendo così tanto successo su Facebook? Candy Crash Saga è un gioco per dispositivi smartphone e per il Social Network Facebook, realizzato da King.com. Il gioco ha superato anche il famoso Farmville nel 2013 ed è diventato il più popolare e famoso di Facebook con oltre 46 milioni di utenti.

Si tratta di un puzzle composto da dolci che possono essere di sei

Il 2013 è stato l’anno del grande successo del nuovo gioco per smartphone e social network: Candy Crush che conta già oltre 46 milioni di utenti

Impazza la Candy Crush mania

colori diversi. Scopo del gioco è allinearne almeno tre dello stesso

Filippo Carpentiero

L

’ho scoperto tramite amici. E’ un’applicazione che spopola anche tra gli adulti! Io per esempio ero in un bar e ho visto dei quarantenni giocarci... tutto è iniziato da lì! Secondo me piace perchè ha tanti livelli e offre la possibilità di aiutare o farsi aiutare dagli amici. Diventa quasi una competizione! Il gioco alla fine è banale come molti altri. L’ho scoperto da tre mesi. Ci gioco solo alla sera dopo cena, diciamo che aiuta a rilassarmi.

colore muovendo in maniera ordinata (con movimenti orizzontali

e verticali) gli altri dolcetti.

Candy Crash è diviso in livelli di varia difficoltà dove sono inseriti ostacoli e limiti di tempo da rispettare. La Candy Crush mania sta davvero contagiando tutti anche in città: la parola ad alcuni carpigiani.

Alessandro Troncone

Roberta Sueri

H

o scoperto Candy Crush grazie a mia sorella e alle mie amiche. Credo che riscuota successo non perchè abbia delle caratteristiche particolari ma semplicemente perchè è il suo momento, così come è stato per Ruzzle. E’ così in voga perchè è direttamente collegato a Facebook. Un tuo amico per esempio inizia a giocarci, lo vedi sulla home di Facebook, ti incuriosisci e inizi anche tu. Come se fosse una catena. Il fatto che si possa interagire con gli amici ha spinto tutti a provarlo, contribuendo al suo successo.

Ci gioco da circa tre mesi ma lo faccio molto raramente, quando ho un momento libero.

Gianluca Piccolo

Serena De Nittis

ono stato “obbligato” a scaricarlo dalla mia morosa, perchè lei è una patita di Candy Crush e mi ha chiesto di scaricarlo per darle aiuti e “vite” per passare così ai livelli successivi.

Ovviamente mi sono appassionato anch’io e ora sono più patito di lei! A parer mio, nonostante sia un gioco semplicissimo, il bello di Candy Crush sono i tanti livelli da superare, che ti invogliano ad arrivare alla fine del gioco, anche se sarà quasi impossibile visto che ce ne sono quasi 400.

Ci gioco da circa tre settimane ma solo ora che è estate ho un po’ di tempo per dedicarmici.

U

S

n pomeriggio ero a casa di un’amica, ci stavamo preparando per uscire ma lei non si staccava dal telefono, allora le ho chiesto chi fosse (convinta che si stesse messaggiando col suo moroso) e mi rispose: “Aspetta aspetta! Ho due mosse e una caramella. Forse ce la faccio”. Cosí decisi di darle una mano provando anch’io e, non avendoci mai giocato prima, la cosa mi prese a tal punto da scaricare il gioco sul mio iphone e occupare il mio tempo a “fare fuori caramelle”. Credo che questo gioco abbia riscosso tanto successo grazie all’onda mediatica creata intorno ad esso.

Basti pensare allo spazio pubblicitario creato appositamente per lui, come accadde per Ruzzle.

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itolammo alcune settimane fa Un bilancio comunale senza pretese, commentando il bilancio preventivo del Comune di Carpi, illustrato dal sindaco Enrico Campedelli e approvato solo dal Pd col voto contrario di tutti i gruppi di opposizione e, anzi, fortemente contestato da questi ultimi. Il sindaco, nella sua relazione sul bilancio (107 milioni di euro), definisce questo periodo pieno di “interrogativi e incertezze a tutti i livelli”, di fronte al quale il Comune esclude ulteriori tassazioni o balzelli a carico delle famiglie, paventando tuttavia un aumento sui rifiuti e annunciando che l’unica opera pubblica prevista è quella relativa alla costruzione della nuova piscina.

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a città di Chongqing dà il benvenuto alla nuova boutique Blugirl. Il negozio, che ricalca il progetto e lo stile degli altri spazi monomarca nel mondo, è situato all’interno del prestigioso Ying Li IFC Shopping Mall, centro nevralgico dello shopping di lusso della città, e si sviluppa su un unico piano con uno spazio espositivo di 100 metri quadrati. Uno stile sofisticato sia nel linguaggio formale che nei dettagli realizzativi contraddistingue l’intero spazio. Purezza delle linee e trasparenza dei materiali sono le caratteristiche di

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L’Angolo di Cesare Pradella Una Giunta ferma e una città all’angolo

Un bilancio sulla difensiva insomma, senza pretese, fermo in balia degli eventi, che non prevede nessun si-

stema di fiscalità di vantaggio, con poche risorse per l’ordinaria manutenzione delle strade, nessun investi-

mento per la cultura e il congelamento del progetto per il parcheggio interrato nel piazzale delle poste. Una relazione che ha fatto dire a Giliola Pivetti di Alleanza per Carpi che “si è ormai esaurita la capacità di amministrare del Pd carpigiano”.

Giudizio severo, condiviso peraltro da altri consiglieri di minoranza come Roberto Andreoli e Roberto Benatti, ma che ha visto anche alcuni consiglieri del Pd,

come il ‘renziano’ Roberto Arletti, prendere le distanze su alcuni argomenti, proponendo ad esempio l’apertura invernale di Piazzale Re Astolfo per portare ossigeno all’esausta rete commerciale del centro storico, considerato il crollo delle vendite, come denunciato più volte da Confesercenti e Confcommercio. Un bilancio che conferma inoltre lo ‘scarso’ peso politico di Carpi, della sua Giunta e del partito di maggioranza, il Pd, nei confronti di Provincia, Regione e Stato.

Basti pensare alla mancata soluzione di problemi

ormai annosi: dalla viabilità provinciale alla condizione in cui versa la sanità locale, dall’inadeguatezza della linea ferroviaria CarpiModena al Torrione degli Spagnoli ancora di competenza statale, una saga, quest’ultima, equiparabile a quella del Campo Nomadi, per il quale da almeno trent’anni il Comune chiede allo Stato di venirne in possesso. Carpi continua a perdere terreno - e non solo sul piano economico a causa della crisi - e pensare che sino a pochi anni fa eravamo la capitale italiana della maglieria.

Blugirl in Cina

La città di Chongqing dà il benvenuto alla nuova boutique Blugirl

questa nuova boutique, il cui progetto pone un particolare accento estetico sulle collezioni esposte, rendendole assolute protagoniste.

Pavimenti in marmo bianco, pannelli espositivi dalle forme arrotondate, appenderie in acciaio satinato, giochi di luce a incasso e riflessi preziosi creano un’atmosfera in perfetto stile Blugirl.

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l Radio Bruno Estate 2013 ha toccato tre regioni con quattro spettacoli da ricordare: partito il 30 giugno da Piazza Sordello a Mantova, ha poi fatto tappa a Cesenatico il 5 luglio per la Notte Rosa, a Modena il 17 luglio e infine a Marina di Pietrasanta (Lucca) il 20 luglio. Piazze gremite, avvolte da musica e canzoni che hanno trasmesso ora emozioni, ora energia.

A Modena oltre 15mila persone si sono radunate in Piazza Roma sin dal pomeriggio, alcune fan di Marco Mengoni, Emma e Moreno (il vincitore di Amici) erano davanti alle transenne già alle 8 del mattino pur di conquistare un posto in prima fila, con cartelli, zainetti e bottigliette d’acqua. La serata è stata magica: sul grande palco si sono avvicendati dapprima talenti emergenti legati al territorio (i modenesi Karbonio 14, Roxel, Simons, Contatto, Matteo Macchioni e il romagnolo Alessandro Coli). Dalle 21.30 i nomi più noti: l’apertura col botto è stata affidata a Max Pezzali che ha iniziato a far cantare la piazza con l’Universo tranne noi.

A seguire, la bella sarda Bianca Atzei, il fisicato Timothy Cavicchini da The Voice, il cantautorato di Marco Ligabue, il vincitore di Sanremo Giovani Antonio Maggio, ex Aram Quartet, i Nomadi (emozionando tutti con Io Vagabondo, pianoforte e voce), Alex Britti con l’inseparabile chitarra, Emma con il nuovo look dai lunghi capelli biondi (ha grinta da vendere e sul palco sa come riempire la scena), lo splendido Mengoni, il giovane e delizioso Moreno e infine Nek, che ha chiuso la serata con Congiunzione Astrale. L’organizzazione del tour è iniziata già ad aprile, con gli incontri nei Comuni e i contatti con

e’ Terminato il tour organizzato da Radio Bruno

Braccia alzate, sorrisi e allegria I protagonisti della tappa di Modena Ph Image Professional Photo

settimane precedenti.

Tra gli addetti ai lavori, il Radio Bruno Estate rappresenta una garanzia per organizzazione e qualità del pubblico, per questo anche artisti che raramente si prestano a eventi che non

i partner commerciali che hanno reso possibile la gratuità dell’evento: Grissinbon, Modena Giochi, Sigma, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Balkan Express su tutti. Abbiamo fissato le date, ci siamo mossi

per noleggiare il grande palco coperto (tra i più belli d’Italia) e abbiamo iniziato il complesso lavoro che porta alla serata dello spettacolo, la punta dell’iceberg in cui si coordina e mette in fila tutto ciò che è stato preparato nelle

siano i propri concerti, accettano l’invito a partecipare senza remore. Dopo lo stop dello scorso anno, quando il Radio Bruno Estate che avrebbe dovuto prendere il via il 3 giugno fu sostituito in corsa

dal grande happening benefico a favore dei terremotati, Teniamo Botta, davanti a 40mila persone al Parco Ferrari di Modena, quest’anno siamo riusciti a mettere in piedi quattro date.

Carpi è rimasta fuori dal calendario perché

Regione e Rai avevano annunciato il secondo Concerto per l’Emilia proprio in Piazza Martiri il 25 giugno e, solo a ridosso della data, l’evento è stato rinviato; ora si parla del 7 settembre.

Clarissa Martinelli

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Al dimè dialètt...

Massimo Loschi

Benvenuto Royal Baby! di Clarissa Martinelli

di Massimo Loschi

clarissa.martinelli@radiobruno.it

Una sera d’estate, un concerto, un pergolato e due giovani innamorati si sussurrano...

Accanto un’altra coppia ricorda: stesse parole, medesima luce, identico calore.

Cafè Concert

Caffè Concerto

Quanti stèlì, che aria prôfumêda, da un pian un môtiv ed chi têimp andèe parôli d’na cansôun apasiônêda.

Per ciél éra un bêrsò, quêši n’incant, tra ‘l fój un rèspir d’vêint ricamêva bišari schègì d’luna… d’in tant in tant.

E ancòr, cùmè n’êtra mušica ch’a vóla chi du šóvèn, achsè bée, inamurèe tant atéš, quêši fùsèn côša sóla.

Sui têvèl, malisióš, un lùm d’candéla rufiana la cansôun, al sunadór e cla luna... ch’finšiva ed stêr lughêda.

- Stà chiét... cór mio, ch’sa vót, turnêr indrée?

In sól dó nôti chi s’in vóln’alšéri, lé dlè lór, adês, al têimp ed fêr castée! Quêši ch’la m’sêinta, cun bòcà d’curaj: - A m’vót bêin? “ - la ghè dmanda in un suspir - Dìmm ed sè, dìmm tê n’nè m’lasarêe mai. E a m’pêr d’sintir: - Sê, tê l’sê, ti sól mia! La candéla dvêinta... ‘na stèlà ch’brìlà un sól ch’a schêlda, ch’a gh’véra la via.

A m’sfórs, intant ch’a s’pêrd al mótiv, d’pinsêr ch’lé sól un lùm ed stùpêin mó l’éco di ricórd lé sèmpèr viv.

In tè, t’mi atéš, tê m’léš al pinsér è cansóun... al sfiùrêrèm dla tò man e la luš ch’a m’schêlda… la stèsà d’iér.

Quante stelle, che aria profumata, da un pianoforte un motivo di tempi trascorsi parole di una canzone appassionata.

Per cielo era un pergolato, quasi un incanto, tra le foglie un respiro di vento ricamava bizzarre schegge di luna… a tratti.

E ancora, come un’altra musica che vola quei due giovani, così belli, innamorati cosi vicini, quasi fossero cosa sola.

Sui tavoli, malizioso, un lume di candela ruffiana la canzone, il musicista e quella luna… che fingeva di restare nascosta.

- Stai calmo cuore mio, vuoi tornare indietro?

Sono solo due note che se ne volano leggere, è loro, ora, il tempo di fare castelli! Quasi lo avesse udito, con bocca di corallo: - Mi vuoi bene?” – gli chiede con un sospiro - Dimmi di si, dimmi che non mi lascerai mai. – E mi sembra di udire: - Si, lo sai, che sei mia! – La candela diventa… un stella che brilla un sole che riscalda, che apre la via.

Mi faccio forza, mentre si perde il motivo, di pensare che non è che un lume di candela, ma l’eco dei ricordi è sempre vivo.

In te, che mi sei vicina, che mi leggi il pensiero è canzone… lo sfiorarmi della tua mano e la luce che mi riscalda… la stessa di ieri.

Islam e dintorni... di Francesca Zanni Laureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali, e in Cooperazione internazionale, Sviluppo e Diritti Umani presso l’Università di Bologna

L’Egitto non si placa

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’Egitto non si placa: a poco più di un anno dal suo insediamento, l’ex presidente Mohamed Morsi è stato destituito dal suo incarico il 3 luglio scorso. La sollevazione è avvenuta tramite un colpo di stato militare, dopo imponenti proteste contro Morsi e il potere dei Fratelli Musulmani. I militari sono ora nuovamente al potere avendo deposto il primo capo di stato eletto democraticamente con il 51,7% dei voti, nel giugno dell’anno scorso. Gli scontri in Piazza Tahrir, come in altre città del Paese, hanno portato ad almeno un centinaio morti tra i manifestanti. Numerosi anche gli stupri denunciati da Human Rights Watch, ai danni di almeno 90 donne. Il clima di impunità sta assumendo contorni preoccupanti nelle maggiori città egiziane, in preda a enormi manifestazioni a cui partecipano circa 15 milioni di persone in tutto il Paese. Il potere è momentaneamente assunto dal giudice della Corte Costituzionale: Adli Mansour.

Durissima la risposta dei Fratelli Musulmani e dei loro sostenitori, favorevoli al Governo Morsi. Di opposto avviso, l’ambasciatore egiziano in Italia, Helmy, che ha affermato: “Morsi non ha mantenuto le promesse. Anziché aprire all’opposizione, ha distribuito incarichi ai Fratelli Musulmani, posto sotto assedio la Corte costituzionale e censurato la libertà d’espressione”. Inoltre, l’ambasciatore è molto critico sulle decisioni di stampo religioso assunte dai Fratelli Musulmani che, grazie a Morsi, avevano avuto maggiore peso in politica. Il futuro dell’Egitto tra laicità e confessionalità islamica assume ora contorni sempre più difficili da individuare.

PER APPROFONDIRE http://www.corriere.it/esteri/13_luglio_03/egitto-carri-armati-televisione-statomorsi-ultimatum_52c4e180-e3e1-11e2-a86e-c1d08ee83a64.shtml http://www.repubblica.it/esteri/2013/07/13/news/egitto_a_decine_di_migliaia_in_piazza_a_favore_di_morsi-62890187/ http://www.repubblica.it/esteri/2013/07/14/news/l_ambasciatore_helmy_i_fratelli_musulmani_volevano_spingere_l_egitto_indietro_di_secoli-62943210/

Ciao Clarissa, mi sono veramente stufato di sentir parlare del Royal Baby. Ci sono cose più importanti di cui occuparsi di un bambino inglese figlio di reali. Uno che nella vita nasce privilegiato, ricco, famoso e pieno di soldi. Invece continuano tutti a interessarsene, come se a noi cambiasse la vita ora che questo bambino è venuto al mondo.

Arthur

iascuno di noi sceglie a cosa interessarsi. Ci sono certamente cose più importanti, eccome, ma è la prima volta che mi scrivi e lo hai fatto parlandomi dei reali di Inghilterra, quin-

C

di non ti sei differenziato dagli altri che ne parlano a vario titolo, se ci rifletti su. Non hai citato cose che vorresti leggere o sapere, ti sei limitato a una critica al neonato che mi ha fatto pensare a un po’ di invidia sociale. Il matrimonio di Kate e William è una favola moderna, la bellissima cerimonia è stata trasmessa dalle Tv di tutto il mondo. E’ nato il primogenito, futuro erede al trono d’Inghilterra, sano e cic-

Dal 26 luglio e fino all’11 agosto, il chiostro dell’Antico convento di San Rocco ospita la 16^ edizione di Coccobello

Coccobello al via

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al 26 luglio e fino all’11 agosto, il chiostro dell’Antico convento di San Rocco ospita la sedicesima edizione di Coccobello, rassegna di spettacoli inserita nel cartellone di LaCarpiEstate, a cura del Kalinka in collaborazione con Arci Zona di Carpi e Barabba Edizioni, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e il patrocinio

dell’Assessorato alle Politiche culturali e giovanili del Comune.

Concerti, reading letterari, performance teatrali, proiezioni, mostre,

ciottello. Si può prendere la cosa con rabbia e livore perché se ne dovrebbe parlare meno, si può invece anche sorridere per la gioia di quei due ragazzi con un po’ di leggerezza. Non tutto è dramma.

Per fortuna...

possibilità di degustazioni presso il bar all’aperto: tutto questo sarà Coccobello, vero e proprio rifugio per chi rimane in città nelle sere d’estate. L’ingresso a Coccobello, che resterà aperto dalle 21 fino all’una di notte tranne il lunedì, è gratuito. Gli spettacoli avranno inizio alle 22. Primo appuntamento, venerdì 26 luglio, con il concerto de I Carpi, trio di chitarra, tastiere e tamburi, che propone un cantautorato minimale. Onestamente ci piaceva di più l’erbetta del cortile dello Spazio Giovani Mac’è ma ci adatteremo...

Ha preso il via la Settimana Matildica nelle terre della Badia di Frassinoro, con ricostruzioni degli antichi mestieri e della vita quotidiana, giochi, spettacoli e attività per i bambini

Il Medioevo rivive a Frassinoro

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l festival di musica, teatro e danza Artinscena prosegue con un appuntamento imperdibile: nel fine settimana del 27 e 28 luglio torna la XIV edizione della Settimana Matildica nelle terre della Badia di Frassinoro. Organizzata in collaborazione con Cers Italia, Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche, si svolge nel centro storico di Frassinoro. La manifestazione prevede la ricostruzione di molti spaccati di vita quotidiana ambientati nei secoli intercorsi dalla fondazione della Badia, dall’XI al XV secolo. Sabato 27 luglio, dalle 12, ricostruzione di antichi mestieri come la bottega del fabbro, dell’erborista, dell’apicoltura, magister falignamis, l’arte dei tessuti. Dalle 17 una serie di spettacoli e laboratori per bambini animeranno le vie del centro storico di Frassinoro, mentre al Castello della Badia avrà luogo l’incontro con Matteo Al Kalak, ricercatore della scuola Normale Superiore di Pisa, dal titolo: Magie e tradizioni popolari a Frassinoro. A seguire ci sarà

l’inaugurazione con la visita guidata al Centro Culturale Multimediale Castello della Badia, che sarà poi aperto al pubblico fino al 25 agosto.

Una serie di spettacoli serali animeranno Frassinoro, mentre il salto indietro nel tempo prosegue anche domenica 28 luglio dalle 10. Nel po-

meriggio, dalle 17, ancora combattimenti in piazza, laboratori e perfino un drago sputafuoco itinerante. Alle 21 nel sagrato dell’Abbazia ancora una Rappresentazione vivente di vita quotidiana, mentre alle 22, nel Castello della Badia si svolgerà uno spettacolo pirotecnico.

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18 L’aforisma della settimana...

“Il proverbio è un avanzo dell’antica filosofia, conservatosi fra molte rovine per la sua brevità e opportunità”.

Aristotele appuntamenti

Mostre CARPI

Fino al 31 luglio L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Mario Tarizzo O&A Centro Affari Fino al 31 agosto Galvanize (group show) Collettiva con opere di Lucia Conversi, Massimo Lagrotteria, Federica Poletti ed Emiliano Zanichelli Dark Room Silmar

Eventi CARPI

Fino al 5 agosto 38ª Sagra di Quartirolo Parrocchia della Madonna della Neve 26 luglio - ore 21 Sipario Verdiano Verdi e la grande drammaturgia europea Corale Lirica San Rocco Alessandro Tampieri, attore e regista Maurizio Leoni, baritono Alessandra Vicinelli, soprano Direttore Marialuce Monari Presenta Francesca Frascari Cortile d’Onore 26 luglio - ore 22 I Carpi Trio di chitarra, tastiere e tamburi di recente formazione con numerose esperienze musicali alle spalle Chiostro San Rocco 26 luglio - ore 21.30 Duo Sconcerto Il mondo del caffè concerto e del varietà Con Andrea Candeli, chitarra Matteo Ferrari, flauto Musiche di: Schubert, Puccini, Bach, Mozart, Rossini, Piazzola A cura di Artinscena Cantina sociale di Santa Croce 27 luglio - 17 agosto - ore 21.30 Il sentimento dell’arte Serate letterarie Piazza Garibaldi 27 luglio - ore 22 Sam Paglia Esponente di punta della scena exotica italiana, coniuga il culto per le colonne sonore del cinema di genere aduna spiccata propensione per il beat e i suoni degli Anni Sessanta Chiostro San Rocco 27 luglio - ore 17.30 Piccolo treno dove vai?

Salire su un treno e mettersi in viaggio. Dove arriverà?

Quali spazi esplorerà?

Raccontiamolo con pastelli a

Il cinema all’Area Stadio Cabassi - Tenera è la notte... a cura di Cinema Ariston di San Marino, in collaborazione con Circolo Cinematografico Nickelodeon e FICE Regione Emilia Romagna. I film iniziano alle 21,30

I film della settimana 26 luglio Re della terra selvaggia Benh Zeitlin Hushpuppy ha sei anni e vive sola con il padre Wink nelle paludi del sud della Louisiana, in una zona chiamata la Grande Vasca, per gli allagamenti a cui va incontro in occasione dei cicloni.

Mentre lo spettro di un terribile uragano spaventa la comunità del luogo, mettendo in fuga molti, Wink scopre di essere malato e di dover preparare la figlia a cavarsela da sola. Il suo desiderio è che Hushpuppy non abbandoni la sua terra, ma ne diventi un giorno il re, la creatura più forte. Re della terra selvaggia è un esordio storico, di quelli che contengono una tale potenza che rischiano di segnare la vita del suo autore per sempre. Il film contiene il pathos della grande avventura, l’estetica della grande parabola mitologica sulla fine e l’inizio del mondo e nessun sentore della misura minimalista di tanti esordi. La sua superficie è fatta di piccole cose, dialoghi brevi, sguardi più testardi che tristi, ma, sotto, si percepisce la presenza di un mondo sommerso, un discorso profondo sulla paura della perdita. Behn Zeitlin ha trovato in Quvenzhane Wallis un’interprete straordinaria, viatico ideale per percorrere una storia che sovrappone realtà e immaginazione. All’interno di un quadro quasi documentaristico, che il regista ha conosciuto così bene da poter restituire con una naturalezza e una verità rare, Hushpuppy è infatti una bambina che ha paura e, come tutti i bambini che provano un’emozione forte, ha bisogno di illustrarla con delle immagini. In quei momenti, il regista passa dunque a lei il testimone del film ed ecco apparire le “creature selvagge”, del tutto simili ai bisonti delle prime pitture rupestri e infatti protagoniste del racconto di sé che la bambina sta lasciando ai posteri (gli scienziati che arriveranno nella Grande Vasca “tra un milione di anni”). Il passaggio all’età adulta, tema ricorrente di moltissima produzione cinematografica, qui assume i toni insoliti e le proporzioni mitiche della lotta per la sopravvivenza e della strenua resistenza alla normalizzazione. “Chi è l’uomo?” urla Wink, “Io sono l’uomo”, risponde Hushpuppy. Il bambino interiorire se ne andrà, e così il padre, ma lei lo avrà fatto suo quanto basta.

27 e 28 luglio Viaggio sola Maria Sole Tognazzi Irene è un’ispettrice alberghiera che valuta e giudica le prestazioni di hotel di lusso. Pignola e scrupolosa, soggiorna nell’albergo di turno all’insaputa di direttori e personale,

infilando i guanti bianchi e spiegando il suo kit da lavoro. In volo tra una città e un’altra, Irene viaggia sola e dentro una vita a cinque stelle che le impedisce di mettere radici. A terra l’aspettano Andrea, ex fidanzato ed eterno amico, e Silvia, sorella con marito e prole, che sogna un giorno di vederla ‘sistemata’. Attenta ai particolari, Irene sembra però perdere il quadro generale. Il decesso di un’antropologa conosciuta nella spa di un hotel berlinese la precipita nel caos, disorientandola come i direttori che ammonisce. Maria Sole Tognazzi sceglie una protagonista femminile e la imbarca letteralmente nel mondo.

Perché l’Irene di Margherita Buy è una cittadina dell’airworld che ha fatto dei non-luoghi la sua dimora mobile. Una donna che rifiuta la stasi e preferisce le zone liminali all’inquietante certezza della vita ‘normale’. Angelo sterminatore a terra, Irene bacchetta con stile e discrezione chi dovrebbe offrire ai propri clienti un’esperienza indimenticabile, invitandoli a riconsiderare la gestione dell’albergo e a organizzarlo in modo migliore. Proprio come farà con la sua vita, in cui persevera determinata a bastarsi. Almeno fino a quando non incontra una donna che come lei viaggia sola, affetta dal suo stesso nomadismo. Le parole e le teorie dell’antropologa, conosciuta ammollo in una spa, abbassano le sue difese, interrompendo la gestualità rituale e precipitandola nel ‘disordine’. Il senso del film vive tutto negli occhi e nel portamento della Buy che fa del suo corpo il paradigma di una possibile modernità del femminile. Accanto a lei il passo indolente e spaesato di Stefano Accorsi e quello smagrito e irrequieto di Gianmarco Tognazzi, disorientati e accoglienti tra un ortaggio virtuale e uno reale. Coltivatori indiretti del maschile. Di un maschile che prova a essere migliore.

29 luglio La città ideale Luigi Lo Cascio Michele Grassadonia è un ecologista sensibile e integralista. Architetto palermitano, ha lasciato la Sicilia per la Toscana, dove abita quella che lui considera la città ideale, Siena. Inviso ai colleghi, vive solo in un appartamento spartano, dove sperimenta energie alternative. Una sera di pioggia tampona un’ombra e finisce contro un’automobile parcheggiata.

Qualche chilometro dopo rinviene

il corpo di un uomo riverso sull’asfalto. Chiamati i soccorsi, viene interrogato dalla polizia stradale sull’accaduto. La macchina ammaccata e alcune sfortunate circostanze, convincono gli agenti della colpevolezza del Grassadonia, che da soccorritore diventa indagato. E’ l’inizio di un’avventura paradossale e di una ricerca angosciata della verità.

Si respira l’aria di impegno civile del cinema di Francesco Rosi e l’indignazione e la tensione morale di Leonardo Sciascia nell’opera prima di Luigi Lo Cascio, attore - autore che, alla maniera del personaggio che lo ha reso celebre (il Peppino Impastato di Marco Tullio Giordana), sogna di cambiare il mondo e di renderlo meno ingiusto e più pulito.

Con uno stile secco e asciutto, Lo Cascio svolge un tema robusto, denunciando l’incoscienza civile, le derive giudiziarie, i contratti sociali fondati sulla connivenza, l’indifferenza e la mancanza di pudore. La città ideale, con singolare forza simbolica, mette in schermo il trauma di chi si sente e si vuole ‘diverso’ rispetto alla cultura diffusa e condivisa da tutti.

30 luglio Epic Di Chris Wedge Mary Katherine, diciassettenne, torna alla casa d’infanzia per ricucire i legami con un padre da sempre perso dentro all’ossessione di provare l’esistenza del minuscolo popolo che vive nei boschi.

Dapprima scettica nei confronti delle teorie paterne, la risoluta ragazza si dovrà ricredere quando, per un magico incontro, sarà miniaturizzata, andando presto a ricoprire un ruolo fondamentale nella battaglia che i minuscoli Leafmen, corpo speciale votato alla salvaguardia della foresta, stanno combattendo contro i terribili Bogani, risoluti nel loro obiettivo di distruggere ogni forma di vita. Storia di formazione e crescita, Epic - Il mondo segreto parte da un’idea per nulla originale sviluppando poi un solido intreccio perfettamente retto dal ritmo della narrazione, dall’arguzia delle trovate e da una straordinaria capacità tecnica. La favola di Chris Wedge costruisce un piacevole mondo in cui l’unico antidoto alla decomposizione, e quindi alla morte, è la rete che si può creare tra più singolarità.

31 luglio Miele Di Valeria Golino Con il nome fittizio di Miele, Irene (Jasmine Trinca ) si occupa di suicidi assistiti all’oscuro dei pochi che frequenta e di una società per cui la sua attività è un reato. Chiamata al capezzale di persone a un passo dalla morte, in cambio di denaro,

somministra Lamputal, un farmaco letale a uso veterinario che in dosi massicce assicura l’effetto anche sull’uomo.

Un giorno, a chiedere l’intervento di Irene è l’ingegner Grimaldi, un intellettuale sulla settantina al quale consegna il barbiturico dando per scontata la criticità della sua situazione. Quando scoprirà che è in piena salute, si affretterà a tornare sui propri passi. Liberamente tratto da A nome tuo di Mauro Covacich, l’esordio nel lungometraggio di Valeria Golino appartiene a quella categoria di rare pellicole che sanno andare a fondo in problematiche sociali volutamente rimosse attraverso il particolare di una storia privata. Opera severa, sofferta e spesso respingente, soprattutto nella prima parte, fornisce il ritratto di una trentenne che trova sacrosanto aiutare i malati terminali ad abbreviare un’agonia ormai opposta al concetto stesso di vita: che sia per motivi personali (la morte della madre malata) o per un’indipendente convinzione intima, entra per poco nella loro esistenza, li aiuta a morire per poi tornare a una routine di fugaci rapporti sessuali e allenamenti fisici. Contrapposta all’inerzia dei corpi dei malati è l’iperattività di una donna che vuole a tutti i costi sentire se stessa; attraverso pratiche sportive condotte fino allo sfinimento e musica sparata nelle orecchie, Irene cerca di togliersi la morte di dosso, assaporando per poco una vitalità che forse crede di non meritare. E’ l’incontro con Grimaldi, in questo senso, a mettere in crisi il suo fragile sistema interiore, perché in grado di spostare su un piano completamente diverso quella “responsabilità” che ha sempre sentito di avere nei confronti degli altri.

1° agosto I giorni dell’arcobaleno Di Pablo Larrain 1988. Il dittatore cileno Augusto Pinochet è costretto a cedere alle pressioni internazionali e a sottoporre a referendum popolare il proprio incarico di Presidente. I cileni debbono decidere se affidargli o meno altri 8 anni di potere. Per la prima volta da anni anche i partiti di opposizione hanno accesso quotidiano al mezzo televisivo in uno spazio della durata di 15 minuti. Pur nella convinzione di avere scarse probabilità di successo il fronte del NO si mobilita e affida la campagna a un giovane pubblicitario anticonformista: René Saavedra. Pablo Larrain affronta in modo diretto una delle svolte nodali della storia cilena recente. L’aggettivo è quanto mai appropriato perché la scelta radicale di utilizzare una telecamera dell’epoca offre al film una dimensione del tutto insolita. Il passaggio dal materiale di repertorio alla ricostruzione cinematografica diviene così inavvertibile. Il pubblico in sala si trova nella situazione di chi sta compiendo una full immersion nel passato.

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appuntamenti

cera, pennarelli e piccole parti di carta da applicare A cura di Cristina Spallanzani Per bambini da 3 a 6 anni Giardini della Pretura 28 luglio - ore 21 I Concerti della Via Lattea Si esibisce il gruppo Malicanti Il gruppo esegue repertori tradizionali del mondo contadino delle Puglie, appresi in anni di convivenza e apprendistato con alcuni anziani cantautori e suonatori. Si caratterizza per un uso insolito e preponderante della voce: tutti i cmponenti cantano, e nessuno di loro con un’ impostazione classica, ma usando risonatori e respiri propri della musica di tradizione delle campagne. Il repertorio è costituito da tarantelle e pezzi che consentono al pubblico di ballare per larga parte del concerto, intervallati da canti “alla stisa”, canti a tre o quattro voci eseguiti senza accompagnamento musicale, i cori cioè che anticamente si facevano in campagna Cantine Riunite & CIV 28 luglio - ore 22 Duke Garwood “Sono Duke Garwood e suono il blues”: ma il suo blues è una musica inetichettabile, nuova e personale, fatta di tensione, inquietudine e silenzi Chiostro San Rocco 29 luglio - ore 21.30 Mundus presenta: Bobo Rondelli e l’Orchestrino Piazzale Re Astolfo 30 luglio, 4 e 11 agosto - ore 21 Serate a cura di Barabba Edizioni Chiostro San Rocco 30 luglio - ore 21.30 Storie per te Letture e musiche Incontro con Stefano Bordiglioni Castello dei Ragazzi 30 luglio - ore 21 Ne vale la pena Incontro con Carlo Lucarelli Conduce Pierluigi Senatore Piazza Garibaldi 31 luglio - ore 22 Paolo Benvegnù in concerto Paolo Benvegnù si esibirà insieme ad Andrea Franchi.

La scaletta percorre tutto il loro repertorio da Piccoli fragilissimi films fino a Herman uscito nel 2011 Chiostro San Rocco 31 luglio - ore 21.30 Hansel e Gretel Spettacolo per bambini Piazza Gasparini San Marino 31 luglio - ore 21.30 Tutto comincia con le stelle Osservazione del cielo

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Il 29 luglio, a partire dalle 21.30, in Piazzale Re Astolfo, la rassegna Mundus porta alla Corte dei Pio, Bobo Rondelli e l’Orchestrino

Un’orchestra mobile S messi (ma non troppo) i panni del cantautore malinconico e stropicciato dalla vita, in A famous local singer, il livornese Bobo Rondelli diverte e si diverte tornando ai suoi amori di gioventù. “Ai tempi in cui si andava a ballare incravattati a bordo di una moto Guzzi o persino di un’Ape”, ricorda. Musica da ascoltare ma soprattutto da ballare, allora: swing, jive e New Orleans Sound, suoni balcanici, calypso e marcette registrate pressoché in diretta, in uno studio toscano, con gli attuali compagni di strada, l’Orchestrino capitanato dal russo (trapiantato a Livorno) Dimitri Grechi Espinoza.

“Il suono del disco nasce dal nostro incontro”, spiega Bobo a proposito del connubio con la brass band di cui oltre a Grechi (sax alto e tenore) fanno parte Beppe Scardino (sax baritono), Filippo Ceccarini (tromba), Tony Cattano (trombone), Daniele Paoletti (rullante) e Simone Padovani (cassa) con

l’aggiunta di Fabio Marchiori (melodica). “E’ come in un matrimonio. Se sposi una donna che ama il cinema diventi cinefilo anche tu... Ognuno s’è adattato all’altro e per me non è stato difficile: musicalmente ho sempre viaggiato in libertà, senza pormi limiti. Non ci tengo ad avere un marchio riconoscibile, seguo tante tradizioni diverse e perdermi nelle canzoni mi fa

felice”. Soprattutto se c’è modo di portarle in giro. “Ci piace suonare per strada, ovunque capiti.

Interrompendo una monotona lezione scolastica, o salendo su un palco a far festa dopo una rappresentazione teatrale. Siamo un’orchestra mobile, insomma.

In continuo movimento” E la rassegna Mundus li porterà il 29 luglio, a partire dalle ore 21.30, in Piazzale Re Astolfo.

Il 1° agosto, alle 22, al Chiostro di San Rocco, arrivano i Montefiori Cocktail

Quei mitici Anni ‘60 U

na istituzione del “facile ascolto italiano” i Montefiori cocktail. Pionieri negli Anni ‘90 della resurrezione del suono lounge e dell’adorazione per le colonne sonore dei film italiani degli Anni ‘70 e ‘60. Chicco e Checco Montefiori sono rimasti fedeli alla loro sottile autoironia, alla passione leggera per la musica senza barriere e snobismi e, tra un tour esotico e l’altro, arrivano a Carpi, il 1° agosto, nella cornice del Chiostro di San Rocco, per presentare tre lustri di onorata carriera e il nuovo progetto Montefiori cocktails classics che vede i brani dei loro primi album in versione rimasterizzata e disponibile soltanto ai loro concerti.

appuntamenti

A cura di Giovanni Casali e Daniela Rustichelli Castello dei Ragazzi 31 luglio - ore 21.30 Vivere senza soldi Living without money Di Line Halvorsen - Norvegia/ Italia 2010, 52’ “Non mi mancava nulla, avevo una casa e due figli cresciuti.

Ho dato via tutto”.

Il documentario ci racconta la vita di Heidemarie Schwermer, una donna tedesca di 68 anni che 14 anni fa fece una scelta estrema: non usare più soldi.

Con un’unica valigia di vestiti lascia il suo appartamento e regala tutto ciò che possiede, cambiando radicalmente la sua esistenza...

Conduce: Nico Guidetti, regista documentarista Organizzazione: Antonia Mascioli Cortile Biblioteca Loria 1° agosto - ore 22 Montefiori Cocktail Kikko e Kecco tornano con il loro carico di ironia, la musicalità travolgente e una vena artistica che riporta alle atmosfere leggere e goderecce degli Anni ‘60 Chiostro San Rocco 1° agosto - ore 21.30 E’ arrivato il Juke-Boxe Aneddoti e canzoni dal 1955 al 1965 Conducono Ermanno Sgarbi e Teresa Bove Esecuzioni musicali a cura dell’Evergreen Quartet Piazzale Re Astolfo 1° agosto - ore 21.30 Il generale a cavallo Racconto per parole e immagini della vita itinerante del monumento a Manfredo Fanti Letture di Simone Maretti Immagini dai fondi fotografici dei Musei di Palazzo dei Pio Musiche della Banda di Carpi Parco delle Rimembranze

Martedì 30 luglio, alle 21, nella cornice di Piazza Garibaldi, arriva, grazie alla rassegna Ne vale la pena, lo scrittore Carlo Lucarelli. Conduce l’incontro Pierluigi Senatore

Il nuovo sogno di Carlo Lucarelli I

l commissario Grazia Negro è tornato. Jeans, fondina sotto la camicetta, uno spiccato accento del Sud e cuori infranti tra le Forze dell’Ordine. Dietro di lei la lunga ombra del suo creatore, Carlo Lucarelli che con Il sogno di volare (Einaudi, 18 euro) aggiorna la mini saga della poliziotta che insegue i serial killer tra le strade di Bologna. Il testo sarà presentato a Carpi, martedì 30 luglio, alle 21, nella cornice di Piazza Garibaldi. L’incontro rientrante nella rassegna Ne vale la pena, sarà condotto dal giornalista di Radio Bruno, Pierluigi Senatore. Rinverdendo i fasti dei bestiali assassini delle precedenti puntate, il serial killer de Il sogno di volare ha però qualcosa

di diverso e di più attuale che lo spinge a uccidere: la rabbia. “Una rabbia cieca, ma non propriamente politica. Un sentimento di vendetta immotivata per sfogarsi di un disagio. Viviamo in un’epoca contraddistinta da questo sentimento che ha assunto aspetti patologici.

Per un sacco di tempo, ad esem-

pio, esisteva la depressione ma non veniva catalogata come malattia, poi la si è compresa e la si è cominciata a curare.

Succederà lo stesso tra qualche anno per questa nuova malattia”. “Anch’io mi arrabbio molto”, puntualizza Lucarelli, “risulterò sciocco, ma ciò che mi fa andare giù di testa è il comportamento di molti anonimi imprenditori che, per esempio, riversano nell’ambiente rifiuti tossici. Mi infastidisce l’omertà delle persone normali che gli stanno attorno e

non dicono nulla. Un comportamento difficile da combattere”.

E sempre in tema di silenzi e complicità ecco fare capolino nel nuovo romanzo persino l’infiltrazione della criminalità organizzata nel Nord Italia, proprio come falsa ma realistica pista per trovare l’assassino. “Ne parliamo fino alla nausea delle infiltrazioni mafiose, ma per combattere questo pericoloso fenomeno mancano ancora due cose: leggi più severe e soprattutto bisogna cominciare a perseguire chi collabora e fa affari con i mafiosi. Insomma, nel Nord Italia bisogna avere più paura dei soldi che delle pistole”. L’incontro con Lucarelli non sarà solo l’occasione per parlare di letteratura ma anche di attualità.

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Calcio – Presentato nel ritiro di Brentonico il nuovo allenatore del Carpi

Alla scoperta di mister Vecchi Ve lo raccontiamo attraverso il confronto con una gloria del recente passato biancorosso: Stefano Sottili.

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n tutti gli atti di quest’epoca biancorossa, la scelta dell’allenatore è stata tra le più delicate. Stefano Vecchi prende

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a più evidente è nel nome, sicuramente profetico: Stefano deriva dal greco “stephanos”, significa “corona”, simbolo di vittoria e gloria. Si conoscono da tempo, si sono stimati fin dal primo incontro. Il tratto distintivo che li accomuna è la curiosità socratica: “so di non sapere”, diceva il filosofo. Vecchi e Sottili sono due autentici studenti del gioco, sanno benissimo che intorno a una palla che rotola c’è sempre il modo di imparare qualcosa di nuovo e il bisogno di scoprire qualcos’altro di utile. Sfrutteranno appieno il supercorso a cui sono stati ammessi. Al contrario di quasi tutti i loro colleghi, non lo intenderanno come una scocciatura, bensì come un’opportunità unica. Li immagino seduti nel primo banco di Coverciano, a prendere appunti fitti come fanno i secchioni.

Mentre Gattuso gli tira palle di carta dal fondo dell’aula.

Allo stesso tempo, sono dei maestri-apprendisti, che non parlano mai di loro stessi perché ben consci che un buon costruttore non debba mai partire dal tetto. Sono soprattutto dei vincenti, hanno la Storia dalla loro parte. E sentono il richiamo della Leggenda senza vergognarsi di essere alle prime armi. Uno ha vinto l’unico campionato professionistico a Carpi in oltre un secolo di calcio; e un mese fa è diventato il nuovo Doge di Venezia, con una rimonta impensabile. L’altro ha portato due minuscole cittadine dove nemmeno potevano sognare: Trezzo d’Adda al terzo livello del gioco e poi Bressanone a

ufficialmente il proscenio dopo lunga telenovela. S’insedia a totale maggioranza di voti, come prima scelta assoluta e condivisa da Bo-

nacini e Giuntoli. In questo senso, è quasi un’eccezione.

Cristiani fu l’uomo esclusivo di Bonacini, quando Giuntoli ancora non aveva

ANALOGIE una decisione arbitrale dalla finale per la B. Si somigliano molto anche per dialettica e didattica. Chiacchierano sempre con onestà. Per cercare l’uomo, come Diogene, e guadagnarvi rispetto. Tra i loro ex giocatori, non ne ho trovato uno che ne parli male. In particolare usano i codici esatti degli uomini di calcio: cosa dire per gestire due sconfitte consecutive, per amministrare un vantaggio contro una squadra più o meno forte, per restare tranquilli all’ultimo chilometro, per spiegare a uno che rimane fuori dove sbaglia.

Usano entrambi la Tv, decine e decine di filmati alla settimana come strumento di scomposizione. Delle virtù e dei limiti dell’avversario, anzitutto, come prevede la scuola italiana. Delle fasi della partita, in secondo luogo: quando attaccare, quando difendersi, dove commettere falli, che cambi spendere. Le loro squadre acquisiscono prestissimo un’impronta che sta in un concetto semplice dalle molteplici implicazioni: flessibilità. La loro idea di base è che ogni incontro si risolva in massimo una decina di situazioni e vadano tutte riempite di trappole. Oggi, che il calcio è davvero un fenomeno globale, l’allenatore bravo è più che mai quello che non combina danni.

Quello bravissimo invece si distingue dall’attenzione ai dettagli. Nel gioco alla mano e nelle palle inattive, soprattutto. A favore e a sfavore.

Inventano continuamente schemi nuovi, o comunque li ruotano. E preparano meticolosamente il contre a quelli avversari. Molta, quasi

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Stefano Vecchi Foto Foschi Carpi Fc 1909

tutta la differenza esperibile sta ormai tutta lì. Me ne insegnò la terminologia esatta lo stesso Sottili, un po’ di tempo fa al telefono. “Il bello del calcio è che non si potrà mai determinare tutto. Ma non c’è quasi più niente di casuale. E’ diventato uno sport situazionale”. Tutto questo, messo insieme, è modernità all’italiana. Potete tranquillamente scommettere sul fatto che, tra tutte quelle che verranno, Carpi-Varese sarà assolutamente la partita più divertente da analizzare.

MERCATO – LE ULTIME

Arriva De Vitis e si riavvicina Memushaj

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poteri. Maddaloni arrivò come ripiego, dopo i no di Mangia e dello stesso Vecchi. Cioffi sostanziò l’intuizione, la scommessa

istemata la retroguardia con l’ufficializzazione del portiere Timothy Nocchi (dalla Juve, prestito con valorizzazione crescente a seconda del numero di presenze), Giuntoli lavora sul centrocampo. Il salasso giudiziario inflitto a Bianco in primo grado (tre anni e mezzo di squalifica, a giorni l’appello) forza i tempi per quattro innesti nel reparto mediano. Il primo è una mezzala creativa, ex Modena, figlio d’arte: Alessandro De Vitis, (in foto) classe ‘92, dal Padova via Parma. Lunedì sera ha raggiunto i nuovi compagni in Trentino. Il prossimo rinforzo sarà un intermedio di corsa e sostanza. Duro ma anche agile e tecnico. Ormai sfumato Strasser (avrebbe scelto la Reggina), il nome a sorpresa è Abdoul Sissoko, fratello di “Momo” (ex Juve), classe 1990, 180 cm x 70 kg, nell’ultimo anno e mezzo titolarissimo in Ligue 1 francese con la maglia del Brest. La trattativa con l’Udinese che ne detiene l’intero cartellino è in fase avanzata. Mancano invece solo gli ultimi dettagli per l’annuncio di Marcel Buchel (ex Cremonese, a metà tra Juve e Siena). E risalgono significativamente le quotazioni di Memushaj, il cui ritorno, tuttavia, è ancorato alle uscite: il Lecce vuole contropartite tecniche. Richiede Concas (al momento dichiarato incedibile), Arma e Perini (che piacciono pure al L’Aquila). La sensazione è che una formula di scambio che accontenti il club salentino, alla fine, si troverà. Ma, nel frattempo sul centravanti marocchino si è scatenata un’asta che coinvolge anche Reggiana e Pisa. Cortesi invece andrà al Como: il passaggio a titolo temporaneo verrà siglato subito dopo l’amichevole di domenica. Per l’attacco, infine, è fatta per l’albanese Edgar Cani (dal Catania) mentre tramonta Pavoletti (finirà con ogni probabilità al Bari). Il nome nuovo è Andrea Cocco, del Verona. Con lui, potrebbe arrivare anche Emanuel Benito Rivas. L’alternativa nel ruolo di fantasista/esterno è Diego Farias (Chievo), su cui comunque ci sono gli occhi di quasi tutta la Serie B. Saranno trattative lunghe: “aspettiamo i saldi - ammette Bonacini - lo spaccio apre a Ferragosto”.

a più netta è legata alle radici biostoriche. Sottili è toscanità pura, vulcanica. Cuore caldo, testa fredda, un’ironia solare e corrosiva e un forte senso della competitività. Viene da Figline, dove il campanilismo del Granducato non è mai davvero finito e l’Arno si diverte a fare delle curve molto particolari che hanno creato dispute territoriali lunghe secoli.

Se da lì proseguite verso valle, troverete prima San Giovanni (fedele a Firenze) poi Montevarchi (dove invece si vive da aretini). Ecco, lungo la strada tra i due comuni, quasi sul confine, c’è un nuovo ospedale. Ha due sale parto: una volge a nord, l’altra a sud. I posti sono selezionati: quando la madre arriva in accettazione sul punto di sgravare deve specificare dove risiede, perché non si devono mescolare le razze.

Vecchi discende da tutta un’altra Italia: Mapello, provincia di Bergamo, un tempo terra di dominazione austriaca. Non per questo ha meno slancio di Sottili, vive comunque il lavoro come se fosse un culto. Ma con altra voracità, più mansueta e glaciale. L’altra diversità è nel percorso. Vecchi è più giovane di due anni ma ha fatto più gavetta. Da giocatore fu discreto mediano di categoria, di lotta e governo, più corsa che burocrazia.

Smise all’improvviso dopo un campionato vinto a casa sua. Non venne riconfermato

STADIO CABASSI

Ultime firme prima del via ai lavori

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utto è ormai pronto per il restyling. Venerdì scorso il Comune e il Carpi FC 1909 hanno siglato ufficialmente la nuova convenzione per la gestione di onori e oneri di manutenzione ordinarie e straordinarie: come anticipato nei numeri precedenti, la gestione del Cabassi passa alla società di via Marx a titolo di comodato d’uso gratuito. Tutte le opere potranno quindi essere assegnate dalla proprietà per via diretta. Stando alle indiscrezioni, l’accordo è su base decennale e prevede un’erogazione di contributo alle spese da parte del Comune di circa 80mila euro annui. I dettagli ufficiali verranno illustrati in un comunicato congiunto. Giovedì 25 luglio, infine, è il giorno della presentazione del progetto definitivoesecutivo alla Commissione di Vigilanza. L’approvazione e le firme in calce sono gli ultimi step burocratici prima del via ai lavori. Qualche passo operativo è già stato fatto. I tornelli sono in arrivo: lunedì scorso è stato effettuato il sopralluogo da parte della ditta fornitrice; il 1° di agosto è prevista la consegna, lunedì 8 l’avvio delle operazioni di posa. Gli agronomi, intanto, sono già al lavoro per la risistemazione del manto erboso del campo antistadio.

auto-centrica di Giuntoli nel momento in cui Bonacini decise di riparare sull’Aventino. L’unico precedente simile è Stefano Sottili.

Di tutti, anche l’unico a concludere la stagione. E’ interessante il confronto fra i due. Vediamolo. di Enrico Gualtieri

DIFFERENZE e così decise di cambiare mestiere. La panchina è stata una vocazione, non una prosecuzione naturale. Accettò il progetto della Colognese, dove sperimentò moltissimo per un paio d’anni prima di cominciare a stupire e vincere con la Tritium. Sottili invece è stato un grande difensore, in gioventù addirittura di livello internazionale: Cesare Maldini lo volle in Under 21.

S’è slacciato l’ultimo scarpino poco prima di compiere 39 anni. E si è fatto immediatamente generale dei suoi ex compagni, a Sarzana. Ha iniziato ripetendo quello che aveva sempre sentito. Dopodichè ha aggiunto le sue dosi di novità. Il suo calcio è ambizioso, ricco di particolarità e variazioni di ritmo.

Ma comincia sempre dalla copertura a memoria degli spazi: “è molto più facile correggere in corsa i problemi offensivi che i guai difensivi”.

Vecchi invece ritiene che il miglior modo per controllare il gioco sia controllare la palla. E va più spesso all’attacco per rischiare meno. Vuole per questo ambidestri di alto quoziente intellettivo. Mezzali universali, abili a giocare il pallone in ogni circostanza.

Due terzini veloci e propositivi, come ali aggiunte; e due centrali coi piedi predisposti anche a 50-60 metri di calcio per andarli a cercare dietro l’ultima linea avversaria. Più un volante molto tecnico, alla Pirlo, che cominci l’azione in mezzo a loro.

Sottili è profondità europea dentro un solco tradizionale.

Non rinuncia mai alla corsa del mediano basso, e a un centravanti duro, classico per sostenere tutto il peso della

squadra. Vecchi, appena può, riempie la squadra di numeri 10, e usa l’attaccante centrale per creare spazio ai due laterali che sono le vere punte. In conclusione: Sottili è un Capello all’inizio del cammino. Stessa abbondanza, tatticamente ormai ha già giocato tutto. Stessa intransigenza scientifica.

Solo meno vittimista, molto meno cinico, decisamente più entusiasta e aperto al dialogo. Vecchi è meno relativista di Sottili, ha qualche assoluto in più. Almeno due: pressing e possesso. Reconquista y toque, per dirla alla catalana. Cammina sulle acque del calcio, cerca gli equilibri anche nelle trasgressioni. Non c’è dubbio che, almeno nell’impostazione complessiva, abbia preso molti spunti da Guardiola.

Adesso dovrà trovare le sintesi corrette e necessarie con Giuntoli. E non sarà un esercizio semplice, perchè tra i due c’è una certa distanza di prospettiva del gioco.

Almeno 20 metri di baricentro. Ma se l’alchimia riesce, è molto probabile che nasca la miglior area tecnica di tutta la serie B. Che al momento è un campionato incognito, in aperto cantiere. Più del 50% delle società hanno cambiato mister. Non sappiamo dove stiamo andando, sappiamo solo che sarà divertente scoprirlo. Con il gusto di chi, dopo oltre 100 anni di vita, ha ancora una storica prima volta da consumare.

Per questo, e per tutto il resto, non ci resta che fare a Vecchi il nostro consueto in bocca al lupo. Interessato, dunque non meno che sincero.

PRECAMPIONATO

Della Rocca primo marcatore della stagione

S

abato scorso, nella base di Brentonico, il Carpi ha debuttato in amichevole contro i disoccupati di Genova International. 10-0 il risultato finale. Il primo gol della stagione lo ha messo a segno Della Rocca (in foto) su rigore. Dopo di lui: Di Gaudio, Letizia, Pasciuti, Ferretti (rivisto finalmente in discrete condizioni dopo oltre sette mesi di inattività), Romagnoli, i probabili partenti Arma e Cortesi (doppietta) e l’attaccante belga Yao (aggregato in prova). Nel weekend, altri due test, entrambi fissati per le ore 17: il primo, attesissimo, venerdì a Dimaro, con il nuovo Napoli di Rafa Benitez; il secondo, di nuovo a Brentonico, con il Como.

A seguire, il rientro in città.

Sabato 3, l’ultimo rodaggio con il Bologna, a Sestola, prima dell’esordio ufficiale in TIM CUP previsto per domenica 11.

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Pallavolo Femminile - presentate L’opposta croata Samanta Fabris e la schiacciatrice belga Helene Rousseaux

Altri due acquisti in casa L•J Volley S amanta Fabris è Samanta Fabris una delle giovani più attese nel gruppo a disposizione di coach Chiappafreddo in casa L•J Volley. Dopo la prima stagione italiana in quel di Torino, l’opposta croata è pronta a recitare un ruolo da protagonista come sottolinea il general manager Carmelo Borruto. “Samanta è partita dalla panchina per poi rivelarsi uno degli opposti più forti del campionato e sono molto contento che abbia accettato la nostra proposta. Siamo sicuri che continuerà nel suo percorso di crescita e darà molte soddisfazioni alla pallavolo modenese.

Questi sono gli elementi giovani in cui crediamo: talentuosi e con tanta voglia di quella di Modena non spaventa la emergere anche grazie all’espegiovane atleta: “ho sentito parlare rienza delle compagne”. L’oppomolto della pallavolo modenese e sta croata, da parte sua, si presenta ringrazio la società per la fiducia con grandi sorrisi che, tuttavia, manifestata nei miei confronti. non nascondono la sua determina- Non ho paura delle responsabilizione: “sono contenta di essere a tà”.

Modena, mi aspetto un bell’anno E con la casacca della L•J Volley, e un buon campionato. Sono arri- Samanta potrà contare anche vata in Italia senza aspettarmi di quest’anno sulla presenza di scendere in campo spesso, volevo Francesca Piccinini, con cui ha principalmente crescere e lavodisputato l’ultimo campionato al rare. Non vedo l’ora di iniziare Chieri Torino: “sono contenta di gli allenamenti. Darò tutta me poter giocare ancora con Franstessa durante la stagione”. Una cesca. E un’atleta e una persona piazza storica e importante come davvero meravigliosa”.

A

nche per l’estate 2013 il Comitato di Carpi del Centro Sportivo Italiano ha organizzato l’ormai tradizionale attività dei centri estivi in vari luoghi, proponendo diverse attività a bambini e ragazzi dai 6 ai 12 anni, dal lunedì al venerdì dalle 7,30 alle 18,30. Sono stati attivati campi presso le Scuole primarie da Vinci, Don Milani e Anna Frank, quest’ultimo in collaborazione con Calcio Due Ponti, poi presso la Parrocchia di Santa Croce, e a Soliera in collaborazione con Pallavolo FB. Le attività sono le più disparate: si va dai laboratori ricreativi alle attività sportive, passando per gite, assistenza nei compiti, piscina, servizio mensa, e tanto altro. Lo scorso 15 luglio i partecipanti ai campi hanno potuto svolgere una sessione di allenamento calcistico al campo Due Ponti con gli allenatori delle squadre giovanili dell’Inter. Il 18 luglio si è poi tenuto lo spettacolo in Piazzale re Astolfo con la rappresentazione

Da parte sua la Rousseaux è già rimasta conquistata da Modena: “sono contenta di poter giocare qui. L’ambiente mi è piaciuto subito, l’accoglienza è stata ottima e la città è molto bella. Questo sarà il mio primo anno in Italia: dopo le esperienze lontano da casa, in Svizzera e Polonia, volevo giocare qui e non vedo l’ora di poter mostrare ciò che ho imparato

sinora, ma anche di poter crescere in questo campionato. Penso anche che la squadra sia molto forte, possiamo conquistare buoni risultati e questo sarà anche il mio obiettivo”. La schiacciatrice poi svela un piccolo segreto: “quando ero più giovane Francesca Piccinini era il mio idolo, avevo anche una foto con lei. Sarà molto bello poter imparare giocando con lei”.

Helene Rousseaux

L•J Volley ha poi presentato la sua seconda giovane ‘terribile’: Helene Rousseaux. La schiacciatrice belga ha voluto ritagliarsi cinque giorni per prendere contatto con la città di Modena e presentarsi anche al pubblico. “E’ un piacere avere insieme a noi una giocatrice che ha ottenuto risultati importanti con il Muszyna - ha sottolineato Borruto - e potrà fare molto bene qui. Ha ottime qualità, può attaccare indifferentemente da posto due e posto quattro, speriamo possa mantenere le aspettative per quello che ha mostrato finora”.

Le tante attività dei campi gioco organizzati dal Comitato di Carpi del Centro Sportivo Italiano

Un’estate insieme al Csi

di una favola. Qui i giovanissimi, preparati da Elisa e Irene, hanno messo in mostra recitazione, canto e danza davanti a un folto pubblico. I centri estivi Csi continueranno fino al 9 agosto, per poi riprendere dal 26 al 13 settembre con le attività di prescuola, un’altra occasione per stare insieme, divertirsi, socializzare e, allo stesso tempo, preparare il rientro

scolastico.

Tutta l’attività è coordinata da Patrizia Reggiani che si avvale di collaboratori preparati e di

educatori-animatori, formati ogni anno con un apposito corso. “Per Csi Carpi – spiega il presidente Guido Leporati - il desiderio è

quello di fornire un servizio prezioso per le famiglie, e di farlo in modo qualificato e completo”.

M.M.

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22 Il Circolo Tennis in Consiglio Comunale

A breve un nuovo bando

I

l capogruppo del PdL, Roberto Andreoli, nel corso del Consiglio Comunale del 18 luglio, ha presentato un’interrogazione sul Circolo Tennis nella quale ha ricordato che la prima scadenza per la gestione dell’impianto risale al marzo 2012, mentre il 31 maggio 2013 è scaduta la proroga per la procedura di gara. “Cosa intende fare l’Amministrazione per la gestione del Circolo? Si aprirà un nuovo bando?

Quale impegno economico si accollerà il Comune per la manutenzione straordinaria delle strutture?” L’assessore a Sport e Benessere C. Alberto D’Addese ha replicato che “è stato predisposto e approvato dalla Giunta il nuovo Bando per l’assegnazione, l’affidamento in gestione e l’utilizzo dell’impianto tennistico comunale.

L’apertura delle buste con le offerte è prevista entro la fine di agosto. L’Amministrazione per la manutenzione straordinaria della struttura avvierà a breve i lavori per la sostituzione degli impianti generatori di aria calda a servizio dei palloni presso statici del Circolo per 47mila euro. Sono poi in fase di progettazione altri interventi di manutenzione straordinaria che saranno a breve approvati dalla Giunta”.

Un centinaio gli appassionati che, lo scorso 19 luglio, hanno sfidato il caldo per partecipare alla Maratona di spinning organizzata da Confcommercio, sullo sfondo di Palazzo Pio

Spinning in Piazza Martiri

E

rano un centinaio gli appassionati della due ruote che, venerdì 19 luglio, hanno sfidato il caldo per partecipare alla Maratona di spinning organizzata sullo sfondo di Palazzo Pio da Confcommercio Carpi, grazie a un’idea di Massimo Fontanarosa e Andrea Baraldi, e con la collaborazione di Radio Bruno che ha scandito la colonna sonora dell’evento, Colli Cicli, Health Club e Club

Massimo Fontanarosa e Andrea Baraldi

Giardino. Due ore di show, tra musica, sport e, soprattutto, tanto, tantissimo, divertimento. “La manifestazione è andata benissimo, ben oltre le no-

stre aspettative - racconta Fontanarosa - iniziative come questa fanno bene alla nostra città, al centro storico e a tutti i commercianti”.

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