Tempi Nuovi n.4 - 2011

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08 01 Pomezia

Novembre 2011 “La situazione politica in Italia è grave ma non è seria. ” Ennio Flaiano

DE FUSCO: LA VERITA’ SUI DEBITI Il sindaco mostra le carte che spiegano i conti in rosso delle casse comunali

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bilanci degli ultimi dieci anni alla mano, con tanto di tabelle e grafici di contorno, per dimostrare che la situazione di crisi finanziaria nella quale si trova il comune di Pomezia è un’eredità che arriva da lontano e rispetto alla quale gli ultimi cinque anni di amministrazione hanno inciso poco. Dopo mesi di polemiche e risposte parziali il sindaco Enrico De Fusco ha deciso di affrontare dalla base il problema del deficit delle casse comunali, analizzando l’aumento progressivo del debito e allo stesso tempo esponendo anche quali siano le soluzioni individuate dalla sua maggioranza per tentare di risollevare la situazione. La tesi del primo cittadino è chiara e viene elaborata analizzando la situazione finanziaria dal 2001 al 2010: la massa imponente dei residui passivi che oggi mettono in difficoltà le casse comunali si è formata, afferma De Fusco, “tra il 2001 ed il 2006” (negli anni dell’amministrazione Zappalà), “quando un ricorso sfrenato a nuovi mutui abbinato ad una spesa corrente accresciuta rispetto al passato hanno fatto lievitare il debito dai 48 milioni di euro del 2001 ai 107 milioni del 2006”. Il cuore della criticità emergerebbe dunque nel quinquennio 20012006, “quando le spese correnti - sottolinea il sindaco ma soprattutto quelle in conto capitale (quindi i mutui) sono cresciute enormemente. I debiti stanno lì, noi ce li portiamo dietro con dei residui al 2010 che crescono nelle spese correnti”. I residui passivi oggi sono circa 116 milioni di euro, ma il sindaco non ci sta ad accettare le accuse di chi dice che sarebbero stati i suoi cinque anni di governo a creare la massa del debito. “E’ esattamente il contrario – afferma – perché abbiamo ereditato una situazione debitoria pesante e come risposta abbiamo in primo luogo bloccato l’accensione di nuovi mutui e operato per mandare via l’A.Ser, la cui conven-

Serafini (Pdl) attacca il sindaco sul debito

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zione è la ragione profonda della crisi finanziaria dell’ente”. Non è un caso che proprio da qui partono le soluzioni per risollevare le sorti del comune. “Pomezia – sottolinea il sindaco – è stata ammessa nella massa dei creditori per il fallimento della società Tributi Italia ed il credito che vantiamo, certificato, è di 50 milioni di euro. Stiamo lavorando con l’Anci per ottenere, con un emendamento in finanziaria, un prestito a interessi ridotti che ci consentirebbe di abbattere quasi completamente i residui passivi della spesa corrente, che ammontano a 65 milioni di euro”. Una risposta sulle spese il sindaco la dà anche per la questione del personale che, spiega, “ci è costato 2,5 milioni di euro l’anno ma grazie al quale abbiamo avviato una riscossione dei tributi diretta incassando 9 milioni di euro, presentato progetti per opere pubbliche ottenendo finanziamenti per 35 milioni di euro e, soprattutto, prestato servizi di alta qualità alla cittadinanza”.

TN Stefano Mengozzi

a situazione finanziaria del nostro Comune è drammatica e rischia di trascinare a breve nella sua rovina le famiglie dei lavoratori delle ditte fornitrici e delle aziende municipalizzate, essendo i loro stipendi a forte rischio, e poi tutte le altre famiglie presenti nel nostro territorio, per la conseguente sospensione di servizi essenziali come le mense scolastiche, la raccolta dei rifiuti e i trasporti pubblici. Ma il Sindaco De Fusco e la maggioranza di centro-sinistra tacciono sull’argomento oppure minimizzano, evitando di portare in discussione eventuali soluzioni e nascondendo la reale consistenza del debito”. Parole di Rodolfo Serafini, coordinatore del Pdl di Pomezia, che contesta su tutta la linea l’operato dell’amministrazione De Fusco.

TN S.M.


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