La Guerna

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La montagna non più terra di faticosissima ma civilissima conquista, bensì terra abbandonata. Le case dei paesi e i fienili sparsi sul territorio, non più come cuori pulsanti di un organismo sano e laborioso ma come vestigia di un passato lontanissimo dal presente, prive di un futuro ipotizzabile. Il guaio è che un tale quadro, oltre a raffigurare il comune destino di tanta parte dei nostri paesi montani, nasconde storie complicate di persone, prese alla sprovvista dai repentini cambiamenti della storia e spesso incapaci di trovare un nuovo equilibrio. Storie di gente costretta a vivere senza un appoggio sicuro per il piede buttato in avanti, pur mantenendo un solido aggancio, a terra, con quello rimasto dietro. E allora, per dirla con i saggi dell’Africa, “quando non si sa dove si va, almeno si sappia da dove si viene”. Noi di Moerna, noi della Valvestino, non sappiamo se vi sarà un futuro per la nostra terra e questo fatto rende molto incerto il nostro presente, ma abbiamo la fortuna, almeno quelli della mia generazione, di sapere, abbastanza bene, da dove veniamo. Può sembrare poca cosa, ma non lo è. Tutto ciò ci permette di rendere accettabile un presente assai sconcertante, avendo acquisito, dalla nostra storia passata, la capacità di trovare soddisfazione nel poco, serenità nella fatica del camminare quotidiano, tenacia. Se non ti aspetti grandi cose dalla vita e dagli altri perché sei abituato a contare, quasi esclusivamente, 8


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