A Roma, presso l’Archivio centrale dello stato, ho trovato ben 45 fascicoli di altrettanti monghidoresi sorvegliati speciali dalla polizia durante il fascismo perché dichiarati “sovversivi”: quasi tutti emigrarono definitivamente lontano dai loro affetti, dalla loro terra.
Sono storie di un secolo ormai passato ed è soprattutto per questo che ho voluto elencare in questo libro nome per nome, una per una, le persone di cui sono venuta a conoscere le storie, prima che la polvere del tempo cancelli tutto, definitivamente.
Ho cercato di dare a queste persone, quando mi è stato possibile, una voce e un volto; perché se le immagini sono un modo per fermare il tempo, le voci sono un mezzo per prolungare nel tempo la memoria di chi ci ha lasciato e della sua storia, per continuare a ricordarla.