Tecnica 11/2024

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DAL 1993 LA RIVISTA PER L’IMPRESARIO

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Anno 32 • n. 11 • novembre 2024

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DA COLLEGA A COLLEGA

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DAL 1993 LA RIVISTA
Tiziano Bertin

La grande festa per i 50 anni

Oltre 650 persone hanno partecipato all’esclusiva festa organizzata dall’impresa Mizzella di Orte, in provincia di Viterbo, per festeggiare i primi cinquant’anni di attività.

Il titolare dell’impresa Mizzella, Francesco Nardocci, accanto ai figli Michele e Giulia, insieme al fratello Marco, anche lui accanto ai due figli Federica e Alessandro. Al centro, la madre Marisa Mizzella, che nel 1974 con il marito Raimondo ha fondato l’impresa a Orte.

Tra il Mar Tirreno, l’Umbria e la Toscana, la Tuscia Viterbese è un territorio incantevole dove a borghi antichi e parchi si alternano palazzi e ville da fiaba. E proprio una di queste ville, Villa Finisterre, non molto distante da Roma, con le sue splendide architetture e una suggestiva struttura che abbraccia gli spazi esterni, è stata scelta dall’impresa

Mizzella per celebrare i 50 anni di attività.

Più di seicentocinquanta persone, tra amici, fornitori e rappresentanti delle istituzioni, si sono ritrovate lo scorso settembre per una serata che resterà sicuramente

un piacevole ricordo per tutti.

«La cultura del rispetto per noi significa assistere, ma anche consigliare le famiglie, seguirle passo dopo passo, ma sempre con grande discrezione. Sono consapevole che il nostro è un lavoro delicato e complicato, che ci impegna ogni minuto della giornata e che vogliamo fare sempre al meglio, con la stessa passione e lo spirito trasmesso dai miei genitori».

È una dichiarazione rilasciata durante un’intervista di diversi anni fa, sempre per la nostra

rivista, dal titolare dell’impresa

Mizzella, Francesco Nardocci, che a distanza di anni non solo riconferma quanto detto ma

In occasione dei 50 anni di attività Francesco Nardocci ha presentato agli invitati il progetto dell’orfanotrofio in Camerun, che lui stesso ha visitato nel 2019, invitando a partecipare con una libera donazione.

Alcuni momenti della festa che si è svolta in una villa fuori Roma lo scorso settembre e ha visto la partecipazione di amici e rappresentanti delle autorità, oltre a nomi noti della funeraria, tra i quali Nazzareno e Ciro Sorrentino.

assicura di trasmettere anche alle nuove generazioni quella che possiamo senza dubbio considerare la filosofia di lavoro.

Francesco è infatti affiancato nella sua attività dal figlio Michele e dal nipote Alessandro. Sono stati Marisa Mizzella e Raimondo Nardocci a fondare nel 1974 l’impresa con sede a Orte, in provincia di Viterbo, che oggi può contare anche su diverse filiali nei territori dell’Alto Lazio e dell’Umbria.

La cena, in un’atmosfera suggestiva grazie anche agli eleganti e accoglienti locali della

Gli interni della sede di Orte, in provincia di Viterbo, dell’impresa Mizzella, cliente storico del marchio Caggiati.

villa, ha permesso di incontrare tutte le persone che hanno contribuito e continuano a contribuire al successo dell’attività di famiglia. «È stato un evento molto importante per noi, che abbiamo organizzato in modo che potesse risultare una piacevole serata per tutti e che ha confermato l’affetto di molte persone nei nostri confronti», racconta Francesco Nardocci.

«È stata anche l’occasione per ringraziare tutti i nostri collaboratori e, in particolar modo, quelli storici che sono con noi da 25 e 30 anni, ai quali abbiamo consegnato una targa per ricordare non solo quanto sia importante per noi il lavoro che svolgono ogni giorno, ma anche sottolineare il sincero rapporto di amicizia che ci unisce dopo tutti questi anni».

In occasione dell’anniversario l’impresa Mizzella ha pensato anche alle persone meno fortunate invitando a fare una libera donazione a favore di un orfanotrofio africano che ospita 300 bambini: 50 vivono lì, mentre gli altri vivono presso alcune famiglie e vengono monitorati grazie a visite a domicilio.

Ci sono bambini orfani, affetti da Hiv, nati da genitori con ritardi cognitivi, autistici, sottopeso e soprattutto bambini disabili. Nonostante il loro stato di salute, sono però tutti bambini scolarizzati.

Francesco Nardocci, seduto alla scrivania, insieme al fratello Marco, che non opera all’interno dell’impresa di famiglia, ma si occupa di altre attività sempre nel settore funebre insieme alla figlia Federica e alla nipote Giulia.

«L’orfanotrofio Cibaeeva si trova in Camerun, a Dschangb, e l’ho visitato personalmente nel dicembre del 2019», conclude Francesco Nardocci.

«Abbiamo deciso di far conoscere questo progetto a tutti i nostri invitati e per noi le donazioni sono state il regalo più gradito».

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Memoria Expo 2025: torna l’eccellenza funeraria made in Italy

Il comparto funebre e cimiteriale si prepara ad accogliere

Memoria Expo, l’imperdibile evento che si terrà dal 20 al 22 marzo 2025 presso il prestigioso Brixia Forum di Brescia.

Giunta alla sua quinta edizione, la grande manifestazione fieristica si conferma come punto di riferimento a livello internazionale, grazie all’elevata qualità degli espositori e alla capacità di unire tradizione e innovazione, con lo sguardo attento rivolto al futuro.

Con oltre 140 espositori provenienti da tutta Italia e più di 6.000 visitatori attesi, Memoria Expo 2025 si presenta come un’opportunità unica per incontrare i maggiori protagonisti del settore, tra produttori, rivenditori, associazioni e federazioni di categoria, senza dimenticare l’editoria specializzata e i servizi connessi.

DALLE RADICI AL CIELO

«Per questa edizione ci aspettiamo risultati ancora più sorprendenti», afferma Leonardo Pericciuoli, curatore dell’evento, «con un’affluenza che stimiamo supererà le edizioni precedenti, soprattutto per quanto riguarda i visitatori internazionali. Stiamo lavorando sodo per offrire un’esperienza unica, curata nei minimi dettagli, che saprà sod-

disfare e sorprendere le aspettative degli operatori». Riccardo Polo, riconfermato direttore artistico per la seconda edizione consecutiva, avrà il compito di modellare l’immagine della fiera, dando vita a un evento che faccia da faro nella costruzione del futuro del settore. Le sue scelte creative hanno dato

un’occasione unica per costruire nuove collaborazioni, conoscere le sfide del futuro e ammirare il meglio dell’eccellenza made in Italy

origine al concept 2025, Dalle radici al cielo, che incarna la potente metafora della pianta come simbolo tangibile di tradizione, innovazione e crescita.

Dalle radici al cielo ci ispira a coltivare il meglio del nostro passato, ad abbracciare il presente con audacia e a guardare al futuro con fiducia.

TALK E CONFERENZE

La quinta edizione di Memoria Expo si svolgerà dal 20 al 22 marzo 2025 a Brescia, presso il prestigioso Brixia Forum.

Memoria Expo, oltre all’esposizione di 16mila metri quadrati di prodotti e servizi, si pone come osservatorio del settore.

Talk e conferenze, grazie

Leonardo Pericciuoli, curatore di Memoria Expo.

alla partecipazione di esperti, accademici e innovatori, offriranno prospettive uniche sul domani. Nuove tendenze, tecnologie e sfide per affrontare il cambiamento in un mondo sempre più veloce e connesso. Ad accogliere il pubblico come madrina ufficiale dell’edizione 2025 ci sarà Lisa Martignetti, conosciuta nei social network come @laragazzadeicimiteri. Il suo approccio innovativo e moderno al tema del lutto ha conquistato migliaia di follower, sottolineando l’importanza di un dialogo aperto e contemporaneo su argomenti spesso tabù.

ACCOGLIENZA ED ESPERIENZA

COINVOLGENTE

Memoria Expo 2025, oltre al business e agli appuntamenti formativi sarà un viaggio alla scoperta delle eccellenze culinarie bresciane.

Prodotti tipici e vini locali saranno offerti ai visitatori, per rendere l’esperienza ancora più coinvolgente e rilassante. Un’occasione unica per prendersi una pausa, scoprendo le tradizioni del territorio della Franciacorta.

L’atmosfera elegante e funzionale del Brixia Forum si conferma perfetta per ospitare questo evento. Grazie ai

Dalle radici al cielo è il concept dell’edizione 2025, che vede per il secondo anno consecutivo la presenza di Riccardo Polo in qualità di direttore artistico.

suoi ampi spazi e alla facilità di accesso dalle principali arterie autostradali, aeroporti e stazioni ferroviarie, la struttura garantisce un’accoglienza comoda e piacevole per espositori e visitatori.

Memoria Expo 2025: Dalle radici al cielo si prospetta dunque come un evento imperdibile per tutti gli operatori del settore funerario. Sarà un momento di networking, aggiornamento professionale e scoperta delle ultime innovazioni, in un ambiente stimolante e raffinato.

Lisa Martignetti, madrina ufficiale della prossima edizione di Memoria Expo, conosciuta nei social network come @laragazzadeicimiteri.

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Passo corto, la scelta pratica ed estetica

Un modello pensato per l’impresario che opera in zone particolari, ma non vuole rinunciare all’estetica, che caratterizza tutti i modelli firmati Chiotti.

Spazi ridotti in mezzo alle abitazioni, curve strette, stradine piene di restringimenti nei centri storici o strade tortuose, magari anche nei territori di montagna. Sono solo alcune delle diverse situazioni in cui si trova a operare quotidianamente un impresario di onoranze funebri in Italia. Ed è proprio per chi opera in queste zone particolari che Chiotti ha pensato al modello Mbc 213 Restyling a passo corto su base Mercedes-Benz.

Il vano feretro della Mbc 213 Restyling – come presentato in queste immagini prese dal video pubblicato sul sito dell’azienda www.chiottiauto.it/mbc-compact – può ospitare anche gli attrezzi in un’apposita cavità laterale a scomparsa.

NESSUNO RINUNCIA ALL’ESTETICA

Il passo corto si rivela infatti la scelta vincente per avere sempre a disposizione un veicolo pratico e facilmente manovrabile. Ma questa scelta di praticità e funzionalità non implica una rinuncia all’estetica. Anche la Mbc 213 Restyling, infatti, si presenta con una linea moderna e accattivante che, senza esagerazioni, mette in evidenza la raffinata ed elegante estetica che conquista sempre.

Sempre elegante e di grande impatto, la Mbc 213 Restyling è pensata per chi opera in zone particolari, ma non vuole rinunciare all’estetica.

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NOTIZIE

Empoli: approvato il progetto per riqualificare il cimitero di Monterappoli

Un progetto da 150mila euro per ampliare e riqualificare il cimitero della frazione di Monterappoli. Sono le risorse che il Comune di Empoli impiegherà per la realizzazione di una nuova cappella, a completamento dell’angolo nord fra le due strutture perimetrali, e la risistemazione di alcune finiture degli edifici esistenti. Con l’apertura della nuova cappella saranno inseriti 25 nuovi loculi disposti su 5 file.

«L’ampliamento del cimitero di Monterappoli è necessario per rafforzare il presidio cimiteriale della frazione», spiega il sindaco Alessio Mantellassi. «Anche quello dei cimiteri è un servizio di prossimità che, per quanto doloroso, è fondamentale. Le persone che vivono nelle frazioni hanno giustamente diritto ad avere luoghi vicini dove portare i cari e conservarne il ricordo». La struttura sarà realizzata mediante opere in cemento armato, con fondazione a platea su pali; la struttura fuori terra prevede pilastri e travi con solaio di copertura, in latero-cemento. La pavimentazione sarà in gres e i loculi saranno chiusi da rivestimento in marmo bianco alloggiato su fasce di rigiro in marmo bardiglio. La durata delle lavorazioni è stimata in 150 giorni dal loro inizio. «Nel tempo molto è stato fatto e molto c'è ancora da fare nell'ambito dei cimiteri», evidenzia Simone Falorni, assessore con delega alle manutenzioni del Comune di Empoli. «Lo scorso mese di luglio ho personalmente provveduto, quale assessore con delega specifica, a effettuare sopralluoghi su tutti i nostri cimiteri comunali, dai più grandi e centrali fino ai più piccoli dislocati nelle frazioni, per verificare lo stato dei luoghi di ciascuna struttura e comprendere le criticità maggiori a cui dover tentare di fornire risposte. Il cimitero di Monterappoli è tra quelli di frazione che, come già avvenuto ad esempio per Pianezzoli e Pagnana, subirà una serie di interventi per ristrutturarlo e riqualificarlo nel complesso. Partendo dall’ampliamento, con la realizzazione di una nuova cappella che consentirà di avere ulteriori loculi disponibili, si giungerà anche all’esecuzione di una serie di opere di manutenzione all’esistente». www.comune.sesto-fiorentino.fi.it

Quasi 27 milioni per l’ampliamento dei cimiteri comunali in Calabria

La Regione Calabria ha appena assegnato a 154 comuni richiedenti i quasi 27 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione, al fine di realizzare l’ampliamento e la messa in sicurezza dei rispettivi cimiteri. «Come noto, oggi i Comuni non hanno risorse interne per avviare lavori del genere, volti a garantire a tutti i cittadini dignità, servizi essenziali ed eguaglianza nei diritti. Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha ascoltato le nostre richieste e mostrato nel merito sensibilità, attenzione e prontezza. C’era l’esigenza, fortemente sentita nei territori, di interventi strutturali importanti nei cimiteri comunali, che da qui in avanti potranno avere corso», lo afferma in una nota Rosaria Succurro, presidente dell’Anci Calabria. «Grazie anche ai dirigenti Claudio Moroni e Francesco Tarsia, del dipartimento regionale lavori pubblici, per la disponibilità costante che hanno manifestato nei confronti dei Comuni, posti nelle migliori condizioni per la completa presentazione dei singoli progetti. È un esempio, da evidenziare, di collaborazione istituzionale nell’interesse dei cittadini. Finalmente è stata avviata una soluzione concreta che come sindaci attendevamo da tempo e che soddisfa in primo luogo le nostre comunità».

Rosaria Succurro, presidente di Anci Calabria.

Anche al cimitero Laurentino una sala per i riti laici

È stata inaugurata al cimitero Laurentino di Roma la nuova sala del commiato: uno spazio riqualificato e trasformato, grazie anche all’intervento di Clarius, in un luogo accogliente per l’ultimo saluto in forma laica.

Uno spazio preesistente e in disuso è stato riqualificato e trasformato nella sala del commiato del cimitero Laurentino che, consacrato il 9 marzo 2002, è il terzo per estensione a Roma. Oltre a garantire nuovi servizi alla cittadinanza è stato così eliminato un punto di degrado all’interno del cimitero. «Aver predisposto questa sala significa, per noi come amministrazione, voler davvero restituire dignità, valore e umanità al gesto della sepoltura», ha dichiarato Sabrina Alfonsi, assessore all’agricoltura, ambiente e ciclo dei rifiuti che ha presenziato all’apertura della sala del commiato. «Abbiamo voluto realizzare uno spazio inclusivo, a disposizione di tutti, al di là di una fede religiosa specifica,

che, secondo il principio della laicità, permettesse a chiunque di potersi sentire accolto e di poter salutare in maniera dignitosa il proprio caro estinto».

L’ALLESTIMENTO

FIRMATO CLARIUS

La sala del commiato del cimitero Laurentino si sviluppa su una superficie di circa 45 metri quadrati ed è arredata con tende e piante ornamentali. Dispone di 27 posti a sedere ed è attrezzata di impianto audio e video per la riproduzione di ricordi.

La sala è completa di servizio igienico sanitario, di impianto di condizionamento e riscaldamento e di impianto antiintrusione. «Siamo stati molto felici e orgogliosi di essere stati contattati e scelti da Ama per allestire con i nostri articoli e accessori una sala di così buon

gusto», afferma Virginia Pepa, che gestisce insieme al padre Giuliano l’azienda Clarius, specializzata nella produzione di arredi di design per il settore funerario.

Per la sala del commiato del cimitero Laurentino sono infatti state fornite da Clarius 6 panche da quattro posti e 1 panca da tre posti, laccate e con seduta in plexiglas. Appartengono alla linea Il Sorriso il reggilibro firme e gli stativi portafiori, che si affiancano al reggibara Punto e Virgola in noce canaletto e al supporto Vela laccato del set In Movimento. Per la parete è stato invece scelto un fondale luminoso a led, di grande effetto. Tutti accessori firmati Clarius.

PROSSIMA

INAUGURAZIONE

AL CIMITERO FLAMINIO

L’area esterna è stata delimitata con barriere verdi – recinzione a pannelli, fioriere con essenze arboree complete di impianto di irrigazione – con posti auto dedicati.

L’accesso è garantito anche ai disabili. «L’inaugurazione di questo spazio rappresenta un ulteriore e importante passo verso un miglioramento complessivo di fruibilità e accoglienza di tutte le strutture cimiteriali presenti in città», ha sottolineato il direttore generale di Ama, Alessandro Filippi. «Questi luoghi custodiscono la memoria e ogni giorno sono

L’accogliente sala del commiato del cimitero Laurentino di Roma, arredata con articoli e accessori firmati Clarius.

Una nuova sala è già in fase di realizzazione al cimitero Flaminio e anche per questa occasione è stato scelto il marchio Clarius per occuparsi degli arredi.

visitati da migliaia di romane e romani che si recano a far visita ai loro cari e per questo è prioritario garantire un servizio efficiente a tutti, anche a chi sceglie una celebrazione laica per l’estremo saluto. Questa sala del commiato si aggiunge a quella già esistente al Verano e nelle nostre intenzioni c’è già in programma la realizzazione di una struttura analoga anche al cimitero Flaminio». E anche per il progetto della nuova sala del commiato al cimitero Flaminio sarà Clarius, già contattata da Ama, a occuparsi degli arredi.

TANTI ALTRI PROGETTI

DI RIQUALIFICAZIONE

«L’apertura di questa nuova sala all’interno del cimitero

Laurentino rappresenta solo un tassello di una strategia più ampia di riqualificazione generale dei cimiteri», prosegue Alfonsi, «che Roma Capitale sta portando avanti, considerando questo tema come un argomento di estrema delicatezza e importanza, perché coinvolge la dignità delle persone e tocca nel profondo la comunità cittadina, alla quale vorremmo che tutte e tutti, fino in fondo, potessero sentire di appartenere».

Nel mese di maggio sono state avviate diverse attività manutentive e grazie ai fondi sono stati realizzati 1.008 nuovi loculi ossari, ai quali si aggiungono 739 loculi messi a bando presso il cimitero Verano. È stato inoltre aggiudicato il

bando del valore di 6 milioni di euro per i lavori di manutenzione ordinaria e conduzione di impianti tecnologici che riguarderanno tutti gli undici cimiteri di Roma, in modo da garantire la sicurezza e migliorare il decoro e la fruibilità. Sono già partite le prime manutenzioni e gli interventi nei cimiteri del Verano, Flaminio e Laurentino.

I numeri del fenomeno cremazionista in pillole, anno 2023

Con 91 impianti di cremazione autorizzati e attivi in Italia, nelle aree dove la cremazione è in una fase matura si registrano tra 1.500 e 1.750 cremazioni all’anno per linea.

Sono diverse le regioni che, inizialmente, hanno puntato su aree di riferimento per ogni crematorio dell’ordine dei 400/500.000 abitanti, con una numerosità di cremazioni con break even point dell’ordine delle 1.200 cremazioni/anno per linea.

Tale standard deriva storicamente da valori medi di bacino di popolazione gravitante su ogni crematorio, presi da dati medi europei di una ventina di anni or sono. In realtà l’operatività attuale in Italia, in aree dove la cremazione è in una fase matura, permette di avere a riferimento valori medi tra le 1.500 e le 1.750 cremazioni/anno per linea, mentre il

a cura di Carlo Ballotta !"#$%&"'($)*(+$,$%&"

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dato di 1.200 cremazioni/anno per linea è valido soprattutto per zone con bassa incidenza di cremazioni totali (cadaveri + resti mortali), quindi nella fase iniziale dello sviluppo di tale pratica funebre.

Se costruissimo una mappa del Paese, con un raggio di 30 km in linea d’aria attorno a ciascun crematorio esistente, si potrebbero chiaramente individuare le zone scoperte, dove necessitano impianti in base al criterio della distanza. Criterio che però è da considerare unitamente anche alla situazione orografica e a quella delle vie di grande comunica-

zione, che agiscono rispettivamente in aumento o diminuzione dei tempi di percorrenza per raggiungere il crematorio.

GLI ULTIMI 20 ANNI

Andando a consultare i dati (espressi in percentuale sul totale defunti) delle cremazioni effettuate su base nazionale e considerando non tanto i dati per singoli anni, ma unicamente per decenni, si individuano i seguenti valori:

2002 = 6,94%

2012 = 16,62%

2022 = 36,43%

Si tratta di valori che segnalano un trend di netta crescita e che

Incidenza della cremazione sul totale dei decessi: dal 36,43% del 2022 al 38,16% nel 2023

porta a valutare come la cremazione sia divenuta ormai la seconda tra le tre pratiche funerarie ammesse dalla legge.

A ciò va aggiunta la considerazione che si tratta di dati vi-

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Oltre ai decessi totali registrati in Italia nel 2024, la tabella riporta tutti i dati delle singole regioni rielaborati da Istat e la variazione percentuale rispetto al 2023, oltre a una stima per il mese di agosto 2024.

CREMAZIONI TOTALI IN ITALIA

- 3% rispetto al 2022, -7.840 unità

ziati dalla logica della media, in quanto il dato nazionale offusca come in diverse realtà, prevalentemente città di grandi dimensioni e geograficamente localizzate, il valore medio nazionale sia tendenzialmente prossimo alla metà e l’accesso alla cremazione rappresenti, al di là del dato numerico, la

prima pratica funeraria cui le famiglie si indirizzino.

NUOVA SEPOLTURA: RI-TUMULAZIONE O INUMAZIONE IN TERRA SPECIALE

Nel 2023 risultano autorizzati e attivi in Italia 91 impianti di cremazione, senza variazioni

rispetto all’anno precedente. In questi crematori nel 2023 si sono effettuate 252.075 cremazioni di cadaveri (259.915 nel 2022). A tali valori di tutto rilievo sono da sommare 44.210 cremazioni di resti mortali nel 2023 (a fronte di 45.986 nel 2022). Pertanto, nei crematori italiani si è dato luogo nel 2023 a un totale di 296.285 cremazioni (305.901 nel 2022).

La cremazione di resti mortali provenienti da esumazione ed estumulazione è variata di poco rispetto all’anno precedente (-1.776) e per l’anno 2023 incide per poco meno del 15% sul totale delle cremazioni effettuate.

Bisognerebbe, allora, indagare e scrutinare quali altre soluzioni siano realmente applicate nei nostri cimiteri per lo “smaltimento” (si perdoni la brutale ed empia efficacia del termine linguistico) degli indecomposti.

Visto l’alto numero di esiti da fenomeno cadaverico di tipo trasformativo-conservativo rinvenuti dopo il periodo legale di sepoltura, dobbiamo forse dedurre come altre siano le forme di nuova sepoltura, scelte dai famigliari rispetto alla definitiva incinerazione, come per esempio la ri-tumulazione (nello stesso o in un diverso loculo) o l’inumazione in campo di terra speciale per salme non mineralizzate.

2023: CREMAZIONI IN CALO DEL 3%

Le cremazioni di cadaveri effettuate in Italia nel corso del 2023 sono comunque diminuite del 3% rispetto all’anno precedente, con un decremento numerico corrispondente a -7.840 unità.

In presenza del forte calo di mortalità nel 2023 rispetto all’anno precedente (-7,41% pari a -52.899 morti annui), la cremazione è però aumentata percentualmente come decisione ultima delle famiglie e senza la presenza di nuovi impianti a servire bacini di potenziale utenza, sfavorita da questioni geografiche nell’accesso al rito cremazionista. Segno del consolidarsi di scelte della popolazione nei confronti di questa pratica funebre, a scapito soprattutto della più classica e, può essere, rassicurante tumulazione, almeno sino a qualche

anno addietro. Difatti l’incidenza della cremazione sul totale dei decessi passa dal 36,43% del 2022 al 38,16% nel 2023.

I DATI DELLE REGIONI

ITALIANE

L’aumento in termini di percentuale sul totale di mortalità è dovuto principalmente alla sensibile crescita della cremazione al Nord, nel Sud e isole (in particolare Sicilia).

Si conferma che le regioni dove l’incremento è più accentuato sono quelle meglio dotate di impianti (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana). Si segnala poi la buona performance dei crematori della Campania, per l’effetto di traboccamento soprattutto da Lazio, Sicilia, Puglia e Basilicata. Ma è in Sicilia che si avverte un forte incremento di cremazioni per effetto della messa in

funzione di due nuovi impianti e dell’ancora parziale ripresa del servizio a Palermo.

Si segnala che le cremazioni di alcune regioni sono numericamente influenzate da apporti di domanda inevasa proveniente da altri territori, attualmente sottodotati di impianti, come sono infatti soprattutto le regioni Puglia, Lazio e Sicilia, o privi di impianti come Abruzzo, Basilicata e Molise.

L’incidenza della cremazione registrata e stimata sul totale delle sepolture, per l’anno 2023, è del 38,16%, con un incremento in termini percentuali del +1,7%, rispetto al dato 2022 (36,43%).

Nel 2023, così come negli anni precedenti, le città in cui viene effettuato il maggior numero assoluto di cremazioni sono generalmente le grandi conurbazioni metropolitane.

Immersiva e unica nel suo genere

Ogni sala del commiato può garantire una vera e propria esperienza immersiva con il sistema di videoproiezione proposto da BL.

Èmolto semplice creare diverse atmosfere in funzione della cerimonia desiderata dalla famiglia, che può scegliere tra le immagini da utilizzare come sfondo

oppure i filmati, per dare un senso di movimento alla stanza.

Con il nuovo sistema audiovisivo messo a disposizione da BL, infatti, sia una sin

gola parete sia tutte le pareti di uno stesso ambiente possono essere arricchite con filmati oppure immagini vivide in alta fedeltà. Anche quando le singole

Il sistema di videoproiezione proposto da BL permette di arricchire qualsiasi parete con filmati oppure immagini vivide in alta fedeltà.

sale del commiato sono di dimensioni contenute, la videoproiezione si conferma ideale per arricchire la parete posta dietro il defunto, conferendole una profondità e un’atmosfera che soddisfa qualsiasi esigenza della famiglia.

ESPERIENZA IMMERSIVA, PER ACCOMPAGNARE LE EMOZIONI

Grazie all’integrazione di sorgenti audio, la sala del commiato diventa un ambiente unico nel suo genere e può trasmettere una vera e propria esperienza immer-

siva, in grado di accompagnare le emozioni dei presenti in un momento così particolare.

«Le nostre installazioni sono garantite da una grande professionalità nelle fasi di progettazione ed esecuzione», confermano da BL, «e da personale altamente qualificato, consentendo ai nostri sistemi di conseguire certificazioni precise e rigo-

rose sulla sicurezza». Da tempo BL affianca studi di architettura, artisti e curatori nella progettazione multimediale degli ambienti mettendo in campo le conoscenze e le competenze relative alle tecnologie più innovative presenti sul mercato.

A CODA DI RONDINE

Angoli uniti in modo ben visibile ed esteticamente gradevole, grazie alla lavorazione artigianale a coda di rondine. È la principale caratteristica del modello Papa di Ferrari, dall’originale forma imponente e realizzato in yellow pine.

ABBELLIMENTO ARTISTICO

Un lungo ramo di boccioli di rose realizzato con delicate, ma ben evidenti, tonalità di colore è l’artistico particolare pensato da Lavalle per arricchire il cofano 32 Conica.

MAI SENZA

Tra i punti di forza della produzione Lombarda, il modello Fuori Misura, senza cornici perimetrali per ridurre l’ingombro esterno, è disponibile in pronta consegna in differenti essenze e colori, con misure dal +4 fino al +47.

RAFFINATE GEOMETRIE

È stato scelto un raffinato disegno geometrico da Lorandi per il modello 82G. All’eleganza e alla raffinatezza della lavorazione, che avvolge per intero il cofano, si unisce la forma imponente che caratterizza questo modello realizzato in pinewood.

LOMBARDA
S Fuori Misura
Marco Ghirardotti

IMMAGINI SIMBOLICHE

Disponibile in pinewood e ayous, il cofano 8 MM di Melloni è caratterizzato da eleganti lavorazioni e impreziosito da due immagini dal valore molto simbolico: il viso della Madonna di Medjugorje e la chiesa di San Giacomo.

UN VISO SERENO

Disponibile in quattro differenti essenze – yellow pine, esotico, frassino e mogano – il modello C43 Cristo di Menegardo si presenta con un artistico intaglio che ha come soggetto il viso sereno di Cristo in raccoglimento.

C43 Cristo

PENSANDO AL GREEN

Realizzato in legno massello di abete senza nodi, il cofano 116 appartiene alla linea

Legno is Green di Scacf. Un’innovativa gamma ecologica di modelli realizzati utilizzando esclusivamente legno massello ed energia rinnovabile.

Michela Sgoluppi

Soddisfare il cliente •

È l’obiettivo principale dell’attività svolta da Modit, specializzata nella realizzazione di abbigliamento da lavoro dal 1989, che in queste pagine presenta un abito uomo dal taglio moderno ed elegante.

Tutte le collezioni uomo e donna firmate Modit si distinguono per classe, eleganza e stile.

Caratteristiche che sono garantite da tutte le certificazioni internazionali fondamentali per operare nel pieno rispetto delle normative vigenti e dei più alti standard europei.

Il processo produttivo aziendale di Modit si basa sull’uso di metodi e criteri trasparenti per la responsabilità sociale e per la sostenibilità ambientale, con riduzione di rischi e pericoli in tutta la filiera tessile, dalla produzione di fibre fino alla fabbricazione dei prodotti.

VESTIBILITÀ REGULAR ELEGANT

L’abito uomo di Modit presentato in queste pagine ha un taglio moderno ed elegante con una vestibilità definita regular elegant che risulta essere comoda e confortevole, rendendolo quindi un abito adeguato all’uso quotidiano e professionale.

La giacca, con rever a lancia, essendo un monopetto si presenta con due bottoni, le tasche con pattine e gli spacchetti laterali.

Con una lavorazione curata in ogni particolare, l’abito uomo di Modit garantisce all’impresario e al suo staff la migliore vestibilità del capo scelto.

l’abito uomo firmato

Modit ha un taglio moderno con una vestibilità definita regular elegant

L’impuntura esterna è di tipo amf, è stato quindi scelto il punto speciale che viene abitualmente utilizzato per decorare i bordi del rever di una giacca su misura o di un abito sartoriale.

Il pantalone dell’abito firmato Modit è senza pinces, ha le tasche all’americana sul fronte, mentre quelle po-

GIACCA

steriori sono caratterizzate da lunette di ribattitura per rinforzare le cuciture. Sono presenti fodera e ginocchiere interne.

LA MIGLIORE VESTIBILITÀ

Tutti gli abiti sono realizzati da Modit grazie a un attento ser-

Abito uomo

☞ rever a lancia

☞ monopetto con due bottoni

☞ tasche con pattine e spacchetti laterali

☞ impuntura esterna di tipo amf

PANTALONE

☞ senza pinces

☞ tasche all’americana sul fronte

☞ fodera e ginocchiere interne

☞ tasche posteriori caratterizzate da lunette di ribattitura

vizio di rilevazione taglie effettuato da personale specializzato, per garantire al cliente la migliore vestibilità del capo. In questo modo viene creato un abbigliamento professionale dal design unico, rispettando i più alti standard qualitativi con un rigoroso processo di produzione, facendo tesoro delle esperienze di formazione e dei continui aggiornamenti professionali.

L’abito uomo, con i tessuti estivi e invernali in misto lana elax, è disponibile dalla taglia 44 alla 64.

Blu navy, grigio antracite e blu Napoli sono i tre colori tra i quali è possibile scegliere l’abito per l’intero staff della propria impresa di onoranze funebri.

Florovivaismo italiano: produzione record con oltre 3,14 miliardi di euro

Grazie a una produzione che ha mantenuto i livelli record dell’anno precedente, l’Italia si conferma seconda in Europa e terza a livello mondiale con oltre 1 miliardo e 200 milioni di piante e fiori esportati.

Toscana, Liguria, Sicilia, Lombardia, Lazio, Campania, Puglia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte guidano nell’ordine la top-ten delle regioni italiane che registrano il più alto valore alla produzione del settore florovivaistico nazionale.

Sono gli ultimi rilevamenti ufficiali della produzione florovivaistica italiana diffusi e commentati da Myplant & Garden, la fiera internazionale del verde professionale che si svolgerà nei padiglioni di Fiera MilanoRho il prossimo mese di febbraio.

Nonostante un meteo sfavorevole e gli alti costi sostenuti, nel 2023 la produzione ha mantenuto i livelli record dell’anno precedente: 3 miliardi e 145 milioni di euro il valore alla produzione (il 4,7% delle

produzioni agricole italiane) e un export ai vertici internazionali.

45MILA ETTARI DI TERRENO E 17MILA IMPRESE

La produzione di fiori e piante in vaso sembra essersi assestata a 1.465 milioni di euro (in valore, il 2,2% delle produzioni agricole italiane). Le produzioni vivaistiche, secondo l’Istat, avrebbero confermato i 1.680 milioni di euro (in valore, il 2,5% delle coltivazioni agricole italiane).

Secondo le agenzie internazionali, la bilancia commerciale del comparto si conferma in campo positivo con un avanzo stimato a oggi di 315 milioni di euro.

Sono oltre 45mila gli ettari di terreno dedicato al florovivai-

smo in Italia, a favore di circa 17mila imprese del settore. Realtà produttive concentrate soprattutto in 4 regioni: Toscana e Lombardia, dove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Liguria, che ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Campania, dove le imprese sono soprattutto specializzate nella coltivazione di fiori in coltura protetta.

IL CENTRO ITALIA

GUIDA LE PRODUZIONI

NAZIONALI

Con oltre 1 miliardo e 200 milioni di valore, il Centro Italia guida le produzioni nazionali, trainato come da tradizione dalla performance della Toscana che mantiene saldamente il primato delle produ-

zioni vivaistiche nazionali (con una quota che supera il 50% del mercato) con un fatturato alla produzione vicina al miliardo: 923 milioni di euro (+0,1% sul 2022).

Un dato che, aggregando i valori produttivi del vivaismo e della floricoltura (altri 56,7 milioni di euro, +0,4% sul 2022), porta la Toscana a guidare in solitaria il comparto.

Leggera decrescita per il Lazio, altra regione-chiave dell’area, che chiude il 2023 a quota 190,4 milioni (-0,3%, ma con segno positivo per le produzioni floricole).

FLOROVIVAISMO 2023 E VARIAZIONE RISPETTO AL 2022:

VALORE DELLA PRODUZIONE ESPRESSO IN MIGLIAIA DI EURO

(+ 2,1%)

( - )

( - )

(+ 0,5%)

(+ 0,3%)

(+ 1,9%)

(+ 0,1%)

(+ 1,5%)

(+ 1,7%)

(- 0,1%)

7.855 (+ 1,2%)

43.398 (+ 1,8%)

19.710 (- 0,4%)

1.255 (+ 1,4%)

(- 0,3%)

(- 1,1%)

(+ 0,9%)

(- 0,4%) SICILIA

(+ 0,3%)

Elaborazioni Myplant su dati Istat

LIGURIA,

REGINA DEI FIORI

Segue il Nord Italia, con valore espresso di oltre 1 miliardo e 180 milioni. A trainare le regioni settentrionali la Liguria, regina dei fiori, con oltre 437 milioni solo di produzioni floricole e quasi 8 di colture vivaistiche; poi la Lombardia, in leggera contrazione (-0,7%) nel vivaismo a quota 163 milioni e in campo positivo per le coltivazioni floricole (113 milioni, +1,8%).

Altre regioni decisive per il mercato florovivaistico del nord sono Emilia-Romagna (152 milioni), Veneto (oltre quota 132 milioni, +1,7%), Piemonte (quasi 86 milioni) e Friuli Venezia Giulia (84 milioni, in crescita continua da anni).

Le 8 regioni del Sud sfiorano i 740 milioni di valore (-0,6% dovuto soprattutto ai cali produttivi floricoli di Puglia e Campania, tra le regioni leader dell’area). La Sicilia, pilastro produttivo del meridione, nonostante un calo dell’offerta vivaistica registra un complessivo +0,3%, attestandosi a 302,5 milioni di valore.

È MADE IN ITALY

IL 5,2% DI PIANTE

E FIORI ESPORTATI

Secondo le stime elaborate dalle agenzie internazionali, l’Italia si conferma seconda esportatrice europea e terza mondiale con oltre 1 miliardo

Valori espressi in migliaia di euro, elaborazioni Myplant su dati Istat

e 200 milioni di prodotti vegetali (valore alla produzione), pari al 5,2% dell’export mondiale (stabile sul 2022), dominato dai Paesi Bassi (48,2% dell’export mondiale, con un calo dell’1% del valore sul 2022) e, di seguito, presidiato per l’8,2% (quasi 2 miliardi di euro) dalla Colombia (in calo del 2% sul 2022).

Dopo l’Italia seguono la Germania (4,1% sul totale, in calo dell’8% sul 2022) e l’Ecuador (3,9% sul totale, in calo del 7% sul 2022).

«La stabilità dell’export italiano è un dato molto importante e apprezzabile», affermano da Myplant & Garden, «in un quadro in cui molte altre grandi

FIORI E PIANTE IN VASO
VALORE DELLA PRODUZIONE DELLE REGIONI ITALIANE

potenze del comparto hanno mostrato cali e incertezze. Le produzioni italiane sono un’eccellenza riconosciuta nel mondo, che si mostra resiliente anche in periodi difficili, grazie a una imprenditorialità di alto livello».

GLI SCAMBI

CON GLI ALTRI PAESI

In questa speciale classifica spiccano al momento i cali in doppia cifra di Cina (in decima posizione col 2% sull’export globale, -11% sul 2022), Usa (in undicesima posizione con

l’1,9% dell’export planetario, -12% sul 2022) e Danimarca al dodicesimo posto (1,7% dell’export mondiale, -14% sul 2022).

La bilancia commerciale del comparto si conferma in campo positivo, registrando un avan-

zo stimato a oggi di 315 milioni di euro.

Consistenti per il saldo italiano sono gli scambi con Francia (bilancio di circa +220 milioni), Germania (circa +150 milioni), Svizzera (circa +58 milioni), Gran Bretagna (+44 milioni nonostante il calo dell’export).

I saldi più onerosi derivano invece dagli scambi con la Spagna (-25 milioni, circa il 7,3% dell’import in Italia, in crescita di 1 punto percentuale) e i Paesi Bassi (-400 milioni, circa il 69% dell’import totale in Italia). Seguono, come principali Paesi di approvvigionamento, Francia (5,2%, in leggera crescita), Germania (4,6%, in leggero calo) e Polonia (3,3% in crescita).

Valori espressi in migliaia di euro, elaborazioni Myplant su dati Istat

Soluzione innovativa in tempi eccezionali

Pronta entro la fine del 2024, la casa funeraria Domus

Crevalcore, in provincia di Bologna, dimostra ancora una volta l’impegno di Apiemme Engineering nel fornire soluzioni innovative e rispettose delle diverse esigenze.

Demolizione e ricostruzione con ampliamento degli edifici esistenti. Questo, in sintesi, il progetto di Apiemme Engineering per la realizzazione della nuova casa funeraria e della sala per il commiato a Crevalcore, in provincia di Bologna.

I lavori sono iniziati lo scorso mese di marzo e sono stati portati avanti in tempi eccezionali: l’inaugurazione è infatti prevista entro la fine dell’anno. Scopo di questo progetto è quello di dare alla comunità un luogo di adeguata atmosfera di raccoglimento e sobrietà, dove mantenere la salma prima della sepoltura e svolgere riti di commiato sia di natura reli-

Render della Domus Crevalcore, in provincia di Bologna, e, in altro a destra, alcune fasi dei lavori che, iniziati a marzo, hanno previsto la demolizione e la ricostruzione, con ampliamento degli edifici esistenti.

giosa sia di tipo laico.

La nuova struttura comprenderà un’accogliente hall d’ingresso, per accompagnare i dolenti all’interno della casa funeraria o dell’impresa fune-

bre. Sarà infatti presente anche una zona dedicata agli uffici –accessibili sia dalla hall sia da un ingresso esterno dedicato –i bagni e uno spazio per l’esposizione dei cofani.

UN TEAM D’ECCELLENZA

Anche per questo nuovo progetto Apiemme Engineering si è distinta non solo per essersi occupata degli aspetti più pratici relativi agli spazi e agli ele-

menti presenti, per creare quindi un ambiente accogliente che risponda ai principi di sobrietà ed eleganza, ma per aver offerto al cliente un’assistenza a 360 gradi.

Poter contare su un team di professionisti esperti – tra cui architetti, interior designer e

arredatori, ingegneri strutturali, ingegneri meccanici, ingegneri elettrici, esperti in marketing, consulenti finanziari, ingegneri specializzati in sicurezza e coordinamento – a completa disposizione per seguire ogni aspetto dell’iter progettuale, è da sempre uno dei punti di

Forte di un team affiatato e preparato, Apiemme Engineering si occupa di tutte le diverse fasi per la realizzazione di una moderna funeral home

forza dell’offerta di Apiemme Engineering.

ESPERIENZA E COMPETENZA AL SERVIZIO DELL’IMPRESARIO Nel caso specifico della Domus Crevalcore le numerose figure

Ancora una volta Apiemme Engineering ha saputo rispondere alle richieste del committente fornendo una soluzione funeraria accogliente, elegante e innovativa.

L’inaugurazione della Domus Crevalcore è prevista per la fine del 2024.

coinvolte sono partite dalla consulenza iniziale per procedere con la compravendita e avviare tutto l’iter di progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva, passando dalla pro-

gettazione degli spazi esterni a quella degli interni, come fornitura di arredo e illuminazione, per giungere al verde, con zone progettate per offrire spazi di riflessione e tranquillità ai dolenti.

È grazie all’esperienza e alle competenze delle diverse figure che compongono il team di Apiemme Engineering che possono essere interpretate le esigenze dell’impresario che vuole dare alle famiglie una moderna e accogliente struttura per l’ultimo saluto al proprio caro.

Ciao Francesca

Eccoci qui… Ancora incredulo ad averti qui da‐vanti a me sopra un tavolo in acciaio, un ta‐volo simile a quello dove tutto è iniziato più di 20 anni fa.

La morte ha sempre fatto parte della nostra vita, del nostro quotidiano, ma soprattutto del nostro lavoro. E tu, Maestra Francesca, come ti chiama‐vano i tuoi oltre seimila alunni che hai formato dal Nord al Sud Italia, sei stata da subito un perno

importante per la formazione di tutto il comparto funerario e cimiteriale italiano.

Le fiere del settore alle quali immancabilmente andavamo insieme erano ogni volta un confronto con allievi e amici, che ricordavano sempre con stima il tuo sorprendente operato e la tua altis‐sima personalità nella gestione di tutti i corsi for‐mativi obbligatori per il settore.

Sei stata una donna che ha saputo farsi spazio da

sola, facendo prevalere la pro‐pria conoscenza e competenza, a volte dando anche troppe at‐tenzioni o aiuto a chi non avrebbe meritato, ma anche questa tua generosità faceva parte del tuo essere.

Spesso mi trovavo a stringere mani di persone delle quali non sapevo nulla, ma tu ovviamente, lavorativamente parlando, mi avevi già fatto conoscere nelle tue lezioni, in cui ero sempre un esempio ricorrente.

Questo non ho mai avuto modo di dirtelo o forse mai pensavo che il tempo ti avrebbe portata via in un so ffi o, ma purtroppo posso ringraziarti solo così per il tuo in fi nito a ffetto e la con fi ‐denza che ci univa nel quoti ‐diano.

Quella confidenza vera che con il tempo è diventata quasi una complicità e un’amicizia che an‐dava oltre le parole.

Le famiglie si costruiscono anche su questo, dedicando il proprio tempo e condividendo piccoli momenti, fine settimana e mille avventure du‐rante le vacanze con gli amici, quelli con la A ma‐iuscola.

Proprio in vacanza, lo scorso agosto, nel momento più piacevole dell’anno, quando riuscivamo a ri‐tagliare qualche settimana spensierata insieme, quasi te lo sentissi, la tua fragilità ha sormontato purtroppo la grande montagna che eri.

L’ultima sera prima di accompagnarti in ospedale per uno stupido mal di pancia eravamo seduti sul divano a guardaci spensierati il film Mine Vaganti, già visto e rivisto un sacco di volte assieme. Forse una casualità, ma da allora continuo a pensare a una frase che ti ha sempre rappresentato e che voglio dedicarti come nostro ultimo saluto.

“La mina vagante se n’è andata, così mi chiama‐vate, pensando che non vi sentissi, ma le mine va‐ganti servono a portare il disordine, a prendere le cose e a metterle in posti dove nessuno voleva farcele stare, a scombinare tutto, a cambiare i piani. La vita mi ha insegnato la cosa più impor‐tante di tutte, a sorridere quando stai male, quando dentro vorresti morire.

Non siate tristi per me, quando non sentite la mia voce in casa, la vita non è nelle stanze, moriamo e poi torniamo, come tutto”.

Fai buon viaggio amica mia, ciao Francesca.

LA PASSIONE PER LE COSE FATTE BENE NON MUORE MAI

Un’azienda con un secolo di storia come Ferrari garantisce un servizio ai massimi livelli perchè coniuga volumi di produzione tipici dell’industria con macchinari di avanguardia alla cura e passione dell’antico falegname di bottega. Una realtà produttiva italiana leader del settore, che da sempre segue ogni fase della produzione per raggiungere un prodotto finito di enorme qualità.

Pratico e sicuro •

Manovella con inserto per azionamento di emergenza

Alloggio per avvitatore

L’elevatore per cofani Ollilight di Olivetti si distingue per la praticità di utilizzo e per la sicurezza. Grazie al suo sistema di sollevamento, azionato da un semplice avvitatore, un operatore funebre può movimentare da solo anche i cofani più pesanti, salvaguardando così la propria salute. Le ruote piroettanti e orientabili rendono agevole lo spostamento nei magazzini e nelle sale espositive. I cofani possono essere alzati fino a 3 metri di altezza.

Regolazione altezza massima delle forche: 307 cm

Sistema di blocco delle forche aperto/chiuso

307 cm

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NOTIZIE

Un Giardino della Memoria a Sesto Fiorentino

È stato approvato il progetto esecutivo per la realizzazione di un Giardino della Memoria all’interno del Cimitero Maggiore di Sesto Fiorentino, in provincia di Firenze, dedicato alla dispersione delle ceneri e all’inumazione delle urne. Sorgerà nella parte nord del cimitero, avrà un’estensione di circa 300 metri quadrati e sarà suddiviso in due parti da un camminamento: da un lato troverà spazio il terreno riservato all’inumazione delle urne, dall’altro sarà realizzata una collinetta, a richiamare l’idea di natura. Un secondo camminamento porterà fino alla parte più alta, da dove sarà possibile disperdere le ceneri nell’acqua di una fontana o nel cinerario comune.

Tutto lo spazio sarà ricoperto da un manto erboso e saranno inseriti alberi di olivo e piante officinali come lavanda e rosmarino a creare un luogo di serenità, di vicinanza con la natura, di riflessione coinvolgendo tutti i sensi. I lavori, con un costo di circa 80mila euro, dureranno per circa 9 mesi, comprensivi dei tempi necessari per l’attecchimento delle piante.

«Rispondendo a una richiesta crescente di tanti cittadini», afferma il vicesindaco Claudia Pecchioli, «abbiamo individuato un’area all’interno del cimitero da adibire a questo momento di saluto così delicato e doloroso. Abbiamo optato per una soluzione progettuale semplice che permettesse di ricavare un Giardino della Memoria coerente con altre realtà simili esistenti e che richiamasse l’idea di natura e della vicinanza con essa».

La realizzazione del Giardino della Memoria si aggiunge a interventi già eseguiti: la restaurazione del cancello d’ingresso, l’installazione di una sbarra per regolare l’accesso degli autoveicoli e di un impianto fotovoltaico da 18 kw, con un miglioramento dell’efficienza energetica, la sostituzione delle coperture di gran parte dei colombari e la realizzazione di due lotti di ossari, a cui se ne aggiungeranno altri due. Sono in programma, entro il 2027, la costruzione di una cappella del commiato per i funerali laici, l’installazione di ascensori in tutti i colombari e interventi di manutenzione e ampliamento delle strutture esistenti, per un costo degli interventi a carico del gestore di circa 1,5 milioni di euro. www.comune.sesto-fiorentino.fi.it

Spoleto: arriva l’ok ai progetti di intervento dopo il sisma

A fine luglio sono stati approvati i progetti esecutivi per gli interventi che interesseranno i cimiteri di Eggi, Valle San Martino e San Giacomo, nel territorio di Spoleto, in provincia di Perugia. Nello specifico si tratta di lavori di riparazione del danno e di rafforzamento dei locali delle camere mortuarie a seguito degli eventi sismici che hanno interessato il territorio spoletino nel 2016. Con l’ultimazione della fase progettuale, gli uffici tecnici del Comune di Spoleto potranno adesso lavorare alla predisposizione della gara per l’aggiudicazione dei lavori che, indicativamente, verranno eseguiti tra la fine del 2024 e l’inizio del prossimo anno. Gli interventi che complessivamente ammontano a 65.187 euro – per ciascuna camera mortuaria sono previsti lavori per 21.729 euro – consentiranno il rifacimento delle coperture per quanto riguarda i cimiteri di San Giacomo e Valle San Martino, mentre a Eggi sarà possibile riparare le lesioni causate dal terremoto alle murature portanti.

www.comune.spoleto.pg.it

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AUTOSTORICHE che passione!

PEUGEOT 404 E FIAT 132, due mezzi salvati dalla demolizione

RRecentemente sono stato contattato dai fratelli

Battipaglia, titolari dell’impresa Nino Battipaglia di Sala

Consilina, in provincia di Salerno, in quanto avendo dei vecchi mezzi funebri da destinare alla demolizione, viste le condizioni, mi chiedevano se fosse possibile trovare qualcuno che evitasse loro l’ingloriosa fine, preservandoli e magari restaurandoli. Ma erano ben consci che difficilmente avrebbero trovato qualcuno interessato.

Mi ha colpito subito la simpatia e la spontaneità di Stefano Battipaglia, che mi ha inviato le fotografie di una vecchia, peraltro poco diffusa in Italia, Peugeot 404, completamente sepolta da una quantità di materiale per l’attività funeraria nel loro storico magazzino, e una Fiat 132, sempre con allestimento funebre che risultava parzialmente incidentata. Entrambe dimostravano senza alcun dubbio la loro età, la più anziana Peugeot 404 con

evidenti corrosioni dei lamierati della zona bassa e la più recente Fiat 132 con danni da leggero incidente.

Ho quindi deciso di contattare un amico appassionato che, con grande disponibilità, si è accordato con i proprietari per il ritiro di lì a poco delle due anziane vetture funebri evitando che venissero pressate.

Ora le due auto con tanto tempo e paziente lavoro, stanno lentamente tornando a funzionare anche se saranno preservati senza nessuno scopo di lucro.

Dietro questa passione esiste solo la necessità di evitare che si perdano per sempre mezzi, spesso opere uniche, di artigiani specializzati.

Questo esempio vorrebbe indicare come spesso queste vetture speciali, terminato il loro compito, dopo anni di oblio in magazzino, vengono inviate direttamente in demolizione per liberare spazio, sempre necessario per l’impresario, anche se spesso vederle partire con il carro

attrezzi della demolizione, sapendo che verranno poi pressate, non è certo piacevole perché rappresentano una parte di storia dell’impresa.

Oppure si tenta la strada della vendita, a volte a cifre folli, che non riscontrano alcun interesse, per poi doversi arrendere, per motivi di spazio e di tempo, e procedere rapidamente alla demolizione con costi da sostenere.

Grazie a questo appassionato avranno modo di poter riprendere almeno a muoversi, trasferendo ai posteri la testimonianza della loro esistenza. Per quanto riguarda la già citata

Peugeot 404, possiamo affermare che derivava direttamente dalla versione Break che la casa francese aveva in produzione. Il carrozziere che seguì la trasformazione era un abile artigiano della zona che chiuse le porte posteriori applicando ampie vetrate laterali, oltre agli arredi e agli accessori in metallo.

Proseguiremo nel prossimo numero con la presentazione delle altre vetture d’epoca dell’impresa Nino Battipaglia.

RUBRICHE
La Fiat 132 con danni da incidente. A sinistra, la Peugeot 404 con evidenti corrosioni dei lamierati della zona bassa, entrambe prima del restauro.

NOTIZIE

Regala una nuova vita alla tua vecchia autofunebre

Ti ha aiutato per anni nella tua attività, ora potrebbe essere salvata e valorizzata!

Se hai una vecchia autofunebre, anche non funzionante o ferma da anni nella tua rimessa, prima di contattare il demolitore che la presserebbe come qualsiasi altro rottame, invia qualche foto e un recapito telefonico a

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Modit (TO) 011 9696366

• ACCESSORI E MONUMENTI IN BRONZO

Caggiati (PR) 0521 5208

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• ASSOCIAZIONI

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Ellena (CN) 0175 217576

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• CAMERE ARDENTI E ACCESSORI

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Coccato & Mezzetti (NO) 0321 806789

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• CARATTERI PER LAPIDI

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Coccato & Mezzetti (NO) 0321 806789

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• CASSONI RECUPERO SALME

Fhp (PR) 0521 5208

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