Rapporto Kurokawa

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01 Era evitabile l’incidente? La Commissione ha verificato che l’11 Marzo 2011, la struttura della Centrale Nucleare di Fukushima Daiichi non era in grado di resistere agli effetti del terremoto e dello tsunami. Né la Centrale di Fukushima Daiichi è stata pronta a rispondere ad un grave incidente. Malgrado il fatto che la TEPCO e le autorità di regolamentazione fossero consapevoli del rischio da tali disastri naturali, non avevano nemmeno provveduto a mettere in atto misure preventive. Fu questa mancanza di preparazione a dar luogo alla gravità di questo incidente.

LA SOLIDITÀ DELL’UNITÀ DI FUKUSHIMA DAIICHI La struttura dell’Unità 1 di Fukushima Daiichi non era in grado di resistere al potente terremoto e al gigantesco tsunami dell’11 Marzo 2011. Le specifiche di impianto mancavano di un’adeguata resistenza anti-terremoto e anti-tsunami a causa dei seguenti motivi: 1) le linee guida per la costruzione degli impianti nucleari erano insufficienti al momento in cui il permesso di costruzione fu concesso, alla fine del 1960, per le Unità da 1 a 3 , e 2) l’area circostante l’impianto fu considerata priva della benché minima attività sismica e non aveva mai sperimentato i danni del terremoto. Sulla base di tale valutazione, una soglia di sicurezza per la massima accelerazione sismica nella progettazione antisismica è stata impostata a 265 Gal (Gal è un’unità di accelerazione gravitazionale), una resistenza antisismica notevolmente bassa. Nel 1981, l’agenzia di regolazione NSC ha fornito una “Guida normativa per la verifica della progettazione antisismica per le strutture di reattori nucleari”. Nel 2006 NSC ha emanato una versione rivista di tali orientamenti. L’agenzia NISA è intervenuta richiedendo agli operatori nucleari di valutare la sicurezza antisismica dei rispettivi siti conformemente alle nuove linee guida - la cosiddetta “verifica di controllo antisismico” (anti-seismic backcheck). Nel Marzo 2008, la TEPCO ha presentato un reporti intermedio di backcheck antisismico dell’Unità 5 di Fukushima Daiichi, statuendo la sicurezza delle relative misure antisismiche, e sostenendo un incremento della soglia di sicurezza per la massima accelerazione sismica a 600 Gal. Nel 2009, la NISA ha accettato il contenuto della relazione provvisoria, anche se la portata della valutazione includesse la costruzione del reattore e solo sette di molti altri importanti impianti ed attrezzature di sicurezza. Nel Giugno 2009, sono state presentate relazioni simili per le Unità da 1 a 4 e 6, ma queste erano analogamente limitate. Nessun ulteriore backcheck antisismico è stato emanato da parte di TEPCO, perché non furono effettuate valutazioni significative di sicurezza antisismica. Sebbene la scadenza ufficiale fosse Giugno 2009, la TEPCO ha deciso, internamente ed unilateralmente, di riscadenzare il termine a Gennaio 2016. La TEPCO ha appreso attraverso il processo di valutazione mediante report intermedi che molti potenziamenti fossero richiesti per rispettare gli standards delle nuove 1


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