Spettacoli in programmazione 2012-2013

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teatrodell’osso SPETTACOLI 2012-2013

I DANNI DELLE DO NNE RAGAZ ZI DI C AMORR IL G A ATT O CO LE N GL SM I ST AN L’ IVAL IE UO PER I MO LA ,L VIL A BE L EG ST G IAT IA URA EL A VIR TÚ

TEATRO CLASSICO . CIVILE . MUSICALE . RAGAZZI . PER LE SCUOLE

A R R E T

A L L E N O E N N G I E L M I D L O U S F A N L I A T A R I P IL S U B O T U A L P


TEATRO RAGAZZI TEATRO E MUSICATEATRO CLASSICO TEATRO CIVILE

IL FULMINE NELLA TERRA IRPINIA 1980 scritto e diretto da MIRKO DI MARTINO con ORAZIO CERINO aiuto regia MELISSA DI GENOVA durata 60’ www.teatrodellosso.it/fulmine

Trent’anni. La distanza che divide una generazione da un’altra. Lo spazio che separa una storia da un’altra. Trent’anni fa c’era una terra che oggi non c’è più. In mezzo c’è una data, il 23 novembre del 1980, e un terremoto lungo 100 secondi. Lungo trent’anni. Le macerie sono state sgombrate, le case ricostruite, i morti compianti, le strade inaugurate, i fondi spesi. Ma la terra continua a tremare, perchè i conti con il passato sono ancora aperti, perché c’è ancora qualcosa che aspetta di essere recuperato. I bambini di trent’anni fa sono cresciuti e oggi che si guardano alle spalle non trovano più nulla. I paesi dei loro padri sono luoghi stranieri, città lontane nel tempo, cartoline inviate da un mondo che non hanno mai conosciuto. E i nonni si ritrovano a inseguire i fantasmi dei loro ricordi, a parlare ai nipoti che li ascoltano senza capire, stanchi di sentirsi ripetere che “qui era tutta campagna”. Il 23 novembre 1980 il terremoto più distruttivo della nostra storia recente ha messo fine a un mondo e ne ha dato inizio un altro. Rievocare quel giorno, a teatro, nei luoghi colpiti dal sisma, significa provare a riallacciare i legami tra due generazioni che dividono la stessa terra senza mai toccarsi. Storie, ricordi, documenti. Un teatro per rievocare, per condividere, per ricostruire. Un solo attore, e la memoria di un dramma collettivo. Perché la terra possa smettere di tremare proprio nel giorno in cui tutto è cominciato: il 23 novembre. Trent’anni dopo. Lo spettacolo è un’accurata ricostruzione dei giorni del sisma condotta su articoli, documenti e testimonianze dell’epoca. gua

patrocinio

Premio Landieri

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NOMINATION MIGLIOR ATTORE experience


TEATRO RAGAZZI TEATRO E MUSICATEATRO CLASSICO TEATRO CIVILE

L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTÚ di LUIGI PIRANDELLO regia di MIRKO DI MARTINO con ORAZIO CERINO MELANIA BALSAMO MAURIZIO PICARIELLO EMILIO POLCARO FABIO OREFICE LUNA CHIUCIS GIOVANNI D’AMATO NICOLANGELA LEOPARDI aiuto regia MELISSA DI GENOVA durata 80’ + intervallo

teatrodellosso.it/luomo-la-bestia-e-la-virtu

“L'uomo” del titolo è il professor Paolino, docente privato del figlio della signora Perella, “la virtù”, sposata con uno scontroso capitano di marina, “la bestia”. In realtà, le cose sono diverse da come sembrano: il professor Paolino ha avviato da tempo una relazione segreta con la signora Perella, che all'apparenza è invece una morigerata e pudica madre di famiglia praticamente abbandonata dal marito, il capitano, sempre assente da casa, in giro per mare con la sua nave o fermo a Napoli, dove convive con un'altra donna con la quale ha avuto anche dei figli. Quando la signora Perella scopre di aspettare un figlio dal professor Paolino, quest'ultimo dovrà trovare un modo per attribuirne la paternità al capitano ed evitare lo scandalo. E il tutto dovrà essere fatto nell'unica notte che il capitano trascorrerà a casa prima di ripartire per un viaggio di due mesi. dalle “Note di regia”: La parola “bestia”, con tutti i suoi termini simili, ricorre nel testo una trentina di volte, molto più di quanto compaia invece la “virtù”. E' l'occhio deformante del professor Paolino a comunicarci la visione animalesca di un mondo fatto di nasi sbuffanti da cinghiale, di volti di capra, di creste di gallina, di occhi da volpe. Paolino è convinto di vivere in una civiltà che, come lui stesso dice, “gli sta finendo lo stomaco”, foderata di ipocrisia e di menzogna. Paolino ritiene di essere l'unico “uomo” in mezzo a un mondo di “bestie”, ma nel corso dell'”apologo” la resistenza del suo sistema morale verrà messa a dura prova: per salvare se stesso da uno scandalo pubblico, l'imprevedibilità del caso lo obbligherà a compiere delle azioni disoneste alla pari di qualunque altra “bestia”, con la differenza che lui proverà a rivestire ogni suo atto di una rete di giustificazioni moraleggianti nella quale, alla fine, resterà imbrigliato lui stesso. Il ribaltamento finale della prospettiva sarà completa: Paolino scoprirà che, a confronto con il Capitano cinghialesco, la vera bestia era proprio lui.

SCUOLE ANCHE PER LE

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TEATRO RAGAZZI TEATRO E MUSICATEATRO CLASSICO TEATRO CIVILE

PIA DOPSIONati E recitALIANO rani VEcR on bO o IN IT

PLAUTOBUS

ATIN IN L

scritto e diretto da MIRKO DI MARTINO con ORAZIO CERINO MELISSA DI GENOVA aiuto regia EMILIO POLCARO durata 65’ www.teatrodellosso.it/plautobus

E’ in arrivo alla fermata PlautoBus, la lezione-spettacolo per conoscere il teatro di Roma antica e divertirsi con i personaggi e le storie di uno dei più grandi autori di sempre: Plauto. Il Teatro dell’Osso presenta una breve full-immersion nel mondo classico attraverso le parole, la voce e, soprattutto, la lingua del grande commediografo. Attori e maschere, mimi e musicisti, scenografie e personaggi: un patrimonio da recuperare e conoscere, originalmente raccolto, in uno spettacolo teatrale nuovo e frizzante. Plautobus è non solo Plauto. E’ un percorso in tutto il teatro romano antico, è il racconto di cosa significasseandare a vedere uno spettacolo duemila e duecento anni fa, è un ponte lanciato tra presente e passato per unire attori e spettatori di ieri e di oggi. Plautobus racconta il mondo di Plauto con la filologia dello studioso e il divertimento dell’appassionato, porta in scena il teatro antico con ritmo e entusiasmo moderni. Al bando la pedanteria e i vecchi libri ammuffiti, basta con sandali e tunichette, largo alla fantasia della scena e alla vivacità di una lingua ricca di umori e sostanza, ricca di teatro, ricca di vita. Lo spettacolo può essere presentato a scelta in due versioni differenti: per il pubblico scolastico, i brani originali delle commedie di Plauto, tratti dal Miles Gloriosus, dalla Mostellaria, dalla Casina, dall’Amphitruo e dall’Aulularia, vengono presentati in latino; per il pubblico serale, gli stessi brani vengono invece recitati in italiano. In caso di rappresentazione scolastica, ai docenti vengono forniti gratuitamente i testi in latino con traduzione a fronte, inoltre, al termine dello spettacolo è previsto un breve dibattito con gli attori.

Lo spettacolo è

ADATTO SCUOLE ANCHE PER LE

a tutti i livelli di conoscenza linguistica

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TEATRO RAGAZZI TEATRO E MUSICATEATRO CLASSICO TEATRO CIVILE

LE SMANIE PER LA VILLEGGIATURA di CARLO GOLDONI regia di MIRKO DI MARTINO con (CAST IN VIA DI DEFINIZIONE)

SPETTACOLO IN PREPARAZIONE PER LA STAGIONE 2012-2013

Un originale allestimento de “Le smanie per la villeggiatura”: solo quattro attori interpretano gli undici personaggi del testo goldoniano in una messinscena veloce e divertente, insolita e satirica, che recupera lo spirito critico dell'opera (scritta nel 1761) e lo trasporta ai giorni nostri, dove “la villeggiatura” è cambiata ma “le smanie” sono sempre le stesse. Anzi, molte di più. “Le smanie per la villeggiatura” è forse la commedia più moderna di Carlo Goldoni: Leonardo e Giacinta, Guglielmo e Vittoria, sono personaggi che sembrano scritti oggi, con tutte le loro paure, le loro ansie, i loro bisogni, le loro insicurezze. Il loro desiderio di apparire per come non sono, di essere sempre e comunque all'altezza delle aspettative di una società che è già diventata puro spettacolo, continua esibizione, ci racconta l'Italia di oggi meglio di tanti reportage giornalistici. E poi c'è l'altro tema, anche questo attualissimo: la crisi. Perchè, a cosa ci fanno pensare i personaggi della commedia di Goldoni, disposti ad andare in rovina pur di mostrare agli altri che sono in grado di spendere a loro piacimento? Chi ci ricordano, se non i tanti arroganti nuovi ricchi di oggi, sugli scudi per qualche mese e poi giù nella polvere? Crisi morale, allora, prima che economica: crisi di valori, di ideali, crisi di un'epoca al tramonto. Goldoni scriveva per la sua Venezia, ma noi lo ascoltiamo per ciò che è in ancora in grado di dirci oggi su di noi, su ciò che stiamo diventando. Leonardo e la sorella Vittoria sono in partenza per andare in villeggiatura a Montenero, nei pressi di Livorno, e sono impegnati in una serie di acquisti che permettano loro di non sfigurare davanti agli altri villeggianti. Questi acquisti devono però essere fatti a credito a causa delle difficoltà economiche di Leonardo, che è innamorato di Giacinta, la figlia del suo compagno di villeggiatura, il signor Filippo. Lo stesso interesse per la ragazza mostra però anche Guglielmo che, a causa della sbadataggine del signor Filippo, viene invitato a villeggiare insieme al resto della compagnia. Questo invito scatenerà una serie di equivoci, gelosie, ripicche, liti, che rischieranno di compromettere la partenza fino all'ultimo momento.

E SCUOLE ANCHE PER L


TEATRO RAGAZZI TEATRO E MUSICATEATRO CLASSICO TEATRO CIVILE

I DANNI DELLE DONNE scritto e diretto da MIRKO DI MARTINO con MELISSA DI GENOVA cantanti ILARIA SPERDUTO MARIALIVIA DEL GIUDICE chitarristi NICOLA PAGLIUCA DARIO CICCONE e con la partecipazione di EMILIO POLCARO durata 80’ + intervallo teatrodellosso.it/i-danni-delle-donne-2/

A metà strada tra il cabaret e il recital, lo spettacolo racconta tremila anni di maschi contro femmine andando a recuperare alcune delle affermazioni più misogine pubblicate da grandi intellettuali, filosofi, scienziati e scrittori della nostra storia. Darwin, Nietzsche, Schopenauer, Alexandre Dumas, San Paolo, Confucio e moltissimi altri che hanno scritto frasi che, rilette oggi, suonano molto comiche. E non manca poi la comicità vera e propria con l’aiuto di divertentissime citazioni umoristiche. Non è il solito spettacolo femminista, ma qualcosa di completamente diverso: un gioco ironico con i pregiudizi e i falsi miti, uno scherzoso confronto con gli spettatori che partecipano divertiti, sia che siano uomini sia che siano donne: le donne trovano conferma del fatto che gli uomini, anche quelli più colti e istruiti, le hanno sempre considerate inferiori, e gli uomini trovano conferma delle loro convinzioni più profonde, quelle che mai confesserebbero a se stessi o, peggio ancora, alla propria moglie. Lo spettacolo è anche un percorso musicale nella storia italiana: in scena, infatti, anche quattro giovani cantanti e musicisti che interpretano dal vivo alcuni brani intramontabili come “Sola me ne vo”, “Bang Bang”, “Stai lontana da me”, o altre canzoni che pur facendo parte della storia italiana, sono oggi sconosciute al grande pubblico: “Vipera”, “Lucciole vagabonde”, “Sinnò me moro”.

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TEATRO RAGAZZI TEATRO E MUSICATEATRO CLASSICO TEATRO CIVILE

RAGAZZI DI CAMORRA scritto e diretto da MIRKO DI MARTINO con GIOVANNI D’AMATO ORAZIO CERINO MARIA LUNA CHIUCIS aiuto regia MELISSA DI GENOVA durata 70’ teatrodellosso.it/ragazzi-di-camorra

Parlare di camorra ai ragazzi è parlare di ragazzi di camorra, di storie di giovani cresciuti troppo in fretta, di adolescenti che abbandonano la scuola per conquistare il diritto ad essere considerati adulti, a diventare camorristi. Lo spettacolo si ispira a una storia vera: l’omicidio di Gelsomina Verde, una ragazza di ventidue anni torturata e uccisa a Scampia perchè colpevole di aver avuto una relazione con un giovane del clan rivale. E’ il 21 novembre 2004: da poco è scoppiata la guerra di camorra tra il clan Di Lauro e gli scissionisti, una faida che in un paio d’anni provocherà decine di morti ammazzati, molti innocenti. Come Gelsomina Verde. Camorra, mafia, ‘ndrangheta: le parole sono diverse ma la storia è sempre quella, come le vite dei ragazzi educate alla violenza, che è uguale dappertutto. I protagonisti dello spettacolo sono due giovani amici e una ragazza che crescono in una città che forse è Napoli ma non è necessario che lo sia, che vivono in un quartiere popolare dove le regole sono diverse, dove si lotta ogni giorno per affermare il proprio potere, dove l’unica strada che ti viene offerta, se vuoi fare carriera, è quella di percorrere le tappe dell’educazione criminale: furti, scippi, rapine, droga, omicidi. Il ragazzo più grande insegna al più piccolo a difendersi, a lottare, a emergere dalla palude in cui rischiano di affogare tutti quelli come loro. Li unisce un’amicizia E SCUOLE ANCHE PER L fortissima, come è forte l’amore che nasce tra il più piccolo e una ragazza del posto. Ma amicizia e amore sono parole consumate dall’uso nei guar da il messaggini che i giovani si scambiano in continuazione, parole che non t r a ia hanno senso finchè non arrivano davvero, quando meno te lo aspetti, cliccler Q UI quando ormai è troppo tardi per tornare indietro. Niente può resistere alla violenza. Nemmeno l’amicizia di due giovani che hanno condiviso tutto. Nemmeno l’amore puro e intenso di una ragazza di vent’anni.


TEATRO RAGAZZI TEATRO E MUSICATEATRO CLASSICO TEATRO CIVILE

IL PIRATA NASODILEGNO scritto e diretto da MIRKO DI MARTINO con EMILIO POLCARO MELISSA DI GENOVA ORAZIO CERINO aiuto regia MELISSA DI GENOVA durata 65’ fascia d’età consigliata 5-10 anni

teatrodellosso.it/il-pirata-nasodilegno

Il pirata Nasodilegno è il terrore dei sette mari, il pirata più crudele che abbia mai solcato il mar dei Caraibi, l'essere più spregevole che esista. Rapine, furti, omicidi: ogni azione, anche la peggiore, è stata commessa dal pirata Nasodilegno. Il protagonista della nostra storia, però, non è lui, ma il simpatico Samuel Booth, un giovanotto di Maracaibo che ha tutt'altro per la testa: vuole fare l'attore, lui! E ci sarebbe anche riuscito se non avessero appena chiuso l'unico teatro della città. E così, per far quadrare i conti, ha messo a frutto il suo talento: ogni sera si traveste da Pirata Nasodilegno e si reca al porto a derubare gli sprovveduti passanti che scappano via di corsa appena lo vedono, convinti di trovarsi di fronte al vero pirata Nasodilegno. Stavolta Sam ha esagerato, però: ha derubato il conte Don Alfonso Garcia Sanchez De La Paz, che si, è vero, è piuttosto buffo con quel suo ridicolo accento spagnolo, ma è pur sempre il nipote del governatore di Maracaibo. Don Alfonso stava aspettando al porto l'arrivo della sua futura sposa, l'affascinante Penelope, obbligata da suo padre a sposare un uomo che nemmeno conosce, destinata a una vita da reclusa quando invece lei ama l'azione e l'avventura. Ma sarà proprio Sam a salvare Penelope dalle grinfie del puzzolente pirata Occhioditonno, che ha una gamba di legno, un occhio di vetro e una pancia di ferro. E SCUOLE ANCHE PER L Occhioditonno sta inseguendo Penelope per il segreto che la ragazza nasconde, un segreto di cui nessuno sa nulla, nemmeno la stessa guar Penelope: la ragazza possiede la mappa per il favoloso tesoro del Pirata traildea il Nasodilegno! Proprio lui! Riuscirà il nostro giovane amico a trovare il clicc r tesoro, salvare la ragazza e sfuggire all'inseguimento dei pirati? QUI a Bisognerà aspettare la fine dello spettacolo!


TEATRO RAGAZZI TEATRO E MUSICATEATRO CLASSICO TEATRO CIVILE

IL GATTO CON GLI STIVALI scritto e diretto da MIRKO DI MARTINO con MELISSA DI GENOVA EMILIO POLCARO ORAZIO CERINO durata 60’ fascia d’età consigliata 3-8 anni teatrodellosso.it/gattoconglistivali

Che parli per mano di Charles Perrault o abbia la voce di Antonio Banderas, Il Gatto con gli stivali è il protagonista di un’avventura che, da sempre, diverte grandi e piccoli. Unici effetti speciali consentiti: l’astuzia felina e la magia del teatro. Tra fiaba e realtà, ai confini di un universo fatto di personaggi e paesaggi straordinari che popolano la fantasia di tutti, in un tempo infinito e immutabile, lo spettacolo vive davanti agli occhi dei bambini che, come nei racconto di una volta, da semplici spettatori, per effetto di magia riflessa, diventano anche loro personaggi della fiaba. Il Gatto con gli stivali è uno spettacolo ricco di momenti divertenti, ma è anche altro: è il racconto di come l’intraprendenza e l’intelligenza siano le carte vincenti quando si gioca con la Fortuna e con gli Orchi; è l’originale ricetta in cui il sapersi arrangiare è l’ingrediente fondamentale della pozione “… E vissero per sempre felici e contenti”; è il momento in cui la magia di un mondo, quello dei bambini, incontra il mondo della Magia. Perciò, se ancora ci si chiede : “Cosa ci fa un gatto con gli stivali?” Per questa volta, la risposta è dietro il sipario.

E SCUOLE ANCHE PER L

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teatrodell’osso associazione culturale

Il Teatro dell’Osso è un’associazione culturale nata in Irpinia nel 2008 con l’obiettivo di produrre e distribuire spettacoli teatrali originali e innovativi. Direttore artistico dell’associazione è l’autore e regista Mirko Di Martino. Gli allestimenti del Teatro dell’Osso mescolano cultura e divertimento in una formula nuova che ha portato alla realizzazione, tra gli altri, di allestimenti come Il Fulmine nella terra, una ricostruzione accurata dei giorni del terremoto in Irpinia del 1980; Viva Garibbardi, il racconto della spedizione dei Mille a 150 anni dall'Unità d'Italia; Zang Tumb Tumb, una rievocazione del teatro futurista; Plautobus, uno spettacolo in italiano e latino che da tre anni è ospitato dalle scuole di tutta Italia con grande entusiasmo; Aladino, uno spettacolo per ragazzi selezionato al Festival Internazionale di Giffoni. Il Teatro del’Osso cura inoltre l’organizzazione della stagione teatrale del Teatro comunale di Teora e, da quattro anni, promuove una rassegna interregionale di teatro per le scuole che tocca le principali città della Campania e del Sud Italia.. Sul sito dell’associazione, www.teatrodellosso.it, è possibile trovare schede artistiche, approfondimenti, foto e trailer degli spettacoli. Il Teatro dell’Osso è anche su facebook e youtube (/teatrodellosso).

Direttore artistico

Mirko Di Martino m.dimartino@teatrodellosso.it Direttore organizzativo

Melissa Di Genova m.digenova@teatrodellosso.it per contatti

cell. 329.1850120 (Melissa Di Genova) info@teatrodellosso.it Teatro dell’Osso via Caravaggio 28 - 83047 Lioni AV p.iva 02688180641


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