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Essere leader dell'ospitalità Turismo d'Italia

12­2005

In questa intervista esclusiva ad Ali Kasikci, general manager del The Peninsula Beverly Hills di Los Angeles, i suggerimenti per gestire al meglio un grande albergo. Definire Ali Kasikci, general manager del The Peninsula Beverly Hills di Los Angeles, un albergatore, è decisamente poco. Dopo averlo incontrato, ascoltato, conosciuto personalmente, se ne percepiscono immediatamente le indubbie capacità sia manageriali che umane, indispensabili per guidare uno degli alberghi più prestigiosi del mondo. Kasikci è stato il relatore protagonista del convegno “Destinazione: lusso. I nuovi orizzonti per l’ospitalità a 5 stelle” che Teamwork ha organizzato il 23 settembre scorso a Rimini. 48 anni, nato in Turchia, ha lasciato presto il suo Paese per diplomarsi alla scuola alberghiera in Germania dove ha mosso i primi passi della sua carriera. Poco più che ventenne, è partito per il Sud Africa dove, tra esperienze positive e qualche insuccesso dovuto alla sua inesperienza, ha consolidato le sue capacità ed è diventato general manager del Royal Hotel di Dubai. Era il 1982 e Kasikci aveva appena 25 anni. 5 anni dopo si trasferiva negli Stati Uniti e diventava ben presto General Manager del Four Season di Newport Beach in California. È qui che ha imparato a conoscere cosa sia veramente il lusso ed è qui che è iniziata la seconda fase della sua carriera. Dal 1992 lavora al The Peninsula Beverly Hills, a Los Angeles, è docente di marketing strategico alla Cornell University ed è stato vincitore del Premio Hotelier of the World 2004. “Ciò che mi ha aiutato ad avere successo è il fatto di non essere un vero e proprio albergatore – ci spiega Kasikci – Agli albergatori di solito viene insegnato a non dire mai di no. Tuttavia, guidare un albergo nel 21° secolo richiede un approccio diverso: l’elemento fondamentale che sta dietro ogni strategia vincente è saper stabilire QUANDO dire di no. Le scelte strategiche infatti si basano proprio su questi ‘no’: non devo fare questa pubblicità o non devo concentrare qui la mia forza vendite o non devo fare affari con quel fornitore lì’. Ma la strategia non è tanto una lista di cose da fare o da non fare. Piuttosto è la capacità di creare un’organizzazione consapevole della direzione da prendere e orientata a non sprecare tempo e risorse”. Un altro aspetto fondamentale per raggiungere il successo, secondo Kasikci, è quello di non considerare l’ospitalità come qualcosa di slegato dagli altri comparti economici: ciò che succede nei diversi sistemi industriali va tradotto e applicato alla realtà alberghiera. Le case automobilistiche, il mondo della moda, il settore alimentare studiano il mercato e applicano le loro strategie. Capendole, possiamo trarre ottimi suggerimenti per il nostro albergo, affinando così le nostre capacità e imparando meglio le regole del gioco in modo da modificarle a nostro vantaggio. “Dato che pochi albergatori si muovono in questo modo, quando cercheranno di copiarvi e di fare il vostro gioco voi sarete comunque in vantaggio proprio per questa maggiore ampiezza di vedute ed elasticità mentale. Ecco perché ne uscirete comunque vincenti. E quando qualcuno starà per chiudere il gap che li separa da voi, voi sarete in grado di cambiare di nuovo le regole e il gioco resterà in mano vostra”. Kasikci parla di “soddisfazione del sesto senso” intesa come capacità di superare le aspettative del cliente. “Ogni volta che domando ai miei clienti perché hanno preferito il Peninsula, loro non sanno darmi una spiegazione, ma mi elencano una serie di


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