I ponencia

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L’ESSERE UMANO AMA CON IL CUORE? (¿EL SER HUMANO AMA CON EL CORAZÓN?) INTRODUZIONE. Studiare il corpo umano è introdursi in un mondo perfetto ma complesso; esso è organizzato a livello mollecolare, cellulare, tissulare, organico e sistemico. Giulio Levi1 dice che sotto il mantello della pelle, il corpo umano nasconde centinaia di muscoli e di ossa e decine di organi. Ognuno di questi componenti del corpo ha una sua funzione specifica, ma nessuno è in grado di funzionare da solo. L’attività di ogni componente deve essere coordinata con quella di molti altri, ma c’è un organo, il cervello, che, oltre a essere la sede del pensiero e della memoria, ha il controllo e il commando su tutte le altre attività. Senza il cervello, il corpo non potrebbe funzionare. Oggi però ci tocca studiare uno di questi componenti, il cuore: la sua anatomia, fisiologia e una delle sue malattie. I.- Il cuore: ieri e oggi. Che cosa ci hanno raccontato sul cuore? Che cosa sappiamo su di esso? Forse non è necessario essere degli esperti per dire che ogni volta che prendiamo uno spavento o diciamo una grossa bugia, oppure quando ci fanno arrabbiare, o quando dobbiamo dichiarare il nostro amore, il cuore comincia a battere più forte e più velocemente. È per questo che per secoli si è ritenuto che il cuore fosse la sede dei sentimenti, del coraggio e addirittura dell’intelligenza. Questa credenza ha generato tanti modi di dire che sono ancora in uso. Oggi però sappiamo che il cuore è un muscolo che funge da pompa e serve a far circolare il sangue in tutto il corpo, mentre sentimenti e intelligenza originano in altro organo, il cervello. (video di Manuale d’amore, 01:14 segundos). Il cuore è il primo organo ad attivarsi e l’ultimo a spegnersi. Quando si ferma, tutto il resto del corpo si ferma. Nel corso della vita il cuore pulsa non meno di tre miliardi di volte. Tre miliardi di battiti (3, 000,000,000) II Anatomia del cuore.

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Giulio Levi. Enciclopedia dei ragazzi. Treccani, 2005. Consultato il 17 giugno 2015. www.trecani.it


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Qual è l’anatomia del cuore? Il cuore è composto da quattro cavità: 2 atri, destro e sinistro, 2 ventricoli, destro e sinistro. Gli atri ricevono il sangue dalle vene: l'atrio destro dalla vena cava superiore e inferiore e l'atrio sinistro dalle quattro vene polmonari. I ventricoli invece hanno la funzione di ricevere il sangue dagli atri e spingerlo nelle due grandi arterie: aorta e polmonare. Quattro valvole servono a direzionare il sangue all'interno del cuore: 1) la valvola tricuspide (fra atrio e ventricolo destro), 2) la valvola mitrale (fra atrio e ventricolo sinistro), 3) la valvola polmonare (fra ventricolo destro ed arteria polmonare) e 4) la valvola aortica (fra ventricolo sinistro ed aorta). III fisiologia del cuore Qual è la funzione del cuore?2 Il cuore è un muscolo cavo del tutto particolare, che svolge il fondamentale ruolo di pompare continuamente il sangue attraverso il corpo. Nell’arco di 24 ore, nel cuore passano circa 4000 litri di sangue; in 70 anni di vita, in media, il nostro cuore si contrae e si rilassa quasi 3 miliardi e mezzo di volte pompando i circa 5 litri e mezzo di sangue del nostro corpo attraverso i 96,000 km di vasi sanguigni. Posto al centro di un circuito a forma di 8, il cuore è funzionalmente e strutturalmente compartimentato in modo da costituire una doppia pompa: la metà sinistra spinge il sangue ossigenato proveniente dalle vene polmonari dentro l’aorta e verso tutto il corpo; la metà destra spinge il sangue povero di ossigeno che affluisce dalle vene cave dentro le arterie polmonari e verso i polmoni. Ciascuna metà del cuore è suddivvisa in 2 camere: quella più in alto è detta atrio o orecchietta, e funge da punto di raccolta del sangue in afflusso; quella più in basso è detta ventricolo, e si contrae con forza infondendo al sangue la spinta necessaria a seguire di volta in volta, la circolazione generale o quella polmonare. Poiché la circolazione generale è molto più sviluppata di quella polmonare, il ventricolo sinistro ha una massa muscolare maggiore: è la sua contrazione che imprime il battito apicale a tutto il cuore. Da ciascun ventricolo si diparte un’arteria, il cui accesso è regolato da una valvola

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L’informazione di questa sezione viene presa da Forapani, Daniela. Italiano per medici. Firenze, Alma edizioni, 2007, pp. 27-32.


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semilunare che impedisce il reflusso del sangue. (video “Lo spettacolo del cuore”: 3 minuti) IV Cardiopatie ischemica. Che cosa succede quando il cuore si ammala? Il termine medico per fare riferimento alle sue malattie è cardiopatia. a) Definizione di cardiopatia. La definizione di cardiopatia secondo la Treccani3 è “Qualunque anomalia strutturale o funzionale a carico del cuore. Le cardiopatie possono essere divise in cardiopatie congenite, se presenti fin dalla vita fetale, e cardipatie acquisite, quando si sviluppano in un’epoca successiva alla nascita.” Qui parleremo delle cardiopatie acquisite. Esse comprendono malattie a diversa eziologia che si manifestano dopo la nascita e possono interessare il pericardio, cioè, la membrana che ricopre il cuore, il miocardio, l’endocardio4, gli apparati valvolari, il tessuto di conduzione cardiaco, e i vasi coronarici. b) Definizione di cardiopatia ischemica. Spettro di malattie a diversa eziologia 5, in cui il fattore fisiopatologico unificante è rappresentato da uno squilibrio tra la richiesta metabolica e l’apporto di ossigeno al miocardio. Il miocardio è una robusta tunica muscolare del cuore delle cui pareti costituisce la parte fondamentale. La sua superficie esterna è rivestita dal pericardio, quella interna dall’endocardio. Questo squilibrio causa un’alterazione dell’attività elettrica e della capacità contrattile delle zone colpite. Le manifestazioni cliniche della cardiopatia ischemica sono fondamentalmente: 1.- Angina pectoris: è legata a uno squilibrio transitorio tra domanda e apporto metabolico al miocardio. L’ischemia è reversibile e non provoca danno 3

www.trecani.it Endocardio: Membrana endoteliale che riveste internamente le pareti del cuore e le altre formazioni presenti nelle cavità cardiache: muscoli papillari, corde tendinee ecc. A livello degli orifizi del cuore, l’endocardio ripiegandosi variamente, forma le valvole del cuore ( endocardio valvolare). 5 Informazione presa da: www.medicina.unict.it/Public/Uploads/links/CARDIOPATIA ISCHEMICA.pdf Consultato il 30 giugno 2015. 4


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anatomico permanente. Nel caso non infrequente in cui l’ischemia miocardica non si associ a sintomi, si parla di ischemia silente. 2.- Infarto miocardico: consegue a un’ischemia miocardica protratta, che porta a danno cellulare irreversibile o necrosi miocardica. c) Eziologia L’aterosclerosi coronarica è di gran lunga la causa più frequente di cardiopatia ischemica. Numerosi studi epidemiologici, condotti negli ultimi venticinque anni, hanno consentito di individuare alcune variabili individuali che si associano a un maggior rischio di malattia; queste variabili sono state definite fattori di rischio coronario. 1.- Aterosclerosi. Malattia focale dello strato interno (tonaca intima) delle arterie di medio e grande calibro. Può essere intesa come una malattia infiammatorio/fibrotica della parete interna arteriosa. La lesione elementare dell’aterosclerosi è l’ateroma o placca, cioè una deposizione rilevata, focale, fibro-adiposa della parete arteriosa. L’ateroma è costituito da un centro (core) lipidico (prevalentemente colesterolo) circondato da un cappuccio fibroso composto da cellule muscolari lisce, collageno, e matrice extracellulare. E’ un processo patologico nel quale il colesterolo, i detriti cellulari ed altre sostanze si accumulano all’interno della parete cellulare di arterie di grosso o medio calibro, formando la cosiddetta placca ateromasica. Tale placca provoca vari gradi di ostruzione del flusso sanguigno (stenosi). La placca ateromasica si sviluppa all’interno dell’intima della parete arteriosa ed evolve portando all’ispessimento e all’indurimento della parete stessa. Ha tre componenti fondamentali: • cellule, tra cui cellule muscolari lisce e monociti/macrofagi/cellule schiumose di provenienza ematica • fibre, matrice di tessuto connettivo e detriti cellulari, • lipidi, incluso colesterolo. 2.- Relazione tra alimentazione e la cardipatia ischemica.


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Secondo Salvatore Panico e Amalia Mattielo6, due studiosi della cardiopatia ischemica, la relazione tra le abitudini alimentari e le malattie cardiovascolari è stata analizzata in molti studi sperimentali, clinici ed epidemiologici nel corso degli ultimi decenni. Una recente metanalisi ha cercato di identificare gruppi di alimenti o nutrienti o pattern che si possono definire in specifico rapporto con il rischio o la protezione per la cardiopatia ischemica, la patologia cardiovascolare che è stata di gran lunga la più studiata nel corso degli anni quanto alla sua relazione con le abitudini alimentari È così che oggi la comunità scientifica concorda su alcuni principi di sana alimentazione: a) il consumo preminente di prodotti di origine animale, contenenti grassi soprattutto saturi, aumenta il rischio di cardiopatia ischemica; b) il consumo preminente di prodotti di origine vegetale, con una buona dose di grassi polinsaturi o monoinsaturi, e con l’apporto di sostanze antiossidanti, riduce questo rischio; c) la preferenza al pesce rispetto alla carne o ai formaggi risulta in un effetto protettivo; d) l’uso di condimenti vegetali come l’olio di oliva (monoinsaturo) o di altri oli vegetali (polinsaturi) al posto dei condimenti animali come il burro produce anch’esso un effetto protettivo; e) la preferenza a prodotti non manipolati industrialmente, come, tra i carboidrati, la preferenza a quelli complessi (per esempio cereali integrali) rispetto a quelli semplici, riduce il rischio. Conclusioni. L’essere umano non ama con il cuore, ma con il cervello. Il cuore è un muscolo con una funzione: pompare il sangue attraverso il corpo. Questo muscolo può lasciare di funzionare e può ammalarsi; una delle sue malattie più comuni, soprattutto in Messico, è dovuta alle cattive abitudini alimentari. Essa viene chiamata cardiopatia ischemica.

Panico, Salvatore e Amalia Mattiello. “Alimentazione sana per la protezione dalla cardiopatia ischemica”. Il Pensiero Scientifico Editore downloaded by IP 189.180.173.147. (consultato il 30 giugno 2015) 6


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BIBLIOGRAFIA 1. Levi, Giulio. Enciclopedia dei ragazzi. Treccani, Italia, 2005. Consultata il 17 giugno 2015, su www.trecani.it 2. Panico, Salvatore e Amalia Mattiello. “Alimentazione sana per la protezione dalla cardiopatia ischemica�. Il Pensiero Scientifico Editore downloaded by IP 189.180.173.147. (consultato il 30 giugno 2015). 3. Forapani, Daniela. Italiano per medici. Firenze, Alma edizioni, 2007. Siti web consultati: 4. www.medicina.unict.it/Public/Uploads/links/CARDIOPATIA ISCHEMICA.pdf


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