19 MAGGIO - 3 GIUGNO 2018 Museo di Palazzo Reale, Genova
© SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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FORMAE nasce da un progetto di Elisa Larese e Alessandro Cerioli per Tablinum Cultural Management con il contributo di:
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Percorrendo le sale di Palazzo Reale, che ospitano FORMAE, il visitatore sarà libero di spaziare fra pittura e scultura seguendo le molteplici declinazioni della “forma artistica” che emerge, con tutta la sua meravigliosa gamma di emozioni ed ispirazioni, a interpretare il mondo che ci circonda. ROSSELLA ROSSI forte di importanti riconoscimenti in Italia e all’estero, torna alle sue origini liguri. Di questa terra ha fatto sua la meraviglia per un mondo liquido, in cui l’acqua è l’elemento vitale. Nella sua pittura ogni cosa si congiunge a questo elemento primordiale e l’artista ritrova in esso l’ essenza più vera. Nei suoi quadri, l’acqua stessa prende consistenza materica, restituendoci opere intense, che vanno all’origine della forma e delle emozioni del visitatore. Per DOMINQUE JOYEUX colore e forma sono una cosa sola: danzano intrecciati in un ritmo pulsante di vita, liquido e indissolubile al contempo. Ed ecco che una profonda gioia e amore per la vita emerge dalle tele di quest’artista, che ci spinge a liberarci da tutte quelle inutili sovrastrutture del quotidiano ed abbandonarci ai giochi vorticosi del colore sulla tela. CARLO PAZZAGLIA, attraverso la propria scultura, concentra tutta l’attenzione sull’essere umano in un antropometria eccellente. Le forme raccontano il mondo dell’uomo e attraverso l’uomo, si fa espressione di tutte le gioie, i dolori, i momenti più luminosi e quelli più cupi che tutti noi, nel corso della vita dobbiamo affrontare. La scultura qui si fa matrice universale dell’animo umano e ci costringe a guardarci riflessi in uno specchio interiore. La mostra FORMAE, è in collaborazione con il MUSEO DI PALAZZO REALE di Genova e si iscrive nell’ambito della rassegna annuale SensArt, presente in prestigiose sedi espositive in Italia e all’estero, ideata per TABLINUM CULTURAL MANAGEMENT da Elisa Larese e Alessandro Cerioli. Prossima tappa: Palazzo Gallio sul Lago di Como, a cura di Elena Sabattini, dal 9 al 24 giugno 2018. © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Walking through the rooms of Palazzo Reale, which host the exhibition FORMAE, the visitor will be free to wander between painting and sculpture following the many declinations of the “artistic shape” that emerges, with all its wonderful range of emotions and inspirations, to give a key to the world around us. ROSSELLA ROSSI, backed by important awards in Italy and abroad, returns to her Ligurian origins. Since this land has made her wonder for a fluid world, where the water is the vital element. In her painting everything is connected to this primordial element, she finds in it its most real essence. In the paintings, the water itself takes on a material consistency, giving us back intense works that go to the origin of shapes and emotions. In DOMINIQUE JOYEUX’s canvases color and shape are one: dancing twisted into a life pulsating rhythm, liquid and indissoluble at the same time. A deep joy and love of life emerges from the canvas: we are moved to free ourselves from all those unnecessary superstructures of everyday life and surrender to the color whirling games on the canvas. CARLO PAZZAGLIA, through its sculpture, focuses all the attention on the human being in an excellent anthropometry. Shapes here tell about he world of man and through man, and become expression of all the joys, the pains, the brightest moments and the darkest ones we all have to face in the course of life. Here, the sculpture becomes the universal matrix of the human soul and forces us to look at ourselves reflected in an inner mirror. FORMAE is an art exhibition, in collaboration with the ROYAL PALACE MUSEUM in Genoa, is part of the SensArt annual art review conceived for TABLINUM CULTURAL MANAGEMENT by Elisa Larese and Alessandro Cerioli and presented in prestigious exhibition venues in Italy and at the abroad. Next stage: Palazzo Gallio, on Lake Como, curated by Elena Sabattini, from 9th to 24th June 2018. Info: www.studiotablinum.com © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Rossella Rossi
La Forma dell’Acqua © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Da sempre sono stata affascinata dalla magia dell’acqua e dalla forza del mare che
contemplo quotidianamente e che rappresenta la mia principale fonte di ispirazione. Attraverso approcci differenti, sviluppo un’opera che si basa sul legame quasi “esistenziale”, ancorché fisico, per l’acqua e sull’evocazione di una dimensione universale dove l’uomo grazie alla forza simbolica dell’acqua, origine di qualsiasi forma vivente, supera la sua semplice condizione materiale unirsi al mondo degli spiriti liberi e fuori dal tempo: “siamo tutti ruscelli della medesima acqua”.
I have always been fascinated by the magic of water and the power of the sea that I
contemplate daily and which is my main source of inspiration. Through different approaches, development of a work based on the almost "existential" link, even if physical, for water and on the evocation of a universal dimension where man thanks to the symbolic power of water, the origin of any living form , overcomes its simple material condition uniting itself to the world of free spirits and out of time: "we are all streams of the same water".
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ROSSELLA ROSSI Dopo un Dottorato di Ricerca in Scienze Genetiche (Università di Pavia) e quindici anni di attività di ricerca in Biologia Molecolare presso il CNR di Pavia, Rossella Rossi si trasferisc enel 2005 a Parigi inizia ad accostarsi alla pittura, sua eterna passione. I corsi all’“Ecole Nationale Supériore de Beaux-arts” di Parigi e la frequentazione degli Ateliers de la Grande Chaumière la avvicinano sempre piu al mondo dell’arte. Rientrata a Milano nel 2008, da allora si è dedicata esclusivamente alla carriera d’artista ottenendo sia in italia che in Francia importanti riconoscimenti. Nata e cresciuta a Varigotti, sulla costa ligure, Rossella Rossi trasmette nella sua pittura la forte attrazione per l’elemento acqua, sviluppando il concetto di fluidità. Della sua pittura spiega: la mia pittura si fonda sul concetto di “fluidità” e sul tentativo di dissolvere l’elemento umano in giochi di riflessi, luci e trasparenze. Proprio attraverso il colore e il dinamismo della pennellata tento di esprimere la magia di un ritorno alla Matrice e l’abbandono di sé alle forze della natura.
Premi: Diploma d’onore per l’opera Rencontres, finalista nella sezione di pittura per il Premio ARTE 2016, XXV edizione, (Mondadori Editore).
Mostre personali: Blu risonanze, 6-15 settembre 2014, Galerie Etienne de Causans, 25 rue de Seine, 75006 Parigi La memoria del Bianco, 6-27 gennaio 2015, Galerie Lee, 9 rue Visconti, 75006 Parigi Across water: la clef de l’eau, 28 maggio-27 giugno 2015, Galerie Double S, 15 rue Guénégaud, 75006 Parigi La memoria dell’acqua, 21 ottobre-7 novembre 2015, Galleria Blanchaert, Vago-Edra showroom, via Crocefisso 27, Milano Artista del mese aprile 2017, ArtGallery, via Orseolo 3, 20144 Milano
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ROSSELLA ROSSI After a PhD in Genetic Sciences (University of Pavia) and fifteen years of research in Molecular Biology at the CNR of Pavia, Rossella Rossi moved in 2005 in Paris began to approach painting, his eternal passion. The courses at the "Ecole Nationale Supériore de Beaux-arts" in Paris and the constant attendance of the Ateliers de la Grande Chaumière bring her closer and closer to the art world. She returned to Milan in 2008 and since then has dedicated herself exclusively to an artistic career, obtaining important awards both in Italy and in France. Born and raised in Varigotti, on the Ligurian coast, Rossella Rossi transmits in her painting the strong attraction for the water element, developing the concept of fluidity. About her artworks she explains: “my painting is based on the concept of “fluidity” and on the attempt to dissolve the human element in games of reflections, lights and transparencies. Precisely through the color and the dynamism of the brushstroke I try to express the magic of a return to the Matrix and the abandonment of oneself to the forces of nature”.
Awards: Diploma d’onore per l’opera Rencontres, finalista nella sezione di pittura per il Premio ARTE 2016, XXV edizione, (Mondadori Editore).
Exhibitions: Blu risonanze, 6-15 settembre 2014, Galerie Etienne de Causans, 25 rue de Seine, 75006 Parigi La memoria del Bianco, 6-27 gennaio 2015, Galerie Lee, 9 rue Visconti, 75006 Parigi Across water: la clef de l’eau, 28 maggio-27 giugno 2015, Galerie Double S, 15 rue Guénégaud, 75006 Parigi La memoria dell’acqua, 21 ottobre-7 novembre 2015, Galleria Blanchaert, Vago-Edra showroom, via Crocefisso 27, Milano Artist of the Month, April 2017, ArtGallery, via Orseolo 3, 20144 Milano
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In principio era l’acqua. Questo sembrano suggerirci le opere di Rossella Rossi. In esse la fluidità è essa stessa soggetto da rappresentare, emozione da esprimere. Matrice e origine di tutte le cose, ritmo interiore della nostra esistenza. Anche la storia personale dell’artista ci appare legata a doppio filo con il concetto di fluidità e con il richiamo alle origini della vita: nata e cresciuta a Varigotti, il mare è da sempre fonte d’ispirazione nella sua vita artistica e in quella che per decenni è stata la sua vita parallela di ricercatrice in biologia molecolare, impegnata a dare una risposta scientifica delle origini della vita stessa. Dal 2005 Rossella Rossi ha consacrato il suo tempo all’arte e ad una ricerca che, attraverso di essa, va all’essenza delle cose, alla loro forma originaria. Attraverso la sua pittura dai tocchi fluidi, in cui la tavolozza conosce tutte le sfumature dell’acqua, da quelle blu del mare a quelle mischiate al verde di torrenti e laghi, l’acqua si rivela essere la forma del tutto: non conosce ostacoli, non è riflesso di un altro mondo, ma crea essa stessa una dimensione che si profonde in echi primordiali. Il pennello scorre su figure umane e su paesaggio mettendo in comunicazione esteriorità ed interiorità. L’acqua ha adesso una voce che si diffonde come un’eco moltiplicata dai suoi riflessi e dalle onde tranquille increspate attorno a corpi umani che l’artista ritrae a filo d’acqua, quasi a suggerirci una fusione irrinunciabile con l’elemento stesso. Il paesaggio marino e la compenetrazione fra uomo e natura trova una perfetta sintesi in Mediterraneo. L’acqua è l’elemento magico che consente questa fusione fra paesaggio ed esseri umani: le barriere fisiche e mentali con cui siamo soliti classificare il mondo si disciolgono finalmente e l’acqua lava via ogni forma di superfluo per lasciare solo l’essenziale. Attraverso l’elemento liquido ci riscopriamo in unione con la natura nella sua più completa espressione e anche la felicità sembra non conoscere più ostacoli una volta raggiunta la forma essenziale del tutto. L’acqua si rivela per quello che è: la forma stessa del nostro animo.
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In the beginning was water. This seems to suggest the works of Rossella Rossi. In her paintings fluidity is itself a symbol to represent, emotion to express. Matrix and origin of all things, inner rhythm of our existence. Even the artist’s biography appears to be closely linked to the concept of fluidity and with a reference to the origins of life: born and growed up in Varigotti, the sea has always been a source of inspiration in her artistic life and in what, for decades, was been her parallel life as a researcher in molecular biology, committed to giving a scientific answer to the origins of life same. Since 2005, Rossella Rossi has dedicated her time to art and to a research that, through it, goes to the essence of things, to their original shape. Through her painting with fluid touches, in which the palette knows all the nuances of water, from the blue ones of the sea to those mixed with the green of streams and lakes, water turns out to be the shape of everything: it knows no obstacles. It is not a reflection of another world, but itself creates a dimension where it deepens in primordial echoes. The brush flows on human figures and on landscape, connecting exteriority and interiority. The water now has a voice that spreads like an echo multiplied by its reflections and by the calm waves that ripple around human bodies that the artist portrays at the water’s edge, as if to suggest an inalienable fusion with the element itself. The seascape and the interpenetration between man and nature is a perfect synthesis in the Mediterranean. Water is the magic element that allows this fusion between landscape and human beings: the physical and mental barriers with which we usually classify the world have finally dissolved and water wash away all forms of superfluous to leave only the essential. We rediscover ourselves in nature through the liquid element. Even happiness seems to know no more obstacles once it reaches the essential form of the whole. Water is revealed for what it is: the very form of our soul. © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Certe sere di fine estate, il Libeccio si alza e più che mai mi sento libera di fronte al mare che si
ingrossa. Sempre amerò il mare: è il mio specchio, è lo specchio di ciascun uomo libero che contempla la sua anima nell’infinito muoversi della sua onda.
Some late summer evenings, the Libeccio wind begins to blow stronger and stronger and I feel
freer than ever in front of the coming waves. Always I will love the sea: it is my mirror, it is the mirror of every free human being.
L’ECO DELL’ACQUA olio su tela, 100 x 150 cm, 2013 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Non è facile diventare quello che si è, ritrovare la propria misura profonda; cosicché tuffandomi nel mare
d’ottobre di Punta Crena riscopro la meraviglia della solitudine, l’illusione dell’immensità: nuoto instancabilmente e mi abbandono a tutta la magia dei miei sogni e del mio movimento, un vortice d’immagini m’invade mentre l’acqua mi accarezza, sfioro le rocce e pesci fantastici al ritmo del crawl.
It’s not easy to become what you are, to find out your real nature, so that diving into the october sea of Punta
Crena cap, I rediscover the wonder of loneliness, the illusion of immensity: I swim tirelessly and abandon myself to the magic of my dreams and of my movement, I am submerged with a vortex of images, and while water caresses me, I barely touch rocks and fantastic fishes at the rhythm of crawl.
MEDITERRANEO olio su tela, 146 x 92 cm, 2017 (dittico) © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Nessuno è riuscito ad esprimere meglio di Montale ciò che l’acqua rappresenta per me:
“...l’acqua è la forza che ti tempra, nell’acqua ti ritrovi e ti rinnovi: noi ti pensiamo come un’alga, un ciottolo, come un’equorea creatura che la salsedine non intacca ma torna al lito più pura...” (da Falsetto, Ossi di Seppia)
Nobody than Montale, was able to better describe what water means for me:
“...water is the force that temper you, into the water you discover and you renew yourself: we imagine you as seaweed, a stone, a sea creature which the sea salt doesn’t erode, but who comes purer back to the shore...” ( from Falsetto, Ossi di seppia)
LA FORMA DELL’ACQUA olio su tela, 150 x 200 cm, 2017 (dittico) © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Carlo Pazzaglia An t r o p o m e t r i c a La forma dell’Animo Umano
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Nella mia vita ho fatto molte esperienze.
Da alcuni anni faccio lo scultore. Ricerco la semplicità e la sintesi. Ancora non so cosa farò da grande. Qualcosa m'inventerò.
In my life I had different life experiences.
Now I am a sculptor. I look for simplicity and synthesis. I still do not know what I will do when I’ll grow up, but I’ll try to figure out something.
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CARLO PAZZAGLIA Nasce a Bologna il 29 Gennaio 1952, vive a Sestola, un piccolo paese di montagna tra Emilia e Toscana. Molte le esperienze che ha affrontato prima di dedicarsi alla scultura tra cui anche lo studio presso la facoltà di architettura, dove diede tutti gli esami senza mai laurearsi, come gli piace ricordare. Da allora si sono susseguiti molto lavori e molte esperienze. L’ultima è stata quello dello scalpellino, grazie al quale è entrato in contatto con la materia in modo immediato e autentico. Oggi è scultore a tempo pieno. Lavora i sassi di fiume, il ferro, il legno, cercando di portare alla luce l’energia vitale intriseca nella materia. Le sue sculture raccontano storie, come fossero dei diari della terra. Persegue la semplicità e la sintesi attraverso il gesto scultoreo e la forma.
Mostre Personali: Cantine degli Scolopi – Fanano ( MO ) - 2011 Corte di Felsina ( BO ) Nella casa dell'Ariosto - Circolo degli artisti ( RE ) IX Biennale di Firenze - 2013 Brick Lane gallery – Londra - 2014 Studio Tablinum e Officinacento5 - Como - 2014/15 Ecce homo (personale) - Cantine degli Scolopi - Fanano 2016 Triennale di Roma - 2017 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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CARLO PAZZAGLIA He was born in Bologna on 29 January 1952, he lives in Sestola, a small Exhibitions: mountain village between Emilia and Tuscany. Cantine degli Scolopi – Fanano ( MO ) - 2011 There are many experiences that he faced before dedicating himself to sculpture, including studying at the faculty of architecture, where he gave Corte di Felsina ( BO ) all the exams without ever graduating, as he enjoys remembering. Nella casa dell'Ariosto - Circolo degli artisti ( RE ) Since then there have been a lot of work and many experiences. The last was that of the stonemason; thanks to this work he came into IX Biennale di Firenze - 2013 contact with the subject in an immediate and authentic way. Today he is a full-time sculptor. Brick Lane gallery – Londra - 2014 He worked the river stones, iron, wood, trying to bring to light the intrinsic Le Cinque Anime della Scultura life energy into matter. Studio Tablinum e Officinacento5 - Como - 2014/15 His sculptures tell stories, as if they were diaries of the earth. He pursues the simplicity and synthesis through the sculptural gesture and form. Ecce homo (personale) - Cantine degli Scolopi - Fanano 2016 Triennale di Roma - 2017 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Antropometria. Una parola molto antica, dal greco Aνθρωπος, uomo, e μeτρον, misura, che racchiude in sè la chiave della scultura di Pazzaglia. Tutto ciò che noi conosciamo al mondo, tutto ciò che sperimentiamo, emotivamente e fisicamente, lo relazioniamo al nostro vivere, provare emozioni, affrontare esperienze belle o brutte che siano. Non c’è nulla di più essenziale e, al contempo, complesso dell’uomo. Pazzaglia ha fatto della propria scultura un autentico esercizio di Antropometria che, grazie alla grande essenzialità, trova lo spettatore nudo e disarmato, costretto a riflettere su cosa significhi veramente essere “umano”. Le sue sculture, realizzate quasi sempre con un materiale umile come il ferro, riescono nella miracolosa sintesi fra concetto ed emozione e fanno della semplicità il proprio fulcro per innescare riflessioni profonde, che scavano nel nostro quotidiano. La figura umana ci appare quasi stilizzata, ripulita da tutti gli inutili orpelli: in essa gli oggetti sono ridotti al minimo oppure scompaiono completamente, lasciano il posto ad emozioni e gestualità. Le sculture esposte ci invitano a profonde riflessioni: c’è la dolcezza del diventare madre de l’Attesa; lo sforzo di chi cerca di andare sempre oltre gli ostacoli e se stesso alla ricerca di una libertà che forse è solo un miraggio, come in Aquilone e L’inseguitore di Sogni; la brutalità di un destino che non riusciremo mai a controllare e che gioca con le nostre vite in Gli scacchi; o gli oggetti cristallizzati in Natura morta dove un libro, una pipa e degli occhiali si fanno eloquente ritratto di una persona solo evocata. L’ultima opera realizzata da Pazzaglia è Il fiore della Guerra: le figure umane in questo piccolo gruppo scultoreo rievocano un fiore nato su un terreno insanguinato, i suoi petali possono essere sgualciti oppure essersi preservati ma, come chi è travolto da una simile tragedia, nessuno può più dirsi lo stesso. Un messaggio immediato e accorato che ci invita ad aborrire ogni forma di guerra. © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Anthropometry. A very ancient word, from the Greek Aνθρωπος, man, and μeτρον, , measure, which contains the key to Pazzaglia’s sculpture. Everything we know about the world, everything we experience, emotionally and physically, is related to our living, feeling emotions, facing beautiful or bad experiences. There is nothing more essential and at the same time complex of man. Pazzaglia has made his sculpture an authentic anthropometric exercise that, thanks to its great essentiality, finds the spectator naked and unarmed, forced to reflect on what it really means to be “human”. His sculptures, almost always made with a humble material like iron, succeed in the miraculous synthesis between concept and emotion and make simplicity the fulcrum to trigger deep reflections that dig into our everyday life. The human figure appears to us almost stylized, cleaned of all useless frills: in it objects are reduced to a minimum or they disappear completely, leaving space for emotions and gestures. The sculptures invite us to deep reflections: there is the sweetness of becoming the mother of “l’Attesa”; the effort of those who try to go beyond obstacles and themselves in search of a freedom that is perhaps only a mirage, as in “Aquilone” and “L’inseguitore di sogni”; the brutality of a destiny that we will never be able to control and that plays with our lives in “Chess”; or the crystallized objects in “Still Life” where a book, a pipe and glasses become eloquent portraits of a person only evoked. The latest work by Pazzaglia is “Il Fiore della Guerra”: the human figures in this small sculptural group evoke a flower born on a bloody ground, its petals can be crumpled or preserved, but like someone who is overwhelmed by a similar tragedy, no one can say the same anymore. An immediate and heartfelt message that invites us to anger all forms of war. © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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In tanti fiori, i petali esterni sono più cadenti e si alzano man mano che si va verso il pistillo centrale. In guerra , ci sono i morti e coloro che a fatica si rialzano; c'è anche chi ne esce illeso ed esulta, ma è comunque sporco di sangue perchè sicuramente ha perso qualcosa o qualcuno, o entrambe le cose.
In many flowers, the outer petals are more droopy and rise as you move towards the central pistil.
In the war, there are the dead and then there are those who are struggling to get up; there are those who come out unharmed and rejoices, but it is still dirty because it has certainly lost something or someone, or both.
IL FIORE DELLA GUERRA cm. 57 x 57 x 26, ferro, 2018 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Quest’opera rappresenta un adulto che trattiene un ragazzo che trattiene un bambino che trattiene un uccello. Questo rappresenta la libertà, che è un sogno.
This work represents an adult who holds back a boy who holds a child holding a bird. This represents freedom, which is a dream.
L’NSEGUITORE DI SOGNI ferro, 34 x 18 x 51 cm, 2018 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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L’ATTESA ferro, 52 x 34 x 174 cm, 2018 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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AQUILONE ferro, 42 x 13 x 60 cm, 2018 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Siamo solo pedine sulla scacchiera della vita. We are just pawns on the chessboard of Life.
GLI SCACCHI ferro, 57 x 57 x 40 cm, 2017 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Le mie Nature Morte sono Identikit; raccontano qualcosa di una persona. My Still Life Compositions are Identikit; tell something about a person.
NATURA MORTA ferro, 55 x 37 x 13cm, 2012 Š SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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É il “cuore” il motore più importante che ci sia. It is the “heart” the most powerful engine that exists
É TUTTO QUI ferro, 60 x 46 x 191 cm, 2016 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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Dominique Joyeux
La Forma del Colore © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
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DOMINIQUE JOYEUX L’anima, percepisce la vibrazione del colore ed attraverso di esso, si riconnette con la madre terra. La sua ricerca è in influenzata dalla vibrazione dei colori e dal loro movimento. La sua tecnica subisce il fascino degli smalti in olio. Parte integrante della sua formazione si deve ai workshops frequentati in svariate parti del mondo: dalle Indie Occidentali al Pacifico e alla Corsica. Perseguendo la finalità dello studio delle luci alle varie latitudini e in relazioni ai vari scenari, le sue opere evocano la vita cellulare, la microbiologia e lo slancio vitale che in essa si cela. Con una particolare ispirazione proveniente dall’evoluzione dei continenti e degli oceani.
Premi: Silver Medal 2016 of the European Institute of Contemporary Arts. Space Cardin-Paris October 2014;
Mostre personali: Saphira- Ventura Sudio Gallery, New York - April 2015; Lazaret Ollandini - Ajaccio - September 2015; Gallery 89, -Paris-January 2016 ; Art en Capitale, Grand Palais - Paris, November 2015; Domus Romana Art Gallery – Rome, June 2016; Art shopping Carrousel du Louvre - Paris October 2016; Sm’art Aix 2017; Cannes Croisettes, June 201, Florence Biennale, novembre 2017.
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DOMINIQUE JOYEUX The soul, perceives the vibration of colour and through it, reconnects us with the mother earth. The search for Dominique Joyeux is affected by the vibration of the colours and their movement. Her technique lets us fascinate by the charm of oil glazes. A very important part of her training is due to the workshops attended in various parts of the world: from the West Indies to the Pacific and to Corsica. Pursuing the purpose of the study of lights at various latitudes and in relation to the various scenarios, her artworks evoke cellular life, microbiology and the “vital momentum” that is hidden in it. With a particular inspiration coming from the evolution of the continents and the oceans.
Awards: Silver Medal 2016 of the European Institute of Contemporary Arts. Space Cardin-Paris October 2014;
Exhibition: Saphira- Ventura Sudio Gallery, New York - April 2015; Lazaret Ollandini - Ajaccio - September 2015; Gallery 89, -Paris-January 2016 ; Art en Capitale, Grand Palais - Paris, November 2015; Domus Romana Art Gallery – Rome, June 2016; Art shopping Carrousel du Louvre - Paris October 2016; Sm’art Aix 2017; Cannes Croisettes, June 201, Florence Biennale, novembre 2017.
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19 MAGGIO - 3 GIUGNO 2018 Museo di Palazzo Reale, Genova
Se l’acqua potesse conoscere le sfumature del colore sarebbe certo l’emozione e la sensibilità di un’artista come Dominique Joyeux a poterle catturare. Nei quadri di Joyeux ogni elemento sembra assoggettarli, in un abbraccio gioioso, pulsante di vita, al ritmo del colore. Tra i colori e le forme di questi quadri troviamo un dialogo creato dalle suggestioni provenienti da tutte le parti del mondo. Ogni tela presenta il costante richiamo al mondo naturale, in particolare quello acquatico, dove l’acqua dell’oceano, dal blu profondo, è animata da una danza coloratissima di pesci e coralli dove la luce raggiunge gli abissi in sfolgoranti lampi dorati. Uno dei soggetti più studiati e raffigurati dall’artista è la barriera corallina che, con la sua complessità primordiale, diventa per Joyeux metafore della vita umana e della sua capacità di rigenerarsi e di mutare forma: come accade nella vita di noi esseri umani, quando si crede di aver perso tutto e ci sentiamo spogli come gli scheletri dei coralli, ecco che troviamo la forza di rigenerarci e di andare incontro ad una nuova fase della nostra vita. Una riflessione mirabilmente espressa in Liane Oceane. Il corallo, nella sua fase di germinazione, spettacolo di metamorfosi fra i più straordinari in natura, è la fonte di ispirazione per La Fiancèe de l’Ocean. In fondo nella storia dell’arte da sempre il corallo è stato eletto quale simbolo di rigenerazione, il suo colore e la sua forma richiamano al pulsare del sangue nelle nostre vene. Il corallo, in bilico fra mondo animale e vegetale richiama alla grande ambivalenza dell’animo umano e alla sua grande capacità di sapersi adattare alle difficoltà e ritemprarsi più forte di prima. Qui il colore e la forma sono una cosa sola e ci rammentano di che tempra sia la natura stessa dell’uomo. Il colore si è fatto emozione, ha preso la forma delle emozioni stesse del nostro animo e ci invita a danzare e confonderci fra turbini di pesci colorati ed ad imparare dal corallo a rinascere sempre più forti, sfidando le difficoltà della vita e gioire della nostra riscoperta capacità di essere in metamorfosi con la natura stessa. © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
19 MAGGIO - 3 GIUGNO 2018 Museo di Palazzo Reale, Genova
If the water could know the nuances of colour it would certainly be the emotion and sensitivity of an artist like Dominique Joyeux to be able to capture them. In Joyeux’s paintings each element seems to be subjected, in a joyous embrace, pulsating with life, to the rhythm of colour. Among the colours and shapes of these paintings we find a dialogue created by suggestions coming from all parts of the world. Each canvas presents the constant reference to the natural world, in particular the aquatic one, where the water of the ocean, from the deep blue, is animated by a colourful dance of fish and corals where light reaches the abysses with shiny golden flashes. One of the most studied and depicted subjects by the artist is the coral reef. With its primordial complexity, it becomes for Joyeux metaphors of human life and its capacity to regenerate itself and to change its form: as happens in the life of us human beings, when we believe we have lost everything and we feel as bare as the coral skeletons, here we find the strength to regenerate ourselves and to go towards a new phase of our life. A reflection admirably expressed in “Liane Oceane”. The coral, in its germination phase, among the most extraordinary spectacles in nature, is the source of inspiration for the “Fiancèe del’Ocean”. In the history of art coral has always been elected as a symbol of regeneration, its colour and its shape recall the pulsing of blood in our veins. The coral, poised between the animal and vegetable world, recalls the great ambivalence of the human soul and its great ability to know how to adapt to difficulties and re-experience itself stronger than before. Here colour and shape are one and remind us of tempering is the very nature of man. The colour has become emotion, it has taken the form of the emotions of our soul and invites us to dance and confuse ourselves among swirls of coloured fish and to learn from the coral to be reborn ever stronger, challenging the difficulties of life and rejoice of our rediscovered ability to be in metamorphosis with nature itself. © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
19 MAGGIO - 3 GIUGNO 2018 Museo di Palazzo Reale, Genova
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19 MAGGIO - 3 GIUGNO 2018 Museo di Palazzo Reale, Genova
A few spring nights, in the southern hemisphere, for a short period of time, you can see
the Corals Bridge: this emotional spectacle is confused in the echo of ancient legends and in the universe populated with stars.
Qualche notte primaveraile, nell’emisfero australe, per un breve lasso di tempo, si
può vedere il Ponte di Coralli: questo spettacolo emozionante si confonde nell’eco di leggende antiche e nell’universo popolato di stelle.
LA FIANCEE DE L’OCEAN, Tecnica mista su tela, 80 x 160 cm, 2017 © SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
19 MAGGIO - 3 GIUGNO 2018 Museo di Palazzo Reale, Genova
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19 MAGGIO - 3 GIUGNO 2018 Museo di Palazzo Reale, Genova
From a complex drawing arise unexpected shapes and I hear the roar of the coral reef.
Da un disegno complesso emergono forme inaspettate ed io sento il vociare della barriera corallina.
BARRIERRE DE CORAIL, olio e acrilico su tela, 113 x 146 cm, 2016 Š SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
19 MAGGIO - 3 GIUGNO 2018 Museo di Palazzo Reale, Genova
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19 MAGGIO - 3 GIUGNO 2018 Museo di Palazzo Reale, Genova
Marine inspiration with its stylized fish, visited by a silhouette of a dancer in deep water that invite us to share her journey
Inspirazione marina con pesci stilizzati, attraversati da una figura di danzatrice acquatica
che ci invita ad accompagnarla nel suo viaggio negli abissi.
VOYAGE EN EAUX PROFONDES, tecnica mista su tela, 80 x 100 cm, 2017 Š SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
19 MAGGIO - 3 GIUGNO 2018 Museo di Palazzo Reale, Genova
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19 MAGGIO - 3 GIUGNO 2018 Museo di Palazzo Reale, Genova
When we believe that everything is lost, that the tensed corals become skeletons, when our egoisms have taken the place of living beings, quietly, without making a noise, the oceans are regenerating.
Quando crediamo che tutto sia perduto, che i coralli siano diventati scheletri,
anche mentre i nostri egoismi prendono il sopravvento sugli esseri viventi, in silenzio, senza fare rumore, gli oceani si rigenerano.
LIANE OCEANE, Tecnica mista, 75 x 100 cm, 2017 Š SensArt 2018 by Tablinum Cultural Management
19 MAGGIO - 3 GIUGNO 2018 Museo di Palazzo Reale, Genova
Pubblicato digitalmente sulla piattafoma online ISSUU nel mese di maggio del 2018 da Tablinum Cultural Management
Tutti idiritti e le riproduzioni sono consentite solo previa autorizzazione
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19 MAGGIO - 3 GIUGNO 2018 Museo di Palazzo Reale, Genova
Published digitally on the ISSUU online platform in May 2018 from Tablinum Cultural Management
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