Tabletroma giugno 2018

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ACILIA

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Editoriale a cura del direttore Stefano Quagliozzi

I nodi e il pettine… Nei giorni appena trascorsi abbiamo assistito ad una delle più gravi crisi istituzionali dalla nascita della Repubblica. Con il risultato emerso dalle urne lo scorso 4 marzo, l’Italia ha rischiato di emulare la Germania, rimasta - dopo la consultazione elettorale del settembre 2017 - senza un governo per oltre sei mesi. Ma andiamo per gradi. Le consultazioni del Presidente della Repubblica avviate subito dopo il voto, hanno confermato una composizione del Parlamento profondamente diversa anche dalle aspettative dei politologi più esperti. Le due formazioni più penalizzate dalle urne sono state quelle che già prima del voto avevano - a detta di molti osservatori - un accordo sottobanco per governare il Paese assieme. Si tratta di Forza Italia e del Partito Democratico. Gli elettori, tuttavia, hanno avuto per queste forze politiche altri piani: Forza Italia è stata relegata al secondo posto nella compagine di centro destra, sopraffatta nettamente dalla Lega (che ha più che triplicato i propri voti, dal 4% al 17%), e il PD finito ingloriosamente dal 40,8% del giugno 2014 al 18% di marzo 2018. Altre due formazioni, Movimento 5 Stelle (con oltre il 32%) e Lega (col 17%) hanno raggiunto e superato la fatidica soglia del 40% individuata per avere, con l’attuale legge elettorale, una maggioranza numerica minima per poter governare, previa naturalmente un’intesa politica tra parti così eterogenee. Dopo giorni e giorni di lavoro per la stesura del contratto di accordo tra M5S e Lega, l’intoppo alla nascita del primo governo giallo-verde si è consumato con lo strappo tra le forze politiche di maggioranza e il Presidente Mattarella che ha rifiutato di accettare il nome del Prof. Paolo Savona al Ministero dell’Economia, nonostante un curriculum non taroccato e di tutto rispetto e nonostante lo stesso economista fosse già stato Ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato nel governo del Presidente Azeglio Ciampi, riconosciuto

unanimemente come uno degli uomini più europeisti che l’Italia abbia avuto negli ultimi decenni. Il resto è storia, anzi caos. Non era prevedibile una bocciatura al tentativo d’intesa “penta-leghista” da parte di un Presidente super partes, garante delle regole democratiche, dalla grande pazienza e dall’approccio perfino pedagogico nella gestione della crisi. Il suo operato non si sposa con un atto che, sebbene pienamente nell’alveo Costituzionale, ha rischiato di far avere proprio alla forza più sovranista, un effetto moltiplicatore dei consensi, consentendole di trovarsi tra qualche mese - in caso di rinvio alle urne - con la Lega cresciuta fin quasi al 30% con un secondo balzo in avanti così consistente da costituire davvero un caso unico al mondo. Ed ecco che neanche con la successiva mossa di un frettoloso incarico a Carlo Cottarelli, “mister spendingreview”, “i mercati” sembrano rasserenarsi; lo spread e Piazza Affari salgono sulle montagne russe, accompagnati da commenti poco edificanti nei confronti del corpo elettorale italiano da parte di esponenti politici tedeschi della UE, analisti europei, agenzie di rating, giornali teutonici, rappresentanti di istituti bancari internazionali e, ancora una volta, i non meglio identificati ma spietatissimi ectoplasmi chiamati genericamente “mercati”. Un insieme di “poteri forti” che con le loro pressioni hanno dato ai pochi che ancora non ci credevano e al di là di ogni ragionevole dubbio, la conferma che la nostra democrazia è sotto scacco, che l’Italia grazie al suo debito pubblico è un Paese ostaggio di un’Europa a trazione tedesca, della finanza internazionale e di chi sulle nostre spalle fa speculazione in borsa. Potremmo anche smetterla di votare perché poi, il risultato che emerge dalle urne, se va bene alla Germania si realizza ma se va in direzione opposta, arrivano dalla UE neanche troppo velate minacce di commissariamento del Bel Paese, come già accaduto alla Grecia. In ogni caso, dopo 88 giorni di crisi, l’inedito governo M5S-Lega che ha visto la luce, guidato dal professor

Giuseppe Conte, con qualche aggiustamento per alcuni dicasteri, alla fine ha messo d’accordo tutte le parti in campo. Cosa accadrà quanto alla tenuta dell’accordo è difficile dirlo e già la liturgia della composizione del nuovo governo è apparsa lontana anni luce da quella conosciuta finora. L’anteposizione del programma agli uomini ha stravolto gli iter di sempre e oggi tutto si consuma in una manciata di secondi, in comunicazioni lampo via social network, ancor prima che l’ufficio stampa del Quirinale abbia avuto il tempo di diramare comunicati ufficiali. E proprio parlando di Facebook, Twitter e altri social, anche la questione anagrafica comincia ad avere il suo peso. Il salto generazionale dei due leaders vincitori delle elezioni di marzo costituisce un dato di fatto. Il fatto che, sommando le loro età, Matteo Salvini (45) e Luigi Di Maio (31) risultano avere la stessa età dell’inquilino del Colle, che di anni ne ha 76. E’ quindi del tutto probabile che, stravolgendo le pratiche consolidate, gli steps d’avanzamento della realizzazione del programma concordato vengano fatti conoscere in tempo reale ai cittadini, da Di Maio e Salvini, prima ancora che dai canonici uffici stampa delle Istituzioni repubblicane, dai giornali o dalle televisioni. E anche questo, piaccia o no, è un segnale dei tempi che cambiano.



TABLET ROMA

TabletRoma, il giornale che si ascolta tutti i gioved’ dalle ore 19.35 alle 19.45 su Radio Roma Capitale 93 FM

ANNO 6 NO 62 GIUGNO 2018 SOMMARIO

8 PRIMO PIANO Il consumo di suolo

12 TABLET CULTURA Mo’ te racconto Roma

16 TABLET INCONTRA Dominika Zamara, Soprano

24 SISTEMA BINARIO Il tracking dei bagagli, salva imprevisti

36 STRATEGIE DI SOPRAVVIVENZA Genitori e figli a prova di bocciatura

44 TABLET NATURA LIPU, salvaguardia della biodiversità

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Chi siamo TabletRoma Reg. Trib. di Roma n° 296/2012 del 19/10/2012 WWW.TABLETROMA.IT editore Tablet Edizioni di Cristina Anichini Via Difilo 41 - 00124 Roma - P.I. 13042831001 C.F. NCHCST66E63H501F anichini@tabletroma.it direttore responsabile Stefano Quagliozzi - quagliozzi@tabletroma.it progetto grafico tablet ADV Maurizio De Vincentiis impaginazione e grafica Marco Flore stampa Poligraf s.r.l. Via Vaccareccia, 41/b - Pomezia - tel. 06 9106822 pubblicità 340.340.69.70 Rita Chiodoni - pubblicita@tabletroma.it - ritachiodoni@libero.it direzione e redazione redazione@tabletroma.it tablet eventi Massimo Gallus - eventi@tabletroma.it mob. 334.39.22.475

Dove siamo

Hanno collaborato a questo numero Cristina Anichini, Comitato Sicurezza Idraulica, Giorgia Conti, Annamaria De Calisti, Barbara Donzella, Claudia D.T., Massimo Gallus, Simona Git to, Marina Grappasonni, Libreria Novarcadia, Alessandra Lino, Federica Lorenzet ti, Giulia Migani, Massimo Paolucci, Alwssandro Polinori, Davide Sagliocco, Luca Carlo Santagà, Daniela Sbordoni, Sibling, Lorenzo Sigillò, Alber to Terraneo

É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da Tablet Edizioni di Cristina Anichini. Parte delle immagini presenti su questa rivista sono fonte Internet e sono utilizzate solo a fini informativi. Poichè non è stato possibile risalire ai titolari dei diritti, secondo la legge vigente, la redazione si scusa per la mancata citazione rimanendo a disposizione di qualsivoglia richiesta e precisazione da parte dei titolari stessi. La collaborazione a questo mensile è da ritenersi libera e gratuita salvo diversi accordi. Del contenuto degli articoli, degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Gli articoli pervenuti anche se non pubblicati non si restituiscono. La Direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali. Si ringraziano i partners commerciali per il contributo alla pubblicazione e alla diffusione di questo periodico. Finito di stampare il 4 Giugno 2018

TabletRoma è distribuito da Happy Family Service in tutte le principali attività commerciali, sportive e di servizio nei quartieri di Casalpalocco, Axa, Infernetto, Acilia, Dragona, Ostia, e presso i nostri partners. É inoltre distribuito nei quartieri del Torrino, Eur e Spinaceto CasalPalocco Centro Commerciale ‘Le Terrazze’ - Centro Commerciale ‘Isola 45’ - Le Mimose - Centro Commerciale ‘Isola 46’ - Centro Vecchio - Centro Commerciale ‘Isola 44’ Conad di Via di CasalPalocco - Simply di Via Pindaro - Solara Garden - Parafarmacia Farmacrimi Parrocchia e Cinema San Timoteo Axa Centro Commerciale Bianco - Centro Commerciale Axalab - Centro Commerciale Eschilo Via Euripide - Piazza Eschilo - Via Menandro Parrocchia San Carlo da Sezze - Aris Sporting Village - Centro Sportivo Eschilo Madonnetta Via Domenico Purificato - Via Cesare Maccari - Via Prato Cornelio - Via Padre Massaruti Infernetto Attività Commerciali di Via Wolf Ferrari, Via Cilea, Via Bersone, Viale Castel Porziano, Via San Candido, Via Giordano, Via Pietro Romani, Via Canale della Lingua, Via Torcegno, Via Egna, Via Lotti, Via Orazio Vecchi, Centro Commerciale Colombia, Parchi della Colombo, Istituto Comprensivo Mozart, Centro Sportivo Babel Acilia Attività commerciali di Axa Malafede, Via Usellini, Via Menzo Supermercato e Bar Elite di Via di Acilia Attività commerciali di Via di Acilia - di Via di Saponara - Via Amedeo Bocchi Biblioteca Sandro Onofri - Farmacia San Marco - Asl di CasalBernocchi - Centro Commerciale Le Arcade - Via di Macchia Palocco - Via di Macchia Saponara - Centro Sportivo Eschilo 2 Ostia Città dei Mestieri e delle Professioni, Biblioteca Elsa Morante, Asl Sant’Agostino, Ufficio di Collocamento, Scuola Professionale CIOFS Lazio, Scuola Professionale Alberghiero CastelFusano, Scuola di Ostia Scacchi, Ostia Danza, Attività e chioschi del lungomare, Via delle Baleniere, Via Isole di Capoverde, Via Pietro Rosa, Piazza della Rovere, Corso Duca di Genova, Via dei Misenati, Via Capo Soprano, Piazza Gregorio Ronco, Via Paolini - Multisala Cineland Zona industriale Dragona e Dragona Centro Sporrtivo Helios, Via Ortolani, Via Charles Lenormant, Todi’s, Via di Dragone, Via Casini, Via Donati - Parrocchia di Centro Giano Eur e Torrino Bar e Ristorante ‘Il Fungo’ - Palombini - Giolitti - Mc Donald - Highlands Institute Attività di Viale Europa - Viale dell’Oceano Atlantico - Viale Oceano Pacifico - Via della Grande Muraglia - Via Mar della Cina - Piazza Cina - Viale Città d’Europa - Via del Piabeta Venere Sturdust Village - Via Beata Vergine del Carmelo - Supermercato Elite Via Cristoforo Colombo

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Primo Piano

A cura dell’Ing. Giuliano Barucca - Coordinamento Sicurezza Idraulica

Il Consumo di suolo Il consumo di suolo - 8 mq. al secondo in Italia – costituisce una delle maggiori componenti del degrado ambientale e della crisi climatica che segnano il nostro tempo ed esaspera, spesso, le tragedie sociali, esistenziali e civili che caratterizzano l’attualità. Il suolo Il suolo è una risorsa di fatto non rinnovabile, visti i tempi estremamente lunghi necessari per la formazione di nuovo suolo, supporto indispensabile per la chiusura dei cicli degli elementi nutritivi e per l’equilibrio della biosfera. È un sottile mezzo poroso e biologicamente attivo, risultato di complessi e continui fenomeni di interazione tra le attività umane e i processi chimici e fisici che avvengono nella zona di contatto tra atmosfera, idrosfera, litosfera e biosfera. Come indicato dalla Commissione Europea nel 2006, per suolo si deve intendere lo strato superiore della crosta terrestre, costituito da particelle minerali, materia organica, acqua, aria e organismi viventi, che rappresenta l’interfaccia tra terra, aria e acqua e ospita gran parte della biosfera. Il deterioramento del suolo ha ripercussioni dirette sulla qualità delle acque e dell’aria, sulla biodiversità

e sui cambiamenti climatici, ma può anche incidere sulla salute dei cittadini e mettere in pericolo la sicurezza dei prodotti destinati all’alimentazione umana e animale, la risorsa suolo deve essere, quindi, protetta e utilizzata in modo idoneo. Le funzioni del suolo Insieme con aria e acqua, il suolo è essenziale per l’esistenza delle specie presenti sul nostro pianeta; svolge la funzione di “buffer”, filtro e reagente dal momento che consente la trasformazione dei soluti che vi passano e regola cicli nutrizionali indispensabili per la vegetazione. E’ coinvolto nel ciclo dell’acqua; funge da piattaforma e da supporto per i processi e gli elementi naturali e artificiali; contribuisce alla resilienza dei sistemi socio -ecologici; fornisce importanti materie prime e ha, inoltre, una funzione culturale e storica. Un suolo in condizioni naturali, insieme all’intera biosfera, fornisce al genere umano i servizi ecosistemici necessari al proprio sostentamento: - servizi di approvvigionamento (prodotti alimentari e biomassa, materie prime, etc.); - servizi di regolazione (regolazione del clima, cattura e stoccaggio del carbonio, controllo dell’erosione e dei nutrienti, regolazione della qualità dell’acqua, protezione e mitigazione dei fenomeni idrologici estremi, etc.); - servizi di supporto (supporto fisico, decomposizione e mineralizzazione di materia organica, habitat delle

specie, riserva genetica, conservazione della biodiversità, etc.); - servizi culturali (servizi ricreativi e culturali, funzioni etiche e spirituali, paesaggio, patrimonio naturale, etc.). La maggior parte, quindi, dei servizi resi dal suolo non coperto artificialmente ha un’utilità diretta e indiretta per l’uomo e appare cruciale, nell’ambito delle politiche di gestione e di pianificazione del territorio, valutare le ricadute delle diverse scelte di pianificazione territoriale e urbanistica, attraverso la stima dei costi e benefici associabili a diversi scenari di uso del suolo, e/o a politiche di tutela e indirizzi propri degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica. Per l’importanza che rivestono sotto il profilo socioeconomico e ambientale, tutte queste funzioni devono pertanto essere tutelate (Commissione Europea, 2006). Le minacce Il suolo subisce una serie di processi di degrado ed è

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Ostia nel 1943 ed oggi


sottoposto a diverse tipologie di minacce: - l’erosione, ovvero la rimozione di particelle di suolo ad opera di agenti atmosferici (vento, acqua, ghiaccio) o per effetto di movimenti gravitativi o di organismi viventi (bioerosione); - la diminuzione di materia organica; - la contaminazione locale o diffusa; - l’impermeabilizzazione (sealing), ovvero la copertura permanente di parte del terreno e del relativo suolo con materiale artificiale non permeabile; - la compattazione, causata da eccessive pressioni meccaniche, conseguenti all’utilizzo di macchinari pesanti o al sovrapascolamento; - la perdita della biodiversità; - la salinizzazione, ovvero l’accumulo nel suolo di sali solubili in seguito ad eventi naturali o all’azione dell’uomo; - le frane e le alluvioni; - la desertificazione, ultima fase del degrado del suolo. Copertura, uso e consumo di suolo Il consumo di suolo deve essere inteso come un fenomeno associato alla perdita di una risorsa ambientale fondamentale, dovuta all’occupazione di superficie originariamente agricola, naturale o seminaturale. Il fenomeno si riferisce, quindi, a un incremento della copertura artificiale di terreno, legato alle dinamiche insediative. Un processo prevalentemente dovuto alla costruzione di nuovi edifici, capannoni e insediamenti, all’espansione delle città. Il concetto di consumo di suolo deve, quindi, essere definito come una variazione da una copertura non artificiale (suolo non consumato) a una copertura artificiale del suolo (suolo consumato). L’impermeabilizzazione del suolo costituisce la forma più evidente di copertura artificiale. Le altre forme di copertura artificiale del suolo vanno dalla perdita totale della “risorsa suolo” attraverso l’asportazione per escavazione (comprese le attività estrattive a cielo aperto), alla perdita parziale, più o meno rimediabile, della funzionalità della risorsa a causa di fenomeni quali la contaminazione. La rappresentazione più tipica del consumo di suolo è, quindi, data dal crescente insieme di aree coperte da edifici, capannoni, strade asfaltate o sterrate, aree estrattive, discariche, cantieri, cortili, piazzali e altre aree pavimentate o in terra battuta, serre e altre coperture permanenti, aeroporti e porti, aree e campi sportivi impermeabili, ferrovie ed altre infrastrutture, pannelli fotovoltaici e tutte le altre aree impermeabilizzate, non necessariamente urbane. Tale definizione si estende, pertanto, anche in ambiti rurali e naturali ed esclude, invece, le aree aperte naturali e seminaturali in ambito urbano. Il consumo di suolo netto è valutato attraverso il bilancio tra il consumo di suolo e l’aumento di superfici agricole, naturali e seminaturali dovuti a interventi di recupero, demolizione, de-impermeabilizzazione, rinaturalizzazione o altro. Tuttavia, i processi di rigenerazione dei suoli sono rari, complessi e richiedono notevoli apporti di energia e tempi lunghi per ripristinare le condizioni intrinseche del suolo prima della sua impermeabilizzazione.

Figura 1.1 - Esempio di consumo di suolo agricolo: l’area di EXPO 2015 a Milano negli anni 2001 (in alto) e 2014 (in basso)

L’impermeabilizzazione del suolo La progressiva espansione delle aree urbanizzate e le sempre più diffuse dinamiche insediative dello sprawl urbano comportano una forte accelerazione del processo di impermeabilizzazione del suolo, comunemente chiamato cementificazione. La copertura permanente con materiali artificiali (quali asfalto o calcestruzzo) per la costruzione, ad esempio, di edifici e strade, riguarda solo una parte dell’area di insediamento, poiché altre componenti di tale area, come i giardini, i parchi urbani e altri spazi verdi non rappresentano una superficie impermeabile. L’impermeabilizzazione rappresenta la principale causa di degrado del suolo in Europa, in quanto comporta un rischio accresciuto di inondazioni, contribuisce al riscaldamento globale, minaccia la biodiversità, suscita particolare preoccupazione allorché vengono ad essere ricoperti terreni agricoli fertili e aree naturali e seminaturali.

Conclusioni Le raccomandazioni per garantire un uso più sostenibile delle risorse naturali indicano nella tutela del capitale naturale uno dei cardini per la sostenibilità della vita dell’uomo sulla terra. Questo è perseguibile attuando una svolta drastica nelle politiche ambientali, che innovi i modi che hanno portato alla situazione attuale di ipercementificazione, in Italia e non solo. Affrontare i nodi critici di politiche e strategie programmatiche, dall’abbattimento della rendita urbana e finanziaria, alla formulazione corretta degli strumenti di politica urbanistica, al riconoscimento di suolo e territorio quali beni comuni, significa concentrarsi su ciò che è importante. Bisogna sancire la fine dell’epoca della crescita urbana e favorire l’avvento della cosiddetta “urbanistica del recupero”, una svolta che necessita forse di qualcosa di simile a quella che Salvatore Settis ha chiamato “azione popolare”. Estratto dei primi capitoli della Relazione elaborata nel 2015 dall’ISPRA circa lo stato del “consumo di suolo” in Italia.

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L’impermeabilizzazione è probabilmente l’uso più impattante che si può fare della risorsa suolo poiché ne determina la perdita totale o una compromissione della sua funzionalità tale da limitare/ inibire anche il suo insostituibile ruolo nel ciclo degli elementi nutritivi. Nelle aree urbane il clima diventa più caldo e secco a causa della minore traspirazione vegetale ed evaporazione e delle più ampie superfici con un alto coefficiente di rifrazione del calore. Soprattutto in climi aridi come quello mediterraneo, la perdita di copertura vegetale e la diminuzione dell’evapotraspirazione, in sinergia con il calore prodotto dal condizionamento dell’aria e dal traffico e con l’assorbimento di energia solare da parte di superfici scure in asfalto o calcestruzzo, contribuiscono ai cambiamenti climatici locali, causando l’effetto “isola di calore”. C’è da considerare, inoltre, che l’espansione urbana riguarda spesso i terreni più fertili, ad esempio quelli delle pianure alluvionali, dove maggiore è

la perdita di capacità della produzione agricola e dove la rimozione, per la costruzione di edifici o infrastrutture, di suoli agricoli gestibili tramite misure di agricoltura conservativa, ci priva ancora di più del suo potenziale per la fissazione naturale di carbonio, influendo quindi sul clima. Un suolo compromesso dalla espansione delle superfici artificiali e impermeabilizzato, con una ridotta vegetazione e con presenza di superfici compattate non è più in grado di trattenere una buona parte delle acque di precipitazione atmosferica e di contribuire, pertanto, a regolare il deflusso superficiale. Il dilavamento dei suoli e delle superfici artificiali da parte delle acque di scorrimento superficiale determina anche un incremento del carico solido e del contenuto in sostanze inquinanti, provocando un forte impatto sulla qualità delle acque superficiali e sulla vita acquatica. La forte pressione sulle risorse idriche può causare cambiamenti nello stato ambientale dei bacini di raccolta delle acque, alterando gli ecosistemi e i servizi che essi offrono. La riduzione di zone umide, pozzi naturali e terreni permeabili, combinata con l’espansione delle città nelle piane alluvionali e costiere, spesso posizionate lungo le coste o le rive dei fiumi, aumenta fortemente il rischio di inondazioni, anche in considerazione dei possibili effetti dei cambiamenti climatici. La capacità del suolo di immagazzinare acqua e l’assorbimento di pioggia nel suolo viene ridotta e, in molti casi, impedita completamente, con una serie di effetti sul ciclo idrogeologico. Le precipitazioni che si infiltrano nei suoli, infatti, fanno aumentare in misura significativa il tempo necessario per raggiungere i fiumi, riducendo il flusso di picco e quindi il rischio di alluvione. Una maggiore infiltrazione idrica riduce la dipendenza da depositi artificiali per la raccolta dei carichi di picco delle precipitazioni e migliora, di conseguenza, anche la qualità delle acque.

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Il libraio consiglia a cura della libreria Novarcadia

Sabato 9 Giugno, ore 19:00 Piergiorgio Pulixi incontra i lettori

Se la incontri non la dimentichi, perché il commissario Rosa Lopez è pronta a sacrificare un ostaggio per riportare la situazione in parità. La ricordano ancora in Calabria, dove si è fatta le ossa nella guerra alle cosche. Non la dimenticano oggi, a Milano. Lettere minatorie e proiettili nella cassetta della posta sono il premio per una carriera che l’ha condotta ai vertici dell’Antiterrorismo. Ma dietro la scorza da superpoliziotta, Rosa cova il tormento: il suo compagno è in coma, vittima di un attentato. E non c’è solo il senso di colpa, ci sono anche le frequentazioni con quelli del Lovers Hotel, il luogo che non esiste, in cui niente è proibito e quando qualcuno deve cantare si attacca la musica della tortura. La sbirra, però, non può cedere alla donna. Una minaccia gravissima incombe sulla città: la più perfida delle menti criminali ha ordito un piano di morte. Lo chiamano il Maestro e insegna l’arte della guerra. Per fermarlo, la Lopez scivolerà in una spirale di ricatti, tradimenti e vendette. Liste scolastiche? AIUTO! Anche quest’anno, la Libreria offre ai suoi clienti l’opportunità di poter ordinare, presso di noi, i libri scolastici per l’anno 2018/2019, per le scuole superiori e medie inferiori. Come l’anno scorso vi chiediamo di portare in libreria la lista scolastica stampata e controllata. Gli ordini saranno accettati fino alla fine di Settembre.Grazie per l’attenzione.

Venerdì 8 giugno, ore 19:00 circolo letterario e gruppo di lettura I librai incontrano i lettori per raccontare le ultime novità, gli imperdibili e il libro del mese. Infine il gruppo di lettura si riunisce per discutere di “RESTO QUI” di Marco Balzano, Eimaudi. I consigli di lettura:

LA SIGNORA DELLA PORTA ACCANTO di Yewande Omotoso 66th and 2nd Hortensia è scontrosa, Marion, snob. Da quasi vent’anni vivono una accanto all’altra a Katterijn, un’enclave di una quarantina di case in un sobborgo di Città del Capo. Vent’anni di ostilità e disprezzo reciproco, di futili litigi, di «commenti maligni». Ad accomunarle è il successo ottenuto sul lavoro, in un’epoca in cui le donne in carriera erano rare: se Marion è riuscita ad aprire uno studio di architettura con più di trenta impiegati, Hortensia ha fondato un’azienda tessile diventando una «guru del design». Ormai ottantenni e fresche di vedovanza, le due «vecchiette» continuano a detestarsi apertamente finché un evento inaspettato non le costringe a una convivenza forzata. Così, tra i timidi tentativi di Marion di creare una complicità «alla Thelma & Louise» e la burbera ritrosia di Hortensia, i battibecchi quotidiani si addolciscono e i rancori si trasformano lentamente nel terreno comune tra due donne capaci di farsi strada,

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in modi opposti, negli anni difficili dell’apartheid. Con sguardo lieve e senza mai perdere l’ironia, Yewande Omotoso dà vita a un racconto sull’emancipazione femminile, sull’impatto del colonialismo nella società sudafricana e, soprattutto, su una materia spesso elusiva: l’amicizia.

IL QUADERNO ROSSO di Michel Bussi Edizioni e/o Una storia originale e molto umana tra Marsiglia e Africa. Leyli Maal è una donna maliana molto bella, madre di tre figli, che vive in un minuscolo appartamento della periferia di Marsiglia in compagnia di una collezione di civette e di una montagna di segreti. Quella che apparentemente è la vita tranquilla di un’immigrata ben inserita viene però scossa da due delitti sanguinari in cui sembra coinvolta la figlia maggiore Bamby, ventenne bellezza mozzafiato. I due omicidi si rivelano ben presto essere il coperchio del vaso di Pandora del

racket dell’immigrazione clandestina, scoperchiato il quale vengono alla luce scheletri nell’armadio di personaggi insospettabili e agghiaccianti organizzazioni che lucrano sulla pelle dei più derelitti. Spettacolare come tutti i romanzi gialli di Bussi, dove i colpi di scena si susseguono con un ritmo incalzante, Il quaderno rosso dà una visione nuova e per certi versi illuminante di un problema di grande attualità com’è quello dell’immigrazione clandestina.

IL MONDO DI AMELIA Gruppo di amici con super poteri di Jimmy Gownley Il Castoro Amelia Louise McBride è tornata. E con lei un inevitabile… mare di guai! Insieme ai suoi strampalati amici Reggie, Rhonda e Pigiamino, Amelia dovrà risolvere il mistero legato al passato da rocker della zia Tanner, battere un’agguerrita banda di ninja, superare la nostalgia dei vecchi amici e persino… affrontare le prime cotte!


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Tablet Cultura di Cristina Anichini

Mo’ te racconto Roma. Intervista a Umberto Magni

Il 5 giugno è stato presentato presso la Libreria Feltrinelli di Via Appia Nuova il libro di Umberto Magni, Mo’ te racconto Roma, edito da Bordeaux. Scoprendo questo libro mi piacerebbe utilizzare un termine che ne indicasse un genere nuovo, la Guide Novel, ossia un libro che racconta delle storie ma al contempo può essere utilizzato come una guida ‘turistica’. Mo’ te racconto Roma infatti è composto da 11 passeggiate, 11 itinerari nella Città Eterna suddivisi in tappe che raccontano al lettore oltre cento aneddoti della Roma che fu. Come per esempio gli scontri tra i grandi artisti del Rinascimento, Michelangelo e Raffaello, Bernini e Borromini oltre che i misteri che “nascondono” opere d’arte e monumenti. Sapevate cosa si cela nella fontana di Trevi e nella vicina chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio? che cosa è la buca dello spione? qual è la storia dell’obelisco di Piazza San Pietro? dov’era quello che fino al 1883 è stato l’ippodromo della città? quella del Pasquino era l’unica statua parlante di Roma? e le altre cinque che a volte discutevano tra loro? e dove compaiono – secondo la leggenda – tutti quei fantasmi già altre volte avvistati in città (Beatrice Cenci, Donna Olimpia, Targhini e Montanari)...? E la risposta a queste e ad altre curiosità vi aspettano tra le pagine di questo gioiellino. Umberto

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Magni, architetto e nipote del Maestro Luigi Magni, da sempre appassionato e studioso delle bellezze di Roma, mette così in risalto quelle leggende e quelle storie che noi romani abbiamo da sempre sotto gli occhi e su cui non ci soffermiamo. Questo libro è una spinta a visitare la nostra meravigliosa città con altri occhi e divertimento. Lo incontriamo in libreria dopo la presentazione avvenuta di fronte ad un nutrito pubblico interessato e divertito. Ci rilascia una breve intervista.

neorealisti. No Roma ha sempre da dire qualcosa. Sta a noi trovarla.

Umberto che rapporto ha con Roma? Roma è dentro me. Sono cresciuto in una famiglia romana che amava moltissimo questa città. Le riunioni di famiglia, i racconti di mio padre e dei miei zii sono sempre state per me dei brani di storia di Roma, una sorta di “stage”.

Grazie per la piacevole “chiacchierata” invito tutti a visitare la pagina face book mo’ te racconto Roma di Umberto Magni e spero di vedervi numerosi alle prossime presentazioni del libro: il 23 giugno a Velletri e il 29 giugno a Roma a “Letture d’Estate” Un caro abbraccio a tutti. Umberto Magni

Quale l’intenzione di questa opera? Il libro nasce per far conoscere a molti alcune curiosità che pochi conoscono. Ho cercato di scrivere come se raccontassi una storiella ad un ragazzo. E per questo spero che il mio libro possa far aumentare l’amore per questa città, in special modo tra i più giovani.

Ringraziamo anche noi Umberto Magni della disponibilità che ci ha accordato e invitiamo tutti i nostri lettori ad acquistare il suo libro nelle migliori librerie e su tutte le piattaforme commerciali on line.

Aneddoti e leggende che risalgono a secoli fa. Da un certo punto in poi della sua storia, Roma non ha più nulla di interessante da raccontarci? No , non è cosi. E allora Pasolini ? tutti quei bellissimi film

Come considera questo tempo, una deriva o solo un passaggio verso un futuro migliore? Domanda complessa. Vorrei tanto dire che è un passaggio verso un futuro migliore … ma certo è che io Roma cosi malmessa non l’ho mai vista. Cerchiamo di essere ottimisti e magari impegnarci un po’ più per migliorarla.


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+Design

di Alessandra Lino creativaseriale@gmail.com www.creativaseriale.com 335.64.94.985

Millenial Pink Tutti, almeno una volta, ne abbiamo sentito parlare oppure, senza conoscerne l’esistenza, ne abbiamo notato la costante presenza sulle riviste e sui social. [foto 1 -2]

3 - Grand Budapest Hotel

Intorno al 2012 ha iniziato a farsi notare come una sfumatura delicata del rosa – barbie, arrivando poi, nell’estate del 2016, ad includere una gamma di tonalità del rosa che vanno dal beige ad un ibrido tra il color salmone e il pesca; cosa che l’ha consacrato con l’appellativo di Millennial Pink.

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Alcuni fanno risalire l’avvento del Millennial Pink al film “Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson [foto 3], altri invece alla versione oro – rosa dell’iPhone messo in commercio nel 2015. Ma in realtà tutto è cominciato qualche anno prima, quando alcuni grandi nomi del design scandinavo, quali Muuto [foto 4 -5 -6], Normann Copenhagen, Space Copenhagen, Scholten & Baijings, che hanno cominciato ad usare questo colore nei loro complementi di arredo. Nello stesso anno, India Mahdavi cura il restyling del ristorante Gallery Sketch a Londra, scegliendo per questo interno un look total pink: pareti rosa e sedie in velluto rosa. [foto 7] Colore che diventa la sua firma e che, negli anni successivi, userà anche per gli interni dei negozi Red Valentino. Così, il rosa diventa il colore che assicura un successo, qualunque sia il campo in cui venga utilizzato. Dalla moda agli interni, dall’architettura al packaging fino alle foto su Instagram, i cui dati dimostrano che, quando una foto ha una forte componente di rosa, funziona meglio di altre.[foto 8 -9 -10 -11] E’ soft ma mai banale, sta bene quasi con tutti i colori, non vincola gli abbinamenti, illumina gli spazi rendendoli rilassanti e confortevoli, riesce ad assumere diverse identità a seconda dell’accostamento proposto, rappresenta una bellezza ironica pur mantenendo una raffinata eleganza, scrollandosi di dosso l’appellativo di colore “da ragazzine”. In realtà il rosa, come colore associato alla femminilità, è molto più recente di quanto si pensi; infatti fino alla metà del XX sec. era il colore indossato dagli uomini sfarzosi, mentre le donne venivano generalmente rappresentate vestite di blu, colore indossato dalla Vergine Maria. Nell’epoca di Instagram, il Millenial Pink funziona perché gradevole alla vista e al passo con un epoca in cui i generi sono sempre più fluidi. Allo stesso tempo riprende un colore tipico degli anni ’80 e ’90, ma rendendolo più sobrio. Impertinente, sincero e al tempo stesso nostalgico, il Millennial Pink ci infonde calma e meraviglia. Qualcuno di voi, l’ha utilizzato per i propri interni? Fatemi sapere! ;)

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architettura attiva di Massimo Paolucci

IL SUOLO RITROVATO giardino pensile Ogni forma di architettura consuma territorio. Gli habitat moderni dovrebbero minimizzare questo effetto che ha riverberi spesso devastanti.Tendere a “sollevare” le forme del costruito e toccare solo dove necessario il terreno dovrebbe essere la regola principale in ogni forma di progettazione. Da sempre l’architettura “verticalizza” gli elementi e modifica l’orizzonte, solleva la massa dandogli un nuovo assetto che è apparentemente statico ma coinvolge lavoro, producendo di conseguenza un nuovo equilibrio energetico. L’antropizzazione di vaste aree di territorio, dalle frazioni alle moderne città, crea rete di connessione e luoghi dell’abitare che riconfigurano aree immense in cui le città limitrofe divengono un unicum sconfinato. La nascita delle megalopoli ci pone di fronte ad una serie di problemi di varia scala e tipologia, fino ad arrivare ai riflessi sull’intero ecosistema. Molte sono le possibili attività di mitigazione degli effetti negativi ma il fattore “consumo del suolo” resta fondamentale. Oltre a tentare di “poggiare” il meno possibile, per depotenziare tale effetto, è auspicabile la riproduzione di un suolo artificiale a copertura dell’edificato che integri almeno parzialmente quanto consumato. Se i tetti degli edifici di una città fossero, anche parzialmente ricoperti di vegetazione, l’intera superficie urbana assumerebbe caratteristiche diverse dalle attuali.

Inverdire i tetti potrebbe riproporre una diversa lettura dell’elemento tecnologico “copertura”, da semplice protezione dalle intemperie a componente attiva con una serie di effetti positivi. La motivazione fondamentale per costruire una copertura verde è la riduzione dell’effetto “isola di calore”. Gli edifici tradizionali assorbono le radiazioni solari e le restituiscono sotto forma di calore, aumentando anche di 4 °C la temperatura delle città rispetto alle campagne. La realizzazione di uno strato verde sul tetto consente di migliorare il microclima attraverso l’evaporazione delle acque piovane “non disperse” reimmettendo nell’atmosfera fino al 70-80% dell’acqua contenuta nello stato superficiale, inoltre agisce come isolante termico e acustico su tutto l’edificio, mentre l’erba e le piante regolano l’umidità e filtrano polvere e smog dall’atmosfera che circonda gli edifici. Un tetto ben costruito, coperto di terra e piantumato, può non deteriorarsi mai. La terra impedisce gli effetti

dannosi della luce solare, del vento e dei cicli gelo/disgelo e umido/secco sul manto impermeabile. I giardini pensili sono un’ottima alternativa in centri caratterizzati da un’elevata concentrazione edilizia e con poche zone verdi, poiché favoriscono la biodiversità, costituiscono anche una eccellente forma di naturalizzazione urbana e di miglioramento ambientale contribuendo a ridurre l’impatto visivo per coloro che vivono in città. L’evoluzione in orti pensili posti in coperture praticabili o balconi può produrre anche frutti, fiori e foglie. Dovremmo incoraggiare la loro crescita dentro e intorno alle nostre abitazioni, implementare tale pratica nelle città specialmente dove contribuiscono a mantenere una temperatura confortevole. Tutte le essenze sono rigeneranti alla vista, hanno un profumo gradevole, ossigenano e umidificano l’aria e inoltre non dimentichiamo…alcune sono buone da mangiare.


Tablet incontra di Enrico Zanon

I Lieder di Chopin nelle corde di Dominika Zamara Abbiamo avuto il piacere di incontrare il soprano Dominika Zamara, che tra un impegno e l’altro ci ha concesso un pò del suo tempo per parlarci del suo ultimo lavoro discografico: “Chopin Lieder OP. 74” edito dalla torinese Elegia Classics. Ripercorriamo brevemente la carriera di Dominika, artista di origine polacca cresciuta artisticamente in Italia. Nel 2006 vince un borsa di studio per il Conservatorio Statale di Verona, nel 2007 si Laurea con il massimo dei voti all’Università Musicale di Wroclaw (PL), durante la sua carriera si esibita in gran parte d’Europa, U.S.A., Messico, Cina e Corea del Sud in opere, concerti e Festival. E. Buongiorno Dominika, innanzi tutto raccontaci la scelta di registrare un disco su questo repertorio molto particolare? D. Chopin è un compositore che adoro e questi lieder sono le sole cose che scrisse per la voce, su testi di grandi poeti polacchi. Da molto tempo volevo registrare queste perle, nel disco c’è l’intero ciclo che comprende 19 lieder più uno che abbiamo riscoperto e tre bonus track di altri compositori polacchi Moniuszko e Paderewski. Posso dire che questo disco è un omaggio alla mia terra, la Polonia. E. Come si è svolto il lavora in studio di registrazione? D. C’è sempre stata una grande coesione in sede di registrazione (nb Pink Soud Studio), oltre che tra me e Franco Moro il pianista che ha registrato con me il disco, anche con il nostro Tecnico del Suono Luca Panebianco il quale ha fatto un ottimo lavoro nel mix e

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master, ed il conforto di poter lavorare con un tecnico che sai anche musicista è una cosa non trascurabile. E. Questo è il tuo quarto album in studio ed il primo per la Elegia Classics, come ti sei trovata con questa nuova casa? D. Mi sono trovata molto bene, finite le registrazioni tempo un mese ed era tutto pronto, una grande professionalità, abbiamo fatto squadra per tutto il processo di produzione. E. Ci sono altre sorprese che dobbiamo aspettarci da questo disco? D. L’ultima, ma non in ordine di importanza, è che a breve uscirà un videoclip sul lieder Sen di St. Moniuszko, scritto e diretto dal regista Marvin Miller, girato nel Bellunese. La scelta di girare il video è ricaduta sul padre dell’opera polacca già che l’anno prossimo sarà il suo anniversario. Il video è molto onirico, ma non voglio anticipare nient’altro. E. Come reagisce il pubblico quando canti questi repertori, in Italia ed in altri paesi? D. Solitamente piacciono molto, ho fatto diversi concerti in Italia proponendoli ed il pubblico ne era entusiasta. Ricordo che feci un tour in Messico (Città del Messico e Zacatecas) nel 2014 dove cantai al Palacio Des Belles Artes il più bel Teatro del Messico e dopo il concerto c’erano tante persone che venivano a chiedermi la storia di queste perle o l’esatta pronuncia dei titoli, invece in Polonia per quanto conosciuti sono sempre amatissimi. E. Ho visto nel tuo sito che il 5 luglio eseguirai un concerto al Teatro Marcello di Roma, proporrai anche qualche lieder? Sarà la tua prima esibizione nella Città Eterna? D. Certamente questa sarà un occasione per presentare questo nostro lavoro e ne sono felice. Sarà una grande emozione per me esibirmi al Teatro Marcello un luogo così storico. Tra l’altro adoro Roma, la sua storia e le architetture, in ogni angolo si può vedere qualcosa di incredibile è una città che non smette mai di stupirmi. Mi sono esibita diverse volte nella così detta Città Eterna, e sempre ho trovato un bel pubblico che mi ha accolto con molto calore.

E. Vivi in Italia, come mai la scelta è ricaduta su questo paese? D. E’ l’Italia che mi ha scelta. Subito dopo la laurea ricevetti una proposta di ingaggio da un agenzia e la accettai. Questo mi diede modo di continuare a studiare con i grandi Maestri il Bel Canto Italiano e non smetterò mai di ringraziarli tra loro E. Demori, M. Melani e D. Anselmi. E. Ringraziamo il soprano Dominika Zamara per il tempo concesso. Per chi volesse maggiori info: www.dominikazamara.eu



Tablet Couture di A.T.

Agnese Scappini, influencer e scrittrice

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Due lauree, una in Filosofia e l’altra appena ottenuta in Psicologia. Quasi 200.000 follower su Instagram, tutti in costante attesa di un post o di una storia. Un libro – “Una rosa per un santo” – già editato (da Bertoni editore) e un altro che presto potrebbe essere ambientato in quel di Portofino per poi entrare nelle librerie di tutta Italia. Se la vita fosse un numero, quella di Agnese Scappini sarebbe un continuo susseguirsi di cifre sempre maggiori. Influencer e scrittrice, mamma e modella, manager della comunicazione e artista eclettica. La sua è una storia in eterno divenire fatta di ore sui libri, di giorni davanti al pc per studiare la strategia comunicativa vincente delle aziende per le quali lavora, di attimi di ispirazione che si trasformano in fotografie o righe di un libro. La passione per la lettura ha influenzato così tanto la sua vita da averla spinta poche settimane fa in quel di Portofino per realizzare uno shooting che oltre a regalarle belle foto le ha acceso la lampadina per un nuovo romanzo. Ma il presente è fatto, soprattutto, di belle immagini. Fotografie con un trionfo di sensualità ed eleganza. In collaborazione con il lussuoso Eight hotel di Paraggi (Portofino), Agnese Scappini ha puntato nel suo ultimo set su brand che rappresentano il top per classe e prestigio: Paladini Lingerie, Grimaldi Mare, Lucia Vitiello gioielli, Livia Bonanni, La Ferrier, Pourquoi Me.

Un’avventura che ha ulteriormente allungato il suo curriculum di fotomodella. Insomma, Agnese Scappini non è solo l’influencer che l’Italia conosce… Certo, io in qualche modo nasco da lì. Dopo la mia seconda bambina ho deciso di buttarmi nel web per comunicare il valore di essere donna e la forza di essere mamma. Così ho creato il mio blog www.okaylifestyle.com, usando i social come veicolo principale. Instagram è diventato ben presto il mio biglietto da visita, con numeri che ad oggi, dopo poco più di due anni di intenso lavoro, sono arrivati a toccare i 195.000 followers. Da qui si sviluppano tanti progetti. Ho vari progetti in itinere, moltissimi che riguardano i social; voglio che le mie conoscenze in questo campo possano essere utili alle persone per acquisire padronanza di questi strumenti, i quali hanno un potenziale difficilmente comprensibile nell’immediato. E poichè il mestiere che voglio fare ha come scopo quello di aiutare le persone a stare bene o meglio, lo voglio fare a tutti i livelli tanto più in un ambito così pervasivo oggi come quello della comunicazione virtuale. Di recente hai presentato “Una Rosa per un Santo”, edito da Bertoni. Nell’era del 2.0, ho saputo riconvertirmi al piacere della scrittura. L’arte o l’ispirazione è qualcosa di davvero poco controllabile; e io ho scoperto di non riuscire a limitare questa mia ‘vocazione’, io penso per immagini e le trasformo in storie. Bisogna che manteniamo la capacità di stupire e di stupirci. Ecco perché a 31 anni e due figli da crescere ho scoperto la vocazione per storie belle e vere. Quello di scrittrice è uno dei tuoi “ruoli”. Quello di blogger ti ha permesso di entrare nel mondo della moda nei panni di testimonial. Ho collaborato allora con tantissimi brand, negozi e fotografi. Cito, fra i tanti, Valery, Zhoelala Milano, Club Voltair, Parah, Nora Barth, Sunset Milano, Gretel Zanotti, Carlo Pignattelli, Seboys shoes. Ho intrapreso


poi piano piano il ruolo di Social Media menager, insomma in questo mondo ci sguazzo a meraviglia… Come si coniugano queste attività con la tua vita privata? Diciamo che l’amore… mi piace raccontarlo sui libri! Vivo una vita molto semplice e tutt’altro che mondana, fatta da casa, bambini e lavoro/ studio. Nutro profondo rigore verso l’allenamento e lo sport, mentalità tramandatami dal mio passato di ginnasta agonista. E adoro sobrietà ed eleganza: adesso che arriva l’estate, benedico il ritorno della moda dei costumi interi, accessori che da sempre adoro. Ma la mia vita privata è più che altro caratterizzata dai miei due splendidi bambini, ai quali dedico tutto il mio tempo. Naturalmente, sui social, l’aspetto fisico gioca un ruolo determinante. L’immagine in quest’epoca è tutto, e vorrei che… la mia immagine fosse veicolo fondamentale che porti ai miei contenuti, su ciò che ho da dire. Anche perché uso la mia immagine per questo. Non rinnego il mio ruolo di modella, anzi con orgoglio ho rappresentato sul mercato tanti prodotti. Ma persevero nel voler usare questo ruolo per raggiungere i miei veri obiettivi professionali: essere una professionista nel settore della comunicazione e scrittrice di qualità. Questo rappresenta un ulteriore salto di qualità nella carriera di una donna, per la quale la bellezza è solo un veicolo per rappresentare e raccontare il giusto life style, e che aspira a farlo bene, ad essere“brava”. Dove sta il segreto del tuo successo? I numeri credo siano dovuti all’immensa passione che metto in quello che faccio. Amo la bellezza, la giustizia, il bene; sono un’esteta. Amo star bene e far star bene, ed è questo il vero obiettivo di ogni mia attività… i numeri sono semplicemente una conseguenza. Questo vale per chiunque in qualsiasi cosa faccia: se alla base ci si mette il cuore e come obiettivo il bene proprio e altrui, allora non può che esservi riuscita. Questo è ciò che ho potuto apprendere dai miei studi, il mio backround è fatto di un diploma in liceo classico, una laurea triennale e specialistica in filosofia (conseguita qui a Perugia), una laurea triennale in psicologia (sempre a Perugia) e una specialistica in Psicologia del Lavoro a Firenze (appena conseguita). Insomma amo studiare, amo soddisfare la mia curiosità, per essere sempre preparata in ogni contesto e questo mio amore si esplica nella lettura. E vorrei che i miei canali social siano i canali migliori per dare spunto o aiutare chi ne ha bisogno.

Fotografo: Matteo Originale Mua: Valentina Masoni In collaborazione con @ycpssd

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di Lorenzo Sigillò - foto © di Fotoincorsa.com

Giugno: con le belle giornate, tutti di corsa! Non potrebbe essere altrimenti, il giugno romano con le sue giornate più lunghe e il caldo ancora sopportabile, diventa un mese davvero divertente per neofiti e atleti navigati. È pur vero che qualora le temperature o l’umidità rendessero i vostri allenamenti troppo tosti, vi raccomandiamo, naturalmente, di non correre nelle ore centrali della giornata, di bere molto e utilizzare un abbigliamento traspirante.

Salto di una settimana e ci troviamo al 9 giugno, ancora nei dintorni di Roma, per una sabato sera a Pomezia: alle ore 19.00 va in scena infatti la 30a edizione della ‘Sulle Orme di Enea’, 10 km su un misto sterrato con partenza e arrivo in Piazza Indipendenza. Domenica 10, invece, vi portiamo a San Polo dei Cavalieri, a Marcellina, per i 10 km della 37a ‘La Scarpettata’. In alternativa al difficile percorso di misto sterrato, si potranno correre anche solo i 7 km su strada asfaltata.

Ce n’è per tutti i gusti! Il primo weekend di giugno vi metterà già di fronte ad alcune scelte: sabato o domenica? Roma o fuori Roma? Giorno o Sera? E ancora, strada o terra?

Arriviamo a metà mese, con l’attesissima seconda edizione della ‘Mezza Maratona di Roma’ in versione notturna, con la distanza dei 21,097 km da percorrere dalle 21.00 di una piacevole serata romana. Affascinante il percorso da affrontare sabato 16, con partenza e arrivo a Piazza del Popolo con passaggi a Piazza di Spagna, Piazza Venezia, Colosseo, Circo Massimo, Piramide, San Paolo, Testaccio e gran parte di Lungotevere.

Il 2 giugno, infatti, sono in programma due gare a pochi passi dalla Capitale, alle 9.30 nei boschi del parco regionale dei castelli Romani, a Rocca di Papa, si possono correre i 12 km del ‘Trail delle Carbonaie’ , mentre, alle 19.00, ci sono i 10 km della 5a ‘Liberty Sunset Race’ di Civitavecchia.

Per gli appassionati delle brevi distanze si può andare invece nel frusinate per correre alle 20.30 i 10 km della 3a ‘Corsa del Castello di Ceccano’ oppure aspettare la domenica mattina del 17, per gli 8 km della ‘Corsa della Croce Rossa’ (6° Memorial “Angelo Pinna”) a Monterotondo.

Ma dopo i “consigli della nonna”, veniamo alla super lista delle occasioni per divertirsi veramente.

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Il 3 giugno, invece, alle 9.00, si corre il 24° ‘Giro del Ferro di Cavallo’ a Casalotti di 10,550 km, mentre al parco divertimenti di Cinecittà World sono previsti i 7 km della omonima corsa.

Se non siete ancora stanchi, giugno continua ad offrire possibilità podistiche anche sabato 23, sempre nelle splendide lande nei dintorni di Roma, e sempre al tramonto. Avete una tripla scelta con diversi appuntamenti che cominceranno tutti alle 19.00: la 3a ‘Corri con Noi di Marta’ (VT) per 11,2 km , la 7a ‘Vallelunga Race’ di Campagnano per 10,6 km e la 3a ‘Corsa di Alberto’ di Sant’Angelo Romano per 7,6 km Domenica 24, ancora, spazio alla divertente ‘Antica Dogana Beer Run’, 6 km a Stazione di Frasso, Sonnino (LT) una corsa a carattere goliardico, dove appunto, non mancherà anche l’occasione di gustare una buona birra! Chiude il mese, sabato 30 un altro tris di corse fuori dalle mura di Roma, due serali e un bel trail mattiniero. Quest’ultimo si corre a Subiaco, in tre versioni, sui monti Simbruini: Gran, Medium e Fast, rispettivamente di 90, 30 e 12 km, una gara solo per appassionati del genere e atleti dalle grandi capacità di resistenza. Per i tradizionalisti, invece, si può scegliere tra la gara delle 19.00 a Bolsena (VT), per la 19esima ‘Maratonina’ di 9,3 km e quella delle 21.00 a Mentana, per la seconda ‘Mentana by Night’ di 6,6 km. Non avete scuse neanche questo mese, gare su ogni tipo di terreno, tutti tipi di distanze, ad ogni ora del giorno, a Roma e nel Lazio…si sta Tablet, si sta Run!



Turisti per caso di Cristina Anichini

Uno sguardo dominante sulla Val d’Orcia Montalcino e la terra del Brunello

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Questo mese consigliamo una gita particolare tra le colline del senese, uno dei più bei paesaggi che ci dona questa nostra terra italiana. È il borgo di Montalcino, che si staglia dominante sulla Val d’Orcia a 600 m di altezza, uno dei più bei comuni della Toscana. Nata come roccaforte dei frati benedettini dell’Abbazia di Sant’Antimo, grandi feudatari del senese nel IX secolo, la cittadina deve la sua fama e la sua ricchezza al vino che in questa terra viene prodotto: il Brunello di Montalcino. Le colline delle valli dell’Ombrone e dell’Asso morbide e sinuose sono coperte da filari di vitigni ordinati e contenuti. La normativa del DOGC (che il Brunello ha ricevuto per primo in Italia nel 1980) infatti richiede una produzione controllata, tale da garantire qualità e pregiatezza. Gli ettari dedicati alla produzione sono non più di 800 e i tempi di invecchiamento vanno da un minimo di 3 anni fino ad un massimo di 7-8 anni, in cui si raggiunge una qualità molto alta. La produzione annua è di circa 55 mila ettolitri. L’origine di questo vino si deve alla felice intuizione di un vignaiolo locale, tale Ferruccio Biondi Santi, che intorno alla metà dell’800 decise di utilizzare esclusivamente l’uva Sangiovese e di lasciarla invecchiare da sola in botti di rovere o di castagno. Ne è nato così un eccezionale “vino da meditazione” che accompagna quel particolare stato d’animo a cui si è indotti contemplando la campagna senese su cui spazia lo sguardo dall’alto. Ma a Montalcino non si beve solo vino. È indubbio che il richiamo turistico legato all’enogastronomia è molto forte, ma anche il contesto storico artistico non è da meno. Ed è così che tra enoteche, degustazioni di prodotti tipici locali e cantine da visitare, un giro tra le bellezze del borgo non è da meno. L apiù importante è la Rocca trecentesca, un poderoso castello-recinto dalla irregolare forma pentagonale, interessante esempio di architettura militare, modello precursore delle successive fortezze toscane di età rinascimenale. Consigliamo di arrivare alla Rocca percorrendo la Via principale, la Via Stretta, su cui si affacciano le vetrine di eleganti negozi di prodotti locali e di moda, nonchè di ristoranti ed enoteche, privi

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di quel grossolano sapore tu-ristico che spesso si incontra in certe località. Attraversando Piazza del Popolo, chiusa da edifici tardo-medievali sui quali spicca l’alta torre del Palazzo dei Priori, e perdendosi tra vie tranquille dal forte carattere storico, si giunge alla Rocca che vale la pena visitare, soprattutto per percorre le mura e i bastioni da cui fuire di una ulteriore visione panoramica della valle e del borgo. Di fronte alla Rocca su Via Ricasoli sorge il complesso conventuale di Sant’Agostino, con due chiostri del ‘500 molto belli. È la sede dei Musei Civici e spazio mostre temporanee. Non può mancare inoltre una visita alla grandiosa chiesa romanico-gotica di Sant’Agostino ricca di affreschi di scuola senese con nel coro le storie di Sant’Agostino di Bartolo di Fredi, e la Madonna del Soccorso, una semplice chiesa ricca internamente di pregevoli altari barocchi e altre opere tardo rinascimentali. Una vista d’ obbligo qualche chilometro fuori Montalcino è l’Abbazia di Sant’Antimo, tra i maggiori esempi di architettura monastica del XII secolo. La grandiosità dell’edificio è messa in risalto dalla bellezza della campagna, isolata tra gli olivi. Oltre alla canonica visita turistica si ha la possibilità di ascoltare i canti gregoriani dei monaci benedettini, una suggestione unica, un salto indietro nel tempo. I canti si svolgono per sette volte al giorno, noi ne consigliamo l’ascolto nell’ora dei vespri.

Per alloggiare a Montalcino, TabletRoma ha selezionato per voi un delizioso appartamento, appena ristrutturato con vista unica sulla Val d’Orcia: Casa vacanze “Civico 24” di Riccardo Masia, in Via Lapini 24 Fotografie e servizi su AIRBNB cercando Montalcino, Case, Civico 24 o digitando il seguente link: https://www.airbnb. it/rooms/24594874?location=Mont alcino%2C%20SI&s=RlfrboBu



Sistema Binario di Simona Gitto

Il tracking dei bagagli per viaggi a prova di imprevisti Sempre più tecnologia per le compagnie aeree, che assicurano meno perdite e danni per i bagagli dei viaggiatori Biglietto aereo pronto, voglia di partire e lasciarsi la routine alle spalle anche. Bagagli alla mano, la partenza per le vacanze è vicina. Ma, un momento, “bagagli alla mano” è un’affermazione non sempre assicurata. In effetti è un tasto dolente: sarebbe bello imbarcarci e poi atterrare con la certezza che il nostro bagaglio ci abbia seguito fedelmente in stiva.E chiaramente il più delle volte non è così. Ecco perché molte compagnie aeree stanno sperimentando sempre più spesso sistemi di tracciabilità integrale dei bagagli, sistemi che ridurrebbero i costi e migliorerebbero l’efficienza. Proprio l’utilizzo della tecnologia in questo frangente ha fatto registrare dal

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2007 una diminuzione di almeno il 70% delle problematiche connesse al trasporto bagagli - riporta il Sita Baggage Report 2018, alla sua 14ma edizione. I bagagli smarriti, danneggiati o rubati sono anche sinonimo di “perdita” per le compagnie aeree che ovviamente si vedono costrette a risarcire i passeggeri. Solo lo scorso anno il risarcimento complessivo a livello internazionale è stato di 2,3 milioni di euro, fa sapere Sita stessa - ovvero la società di servizi di comunicazione per l’industria aeronautica. È qui che la tecnologia fa la differenza. Nei prossimi anni l’uso di sistemi di tracking ma anche l’introduzione di postazioni self-service per l’imbarco dei bagagli - fast bag drop - faranno la vera differenza. Dal primo giugno di quest’anno entrerà in vigore l’obbligo di tracciabilità, la Risoluzione 753, che già alcune compagnie hanno messo in atto anche prima del tempo, come la stessa Alitalia. Tecnologia al primo posto anche per compagnie aeree come Delta, Qatar o BahamasAir, la quale, negli aeroporti di Miami e Nassau, in soli sette giorni è passata dal controllo delle etichette manuale alla Risoluzione 753.

Tutti i dati raccolti con questo sistema genereranno un database ancora più completo, che verrà migliorato facendo ricorso a nuovi strumenti di intelligenza artificiale in grado di ottimizzare l’efficienza durante le operazioni di smistamento e consegna. Il monitoraggio coinvolgerà le aree critiche dei diversi aeroporti, valutando quali tratte possono generare più problemi. I sistemi tecnologici gestiranno completamente i bagagli lungo tutta la filiera, dalla consegna alla partenza fino all’atterraggio, tenendo informati i passeggeri sullo spostamento dei loro oggetti personali. Grazie anche al sostegno di IATA -International Air Transport Association - l’implementazione dei sistemi tecnologici negli aeroporti per le compagnie aeree può crescere ancora. Parola anche di Sita, che si esprime attraverso il suo presidente Ilya Gutlin: “SITA ha un ruolo unico nel realizzare il potenziale dei dati, e la gestione dei bagagli è un settore che ne trarrà beneficio. È un’area su cui siamo fortemente focalizzati, collaborando con l’intero settore per poterla innovare”. Sul sito https://www.sita.aero è possibile saperne di più.



Tablet Arte testi e fotografie di Barbara Donzella

‘Human+’, la mostra

sui possibili futuri dell’umanità ‘HUMAN+. Il futuro della nostra specie’, la mostra che esplora i potenziali percorsi futuri dell’umanità, visitabile sino al 01.07.2018, al Palazzo delle Esposizioni di Roma. In ‘Ritorno al futuro’ Marty McFly chiedeva al Dottor Emmett Brown: “Futuro…è lì che stai andando?” e Doc: “…Ho sempre sognato di vedere il futuro, di guardare oltre i miei anni, di vedere il progresso dell’umanità”. Film come questo e serie tv più recenti, come ‘Black mirror’, ‘Westworld’ o ‘Stranger things’, ci parlano di futuri possibili, abitati da cyborg, cloni o superumani. Ma è davvero solo frutto della fervida immaginazione degli sceneggiatori o è il futuro che ci attende? O, forse, è già qui? La mostra ‘HUMAN+. Il futuro della nostra specie’ esplora i possibili futuri dell’umanità, prendendo in considerazione le implicazioni delle tecnologie pas-

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sate ed emergenti. Il simbolo “+” in ‘Human+’ comporta un orientamento positivo per il futuro della nostra specie. Se durante il Novecento, il progresso è equivalso ad un incremento della rapidità di esecuzione ed efficienza – il cui effetto distorsivo è stato renderci più grassi, annoiati e perennemente stanchi – il XXI secolo sarà caratterizzato dalla convergenza di settori come la biotecnologia, la robotica e l’intelligenza artificiale, con i consequenziali interrogativi di natura etica sull’appropriazione della vita e l’alterazione dell’io che tali ricerche alimentano e alimenteranno. Per l’edizione romana della mostra il Palazzo delle Esposizioni ha voluto affiancare al corpus principale delle opere di artisti, designer e scienziati, selezionate dalla Science Gallery di Dublino e dal CCCB di Barcellona, un ulteriore contributo. Un gruppo di opere di artisti italiani, selezionate da Valentino Catricalà (Fondazione Mondo Digitale) affrontano il tema del + Umano, ponendosi il dubbio se un ‘potenziamento’ tecnologico possa portare al ‘depotenziamento’ dell’essere umano, inteso come profondo sentire.

Nella prima delle cinque sezioni che compongono il percorso espositivo, dal titolo ‘Capacità aumentate’, ci vengono presentati una serie di metodi fisici, chimici e biologici per potenziare la mente e il corpo, come le protesi esterne, che aumentano le funzioni fisiche. Il ‘Progetto per arti alternativi’ di Sophie De Oliveira Barata, disegnatrice di protesi per arti, ad esempio, le ha trasformate in veri e propri oggetti di moda e design, dopo che una giovane cliente costretta, ogni anno, a sostituire la propria gamba artificiale, le aveva chiesto di realizzare di qualcosa di diverso e divertente. Altri artisti, Chirs Woebken e Kenichi Okada, hanno preso, invece, spunto dai superpoteri degli animali, come quello delle formiche che comunicano attraverso l’olfatto o quello degli uccelli che sono guidati dai campi magnetici e hanno realizzato la loro maschera per poter percepire il mondo come un pipistrello. In controtendenza ai dettami del mondo moderno, ‘Il casco Deceleratore’ offre a chi lo indossa una visione del mondo al rallentatore, grazie a un piccolo computer collocato all’interno del casco che processa


i segnali provenienti da una videocamera e da un microfono esterni, proiettando le immagini rallentate su un display posizionato all’altezza degli occhi. Entrando nel successivo settore della mostra (‘Incontrare gli altri’), si ha come la sensazione di essere proiettati all’interno dei laboratori di Skynet, il supercomputer a rete neuronica della saga cinematografica ‘Terminator’, dove decine di crani robotici ti seguono con le loro pupille mobili, come in attesa di un corpo. L’installazione di Louis-Philippe Demers, del 2009, dal nome ‘Area V’ - che fa riferimento all’area visiva della corteccia cerebrale detta V5 – è incentrata sull’effetto di disagio che provoca lo sguardo enigmatico dei robot, che fissano e “osservano” il visitatore. Recenti sviluppi nel campo della robotica sociale e dell’intelligenza artificiale hanno, infatti, indicato, nel movimento degli occhi, un fattore cruciale per l’instaurarsi di un dialogo non verbale tra uomini e macchine. E magari, in un futuro prossimo, come auspicava la protagonista Sarah Connor, in ‘Terminator 2’: “Se un robot, un Terminator, può capire il valore della vita umana, forse potremo capirlo anche noi”. Se gli androidi vi mettono troppo in soggezione, non vi preoccupate, c’è sempre “La macchi-

na per essere un altro”. Il collettivo ‘BeAnotherLab’, grazie all’uso di tecnologie delle neuroscienze e protocolli basati su recenti scoperte riguardo la cognizione (come i neuroni a specchio), offre agli utenti un’esperienza “immersiva” nel corpo di un altro. Vi siete mai chiesti come sarebbe essere nei panni di una persona su una sedia a rotelle o essere di un sesso o colore diverso dal proprio? Questa è l’occasione giusta per scoprirlo e recuperare un rapporto empatico con il prossimo. Le ultime tre sezioni di ‘Human+’ sono intitolate: ‘Essere artefici del proprio ambiente’, ‘I limiti della vita’ e ‘Umano, Sovraumano?’. Tra le opere qui presenti, quella che più ha attirato la nostra attenzione è stata ‘Una vita dopo la morte’ (Afterlife) (2009), di James Auger e Jimmy Loizeau. I due autori, in assenza di una prova inconfutabile della vita dopo la morte, soprattutto se si è atei, hanno dato una loro particolare risposta al quesito. ‘Afterlife’ propone di sfruttare il potenziale chimico dell’essere umano dopo la morte, mediante l’uso di una cellula a combustibile microbiologica che raccolga il potenziale elettrico del corpo in una batteria a secco.

Se aveste una batteria caricata con la vostra energia o con quella di un vostro caro, come la usereste? Lasciandovi con questo dilemma, vi consigliamo di non perdere questa interessante mostra, visitabile ancora per poche settimane, sino al 01 luglio 2018, al Palazzo delle Esposizioni.

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Tablet Territorio

a cura di Vincenzo Basso Presidente Associazione Canale dei Pescatori

Il giorno 18 maggio 2018 l’Associazione Canale dei Pescatori ha incontrato presso il Municipio X – Ostia il Direttore Arch. Nicola De Bernardini per avere informazioni sulle prossime attività previste per il Canale dei Pescatori di Ostia. Nel corso dell’incontro, il Direttore del nostro Municipio, cordiale e disponibile, ha comunicato che: – il DRAGAGGIO della foce del Canale è assicurato per l’anno corrente e per tutto il 2019, come previsto dal contratto di manutenzione triennale in corso con la ditta Zoldan. Essendo risultato positivo e vantaggioso l’intervento dell’escavatore con braccio da 18 mt., presumibilmente i prossimi interventi saranno eseguiti con la stessa macchina. – Per lo SPOSTAMENTO DELLA SABBIA presente sul molo destro, risultato di precedenti dragaggi, il ricollocamento sulle spiagge di Ostia Ponente sarà effettuato nei prossimi mesi di giugno e luglio. Si effettuerà con attività limitata alle sole prime ore del mattino per non creare problemi alla balneazione ed al traffico stradale. Durante tale attività, per ragioni di sicurezza, sarà interdetta la relativa spiaggia – Per la RISTRUTTURAZIONE DEI MOLI ESISTENTI il previsto “iter amministrativo” sarà attivato alla fine della stagione balneare 2018 ed i lavori eseguiti nel 2019. Durante i lavori di ristrutturazione per il dragaggio del Canale sarà presumibilmente utilizzata una pompa aspirante “sorbona”. Sarà interdetta la zona moli ma consentita la navigazione nel Canale.

Casalpalocco e la via Nicolaiana a cura della redazione Si è conclusa con successo la Settimana Nicolaiana, la lunga serie di appuntamenti che ha visto coinvolto il X

San Nicola di Myra

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– Per l’eventuale ripristino del funzionamento del natante DRAGA posizionata a terra sulla darsena di fronte al Borghetto dei Pescatori è in corso la raccolta dei preventivi per la riparazione dello scafo e dei meccanismi di dragaggio, qualora risultasse di conveniente riparazione. Tuttavia la gestione economica diretta della draga da parte del Municipio dovrà essere valutata, insieme ai costi di riparazione, nell’esame complessivo della sua riutilizzazione. – Il ripristino della PROFONDITA’ del Canale SOTTO I PONTI esistenti (attualmente quello di Viale della Villa di Plinio è di 20/40 cm. secondo la marea e di 40/60 cm. per quello della Ferrovia e del Lungomare Duilio) potrà essere aumentata con l’impiego della “sorbona” in concomitanza dei lavori di ristrutturazione dei moli. – Per il ripristino della funzionalità dello SCIVOLO COMUNALE, nuovamente richiesto dall’Associazione Canale dei Pescatori, è stato confermato a breve l’intervento del X Municipio per ripristinarne l’uso. Lo scivolo comunale, situato a ridosso della Darsena fronte il Borghetto dei Pescatori, è l’unico disponibile gratuitamente ad Ostia ed è inoperante in sicurezza per la presenza di una scalino che rende difficile il varo ed il recupero delle imbarcazioni. Riprestinare la sua utilizzazione appare maggiormente utile dopo che la zona antistante, necessaria alla movimentazione e il posteggio dei carrelli porta barche, è stata liberata e bonificata dalle tante imbarcazioni abbandonate e fuori uso che avevano reso la zona una vera discarica.

municipio e il quartiere Casalpalocco dal 21 al 27 maggio scorsi. Come accennato nel numero di maggio questo progetto si è fondato sulla figura di San Nicola di Myra e sull’opera di riconciliazione di Papa Francesco con la Russia cristiana e cosmopolita. Un’ opera di avvicinamento tra culture. A Casalpalocco si sono susseguiti degli incontri in vari punti nel quartiere come da programma. Partendo il 24 maggio con il 1° Torneo di calcio, di pallacanestro e della volley, alla presenza della Presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo, per poi proseguire con il Torneo di Burraco all’Isola 46 e chiudere in bellezza al Centro Comemrciale ‘Le Terrazze’ dove per tre giorni abbiamo assistito a manifestazioni folkloristiche russe, dai balli, alla cucina e all’artigianato. Grazie all’impegno di molti commercianti e all’organizzazione curata da Daniela Sbordoni il Centro Commerciale de ‘Le Terrazze’ si conferma uno spazio fulcro delle attività del quartiere, con la sua piazza centrale ben predisposta ad eventi di una certa importanza.


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I L R I N G I O VA N I M E N TO D E L L E L A B B R A L’Acido Ialuronico …per chi non vuole il volume Non per forza Acido Ialuronico significa labbra finte o volumi eccessivi L’Acido Ialuronico è una molecola normalmente presente nel nostro corpo ed è una componente essenziale dei nostri tessuti. Con il passare del tempo se ne produce sempre meno ed é per questo che la pelle appare più disidratata e raggrinzita. E’ una molecola estremamente “grande” pertanto non è possibile farla penetrare con una semplice crema, se non negli strati più superficiali dell’epidermide. Ha la caratteristica di essere “come una spugna” (idrofila) trattenendo l’acqua e dando turgore ai tessuti. Esistono tantissime tipologie di Acido Ialuronico, che donano caratteristiche completamente diverse a secondo del prodotto utilizzato:

ACIDO IALURONICO LIBERO: - Stimola i tessuti, attuando un processo di rigenerazione; spesso associato a vitamine, aminoacidi, antiossidanti; - Non dà alcun volume, lavora dall’interno con effetto anti-aging; - PREVISTO UN CICLO DI TRATTAMENTI OGNI 7-10 GG PER 2 MESI, DA RIPETERE 2 VOLTE L’ANNO.

Dott. Daniele D’Andria DOCENTE UNIVERSITARIO Università degli Studi “G. D’Annunzio” - CHIETI MEDICO

SPECIALISTA DOTTORE

CHIRURGO IN

DI

CHIRURGIA

RICERCA

ACIDO IALURONICO MINIMAMENTE CROSS-LINKATO - Si inizia a parlare di FILLER, si utilizza per riempire le piccole rughe o grinze superficiali, per togliere il codice a barre, in associazione al botulino per trattare le “zampe di gallina” (rughe perioculari); - Non serve a dare volume, ma a correggere i piccoli dettagli; - SI ESEGUE IN UN’UNICA SEDUTA ED IL TRATTAMENTO DURA DAI 4 AI 6 MESI .

ACIDO IALURONICO MEDIAMENTE CROSS-LINKATO - Si tratta di un FILLER (riempitivo) vero e proprio, che si inietta nelle zone profonde per dare volume, correggere rughe più profonde e modificare la forma del viso ripristinando i volumi persi o correggere asimmetrie; - Utilizzo: regione zigomo-malare media, rughe nasogeniene, ridefinizione del bordo mandibolare, accentuazione del sopracciglio ; - SI ESEGUE IN UN’UNICA SEDUTA ED IL TRATTAMENTO DURA DAI 6 AGLI 8 MESI.

MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA VISO E CORPO BLEFAROLIFTING NON CHIRURGICO CHIRURGIA DERMATOLOGICA CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA RIABILITAZIONE LINFOVASCOLARE CARBOSSITERAPIA TRICOLOGIA MEDICINA RIGENERATIVA SHAPING UP FILLERS BIORIVITALIZZAZIONE PEELING

ACIDO IALURONICO FORTEMENTE CROSS-LINKATO - Il FILLER per definizione, serve a dare grossi volumi o sostenere il peso dei muscoli del viso; - Utilizzo: lifting della regione zigomatico-malare, ridefinizione del profilo del naso con sollevamento della punta (rinofiller); - SI ESEGUE IN UN’UNICA SEDUTA ED IL TRATTAMENTO DURA CIRCA 12 MESI.

ACIDO IALURONICO SPECIFICO PER LE LABBRA - Si tratta di un FILLER che è studiato appositamente per le labbra con caratteristiche di morbidezza ed elasticità, per dare un effetto naturale e confortevole per il paziente; - Il suo impiego é esclusivo per le labbra, grandi capacità di idratazione; - SI ESEGUE IN UN’UNICA SEDUTA ED IL TRATTAMENTO DURA dai 10 ai12 MESI.

LA TECNICA DEL “LIP DETAILING” La tecnica del LIP DETAILING si utilizza per dare al labbro DEFINIZIONE, IDRATAZIONE, CORREGGERE DELLE ASIMMETRIE, senza però lavorare sui volumi; richiesta spesso per dare un RINGIOVANIMENTO DELLA BOCCA E DELLA REGIONE PERIBUCCALE , la quale risente molto dell’invecchiamento, ma senza dare l’aspetto di “una bocca rifatta”. La caratteristica estetica è quella di un labbro semplicemente ringiovanito e più idratato. Si utilizzano tre tipologie di fillers diverse, rispettando la caratteristica dei vari tessuti e si modella a piacimento della paziente. Può essere successivamente aggiunto anche il volume, se la paziente lo dovesse richiedere.

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IL TRATTAMENTO SI ESEGUE IN UNA SEDUTA ED HA UNA DURATA DURATA DAI 6 AGLI 8 MESI

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Un posto Tranquillo Dott.ssa Giulia Migani

Psicologa / Psicoterapeuta Analista transazionale socio-cognitiva Mediatore Feuerstein PAS Basic e Standard I livello EMAIL: giuliamigani@yahoo.it Cellulare: 338 3839479

Nichilismo:

ospite inquietante per i nostri giovani

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Nel 2007 Umberto Galimberti, noto professore universitario di psicologia e filosofia, scrisse un libro dal titolo “L’ospite inquietante. Il nichilismo e i giovani”. Egli sosteneva che i nostri giovani, anche se non lo sapevano, stavano male. E la causa di questo “mal-essere” era appunto il nichilismo, che come un ospite inquietante: “si aggira tra loro, penetra nei loro sentimenti, confonde i loro pensieri, cancella prospettive ed orizzonti, fiacca la loro anima, intristisce le passioni rendendole esangui”. E, ancora, sottolineava il fallimento e l’impotenza delle più importante agenzie educative: la famiglia e la scuola. Che in alcun modo riuscivano a raggiungere i giovani e a invertire questa pericolosa china. Sono passati 11 anni dall’uscita di quel libro e… come stanno oggi i giovani? Credo si possa affermare che, purtroppo, stanno sempre peggio. La strada che stanno percorrendo è quella del consumare la loro vita nel “consumo” (passatemi il gioco di parole). Quello che pare loro interessare è appunto una logica consumistica di mercato, dove ciò che conta è quello che può tornare utile, che può essere sfruttato. Sembra si sia perso, per i giovani, il movimento che li conduca a proiettarsi in un futuro dove realizzare le loro promesse, ampliare il loro orizzonte, dare ricchezza ai loro sentimenti. Sentimenti che non sanno più riconoscere e descrivere, nemmeno per tentare di definire il malessere che sentono, perché “sentire” quel nulla mette angoscia e fa paura. Allora… Meglio continuare sulla strada dell’analfabetismo emotivo, meglio far tacere le emozioni con ogni mezzo possibile: droga, alcool, dipendenze dal gioco, dal consumo, dal denaro. Vivere il presente esasperando le sensazioni al

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massimo, senza alcuna visione del futuro, ma questo non regala loro gioia, bensì soltanto un effimero sollievo quando riescono, magari anche solo per un attimo, a seppellire quella terribile angoscia che pervade il loro quotidiano ormai privo di senso. Famiglia e scuola sono impotenti. La famiglia ha perso il ruolo di porto sicuro e la scuola quello di luogo dove maturare i propri interessi e speranze: non sono più un richiamo protettivo o allettante. Non sono più il trampolino di lancio verso la loro libertà e felicità. In uno scenario come quello appena descritto, aumentano in modo sensibile sintomatologie ansiose e depressive, che possono arrivare a strutturarsi in disturbi di personalità (schizoide, evitante, ossessivo compulsive, antisociale) o disturbi gravi dell’umore (disturbo borderline, disturbo bipolare, disturbo paranoide) o psicotici (schizofrenia, psicosi maniaco depressive). Ed ecco allora che insorgono fenomeni come quello di cui abbiamo scritto lo scorso mese: il ritiro sociale degli Hikikomori, chiusi nelle loro stanze. O ancora gli atti autolesivi, come tagliarsi con lame di vario tipo per poter “sentire” un dolore che abbia una spiegazione (Mamme, controllate le braccia delle vostre figlie, perché sono in preoccupante aumento le giovani che si tagliano). Oppure le esplosioni di rabbia, i litigi violenti fino alla rissa, l’abuso di sostanze, le abbuffate di cibo, il gioco d’azzardo. Fino ad arrivare ai tentativi di suicidio… È qualcosa di più profondo delle crisi esistenziali tipiche del periodo adolescenziale, è proprio un grave malessere fatto di mancanza di legami affettivi che diano saldezza, di prospettive, di speranza. È mancanza di senso… Mi viene in mente Vasco Rossi: “Voglio trovare un senso a questa vita, anche se questa vita un senso non ce l’ha”. Ecco… io non credo che questa vita non abbia un senso, ma quello che mi pare abbastanza chiaro è che i giovani, a questo “senso”, non ci credano più. E siccome (come dice Vasco) “anche se non ha un senso, domani arriverà lo stesso” allora nemmeno serve impegnarsi più per cercarlo o magari costruirlo, questo senso, meglio vivere alla giornata, tanto domani arriva lo stesso! Non vorrei sembrasse che io dia tutta la colpa a Vasco Rossi… certo è però che quelle sue parole descrivono

bene un atteggiamento “helpless” che ormai pervade l’animo dei giovani. Con famiglia e scuola che stanno impietrite a guardare questo processo di autodistruzione e proseguono imperterrite a dare quello che riescono a dare ma che… non serve. La famiglia fornisce prodotti di consumo… la scuola contenuti senza direzione e senza anima. Credo di poter parlare a ragione perché sono cose che vedo: a scuola ci sto ogni giorno, i giovani li osservo e con loro parlo; con i giovani che arrivano da me in terapia ci lavoro: li ascolto, mi confronto con loro. E le conclusioni che ho tratto sono: è vero, i giovani soffrono a causa di questo “ospite inquietante” che li sta portando ad ammalarsi di una depressione segreta che avvelena la loro anima, privandoli di speranza e progettualità. Il nichilismo, la mancanza di senso e significato della loro esistenza. Il mio amato vecchio maestro Viktor E. Frankl la chiamava depressione noogena, dove “nous” è parola che viene dal greco e significa “spirito, anima”. I giovani soffrono di depressione della loro anima. È la depressione della mancanza di un significato per la loro anima, per la loro vita. La ricerca di un senso alla propria esistenza è una necessità umana, che può dare risposta alla domanda che tutti noi ci siamo posti e che anche i giovani si pongono: “Chi sono io e che cosa ci sto a fare in questo mondo?”Per Frankl l’equilibrio psichico ed emotivo dipendono dalla risposta a questa domanda, cioè dalla percezione significativa di sé e del proprio vissuto. Quando l’individuo manca di questo, allora cerca altre compensazioni: artificiali (droghe), atteggiamenti violenti o devianti, isolamento. Ma come si fa a trovare questo senso? Come si può fronteggiare questa situazione? Come si possono aiutare i giovani? Sono domande che urgono e alle quali non è semplice dare risposta. Umberto Galimberti, nel suo libro, conclude scrivendo che la via di uscita è “insegnare ai giovani l’arte del vivere”, che consiste nel riconoscere le proprie capacità e nel farle fiorire esprimendole, nel sostenere i giovani nel “compiere il primo passo capace di farli incuriosire e innamorarsi di sé”. E allora, nei prossimi mesi, andremo più a fondo in questo discorso e parleremo di alcuni approcci in ambito psicologico che si prefiggono proprio questa meta.



Strategie di sopravvivenza a cura di Sibling siblingcoach@gmail.com

Genitori e figli a prova di bocciatura

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Se ci pensate bene, la vita oscilla tra fare scelte e fare i conti con le scelte che abbiamo fatto. Giugno è senz’altro un mese di bilanci. La prova costume è uno di questi ma non è nulla in confronto al vero dramma che tanti genitori vivono in questo periodo, quello di un figlio che ti porta a casa una bocciatura o due-tre debiti. E adesso come ci andiamo in campeggio in Corsica? Dove li troviamo i soldi per le ripetizioni? Chi gliele farà? Ecco alcune delle domande che sorgono spontanee all’indomani della ferale notizia. In questi casi, ci sono diverse cose da fare che possono aiutare noi e i nostri figli a stare meglio. Vediamone alcune. Intanto cerchiamo di stare sul presente e sulla soluzione. Il passato ci dà angoscia inutile perché indietro non si torna. Evitiamo perciò di accusare, recriminare, umiliare. Lo so che costa fatica, ma chiudiamo con il passato, a meno che non siamo tanto bravi da poterlo utilizzare in maniera costruttiva. Blocchiamo anche le ansie da futuro. Cosa succederà il prossimo anno, a settembre…? Inutile anche questo, non siamo maghi, non lo possiamo sapere in anticipo. Possiamo però sapere cosa fare oggi. Vi ricordate cosa vi ho detto nel precedente articolo? Per raggiungere un obiettivo, occorre definirlo precisamente, stabilire cosa si può fare da subito per raggiungerlo e muoversi. Perché poi i ragazzi riescano nello studio, è necessario che leghino ad esso esperienze ed emozioni positive.

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E allora, la cosa più veloce, economica e semplice da fare è rasserenare il clima in famiglia. Dire a un figlio che è un somaro, un ingrato e cose del genere non servirà a farlo diventare un campione di studio né a migliorare il rapporto con i genitori. Anzi, molto spesso si trasforma in boomerang. Certo, la serenità non garantisce che il ragazzo diventi improvvisamente un genio in quelle materie con cui ha finora fatto a botte! Di sicuro contribuirà a creare le condizioni per un cambiamento sostanziale del suo approccio alla scuola e a farci trascorrere un’estate piacevole. Terza dritta: distinguiamo. Quando ci sentiamo gonfi di rabbia e di angoscia, sediamoci un attimo e facciamo una lista delle cose che ci preoccupano. Già questo ci farà sentire meglio perché ci aiuterà a fare ordine in fatti ed emozioni, a dare senso al nel caos dentro di noi. E anche ad organizzarci praticamente. Quando facciamo di tutta l’erba un fascio, rischiamo di essere sequestrati da un grumo di emozioni senza essere consapevoli della loro origine. In questo caso, se la cosa che ci angoscia è il fatto che nostro figlio è stato rimandato o bocciato, concentriamoci su questo. Non ingigantiamo il problema caricandolo di ansie che hanno origine diversa. Per finire, proviamo a mettere in pratica questo percorso in quattro tappe, ispirato alla alla Comunicazione Non Violenta di Rosenberg. Mettiamoci tranquilli e osserviamo oggettivamente i fatti. Oggettivamente significa “senza giudizio”, come li vedrebbe una macchina da presa. Sembra facile, eh? Ora chiudiamo gli occhi per qualche minuto e cer-

chiamo di non pensare. Stiamo in contatto con ciò che proviamo emotivamente e fisicamente. Come ci sentiamo rispetto a questa situazione? Lasciamo scivolare via dolcemente i pensieri che arrivano, respiriamo profondamente e rilassiamoci, accogliamo le sensazioni. All’inizio ci sembrerà difficile, potremmo addirittura provare ostilità verso questa pratica che tenta di alienarci dai nostri pensieri negativi. Ma come, io sono inc****** e tu mi dici di far finta di niente? Lo so, succede, è successo anche a me. Non fa niente, continua oppure riprovaci più tardi. Al termine di questa piccola meditazione diamo un nome alla sensazione che proviamo. Ci sentiamo arrabbiati, falliti, delusi….? Il passo successivo è comprendere quale bisogno vero c’è dietro questa sensazione. Quale bisogno nostro non viene soddisfatto? Non è che ciò che ci fa stare più male è il desiderio di essere all’altezza di altri genitori con figli più bravi? Cerchiamo davvero di capire cosa c’è dietro e accertiamoci che il nostro bisogno, se soddisfatto, possa aiutare la relazione, non complicarla. Infine, sulla base di tale bisogno formuliamo una richiesta chiara e diretta e a rivolgerla sul serio. Cosa vogliamo specificamente? Proviamo a fare questo percorso con noi stessi e con i nostri figli, invitandoli a osservare quanto accade, a raccontarci cosa sentono, a esprimere il bisogno che vorrebbero soddisfare e a rivolgere una richiesta a chi può aiutarli a esaudirlo. A chi interessa approfondire, consiglio un libro di piacevole lettura anche in spiaggia: Marshall B. Rosenberg, Le parole sono finestre (oppure muri). E, se volete, scrivetemi per dirmi com’è andata.


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Dott. Antonino Marchese

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Menopausa

Menopausa, un argomento tabù, evitato fino a che non tocca a te ! Annalizziamo gli aspetti più profondi ed intimi e vediamo la correlazione tra alcuni inestetismi e la menopausa. A volte viene tutto semplificato e banalizzato a delle vampate di calore, come se fosse l’unico sintomo. Per quanto sia un evento fisiologico, raramente si tiene conto di quanto sia importante intervenire in modo corretto per tenere sotto controllo i molteplici effetti e per prevenire alcuni disturbi fastidiosi. I cambiamenti ormonali che si verificano in particolare e il crollo della produzione di estrogeni possono avere un impatto fortissimo non solo a livello mentale ma soprattutto a livello fisico e fisiologico sulla pelle. Quando si parla di pelle molto persone pensano subito a quella più esposta: il viso. Ma rughe, idratazione e cedimenti non riguardano solo guance e collo ma anche braccia, cosce e ginocchia. Un disturbo comune è quello di vedere che i vestiti diventano sempre più stretti, soprattutto a livello della vita questa pancetta di mezza età a cui è stato dato il nome di menopot: ventre da menopausa! a sensazio ne che si avverte di aumentare di peso e di vedere

modificato le nostre curve è una realtà e non è frutto di immaginazione.Questa riduzione degli estrogeni ha effetti negativi proprio sulla distribuzione del grasso; inoltre è stato dimostrato proprio come le donne in menopausa durante la notte abbiano alti livelli di cortisolo, questi alti picchi di cortisolo influenzano negativamente il sonno agendo sullo stress che a catena interviene sul trattenimento del grasso. In questo periodo avvengono grossi cambiamenti nel corpo di una donna proprio a causa della diminuzione degli estrogeni, infatti anche chi in passato non ha mai avuto problemi con pancia e fianchi può trovarsi con l’accumulo di grasso nei punti sbagliati! È importante in questa fase prendersi cura del proprio corpo, coccolarsi e prendersi il tempo giusto per affrontare al meglio questo momento così delicato. Cosa possiamo fare e come possiamo intervenire per contrastare questo aumento di peso e recuperare un buon livello di salute, fisico e mentale? Ecco alcuni punti chiave da tenere in considerazione: MANGIA SANO Fondamentale partire da una sana alimentazione, il cibo è nostro alleato. Scegli alimenti di qualità, riduci il consumo di cibi raffinati, preferendo le farine integrali. Elimina tutto ciò che apporta calorie senza nutrienti come merendine e bevande zuccherate. MANGIA frutta e verdura almeno 5 colori diversi al giorno. Bere almeno 2 litri di acqua al giorno ci aiuterà a depurare e drenare il corpo MUOVITI L’ATTIVITÀ FISICA, oltre alla salute delle catene muscoloscheletriche, ha un forte impatto su molti fattori ormonali, ricoprendo un ruolo fondamentale nella menopausa.

BEAUTY ROUTINE Per conservare più a lungo la tua pelle è fondamentale dedicargli qualche minuto al giorno con semplici gesti: detersione, scrub e idratazione non debbono mai mancare. Ovviamente ci sono azioni e migliorativi anche per chi ormai è già in menopausa. Come abbiamo visto il crollo ormonale influenza tantissimi fattori, e non possiamo trascurarne nessuno se vogliamo parlare di rimessa in forma del corpo. Nel nostro centro nulla viene tralasciato. Quando parliamo di antiaging è fondamentale avere chiaro su cosa bisogna intervenire per avere successo su un corpo. Il nostro centro è specializzato da anni con un metodo esclusivo per rimodellare il corpo senza stress ed in totale relax! Se vuoi saperne di più vieni a provare il nostro welcome body evolution 2 ore di puro benessere Ritroverai subito • Silhouette affinata • Addome più piatto • Gambe drenate e leggere Chiamaci allo 06 5236 1800

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Ma quanto mi €osti? La bolletta elettrica cresce a dismisura. Colpa del petrolio? vorrebbero far credere i colossi dell’energia. Ma la verità sembrerebbe un’altra: il mercato dell’energia è falsato, i grossi gruppi industriali e finanziari, complice lo Stato arbitro e giocatore allo stesso tempo, realizzano guadagni da capogiro senza reale concorrenza, i consumatori sono spremuti e tartassati. Tutte le principali società del settore hanno visto crescere i propri utili, a cominciare da Enel ed Eni, che la fanno da padrone: a fine 2004 avevano utili netti rispettivamente per 2,54 e 6,778 miliardi di euro. Nel 2007 sono quasi raddoppiati: il guadagno di Enel è salito a 4,213 miliardi e quello di Eni a 10,011 miliardi. Edison nei primi sei mesi del 2006 ha realizzato un utile netto di 398 milioni di euro con un più 99% rispetto al 2005. I profitti di Sorgenia dal 2006 al 2007 sono saliti da 56 a 65 milioni di euro. Acea, la municipalizzata di Roma, è passata da 151 a 173 milioni di euro di utili dal 2006 al 2007. Qui è ancora più grave: il Comune guadagna sull’energia e sopra ci ricarica l’addizionale comunale.

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La buona notizia del libero mercato elettrico è una favola, ingegnosa ma atroce per noi cittadini, specialmente quelli a reddito medio-basso. Il nuovo sistema tutto avrebbe regolato e migliorato – dicevano –, ma a conti fatti per le nostre bollette è un disastro, con costi pesanti per il nostro Paese e per la massa dei piccoli consumatori italiani. Ci hanno raccontato che finalmente avremmo potuto scegliere tra varie offerte di diversi operatori elettrici con vantaggi sulla bolletta. Nulla di fatto. Sembra una partita truccata dove pochi decidono e rastrellano ingenti capitali. L’operazione, partita nel 1999 è sfociata nella “liberalizzazione”, con la possibilità per tutti di passare dal vecchio contratto Enel (con prezzi imposti dallo Stato) verso nuovi con-

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tratti con i produttori privati di elettricità nel mercato “libero”. Una vera bufala: quasi nessuno ha optato per la novità, a dimostrazione della scarsissima possibilità di ottenere sulla Borsa elettrica prezzi concorrenziali. Altro fatto molto grave è che tra gli azionisti privati delle società che trafficano energia in Italia ci sono anche stranieri (Francia, Spagna, Austria, Belgio) che dirottano all’estero il danaro degli italiani, senza rischiare nulla perché sono affari che danno guadagni sicuri.. In media l’energia elettrica da noi ora costa almeno il 25-30% in più rispetto alla media europea sottolineano i nostri esperti -, è un sistema che tartassa pesantemente i più piccoli, la gente comune e le piccole aziende. Quando partì il mercato elettrico, il prezzo del megawattora era intorno ai 50-55 euro. Oggi sta sugli 85-90 euro. Come mai? La Borsa elettrica doveva occuparsi di trovare l’offerta di elettricità per soddisfare il fabbisogno nazionale, zona per zona, in un sistema di libera concorrenza per spuntare i prezzi migliori a vantaggio di tutti. Funziona così: ogni giorno si stabilisce quanta corren-

te elettrica servirà l’indomani. Per coprire questo fabbisogno previsto ogni produttore offre una porzione di elettricità. Si parte da offerte meno care e mano a mano i prezzi salgono fino a colmare il fabbisogno. In un sistema sano le offerte meno care dovrebbero contenere il prezzo finale, questo sistema “gonfia-prezzi” approfitta del limite delle reti di distribuzione che non sono in grado di trasportare tutta la corrente lungo lo Stivale ed hanno problemi di congestioni. Perciò l’Italia è divisa in sette zone, al cui interno avvengono le contrattazioni per soddisfare i loro fabbisogni. Le centrali elettriche a minor costo e con migliori rendimenti sono principalmente al nord e nelle altre zone devono comunque utilizzare l’elettricità più cara. La speculazione sarebbe quasi superata se si potesse trasportare dal Nord al Sud tutta l’energia prodotta, poiché il mercato andrebbe a coprire il fabbisogno acquistando elettricità dove costa meno. Quindi sulle nostre bollette non troviamo alcuna convenienza dalle differenze dei costi di produzione. E se ci arriva corrente generata a basso costo oppure no, noi non lo verremo mai a sapere. Comunque paghiamo sempre il prezzo più alto.


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23 giugno 2018: Gran Festa dell’Hockey Italiano (Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”, L. go Giulio Onesti).

A maggio e a giugno 2018 l’attività della FIH - Federazione Italiana Hockey registra il proprio apice e ospita negli impianti presenti a Roma Capitale la gran parte dei principali eventi che segnano la conclusione della stagione agonistica nazionale 2017/18. Una fitta rassegna di appuntamenti che prende il nome di MAGGIO E GIUGNO DI HOCKEY A ROMA. Roma Capitale, quindi, dell’Hockey su Prato, disciplina Olimpica e presente ai Giochi fin dall’edizione di Londra 1908. Roma Capitale ospiterà Finali Nazionali Giovanili, Parahockey, attività Master, ma anche le finali della Coppa Italia, maschile e femminile, le due gare della Supercoppa Italiana, il raduno della Nazionale Italiana Femminile, in partenza per partecipare (dopo ben 42 anni) ai Mondiali di Londra e la ciliegina sulla torta della prima edizione della Gran Festa dell’Hockey Italiano in programma il 23 giugno 2018 al Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti di Roma. Roma Capitale, quindi, riferimento istituzionale, organizzativo, e storico di una disciplina tra le più antiche e diffuse dell’intero panorama internazionale. Ma cos’è la Gran Festa dell’Hockey Italiano? E’ tanta attività in un solo giorno per una “Gran Festa” destinata a diventare un appuntamento fisso della ricca agenda FIH. Per la prima volta nella storia dell’Hockey Italiano verrà assegnata la Supercoppa: a contendersela la squadra vincitrice dello scudetto e la squadra vincitrice della coppa Italia. La Supercoppa verrà giocata e assegnata ogni anno a Roma: il 23 giugno si parte con la Femminile e a seguire con la Maschile. Tra queste due partite, che chiudono la stagione agonistica 2017/18, una

emozionante gara della Nazionale Italiana Femminile, che affronterà in amichevole la Francia. In programma anche l’atto finale dell’Accademia di Hockey: ovvero il meglio del talento dell’hockey italiano. La visione delle partite è completamente gratuita ed è quindi aperta a tutti i cittadini romani che vorranno venire al Centro di Preparazione Olimpica Giulio Onesti per conoscere, meglio, una disciplina intrisa di fascino e valori. Dopo il campo una cena di Gala con tante personalità del mondo istituzionale, sportivo e della società civile. presentazione in Campidoglio



Tablet Natura

di Alessandro Polinori - fotografie di Marco De Silvi (panoramiche) e di Franco Baccelli

LIPU

tutela della biodiversità

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Con quest’articolo, in qualità di Reponsabile del CHM Lipu Ostia e Consigliere Nazionale Lipu, ma soprattutto di volontario sin dall’età di 9 anni, inauguro con piacere una nuova rubrica, intitolata “Tablet Natura”, nella quale cercherò di darvi suggerimenti per una corretta convivenza con gli animali selvatici, stimolarvi a scoprire le bellezze naturalistiche del territorio, raccontarvi le tante iniziative promosse dalla Lipu sul Litorale. Un compito decisamente piacevole e che rientra in pieno nella mission della Lipu, una delle più importanti associazioni ambientaliste europee, nata in Italia nel 1965 e presente ad Ostia con un’attivissima sezione sin dal 1981. Scopo della Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) Onlus è tutelare la biodiversità, proteggere gli animali selvatici, promuovere lo sviluppo sostenibile, anche in attività tradizionali, come ad esempio l’agricoltura, importante per la nostra salute, ma anche per la sopravvivenza di tante specie di uccelli, su tutte le rondini. In tale contesto, le iniziative portate avanti dalla Lipu Ostia sono numerose: dall’educazione ambientale all’organizzazione di eventi, dalle battaglie per la tutela del territorio all’antibracconaggio, dalla promozione della fotografia naturalistica e del birdwatching, sino alla gestione di aree protette ed al primo soccorso di centinaia di animali selvatici in difficoltà, poi trasportati al Centro Recupero Fauna Selvatica Lipu di Roma. Il tutto portato avanti da un’incredibile squadra di volontari di tutte le età, dai giovanissimi facenti parte delle “Giovani Upupe”, sino a persone con più capelli

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grigi, tanta esperienza e voglia di essere utili alla collettività. In tale contesto, la più importante vittoria realizzata nel corso degli anni dalla Lipu nel territorio è sicuramente il Centro Habitat Mediterraneo, uno splendido scrigno di biodiversità, che ben rappresenta il motto di BirdLife International (il network mondiale di cui la Lipu è partner italiano), ovvero “Together for Birds and People” (insieme per gli uccelli e per la gente). Nato come proposta alternativa ad un devastante oceanario (sorta di zoo-lager per animali che avrebbe distrutto l’intera foce del Tevere), dopo una difficile battaglia portata avanti dalla LIPU Ostia a metà anni ‘90, il progetto del Centro Habitat Mediterraneo (CHM) è stato successivamente integrato dalle pubbliche amministrazioni al nuovo Porto Turistico di Roma, con, tra l’altro, un’importante funzione di mitigazione e compensazione ambientale. Oggi il CHM comprende già una riuscita ricostruzione ambientale di uno stagno costiero, nel quale, tra una lussureggiante vegetazione acquatica, ripariale e di macchia, sono già state censite 200 specie di uccelli, con specie nidificanti rare come l’airone rosso, facilmente osservabile insieme, tra gli altri, a tuffetto, tarabuso, schiribilla, falco di palude, cigno reale, martin pescatore ed a molti limicoli ed anatre, come la rara moretta tabaccata. Un sentiero natura consente di raggiungere tre ca-

panni in legno per l’osservazione degli uccelli, il giardino delle farfalle, un bunker della seconda guerra mondiale e due capanni riservati alla fotografia naturalistica, mentre un’aula didattica all’aperto e il centro visite Mario Pastore ospitano iniziative culturali, di sensibilizzazione e ricerca, oltre alle classiche iniziative di volontariato LIPU ed alla prima scuola del Mare d’Europa (promossa dall’Associazione Manes). Il luogo della scomparsa di Pasolini, dopo decenni di abbandono, è stato recuperato ed è oggi il cuore del Parco Letterario Pier Paolo Pasolini, inserito nella rete dei parchi letterari della Società Dante Alighieri, rappresentando così un ulteriore elemento di valorizzazione. Un’oasi per umani ed animali, che accoglie ogni anno oltre 20.000 persone da tutto il mondo e che promuove anche iniziative nel campo del sociale, confidando sull’importante potere terapeutico del contatto con la natura ed i suoi abitanti. Cos’altro raccontarvi? Tante cose e lo farò con piacere nei prossimi appuntamenti di Tablet Natura! Intanto, mentre vi scrivo, gli aironi rossi sono sui nidi, mentre i sei cigni reali nati da poche settimane, stanno diventando sempre più belli, regalando emozioni ai visitatori dell’oasi. Una buona scusa per venirci a trovare, ogni sabato dalle 9 alle 13 ed in occasione delle iniziative che troverete anche sulla pagina facebook “Centro Habitat Mediterraneo Lipu Ostia”. Non vi resta che spolverare binocoli e macchine fotografiche, da questo mese si parte per una nuova avventura! Centro Habitat Mediterraneo Ostia Litorale Via dell’Idroscalo - 00121 Lido di Ostia Tel 06 56188264


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Tablet Scuola di Laura Ventura

Io sto con le Coccinelle, 3° Edizione Si è svolto il 29 maggio il nostro ultimo incontro, per quest’anno, del progetto “Io sto con le coccinelle” presso l’Istituto Comprensivo “Fanelli/Marini” di Ostia Antica. Anche quest’anno, come nelle altre edizioni, abbiamo creato il nostro laboratorio a cielo aperto. Tuttavia abbiamo deciso di introdurre una novità. Come solitamente prevede il progetto abbiamo piantumano il nostro finocchio selvatico, di cui i parassiti ed il particolare gli afidi sono ghiotti. Abbiamo atteso il tempo necessario affinchè i nostri parassiti arrivassero sulle piante. Naturalmente l’osservazione da parte di ragazzi è stata come sempre costante e puntuale. Una volta appurata la loro presenza sono arrivate le nostre larve. Come sempre la curiosità dei nostri giovani scienziati ha vinto sull’aspetto non proprio invitante delle larve di Adalia Bipunctata. I ragazzi infatti hanno introdotto le larve con occhio scientifico e la loro voglia di vedere la trasformazione di un insetto piccolissimo e così lontano dall’amata coccinella gli ha permesso di lavorare con tranquillità.

Il fattore nuovo che abbiamo introdotto è stato quello di presentare loro proprio l’Adalia Bipunctata adulta. Hanno potuto osservare come non esista solamente un “vestito” rosso con puntini neri ma anche altre tipologie di colorazione. L’idea di introdurre l’adulto nesce dalla volontà di permettere ai ragazzi di osservare le uova. Naturalmente le coccinelle volano e non è detto che rimangano sulle nostre piantine ma noi speriamo, con un po’ di fortuna, che si riesca anche in questo aspetto del progetto. I nostri osservatori potranno quindi vedere, nonostante la vicinanza con la fine della scuola, la trasformazione della larva in pupa e le uova deposte dalla coccinella adulta. Come nelle altre edizioni ringraziamo la Dirigente, Dott. ssa Tiziana Ucchino, che ci ha permesso di svolgere il nostro progetto nella scuola e tutte le maestre, davvero molte quest’anno, anche per la loro splendida collaborazione. Ci vediamo il prossimo anno!!!

Il 19 maggio si è costituito il Comitato Genitori dell’I.C.Tullia Zevi di Casalpalocco. a cura della redazione

Lettera del Presidente

Carissime amiche e carissimi amici, del Comitato sono molto felice per l’incarico appena conferitomi di Presidente Genitori Tullia Zevi, incarico che accetto con entusiasmo ed umiltà. incarico un Sono altresì lieta per la stima e la fiducia accordatami, ritengo questo e motivazione. grande onore per me e lo affronterò con il massimo impegno Bianca Biondi, Federica Gabriele, Amelia Vorrei innanzitutto ringraziare i soci Fondatori del Comitato, Maghelli e Massimo Montesi: senza di Sansone, Raffaella Parascosso, Alessandra Pappafava, Alessandra il vostro impegno, e per averci creduto fin loro tutto questo non sarebbe stato possibile! Grazie di cuore, per dal primo giorno!!!!! Manni, Raffaella Parascosso, Massimo Un caloroso benvenuto ai nuovi Consiglieri Fabio Mioli, Agnese Adriana Gianani; a tutti voi auguro un Montesi e Bianca Biondi e al Responsabile Verde e Decoro Urbano anno ricco di idee proficue e grandi soddisfazioni. Ed ora partiamo davvero!!!!!!!! noi, per crescere insieme e poter donare Il Comitato rappresenta una grande opportunità per ognuno di che meritano. nuovamente al nostro istituto e ai nostri bimbi in primis lo splendore

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certa che insieme riusciremo a fare grandi Siamo consapevoli che il primo anno non sarà semplice, ma sono subito ciò che possiamo cambiare e per cose; lavoreremo e ci impegneremo per cambiare e migliorare rendere un giorno possibile ciò che da subito non è possibile cambiare.

per questa nuova avventura. Il nostro Abbiamo moltissime idee, ma ancor prima, abbiamo tanto entusiasmo affinchè ognuno si senta partecipe della intento è quello di creare un centro di aggregazione per le famiglie, cercando di migliorare la trasparenza e la vita scolastica e non dei propri figli e lavoreremo con voi e per voi, faremo INSIEME e il cuore sarà la benzina comunicazione tra famiglie e scuola….tutto ciò che che faremo lo del nostro motore. Buon lavoro a tutti!!!!!!!

Il Presidente Diana Di Sebastiano

L’idea è nata in un incontro spontaneo tra genitori che hanno condiviso la necessità di unire idee, forze e tempo per migliorare la vita scolastica dei propri figli, e magari provare a risolvere alcune problematiche che si protraggono da tempo. La costituzione del Comitato è sancita dall’art. 15 comma 2 del DL 297/94 – Testo Unico, oltre che dall’art. 45 DPR 416 del 31/05/1974; è dunque un’associazione legittimata a dialogare con tutte le componenti dell’Istituto e gli enti competenti. L’obiettivo del Comitato è quello di garantire una partecipazione attiva alla vita della scuola, permettere che le informazioni tra genitori, rappresentanti di classe, Consiglio d’Istituto e componenti scolastici diventino trasparenti; avviare iniziative, elaborare proposte, anche in collaborazione con i Comitati Genitori degli istituti dei quartieri adiacenti, con cui sono già state condivise sinergie e idee. Questo Comitato vuole anche essere portavoce di coloro che segnaleranno problemi riguardanti la scuola, gli alunni e le famiglie, affinché tutti si sentano partecipi, rappresentati ed ascoltati. Un ponte tra la scuola e la famiglia, un canale privilegiato attraverso cui le informazioni arrivano alle famiglie, e i bisogni delle famiglie arrivano alla scuola. Come si concretizza tutto ciò? • promuovendo iniziative ed incontri informativi e formativi • proponendo soluzioni di carattere generale ai problemi segnalati ed iniziative che possano rispondere ai bisogni delle famiglie e degli alunni • acquisendo e delibere del Consiglio di Istituto e comunicando alle famiglie i punti focali Componenti il Comitato: Diana Di Sebastiano - Presidente, Amelia Sansone - Vice Presidente Federica Gabriele - Segretario, Fabio Mioli - Consigliere e referente Palocco ‘84 Massimo Montesi - Consigliere e Supervisore Logistica Raffaella Parascosso - Consigliere e referente Largo Hertzl Bianca Biondi - Consigliere, Agnese Manni - Consigliere Adriana Gianani - Responsabile verde e decoro urbano Auguriamo Buon lavoro al nuovo Comitato e inviatiamo tutti i genitori a iscriversi e a prendere contatti scrivendo alla mail: comitatogenitoritulliazevi@gmail.com o visitando la pagina facebook Comitato Genitori IC Tullia Zevi


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Tablet Bike di Luca Santagà - fb avventure in bici

Un barbecue tra le nuvole.

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Ogni viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo compi, e quando lo ricordi. Non sappiamo chi abbia detto queste sagge parole ma è proprio vero. Il viaggiatore che alberga in noi non è mai completamente appagato e considera la fine di un viaggio come l’ inizio del prossimo. La meta non è così importante, e nemmeno il mezzo che si sceglie per viaggiare, quello che conta è provare ancora una volta quel benefico senso di libertà che ci accompagna quando ci spo-

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stiamo. Viviamo in tempi dove viaggiare è diventato più semplice ed economico rispetto al passato, consentendo più o meno a tutti di poter conoscere nuovi posti e culture diverse. Questo è molto bello, ma paradossalmente ci si dimentica che spesso, intorno alle nostre città ci sono paesaggi che tutto il mondo ci invidia. E che non abbiamo mai visto. Converrete con me che quando abbiamo l’ opportunità di esplorare questi luoghi, è bene farlo con la dovuta calma. Vi assicuro che una semplice gita in mountain bike può riportarci in una dimensione più umana e farci sentire veramente in armonia con la natura. Si viaggia con una prospettiva differente: la velocità ridotta ci consente di godere appieno di ogni particolare, l’ impatto

ambientale del nostro spostamento è pari a zero, e con un po’ di allenamento ed in compagnia di qualche amico è possibile compiere imprese che neanche ci immaginiamo. Possiamo contare solo sulle nostre forze, e questo non rappresenta un limite, ma uno stimolo ad andare sempre più lontano. E veniamo al nostro “piccolo” viaggio. Da tempo avevamo in programma di organizzare un’ escursione che ci portasse alle sorgenti del fiume Aniene. E domenica scorsa abbiamo dato seguito ai nostri progetti. Siamo partiti da Roma con il treno, di buon mattino, per arrivare alla stazione di Vicovaro. Il tempo di mettere gli zaini in spalla e via! Cominciamo a pedalare in direzione Subiaco su fondo asfaltato. Siamo una decina, quasi sempre gli stessi irriducibili, con noi, oltre alle solite attrezzature, anche abbondanti cibarie da cuocere alla brace in un punto del percorso che sceglieremo più avanti. Dopo circa cinque chilometri di statale, si gira a destra, e si imbocca la strada della vecchia ferrovia, una facile sterrata che costeggia il fiume. L’ aria è frizzante e il nostro sguardo si perde sulle montagne circostanti di un color verde intenso. D’ un tratto ci si staglia davanti una scena indimenticabile: lo skyline di Subiaco, completamente immerso in una nuvola. Lo spettacolo è impressionante; il vento trasporta velocemente quella massa di un bianco accecante che accarezza delicatamente le punte dei campanili. Ci fermiamo rapiti per qualche secondo pronti a fotografare un fenomeno che è molto lontano e per questo ancora più suggestivo. L’ alternanza tra nuvole basse e sole splendente ci accompagnerà per tutta questa escursione da favola. Subiaco. Chi di noi non è stato almeno una volta nella vita a Monte Livata? Ricordo da sempre che questa cittadina era in un certo senso la rampa di lancio per divertentissime giornate di sci. Arrivarci in bici è stato come fare un tuffo nel passato di parecchi anni. Si prosegue verso la villa di Nerone e poi si imbocca la strada sterrata sulla destra che torna a costeggiare l’ Aniene. E qui il nostro viaggio inizia sul serio. Non è solo una sequenza di chilometri, è un’ esperienza


sensoriale straordinaria: pedaliamo a pochi metri da un fiume che a Roma è vituperato da quella che consideriamo “civiltà”. Qui, alle sue origini, ha invece un colore cristallino, come il suono delle sue acque. Oltre al delicato rumore dell’ acqua che scorre, il silenzio è totale e l’ aria è così tersa che definisce alla perfezione i contorni di ogni cosa. Procediamo senza parole in questa valle incantata dove non si scorge presenza umana fatti salvi i pochi escursionisti a piedi con i quali condividiamo lo stesso angolo di paradiso. Ci fermiamo per riposare qualche minuto e visitiamo un antico mulino, quasi completamente ricoperto di muschio. C’ è anche un ponticello di pietra. Sembrava proprio di essere personaggi di una fiaba. Lo stomaco di tutti comincia a borbottare ed è il segnale che dobbiamo trovare un posto per accendere un fuoco e pensare al pranzo; un’ impresa non difficile perché ogni poche centinaia di metri ci sono aree attrezzate con tanto di bracieri. Scegliamo una radura dove un albero secolare è cresciuto proprio in mezzo al fiume e cominciamo a cercare un po’ di legna secca per accendere il fuoco. Il nostro barbecue procede quindi in allegria per un paio d’ ore e termina con un assaggio di limoncello che era stato messo al fresco proprio nell’ acqua del fiume. Solo pochi chilometri ci separano dalle sorgenti, e quando risaliamo in sella, siamo riposati e con la pancia piena. La sensazione di benessere che pervade tutto il gruppo è talmente palese che non si sente nemmeno il bisogno di commentare tutte le bellezze che stiamo attraversando. E non importa che all’ altezza delle cascate di Trevi la nostra avanzata si debba interrompere a causa di un ponte crollato. Senza nessun rammarico torniamo sui nostri passi e ripercorriamo la stessa strada che ci riporterà alla stazione di Vicovaro. Alla fine, abbiamo percorso 74 chilometri, tutti godibili e senza eccessive difficoltà. Mentre aspettiamo il treno, la mente ancora ai momenti più belli di questa splen-

dida giornata, mi trovo ancora una volta a riflettere sulla particolarità di questo sport, che gratuitamente, ci porta in posti che non saremmo in grado di raggiungere con altri mezzi se non a piedi, e dove la realtà, molto spesso supera la fantasia. Poi, serve solo qualche ora di sonno per lavare via la stanchezza ed il pensiero vola inevitabilmente e piacevolmente a sognare la prossima avventura in bici.

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L’avvocato risponde a cura dell’avvocato Federica Lorenzetti - lorenzettiavv@gmail.com - 06.56305241

Le novità sulla privacy. Come sempre salve a tutti e ben ritrovati nel nostro sportello, al quale, anche in questo mese, avete rivolto numerosissime domande. In questo articolo vi voglio parlare delle novità normative introdotte dall’Unione Europea e relative alla tutela e protezione della privacy e dei nostri dati personali e che entrerà in vigore dal 25 maggio 2018.(Il nuovo regolamento privacy) che abolirà di fatto il Codice della Privacy. Le novità principali riguardano le regole sul trattamento dei dati personali, e sulla loro trasmissione nonché il consenso del consumatore\cliente, inoltre, dovrà essere esplicito e le modalità di utilizzo dei dati dovranno essere spiegate in modo chiaro, richiedendo una maggiore attenzione in tal senso alle imprese ed ai soggetti pubblici nel rispetto dei consumatori. Il “Pacchetto protezione dati” è costituito da un Regolamento in materia di protezione dei dati personali, che abroga di fatto il regolamento generale sulla protezione dei dati, e da una direttiva relativa alla “protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali da parte delle autorità competenti a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali, nonché alla libera circolazione di tali dati”. Fra le principali novità, doveroso segnalare il fatto che debba essere sempre esplicitato il consenso sui dati sensibili (“convinzioni religiose, filosofiche, idee politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni lo stato di salute e la vita sessuale). Ciò significa che il predetto consenso non potrà più essere raccolto unitamente ad altre condizioni, come quelle contrattuali e relative all’eventuale servizio offerto, ma separatamente. Inoltre l’impresa e l’ente pubblico dovranno dotarsi affinchè sia possibile permettere

all’interessato, laddove mutasse idea, di revocarlo con le medesime modalità con le quali lo ha prestato. Tutto questo anche per la definizione di “profili” di utenti in base a caratteristiche, comportamenti e che le aziende possono fare allo scopo di fornire servizi o promozioni. Il consenso non deve essere necessariamente conferito per forma scritta sebbene la predetta sia indicata come la modalità idonea a configurare l’inequivocabilità del consenso il quale è valido a partire dai 16 anni. L’altra importante novità è che il titolare del trattamento deve specificare il periodo di conservazione dei dati, e, soprattutto, il diritto dell’interessato di presentare un

reclamo all’autorità di controllo. Il nuovo regolamento disciplina finalmente in modo inequivoco anche il diritto all’oblio: l’interessato può chiedere la cancellazione dei propri dati personali anche dopo la revoca del consenso al trattamento, e i titolari del trattamento, se li hanno resi pubblici, hanno a loro volta l’obbligo di informare della richiesta di cancellazione altri titolari che trattano i dati personali cancellati. In caso di violazioni dei dati, le sanzioni, applicabili dal 25 maggio 2018, arriveranno fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato.

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Massimo Gallus incontra una poetessa del territorio che con la sua De Exaltatione Pulchritudinis ha vinto diversi premi locali. Ora è ben felice di far conoscere i suoi versi ai lettori e alle lettrici di Tablet. Nella sua ode che ha il sapore di altri tempi si legge la gratitudine del genere femminile verso questo elettrodomestico che oramai diamo quasi per scontato. La Signora Anna Maria (classe 1936) ne ha potute vivere le fasi iniziali, quando la preziosa macchina è entrata nelle case degli italiani. Lei, che ha cresciuto gioiosamente tre figli, vi racconta con spirito, ironia e rime baciate il valore e la libertà che la lavabiancheria ha donato alle madri di famiglia. Dopo la lettura siamo certi che guarderete la vostra lavatrice con una forma di ossequioso rispetto. DE EXALTATIONE PULCHRITUDINIS (ovvero: apologia di una lavatrice) O mia preziosa lavabiancheria, fedele ancella seria e diligente! Tu mi riscatti da fatica rìa E rendi il mio lavor meno avvilente. Nella battaglia contro la sozzura Tu vinci sempre in nome dell’igiene Ed ogni sporco non fa più paura; perciò tu mi sollevi dalle pene! Quale fantesca e coerente, a tutte l’ore tu ti accingi all’opra chiedendo sol la quota di corrente e ‘l comun detersiva che s’adopra. Fosti solerte per la mia famiglia sei ancor presente malgrado l’usura. Della tecnologia tu sei la figlia; ti sarò grata finchè vita dura! Se per un guasto poi cadi malata, regina tu diventi ed io fantesca che con sacro rigor corre affannata per riparar la pompa che non pesca! Nell’armamento tuo angoloso e tozzo, c’è lo spirto guerrier d’un paladino che, procacciando acqua anche dal pozzo, mai si ritrae dal suo servigio fino! Se al cor l’amor ratto s’apprende e con l’età non muore l’allegria, lo devo a te, che lavi anche le tende e risparmiar mi fai la mia energia. In ogni dì ti guardo e ti ringrazio, riconoscente per la fedeltà e se il bucato a me parve uno strazio, tu l’hai investito di gran dignità! Mi sei compagna dall’età mia nova, ancor fedele nell’età matura. Spesso t’ho messo forse a dura prova, ma il nostro sodalizio ancor perdura!

AnnaMaria Mattioni

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Di questo madrigale riverente, ti faccio omaggio degna ancella mia! Con me collaborasti compiacente E con fiero coraggio, cara, preziosa, lavabiancheria!

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Scadenzario Fiscale Anna Maria De Calisti commercialista

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Lo Studio informa i Lettori che chi non ha potuto pagare omettendo imposte e ritenute (non versate o versate in misura insufficiente entro il 16 maggio 2018), con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 15 giugno;

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Si rammenta che avendo dipendenti o collaboratori occasionali, la scadenza del 18 giugno prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, contributi INPS; Inoltre, entro il 18 giugno coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile dovranno effettuare il versamento; Il 18 giugno non per tutti c’è il versamento della TOBIN TAX, l’imposta sulle transazioni finanziarie. Informiamo i lettori che con la scadenza del 18 giugno ed a seguito della cancellazione della TASI sulla prima casa prevista dalla legge di Stabilità 2016, i titolari di immobili aventi l’abitazione principale sono esonerati dal versamento dell’imposta. Mentre in altri casi i proprietari aventi ulteriori immobili e secondo regolamenti Comunali dovranno pagare sia TASI che IMU come primo acconto. I versamenti devono essere effettuati con il modello F24; Si raccomanda ai lettori di fare attenzione nei calcoli di IMU e TASI.

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Si rende noto che entro il 20 giugno si presenta la Comunicazione all’Agenzia delle Entrate dei dati di dettaglio relativi al canone TV addebitato, accreditato, riscosso e riversato nel mese precedente (Articolo 5, comma 2, del Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, 13 maggio 2016, n. 94);

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Con la scadenza del 25 giugno coloro che ne sono soggetti, devono presentare gli elenchi riepilogativi Intrastat;

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Si rammenta che entro il 29 giugno con riferimento alle dichiarazioni dei redditi (modello 730/2018) presentate dai contribuenti entro il 22 giugno 2018, i CAF e i professionisti abilitati devono trasmettere, in via telematica, all’Agenzia delle Entrate le dichiarazioni elaborate (modelli 730/2018) e consegnarle ai contribuenti interessati;

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Inoltre entro il 30 giugno se gli immobili posseduti hanno subito delle variazioni si presenta la Dichiarazione IMU/TASI. Per la scadenza del 30 giugno c’è da affrontare i versamenti che derivano dalla dichiarazione dei redditi (PF) Irap e acconto della cedolare secca sugli affitti, sia per le persone fisiche che per i titolari di Partita IVA che applicano gli studi di settore; Per coloro che sono titolari di Partita IVA senza studi di settore (minimi) che applicano l’imposta sostitutiva la scadenza rimane al 30 giugno; Entro il 30 giugno i titolari di partita Iva tra cui artigiani, commercianti iscritti al Registro imprese dovranno versare il Diritto annuale anno 2018; Si rende noto ai lettori che le scadenze del 30 giugno slittano al 2 luglio 2018

Si rinnova ai lettori che in qualità di CAF CGN lo Studio è abilitato a fornire ulteriori servizi tra cui: • 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati. • Gestione Badanti e Colf. • Successioni. Lo Studio ringrazia per l’attenzione dei lettori e rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Studio De Calisti Anna Maria - Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma tel. 06/52352585 cell. 3333087137 e-mail: amdec@libero.it

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