TabletRoma Gennaio 2019

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Tre Barladies Romane


ACILIA

Via Francesco Saverio Altamura, 44 00125 Roma tel 06.5250612 fax 06.52351130 lun/ven 8,00-20,00 sabato 8,00-16,00

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Editoriale di Stefano Quagliozzi

Che impresa fare impresa!

Quando la burocrazia strangola i cittadini L’Italia è un Paese meraviglioso ma non è un Paese semplice. Chissà a quanti di voi, pur apprezzando le sue bellezze naturali, è capitato di trovarsi in un ginepraio di leggi, regole e normative quando si è trattato di imbattersi nella richiesta di rilascio del nulla osta per dar vita a un’impresa: in poche parole la burocrazia italiana. Nell’ultimo decennio la collocazione del Bel Paese tra il 5° e il 7° posto a livello mondiale tra i più industrializzati, è stato anche frutto della grande creatività, delle capacità imprenditoriali, dell’inventiva, dello spirito di sacrificio e della caparbietà del popolo italico. Recentemente la Wharton University della Pennsylvania, un’istituzione economica internazionale particolarmente accreditata negli USA, ha stilato una classifica delle ottanta Nazioni che complessivamente rappresentano il 95% del prodotto interno lordo globale, individuando una graduatoria dei Paesi in cui è più semplice riuscire a divenire imprenditori, grazie a regole snelle e agili. I requisiti richiesti per prendere punteggio nella graduatoria sono stati basati su molteplici fattori tra i quali figurano il livello d’istruzione medio, il quadro normativo, la trasparenza, le infrastrutture, l’entità della corruzione, i livelli della burocrazia, la qualità della vita, l’apertura alle imprese. Al primo posto la Germania, seguita da Giappone e Stati Uniti. Neanche a dirlo, l’Italia non appare

ai primi posti; fatto che considererei scontato, ma vediamo perché. Gli stessi tedeschi sembrano colti in contropiede poiché insoddisfatti delle pastoie burocratiche degli uffici preposti al rilascio delle autorizzazioni per “fare impresa”. E pensare che nel 2015 in Germania occorrevano, in media, appena 15 giorni per avere le autorizzazioni all’avvio di un’attività economica, scesi successivamente addirittura a 10 giorni e ½ . In Italia per aprire un’impresa artigianale o commerciale ocTre Barladies Romane corrono tra le cinquanta e le ottanta autorizzazioni, con una moltitudine di interlocutori e con adempimenti e costi che talvolta variano addirittura da Comune a Comune. materiali di lavoro, il costo dell’energia, il costo dei dipendenti, le tasse e quant’altro occorra ancora ad Tempistiche esagerate e costi elevati spesso danno operare in regola con le normative vigenti. all’aspirante imprenditore solo lo strumento di base per l’attività che intende intraprendere, sono Ciò costituisce innegabilmente un freno alle poquindi esclusi i costi delle attrezzature operative tenzialità di sviluppo e di crescita del nostro Paese. per svolgere il lavoro. Anche andando a cercare altre classifiche, su modelli simili ma al tempo stesso differenti per fattori Tra i casi di studio di una delle maggiori organiz- di valutazione, vedremmo magari Panama o alcuni zazioni nazionali di rappresentanza degli artigiani Paesi del Nord Europa svettare ai primi posti, ma (la Cna), per aprire un’attività di autoriparatore va l’Italia rimane sempre indietro in queste graduaincontro a ben 86 adempimenti, per un salone di torie e rischia davvero di strangolare, con la sua parrucchiere ce ne vogliono almeno 65 (tra Enti burocrazia, cittadini volenterosi e coraggiosi che locali, VVF, Asl…) con mesi d’attesa e circa 20mila cercano in ogni modo di attivarsi per fare impresa euro d’investimento che, è bene ricordarlo, esclude nei luoghi natii, anziché scegliere la strada più il mutuo o l’affitto della location, le stigliature, i semplice dell’espatrio.

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TABLET ANNO 7 NO 68 GENNAIO 2019 SOMMARIO

ROMA

Chi siamo

8 PRIMO PIANO Intervista esclusiva a Francesco Valente

18 TABLET SPORT Ocean Cat, la sfida che parte da Ostia

23 TABLET COUTURE Lia Lippiello

27 DRINK ON THE TABLET Ricette di 3 barladies romane

TabletRoma Reg. Trib. di Roma n° 296/2012 del 19/10/2012 WWW.TABLETROMA.IT Editore Tablet Edizioni di Cristina Anichini Via Difilo 41 - 00124 Roma P.I. 13042831001 C.F. NCHCST66E63H501F anichini@tabletroma.it Direttore responsabile Stefano Quagliozzi - quagliozzi@tabletroma.it Direttore editoriale Cristina Anichini Progetto grafico tablet ADV Maurizio De Vincentiis Impaginazione e grafica Marco Flore Stampa Poligraf s.r.l. Via Vaccareccia, 41/b - Pomezia - tel. 06 9106822 Pubblicità 340.340.69.70 Rita Chiodoni pubblicita@tabletroma.it - ritachiodoni@libero.it Direzione e redazione redazione@tabletroma.it Tablet eventi Massimo Gallus - eventi@tabletroma.it mob. 334.39.22.475

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Hanno collaborato a questo numero Ivan Alemanno, Vincenzo Ber tolini, Giorgia Conti, Annamaria De Calisti, Barbara Donzella, Massimo Gallus, Marina Grappasonni, Libreria Novarcadia, Alessandra Lino, Federica Lorenzet ti, Giovanni Masia, Giulia Migani, Giuseppe Menzio, Oriana Orlandi, Alessandro Polinori, Davide Sagliocco, Luca Carlo Santagà, Lorenzo Sigillò, Alber to Terraneo, Teo, Francesco Valente

40 UN POSTO TRANQUILLO Counting Bonds, il legame che continua

52 TABLET INCONTRA Richard Bernstein, il giudice non vedente

DOTTOR GIANFRANCO PANARELLO MUSCOLINO MEDICO CHIRURGO

OCULISTA 335.52.14.614

Studio: Via Raffaele De Cosa, 61, palaz. A3 - Ostia - Tel. 06.563.398.60 Studio: Galleria n°24 Le Terrazze Casal Palocco Tel. 06.50.91.52.79 - 06.50.91.21.02 Studio: Via Gino Bonichi, 111 - Acilia - Tel. 06.52.35.07.70 Studio: Via Torgegno, 65F - AssoMedical - Infernetto - Tel. 06.50916397

É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da Tablet Edizioni di Cristina Anichini. Parte delle immagini presenti su questa rivista sono fonte Internet e sono utilizzate solo a fini informativi. Poichè non è stato possibile risalire ai titolari dei diritti, secondo la legge vigente, la redazione si scusa per la mancata citazione rimanendo a disposizione di qualsivoglia richiesta e precisazione da parte dei titolari stessi. La collaborazione a questo mensile è da ritenersi libera e gratuita salvo diversi accordi. Del contenuto degli articoli, degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Gli articoli pervenuti anche se non pubblicati non si restituiscono. La Direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali. Si ringraziano i partners commerciali per il contributo alla pubblicazione e alla diffusione di questo periodico. Finito di stampare il 7 Gennaio 2019


open day 2018/2019

Infanzia Primaria Sec. I grado Scientifico Internazionale Linguistico Internazionale Linguistico Internazionale Quadriennale

Dove il mondo è una scoperta


TABLET ROMA

Dove siamo TabletRoma è distribuito da in tutte le principali attività commerciali, sportive e di servizio nei quartieri di Casalpalocco, Axa, Infernetto, Acilia, Dragona, Ostia, e presso i nostri partners. É inoltre distribuito nei quartieri del Torrino, Eur e Spinaceto CasalPalocco Centro Commerciale ‘Le Terrazze’ - Centro Commerciale ‘Isola 45’ - Le Mimose Centro Commerciale ‘Isola 46’ - Centro Vecchio - Centro Commerciale ‘Isola 44’ Conad di Via di CasalPalocco - Simply di Via Pindaro - Solara Garden - Parafarmacia Farmacrimi Parrocchia e Cinema San Timoteo, Edicola Via di Casalpalocco Axa Centro Commerciale Bianco - Centro Commerciale Axalab - Centro Commerciale Eschilo Via Euripide - Piazza Eschilo - Via Menandro Parrocchia San Carlo da Sezze - Aris Sporting Village - Centro Sportivo Eschilo Madonnetta Via Domenico Purificato - Via Cesare Maccari - Via Prato Cornelio - Via Padre Massaruti Infernetto Attività Commerciali di Via Wolf Ferrari, Via Cilea, Via Bersone, Viale Castel Porziano, Via San Candido, Via Giordano, Via Pietro Romani, Via Canale della Lingua, Via Torcegno, Via Egna, Via Lotti, Via Orazio Vecchi, Centro Commerciale Colombia, Parchi della Colombo, Istituto Comprensivo Mozart, Centro Sportivo Babel Acilia Attività commerciali di Axa Malafede, Via Usellini, Via Menzo Supermercato e Bar Elite di Via di Acilia Attività commerciali di Via di Acilia - di Via di Saponara - Via Amedeo Bocchi Biblioteca Sandro Onofri - Farmacia San Marco - Asl di CasalBernocchi - Centro Commerciale Le Arcade - Via di Macchia Palocco - Via di Macchia Saponara Centro Sportivo Eschilo 2

Ostia Città dei Mestieri e delle Professioni, Biblioteca Elsa Morante, Asl Sant’Agostino, Ufficio di Collocamento, Scuola Professionale CIOFS Lazio, Scuola Professionale Alberghiero CastelFusano, Scuola di Ostia Scacchi, Ostia Danza, Attività e chioschi del lungomare, Via delle Baleniere, Via Isole di Capoverde, Via Pietro Rosa, Piazza della Rovere, Corso Duca di Genova, Via dei Misenati, Via Capo Soprano, Piazza Gregorio Ronco, Via Paolini - Multisala Cineland Zona industriale Dragona e Dragona Centro Sporrtivo Helios, Via Ortolani, Via Charles Lenormant, Todi’s, Via di Dragone, Via Casini, Via Donati Parrocchia di Centro Giano Eur e Torrino Bar e Ristorante ‘Il Fungo’ - Palombini Giolitti - Mc Donald Highlands Institute Attività di Viale Europa - Viale dell’Ocea-no Atlantico - Viale Oceano Pacifico - Via della Grande Muraglia - Via Mar della Cina - Piazza Cina - Viale Città d’Europa - Via del Piabeta Venere - Stardust Village - Via Beata Vergine del Carmelo - Supermercato Elite Via Cristoforo Colombo - Parrocchia Stella Maris

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Primo Piano di Cristina Anichini

Intervista a Francesco Valente, direttore della Social Music School “Là dove si arresta il potere delle parole, comincia la musica.” RICHARD WAGNER

Sono state scritte molte frasi ed espressi molti pensieri riguardo la musica, ma questa di Wagner ritengo sintetizzi quello che per me è il concetto di musica. Dove le parole non possono più arrivare, oltrepassato il confine del loro significato, lì entra la musica ad esprimere altre emozioni. Ritenendo pertanto la musica una delle massime espressioni artistiche dell’uomo, e sotto certi aspetti della natura, mi piace parlarne presentando una no-

vità che si è affacciata nel nostro quartiere alla fine della scorsa estate. Un luogo magico che molti forse ancora non conoscono dove si impara e si fa la musica. Una scuola di musica particolare. È la Social Music School, la casa della musica. Si perchè questo luogo è una grande casa rossa che accoglie i propri ospiti con il calore ed il sorriso di chi ama il mestiere che fa. Il sorriso di Francesco Valente, il Direttore Artistico. È lui che mi accoglie per farmi visitare la scuola. Si respira arte qui dentro. Appena si entra non passano inosservate un paio di tele molto belle dipinte dalla mamma di Francesco, un’artista di grande sensibilità. La prima stanza dopo l’ingresso ha una grandissima vetrata che affaccia su un curatissimo giardino. Qui

fanno lezione prevalentemente i bambini con la maestra Raffaella Vigneri, fondatrice della scuola di musica Naima, una bella realtà che da anni opera nel quartiere e che oggi trova spazio all’interno della Social Music School. Ma questo ambiente è anche uno spazio open dove si svolgono lezioni di teoria e si realizzano sessioni musicali corali. La vetrata è apribile ed è un attimo immaginare un agorà musicale dover poter ospitare degli house concert all’aperto durante i mesi primaverili ed estivi. Continuo a visitare affascinata questo luogo che Francesco mi presenta con entusiasmo. Ogni sala ospita uno strumento ed è estremamente curata nei dettagli, con arredi confortevoli, colori adatti alla concentrazione e ovviamente tutte dotate di strumentazione altamente professionale. La sala per suonare la chitarra, quella per la batteria, il pianoforte, la sala canto e quella prove. Ma anche uno studio di registrazione e una stanza dedicata alla tecnologia dove poter insegnare la programmazione musicale al computer. C’è tutto per tutti, ogni desiderio, per chi vuole imparare a fare musica, qui viene di sicuro esaudito. Francesco Valente è un’artista, un musicista e produttore artistico di molti nomi conosciuti, e durante il tour nella scuola gli chiedo cosa lo ha spinto a fondare una scuola di musica.

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‘Mia madre è un’artista e anche un’ insegnante. Devo avere lo stesso gene, anche se non credo di essere un insegnante nel senso comune del termine ma piuttosto una persona in grado di trasmettere la propria conoscenza e il proprio amore per quello che fa. Ho pensato ad una scuola di musica dove tutti possono venire a imparare uno strumento, a tutte le età senza alcuna preclusione, ma soprattutto un luogo dove potersi confrontare e incontrare altre persone mosse dallo stesso desiderio. Un punto di aggregazione che ritenevo mancasse in un quartiere così grande


come l’Infernetto. Il tema centrale è senza dubbio la musica. Intorno ad essa si formano delle amicizie ma anche delle band musicali. Attualmente ne abbiamo tre all’interno della scuola. Non c’è nulla di più bello veder nascere degli afflati musicali, delle collaborazioni che oggi sono puro divertimento e chissà forse un giorno potrebbero essere qualcosa di più.’ Francesco ho sentito parlare che in questa scuola si svolgono degli House Concert. Ci racconti cosa sono? Sicuramente una novità rispetto a moltre scuole di musica ed un elemento fortemente trainante per chi frequenta la scuola. Ospitiamo mensilmente artisti che presentano ad un pubblico ristretto delle proposte musicali di qualità. È un evento di conoscenza in cui poter vivere l’artista, ascoltare insieme la sua musica e confrontarsi con lui su vari temi e livelli. È un modo per far entrare in contatto chi frequenta questa scuola con delle realtà musicali conosciute che spesso appaiono distanti e irraggiungibili. Un’altra innovazione sono i Social Music Saturday.

Dalle tue parole sento che è molto importante il concetto di condivisione, dello ‘stare insiemÈ . Sicuramente si. Ritengo che dalla condivisione nascono sempre delle cose nuove e interessanti.

Questa scuola, quindi, è un luogo dove stai mettendo dentro tutta la tua esperienza professionale? Sono un musicista che collabora e ha collaborato con tanti artisti. Come ti dicevo mi piace trasmettere più che insegnare, anzi spesso sono io che imparo dai miei allievi. È molto bello imparare e trasmettere anche se negli anni facendo il musicista in trincea ho sempre visto l’insegnamento come un ripiego di chi attaccava la chitarra al chiodo. E invece mi devo ricredere, è una cosa stupenda, bellissima, e ci vuole umiltà perchè chi come me che è sempre alla ricerca dell’arrangiamento che non c’era, della frase originale, lo può trovare anche insegnando. Invitiamo i nostri lettori a venirvi a conoscere. Vi aspettiamo! Ricordo che la scuola è aperta a tutti coloro che vogliono appassionarsi alla musica e a coloro che già lo sono e vogliono perfezionarsi. Ci sono corsi per tutti gli strumenti e per tutte le età. I docenti sono tutti validissimi e con una elevata esperienza nel campo dell’insegnamento di tutti i generi musicali. Insegnamo anche composizione, arrangiamento e produzione discografica. Francesco ti ringrazio per aver aperto le porte di questo luogo magnifico a TabletRoma, sono sicura che stupirà chiunque verrà a trovarvi.

Francesco Valente, musicista, chitarrista, compositore, arrangiatore e realizzatore. Suona e collabora con la più importante scena musicale discografica romana e nazionale. È direttore artistico dell’associazione culturale “Social Music School”. Da oltre 20 anni suona in tour con importanti artisti tra i quali: Niccolo Fabi , Max Gazzè, Zero Assoluto, Fiorella Mannoia, Riccardo Sinigallia, Luca Barbarossa. Nell’ultimo anno è stato impegnato nel tour teatrale ‘Roma è de Tutti’ con Luca Barbarossa. Deve la sua formazione come produttore e musicista al rapporto artistico professionale che ha da anni con Riccardo Sinigallia, con il quale sta per partire in tourneé. Compone canzoni per: Niccolo Fabi, Tiromancino, Daniele Groff e Lucio Dalla e per il cinema: Muccino (film“Non ti scordar di me”), Giacomo Campiotti (film “Mai più come prima”), Dodo Fiori (film “La strategia degli Affetti”). Realizza Arrangia e produce artisti tra i quali: Niccolo Fabi DVD Live; Luca Barbarossa “Live Auditorium di Roma”; Luca Barbarossa “Roma È de tutti” Sanremo 2018 con il brano “ Passame er Sale”; Zero Assoluto “ Di me di Te”; Luca Barbarossa Brano “fino In Fondo” Sanremo 2011; Tiromancino Album “La Descrizione di un Attimo”; Luca Barbarossa Album “ Fortuna “ Sanremo 2003; Luca Carboni Album “Musiche Ribelli”; Daniele Groff Album “Bit” estratti 3 singoli di cui “Lory” scritto insieme a Lucio Dalla.

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Anche questa idea porta una vera ventata di novità. Questa formula è dedicata prevalentemente ai frequentatori della scuola dei vari laboratori musicali ed è un momento in cui le band o anche i singoli si esibiscono per i loro amici e familiari. È un momento ludico che serve però alla formazione artistica di un individuo. La nostra mission oltre all’insegnamento, è quello di capire se un elemento da solo o all’interno di un contesto collettivo come una band, ha qualcosa da tirar fuori. E se non riesce da solo siamo noi ad aiutarlo far emergere una certa personalità. Non è un caso che in questa scuola facciamo anche scouting.

In questa scuola insegniamo musica come avviene in tante altre scuole rispettando quello che sono le aspettative di chi viene. Ma non ci fermiamo a questo. Cerchiamo ogni qualvolta se ne presenta l’occasione il coinvolgimento durante l’ora di lezione anche di qualcuno capitato per caso per fargli ascoltare il lavoro che si sta portando avanti. Ho visto che questa condivisione alimenta le motivazioni, e stare insieme aiuta perchè c’è un confronto. Chi fa musica ha anche una personalità ma a volte alcuni sono timidi e sensibili, e queste caratteristiche possono essere un blocco. Ma la musica a un certo punto bisogna spettacolarizzarla, e questo significa avere la capacità di suonare davanti agli altri, far sentire e vedere quanto si è bravi regalando così delle emozioni. La musica si fa spesso da soli ma ancora più spesso con delle band. A noi piace questo approccio alla condivisione.

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Tablet musica di Francesco Valente

La Melodia una Regina.

La Melodia: e qui signore e signori intanto si fa un bell’ inchino… che sta per arrivare una regina.La Melodia è il susseguirsi di note singole, e anche qua per fare un esempio facile facile, la Melodia è quel motivetto che

Eccoci al terzo appuntamento di questa rubrica musicale.Occupandomi fondamentalmente di canzoni ho la tendenza a riportare le mie valutazioni ela mia esperienza sempre riferendomi a quest’ambito, dimenticando spesso che la Musica non è solo fare canzoni… anzi. Generalizzo quindi, ma con un occhio alla forma canzone. Armonia, Ritmo e Melodia sono i pilastri che compongono un’opera musicale. Facciamo la loro conoscenza: Il Ritmo: come si può intuire è il tessuto, appunto ritmico del brano, e senza andare troppo in profondità potremmo descriverlo come la pulsazione sia strutturale che estetica del brano… insomma come ci fa muovere questa musica che stiamo ascoltando? Chi ama il Rock non ha dubbi… muovendo la testa in giù, magari facendo oscillare chiome invidiabili. L’Armonia: e pure qui lo suggerisce la parola, c’è armonia quando due o più note suonano nello stesso momento con un senso appunto armonioso, stanno bene insieme inquel punto in quel momento, e per fare un facile e semplicistico esempio, sono gli accordi, limite e delizia della chitarra come si dice “da spiaggia nei falò d’estate tra amici “.

cantiamo o fischiettiamo sotto la doccia, tanto per rimanere sul piano di un immaginario collettivo. Tra questi tre pilastri, tutti e tre importantissimi, però, come avrete intuito, c’è una gerarchia che vede la Melodia al primo e indiscusso ordine d’importanza. Il Ritmo dei tre è il più basico perché non ha al suo interno nè Armonia nè Melodia, nel senso che una pulsazione ritmica non rimanda a nessun giro o cadenza armonica e tantomeno ad una Melodia, voglio dire che se si esegue un ritmo con la batteria è possibile che io immagini un brano e chi sta accanto a me ne immagini un’altro, poi dopo due minuti di quel ritmo cominceremmo tutti a chiederci quand’è che inizia la canzone? We Will Rock You dei Queen a parte! L’Armonia invece è più sostanziosa da questo punto di vista, ha dentro di sè anche il ritmo… e allora immaginiamo che si esegua un famoso giro armonico sempre di chitarra e sempre in spiaggia… alè si balla.. ci si muove e finalmente si canta….ma sempre dopo due minuti, se non succede altro, io magari immagino una canzone e il mio amico un’altra, ma scusa non erano gli Oasis? ma no sono i Green Day.. anzi no i Rem.. boh!! La Melodia invece ha dentro di sè sia il ritmo che

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l’armonia, ha tutti e tre i fondamentali seppur sottintesi, per cui eccoci sotto la doccia a cantare il riff di Rocky mentre insaponando ci immaginiamo che entrino batteria, percussioni, chitarre elettriche potentissime, basso.. poi cori e tutti gli strumenti possibili fino a quando non si raggiunge l’apoteosi del suono..aggiungiamo all’ensemble anche il nostro vicino di casa che riconoscendo perfettamente il brano si associa e con i pugni sul muro ci fa il ritmo.Chi studia musica in modo approfondito sa che la sto facendo facile, ma spero invece che possa essere illuminante per chi approccia o è alle prime armi. Frasi del tipo “sempre i soliti accordi“ cominciano ad avere un senso meno credibile dal momento che i giri armonici, sopratutto nella musica leggera sono strutturali e sarebbe come lamentarsi che le case abbiamo sempre i soliti pilastri per le fondamenta, insomma la differenza la fa la melodia che ci cantiamo sopra e la capacità di scriverne diverse anche su uno stesso giro armonico. Oggi i software musicali così come le app sul telefonino ci suggeriscono molti ritmi e giri armonici belli e pronti all’uso e anche fatti bene, ma tranquilli non ci regaleranno mai la melodia di Bohemian Rhapsody (mi adeguo al revival dei Queen) e questo non fa altro che sottolineare il loro valore strutturale e una certa standardizzazione. Tutto sotto controllo, sta sempre a noi scrivere una bella melodia! La Regina si sa è sempre la Regina.



Il libraio consiglia a cura della libreria Novarcadia

Venerdì 25 Gennaio, ore 18:30 Circolo letterario con HARUF Sabato 5 Gennaio, ore 17:00 LIA LEVI Sabato 19 Gennaio, ore 18:30 NATA PER TE INCONTRA I LETTORI Alba appena nata è stata lasciata in ospedale. Trenta ROMANZO FINALISTA AL PREMIO STREGA 2018 VINCITORE DEL PREMIO STREGA GIOVANI 2018 Genova. Una famiglia ebraica negli anni delle leggi razziali. Un figlio genio mancato, una madre delusa e rancorosa, un padre saggio ma non abbastanza determinato, un nonno bizzarro, zii incombenti, cugini che scompaiono e riappaiono. Quanto possono incidere i risvolti personali nel momento in cui è la storia a sottoporti i suoi inesorabili dilemmi? SARÀ PRESENTE L’AUTRICE

famiglie l’hanno rifiutata prima che il tribunale decidesse di affidarla a Luca Trapanese. Dal racconto della vicenda di Alba, tra difficoltà pratiche, momenti di sconforto e molta gioia, affiorano inattese le ragioni di una scelta importante e fortissima. «Qualche minuto prima che il sole sorga, Luca prende Alba e la porta alla finestra per farle vedere l’inizio della vita. Spalanca le persiane, l’aria nuova ripulisce la stanza dalle paure della notte». SARÀ PRESENTE L’AUTORE.

Non c’è altra città «capitale» quanto Roma: enorme centro di potere nell’antichità e poi con la Chiesa universale. Capitale «inevitabile», ma fra invidie taglienti. Una immagine sempre contrastata: matrona e ladrona, civilizzatrice e corruttrice. Capitale incompresa dagli intellettuali, difesa dal solo Gabriele D’Annunzio, più tardi da Antonio Cederna. Questa è la cronaca viva e sofferta di due secoli in cui Roma è cresciuta di 15 volte. Ingovernabile senza strumenti speciali. SARÀ PRESENTE L’AUTORE E GIORNALISTA VITTORIO EMILIANI

PRESSO IL CENTRO SOCIALE DI CASLPALOCCO, VIA GORGIA DI LEONTINI. Leonardo e Cinzia sono i protagonisti di una storia coinvolgente Entrambi avranno modo di riflettere sulle origini della crisi italiana e sul sottile equilibrio tra le cause macroeconomiche e la capacità del singolo individuo di rimettersi in piedi; il confine tra l’essere colpevole e l’essere vittima. Ma il loro rapporto andrà oltre il lecito, o manterranno quell’equilibrio che è sempre stato la loro forza?

È la primavera del 1977 a Holt, Colorado. Edith Goodnough giace in un letto d’ospedale, e un poliziotto sorveglia la sua stanza. Pochi mesi prima, un incendio ha distrutto la casa dove Edith abitava con il fratello Lyman. Un giorno, un cronista arriva in città a indagare sull’incidente e si rivolge a Sanders Roscoe, il vicino di casa, che non accetta di parlare per proteggere Edith. Ma è proprio la voce di Sanders a raccontarci di lei e del fratello, di una storia che inizia nel 1906, quando Roy e Ada Goodnough sono arrivati a Holt in cerca di terra e di fortuna. Sarà presente il traduttore FABIO CREMONESI

Sabato 26 Gennaio, ore 11:00 ESSERE Lunedì 21 Gennaio, ore 17:00 IL GIUSTO GENITORI EFFICACI Sabato 12 Gennaio, ore 18:30 ROMA EQUILIBRIO Crescere un figlio comporta un grande investimento CAPITALE MALAMATA

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di energie cognitive ed emotive che vanno ben al di là del tempo e delle risorse materiali. Questo volume fornisce gli strumenti per sviluppare progetti di parent training finalizzati all’acquisizione di competenze genitoriali efficaci per l’educazione dei figli. Dopo aver illustrato la complessità del parenting, le autrici esaminano i problemi che esso comporta, dalla nascita all’adolescenza, in tre grandi ambiti: la crescita fisica, la gestione della disciplina e le relazioni del bambino con il mondo esterno. Sarà presente l’autrice ANNA DI NORCIA



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Isaac Asimov: ritorno al futuro!

Ricordo dell’uomo che ha ispirato il nostro presente.

Il vento gelido soffia dal Nord, dalla Siberia, dicono. Chiuso a riccio nel mio plaid, comincio a battere senza sosta le lettere che compongono questo articolo e, in una pausa velocissima, mi sfrego le mani perché so già che le vostre menti correranno tra gli scaffali della memoria a riepilogare tutte le volte che avete letto un libro, o visto un film - tratto dai suoi testi -, di Isaac Asimov. L’autorevole scrittore russo nasceva novantanove anni fa, il 2 Gennaio 1920, in un villaggio dell’immensa nazione rossa da cui sarebbe fuggito con i genitori pochi anni dopo. Gli Stati Uniti gli permisero di essere l’uomo che tutti conosciamo e di regalarci romanzi divenuti pietre miliari nel campo della fantascienza. Fu tra i primi a rinnovare questo genere puntando sulla plausibilità scientifica delle sue storie e raccontando il futuro attraverso una visione prospettica della realtà. Ma perché proprio oggi puntiamo il dito su di lui? Il 31 dicembre 1983, Asimov raccontava come sareb-

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be stato il mondo nel 2019 sulle pagine del quotidiano Toronto Star. Non un novello Nostradamus ma un semplice osservatore della vita e del quotidiano, uno scrittore e uno scienziato che parlava di come la sua attitudine al razionalismo lo aveva portato ad analizzare il futuro in funzione del sovrappopolamento planetario, dell’espansione oltre la terra con la costruzione di avamposti spaziali utili a raggiungere mete sempre più lontane, la robotica, la comunicazione e l’informatizzazione, i rifiuti e l’inquinamento. Insomma, a distanza di decenni, idee e concetti che anche oggi meritano l’attenzione di chiunque e spunti essenziali per capire che una mente curiosa, attenta e razionale può andare oltre ogni ostacolo e puntare al bene dell’umanità utilizzando tutti i mezzi possibili, soprattutto la tecnologia. “Qualsiasi innovazione tecnologica può essere pericolosa: il fuoco lo è stato fin dal principio, e il linguaggio ancor di più; si può dire che entrambi siano ancora pericolosi al giorno d’oggi, ma nessun uomo potrebbe dirsi tale senza il fuoco e senza la parola.”

Poche righe, quel tanto che basta a generare una riflessione su tutto ciò che ci circonda e della vita che plasmiamo in ogni istante, a ogni gesto, con ogni pensiero, seppur con scarsa consapevolezza. Alla fine di ogni anno si buttano via le cose vecchie e si scacciano i fantasmi del passato per guardare al futuro e prepararci a vivere il presente appieno e in felicità. Questo è il mio augurio, per voi e per noi, che il 2019 sia l’inizio di un nuovo viaggio entusiasmante pieno di cose belle e di tanti, tantissimi libri! Il mio suggerimento di lettura per iniziare l’anno è “Animali” di Lorenzo Crescentini, una raccolta di diciannove racconti di fantascienza, fantageologia, fantapoesia. Ci sono gatti, mammuth, greggi di lama, un po’ di dinosauri, ragni-leone dal pianeta Shiva e soprattutto c’è l’uomo, il più complesso tra gli animali, quello che più di tutti ama, lotta, uccide, sogna. Lo trovate in libreria, sugli store online o anche in digitale. Ci leggiamo al prossimo articolo!


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Per Pantone il “living coral” è il colore del 2019

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Pantone Color Institute è un’azienda statunitense che si occupa principalmente di catalogazione e identificazione dei colori. Acquistata nel 2007 dal colosso americano X- Rite, con quest’ultimo ha decretato una sorta di monopolio per quanto riguarda l’identificazione dei colori per uso grafico. La Business Unit di Pantone si propone come consulente alle aziende, che operano nel settore della moda e non solo, per aumentarne l’identità visiva del marchio e dei prodotti. Lo fa attraverso previsioni di tendenze stagionali. Infatti, dal 2000, Pantone Color Institute proclama, ogni anno, il colore che farà da protagonista per la futura stagione. Il “Color of the year” influenza i designer dei diversi settori, quali l’abbigliamento, l’arredamento, il design industriale, il packaging e la grafica, nella la progettazione delle creazioni dell’anno successivo. Per scegliere quale sarà il colore dell’anno, questa società fa un’accurata analisi delle tendenze, che può includere i prodotti dell’industria dell’intrattenimento, film, raccolte d’arte, moda, design, destinazioni di viaggi, nuovi stili di vita, come anche influenze che possono derivare dalle nuove tecnologie, dai nuovi materiali, dalle piattaforme di social media e persino da eventi sportivi che catturano l’attenzione mondiale. Per questo 2019 il colore scelto è il “Living coral”, un rosa-arancione con un sottotono dorato che ammorbidisce ed energizza il tutto. Pantone lo ha definito così: “in risposta all’attacco della tecnologia digitale e dei social media che si integrano sempre più nella vita quotidiana, l’individuo è alla ricerca di esperienze autentiche, che gli consentano connessione e intimità. Socievole e vivace il Living Coral incoraggia l’attività spensierata, simbolizza l’innato bisogno di ottimismo che c’è in tutti noi” ed “evoca come le barriere coralline offrano riparo a un caleidoscopio di colori diversi”. Ma come inserire questa vivace tonalità all’interno delle nostre case? Ecco qui qualche suggerimento. Vivace benvenuto Questa colorazione calda e confortevole può essere utilizzata per ravvivare le pareti di un ingresso o un portone d’entrata, donando un vivace benvenuto a chi entra. Ma non fatevi spaventare dalla sua vivacità, è pur sempre tenue e delicata. Tramonto in una stanza Per chi voglia inserire un po’ di colore senza sovraccaricare eccessivamente un ambiente, può pensare di utilizzare il “Living coral” per dipingere il soffitto della stanza. Abbinamenti irresistibili Per esaltare un colore o un determinato arredamento, il suggerimento è quello di metterlo a contrasto con un altro colore altrettanto vivido. Il “Living coral” si sposa alla perfezione con tutte le colorazioni che rimandano al mare, quindi via libera al turchese, al blu e al verde acqua. Dettagli in evidenza Il colore può essere utilizzato anche per esaltare o mettere in evidenza le caratteristiche di un determinato elemento, che sia architettonico o di arredo; e questa tonalità vivace è al contempo confortevole e perfetta per mettere in evidenza senza esagerare. Accenti energetici Se un’intera parete dipinta o un mobile colorato vi sembravo un impegno eccessivo, scegliete di inserire questo colore nel vostro decor con particolari o piccoli accessori. Ma per chi vuole osare un po’ di più, può scegliere il “Living coral” anche per divani, poltrone, librerie, ecc.. Soluzioni, queste, capaci di catturare l’attenzione su quell’unico elemento senza appesantire l’ambiente. Un pavimento di coralli Se volete risvegliare un ambiente un po’ impersonale, una soluzione potrebbe essere quella di optare per un

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pavimento colorato. Con il “Living coral” darete un aspetto completamente nuovo, ottenendo un’atmosfera fresca e rilassante. Lasciare il segno Trasformare una parete bianca in un punto di interesse è possibile dipingendo una sola porzione di muro, che darà all’ambiente un look più contemporaneo ed accattivante. La vivacità è servita Portare la vivacità nelle nostre tavole è negli ultimi tempi una tendenza sempre più in voga. Le riviste, i social, le vetrine sono ormai sempre piene di spunti deliziosi. È questo colore, che, a mio avviso, ben si sposerà con gli accessori della la tavola, i tessuti, e le decorazioni, facendo, credo, da protagonista nelle nostre mise en place estive.



Tablet sport

Ocean Cat,

la sfida partita da Ostia

Mentre state leggendo questo articolo è probabile, anzi auspicabile, che i due velisti romani, Tullio Picciolini e Gianmarco Sardi siano partiti da Dakar in navigazione verso Guadalupe con il loro catamarano ‘Ocean Cat’. Il gatto dell’oceano (n.d.r.) è un piccolo catamarano sportivo di 6 metri non abitabile con cui Tullio e Gianmarco tenteranno di battere il record di traversata atlantica senza assistenza per 2551 miglia nautiche, pari a 4724 km. Dovranno impiegarci meno di 11 giorni. Abbiamo incontrato Tullio Picciolini in una tiepida mattina dicembrina alla sede della Lega Navale al Lido di Ostia prima della partenza e ci siamo fatti raccontare lo spirito di questa sfida e cosa li ha spinti verso questa avventura.

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Buongiorno Tullio, ci racconti innanzitutto come è nato questo equipaggio? Con Gianmarco siamo incontrati qui alla Lega Navale dove io ero Presidente del Circolo e Gianmarco era istruttore e allenatore di catamarani. Ci ha accomunato di base la passione per i catamarani, un modo acrobatico di andare in barca a vela ma anche un modo antico e primordiale di navigare. Poi abbiamo scoperto che avevamo un simile stile di vita molto legato all’ambiente, alla natura, una passione la nostra per temi ambientali senza alcun fanatismo o ipocrisia. Quindi abbiamo inizato a navigare insieme nel mediterraneo sempre con piccoli catamarani, che rappresentano un tipo di vita marina alternativa ai grandi cabinati. Questo equipaggio, io e Gianmarco, si è formato quindi con il tempo, una sintonia che è fondamentale in una impresa del genere. L’equipaggio e la tenuta dell’equipaggio è importante nella navigazione marittima come anche in quella aerea, (Tullio è un pilota di aviazione civile n.d.r.). Sono la forza o il punto debole di una missione. Il consolidamento di questa unione è avvenuto di

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rientro da un viaggio che avevo organizzato con una imbarcazione di 10 metri da qui ai Caraibi e ritorno, in cui durante alcuni momenti di diffcoltà sono emerse le qualità di affidibilità in mare di Gianmarco e anche io sono risultato un compagno degno della sua stima e fiducia. Vi siete trovati quindi in situazioni di pericolo? Non amiamo dire che in mare si possa trovare un pericolo che sia maggiore di quello dell’andare in macchina o svolgere qualsiasi altra attività umana. Per mare noi intendiamo il pericolo come una cosa che identifichiamo e gestiamo. Un pericolo non identificato diventa letale e si chiama inconsapevolezza del rischio che si può correre. Com’è trovarsi in mare aperto senza punti di riferimento? Diciamo che questa è una cosa che esplora la mente umana, che è fortemente adatttabile a molti ambienti. Andare per mare significa essere intanto in contatto con un ambiente primoridiale, un ritorno alle nostre radici, però tenendo conto dei progressi fatti. Quindi andare per mare oggi significa essere in un ambiente dove cambiano i riferimenti ma centrale è sempre l’uomo con le sue capacità. Quindi il mezzo, l’equipaggio e gli strumenti che consentono la navigazione, ma soprattutto le proprie capacità. Una visione direi rinascimentale in un momento in cui ci stiamo abituando dei riferimenti molto teconologici, che di certo apprezziamo, come per esempio il navigatore GPS in macchina. Per mare devi essere in gra-

Andrea Flacon

di Cristina Anichini

do di tornare anche senza. Poi ti porti delle scorte di energia, delle risorse tipiche della vita a terra, quindi gli alimenti, l’energia che sia elettrica o propulsiva e scopri che le devi gestire tutte con molta attenzione. Il vostro è un messaggio. Non pretendiamo di essere ambasciatori dell’ecologia più di altri che siano sensibili a temi ambientali, senza ipocrisia, non più di un bambino che esce in barca a vela durante un allenamento o una regata che ha scelto uno stile di vita, un’attività sportiva e un divertimento che trasforma l’energia eolica in energia propulsiva, non va in motorino ma in barca a vela, con le proprie forze (ovviamente addestrato e istruito), e va in una direzione che sicuramente lo farà diventare un essere umano sensibile all’ecologia, cioè al rispetto


di madre natura. Negli ultimi 70 anni di consumi e utilizzo degli idrocarbuti abbiamo sfasciato tutto, abbiamo ditribuito su tutto il pianeta la plastica, abbiamo inquinato tutti gli ambienti in cui viviamo, e lo vediamo dagli effetti sul clima e sulla meteorologia. Torniamo a questa sfida. Chi sono gli sfidati? Fisicamente sfidiamo Vittorio Malingri e suo figlio Nico, che due anni fa hanno vinto il record di questa traversata. Due velisti che ci hanno passato un testimone importante perchè sfideremo il record con la loro stessa barca, una mossa ambiziosa e presuntuosa, ma un’ opportunità a basso budget perchè costruire una barca del genere nuova sarebbe costato molto e impossibile per le nostre risorse private che sono quelle che ci hanno portato a compimento del progetto fino ad oggi.

So che avete attivato una sottoscrizione in rete. Si, ora che abbiamo esaurito le risorse private e avuto il sostegno di amici, abbiamo attivato una sottoscrizione su facebook, che già ha fruttato la copertura economica per la spedizione del container con dentro il catamarano smontato. Ci aspettavamo di trovare interesse da parte di grandi aziende per le sponsorizzazioni economiche però non siamo un nome importante nel settore della vela e il nostro sport è visto come un’attività lontana dalle masse, quindi dallo scarso ritorno commerciale. I nostri sostenitori, senza carattere commerciale, sono la Lega Navale, lo Yatch Club di Porto Rotondo e il Porto Turistico di Roma, nobili associazioni che hanno sposato questo progetto

In attesa dei venti Alisei che porteranno i due velisti da Dakar a Guadaloupe, vi informiamo dei canali attraverso i quali si può seguire l’avventura di Tullio Picciolini e Gianmarco Sardi oltre alla diretta su Rai News 24. Instagram https://www.instagram.com/teamoceancat/ Facebook https://www.facebook.com/teamoceancat/ Twitter https://twitter.com/teamoceancat Youtube Ocean Cat Sito internet www.oceancat.it Per sostenere l’impresa: www.sportfunder.com/oceancat

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Andrea Flacon

Non avete sponsor? Abbiamo diversi carissimi sponsor tecnici fornitori di attrezzature indispensabili. Chi ha prodotto le vele, chi ha prodotto il cordame, chi ha effettuato il controllo sugli scafi con tecniche ad ultrasuono e indagini visive, la riverniciatura, la strumentazione e i pannelli fotovoltaici. Due pannelli fotovoltaici di ultimissima generazione e di produzione italiana, compatti con batterie al litio. Da una di queste batterie riceveremo corrente per la scatola nera che registrerà tutti i dati di navigazione e prestazione che serviranno per cerificare l’eventuale record. La scatola nera è infatti fornita dal World Sailing Speed Record Council, un comitato internazionale della federazione mondiale. L’altro pannello alimenterà l’altra batteria con la quale attraverso una presa USB avremo possibilità di ricaricare alcuni apparati quali la telecamera, macchina fotografica, uno dei GPS e uno dei tracking satellitari. Comunque saremo dotati anche di GPS e telefoni satellatari dotati di batterie che avranno una propria autonomia per tutta la durata della navigazione, mentre i tracciatori satellitari avranno un autonomia di diversi mesi. Questi tracciatori saranno visualizzabili dal nostro grande pubblico, con un link che porterà ad una mappa che visualizzerà in tempo reale la nostra posizione, con alcuni dati di performance. Un altro tracciatore verrà imbarcato e sarà utilizzato dal team di sicurezza a terra composto da una ventina di persone e coordinato da Enrico Corsetti, che monitorerà tutti i dati oltre a quelli resi pubblici, e sarà visualizzato

Ma perchè tra tante sfide avete scelto questa? La federazione mondiale omologa record su alcune rotte con alcune imbarcazioni. Questa tra le tante è stata quella che più ci affascinava perchè è una corsa con il vento a favore in un clima non estremo, di tipo tropicale, quindi favorevole, con una imbarcazione piccola, ma oceanica. La Ocean Cat è progettata perchè sia sicura e inaffondabile, costruita con una tecnologia piuttosto attenta alla sicurezza e alla solidità. Lunga 6 metri e 09 cm ha due scafi in carbonio con prue rinforzate, all’interno dei quali ci sono delle paratie di separazione, sette compartimenti stagni per ogni scafo, per cui se se ne rompe uno ci sono gli altri a renderla inaffondabile. Nel caso più estemo di rottura di un intero scafo l’altro garantirebbe comunque il galleggiamento. Quindi per tornare alla tua domanda l’abbiamo scelta perchè ha margini di sicurezza per essere una traversata oceanica, e poi è l’unico record mondiale al quale si può accedere con un budget contenuto.

ospitandoci per gli allenamenti. Il Porto Turistico ci ha inoltre ospitato per lo smontaggio del catamarano. Non dimentico l’Associazione MareVivo che ci sta aiutando nella comunicazione per amplificare il nostro messaggio, la quale sostiene che siamo i loro ambasciatori in oceano. Questo ci emoziona molto perchè vuol dire che quello che noi andiamo professando è realmente un messaggio di sensibilizzazione ambientale. Allo stesso siamo gratificati quando la Lega Navale dice che siamo la loro barca in oceano. Idem quando la Federazione nazionale Vela concede il patrocinio all’impresa vuol dire che questo è un gesto agonistico di rilievo. A noi preme sottolineare che questa impresa non è altro che il nostro sogno di navigare in oceano condividendo questa grande avventura con tante persone che ci hanno aiutato in un anno. Stiamo sentendo che all’avvicinarsi della partenza sta crescendo un tifo da stadio e una partecipazione emotiva positiva. Soprattutto per dare l’esempio ai più giovani, a cui Gianmarco tiene particolarmente come insegnante di vela. Un esempio legato alle passioni e a sogni ecocompatibili. Il nostro obiettivo è attraversare l’oceano atlantico con un mezzo apparentemente estremo ma in totale sicurezza e arrivare dall’altra parte. Se poi all’interno di questa missione riusciremo ad abbassare il record in termini di tempo sarà un premio al lavoro svolto. Vogliamo centrare il nostro messaggio essenzialmente sulla sicurezza, cioè quello di riuscire ad appagare il proprio sogno senza mettere a rischio la propria esistenza e quella di altri come coloro che dovrebbero venire in soccorso.

sul sistema Pelagos della Guardia Costiera, nella sala operativa di Roma, dove vengono monitorate tutte le navi del mondo per motivi di securety e safety. La Guardia Costiera è stata utile nei mesi di programmazione perchè le abbiamo sottoposto quesiti e abbiamo dato loro informazioni. Quindi noi partiamo adesso con delle procedure che sono state pensate da noi ma condivise con l’autorità, rendendo così possibile avere un sistema di procedure condivise tra l’equipaggio, il team a terra e il sistema globale di ricerca e soccorso.

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Associazione “Happy Family Ro.ma.” L’Associazione “Happy Family Ro.Ma.” nasce con l’obiettivo di fornire vari servizi specializzati a supporto del “sistema famiglia” perseguendone il benessere psico-emotivo-relazionale, andando a supportare ogni suo componente in maniera specifica.Nella vita quotidiana la famiglia “raccoglie e somma” tutte le problematiche vissute da ogni singolo individuo che la compone singoli problemi, molto differenti per tipologia e natura ma spesso in relazione tra loro. Inoltre la famiglia nel corso del tempo cambia, cresce, si evolve in base alle vicissitudini che portano sempre alla ricerca di nuovi equilibri.

Non sempre però è facile convivere serenamente con i nuovi scenari che ci si presentano perché a volte non si riesce a trovare tempo e spazio per condividere con qualcuno il momento di difficoltà o semplicemente avere la possibilità di essere ascoltati e compresi. Per questo motivo presso la nostra struttura è sempre possibile avere una prima consulenza gratuita con uno staff di professionisti specializzati in vari ambiti (psicologia, neuropsicomotricità, DSA e BES, mediazione familiare, sostegno scolastico e doposcuola. Si valuterà insieme se e come potremmo essere realmente d’aiuto. Professionalità, trasparenza e mediazione a costi accessibili, sono le caratteristiche comuni a tutti i servizi che proponiamo. Non abbiamo formule magiche ma possiamo garantire il nostro impegno nell’ascoltare, comprendere, supportare e guidare verso una vita più serena tutti coloro che vorranno darci fiducia. Non possiamo cancellare i problemi ma rendere consapevoli delle possibili soluzioni e del modo più efficace di affrontarli.In ambito clinico, il supporto psicologico è rivolto a singoli individui, coppie e famiglie che necessitano di ritrovare la capacità di perseguire il proprio benessere attraverso il consolidamento delle propria fondamenta, riattivando la propria crescita personale. In ambito psicodiagnostico, sia in età adolescenziale che adulta, è possibile effettuare una vasta gamma di test per la diagnosi di disturbi come: • personalità • ansia • autostima

Nel nostro centro dal lunedì al venerdì sono attive numerose tipologie di doposcuola (di potenziamento e specializzato DSA) per scuole di ogni ordine e grado. Grande attenzione è prestata all’autonomia e al metodo di studio anche mediante l’utilizzo di strumenti multimediali ed al rafforzamento dell’autostima. Siamo particolarmente attivi in ambito DSA seguendo le varie fasi di valutazione, diagnosi e riabilitazione. Supportiamo le famiglie nella visione del PDP cercando di instaurare la massima collaborazione ed il giusto dialogo con gli istituti scolastici. Un altro servizio disponibile presso la nostra struttura, la mediazione familiare è uno strumento ancora troppo poco conosciuto ma che può rivelarsi risolutivo in situazioni conflittuali tra ex-coniugi. Sicuramente una valida alternativa ai ”dolorosi” procedimenti giudiziari. Ristabilire il dialogo interrotto , grazie al supporto di un mediatore, per definire “regole” efficaci e funzionali al raggiungimento di una serenità duratura. La riabilitazione neuropsicomotoria è un intervento di tipo abilitativo e riabilitativo rispetto a tutte le aree di sviluppo motorie, le funzioni esecutive (concentrazione, attenzione e memoria) e le abilità linguistiche, comunicative e cognitive. È rivolta a bambini e ragazzi affetti e non da patologie dello sviluppo. Il tutto in un ambiente informale e assolutamente adatto anche ai più piccoli. Sulla nostra pagina Facebook è possibile essere sempre aggiornati anche su tutte le altre iniziative che durante l’anno vengono proposte, come il ” baby massage” dedicato alle famiglie con bambini da 1 a 12 mesi, oppure gli incontri formativi rivolti ad educatori ed insegnanti (anche su tematiche a richiesta).

“Happy Family Ro.Ma.”Associazione di promozione sociale - Via Oscar Ghiglia 343-345 Acilia (zona AXA-malafede) Tel. 392.9470192 - www.happyfamilyroma.org - mail: info@happyfamilyroma.org


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Tablet Couture di A.T

Dalla serie televisiva “1992” con Stefano Accorsi dove ha scoperto il mondo del cinema, al Teatro Parioli dove studia senza sosta per diventare un’attrice del grande schermo. Nel mezzo c’è un elenco infinito di shooting fotografici, set e workshop che l’hanno resa una fotomodella popolare in tutta Italia, nonostante il suo primo lavoro rimanga quello di parrucchiera. Intraprendenza, energia e adrenalina hanno permesso a Lia Lippiello, 37enne con origini campane ma ormai romana d’adozione, di diventare un autentico personaggio capace di districarsi nel mondo dello spettacolo senza sentirsi mai fuori posto. D’altronde, spirito d’adattamento e voglia di migliorare fanno parte del suo dna, visto che per 5 anni è stata fuciliere alpino in Provincia di Udine, vestendo la tuta mimetica del militare e scoprendo il rigore e l’ordine che caratterizza la vita in caserma. “Un’esperienza formativa, di straordinaria crescita personale” che si è conclusa ed ha lasciato spazio ad una quotidianità che abbraccia mondo del lavoro, femminilità ed un pizzico di sensualità. Quasi per gioco si è buttata nel campo della fotografia, nel giro di poco tempo ha collezionato set in giro per l’Italia, un ruolo di comparsa in “1992” con Stefano Accorsi e altri progetti per il nuovo anno stanno per andare in porto. Di recente è persino uscito Ph. Giampiero Rinaldi

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un libro nel quale il personaggio si ispira a lei, al suo carattere duro e tosto. Senza dimenticare lo studio: più volte a settimana, il suo appuntamento fisso è al Teatro Parioli per migliorare le sue capacità recitative. Partiamo dalla fotografia... Perché in realtà è partito tutto da qui! Un amico mi ha suggerito di buttarmi e io per gioco ho accettato. Dopo aver pubblicato i primi scatti, è successo il finimondo: contatti e proposte da ogni parte d’Italia. Set fotografici, progetti innovativi, set mai scontati. Un’autentica meraviglia Collaborazioni che hanno lasciato il segno. Ogni fotografo è riuscito a raccontare una parte di me. Adoro il glamour, lo street, mi piace mettere il mio corpo e la mia espressività al centro delle idee di professionisti e amatori. Adoro sperimentare, un po’ come accaduto in un set nel quale mi sono vestita da gangster! Confesso che, in generale, riguardarmi mi fa strano: in quelle foto vedo un’altra persona, spicca la sensualità e la femminilità di Lia. Dove ti piacerebbe arrivare? Mi piacerebbe essere la protagonista di pubblicità, qualcosa si sta muovendo ma per scaramanzia non dice nulla! Eppure, nella mia testa, c’è una fotografia che vorrei realizzare: sullo stile dell’impareggiabile Marylin Monroe, ambientata a New York, dove emerga tutto quello charme che la caratterizzava. Ecco, ho un altro sogno: posare per qualche fotografo estero. Ma tanti traguardi li stai raggiungendo. Quello più recente riguarda il libro “Quarantena Roma”, scritto da Dario Giardi, nel quale la protagonista richiama la mia persona. Ho anche realizzato un video di presentazione della trama thriller-horror, tutto questo per me è motivo d’orgoglio e di soddisfazione. Il 2019 poi nasce sotto i migliori auspici. Mi stanno capitando occasioni indimenticabili: già nei prossimi giorni, sarò la protagonista di un videoclip musicale in cui spiccano vari strumenti musicali. In agenda poi ci sono anche appuntamenti con registi... Sto studiando recitazione al Teatro Parioli e mi piacerebbe mettere in pratica le nozioni acquisite. In tv ho lavorato come comparsa nella serie ì1992î di Stefano Accorsi. Essere al centro dellíattenzione non mi ha mai dato fastidio, non vedo líora di essere sul set. Eppure, nel quotidiano, Lia Lippiello è una persona riservata.

Ph. Alessio Giuliano

Lia Lippiello, dalla fotografia sognando... Il grande cinema

Proprio così: adoro la tranquillità e la semplicità tranne che nel modo di vestire. In quel caso, mi lascio guardare. Anche grazie ai tuoi outfit, i social decollano... Con i social ci lavoro, ormai è diventato uno strumento per interagire. Li ho tutti: Facebook, Instagram, Twitter, sono un fondamentale canale di comunicazione. Mi piace veicolare un’immagine di “femme fatale”, che attira e che è impossibile per gli uomini. Sembro quasi irraggiungibile. Grazie a queste foto il mio personaggio cresce. Non nascondo la mia particolarità, voglio uscire dalla massa, spiccare, come realmente accade. Caratterialmente, che ragazza sei? Sono dolce, aggressiva, cattiva. Dipende dalle situazioni e da chi ho davanti. Ho una certezza: nessuno mi riesce a tenere testa. E sono determinata. Per cui ho le idee chiare sul mio futuro: voglio diventare una brava attrice, recitare in un film di azione senza vedermi assegnata la parte della buona. Io voglio essere la cattiva... CONTATTI SOCIAL Instagram: Paskal81

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Laboratorio di Gastronomia Artigianale Dolce e Salato

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Mise en Place di Oriana Orlandi

L’arte di apparecchiare la tavola

La “mise en place” è come una ricetta: per essere ben riuscita richiede “ingredienti” di qualità, capacità nella preparazione e pizzico di creatività. Una tavola ben apparecchiata non è solo bella da vedere,ma riesce a dare la giusta rilevanza alle portate,ad esaltare un buon vino e a rendere piacevole una bella chiacchierata. Prima di apparecchiare bisognerebbe avere una visione in mente del risultato finale e dunque farsi qualche domanda:che esperienza voglio far vivere ai miei ospiti? Cosa voglio sottolineare del menu che proporrò? Trovate le risposte, la scelta dell’allestimento

sarà semplice. Ospitare qualcuno a cena significa occuparsi della sua felicità almeno in quelle ore è quindi importante la scelta del tovagliato,dei piatti e dei bicchieri ma soprattutto la ricerca di quei dettagli che concorrono in modo decisivo al successo della serata. La scelta del menu e la bontà dei cibi infatti non sono sufficienti a garantire il successo di un pranzo o di una cena; vi concorre in modo decisivo anche l’allestimento della tavola che deve essere consona al menu e all’occasione. La preparazione preliminare richiede una copertura con un tessuto morbido per attutire i rumori di stoviglie e bicchieri; per la scelta della tovaglia è consigliabile l’uso di una tinta unita e di tessuti quali

il cotone o il lino,. Per quanto riguarda il centro tavola, deve permettere che i commensali che siedono di fronte possano vedersi; la dimensione deve risultare proporzionale alla grandezza della tavola ed armonizzarsi con il resto sia come stile che come colori utilizzati. Per concludere potrete inoltre usare fiori, frutta oppure candelabri e candele.


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[Proctologia alla mano]

La prevenzione al Papillomavirus

Il termine prevenzione è sempre più frequente sia nel vocabolario che nell’atteggiamento della popolazione: si è finalmente compreso che il prevenire può indurre alla guarigione! Condizione essenziale per indurre e favorire una giusta prevenzione è l’informazione onesta e seria estesa a 360°. L’infezione da Papillomavirus (HPV) è in grado di produrre una proliferazione virale nell’ospite che si manifesta in • • •

Tumori benigni (condilomi genitali) Neoplasie intraepiteliali (collo dell’utero) Lesioni tumorali (tumori dell’utero, dell’ano, dell’orofaringe)

Si conoscono oltre 100 tipi di HPV, non tutti sono oncogeni, ma molti sono conseiderati ad alto rischio per meoplasie. L’infezione si sviluppa silenziosamente e in 5 anni può condurre alla presenza di lesioni precancerose, queste possono sviluppsre forme tumorali anche a distanza di anni! Secondo i dati dell’Istituto Supe-riore di Sanità l’89% di neoplasie correlate ad infezione HPV e l’82% delle lesioni precancerose di alto grado sono correlate a 7 tipi di HPV (16, 18, 31, 33, 45, 52, 58). I tumori derivanti da questi oltre ad essere responsabili della totalità dei tumori della cervice uterina sono la causa di:

SCREENING DI RICERCA HPV

TECNICA DI BIOLOGIA MOLECOLARE Virotipi Oncologici o Infettivi (Condilomi)

Da campione anale o da cervice uterina Prof. Roberto Federici

Specialista in Chirurgia Generale Proctologia

90% dei tumori dell’ano

70% dei tumori delal vagina

50% dei tumori del pene

40% dei tumori della vulva

26% dei tumori dell’orofaringe

La sola lettura di questi dati deve indurre a considerare come la diagnosi precoce, che la sola prevenzione è in grado di assicurare, giuochi un fondamentale ruolo ai fini della guarigione; nei fatti, lesioni precancerose ma anche neoplasie “in situ” possono essere asportate e guarite e lo stesso si può dire anche di neoplasie invasive ma ancora localizzate. L’adeguata campagna preventiva primaria e secondaria sulle conseguenze dell’infezione da HPV a livello della cervice uterina ha prodotto una drastica diminuzione di neoplasie a livello uterino, ma poco diffusa è ancor oggi la pratica preventiva a livello anale. La diagnosi precoce attuata eseguendo il PAP-Test anale con tecnica di biologia molecolare è determinante nell’individuare le fasi iniziali della malattia prevenendo le sue importanti conseguenze e porterà, ci si augura, a ridurre lincidenza di una forma tumorale che, per la sua anatomia, deve anche vincere l’ovvio e comprensibile riserbo e la spontanea riluttanza che la circonda.

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI RIVOLGERSI IN SEGRETERIA

Tel. 06.50912203 - Mail rf@robertofederici.it

Roberto Federici medico chirurgo

Dott. Roberto Federici Specialista in Chirurgia generale Proctologia

(emorroidi, ragadi anali, fistole)

CHIRURGIA AMBULATORIALE DELLE ERNIE INGUINO-CRURALI Centro Salus Casalpalocco, Piazza Filippo il Macedone 23 (Centro comm.le Le Terrazze) - Tel. 06/50912203 e-mail rf@robertofederici.it Ostia, Viale Del Lido, 5 - Tel 06/5600223 - 06/5600648 Acilia, Via Gino Bonichi 111 - Tel. 06/52350770 - 52352569


Tablet Sociale a cura di Giuseppe Menzio

Ci sono alcune parole che possono essere considerate tra i valori fondamentali alla base del modus operandi della nostra associazione : amicizia, crescita, solidarietà, condivisione, consapevolezza, convivialità. Sono richiamate nella composizione grafica qui a fianco, insieme all’ampio ventaglio di tematiche a cui si ispira il nostro programma. Naturalmente anche per il 2019 ci guida la stessa filosofia di base, come si può constatare scorrendo il calendario degli eventi di Gennaio-Febbraio. Dopo la pausa per le feste di fine anno, ecco, come in parte già annunciato, quanto previsto a Gennaio : • Venerdì 11. Una conferenza e video sul Portogallo e la valle incantata del Douro, con gli spettacolari pendii sui quali sono coltivate le viti cha danno origine al Porto. • Mercoledì 16. Visita alla mostra su Ovidio alle Scuderie del Quirinale. • Venerdì 18. Conferenza sul Rinascimento e Leonardo da Vinci. • Lunedì 21. Les Etoiles del balletto al Parco della Musica. • Mercoledì 23. Visita a Palazzo Farnese (solo per i 25 prenotati). • Venerdì 25. Storia del jazz; la prima parte di questo interessante percorso. • Mercoledì 30. Mostra su Pollock e la Scuola di New York al Vittoriano.

è stata definita da Barbara Jatta “una mostra sull’anima della Russia”. • Venerdì 15. Una conferenza su un’altra grande donna nella storia dell’Umanità, Ipazia, donna libera, grande filosofa e matematica, assassinata dai cristiani ad Alessandria d’Egitto nel 415 d.C. • Mercoledì 20. Una delle opere più famose di Pirandello, “Enrico IV” al Teatro Argentina, con Carlo Cecchi. • Venerdì 22. Seconda parte della storia del jazz, con E il mese (anche questo molto intenso!) si chiuderà Mercoledì 27 con S.Maria sopra Minerva e i Domenicani. Ricordiamo inoltre che sono stati organizzati per i mesi successivi due bellissimi viaggi, il primo a Milano (6-8 Marzo), il secondo a BerlinoDresda-Potsdam (2-7 Aprile). Ci sono ancora posti disponibili.

“ Esiste un deposito dove vengono raccolte tutte le occasioni perdute e gli appuntamenti mancati. Il suo nome è rimpianto.” (Paola Felice). Tutti i dettagli, quote di partecipazione e contatti sono disponibili nel “calendario” mensile (l’ultimo è quello di Dicembre-Gennaio); quello di Febbraio verrà pubblicato entro il 15 Gennaio. Per informazioni: 347.3738360; giuseppe.menzio@fastwebnet.it,

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Molti eventi anche a Febbraio, come sintetizzato qui di seguito : • Venerdì 1. Eleonora d’Aquitania, conferenza su una donna eccezionale del Medioevo, intelligente, disinibita, indomita, amante della poesia e delle arti. • Mercoledì 6. Gita ad Alatri e al Castello di Fumone (dettagli in fase di elaborazione). • Venerdì 8. Maurice Ravel, e la sua musica innovativa (“guida all’ascolto”). • Sabato 9. All’Auditorium per una serata con musiche di Ravel (tra cui il bellissimo concerto in sol) e di César Franck (la Sinfonia in re). Il direttore sarà Mikko Franck, il pianista Jean-Yves Thibaudet. L’orchestra è quella di Santa Cecilia. • Mercoledì 13. Visita alla mostra sull’arte russa in Vaticano, Braccio di Carlo Magno. L’evento che nasce dalla collaborazione tra Vaticano e Russia,

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Tutti i dettagli, quote di partecipazione e contatti sono disponibili nel “calendario” mensile (può essere richiesto a giuseppe.menzio@fastwebnet.it,cell. 347.3738360, oppure cliccando su https://www.csp-palocco.it/associazioni-e-gruppi/associazione-culturale-nuova-acanto.html.)



tossina botulinica o Botox Un nome che fa paura… Ma è realmente pericolosa? LE CAUTELE DA PRENDERE ED I MITI DA SFATARE LA STORIA

Dott. Daniele D’Andria MEDICO

DOCENTE

DI

CHIRURGO

MEDICINA

ESTETICA

Università degli Studi “G. D’Annunzio” - CHIETI

MEDICINA E CHIRURGIA ESTETICA VISO E CORPO BLEFAROLIFTING NON CHIRURGICO CHIRURGIA DERMATOLOGICA CHIRURGIA PLASTICA RICOSTRUTTIVA RIABILITAZIONE LINFOVASCOLARE CARBOSSITERAPIA TRICOLOGIA MEDICINA RIGENERATIVA SHAPING UP FILLERS BIORIVITALIZZAZIONE PEELING

Il primo impiego della tossina botulinica risale agli anni ’80 (quasi 30 anni fa) negli Stati Uniti, a scopo terapeutico per trattare lo strabismo congenito. Ad oggi, in letteratura scientifica esistono più di 5000 pubblicazioni, che hanno dimostrato le grandissime potenzialità di questa molecola nonché la sua sicurezza, se ben utilizzata. In Italia si inizia ad impiegarla per usi estetici nel 2004 ed è un farmaco sorvegliato dal Ministero della Sanità; viene utilizzato anche per la cura di patologie in ambiente ospedaliero. Come per tutti i medicinali, è sottoposto ad autorizzazione da parte degli organi deputati alla tutela della salute. In Italia, sono solo tre i marchi di tossina botulinica approvati dall’Aifa (l’agenzia del farmaco).

una delle peculiarità di questa molecola è la sua manegevolezza e la modulabilità nel suo impiego: pertanto si può avere un viso estremamente naturale, anche conservando la mobilità muscolare, soddisfacendo quei pazienti che non gradiscono un viso totalmente privo di rughe. le “rughe della preoccupazione”

impieghi in medicina -

Strabismo Blefarospasmo Cefalea muscolo-tensiva Torcicollo - distonia cervicale Spasmo muscolare in pazienti colpiti da ictus Iperidrosi (sudorazione eccessiva) Acne Vescica iperattiva con incontinenza urinaria Incontinenza urinaria in lesioni del midollo e sclerosi multipla

impieghi in medicina estetica L’impego della Tossina Botulinica in campo estetico è ormai diffusissimo e viene utilizzata per trattare l’ipercontrazione dei muscoli del terzo superiore del volto: - Le rughe frontali - Le “rughe della preoccupazione” (regione della glabella) - Le “zampe di gallina” (rughe perioculari) - L’orizzontalizazione del sopracciglio senescente

EFFETTI COLLATERALI E SICUREZZA

Gli effetti collaterali sono al 100% reversibili, nell’arco di 4-5 mesi e consistono in asimmetrie, peraltro correggibili, del sopracciglio, mobilità irregolare, imperfezioni come la ptosi palpebrale. I medici che ne fanno uso devono aver seguito specifici corsi di formazione poiché, pur nella sua semplicità, deve essere iniettato in punti predefiniti, meglio se marcati in precedenza da un disegno. Il suo effetto è modulabile e non migra in altre zone del corpo: in estetica è adoperato a dosi minime e si diffonde per un massimo di un centimetro da dove è stato iniettato. Nessuna sostanza,tra quelle oggi esistenti può eguagliare i suoi risultati. La capacità levigante, la maneggevolezza, la sicurezza, non possono competere con altre metodiche di ringiovanimento. Da non confondere con il filler, errore comune di molti pazienti: la TB non dà in nessun caso aumento di volume, non viene utilizzata per le labbra e non crea effetti permanenti. L’ e s t e t i c a L’ a r t e

è

capacità

Molti pazienti hanno paura della cosiddetta “FACCIA FREEZER”, ovvero un viso inespressivo ed immobile. In realtà

basta

co lori

un

‘arte…

co m p l i cata

tecniche,

genialità… Non

è

una

per

gu s to

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RIPARTIAMO DA NOI

Piccoli passi per migliorare il nostro lifestyle

La pelle è la prima cosa che parla per noi. Le nostre emozioni, le sensazioni e le esperienze vengono trascritte su di essa, così come il nostro stato di salute. Proprio come uno specchio la pelle riflette anche il nostro aspetto interiore e racconta la nostra storia. Prenderci cura del nostro corpo e dedicargli le giuste attenzioni è d’obbligo se vogliamo mantenere un aspetto sano e giovanile. La vita moderna ci conduce sempre più a stress capaci di innescare reazioni ossidative che stimolano l’invecchiamento cutaneo. Se è impossibile fermare il tempo, quello che possiamo fare invece è agire per contrastare gli effetti che ha sulla nostra pelle.

Ma è davvero così? La predisposizione genetica è dunque una condanna?

Lo stress continuativo e reiterato crea infiammazioni nell’organismo che possono creare cronicizzazione, indebolendo la struttura dei tessuti cutanei. La medicina ha ormai dati certi sul nesso tra infiammazione, radicali liberi e invecchiamento. L’inflammaging riduce l’attività metabolica cellulare la pelle inizia così a perdere tono, elasticità, favorendo la comparsa delle Rughe. Il processo di invecchiamento può essere rallentato o accelerato dalle nostre abitudini di vita. L’invecchiamento della pelle è il sintomo più evidente, è quella spia che ci permette di capire che c’è qualcosa che non va.

Mangiare meno cibo confezionato e carboidrati complessi, via libera all’alimentazione basata sui principi della nutrigenomica, porre attenzione ai tempi di cottura e di conservazione del cibo importanti per mantenere inalterati gli antiossidanti che si trovano negli alimenti, abituarsi a consumare cibi freschi senza lasciarli deperire nel frigo per molti giorni.

Spesso ci si nasconde dietro alle predisposizioni genetiche: sono obesa perché in famiglia tutti ingrassano facilmente; ho problemi alla circolazione perché tutti li hanno in famiglia.

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Gli ultimi studi sull’epigenetica ci raccontano invece quanto lo stile di vita possa incidere su tutti i nostri caratteri ereditari, con i giusti accorgimenti, attraverso buone abitudini e azioni corrette possiamo intervenire e modificare tali predisposizioni. Maggiori saranno le attenzioni che dedichiamo al nostro corpo e più possibilità avremo di contrastare tali predisposizioni. Cosa fare dunque?

Acqua alleata della nostra salute: bere acqua aiuta fegato e reni ad allontanare scorie e tossine dal nostro corpo. Anche l’attività fisica gioca un ruolo importante nell’ottica di miglioramento della salute. Sono tanti i rischi legati alla sedentarietà, cosi come anche esporre il fisico al sovrallenamento, perché uno dei sistemi che viene messo sotto stress da un allenamento

esagerato è il sistema immunitario il cui compito è quello di proteggerci. Quindi attenzione nella scelta dello sport più indicato! Evitiamo lo stress: mens sana in corpore sano, dicevano gli antichi. Lo stile di vita non include solo le scelte alimentari e lo sport, il benessere del corpo passa anche da una adeguata fase di recupero e riposo. Concedersi quindi un buon massaggio è il modo migliore per aiutare il corpo a ritrovare equilibrio. Il massaggio inoltre facilita l’eliminazione di scorie e tossine, (più tossine abbiamo più il nostro corpo accumula grasso ) migliora l’ossigenazione di tutti i tessuti, favorisce il rilascio di sostanze benefiche come le endorfine capaci di placare ansie, abbassa inotre il livello del cortisolo primario responsabile dello stress ossidativo. Non dobbiamo commettere l’errore di pretendere subito risultati immediati e miracolosi, inserire piano piano piccole strategie ci permetterà di riprendere in mano la nostra vita migliorandola! Il mio consiglio è quello di volersi bene, il mio augurio per voi per questo nuovo anno è che ognuno possa trovare il giusto tempo da dedicare al proprio life style ! Buon anno! Marina, consulente di bellezza


Antonino Marchese Dott. Dott. Antonino Marchese

Dott. Antonino Marchese

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CONTINUING BONDS:

il legame che continua

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Ricordo che uno dei miei primi articoli su Tablet parlava dell’elaborazione del lutto: di fronte alla morte siamo tutti fragili e vulnerabili e tutte le perdite sono eventi traumatici, ma alcune lo sono più di altre. Il lutto dovrebbe essere un qualcosa da accettare come “naturale” nel decorso della vita e, come si usa dire, il tempo dovrebbe curare la ferita e far affievolire il dolore della perdita. Ma ci sono dei casi in cui questo non accade, casi in cui il dolore continua a farsi sentire per un lungo periodo e finisce per influenzare la salute fisica, psicologica e anche relazionale della persona che vive il lutto. In psicologia il lutto viene descritto come un processo dinamico e dimensionale che si può sviluppare in due direzioni contrapposte: il lutto sano e il lutto patologico. il lutto sano consiste in un processo psicologico di reazione e di adattamento alla perdita che porta, con la sua risoluzione, ad elaborarla e a riprendere il proprio andamento di vita in un periodo che va all’incirca dai

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sei ai dodici mesi. esiste un modello che, in questo periodo di elaborazione, descrive le 5 fasi che la persona attraversa: la fase della negazione, della rabbia, della negoziazione, della depressione e infine, quella risolutiva, dell’accettazione. il lutto patologico o Disturbo da lutto persistente e complicato è stato recentemente inserito nel DSM-V, il manuale diagnostico dei disturbi mentali, come entità patologica indipendente e differenziata rispetto ad altri disturbi affini come la depressione maggiore e il disturbo post-traumatico da stress. Esso fa riferimento ad un processo patologico di mancato adattamento ad un lutto: anche a distanza di tempo continuano ad essere presenti intensa sofferenza emotiva, vuoto identitario e incapacità riorganizzare la propria vita. Nel disturbo da lutto persistente complicato, la persona che ha subito la perdita non riesce ad accettarla o ad elaborarla e, a distanza di 6/12 mesi, mostra ancora segni di disperazione acuta, di ritiro dalla vita e dal mondo esterno e disorganizzazione identitaria. Questo è ciò che viene presentato dalla “letteratura classica” sul lutto. Ma, nel 1996, negli Stati Uniti venne pubblicato un libro dal titolo “Continuing Bonds: new understandings of grief” (Il legame che continua: nuova comprensione del dolore), dove gli autori Klass, Silverman e Nickman, presentavano delle idee sul processo di elaborazione del lutto che mettevano in discussione e rivoluzionavano il modello di riferimento tradizionale. Essi hanno suggerito un nuovo paradigma, radicato nell’osservazione di un dolore sano che non si risolveva con l’accettazione e i distacco emotivo dal defunto ma piuttosto nella creazione di un nuovo, seppur differente, rapporto con lui. Secondo il Continuing Bonds Model, quando la persona cara muore, in particolare se si tratta di coloro con i quali era presente un legame di attaccamento, l’elaborazione del dolore non consiste in un processo

lineare che termini appunto con l’accettazione e la riorganizzazione di una nuova vita, in cui conservare il dolce ricordo del nostro caro perduto. Piuttosto, di fronte alla morte della persona cara, si trovano lentamente dei modi per regolare e ridefinire la relazione con il defunto, consentendo un legame continuo che durerà, in modi diversi e a vari livelli, per tutta la vita. Questo “continuing bond”, questa relazione, non è malsana e non sta a significare che non si soffra per la perdita subita. Al contrario, gli autori affermano che questo non è solo sano ma che, piuttosto che considerare l’accettazione e il distacco come la “normale” risposta al dolore che si sta provando, un’altra risposta possibile è appunto continuare il legame con i propri cari che non ci sono più. Di fronte a questa affermazione “rivoluzionaria”, possiamo assumere l’atteggiamento di coloro che pensano che sia assolutamente giusto mantenere il legame per sempre o, al contrario l’atteggiamento di chi resta perplesso perché pensa che questo significhi non dimenticare e rimanere “intrappolati” per sempre nel proprio dolore. Sono reazioni entrambe comprensibili, che possono anche alternativamente far parte di noi… quello che risalta, comunque, è che la teoria del Continuing Bonds ha cambiato radicalmente il modo in cui i professionisti del campo, che così spesso hanno a che fare con il dolore delle persone, concettualizzano proprio il dolore stesso. Adesso, la promozione delle forme adattive del “legame che continua”, dopo essere stata considerato a lungo una espressione di patologia, riveste un ruolo fondamentale nel lavoro clinico con le persone che affrontano il lutto, così da accompagnarle a trovare il loro modo di proseguire il legame con chi, come dice una bellissima frase di Dennis Klass è “Dead But Not Lost” (morto ma non perduto). Forse chi avrà letto sin qui si starà chiedendo… “ma perché questa qui, invece di dare con entusiasmo


consigli per i buoni propositi del 2019, inizia il nuovo anno parlandoci di lutto? Non è un argomento da ‘inizio anno’!”. Ecco… il 20 gennaio 2019 sarà un anno dalla morte di mia madre e questo dolore immenso che ha straziato la mia anima e il mio cuore non è finito, dimenticato, accettato, elaborato nel “termine prestabilito” di 6/12 mesi. Anzi… probabilmente non c’è la volontà di dimenticare, superare e andare “oltre lei”. Più i mesi trascorrevano e più mi sentivo quasi arrabbiata, perché il tempo che passava era come se mi “imponesse” di dimenticare e andare avanti, stare meglio… cosa che io non volevo, non voglio dimenticare. Sono incappata quasi per caso nei post dell’Associazione Lutto e Crescita (fondata da una delle mie ex-docenti del periodo della

specializzazione, la Prof.ssa De Luca dell’Università Pontificia Salesiana) e così ho avuto modo di conoscere il Continuing Bonds Model, anche visitando il loro sito www.luttoecrescita.it È stato importante per me, perché ho avuto la possibilità di rileggere in modo diverso il mio vissuto di dolore e capire che andava bene dare una nuova definizione al rapporto con mia madre, pur se con il cuore sempre dolorante e gli occhi che ancora spesso si riempiono di lacrime. E quindi… il nostro legame continua mamma, nelle piccole cose che faccio ogni giorno perché le ho imparate da te: sei con me quando stendo con accuratezza il bucato perché venga il meno spiegazzato possibile (come te, non amo molto stirare…), sei con me quando uso le forbici per aprire le buste dei surgelati per non strapparle e richiuderle

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poi con la molletta, sei con me quando piego le lenzuola nel verso in cui le piegavi tu, sei con me quando faccio la frittata alle erbe tagliando le erbette in pezzi piccoli piccoli, sei con me quando incontro un povero e gli do una moneta perché (come dicevi tu): “se il Signore non ti mette un povero davanti vuol dire che non è contento di te”, sei con me nel fare la spesa per i pacchi di Natale della Parrocchia di San Carlo, sei con me mentre preparo 21 calze della Befana per tutto il ‘clan Migani’ usando i calzini vecchi che tu hai preparato e conservato, suddividendoli con precisione per le famiglie dei tuoi 5 figli… e so che sarai con me anche quando proverò a cimentarmi nella ‘caponatina di Annamaria’… Il nostro legame continua, mamma, perché posso accettare che tu sia morta ma non riuscirei mai ad accettare di perderti dentro di me…

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Tablet Natura

di Alessandro Polinori , Responsabile CHM Lipu Ostia, Consigliere Nazionale Lipu/BirdLife Italia Fotografie di Simone Spizzichini

Monogamia e poligamia...

nel mondo degli uccelli!

Anche se la bella stagione appare lontana, tra non molto laghi, boschi e parchi pulluleranno di vita, divenendo teatro di attività amorose da parte dei nostri amici alati. Ma gli uccelli hanno una vita di coppia? E sono fedeli? Ebbene si, anche loro conducono una vita di coppia, anche molto diversa da specie a specie (un po’ come nelle nostre diverse culture!). Vi sono specie che vivono insieme solo nel periodo della riproduzione, mentre altre hanno legami molto forti, come gli allocchi, rapaci notturni, nei quali i partner conducono vita in comune per tutto l’anno. Soltanto se la nidificazione nella stagione precedente non è andata a buon fine, è possibile osservare casi di separazioni. La stragrande maggioranza degli uccelli è monogama, tra l’80% ed il 90%, con una vita di coppia esclusiva, non solo nel periodo riproduttivo. Tra i monogami da segnalare il cigno reale, in grado di vivere fino ai 35 anni. Questi uccelli scelgono il proprio compagno all’età di 2-3 anni nel corso della “cerimonia trionfale”, durante la quale maschio e femmina sollevano le ali e si chiamano a voce alta. Vi sono casi in cui le specie praticano invece la poligamia. Un maschio si accoppia con più femmine (come nel fagiano), o più raramente una femmina corteggia e sceglie diversi maschi. In questi casi, di solito, è solo uno dei genitori ad accudire i piccoli, ma la situazione non è poi così gravosa, trattandosi di pulcini nidifughi, che si allontanano dal nido e sono in grado di becchettare il cibo da soli, già a poche ore dalla nascita. E’ il caso del germano reale, l’anatra più comune in Italia, in cui il maschio è una specie di “sultano”, che si accoppia con più femmine nello stesso periodo. Il suo contributo alla vita familiare è solo questo, in quanto spetterà alla sola femmina allevare l’intera prole (fino a 13 pulcini!). Infine vi è il caso, ancora più raro, in cui più maschi e femmine allevano i piccoli nello stesso nido. Tra questi la passera scopaiola presenta un’estrema variabilità dei nuclei che ruotano intorno ad un nido: da coppie monogame a gruppi con un maschio e più femmine, o una femmina e più maschi o infine, per l’appunto, gruppi misti. Negli ultimi due casi è difficile per il maschio stabilire se sia o meno padre dei piccoli: per deciderlo sembra si basi sul tempo trascorso con le femmine durante il periodo fertile. In generale, negli uccelli è la femmina a decidere con

chi avverrà la riproduzione. La scelta dipende dal corteggiamento, dalla capacità di poter disporre di un nido accogliente o da quanto il partner riesca a mostrare una bella livrea colorata. Spesso, infatti, negli uccelli è presente uno spiccato dimorfismo sessuale, con femmine dal piumaggio mimetico utile durante la cova e maschi dai colori sgargianti, fondamentali per conquistare il gentil sesso. Questi splendidi animali in amore riescono a sorprendere: fagiani e galli cedroni sfoggiano piumaggi dai colori maestosi, altri uccelli si esibiscono in canti complessi (e nelle città le cinciallegre durante il corteggiamento cantano ad un volume maggiore di quanto non facciano in campagna, probabilmente a causa dell’inquinamento acustico!), il pavone maschio in parata dispiega le penne della sua lunga coda in un enorme ventaglio colorato. Un altro particolare strumento di seduzione è la disponibilità di un ampio territorio. Non conta molto la dimensione dell’animale, laddove, ad esempio, i grandi uccelli marini nidificano in pochi metri quadri, mentre il piccolo pettirosso è un vero proprietario terriero, che può disporre di diversi ettari. Curioso è il caso dello scricciolo, il cui maschio deve impegnarsi molto per conquistare la femmina, dovendo costruire fino a dieci nidi, da mostrare alla corteggiata, che, solo dopo averli ispezionati, sceglie quello più adatto ed accetta di accoppiarsi. Gli altri nidi non sempre rimangono inutilizzati: Con la femmina impegnata nella cova, a volta il maschio tenta di conquistare un’altra femmina, mostrandole i nidi “sfitti”. Per quanto concerne i ruoli all’interno della coppia variano molto a seconda della specie. Solitamente la cura della prole è effettuata da entrambi i genitori. Se uno dei due muore è probabile che l’altro non riesca ad allevare con successo i piccoli. In generale la collaborazione tra partner è fondamentale, laddove, quando uno è impegnato nella cova, l’altro provvederà a garantire il cibo a tutta la famiglia. In alcuni casi si assiste ad una cooperazione più ampia nella cura dei piccoli: è il caso del coloratissimo gruccione, in cui alcuni individui aiutano i genitori nelle attività parentali. Solitamente si tratta di giovani, che svolgono la funzione di “aiutanti” solo per poche stagioni, trascorse le quali sfrutteCigno Reale

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ranno l’esperienza acquisita per metter su una propria famiglia. Un mondo ai più sconosciuto, ma che, se osservato con rispetto ed a debita distanza, potrà consentirci di scoprire comportamenti affascinanti quanto insoliti, ulteriore tassello dell’incredibile natura che vive intorno a noi. Per info: alessandro.polinori@lipu.it Pettirosso

Germano Reale

anatroccolo di Germano Reale


Tablet run

di Lorenzo Sigillò - immagini © di fotoincorsa.com

Le Corse di Gennaio a Roma Gennaio parte fortissimo come ogni anno e mentre gli altri sono ancora in letargo, il runner è già pronto per smaltire le abbuffate delle feste, con un occhio alle classiche in arrivo in primavera. Ma non è ancora il tempo dei cinguettii degli uccellini, perché ci sono parecchi chilometri da mettere in cascina, alcuni sicuramente sotto la pioggia e a temperature tutt’altro che miti. Il corridore che piace a noi, però, è così, e il primo gennaio è già in strada alle 9:30 per la nona “Passeggiata di Capodanno”, una dieci chilometri con partenza dallo Stadio delle Terme di Caracalla. Ottomila metri, invece, la distanza per la “Passeggiata di Capodanno di Tivoli”, giunta alla 29esima edizione all’Arco di Quintiliolo. Dal carattere più goliardico “La corsa degli avanzi”, la tre chilometri ad Ostia con ritrovo alle 10:30 da ‘Peppino a Mare Beach’, per questa gara non

competitiva con tuffo a mare finale per i più coraggiosi! È obbligatorio portare dolci natalizi integri o cibo confezionato, a breve o lunga conservazione, che verrà consegnato ai responsabili dell’ANT, una Onlus da quarant’anni operativa sul litorale romano. È probabile, ahinoi, che leggerete questo articolo a gennaio già inoltrato. Avrete già disimballato le gambe dalle feste? Chissà! Noi andiamo avanti con nuove opportunità poi non date la colpa al Natale per essere ingrassati! gara che ha conquistato i cuori degli appassionati. Dedicata al runner desaparecido Miguel Sanchez, la corsa parte accanto allo stadio dei Marmi per terminare nell’affascinante traguardo posto all’interno dello Stadio Olimpico! Dal Ponte della Musica, partirà invece la 3km dedicata anche ai più piccoli, la “Strarazzismo”.

In un attimo ci si ritrova a metà mese, domenica 13 gennaio, con gare impegnative. Quindi ci auguriamo che in settimana i vostri allenamenti siano già il più regolari possibile. Andiamo per gradi, con tre scelte che meritano attenzione in base al chilometraggio: si può correre infatti il 22° “Trofeo Lidense” in 15 km ad Ostia, cimentarsi nella “Half Marathon” della vicina Terni, oppure andare a saggiare la temperatura siciliana correndo la “Maratona di Messina”, giunta alla decima edizione (anche qui volendo, c’è la mezza maratona)!

Con il Natale ormai un ricordo lontano e un pensiero già al Carnevale, il 27 gennaio, l’ ultima domenica del mese, porta i runners romani in giro per l’Italia. Male che vada, infatti, ci si deve recare alla “Corriamo a Monte San Biagio”(LT) per divertirsi negli 11km della gara, altrimenti ci sono i 10 km del “Trofeo Città di Frosinone”. A Civita Castellana (VT) invece c’è la “Maratonina dei 3 Comuni” che fa cifra tonda con la 40esima edizione della competizione di 22,8 km da molti definita la ‘Regina dell’inverno’, che tocca Nepi, Sant’Elia e, appunto, Civita Castellana.

20 gennaio e 20esima “Corsa di Miguel”, attesissima 10km tra le più amate dai romani, ma anche da tanti forestieri, per una

Per chi vuole invece regalarsi direttamente un weekend da viaggiatore consigliamo nuovamente la Sicilia con la “Maratona di Ragusa” (anche in versione ‘mezza’), oppure i 21,097 km della “Maratonina dello Jonio” a Gallipoli (LE), entrambe località estremamente suggestive! Stay Tablet in letargo o già pronto? Stay Run!

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Arriviamo quindi al 6 gennaio, dove sono in molti a scegliere la prima corsa dell’anno tra i 10 km della “Corri per la Befana” al Parco degli Acquedotti e i 5km della “Corsa del Giocattolo” alla Terrazza del Pincio. In alternativa potete misurarvi sui 10 km della “Corsa dei Faggi” ad Allumiere o il “Trofeo dell’Epifania” ad Aquino (FR).

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Tablet Bike di Luca Santagà - fb avventure in bici

foto: Davide Loreti

Fuga dal natale

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Avete fatto caso alla curiosa accelerazione che ha subìto negli ultimi tempi il fenomeno natalizio? Oramai si cominciano a scorgerne i primi sintomi quando abbiamo ancora addosso i bermuda. Sembra che con il passare degli anni, si sia scatenata una vera e propria gara a chi arriva primo, come se il Natale potesse essere più Natale se gli corriamo incontro. Così, con largo anticipo sulla stagione e le tradizioni, assistiamo all’allestimento di negozi e strade con luminarie di ogni genere, i supermercati sono invasi da panettoni e pandori, ed inevitabilmente si comincia a pensare alla tavola ed agli acquisti natalizi. Non c’è nulla di male, intendiamoci, però si mettono in moto anzitempo alcuni meccanismi che finiscono per condizionare anche in modo sensibile la nostra giornata: il traffico, che già ci mette continuamente alla prova, diventa spaventoso, tutto diventa più frenetico e stupisce che un popolo che per indole tende a fare le cose all’ultimo momento, in questo caso sia pronto per il Grande Evento con almeno un mese di anticipo. Vedere in un telegiornale le immagini di un centro commerciale preso d’assalto da migliaia di persone pronte a comprare ogni cosa, mi ha convinto ad escogitare un piano di fuga da tutto questo. Almeno per un giorno. Un veloce giro di telefonate, ed il gruppo di Avventure in Bici è pronto a partire. Il piano è semplice: si scappa. Ci diamo appuntamento domenica mattina presto alla ex stazione ferroviaria di Paliano. Qui ci attende una temperatura piuttosto rigida, quando

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arriviamo il termometro dell’auto segna zero gradi ed i prati attorno a noi sono completamente ammantati di brina. Questa stazione, da quando la ferrovia è stata dismessa, funge da punto di partenza di una bellissima pista ciclabile che noi percorreremo fino a Fiuggi per poi deviare verso il lago di Canterno. Nella stazione, tutt’altro che abbandonata, è stato ricavato un accogliente bar dove noi approfondiamo l’argomento colazione in modo da poterci scaldare per bene, ed effettuato un ultimo controllo alle bici, cominciamo la nostra avventura. Viaggiare lungo la traccia di questa ferrovia abbandonata, è sempre un’esperienza particolare; farlo in bicicletta è un po’come tornare indietro nel tempo. La velocità moderata consente di guardarsi intorno con più attenzio-ne ai particolari e l’immaginazione inevitabilmente corre a quando il treno collegava tutti i paesini che incontreremo lungo la strada. Lasciata la stazione di Paliano si procede verso Serrone; lentamente, perché siamo già in salita. Le salite delle ferrovie abbandonate non sono mai esagerate, i treni non potevano sopportare eccessive pendenze e quindi lo sforzo è relativo, nel nostro caso ci consente appena di rimanere caldi. Un tappeto di

foglie copre il manto stradale, e noi pedaliamo allegramente fino alla successiva stazione, dove un tratto relativamente pianeggiante ci porterà nel punto più panoramico della nostra ascesa verso Fiuggi. Arrivati a Serrone, lasciamo le poche case e la ciclabile ci appare come scolpita sul fianco della montagna. Alla nostra destra, lo sguardo può spaziare sulla vallata per decine di chilometri ed una sosta per scattare qualche foto è d’obbligo. La pista si snoda nella rada vegetazione con le sue curve dolci; il fondo asfaltato


è liscio e molto scorrevole e mano a mano che ci si allontana dal centro abitato, divengono più frequenti i tralicci, i segnali ferroviari, i ponti; tutto questo mi porta sempre a chiedermi cosa pensassero i passeggeri che viaggiavano su questo treno. Chissà se guardavano il panorama mozzafiato oppure procedevano annoiati verso la loro destinazione. Noi ci gustiamo ogni metro di questo itinerario che è una meraviglia e che ci regala un senso di libertà infinito. Arriviamo a Piglio, forse il paese più conosciuto per aver dato il nome al vino Cesanese e ci fermiamo per una breve sosta ristoro. Nell’aria si sente odore di fumo di legna, in fondo siamo a metà mattina di una domenica di dicembre ed improvvisamente la parola magica “polenta” comincia a filtrare dalle nostre labbra. Ma i chilometri da percorrere sono tanti e le ore di luce poche, quindi si decide che si pranzerà al sacco sulle rive del lago di Canterno, per poi tornare al punto di partenza. Così ripartiamo, e dopo aver superato Acuto arriviamo al valico: dopo venti chilometri di salita ci aspetta una discesa che ci porterà dritti a Fiuggi. Qui bisogna fare molta attenzione: sotto uno strato di foglie abbastanza scivoloso si celano alcuni monconi di ferro spessi pochi centimetri. Quindi scendiamo lentamente fino all’ imbocco della statale che arriva nel centro della cittadina ciociara. Seguiamo le indicazioni che portano al lago di Canterno e dopo aver percorso qualche centinaio di metri di strada asfaltata imbocchiamo la ciclabile che ci porterà sulla riva sud di questo incantevole laghetto. Approfittiamo di un’area attrezzata con tavoli e bracieri e accendiamo velocemente il fuoco, poi, tutti intorno alla fiamma, divoriamo i nostri panini godendoci finalmente un po’ di relax. Mentre nei mesi estivi si cerca refrigerio nell’acqua,

mo a casa, o meglio, vorremmo tornare a casa: proprio davanti ad un noto centro commerciale dell’Eur, rimaniamo bloccati in un fiume di auto che sembra non avere fine. La Cristoforo Colombo è congestionata in entrambe le direzioni. Il Natale sta arrivando… SCHEDA TECNICA: lunghezza totale: 58,03 km. Dislivello totale: 681 m. Fondo stradale: 92% asfalto. 8% sterrato. Difficoltà: molto facile. Come arrivare: da Roma, autostrada A1 uscita Colleferro.

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durante le escursioni invernali il problema è rappresentato dalle pause: soprattutto dopo aver percorso tanti chilometri, se si rimane fermi troppo a lungo si rischia di far raffreddare la muscolatura. Paradossalmente, più ci si riposa, più diventa faticoso rimettersi in movimento. Così, dopo una manciata di minuti, lasciamo a malincuore il relativo tepore del fuoco e ci rimettiamo in marcia verso Paliano. Proprio quando arriviamo di nuovo al valico di Acuto, il pallido sole che finora ci aveva scaldato ben poco, squarcia e dissolve le ultime nuvole, regalandoci un pomeriggio di luce piena con dei colori fantastici. Ci aspettano inoltre, venti chilometri di discesa e per questo ci imbacucchiamo con tutto ciò che si possa indossare e giù, a piombo, tutta d’un fiato senza pause ne rallentamenti. Quando siamo arrivati alle auto, con le ultime luci del giorno, eravamo praticamente delle statue di ghiaccio ma…felici come bambini in una pasticceria. Una giornata intera a misurarsi con parametri diversi da quelli ai quali siamo abituati: freddo, respirazione, fatica fisica, silenzio, e che sono il preludio di altri elementi,ai quali siamo purtroppo sempre meno abituati: libertà, felicità, pace interiore, appagamento. Con questo stato d’animo tornia-

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L’avvocato risponde a cura dell’avvocato Federica Lorenzetti - lorenzettiavv@gmail.com - 06.56305241

Diritto di visita del minore e nuovo partner

Salve a tutti e ben ritrovati. Anche per questo numero ho potuto constatare come le richieste di Voi lettori si siano maggiormente incentrate sulle problematiche relative ai rapporti familiari. L’argomento che andremo ad approfondire, riguarda la circostanza che si verifica ogni qualvolta, a seguito della cessazione del rapporto affettivo tra le parti e la ricostituzione di un nuovo nucleo familiare, si ponga il problema di come/ quando/se i figli possano relazionarsi con il nuovo partner dell’uno o dell’altro genitore. È sempre più frequente, difatti, che in sede di regolamentazione dei rapporti personali, o successivamente alla stessa, i genitori si trovino nella necessità di richiedere la possibilità che i propri figli possano vedere il nuovo partner, ovvero, in caso contrario, di esprimere il proprio rifiuto chiedendo sempre al Giudice competente che sta trattando eventualmente la regolamentazione

della cessazione del rapporto (sia esso separazione, divorzio o convivenza more uxorio) di limitare il diritto di visita dell’altro genitore alla sua sola presenza non consentendo, dunque, anche la presenza del nuovo compagno/a. Su tale problematica è frequentemente intervenuta la Suprema Corte, non da ultimo, in una recente sentenza a chiarimento di tale punto. I Giudici hanno difatti stabilito come, il regime del diritto di visita del genitore separato con i figli, non possa prevedere il divieto che, agli incontri, sia presente anche il nuovo partner dell’altro genitore. Più precisamente, si deve ritenere che se e soltanto se, la nuova relazione abbia assunto un sostanziale carattere di stabilità, la conoscenza del nuovo compagno/a non possa essere vietata né, tanto meno, possa avere effetti negativi sullo sviluppo psico-fisico dei figli. Ovviamente, a sommesso parere di chi scrive, è altrettanto evidente come tale decisione non possa di certo risolvere il quotidiano problema della conflittualità che insorge tra le parti ove vi sia una nuova figura adulta

da accettare accanto ai propri figli, né, tanto meno, può esaurire i diversi aspetti che ogni singolo caso richiede e, per il quale, è sempre necessario espletare un esame attento e scrupoloso, proprio per non pregiudicare il diritto di alcuno. Sempre più frequente a tal fine è il supporto che i genitori ( con mia immensa soddisfazione devo dire congiuntamente) decidano di rivolgersi ad uno psicoterapeuta specializzato proprio per entrare in possesso degli strumenti migliori e più idonei al fine di accompagnare gradatamente, e senza traumi, i figli minori all’ingresso di figure adulte nuove. Anche in tali ipotesi, pertanto, è doveroso considerare, quale unico obiettivo, quello di ristabilire, in ogni singolo caso concreto, una situazione regolare del nuovo sistema familiare assicurando, non solo ai figli ma anche agli adulti, un clima di serenità e di benessere funzionale all’instaurarsi di rapporti che, ovviamente, con l’ausilio del tempo e della collaborazione di ciascuno, devono tendere alla serenità e all’equilibrio a protezione di tutti i suoi componenti.

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di Graziano Natale

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a cura dell’Avv. Vincenzo Bertolini e Dott. Giovanni Masia

Sciopero nei trasporti aerei: quali diritti per i passeggeri?

Ecco le ragioni che rendono lo sciopero nel trasporto aereo il più odioso dei disservizi cui può andare incontro il viaggiatore, il turista o il vacanziero. Lo sciopero nei servizi di trasporto aereo è probabilmente l’evenienza che più di altre crea disagi e danni al viaggiatore, turista o vacanziero. Infatti, mentre nei casi di negato imbarco, cancellazione o ritardo prolungato di un volo i passeggeri interessati possono (generalmente) beneficiare di una serie di tutele, in caso di sciopero non sempre ciò accade. Vediamo da vicino le ragioni che rendono lo sciopero il più temuto tra gli inconvenienti di viaggio. Sotto questo profilo, il primo elemento da considerare è la frequenza con cui esso si verifica, conseguenza dell’elevato numero dei soggetti operanti nel settore del trasporto aereo. In effetti, l’agitazione può essere indetta dal personale navigante di condotta (piloti) e/o da quello di cabina (assistenti di volo) di una delle numerosissime compagnie aeree che affollano ormai i nostri cieli. L’astensione dal lavoro può essere peraltro proclamata da una delle tante associazioni sindacali cui aderiscono le migliaia di controllori di volo presenti ed operanti in Europa. Talora, infatti, è sufficiente la “chiusura” di poche ma cruciali aree di

controllo aereo per perturbare significativamente le attività di linea. Anche i lavoratori di terra del settore aeroportuale possono a loro volta incrociare le braccia con effetti negativi sulla regolarità degli arrivi e delle partenze dei voli. Sotto il profilo delle conseguenze lo sciopero rischia di ben esemplificare il proverbiale detto “oltre al danno anche la beffa”. Trattandosi, infatti, di evento che sfugge al controllo del vettore aereo, lo sciopero viene considerato dalla normativa vigente una circostanza eccezionale. Ciò significa che lo sciopero può escludere l’obbligo della compagnia aerea di riconoscere ai passeggeri interessati la compensazione pecuniaria prevista dal Regolamento CE n. 261/2004 per un ammontare fino a 600EUR. Attenzione però. Non sempre il vettore può legittimamente invocare lo sciopero per giustificare la cancellazione o il ritardo del volo, e dunque per non erogare l’indennizzo economico. In base alle norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali, lo sciopero non può riguardare i cosiddetti voli garantiti che la compagnia deve preventivamente comunicare all’ENAC (soggetto controllore). Inoltre, è generalmente assicurato l’arrivo a destinazione di tutti i voli nazionali in corso al momento dell’inizio dello sciopero. Parimenti, è garantito lo svolgimento dei voli internazionali con orario stimato di arrivo entro mezz’ora dall’inizio dell’astensione dal lavoro. Sono altresì di norma assicurati tutti i voli schedulati in orari antecedenti all’inizio delle agitazioni la cui partenza, tuttavia, a causa di ritardi indipendenti dalla

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volontà delle parti, ricada nell’orario dello sciopero. In ogni caso, anche laddove il vettore sia esonerato dall’obbligo di corrispondere la compensazione pecuniaria dovrà comunque osservare le ulteriori prescrizioni previste dal citato Regolamento comunitario a tutela dei passeggeri. In primo luogo, il vettore ha l’obbligo di prestare l’assistenza materiale ai passeggeri che in conseguenza dello sciopero rimangono bloccati in aeroporto. L’assistenza materiale viene fornita assicurando pasti e bevande in congrua relazione con la durata dell’attesa e, se necessario, provvedendo alla sistemazione alberghiera ed ai relativi trasporti da e per l’aerostazione. Ovviamente, in caso di impossibilità ad effettuare il trasporto aereo, il vettore dovrà offrire prontamente il rimborso del prezzo pieno del biglietto per la o le parti di viaggio non effettuate e per la o le parti di viaggio già effettuate se il volo in questione è divenuto inutile rispetto al programma di viaggio iniziale del passeggero, nonché, se del caso, a) un volo di ritorno verso il punto di partenza iniziale, non appena possibile; b) l’imbarco su un volo alternativo verso la destinazione finale, in condizioni di trasporto comparabili, non appena possibile; o c) l’imbarco su un volo alternativo verso la destinazione finale, in condizioni di trasporto comparabili, ad una data successiva di suo gradimento, a seconda delle disponibilità di posti. Ad ogni buon conto, nel dubbio, potete sempre rivolgervi a ViaggiareTutelato al fine di ottenere chiarimenti, consulenza ed assistenza in merito ai diritti del viaggiatore.

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News Roma Capitale

ASILI COMUNALI, ARRIVANO 500 NUOVE MARY POPPINS Saranno circa 500 le nuove insegnanti pescate dalla nuova graduatoria unica di Roma Capitale pronte a prendere servizio. L’amministrazione capitolina, spiega in una nota, “sta mettendo in campo una serie di azioni di sistema con l’obiettivo di sanare lo storico deficit relativo alla carenza di supplenti”. Molte le novità che porterà il nuovo anno, anche un nuovo regolamento per l’impiego del personale supplente che darà modo a Roma Capitale di diventare la prima realtà ad abbandonare il contratto a chiamata a tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori e introdurrà misure tendenti a migliorare le risorse disponibili nelle liste di personale specializzato. Massimo Gallus

ATAC, DAL 1° GENNAIO 2019 CONFERMATI ABBONAMENTI GRATUITI PER OVER 70 L’Amministrazione Capitolina, su proposta dell’Assessorato alla Città in Movimento, anche per l’anno 2019

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rinnova la concessione dell’agevolazione Over 70 per usufruire gratuitamente del servizio di trasporto pubblico gestito da Atac. È quanto prevede la delibera approvata dalla Giunta capitolina, che ha rinnovato questa agevolazione confermando l’impegno dell’Amministrazione a sostegno delle fasce sociali più deboli. La card Over 70 avrà una validità di 365 giorni, a partire dalla data di rilascio, e potrà essere richiesta dal 1° gennaio 2019. La tessera viene rilasciata ai cittadini residenti a Roma Capitale che abbiano compiuto 70 anni al momento della presentazione della domanda, e dispongano di un reddito, conteggiato con le modalità di calcolo ISEE, non superiore a 15.000 euro. I cittadini aventi i requisiti previsti dovranno consegnare presso le biglietterie di ATAC S.p.A. l’apposita domanda corredata di certificazione del reddito ISEE in corso di validità rilasciata da CAF o da sedi e agenzie INPS, oltre a una fototessera (solo in caso di primo rilascio) e fotocopia del documento di identità. Il personale di ATAC S.p.A., verificati i predetti requisiti minimi (residenza a Roma, età anagrafica, reddito ISEE) provvederà alla predisposizione e alla consegna immediata della tessera Over 70 per la libera circolazione sulla rete del trasporto pubblico locale gestita da Atac. Massimo Gallus

NUOVE PREFERENZIALI E “BIKE LANE” IN VIA PORTUENSE E VIALE MARCONI, AL VIA LE GARE Due importanti arterie del quadrante sud di Roma, via Portuense e viale Marconi, cambieranno aspetto grazie ai nuovi progetti approvati dalla Giunta capitolina. Interventi radicali che permetteranno di realizzare due nuove corsie preferenziali e una bike lane e riqualificheranno l’intera zona. Roma

Servizi per la Mobilità ha bandito le gare per questi due progetti. Nel dettaglio viale Marconi, una volta completati i lavori, si presenterà con una preferenziale al centro della strada in entrambi i sensi di marcia. A seguire una corsia dedicata alle auto, poi i parcheggi a raso ai quali sarà affiancata una bike lane, a 50 centimetri dai marciapiedi. Uno spazio sufficiente per garantire, in tutta sicurezza, l’apertura delle portiere delle auto. Un progetto su un percorso di 2,5 chilometri, da via degli Orti di Cesare alla stazione metro Marconi, che prevede anche nuove banchine di fermata per gli autobus. L’altra preferenziale sarà realizzata su via Portuense: da largo La Loggia a via Majorana, una corsia protetta al centro della carreggiata con nuove pedane di fermata per i mezzi pubblici. L’intervento prevede inoltre il rifacimento dei cigli dei marciapiedi. “Favorire gli spostamenti dei cittadini e il trasporto pubblico, ridurre i tempi di attesa e aumentare la sicurezza per gli utenti. In quest’ottica s’inseriscono gli interventi che stiamo realizzando per dotare la città di nuove corsie riservate esclusivamente ai mezzi pubblici. Stiamo cambiando la viabilità della Capitale, grazie anche alla stesura del Piano urbano della mobilità sostenibile, che disegna nuove linee tranviarie e metropolitane, passando per le ciclabili e i parcheggi di scambio, creando una nuova mappa per la Capitale”, dichiara la sindaca Virginia Raggi. Per la corsia preferenziale di viale Marconi si è aperta a ottobre scorso la Conferenza di servizi. L’obiettivo è collegare la Stazione Trastevere e le due fermate della Metro B, San Paolo Basilica e Marconi, inizialmente con una corsia riservata agli autobus e, in prospettiva, anche attraverso una linea tranviaria. Proprio per questo le banchine di accesso al trasporto pubblico sono progettate in modo da risultare compatibili per i due tipi di trasporto, gomma e ferro. Massimo Gallus


News X Municipio

Bilancio 2019 DEL MUNICIPIO ROMA X. Questa la nota diffusa dall’assessora al Bilancio, Paola Zanichelli. “Le somme stanziate da Roma Capitale per il prossimo anno per le spese correnti, pari a oltre 26 milioni di euro, registrano un aumento per circa il 35% rispetto lo stanziamento iniziale del 2018 che si attestava a meno di 20 milioni di euro. Anche per la quota relativa agli investimenti, lo stanziamento proposto per il 2019 è quasi raddoppiata e passa da 2 milioni di euro dell’iniziale 2018 a oltre 3,8 milioni di euro per il 2019. In periodi di spending review e riduzioni di budget, l’aumento significativo delle risorse a disposizione rappresenta una buona base di partenza per un 2019 con il Botto! Massimo Gallus

OSTIA, CAPODANNO DA NERONE! Una notte di superlavoro per i vigili del fuoco quella di San Silvestro. Le autocisterne in dotazione alla caserma di via Celli hanno dovuto fronteggiare le emergenze per i focolai innescati dai botti ma anche e soprattutto per incendi accesi nei cassonetti da mani distruttive. Molte le strade che hanno visto la notte di capodanno illuminarsi grazie al fuoco dei cassonetti. I piromani hanno fatto di ostia come Nerone fece con Roma ai tempi dei Romani....mentre Ostia bruciava ai tempi dei Piromani. Molte le vie coinvolte come via del Sommergibile, in via Grimaldi Casta, in via della Tortuga e in via della Pineta. In via della Tortuga è rimasta coinvolta anche un’auto in sosta vicina ai cassonetti incendiati. Massimo Gallus

ACILIA: PICCHIA LA COMPAGNA Aggredisce la compagna dopo una lite. È successo ad Acilia dove un 32enne ha picchiato la compagna ucraina di 23 anni. A dare l’allarme i vicini che, sentito le gridare la donna hanno chiamato il 118. I Carabinieri di Acilia arrivati sul posto hanno arrestato L’uomo, inoltre, a seguito di una perquisizione domiciliare è stato trovato in possesso di alcuni grammi di hashish. I Carabinieri, dopo aver richiesto l’intervento dei paramedici in favore della vittima, che ha rifiutato le cure per paura di dover documentare altre violenza subite in precedenza, hanno proceduto comunque all’arresto dell’uomo per il reato di “maltrattamenti “. I militari dopo aver proceduto al sequestro della sostanza stupefacente e associato l’individuo presso la Casa Circondariale di Regina Coeli, l’aggressore è stato segnalato anche alla Prefettura di Roma Capitale. Massimo Gallus

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COSTITUITA L’ASSOCIAZIONE DI QUARTIERE INFERNETTO ATTIVO Si sono costituiti in Infernetto Attivo gruppi di cittadini già attivi da tanti anni sul territorio, seguendo con attenzione e dedizione una serie di problematiche, quali il decoro, il verde, la sicurezza, le strade, le scuole. Sono coloro che compongono le associazioni e i comitati di: Controllo di vicinato, Associazione di Parco Villabassa, Associazione Vicini di casa, Coordinamento Infernetto, Coordinamento Sicurezza Idraulica, Comitato Parchi della Colombo, Comitato Genitori Scuola Cilea. Si amplia così la rete civica in modo da organizzare in maniera più strutturata il lavoro e di provare ad avere una voce unica e una rappresentanza civica maggiore nei confronti delle istituzioni. Sono cittadini che amano il proprio quartiere e hanno tanta voglia di fare. Non hanno una connotazione politica precisa poichè convivono persone di schieramenti politici diversi ma tutti motivati dagli stessi ideali. Invitano tutti i cittadini che hanno voglia di rimboccarsi le maniche ad unirsi a loro. Insieme maggiori sono le forze e maggiori le proposte e gli obiettivi da portare avanti. Per informazioni : infernettoattivo@gmail.com Massimo Gallus

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News Fiumicino

FIUMICINO:IL PIÙ GRANDE COMUNE DELLA REGIONE LAZIO AD ESSERE ENTRATO IN ANPR L’ANPR, Anagrafe Nazionale Popolazione Residente è un sistema integrato che consente ai comuni di svolgere i servizi anagrafici, consultare o estrarre dati e di monitorare le attività. Un punto di riferimento unico per l’intera Pubblica amministrazione e per tutti coloro che sono interessati ai dati anagrafici. Prosegue quindi ladigitalizzazione dei servizi comunali rivolti al cittadino. Fiumicino, infatti, è il più grande Comune della Regione Lazio ad essere entrato in ANPR. È un servizio che va incontro a tutte le esigenze dei cittadini di Fiumicino che vivono altrove o si trovano momentaneamente in altri comuni. Infatti con questo sistema il cittadino può richiedere in qualsiasi momento i certificati da altri Comunie verificare i propri dati online senza doversi spostare. Oriana Orlandi

FIUMICINO: GLI EVENTI NATALIZI Per tutto il periodo natalizio il territorio di Fiumicino è stato animato da eventi di ogni genere. Gli eventi sono cominciati dal 30 di novembre, con la prima tappa di “Babbo Natale in Tour” alCentro Commerciale Da Vinci. Il tour ha portatoBabbo Natalein giro per tutto il territorio: da Maccarese a Fiumicino, da Testa di Lepre ad Aranova coprendo le 13 località del Comune. Il suo viaggio terminerà all’ospedale pediatrico Bambin Gesùdi Palidoro portando un piccolo dono ai bambini ricoverati. Sabato 8 dicembre, invece, a Fiumicino la giornata è cominciata in Darsena alle 10 con l’apertura dei mercatini natalizi, oltre che la nuova tappa del “Babbo Natale in tour”, che si è ripetuta anche alle ore 15. Contemporaneamente in via Giorgio Giorgis l’esposizione dei commercianti, l’esibizione musicale “Caracca” e alle 11 un brindisi di buone feste per tutti. Evento clou della giornata dell’ 8 dicembre è stato l’inaugurazione della locomotiva e del vagone d’epoca, all’inizio di via di Torre Clementina, accompagnata da spettacoli di

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break dance e da bande musicali. Non potevano inoltre mancare ipresepi viventi,come quello diTragliatella, che è stato allestito all’interno della grotta in uno scenario unico e suggestivo il 26 dicembre e il 6 gennaio invia delle Pertucce, e quello diFiumicinoin via Torre Clementina il 29 Dicembre. D’obbligo anche glialberi di Natale. Due addobbati aFregene: uno in viale Cervia, a cura dell’associazione Vivere Fregene, e l’altro di fronte la Pro Loco di cui si occuperà la Pro Loco stessa. Uno, infine, è stato collocato davanti al palazzo comunale in piazza Generale Carlo Alberto dalla Chiesa. Ilgran finale non può che essere stato affidato allaFesta della Befana a Fiumicino sempre in via Torre Clementina. Oriana Orlandi

FIUMICINO: STANZIATI 400 MILA EURO PER L’ ARRONE Sono in arrivo 400 mila euro dalla Regione Lazio per la messa in sicurezza del fiume Arrone. La Regione Lazio ha infatti previstouna spesa pari a 400 mila europer rimuovere i detriti ed eliminare la vegetazione infestante cresciuta sull’alveo del fiume . I lavori inizieranno in primavera, quando tutte le procedure burocratiche necessarie saranno espletate, e dureranno per circa quattro mesi. Voglio ringraziare – dichiara Montino – l’assessore

Mauro Alessandri e il presidente Zingaretti per avere accolto la richiesta del Comune e eavere stanziato i fondi per la messa in sicurezza del fiume Arrone“. “Un intervento necessario e indispensabileper la sicurezza del territorio e per i cittadini che vivono in quell ‘area” – continua Montino. Oriana Orlandi

FIUMICINO: IL COMUNE VIENE PREMIATO Il Comune di Fiumicino è stato premiato presso la prestigiosa Sala Koch di Palazzo Madama, sede del Senato della Repubblica Italiana, durante la seconda edizione del Premio “100 Mete d’Italia”. A ricevere il premio Glicine rivolto a tutte le mete d’Italia che si sono distinte nella promozione della legalità, Arcangela Galluzzo delegata del sindaco proprio su questo tema. “Sono molto felice di aver ottenuto questo riconoscimento, in particolare per aver organizzato la Notte Bianca della legalità lo scorso 29 Settembre nella Casa della Partecipazione di Maccarese” spiega la Galluzzo e continua “È la testimonianza che quanto stiamo facendo nel campo della promozione della legalità va nella direzione giusta. Continuerò a impegnarmi su questo tema, con l’obiettivo di coinvolgere sempre di più i nostri giovani”. Oriana Orlandi


Scadenzario Fiscale Anna Maria De Calisti commercialista

Lo Studio De Calisti A.M. manda un saluto di inizio anno a tutti i Lettori che si inoltrano nello scadenzario fiscale di Gennaio 2019. Ai Lettori dell’anno 2019 auguro tanta serenità e l’invito ai giovani a non perdere la speranza per raggiungere gli obiettivi in cui credono. Prima di analizzare quelle che sono le scadenze fiscali del mese di gennaio 2019, non si può che partire parlando dell’avvio dell’obbligo di Fatturazione Elettronica dal 1° gennaio 2019 per i titolari di partita iva. L’obbligo della fattura elettronica non riguarderà i titolari di partita IVA in regime dei minimi e i forfettari così come medici e farmacie per i dati già trasmessi al sistema TS. L’esonero dalla fattura elettronica avrà un avvio soft, quindi richiede un’attenzione particolare alla gestione del ciclo passivo (ricezione) e al perimetro delle operazioni escluse dell’adempimento in avvio il 1° gennaio 2019. • dal 1° gennaio 2019 fino al 30 giugno (30 settembre per le partite IVA con liquidazione mensile non sarà sanzionato l’invio delle fatture elettroniche al SdI entro il termine di liquidazione dell’IVA; • dal 1° luglio 2019 la fattura elettronica potrà essere emessa entro 10 giorni dall’effettuazione dell’operazione determinata ai sensi dell’articolo 6 dello stesso d.p.r. 633/1972.

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La scadenza del 2019 prevede il pagamento dei contributi per i datori di lavoro domestico. Il pagamento che va dal 1° gennaio al 10 gennaio, secondo la nuova circolare Inps, potrà essere versato esclusivamente secondo le seguenti modalità: a) rivolgendosi ai soggetti aderenti al circuito “Reti Amiche” (tabaccherie); b) online sul sito internet “www.inps.it”, nella sezione Servizi on line – Elenco di tutti i servizi - Pagamento contributi lavoratori domestici; c) telefonando al Contact Center 803.164, tramite utilizzo di carta di credito; d) utilizzando il bollettino MAV. Lo Studio rammenta che avendo dipendenti o collaboratori occasionali la scadenza del 16 gennaio prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, e contributi INPS. Inoltre, entro il 16 gennaio coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile dovranno effettuare il versamento. Chi non ha potuto pagare l’IMU o la TASI o altre imposte il 17 dicembre 2018, con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 16 gennaio 2019. Chi non ha potuto pagare l’IMU o la TASI o altre imposte il 17 dicembre 2018, con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 16 gennaio 2019. Con la scadenza del 25 gennaio coloro che ne sono soggetti, vi è la presentazione degli elenchi riepilogativi Intrastat. Chi non ha potuto pagare l’acconto dell’IVA il 27 dicembre 2018 con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 28 gennaio. Il 28 gennaio 2019 è l’ultimo giorno per presentare in via telematica sia la dichiarazione dei redditi tardiva 2018 che la dichiarazione tardiva Irap 2018. L’importo dovuto quale ravvedimento entro 90 giorni sarà pari alla sanzione ridotta di 25 euro. Si informano i lettori che lo Studio essendo anche CAF CGN è in grado di fornire ulteriori servizi tra cui: • 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati. • Gestione Badanti e Colf. • Mod. PF SP SC • Successioni. Lo Studio augura ai Lettori un sereno e proficuo 2019. Studio De Calisti Anna Maria - Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma - 06/52352585 cell. 3333087137 - e-mail: amdec@libero.it

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Tablet Incontra di Barbara Donzella

“Una Chance fa la Differenza”

Parola di Richard Bernstein, giudice della Corte Suprema degli U.S.A., non vedente Richard Bernstein, il primo giudice cieco dalla nascita, eletto alla Corte Suprema di Giustizia per lo stato del Michigan. A quanti sarà capitato di camminare su uno dei tanti marciapiedi dissestati o trovarsi davanti all’ascensore di una stazione della metro fuori uso? Piccoli inconvenienti?! Bene! Allora provate a cambiare la vostra prospettiva e pensare di dovervi muovere su una carrozzina o con l’ausilio di un paio di stampelle, o ancora, di non riuscire a vedere dove state andando per problemi alla vista! Ecco, di colpo, questi “fastidi” diventano ostacoli, barriere architettoniche che non permettono la completa mobilità. Mancanza di scivoli per le carrozzine, buche stradali e nei marciapiedi, carenza di linee di superficie dei mezzi pubblici attrezzate con pedane funzionanti (e relativo personale non adeguatamente preparato), stazioni della metro prive di ascensori – e quando esistenti, spesso, non funzionanti – senza contare l’assenza di mappe tattili, di annunci in voce di prossima fermata dentro i mezzi e di annunci di linea fuori le vetture, sono solo alcune delle problematiche che trasformano le strade in fonti di pericolo.Questa premessa ci

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serve per mostrare come esista un universo, a volte invisibile alla maggior parte dei cittadini, fatto di ostacoli insormontabili per le persone con disabilità che, spesso, le porta a isolarsi, precludendosi la possibilità di un ruolo attivo nella società. E se pensate che un grande centro urbano, come può essere quello di Roma o di altre metropoli, sia impossibile da rendere accessibile e che le persone con diversi tipi di disabilità si debbano “arrangiare” perché “Si sa, le cose vanno così!”, evidentemente

non avete ancora sentito la storia del giudice Richard Bernstein. Pochi giorni prima della “Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità”, abbiamo, infatti, avuto il piacere di presenziare al convegno organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Roma, dal titolo: “L’impatto della giurisprudenza per l’abbattimento delle barriere culturali e architettoniche. Esperienze e prospettive U.S.A./Italia, verso la Giornata Internazionale di persone con disabilità”. Tra i relatori – insieme all’Avv. Antonino Galletti, consi-


gliere tesoriere dell’Ordine degli avvocati di Roma e alla giornalista, storica e traduttrice, Dott.ssa Amy Rosenthal – era presente anche il Dottor Richard H. Bernstein, Giudice statale U.S.A. presso la Corte Suprema del Michigan. Il togato americano, non vedente dalla nascita, ha portato la propria testimonianza professionale e di vita, raccontando la dedizione e perseveranza necessari per giungere a ricoprire il proprio ruolo.“Io come non vedente ci metto cinque volte di più del tempo per lavorare. Io non uso il (sistema di lettura) braille perché il materiale è troppo corposo, così devo memorizzare tutti e 26 i casi giudiziari che ogni settimana dobbiamo affrontare. In genere passo 12-15 ore al giorno per imparare ogni causa, per poi poterla discutere”, ha detto il giudice Bernstein. Ricordiamo che negli U.S.A. i giudici della Corte Suprema (7 per ogni Stato) vengono eletti dalla popolazione dello Stato in cui concorrono, che nel Michigan conta oltre 9 milioni di abitanti. “La cosa grandiosa è che la scelta è stata lasciata alla gente del Michigan, che ha creduto in me e ha pensato che, dopo le sfide affrontate con la mia disabilità, potessi capire i loro problemi” ha spiegato con giusto orgoglio il giudice statunitense. Ma se pensate che il suo sia “solo” il frutto di uno spirito ostinato, sbagliate di grosso, perché come ha raccontato: “Io ho avuto vicino la mia famiglia e anche un insegnante. E’ importante avere un insegnante che sia disposto a lavorare con te. SE QUALCUNO TI DÀ UNA CHANCE QUESTO FA LA DIFFERENZA. Le persone con una disabilità hanno una forza interiore incredibile perché non hanno altre opzioni”. Queste parole fanno capire perché, una volta laureatosi, abbia preso a cuore i problemi dei deboli e dei portatori d’handicap. “Ho portato avanti una battaglia legale per 7 anni a Detroit, perché il 60% degli autobus era senza pedane per disabili. C’erano persone in carrozzina che dovevano aspettare ore al freddo, per riuscire a salire su un mezzo attrezzato. Oggi , invece, tutti i mezzi sono stati rinnovati e il personale addestrato”. Anche per quanto riguarda il trasporto aereo “Prima era difficile volare per le persone disabili. Le compagnie non volevano volassero con loro, perché costavano troppo. Erano un inconveniente per loro. Alla fine, però, lavorando, abbiamo fatto in modo che tutte le compagnie e gli aeroporti si conformassero agli standard richiesti”. Il giudice Bernstein, insomma, trasformando la propria disabilità in una chance, ha dimostrato che la cecità non impedisce di affrontare la vita, ma che, anzi, l’impegno profuso nel superare gli ostacoli, permette di diventare protagonisti del cambiamento. Perché come gridava Rocky, nel film “Rocky IV”: “Se io posso cambiare, e voi potete cambiare… tutto il mondo può cambiare!”

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Immagine Pixabay

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La ciliegina sul Tablet Pensieri confusi alla rinfusa di Teo - lacilieginasultablet@gmail.com

“La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso. La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.”

Con questa crisi! Alzi la mano chi non ha mai pronunciato negli ultimi 10 anni queste parole. Io, banalmente, l’ho fatto. Spesso. Talmente spesso che dovrei alzare entrambe le mani, e pure i piedi, poi piegare le gambe, afferrarmi le ginocchia e sui lombi dondolarmi per automassaggiarmi la schiena. E certo! I massaggi non me li posso più permettere. E quindi faccio da me. Con questa crisi! Insomma, occorre arrangiarsi. Più di prima e meglio di prima. Mi sono venute in mente alcune strategie per rimettere in crescita i miei risparmi. Mi correggo: per iniziare una buona volta a risparmiare. Per esempio: 1. Potrei abbandonare l’Italia in favore di un ricco paese nordeuropeo. Questo l’ho già fatto in realtà. Ci sono andato e restato per ben 4anni. Bel lavoro e autobus che passa. Puntuale. Pulito. E, notizia sconvolgente, ti siedi!!! Ma sono tornato qui, in quanto sull’altro piatto della bilancia pesavano il cielo quasi sempre color grigio topo. Tra l’altro i topi solo in cielo potevano stare perché in terra erano morti. Dal freddo! Un freddo così intenso durante 3 intere stagioni che al mio ritorno qui, il mercatino dell’usato ha fatto festa per un’impennata delle vendite degli abiti e accessori invernali (i miei). Per non parlare del cibo. Vario come l’espressività di Sylvester Stallone. E il senso estetico? Mai visto un numero consecutivo di vetrine di negozi di abbigliamento con abiti, eleganti o meno, così brutti. E così cari! Oviesse, vieni da me;

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2. Iscrivermi all’Eredità di Rai1. No, non ce la posso fare. E se prendo una cantonata colossale tipo quelle di uno a caso dei concorrenti del Grande fratello (secondo il quale a sbarcare in Normandia sono stati gli italiani, anzi no, i giapponesi ) ? Una gaffe in tv oggigiorno è come un diamante. Per sempre. Dovrei superare l’onta di andare sul messaggero online il giorno dopo e di essere visualizzato dai proff del liceo. E sarebbe solo l’inizio. Su Facebook,

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Instagram e Twitter le clip di questo tipo sono trend topic da mesi (che vuol dire che sono viste da migliaia di migliaia di persone). Insomma, una catastrofe che neanche la probabile e conseguente chiamata della D’Urso a pomeriggio5 per diventare suo opinionista e disquisire sul prossimo intervento chirurgico di una incapace figlia di una sVip, potrebbe arginare. 3. Investire in giochini del tipo vinci casa, lotto, gratta e vinci. Bocciato. Non sono il tipo, poiché mi dimenticherei spesso di giocare. E se uscisse la mia combinazione proprio quando non l’ho giocata? Avrei delle ripercussioni pesanti sulla mia già labile psiche. 4. Mettermi con una donna ricca, senza stare a pensare all’amore. Tralasciando le ragioni per le quali nessuno mi sceglierebbe (lista che trasformerebbe questa rubrica in romanzo a puntate), segnalo che sono un ragazzo romantico, monogamo e incapace di mentire (davvero! Giuro! Vabbè lo ammetto, sto mentendo.... da mo’ che non sono più un ragazzo); 5. Fare il badante di un centenario, conquistare la sua fiducia, farmi intestare tutto e attendere. Per la crudeltà di questa opzione, sono certo che la legge di Murphy prepotentemente imporrebbe la mia anticipata dipartita rispetto a quella del vecchietto che da Cocoon diverrebbe Highlander; 6. Trovare un secondo lavoro. Ammesso che trovi un primo lavoro decente, il secondo quando lo svolgerei? Di notte? Non ce la potrei fare. Non esis-

tono più gli uomini di una volta. Ne sono la prova. Niente, non trovo soluzione. Allora stringo la cinghia. Niente vacanze che per fortuna ne ho fatte tante da giovane, cene fuori? non esiste proprio anche perché a casa con gli amici è più intimo e sai cosa mangi, non vado al cinema perché il film tra un po’ lo passano in tv, vestiti ne ho tanti perché li tratto bene e il vintage è super trendy. Tutto sommato ci siamo già da tempo abituati a questo stato di crisi, tanto da non ricordarcelo quasi più. E la frase lamentosa che cito all’inizio di questa ciliegina, oggi non la ripetiamo tanto spesso. Del resto, quella luce in fondo al tunnel che ci dicevano si stesse avvicinando, in realtà si è spenta, poiché sono stati tagliati i fili a causa della crisi. E allora quando la situazione è così stabile, ci adeguiamo e diventa normale. Infatti abbiamo un contratto con la crisi, di quelli che si rinnovano annualmente, tacitamente. Tipo silenzio-assenso. Come con l’operatore telefonico. Sapete cosa disse Albert Einstein? “La crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso. La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.” Staremo a vedere (qualcuno riaccenda la luce in fondo al tunnel! Ora ci sono quelle belle lampadine colorate senza fili, infrangibili, basta tirare il laccetto. 39,90€ e te ne danno 8. L’ho visto in tv. Facciamo una colletta?)




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