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www. ww w tabl ta ab bl le et tro roma ma.i ma . t ma aga g zi z ne n a distr is str t ib ibuz uzio uz io one n gra r tu uit ta an a no o 2 n°1 °15 ma marz arz r o 20 2014 14
R O M A
PRIMOPIANO
“Il mio grosso grasso matrimonio pazzo!”
+MODA&DESIGN
“Ecco arriva la sposa!” L’INTERVISTA
SIDIVAL FILA
“La trama e l’ordito dell’anima”
Partners & Distribuzione I nostri partners 2F KLIMA ALFONSO DRY CLEAN ANTAS ONLUS ARIS SPORTING VILLAGE BMC BORGHI CENTRO AGRICOLO LOPEZ CIOFS LAZIO COME DIAVOLO SI CHIAMA CORNICIAIO MAGICO CRIZIA IL LEGNO PARLANTE IL SOLE DEL SUD LUNA D’ARGENTO MAMEY OSTIA SENZA GLUTINE OKEY MODA PICCOLE SCINTILLE PIETRO MEZZAROMA E FIGLI RIPOSO & BENESSERE STUDIO DE CALISTI E MONTINI STUDIO DUE PIEMME STUDIO RONCONI TURFANI ZUCCHERO E LIMONE
TABLET Roma è una rivista Free Press mensile d’informazione, attualità, cultura, spettacolo, moda, natura, distribuita gratuitamente nei quartieri di OSTIA, CASALPALOCCO, AXA, MADONNETTA, INFERNETTO, ACILIA, EUR, TORRINO, SPINACETO, MOSTACCIANO,TALENTI. I diritti di produzione sono riservati. É consentita la riproduzione anche parziale di testi, grafica, immagini e spazi pubblicitari solo se autorizzata in forma scritta da Simona Fiore Editore. Reg. Trib. Di Roma n°296/2012 del 19/10/2012 P.Iva/Cod. Fisc. 12122131001
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EDITORE Simona Fiore (fiore@tabletroma.it) DIRETTORE RESPONSABILE Stefano Quagliozzi (quagliozzi@tabletroma.it) REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Cristina Anichini (anichini@tabletroma.it ) PROGETTO GRAFICO E IMPAGINAZIONE Maurizio De Vincentiis Marco Flore PUBBLICITÀ Luana Bertrand (pubblicita@tabletroma.it) STAMPA Poligraf s.r.l. - Pomezia – Via Vaccareccia, 41/b Tel. 069106822
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Valentina Mele Primo Piano, Oscar Alessandra Bassetti + Design Veronica Militano + Benessere Claudio Morrieri + Sport BMC La ricetta del mese Luca Peverini Equorisparmio Paola Ferrini Meravigliarte Paola D’Errico Lo Sportello Federica Lorenzetti Lo Sportello Rimedinonna.it Rimedi nonna Dario Cattoretti Sistema Binario, Terza Pagina David Rossi Miniradioweb Diego Recino – MDC Sociale 10° Direzione e Redazione De Calisti Annamaria e Marta Montini Scadenzario Fiscale Via Adriano Banchieri, 58 – 00124 – Roma Città dei mestieri e delle Professioni Mestieri e-mail: redazione@tabletroma.it Cristina Anichini Redazionali Massimo Carroccia Fotografie Mezzaroma Per informazioni sulla pubblicità
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TABLET ROMA
SOMMARIO ANNO 2 NO 15 Febbraio 2014
3 PARTNERS&DISTRIBUZIONE EDITORIALE 7 Oggi sposi… e domani pure.
PRIMOPIANO 9-10-11 Evviva gli sposi
13 MODA Ecco arriva la sposa
RICETTA DEL MESE 15 Tempura con verdure
17 MERAVIGLIARTE 19 +BENESSERE I reni: il nostro vero benessere …
SPORT 21 Attività e sana alimentazione
23 EQUORISPARMIO Questione di naso…
SIDIVIDAL FILA 26-27 La trama e l’ordito dell’anima
SISTEMA BINARIO Uno sguardo al presente. Tenendo d’occhio il futuro
29 30-31 OSCAR La notte degli Oscar? Più una serata tra amici.
LO SPORTELLO 32-33 35 I RIMEDI DELLA NONNA MINIRADIOWEB 40 37 TERZA PAGINA Questione di pregiudizi. L’unica salvezza è conoscere i propri
MESTIERI
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Cercare lavoro... è un lavoro
42 MDC SCADENZARIO FISCALE 43 ANNUNCI 44-45 46 SOCIALE Clown therapy
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Contro lo spreco alimentare: MDC lancia un sondaggio
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e z z o n i d e t s i L materassi e edo! co
’arr d i t n e mplem
Editoriale Oggi sposi… e domani pure.
H
ER CHICCO DE MIMOSA
o riletto, recentemente, un sonetto di Fernando Di Stefano, uno dei più grandi poeti contemporanei in vernacolo romanesco, al pari dei giganti di sempre come Belli e Trilussa. Espone con sarcasmo unico un argomento che mette in comune il matrimonio, la gelosia e la festa della donna (che come noto ricorre in questi giorni), descritto in pochi versi in modo singolare e dissacratorio. Ve la ripropongo perché possiate apprezzarne l’ironica conclusione. Nei discorsi da salotto, in televisione, nelle strade, a cena con amici… quando si tocca il tema “matrimonio” cominciano a intravvedersi forme evidenti d’orticaria sul corpo dell’uomo, più raramente si hanno reazioni simili fra le donne. E già, perché quando si parla di matrimonio è spesso l’uomo che frena, temporeggia, svicola fino a tirare la corda a livelli insostenibili per l’altra parte, per poi capitolare repentinamente quando all’orizzonte appaiono minacce più o meno velate sulla fine della storia.
Mi moje, sempre arcigna e sospettosa, salenno su la machina ha trovato, indove nun ciavevo mai guardato, indovinate: un chicco de mimosa. Sarvete cielo ! Ce se mise in posa e me fece, cor grugno intorcinato: - Brutto zozzone, dimme a chi hai comprato quer mazzo che se fa pe’ ‘na smorfiosa… e nun crede de famme er quattrellotto co’ la prima fregnaccia da cretino… stavorta er matrimogno ha fatto er botto ! Successe pe’ davero e ogni momento benedico quer chicco der destino portato da ‘na raffica de vento !
Ma il matrimonio, nel suo insieme, è anche uno di quei casi in cui la parte del leone la fa proprio la donna, a partire dal giorno delle nozze, in cui viene additata da conoscenti, amici e passanti come la stella da mirare… “Eccola! Arriva! Arriva! C’è la sposa! Che bella! Guarda il vestito! Che meraviglia!”. É ancora lei la protagonista in diverse situazioni che riguardano l’educazione dei figli ed è sempre lei l’ago della bilancia sulle decisioni fondamentali della famiglia. Alcuni osservatori sostengono che la cosiddetta “regina del focolare”, indiscussa plenipotenziaria e fulcro inamovibile della famiglia sia proprio lei anche nei casi in cui, ahinoi, capita di vedere una fine anticipata della storia, col riconoscimento alla donna della potestà della famiglia residua, con annessi casa e alimenti che spesso fanno scendere nella scala sociale l’amato sposo di una volta. Sarebbe come dire che per avvalersi dell’istituto del matrimonio non c’è necessità per le donne di ricorrere alla tanto reclamizzata legge 120 del 2011 sulla parità di genere. Certo i tempi moderni non giovano alla coppia e le insidie sono ancora più numerose di un tempo. Internet, i social network, le “app” di messaggistica per gli smartphone diffuse ad ogni livello, specie tra i più giovani, non aiutano il sereno incedere degli sposi, anzi spesso minano proprio le poche certezze inamovibili che il giuramento matrimoniale porta con sé. In realtà per vivere al meglio questo straordinario sogno di vita, si richiede grande eticità alla coppia. Viviamo in un mondo effimero dove la comunicazione gioca un ruolo spesso sibillino. Proposte pret-a-porter a modo di gioco in rete, facili nuovi contatti sia di lavoro sia di amicizie sul web, dovute alla facilità d’accesso garantita dagli attuali mezzi di comunicazione, sicuramente non aiutano. Solo apparentemente viviamo una vita più semplificata, in effetti è più facile smarrirsi e quindi è richiesta alla coppia una maggiore capacità di gestione e consapevolezza delle proprie responsabilità matrimoniali e genitoriali. E allora, se di consiglio possiamo parlare, con i miei vent’anni di felice vita coniugale alle spalle, direi a chi si accinge al grande passo di ponderare bene la scelta ma poi anche di crederci fino in fondo, di non arrendersi alle prime difficoltà, di non andarsela a cercare a tutti i costi, di capire, aiutare, amare e comprendere l’altra metà anche e soprattutto nei momenti difficili, che vuoi o non vuoi fanno parte della vita, e dove è essenziale avere accanto qualcuno che ti conosce a fondo e che sa davvero volerti bene.
Stefano Quagliozzi
Direttore Responsabile TABLETROMA di Simona Fiore Editore
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Finito di stampare il 9 marzo 2014
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Periodico a distribuzione gratuita del 10 ° Municipio iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Roma al n°296/2012 del 19.10.2012
La collaborazione a questo mensile è da ritenersi libera e gratuita salvo diversi accordi. Del contenuto degli articoli, degli annunci economici e pubblicitari sono legalmente responsabili i singoli autori. Gli articoli pervenuti anche se non pubblicati non si restituiscono. La Direzione si riserva il diritto di non pubblicare il materiale pervenuto o di effettuare gli opportuni tagli redazionali. Si ringraziano i partners commerciali per il contributo alla pubblicazione e alla diffusione di questo periodico.
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Primo piano
di Valentina Mele
Il mio grosso grasso matrimonio pazzo
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Il candore del vestito bianco, la silenziosa maestosità della chiesa, la dolcezza dei confetti, la gioia di una sala imbandita… questi sono i preziosi clichè di un matrimonio, come dire i Must di un matrimonio. Tutte quelle cose che non possono mancare, ecco. Si potrebbero aggiungere anche la fatica della scelta delle bomboniere, l’impossibilità di sistemare tutti gli invitati ai tavoli senza creare discussioni e la fatica di un anno intero di preparazione per non capisci nulla in un giorno. I matrimoni sono sempre croce e delizia degli invitati e forse anche degli sposi ma in fondo sono anche pieni di emozioni, sentimenti e pathos. Diciamo la verità, però, in quanti avete pensato di voler partecipare od organizzare un matrimonio che fosse diverso dal solito, un po’ fuori dagli schemi? Sembra impossibile ma c’è chi si è sposato nei modi più strani ed inauditi in assoluto. In certe situazioni tenere i piedi per terra dovrebbe essere d’obbligo ma non per tutti a quanto pare: una coppia della Florida appassionata di astronomia ha ben pensato di sposarsi in un boeing 727 della Zero Gravity Corporation. Il pilota ha dovuto fare manovre paraboliche per simulare l’assenza di gravità mentre i due sposi pronunciavano i loro voti. Decisamente folle, anche se il tutto è costato solo 11 mila euro che non è poi una cifra così esorbitante per un matrimonio, no?
Estremamente romantica l’idea di una coppia di sposarsi tra le rovine del castello di Cleopatra in Egitto… certo il fatto che il luogo sia sommerso davanti il porto di Alessandria crea qualche problema, ma non sarà qualche metro d’acqua inquinata sulla testa che può fermare un matrimonio, giusto? Rimaniamo a Las Vegas che è la patria dei matrimoni lampo, pare si celebrino 8400 matrimoni l’anno, ossia 280 al giorno… praticamente un matrimonio ogni 5 minuti. Non contenti di tale velocità hanno escogitato un modo per velocizzare questa media, ma come esattamente? In 5 minuti gli sposi devono entrare, percorrere la navata, pronunciare i voti ed infine ripercorrere la navata per uscire. Come si può abbreviare questa formula? Semplice: perché non sposarli direttamente in macchina? E così è nata la wedding drive thru, senza scendere dalla macchina si può direttamente sposarsi tramite uno sportello, chissà se ti danno anche un happy meal!
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E sempre di altezza parliamo se pensiamo a due sposi cinesi che hanno deciso di sposarsi sul loro posto di lavoro… peccato che consiste nel lavare i vetri di un palazzo, quindi abbarbicati su un traliccio di legno nel punto più alto dell’edificio hanno pronunciato il fatidico “sì”. Come se fosse un normalissimo giorno di lavoro. Gli invitati? Stavano sotto ad applaudire, muniti di cannocchiale, forse.
Un detto recita: “Sposa bagnata sposa fortunata”. Secondo me una sposa bagnata è in realtà una sposa arrabbiata, ma è solo il mio parere non sembra essere della stessa idea la sposa che ha pronunciato il suo “I do” all’interno di una vasca di un acquario a Las Vegas, con tanto di maschera e bombola ad ossigeno. Di certo c’è che questa donna non ha dovuto scegliere il parrucchiere e la truccatrice.
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Primo piano Se per voi è il luogo che conta si può sempre scegliere un manicomio abbandonato, come ha fatto una coppia americana dell’Illinois, in fondo gli amici lo dicevano che erano pazzi. Oppure in cima ad una montagna con la conseguente scalata praticata anche dagli invitati, il povero fratello dello sposo ha dovuto anche scalare un’altra roccia molto alta per poter scattare le foto. È vero, ad un matrimonio la presenza dei genitori degli sposi è importante ma che fare se, purtroppo, sono venuti a mancare? Una coppia di Oakwood non ha avuto dubbi, celebrare le nozze nel cimitero dove sono sepolti… non so se essere commossa o spaventata! L’amore non conosce limiti e quanto sarebbe romantico sposarsi nel luogo del primo incontro? A meno che questo non sia avvenuto in una ferramenta, ora capisco che l’idea era molto dolce ma sposarsi tra barattoli di vernice e viti mi sembra un pochino esagerato. E c’è di peggio: il negozio in questione era aperto, quindi i voti sono stati pronunciati con un sottofondo di : “vorrei un barattolo di acqua ragia!”. Temevo che questo giorno sarebbe arrivato. Nella nostra società, ormai fondata sui social network, non potevamo sfuggire a questo evento, ebbene sì una coppia turca si è sposata non pronunciando il “sì” ma scrivendolo su Twitter, con l’approvazione del sindaco.
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Che ne dite dei matrimoni a tema? So cosa state pensando: casual o formale, o di utilizzare qualcosa di un colore o in uno stile hawaiano… No, non era questo che intendevo. Io parlo di un matrimonio di supereroi in cui sia sposi che invitati devono essere vestiti come se fosse carnevale. Ed eccoli qui batman e wonder woman che convolano a giuste nozze… mi chiedo dove sia nascosta catwoman. E non sono mica i soli, possiamo trovarne di ogni specie: star wars, hello kitty, zombie, vampiri ( a proposito di vampiri, esiste il matrimonio in stile Twilight, non solo è stato celebrato molte volte ma ci sono agenzie che vi possono aiutare a celebrarlo in ogni sua singola parte, compreso copia del vestito). Ma invece di appesantirsi con tutti questi costumi perché non si opta per un bel matrimonio naturista? Certo si spera che l’invito sia ristretto a chi frequenta costantemente una palestra, altrimenti le foto saranno molto curiose.
Primo piano Un piccolo paragrafo dedicato solo alla sposa. Scegliere l’abito perfetto per il matrimonio è in realta un’impresa più ardua di quella che si possa pensare, che può portare anche ad isterismi e ansie. Soprattutto per quelle che immaginano il proprio abito da quando sono bambine, niente sembra soddisfare quello dei propri sogni: largo, a sirena, scollato sulla schiena, di pizzo, in seta… ma c’è chi esce proprio dagli schemi. Un bel vestito interamente di cioccolata bianca potrebbe essere un’idea molto dolce. Un bel abito militare se il futuro sposo è un soldato. Uno chef ucraino ha realizzato per la sposina un vestito di castagnole, o qualcosa di simile. Se il vestito dei sogni costa troppo si può sempre ricorrere al body painting aggiungendo solo un tocco di tulle intorno ai polpacci. Ed è italiano il velo da sposa più lungo del mondo: realizzato da Gianni Molaro con il quale ha ricoperto tutta la scalinata di Trinità dei monti; la sposa ad indossarlo è stata Elena a Casal di Principe che quindi si è sposata con 3 Km e 22 quintali di velo. Quasi tutto il paese ha partecipato, durante la cerimonia tanti ragazzi hanno continuato a camminare verso la chiesa portando il velo della sposa che era già all’altare. Il velo bianco è stato un simbolo di riscatto di un paese rinomato più per fatti tragici che altro. Mi chiedo cosa abbiano fatto quelle signore che generalmente nei matrimoni sistemano il velo della sposa che si spiegazza un po’.
I veri appassionati di calcio saranno più che felici nel sapere che diversi stadi si stanno attrezzando per permettere di celebrare un matrimonio al centro del campo, da quasi un anno quello di Genova è disponibile per tale evento ed altri si stanno mobilitando. Il rito religioso o simbolico si può realizzare ovunque. Se riuscite a portarvi il celebrante dietro siete liberi di scegliere il luogo migliore dove sposarvi. Per esempio potete anche scegliere come location la spiaggia, ci sono agenzie che vi possono aiutare in questo, oppure all’interno di un parco, o se è il matrimonio invernale ad attirarvi potete provare una cerimonia sulla neve con gli sci ai piedi, oppure in una bella baita di montagna, piena di calore e con quell’odore dolce di legno. Infine qualunque sia la vostra scelta l’importante è che il vostro sia un matrimonio felice. il libro di Valentina Mele Una fiaba divertente che vi farà sorridere e riflettere sull’amore:
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Tutto questo accade per lo più in America e sappiamo bene che noi italiani siamo più tradizionalisti in questo senso ma qualcosa si sta muovendo. Infatti fino a poco tempo fa il rito civile era possibile solo ed esclusivamente in municipio, ma in pochi sanno che da pochissimo si è celebrato il primo matrimonio civile in un museo a Firenze, Paolo ed Ilaria si sono sposati per primi nel museo Bardini di Firenze, tra arte e fiori. Per chi invece ama sentirsi sempre sotto le luci della ribalta, per gli attori che sono in voi, c’è sempre l’opzione di sposarsi in teatro. In uno splendido teatro della vostra città si può allestire sia la cerimonia che il ricevimento e i vostri ospiti avranno il loro posto in platea…
sta a voi poi scegliere a chi dare le poltronissime e a chi la galleria.
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+MODA Ecco arriva la sposa!
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Carissime questo mese lo dedichiamo alle spose, in particolare alla scelta dell’abito e del trucco per il giorno speciale, con una raccomandazione: fate si che la moda vi ispiri ma non lasciate che vi vincoli in maniera eccessiva. Iniziamo con una scorsa alle tendenze che emergono dalle più recenti sfilate. Sulle passerelle trionfa la sposa vintage. In particolare, anche sulla scia del successi del film “il grande Gastby”, gli abiti sono ispirati agli anni ‘20 e ‘30. Vestiti a sottoveste dai tessuti impalpabili, ma anche abiti a candela impreziositi da perle e ricami, perché la sposa, si sa, deve brillare! Questo ritorno al vintage ha ispirato anche il matrimonio della bella Kate Moss che ha indossato uno splendido abito sottoveste appositamente creato per la top model da Alexander McQueen. Ma anche la nostra Margherita Missoni, incantevole nel suo Giambattista Valli. Con riguardo al colore dell abito, si assiste ad un ritorno del bianco puro. Ma per chi non lo amasse una piacevole alternativa e’ il rosa, declinato in tutte le sue tonalità. Per la lunghezza dell’abito, grande successo ha il corto. Lunghezza ideale per le seconde nozze o per una cerimonia in comune. Riguardo al corto, ecco le mie personali raccomandazioni: laddove optiate per il corto attenzione alla scelta del tessuto, dovrà essere prezioso! Il rischio altrimenti e’ di essere confusa con le altre invitate. Ed ancora non sottovalutate l’importanza della scarpa dovrà’ essere coprotagonista, pertanto sceglietela preziosa tanto quanto l’abito. Attenzione poi al “mini dress” giusto per le giovanissime e per le cerimonie in Comune, se invece la cerimonia e’ religiosa, la lunghezza ideale e’ fino al ginocchio. Per la sposa sensuale, gli stilisti puntano sulla schiena: scoperta o velata, ma comunque in evidenza. Riguardo alla scollatura ritornano le spalline reinterpretate in una molteplicità di modi. Ancora, tanta attenzione al tessuto, ricercato prezioso, anche con applicazioni floreali, tra le stoffe il pizzo è’ protagonista, sia per la sposa raffinata o la sposa più’ sensuale. Queste le tendenze per gli abiti ma ora parliamo anche del trucco. Il trucco sposa deve essere in generale un trucco correttivo e fotografico, curato nei minimi particolari. Correttivo perché punterà sulla correzione dei difetti esaltando i pregi della sposa, con uno studio attento della forma del viso, e dei suoi lineamenti. Ma dovrà essere anche un trucco fotografico, studiato perché possa risaltare in fotografia. Riguardo poi alle più recenti tendenze il suggerimento e’ di puntate sugli occhi, toni sfumati, bronzo, fume’ fino allo smokey eyes. Ovviamente se scegliete di concentrare l’ attenzione sullo sguardo la bocca sarà “nude”. Se invece volete puntare sulla bocca, ricordate che solitamente il trucco sposa predilige colori delicati e freschi, arancio, rosa. La base dovrà’ essere perfetta, mai lucida, ma assolutamente mat. Parliamo infine dell’acconciatura: andrà pensata legata all abito. In generale il consiglio e’ che taglio e colore vanno fatti con anticipo rispetto al “grande giorno” di modo che in caso di errore del parrucchiere ci sia tempo utile per porvi rimedio. Per chi ha capelli lunghi, la tendenza attuale e’ il semi raccolto, con chignon declinato in tutte le sue forme, dal morbido dal sapore romantico a quello assolutamente tirato per la sposa bon ton. Di gran moda poi sono le trecce, anche arricchite di fiori, o che simulano un delizioso cerchietto. Se invece avete capelli corti, la tendenza del vintage ci aiuta, basta una frangia ondulata appoggiata su di un lato, o un corto arricchito con accessori, quali un cerchietto gioiello. Se invece prediligete un acconciatura lunga morbida sciolta, anche questa e’ assolutamente vincente. Chiaramente l’ acconciatura va studiata e pensata come un tutt’uno con il vestito ed il trucco. Insomma augurandomi di avervi fornito qualche utile suggerimento...non mi resta che farvi i miei migliori auguri!
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La curva più bella della donna è il suo sorriso Perchè una donna venga festeggiata, coccolata, ringraziata ogni giorno. Perché una donna non perda mai il suo sorriso... Sorriso di donna Sorridi donna sorridi sempre alla vita anche se lei non ti sorride Sorridi agli amori finiti Sorridi ai tuoi dolori sorridi comunque Il tuo sorriso sarà luce per il tuo cammino faro per naviganti sperduti Il tuo sorriso sarà un bacio di mamma un battito d’ali un raggio di sole per tutti Anonimo
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Perché il sorriso di una donna illumina il cuore degli uomini
Ricetta del mese Tempura di totani con verdure Tempura è propriamente un fritto misto di origine giapponese. Questo termine è utilizzato oggi per indicare diverse preparazioni con pastella e frittura. La tempura si accompagna spesso con sakè e zenzero grattugiato, oppure con salse dal sapore molto particolare, per esempio di rafano o di soia. Ingredienti per 4 persone Per i totani: 8 totani medio-piccoli freschissimi 2 carote, 2 zucchine Per la Tempura: 150 g di farina bianca “00” 50 g di farina di riso Acqua gassata, cubetti di ghiaccio Olio di semi per friggere, sale Procedimento :
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ulite i totani togliendo gli occhi e la testa, quindi tagliateli a fettine. Pulite le zucchine e tagliatele verticalmente togliendo la parte bianca interna; pelate le carote e tagliate le verdure a listarelle sottili. Preparate la pastella per la frittura mescolando le due farine, aggiungete un pizzico di sale e versate acqua gassata freddissima sufficiente a ottenere una pastella fluida e liscia, mescolando continuamente con una frusta. Mettete alcuni cubetti di ghiaccio sotto la terrina dove avete preparato la pastella in modo che il composto resti sempre molto freddo. Portate a calore abbondante olio di semi per la frittura; immergete le verdure e i totani nella pastella e friggeteli. Scolateli quando saranno dorati e asciugateli su carta assorbente. Servite la tempura immediatamente.
Preparazione 20 minuti Cottura 10 minuti Esecuzione facile
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Vino consigliato: Carmina Cuvee “C” Conegliano di Valdobbiadene DOCG
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ZO! R A M E L SPECIA Allestimento chiesa Allestimento ristorante Tableau Partecipazioni Libretti per la messa personalizzati Bomboniere
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MUSEO NAZIONALE DI PALAZZO MASSIMO ALLE TERME DOMENICA 16 marzo - Appuntamento ore 15.30 - Inizio visita ore 16.00 Visita attiva per bambini Visita guidata per adulti Visita guidata attiva alle statue di illustri o sconosciuti personaggi del mondo romano accuratamente selezionati (imperatori, imperatrici, divinità, condottieri, attori o tipi mitologici) e alle decorazioni di mosaici e affreschi delle suntuose ville dei nobili romani. MOSTRA IN CORSO: Mostri e creature fantastiche delle Paure e del Mito. Al percorso “classico” si affiancherà quello alla scoperta dei mostri che hanno popolato leggende e miti per secoli. Da Medusa al Minotauro dalla Sfinge ad Acheloo solo per citarne alcuni . La guida catturarà l’attenzione dei piccoli nel raccontare le vicende che vedono protagonisti questi personaggi e mostrerà loro gli strumenti e i trucchi usati da eroi, dei e semidei che si sono trovati a sfidarli. Durata percorso: 2 ore INGRESSO Museo Nazionale Romano biglietto unico valido 3 giorni per 4 siti (Palazzo Massimo, Palazzo Altemps, Crypta Balbi, Terme di Diocleziano) Euro 7,00 ridotto, Euro 3,50. Gratuito fino a 18 anni e oltre 65. In occasione di mostre in una delle sedi, viene applicato un supplemento al prezzo di Euro 3,00. VISITA GUIDATA 7 Euro adulto e 7 Euro bambino Prenotazione entro le ore 20.00 del 13 marzo al numero 327 533 96 12 (Olimpia) oppure via posta elettronica all’indirizzo visite-guidate@meravigliarte.it Appuntamento ore 15.30 domenica 16 marzo davanti allíingresso del Museo di Palazzo Massimo Largo di Villa Peretti (stazione Termini)
ALMA-TADEMA E I PITTORI DELLí800 INGLESE. CHIOSTRO DEL BRAMANTE SABATO 22 MARZO - Appuntamento ore 15.30 - Inizio visita ore 16.00 Per la prima volta viene mostrata a Roma la collezione del mecenate messicano Perez-Simon, una delle più ricche dell’America Latina, comprendente oltre quattromila opere. In particolare sono esposti i dipinti del gruppo di pittori facenti parte del cosiddetto “Aesthetic Movement”, che rinnovarono l’arte nella puritana Inghilterra del periodo vittoriano. Le loro donne malinconiche e sensuali, ispirate alle eroine dell’antichità, ancora oggi suscitano ammirazione e commuovono con la loro decadente bellezza fuori dal tempo. INGRESSO Intero Euro 13,00 (audioguida inclusa); ridotto Euro 11,00 65 anni compiuti (con documento); ragazzi da 11 a 18 anni non compiuti; studenti fino a 26 anni non compiuti (con documento) VISITA GUIDATA 7 Euro Prenotazione entro le ore 20.00 del 20 marzo al numero 348.3254857 (Alvise) oppure via posta elettronica allíindirizzo visite-guidate@meravigliarte. it - Appuntamento ore 15.30 sabato 22 marzo davanti allíingresso del Chiostro del Bramante, via Arco della Pace, 5.
IL PALAZZO DEL QUIRINALE DOMENICA 23 MARZO - Appuntamento ore 9.15 Il Palazzo del Quirinale sorge sull’omonimo colle il cui nome deriva da Quirino, qui sorgeva infatti un tempio dedicato a questa divinità etrusca. Alla fine del Cinquecento il palazzo, oggi sede del Presidente della Repubblica, divenne residenza papale. I Papi vissero qui fino alla fine dell’Ottocento quando vi si installò la famiglia reale. Alla fine della Seconda Guerra mondiale divenne quindi la residenza del Presidente della Repubblica. Ogni domenica mattina le stanze del sontuoso palazzo vengono aperte alla fruizione pubblica; attraversando gli ambienti della residenza potremmo quindi apprezzare e ripercorrere le varie fasi storiche dell’edificio anche grazie alle decorazioni ancora oggi esistenti nelle stanze. INGRESSO 5 Euro gratuito over 65 e under 18 - VISITA 7Euro adulti 4 Euro bambini (+ auricolari 1Euro) PRENOTAZIONE entro le ore 20.00 di giovedì 20 marzo al numero 3381608811 (Andrea) oppure via posta elettronica all’indirizzo: visite-guidate@meravigliarte.it - Appuntamento ore 9.15 davanti al Palazzo del Quirinale.
Una residenza “da favola!” - Visita per grandi e per piccini a Villa Torlonia SABATO 29 MARZO - appuntamento ore 15.30 - inizio visita ore 16.00 VISITA GUIDATA PER ADULTI E, IN CONTEMPORANEA, PERCORSO ATTIVO PER BAMBINI DAI 5 AGLI 8 ANNI
VISITA GUIDATA: 8 Euro (adulti); 8 Euro (bambini) BIGLIETTO D’INGRESSO AL CASINO NOBILE E ALLA CASINA DELLE CIVETTE: sotto i 18 anni e sopra i 65 anni: gratis; tra i 18 e i 25 anni: ridotto 7 Euro; Adulti: intero 9 Euro PRENOTAZIONE entro venerdì 27 marzo al numero 333.2895839 (Enza), oppure 333.3980955 (Cecilia) o via posta elettronica allíindirizzo visite-guidate@meravigliarte.it - Appuntamento ore 15.30 davanti l’ingresso della Casina delle Civette all’interno di Villa Torlonia.
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Adulti: la visita guidata avrà inizio dal Casino Nobile, sfarzosa dimora dei Principi Torlonia utilizzata successivamente in epoca fascista come residenza privata di Mussolini, per continuare poi alla scoperta del piccolo gioiello di architettura in stile liberty, la Casina delle Civette, decorata secondo il gusto stravagante del Principe Giovanni Torlonia. Bambini: il percorso attivo si svolgerà nella Casina delle Civette, per osservare il ricco apparato decorativo che la caratterizza donandole un aspetto da fiaba. Presentata la famiglia dei Principi Torlonia, i bambini potranno visitare le sale della casetta, lasciandosi suggestionare dai disegni floreali e dagli animali che numerosi popolano le vetrate delle finestre, le maioliche, gli stucchi e fino su al tetto! E insieme all’operatrice scopriranno di quale animale è la loro casina...
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via di castel porziano 372 info 06.50912300
di Veronica Militano
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I reni: il nostro vero benessere …
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reni, dall’inizio alla fine della nostra vita, senza mai smettere un solo istante, filtrano il sangue e producono urina. Tutto cio’ accade in una zona nascosta, segreta del corpo, un anfratto che richiama per analogia i luoghi remoti sorgivi delle acque primordiali. I reni simboleggiano quindi il regno delle acque inteso come luogo d’origine, come nascita delle energie profonde e arcaiche che ci abitano. Nei reni c’è una forza vitale antica … tutte le paure come quelle del buio, del dentista, della morte (ma anche la timidezza e l’ansia) si scaricano sui reni, facendo accumulare tossine in questi organi. La tensione emotiva che nasce dalla paura di perdere il controllo o di non poter controllare, si scarica sulla vescica. I reni eliminano quindi i liquidi e le scorie dell’organismo e quando c’è una intossicazione profonda viene compromesso anche il sistema circolatorio e i liquidi interni (sangue e linfa). Nasce cosi’ la ritenzione idrica che si manifesta quando i tessuti iniziano a trattenere acqua e prodotti di scarto del metabolismo. Per liberarsi dalle tossine acide è importante separare i carboidrati fra loro. Pane e pasta raffinati (carboidrati complessi) vengono pre-digeriti in fase di masticazione e poi la digestione continua nello stomaco e nell’intestino. Invece i carboidrati semplici, come zucchero e miele, arrivano subito all’intestino dove vengono trasformati in glucosio. Sommare i due tipi di carboidrati porta l’organismo a trasformare il surplus di zuccheri in adipe e scorie che si riversano nella linfa e nelle urine. E’ fondamentale inoltre non abbinare latte e burro con la carne perchè si moltiplica l’introduzione di grassi a lenta digestione. Se ci si drena, linfa e sangue sono piu’ leggeri e puliti, liberi da tossine, zuccheri e grassi. I reni e la circolazione funzionano meglio, poichè si urina spesso e si espellono piu’ tossine, favorendo la depurazione profonda. Con tutto cio’ si previene e si riduce la cellulite, ricompattando i tessuti. Le erbe che drenano i reni sono, ad esempio, l’uva ursina, le cui foglie contengono acido ursonico e tannini, efficaci come anti-infiammatori delle vie urinarie. Utile è il ginepro, le cui gemme contengono juniperina e flavonoidi, che conferiscono al rimedio proprieta’ diuretiche e anti acidi urici. Indispensabile anche lo zenzero la cui radice contiene sostanze stimolanti della circolazione, diuretiche e depurative. Preziosissima è la betulla, che grazie al betulino contenuto nella sua corteccia, riduce le cellule adipose e abbassa I livelli di colesterolo e zuccheri nel sangue. Questa sostanza aumenta inoltre la resistenza all’insulina aiutando a prevenire il diabete e altri disturbi del metabolismo. Aiutiamo i nostri reni, perchè come ci consiglia un antico proverbio cinese “i reni sono maestri per il fatto che con la propria azione ti rammentano cosa significa scegliere, di volta in volta, cosa tenere e cosa buttare” … !!
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Veronica Militano Specialista in Naturopatia e Riflessologia Plantare veronicamilitano@libero.it
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Sport di Claudio Morrieri
Attività e sana alimentazione
L’
organismo umano non è nato per l’inattività, il movimento gli è connaturato ed una regolare attività fisica contribuisce a migliorare tutti gli aspetti della qualità della vita. Un pollo ruspante ed uno che ha vissuto sempre in gabbia con poco movimento si possono paragonare ad uno sportivo ed a un sedentario. Le ossa del pollo in batteria si spezzano con le mani a differenza del pollo ruspante che richiedono una forza di gran lunga maggiore. Così come i muscoli del primo sono molli e poco consistenti a differenza del secondo che sono duri e compatti. L’attività fisica aumenta infatti enormemente l’efficienza dei muscoli ed articolazioni, prevenendo artrosi e dolori tipici dell’età avanzata. Inoltre aumenta, come spiegato pocanzi la densità delle ossa prevenendo l’osteoporosi. Ma una regolare attività fisica ci regala ben altri effetti benefici. Riduce infatti i livelli di Colesterolo, Trigliceridi ed abbassa i valori della pressione arteriosa contribuendo così a diminuire vistosamente i rischi di sviluppo di patologie cardiache gravi come l’infarto e l’angina e malattie invalidanti come l’ictus. Migliora inoltre la tolleranza al glucosio e riduce il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2 (alimentare). Diversi studi scientifici in merito riferiscono che una regolare attività sportiva riduce addirittura l’insorgenza di tumori come quello del colon e del seno. Produce poi ovviamente un dispendio energetico che equivale ad una riduzione del peso ed a un raggiungimento del peso forma con un calo del rischio di obesità, altro fattore negativo per l’insorgenza di patologie cardiovascolari. Durante l’attività fisica vengono inoltre prodotte dal nostro organismo le Endorfine, termine che deriva da endogeno (ciò che si genera internamente) e morfina volendo indicare una sostanza morfino-simile prodotta all’interno del nostro corpo. Le endorfine prodotte dal nostro organismo hanno sul nostro corpo degli effetti a dir poco favolosi! Producono infatti un miglioramento generale del tono dell’umore ed una notevole riduzione delle sensazioni di ansia e di stress, con un benessere che perdura tra l’altro diverse ore dopo il termine dell’attività sportiva. Le endorfine, essendo simili alla morfina, sono ovviamente dei potentissimi antidolorifici con effetti superiori a molti farmaci, provocano infatti l’aumento della soglia di tolleranza al dolore ed alla fatica. Hanno infine una grande importanza nella regolazione del sonno, dell’appetito, nella regolazione del ciclo mestruale e dell’apparato gastrointestinale. Praticare quindi regolar-
Dr Claudio Morrieri Specialista in Medicina dello Sport Specialista in Angiologia Medica Perfezionato in Flebologia
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mente un’attività fisica è una delle migliori abitudini in grado di garantire il benessere psico-fisico. C’è da precisare che praticare un’attività sportiva, non significa assolutamente sottoporsi ad allenamenti faticosi e pesanti. I maggiori benefici sottolineati nelle righe precedenti si hanno praticando sport aerobici come la corsa, il nuoto, lo sci di fondo ma anche una semplice camminata a passo veloce (fitwolking) per 45/50 minuti ripetuta ¾ volte a settimana può dare risultati enormi. Ovviamente la corsa o altri esercizi aerobici possono esser praticati anche in qualsiasi palestra o centro sportivo con il tapis roulant o con altre “macchine” similari. Ma prima di iniziare qualsivoglia attività è consigliabile o meglio obbligatorio recarsi da un Medico Sportivo per la visita di idoneità all’attività sportiva. La visita di idoneità medico-sportivo è infatti obbligatoria nel nostro Paese fin dal 1982 con D.M. 18/02/1982 e l’Italia è al primo posto nel mondo per quanto riguarda la prevenzione di patologie cardiovascolari negli sportivi. Lo scopo fondamentale della visita di idoneità sportiva è quella di escludere la presenza di patologie o malformazioni che controindichino lo sport. Ma il compito del medico-sportivo non si ferma alla sola visita specialistica con i vari accertamenti strumentali come l’elettrocardiogramma sotto sforzo, la spirometria e l’esame delle urine per il giudizio di idoneità ma deve anche consigliare, al soggetto che si presenta per la prima volta il tipo di attività sportiva più consona. Tale indicazione avverrà dopo aver valutato la conformazione fisica, i vari parametri cardiorespiratori e non solo dell’atleta stesso. Altro compito fondamentale è quello di consigliare una corretta dieta alimentare in base al metabolismo ed al dispendio energetico dell’atleta calcolando anche il tipo di lavoro svolto e quindi il computo di tutte le “uscite” caloriche giornaliere del soggetto. Infine il Medico specialista in Medicina dello Sport deve sempre mantenere uno stretto contatto con l’atleta per evidenziare celermente piccoli sintomi e “fastidi” vari che se non diagnosticati e trattati al più presto potrebbero divenire patologie croniche più difficili da trattare e soprattutto con una prognosi molto più complessa rispetto ad una patologia acuta e quindi con tempi di recupero molto più lunghi.
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Questione di naso….
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iccome non siamo ancora fuori dall’inverno ed abbiamo appena superato il picco di influenzati allettati, vorrei consigliare alcuni metodi per affrontare marzo e l’inizio primavera a naso libero. Alcuni ingredienti naturali, infatti, ci permettono di preparare degli anticongestionanti fai da te per liberare le vie respiratorie, da assumere come sciroppo, massaggiare sul petto o applicare a livello delle narici. Decongestionante al limone e zenzero: Per preparare questo rimedio ci servono: ½ cucchiaino di pepe di cayenna ½ cucchiaino di zenzero in polvere 3 cucchiai di miele biologico 60 ml di succo di limone 60 ml di aceto di mele Versate l’aceto e il succo di limone in un pentolino e riscaldate fino a far sobbollire il liquido. Aggiungete il miele, lo zenzero, il pepe di cayenna e mescolate. Conservate in un barattolo di vetro, in un luogo fresco e al riparo dalla luce. Agitate prima dell’uso. Assumete 1 o 2 cucchiai del preparato ogni giorno. Prendetene un cucchiaio durante la notte, se vi svegliate all’improvviso con il naso chiuso. Il rimedio si conserva a lungo. Prendete in considerazione la data di scadenza del miele. Soluzione salina: Per questa soluzione dovremo avere una boccetta sterilizzata dove versare la soluzione ed un nebulizzatore. Oltre a questo: una tazza d’acqua, ¼ di cucchiaino di sale non iodato, ¼ di cucchiaino di bicarbonato di sodio. Portate ad ebollizione l’acqua in un pentolino. Versate il sale e il bicarbonato e mescolate fino a quando non si saranno disciolti. Lasciate raffreddare la soluzione salina fino a quando sarà a temperatura ambiente, prima di versarla nel contenitore prescelto senza filtrarla. Lozione espettorante: Si tratta di un semplice composto formato da olio d’oliva e oli essenziali, da massaggiare sul petto per favorire l’eliminazione e lo scioglimento del muco.
Per prepararla ci serviranno: 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva 12 gocce di olio essenziale di eucalipto Procuratevi un piccolo contenitore con tappo in cui versare l’olio. Potrebbe esservi utile un flaconcino con roll-on, per facilitare l’applicazione del preparato sul petto. Versate nel contenitore prescelto o in una tazzina l’olio extravergine e l’olio essenziale di eucalipto. Massaggiate sul petto con delicatezza. Il rimedio è adatto anche per i bambini, ma in questo caso è meglio ridurre la quantità di olio essenziale a sole 5 gocce. Non applicate l’olio essenziale puro direttamente sulla pelle. Conservate il contenitore con la lozione al riparo dalla luce e da fonti di calore. Si mantiene a lungo. L’importante è che l’olio non irrancidisca. Può essere comodo preparare la quantità necessaria al momento del bisogno, semplicemente versando 2 o 3 gocce di olio essenziale di eucalipto in 1 cucchiaino d’olio extravergine. Balsamo decongestionante agli olii essenziali: Questo rimedio è senza dubbio più laborioso degli altri, ma è tempo ripagato nel vedere i risultati finali. 60 ml di olio di cocco, 2 cucchiaini di cera d’api o di burro di karitè, 20 gocce di olio essenziale di menta piperita o lavanda, 15 gocce di olio essenziale di eucalipto, 15 gocce di olio essenziale di rosmarino. Riscaldate e sciogliete a bagnomaria l’olio di cocco e la cera d’api, che potrete sostituire con del burro di karitè. Spegnete la fiamma, unite gli oli essenziali e mescolate. Versate il tutto in un barattolino di vetro e lasciate raffreddare. Raffreddandosi, l’olio di cocco puro si solidificherà e formerà un balsamo facile da applicare. Se l’olio di cocco risulta già solido prima di iniziare la preparazione, posizionate in un ciotola d’acqua calda il flacone o il barattolo in cui è contenuto, in modo che potrete versarlo facilmente nel pentolino e misurare la quantità indicata. Questo balsamo decongestionante si conserva senza problemi in frigorifero. Ci sarebbe ancora un decongestionante al limone, aglio e cipolla, ma lo eviterei per problemi di…vicinato. Con una piccola spesa e con un po di tempo libero, abbiamo la possibilità di non usare prodotti farmaceutici, quasi tutti vasocostrittori, alcuni con sostanze dopanti come la Nafazolina, e di avere, al tempo stesso la soddisfazione di…..autostapparci!!! Buon naso a tutti!
Il Basso Cortile di Luca Peverini
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SIDIVIDAL FILA La trama e l’ordito dell’anima
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escrivere le opere di Sidival Fila non è facile come non lo è in realtà per nessuna opera d’arte, che in quanto tale andrebbe vissuta come esperienza percettiva e sensoriale in prima persona. Il compito e lo scopo che ci siamo posti infatti sarà arduo poichè l’intento è alto. Non vogliamo fare un’analisi da critica d’arte ma vogliamo semplicemente farvi avvicinare alla visione che questo artista ha del mondo e degli oggetti, e farvelo amare. Sidival Fila, che non vuole definirsi artista, ed in effetti sarebbe riduttivo, è un frate francescano di origini brasiliane che vive in Italia da circa 30 anni, in particolare a Roma, dove viene ordinato frate nel 1999. La sua è una missione in tuttti i sensi. Oltre alla attività di sacerdozio che espleta nel Convento di San Bonaventura sul Palatino, Frà Sidival si dedica alla produzione di opere che vengono vendute e il cui ricavato è devoluto per finanziaremicroprogetti legati all’infanzia disagiata di qualsiasi paese del mondo e di qualsiasi credo, operre di carità legate a missioni sia religiose che laiche. Questo aspetto è molto importante e determinante nella sua attività, poichè l’opera prodotta non sarà mai fine a se stessa ma la vita che Sidival gli dona si perpetua nel tempo e nello spazio dando gioia e amore a chi ne ha veramente bisogno.
Il lavoro di Sidival Fila è ricco di significati e lo fa nel posto più bello del mondo, sul punto più alto del colle Palatino, simbolo della romanità poichè è qui che Romolo e Remo Sidividal Fila fondarono la città. I primi lavori nascono utilizzando essenzialmente materiali già esistenti, marcando così il concetto di riuso e soprattutto di riscatto di oggetti altrimenti non notati e abbandonati, un certo ready made. Nulla è lasciato al caso, tutto torna, il ciclo della vita che non si interrompe mai. É interessato alle arti plastiche fin da ragazzo, una passione mai abbandonata e che oggi dà i frutti sperati. Il lavoro manuale è enorme. Sidival si costruisce da solo le strutture di legno su cui va a tendere le sue tele, a cui dà le dimensioni e le forme necessarie. Tinge, dipinge, cuce, tesse, affascinato dalla trama e dall’ordito, ascolta musica, contempla la città ai suoi piedi, osserva i particolari che lo circondano e scrive pensieri, poesie, parole che si librano nello spazio come i suoi lavori. Sono in una nuvola sospeso tra colori infiniti con uno sguardo nuovo sul mondo Vedo nel nulla il tutto mentre il tutto che sembrava essere svanisce nell’essere delle piccole cose Attualmente la produzione più importante si riferisce alle tele, un lavoro per il quale prende ispirazione da due grandi maestri dell’arte contemporanea come Fontana e Burri, ma che non si può definire altrimenti che lavoro autonomo e suo personale in assoluto. Le tele su cui interviene sono provenienti da donazioni varie, alcune sono tele antiche tessute a mano, altre sono stoffe moderne industriali, e a tutte lui dona una vita altra ed una propria dignità. Sono opere emozionali che si muovono nella loro fissità attraverso la luce che le circonda. le opere cambiano secondo la luce che le colpisce.
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Sono il frutto di stratificazioni di colori. Prima di intervenire nella loro definizione finale le tele vengono preparate attraverso la stesa di colori, vengono dipinte con vari pigmenti al fine di ottenere un risultano monocromo ma che in realtà monocromo non è, se ci si avvicina e secondo la luce che colpisce
la superficie si percepiscono tutte le componenti cromatiche. Un’energia che emana una vibrazione di colore che esce dall’opera, un espressività che lo rende autonomo e autosufficente. Il lavoro più importante è poi quello di creare dei raggruppamenti morbidi del tessuto come se fosse una pelle che si rivolge su se stessa, una deformazione dello spazio, che viene fissata tramite delle intessiture manuali, in contrasto, ma in comunicazione totale, con la tensione dello stesso sul telaio di legno. In alcune Sidival inserta materiali vari. Il principio è contrapposto a quello di Fontana che con i tagli sulla tela creava delle aperture verso uno spazio oltre essa. Sidival invece crea uno spazio nella tensione della tela che risulta essere un apertura rivolta verso lo spettatore. L’opera viene incontro, la materia parla, comunica. Le opere sono degli oggetti che coinvolgono lo spazio, che non lo sovrastano. Ogni tipo di tessuto dà degli effetti completamente diversi, dal raso al lino, ed offrono cromaticità e riverberi lumonosi diversi. Ed è con le parole di Sidival che chiudiamo questa nostrapresentazione: Tutto questo processo nasce da un sentire il proprio sentire, che quindi non è legato alla conoscenza ma principalmente all’aspetto emotivo e sensoriale, in seguito guidato da un discorso di estetica. Il progetto è l’espressione del proprio sè e l’arte è un accadimento, è come un incontro e devi decidere se coglierlo o lasciare andare. É un percorso che si intraprende non per essere un artista, è troppo
identificativo. Si comincia a creare degli oggetti e si fa qualcosa che si ritiene importante e di espressione. per arrivare ad una ricerca di un linguaggio che ci appartiene e che poi ti rendi conto che coinvolge anche altri emozionalmente. L’intento con cui ho cominciato la mia produzione è stato quello di mostrare e di far vedere qualcosa, di mettere un oggetto apparentemente insignificante in un contesto tale che gli permette di essere notato dagli altri. Decontestualizzare è ridare dignità alle cose. Creare un contatto con l’oggetto permette un evoluzione spirituale che sfocia anche in impressioni poetiche e pensieri. La materia ha una ricchezza e una potenza da rispettare e quando si interviene su di essa è necessaria una certa sensibilità. Noi esprimiamo ciò che siamo, e spesso si va oltre alla propria consapevolezza. Nel lasciarsi andare e nel non avere troppo chiaro cosa si vuole dire si può perderne il senso stesso. É necessario essere in contatto con le nostre emozioni che poi prendono forma e ciò si può trasformare in una consapevolezza di se stessi a cui non si aveva mai pensato. L’immaginazione non ha il dominio totale su ciò che crea. Si hanno delle sensazioni interiori che si ritrovano nel costruire qualcosa. Un’opera mi ha colpito particolarmente per la sua bellezza intrinseca e che concentra in sè molti principi dell’opera di questo “artista”. Un telo tutto ossidato dal tempo, che è stato recuperato dal retro di un dipinto del ‘600, per il quale era stata messa a supporto. Sidival lo ha riscattato modificando la sua funzione, da supporto ad opera prima, con una nuova vita e una nuova dignità. Le opere di Sidival Fila fanno parte di importanti collezioni private in Francia e negli Stati Uniti. Ha esposto alla Galerie Hélène Pastor, presso il Centre Gildo Pastor a Montecarlo, con Agostino Bonalumi e una sua personale all’Ex Gil sotto il patrocinio della Regione Lazio. Una sua opera è entrata nella collezione della Fondazione Puglisi Cosentino di Catania, mentre un’altra è presente nella Collezione d’Arte Contemporanea dei Musei Vaticani. Contatti
www.sidivalfila.it sidivalfila@gmail.com
Giovedì 3 aprile alle ore 16.00 Sidival sarà protagonista di un incontro organizzato al MACRO per l’iniziativa FILI e FORME, dal titolo
Il tessuto: Filando ad arte. Incontro con l’artista Sidival Fila. Per informazioni 06 671070423/25/26 mail: didattica.macro@gmail.com
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Testo Cristina Anichini Fotografie Massimo Carroccia
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Sistema Binario
di Dario Cattoretti
Uno sguardo al presente Tenendo d’occhio il futuro iBeacon
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Sebbene il termine “iBeacon” sia solitamente utilizzato da parte dei media per descrivere qualunque ricevitore Bluetooth, Apple sta ora implementando maggiori controlli riguardo chi possa legittimamente utilizzare il marchio “iBeacon”. Cosa sono gli iBeacons? Il funzionamento è semplice: man mano che l’utente si muove in un qualsiasi ambiente, negozio, mostra, aeroporto o qualunque altra possibilità vi venga in mente, il suo dispositivo iOS comunicherà con gli iBeacons nelle vicinanze e visualizzerà notifiche, promozioni, opzioni di pagamento o altre informazioni distribuite da chiunque abbia posizionato i ricevitori nelle vicinanze. Quindi possibilità illimitate! Apple ora sta richiedendo che i produttori rispettino alcune specifiche prima di poter usare il marchio “iBeacon” sui loro prodotti. Fortunatamente non sembra che vi sia alcun requisito che possa limitare la funzionalità dei ricevitori già presenti sul mercato.
Tablet La crescita dei tablet in realtà sta rallentando, essendo passata dall’incremento del 204.5% nel primo trimestre al 39.1% nel quarto trimestre nei mercati maturi. I tablet (4.56 milioni) adesso detengono il 57% delle vendite nel segmento notebook/netbook/tablet. La domanda business traina ancora gli acquisti di notebook. I recenti sforzi per offrire soluzioni ultra-portatili come ultrabook sottili e luminosi, e soluzioni ibride, farà in futuro breccia proprio in vari settori professionali: i nuovi form factor sono in grado di competere coi tablet. Nel mercato tablet, dal punto di vista dei sistemi operativi, domina Android in crescita dell’82.2% e destinato a raggiungere il 69.8% di market share, mentre l’iPad è aumentato solo del 2.7% per il 28.9% di quote di mercato. Microsoft ha un market share dello 0.9% dei tablet Windows 8 nel quarto trimestre.
Informazioni e pubblicità online Secondo un’indagine di mercato realizzata da Swg sui servizi Internet e la pubblicità online presentata dall’Agcom il 40% degli italiani si informa online, l’80% con le tv, il 44% sui giornali. L’Italia però è al di sotto della media Ue che registra una percentuale di persone che si informano tramite Internet del 46%. Google guida la classifica italiana degli operatori a cui si rivolgono i cittadini che usano Internet per l’informazione con una quota del 21,5%, al secondo posto c’è il sito di Repubblica con il 17,3% e al terzo il Corriere della sera con il 9,5%. Quarta l’agenzia Ansa con 8,9%. Ma l’Italia rimane in coda alla classifica dei grandi paesi Ue per i ricavi da pubblicità online. Secondo l’indagine a fronte dei 6,6 miliardi del Regno Unito, dei 4,5 miliardi della Germania e dei 2,7 miliardi della Francia, l’Italia si ferma al 1,5 miliardi. Peggio del nostro paese solo la Spagna che registra 920 milioni. Negli Usa i ricavi da pubblicità online sono pari a 28,4 miliardi mentre in Europa sono pari a 24,3 miliardi.
I fantasmi di Facebook
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Gli utenti registrati del social network sono circa 1,23 miliardi e messi tutti insieme formerebbero uno dei paesi più grandi al mondo, ma almeno una parte dei suoi abitanti sarebbero fantasmi. Sì perché una parte di tutti quegli account è falsa, e a dirlo è la stessa Facebook nelle statistiche pubblicate per i dieci anni di attività. Facebook infatti stima che una certa percentuale di utenti (tra il 4,3 e il 7,9%) usi più di un account nonostante sia espressamente proibito. Un’altra parte degli account (tra lo 0,8 e il 2,1%) invece non rappresentano persone, ma animali domestici, società, organizzazioni e altri. Altri ancora invece (tra lo 0,4 e l’1,2%) sono account “indesiderabili” perché violano in qualche modo i termini di servizio, per esempio quelli usati per mandare spam. Ciò significa che gli account da depennare sono tra 67 e 137 milioni.
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OSCAR
di Valentina Mele
La notte degli Oscar? Più una serata tra amici.
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86esima edizione degli Accademy Awards, avvenuta la notte tra il 2 e il 3 marzo per noi, è stata una delle serate più divertenti mai viste. Sembrava più una festa tra amici che una premiazione ed il merito va sicuramente ai vip che hanno creato un’atmosfera serena e goliardica ma soprattutto alla simpaticissima presentatrice Ellen Degeneres che ha iniziato da subito a scherzare con gli attori seduti in platea. Ne sa qualcosa Jennifer Lawrence che è stata presa di mira all’istante perché a quanto pare, la ragazza di fuoco degli Hunger Games, non riesce a rimanere in piedi in questa serata: dopo la caduta sulle scale per ritirare l’Oscar dello scorso anno, è crollata anche quest’anno sul red carpet, appena scesa dalla macchina. Per questo motivo la presentatrice ha suggerito che in caso di una seconda vittoria il premio le sarebbe stato consegnato direttamente al suo posto senza farla muovere. Inoltre la simpatica Ellen, sempre apparsa con giacca e pantalone maschile, una volta in nero un’altra completamente bianca, ha dichiarato fin dall’inizio che lei avrebbe presentato e twittato per tutta la serata, mostrando il suo Samsung Galaxy, e così è stato. Durante la serata dal suo account di twitter sono arrivati tweet e foto (i famosi selfie) che lei stessa si scattava con gli ospiti in platea ed ha anche raggiunto un record quando in mezzo alla platea ha voluto fare una foto con Meryl Streep per raggiungere il massimo dei retweet. Julia Roberts seduta dietro di loro ha voluto partecipare e mentre si stavano organizzando per fare meglio lo scatto ecco che si aggiungono dietro molti attori, come capita spesso ad un gruppo di amici in discoteca. Questa foto ritrae infine, tra gli altri, Bradley Cooper (che scatta la foto), Brad Pitt, Angelina Jolie, Jennifer Lawrence, Julia Roberts, Meryl Streep, Jared Leto, Kevin
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Spacey e naturalmente Ellen. Nel giro di pochi minuti il selfie su twitter ha raggiunto più di mille retweet facendo il giro del mondo. Prima di questo ovviamente c’è stata la splendida sfilata sul red carpet... su un red carpet bagnato, visto che ha piovuto per tutto la giornata ma, come per magia, il sole è apparso appena i primi attori sono scesi dalla macchina. I colori degli splendidi vestiti delle donne sono stati per lo più pastello, con due bei blu notte di Sandra Bullock e Amy Adams. In nero tra le altre una splendida Julia Roberts con un scollo di pizzo. Una nota speciale va riservata alla bellissima Charlize Theron con uno splendido vestito nero scollato sia sul davanti che sulla schiena, aderente che faceva un magnifico contrasto con la sua chioma bionda platino, emanava luce ogni volta che veniva inquadrata. Anche l’apparizione di Angelina Jolie non può rimanere nel dimenticatoio: un bellissimo abito lungo morbido, sembrava quasi ricoperta di argento fuso ed è stata lampante la differenza dall’ultima volta a cui ha presenziato agli Oscar nel 2012 in cui indossava un abito nero scollato, con spacco da togliere il fiato, questa volta ha optato per l’eleganza e la sobrietà lasciando in disparte la sensualità. Alla bella moglie di Brad Pitt è stato anche assegnato un Oscar umanitario per il suo operato per i popoli meno abbienti. É d’obbligo parlare per primo del premio assegnato per il miglior film straniero. Intorno alle 3 di notte Paolo Sorrentino ha ritirato il suo primo Oscar con il film “La grande bellezza”, portando in Italia dopo 15 anni dal famoso “Robertooo” di Sophia Loren, il 13° Oscar italiano. In uno stentatissimo inglese Paolo Sorrentino ha ringraziato tutti: gli attori, la sua famiglia, i
proprio DiCaprio, dopo di che ringrazia la madre e la moglie che sono in platea a sostenerlo ed il padre che non c’è più. Il premio per miglior attrice protagonista è andato a Cate Blanchett in un noiosissimo vestito color rosa antico (non me ne voglia Armani), lasciando indietro Amy Adams che nonostante sia stata nominata più volte di seguito non ha ancora mai vinto (America Hustle), Sandra Bullock (Gravity), Judi Dench (Philomena) e alla 18esima nominations, con 3 Oscars sul caminetto di casa, Meryl Streep completamente in bianco. Anne Hathway con un bel vestito nero molto bon ton ha consegnato l’Oscar come miglior attore non protagonista a Jared Leto, grazie alla sua interpretazione di un ragazzo trans nel film “Dallas Buyers Club”. Nella sua giacca bianca, papillon rosso e con i capelli sciolti ha ringraziato la madre ed il fratello lì presenti. Il terzo Oscar al film Dallas Buyers club è per il trucco e l’acconciatura. Tra una premiazione e l’altra Ellen Degeneres ha fatto portare un po’ di pizza, nel caso qualcuno avesse fame e l’ha distribuita tra gli ospiti presenti in sala aiutata da Brad Pitt, che consegnava piatti di plastica a tutti. Dispiaciuta del fatto che solo una persona tra i candidati potesse vincere il premio ha anche deciso di fare dei premi di consolazione ed il primo a riceverlo è stato Bradley Cooper che si è intascato un Gratta e Vinci. Come ogni anno il video per commemorare chi se n’è andato durante quest’anno è stato molto commovente e tra i visi noti apparsi ci tengo a ricordare Paul Walker, Philip Seymour Hoffman, morti troppo presto, e la bellissima riccioli d’oro Shirley Temple che ha segnato un’epoca. Quest’anno il tributo è andato al Mago di Oz con una splendida performance di Pink, in un vestito rosso da sogno, che ha cantato Over the rainbow ma devo assolutamente menzionare la presenter di questa esibizione: Whoopi Golbergh che ha mostrato sotto un’improbabile abbigliamento un paio di magnifiche decoltè altissime rosso laccate. La serata si è conclusa intorno alle 6 per noi con il salto di Steve Mcqueen, regista di 12 anni schiavo, sul palco davanti a tutti gli interpreti ed invece per loro è andata avanti con la magnifica festa dopo Oscar. Miglior sceneggiatura originale è stata Her, Spike Jonze. Miglior cortometraggio documentario The Lady in Number 6: Music saved my life. Miglior cortometragio Helium. Miglior cortometraggio di animazione Mr Hublot. Miglior costumi Il grande Gatsby. Miglior documentario 20 feet from Stardom.
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costumisti, i truccatori, l’autista, l’edicolante sotto casa, il benzinaio dietro l’angolo e così via. Prima di andare via ha tenuto a nominare le sue fonti d’ispirazione tra cui Fellini, Scorsese, presente, e Diego Armando Maradona... che c’entrava quest’ultimo è sfuggito ai più. Quasi alle 6 del mattino un elegantissimo, anche senza cravatta o papillon, anzi proprio con il colletto della camicia aperta, Will Smith ha annunciato che l’Oscar al miglior film va a “12 anni schiavo”. Film che tratta della libertà, la schiavitù e la libertà di un uomo interpretato da Chiwetel Ejiofor (fortunatamente io scrivo altrimenti non avrei saputo come pronunciarlo). A ritirare il premio tutto il gruppo di attori compreso un sempre bellissimo Brad Pitt che oltre a recitarvi ne è stato anche il produttore. Questo film, oltre all’Oscar come miglior sceneggiatura non originale, riesce a strappare un’altra statuetta dorata per la miglior attrice protagonista che è andato alla magrissima e tonicissima Lupita Nyong’o che, con una splendido vestito celestino chiaro svolazzante, l’ha ritirato da un Christoph Walz raggiante vincitore del premio l’anno scorso. La nuova attrice africana competeva con Jennifer Lawrence vincitrice già di un Oscar, Julia Roberts, l’ultraottantenne June Squibb e Sally Hawkins. A fare incetta di Oscar è però lo spazialissimo film di Alfonso Cuaron, Gravity, che porta a casa moltissimi premi, per lo più tecnici: miglior regia, miglior fotografia, miglior montaggio, miglior colonna sonora, miglior effetti speciali, miglior sonoro e miglior montaggio sonoro. L’Oscar per la miglior regia gli viene consegnato da una splendida ma magrissima Angelina Jolie e un elegantissimo Sidney Poitier che festeggiava il 50esimo anniversario della sua vittoria. La grande attesa però era per il miglior attore protagonista tra cui c’era un DiCaprio bellissimo, agitato e trepidante che in tutta la sua carriera non ha mai ottenuto un Oscar e ha avuto anche poche candidature. Insieme a lui concorrevano Christian Bale (American Hustle), Bruce Dern (Nebraska), Chiwetel Ejiofor (12 anni schiavo) ed infine Matthew McConaughey, dimagrito 23 chili per interpretare il personaggio di un uomo che non si vuole arrendere all’aids (Dallas Buyers Club). Ed è proprio quest’ultimo ad aver soffiato il tanto sospirato premio al povero Leo che anche quest’anno rimane a bocca asciutta. Matthew prima di salire a ritirarlo abbraccia
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La psico-pedagogista risponde Mi vuoi sposare?
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ari lettori, Quante volte avete sognato o sognate il momento in cui farete o riceverete questa proposta! Due persone che si uniscono, che si mettono a disposizione l’uno dell’altro, che decidono di formare un nuovo nucleo familiare non sempre sono consapevoli dell’impegno che si assume. Tale sogno, però, nel tempo, può portare, se non adeguatamente gestito, a criticità in quanto gli scopi individuali del matrimonio sono destinati ad essere modificati e/o vissuti in modo diverso nel corso del tempo. Nelle società occidentali il matrimonio diventa l’atto costitutivo della famiglia,che formalmente è un atto libero purché si provveda all’educazione e al sostentamento dei figli, che devono essere comunque allevati nel rispetto dei costumi e dei valori socialmente accettati. Per la società è quindi la coppia che ha l’onere di assolvere a questo compito difficilissimo indipendentemente dalle alterne vicende matrimoniali. Vista la grande responsabilità della coppia coniugale, ci si stupisce della disinvoltura ed indifferenza con la quale oggi si procede alla costituzione e allo scioglimento del matrimonio e, di conseguenza, della famiglia che ne deriva. Il cambiamento della società ha portato, infatti, modelli diversi anche collegati all’emancipazione politica ed economica della donna, spesso non adeguatamente maturata e condivisa nella coppia, e alla divulgazione di nuovi modelli amorosi esaltati dalla moda e dagli stereotipi di massa. Il noto sociologo V.Packard, a conclusione di una inchiesta condotta sui costumi sessuali dei giovani di diversi Paesi, sostiene che per assicurare la felicità in un matrimonio, e non l’adattamento passivo, siano indispensabili i seguenti requisiti: ampia capacità di affetto: occorre trasformare l’originario amore romantico in sentimenti di rispetto e di considerazione per l’altrui punto di vista, oltre che rinforzare il desiderio di vivere insieme affrontando le esperienze comuni; maturità emozionale: serve una capacità accertata di saper vincere l’egoismo, l’indisciplina, l’insoddisfazione, la mancanza di responsabilità e la rinuncia al godimento esagerato; capacità di comunicare reciprocamente con sincerità ed interesse i pensieri e i sentimenti: nella scelta del compagno è essenziale la rispettiva conoscenza per essere sicuri che si sarà in grado non solo di divertirsi insieme, ma anche di affrontare i problemi che si presentano alla coppia e di risolvere insieme le difficoltà poste dalla vita. Non saper comunicare è una delle ragioni principali del fallimento del matrimonio in quanto determina incomprensione e senso di
estraneità nei confronti del partner; gusto della vita: implica la capacità di saper condividere le stesse cose, anche le più banali, di sapersi prendere scherzosamente in giro, non chiudendosi nella propria gelosa intimità; capacità di gestire le tensioni in maniera costruttiva: questo vuol dire mantenere le tensioni nei giusti limiti, assaporando il benessere del loro superamento ; giusto approccio al sesso: occorre considerare in modo sereno e profondo il meccanismo delle unioni sessuali, non solo sotto il profilo della soddisfazione erotica, ma anche per quanto riguarda la tenerezza e lo slancio reciproco connessi al compimento di tale atto; la capacità di accettare completamente l’altra persona, conoscendone in pieno i limiti: ciò non significa non avere indugi o riserve mentali, ma accostarsi al nostro compagno in tutta la pienezza del nostro essere, in modo da stabilire un’intesa realistica, non idealizzata o sublimata, ma basata sull’accettazione e sui difetti. Basta, insomma avere comprensione, pazienza, reciproca fiducia e una buona, ma non morbosa, intesa sessuale, per raggiungere la completezza del proprio io e la pienezza della soddisfazione matrimoniale. Non è poco e non è facile, ma indispensabile se ci si assume la responsabilità di creare una famiglia con dei figli che saranno l’espressione della nostra unione e della nostra capacità di creare legami di affetto, di congenialità e di empatia. Il matrimo-
Questa rubrica è stata pensata con il preciso intento di dare un servizio utile, un contatto diretto tra noi e chi ci legge, grazie all’ausilio e alla generosa disponibilità di due figure professionali importanti come l’avvocato Federica Lorenzetti e la psico-pedagogista Paola D’Errico. Per contattare la psicopedagogista Paola D’Errico inviate una email a: paola.derricoguarino@gmail.com
Lo Sportello
LÕavvocato risponde
nio visto come progetto di vita in continua evoluzione. Come nell’informatica un documento si evolve in più “release” ed in editoria un testo si evolve in più complete edizioni, così la coppia deve saper, tempo per tempo, misurare la propria evoluzione verificando inoltre se fra i due partners si sono creati livelli evolutivi divergenti o non lineari. Spesso nelle mediazioni ho constatato che le problematiche di coppia risalgono all’immobilismo di uno dei partner con conseguente soffocamento dell’indispensabile comunicazione e comprensione e con inevitabile irrigidimento davanti al cambiamento degli equilibri. Tale critica situazione può nascere da una insicurezza personale verso il cambiamento o da semplice ma deleteria rigidità. Al contrario il cambiamento (le famose nuove release o riedizioni) portano novità e stimoli per la coppia rendendo lo stare insieme una gioia da condividere e scoprire. Si cambia, si cresce, ci si modifica con le esperienze, e non bisogna aver paura dei cambiamenti, ma affrontarli insieme, prenderli come una risorsa e non come una minaccia. Per concludere un simpatico (ma serio) esercizio che vi invito a svolgere, potrebbe essere quello di soffermarvi con il vostro partner su quale livello di release o riedizione di progetto di coppia vi trovate in questo momento, cercando anche di capire se l’evoluzione di entrambi è lineare o se si sta gradualmente creando fra voi un dislivello (che vorrete prontamente, anche nell’interesse dell’intera famiglia, riequilibrare). Buon lavoro a tutti!! dott.ssa Paola D’Errico
La distanza dai confini.
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alve a tutti e ben ritrovati. In questo mese Vi voglio parlare di un argomento molto sentito laddove vi sia la necessità di dover costruire nuovi immobili all’interno di terreni edificabili da tempo, ovvero, successivamente resi tali: la distanza dai confini. L’argomento in questione è piuttosto complesso e, di certo, necessiterà di diversi articoli per poterlo affrontare al meglio, in ragione delle numerose sfaccettature che lo stesso implica, poiché, si deve avere riguardo a diversi principi tutti tra loro fondamentali, quali: le disposizioni del codice civile, l’eventuale applicazione del principio di prevenzione, il necessario vincolo imposto dal piano rego-
Potete inviare i quesiti all’ Avvocato al seguente indirizzo email: federicalorenzetti@libero.it
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Ogni mese risponderanno ai quesiti importanti dei nostri lettori, garantendo l’anonimato ove richiesto. La possibilità di interfacciarsi con i professionisti in maniera privata è un valore aggiunto offerto da Tablet Roma.
latore e dalle norme tecniche di attuazione etc… In primis, Vi voglio evidenziare come, tra le limitazioni legali che i rapporti di vicinato impongono alla proprietà edilizia, una delle più rilevanti, sia proprio l’art. 873 c.c. il quale deve, necessariamente, essere correlato con le previsioni inserite all’interno delle norme tecniche di attuazione dei piani regolatori generali che, se violate, conferiscono al vicino non solo la facoltà di ottenere la riduzione in pristino ma anche il risarcimento del danno subito. Questo è il principio fissato recentemente dalla Corte di Cassazione la quale ha, altresì, affermato che, al fine di stabilire se una norma contenuta nello strumento urbanistico locale sia integrativa della disciplina prevista dal cod. civ. in materia di distanze tra costruzioni, dando così luogo al diritto di ottenere ex art. 872 c.c. il risarcimento del danno e la riduzione in pristino, non è necessario che essa contenga una diretta previsione in tal senso, essendo sufficiente che essa regoli, con qualsiasi criterio e modalità, la misura dello spazio che deve essere osservato tra le costruzioni. In considerazione di quanto sopra, quindi, le due tutele, reale e per equivalente, possono ritenersi complementari in quanto, la prima assicura l’eliminazione della costruzione illecita, e la seconda è, invece, volta al ristoro del pregiudizio economico subito sino al momento dell’effettiva riduzione in pristino. Deve, altresì, considerarsi che la tutela specifica è irrogabile sul presupposto oggettivo della violazione della distanza minima legale e prescinde dall’accertamento dell’effettivo pregiudizio arrecato sul fondo limitrofo. Pertanto, nel caso di accertamento della violazione delle norme stabilite sulle distanze legali, si ha, quale conseguenza, l’irrilevanza di qualunque ulteriore indagine di fatto inerente l’accertamento della concreta pericolosità o dannosità, poiché il diritto del vicino alla riduzione in pristino consegue “ipso iure”. L’ulteriore tutela risarcitoria, invece, sanziona l’illecito con una riparazione per equivalente poiché, la violazione delle distanze tra costruzioni determina un asservimento di fatto del fondo del vicino il cui relativo danno deve considerarsi “in re ipsa”, senza necessità di una specifica attività probatoria, in quanto il danno è necessariamente compreso nella perpetrata violazione della prescrizione sulla distanza. Inoltre, avuto riguardo alle statuizioni dei regolamenti edilizi comunali e le relative N.T.A., si evidenzia che le predette norme tecniche di attuazione del P.R.G stabiliscono criteri che devono essere considerati inderogabili, così come affermato anche dall’art. 9 del D.L. 1444/1968. Il tema, come Vi dicevo, è estremamente complesso e dunque sarà oggetto di ulteriori articoli anche sollecitati da vostre domande e questi in merito. Avv. Federica Lorenzetti
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www.rimedinonna.com
Rimedi della Nonna
Il sole La primavera comincia fra il 21 e il 23 marzo. Nel mese, la durata del giorno aumenta di un’ora e 35 minuti. A fine marzo le giornate saranno già più lunghe di tre ore e tre quarti rispetto al primo gennaio. In casa Per dare brillantezza e pulizia ai tappeti, fregarli energicamente con una spazzola intrisa di acqua e aceto e poi stenderli al contrario per una notte sul prato. Sfregare i mobili a cera con un panno morbido inumidito con acquaragia; lasciare asciugare, quindi lucidare se c’è ancora abbastanza cera, oppure ridarla. Usare acqua e ammoniaca per pulire e ravvivare i colori naturali di sedie e divani di paglia. Nella serra Si può cominciare a riportare all’esterno i vasi che si sono protetti nell’inverno: limoni, aranci, gerani… É anche il momento di procedere al rinvaso delle piantine che hanno bisogno di maggior spazio e terra nuova. Se si utilizzano vasi nuovi di terracotta, prima di metterci la terra e nuove piante è bene metterli a bagno per qualche ora in acqua in cui si sia sciolta una abbondante dose di varechina (o candeggina). I vasi saranno così disinfettati e umidificati, non succhieranno l’umidità dalla terra. In giardino É il mese ideale per la potatura di tutte le piante e i cespugli. Le rose devono essere tagliate in linea di massima molto base, alla terza gemma (disinfettare le forbici in acqua e varechina, per evitare di trasmettere malattie da muffa). Per la potatura dei cespugli in fiore o che stanno per fiorire, attendere la fioritura, poi tagliare generosamente. Per gli alberi da frutta la regola generale è: pianta vigorosa va tagliata poco, pianta che stenta a crescere va tagliata molto. Attenzione a quegli alberi che fruttificano sui rami dell’anno scorso: tagliare con prudenza. Noce, fico e ciliegio in linea di massima non tollerano potature, quindi limitarsi a eliminare i rami morti e nel fico i succhioni. Capita che alcuni alberi da frutta producano poco facendo invece molte foglie (soprattutto i susini). C’è una terapia efficace: si scava tutt’attorno all’albero un fossato a 40-60 centimetri da tronco. Scavando con la vanga, si tagliano le radicette che si incontrano, quindi si mette del buon concime e si ricopre lo scavo. La pianta riprenderà a produrre con abbondanza. In cantina Secondo le antiche tradizioni contadine, quando c’è la luna di marzo è il momento propizio per imbottigliare il vino della vendemmia precedente. Oggi, questo è il mese ideale per pensare di far scorta di vino. In dispensa Uno spicchio d’aglio cotto ogni giorno nella zuppa mantiene in salute i cani e impedisce il formarsi dei vermi parassiti. Qualche spicchio d’aglio crudo messo in infusione nell’alcool rappresenta un eccellente regolatore della pressione. Prenderne ogni mattina a digiuno qualche goccia diluita in un bicchiere d’acqua. Uno spicchio d’aglio piantato ai piedi di una rosa tiene lontano gli afidi.
Il rimedio del mese – Maschera antirughe al naturale
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Nel libro Mastro della Nonna ci sono tantissimi rimedi su come curare la pelle del viso in modo naturale. Oggi la Nonna vi proporrà qualche rimedio contro le rughe. •Lessate un pezzo di zucca gialla oppure una patata abbastanza grande (compresa di buccia), tritatela così da formare una sorta di purea, e aggiungete due cucchiai di yogurt magro naturale (potete anche usare quello alla frutta così da profumare la pelle). Amalgamate bene il tutto e posate tutto sul viso per 30 minuti. •Prendete un tuorlo d’uovo, mischiate con la polpa di una mela (buccia compresa), aggiungete un cucchiaio di miele. Ponete il tutto sul viso per 15 minuti; •Prendete una pera e tritatela, mescolate il tutto con panna fresca. Applicate sul viso per circa 20 minuti.
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LAVANDERIA A SECCO ECOLOGICO LAVORAZIONE TRADIZIONALE FRESCHEZZA E PUNTUALITA’ A PREZZI ECCEZIONALI!
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Il CIOFS FP Lazio, Centro Italiano Opere Femminili Salesiane, è un Ente di Formazione Professionale che opera sul territorio regionale, in 6 sedi accreditate dalla Regione Lazio che rispondono ai fabbisogni con una solida e variegata offerta formativa. Incontriamo la dott.ssa Ornella Gramigna, Direttrice della sede operativa di Ostia che, d’intesa con la Presidente regionale, Suor Novella, ci rilascia un’intervista sull’identità e la mission di questa realtà educativa.
Buongiorno dottoressa, per prima cosa vorremmo sapere qual è la storia del CIOFS FP Lazio e come nasce. É una storia bellissima che ci porta indietro nel tempo, nella Torino di metà ‘800, quando Don Bosco fonda l’Ordine dei Salesiani, la cui vocazione è di portare avanti il progetto educativo e formativo che nasce dall’intento del giovane sacerdote di dare una chance a tutti i ragazzi e, in particolare, a quanti provengono da situazioni familiari disagiate, più che frequenti in una città che all’epoca è, anche, capitale industriale in cui sfruttamento minorile e delinquenza sono consuetudine. Vuole insegnare loro un mestiere e, soprattutto, infondergli la fiducia in un futuro migliore. Don Bosco istituisce l’oratorio maschile come luogo, oltre che di preghiera, d’incontro, di condivisione di momenti ludici e di riflessione che ospita i ragazzi appartenenti alle fasce deboli che vagano disperati per le strade torinesi, in cerca di un lavoro e di una collocazione sociale. Il futuro Santo dei Giovani ha anch’egli origini povere e, avendo avuto la fortuna di essere stato aiutato, decide che la stessa possibilità debba essere offerta a tutti i ragazzi. Tre i fondamenti della sua pedagogia ed opera: amicizia, istruzione e fede. In seguito, insieme a Maria Mazzarello, fonda l’Ordine delle Figlie di Maria Ausiliatrice, con lo scopo di educare, con il medesimo spirito, la gioventù femminile. Il CIOFS è espressione diretta di tale vocazione.
Quindi, il CIOFS FP Lazio è solo per le donne? Lo era in origine ma oggi, chiaramente, accoglie tutti, ragazzi e ragazze. Pensate che Don Bosco ha elaborato e stipulato il primo contratto di apprendistato, il cui testo e concetti rimangono attuali: una delle norme più rivoluzionaria è quella che riguarda l’orario di lavoro, affrontando la piaga, tipica del suo secolo, dello sfruttamento minorile prodotto da un numero disumano di ore lavorative, spesso in condizioni igienico sanitarie pessime.
Come funziona oggi il CIOFS FP Lazio? Presso i nostri centri, si possono frequentare i percorsi di Istruzione e Formazione Professionale, della durata di tre anni e con un piano di studi che prevede, oltre la parte tecnico-pratica professionale, il regolare insegnamento delle discipline scolastiche di base definite dal POF nazionale, assolvendo, così, il diritto-dovere d’istruzione con il conseguimento di una Qualifica Regionale. Dal secondo anno si cominciano ad effettuare tirocini presso le imprese di settore del territorio. Al termine del terzo anno lo studente può, ottenuto l’attestato, scegliere di entrare sul mercato del lavoro, sia come dipendente sia come imprenditore oppure decidere di proseguire ed essere inserito in un istituto professionale statale, per conseguire il diploma di maturità.
Perché un giovane dovrebbe decidere di venire da voi? Oltre ad offrire, a titolo del tutto gratuito, un percorso d’istruzione e formazione professionale valido ed al passo con i tempi, siamo inseriti in una rete di partenariati con le agenzie del territorio: servizi sociali, ASL, imprese e istituzioni municipali e comunali che si occupano d’istruzione, formazione e lavoro. Come ripeto, i corsi sono gratuiti; le strutture e le attrezzature, all’avanguardia. Attualmente, il CIOFS FP Lazio offre qualifiche professionali negli ambiti dell’informatica, dell’amministrazione, del turismo e della ristorazione, del commercio, dell’artigianato (parrucchiere ed estetica). Tutte professioni che hanno buoni sbocchi lavorativi. a cura di Cristina Anichiini
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di Dario Cattoretti
Questione di pregiudizi L’unica salvezza è conoscere i propri
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Conoscete lo storico dell’arte Ernest H. Gombrich? È uno dei suo libri che vi voglio consigliare oggi: Arte e illusione. Uno di quei libri in cui si combattono i pregiudizi di un tempo in cui i criteri di fedeltà al vero erano il metro per giudicare un’opera d’arte, dove il critico era certo che questa capacità avesse progredito da rozzi tentativi fino all’illusione perfetta della realtà. Perché leggerlo? Perché è un testo che si fa delle domande fondamentali che travalicano la critica artistica arrivando nella sfera intima di chiunque abbia la curiosità di cercare di capirsi: quanto effettivamente vediamo e quanto invece induciamo con la mente? In questo testo non si ragiona di parole ben scritte su filosofie astratte, ma quello che viene svolto con le parole è un discorso che si fonda su ricerche scientifiche concrete. Non è un libro che vuole fare la rivoluzione ad ogni costo, anzi ribadisce con forza che è E. Gombrich proprio grazie alla nostra tendenza alla ricerca di un mondo stabile che riusciamo a vedere, è solo ricercando ciò che è identico nelle variazioni che ci riusciamo. Ma dobbiamo essere in grado di conoscere i nostri pregiudizi per “vedere”. Un esempio che Gombrich usa in questo senso è la difficoltà che il pittore Constable ebbe con i suoi quadri. Mentre l’occhio dei suoi contemporanei era abituato ai toni bassi delle vernici gialle con cui si coprivano i quadri dell’Ottocento, per assicurare loro quello che era chiamato “tono di galleria”, il pittore si era piazzato con il suo cavalletto in mezzo al prato, intento a rendere la luce. La sua tela quindi si macchiava di colori luminosi assolutamente inconsueti per i suoi contemporanei, come ad esempio dei gialli vivi per rendere l’erba illuminata dalla luce del sole. Anche se la sua pittura fu scandalosa e incomprensibile all’inizio, fu la sua visione a prevalere e oggi addirittura siamo in una situazione opposta, dove la tavolozza chiara, i colori forti e perfino sfacciati della pittura impressionista, ci hanno portato verso i cartelloni pubblicitari e le insegne al neon.
John Constable
Ma non vi fate trarre in inganno: non si sta dicendo che Constable vedeva in maniera più vera! Il punto è che l’idea dell’occhio vergine è insostenibile! Ogni processo di imitazione procede attraverso le fasi di schema e correzione, e cioè ogni artista deve conoscere e costruire uno schema prima di poterlo adattare alle esigenze della riproduzione del vero. In tutto questo discorso non bisogna trascurare però la parte del fruitore.
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È un’esperienza comune guardare le nuvole e vederle di incanto trasformarsi in un animale, in una bicicletta o in qualsiasi cosa la mente ci suggerisca in quel momento. Perché si verifichi questo meccanismo si devono soddisfare due condizioni: la prima è che chi sta guardando non abbia alcun dubbio nel modo di colmare la lacuna e la seconda è che abbia uno “schermo di proiezione”, cioè uno spazio vuoto o indefinito su cui proiettare l’immagine attesa. Quando il meccanismo si verifica però diventa veramente difficile separare ciò che realmente c’è da ciò che viene proiettato. Un appassionato d’arte non ha alcun interesse a mettersi alla prova in questo senso, liberare i suoi quadri da ciò che lui vi proietta li spoglierebbe di ciò che li rende speciali lasciando una vuota impalcatura. Gli artisti hanno sfruttato questa capacità di suggestionare tramite una rappresentazione incompleta. Il primo che viene in mente è sicuramente Leonardo Da Vinci, tramandato inventore dello “sfumato”, che basava la sua magia proprio sull’imprecisione dell’immagine.Tutto questo è solo un accenno di quello che troverete in questo libro se avrete voglia di sfogliarlo.
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A cura della Citta’ dei Mestieri
Mestieri
Cercare lavoro... è un lavoro
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isoccupazione ad alti livelli. Disorientamento. Delusione. E si potrebbe andare avanti all’infinito nel descrivere la situazione di disagio di quanti sono alla ricerca di una occupazione. Una condizione che peraltro interessa sia il giovane alla prima esperienza in questo campo, sia quanti, e sono purtroppo molti, piombano nel limbo della disoccupazione forzata; vuoi perché l’impresa con la quale collaborava si trovava in crisi e quindi costretta a licenziare, vuoi perché entrati a far parte dell’esercito dei cassintegrati o degli esodati.
Tutti questi suggerimenti sono “pane quotidiano” alla Città dei Mestieri di Ostia dove gli operatori sono a disposizione degli utenti per la realizzazione del curriculum e della lettera di presentazione. Allo stesso modo nella sede di via del Sommergibile, si tengono incontri a tema su mestieri e professioni, si porta a conoscenza degli utenti in merito a corsi professionali (possibilmente gratuiti) con i quali, perché no, cambiare passo e indirizzo. Spesso infatti, rispetto agli studi effettuati, ci sono ripensamenti o, per necessità, bisogna cambiare seguendo le professioni al momento più gettonate. Ed ecco allora l’importanza di avere le idee chiare e di domandarsi cosa voler fare coniugando al meglio le proprie aspirazioni con le offerte del mondo del lavoro.
Come districarsi, da dove iniziare per avviare un percorso, il percorso giusto per presentarsi e candidarsi ad un posto di lavoro? Certo, una regola fissa non c’è ma una sorta di vademecum è indispensabile per dare una buona impressione sia in caso di colloquio, sia in caso di spedizione di un curriculum. Ed è questo proprio il primo passo da fare. Realizzare un curriculum che risponda ai canoni europei (Europass) corredato da una lettera di presentazione. Dati essenziali, una foto, rapidità di lettura da parte di chi riceve il curriculum, sono fondamentali in questo caso. Come cercare un lavoro? Stampa (giornali specializzati anche per concorsi) Internet (Facebook ad esempio). E a proposito di web, è bene andare direttamente sui siti delle aziende o degli enti (anche banche) dove in genere si trova la dicitura (lavora con noi). Navigando navigando si scoprono tante cose. Ed a proposito di rete, forse pochi sanno che ci si può collegare con il sito della Provincia di Roma da dove si accede al link “Romal@bor” ed ancora alle “offerte lavoro”. Ed è qui che ci sono le offerte degli uffici dell’impiego di tutta Roma. E con il curriculum è utile iscriversi ai centri dell’impiego dove si può concorrere a posti di lavoro molto interessanti. Altra analoga possibilità è su “Portalavoro.regione.lazio.it”. Anche qui è possibile trovare offerte di lavoro.
Oggi, anche per svolgere mestieri una volta ritenuti meno “nobili”, è necessario conoscere lingue straniere e avere un diploma. Darsi da fare quindi in questo senso. E poi, a proposito di mestieri non in crisi, il settore che proprio non sa cosa vuol dire questa parola è quello della ristorazione e della ricezione. Poter specializzarsi in questo ambito è altrettanto necessario e le scuole di formazione sono molte. In sostanza, buona presentazione, specializzazione, tempo da dedicare nell’arco della giornata ed ancora, presentarsi personalmente può essere utile. La famosa “bella presenza” è ancora tra le doti più richieste. Intesa naturalmente come piglio deciso ed educazione oltre che aspetto gradevole.
città dei mestieri e delle professioni Municipio X
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Città dei Mestieri e delle professioni di Roma e del Lazio - Via del Sommergibile 11 - 00122 Ostia Lido Roma Orari di apertura al pubblico: Martedì 14.30 – 17.30 - Mercoledì e Venerdì 10.00 – 13.00 Tel. 06.5672763 – 06.671073150 - municipio10@cittadeimestieri.lazio.it - www.cittadeimestieri.lazio.it
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Movimento Difesa del Cittadino
di Diego Recino
Contro lo spreco alimentare: MDC lancia un sondaggio
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l Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha adottato con Decreto Direttoriale del 7 ottobre 2013 un Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti Italiano in rispetto della scadenza comunitaria prevista dalla Direttiva 2008/98/CE del 12 dicembre 2013 .
Un documento che è il risultato di un percorso di condivisione coinvolto: i rappresentanti degli enti locali, del mondo della produzione, dell’associazionismo ambientale e della cittadinanza più ampia. La Direttiva definisce “prevenzione” le misure prese prima che una sostanza, un materiale o un prodotto sia diventato un rifiuto, che riducono: A) la quantità dei rifiuti, anche attraverso il riutilizzo dei prodotti o l’estensione del loro ciclo di vita; B) gli impatti negativi dei rifiuti prodotti sull’ambiente e la salute umana; C) oppure il contenuto di sostanze pericolose in materiali e prodotti. Il Programma fissa obiettivi il cui scopo è dissociare la crescita economica dagli impatti ambientali connessi alla produzione dei rifiuti. Poiché la produzione dei rifiuti è legata a fattori socioeconomici, è stato scelto di utilizzare come indicatore per gli obiettivi del Programma la produzione di rifiuti rapportata all’andamento del Prodotto Interno Lordo. Nello specifico il Pinaps si prefigge di: • dimezzare lo spreco alimentare entro il 2025 • sollecitare l’istituzione dell’anno europeo contro lo spreco alimentare.
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Il Pinpas ambisce a produrre soluzioni concrete ed efficaci in termini di riduzione alla fonte della quantità di cibo che finisce tra i rifiuti sul breve, medio e lungo periodo, raggiungendo entro il 2020 una riduzione del 5% dei rifiuti per unità di Pil dei rifiuti urbani, del 10% di quelli pericolosi e del 5% di quelli speciali. Nell’ambito nel Programma, il Movimento Difesa del Cittadino (MDC), membro della Task Force del Pinpas (Piano nazionale di
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prevenzione dello spreco alimentare) istituita dallo stesso Ministero dell’Ambiente, vuole dare il suo contributo lanciando un sondaggio aperto a tutti i cittadini, interrogandosi non solo su quanto si sprechi, ma su quali siano le azioni che più portano al dover gettare cibo. Secondo il Parlamento Europeo, infatti, fino al 50% di cibo commestibile viene sprecato nelle case degli europei, nei supermercati e ristoranti e lungo la catena di approvvigionamento alimentare. Le famiglie sarebbero responsabili per il 42% dei rifiuti alimentari e il 60% di questi sarebbe evitabile. É quindi evidente il ruolo centrale che il singolo cittadino può avere per evitare che il cibo finisca nella spazzatura. Come prima azione antispreco vi chiediamo di partecipare al nostro sondaggio!
E tu quanto sprechi a tavola? Partecipa al sondaggio! Vai sul sito www.mdcroma10.it e rispondi a poche domande sulle tue abitudini alimentari.
MDC - ROMA - Municipio 10 Sportello Roma 10 Diego Recino - Via del Lido, 78 (Ostia Lido) Chiamare per appuntamento o informazioni Mob: 392.2329237 Tel: 06 92948683 Fax: 06 56320736
sportelloroma10@mdc.it
Anna Maria De Calisti commercialista
Scadenzario Fiscale
Marta Montini consulente del lavoro
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Lo Studio De Calisti Anna Maria e Montini Marta saluta tutti i Lettori che si inoltrano nello scadenzario fiscale di Marzo 2014.
Con la scadenza del 25 marzo coloro che ne sono soggetti, devono presentare gli elenchi riepilogativi Intrastat.
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Chi non ha potuto pagare omettendo imposte e ritenute (non versate o versate in misura insufficiente entro il 17 febbraio 2014), con l’opportuno calcolo può ravvedersi entro il 19 marzo.
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Lo Studio rammenta che avendo dipendenti o collaboratori occasionali, la scadenza del 17 marzo prevede: IRPEF, Ritenuta d’acconto, contributi INPS. Entro il 17 marzo coloro che sono titolari di Partita Iva e si trovano sotto un regime IVA mensile dovranno effettuare il versamento. Inoltre, coloro che presentano il Mod. Unico 2014 e risultano a debito con la dichiarazione annuale IVA 2013 dovranno effettuare il pagamento entro il 17 marzo. Si ricorda che il 17 marzo scade il pagamento della Tassa annuale di concessione governativa per la tenuta dei libri contabili e sociali. Il 17 marzo non per tutti c’è il versamento della TOBIN TAX, l’imposta sulle transazioni finanziarie.
in qualità di CAF CGN lo Studio è abilitato a fornire ulteriori servizi tra cui: 730 per coloro che sono dipendenti, collaboratori, pensionati ISEE, RED, Detrazioni ecc. Gestione Badanti e Colf Lo Studio ringrazia per l’attenzione dei lettori e rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarimento. Studio De Calisti Anna Maria - Via Leonardo Mellano 72 - 00125 Roma tel. 06/52352585 cell. 3333087137 e-mail: amdec@libero.it
Numeri utili per le emergenze AMBULANZA CARABINIERI sede di ostia SEDE DI ACILIA SEDE DI CASALPALOCCO POLIZIA SEDE DI OSTIA POLIZIA MUNICIP. DI OSTIA
CENTRO ANTIVELENI POLICLINICO GEMELLI POLICLINICO UMBERTO I BAMBIN GESU’ ROMA CAPITALE ACEA Acqua da fisso o nel distretto da cellulare o fuori distretto ACEA Luce da fisso o nel distretto da cellulare o fuori distretto
06 3054343 06 490663 06 68592763 06 06 06 800 130 331 06 45408123 800 130 336 06 45400396
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118 112 06 56308127 06 52350109 06 5053553 113 06 5636011 06 67696250 -51 FAX 06 67696228 MAIL seg13.polizialocale@comune.roma.it VIGILI DEL FUOCO 115 SEDE DI OSTIA 06 5601960
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Sociale “Se incontri qualcuno senza un sorriso regalagli uno dei tuoi”
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uando i sogni di bambini gravemente malati si realizzano, è una grande vittoria per tutti. La pensano così i clown di Antas, decine di volontari che da anni, tutti i sabati, si impegnano in diversi reparti del Policlinico Umberto I e dell’Ospedale Sandro Pertini di Roma per regalare un sorriso ai bambini ricoverati. Qualche giorno fa finalmente, dopo 7 anni, al Policlinico Umberto I è stato inaugurato il nuovo reparto di oncologia pediatrica. A festeggiare il taglio del nastro c’erano tante autorità che hanno espresso parole forti per quello che è un bell’esempio di eccellenza medica, ma soprattutto un atto di umanizzazione di cure che restituisce dignità ai pazienti. Finalmente un reparto a misura di bambino, con le stanze colorate, un’area giochi realizzata da un’illustratrice Disney e una cucina dove i genitori dei bambini possono preparare un vero pranzo per i propri figli, per farli sentire anche un po’ a casa. I veri protagonisti di questa storia sono i bambini che ogni giorno affrontano una situazione davvero difficile e che, grazie all’aiuto di questi volontari, riescono a trovare il sorriso. “Quando c’è impegno, entusiasmo e passione si possono raggiungere traguardi difficilissimi - spiega Cristiano, uno dei clown di Antas – Il nostro volontariato si discosta abbastanza dal concetto che c’è nell’immaginario comune. Noi ci trasformiamo in clown perché vogliamo tirar fuori lo spirito infantile di ogni bambino e per fare questo mettiamo a nudo prima di tutto il nostro. Non ci sono ingredienti indispensabili per riuscirci: c’è solo il cuore di chi decide di fare questa scelta, mettendo il suo tempo e le sue energie a disposizione degli altri. Quello che facciamo tutti i sabati nel reparto di oncologia pediatrica, ma anche in terapia intensiva, in nefrologia, fibrosi cistica e pronto soccorso, è un servizio poiché assolviamo un compito per gli altri, mettendoci totalmente in gioco. Spesso capita che entriamo in una stanza a portare emozioni e ne usciamo con un carico altrettanto forte, in uno scambio continuo di energie”. Un altro aspetto fondamentale di questo tipo di volontariato è il rapporto che si crea anche con il personale medico: c’è una grande collaborazione ed integrazione, a volte sono i medici stessi a chiedere l’aiuto dei clown per un particolare intervento sul bambino. Grazie alla loro professionalità i volontari di Antas sono riusciti a ritagliarsi un ruolo riconosciuto all’interno dell’ospedale: il medico sa quanto è importante il momento della clownterapia perché vede che i bambini lo aspettano con grande entusiasmo. Cosa spinge una persona a fare questa scelta? “Le motivazioni soggettive sono diverse per ogni persona, ma nel momento in cui si entra a far parte del gruppo, tutto confluisce in un unico flusso di energie estremamente potente. Per fare il clown devi avere ben
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chiaro il fatto che il sorriso è un’arma potentissima e, se riesci a maneggiarlo con cura, puoi portare gioia dove sembra impossibile. In reparti come questi può sembrare assurdo mettersi a scherzare, ma non è così: noi siamo il mezzo per dare speranza a questi bambini e ci riusciamo non perché siamo attori professionisti, ma perché lo facciamo con amore”. Oltre alla clownterapia, ci sono altre terapie alternative a favore delle quali Antas è impegnata da anni: parliamo soprattutto di pet therapy e onoterapia. Alle porte di Tivoli, a San Polo dei Cavalieri, Antas ha creato il primo centro in Italia dove è possibile fare questo tipo di percorsi. La struttura, tutta in legno ed immersa nel verde, si chiama Happy Valley: inaugurata nel 2011, da poco ha intensificato le sue attività aprendo le porte tutti i giorni della settimana. Grandi aule in legno, un recinto dove vivono 5 asinelli, un’area riparata dedicata all’onoterapia: pochi elementi che fanno di Happy Valley un centro di eccellenza dove vengono seguiti in percorsi specializzati bambini con problematiche che vanno dai disturbi dello spettro autistico, alla sindrome di Down a forme di depressione. In due anni di attività, Happy Valley ha accolto e aiutato una cinquantina di bambini indirizzandoli alla coterapia più adatta grazie al supporto di professionisti del settore sanitario. Di solito gli ospiti arrivano al centro indirizzati da medici, psicologi, oppure Asl. Ormai i benefici che si ottengono da percorsi di terapie con gli animali sono attestati anche dal mondo scientifico ed Antas è impegnata anche in una ricerca che analizzerà, con valenza scientifica, gli effetti della pet therapy sui pazienti che sono passati ad Happy Valley.
Agli inizi di marzo verrà inaugurata una nuova sede a Cinquina, nella quale ci sarà la possibilità di fare attività di pet therapy e clown terapia
Largo Giuseppe Rovani, 7 - 00137 - ROMA tel: +39 06.916504289 - fax: +39 06.233295435 email: info@antasonlus.org www.antasonlus.org
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