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Impariamo a cambiare

approfondimenti di Francesco Grassi, Formatore e Coach

L’università del cambiamento è la vita stessa.

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Il copione di vita che costruiamo nella nostra infanzia ci impone di riproporre i comportamenti che ci confortano nei momenti di difficoltà e maggiore complessità emotiva; questo copione, con un lavoro lungo e profondo, può essere cambiato attraverso la consapevolezza di sé stessi e la responsabilità delle scelte che facciamo.

A livello professionale, il compito è piuttosto simile e sicuramente meno impegnativo; è necessaria la disponibilità ad acquisire gli strumenti per organizzare il processo, gestirlo, controllarlo e rendicontarlo.

Imparare a cambiare può essere insegnato, di modo che la complessità del processo sia progressivamente dominata dal suo interprete, che potrà vedere nel cambiamento un’opportunità invece che una ragione di stress. Questo vale per il singolo e per le organizzazioni: se sorge un bisogno e l’assetto in cui viviamo smette di essere adeguato, possiamo pensare di cambiare, farcelo insegnare dai giusti professionisti e attuare il cambiamento attraverso un percorso sostenibile per arrivare al nostro obiettivo.

Perché è necessario cambiare

La necessità di cambiare è data dal bisogno e scegliere di farlo è conseguenza di un processo di maturazione dei bisogni primari. Il problema sta nel fatto che proprio pensare di cambiare è il deterrente maggiore al cambiamento perché equivale alla rappresentazione dell’ignoto: la paura è una protezione nei confronti di una prospettiva tanto rischiosa quanto necessaria; la paura è positiva perché ci protegge da potenziali pericoli, ma ci allontana anche dalle opportunità.

Di fatto, una volta abbattute tutte le resistenze generate dalla rappresentazione del potenziale male che il cambiamento ci porterà, quest’ultimo diventa addirittura piacevole, come lo è fare esercizio fisico quando abbiamo superato la soglia della nostra pigrizia e ci sentiamo meglio dopo ogni allenamento.

Cambiare è fisiologico

Una volta che il processo si è innescato, diventiamo bravi nella ricerca delle opportunità e scaltri nell’adattarci agli eventi, molto più di quanto avremmo pensato.

Cambiare fa parte del nostro modo di vivere, ma contrasta con il contesto sociale al quale siamo abituati: secondo la tradizione, le minacce sono maggiori delle opportunità, per cui, statisticamente, i pericoli sarebbero maggiori dei potenziali successi. Tuttavia, anche il cambiamento che conduce a un insuccesso porta con sé aspetti positivi, come l’apprendimento, l’adattamento e la consapevolezza di noi stessi, dei nostri limiti e dei nostri pregi.

Cambiare è affascinante

Personalmente, avendo approfondito l’argomento grazie alla mia professione di coach e formatore, ho trovato buona la caratteristica dell’individuo che riesce a modificare il proprio approccio alle cose, mostrandosi incline all’apprendimento e alla modellazione del nuovo attraverso il suo punto di vista.

Cambiare è un’abilità

Come per tutte le cose, la capacità di acquisire metodo e sistematicità, tipica dell’essere umano, è applicabile anche al processo di cambiamento.

Saper cambiare e cambiarsi è un’abilità di altissimo valore, molto ricercata nel mercato per la necessità di sviluppare un sistema stabile e competitivo aldilà della dinamica degli eventi. Oltretutto è necessaria la capacità di differenziare il prodotto e il processo rispetto alle capacità omologhe dei competitor; per tutte queste ragioni, quale approccio è più adatto per avere successo a lungo, se non quello del cambiamento?

Analizzare i nostri bisogni, in azienda o nella vita privata, è il primo passo da compiere. Quando avremo percepito cosa ci manca, vedremo di fronte a noi una strada impegnativa da percorrere per raggiungere un nuovo assetto più felice per noi e la nostra azienda. Sarà un percorso da strutturare e porzionare, rivedere durante il viaggio ogni volta che sarà necessario, con obiettivi e doveri da condividere. Sarà un lungo lavoro, ma varrà la pena perché, dopo tanti tentativi spesso solo accennati, compiere un vero cambiamento ci farà sentire padroni della nostra realtà. Cambiare, a quel punto, non sarà solamente importante, ma l’unica cosa da fare e diventerà un modo di vivere.

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