Sushi nr 2

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Puoi partire da un paesino dell’Umbria e diventare una delle donne più ammirate del mondo, mascherando l’accento umbro con quello francese. Puoi sfilare per le case di moda più importanti del mondo e diventare la musa di Dolce&Gabbana senza essere una modella anoressica. Puoi essere la protagonista di film a dir poco discutibili, come La Riffa di Francesco Laudadio (girato peraltro proprio qui a Bari), e rinnegarli quando arrivi ad essere l’unica attrice italiana a far parte di una mega produzione come Matrix; e puoi fregartene se ti doppiano anche quando reciti in italiano perché, nonostante le lezioni di dizione e gli anni di vita all’estero, l’accento umbro si sente ancora. Puoi avere quarantacinque anni e non dimostrarli affatto, ed essere credibile in una scena di sesso con un ragazzo di quindici anni più giovane di te; puoi, anzi, essere credibile interpretando una delle più bollenti e violente scene di sesso della storia del cinema, in un film a dir poco controverso come Irréversible, per poi diventare due anni dopo Maria Maddalena nella Passione di Mel Gibson. Puoi essere acclamata, amata, invidiata in tutto il mondo, puoi sposare uno degli uomini più affascinanti di Francia, puoi avere tutto, il successo, la fama, i soldi. Ma la soddisfazione più grande, la sfida più difficile resterà sempre una: avere una figlia, contro l’opinione di quei medici che pensano che puoi ancora spogliarti davanti agli obiettivi ma sei troppo vecchia per portare avanti una gravidanza. A maggio Monica Bellucci diventerà mamma per la seconda volta. Per la seconda volta, ha posato nuda con il pancione per la copertina di «Vanity Fair», dimostrando a tutti che una donna a quarantacinque anni non è vecchia né per gli obiettivi né per le gravidanze. Auguri a lei, e a tutte le mamme. 9


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