Sulcis Iglesiente Oggi - N° 43/2017

Anno XVIII

Euro 1,00

Domenica 10 dicembre 2017

Numero 43

Sulcis Iglesiente oggi Settimanale della Diocesi di Iglesias

Le buone cose L'annuale inchiesta de “Il Sole 24 Ore” sulla qualità della vita in Italia relega la ex provincia di Carbonia Iglesias alla 101a posizione su 110. Eppure, con un quadro critico segnato da bassi redditi e crisi demografica, nelle startup e librerie siamo al 12° posto.

Un segno importante, la speranza è viva e con essa la creatività e la voglia di cultura

Domusnovas

Chiesa

Iglesias

In libreria

Nella parrocchia di Sant’Ignazio l’incontro dei chierichetti

Il Mandato dei Ministri Straordinari della Comunione

Un convegno per parlare di pace, lavoro e sviluppo

La pagina mensile con i consigli degli autori e dei librai

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SULCIS IGLESIENTE OGGI Domenica 10 dicembre 2017 - n. 43

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Domusnovas. L’incontro diocesano dei chierichetti nella parrocchia di Sant’Ignazio da Laconi

“Dammi un cuore che ascolta”: come Maria!

S abato 2 dicembre, nell’oratorio della parrocchia di Sant’Ignazio da Laconi in Domusnovas, il Centro Diocesano Vocazioni ha organizzato l’incontro con i chierichetti e le chierichette della nostra diocesi, a cui hanno partecipato le parrocchie di: Sant’Antioco Martire, San Pio X e Valverde di Iglesias, Sant’Ignazio da Laconi di Domusnovas, Sacro Cuore di Gesù di Cortoghiana e Sant’Isidoro di Nuraxi Figus. Il tema della ormai consueta “Merenda con Maria” è stato quello che accompagnerà la riflessione della pastorale vocazionale in quest’anno, “dammi un cuore che ascolta”. I chierichetti sono stati accompagnati a scoprire che il caos nel quale spesso ci sembra di divertirci, in realtà diventa un ostacolo alla possibilità di comprendersi. L’esempio di Maria ci ha portati a scoprire come un cuore che ascolta può essere capace di realizzare grandi progetti.

Soprattutto se siamo capaci di ascoltare l’invito del Signore scopriremo un progetto di felicità che ci appartiene, perché Lui lo ha pensato per noi. La preghiera vissuta con il nostro Vescovo ha concluso il momento di riflessione insieme, chiedendo per tutti un cuore capace di ascoltare come quello di Maria. La serata si è conclusa con la staffetta che ha permesso ai ragazzi e ai genitori presenti di concludere con una dolcissima merenda. L’equipe del CDV si rende disponibile per incontri con le parrocchie e ringrazia tutti coloro che hanno gioiosamente risposto a questo incontro. Francesco Mannu

Associato a:

Direttore Responsabile: Giampaolo Atzei

Autorizzazione del tribunale di Cagliari n. 29 del 12/9/2000 stampa: Coop. Tipografica Editoriale - Iglesias

Prestampa, grafica e segr. di redazione: Simonetta Saba servizio abbonamenti e contabilità: Giusy Fogu

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(Papa Francesco, Messaggio per la 55a GMPV)

Unione Stampa Periodica Italiana

Federazione Italiana Settimanali Cattolici

Settimanale della Diocesi di Iglesias

Piazza Municipio - 09016 Iglesias (SU) Tel. e fax 0781.257047

“Nella diversità e nella specificità di ogni vocazione, personale ed ecclesiale, si tratta di ascoltare, discernere e vivere questa Parola che ci chiama dall’alto”.

Consegnato alle Poste: 6 dicembre 2017 tiratura settimanale: 1.100 copie

Annuale 30 € - Sostenitore 60 € E-mail: sulcisiglesienteoggi@gmail.com

Hanno collaborato a questo numero: Annalisa Atzei, don Gabriele Atzei, Raffaele Callia, Miriam Cappa, Jacopo Casula, Nicolo Capriata, Maria Giovanna Dessì, Giulia Loi, Francesco Mannu, Fanny Marongiu, Maria Paola Marongiu, Federico Matta, Francesco Mula, Mariangela Muntoni, Matteo Murru, don Marco Olianas, Roberto Pinna, Tito Siddi, Efisio Vacca

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Sulcis Iglesiente Oggi

Foto in pagina: Efisio Vacca

Per il prossimo numero lettere e contributi si ricevono entro il 10 dicembre, non dovranno superare le 2000 battute (spazi inclusi), i file dovranno essere in formato doc ed eventuali fotografie allegate, dovranno essere ad alta risoluzione ed in formato jpg. In caso di testi di lunghezza superiore a quanto indicato, sarà cura della redazione intervenire con eventuali tagli.

Ditelo al settimanale!

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SULCIS IGLESIENTE OGGI Domenica 10 dicembre 2017 - n. 43

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Inchiesta. Il Sole 24 Ore pubblica i dati sulla qualità della vita nelle province italiane Annalisa Atzei

di pochi giorni fa la pubblicazione dell’indagine che il Sole 24 Ore realizza ogni anno per esaminare la qualità della vita nelle province italiane. I risultati dell’indagine sono espressi attraverso una classifica che fa riferimento alle 110 province secondo le vecchie suddivisioni territoriali, prima cioè che in Sardegna venissero cancellate la provincia di Cagliari e le quattro province istituite nel 2001. Tutti i dati sono consultabili direttamente dal sito web del quotidiano, ma per interpretarli è utile conoscere il metodo di rilevazione adottato. La ricerca, prima di tutto, tiene conto di diversi parametri: partendo da sei macro-aree tematiche (ricchezza e consumi, lavoro e innovazione, ambiente e servizi, demografia e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero), vengono presi in esame per ciascuna di queste aree diversi indicatori più specifici, come ad esempio il tasso di disoccupazione per l’area lavoro. Da quest’anno sono stati calcolati anche dei nuovi parametri come gli acquisti online, la spesa per i farmaci e gli anni di studio per i giovani con più di 25 anni. In base ai risultati di questi indicatori, ogni provincia riceve un punteggio finale per ogni singola area tematica; successivamente viene calcolata la media di questi punteggi, la quale va a determinare una posizione in classifica che può essere confrontata

per valutare quale sia la provincia italiana più vivibile. La classifica permette anche di verificare la posizione attuale rispetto a quella dell’anno precedente, cioè quante posizioni sono state perse o conquistate, ma anche in questo caso bisogna fare attenzione agli indici che, come detto, variano di anno in anno. Fatte dunque tutte le valutazioni del caso, Belluno risulta, secondo l’indagine del Sole 24 Ore, la “capitale della qualità della vita”, seguita al secondo posto da Aosta, classificatasi lo scorso anno sul gradino più alto del podio, e da Sondrio con la medaglia di bronzo. All’ultimo posto c’è Caserta,

vince del nord e del sud: la prima metà accoglie quasi esclusivamente città settentrionali (la prima provincia del Sud è Oristano, in cinquantaduesima posizione), mentre nella parte più bassa sono presenti solo province del meridione. In Sardegna la prima provincia è Oristano, che supera di tre posizioni Cagliari al 55° posto, seguono Olbia-Tempio al 69°, Nuoro 75°, Ogliastra 79°, Sassari 81°, Medio Campidano 100°, chiude Carbonia-Iglesias al 101° posto (tra le 10 peggiori province per qualità della vita). Nelle singole classifiche per macro-aree, per quanto riguarda “ricchezza e consumi”, la provincia dell’Ogliastra è la prima in Sardegna (55° posto a livello nazionale). Per “lavoro e innovazione”, lo scettro è della Gallura che si guadagna anche il 13° posto nazionale. Per quanto riguarda “giustizia e sicurezza”, Oristano si conferma la migliore con il terzo posto nazionale e prima per il minor numero di furti nelle case, mentre Cagliari è la migliore in Sardegna per “cultura e tempo libero”.

La provincia Carbonia-Iglesias perde, rispetto all’anno scorso, tredici posizioni, classificandosi ultima in assoluto a livello nazionale per l’area “demografia e società” (penultima per tasso di natalità e terzultima per numero di laureati), ma, nonostante l’81° posto per “cultura e tempo libero” guadagna il 12° posto per numero di librerie e startup innovative.

Una provincia in chiaroscuro, brillano startup e librerie

Fonte: Dossier Qualità della vita 2017 - Il Sole 24 Ore

preceduta da Taranto e Reggio Calabria. Arretrano alcune grandi città. Milano scivola all’ottavo posto; Roma, si piazza al 24° rispetto al 13° dell’anno scorso, e Torino retrocede al 40° posto. In generale, anche quest’anno la classifica rivela il divario tra pro-

La finestra sul cortile di giampaolo Atzei

Relazione, la forza di una parola

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ra venerdì e sabato, con declinazioni diverse, in contesti apparentemente lontani, una parola ha risuonato forte nelle mie orecchie: relazione. Parliamo di link, collegamenti, archi, accordi, stiamo sempre e comunque parlando di persone, soggetti pubblici e privati che interagiscono tra loro, stringono relazioni. Nel primo caso, venerdì a Roma, nel primo incontro del calendario di formazione per giornalisti promosso dalla Fisc e tenuto da Federico Badaloni, ci è stato spiegato che ormai il punto centrale nell’architettura della comunicazione – e pure nel business dei media – è la relazione tra le notizie, quindi non tanto la notizia in sé stessa, quanto quello che le lega, quel di più che in un post sui social o in un lancio di agenzia non si può trovare. Sabato, sono stato invitato da Maria Antonietta Mongiu al quarto seminario promosso da L.A.M.A.S. e SardegnaSoprattutto “Materiali per un'urbanistica sostenibile”.

Si era in tanti nell’ampia aula del consiglio comunale di Carbonia, l’ex dopolavoro ai piedi della Torre Littoria: politici, storici, archivisti, urbanisti, architetti, sociologi, giornalisti, uomini di Chiesa e laici. Una cosa però è apparsa subito chiara. Qual è la quinta scenica sulla quale si muove il Sulcis Iglesiente nella ribalta nazionale? Quella dei caschetti sbattuti per terra, della provincia (ormai ex) più povera d’Italia, della fame di lavoro. Però poi il racconto che nasce dal confronto è un po’ diverso. La nostra è sempre stata una terra di commerci e incontri, scontri, confronti e sbarchi, di genti vicine e lontane, in una parola di relazioni, non di autocommiserazioni. Eppure, oggi ciò non pare, ed allora cosa ci manca?

Senza la capacità di fare rete, senza una visione complessiva del nostro territorio, come usciamo dai nostri cliché, come affrontare anche solo una riforma sanitaria senza una lettura d’insieme del nostro luogo? Dobbiamo ancora nasconderci dietro i campanilismi, cioè l’alibi di chi non vuole o riesce? E se riprendesse forza l’idea di una rete vera tra Comuni, la rete urbana che pure una legge regionale prevede, facendo di Carbonia e Iglesias e comuni vicini una mappa condivisa di servizi, saperi e competenze? Oltre le parole, ecco allora la forza di una sola parola da riscoprire: relazione. Guardando la classifica del Sole 24 Ore sulla qualità della vita, dove siamo in zona retrocessione, oltre quello che i numeri non dicono.

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a cura dell’Ufficio zioni Comunicaociali S

AGENDA DEL VESCOVO E DELLA COMUNITÀ

Venerdì 8 dicembre

Sabato 9 dicembre Domenica 10 dicembre Martedì 12 dicembre Mercoledì 13 dicembre Giovedì 14 dicembre Sabato 16 dicembre

+ Cresime Giba, 10:30 Parrocchia San Pietro Apostolo Iglesias, 16:00 Parrocchia Beata Vergine di Valverde + Delegazione Regionale Pastorale del Lavoro Oristano, 10:00 Sede Caritas

+ Cresime Carbonia, 10:30 Parrocchia San Giovanni Bosco + Collegio Consultori Iglesias, 9:30

Curia Vescovile Archivio Storico Diocesano Museo Diocesano Seminario Vescovile

+ Festa patronale per Santa Lucia Iglesias, 18:00 Parrocchia Santa Lucia

Consultorio Familiare Diocesano

+ Ritiro del Clero Bacu Abis, 9:30

+ Marcia della Pace Ozieri, 15:00

La festa di Santa Barbara con il vescovo a Monteponi

In bacheca

piazza Municipio, Iglesias Martedì, mercoledì, venerdì dalle 9.30 alle 12.00 0781.22411

via Ten. Cacciarru, Iglesias Martedì e giovedì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00, venerdì dalle 9.00 alle 12.30

0781.251863

vico Duomo, Iglesias Venerdì, sabato e domenica dalle 17.00 alle 20.00

0781.252231

via Ten. Cacciarru, Iglesias

0781.42076 - 333.7416091

via A. Melis De Villa 3, Iglesias Tel. e Fax: 0781.33016 - 23806 cell. 328.4239405

e-mail: consultoriodiocesano@tiscali.it.

Segreteria: martedì, mercoledì, giovedì dalle 16.30 alle 18.30.

si riceve tutti i giorni per appuntamento

CARITAS DIOCESAnA DI IGLESIAS Direzione e segreteriA: 0781.33999 - Fax: 0781.255422 e-mail: segreteria@caritasiglesias.it

Per accedere ai diversi servizi offerti dalla Caritas diocesana (di accoglienza, consulenza, sostegno economico, orientamento, viveri, ecc.), è prioritario un passaggio al Centro di ascolto più vicino:

CEnTRI DI ASCOLTO Centro Di AsColto DioCesAno “MArtA e MAriA” Via della Decima, 4 - Iglesias Tel: 327.9015658 - cdaiglesias@caritasiglesias.it Apertura: lun. mer. gio. dalle 10,00 alle 12,00 mar. dalle 15,30 alle 17,30.

Centro Di AsColto interpArroCChiAle “MADonnA Del Buon Consiglio” Via Satta, 146 - Carbonia Tel: 0781.670083 - Fax: 0781.670083 e-mail: cdacarbonia@caritasiglesias.it Apertura: merc. giov. e ven. dalle 10,00 alle 12,00; mar. dalle 16,00 alle 18,00.

Centro Di AsColto interpArroCChiAle “sAn FrAnCesCo e sAntA ChiArA” Vico I Regina Margherita, 7 – Sant’Antioco Tel: 0781.83708 - Fax: 0781.83708 e-mail: cdasantioco@caritasiglesias.it Apertura: mer. e ven. dalle 9,30 alle 12,30; lun. e mar. dalle 15,30 alle 18,00.

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ome tradizione, lavoratori delle miniere, vigili del fuoco e marinai, hanno reso omaggio per il 4 dicembre alla loro patrona Santa Barbara. Sabato la patrona dei minatori è stata festeggiata a Monteponi, con la celebrazione della Santa Messa presieduta dal vescovo mons. Giovanni Paolo Zedda. (Foto di E. Vacca)

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AREA IMMIGRAzIOnE

Avviso

l Capitolo, attraverso il Penitenziere, offre la seguente disponibilità di orari programmati per la celebrazione del Sacramento della Riconciliazione durante questo Avvento, ed esattamente: Il Martedì mattino, dalle ore 09,30 alle ore 11,30 presso la Chiesa del Cuore Immacolato di Maria; il Martedì di sera, dalle ore 17,00 alle 18,00 presso la Chiesa S.Pio x; il Sabato mattina, dalle 09,30 alle 11,30 in Cattedrale.

Centro Di AsColto zonAle "MADre teresA Di CAlCuttA" Via Cuccaionis - Santadi Tel: 339.5009219 e-mail: cdasantadi@caritasiglesias.it Apertura: mar. dalle 10.00 alle 12.00 mer. dalle 15.30 alle 17.30

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Ritiro del Clero

l Ritiro del clero si terrà giovedì 14 dicembre, con inizio alle ore 9,30, nella Casa di spiritualità a Bacu Abis, con un confronto nel presbiterio su “Pastorale integrata e vita dei preti”.

A conclusione, per chi lo gradisce, è previsto il pranzo.

Cell. 328.8788506

Via della Decima, 4 - Iglesias Apertura: mar. dalle 10,00 alle 12,00.

Via Satta, 146 - Carbonia Apertura: su richiesta.

Vico I R. Margherita, 7 – Sant’Antioco Apertura: su richiesta Via Cuccaionis – Santadi Apertura: su richiesta telefonica

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Iglesias. Nella cattedrale di Santa Chiara il Mandato dei Ministri Straordinari della Comunione

“Portare Cristo Risorto a coloro che hanno necessità di incontrarlo”

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Matteo Murru

ì è svolto domenica 3 dicembre, I domenica di avvento, il mandato dei ministri straordinari della Comunione nella chiesa cattedrale. Prima della Santa messa, presieduta dal vescovo di Iglesias monsignor Giovanni Paolo Zedda, il responsabile dell’ufficio liturgico della diocesi, don Vittorio Scibilia, ha voluto incontrare tutti coloro i quale hanno risposto “sì” a questa particolare chiamata per un primo momento di formazione tenuto da Don Cristian Lilliu, che ci ha esortato ad avere un amore profondo per l’Eucarestia, un vivere in intimità con il Signore, un cuore a cuore con Lui sono alla base di questo particolare ministero che altrimenti non può essere vissuto.

Per svolgere questo compito delicato è necessario fare dell’incontro con Dio il centro della nostra vita affinché i fratelli e le sorelle che incontriamo vedano in noi l’amore che abbiamo per Lui. Nell’Eucaristia si hanno due trasformazioni: una è quella che riguarda i frutti del lavoro dell’uomo, il pane e il vino, che per potenza dello Spirito Santo diventano il corpo e il sangue di Cristo, l’altra riguarda noi che partecipando all’Eucaristia diventiamo ciò che riceviamo, come diceva Sant’Agostino.

A noi, ministri straordinari della Santa Comunione, ci si aggiunge un ennesima trasformazione, vivere ciò che diamo, diventare come il Corpo di Cristo che doniamo ai nostri fratelli e sorelle.

Particolare attenzione dev’essere rivolta quindi a chi il ministro straordinario della Comunione incontra nel suo svolgere questo compito, come ha ricordato mons. Zedda nell’omelia, è un impegno concreto a saper portare Cristo Risorto a tutti coloro che hanno necessità di incontrarlo.

Diventare Tramiti di Lui, vegliando per non compiere

gesti o non dire parole stonate. All’omelia è seguito un rito semplice ma significativo. Nella monizione il vescovo ha ricordato, ai nuovi ministri e a coloro il cui mandato è stato rinnovato, il compito che si riceve, che è quello di esprimere nella fede e nella vita cristiana la realtà dell’Eucaristia, mistero di unità e di amore, che per distribuire agli altri l’Eucaristia, è fondamentale saper esercitare la carità fraterna, secondo il precetto del Signore, che nel dare in cibo ai discepoli il suo stesso corpo, disse loro: Questo è il mio comandamento, che vi amiate l’un l'altro, come io ho amato voi. Alla fine della Santa Messa un momento di agape fraterna per salutare e ringraziare il nuovo direttore dell’ufficio liturgico don Vittorio e tutti i ministri con l’augurio di essere segno dell’Amore di Dio verso tutta la comunità ma in particolar modo verso gli ammalati.

Foto in pagina: Efisio Vacca

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Buone pratiche

Lo scambio linguistico: imparare una lingua diventa un modo per fare amicizia

Annalisa Atzei

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hi pensava che per avere un baratto si dovessero scambiare solo oggetti, ha pensato male. A Ferrara, infatti, da qualche mese, un bel progetto nato grazie ad Agire Sociale, il Centro Servizi della città, ha dato vita allo “Scambio Linguistico”, un vero e proprio baratto tra chi desidera imparare una lingua straniera e chi è disposto a insegnare la propria, attraverso delle cosiddette “coppie linguistiche” alla pari.

Tutto è iniziato un po’ per caso, con i primi contatti e il passaparola tra i volontari e sui social, sino ad arrivare a raccogliere le adesioni e a creare le prime coppie linguistiche.

Il progetto si è in realtà ispirato a esperienze simili già sperimentate con successo in Italia, anche se in contesti differenti, come il progetto di scambio linguistico “Voluntariat per les llengües”, realizzato nella provincia autonoma di Bolzano tra tedeschi e italiani. Nonostante la

sua semplicità è efficace e replicabile in tutte le comunità: gli incontri di scambio linguistico sviluppano la conoscenza reciproca tra cittadini italiani e cittadini stranieri e rappresenta un modello alternativo per far incontrare chi vuole migliorare la lingua italiana e chi vuole migliorare una lingua straniera.

Si partecipa allo scambio come volontari all’interno di coppie formate da italiani e stranieri che si impegnano a svolgere fino a dieci incontri per trasmettere reciprocamente la conoscenza delle lingue parlate; tutto il percorso prevede inoltre l’affiancamento di un tutor a cui si può fare riferimento per qualunque necessità.

Attraverso queste conversazioni non solo si può imparare una lingua, ma le persone imparano a conoscersi e stringono amicizia; gli scambi sono, infatti, anche un modo per condividere le proprie esperienze su temi e interessi comuni,

per scambiarsi la conoscenza di tradizioni e usanze culturali appartenenti al proprio paese di origine per abbattere le barriere.

Per partecipare basta avere del tempo libero e la voglia di conoscere persone nuove, oltre una conoscenza di base della lingua che si vuole imparare o migliorare.

Sul sito www.imparareitaliano.org si può trovare una sezione interamente dedicata allo scambio linguistico.

Attraverso un piccolo sondaggio, è stato già possibile definire meglio il progetto: tra gli iscritti c’è una leggera prevalenza femminile (52%); il 66% dei partecipanti sono italiani e il 34% stranieri, di cui il oltre il 60% proviene dall’Africa, quasi il 20% dall’Asia, circa il 10% dal Sudamerica e il 9% dall’Europa; tra le lingue, la più richiesta è l’inglese, seguita dal francese, ma c’è anche chi è interessato a lingue come l’arabo e il cinese.

San Giovanni Suergiu. Festa all’Auser per 70/80enni

Una piacevole serata con “Is Tzaraccas de Madama Lara”

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Fanny Marongiu

l 2 dicembre presso l’Auser di San Giovanni Suergiu si è svolta la festa dedicata ai settantenni e gli ottantenni. Grazie all’assiduo lavoro dei volontari e dell’Auser, la manifestazione ha avuto modo di svolgersi con successo anche quest’anno, a testimonianza del consolidato lavoro di gruppo. Ad aprire la manifestazione le parole e gli auguri del presidente Auser Fausto Locci: “Come Auser, anche quest’anno siamo orgogliosi di ospitare quest’evento che ha modo di svolgersi grazie al costante impegno

dei volontari. Raggiungere i settanta/ottant’anni non è più così difficile, grazie a condizioni di vita migliori rispetto al passato – ha aggiunto Locci – gli esperti dicono si possano raggiungere anche i centovent’anni, ma in attesa di arrivarci viviamo gli anni che stiamo vivendo seguendo certi valori di vita e, con un pizzico di fortuna viviamo tranquillamente l’età che stiamo vivendo”. A seguire gli auguri da parte del sindaco Elvira Usai, dell’assessore alle politiche sociali e del lavoro Giampiero Cabras e di tutta l’amministrazione: “I settantenni e gli ottantenni sono una grandissima

risorsa per la nostra società – hanno detto gli amministratori – la longevità in Sardegna denota un ambiente sano che comporta un altrettanto stile di vita sano, il problema però di questi tempi è la grande discrepanza tra anziani e giovani, la Sardegna è sempre più anziana perché i giovani senza lavoro emigrano e le nascite sono pari a zero, sarebbe pertanto opportuno applicare delle politiche che evitino lo spopolamento”.

La Sardegna è una regione ricca di risorse, madre di un’identità culturale da preservare e tramandare ai posteri attraverso la documentazione scritta; a San Giovanni Suergiu questo succede grazie al lavoro di persone come il professore Mario Puddu, studioso di lingua sarda e di Anna Simbula Marras che, animata dall’amore per la tradizione, con passione dal 1976 si dedica alla recitazione di commedie in lingua sarda e alla scrittura di libri e commedie in lingua sarda, componendo ad oggi undici commedie e quattordici libri. Nella serata del 2 dicembre, Anna Simbula Marras e la sua compagnia teatrale “Sa Prama” hanno deliziato il pubblico presente con la rappresentazione del primo atto della sua commedia “Is Tzaracas de Madama Lara”, regalando fragorose risate e piacevole intrattenimento. La serata si è poi conclusa con musica e degustazioni di dolci.

Sant’Antioco. Appuntamenti dal 2 dicembre al 6 gennaio per le feste natalizie

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arà un Natale scintillante di luminarie ed eventi che renderanno unica la città di Sant’Antioco, da via Nazionale a Piazza De Gasperi. L’amministrazione comunale ha organizzato, dal 2 dicembre al 6 gennaio prossimo, un corposo programma di manifestazioni per tutte le età che avranno come scenario il centro cittadino. Dalle manifestazioni culturali come la XIII edizione di “Passaggi D’Autore Intrecci mediterranei” in programma dal 5 all’8 in aula consiliare, con proiezioni di lunghi e corto metraggi, workshop, musica e dibattiti a tema che ha avuto il prologo con l’inaugurazione della mostra fotografica “Aldilàdelmare” della fotografa Daniela Zedda. Poi grandi appuntamenti come il presepe vivente “Su Nascimentu in Grutta” il 10 dicembre e il concerto di Gospel con i “Sherrita Duran Gospel Singers” il 29 dicembre. Non mancano gli appuntamenti musicali tra cui la “Dexter Guitars e vocal” prevista per venerdì 22 e la “Funky jazz orchestra” sabato 30 dicembre. Anche le famiglie avranno il loro spazio con spettacoli di strada e Marionette. Ma la novità è costituita da “Il Villaggio di Natale”: dieci casette affidate alle attività commerciali che comporranno la Fiera Mercato. Un vero e proprio mercato all’aperto dove poter fare i classici acquisti di Natale. In piazza Italia ha trovato posto la casa di Babbo Natale il cui montaggio è stato seguito con attenzione da decine di bambini in attesa di poter incontrare Babbo Natale con la sua slitta, gli elfi e la Befana. “Era necessario investire in un programma di eventi variegato – commenta l’Assessore allo Spettacolo Serrenti – che accontentasse tutti, dai bambini agli adulti. Abbiamo quindi puntato su un’offerta multicolore: spazio, quindi, agli spettacoli di animazione, alla musica e al teatro. Con la massima attenzione per i simboli del Natale”. Tito Siddi

Patrimonio industriale. La Sardegna ospiterà il congresso Erih 2018 S

i svolgerà in Sardegna l’edizione 2018 del Congresso internazionale dell’Erih (European Route of Industrial Heritage), l’organizzazione che si occupa della valorizzazione dell’Itinerario europeo del patrimonio industriale.

L’hanno annunciato di recente durante un convegno che si è tenuto a Fluminimaggiore, il direttore di Geoparchi On Line Alessandro Baldasserini e il Commissario per il Parco geominerario e storico ambientale della Sardegna, Tarcisio Agus. Per l’Isola e in primis per il Geoparco, si tratta senz’altro di un’ottima occasione per potenziare al meglio la rete di siti archeologici e che testimoniano la centenaria attività industriale – mineraria sarda. “L’Erih è

un circuito europeo costituito da oltre mille siti – ha detto Alessandro Baldasserini – con in totale quarantacinque paesi coinvolti e che ogni hanno ha la forza di muovere oltre cinquecento mila visitatori. La Sardegna e in particolare i territori interessati nel progetto del Parco Geominerario, hanno delle grandi potenzialità, per la moltitudine di offerte che può proporre al circuito internazionale. Il Parco geominerario può, con quest’opportunità, entrare pienamente nell’Erih e attirare nell’Isola centinaia di migliaia di visitatori, che come accade per gli altri siti europei, solitamente vengono ben distribuiti durante tutto l’arco dell’anno”. Il meeting si terrà a settembre. Il Sulcis Igle-

siente e il Guspinese, saranno il fulcro del congresso.

Anche gli altri siti, naturalmente, compresi quelli solo archeologici o d’importanza geo-ambientale, saranno ugualmente coinvolti.

“Il Parco geominerario della Sardegna – ha concluso Alessandro Baldasserini - può ritagliarsi un importante ruolo nel circuito turistico non solo europeo ma anche mondiale. Basta solo volerlo e quest’altra occasione dà l’opportunità per raggiungere importanti traguardi, che ripagherebbero di tutti i sacrifici sostenuti da coloro che hanno creduto e continuano a credere in uno sviluppo sostenibile del territorio”. Federico Matta

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Storie di una volta. Le tradizioni natalizie Mariangela Muntoni

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l Natale, con la sua “magica” atmosfera, ha sempre affascinato tutti, grandi e piccoli e rimane sempre la festa dell’anno più attesa e sentita. Come per tutte le ricorrenze, ed a maggior ragione a questa, sono legate tradizioni, usanze, credenze popolari e pietanze tipiche che, anticamente, venivano consumate solo in questa occasione. È forse l’unica festa dell’anno in cui i nuclei familiari si ritrovano riuniti attorno ad un tavolo imbandito dopo aver trascorso dodici mesi lontani dai propri cari per svariati motivi o impegni di lavoro. Oggi, grazie ai moderni mezzi di comunicazione, anche le grandi distanze geografiche sono minimizzate ma un tempo era proprio il Natale l’uni-

co momento in cui ci si incontrava, si conversava tutti assieme e si raccontava il proprio vissuto: ci si riuniva davanti all’unica fonte di riscaldamento, il caminetto, luogo simbolo dell’unità familiare e la notte del 24 dicembre si faceva ardere un grosso ceppo di ulivo, chiamato “su truncu de xena”, il tronco della cena, che non serviva solo per creare tepore ma anche per arrostire carni grasse e “sa trattalia”, piatto tipico sardo che consiste in un insieme di interiora e pancine di agnello infilzate in uno spiedo. L’abbondante consumo di pietanze, che durante l’anno comparivano solo il 25 dicembre, dagli inizi del secolo scorso è presente sulle tavole anche la notte del 24, “sa nott’e xena”. L’attesa della mezzanotte era caratterizzata da giochi come la tombola, cavalieri

Sant’Antioco.

InformaLavoro “Ci Siamo!”

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ositivo bilancio dell’Assessorato alle politiche giovanili del Comune di Sant’Antioco sul servizio di InformaLavoro “Ci Siamo!”. Attivato nel marzo del 2016 dall’Assessorato ai Servizi Sociali e alle Politiche Giovanili del Comune di Sant’Antioco è gestito dalla Cooperativa sociale onlus “Millepiedi”. È in pratica uno sportello a disposizione dei cittadini che fornisce informazioni e supporto necessari per cogliere e costruire nuove opportunità occupazionali o di reinserimento nel mondo del lavoro. Un bilancio col segno più, a poco oltre un anno di attività, quello tratteggiato dagli uffici. Il centro riceve infatti una media di 20 ragazzi la settimana e ad oggi conta 275 giovani con un’età superiore ai 30 anni, residenti nel Comune di Sant’Antioco ma anche nei comuni vicini. “È un servizio che funziona ed è visto con interesse anche da altri Comuni del territorio – spiega l’Assessore alle Politiche Sociali Eleonora Spiga– crediamo sia utilissimo ai giovani e, in generale, a chiunque desideri essere inserito o reinserito nel mercato del lavoro”. Il servizio “Ci Siamo!” offre infatti un ampio ventaglio di opportunità: dal supporto nella ricerca di lavoro, tirocinio e formazione, ad un vero e proprio sostegno attraverso un percorso orientativo finalizzato ad aumentare la propria consapevolezza rispetto ai punti di forza e alle potenzialità che permettono di scegliere e agire in maniera attiva per un inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro. Ma non solo: lo sportello opera anche in qualità di orientamento nella costruzione di iniziative imprenditoriali, supportando i giovani nella valutazione di un’idea progettuale e nella ricerca di possibili forme di finanziamento. TS

in porta, indovinelli e passatempi scherzosi: tutto ciò era interrotto dai primi rintocchi delle campane delle chiese e, indossato l’abito più elegante, si andava tutti alla Santa Messa. Le donne in lutto non assi-

stevano a questa funzione religiosa ma a quella del giorno dopo. Una terribile superstizione diceva che le donne incinte che non vi avrebbero preso parte avrebbero partorito un bimbo disabile; era invece rite-

nuto fortunato chi nasceva in quella Santa Notte in quanto non avrebbe perso, durante la vita, né capelli né denti, il suo corpo sarebbe rimasto incorrotto dopo la morte e avrebbe preservato da disgrazie sette case del vicinato mentre “is bruxias”, cioè le donne che praticavano la magia, sentendosi prossime alla fine, trasmettevano i loro poteri ad una persona di fiducia.

Finita la messa, dopo aver sparato in segno di allegria, si scambiavano auguri e i giovani in strada festeggiavano sino all’alba. I bambini aspettavano Gesù Bambino e Babbo Natale portatori di doni, spegnendo presto la luce per evitare passassero oltre. In ogni casa c’era un presepio e ancora oggi in alcuni paesi della Sardegna è usanza che si faccia nelle strade e in paesaggi diversi. Ogni zona della Sardegna ha il suo dolce tipico e vari tipi di pane, con la pasta di quest’ultimo vengono creati anche dei presepi.

Sant’Antioco. L’asilo “Carlo Sanna” diventerà nido e sezione primavera

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Tito Siddi

a sempre per gli abitanti di Sant’Antioco l’asilo “Carlo Sanna” ha rappresentato un’istituzione per la formazione di intere generazioni. Tra breve diventerà anche asilo nido. Un servizio approvato nei giorni scorsi, chiamato “Polo per l’infanzia sperimentale Generale Carlo Sanna”.

La struttura, che rischiava di essere chiusa, sarà così ristrutturata con l’avvio dei lavori di messa in sicurezza che consentirà un riutilizzo finalizzato a dare risposta all’esigenza rappresentata da giovani famiglie con bambini di età compresa tra tre mesi e sei anni. “Scongiurare la chiusura del ‘Generale Carlo Sanna’, attivando servizi indispensabili all’armonia e alla piena realizzazione

delle famiglie, rappresenta una scommessa che vogliamo vincere senza riserve - spiega il sindaco Locci - siamo felici di aver investito tempo e risorse in questo progetto”. Soddisfatti anche gli assessori alla cultura e ai servizi sociali.

“I nuovi servizi del ‘Polo per l’infanzia Generale Carlo Sanna’ prenderanno avvio nel 2018, garantendo continuità del percorso educativo e scolastico delle bambine e dei bambini di età compresa tra tre mesi e sei anni di età - spiega l’assessore delle Politiche sociali Eleonora Spiga - verranno attivati il nido e la sezione primavera, nonché la scuola dell’infanzia, attualmente già in funzione.

Il nido e la sezione primavera rappresentano una vera novità: a livello comunale, infatti, non era mai stata prevista la loro istituzione. Quanto alle rette -

conclude l’assessore - saranno in funzione dell’Isee e dell’orario prescelto, che potrà essere parziale o pieno ed eventualmente prolungato”. “Rimettere in moto il ‘Carlo Sanna’ rappresenta un importante traguardo: era nostra precisa intenzione attivare i servizi di valenza sociale ed educativa che consentono ai genitori di crescere i propri figli in totale serenità senza rinunciare agli impegni professionali e alle incombenze quotidiane- afferma l’assessore alla cultura Rosalba Cossu- oltre alla sua funzione pratica c’è poi un aspetto di non poco conto il valore storico dell’asilo “Carlo Sanna”, che è stato centrale nella formazione di intere generazioni. Non potevamo permettere - conclude l’assessore Cossu - che venisse chiuso e perdesse la sua funzione originaria”.

Fluminimaggiore. L’oratorio organizza “La Gioia del natale” È

Federico Matta

iniziata nei giorni scorsi a Fluminimaggiore, con le prime due delle sei serate, l’edizione 2017 della rassegna “La Gioia del Natale”. La manifestazione, che ormai da diversi anni viene riproposta in occasione delle festività di Natale, è organizzata dall’Oratorio di Sant’Antonio da Padova e si articolerà con numerosi appuntamenti, dedicati non solo ai bambini ma anche agli adulti. “Siamo riusciti quest’anno – ha spiegato Donatella Atzori, coordinatrice dell’Oratorio Sant’Antonio da Padova – grazie anche al patrocinio del comune, a organizzare una serie di eventi, che si protrarranno sino al-

l’Epifania. Lo scopo è sempre quello far divertire e rendere partecipi chi vorrà contribuire a creare un clima di festa”. L’epicentro della manifestazione sarà sempre la centralissima piazza Giovanni XXIII. Nelle prime due giornate di festa sono stati rievocati gli antichi e tradizionali giochi di gruppo, oltre ad essere stati allestiti i primi mercatini di Natale. Per l’Immacolata, invece, saranno accese le luminarie dell’albero allestito in piazza e ritirate le letterine indirizzate dai più piccoli a Babbo Natale. Il 23 dicembre, invece, Santa Claus distribuirà i doni. Si andrà avanti ogni domenica sino al 5 gennaio, quando dal cielo arriverà, in groppa alla sua scopa, la vecchia Befana, che distribuendo i dolci o il

carbone, segnerà la fine del Natale. “Vogliamo evidenziare il fatto – ha concluso Donatella Atzori – che la preparazione dell’albero di Natale, posto al centro della piazza, è stato reso possibile grazie alla collaborazione degli alunni della scuola media del paese, che con molto impegno si sono attivati per recuperare in tempo gli addobbi e a provvedere all’allestimento finale. Per il resto, poi, abbiamo avuto l’aiuto dell’amministrazione locale e dei tanti volontari. Speriamo di riuscire a far passare un buon Natale a tutti i bambini ma anche ai grandi, che vorranno unirsi a noi e partecipare agli eventi, fissati nel programma della Gioia del Natale 2017”.

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ANNO PASTORALE 2017 - 2018 Diocesi di Iglesias

Scuola della Parola

14 dicembre

Gesù a Nazaret (Mc 6, 1-6)

25 gennaio

Custodire il Creato (Gen 1, 26-28)

22 febbraio

«Con il sudore del tuo volto mangerai il pane» (Gen 3, 17-19)

15 marzo

Il sabato

(Es 20,8-11 e Dt 5,12-16)

19 aprile

Parabola dei lavoratori a giornata (Mt 20, 1-15)

24 maggio

«Chi non vuol lavorare neppure mangi» (At 20, 34 e 2Tess 3, 10)

Il Vangelo del Lavoro

18.30 ­ Carbonia, Parr. Gesù Divino Operaio 19.00 ­ Carloforte, Oratorio Mons. Ghiga 17.30 ­ Fluminimaggiore, Parr. Sant’Antonio 18.30 ­ Iglesias, Seminario vescovile 18.00 ­ Masainas, Oratorio, Via Giovanni XXIII, n. 10 18.00 ­ Narcao, Oratorio 18.00 ­ San Giovanni Suergiu, Oratorio 18.30 ­ Sant’An&oco, Parr. San Pietro

Le “zone pastorali” includono i seguenti centri:

1) ZONA DI CARBONIA: Bacu Abis, Barbusi, Carbonia, Cortoghiana, Nuraxi Figus, Paringianu, Portoscuso, Serbariu 2) ZONA DI CARLOFORTE:

Carloforte

3) ZONA DI FLUMINIMAGGIORE: Buggerru, Fluminimaggiore

4) ZONA DI MASAINAS: Giba, Masainas, Piscinas, Santadi, Sant’Anna Arresi, Terresoli, Teulada, Villarios

5) ZONA DI IGLESIAS: Barega, Bindua, Domusnovas, Gonnesa, Iglesias, Monteponi, Musei, Nebida, Villamassargia 6) ZONA DI NARCAO: Narcao, Nuxis, Perdaxius, Rio Murtas, Terraseo, Tratalias, Villaperuccio 7) ZONA DI S. GIOV. SUERGIU: Is Gannaus, Is Urigus, Palmas, San Giovanni

Suergiu

8) ZONA DI SANT’ANTIOCO: Calase'a, Sant’An&oco

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Welfare. Dal 1° dicembre potranno essere presentate le domande per il riconoscimento del REI

Arriva il Reddito di inclusione per contrastare la povertà

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Federico Matta

al 1° dicembre 2017 potranno essere presentate le domande per il riconoscimento del Reddito di Inclusione (REI). La misura di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale è stata introdotta in Italia con il Decreto Legislativo 147 del 15 settembre 2017 e avrà decorrenza dal 1° gennaio 2018. Si tratta di un beneficio economico erogato con l’attribuzione di una carta

prepagata emessa da Poste Italiane SpA ed è destinato agli indigenti, assieme a un relativo Piano personalizzato d’inclusione sociale, oltre che lavorativo. La prestazione economica stanziata dall’Inps sarà erogata per un massimo di 18 mesi, dai quali saranno sottratte, per chi dovesse averle percepite, le eventuali mensilità del Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA). L’ammontare dell’importo e la durata del beneficio, comunque, saranno determinati in base alla situazione

economica del nucleo familiare richiedente, al numero dei componenti e al soddisfacimento di determinati requisiti, stabiliti nel decreto di attuazione. In ogni caso l’importo complessivo annuo della prestazione non supererà quello del così detto “assegno sociale”.

Per usufruire del Rei, il nucleo familiare richiedente dovrà presentare la certificazione Isee in corso di validità, che non dovrà avere un valore superiore ai 6 mila euro, oltre a un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore ai 20 mila euro. L’aiuto economico non è compatibile con la contemporanea fruizione, da parte di qualsiasi componente del nucleo familiare della Naspi (indennità di disoccupazione) e con altri ammortizzatori sociali per la disoccupazione volontaria.

Il Reddito di Inclusione potrà essere richiesto presso i comuni di residenza o in altri servizi identificati dallo stesso Municipio, compilando l’apposito modulo di richiesta e allegando la relativa certificazione reddituale. Lo strumento di contrasto alla povertà dovrebbe interessare circa 400 mila famiglie e complessivamente 1 milione e 800 mila persone.

San Giovanni Suergiu. Riparte il servizio sezione primavera

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Maria Paola Marongiu

l 30 novembre sono ripartite la “sezione primavera” e la “sezione sperimentale”, il servizio dedicato ai bambini. È un servizio comunale fortemente voluto anche dall’attuale Amministrazione: “Quest’anno si festeggia il decimo anno del servizio ai cittadini, un servizio essenziale per le famiglie e per la crescita dei bimbi che interagiscono tra loro già a un anno e mezzo di età”.

Con queste parole il sindaco di San Giovanni Suergiu Elvira Usai ha voluto sottolineare l’importanza della continuità di tale servizio per la comunità sangiovannese e non solo. La Cooperativa Sociale Sgs si occupa della gestione della sezione primavera e grazie alla professionalità delle sue educatrici - Luisa, Annalisa, Angela e Nicoletta - i bambini dai 24 ai 36 mesi d’età trovano un ambiente progettato per loro, che sappia favorire il loro sviluppo sociale e cognitivo nel rispetto dei ritmi di ciascuno: “Lo scopo è quello di garantire un servizio educativo professionale ed altamente qualificato che, in stretta collaborazione con i genitori, assicuri ad ogni bambino un contesto di cura e di educazione nel rispetto della sua identità individuale, del suo sviluppo e delle potenzialità cognitive e relazionali”. Queste le parole di Luisa, educatrice e presidente della Cooperativa Sgs. Ogni anno le educatrici, terminato il pe-

riodo di inserimento nel quale viene osservato il comportamento dei bambini in relazione con gli altri, mettono in atto un progetto educativo predisposto con la pedagogista che coordina il servizio.

Grande rilievo viene dato alle attività di routine quotidiane: l’accoglienza, il gioco

libero, il momento del cambio, le attività strutturate, la merenda, filastrocche e canzoncine, l’angolo dedicato alla lettura animata, fino al ricongiungimento con i familiari. Tutte queste attività favoriscono nel bambino lo sviluppo dell’autonomia, del linguaggio, lo sviluppo fino motorio e globale, cognitivo, quello socio emotivo e quello del Sé.

L’infanzia è quel periodo in cui si costituisce ciò che saremo da adulti, le educatrici hanno la fortuna di accompagnare i bambini in questo viaggio di crescita e sviluppo.

“Una prova della correttezza del nostro agire educativo è la felicità del bambino”: il motto della Montessori è stato fatto proprio dalle educatrici della sezione primavera suergina che tutte le mattine accompagnano i bambini in questo ponte di scoperte, avventure e divertimento.

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Iglesias. Eletto il nuovo direttivo della FIDAPA

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Miriam Cappa

uovo direttivo per la sezione iglesiente della Fidapa Iglesias: le elezioni, che si sono svolte il 14 novembre, hanno decretato che a guidare uno dei gruppi più longevi della città sarà ancora Antonella Pusceddu, socia storica della federazione, che succede a Rosanna Desogus ora diventata past presidente.

Sarà accompagnata dalla vice Graziella Palmas mentre Mariella Corda farà da segretaria. La tesoriera è Mariella Deriu, revisori saranno Costantina Mulas, Pinuccia Pani e Ignazia Sotgiu e consigliere Giulia Fronteddu, Giovanna e Cesira Melis

Domusnovas. Ritornano al Monte Granatico i mercatini di natale N

atale non è solo il 25, ma è un viaggio che inizia con il mese di dicembre e che vede il sacro strettamente intrecciato con il profano. I mercatini di Natale, originari del nord Europa ma approdati da tempo anche da noi, sono il luogo ideale dove iniziare a gustare quell’atmosfera di gioia e colori che ci prepara alla festa più amata dell'anno.

Dai prodotti dell’artigianato locale, passando per le decorazioni, ai complementi d’arredo ai gioielli originali. Uno scenario inedito, quello dei mercatini di Natale, organizzati Domusnovas nei locali dell'ex Monte Granatico grazie all’idea dell’AhoS, Associazione Hobbisti Sardegna, costituita nel mese di febbraio 2017 proprio all’indomani dell’esperienza positiva dei mercatini di Natale 2016, quando 20 persone, diventate poi socie, hanno iniziato a notare le loro affinità, fino a sentire la necessità di una voce comune.

In esposizione tante idee uniche a prezzi accessibili. Dodici gli hobbisti presenti: Federica Lusci, Carla Lusci, Erica Mancini, Marta Pau, Dario Sais, Andreana Scanu, Irina Sereda, Vanessa Puzio, Marta Cruccas, Arianna Porcu, Silvia Saba e Sara Manis.

Una squadra variegata, che va dagli undici ai cinquanta anni e composta da casalinghe, artigiane, studenti e libere professioniste con la passione dell’hand made.

Per quanto riguarda i progetti futuri l’associazione ne ha uno in particolare per il 2018, un grande progetto, di cui però le socie non possono ancora svelarci nulla.

L’appuntamento con i mercatini di Natale è tutti i fine settimana nei locali dell’ex Montegranatico, fino al 24 dicembre. Maria Giovanna Dessì

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Il cielo sopra Quintino Uno sguardo sulla città di Miriam Cappa

Si allontanano le bonifiche, il fondo slitta al 2018 insieme a 16 milioni per opere pubbliche

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mila euro di asfalti rinnovati per lavori che partiranno in questi giorni, che si aggiungono agli altri 300 mila che hanno sistemato ad esempio in viale Asproni. Poi c’è la manovra da da 2 milioni 380 mila euro dei fondi recuperati dalla Regione con la legge 37, quella, come ricorda in ogni occasione Alberto Cacciarru (Pci) “nata per creare occasioni di lavoro per i disoccupati”, dalla quale sono state finanziate una serie di opere di riqualificazione. Progetti immediatamente cantierabili, cioè già pronti. Per ora si sono attuati quelli per l’illuminazione pubblica del centro storico in cui sono comparse le luci a led (350 mila euro), è iniziata la rimessa in sesto di via Giordano che è ancora scoperchiata (250 mila euro), è stato rimosso il generatore elettrico esterno al Teatro Electra e lo spazio ha avuto tutte le certificazioni (50 mila euro). C’è pure l’intervento al Mercato civico (70 mila euro) dove il pavimento, inaugurato a febbraio, ha ceduto a luglio ed è ancora così.

Altra operazione l’installazione delle aree gioco per bambini al Parco delle rimembranze che è l’unica parte che si vede del più ampio progetto che lo trasformerà in un nuovo punto di aggregazione sociale. Quasi conclusi, i cantieri agli impianti sportivi (Serra Perdosa, Casmez, Bindua) e le opere legate alla creazione delle sale per il sistema museale, (Archivio storico comunale, Museo mineralogico e i futuri archeologico ed etnografico) - il turismo sotto il nome di “Destinazione Iglesias”. Il piano investe 310 mila euro per fare della città una meta conosciuta, di questo fondo cui circa 180 mila euro per ora hanno creato un Ufficio turistico senza avveniristico e pieno di computer ultimo modello. Anche se non funzionano i programmi che servono ad operatori e viaggiatori per accedere a biglietti e prenotazioni dei siti e se ne sono dovuti rimediare degli altri.

Questo è quello su cui l’amministrazione Gariazzo ha investito l’ultimo anno di mandato e che condivide come ottimo risultato, da bacheca in bacheca nell’unica piazza in cui si esprime con disinvoltura: i social network. In realtà avrebbe dovuto spendere altri 16 milioni di euro. Per non perderli è stata costretta a fare una variazione al bilancio. La manovra, un po’ come l’asfalto delle strade, rientrerebbe nell’ordinaria amministrazione se tutto non fosse avvenuto all’ultimo momento: il 30 novembre. La commissione Bilancio si è dovuta riunire un paio di giorni prima, in tutta fretta: operazione sostanzialmente pro forma perché nessuno dei consiglieri è uscito dal Centro direzionale con un’idea di quanto era chiamato a votare per i cittadini sullo spostamento dei loro soldi. Per dirla come Cacciarru “ennesima mancanza di rispetto”: come al successivo Consiglio comunale, l’assessore Gianfranco Montis ha sintetizzato che si trattava di “movimenti di carattere tecnico, non ci sono particolari scelte”. Avere dettagli non è stato possibile: mancava il dirigente, la relazione dei revisori dei conti era un fax illeggibile mentre l’assessore ai Lavori Pubblici (che poi ha fornito chiarimenti in municipio) non era stato convocato perché non era noto che fosse quello competente al cambiamento del bilancio.

In aula, la maggioranza eletta non si è espressa se non attraverso i suoi assessori, neanche il sindaco, tirato direttamente in ballo da Luigi Biggio (FI): “la delega al Bilancio è politica – ha sottolineato – anche Tore Cherchi l’aveva tenuta quando era presidente della Provincia, ma qui da 5 anni si fa ragioneria”. La minoranza, che ha votato no o è uscita dall’aula, ha avuto parole dure. Vito Didaci (Gruppo misto) ha elencato la serie di obiettivi che si aspettava di essere chiamato a votare quest’anno: “Puc fermo ma è fermo da 4 anni, non si vedono le bonifiche, non sappiamo nulla di Casa Serena: era stato detto che dal 1 gennaio di quest’anno il nuovo Margherita di Savoia sarebbe stato pronto”. Se per Valentina Pistis (Cas@Iglesias) è mistero su “i 32 mila euro di incassi previsti per vendita di gadget per Porto Flavia che non esistono” Gian Marco Eltrudis (Piazza Sella) ha concluso “Ritenevo che la Giunta fosse una squadra, spostare 16 milioni di opere pubbliche non è un dato tecnico ma sostanza politica: significa che o il bilancio di previsione non ha pianificato bene o non c’è stata attività di controllo. Nonostante la grandissima pubblicità le bonifiche non sono neanche partite, vi beate di 700 mila euro per aver asfaltato le strade ma non ne spendete altri 6,5 milioni per attività che il territorio aspetta per essere recuperato e produrrebbero economia”. Al palo restano ferme altre grandi opere come il compluvio ovest, il rifacimento dei palazzi di piazza Buozzi, lo svincolo a Campo Pisano, “poi ci sono 799 mila euro non riscosse che rimangono sotto traccia di risorse”.

Il presepe, realizzato da un gruppo di seminaristi, è visitabile presso il Pontificio seminario Regionale sardo del sacro Cuore di gesù in via Mons. Parraguez 19, a Cagliari

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“L’impegno, il viaggio, il mito”. La Sardegna e il mondo nello schermo

arte il 9 dicembre un ciclo di incontri organizzato dal Centro di Servizi Culturali Carbonia della società umanitaria – Fabbrica del Cinema, uno dei due momenti scelti per lanciare il “Cineporto”, progetto di sviluppo della filiera audiovisiva e culturale nel territorio del Sulcis-Iglesiente, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna su fondi dell’Assessorato ai Beni Culturali. Gli incontri si svolgeranno tra Carloforte, Masainas e Giba.

Carloforte: Cine -Teatro Giovanni Cavallera - Via Armando Diaz 4b, 09-20 dicembre 2017 ore 16.00.

Masainas. Centro di aggregazione sociale - Via Aldo Moro, 10-15-22 dicembre 2017 ore 19:00. giba. Sala Consiliare - Via principe di Piemonte, 14-21 dicembre 2017 ore 19:00. L’ingresso è libero e gratuito. I titoli che verranno proposti saranno contestuali alle realtà e alle tematiche tipiche della Sardegna, con l’intenzione di valorizzare le produzioni locali.

Iglesias.

Letture ad alta voce per “Eco disarmonica”

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enerdì 8 dicembre nella sala conferenze della Biblioteca Comunale di Iglesias in via Gramsci alle ore 18:00 si terrà una presentazione del primo libro di Patrizia Meloni “Eco disarmonica”, gestita dalla relatrice Giorgia Loi, accompagnata dalla lettura delle poesie da parte di Simona Saba, Giovanna Pilloni, Gisella Pibiri, Giampaolo Atzori, con interventi di Clara Congia e accompagnamento musicale a cura di Lino Raia. In collaborazione con l’Associazione Remo Branca e il Comune di Iglesias.

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Teatro. Al cine teatro Mutua di Carloforte messo in scena “Leviathan” di Sebastiano Leone

Un’opera contro i nuovi mostri della società

Il Festival della scienza sbarca a Iglesias

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Nicolo Capriata

anto seguito, tanti applausi e soprattutto tante riflessioni “moderne” ha suscitato la prima di “Leviathan” un’opera teatrale scritta e diretta da Sebastiano Leone e andata in scena la settimana scorsa al cine teatro Mutua. “Leviathan”, senza spiegarne la trama nei suoi particolari, è un atto unico, fondamentalmente drammatico -anche se

tiche religioni come nei testi biblici è un mostro, variamente dipinto, ma sempre apportatore di male e di caos, che nella piéce sono le nuove schiavitù. Ed è stato proprio questo il tema da cui tutto si è originato.

Don Gianni Cannas parlando con i componenti del gruppo teatrale “Passio” che negli anni scorsi avevano messo in scene per le strade cittadine il Calvario di Gesù, li invitò a creare qualcosa di nuovo che toccasse le

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re giorni dedicati alla scienza, tra approfondimenti e momenti destinati divulgazione, grazie ad “Iglesias FestivalScienza”, la rassegna curata dall’Associazione Scienza Società Scienza di Cagliari, dall’Associazione Agorà di Iglesias, dal Consorzio AUSI, che promuove le attività universitarie nel Sulcis Iglesiente e dall’IIS “Asproni”. Il Festival è arrivato ad Iglesias per la prima volta, dopo l’esperienza dell’omonima rassegna di Cagliari, e mira a coinvolgere in primo luogo gli addetti ai lavori e gli studenti delle scuole di ogni livello, senza trascurare le tante persone che si avvicinano al mondo della scienza con curiosità ed interesse.

Una rassegna che, da giovedì 30 novembre a sabato 2 dicembre, ha scelto di mettere al centro di tutto il pubblico, con appuntamenti completamente gratuiti, come laboratori, seminari, mostre e incontri collaterali dedicati a far conoscere la bellezza della scienza e l’importanza del fare scienza. Importanza che, secondo gli organizzatori, può avere una valenza ancora più rilevante in un territorio come quello del Sulcis, con una consolidata tradizione culturale nel campo tecnico e scientifico.

Un territorio che ha una tradizione millenaria nel settore delle attività estrattive, un importante passato che può diventare un volano per l’economia del futuro, alla luce di possibili nuovi investimenti nel campo dell’innovazione e della riconversione industriale.

Nella tre giorni iglesiente del Festival, le mattine sono state dedicate ai seminari in Sala Lepori, nel corso dei quali scienziati, relatori ed esperti nel campo della divulgazione scientifica hanno incontrato gli studenti delle scuole, per discutere di argomenti di stretta attualità, come le nanotecnologie, le tecnologie di fabbricazione digitale e l’utilizzo delle stampanti 3D. La “quarta rivolu-

nel finale il bene vince sul male- nel quale viene rimarcata con forza la decadenza della famiglia del giorno d’oggi, colpita dalla crisi lavorativa e dalla carenza di affetti e comunicazione reale -sarebbe meglio dire umana - e tutto sommato avvolta dalla solitudine e da burrascosi conflitti interni che fanno male a tutti e soprattutto ai figli. E se vogliamo “Leviathan” è anche una critica (giustissima) alla società “del capo chino” tutta presa e intenta a mettere il “mi piace”, a siglare “condivisioni”, a blaterare e sentenziare su facebook, a formare gruppi, naturalmente con whatsapp. Tante e diffuse relazioni, ma quanto solide e vere? Riflessioni e considerazioni che lo spettatore di “Leviathan” ha dovuto, quasi prepotentemente porsi e fare. D’altronde Leviathan, nella mitologia delle an-

catene sempre più lunghe e ingabbianti delle nuove dipendenze alle quali l’uomo è assoggettato. Così

Sebi Leone, già autore di un musical “Cuore impavido” rappresentato nell’aprile del 2015, che narra del ritrovamento della Madonna dello Schiavo, non ci ha pensato più di tanto. In due giorni, anzi “in due notti settembrine” come ha raccontato, il canovaccio era pronto. Trovare gli interpreti, sei in tutto (Marilena Peloso, Carlo Quaquero, Angelo Antetomaso, Mario Curcio, Rosario Pintus, Marco Crisigiovanni), è stato facile, e bella e commovente -qualche lacrima ha inumidito più di un occhio- è stata la loro interpretazione anche perché alcuni di loro avevano già calcato le scene. Un’ultima annotazione: a preludio e ad epilogo della rappresentazione due brani cantati dal coro di Carloforte. Anche questi, manco a dirlo, applauditissimi.

“Sulle orme del discepolo amato” verso il Sinodo 2018

Cammino per adolescenti e giovani zione industriale”, presentata non solamente attraverso seminari divulgativi, ma anche per mezzo di laboratori, nei quali gli studenti delle scuole elementari, medie e superiori hanno potuto interagire in prima persona.

Nel corso delle serate, il Museo dell’Arte Mineraria, in via Roma, ha ospitato due conferenze sul tema della “Scienza futura”, nel corso delle quali sono intervenuti il professor Massimo Lumini, docente e ricercatore nel campo della biomimetica, e l’archeologo Marco Serra che ha parlato dell’archeometallurgia, lo studio dei metalli antichi. Massimo Lumini ha curato anche due mostre, nei locali della scuola media “Eleonora d’Arborea”, in via Isonzo, con percorsi guidati sui temi delle scienze naturali. Il 2 dicembre, la rassegna si è chiusa con il “Raw Minerals Day”, un’intera giornata dedicata al tema delle materie prime, con particolare interesse per quelle presenti nel Sulcis. Di grande interesse la presentazione del progetto “ARIA”, con la produzione all’interno della vecchia miniera di Seruci di un tipo particolare di argon, un gas destinato ai laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che si trovano nel centro di ricerca del Gran Sasso. Jacopo Casula

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FRAMMENTI

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a cura di Jacopo Casula

Sud Sudan Una veglia per la pace insieme al Santo Padre

Repubblica Dominicana Al via il progetto degli “Universitari missionari”

Kazakhstan L’impegno della Chiesa per i bambini

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iovedì 23 novembre, nelle chiese cristiane del Sud Sudan, si è tenuta una veglia di preghiera, in contemporanea con il momento di preghiera per la pace nel mondo, celebrato in Vaticano da Papa Francesco.

La stessa iniziativa si è ripetuta nella Repubblica Democratica del Congo, insieme al Sud Sudan una delle nazioni più povere e martoriate dalla guerra del continente africano.

Le Conferenze Episcopali delle due nazioni sono impegnate da mesi in una difficile opera di mediazioni per la pace e il dialogo.

Santo Domingo il Cristianesimo ha radici storiche profonde, ed è forte la devozione delle persone, ma malgrado questi presupposti la Chiesa locale sta vivendo una crisi delle vocazioni che ha portato ad un calo nel numero dei sacerdoti.

Per favorire la partecipazione dei laici alla vita della Chiesa, i Vescovi dominicani hanno dato vita a numerose iniziative, come quella degli “Universitari missionari”, chiamati a dare il proprio contributo all’evangelizzazione nelle scuole e nei luoghi di lavoro.

opo la fine dell’Unione Sovietica, nei primi anni novanta, la crisi economica in Kazakhstan ha portato ad un notevole incremento nel numero dei bambini costretti a vivere in strada o negli orfanotrofi.

A causa di questa grave situazione sociale, nel 2000, a Kapchagay, sono nati i “Focolari”, case di accoglienza gestite dai missionari, nell’ambito di un progetto di tutela dell’infanzia.

In 17 anni il progetto dei “Focolari” è cresciuto, e conta oggi 6 casefamiglia, nelle quali sono accolti 63 bambini.

Jacopo Casula

ono passati 37 anni da quando Robert Mugabe prese il potere nella ex Rhodesia, ponendo fine al regime segregazionista dei coloni di origine europea, fautori di un governo che guardava all’apartheid sudafricano e aveva scelto l’isolamento internazionale.

L’Occidente considerava questo capo guerrigliero un paladino della libertà e dell’integrazione, e aveva scelto di garantirgli un ampio credito, andato esaurito in oltre tre decenni di regime autoritario, di violenza e di malgoverno. Fin dai primi anni, quello che doveva essere un processo di pacificazione nazionale divenne una resa dei conti, prima contro la minoranza bianca che aveva governato negli anni del colonialismo e della decolonizzazione, e poi all’interno delle stesse fazioni che lo avevano accompagnato nella guerra civile e nella presa del potere. Ogni traccia del periodo coloniale venne cancellata, a partire dal nome Rhodesia, sostituito con quello in lingua locale di Zimbabwe, per arrivare all’abbandono delle fiorenti imprese agrarie messe in piedi dai coloni, vero settore trainante di quella che era una delle economie più fiorenti del continente africano. Lo Zimbabwe, quando era ancora Rhodesia, veniva definito la Svizzera dell’Africa, per mettere in evidenza lo sviluppo delle attività produttive e le ricchezze di un sottosuolo che ancora oggi nasconde risorse mai sfruttate. Tre decenni di mobilitazione permanente, per un presidente che si era trasformato in un despota autocrate, eliminando gli oppositori, distribuendo il potere all’interno di una cerchia formata da familiari e fedelissimi e accumulando enormi ricchezze su fondi esteri nei paradisi fiscali. Negli ultimi anni la situazione era precipitata, con un presidente ultra novantenne, sotto l’influenza di una consorte ambiziosa, una Lady Macbeth moderna, capace di mettere in piedi una milizia di pretoriani responsabili dell’eliminazione di centinaia di oppositori. Un quadro di grande decadenza, amplificato dall’incidenza endemica dell’AIDS e da una crisi economica senza precedenti, con la svalutazione della moneta e locale e con la sua sostituzione con altre valute pregiate, come il dollaro americano, il franco francese e la sterlina.

Una crisi a cui ha messo fine il pronunciamento dei militari dello scorso 15 novembre, un colpo di stato incruento che ha posto fine al regime di Mugabe, alle mire di sua moglie Grace, che ambiva a succedergli, e ha riportato ai vertici dello stato Emmerson Mnangagwa, uno dei principali esponenti del partito di Mugabe, costretto all’esilio dall’ex presidente e diventato il suo principale oppositore.

La situazione ad Harare si è normalizzata in breve tempo, e Mugabe ha accettato di venire a patti in cambio dell’immunità, ma rimangono numerose incognite, in una nazione profondamente divisa e sull’orlo del conflitto.

Il tramonto di Mugabe Ecumenismo

Un progetto della Chiesa Valdese per raccontare il mondo dei migranti G

razie ai fondi dell’8x1000, destinati da tanti fedeli alla Chiesa Valdese, è nato un progetto pilota, per comprendere meglio come viene raccontata, in sette nazioni europee, la vita dei migranti. Il progetto, intitolato “Refugee Reporting” e curato dall’Associazione Mondiale per la Comunicazione Cristiana, si è concretizzato nella pubblicazione di “Changing the Narrative: media representation of refugees and migrants in Europe”, una ricerca presentata giovedì 16 novembre a Bruxelles, in un incontro pubblico al quale hanno partecipato giornalisti, esponenti della cultura, della società civile e dell’editoria. Coordinatrice del progetto e relatrice della pubblicazione è stata l’italiana Francesca Pierigh, da diversi anni impegnata nella tutela dei diritti di migranti e richiedenti asilo. Nel corso della ricerca, sono stati monitorati i media di sette nazioni europee, Italia, Grecia, Spagna, Gran Bretagna, Norvegia, Serbia e Svezia, nell’arco di tempo di tre giornate del 2017. Gli operatori del progetto hanno concentrato la loro attenzione su tre tipi di media, la carta stampata, le testate online e gli account Twitter delle principali riviste, con l’obbiettivo di mantenere l’equilibrio tra nazioni di prima accoglienza, nazioni di transito e luoghi di destinazione del processo migratorio.

Quella che emerge è una situazione nella quale sono presenti molte contraddizioni, a causa del persistere di un’informazione che non fornisce una rappresentazione veritiera dei migranti e più

in generale del fenomeno migratorio, la vera sfida per i prossimi anni. In molte nazioni, soprattutto del Nord Europa, alcune riviste scelgono un’impostazione sensazionalistica, nella quale si privilegiano le semplificazioni rispetto ad analisi più approfondite. In questo contesto, secondo i relatori del progetto, acquistano forza le posizioni delle formazioni populiste e xenofobe, e le opinioni pubbliche non riescono ad elaborare al loro interno un dibattito costruttivo sul tema dei migranti e dell’integrazione. JaC

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Tribunale metropolitano di Cagliari

Circolare per i patroni e i periti

I

l tribunale Metropolitano di Cagliari si occupa di processi brevi, procedimenti amministrativi rato et non consummato, indagini diocesane. La Cancelleria del Tribunale sarà aperta il martedì e il giovedi dalle 10.30 alle 11.30. I recapiti di riferimento sono i seguenti: - Email: tribunalediocesano@diocesidicagliari.it - PEC: notaioted@pec.it - Tel. 070/52843222 La Cancelleria del tribunale Metropolitano di Cagliari di Appello per il Tribunale Interdiocesano Sardo e per il Tribunale Interdiocesano di Nuoro e Lanusei, sarà aperta il martedì e il giovedì dalle

ore 9.30 alle 10.30. I recapiti di riferimento sono i seguenti: Email: tribunalediocesano@diocesidicagliari.it PEC: cancelleria@pec.temcagliari.it Tel. 070/52843215 proCeDurA per riChieDere l’AMMissione All’AlBo Degli AVVoCAti e Dei periti ABilitAti presso il t.e.M. Di CAgliAri

pAtroni Occorre presentare al Vicario Giudiziale, Don Luca VENTURELLI:

domanda (in forma libera) di ammissione indirizzata al Moderatore del Tribunale, S.E.R. Mons. Arrigo MIGLIO, comprensiva dell’indirizzo e dei recapiti da riportare in seguito sull’albo, dalla quale risulti il domicilio professionale all’interno della Regione Ecclesiastica Sarda; documentazione attestante il conseguimento del dottorato in Diritto Canonico o il Diploma come Avvocato Rotale; presentazione al Tribunale da parte di un ecclesiastico.

periti Occorre presentare al Vicario Giudiziale, Don Luca VENTURELLI: domanda (in forma libera) di ammissio-

ne indirizzata al Moderatore del Tribunale, S.E.R. Mons. Arrigo MIGLIO, comprensiva dell’indirizzo e dei recapiti da riportare in seguito sull’albo, dalla quale risulti il domicilio professionale all’interno della Regione Ecclesiastica Sarda; curriculum vitae et studiorum completo, comprensivo delle precise qualifiche con le quali si desidera essere ammessi in albo; presentazione al Tribunale da parte di un ecclesiastico.

Osservatorio Inter/nazionale

di Raffaele Callia

Si accendono i riflettori sui Rohingya dopo il viaggio del Papa

R

ispondendo alle domande dei giornalisti che viaggiavano con lui, durante il volo di ritorno dalla visita in Myanmar e Bangladesh, il Papa ha raccontato com’è giunto a pronunciare il nome dei Rohingya. Alla fine dell’incontro interreligioso di Dhaka (la capitale del Bangladesh), il pontefice ha dichiarato: “volevano cacciarli dal palco e anche che

non parlassero con me. Non l’ho permesso.

Ho pianto per loro cercando di non farlo vedere e, dopo averli ascoltati, ho sentito crescere cose dentro di me e ho pronunciato il loro nome”, precisando inoltre che, durante il colloquio di circa un quarto d’ora con il generale Min Aung Hlaing, capo dell’esercito birmano, non ha “negoziato la verità”.

I tweet del Papa La sapienza di Dio ci aiuta a sapere come accogliere e accettare coloro che agiscono e pensano diversamente da noi.

La fede diventa tangibile quando si concretizza nell’amore, i n particolare nel servizio ai fratelli e alle sorelle in difficoltà.

TWITTER @Pontifex_it

Il perché di tanta difficoltà ed imbarazzo a pronunciare quel nome si spiega con profonde ragioni storiche e politiche, per lo più sconosciute alla maggior parte delle persone, soprattutto del mondo occidentale.

Ecco perché le parole del Papa e il suo atteggiamento fuori dal protocollo della diplomazia (compreso quella vaticana), hanno come riacceso - o forse acceso per la prima volta - i riflettori su una tragedia pluridecennale e di proporzioni enormi, stando a quanto riferiscono le fonti delle Nazioni Unite, secondo cui i Rohingya sarebbero una delle minoranze più perseguitate al mondo.

In un’Europa tutta preoccupata degli arrivi dei profughi attraverso il Mediterraneo, le notizie degli sbarchi di apolidi rohingya misti a migranti bangladesi nel Golfo del Bengala e nel Mar delle Andamane non giungono affatto; o se arrivano, lasciano del tutto indifferenti l’opinione pubblica, perché si riferiscono a fatti e a popoli troppo lontani. Eppure, la questione dei Rohingya, gruppo etnico a prevalente religione musulmana (sunnita), originari dell’Arakan (e oggi denominato Rakhine, nella configurazione del Myanmar – già Birmania), è assai nota tra gli studiosi di diritto internazionale, proprio perché ridotti allo status di apolidia e in fuga dai propositi di pulizia etnica da parte delle giunte militari birmane. Per sfuggire a questi pro-

positi, i Rohingya si sono isolati come sfollati in ghetti o hanno trovato rifugio presso i campi profughi lungo il confine tailandese o, ancor più, in Bangladesh (il Paese che ne ospita il maggior numero).

Una storia dolorosa, quella dei Rohingya, segnata dalla violenza lungo diverse fasi: dalla dominazione britannica alle persecuzioni giapponesi (nel corso della seconda guerra mondiale); dal parziale riconoscimento dei diritti di cittadinanza birmana, dopo il ’48, alla nascita di un partito (Mujahid) con l’intento di creare uno Stato islamico autonomo, poi represso nel sangue dalla giunta militare del generale birmano Ne Win, seppure ancora oggi risultino attivi dei gruppi di mujaheddin rohingya.

Come accade sovente nella storia, a pagare il prezzo più elevato di tali tensioni e persecuzioni è stata - e continua ad essere - la popolazione civile. In questo senso le discriminazioni dei governi birmani ha riguardato, oltre che i Rohingya, anche le minoranze cinesi dei Kokang (anch’essi prevalentemente musulmani).

I numeri della violenza nei confronti dei Rohingya sono impressionanti. Nel 1978, a seguito dell’operazione “Re Drago”, oltre 200.000 di essi fuggirono in Bangladesh, con il triste e assai noto corollario di deportazioni, riduzione ai lavori forzati, omicidi di massa, stupri e distruzione di luoghi di preghiera. Tra il 1991 e il 1992 più di 250.000 Rohingya sono fuggiti ancora una volta in Bangladesh. Quest’ultimo Paese, pur accogliendo generosamente e da molti anni i profughi appartenenti a questa popolazione sfortunata, ha cominciato a manifestare l’esigenza di una qualche soluzione internazionale per evitare un sovraccarico di sforzi per una realtà non ricca e geograficamente più piccola del Myanmar.

Ancora oggi, sottoposti a tassazioni vessatorie e arbitrarie e a varie forme di discriminazione (dal 2014 è perfino vietato l’uso del termine rohingya), a molti viene impedito il riconoscimento della cittadinanza in Myanmar (da cui discende la condizione assai frequente di apolidia dei profughi rohingya); ma vi è il rischio che anche i Paesi storicamente ospitanti, fra cui anche la Tailandia, chiudano le porte o per lo meno decidano di rallentare bruscamente l’ingresso.

Attualmente, nello Stato di Rakhine le condizioni per i Rohingya non sono tali da consentire dei ritorni in sicurezza. Si continua a scappare e a subire violenze quotidianamente, sotto ogni forma. E a questo, forse, che Papa Francesco ha pensato quando col suo sguardo ha incrociato il volto dei Rohingya incontrati a Dhaka.

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Bando per la selezione di 20 lavoratori del progetto Parco Geominerario da impiegare nelle attività per la valorizzazione del Cammino Minerario di S. Barbara

A

Avviso pubblico per la selezione dei destinatari dell’intervento “Cammino Minerario di Santa Barbara” di cui al catalogo di interventi approvato con Dgr 47/34 del 10.10.2017 in attuazione della Legge Regionale 30 del 2016 “Prosecuzione degli interventi previsti per la stabilizzazione occupazionale nel progetto denominato Parco Geominerario della Sardegna” come modificata dalla Legge Regionale 34 del 2016

lla luce della legge regionale 34 del 2016, è stato approvato il finanziamento di un piano di intervento a regia regionale da attuarsi nell’ambito del territorio del Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna al fine di salvaguardare, anche attraverso misure di politica attiva del lavoro, i livelli occupazionali dei lavoratori già impiegati per l’attuazione della convenzione stipulata tra la Regione Autonoma della Sardegna e l’ATI-IFRAS, scaduta il 31 dicembre 2016. Con la Delibera di Giunta Regionale 3/1 del 13.01.2017 sono stati adottati i relativi atti di indirizzo per dare attuazione alle disposizioni normative.

In coerenza con suddetti indirizzi, la Direzione Generale della pianificazione urbanistica territoriale e della vigilanza edilizia ha pubblicato, nel corso del mese di settembre 2017, un Avviso pubblico per la ricezione di manifestazioni di interesse per garantire il conseguimento delle finalità previste dall’art. 2 della Legge regionale 30 così come modificato dalla Legge regionale 34 del 2016 e ss.mm.ii da parte di Comuni, Province, Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna e organismi di diritto pubblico. Con la Delibera della Giunta Regionale 47/34 del 10.10.2017 è stato approvato il Catalogo degli interventi ammissibili e coerenti con gli obiettivi di conservazione e valorizzazione del Parco Geominerario della Sardegna.

A seguito della pubblicazione del Catalogo sono stati individuati gli interventi ammissibili e sono stati sottoscritti

L

e risorse complessive destinate al presente Avviso ammontano ad € 534.890,54 coerentemente con l’importo erogato dall’ASPAL a seguito della sottoscrizione dell’Accordo Procedimentale per la categoria di costo del personale.

I destinatari del presente Avviso sono i lavoratori ex dipendenti delle Società componenti l’A.T.I. mandataria IFRAS e loro consortili, licenziati per effetto del cessato rapporto contrattuale tra la stessa A.T.I. e l’Amministrazione regionale. Tali destinatari dovranno essere in possesso dei requisiti previsti dalla L.R. n. 30/2016, modificata dalla L.R. n. 34/2016, di cui all’elenco certificato dalla Direzione Generale del Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna con nota protocollo n. 0010885 del 29/03/2017.

Tale elenco è reperibile all’indirizzo: http://www.regione.sardegna.it/j/v/2644?s=1&v=9&c=390 &c1=1386&id=61490.

Il candidato dovrà dichiarare di possedere i seguenti requisiti: a. cittadinanza italiana (gli italiani non appartenenti alla Repubblica sono equiparati ai cittadini italiani) ovvero cittadinanza di uno degli stati membri dell’unione europea o loro familiari non aventi la cittadinanza di uno Stato membro purché siano titolari del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, nonché cittadini di Paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato ovvero dello status di protezione sussidiaria; b. possedere la maggiore età; c.non avere alcun tipo di rapporto (a titolo esemplificativo e non esaustivo: patrimoniale, non patrimoniale, di rappresentanza, di impiego, di collaborazione, parentela diretta) con l’Ente proponente; d. godimento dei diritti civili e politici; e. non essere stati esclusi dall’elettorato politico attivo; f. idoneità fisica all’impiego al quale la selezione si riferisce. L’Ente ha facoltà di sottoporre a visita medica di controllo il candidato convocato per la stipula del contratto di lavoro, in base alla normativa vigente; g. posizione regolare in relazione agli obblighi di leva previsti dalle leggi sul reclutamento militare per i nati fino all’anno 1985; h. assenza di condanne penali che possano impedire, ai sensi della normativa vigente, l’instaurarsi del rapporto di impiego; i. non essere stato destituito, dispensati da precedente impiego presso una Pubblica Amministrazione per persistente insufficiente rendimento; non essere stati dichiarati decaduti da altro impiego statale ai sensi dell’articolo 127, primo comma, lettera d), del T.U. dello Statuto degli impiegati civili dello Stato di cui al D.P.R. 10 gennaio 1957, n. 3, per aver conseguito l’impiego mediante la produzione di documenti falsi o viziati da invalidità non sanabile; j. essere presente nell’elenco “lavoratori ex Ati iFrAs – parco geominerario” certificato dalla Direzione Generale del Lavoro - Assessorato del Lavoro, Formazione Professionale, Cooperazione e Sicurezza Sociale, di

i relativi Accordi Procedimentali con gli Enti proponenti, che prevedono l’assunzione a tempo determinato degli ex lavoratori ATI- IFRAS. Con l’intervento si intende dare avvio prioritariamente alla manutenzione ordinaria del percorso e alla messa in opera della segnaletica essenziale al fine di migliorare la fruibilità dell’intero itinerario. Si tratta di interventi mirati di manutenzione dei sentieri che prevede di impiegare complessivamente 20 unità lavorative con assunzione a tempo determinato per dodici mesi a partire dal prossimo

mese di gennaio. Con il presente Avviso, la Fondazione Cammino Minerario di Santa Barbara (FCMSB), intende avviare la procedura per la selezione di n. 20 risorse umane da assumere a tempo determinato per lo svolgimento delle attività progettuali Manutenzione dei sentieri: riporti; spietramento; decespugliamento; rifacimento di argini e ripristino muretti in pietra di contenimento.

Messa in opera della segnaletica essenziale.

Ai fini dell’implementazione progettuale, i profili professionali richiesti sono:

PROFILI PROFESSIONALI RICHIESTI INQUADRAMENTO E QUALIFICA

NUMERO

Tecnico (Ing/Geol) Liv. B3 Tecnico Amministrativo Liv. B2 Operaio qualificato Caposquadra Liv. A3 Operaio qualificato Liv. A1 Operaio semplice Liv. A

LAVORATORI

2

1

1

8

8

CCNL ADOTTATO DURATA Federculture

Federculture

Federculture

Federculture Federculture

cui alle note protocollo n. 10885 del 29.03.2017 e n.

27361 del 24.07.2017; k. non aver sottoscritto accordi transattivi o rapporti di lavoro con altri soggetti titolari di procedure o strumenti messi in campo dall’Amministrazione Regionale al fine di dare attuazione all’art. 2 della L.R. 30/2016 e ss.mm.ii. nell’ambito del Progetto Parco Geominerario della Sardegna.

I candidati non in possesso della cittadinanza italiana per essere ammessi alla selezione devono possedere, inoltre, i seguenti requisiti: 1. godere dei diritti civili e politici anche negli Stati di appartenenza o di provenienza;

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CONTRATTO

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TRATTAMENTO ECONOMICO € 24.172,49

LORDO PER LAVORATORE

€ 23.468,60

€ 20.323,10

€ 19.283,74 € 16.092,72

2. essere in possesso, di tutti gli altri requisiti previsti per i cittadini della Repubblica, fatta eccezione della titolarità della cittadinanza italiana; 3. avere adeguata conoscenza della lingua italiana. i requisiti di accesso alla selezione devono essere posseduti e dichiarati alla data di scadenza del termine utile per la presentazione delle domande di ammissione alla selezione.

I requisiti professionali d’accesso richiesti per ciascun profilo di cui al precedente art. 2 ai fini della presente selezione sono i seguenti:

PROFILI PROFESSIONALI RICHIESTI INQUADRAMENTO E QUALIFICA

TITOLO DI STUDIO

Tecnico (Ing/Geol) Liv. B3

Laurea in ingegneria Civile Direzione lavori – Contabilità di cantiere – Sicurezza – edile o equipollente – Progettazione – Disegno tecnico. (specialistica o quinquennale vecchio ordinamento) Laurea in Geologia

Tecnico Amministrativo Liv. B2

Diploma di ragioneria, laurea Esperienza quinquennale in ambito amministrativo – in Economia o equipollente. contabile attività di segreteria e rendicontazione progettuale – predisposizione bandi di gara secondo il D.Lgs. 50/2016 e ss.mm.ii e le procedure acquisti in rete PA.

Operaio qualificato Caposquadra Diploma di Geometra o Liv. A3 istituti tecnici professionali Operaio qualificato Liv. A1

Licenza Media

Operaio semplice Liv. A

Licenza Media

L

COMPETENZE TECNICO-PROFESSIONALI

e domande di partecipazione, con i relativi allegati, dovranno pervenire improrogabilmente entro e non oltre il giorno 15/12/2017 alle ore 12.00, farà fede la data e l’orario di ricezione, secondo le seguenti modalità: - a mezzo pec al seguente indirizzo: camminodisantabarbara@pec.it - tramite raccomandata a/r al seguente indirizzo: Piazza Municipio, 1 – 09016 Iglesias - consegna a mano presso la sede della Fondazione sita in Piazza Municipio 1 (2° Piano), 09016 Igle-sias dalle ore 08.30 alle 13.00 dal lunedì al venerdì (telefono 0781 / 274508).

Nell’oggetto della mail certificata, in caso di trasmissione via pec, o nella busta, in caso di invio per raccomandata a/r o consegna a mano, si dovrà riportare la seguente dicitura: AVVISO PER LA SELEZIONE DEI DESTINATARI DELL’INTERVENTO “CAMMINO MINERARIO DI SANTA BARBARA” DI CUI AL CATALOGO “PRO-

Esperienza quinquennale in direzione lavori e delle maestranze – abilitazioni per l’utilizzo di macchinari da lavoro (decespugliatori – motosega - ecc.) – Conoscenza e corsi di sicurezza di cantiere.

Abilitazioni per l’utilizzo di macchinari da lavoro (decespugliatori – motosega - ecc.) – Conoscenza e corsi di sicurezza di cantiere.

Capacità di svolgere le mansioni previste in progetto (muratori – operatori per la manutenzione del verde – carpenteria – manovalanza).

SECUZIONE DEGLI INTERVENTI PREVISTI PER LA STABILIZZAZIONE OCCUPAZIONALE NEL PROGETTO DENOMINATO PARCO GEOMINERARIO DELLA SARDEGNA” e contenere, a pena di esclusione: domanda di partecipazione, curriculum vitae e fotocopia del documento d’identità in corso di validità.

l’Avviso con i relativi allegati, così come i provvedimenti di approvazione della graduatoria, saranno pubblicati nel sito www.camminominerariodisantabarbara.org nell’apposita sezione AVVisi e BAnDi. la Fondazione procederà inoltre alla pubblicazione sull’albo pretorio dei comuni facenti parte della Fondazione. eventuali ed esplicite domande di chiarimento riguardanti l’Avviso dovranno pervenire via mail all’indirizzo info@camminominerariodisantabarbara.org con espressa indicazione del mittente, fino al settimo giorno precedente la data di scadenza dell’Avviso.

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Buggerru. Nell’ex centrale elettrica una commovente serata in ricordo di Franco Manis

Gli amici: “Dedichiamo una piazza a Franco”

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Federico Matta

ella sala dell’ex centrale elettrica di Buggerru è stato ricordato lo scorso 2 dicembre lo scrittore Franco Manis, scomparso recentemente a causa di un male incurabile.

Amici e conoscenti hanno voluto portare sui banchi del Consiglio comunale, davanti ad un pubblico numeroso, le testimonianze di un uomo che ha dedicato gran parte della sua vita alla ricerca, al racconto e alla valorizzazione della storia del centro ex minerario.

“Quando ci siamo incontrati lo scorso 4 settembre, in occasione della commemorazione dell’eccidio dei minatori del 1904 – ha raccontato il primo cittadino di Buggerru Laura Cappelli – signor Franco mi ha detto: ‘Laura io ti devo ringraziare, poi il perché te lo dirò in un’altra sede’. Successivamente non ci siamo più visti

e non ho mai capito per cosa mi dovesse ringraziare. Io ritengo che siamo noi buggerrai, che dobbiamo ringraziare lui, per tutto il lavoro svolto, sempre col fine di salvaguardare la memoria storica del nostro paese”. Il discorso del sindaco è stato il primo di una lunga serie d’interventi, che hanno evidenziato la straordinaria personalità del primo studioso del passato di Buggerru, sempre attento a coinvolgere gli altri nei suoi lavori, facendo in modo che si continuasse con la strada da lui tracciata e che l’amore per il suo paese natio rappresentasse un valore di riscatto e sviluppo, soprattutto per le future generazioni. Una passione per la miniera, che spesse volte lo ha messo in relazione con altri attenti studiosi del mondo minerario, anche nella città che l’ha poi ospitato, Iglesias.

“Parlare di Franco è un onore – ha sottolineato nella sua testimo-

nianza il geologo iglesiente Luciano Ottelli – ho conosciuto Franco Manis appassionato e innamorato del suo paese. Credo che Buggerru gli debba molto. Ha ricostruito la sua storia e ne parlava con continua enfasi. Senza conoscere questo posto ho imparato a memoria tutti i nomi delle gallerie e delle storiche strutture minerarie.

Ho conosciuto un mondo, per il quale lui viveva”.

Alla presenza dei suoi cari, è stato presentato il cortometraggio realizzato da Renzo Licciardi, che “il suo Buggerru ha voluto dedicare con grande gratitudine”. Una gratitudine per le sue grandi doti umane.

“Franco noi lo dobbiamo ricordare non solo come storico ma anche come uomo – ha precisato l’ingegnere Stefano Massole, parlando degli anni della giovinezza trascorsa con gli amici - perché sicuramente l’angelo che lo ha riportato in cielo, l’ha consegnato al Signore con molto orgoglio. Le tantissime doti che gli aveva dato quando era giovanissimo, lui nel corso della sua vita le aveva raddoppiate”.

La serata si è conclusa con l’impegno di dedicare a Franco Manis una piazza. Poi l’impegno di proseguire con la tutela, attraverso la conoscenza, di uno dei più importanti centri minerari italiani.

Insomma, con la promessa di continuare su quella strada da lui tracciata tanti anni fa e che va percorsa con lo stesso amore che lui nutriva per la sua Buggerru.

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Ef.5, 14: Svegliati, tu che dormi, sorgi dai morti e Cristo ti illuminerà

La virtù cristiana della “vigilanza”

L’

Don Gabriele Atzei

orientamento ascetico (= elevazione e maturazione del proprio stile di vita spirituale) d’ogni buon credente, (cristiano o di altra religione) porta ad una costante “revisione” delle proprie scelte di vita. Si impone, anche spiritualmente parlando, di organizzare se stessi, con una certa metodicità, al fine di avere coscienza dei progressi da compiere nelle virtù ma anche delle situazioni di stagnazione e di regressione (=ritorno a comportamenti-affetti-stati d’animo tipici della precedente situazione di immaturità spirituale). Nessuno dimentichi che anche nella vita spirituale può verificarsi un analfabetismo di ritorno, giacchè se non ci si alimenta continuamente di nuova linfa (ulteriore conoscenza della teologia, attiva comunione ecclesiale ed etica) si può quasi impercettibilmente perdere il precedente livello di maturità. La regressione spirituale non è tale solo quando c’è un allontanamento “fisico” dalla pratica religiosa (il non praticante), ma sta anche in un insidioso, graduale disaffezionarsi ai valori

della fede e alle scelte di vita, pur continuando a ritenersi credenti e praticanti.

Nessuno è immune da questa insidia che svuota dall’interno la propria costituzione religiosa e morale. Quindi occorre continuamente lasciarci “condurre in alto”, evitando di planare, di perdere la giusta quota della fede, giacchè ogni perdita potrebbe trasformarsi in un rovinoso impatto che manifesta la nostra sterilità spirituale. Ecco perché la Sacra Scrittura, nell’educare ad una attiva vita spirituale usa i termini di Atteggiamento di guardia - Attenzione scrupolosa - Aver cura - Badare - Controllare - Dubitare - Osservazione oculata Prontezza - Prudenza - Riflessione - Saldezza - Solerzia (celerità ed impegno) Scuotersi dal sonno - Sorvegliare - Stare all’erta - Temperanza - Lotta contro il torpore e la negligenza - Vegliare - Vigilanza -Zelo.

Vigile è colui che vigila, che è attento, che è accorto, che ha la condizione di completa presenza a se stesso e all’ambiente circostante. E tutto questo vale e si può dire anche e soprattutto per il controllo di se

stessi, delle proprie emozioni, dei pensieri, delle parole, delle azioni e delle omissioni, di tutte quelle scelte che, se cedono al peccato, destabilizzano l’intero impianto della vita spirituale. Spesso il cedimento “morale” è così graduale ed impercettibile, da non provocare per l’immediatezza nessuno scossone; ma lentamente scava…: si accetta inizialmente l’idea di questa o quella trasgressione…, poi la si “assaggia” per il tanto (…ci si illude!) che non diventi compromissoria ed infine, se si perde l’orizzonte della vigilanza, si compie l’ulteriore passo dal quale può risultare, poi, difficile uscirne. Occorre dubitare sempre delle proprie sicurezze, giacchè si può cadere nell’involuzione, fatta di incoerenza, egoisticamente ripiegati su di un’etica di facciata (perbenismo), ma oltremodo sterile. Occorre stare in guardia, quindi, dalle nostre… “buone abitudini” (anche… religiose!), che se rimangono tali e non diventano migliori, perdono linfa. È oltremodo ingannevole l’accontentarsi di come si è.

Dobbiamo diventare migliori nell’ottica evangelica del “siate perfetti come per-

Cultura. Continuano le attività del laboratorio “Officina Ecclesiensis”

fetto è il padre vostro”, perseguendo con solerzia ogni virtù. Gli errori del passato, se opportunamente riprovati e rimessi dalla misericordia del Signore, non solo non ci impediscono una rinnovata “purezza”, ma diventano - nell’umiltà - occasione di progresso spirituale. Se all’opposto, perdiamo la dinamicità spirituale, la nostra ricchezza interiore poco per volta svanirà. Diventeremo ex-cristiani, quasi impercettibilmente. Occorre vigilare e vegliare, nella preghiera e nell’azione.

Evidentemente bisogna passare attraverso l’autovigilanza, l’autocontrollo e quindi anche in una possibile autocorrezione, suscitata da un serio e costante esame di coscienza, illuminato dalla parola di Dio, premessa portante del sacramento della Riconciliazione, aiutati da una guida spirituale (confessore e/o persona di provata virtù), dall’accoglienza benevola d’ogni correzione fraterna, dalla sapienza delle circostanze storiche e del tempo a nostra disposizione inteso come propizio, irripetibile e straordinario per accogliere l’Amore e la Grazia di Dio.

I

Giulia Loi

niziano le attività della stagione “autunno-inverno” di Officina Ecclesiensis, il laboratorio promosso dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Iglesias insieme al Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università degli Studi di Cagliari, per un comune percorso di ricerca applicata nel campo dell’educazione, della comunicazione, della valorizzazione sostenibile e partecipata del patrimonio culturale. Il laboratorio promuove ricerche e sperimenta iniziative che mettono in atto percorsi di conoscenza e di divulgazione dei beni culturali del territorio della Diocesi di Iglesias nel rispetto delle finalità delle istituzioni proponenti, in dialogo con la comunità locale e in un clima di totale apertura verso soggetti che ne vogliono condividere lo spirito. In questo contesto l’Ufficio dei Beni Culturali della Diocesi di Iglesias è lieto di presentare “Il complesso ex gesuitico di Iglesias”, ultimo lavoro di Roberto Poletti, collaboratore del Dipartimento di Storia, Beni Culturali e Territorio dell’Università degli Studi di Cagliari. La presentazione si terrà alle ore 17 il 7 dicembre, nell’Auditorium vescovile in piazza Municipio a Iglesias.

Seguirà una visita guidata alla chiesa della Purissima - a cura dell’Associazione di volontariato ItinerArtis - e al Museo diocesano dove sono esposti parte degli oggetti sacri appartenuti ai Gesuiti.

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LA BUONA NOTIZIA

A cura di Don Marco Olianas

II DOMENICA DI AVVENTO - Anno B

I

“Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri”

l Vangelo della seconda domenica di Avvento contiene l’inizio del vangelo di Marco, nel quale sono presentati alcuni dati circa l’identità di Gesù e dei fatti che hanno caratterizzato l’inizio del suo ministero. Questa sezione svolge dunque nel secondo vangelo un ruolo analogo a quello che i racconti dell’infanzia hanno in Matteo e Luca o il prologo nel vangelo di Giovanni.

Marco introduce il suo scritto con una breve frase che funge chiaramente da titolo di tutta l’opera: “Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio”. Il termine “vangelo” è usato per designare la proclamazione pubblica della salvezza portata da Gesù. A Lui l’evangelista attribuisce l’appellativo di “Cristo” (Messia), quasi fosse il suo nome proprio: ciò significa che da tempo la sua comunità era abituata a chiamarlo con questo nome. Esso riapparirà altre volte nel suo vangelo, di cui due sono particolarmente significative: una a metà del testo, quella in cui Pietro attribuisce questo titolo a Gesù; e una alla fine, quando il sommo sacerdote chiede a Gesù se è il Cristo, il figlio del Benedetto. Gesù è presentato non solo come Cristo, ma anche come “Figlio di Dio”: nel secondo vangelo Gesù sarà proclamato “Figlio di Dio” altre tre volte, due dal Padre, rispettivamente nel battesimo e nella trasfigurazione, e la terza, dopo la sua morte, da un centurione romano. Secondo Marco quindi Gesù non si è arrogato questi due titoli, ma ha accettato che gli fossero attribuiti in particolare nel contesto della passione: ciò corrisponde al progetto letterario dell’evangelista, per il quale la piena rivelazione di Gesù ha avuto luogo solo nella morte in croce. Dopo il titolo dell’opera, Marco entra subito nel vivo del racconto presentando, come avveniva nel kerygma primitivo, la predicazione di Giovanni il Battista, inviato a preparare la venuta di Gesù. Il brano dell’AT, che viene citato, proviene dall’inizio del Deuteroisaia, dove si dice che un anonimo messaggero (una “voce”) annunzia agli abitanti di Gerusalemme la venuta di JHWH alla testa degli esuli che ritornano da Babilonia, e li invita a preparargli la strada nel deserto.

Ma per l’evangelista il deserto non è più il luogo in cui la via deve essere preparata, ma quello in cui si fa sentire la “voce”, quella di Giovanni; egli dice al popolo, come l’anonimo messaggero di Isaia, di preparare la via del Signore, che non è più identificato con “il nostro Dio”, come nel testo di Isaia, ma con Gesù, di cui Giovanni annunzia la venuta. Il deserto

in cui si muove Giovanni è il deserto di Giuda, che si estende ad est di Gerusalemme fino al Giordano; ma il “deserto” assume qui una forte connotazione teologica, in quanto secondo le attese giudaiche era il luogo in cui il popolo eletto degli ultimi tempi avrebbe dovuto rifare il cammino dell’esodo sotto la guida di Dio. Nel deserto Giovanni “battezza” e “predica”. Il verbo “predicare” indica un annunzio ufficiale analogo a quello di Gesù e degli apostoli, che ha come oggetto un “battesimo di conversione”. Propriamente egli richiedeva la “conversione”, cioè un cambiamento di mentalità, che nel linguaggio biblico implica un ritorno interiore al Dio dell’alleanza mediante l’obbedienza alla sua volontà. La conversione era significata nel battesimo, che consisteva in un bagno lustrale, amministrato dall’inviato di Dio e ricevuto una volta per tutte come segno di una conversione radicale e definitiva. Si può dunque supporre che Giovanni considerasse il suo battesimo, sulla linea della predicazione profetica, come il segno del raduno finale del popolo eletto, il quale si disponeva così al nuovo esodo e al dono escatologico dello Spirito.

Da Giovanni si recavano gli abitanti della Giudea e di Gerusalemme. Il suo annunzio

è dunque circoscritto, diversamente da quello di Gesù, al popolo dell’alleanza. I battezzandi confessavano non solo i peccati che tutto il popolo aveva commesso nel corso della sua storia, ma anche i loro peccati personali. Così l’evangelista, in contrasto con la mentalità corrente,

Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’

sottolinea come il vero ostacolo alla liberazione finale di Israele non fosse la dominazione romana, ma il peccato che lo separava dal suo Dio. Giovanni aveva uno strano abbigliamento, simile a quello dei profeti e in particolare di Elia. Le cavallette e il miele selvatico, di cui egli si nutre, sono il cibo di cui potevano disporre gli abitanti del deserto: esso è quindi un simbolo di austerità e di penitenza. Il Battista parla di uno che viene “dopo” di lui: ciò significa che questi apparirà dopo che egli aveva già iniziato la sua predicazione; ma siccome questa preposizione indica anche la sequela, non è escluso che in questa espressione si nasconda il ricordo di un periodo in cui il personaggio annunziato è stato suo discepolo. Pur essendo venuto dopo, egli è “più forte” di lui, perché dotato di un ruolo più importante e decisivo del suo. Giovanni non si ritiene degno di “slegare i lacci dei suoi sandali”, un compito ritenuto tanto umile da non poter essere imposto neppure a uno schiavo ebreo: ciò dà la misura dell’enorme distanza che separa il precursore da colui che fra poco Dio stesso proclamerà come suo Figlio. Sia Giovanni che Gesù sono inviati ad amministrare un battesimo, ma mentre il primo battezza con l’acqua, il secondo battezzerà con lo Spirito. In questa espressione appare chiaramente la fede cristiana, che considera il battesimo del precursore come una pratica che appartiene ormai al passato, mentre ora è in uso il battesimo amministrato nello Spirito.

A quanti cercano un momento di “deserto” in compagnia del Signore e della sua Parola rivolgiamo l’invito a prendere parte ai

(Mc 6,31) I ritiri iniziano con la preghiera dell’Ora terza alle 9.00 e si concludono con la celebrazione della Messa alle ore 12.00 Per informazioni rivolgersi al numero: 0781.23206

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SULCIS IGLESIENTE OGGI Domenica 10 dicembre 2017 - n. 43

Agenda

a cura di Francesco Mula

Giovedì 7 Dicembre, dalle 10 al Centro di Aggregazione Sociale di Masainas, il convegno “Sa die onnia die”, dedicato al valore di Sa die de sa Sardigna oggi, alle 10.30 al Centro Culturale di Iglesias Salvatore Niffoi presenta il suo libro “Il venditore di metafore”, e alle 17.30 nell’Auditorium del Palazzo Vescovile, Roberto Poletti presenta “Il complesso Ex Gesuitico di Iglesias”. Venerdì 8, alle 10 da Piazza Sella ad Iglesias, parte la “Motodispersione di Natale” organizzata dal MotoClub di Iglesias, alla stessa ora in Piazza Belly e Via Roma a Calasetta comincerà la Festa del Vino 2017, in Piazza Chiesa a Masainas

“Aspettando Natale 2017”con mercatini, giochi e animazioni, e al Campo Monteponi di Iglesias il Memorial Angelino Salis, con le vecchie glorie calcistiche di Iglesias, Carbonia e Sant’Antioco. Sempre l’8, dalle 15.30 all’ExBà di Buggerru si terranno i Mercatini di Natale, così come Piazza Sella ad Iglesias nei giorni 8, 9 e 10 Dicembre. Sabato 9 e domenica 10, alle 18.30 nell’Aula Consiliare di Calasetta, la presentazione dell’Antologia “Il Segnalibro” e la presentazione del libro “Saludi e Trigu”. Domenica 10, dalle 9 alla Piscina Comunale di Carbonia, la “Coppa di Nuoto Città di Carbonia” dedicata a persone

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con disabilità, alle 15 il Carloforte ospita il Seulo per il campionato di calcio di Promozione. Tutti i giorni, dal martedì alla domenica, alla Miniera di Serbariu a Carbonia è aperta la mostra “Tesori dal Sottosuolo”, dedicata ai minerali e al loro utilizzo.

IN COLLABORAZIONE CON

Iglesias. Convegno al centro culturale per parlare di pace, lavoro e sviluppo

Idee e proposte, un cambiamento possibile

R

soprattutto l’agroalimentare. “Solitamente il lavoro ha un odore di fatica ma anche di soddisfazione – ha dichiarato alla fine Arnaldo Scarpa, presidente del Comitato riconversione Rwm – in questo caso ha solamente l’odore della morte”. All’incontro – dibattito hanno preso parte tante personalità del mondo politico, sindacale e religioso. Tra queste erano presenti anche il vescovo di Iglesias, Monsignor Giovanni Paolo Zedda e don Antonio Mura, rettore del Seminario Maggiore di Cagliari. “Possiamo cambiare le cose – hanno affermato in tanti - fermando la produzione delle bombe da guerra, salvando tante vite umane e facendo in modo che lo sviluppo e l’occupazione, siano solamente sinonimi di un futuro fatto di pace e serenità”.

Federico Matta

iconvertire le produzioni del materiale bellico in Sardegna e mantenere alti i livelli occupazionali, si può. Lo sostiene il Comitato riconversione Rwm, che nei giorni scorsi ha organizzato un convegno dal titolo “Pace, lavoro e sviluppo, ricostruire il presente e ripensare al futuro”, dove le numerose proposte di trasformazione industriale, sono state esposte nel Centro culturale di via Cattaneo davanti a un pubblico numeroso. “Il nostro comitato è stato fondato il 15 maggio di quest’anno - ha detto Cinzia Guaita – per trovare una soluzione al problema della fabbricazione delle bombe destinate ai conflitti bellici, interrompendo la produzione nella Rwm di Domusnovas e nello stesso tempo salvaguardando tutti i posti di lavoro. Noi sosteniamo che questo si possa fare, mettendo fine in Sardegna alla creazione di quegli ordigni, che ogni giorno

causano migliaia di morti nello Yemen e nelle altre nazioni interessate dalle guerre e dagli scontri civili”. La Rwm è un’azienda avente il domicilio legale a Ghedi in provincia di Brescia, ma con la sede operativa nel territorio domusnovese. Controllata dalla multinazionale tedesca Rheinmetall, fabbrica missili da guerra, impiegando circa 170 lavoratori, tra diretti, interinali e degli appalti. Un numero di certo rilevante, considerata la crisi economica – occupazionale su cui versa da anni la provincia più povera d’Italia. “Sicuramente chi lavora all’interno di quello stabilimento, possiede una professionalità nel settore metalmeccanico e manifatturieri.

Abbiamo da tempo sperimentato

una cella per la produzione d’idrogeno”, è l’esempio che ha fatto Giorgio Pelosio, imprenditore. “Si tratta – ha aggiunto - di un piccolo congegno che viene istallato nelle automobili e che è in grado di ridurre di circa un quarto i consumi di carburante negli autoveicoli.

Se soltanto fosse venduto a un decimo della popolazione sarda, si ricaverebbero i fondi necessari per pagare gli stipendi che la Rwm attualmente eroga per i suoi dipendenti. È un prodotto industriale in grado, oltretutto, di ridurre i livelli di Co2 nell’ambiente”. Ma tra le possibili iniziative da attuare per difendere i posti di lavoro, bloccando la produzione di armamenti, c’è anche la bioedilizia. Poi il turismo culturale e

Foto in pagina: Federico Matta

Comitato RWM: “Apriamo un confronto politico”

P

Jacopo Casula

rosegue la mobilitazione del comitato RWM, il coordinamento di associazioni della società civile che chiedono la riconversione dello stabilimento di Domusnovas. Una mobilitazione che sceglie di intraprendere la strada dell’informazione e del dibattito, ma che non rinuncia a cercare il dialogo con le Istituzioni e con il mondo del lavoro.

La Settimana Sociale dei Cattolici Italiani, organizzata a Cagliari lo scorso ottobre e dedicata al tema della dignità del lavoro, è stata l’occasione per tenere viva la discussione, con la pubblicazione, da parte del

Comitato RWM, di una lettera aperta al presidente del consiglio Paolo Gentiloni, nella quale si ribadisce il rifiuto di qualsiasi produzione bellica destinata alle nazioni in guerra.

Nella lettera, citando le parole di Papa Francesco, il Comitato sostiene la necessità di superare il dualismo che esiste la tra l’opportunità di lavorare e quello che definiscono un ricatto occupazionale. Un ripudio della guerra che trova appoggio, nella Carta Costituzionale, ed in leggi come la numero 185, del 1990, nella quale si fa esplicito riferimento al divieto di vendere armamenti destinati alle guerre. Il Comitato ha chiesto a Gentiloni di adoperarsi per bloccare l’invio degli

armamenti alle forze armate saudite, definendo il conflitto in Yemen come la più grande crisi umanitaria dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.

La mobilitazione dei movimenti pacifisti è proseguita il 3 dicembre, ad Iglesias, con’intera giornata dedicata ai temi della pace, del lavoro e dello sviluppo, un’occasione per parlare delle nuove iniziative del Comitato RWM, insieme al suo portavoce Arnaldo Scarpa. “Le attività del Comitato – secondo Scarpa – proseguiranno fondamentalmente su due livelli, da una parte con l’istituzione di un tavolo tecnico sulle possibilità concrete di una riconversione industriale per lo stabilimento di Domusnovas, al quale partecipe-

ranno esperti ed addetti ai lavori, e dall’altra su un livello politico”. Un livello politico nel quale il Comitato ha cercato il dialogo con le Istituzioni, malgrado non siano arrivate risposte dal premier Gentiloni e dal presidente della Regione Pigliaru. “Abbiamo ottenuto però l’attenzione dell’opinione pubblica – ha proseguito il portavoce – e auspichiamo interventi concreti soprattutto dalla regione Sardegna, sulla scia di quanto avvenuto in Lombardia negli anni novanta, con la riconversione industriale dello stabilimento della Valsella di Montichiari, impegnato nella produzione bellica di mine antiuomo”.

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La

Recensione a cura di Giulia Loi

“Terre promesse” di Milena Agus L’

autrice, di origini sarde, nasce a Genova nel 1955. Vive e lavora a Cagliari come insegnante ed è un’esponente della “Nuova letteratura sarda”. Il suo primo romanzo “Mentre dorme il pescecane” del 2005 ha sùbito un enorme successo, ma è “Mal di pietre” a farla conoscere in Italia e nel mondo, tradotto in cinque lingue, finalista al premio Strega, Campiello, Stresa.

Il suo ultimo romanzo, “Terre promesse” è una saga familiare, che inizia con Ester e Raffaele, giovani sposi che poco dopo la seconda guerra mondiale decidono di lasciare la Sardegna per trovare una vita migliore prima a Genova e poi a Milano. La narrazione continua per altre due generazioni, quello della loro figlia Felicita, sempre in conflitto tra il sentirsi milanese o sarda, e poi di Gregorio, figlio di Felicita, talento naturale del pianoforte, che

per studiare musica si trasferirà a New York.

Quali sono le “Terre promesse” di ognuno di noi? Quelle in cui nasciamo? Quelle in cui possiamo trovare una vita migliore? È un eterno conflitto che nel libro sembra irrisolto, ma forse la soluzione si trova nella vita di ognuno di noi.

C'è chi leggendo potrebbe sentirsi come Ester che aveva tanta voglia di andarsene di casa ma dopo tanti anni fuori dalla Sardegna vuole solo tornare; o quella di Gregorio che sa che a Cagliari non c’è posto per uno come lui; o Felicita, per la quale la terra promessa non è altri che Pietro Maria, il padre di suo figlio che non ha mai voluto sposarla. Terre promesse fisiche quindi, ma anche mentali; terre promesse intese come luoghi o stati d’animo, o persone. Un tema molto forte quello delle terre a cui siamo destinati, soprattutto di que-

C ON SIG LI PE R LA L ET TU RA

OGNI SECONDA DOMENICA DEL MESE

Parliamo di... libri

Massimo granchi, scrittore, originario di Cagliari.

Se sei un Libraio e vuoi partecipare alla nostra indagine contattaci!

La tua intervista verrà pubblicata sul settimanale

MARCELLO FOIS. Stirpe La storia della famiglia Chironi che vive a Nuoro dalla fine del’800. La loro felicità e fortuna si dovrà scontrare con la e le tragedie familiari.

“Per avvicinarsi alla letteratura sarda”.

JONATHAN FRANZEN. Le correzioni La storia di una famiglia americana: gli anziani Enid e Alfred cercano di ricomporre il loro matrimonio frustrato, riunendo i figli (educati rigidamente) per un “ultimo” Natale insieme.

HÈCTOR ABAD FACIOLINCE. L’oblio che saremo Nell’87 il padre dello scrittore, Hèctor Abad Gòmez, viene ucciso dagli squadroni della morte colombiani. Il figlio in questo romanzo prova a raccontarne la vita, dall’infanzia alla morte.

L

Due chiacchiere con... la Libreria Simona a Libreria Simona in Via Garibaldi a Iglesias da poco più di due anni gestisce la vendita dei suoi libri con un’esposizione suggestiva, che salta subito all’occhio. Abbiamo parlato con Simona Corda ed Enrico Virdis per sapere le tendenze di lettura della loro attività.

Quali sono i libri più richiesti dalla vostra clientela?

Vendiamo bene i libri per bambini.

Sono molto richiesti come regali, ma molto spesso gli adulti portano i bambini a scegliere. Abbiamo quelli da 0 a 3 anni e poi per tutte le altre fasi dell’infanzia. Dipende anche molto dal fatto che i genitori siano già lettori oppure no, e danno ai bambini fin dalla tenera età dei libri che possano essere non solo letti ma anche toccati e osservati per via delle forme o delle figure. L’esposizione dei libri per bambini probabilmente aiuta.

Quando ho aperto ho pensato subito al reparto “bambino” e “adulto”, una

divisione data proprio da un punto di vista dell’età.

Per quanto riguarda le altre fasce d’età?

I ragazzi giovani non comprano tanto, gli adulti invece sì. La maggior parte dei clienti ordina i libri, che spesso non possiamo tenere anche per una questione di spazio, perché la libreria è piccola e non è possibile contenere tutto. I clienti sanno poi che siamo bravi nel fare ricerche particolari e trovare i libri che richiedono.

Quali sono i generi prediletti?

I classici, sia italiani che stranieri, piacciono molto. Le novità vengono comprate prevalentemente nel periodo di Natale, anche perchè vengono molto più pubblicizzati e quindi più comprati come regalo. In estate invece si vendono molti libri sardi e della Sardegna per via del turismo.

Abbiamo anche una buona vendita di libri per studiare per i test di ammissione all’università e concorsi,

La “nuova letteratura sarda” in poche parole

C

on “Nuova letteratura sarda” si identifica quell’insieme di opere letterarie di autori sardi contemporanei a partire dagli anni ottanta del Novecento. Non è un movimento letterario ma un fiorire di opere e romanzi (ma anche cinema, teatro e altre produzioni artistiche) che condividono temi, generi e stili e per lo più ambientati in Sardegna, o da essa deriva la maggior parte del contesto descritto. È considerata una delle più rimarchevoli letterature regionali coeve in italiano ma comprende anche una produzione in lingue interne all’isola - in sardo, ma anche in corso-gallurese, catalano-algherese, ecc. Molte di queste opere hanno un successo nazionale e internazionale, sia per motivi ritenuti positivi che negativi. Di

sti tempi in cui tanti giovani lasciano a malincuore l’Isola per trovare una vita migliore.

Nonostante l’arco temporale che copre tre generazioni ci si può immedesimare in ognuno dei personaggi, perchè la ricerca del luogo che più ci appartiene è propria di ogni tempo; le esigenze di trasferirsi ci sono sempre state e il libro lo dimostra, così come il conflitto interiore di appartenenza, i luoghi comuni sui sardi all’estero.

C’è un po’ di tutto nel libro della Agus, scritto in maniera scorrevole, soffermandosi ogni tanto su digressioni che mai annoiano e fanno riflettere. Il vero soggetto del libro comunque è la ricerca: la ricerca della terra promessa, dei nuovi orizzonti; una serie di aspettative che non si concludono con l’ultima pagina, forse perchè la conclusione si trova in ognuno dei lettori.

positivo c’è il riuscire a collocare le tradizioni e le caratteristiche sarde in un panorama “globale” che riscontriamo oggi, dall’altra viene denunciato una sorta di “autoesotismo” per cui gli scrittori tendono a raccontare ed enfatizzare miti e leggende della tradizione sarda, ricoprendoli di un alone di mistero per avvicinarsi ai gusti del grande pubblico.

Di norma si identifica nel trio Giulio Angioni, Sergio Atzeni e Salvatore Mannuzzu gli iniziatori di questa corrente letteraria. Tra i loro eredi più famosi si possono citare Marcello Fois, Alberto Capitta, Milena Agus, Salvatore Niffoi, Michela Murgia, Bianca Pitzorno (esponente della letteratura per l’infanzia). La nuova letteratura sarda è una corrente prettamente contemporanea, ma al-

cuni vedono in grandi scrittori del passato quali Deledda, Lussu, Satta, i precursori. Gli esponenti della scrittura in sardo invece si possono considerare Michelangelo Pira e Francesco Masala, e in generale in sardo si produce sia prosa che poesia (da parte di, per esempio, Benvenuto Lobina, Giulio Angioni, Anna Cristina Serra, ecc). Probabilmente il grande successo della letteratura sarda ha dato anche un grande impulso all’editoria regionale, permettendo la fioritura di case editrici isolane, quali per esempio, il Maestrale, Ilisso, CUEC. GL

ovviamente nel periodo di ammissione, ora li abbiamo finiti e ci sarà un ricambio.

Avete iniziato con le presentazioni dei libri. È stata un'esperienza che ripeterete?

Di presentazioni ne facciamo poche ma buone e motivate, l’ultima volta in libreria per il libro di Pietro Martinetti, ed è stata la prima che ho fatto all’interno della libreria. Poi ho partecipato insieme all’associazione Mandragola alla presentazione del libro di Simona Tilocca. Abbiamo presentato anche Claudia Musio con “Il profumo della mimosa” che è stata la prima. Abbiamo portato l’autore nella libreria ed è stato lo stesso librario a parlare con l’autore, senza cercare un relatore esterno con il libraio che in maniera “fredda” sta da una parte a cercare di vendere qualcosa, ma invece ha creato un’atmosfera più raccolta proprio con il dialogo con l’autore. GL

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Proiezioni

di Jacopo Casula

U

n perfetto meccanismo ad orologeria, sospeso tra l’indagine investigativa e la sottile ironia che da sempre caratterizza le opere di Agatha Christie, realizzato con una cura per l’estetica capace di lasciare gli spettatori senza fiato. Quando al cinema lo spettatore guarda “Assassinio sull’Orient Express”, ultima trasposizione del classico giallo della scrittrice inglese, si perde in una ambientazione suggestiva, nella quale il gelo degli ambienti esterni, costantemente immersi in una tempesta di neve, si alterna agli interni caldi e avvolgenti dei sontuosi vagoni ferroviari. Una belle epoque che sotto il lusso nasconde segreti da tenere celati, invidie e rancori, che sfociano in un delitto, per il quale, in un ambiente ristretto come quello di un

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“Assassinio sull’Orient Express”, in sala un classico senza tempo del cinema giallo treno, tutti sono sospettati.

La trama dell’opera di Agatha Christie è conosciutissima, e in un’epoca come quella attuale, tra spoiler e anticipazioni in internet, non avrebbe senso puntare tutto sulla risoluzione del caso, ma il film di Kenneth Branagh riesce ugualmente ad essere avvincente, regalando allo spettator due ore di intrattenimento di classe. Il film inizia presentando i tanti personaggi, in viaggio in una giornata come tante degli anni 30, sul lussuoso treno che univa Parigi a Costantinopoli.Mentre la locomotiva si trova ferma in un’impervia zona montuosa, per una tempesta di neve, un delitto interrompe il quieto torpore dei viaggiatori. Un omicidio per il quale tutti sono sospettati, in un microcosmo in cui ogni personaggio

ha dei segreti da nascondere ed un movente per uccidere. Di questo teatro dell’assurdo, virato in nero, il protagonista indiscusso è Hercule Poirot, detective belga dall’acume sopraffino, capace di risolvere con le sue deduzioni il più intricato dei delitti. Il film, diretto e interpretato da Kenneth Branagh, è la tipica opera che, più che al cinema, andrebbe gustata in una placida serata davanti al fuoco del

camino, per lasciarsi cullare dalle immagini e dalle interpretazioni di un super cast di attori, tra i quali spiccano Judy Dench, Penelope Cruz e un ambiguo Johnny Depp.

Monteponi. Per la festa di Santa Barbara un convegno all’archivio dell’IGEA

“Memorie di miniera”, gli archivi si raccontano

G

Giulia Loi

li archivi non riguardano solo il passato, costituiscono un patrimonio in continua crescita, una “cultura viva”. Questo il tema portante del convegno “Memorie di miniera. Recupero, conservazione e valorizzazione di archivi minerari” organizzato dall’archivio storico minerario IGEA e l’archivio storico comunale di Iglesias, presso gli ex-magazzini della miniera di Monteponi, oggi sede dell’archivio storico minerario, con la collaborazione della Soprintendenza Archivistica per la Sardegna e della ANAI (Associazione nazio-

nale archivisti italiani) - Sezione Sardegna. Eleonora Todde, assegnista all’Università di Cagliari, ha fatto da moderatrice. Tra gli ospiti Francesca Desogus - ANAI Sardegna, che ha spiegato l’attività dell’associazione soprattutto in relazione alla sezione Sardegna, Liliosa Azara, dell’Università Roma Tre, che ha proposto un taglio di studio “di genere” dedicandosi al tema delle “donne di miniera”, e Giampaolo Atzei, responsabile dell’archivio dell’Associazione Mineraria Sarda, un archivio che, pur nelle sue dimensioni ridotte rispecchia l’importanza di un’associazione che si è sempre impegnata in tematiche minerarie, dagli aspetti geologici a quelli tecnici ed economico-sociali.

Gli interventi dei relatori hanno permesso di fare il punto della situazione del patrimonio archivistico del territorio, un percorso per migliorare la fruibilità creando una rete con altri patrimoni archivistici.

Sono così intervenuti Maria Luisa Di Felice, dell’Università degli studi di Cagliari, Celestina Sanna, archivista storica di Iglesias ed artefice di recuperi di documenti minerari e di molte altre importanti attività

di valorizzazione di beni archivistici, Pietro Tocco, già responsabile dell’archivio storico minerario IGEA, Daniela Aretino e Giorgia Marcia dell’archivio storico-comunale di Iglesias, Alessandro Cuccu, archivista dell’archivio storico minerario IGEA, che ha presentato non solo il proprio intervento ma anche quello di Sabrina Mingarelli, della Soprintendenza Archivistica per la Sardegna, e Renato Tocco, in relazione alla scoperta del pozzo Baccarini e della sua relativa documentazione

archivistica. I diversi ospiti e relatori hanno proposto riflessioni informando i presenti sulla storia mineraria e sugli archivi a essa relativi, sempre con un occhio verso il futuro e tenendo in considerazione il passato. Diverse competenze e diverse idee di valorizzazione sono state messe in comune vicendevolmente, nell’idea di rendere i vari archivi non solo più fruibili, ma anche più ricchi e “in continuo movimento”, per tenere viva la memoria della nostra storia mineraria.

Piccolo schermo

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“Ricchi e poveri”, le disuguaglianze raccontate in Tv da Lerner itorna in televisione Gad Lerner, con una nuova trasmissione su Rai3, nella quale il giornalista indaga sulle profonde disparità economiche che esistono tra il Nord e il Sud del mondo e all’interno delle stesse nazioni occidentali, nelle quali, dietro un apparente benessere, si nascondono povertà ed emarginazione.

“Ricchi e poveri”, fin dal titolo, vuole esplorare dall’interno questa dicotomia, grazie a sei reportage curati dallo stesso Lerner e da Laura Gnocchi, nei quali si riflette sull’aumento delle disparità, una situazione che spesso viene taciuta dai mass media.

Gad Lerner sottolinea come nella televisione di oggi si viva quasi con vergogna il fenomeno della povertà, come se si trattasse di un segreto da custodire nel

privato, concezione ancora più evidente davanti ai modelli di successo e di ricchezza che vengono proposti come un obbiettivo da perseguire ad ogni costo.

Le prime puntate hanno offerto un importante spunto di riflessione, con un’analisi storica nella quale si mette in luce il fatto che fino agli anni 80, all’interno delle nazioni occidentali la distanza tra poveri e benestanti si era assottigliata, con forme di protezione sociale che avevano fornito un importante sostegno alle classi meno abbienti. Da oltre trent’anni a questa parte però questa distanza è tornata a crescere, a causa anche dei nuovi poveri, prodotto della crisi economica di questi anni, e dei migranti, spesso sfruttati in lavori sottopagati e senza tutele. Domenica 12 novembre la

prima puntata ha avuto come protagonista Concetta Candido, la disoccupata che si è data fuoco nella sede dell’INPS di Torino, e di cui Lerner racconta la storia nel libro “Concetta, una storia operaia”. Una lavoratrice abbandonata, messa da parte, la cui solitudine si è trasformata in disperazione, perché dietro la perdita del posto di lavoro per molte persone si nasconde un inferno fatto di smarrimento e di vergogna.

Nelle altre puntate i reportage toccheranno realtà molto diverse tra loro, come Malindi, in Kenya e Ciudad Juarez, città di confine e meta dei migranti che dal Messico cercano di raggiungere gli Stati Uniti. Con un’ultima puntata dedicata al Pontificato di Papa Francesco e alla dottrina sociale della Chiesa. Jac

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Sa cida sulcitana in curtzu, in Limba Sarda Comuna Dae su 27 de donniassantu a su 3 de mese de idas Lunis 27

A

t tentu unu discretu sutzessu de pùbblicu in totu e is tres dies “Una miniera di Cultura” (dae su 24 a su 26 de custu mese), “Una miniera di cultura” una fiera de su libru cuncordada dae s’assòtziu de is editores sardos cun su Comunu de Carbònia e sa RAS in s’auditorium de sa Grande Miniera de Serbariu. Ddoi fiant 30 editores chi proponiant testos de dònnia genia adatos

a dònnia tipu de pùbblicu, non sunt ammancadas is giornalistas chi ant presentadu is traballos de iscridores giòvanos, ispetàculos teatrales e documentàrios.

Martis 28

S

’est scìpiu ca in d-una ricevitoria de Cortoghiana unu giogadore at intzertadu su 5 a su superenalotto e at bintu 23milas èuros. De siguru una bella fortuna, ma su chi lassat una ispantados est chi su giogu de azardu est ispainende-sì semper de prus. A dolu mannu, gente meda, siant giòvanos o antzionos, òmines o fèmminas, nde faghet una maladia chi a bortas arrovinat is famìlias. De siguru custu fatu aciungit disisperu a disisperu in d-unu territòriu malipigadu chi non tenit abisùngiu de àteras disgràtzias. S’ùnicu est non giogare: unu aici non perdit e sa bìncida est assigurada! Tocat chi totus is amministratziones pùbblicas incumentzint a arrexonare in manera sèria in contu de custu problema.

Mèrcuris 29

S

’amministratzione comunale de Piscinas at postu 400mila èuros pro arrangiare is muros, is inferriadas e su parcu de Villa Bice (connotu puru comente su Pallàsiu de is Donnus) e pro acabare su Centru Servìtzios. S’idea est cussa de oberare sa domu e su parcu lassados dae s’arereu de is Salazar a su Comunu pro eventos e manifestatziones culturales. Custa istade passada est incumentzada sa gestione de sa Pro Loco e finas a imoi sunt andadas prus de 2000 personas a bisitare custu fàbbricu chi sendi s’ùnica istrutura sìmbili in totu su Sulcis,est meda interessante puru dae unu puntu de vista de s’architetura. Duncas teneus un’àtera prenda de ammostrare a is turistas chi at a donare ancora prus valore a su territòriu.

Giòbia 30

P

ro is amministratziones locales est tempus de is ùrtimas variatzione de bilànciu. Infatis tocat a mòvere su dinari chi est abarradu in certos capìtulos de su bilànciu pro nche ddu pònnere in capìtulos isbòidos o chi tenent prus netzessidade. A pustis tocat a impegnare custu dinari a intrus de s’annu proite chi sinuncas andat in s’avantzu de amministratzione e nc’est s’arriscu chi abarrit blocadu. In Masainas su consìliu comunale at crèscidu de 3mila èuros su dinari disponìbile is borsas de istùdiu cun s’iscopu de cumpensare sa farta de trasferimentos istatales. Invecis in Sa Baronia-Villaperùciu, a pustis de su de su pistighìngiu de s’ùrtima riunione, in d-una setziada trancuilla (s’opositzione s’est astènnida) su consìliu at aprovadu sa proposta de sa Giunta de pònnere 23 milas èuros pro garantire su cura de su birde pùbblicu e de su campusantu e pro finantziare is atividades de sa biblioteca comunale.

Cenàbara 1

S

u consilieri regionale de s’UDC Gigi Rubiu at fatu presente ca sa sede de s’INPS de Giba, pro mori de s’organizatzione noa de is ufìtzios, est arrischende de èssere serrada, invècias ant abarrare abertos is ufìtzios in Carbònia e in Igrèsias. Sigundu Rubiu custa fatu

a cura di Roberto Pinna at a èssere un’àtera befa pro sa zona de su Sulcis de Bàsciu e proite is chi ant a pigare custa decisinione dd’ant a fàghere sighende certos paràmetros chi non tenet in contu s’edade de sa gente e comente semper is chi ant a tènnere prus problemas ant a èssere is personas antzianas.

Sàbudu 2

I

n Igrèsias est acabadu sa de duas editziones de su “FestivalScienza”: nche fiant mostras, laboratòrios, debatas e cunferèntzias aundi s’est chistionadu de scièntzia a sa gente comuna e a is istudentes. Cunsiderende sa traditzione minerària de su territòriu (chi tenet assumancus 3.000 annos) su tema printzipale fiat cussu chi in ingresu si narat “Raw Materials”, est a nàrrere is matèria primas, cussas chi si oberat pro fàghere totus is ainas e trastos chi imperamus dònnia die e craramente s’est donadu atentu mannu a is risorsas chi teneus in su Sulcis. S’est chistionadu puru de circa scentìfica de su progetu ARIA in sa Miniera de Seruci (Gonnesa) aundi s’at a prodùsere unu tipu gas Argon chi serbit pro sa circa a pitzus de sa matèria oscura.

Domìnigu 3

T

orrat a chistionare su comitadu “Porto Solky” chi cun d-unu comunicadu at decraradu chi no est berus chi su ponte de Sant’Antiogu est pro nde rùere. Custu fatu dd’at cunfirmadu finas s’assessore a is traballos pùbblicos Francesco Garau. Is provas de siguresa istàtica e dinàmica ant ammostradu ca su ponte aguantat bene e chi su tràfficu de 40 tonnelladas pro dònnia diretzione de màrcia est sceti una precautzione e de chi s’at à faghere sa manutentzione su ponte at a durare àteros 50 annos.

Duncas sigundu su comitadu “Porto Solky” est ora de dd’acabare de fàghere terrorismu psicològicu e iat a èssere mellus a oberare is 57 e passa miliones de èuros previstos in su Piano Sulcis pro amelliorare sa siguresa de sa SS 126 in su tretu chi dae Carbònia andat a Sant’Antiogu.

GIORNALE ON LINE TV WEB DEL SULCIS

FARMACIE DI TURNO

Carbonia: Sotgiu, viale Trento, tel. 0781.61228 Carloforte: Loddo, via G. Garibaldi, tel. 0781.854005 Cortoghiana: Ennas, piazza Venezia, tel. 0781.60221 iglesias: Spada, Corso Matteotti, tel, 0781.22262 sant’Antioco: Basciu, piazza Italia, tel. 0781.83003 teulada: Danero, via Umberto, tel. 070.9270014 tratalias: Diana, piazza Municipio, tel. 0781.688000

IN LIBRERIA IN LIBRERIA IN LIBRERIA IN LIBRERIA IN LIBRERIA

22

Dal 1961 a servizio della “Chiesa e della gente”

Cartolibreria

Sacro Cuore IGLESIAS Via San Marcello, 7

0781 23206

Le ricette della nostra tradizione

Agnello con finocchietto e pane carasau a cura di Mariangela Muntoni

ingredienti: 1 kg di agnello, 400 gr di finocchietto selvatico, 250 gr di pecorino fresco grattugiato, 5 fogli di pane carasau, una cipolla tritata, un cucchiaio di prezzemolo tritato, sale. preparazione: tagliare il finocchietto e lessarlo, scolarlo e conservare l’acqua di cottura. Tagliare l’agnello a pezzi, rosolarlo in una casseruola capiente, dove già soffriggono, in olio bollente, cipolla e prezzemolo. In una teglia da forno versare il fondo di cottura dell’agnello diluito con l’acqua di cottura del finocchietto, collocare 2 fogli di carasau, il finocchietto lessato e pezzetti di agnello e spolverizzare il tutto con il pecorino grattugiato. Proseguire fino ad esaurimento degli ingredienti terminando con altro formaggio.

Infornare a 180° per ¼ d’ora fino a che il formaggio è fuso.

SULCIS IGLESIENTE OGGI Domenica 10 dicembre 2017 - n. 43 s.lucia - Montefigu (sab) Beata Vergine di Valverde 18,30: santa Chiara - Cattedrale

FORANIA DI IGLESIAS

8,00:

Cuore imm. di Maria Beata Vergine di Valverde santa Chiara - Cattedrale S. Paolo Apostolo san pio X Beata Vergine di Valverde San Giuseppe artigiano Cappella Ospedale CTO santa Chiara - Cattedrale san paolo Apostolo sacro Cuore Sant’Anna - Corongiu Beata Vergine di Valverde Cuore imm. di Maria san pio X papa S. Giov. Battista - Bindua S.Barbara - Monteponi s. lucia - Montefigu Cappella ospedale santa Barbara S. Benedetto - fraz. san Benedetto S. Barbara - nebida s. Maria di Barega - Barega Beata Vergine di Valverde Cappella Rosa del Marganai Beata Vergine di Valverde Madonna delle Grazie Vergine del B. Cammino santa Chiara - Cattedrale S. Francesco

Messe FestIve

Buggerru 17,00: S. Giovanni Battista

Messe FeRIALI, sABAto

8,00; 10,00: S. Giovanni Battista

Messe FestIve

Domusnovas 7,30: Vergine Assunta 17,00: Sant’Ignazio da Laconi 17,30: Vergine Assunta

Messe FeRIALI, sABAto

7,30: 8,30: 9,30: 10,00: 17,00: 17,30:

Vergine Assunta Sant’Ignazio da Laconi Vergine Assunta Sant’Ignazio da Laconi Sant’Ignazio da Laconi Vergine Assunta

Messe FestIve

Fluminimaggiore 17,00: S. Antonio da Padova

Messe FeRIALI, sABAto

8,00; 10,00: S. Antonio da Padova

9,00:

9,15: 9,30: 10,00:

10,30:

11,00: 11,30: 17,00: 18,00: 18,30:

Messe FestIve

17,00: S. Andrea Apostolo;

Messe FeRIALI, sABAto

8,00: S. Andrea Apostolo; 10,00: S. Andrea Apostolo;

Messe FestIve

17,30: S. Ignazio di Loyola (sabato 18,00)

8,00; 10,30: S. Ignazio di Loyola

Messe FestIve

Villamassargia 19,00: V. della Neve (sab 20,00)

Messe FeRIALI, sABAto

8,00; 10,15: Vergine della Neve

Messe FestIve

Iglesias 7,00: 8,00:

B. V. di Valverde (Cappella) S. Giuseppe art. (giovedì) Vergine del Buon Cammino (da lun. a ven.)

9,00: Cattedrale s. Chiara Chiesa purissima (sab) 16,30: S. Giov. Battista - Bindua Casa serena (sab) 17,00: S.Barbara - Monteponi(sab) 17,30: sacro Cuore (giovedì) S. Paolo Apostolo Santuario S. Giuseppe Chiesa delle Anime San Giuseppe artigiano

Messe FeRIALI, sABAto

(tranne il giovedì.)

S. Barbara - nebida (sab. 18,00) 18,00: Cuore imm. di Maria Madonna delle Grazie san pio X papa Vergine del B. Cammino

FORANIA

DI S.ANTIOCO

8,00: S. Giovanni Battista 9,30: Vergine delle Grazie palmas 10,00: S. Giovanni Battista S. Raffaele Arc. - is urigus 11,00: S. Elena Imp. - Matzaccara

Messe FestIve

17,30: s. pietro Ap. (sab 16,50) N. S. di Bonaria (sab 18,00) santa M. goretti (sab 18,00) Basilica s. Antioco

Messe FeRIALI, sABAto

7,30: 8,00: 9,30:

s. pietro Ap. Basilica s. Antioco N. S. di Bonaria, s. Maria goretti, Basilica s.Antioco s. pietro Ap., S. M. Goretti (L’11 di ogni mese S.M. alla Madonna di Lourdes) Basilica s.Antioco N. S. di Bonaria, santa M. goretti

Messe FestIve

10,30: 11,00: 17,30: 18,00:

FORANIA

18,00: s. Maurizio

DEL SULCIS

8,00; 10,00; 18,00: s. Maurizio

Giba

Messe FeRIALI, sABAto

Carloforte 9,00: Mad. dello Schiavo (Sab.) 18,30: San Carlo 19,30: S. Pietro Apostolo

Messe FeRIALI, sABAto

8,30: 10,00: 10,30: 18,30: 19,30:

S. Carlo, Casa dell’Amicizia S. Pietro Apostolo; San Carlo Borromeo; San Carlo Borromeo; S. Pietro Apostolo;

Messe FestIve

17,00: Vergine d’ Itria (sab. 18,00) 18,00: S. Giovanni Battista S. Giuseppe-Paringianu (mar. 9,00)

san ponziano san Camillo - Cappella Sirai (lunedì, mercoledì, venerdì) san narciso - serbariu(sab) 10,30: Centro Aias (merc) 17,00: san ponziano V. delle grazie - Barbusi (tranne sabato) Santa Barbara - Bacu Abis sant’isidoro - nuraxi Figus (mar. gio. sab.) san narciso - serbariu 17,30: Cristo Re, BVA S. Marco Ev. - Is Gannaus (sab)

8,00: S. Giov. Battista, V. d’ Itria 10,00: Vergine d’Itria S. Giuseppe-Paringianu 10,15: S. Giov. Battista 18,00: Vergine d’Itria

Messe FestIve

San Giovanni Suergiu 17,00: S. Giovanni Battista; V. delle Grazie - palmas

Messe FeRIALI, sABAto

18,00: loc. Acquacadda (sabato) 8:00: S. Pietro Apostolo 10,30: S. Pietro Apostolo

Messe FestIve

Perdaxius 17,00: s. giacomo Apostolo

Messe FeRIALI, sABAto

8,00; 10,00: s. giacomo Ap.

Messe FestIve

Sant’Antioco

Calasetta

Messe FeRIALI, sABAto

Carbonia 7,25: 8,30:

FORANIA

Portoscuso

DI CARBONIA

Messe FeRIALI, sABAto

7,30: s. ponziano Beata Vergine Addolorata Cristo Re, g.D.o.

8,00: s. Cuore - Cortoghiana 8,30: san narciso - serbariu 9,15: S. Giovanni Bosco 9,30: Cristo Re, g.D.o., B.V.A. s. Camillo - Cappella Ospedale Sirai 10,00: san ponziano S. Barbara - Bacu Abis s.Cuore - Cortoghiana 10,30: San Marco - is gannaus 11,00: Beata Vergine Addolorata V. delle grazie - Barbusi san narciso - serbariu Sant’Isidoro - nuraxi Figus 11,15: S. Giovanni Bosco 17,00: s.ponziano 19,15: S. Giovanni Bosco

Messe FestIve

(lun, merc, ven, sab); S.Elena - Matzaccara (sab.)

17,30 S. Raf. Arc. - is urigus

Messe FestIve

Musei Messe FeRIALI, sABAto

Gonnesa

18,00: gDo s. Cuore - Cortoghiana (tranne mercoledì) 18,15: S.Giovanni Bosco (sab 19,15)

23

17,00: s. giuseppe-Villarios 17,30: S. Pietro Apostolo

Messe FeRIALI, sABAto

8,00; 10,30: S. Pietro Apostolo 10,30: s. giuseppe-Villarios

Messe FestIve

Masainas 17,00: S. Giov. Battista

Messe FeRIALI, sABAto

8,30: Chiesa Stella Maris (Cannigonis) 10,30: S. Giovanni Battista

Messe FestIve

Piscinas 16,30: Vergine della Neve

Messe FeRIALI, sABAto Messe FestIve

8,30; 11,00: Vergine della Neve

Santadi 16,00: San Giov. Bosco - Terresoli 18,30: San Nicolò di Bari

Messe FeRIALI, sABAto

7,30: San Nicolò di Bari 9,30: San Giov. Bosco - Terresoli 11,00: San Nicolò di Bari

Messe FestIve

Sant’Anna Arresi 17,00: s.Anna

Messe FeRIALI, sABAto 8,00, 10,30: s.Anna

Messe FestIve

Teulada 8,15: s. Francesco (tranne il gio.)

16,30: san g. Battista 17,00: V. del Carmine (sab. 18,00)

Messe FeRIALI, sABAto

8,00: 10,00: 11,00: 18,00:

Vergine del Carmine

Messe FestIve

Vergine del Carmine san giovanni Battista Vergine del Carmine

Tratalias Narcao Messe FeRIALI, sABAto

16,30: S. Gioacchino - terraseo San Giuseppe - rio Murtas (mar.gio.sab.)

17,00: S.Nicolò di Bari (lun.mer.ven.)

9,30: S. Gioacchino - terraseo 10,30: San Giuseppe - rio Murtas 11.00: S. Nicolò di Bari

Messe FestIve

Nuxis 18,00: S. Pietro Ap. (lun. mer.)

Messe FeRIALI, sABAto

17,00: Vergine di Monserrato

Messe FeRIALI, sABAto

8,00: Vergine di Monserrato 10,30: Vergine di Monserrato

Messe FestIve

Villaperuccio 17,00: B. V. del Rosario

Messe FeRIALI, sABAto Messe FestIve

8,00: B.V. del Rosario 10,30: B.V. del Rosario

PAGINA IN AGGIORNAMENTO. Gli orari delle celebrazioni potrebbero subire variazioni a seguito del cambio dell’ora solare

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