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Il Vintage al Touriseum FUTURO
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QUARTIERI
Bolzano, la città diventa digitale
Saper convivere con la sofferenza
Vita e volti da mercato
La nostra “vita tecnologica” in una nuova rubrica
Intervista con Giulia Frasca, anima del servizio Hospice
Gli ambulanti, compagni di viaggio dei cittadini
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M nd D nna
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Qualunque cosa accada Ci siamo lasciati con il sole estivo e ci ritroviamo sommersi dalla pioggia, leccandoci pure le ferite dalle elezioni appena passate e senza conoscere quali saranno gli sviluppi della nostra amministrazione locale. Che rottura però il fatto che non riusciamo a fare gruppo. Ci siamo veramente ridotti ad un piccolo gruppo linguistico in balia degli altri. Un vero peccato, un’altra occasione mancata e nuovi rapporti da costruire. Qualunque cosa accada dobbiamo comunque preservare il nostro ruolo e soprattutto la nostra autonomia linguistica e non solo territoriale. E quindi il diritto ad un percorso culturale e istituzionale di seria A, come lo è sempre stato d’altronde. Una provincia in cui valga la pena crescere e lavorare e che si mantenga rivolta al futuro. Che non venga attaccata da odi inutili, faide incontrollabili e opposizioni distruttive. Una provincia in cui la nostra lingua non sia uno strumento di opposizione, ma di dialogo. Questa cosa la chiedo però anche ai nostri media. Chiedo loro un po’ più di apertura e spinta alla mediazione. L’informazione infatti influenza le decisioni e plasma i comportamenti e le idee dei cittadini. Non a caso 10 anni fa ho deciso per QuiMedia la linea “delle buone notizie”, quella
che dà valore alla comunità. Mi piacerebbe che questo ruolo lo svolgessero anche i quotidiani, quando parlano di noi, delle nostre città e della nostra gente. Senza polemica, in modo critico e sempre a favore del futuro. EDITORIALE Per farsi ascoltare il gruppo linguistico italiano non deve trasformare la sua debolezza rappresentativa in aggressività. E non deve subentrare nemmeno rassegnazione, che invece è proprio il sentimento che ci sta accompagnando in questo periodo. Non so da dove si possa incominciare. Sicuramente da ognuno di noi. Singolarmente, operando nella quotidianità con spirito costruttivo, con empatia e collaborazione, compassione, ma anche con gioia. Pensando all’Alto Adige, ma guardando all’Europa come un’insieme che ha garantito la pace negli ultimi 70 anni, un contesto solido dove da molti paesi emigrano per poterci vivere. Dovremmo esserne fieri anche noi.
QUIINTERVISTA AD ALEX GAZZOLA
Al mercato, ma anche in bici in discesa!
Alex Gazzola ha 30 anni e lavora nella ditta di famiglia. Svolge il lavoro dei suoi genitori e che prima ancora è stato dei suoi nonni, girando per i mercati della provincia di Bolzano vendendo calzature. Il mio principale difetto. Sono menefreghista. Se accade
qualcosa non ne faccio un dramma, anzi a volte non mi preoccupo per niente. La volta che sono stato più felice. Quando ho messo degli sci ai piedi. Da bambino sognavo di diventare… Sinceramente... un pilota d’aerei! Le persone che ammiro di più. Papà e mamma, per quello che sono, che fanno e che hanno fatto. Il libro da portare sull’isola deserta. Un libro che ho letto di recente: “Un giorno in più”, di Fabio Volo.
Il capriccio che non mi sono mai tolto. Mi piacerebbe lanciarmi con il paracadute. L’ultima volta che ho perso la calma. La calma raramente. Ma dato però che sono aiutante di un allenatore della squadra di Oltrisarco, mi innervosisco quando i giocatori non fanno quello che gli viene chiesto. La mia occupazione preferita. Fare le discese in bici: faccio parte del Team Todesco di Verona e con loro partecipo alle competizioni del circuito del triveneto. Il paese dove vorrei vivere. Mi piace vivere a Bolzano, a differenza di molti miei coetanei. Ma se devo proprio decidere: Costa Rica! Il colore che preferisco. Azzurro. Il mio piatto preferito.
La pasta al ragù della nonna. Il mio musicista preferito. Bob Dylan. Dico bugie solo... Se necessario... Il giocattolo che ho amato di più. Il mio skate, da bambino. L’oggetto a cui sono più legato. La mia bici. Mi sono sentito orgoglioso di me stesso quando… Due anni fa c’è stato il passaggio della ditta da mio padre a me. Dove mi vedo tra dieci anni. Se devo fantasticare dico: su una spiaggia, in Costa Rica. Nel mio frigorifero non manca mai… La maionese. Se fossi un animale sarei… Un’aquila.
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Ogni giorno. Insieme a te.
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STORIA DI COPERTINA
L’INIZIATIVA
Touriseum: appuntamento con il vintage Per l’intero fine settimana del 10 e 11 novembre a Castel Trauttmansdorff si respirerà aria di vintage. Collezionisti e amanti delle mode d’altri tempi potranno andare a caccia di pregiati accessori d’epoca quali occhiali da sole o cappelliere, tra le bancarelle del mercatino del vintage meranese. A Castel Trautmannsdorff collezionisti e amanti delle mode d’altri tempi potranno andare a caccia di pregiati accessori d’epoca quali occhiali da sole o cappelliere, tra le bancarelle del mercatino del vintage meranese. A disposizione dei visitatori c’è anche uno stand in cui si eseguiranno acconciature retro, mentre i bambini potranno in-
Il termine inglese “vintage” indica capi di vestiario, mobili e oggetti di gusto sorpassato e démodé
dossare abiti d’epoca e farsi fotografare nelle stanze del castello. Saranno rigorosamente vintage anche la musica dal vivo e i balli che animeranno il mercatino, oltre alle pietanze speciali servite al ristorante. Per il secondo anno consecutivo rivolge la sua attenzione anche verso i costumi che nei secoli hanno caratterizzato il turismo con un divertente mercatino vintage al quale partecipano bancarelle selezionate di oggetti d’epoca quali occhiali da sole, cappelliere e vari
Touriseum, Museo Provinciale del Turismo Castel Trauttmansdorff Via San Valentino, 51a, Merano Tel. 0473 255 655 info@touriseum.it www.touriseum.it
accessori storici da viaggio di pregio. Il mercatino avrà luogo sabato 10 e domenica 11 no-
Orari di apertura: 16 ottobre - 31 ottobre: ogni giorno 9.00 - 18.00 (ultimo ingresso ore 16.30) 1° novembre - 15 novembre: ogni giorno 9.00 - 17.00 (ultimo ingresso ore 15.30)
vembre dalle ore 9 alle 16.30, a disposizione dei visitatori anche uno stand in cui si eseguiranno
STORIA DI COPERTINA
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IL TOURISEUM PRESENTA: 2° Vintage Market Merano! Per un intero fine settimana Castel Trauttmansdorff è all’insegna del vintage. Dalle ore 9:00 alle 16:30 bancarelle selezionate proporranno accessori storici di pregio, dagli occhiali da sole alle scatole per cappelli. Sabato 10 novembre - Ore 09:00-12:00 Cars & Coffee Classic - Ore 10:30-12:30 e 14:00-16:00 Acconciature e trucco vintage e truccabimbi con Alice the LongHair Domenica 11 novembre - Ore 10:30-12:30 e 14:00-16:00 Acconciature e trucco vintage e
acconciature rétro, trucchi vintage anche per i più piccoli. Musica dal vivo con Vittoria e i gorilla e pietanze vintage create per l’occasione dal ristorante Schlossgarten, faranno da piacevole contorno al mercatino. Inaugurato nel 2003, il Touriseum è il primo museo dell’arco alpino interamente dedicato alla storia del turismo. Oltre che a poter contare su una location mozzafiato - è infatti situato all’interno di Castel Trauttmansdorff e circondato da lussureggianti giardini botanici - esso si distingue per interattività e impatto comunicativo. Le sue venti sale ripercorrono con coerenza narrativa e una ventata di modernità nella concezione espositiva duecento anni di storia del turismo, dalla scoperta del Tirolo come località di villeggiatura fino al boom turistico dagli anni Settanta fino ad oggi, soffermandosi su fatti storici di tutto rilievo, come lo sviluppo delle linee ferroviarie o il reimpiego degli hotel in periodo di guerra. Una speciale attenzione viene riservata alla cittadina di Merano, la quale essendo favorita da un clima particolarmente mite e potendo offrire agli ospiti i giusti svaghi, divenne durante la Belle Époque un luogo di cura particolarmente di tendenza. Il secondo piano del castello è invece interamente dedicato a
coloro che in passato vi hanno abitato, tra i quali anche l’Imperatrice Sissi, la quale vi soggiornò periodicamente nella speranza di trovare respiro dalle ferree regole della corte viennese. Il Touriseum organizza inoltre varie mostre temporanee, in modo da approfondire singoli temi legati alla storia del turismo nelle regioni in prossimità delle Alpi. L’attuale mostra temporanea “Sui passi, pronti, via!” si prefigge di far rivivere ai visitatori l’emozione della conquista dei passi alpini. L’allestimento temporaneo riproduce quindi sulla stradina che sale al castello un percorso ricco di tornanti, punti panoramici e oggetti curiosi, in modo da ricreare il fascino primordiale del percorrere le tortuose strade di montagna. Un progetto ambizioso in linea con lo scopo generale del museo. Ovvero quello di far capire come è nato il turismo nelle regioni alpine, come venisse inteso in passato e come continua a svilupparsi ancora nella nostra quotidianità. Si tratta di un processo che si evolve in modo continuo e per questo motivo il Touriseum può essere definito un museo “vivo“, in cui passato e presente si incontrano in un percorso poliedrico rivolto a tutte le generazioni.
Un museo che racconta la storia del turismo, ma che in realtà di storie ne racconta tante: quelle dei viaggiatori di una volta, che venivano sballottati nelle carrozze, quelle dei dipendenti nei Grand Hotel, i quali dovevano assicurarsi che agli ospiti
truccabimbi con Alice the LongHair - Ore 12:00-15:00 Musica dal vivo: Vittoria e i Gorilla In entrambe le giornate è accessibile un fotobox per istantanee retrò. Il ristorante Schlossgarten serve piatti vintage di propria creazione. Il prezzo d’ingresso include la visita al Vintage Market, al Touriseum e alla sua mostra temporanea “Sui passi, pronti, via!”, nonché ai Giardini di Castel Trauttmansdorff. Ingresso (= Touriseum incl. I Giardini di Castel Trauttmansdorff): 7,50 €, gratis sotto i 18 anni
non mancasse nulla e persino quella dei turisti odierni, che sembrano tanto diversi dagli uomini di due secoli fa, ma sono in realtà ugualmente rapiti dalla magia del „viaggiare“. (p.r.*)
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CENTRO – PIANI – RENCIO
FESTEGGIAMENTI
La Biblioteca Civica compie 90 anni Il 10 novembre la Biblioteca Civica Cesare Battisti compie 90 anni. È la più antica biblioteca pubblica della città capoluogo e possiede un vasto patrimonio che comprende oltre 300.000 unità fra libri, riviste e quotidiani, film, audiolibri, CD musicali, giochi. È la biblioteca di tutti i cittadini, dedicata sia al gruppo linguistico italiano che al gruppo linguistico tedesco. La biblioteca ha accolto, negli anni, studiosi e studenti, lettori appassionati di tutte le età. È stata ed è tutt’ora un luogo di incontro e scambio, di apprendimento, confronto ed integrazione. Una “piazza del sapere”, secondo una famosa definizione che di fatto guida lo sforzo di chi quotidianamente lavora per rendere la Biblioteca Civica un luogo ideale della città vissuto appieno dai propri cittadini. LA FESTA Il 90° compleanno sarà l’occasione per rinsaldare il rapporto tra la città e la sua biblioteca, non solo per
celebrarne la lunga storia, ma anche per conoscerla come è oggi: un luogo aperto a tutti “senza distinzione di età, razza, sesso, religione, nazionalità, lingua o condizione sociale” (Manifesto IFLA/UNESCO sulle biblioteche pubbliche, 1994). Per festeggiare questa importante ricorrenza la Biblioteca Civica di Bolzano offrirà fra venerdì 9 e sabato 10 novembre 2018 un ricco programma di attività. Verrà inoltre presentata la nuova Sala Kids, destinata a bambini, ragazzi e famiglie, e i nuovi scaffali tematici della Sala lettura, dedicati all’attualità, agli hobby, alla cucina, ai viaggi e molto altro. Imperdibile sarà inoltre l’opportunità di avventurarsi, con i bibliotecari, alla scoperta della torre libraria. IL PROGRAMMA Venerdì 9 novembre 2018 alle ore 18 ci sarà la Conferenza di apertura intitolata “La Biblioteca di Abele: buonismo e buone letture” e che vedrà protagonista il celebre giornali-
sta e scrittore Stefano Bartezzaghi. Il tema è accattivante. Si parla infatti delle conseguenze della pubblica istruzione per tutti, estensione dell’obbligo scolastico, sostanziale fine dell’analfabetismo, università di massa, editoria a basso prezzo e biblioteche gratuite. Ebbene: se ieri qualcuno pensava che ci avrebbero preservato da violenza, stupidità e regresso oggi deve ammettere di essersi sbagliato. Visto che spesso oggi la bontà viene anzi chiamata “buonismo” e le cosiddette “buone letture” sono cattivi esempi, ovvero sofismi e snobismi da “sapientoni”. Ma se non servono alla società per essere “più buona”, allora perché leggiamo o addirittura scriviamo ancora libri? Questo è il quesito sul quale Bartezzaghi inviterà sè stesso ed il pubblico a riflettere. Sabato 10
novembre i festeggiamenti della Biblioteca Civica proseguiranno con un programma molto denso e vario. Dalle 10 alle 14 si svolgerà una maratona di lettura dedicata al libro “Lo straniero” di Albert Camus, alla quale parteciperanno molti utenti della biblioteca. Sempre in mattinata dalle 10 alle 12 ci sarà quindi un’attività per bimbi dai 7 ai 12 anni, curata dall’illustratrice Anna Laura Cantone. Seguirà dalle 15 alle 18 l’iniziativa “Nuova vita ai giornali: laboratorio di riciclo creativo”, dedicata a bimbi dai 7 e 13 anni e le loro famiglie e curata dall’artista di origini senegalesi Moustapha Dieng. Dalle 16.30 alle 18 sarà quindi di scena, è proprio il caso di dirlo, l’attore Giancarlo Ratti noto per la sua partecipazione al programma di Radio 2 Rai “Il ruggito del coniglio”. Ratti condurrà una sorta di Quiz letterario in biblioteca, sulla falsariga di quelli televisivi. Seguiranno dalle 18.30 alle 19.30 le letture dedicate a storie da brivido per bambini tra i 5 e i 10 anni, proposte da Flora Sarrubbo e Christian Mair, coadiuvati dalle musiche di Joe Chiericati. I festeggiamenti si concluderanno con un happy hour, allietato dalla musica di DJ Woody sulla quale, per una volta e fino alle ore 22, sarà possibile anche ballare in biblioteca.
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MONUMENTI DA RISCOPRIRE
La prigione di Andreas Hofer e Peter Mayr dicembre 1809 aveva trovato rifugio con moglie e figlioletto in una baita nei boschi sulle Alpi Passirie, ma, su delazione di un certo Raffl, fu catturato il 28 gennaio 1810. Condotto a Merano e poi a Bolzano, fu rinchiuso nella casa di Santa Afra; da lì fu trasferito, con tappe a Rovereto e Ala, a Mantova, dove giunse il 5 febbraio e dove fu fucilato il 20 febbraio. Il luogotenente Peter Mayr, anche lui tradito, fu catturato l’8 febbraio 2010 a Velturno e rinchiuso nel carcere di Bolzano e poi nella casa di Santa Afra; fu condannato a morte il 14 febbraio e fucilato a Bolzano il 20 febbraio. Qualche parola sull’edificio dove furono reclusi i due eroi tirolesi: un tempo di proprietà del Capitolo della Cattedrale di Augsburg/Augusta (Baviera), si trovava presso la “Vintlerstor” (Porta Vintler) ed era intitolato appunto a Santa Afra, patrona, assieme a S. Ulrico, della
diocesi di Augusta. E circa Santa Afra? Sarebbe stata una cortigiana arrivata da Cipro ad Augusta, dove, convertita al cristianesimo, per aver testimoniato la sua fede
fu condannata a morte, pur non essendo ancora battezzata, e bruciata sul rogo nel 304.
Leone Sticcotti
lars.it
La targa apposta sulla facciata d’angolo, con tanto di “erker”, dell’edificio - che si trova nell’alta via Bottai, di fronte al Museo di scienze naturali, e fa appunto angolo con via Vintler - vuole ricordare un momento della vita di due persone che ebbero un rilevante ruolo nella storia della “terra tra i monti”. Di chi si tratta e a quale momento ci riferiamo? Si tratta di due protagonisti dell’insurrezione dei tirolesi contro i Francesi e i Bavaresi (alleati dei Francesi) durante le guerre napoleoniche: Andreas Hofer, il “Sandwirt” della Val Passiria e Peter Mayr, oste alla Mara (presso Bressanone). Dopo l’arresto furono reclusi nel maniero di Santa Afra, prima di esser fucilati entrambi il 20 febbraio 1810, il primo a Mantova, il secondo a Bolzano. Andreas Hofer, fallita l’insurrezione per il prevalere delle forze francesi e bavaresi, dal 2
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Incontri con l’autore Caffè delle lingue Parlare una lingua straniera senza dizionario, vocabolario e senza la pretesa di essere perfetti? Ecco, al Caffè delle lingue tutto questo diventa realtà. Attraverso le chiacchiere libere non è soltanto possibile esercitarsi nella libera conversazione ma anche conoscere nuove persone e culture. Gli amanti delle lingue straniere possono scegliere tra ben 6 lingue: Deutsch, Italiano, English, Español, Français, Português e Ladin. E tutto questo viene offerto gratuitamente ai cittadini grazie al sostegno della Provincia Autonoma di Bolzano, del Comune di Bolzano e della Cassa di Risparmio. Senza iscrizione, le persone di tutte le età si possono ag-
giungere ai tavoli diventando parte di un’iniziativa fatta di gioia, condivisione e… di lingue! In novembre il Caffè delle lingue si terrà nelle seguenti date, sempre dalle ore 18 alle ore 20. 6/11 e 20/11 (Centro giovani “papperlapapp“), 13/11 (Biblioteca comunale “Oltrisarco“) e 27/11 (Biblioteca comunale “Ortles“). Ulteriori informazioni su www.caffedellelingue.it. Invece per chi è interessato a parlare in tedesco e preferisce il mattino, può recarsi anche agli incontri del progetto “Sprich mit!” che si tiene due volte la settimana di mattina presso la Biblioteca Comunale “Europa”. Info sul progetto su www.papperla.net
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TRASLOCHI & SERVIZI
Proseguono gli appuntamenti con gli autori alla Biblioteca Claudia Augusta di via Marconi. Lunedì 5 novembre alle ore 18 presso l’adiacente Centro Trevi verrà presentato il volume Thomas Benedikter dedicato alla democrazia diretta ed edito da Mimesis, scritto dal ricercatore Thola volta del libro di Carmelo mas Benedikter (modera Lucio Salvo “Con Romano Prodi per Giudiceandrea). Il 7 novembre un’autonomia vincente”, edito in biblioteca alle ore 17.30 sarà da Praxis.
CINEMA E CULTURE
CineCena Venerdì 9 novembre l’appuntamento con la CineCena di Donne Nissà, dedicato al tema delle migrazioni, sarà incentrato sul Pakistan. Verrà proiettato il film “Cosa dirà la gente” di Iram Haq, che narra la storia di una ragazza norvegese di origi-
ne pakistana, che viene costretta a trasferirsi nel paese d’origine della famiglia, per lei completamente sconosciuto. Com’è nella tradizione delle CineCene la serata si apre alle 18.15 con un antipasto pakistano. Seguirà alle 19 la proiezione del film e alle 21 la cena pakistana in compagnia degli organizzatori. Proiezione del film gratuita, prenotazione per la cena obbligatoria al numero 347 6893812 (Hilary Solly).
FOTO DEI LETTORI
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9-1 ore
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Le prossima festa 2019 Das nächste Fest 16 marzo/März piazzetta A. Frank - Platz (Ortles-Ortler) in caso di pioggia si rinnvia al sabato successivo bei Regen wird auf den darauffolgenden Samstag verschoben
Cambio stagione anche nella saletta di ricreazione della casa di riposo in via della Roggia, con le statuette raffiguranti l’estate e l’autunno. Le statuette sono in poliestere espanso con un’anima in ferro, dipinte con colori acrilici e posizionate su piedistalli in legno. 120x60 cm. In foto la presidentessa Nirvana Pedrazza e l’autore Hansi Carli.
DON BOSCO – FIRMIAN
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COMUNE E QUARTIERI della struttura. I locali dispongono al piano terra di una terrazza indipendente. Il Centro diurno per anziani e gli uffici amministrativi ASSB sono ospitati al pian terreno, al primo piano e al primo interrato interrato. Al piano terra si trovano le funzioni primarie della struttura (soggiorno e cucina, pedicure, bagno assistito, direzione/amministrazione e locali per il personale), mentre al piano primo è stato realizzato un Wintergarten destinato a sala ritrovo direttamente comunicante con la
Il nuovo Centro Servizi comprende un centro diurno per anziani gestito dall’Azienda Servizi Sociali, uffici amministrativi dell’ASSB, otto alloggi protetti per anziani, i locali per associazioni e un’autorimessa interrata . La struttura destinata al nuovo Centro Servizi Comunali è ubicata parallelamente a via Resia e definisce all’interno del lotto, uno dei lati chiusi della piazza pubblica. “Si tratta - hanno sottolineato gli amministratori comunali interve-
Firmian: completato il Centro Servizi nuti all’inaugurazione - del tassello che ancora mancava per completare i servizi del quartiere Firmian. Il nuovo centro infatti è destinato a diventare un vero punto di riferimento per l’intero quartiere di Don Bosco con la piazza che finalmente potrà essere messa a disposizione della comunità anche per ospitare manifestazioni e iniziative varie”. Il Sindaco e l’Assessore alle Politiche Sociali nei loro interventi hanno ricordato come la popolazione anziana a Bolzano superi il 23% di quella complessiva. “Dobbiamo porre massima attenzione a questo segmento della nostra comunità, tenendo presente che le risorse a disposizione degli enti pubblici, tanto il Comune, quanto la Provincia, non sono e non saranno in grado di risolvere il problema degli anziani solo con le case di riposo. Dobbiamo perciò consentire agli anziani di rimanere il più possibile a casa loro, in tutta sicurezza. Gli alloggi protetti sono una risposta,
Sono diversi anni che in molti sostengono la necessità di una trasformazione del capoluogo in prospettiva “policentrica”, ovvero anche distribuendo servizi amministrativi fondamentali nei singoli quartieri e rioni. Nei giorni scorsi un evento ha dato una spinta importante proprio in questa direzione, infatti sono stati finalmente ultimati i lavori di realizzazione del nuovo Centro Servizi Comunali nel rione Firmian. così come il progetto “Abitare Sicuri” che rappresenta un elemento importante per garantire la massima indipendenza e sicurezza dei nostri concittadini ultrasessantacinquenni”. “È stato - ha detto l’Assessore ai Lavori Pubblici un lavoro complesso per tanti motivi, dall’individuazione del lotto, alla progettazione, all’effettuazione dei lavori. Adesso comunque la struttura è terminata ed il risultato è davvero molto positivo e sotto gli occhi di tutti” La parte della struttura destinata agli alloggi per anziani è ubicata al secondo e terzo piano dell’edificio e al primo piano interrato dove sono ubicate le cantine e i vani tecnici. Al secondo piano si trovano quattro
alloggi per due persone costituiti da soggiorno/cucina, bagno, stanza e due balconi. I quattro alloggi comunicano con uno spazio comune centrale destinato a sala comune per l’incontro e la socializzazione. Al terzo piano si trovano quattro alloggi per una persona costituiti da soggiorno/cucina/camera, bagno, terrazza e un balcone. Anche questi quattro alloggi comunicano con una terrazza comune . Al quarto piano poi una terrazza giardino destinata agli alloggi e costituita da aiuole coltivate con erbe aromatiche. I locali per le associazioni sono accessibili direttamente da piazza Firmian e sono distribuiti al pian terreno e al primo piano interrato della parte nord
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terrazza giardino e, separatamente, gli uffici amministrativi dell’ASSB. Al piano primo interrato si trovano le funzioni destinate al personale e alla gestione della struttura (lavanderia, spogliatoi, depositi, vani tecnici). In particolare il soggiorno al piano terra e il Wintergarten al primo piano rappresentano i luoghi di incontro e aggregazione degli utenti del Centro Diurno che possono ritrovarsi in spazi ampi, luminosi e connessi alle zone esterne a verde piantumato.
IN BREVE IL MUSICO E IL POETA: DANTE E CASELLA Martedì 13 novembre alle ore 18 si svolgerà al Centro Trevi una conferenza promossa dalla Società Dante Alighieri che vedrà protagonista il prof. Angelo Mangini, dedicata al secondo canto del purgatorio dantesco. Ingresso libero e gratuito.
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DIRITTI DELL’INFANZIA
discussione che vedrà protagonisti la senatrice Julia Unterberger, il direttore Asdi e mediatore familiare Elio Cirimbelli, la coordinatrice del Centro “Il Germoglio” dell’asso-
ciazione La Strada der Weg Cristina De Paoli e l’avv. Marcella Pirrone dell’Associazione Gea di Bolzano e del coordinamento Donne in Rete contro la violenza. La serata sarà coordinata dalla giornalista di Rai Alto Adige Monica Pietrangeli e vedrà anche la proiezione alle ore 21 del film “L’affido, una storia di violenza” del regista Xavier Legrand. Il film narra la storia di due genitori che divorziano e litigano per la custodia del figlio. Quando il giudice prende la sua decisione, la principale vittima sarà proprio il ragazzo. Il film è stato premiato al Festival di Venezia. Ingresso libero e gratuito. L’iniziativa è una proposta dell’ Associazione GEA Verein Centro d’Ascolto Antiviolenza, che ha sede a Bolzano in Via del Ronco 21, Tel. 0471 513399.
tro@comune.bolzano.it Centro Civico Oltrisarco-Aslago, piazza Angela Nikoletti 4, 1° piano. Tel. 0471 997 070 Fax 0471 997 074, oltrisarco@comune.bolzano.it Centro Civico Europa-Novacella, via Dalmazia, 30/C. Tel. 0471 997 080 Fax 0471 997 084, europa@comune.bolzano.it Centro Civico Don Bosco, piazza Don Bosco 17. Tel. 0471 997 050 Fax 0471 997 054, donbosco@comune.bolzano.it Centro Civico Gries-S.Quirino, piaz-
za Gries 18 (Antico Municipio di Gries). Tel. 0471 997 060 Fax 0471 997 064, gries@comune.bolzano.it
Separazione e minori Il Centro Antiviolenza di Bolzano invita ad una serata dedicata al tema della violenza e alle nuove proposte del Ddl Pillon sull’affidamento dei minori. L’occasione
è un’iniziativa nazionale lanciata da D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza. Venerdì 9 novembre alle ore 20 presso l’aula magna del Liceo Classico Carducci avrà luogo una
L’INIZIATIVA
E ora gratis a teatro L’Ufficio Cultura del Comune, in collaborazione con i Centri Civici e il Teatro Stabile di Bolzano, mette a disposizione delle cinque Circoscrizioni del capoluogo, biglietti omaggio alla stagione del TSB da distribuire ai cittadini. Ogni Centro Civico avrà a disposizione per ogni singolo spettacolo 2 biglietti destinati ai residenti e in particolar modo agli anziani, ai giovani e
agli iscritti nelle liste di disoccupazione o in mobilità. I tagliandi per i singoli spettacoli possono essere ritirati dai cittadini in possesso dei requisiti richiesti presso i Centri Civici di riferimento. Ecco di seguito i recapiti dei Centri Civici. Centro Civico Centro-Piani-Rencio, vicolo Gumer,7 (piano terra edificio comunale). Tel. 0471 997 593, cen-
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L’Ase Catinaccio – S.C. Rosengarten festeggia quest’anno il 10 novembre i suoi 60° anni di attività. È dal 1957 che il sodalizio sportivo bolzanino opera a favore dell’intera collettività. Si tratta di un impegno sociale che ha portato migliaia di
iscritti giovani e meno giovani di tutti i gruppi linguistici e culturali a praticare le discipline sportive invernali, consentendo anche ad alcuni atleti il raggiungimento dell’eccellenza sportiva, fino alle partecipazioni olimpiche.
EUROPA – NOVACELLA MUSICA
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MUSICA
La Madama Butterfly del Coro G. Verdi
Il coro lirico G.Verdi di Bolzano si prepara a mettere in scena anche a Bolzano e Merano la celebre opera Madama Butterfly di Giacomo Puccini, che ha debuttato lo scorso 26 ottobre a Villazzano (TN). L’allestimento - che si avvale di un folto nucleo di solisti e della collaborazione dell’Orchestra Aurona - è messo in scena con
la regia di Mirko Corradini e la parte musicale coordinata dal maestro concertatore e direttore Claudio Vadagnini, assieme al maestro collaboratore Luca Schinai. Lo spettacolo al Teatro Cristallo di Bolzano si svolgerà venerdì 2 novembre alle ore 20.30, mentre la replica meranese al Teatro Puccini di domenica 4 novembre avrà inizio alle ore 16.
INIZIATIVE
E ora... promuovi la tua musica!
“Rock Around the Music – Promuovi la tua musica” è il nuovo progetto targato MusicaBlu e Centro giovani BluSpace che si rivolge a musicisti, band e interessati alla promozione della propria attività musicale. Nelle giornate di sabato 10 e domenica 11 novembre, presso gli spazi del Centro giovani BluSpace, si svolgeranno diversi interventi di esperti del settore
con l’obiettivo di dare ad artisti e band emergenti una panoramica sul mondo della promozione musicale a 360° e soprattutto consigli pratici per portare i propri progetti fuori dalla sala prove. Le iscrizioni si chiudono giovedì 8 novembre 2018. Info: centro giovani BluSpace, 3317538866 o sulla pagina FB del centro.
BANDO DI CONCORSO PER ARTISTE E ARTISTI PER LʼASSEGNAZIONE DI TRE PREMI A OPERE DI ARTE FIGURATIVA La Ripartizione Cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige promuove un bando di concorso per artiste e artisti del territorio altoatesino per l’assegnazione di tre premi a opere di arte figurativa del seguente importo: 1° premio: 3.000,00 € 2° premio: 2.000,00 € 3° premio: 1.000,00 €
Sport: il mercatino Venerdì 9 e sabato 10 novembre avrà luogo presso le scuole Pestalozzi di Viale Europa 5 il tradizionale Mercatino dell’usato dedicato agli articoli sportivi. L’iniziativa è promossa dallo Sportclub Neugries assieme al Comune di Bolzano. Nel mercatino verranno accettati solo articoli ed abbigliamento riferibili direttamente allo sport. Tutti gli articoli dovranno essere in buono stato, funzionanti e puliti. Gli oggetti dovranno essere inoltre muniti di etichetta (cartoncino ca. 4x8 cm legato bene all’articolo)
contenente le seguenti informazioni: nome/cognome del venditore, numero di telefono, taglia, prezzo e descrizione dell’articolo. Gli oggetti non venduti dovranno essere ritirati entro le ore 17 di sabato 11 novembre. L’associazione tratterrà il 15% sul prezzo di vendita quale rimborso spese. Il Mercatino dell’usato degli articoli sportivi si terrà venerdì 9 novembre con orario 16.30-21 e sabato 10 con orario 8-17. Per ulteriori info si può contattare Alfred Profanter, tel 346 2357790 (dopo le ore 18).
Le opere vincitrici saranno esposte a partire dal mese di marzo 2019 al Centro Trevi di Bolzano e successivamente entreranno nel circuito di Artoteca. Si può concorrere con una sola opera a tema libero. Sono ammesse al concorso opere d’arte figurativa in particolare opere di pittura, fotografia, scultura e grafica anche realizzate con tecnica mista. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro lunedì 26 novembre 2018 mediante l’apposito modulo completo di tutti gli allegati, e le immagini dell’opera con cui si intende concorrere in formato digitale JPG (risoluzione minima 600 dpi). La partecipazione al concorso è gratuita. Il regolamento del bando e il modulo di partecipazione sono scaricabili al sito web www.provincia.bz.it/cultura Info: T 0471 411234
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SUCCEDE IN CITTÀ
LA NUOVA RUBRICA
Appuntamento con la “Bolzano digitale” Nella “Vetrina” dei giornali QuiMedia con questo numero (a pag.34) fa il suo esordio una nuova rubrica dedicata alla “città digitale” e tenuta dal prof. Marco Montali, che insegna computer science all’Università di Bolzano. Lo abbiamo intervistato. Prof. Montali, perché sentiamo ora l’esigenza di “svelare” l’identità digitale delle nostre città? Anche se non ce ne rendiamo conto, di fatto a Bolzano ci troviamo già in una “città digitale”. La prima puntata della nostra rubrica ne è la dimostrazione. Molti pensano alla città digitale come un qualcosa di fantascientifico, mentre a volte la realtà è più avanti di quello che ci aspettiamo. La prospettiva digitale può davvero fare molto per semplificare la burocrazia che spesso ci attanaglia, vero? Certo. In più le tecnologie digita-
li possono essere utilizzate non solo per creare servizi ma anche per aumentare la partecipazione delle persone. Quindi: trasparenza, accesso ai dati, più democrazia e possibilità per i cittadini di comunicare direttamente ai politici certe “cose” che vedono nella città. Le nuove tecnologie, poi, non sono
solo appannaggio dei giovani… Anche nella ricerca applicata di chi si occupa delle città digitali, larga parte di questa è proprio orientata a offrire aiuto e supporto ai nuovi servizi a tutte le fasce sociali, sia per quanto riguarda l’età che in termini di capacità di acquisire e utilizzare personal computer e smartphone. Una larga parte degli aspetti della digitalizzazione in ambito urbano riguarda proprio le fasce sociali più avanti con l’età, attraverso il supporto in casa, la possibilità di comunicare in modo agile con il medico ed i parenti. Per esempio: io ho dei colleghi che lavorano su dei sistemi in grado di identificare automaticamente se una persona cade, generando un allarme. Il fatto che tutti noi oggi abbiamo in tasca uno smartphone in qualche
modo ci sta trasformando “antropologicamente”? Sì. Ogni città è digitale già per il solo fatto che tutti hanno con sé un dispositivo. Ma una città diventa digitale se i suoi cittadini lo sono e facilitare la consapevolezza di ciò è proprio lo scopo della nuova rubrica sui giornali QuiMedia. Lo scopo è quello di migliorare la qualità della vita delle persone? Il tema è spinoso. Chi governa questi processi? Al momento molte di queste tecnologie sono sviluppate da privati, che possono avere come obiettivo “anche “quello di migliorare la qualità della vita, ma in realtà si muovono soprattutto per fare profitto. E non è detto che queste prospettive non finiscano per andare in conflitto.
Luca Sticcotti
#QUIDONNA GIULIA FRASCA
Cristina Ferretti direttrice QuiMedia cristina.ferretti@quimedia.it
L’importanza di coltivare una sofferenza consapevole
Cristina Ferretti assieme a Giulia Frasca
Nata a Bolzano, Giulia Frasca ha frequentato il Liceo Linguistico al Rainerum e poi l’Università di Verona, studiando Pedagogia. Oggi è mamma di 4 figli e vive sul Renon. Per 20 anni è stata la direttrice di Casa Margaret ed ora è al servizio HOSPICE della Caritas di Bolzano. Come mai ti occupi del sociale? Sin da dopo il liceo ho avuto la spinta di conoscere e approfondire le situazioni dei malati terminali di Aids e delle persone più disagiate. Dopo un periodo di volontariato a 20 anni sono stata assunta in Caritas nel gruppo IRIS, che si occupava dell’accompagnamento dei malati terminali di questa malattia, che all’epoca era una vera e propria peste. A 28 anni mi hanno quindi offerto la direzione della Casa Margaret. Recentemente però ho deciso di cambiare percorso. Rimanendo però in Caritas e sempre ovviamente nel sociale. Come affronti le tue giornate? Sono molto motivata. Quando incontro le persone che stanno per
La speranza è la strada stretta tra illusione e disperazione, ma bisogna coltivarla (Hanselm Grün)
morire, mi rendo conto che siamo tutti nella stessa barca. Alleggerire l’altro nelle sue sofferenze è fondamentale per me e soprattutto per la comunità. Anche se purtroppo la sofferenza altrui è ancora un tabù. Forse il più grande. Da dove viene questo tabù? È nella nostra cultura. Adesso che accompagno i morenti e il lutto dei loro familiari, mi rendo conto della solitudine che circonda le persone. Il tabù della morte è molto forte, in generale. E il benessere allontana dalla naturalità di questo evento. Vogliamo spingere la nostra vita verso l’eternità, negando la fine che è inevitabile ed è la cosa che ci accomuna tutti. Che tipo di morte accompagni? Io collaboro con la Croce Bianca nel progetto “SOGNI E VAI”, un servizio rivolto alle persone nella ultima fase della loro vita: persone che hanno malattie oncologiche, neurodegenerative oppure legate alla vecchiaia. Io coordino le attività per dare l’assistenza. Incontro le persone e le famiglie, sostenendole nel loro percorso con il nostro servizio. Le tue esperienze come le vivi in famiglia? Con molta consapevolezza che ogni giorno potrebbe essere l’ultimo. Ai miei ragazzi trasmetto la gioia di vivere pienamente tutti i giorni, cercando di non avere rimpianti, coltivando le amicizie ed un po’ di spiritualità. La spiritualità è fondamentale nell’equilibrio delle persone. Me lo hanno insegnato coloro che stanno morendo: sono dei grandi maestri. Chi riesce a dare un va-
lore alla propria esistenza alla fine della vita, è in grado di assegnare un senso anche alla propria morte. Accettano il loro destino e hanno un’energia incredibile, trasmettono forza che puoi usare invece per vivere. Accompagniamo anche tanti genitori i cui figli si sono suicidati. È un grave fenomeno nella nostra provincia, purtroppo. Spesso i ragazzi non hanno un contatto reale con la realtà. Il mondo di oggi infatti è filtrato e virtuale: loro non imparano a percepire cosa sta accadendo realmente. Non vedere mai la morte comporta un allontanamento dalla stessa e dalla sua ritualizzazione. Non c’è conoscenza di cosa significhi morire, finché questo non succede. Una volta invece le famiglie partecipavano attivamente ai lutti, creando così un legame con questo sentimento e una comprensione dei vari livelli di sofferenza. Si vuole evitare l’ineluttabile realtà della morte. I ragazzi fanno fatica a rapportarsi con la vita e andare in fondo alle emozioni e soffrire. La società ti insegna a distrarti e non a vivere le emozioni fino in fondo. Ma poi quando arrivano grandi dolori da affrontare o le delusioni, i ragazzi si trovano spiazzati. Bisognerebbe
invece soffrire, senza però arrivare alla disperazione totale. Che valore hanno i servizi sociali? Sono sottovalutati e questo lo vediamo dai tagli economici e del personale. Andrebbero invece valorizzati perché, fanno parte di una rete di supporto della comunità. Nel nostro mondo attuale la Caritas come si pone? Ha un atteggiamento sempre aperto e va incontro ai bisogni di tutti. Perché siamo tutti uguali. La sofferenza non ha colore, né genere. Cosa manca in Alto Adige? Come in tante altre realtà, spesso mi sembra che manchino empatia, la cultura dell’altro e la consapevolezza che facciamo parte tutti della stessa terra. Questo anche nel rispetto dell’ambiente e non solo della persone. È un’indifferenza inconsapevole. Una mancanza di conoscenza delle conseguenze dei propri atti. Su cosa dobbiamo puntare? Sui ragazzi. Solo loro possono trasformare l’atteggiamento sociale. La spinta personale può portare a un cambiamento e le piccole azioni quotidiane possono salvare il tutto. Come ti distrai? Correndo e nel bosco con i miei cani. Vivo la vita con la famiglia e viaggio.
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cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dalla Provincia Autonoma di Bolzano
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SUCCEDE IN CITTÀ
SOLIDARIETÀ
Torna la raccolta indumenti Caritas
Fare del bene grazie ai vestiti usati accumulati negli armadi. Per chi volesse provare a farlo basterà partecipare alla grande raccolta degli indumenti usati che la Caritas organizza anche quest’anno il 10 novembre. Vestiti usati, scarpe, borse e materiali tessili saranno raccolti anche quest’anno in tutte le parrocchie altoatesine. Circa 3.000 volontari daranno il proprio contributo nell’organizzazione della raccolta. Alcuni tra loro sono già attivi nei preparativi, in attesa di caricare a novembre centinaia di tonnellate di vestiti usati. Gli indumenti saranno rivenduti al mercato dei vestiti usati perché la quantità raccolta supera di molto il bisogno della nostra provincia. I vestiti usati aiuteranno comunque, in modo concreto, le persone in stato di bisogno che vivono in Alto Adi-
ge: il ricavato andrà, infatti, a sostenere il servizio per il Volontariato, il servizio Hospice, la Consulenza debitori e il fondo di solidarietà per le persone bisognose. I sacchi gialli della Caritas saranno disponibili da metà settembre in tutte le parrocchie altoatesine. In questi giorni, i volontari, si occupano della distribuzione di 400.000 sacchi gialli della Caritas che da inizio settembre sono disponibili presso i vari servizi della Caritas, le parrocchie e alcuni esercizi commerciali. A novembre si dovranno raccogliere per tempo centinaia
di tonnellate di indumenti usati e caricarli per il trasporto. In molte parrocchie i vestiti saranno raccolti con uno o più giorni di anticipo. Saranno aperti diversi punti di raccolta, altrove i sacchetti gialli verranno raccolti dalla strada. “Avremo bisogno di tutti. Senza la preziosa collaborazione dei volontari, e di chi donerà i propri indumenti, la raccolta sarebbe semplicemente impossibile” spiega la coordinatrice della raccolta degli indumenti usati Brigitte Hofmann, responsabile del servizio Caritas&Comunità. Caritas invita a donare solamente prodotti tessili, scarpe e borse in buono stato. Saranno destinati al mercato globale degli indumenti usati perché la quantità raccolta supera ogni anno notevolmente il bisogno della nostra provincia. Il ricavato sarà utilizzato per sostenere il servizio per il Volontariato, il servizio Hospice, la Consulenza debitori e il fondo di solidarietà per le persone bisognose. “I vostri indumenti usati donati diventano così un dono in denaro che servirà per sostenere in Alto Adige persone bisognose di aiuto e assistenza”, sottolinea il direttore della Caritas Paolo Valente. In questo modo si evita anche di produrre rifiuti, si creano posti di lavoro a livello mondiale e non si sprecano risor-
se naturali preziose. Gli indumenti consegnati durante la grande raccolta saranno affidati alla ditta FWS di Brema. Saranno smistati secondo la qualità e venduti sul mercato mondiale dei vestiti usati. La ditta FWS collabora da molti anni con grandi organizzazioni non profit in tutta Europa. Un contratto etico garantisce il rispetto di severe linee-guida ambientali e sociali nel processo di riutilizzo degli indumenti usati. “Chi preferisse donare i propri vestiti usati direttamente a persone bisognose dell’Alto Adige, lo può fare consegnando gli indumenti ai numerosi luoghi di raccolta gestiti spesso dai gruppi parrocchiali della Caritas” conclude Valente. Per la grande raccolta finale di sabato, dove si caricheranno tutti i sacchi sui camion, la Caritas cerca ancora volontari e volontarie disponibili ad aiutare a Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico. Chi vuole dare una mano o semplicemente avere ulteriori informazioni può chiamare la Caritas al tel. 0471 304 325 o scrivere a indumentiusati@caritas.bz.it. Per le operazioni della raccolta nelle singole parrocchie saranno i parroci o i responsabili locali a informare la popolazione su tempi e modalità.
SUCCEDE IN CITTÀ
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SOLIDARIETÀ
Uno spettacolo per crescere insieme Negli scorsi mesi alcuni creativi bolzanini - ballerini, cantanti, musicisti e illustratori - hanno calcato il palcoscenico del Rainerum, guidati da due giovani ballerine, Anna Mattiuzzo e Valentina Furegato, per dar vita alla prima edizione di Big City Life, uno spettacolo che ha unito più discipline, dato valore a più talenti e fatto viaggiare il pubblico attraverso le grandi città del mondo. Sabato 10 novembre, sempre al Rainerum, alle 20.30, Big City torna, ma stavolta scende in campo gemellandosi con un’iniziativa di beneficenza che vuole collegare Bolzano al continente africano grazie al sodalizio con l’associazione Gondwana Bz. Gondwana Bz è un’associazione che dal 2008 si occupa di portare avanti diversi progetti in Africa, grazie all’amicizia stretta con alcune persone italiane trasferitesi da tempo in Tanza-
nia. Ogni due anni circa un piccolo gruppo di persone di Bolzano e Trento si reca in Tanzania a dare un aiuto concreto, in termini di forza lavoro, a quello che è il Centro orfani di Ilembula e al Centro di riabilitazione per bambini portatori di disfunzioni fisiche e mentali di Inuka. Il progetto di solidarietà per
cui lo staff di Big City si trova a collaborare con Gondwana è lo stesso progetto di Inuka che è stato portato anche nella capitale, Dar es Salaam, e si tratta di un centro di riabilitazione per bambini portatori di handicap. Questo nuovo progetto si chiama “Kua Pamoja” - “Crescere Insieme”, rispondendo al bisogno di un’assistenza che praticamente oggi non esiste. Mamme con figli portatori di handicap non sono informate e non sono formate, avendo bisogno di un aiuto professionale per imparare ad assistere al meglio i loro bambini. Negli ultimi dieci anni Gondwana ha contribuito a realizzare strutture rivolte ai bambini con disabilità fisica e mentale
riconosciute come buona pratica dallo stesso Ministero delle Salute tanzaniano. L’associazione è aperta a nuove adesioni e forse l’iniziativa del 10 novembre potrebbe divenire anche un buon momento per ampliare le collaborazioni. “Gondwana quest’anno partirà per l’Africa e sta già facendo degli incontri preparatori all’esperienza. Chiunque fosse interessato a partecipare può contattarci senza alcuna riserva: per noi basta che si condividano gli intenti e i valori”, dicono gli organizzatori. Lo spettacolo è ricco di novità rispetto alla scorsa edizione ed il gruppo di Anna e Valentina scalpita già. L’evento è aperto a tutti: all’ingresso si potrà contribuire ad una causa importante e si potrà dare merito a suon di applausi all’impegno dei creativi che saliranno sul palco per quest’iniziativa di beneficenza.
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SPORT
SWIMMEETING
A Bolzano le stelle mondiali del nuoto Il 3 e 4 novembre la piscina di Maso della Pieve sarà teatro del primo appuntamento clou della luna stagione del nuoto in Italia. E a poche ore dal via nei giorni scorsi sono stati confermati gli ultimi “colpi” di questa edizione stellare. Ricordiamo che Bolzano avrà al via non solo Kathleen Baker, la più veloce dorsista del mondo in questo momento, detentrice del record del mondo in lunga in 58:00; ci sarà anche l’altra campionessa olimpica e mondiale statunitense Kelsi Dahlia oltre a quasi tutti i big del nuoto azzurro da Fabio Scozzoli a Nicolò Martinenghi, al rientro dopo una lunga pausa, da Piero Codia a Margherita Panziera e Marco Orsi. Ovviamente non mancherà Laura Letrari, la stella di casa. Bolzano avrà ai blocchi di partenza anche un’altra futura stella del nuoto italiano. Thomas Ceccon, 17 anni di Thiene, appena rientrato dai giochi olimpici giovanili di Buenos Aires con cinque medaglie al collo. Spicca il suo oro in Argentina sui 50 stile libero, ma Ceccon ha conquistato anche due argenti (200 misti, 50 dorso) oltre a due bronzi
Si allunga ogni giorno la lista eccellente di grandi nomi presenti alla 22esima edizione dello Swimmeeting Alto Adige. Gli appassionati del nuoto nel fine settimana del 3 e 4 novembre avranno la possibilità di vedere in azione campioni olimpici, mondiali ed europei. nei 100 dorso, gara nella quale arrivò quinto agli europei di Glasgow, e con la staffetta italiana 4 x 100 stile. Andrea Vergani è un altro nome importante a Bolzano. Il 21-enne milanese è un uomo del presente e del futuro della staffetta azzurra, terzo a Glasgow nei 50 stile libero in 21,68, il suo risultato clou finora in carriera. Dagli Stati Uniti oltre a Baker e Dahlia raggiunge l’Alto Adige
anche un maschio interessantissimo. Il 23-enne Michael Chadwick di Charlotte, specialità stile libero, ha collezionato in carriera due medaglie d’oro ai mondiali. Ha vinto con la 4 x 100 stile USA a Budapest nel 2017 in vasca lunga e con la 4 x 50 misti in vasca piccola nel 2016 a Windsor in Canada. Ali DeLoof è l’ultimo nome di spicco che fa parte della ricca pattuglia statunitense, che dopo Bolzano
sarà in acqua anche a Genova. La DeLoof ai mondiali in corta il 7 dicembre del 2016 a Windsor insieme a Kelsi Delia, presente anche lei a Bolzano, a Lilly King e Mallory Comerford ha stabilito con la staffetta americana il record del mondo nella 4 x 50 misti in 1.43,27 tuttora imbattuto. A Windsor la DeLoof ha vinto altri due ori in staffetta (4 x 100 stile e 4 x 100 misti) oltre al bronzo nei 50 dorso. Ultimo nome da ricordare ai tifosi altoatesini e non solo che si goderanno lo spettacolo a Bolzano, è quello di Evelyn Verraszto, una grande del nuoto ungherese ed europeo, che ritorna volentieri a Bolzano. La 29-enne di Budapest nella sua lunga carriera ha vinto 19 medaglie a campionati europei dal 2010 al 2017, , di cui ben 15 individuali. L’ultimo acuto risale a dieci mesi fa con l’argento nei 200 misti agli europei in corta nel dicembre 2017 a Copenhagen, ma ricordiamo anche cinque titoli individuali continentali per la Verraszto, due in lunga con la 4 x 200 stile ungherese nel 2010 e nel 2016 e tre in corta nei 100 misti (2010) e 200 misti (2009 e 2010).
ALPIN MARATHON
Sul ghiacciaio nel nome di Ötzi Atleti in gara durante la scorsa edizione
NATURNO Torna la Ötzi Alpin Marathon con una sedicesima edizione da urlo. La Mummia del Similaun il 27 aprile si risveglierà, regalando una sfida
di triathlon davvero unica con partenza da Naturno ed arrivo a quota 3212 metri sul ghiacciaio della Val Senales, proprio dove i resti pressoché intat-
ti di Ötzi vennero scoperti. È un triathlon atipico, capace di raccogliere un buon numero di atleti e inseguitori lungo il percorso, pronti a competere in singolo o in staffetta nelle frazioni di mountain bike, corsa e scialpinismo, per un totale di 42.2 chilometri e 3266 metri di dislivello, sino a giungere nei pressi dell’Hotel più elevato d’Europa. Lo scorso anno il migliore fu l’austriaco campione olimpico e mondiale Christian Hoffmann, bravo a piazzarsi davanti al connazionale Robert Berger e all’idolo di casa Oswald Weisenhorn, mentre tra le donne a trionfare fu Anna Pircher, su Verena Krenslehner-Schmid e Alexandra Hagspiel. Lisa e
Maria Rabensteiner assieme alla skialper Alba De Silvestro ebbero la meglio fra le donne a squadre, fra i maschi applausi a scena aperta per ObwallerCagnati-Götsch con Fabian e Melanie Dorfmann e Joachim Mair a trionfare nella gara in staffetta mista. Già, perché la Ötzi Alpin Marathon può essere disputata anche in team composti da atleti dello stesso sesso o misti. 24.2 chilometri in Mountain bike, 11.3 chilometri di corsa e 6.7 chilometri di skialp, arrivando all’apice della competizione e dell’intensità fisica sul ghiacciaio della Val Senales. Ed ora, dopo essersi segnati la data del 27 aprile sul proprio calendario agonistico, non resta che aspettare l’apertura iscrizioni, assicurandosi un prestigioso pettorale per l’edizione del “risveglio”.
COSTUME & SOCIETÀ
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VITA DA MERCATO: ECCO I SUOI VOLTI Quello del commerciante ambulante è un mestiere faticoso ma che viene sempre molto apprezzato dai cittadini di Bolzano. Quelli che vi proponiamo in questa photo gallery sono i visi che si incontrano ogni lunedì e giovedì, recandosi ai mercati di piazza Don Bosco e via Rovigo. Le foto sono state scattate da Berta Ruiz-Alejos e Luisa del Fabro di COOLtour.
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Quando una persona decide di indossare una soluzione acustica, inizia un viaggio verso una salute migliore che conduce ad una vita più completa ed appagante.
BEAUTY - ESTETICA
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Il make up: un’arte antichissima La prima evidenza archeologica dell’uso dei cosmetici così come lo concepiamo oggi è stata individuata nell’Antico Egitto attorno al 4000 avanti Cristo, dove erano considerati “fluidi divini” e pertanto entravano a far parte del corredo funerario delle loro tombe monumentali. Questa usanza ci ha permesso di rinvenire in perfetta conservazione alcuni degli elementi che venivano utilizzati per dipingersi il volto, come polveri compatte verdi, rosse, bianche e blu, bastoncini di kohl nero, meglio conosciuto come kajal e persino creme e pomate.
Il termine tecnico per definirla è “cosmesi decorativa”. Ma in Italia si usa la parola “trucco”, che deriva dal francese “trouque” che significa “inganno”, anche se il termine più gettonato oggi è quello mutuato dalla lingua inglese, “make up”. Quando si parla di questa pratica il pensiero vola subito alle donne dei nostri tempi, ma in realtà la cosmesi che oggi abbiamo a disposizione è frutto di secoli di storia, di scoperte e tradizioni che si sono evolute e incrociate man mano con la scienza e sopratutto con la medicina. Sumeri scoperte nell’antica città di Ur, che avevano occhi pesantemente orlati di nero e sopracciglia congiunte al centro. Anche gli antichi Greci facevano uso di cosmetici, mentre antichi Romani ed Egiziani usavano cosmetici contenenti mercurio, un elemento tossico. Le donne greche ricorrevano alla biacca di colore bianco per coprire il volto, al rosso del minio da applicare sulle guance e alla polvere nera di antimonio da passare su ciglia e sopracciglia.
Truccare gli occhi era una pratica in uso in tutta la Mesopotamia e nell’area del mare Mediterraneo, come dimostrano le statuette dei
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Arrivano poi gli anni ’70, compaiono le ciglia finte, e la tecnologia “regala” lo spray e quindi i fissatori per capelli, lacche e deodoranti.
Nei primi anni del ‘900, poi, fecero la loro comparsa le case cosmetiche. La prima che nacque nel 1909 fu L’Oreal di Eugene Shueller che apparse con il nome di French Harmless Hair Colouring Company. Subito dopo comparvero Elizabeth Arden, Helena Rubinstein e Max Factor, e poi il gruppo Revlon e Esté Lauder. Negli anni ’30 il trucco era utilizzato dalle donne di tutte le classi sociali, e le icone erano le grandi dive come la Garbo e Marlene Dietrich da utilizzare come modelli. La bocca veniva colorata a forma di cuore all’interno dei contorni naturali che andavano coperti col fondotinta, e le sopracciglia erano sottili e cadenti. Nel 1950, negli anni del Dopoguerra, si ha una vera e propria esplosione di colori. Nasce Avon, che inaugura la vendita porta a porta, e
Negli anni ‘80 il trucco è pesante, accentuato, gli occhi scuri e drammatici, truccati con l’aiuto di molti strati di eyeliner e ombretti brillanti nelle tonalità blu, verde e viola. Per le labbra le donne preferiscono colori forti, come il rosso. Inizia la diffusione di prodotti per combattere la cellulite, il vero boom si raggiungerà negli anni ’90 quando creme e unguenti e macchinari invaderanno il mercato della cosmesi. E oggi? L’avvento di Internet ha portato una commistione di stili e culture che offre una combinazione di idoli e modelli di bellezza femminile davvero molto ampia. Basta un clic per seguire un tutorial, capire qual è il make up migliore per il proprio viso o per l’occasione. Oggi i prodotti di make-up sono moltissimi, ma si possono individuare queste macro categorie: rossetti (in crema, lip gloss, burrocacao colorati, rossetti waterproof), ombretti, crema idratante colorata, primer, mascara, fondotinta, blush, fard, matite (per occhi, sopracciglia e labbra), cipria, correttori ed eyeliner. Esistono inoltre delle sottocategorie, come le ciglia finte, i cosmetici gloss per viso e corpo, gli illuminanti e i glitter da applicare su unghie e viso.
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Nel XIX secolo la regina Vittoria, definì il trucco una maleducazione: veniva infatti considerato volgare ed usato solo da attori e prostitute. All’epoca per ottenere una pelle diafana le donne si ingegnavano per trovare delle soluzioni, arrivando spesso ad utilizzare ingredienti pericolosi come il piombo e l’arsenico, ma anche fiocchi d’avena, miele, tuorli d’uovo, e rose sulla pelle sempre protetta dai raggi solari con velette e ombrellini.
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sono gli anni in cui il cinema incomincia a sfornare modelli e icone da copiare come Audrey Hepburn, con il suo trucco tutto particolare denominato cat-eyes.
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Le donne romane, invece, tingevano le labbra con polvere di ocra, imbiancavano le braccia con il gesso e annerivano il contorno occhi con della fuliggine.
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Consigli per la salute dei capelli La salute dei capelli dipende da diversi fattori, alcuni dei quali non così scontati nella nostra mentalità corrente. Si va dalle modalità con cui si lavano (metodo di lavaggio, frequenza, tipologie di shampoo) e si tagliano, all’alimentazione che si segue. Tenendo in considerazione anche il fatto che pure i capelli, così come il resto del corpo, beneficiano di un’attività fisica adeguata, svolta con consapevolezza e regolarità. ché questa figura può consigliare i prodotti più adatti in base alle diverse tipologie di capello. In linea generale si consiglia di lavare i capelli 2-3 volte alla settimana usando uno shampoo neutro diluito in un po’ d’acqua. Al termine del lavaggio è consigliabile tamponare i capelli con un asciugamano; un buon massaggio di mobilizzazione del cuoio capelluto è molto utile
in quanto stimola la circolazione migliorando, di conseguenza, la salute dei capelli. L’ALIMENTAZIONE Per garantire il benessere dei propri capelli è importante seguire una dieta equilibrata e bilanciata. I capelli sono costituiti prevalentemente da proteine e in particolare da due aminoacidi, la cistei-
na e la lisina. Il termine essenziali indica l’incapacità dell’organismo di sintetizzare questi aminoacidi che devono essere obbligatoriamente introdotti con la dieta. Una carenza di proteine, derivante dal consumo limitato di carne, pesce e legumi può indebolire i capelli rendendoli più sottili e aumentandone la fragilità e la caduta. Inoltre la carne è importante per-
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IL LAVAGGIO Innanzitutto è opportuno ricordare che temperature eccessive, sia durante il lavaggio che durante l’asciugatura, possono danneggiare il capello. È dunque utile servirsi dell’apposito diffusore da applicare sul phon e tenere il getto di aria calda ad una distanza dai capelli non inferiore ai 25 centimetri. La scelta dello shampoo, così come la frequenza dei lavaggi, andrebbe effettuata in base alle caratteristiche del capello e del cuoio capelluto. Rivolgersi ad un tricologo è molto importante per-
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ché ricca di ferro Fe 2+ che rispetto al ferro contenuto negli alimenti di origine vegetale è più facilmente assorbibile. Il ferro gioca un ruolo importante nell’ossigenazione dei tessuti e del cuoio capelluto. Anche i minerali e gli oligoelementi sono importanti per la salute dei capelli, che necessitano pertanto di una dieta ricca di frutta e verdura. Gli alimenti di origine vegetale, sono inoltre ricchi di antiossidanti naturali che contrastano gli effetti negativi dei radicali liberi.
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IL TAGLIO Contrariamente a quanto molti credono, il taglio dei capelli non li rende più forti o sani. Le cellule germinative deputate alla crescita del capello si trovano infatti nella parte profonda della cute, mentre la parte esterna, visibile, chiamata fusto, non ha nessuna capacità proliferativa. Il capello non dev’essere paragonato ad una pianta che necessita di potature periodiche dalle quali trae beneficio. Tuttavia un taglio molto corto può apportare indirettamente alcuni
benefici al capello in quanto aumenta la traspirazione del cuoio capelluto, facilita la spazzolatura, il lavaggio e l’assorbimento di lozioni specifiche. SPORT E ATTIVITÀ FISICA L’attività fisica regolare contribuisce a mantenere i capelli in buona salute. Tuttavia occorre tener presente che il sudore, la maggiore esposizione al sole e ad agenti inquinanti, i frequenti lavaggi, il cloro delle piscine, l’eccessiva perdita di acqua e sali minerali, possono indebolire i capelli e favorirne la caduta. CAPELLI SANI IN CORPO SANO I capelli rappresentano una spia delle condizioni di salute del nostro corpo. L’aumentata perdita di capelli può infatti derivare da disfunzioni a livello epatico, metabolico o ormonale. Adottare uno stile di vita attivo e salutare, evitando l’alcol ed il fumo (sia attivo che passivo) rappresenta il primo passo verso la salute del nostro corpo e dei nostri capelli.
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INTEGRATORI ALIMENTARI Premesso che un alimentazione sana ed equilibrata è in grado di fornire tutti i nutrienti necessari per la corretta crescita dei capelli, in particolari circostanze può essere utile ricorrere ad integratori alimentari specifici. Nelle terapie anti-caduta che non prevedono l’utilizzo di farmaci, l’integrazione alimentare è rivolta soprattutto verso l’u-
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Capelli, il ritorno della frangia Gli acconciatori strizzano l’occhio al passato e propongono onde morbide e glamour, frangette o tagli simmetrici, mentre per i colori si torna al naturale. Tutte le tendenze per l’autunno-inverno 2018-19. Capelli fashion, consulenza, prodotti d’eccellenza: queste le ricette per creare moda per le donne di oggi. Per differenziarsi, oggi, gli acconciatori sono diventati dei veri e propri stilisti. E anche di più, visto che sono anche profondi conoscitori delle tecnologie dei prodotti sempre più performanti, per soddisfare ogni problematica del capello. L’acconciatore d’eccellenza si forma costantemente sia facendo ricerche personali sia informandosi direttamente presso le aziende del settore che offrono un ventaglio di proposte ampie e a misura dell’acconciatore. Ma quali sono le tendenze per l’in-
verno ormai alle porte? Nelle recenti sfilate autunno-inverno 2018-19 gli stilisti hanno proposto acconciature che strizzano l’occhio sempre più al passato, con onde morbide e glamour, frangette o tagli simmetrici dove è veramente lasciato poco all’originalità o alla diversità. Il mood è chiaro: un ritorno alla naturalezza. Tagli capelli. Se amate i capelli corti sarete felici di sapere che il taglio corto, anzi cortissimo, è in auge, mentre quello soprattutto mosso e alla garçonne è un vero e proprio trend. Certo non è facile da portare soprattutto se non siamo abituate, ma tranquil-
le perché il taglio medio long bob tiene ancora banco. Questo taglio è diventato un vero e proprio passepartout, non solo per le celebrities che da anni lo sfoggiano sui red carpet. Pratico, versatile, non è un caso se anche la bellissima Monica Bellucci abbia deciso di darci un taglio e scegliere appunto il taglio sulle spalle, dicendo definitivamente arrivederci a capelli lunghi e frangia. La riga centrale torna protagonista e anche per quanto riguarda l’hairstyle della chioma sulle passerelle abbiamo visto tanti riferimenti alle tendenze degli anni 2000, quindi il ritorno di cerchietti e ferretti, per tenere i capelli in ordine e impreziosirli con gli accessori. La piega, invece, lascia spazio ai volumi e alle imperfezioni, banditi i boccoli o il super liscio, l’effetto
deve essere sempre naturale o al contrario super glamour. Tendenze frangia 2019 La frangia torna in auge, dopo un periodo di capelli pari, portati dritti, soprattutto con tagli come il long bob o il carré. È arrivato dunque il momento di alleggerire e tornare a sfoggiare la frangia dritta, oppure la frangia ciuffo. Per le fortunate che hanno un viso regolare e amano osare, invece, c’è la baby bang, la frangia cortissima quasi all’attaccatura della fronte, lunga solo un paio di centimetri, sfoggiata dalle bellissime Emma Watson e Emma Roberts. Tagli capelli ricci Non sempre è facile trovare il taglio scalato, giusto per i capelli ricci. Eppure, dopo anni di stiramenti selvaggi, ecco che le chiome ric-
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di lei che sembra conoscere bene il mondo della moda e soprattutto come esaltare la sua bellezza e i suoi colori naturali. I suoi capelli castani, infatti, sono diventati copiatissimi, e sono ideali per chi non vuole schiarire con shatush o balayage, ma rendere il proprio “naturalmente” colore più pieno e denso. • Biondo platino o bronde? Per chi ha i capi chiarissimi o ama comun-
que il biondo, non ci sono mezze misure: dettano ancora tendenza i colori freddi, come il biondo platino o ghiaccio, quasi bianco. Se amate invece le sfumature il bronde, quella è l’ambizione di tutte le donne che vogliono sfumature naturali sul castano chiaro. Questa colorazione non è facile da ottenere se i capelli sono già tinti, occorre lavorare gradualmente per ottenere la sfumatura desiderata.
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ce e vaporose trovano finalmente il modo di esprimere se stesse al 100%. Il riccio naturale, vaporoso, è considerato una vera ricchezza da sfoggiare, capelli sani e voluminosi sono infatti uno dei trend dell’ultimo periodo. Anche i prodotti per capelli, infatti, tendono ad essere pensati sempre più per esaltare la naturale forma del capello e non, come in passato, per appesantirlo e cercare di renderlo più liscio o piatto. Il trend vuole una scalatura leggera, che crei volumi equilibrati e renda quindi la chioma facile da gestire. Colore capelli. Il trend sul colore capelli corrisponde sempre più all’esaltazione della nuance naturale o che comunque di base è affine alla nostra. Il ruolo di un bravo parrucchiere in questo
caso è fondamentale, perché è necessario un feedback professionale per comprendere la scala di colori giusta e la tecnica da utilizzare per ottenere il risultato desiderato. Vogliamo accendere di riflessi il nostro castano o il biondo, ma anche il rosso? Ci sono tantissimi modi per farlo e trovare quello più adatto a noi è lo step più delicato perché, per il resto tra nuance tono su tono o colorazioni degradé, si possono ottenere tantissimi tipi di risultati, più o meno evidenti e più o meno naturali. Ecco intanto una serie di colorazioni trendy: • Dark Mauve: il colore di tendenza per le castane, perfetto per chi ama le nuance super glamour. Il castano infatti si arricchisce di riflessi violacei in modo uniforme, garantendo maggiore luminosità e tridimensionalità ad un colore capelli come il castano appunto, che per molte ragazze può risultare piatto al naturale. Perfetto sia per chi ha la carnagione olivastra che pallida, il tocco mauve darà luce e intensità ai capelli, perfetti se portati leggermente mossi. • Marbling effect: consiste nel creare sfumature e venature, come sul marmo, con colori differenti che possono anche essere, ad esempio, sfumature di viola, ma anche fucsia, azzurro o qualsiasi colore vi piaccia. Inutile dire che per realizzarlo ci vuole la mano di un esperto e anche un po’ di pazienza per mantenerlo e per nutrire i capelli, considerando le numerose colorazioni. • Il castano di Meghan Markle: la sposa del principe Harry ha già scalzato Kate Middleton in fatto di stile, tutti gli occhi sono puntati su
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Prendiamoci cura delle nostre unghie Le mani sono il nostro biglietto da visita: è importante curare le unghie per dare un’immagine positiva di noi stessi. La soluzione migliore è affidarne la cura a dei professionisti. Ma possiamo seguire alcuni trucchi naturali. mente estetico. Essendo parte delle mani e stando costantemente a contatto con diverse superfici ed elementi, accumulano sporco e batteri, che possono dar luogo a varie malattie. Se si hanno spesso le unghie rotte o se queste tardano molto tempo a crescere, può essere l’indizio di un problema di salute o di qualche deficit nutritivo. Fortunatamente oggi esistono numerosi trattamenti
che ci aiutano a migliorarne l’aspetto e a ridurre tutti i danni che le unghie soffrono a causa di molteplici fattori. Per prenderci cura delle nostre unghie la soluzione migliore è senza dubbio quella di affidarci a dei veri professionisti. Avremo infatti sicuramente dei risultati migliori ed eviteremo di correre il rischio di spiacevoli conseguenze negative a cui spesso si va incontro quando ci si affida
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al fai da te. Solo i professionisti, infatti, in quanto esperti del settore, sono a conoscenza di tutto quanto è necessario sapere sia dal punto di vista dell’igiene che della salute. In ogni modo anche a casa possiamo prenderci cura delle nostre unghie, soprattutto per proteggerle quando facciamo dei lavori delicati. E possiamo anche fare ricorso ad alcuni trucchi naturali che, senza spendere cifre esorbitanti (e soprattutto senza farci correre alcun rischio per la salute), ci aiuteranno a migliorare e rafforzare le unghie. Grafica: QuiMedia
Quando incontriamo una persona, le prime cose che guardiamo sono sicuramente il suo viso, gli occhi e il sorriso. Ma poi, già solo per salutarla, lo sguardo cade inevitabilmente sulle mani. In effetti è impossibile nascondere le mani e sappiamo che esse dicono molto sulla nostra personalità. Se ci pensiamo bene, noteremo come osserviamo spesso lo stato delle mani e delle unghie di una persona per farci un’idea di essa, e gli altri fanno lo stesso con noi. La cura delle unghie va al di là dall’essere un fatto pura-
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Vitamina E per le cuticole La nutrizione delle cuticole impedisce che si debilitino e lascino passare i batteri che ne compromettono la salute. Un’adeguata idratazione può
fornirci elasticità e bellezza. Potete utilizzare la vitamina E in capsule oppure qualche prodotto che la contenga. Applicatela varie volte al giorno per ottenere migliori risultati.
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Olio d’oliva per nutrirle L’olio d’oliva possiede acidi grassi essenziali e vitamine che nutrono e rafforzano le unghie. Il suo uso regolare può farne diminuire la rottura e accelerarne la crescita. • Versate olio d’oliva extravergine in una tazza o in un recipiente ed immergete le unghie per circa 15 o 20 minuti. • Ricordate che potete riutilizzare diverse volte l’olio usato per il trattamento, dunque non buttatelo via.
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Aceto per farle brillare Le vostre unghie sono opache e rovinate? È il momento di fornire loro brillantezza affinché recuperino la loro miglior forma. Immergete del cotone in aceto bianco e strofinatelo sulla superficie delle unghie diverse volte al giorno. Biotina per rafforzarle dall’interno La biotina, conosciuta anche come vitamina H o vitamina B7, è un prin-
Aglio e succo di cipolla delle unghie possono causare malattie e la comparsa di funghi. Le proprietà antibiotiche e antivirali della cipolla aiutano a combatterli in modo naturale affinché le unghie non vengano indebolite. • Estraete il succo di una cipolla ed immergetevi le unghie per circa 15 o 20 minuti. • Potete anche triturarla e applicarla tramite una fasciatura.
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Aglio per indurirle Siete stanchi di avere unghie fragili che si rompono facilmente? Un ingrediente naturale può indurirle e stimolarne una crescita sana e veloce. Macinate alcuni spicchi d’aglio ed uniteli ad uno smalto trasparente. L’uso regolare di questo trattamento vi aiuterà ad avere delle unghie indistruttibili. Succo di cipolla per disinfettarle I batteri che si accumulano all’interno
cipio nutritivo essenziale di cui le unghie hanno bisogno per conservare il loro smalto e la loro struttura. Un aumento di questo principio nutritivo nella dieta è il miglior modo per aiutare i trattamenti preposti a farle crescere in modo sano. Scegliete alimenti ricchi di biotina, calcio e proteine come: fegato, uova, cereali integrali, pomodori, frutta secca, cavolfiore. Bere più acqua per idratarle Il miglior modo di idratare il corpo è utilizzare l’acqua. Questo prezioso liquido, che svolge un ruolo molto importante per diverse funzioni del corpo, è fondamentale per lo stato delle unghie. Se non bevete acqua a sufficienza, cercate di incrementarne il consumo fino ad arrivare a berne almeno 8 bicchieri al giorno. Massaggi per stimolarne la crescita
Un massaggio sulle unghie può incrementare il flusso sanguigno nella zona in modo da stimolarne la crescita e il rafforzamento naturale. Prendete un po’ di olio essenziale o crema idratante ed esercitate dei delicati massaggi con la punta delle dita. Protezione per evitarne l’indebolimento L’uso di prodotti chimici aggressivi per la pulizia della casa è una delle cause principali dell’indebolimento e della rottura delle unghie. Questi componenti causano irritazioni, generano secchezza e provocano danni alla struttura naturale delle unghie. • Per manipolare prodotti per la pulizia che contengono elementi chimici, proteggetevi usando dei guanti. • Non cercate mai di aprire contenitori e lattine usando le unghie.
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Autunno trentino, ricco di iniziative Proseguono gli eventi stagionali in provincia di Trento, tematicamente spaziando da un campo d’interesse all’altro. Ai primi di novembre sarà aperto a Romagnano di Trento il “Villaggio di Natale”, che anticipa l’appuntamento con i tradizionali mercatini. A metà mese invece sarà la volta del Festivalmeteorologia, che torna a Rovereto. In prospettiva invece, in occasione del Natale, il Santa Chiara ospiterà le magie del Gran Gala du Cirque. A chi serve la meteorologia?...” Dal 16 al 18 novembre 2018 Rovereto sarà di nuovo la capitale italiana della meteorologia. Torna infatti Festivalmeteorologia, la tre giorni promossa dal 2015 da Università di Trento e Comune di Rovereto, insieme a Trentino Sviluppo e Fondazione Museo Civico di Rovereto dedicata al mondo della meteorologia italiana. La manifestazione è un’occasione di incontro, di conoscenza e interazione tra le diverse realtà che
studiano la materia. Il festival sarà un’opportunità concreta di conoscere la meteorologia, le sue basi scientifiche, gli aspetti tecnologici, le implicazioni economiche, culturali e sociali. Il programma prevede conferenze aperte, attività didattiche e ludiche per le scuole, un’area expo con aziende ed istituzioni, presentazioni di libri, spettacoli, musica e tanto altro. Per info si può consultare il sito www.festivalmeteorologia.it
Katlin Vassileva - La danza nel cielo
Apre invece il 3 novembre e rimarrà aperto fino al 6 gennaio il “Villaggio di Natale” del sobborgo di Trento, che anticipa la miriade di allestimenti e di appuntamenti con la festa che iniziano sempre prima. Il villaggio sarà aperto dal giovedì al sabato dalle 15 alle 18.30 mentre la domenica e festivi (1012 e 14.30-18.30), chiuso il giorno di Natale ma aperto il lunedì della vigilia. Il “Il villaggio di Natale e la Casa
Il Villaggio di Natale e la Casa degli Gnomi dal 3 novembre al 23 dicembre dal giovedì al sabato 15-18:30 domenica e festivi 10-12 / 14:30-18:30
dal 26 dicembre al 6 gennaio aperto sabati, domeniche e festività dalle 10-12 alle 14.30 - 18:30 24 dicembre APERTO con orario 10-12 / 14:30-18:30 CHIUSO il 25 dicembre
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tanto impegno e passione per ricreare l’atmosfera di un piccolo paesino tedesco con il castello di Rottenburg, arricchito con addobbi e decorazioni prodotti artigianalmente dalla signora Fedora Forti. Al suo interno, negli alcuni locali di esposizione, si possono ammirare il presepe costruito a mano in stucco di legno e la casa degli gnomi. Per comitive è gradita la prenotazione. Info: tel. 0461 349563 o cell. 349 7492659. E-mail: fedoraforti@ hotmail.it, www.ilvillaggiocreativodifedora.it. Per il Natale 2018 il Centro Servizi
Culturali S. Chiara porta quindi sul palco del Teatro Sociale di Trento la magia del circo con il “GRAN GALA DU CIRQUE”. Dal 24 al 28 dicembre 2018 il pubblico potrà ammirare alcuni tra i più grandi e talentuosi circensi al mondo, tutti insieme in un unico straordinario spettacolo. Come in un sogno, si alterneranno sulla scena grandissimi interpreti di quest’arte, a metà tra la suspense del circo classico e il fascino della danza contemporanea. Artisti da Las Vegas, dal Lido di Parigi, dal Festival di Monte Carlo, dai teatri internazionali più prestigiosi e dai circhi più rinomati come il Cirque du Soleil. Si tratta di un magnifico show di altissimo livello artistico, tra intensa poesia e grande comicità. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.centrosantachiara.it , che elenca tutte le manifestazioni organizzate dall’importante istituzione culturale trentina.
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degli Gnomi” si trova a Romagnano in via S. Brigida 39. Il magico ambiente dedicato alla magia natalizia e rivolto prima di tutto ad accendere la fantasia dei bambini, è stato organizzato con
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Celiachia: ecco i 10 cibi gluten free Quando si mangia senza glutine è importante variare la propria dieta, anche per evitare di cucinare sempre le stesse cose. Ma a volte di fronte alla marea di alimenti confezionati e all’offerta sugli scaffali dei supermercati si viene assaliti da mille dubbi: quali sono i cibi che sicuramente non contengono glutine e che possiamo mettere al volo nel carrello della spesa? Questa prospettiva è molto importante, perché consente di impostare un regime alimentare “alternativo” ed equilibrao. Considerando tutti gli elementi che stanno alla base del ciclo alimentare.
Ecco un elenco di 10 alimenti senza glutine facilmente reperibili, buoni e nutrienti, da tenere sempre in dispensa e usare senza pensarci due volte. 1) UOVA Sembra scontato ma non lo è: le uova non contengono glutine e possono essere mangiate senza problemi per fare il pieno di proteine e vitamine. Sode, fritte, in omelette, per soufflé e torte soffici, oppure, perché no, a colazione, non c’è limite alla fantasia nei piatti che si basano sulle uova.
2) AMARANTO I chicchi di amaranto sono ormai diffusi nei nostri supermercati: ricchi di magnesio, ferro e calcio, non sono un cereale e sono assolutamente privi di glutine. Quindi l’amaranto può essere aggiunto a zuppe, minestre e preparazioni in umido, ma anche all’impasto di polpette, polpettoni e timballi al posto di pane e pangrattato. 3) MAIS Un grande classico della cucina senza glutine: perfetto in chicchi, per zuppe e insalate,
e in farina, per panature, impasti, pizze, pani e focacce. Con la farina di mais si preparano anche ottimi dolci senza glutine: provatela nella Ciambella soffice di mais al limone. 4) FARINA DI RISO Insieme a quella di mais, quella di riso è la farina senza glutine più diffusa: delicata e leggera, non è tutta uguale, ma esiste in diverse forme: più o meno fina, raffinata o integrale. La farina di riso può sostituire la farina di grano in moltissime preparazioni.
Ci prendiamo cura dei diritti e dei celiaci di oggi e di domani. Progetto "Alimentazione fuori Casa" Per un celiaco, non tutti i locali che offrono "senza glutine" sono uguali! Il progetto offre ai ristoratori un percorso formativo per un servizio senza glutine adeguato !
Sostegno agli associati Informazione sulla celiachia e sulla dieta Consulenza dietetica per neo-diagnosticati Corsi di cucina con cuochi qualificati Corsi per ristoratori Incontri e manifestazioni
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CELIACHIA
“chimico”, costituito da un mix di sostanze tra cui fecole, amidi e bicarbonato, rientra tra gli alimenti “a rischio” e deve riportare la scritta senza glutine sulla confezione.
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8) FAGIOLI Come tutti i legumi, anche i fagioli non contengono glutine. Non bisogna dimenticare di integrarli nella dieta senza glutine, perché sono un’importantissima fonte di proteine vegetali, e cotti in zuppe e minestre diventano un primo piatto molto invitante. 9) ZAFFERANO Non è raro avere dubbi sulle spezie, e anche sullo zafferano, spezia molto usata nella cucina italiana: lo zafferano è senza glutine? Certo, quindi può essere consumato senza rischi: oltre che nel risotto alla milanese, aggiungetelo all’acqua di cottura della pasta, nel cous cous e anche nei dolci.
7) LIEVITO DI BIRRA Il lievito di birra fresco, secco o liofilizzato è gluten free, anche se la parola “birra” può ingannare: si può quindi usare per pizza e pane senza glutine fatti in casa. Deve essere di birra, però: quello
10) FUNGHI Ovoli, chiodini, gallinacci, porcini: i funghi sono alimenti senza glutine prelibati, ricchi di potassio e proteici quasi quanto legumi e farine. Ottimi per chi mangia senza glutine e non ama la carne.
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6) PATATE Nessun dubbio, non contengono glutine! Il tubero più amato del mondo può essere consumato senza rischi, e in una dieta senza glutine diventa un’importantissima fonte di carboidrati alternativa a pane e pasta gluten free confezionate.
SERVIZIO A DOMICILIO
Grafica: QuiMedia
5) FORMAGGI Via libera a ricotta, caprino, stracchino, pecorino, parmigiano ma anche gorgonzola o provolone: infatti, i formaggi freschi e stagionati non contengono glutine, e le attuali tecniche di produzione industriale non sono a rischio contaminazione. Per i formaggi “lavorati” come quelli a fette o quelli in vaschetta spalmabili il discorso è diverso: sono alimenti “a rischio”, e bisogna sempre leggere le etichette perché potrebbero contenere addensanti e aromi non idonei.
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CELIACHIA
Spensierati, nonostante la celiachia Recentmente i membri dell’associazione celiaca AIC-Alto Adige hanno organizato un allegro weekend per bambini e adolescenti. Al centro dell’attenzione sono stati messi naturalmente il gioco e il divertimento, ma anche una migliore gestione quotidiana della dieta senza glutine. Pizza, Spaghetti e Hamburger piacciono molto agli adolescenti, ma cosa succede i ragazzi se hanno la celiachia e non possono tollerarla? L’Associazione Italiana Celiaca Alto Adige ha organizzato per il weekend del 6 e 7 ottobre in Val di Non (Tret) un weekend per bambini e adolescenti, incentrato sul come migliorare la gestione quotidiana della dieta priva di glutine e come sul come preparare lo stesso dei piatti de-
Cucina italiana,vegetariana e per celiaci Sempre aperto
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liziosi basati su questo regime alimentare. I 15 partecipanti, tra i 6 e i 13 anni, hanno preparato e cucinato assieme diverse ricette senza glutine, come muffin e pane. “È importante che i bambini e gli adolescenti imparino ad affrontare la loro malattia e siano in grado di scambiare le loro opinioni con i loro coetanei”, ha dichiara la dietista Verena Breitenberger, che assieme al pediatra dott. Wolfgang Kleon sonos stati i responsabili della parte teorica di questo fine settimana. “Anche a casa, i bambini dovrebbero essere coinvolti nella pianificazione e prepara-
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Grafica: QuiMedia
potutto assaggiare e mangiare senza pensieri, visto che tutto il cibo era senza glutine”, ha aggiunto Stefano Patton. Molti prodotti non trasformati non contengono glutine. Ad esempio: verdure, legumi, noci, latte, yogurt, carne e pesce. Oltre a riso e mais sono inclusi anche miglio, grano saraceno, quinoa e amaranto.“Bisogna fare attenzione con i prodotti lavorati”, ha sottolineato la mamma di un paziente celiaco. “Una cotoletta alla milanese, salse e pasta pronti, ad esempio, sono un vero tabù”. Chiunque non voglia perdere un piatto di spaghetti può ora trovare un’ampia selezione di prodotti senza glutine. Marchio identificativo dei prodotti senza glutine: una spiga di grano sbarrata.
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Grafica: QuiMedia
zione del menu”, hanno detto i due esperti. La celiachia è considerata la più comune malattia intestinale nei paesi occidentali e porta a sintomi di carenza massiva. Il colpevole (ovvero il glutine) si nasconde in chicchi come frumento e farro. Le potenziali conseguenze dell’intolleranza sono i seguenti: flatulenza, diarrea, perdita di peso e disturbi della crescita. Ma seguendo una dieta priva di glutine i celiaci possono vivere davvero senza problemi. “Gli adolescenti spesso vivono la loro malattia negativamente. Per questo il fine settimana passato assieme motiva e rafforza”, ha afferma Stefano Patton, Presidente di AIC Alto Adige. “Per una volta i ragazzi hanno
VETRINA
Pignoramento dei conti correnti
Nei periodi di crisi economica e finanziaria il numero dei debitori (verso privati, fornitori oppure verso banche) ovviamente aumenta ed allora aumentano le procedure di recupero crediti che fanno sì che alle volte i cittadini si trovino di fronte a delle spiacevoli sorprese. Normalmente detta procedura si effettua richiedendo un decreto ingiuntivo dove si provvede a dimostrare al Giudice (anche se in via sommaria) l’esistenza stessa del credito in capo a chi, detto decreto, in effetti richiede. Una volta ottenuto il suddetto titolo ha inizio la procedura esecutiva che, ove possibile, si traduce in un pignoramento dell’immobile. Tuttavia se ciò non è fattibile (per il semplice fatto che il debitore non è proprietario di case) ecco che spesso si procede a pignorare il conto corrente del debitore attraverso una procedura che viene chiamata “pignoramento presso terzi” dove per “terzi” si intende proprio la banca presso cui il debitore ha del denaro. Detta procedura inizia con una intimazione notificata alla banca dove esiste il conto. A questo punto si possono verificare varie eventualità. In caso di conto corrente a Hai una domanda da rivolgere al nostro esperto? Scrivi a redazione@quimedia.it La risposta verrà pubblicata nei prossimi numeri del giornale.
zero o con saldo negativo, ovviamente non si bloccheranno somme ma ciò non esclude la possibilità di ricevere bonifici; ne deriva pertanto che le somme versate su quel conto prima dell’udienza in tribunale subirebbero il blocco. In caso di conto corrente con saldo uguale o inferiore alla somma intimata i soldi vengono bloccati per cui sono impediti prelievi da parte del debitore. In caso di conto corrente con saldo superiore alle somme per cui si sta procedendo i soldi bloccati corrispondono solamente alle somme effettivamente intimate. Si precisa che se un soggetto dispone di più conti presso vari istituti di credito differenti, il pignoramento (e dunque il blocco dei soldi) avverrà su tutti i conti, sempre entro i limiti sopra descritti.
Avv. Domenico Pontecorvo Bolzano
BENESSERE
Pediform settimana del piede
Dal 3 al 10 Novembre nel negozio Pediform l’analisi gratuita del piede. Pediform è il negozio che si prende cura dei tuoi piedi. I nostri piedi sono molto importanti: sorreggono il peso del nostro corpo per una vita ed è stato calcolato che lo fanno all’incirca per oltre 300 mila chilometri in 70 anni. Con le nostre capacità di fornire consulenze personalizzate è possibile, grazie ad un moderno programma computerizzato, analizzare la forma del piede. Ciò permette di capire il bisogno o meno di ricorrere all’utilizzo di un plantare ortopedico. Abbiamo la possibilità di analizzare la forma del piede e vedere eventuali alterazioni, come piede piatto, piede cavo, trasverso
e altre problematiche. Con i dati raccolti è quindi possibile intervenire per realizzare un plantare ortopetico su misura, che vada a correggere il problema riscontrato. Da Pediform trovi anche una vasta gamma di scarpe e stivali di differenti tipologie, larghezze diverse, materiali particolari, adatti anche per i piedi più sensibili, come per esempio il piede diabetico. Il personale specializzato del negozio accompagna il cliente nella scelta del giusto paio di scarpe. Il benessere inizia dai piedi!
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CODICE CIVILE
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MARIENKLINIK
Pronto soccorso emergenze ortopediche
Grafica: QuiMedia
Grazie al suo team di medici qualificati ed esperti, il TRAUMACENTER della Casa di Cura S. Maria – Marienklinik – offre la più moderna assistenza medica privata ai pazienti con lesioni provocate da incidenti e con traumi al sistema motorio. Trattiamo tutte le lesioni ortopediche e traumatologiche, sia negli adulti che nei bambini, dalla diagnosi al ricovero con intervento chirurgico. L’assistenza ambulatoriale è disponibile
sette giorni su sette, dalle ore 9 alle ore 19. Dopo la visita preliminare e la terapia del dolore, segue la diagnosi completa. Possiamo avvalerci delle più moderne apparecchiature diagnostiche, quali RX, risonanza magnetica da 1.5 Tesla, Tac e ecografie. Il paziente può presentarsi autonomamente al Traumacenter della Casa di Cura s. Maria – Marienklinik – preferibilmente dopo averci preavvisato telefonicamente al numero: +39 0471 310680. Per è noi importante offrire un’assistenza personalizzata e un’atmosfera riservata.
Casa di Cura Privata S. Maria Nella foto: dott. M. Brandstaetter, Suor Mirjam (superiora Marienklinik), dott. G. Gruber (amministratore delegato), dott. L. Incarbone e dott. P. Mazzurana
INVECCHIAMENTO
Via Claudia de Medici 2 · 39100 Bolzano · Tel. 0471 310600 Fax 0471 310999 · Email: info@marienklinik.it · www.marienklinik.it
VITA IN FAMIGLIA
Con Mesocops ecco lo Nuovo Centro per la Memoria a Bolzano psicologo a domicilio
Il giorno 15 novembre in occasione della prima “Giornata Nazionale contro la solitudine dell’Anziano” indetta dall’Associazione Italiana di Psicogeriatria, verrà avviato il Centro per la Memoria situato in via Ressel 2 nella zona produttiva di Bolzano. Nella giornata di inaugurazione sarà possibile effettuare un test di screening della memoria e delle funzioni cognitive, operato da un professionista in modo asso-
lutamente gratuito. Venerdì 16 novembre l’Equipe del nuovo Servizio Ambulatoriale per l’adulto e l’invecchiamento attivo situato presso Easylab Medial Point si presenterà al pubblico nell’ambito di un Open Day che si svolgerà dalle ore 17 alle 19, con aperitivo finale. Nel nuovo Servizio ambulatoriale una equipe multiprofessionale di occupa di malattie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson, Sclerosi Multipla), infiammatorie, esiti di ictus e trauma cranico. Il centro si rivolge sia a persone con danno cerebrale o affette da demenza, che a persone che vogliono contrastare l’invecchiamento cognitivo per migliorare la loro qualità della vita. Centro per la Memoria: Via Ressel 2 Bolzano Tel. 0471 1651420 - 331 6266504 info@easylabbz.com - www.easylabbz.com
Novità dell’associazione Centro Studi Mesocops, sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio. Lo psicologo a domicilio si occupa di una serie di aspetti della vita familiare. In particolare dell’osservazione delle dinamiche familiari, con la possibilità che tutti i membri vi partecipino. A questo si aggiungono: sostegno psicologico per adolescenti, aiuto psicologico alle neo-mamme e aiuto alle famiglie dove sono presenti persone con patologie croniche invalidanti. Lo psicologo a domicilio promosso da Mesocops fornisce pure aiuto alle persone che non riescono ad uscire di casa in autonomia per disturbi d’ansia,
attacchi di panico o agorafobia. Prima che lo psicologo venga a casa della persona è necessario rivolgersi al consultorio per una valutazione dell’assistente sociale. Per informazioni: Via Portici 22 - Bolzano 0471/976664 – info@mesocops.it www.mesocops.it
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SCHULLIAN
VIS A VIS
Il Wintergarden ora è Make up d’autunno pronto ad accogliervi Questi giorni dimostrano nel concreto l’importanza della nuova e preziosa struttura realizzata gli ultimi mesi presso la floricolturaSchullian. L’area protetta per i clienti e le piante dell’esterno rendono possibile curiosare tra le piante, scegliendo quelle più adatte alle proprie esigenze senza essere esposti alle intemperie della stagione. Il giardino d’inverno è anche un “ampliamento“ dei spazi esterni; è la serra dell’Anteprima nella quale si possono selezionare in anticipo le piante che gli appassionati del verde vorrebbero mettere a dimora, non appena il tempo lo permetterà. Come sempre, anche in questi giorni, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Per aggiornare tempestivamente i clienti sulle novità Martina Schullian ha attivato anche l’account Instagram @schullianbz , per informare i clienti con maggior tem-
pestività sui nuovi arrivi e sulle nuove proposte. Martina Schullian è circondata da una squadra di collaboratori entusiasti, che consigliano al meglio gli amici con il pollice verde.
L’autunno con i suoi colori caldi ed avvolgenti offre molti spunti per la scelta delle nuance per il trucco. Le sfumature del rosso, del viola e del marrone tipiche dell’autunno sono eleganti, raffinate, e hanno anco-
ra qualche nota calda e avvolgente. La natura quindi ci fornisce tutti gli spunti per il nostro look. Il color rame, il viola prugna e il verde scuro. I colori più caldi, come le tinte violacee dal sottotono rosso oppure quelle ramate, sono fra quelli più in voga, perché sono perfetti per creare dei look molto naturali sia per il giorno che per la sera! Ottimi per il trucco occhi. Da tenere presente che sull’occhio va prima steso un ombretto scuro sfumato dalle ciglia e verso l’alto nella parte esterna per dare profondità all’occhio, e poi via ai colori. Il mascara sempre nero per dare risalto alle ciglia. Per le labbra si possono abbinare gli stessi colori degli occhi purchè siano ben disegnate, definite e uniformi. Opache per il giorno e lucide di sera.
Schullian Via Merano 75 A - Bolzano www.schullian.it facebook.com/schullian
BalconORTO
Andar per funghi appunti di viaggio #4
Per cavare un porcino dal terreno basterà una lieve torsione e sentiremo il classico “croc”. Non occorre lasciare parti del gambo nel terreno. Copriamo l’incavo per proteggere ife e micelio. L’Amanita muscaria (il fungo dei puffi), distante qualche metro, infatti, ne condivide solo il medesimo habitat. Anche le fasi lunari non ne influenzano mi-
nimamente la crescita: assenza di vento, umidità, temperatura mite, acqua e sole sono le condizioni ottimali. Distinguiamo funghi in simbiosi di determinati alberi da che approfittano letteralmente di materia organica marcescente o in decomposizione. In Liguria, rispetto alla fascia alpina (con rarissime eccezioni, una in Alto Adige), cresce il Boletus aereus, il porcino nero, simbionte di lecci, farnie, sugheri, faggi, castagni, roverelle, inarrivabile per gusto e profumo. Vogliamo bene agli alberi, ai boschi e a tutta la vita che li circonda. Non sono solo corredo alpino, mediterraneo - o urbano - ma ci donano frutti, refrigerio, ossigeno. In “Sotto la pressa del sole” Erri De Luca ci avverte che “un albero è vivo come un popo-
lo più che come un individuo, abbatterlo dovrebbe essere compito solo del fulmine”. Piange il cuore quando i contadini li tagliano per far respirare il bosco o quando ne cambiano la destinazione d’uso. Di funghi simbionti non ne cresceranno quasi più. Ma si spera sempre che queste trasformazioni avvengano rispettando per l’ambiente, anche se il mercato del legno non conosce crisi. Ci sono altri aspetti negativi e fastidiosi da considerare e soprattutto presenze inopportune che mai dovrebbero essere abbandonate nel sottobosco: copertoni, confezioni di plastica, cartacce, vetro, filtri di sigarette. Per questi ultimi bisognerebbe effettuare i riscontri del DNA, come avviene per le deiezioni canine in città, decuplicando le sanzioni pecuniarie ai responsabili. La natura è un tempio di bellezza che va tutelato per le future generazioni, non a giorni alterni, ma prendendosene cura a partire dalle piccole cose.
È vano offrire scenari mozzafiato se non sappiamo interagire colla natura come cullare e baciare una figlia sulla fronte. Sempre più spesso mi capita di imbattermi in funghi distrutti, calpestati, capovolti. Per fotografare e per studiare - superficialmente - i funghi è indispensabile girarne uno e sezionarne un altro (quindi due in un gruppo di 4/5 esemplari) immortalando l’imenoforo e l’eventuale viraggio della carne. Ciò non ha nulla a che fare con comportamenti altamente profani e maleducati di tanti sedicenti fungaioli. Il sottobosco vive di un sottile equilibrio di scambio di sostanze utili e di informazioni che piante e funghi - anche tossici - mutuano: deturparli significa spezzare questa collaborazione. (continua...)
Donatello Vallotta
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CHIRURGIA ESTETICA DEL SENO - ADESSO È IL PERIODO MIGLIORE DI CONFRONTARSI Un bel seno e un bel decolletè non sono solo simbolo di femminilità, ma aumentano anche l’autostima della donna di ogni età. Sappiamo che la bellezza nasce all’interno e mostra il vero valore di ogni persona. Questi valori possono essere rafforzati da un aspetto attraente. Un carisma affascinante con un’aura positiva indicano
salute, personalità, attrattività ed infine anche successo. Il nostro specialista Prof. Dr. Alexander Gardetto, medico di fama internazionale si basa su una lunga esperienza in chirurgia plastica, estetica e chirurgia della mano, che sono la chiave del suo successo. Per lui sono fondamentali la massima fiducia e sicurezza del paziente e per questo rivolge una particolare attenzione all’assistenza individuale.
LacittàDIGITALE Nuova rubrica Nella città digitale diversi sistemi informatici, connessi in rete, permettono di raccogliere, processare, e trasformare in valore le enormi quantità di dati che raccontano quello che succede nel contesto urbano. D’ora in poi di questi temi si occuperà periodicamente su queste pagine Marco Montali, bolzanino professore di computer science presso la nostra Unibz.
L’immaginario collettivo spesso associa l’idea di una città digitale a scenari fantascientifici, o quantomeno alla necessità di modificare le nostre città riempiendole di tecnologia all’avanguardia. In realtà, molti servizi apparentemente impossibili vengono facilmente realizzati, già oggi, da parte di chi ha l’enorme vantaggio competitivo di poter sfruttare quelle enormi quantità di dati che raccontano la città. Pensiamo a questo sce-
La conta dei cellulari
nario. Luca vuole andare a fare la spesa in macchina. Utilizzando il proprio cellulare, controlla tra i suoi supermercati preferiti quello che attualmente ha minore affluenza, per poter fare la spesa in tranquillità. Si fa poi consigliare il tragitto migliore per raggiungerlo nel minor tempo possibile. Questo richiede di considerare non solo le distanze, ma anche il traffico.
Quanti di voi sanno che un servizio di questo tipo è già a nostra disposizione? Un gigante dell’informatica quale Google, lo offre “gratuitamente” nelle versioni più recenti della nota applicazione Google Maps. Provate a cercare un esercizio commerciale: vi dirà quante persone sono attualmente presenti lì, e come le presenze si distribuiscono durante la setti-
mana. Provate a chiedere come raggiungerlo: Google Maps vi suggerirà il tragitto più veloce, considerando in tempo reale percorsi alternativi, traffico, e punti di congestione. Per farlo, Google non usa sensori, né tecnologie all’avanguardia. Sfrutta invece una semplice verità: quasi tutti, ormai, siamo dotati di un cellulare connesso ad internet. I cellulari Android, o quelli che utilizzano applicazioni di Google, comunicano costantemente a Google stesso dove sono posizionati. E a Google basta a quel punto contare “chi è dove”, e con che velocità si sta muovendo, per offrirci questi servizi utili che in fondo non sono davvero gratuiti: nella città digitale, spesso i dati valgono più del denaro.
Marco Montali
CULTURA E SPETTACOLO
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MUSICA
Loris Anesi: la musica e la strada Loris Anesi, cantante, batterista e armonicista laivesotto, è sicuramente uno dei caposaldi della musica altoatesina, uno che di musica ne ha suonata tanta, e ad alti livelli, e per suonarla ha macinato anche tanta strada, togliendosi un sacco di soddisfazioni. I primi passi li ha mossi come cantante-bassista in una formazione studentesca chiamata Malakit, e in seguito ha fatto parte del gruppo progressive degli Anonym, ma è intorno ai vent’anni che prende la via del nord insieme al compagno d’avventure Enrico Micheletti per andare a cercare fortuna in Belgio: “Era il 1977 – ricorda oggi Anesi – e fu grazie a Klaus Tengler, appena tornato da uno dei suoi molti girovagare nel nord Europa, che entrammo in contatto con un manager la cui intenzione era mettere insieme un gruppo blues continentale, visto che all’epoca tutte le formazioni del genere arrivavano dall’Inghilterra, se non addirittura dagli Stati Uniti. La sera
Loris Anesi jam al Blues Corner di Bruxelles (1981)
stessa del nostro arrivo a Bruxelles ci trovammo catapultati a suonare in un locale di rockers per un set improvvisato con chitarra acustica e due bonghi. Da lì è partito tutto”. Nel giro di pochissimo tempo i due musicisti altoatesini si ritrovarono a bazzicare locali e sale prove, conoscendo i musicisti che bazzicavano in città e in men che non si dica erano nati i Last Cadillac un gruppo co-
TEATRO
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NOVEMBRE
ANDY E NORMAN
> BOLZANO | Ore 16.30 | Teatro Cristallo Questa commedia in due atti è una fiaba moderna nel perfetto stile dell’autore, Neil Simon, che, con armonia e sarcasmo, unisce le attività degli anni ’60 alle nevrosi dell’uomo contemporaneo, esaltandone i toni più comici. Le vicende ruotano attorno ad una coppia di scapoli che con grandi difficoltà gestisce, dirige e produce una rivi-
sta alternativa ma che, purtroppo, è costantemente alle prese con una cronica indisponibilità economica. Ad alterare il già precario equilibrio tra i due ci penserà Sophie, attraente ragazza americana in procinto di sposarsi… La commedia è messa in scena dalla compagnia Gruppo Insieme di Bolzano.
Buona domenica a teatro - UILT Biglietti: 10 euro intero, 7 euro con Cristallo Card
smopolita che riusciva a mescolare gli stili in maniera innovativa, dalle jam in stile californiano al blues al funk. La formazione comprendeva tra gli altri Howard, bassista diciannovenne di New York, e il cantante James, irlandese e col manager alle spalle la cosa cominciò a funzionare molto bene, i Lost Cadillac presero ad esibirsi nei maggiori locali della capitale belga, come il Florio, o in situazioni tipo festival all’aperto. “Avevamo tutto – prosegue a raccontare – l’appartamento in cui vivere, la sala prova in un fienile, il furgone per spostarci con gli strumenti, quello che mancava erano i soldi e così ad un certo punto Enrico ha deciso di mollare per tornare in Italia e provare qualcosa di diverso. Io però a Bruxelles mi ero trovato bene, avevo una famiglia di amici con cui si viveva tutti nella stessa casa in campagna un po’ secondo il modello di gruppi americani come i Grateful Dead, così ho deciso di rimanere in Belgio. Fino a quando Enrico non mi ha richiamato in Italia per dare vita alla Hard Times Blues Band”. A suonare blues-rock in Italia, a quei tempi non c’era molta gente, Fabio Treves e Roberto Ciotti stavano muovendo i primi passi, ma la Hard Times Blues Band pareva essere destinata ad uguale se non maggior fama e nel marzo del 1979 una recensione fulminante sul mensile Mucchio Selvaggio non indugiò a definirla «il primo gruppo italiano a livello internazionale». Anesi, con Micheletti e col bassista Nanni Di Giacomo, si è quindi trovato a vivere un’altra intensa stagione musicale, prima di tornare in Belgio, per suonare in
studio e dal vivo, fare jam session e occuparsi della programmazione musicale del Blues Corner, uno storico locale a due passi dalla Grand Place di Bruxelles. “Ho suonato con la San Francisco Blues Band, con alcuni membri dei Vaya Con Dios, col leggendario Luther Tucker (chitarrista prodigio con Muddy Waters, James Cotton e Sonny Boy Williamson II°), addirittura in un concerto di piazza sono salito sul palco con John Sebastian, e in una serata estemporanea al Blues Corner ho accompagnato John Martyn e il suo gruppo”. Tornato a Bolzano ha vissuto un’altrettanto intensa stagione musicale con i Fraiso & Co., sempre all’insegna del rock blues, poi ha fondato la L.A. Band e negli anni novanta ha suonato con i Midnight Hour. “L’ultima esperienza – conclude il musicista – è stata con una formazione variopinta insieme al musicista capoverdiano Antonio Manuel De Jesus. Mi sono avvicinato alla loro cultura, ho scoperto che c’è anche un grande armonicista in quell’arcipelago e che a modo loro anche loro hanno un filo che li unisce al blues. Abbiamo registrato alcune cose insieme e poi sono venute fuori delle serate per vedere che impatto potesse avere e l’anno scorso abbiamo fatto una decina di serate anche a Lisbona, bazzicando nel quartiere capoverdiano della capitale portoghese e proponendo la nostra miscela di musiche e culture”.
Paolo Crazy Carnevale
CULTURA E SPETTACOLO
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TEATRO
MUSICA
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06
NOVEMBRE
NOVEMBRE
GIANLUCA GRIGNANI Unplugged > BOLZANO | Ore 21 | Teatro Cristallo
CAMILLO OLIVETTI ALLE RADICI DI UN SOGNO > BOLZANO | Ore 21 | Teatro Cristallo
L’icona rocker della canzone italiana in una performance in versione “unplugged”, che ripercorre i suoi 20 anni di carriera. Carattere ribelle e fuori dagli schemi, il cantautore milanese ha saputo scrivere canzoni ormai entrate nell’immaginario di più generazioni. Tra queste ricordiamo “La mia sto-
ria fra le dita”, “Falco a metà” e “La fabbrica di plastica”. Quest’ultimo brano ha avuto anche la fortuna di essere votato dalla rivista Rolling Stone come il pezzo più rock della scena musicale italiana. Numerosi altri album di Grignani sono quindi riusciti a scalare le classifiche musicali nazionali.
La storia di Camillo Olivetti, il pioniere, l’inventore, l’anticonformista capriccioso e geniale che fonda, agli inizi del Novecento, la prima fabbrica italiana di macchine per scrivere. Con l’aiuto di biografie, interviste, testi letterari, ne sono stati ricostruiti la vita, le figure che gli ruotavano attorno, l’ambiente e le imprese. Le voci narranti sono state
affidate a due personaggi fondamentali della sua storia: la madre, Elvira Sacerdoti, e la moglie, Luisa Revel. È il racconto di un’avventura, e in quanto tale avvincente, pieno di colpi di scena, di prove da superare, di lotte, di amori, di eroi. La cosa più straordinaria è che... è tutto vero. Di Laura Curino e Gabriele Vacis, con Laura Curino.
In Scena: Teatro Cristallo in collaborazione col Teatro Stabile di Bolzano Biglietti: 15 euro intero, 12 euro con Cristallo Card, 10 euro Card young
TEATRO
TEATRO
Paolo Fresu - foto: Roberto Cifarelli
Racconti di Musica – Associazione L’Obiettivo Biglietti: 23 euro intero, 18 euro con Cristallo Card
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MAI GRANDE. Un papà sopra le righe > BOLZANO | Ore 16.30 | Teatro Cristallo
NOVEMBRE
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TEMPO DI CHET. La versione di Chet Baker
NOVEMBRE
> BOLZANO | Ore 20.30 | Teatro Comunale (domenica ore 16) La musica di Paolo Fresu e un cast di attori di primo piano diretti da Leo Muscato fanno rivivere il genio musicale di Chet Baker, uno dei miti più controversi del Novecento. Una prima assoluta prodotta dal Teatro Stabile di Bolzano che dopo le tappe altoatesine (dall’8 al 23 novembre) conoscerà una tournèe nazionale. In un’altalena tra passato e presente, la partitura scritta e interpre-
tata dal vivo da Fresu unita al testo di Leo Muscato e Laura Perini, rievocano fatti ed episodi disseminati lungo l’arco dell’esistenza del grande trombettista da quando bambino suo padre gli regalò la prima tromba, fino al momento prima di volare giù dalla finestra di un albergo di Amsterdam. Repliche: 20/11 Bressanone, 21/11 Vipiteno, 22/11 Merano, 23/11 Brunico
Info: Teatro Stabile di Bolzano 0471 301566 www.teatro-bolzano.it
Cosa serve per essere un genitore perfetto? Alberto non ha dubbi: per prima cosa ci vuole un bambino. Quindi se ne inventa uno e lo chiama Tobia. Poi servono miliardi di kg di divertimento, un sacco di risate, qualche battuta
irresistibile, delle idee brillanti, merende succulente e delle giornate incredibili e uniche. Questo serve. O almeno, questo è quello che pensa Alberto. Lo spettacolo è messo in scena dalla compagnia Arione De Falco.
Il teatro è dei bambini– compagnia teatroBlu Biglietti: 8 euro intero, 6 euro con Cristallo Card, 3 euro ridotto con 2 o più figli
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