Le Confraternite: il caso di s. Orsola
157
tra l’uomo e Dio e “avvocata per una buona morte”40, aspetto, quest’ultimo, particolarmente sentito dai confrati41. Nel XVII secolo, accanto alla devozione mariana, larga diffusione ebbe il culto del Santissimo Sacramento. La bolla papale emessa da Paolo III nel 153942 concesse l’indulgenza a quelle confraternite votate proprio alla pratica devozionale dell’Eucarestia43. L’affiliazione di individui accomunati dal medesimo mestiere, inoltre, portò alla diffusione di congreghe nelle quali il culto per un determinato patrono rispondeva a quell’antica devozione popolare e cristiana che investiva taluni santi quali protettori di una specifica categoria lavorativa. In questo senso, l’aspetto specificamente “aggregativo” assumeva contorni particolarmente nitidi che si traducevano spesso in conflitti di élites e che trasformavano le confraternite in luoghi di identificazione non soltanto sociale ma anche, e soprattutto, politica. E a contornare di “dignità giuridica” le congregazioni laicali vennero progressivamente redatti, per ciascuna di esse, gli statuti, che oggi si rivelano fonti privilegiate, insieme a documenti di varia natura conservati 40 R.M. ABBONDANZA, La sociabilità religiosa del Mezzogiorno nel Sette-Ottocento: le confraternite laicali, cit., 111-112. 41 Nella sola città di Catania ben 25 congregazioni erano dedicate al culto mariano, distinte l’una dall’altra solo da appellativi differenti quali, per fare qualche esempio, Maria SS. Addolorata, S. Maria del Monserrato, S. Maria dell’Ogninella, S. Maria del Soccorso. 42 R.M. ABBONDANZA, La sociabilità religiosa del Mezzogiorno nel Sette-Ottocento: le confraternite laicali, cit. 43 Secondo quanto asserisce Sindoni, la prima confraternita siciliana votata al culto del SS. Sacramento avrebbe visto la luce a Messina addirittura nel lontano 1060 per difendere le sacre pissidi dall’oltraggio dei Saraceni, allora padroni dell’isola. In ogni caso, le congregazioni di questo titolo si moltiplicarono copiosamente nel XVII secolo, come già detto, con lo scopo principale di amministrare il Viatico agli infermi e ai moribondi. Pare che esse si diffusero sia nelle città che nelle zone rurali e molte di loro si associarono alla confraternita dal medesimo titolo presente a Roma, Santa Maria sopra Minerva. A conferma di ciò, l’associazione laicale del SS. Sacramento intra moenia di Catania sottolineava, nei suoi Capitoli, l’aggregazione con la sorella romana. A. SINDONI, Le confraternite in Sicilia nell’età moderna, in Ricerche di storia sociale e religiosa 19 (1990) nn. 37-38, p. 333. Cfr anche S. CUCINOTTA, Popolo e clero in Sicilia nella dialettica socio-religiosa fra Cinque e Seicento, Messina 1986, 224; A.S.D.C., Confraternite e Congregazioni, carpetta I, fascicolo 5, Capitoli della confraternita del SS. Sacramento eretta nella Colleggiata di S. Maria dell’Elemosina ed aggregata all’Arciconfraternita della Minerva di Roma, 1784-1820.